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SBOBINE DI

MICROBIOLOGIA A.A.
2020/2021
PROF.PALAMARA

Catone Giorgio,Bilotto Sveva

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LEZIONE 2/3

Il corso si divide in :
Batteriologia
- batteriologia generale
- batteriologia speciale
Micologia
Virologia
- virologia generale
- virologia speciale
Immunologia

Storia della microbiologia

Anton van Leeuwenhoek(1600) era un commerciante che si accorse che tutte le sue stoffe
in magazzino ammuffivano e quindi si ingegnò per costruire un microscopio
rudimentale,riuscendo ad osservare quindi i batteri.

In realtà l’ipotesi dell’esistenza di microrganismi era stata descritta da moltissimo tempo (da
Lucrezio,da Girolamo fracastoro)
Nel 1600 il grande Francesco Stelluti descrisse i primi microrganismi e le loro forme
utilizzando un microscopio progettato da Galilei

Di che cosa si occupa la microbiologia moderna?


Innanzitutto la microbiologia si occupa di tutto ciò che si vede al microscopio ottico
(batteri,alcuni protozoi(parassiti))
Ma la microbiologia si occupa anche di qualcosa che si vede ad occhio nudo : la
parassitologia.
Molti parassiti sono i vermi,le tenie,lo schistosoma.
La microbiologia si occupa anche di quello che si vede al microscopio elettronico : i virus e i
prioni (proteine che sono associate a delle malattie(per es. mucca pazza),che sono delle
proteine non correttamente foldate che provocano delle sintomatologie neurologiche molto
importanti)

Nel XIX secolo in Europa trovavamo colera,vaiolo,difterite,tubercolosi


Ma nel XX secolo in Africa e nei paesi del III mondo vi sono esattamente le stesse malattie.
Questo era vero fino a qualche anno fa.
Infatti l’aumento della globalizzazione ha fatto sì che tutto il mondo venisse esposto a
fenomeni pandemici .

Impatto dei microrganismi sulle attività dell’uomo

Molti microrganismi endogeni colonizzano l’uomo(microbiota intestinale) e hanno vari


ruoli,come
- partecipano al metabolismo degli alimenti

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- forniscono i fattori di crescita
- proteggono dalle invasioni di altri microrganismi
- stimolano la risposta immunitaria

Se il nostro organismo fosse all’improvviso sterilizzato da tutti i batteri che lo colonizzano,il


nostro organismo diventerebbe incapace di vivere.
Questo è molto importante da considerare,per esempio quando si fanno delle terapie
antibiotiche estensive,perchè con queste terapie si va ad incidere sulla composizione del
microbiota

La flora batterica dell’organismo

Il feto vive in un organismo prevalentemente sterile e la cute del neonato viene colonizzata
principalmente al momento del parto
La nascita per via naturale espone precocemente il bambino al microbiota materno e questo
ha un’importanza per prevenire alcune malattie allergiche; sembra infatti che i bambini nati
nel parto cesareo,tenuti in un ambiente più sterile, siano più esposti alle malattie allergiche
Dopodiché la flora batterica continua a cambiare nel corso della vita

Cosa altera l'equilibrio del microbiota?


- ospedalizzazione (negli ospedali vi è una maggior concentrazione di batteri
antibiotico-resistenti,dovuti ai continui trattamenti di sanificazione)
- terapie antibiotiche
- uso indiscriminato di disinfettanti
- tipo di dieta

Impatto dei microrganismi sull’agricoltura


La microbiologia vegetale studia l’impatto dei microbi sulle coltivazioni e sugli allevamenti
perché l’importanza del microbiota nelle piante e negli allevamenti è tale da determinare il
successo di alcuni tipi di coltivazioni e modalita di agricoltura

Impatto dei microrganismi nell’industria alimentare


L’impiego dei fermenti fa del latte lo yogurt e i vari tipi di formaggi.
Lo zucchero inoltre mediante i lieviti viene trasformato in molte sostanze alcoliche come
birra,vino
Dall’amido vengono fuori anche bevande analcoliche
Il pane,che viene fuori dalla lievitazione della farina

Uno dei più’ grandi microbiologi fu Pasteur,che isolò’ i lieviti produttori dell’etanolo,dando
inizio alla scienza del vino.

Un altro utilizzo importante della microbiologia è l’utilizzo in varie attività umane


Ci sono batteri metanogeni (produttori di metano),altri usati per la biomassa.
Ci sono dei batteri che accumulano addirittura l’energia luminosa

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Vi è anche un uso biotecnologico dei batteri,usati per es. per la produzione di vaccini.
Alcuni tipi di vaccini che usano subunità proteiche del virus fanno produrre queste subunità
proteiche ai batteri.

Struttura della cellula batterica


Confronto tra cellule eucariotiche,procariotiche e virus
A livello nucleare
- nella cellula procariotica manca una membrana nucleare : il genoma è all’interno del
citosol agglomerato,il DNA non è organizzato a formare dei cromosomi

Questa assenza di membrana nucleare da qualche vantaggio ai batteri?


Sì,vantaggio in termini di velocità di produzione delle proteine

A livello di organelli
- mentre nella cellula eucariotica nel citosol troviamo il reticolo endoplasmatico e il
golgi (i ribosomi sono organizzati in un sistema di vescicole detto Reticolo
endoplasmatico rugoso) : le proteine si riversano nelle vescicole del reticolo
endoplasmatico, nei batteri invece manca completamente il sistema vescicolare di
trasporto (manca il Golgi e il RER)
- mentre nella cellula eucariotica i mitocondri fanno la respirazione(produzione di
ATP),nelle cellule procariotiche invece sono assenti : i batteri producono ATP tramite
la membrana cellulare interna,che contiene gli enzimi della catena respiratoria.(Tanto
è che si sostiene che i mitocondri presenti negli eucarioti non siano altro che batteri
molto evoluti)

La cellula batterica è una cellula molto semplificata,sia nei sistemi di traduzione,che di


produzione energetica

Andando verso l’esterno


- i batteri presentano la parete cellulare,uno strato che protegge le cellule batteriche
dall’ambiente esterno e le abilita a condurre una vita autonoma.

Qual'è la differenza sostanziale tra una cellula eucariotica e una cellula batterica?
Le cellule eucariotiche sono cellule che non vivono autonomamente,ma vivono più spesso in
un contesto di organo,mentre i batteri devono vivere autonomamente.

La parete cellulare è quindi una caratteristica molto importante.

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Vi sono però anche dei microrganismi eucarioti (i funghi) che hanno una parete cellulare

Inoltre le cellule procariotiche sono dotate di fimbrie (o pili) che servono sostanzialmente a
consentire l’adesione dei batteri alle superfici (sia animate che inanimate)

La prima regola dei batteri è sopravvivere e per farlo,devono aderire ad una superficie.
I pili sono simili alle fimbrie ma servono al passaggio di DNA da un batterio ad un altro

Un’altra caratteristica dei batteri è il flagello,che consente ad alcuni batteri di muoversi.

Ma che cosa sono invece i virus?


I virus sono dei parassiti intracellulari obbligati :
non sono cellule perché non hanno organelli,ribosomi,mitocondri,capacità di vita autonoma e
perché non hanno capacità autonoma di produrre le proprie proteine

I virus sono costituiti da acidi nucleici,proteine (alcuni virus sono circondati da un


rivestimento lipidico)

Acidi nucleici : DNA o RNA

Questo genoma è circondato da proteine,che a volte sono intimamente legate al genoma

Intorno a questa struttura,detta nucleo capside,alcuni virus hanno una struttura lipidica
(pericapside) che deriva dalla membrana cellulare della cellula che era stata infettata
quindi i virus che hanno il pericapside,ce l’hanno perché nel processo di fuoriuscita dalla
cellula si portano dietro un pezzo della membrana cellulare
Il pericapside non è altro quindi che un doppio strato fosfolipidico,come quello della
membrana plasmatica.
I virus possono permanere sulle superfici ma non
possono moltiplicarsi se non all'interno di una
cellula ospite ,che è diversa per i diversi tipi di
virus(virus respiratori,intestinali,sessuali,... )

Ogni virus ha dei suoi specifici recettori

LEZIONE 4/3
Argomento : Struttura cellula batterica

La cellula batterica

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Classificazione dei
batteri
I batteri sono classificabili per :

- morfologia (i cocchi con forme rotonde,i


bacilli con forme bastoncellari,gli spirilli
con forma a sfera;ci sono anche dei
batteri a forma di virgola e vi sono anche delle organizzazioni di batteri ,per es. alcuni
cocchi sono organizzati a formare catenelle o grappoli (stafilococchi))
- colorazione di Gram (gram + e gram -)
- metabolismo
- stile di vita (alcuni batteri vivono in modo intracellulare, come i virus, altri batteri
possono invece avere una vita extracellulare)
- composizione antigenica (sulla loro superficie ci sono delle molecole che suscitano
una risposta immunitaria diversa l'una dall'altro)
- sequenza genomica

Citoplasma batterico

Come è fatto il citoplasma dei batteri?


All’interno vi è l’acqua,l’acido nucleico(senza membrana
nucleare),tantissimi enzimi ed aminoacidi,composti nutritivi
provenienti dall’esterno(carboidrati,acidi grassi,..)

E’ un citoplasma molto composito in cui troviamo anche dei


ribosomi ma non troviamo mitocondri perché la cellula produce
ATP tramite enzimi della catena respiratoria associati alla
membrana

Ribosomi batterici
I ribosomi batterici hanno un coefficiente di
sedimentazione di 70S , a differenza dei
ribosomi umani che invece hanno una
sedimentazione di 80S. Quindi significa che i
ribosomi umani contengono anche più proteine
di quelli batterici,avendo una struttura
leggermente più complessa

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Anche i ribosomi batterici sono formati da due subunità,una grande e una piccola e
differiscono dai cromosomi umani dal fatto che la traduzione è contemporanea alla
trascrizione,nel senso che nel momento stesso in cui viene prodotto l’RNA messaggero
comincia la sua lettura all'interno dei ribosomi.

Cromosoma batterico

Il cromosoma è localizzato in una regione del citosol che prende il nome di nucleoide
Il DNA batterico è un DNA molto arrotolato,con una struttura avvoltolata ed è in questa
forma grazie a degli enzimi che si occupano del processo chiamato supercoiling
(superavvolgimento)
Il DNA batterico non presenta istoni (proteine associate al DNA che mantengono la struttura
del DNA e regolano l’espressione genica
I batteri hanno quindi delle histon-like proteins che attraverso delle modificazioni possono
svolgere e riavvolgere il DNA
Tra i vari enzimi presenti nei batteri ci sono la DNA girasi e la
topoisomerasi I,che inducono il riavvolgimento del DNA
batterico
Molto importante dire che questi due enzimi sono assenti negli
eucarioti
Noi abbiamo quindi degli antibiotici che bloccano la sintesi del
DNA batterico,targettando questi enzimi che sono essenziali
per i batteri ma non lo sono per la trascrizione del genoma
umano : in questo modo possiamo bloccare la trascrizione
batterica senza interferire nella trascrizione delle cellule eucariotiche

Il DNA si svolge nell’origine della replicazione e comincia a replicare attraverso diversi


enzimi(elicasi,polimerasi di tipo III,girasi,...)

Il cromosoma batterico quindi non ha istoni,ma ha delle proteine histon-like e i geni


codificanti a differenza del genoma eucariotico,sono su entrambi i filamenti

I geni procariotici sono colineari con i loro trascritti (assenza di introni,che nel genoma
umano vengono tagliati) : vi sono tutte sequenze codificanti che vengono trascritte e
simultaneamente tradotte (possibile grazie all’assenza
di membrana nucleare)

Plasmidi
I plasmidi,cosa sono?

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Sono dei frammenti di DNA accessorio circolare,extracromosomico, che a volte sono
presenti in copie multiple all’interno dei batteri
Questi plasmidi sono in grado di replicare indipendentemente dal DNA cromosomiale e
alcuni di questi codificano per la resistenza agli antibiotici
Alcuni plasmidi sono plasmidi di fertilità (contengono geni per la sintesi del pilo
coniugativo,che permette il trasferimento di informazioni genetiche tra batteri diversi),di
resistenza,di virulenza (per es. la tossina difterica è codificata da un plasmide)

Vi sono inoltre dei plasmidi,detti col, che producono sostanze microbicide.

Membrana
citoplasmatica
Su questa membrana ci sono molti sistemi di
trasduzione del segnale.
Ci sono infatti dei recettori di membrana che
trasducono il segnale attivando dei secondi
messaggeri,che produrranno una proteina adeguata
allo stimolo ricevuto

Vi sono svariati sistemi di secrezione,estremamenti complessi,nelle cellule batteriche che


iniettano in altre cellule sostanze prodotte dalle cellule stesse

La parete cellulare

E’ uno strato rigido che circonda la membrana citoplasmatica. Il


suo componente principale è il peptidoglicano (o
mureina),composto da una parte peptidica ed una
glicanica(zuccheri)
Questa è una struttura esclusiva dei procarioti ed è differente a
seconda che si tratti di Gram+ o Gram-

Colorazione di
Gram

Cos’è questa colorazione di Gram?

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In questa colorazione i batteri vengono posti su un vetrino,si fissano e si seguono le
seguenti procedure
1) Aggiunta di un primo colorante (solitamente violetto)
2) Si applica un mordente (che fissa il colore)
3) Si lava con l’alcol (l’alcol decolora alcuni batteri ma non altri,che conservano il primo
colore e sono detti Gram+ mentre i batteri che perdono colore sono chiamati Gram-)
4) Aggiunta di un secondo colorante (solitamente rosso) che colora i Gram-

Quindi in sostanza i Gram + sono quelli che trattengono il colore mentre i Gram - sono quelli
che vengono ricolorati di rosso (4)

Le differenze tra i Gram + e i Gram - sono enormi : i gram + fuori hanno un unico grande
strato di peptidoglicano mentre i gram - hanno uno strato molto sottile di peptidoglicano e
fuori hanno una membrana aggiuntiva

Struttura del peptidoglicano

Come è costituito questo Peptidoglicano?


E’ costituito di alcune componenti fondamentali che
sono l’acido N-acetilmuramico(NAM) e la
N-acetilglucosamina(NAG)

Sono due zuccheri legati da un legame Beta 1,4 che


si ripetono lungo tutta la catena .
La catena fondamentale del peptidoglicano è quindi
costituita da unità ripetute di questi due zuccheri

Attaccato al NAM troviamo delle ripetizioni di peptidi e in


particolare di 4 peptidi (alanina,acido glutammico,lisina e
D-alanina)

La struttura è come una scala a pioli,in cui le catene laterali


sono le ripetizioni di NAM e NAG e i gradini sono costituiti da 4
amminoacidi da una parte e 4 dall’altra.

In questa immaginaria scala a pioli troveremo ripetizioni di


zuccheri ai lati e 8 amminoacidi al centro

Una struttura del genere è estremamente stabile perché ha dei


legami peptidici all’interno che sono dei legami molto robusti, e anche
i legami Beta 1-4 sono molto forti e difficilmente scindibili.

La struttura del peptidoglicano è inoltre rafforzata da un ponte inter


peptidico

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Per i Gram - c’è un legame diretto tra i peptidi di una parte con quelli dell’altra ( tra l’acido
diaminopimelico con la D-alanina , l’acido diaminopimelico è un aminoacido caratteristico dei
batteri)
Per i Gram + invece tra la lisina e la D-alanina si forma una
sorta di ponte costituito da 5 glicine (quindi non vi è un legame
diretto tra i tetrapeptidi)

I legami peptidici sono quindi sia verticali che orizzontali tra


catene vicine.

Il peptidoglicano protegge dalla pressione osmotica: la


pressione interna di un batterio è infatti molto elevata (circa 2
atm)
Se si rimuovesse il peptidoglicano,la cellula batterica
scoppierebbe

Perché è importante per la replicazione la parete cellulare?


Perchè per replicarsi,la prima struttura che viene interessata è
la parete,che forma un setto all’interno

La parete ha un ruolo fondamentale quindi anche nella replicazione oltre che nella
sopravvivenza del batterio

La parete cellulare dei Gram +

E’ costituita da un grosso strato di peptidoglicano.


Si ha poi un piccolo spazio detto spazio
periplasmico e la membrana citoplasmatica.
Questa membrana è trapassata da una parte
all’altro da alcune molecole chiamati acidi
teicoici,che essendo carichi
negativamente,facilitano il trasferimento di sostanze
nutritive e sono i principali antigeni per i batteri

La parete cellulare dei Gram-

Partendo dalla membrana citoplasmatica abbiamo la membrana plasmatica vera e


propria,poi un piccolo strato di peptidoglicano e questo piccolo strato è immerso in uno
spazio vuoto chiamato periplasma (o spazio periplasmatico).

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Sopra il periplasma si ha un altra membrana,costituita da un unico foglietto fosfolipidico e
sopra vi è uno strato di lipopolisaccaride(LPS),struttura particolare costituita da un lipide A e
da una lunga parte polisaccaridica .
Ripetizioni di LPS costituiscono il foglietto
esterno della membrana
Il LPS sarà poi importante nella
patogenesi
Il lipide A è strettamente ancorato alla
membrana

Questa membrana dei Gram- è quindi


estremamente complessa rispetto a
quella dei Gram+

Il LPS è una delle molecole più complesse e importanti dei batteri Gram -

Nella membrana esterna vi sono delle strutture come le lipoproteine che ancorano la
membrana esterna al peptidoglicano.
Le porine invece sono dei canali che permettono il passaggio di molti soluti ed hanno un
ruolo molto importante nell’antibiotico resistenza

Perchè le porine sono così’ importanti nei gram - ???


Perché le porine sono molecole molto selettive e funzionano da barriera perché regolano ciò
che entra fuori e ciò che esce dalla cellula
Gli antibiotici per entrare in un batterio gram - devono poter attraversare la membrana
esterna e quindi oltrepassare le porine : un primo criterio per il funzionamento di questi
antibiotici è che loro debbano superare queste porine

Molti batteri gram - resistenti agli antibiotici sviluppano delle pompe di efflusso che
funzionano come le porine, “buttando fuori” gli antibiotici,per non farli accumulare all'interno
della cellula
Il ruolo delle porine è fondamentale sia quindi per la nutrizione, che per gli scambi ionici ed
inoltre per la sensibilità agli antibiotici

Lo spazio periplasmico

Contiene enzimi idrolitici,proteine,chemorecettori,fattori di virulenza


Quindi anche lo spazio periplasmico ha una grande importanza : le sostanze nutritive che
entrano da fuori è qui che vengono demolite
Ovviamente all’interno di questo spazio vi sono degli enzimi che possono degradare gli
antibiotici

In generale i Gram - hanno una struttura che li rende più difficili da colpire per un antibiotico.

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Ricapitolando : la parete cellulare è molto importante per i batteri (Gram + e gram -) ed è
anche un bersaglio di molti importanti antibiotici (per es. le penicilline hanno come bersaglio
la sintesi del peptidoglicano)

Per inibire la sintesi del peptidoglicano in un gram -, l’antibiotico deve superare lo strato di
LPS e superare la membrana

L’LPS non è una molecola qualsiasi, ma è un potente stimolatore della risposta innata
Il lipide A è responsabile di un’azione tossica e l’LPS diventa tossico solo quando viene
rilasciato dalla cellula batterica

E quando è che viene rilasciato?


Viene rilasciato se la cellula batterica va incontro a lisi
Se l’LPS viene rilasciato in grandi quantità dalla cellula batterica può scatenere una risposta
infiammatoria molto importante

Parete cellulare dei micobatteri

Ci sono dei batteri che hanno delle pareti molto particolari,per


esempio i micobatteri, che contengono delle cere (quantità enorme di
lipidi), e i micoplasmi che non hanno la parete

I micobatteri,avendo degli acidi grassi a catena lunghissima (acidi


micolici),sono molto resistenti perché sono dei batteri molto lenti e
che si moltiplicano lentamente e ciò ha implicazioni nella loro
patogenesi

Strutture di superficie
Alcuni batteri gram+ hanno una capsula,composta principalmente da polisaccaridi,che serve
a proteggere i batteri contro il disseccamento,contro la fagocitosi e permette ai batteri di
aderire alle superfici

Alcuni batteri capsulati producono questo strato gelatinoso detto strato S,che è strettamente
legato alla membrana esterna che fornisce protezione contro i batteriofagi e il mondo
esterno

Biofilm microbico

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Aggregato di cellule racchiuse in una matrice gelatinosa che viene prodotta dai batteri

I batteri vivono infatti in comunità immerse in matrici gelatinose (i biofilm microbici)

Questa sostanza facilita la comunicazione tra i batteri,oltre a proteggerli dall’ambiente


esterno e a fornire una riserva di sostanze nutritive

Il biofilm è importante dal punto di vista patogenetico perchè può formarsi su superfici
abiotiche dell’organismo umano (protesi,cateteri,...) e sono anche importanti nelle infezioni
cronico persistenti

LEZIONE 9/3
Argomenti : Sintesi del peptidoglicano,Metabolismo,Terreni di coltura,Crescita
batterica,Metodi usati per la crescita microbica,Spore

La principale differenza tra i batteri gram + e i gram - risiede principalmente nella struttura
della parete cellulare
I batteri gram - hanno una parete pluristratificata, con la membrana citoplasmatica, uno
spazio periplasmatico che contiene un sottile strato di peptidoglicano e una membrana
esterna

La parete dei Gram + è invece una parete monostratificata in cui abbiamo la membrana
citoplasmatica sovrastata da uno spesso strato di peptidoglicano

I batteri acquisiscono in maniera differenziale la colorazione di Gram a seconda della loro


parete cellulare

Colorazione di Gram
1) Aggiunta di colorante, cristal violetto
2) Applicazione di un mordente
3) Applicazione di un decolorante alcolico (alcune cellule sono rimaste colorate, altre
hanno perso il colore!)
4) Si applica una controcolorazione (colorante rosso)
Al microscopio si osserveranno quindi delle cellule viola, (Gram +) e delle cellule rosa rosse
(Gram-)

Queste capacità tintoriali ci rivelano la differente struttura della parete tra i Gram + e i Gram -

La sintesi del peptidoglicano


Questa sintesi avviene per es. quando le cellule devono replicare

Quali sono i principali precursori del peptidoglicano?


Il peptidoglicano è formato da una parte peptidica e una glicanica

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La parte glicanica è una ripetizione di due zuccheri(N acetilglucosamina e Acido N
acetilmuramico) legati da un legame Beta 1,4 glicosidico

Al NAM sono legati residui peptidici, in particolare 4 amminoacidi nella parete matura e 5 nel
precursore con delle piccole differenze che si riscontrano tra gram + e gram -

Questi peptidi sono deputati alla formazione di legami crociati tra due catene di
peptidoglicano adiacenti

Questa struttura è importante perché alcuni farmaci antibatterici hanno come bersaglio la
sintesi del peptidoglicano

Nella parete di un Gram - il ponte peptidico è un legame diretto mentre nei Gram + il ponte
peptidico è formato da un ponte di 5 glicine

La presenza di questi ponti peptidici rende la struttura molto rigida e questa struttura viene
particolarmente stabilizzata dalla presenza di questi ponti peptidici

Step della biosintesi del Peptidoglicano


1) Sintesi dei precursori(nel citoplasma)
2) Trasporto dei precursori al di fuori della membrana citoplasmatica
3) Inserzione dei precursori nelle catene nascenti
- Riciclo di alcuni componenti fondamentali per la biosintesi

Sintesi dei
/

precursori
La fosfomicina e la cicloserina sono
antibiotici che agiscono nelle fasi
citosoliche della sintesi

I precursori fondamentali sono il NAG e il


NAM legato al pentapeptide, che si
formano a livello citosolico

Si ha quindi la sintesi del NAG legato al piruvato grazie


alla fosfoenolpiruvato transferasi (enzima inibito dalla
fosfomicina) e da qui si forma il NAM

Successivamente abbiamo delle racemasi che


convertono D-alanina in L-alanina e delle D-Ala D-Ala
transferasi che permettono l’attacco dei residui peptidici
al livello del NAM

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Trasporto dei precursori

A questo punto il precursore deve essere trasferito fuori della cellula, quindi è necessario un
trasportatore chiamato bactoprenolo che ha dei residui lipidici che gli permettono di inserirsi
nel doppio foglietto fosfolipidico e così i precursori vengono trasferiti nel periplasma (Gram -)
o all’esterno della membrana plasmatica (gram +)

E’ importante quindi questo carrier lipidico, il bactoprenolo, che è il target della Bacitracina
che è un antibiotico che non permette il riciclo di questa molecola

Inserimento dei
precursori

A questo punto si è arrivato all'inserimento dei precursori


nelle catene nascenti di peptidoglicano

Diversi enzimi sono necessari alla sintesi e sono enzimi


che servono per scindere legami glicosidici tra catene
adiacenti
Vi sono inoltre le autolisine, che sono degli enzimi che scindono i legami peptidici per
favorire l'inserimento del precursore

Si hanno quindi enzimi di transglicosilazione, che formano i legami glicosidici, ed enzimi di


transpeptidazione, che formano i legami peptidici

Queste peptidasi sono anche chiamate penicillin


binding proteins(PBP) perché le penicilline e gli
antibiotici Beta lattamici hanno come target proprio
questi enzimi

Il legame peptidico avviene tra la penultima alanina


e l'acido diaminopimelico e questo legame avviene
tramite l'idrolisi dell’ultima alanina che viene persa
quando il precursore viene inserito in membrana
Quindi nella struttura matura il NAM è legato ad un tetrapeptide mentre il precursore è legato
a un pentapeptide

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L'idrolisi dell'ultima alanina permetta all'enzima di sintetizzare il legame peptidico, fornendo
energia.

D-ala D-ala (ultimi amminoacidi del pentapeptide)

Vi è una reazione simile anche per i gram +, l'unica differenza è che la penultima alanina
viene legata al ponte di 5 glicine, ma la reazione di transpeptidazione è assolutamente
identica

La formazione di questi legami peptidici si deve all'azione delle transpeptidasi(penicillin


binding proteins, PBP)

In alcuni casi vi sono dei diversi enzimi transglicosilanti e transpeptidanti ma vi sono enzimi
che hanno entrambi i siti catalitici
Un unico enzima può portate avanti sia la reazione di transpeptidazione che quella di
transglicosilazione

Alcuni enzimi sono


- PBP1A e 1B (solo transglicosilazione)
- PBP 2 e 3 (solo transpeptidazione)
- PBP 4

La PBP 2A ha entrambi i domini catalitici

Uno degli step critici della sintesi del peptidoglicano


è proprio l'aggiunta di questi precursori a livello delle
catene nascenti

Il sito catalitico della transpeptidasi accoglie gli ultimi 2 residui D-ala D-ala perché il
precursore è formato da NAG-NAM-pentapeptide ma nella versione matura ci sarà un
tetrapeptide perché l'ultima alanina viene idrolizzata e l’idrolisi fornisce l'energia per la
formazione del nuovo legame peptidico
Questo è importante perché il sito catalitico delle transpeptidasi è strutturato in modo da
accogliere questi residui D-ala D-ala

Ma questi residui D-ala D-ala vengono perfettamente mimati dagli antibiotici Beta lattamici,
che hanno una struttura che mima il peptide D-ala D-ala, in modo da legare in modo
irreversibile la transpeptidasi impedendo la formazione di legami crociati

Questo è importante perché il peptidoglicano è una struttura esclusiva dei batteri, e anche le
transpeptidasi sono tipiche dei batteri, quindi gli antibiotici Beta lattamici hanno come target
proprio queste transpeptidasi

Esistono antibiotici che bloccano la conversione di L-alanina in D-alanina attraverso una


racemasi

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La cicloserina è appunto un inibitore dell'enzima racemasi : in questo modo non si forma il
monomero con le due D-alanine finali

La Bacitracina inibisce invece il riciclo del bactoprenolo, molecola lipidica che consente il
passaggio dei precursori dal citosol all'esterno, permettendo loro di attraversare la
membrana plasmatica

I Beta lattamici inibiscono la transpeptidasi

Questi antibiotici quindi targettano i vari step della sintesi del peptidoglicano

La sintesi del peptidoglicano avviene quando i batteri devono replicarsi (necessità di


sintetizzare nuova parete cellulare)
Nel caso dei Gram + la sintesi del peptidoglicano è quasi continua, perché serve a
mantenere lo spessore della parete, quindi i batteri lo producono continuamente

Nel caso dei gram - si osserva la sintesi del peptidoglicano anche durante la crescita
cellulare (in dimensioni )

Metabolismo batterico
I batteri necessitano nutrienti per la crescita e la replicazione
Quindi vi sono reazioni
- Cataboliche (scindono molecole complesse e permettono l'accumulo di energia
sottoforma di ATP )
- Anaboliche (sfruttano l'energia per la sintesi di nuovi componenti cellulari )

Tutto è finalizzato a generare molecole altamente energetiche (ATP) che servono per la
sintesi delle componenti cellulari che sono necessarie per la divisione batterica vera e
propria ma anche per la sintesi di enzimi che permettono l'adattamento cellulare ad uno
specifico ambiente, sintesi di fattori di virulenza batterica, ecc..

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Perché l'ATP è usato come denaro metabolico? Perché sfruttando l'energia dell'ATP si
hanno le attività di biosintesi

Il metabolismo batterico include tutte quelle reazioni che permettono di generare energia
dalla degradazione di zuccheri, carboidrati e acidi grassi o attraverso la respirazione e poi si
ha anche la fermentazione

La respirazione batterica può essere


- Aerobica (O2 )
- Anaerobica (altre molecole, come per es. lo zolfo )
Che dipende da chi è l'ultimo accettore di elettroni nella catena respiratoria

Nei processi di respirazione si formano al netto il maggior numero di molecole di ATP in


quanto si ha tramite glicolisi, la degradazione di acidi grassi e zuccheri e inoltre grazie al
ciclo di Krebs si ha la possibilità di produrre molte molecole di ATP

Nella fermentazione si ha sempre la degradazione (via glicolitica) ma questa via non è


accoppiata al ciclo di Krebs e quindi gli accettori finali di elettroni sono composti attraverso i
quali si producono quantitativi di ATP molto ridotti
Quindi non è energeticamente conveniente per i batteri

I prodotti della fermentazione sono i prodotti di scarto


dei microrganismi,
Dalla degradazione del glucosio si ha la formazione
di molte molecole energetiche e di piruvato, dal quale
si formano molti prodotti di scarto per i batteri come
- Piruvato ad acido propionico (Formaggio
svizzero)
- Piruvato ad acido lattico (yogurt )
- Piruvato ad Etanolo (Vino e birra )

Trovando spazio quindi sia nell'industria farmaceutica


che in quella alimentare

Quali sono i nutrienti che i batteri necessitano per la


loro moltiplicazione?

- Macronutrienti (richiesti in abbondanza)


- Micronutrienti ( necessari in tracce)

I Macronutrienti possono essere il C,H,O,N che sono i


principali costituenti delle macromolecole
I Micronutrienti sono principalmente metalli, soprattutto
quelli usati come cofattori enzimatici

Vi sono anche i fattori di crescita(aminoacidi, purine e pirimidine, vitamine)

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Normalmente alcuni batteri riescono a sintetizzare anche vitamine

I batteri possono essere classificati in base alla fonte di


energia, di carbonio ed elettroni usate
Principalmente noi studieremo i batteri chemioeterotrofi

I batteri si possono anche classificare a seconda delle


richieste ambientali che influenzano la loro crescita quali
- Ossigeno
- Temperatura
- pH
- Pressione osmotica

Si possono quindi classificare i batteri a seconda della loro esigenza di ossigeno

- Aerobi obbligati (si dispongono vicino l'interfaccia aria liquido perché hanno molto
bisogno di ossigeno )
- Anaerobi obbligati (si dispongono il più lontano possibile dall'interfaccia aria liquido)
- Anaerobi facoltativi (solitamente preferiscono
l'ossigeno ma possono vivere anche lontano)
- Microaerofili (riescono a crescere a basse
concentrazioni di ossigeno)
- Anaerobi aerotolleranti (riescono a crescere
a qualsiasi concentrazione di ossigeno)

I batteri che vivono associati al nostro organismo


possono quindi avere una grande gamma di
esigenze

Microbi e temperatura
I batteri colonizzano qualsiasi ambiente sulla terra e
quindi esistono batteri
- Psicrofili (temperature molto basse)
- Ipertermofili (temperature molto alte)
- Mesofili (temperatura ottimale di crescita =37
gradi )
I batteri umani sono principalmente mesofili

Microbi e pH
La maggioranza dei patogeni umani è
neutrofila.

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Vi sono però batteri che preferiscono pH acidi e altri che preferiscono pH basici

Microbi e salinità
Vi sono batteri che sono più o meno alofili, che
riescono a crescere in presenza di diverse
concentrazioni di sale, passando dagli alotolleranti
(staphylococcus aureus) che riescono a crescere
anche ad elevate concentrazioni saline.
Vi sono poi gli alofili e gli alofili estremi

I batteri che colonizzano il corpo umano sono


principalmente non alofili oppure alotolleranti

Terreni di coltura
Ma come si coltivano i batteri e come si identificano i
diversi tipi di batteri?

In microbiologia si ha a disposizione diversi tipi di coltura,


sia in forma liquida che in forma solida.
Esistono dei brodi nutritivi e delle piastre di Petri, in cui il terreno liquido è stato addizionato a
dell'agar, una sostanza derivata dal galattosio e prodotta da alcune alghe, che gelifica il
terreno liquido
La piastra di Petri sarebbe una versione solida del brodo nutritivo liquido, la cui consistenza
è più di quella di un gel

Queste colture ci permettono di isolare, studiare e coltivare i batteri o di fare delle colture
pure a colonia singola

Gli spot che si trovano nel mezzo della piastra di Petri sono le colonie, che sono generate da
un batterio posizionato in quel terreno che si è replicato
Questa è una piccola strategia per cercare di studiare ad occhio nudo i batteri, perché
questa colonia che si forma è generata da un singolo batterio che si è replicato molte volte
(10^6-10^7 microrganismi)

I terreni che si utilizzano quindi in microbiologia servono quindi per coltivare la specie, per
studiarla, per trasportarla in un laboratorio o per conservarla

Abbiamo a disposizione terreni ricchi in cui crescono tantissime diverse specie di


microrganismi oppure terreni selettivi che invece selezionano solo alcuni specie

Vi sono anche dei terreni differenziali che permettono di identificare qualche caratteristica
biochimica dei microrganismi e che ci permettono di discernere tra le diverse specie

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Descrizione di alcuni terreni di coltura

Terreni differenziali e selettivi (permettono la crescita solo di alcuni generi di batteri e


all'interno di questi si può evidenziare qualche caratteristica biochimica di qualche specie)

MacConkey agar

Viene usato per isolare i gram- appartenenti alla famiglia delle


enterobacteriaceae(E.Coli)
È un terreno selettivo perché nel terreno vi sono addizionate
molecole che inibiscono la crescita di altri batteri, come il cristal violetto (che inibisce la
crescita dei gram +) e i sali biliari, che sono tossici per i batteri che non sono enterobatteri

All'interno degli enterobatteri si riesce anche a discriminare tra le enterobatteriacee che


fermentano il lattosio presente nel terreno e quelle che non fermentano il lattosio
I batteri che fermentano il lattosio acidificano il terreno
All’interno di questo terreno infatti vi è anche un indicatore di pH, il cui viraggio mostra la
fermentazione dei batteri

I batteri (enterobatteriacee) che fermentano il lattosio solitamente sono endogeni, come


l'E.Coli,che quindi fa parte del microbiota

I batteri esogeni invece solitamente non fermentano il lattosio.


Questo deriva da una spiegazione evoluzionistica : il microbiota si è evoluto con l'uomo,
mentre i patogeni non si sono evoluti con noi e quindi non fermentano il lattosio

Mannitol Salt agar

Questo è un terreno nutritivo addizionato di sale (NaCl) e di mannitolo.


Gli stafilococchi, essendo alotolleranti, proliferano in questo terreno selettivo.
All'interno del genere degli stafilococchi, si può distinguere l'unica specie che fermenta il
mannitolo, che è lo staphylococcus aureus che fermentandolo rende il terreno giallo
(l'indicatore in questo caso è il rosso fenolo che vira al colore giallo a pH acidi)
Lo staphylococcus aureus è l’agente eziologico di moltissime patologie e quindi avere un
terreno selettivo che identifica rapidamente questo batterio è importantissimo

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Agar sangue

I terreni ricchi permettono la crescita di molti tipi diversi di


batteri
L'agar sangue è una piastra a cui vengono aggiunti eritrociti
(di capra) che sono una grande fonte di nutrimento
In questo terreno si osserva che alcuni batteri rilasciano nel mezzo delle tossine(emolisine)
che idrolizzano gli eritrociti
Le emolisine sono delle tossine che vengono prodotte da batteri patogeni

Quindi si sfrutta questo terreno per capire se i batteri presenti nel sample sono capaci di
emolisi e quindi di secernere queste tossine che fanno lisare gli eritrociti

La scissione binaria

I batteri si dividono per scissione o fissione binaria : una cellula si divide in


due cellule identiche
Ogni divisione è considerata una generazione
Il tempo tra due divisioni è detto tempo di generazione

E. Coli, se coltivato in un terreno ricco in vitro, ha un tempo di generazione di 20 minuti.


Ciò significa che, dopo 16 ore, avremo 10^9 batteri.

Vari step della divisione batterica

- Replicazione del DNA ( avviene in uno specifico sito


detto origine di replicazione in cui si lega il
macchinario delle polimerasi per la replicazione del
cromosoma batterico )
- Allungamento della cellula ( ------------)
- Invaginazione della membrana plasmatica e della
parete cellulare
- Divisione (o citodieresi)

Le due cellule che si formano sono totalmente identiche.

Il nucleoide è la zona in cui è organizzato il cromosoma


batterico

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La replicazione batterica comincia successivamente alla replicazione del DNA
Le più importanti proteine coinvolte in questo processo sono le proteine FtsZ responsabili
dell'organizzazione del DNA e del setto
Queste proteine si dispongono al centro dopo che i due nucleoidi si sono separati

FtsZ forma un anello che forza la membrana citoplasmatica a invaginarsi all'interno.


Successivamente abbiamo la sintesi della nuova parete, la formazione del setto vero e
proprio ed infine la separazione grazie alla sintesi della parete cellulare

Curva di crescita batterica (in un


sistema chiuso)
Come possiamo descrivere la crescita batterica?
I batteri si dividono a seconda delle specie : il tempo di divisione varia da specie a specie!

Seguendo la curva di crescita nel tempo riconosciamo diverse fasi :

- Fasi di Lag (abbiamo messo una colonia batterica(10^6 cellule) all'interno di un


terreno liquido: è un periodo di incubazione. La fase è detta Lag perché in questa
fase non aumenta il numero di batteri in soluzione. I batteri si stanno adattando al
terreno, sintetizzano gli enzimi
necessari per sfruttare i
nutrienti del terreno, si ha
espressione genica di RNA,
ma non si ha una vera e
propria replicazione cellulare)
- Fase di accelerazione (i batteri
iniziano a dividersi e il loro
numero aumenta)
- Fase esponenziale (tutti i
batteri si stanno dividendo ad
una velocità massima ma
costante per quella specie : in
questa fase il numero delle cellule che replicano è molto maggiore del numero di
cellule che muoiono; questa fase esponenziale, in un sistema chiuso si esaurisce)
- Fase stazionaria ( i batteri si replicano ma l'accumulo di metaboliti tossici e la scarsità
di nutrienti disponibili causa un incremento delle cellule che muoiono. In questa fase i
numeri delle cellule che si dividono e di quelle che muoiono si equivalgono )
- Fase di morte o declino (il numero di cellule che muoiono è maggiore del numero di
cellule che riescono a replicare
Questo in un sistema chiuso

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Se noi volessimo mantenere la fase esponenziale in maniera infinita si dovrebbe rimuovere
continuamente il terreno esausto e aggiungere terreno fresco

Ma perché abbiamo bisogno di mantenere alcune specie batteriche in continua fase


esponenziale?
Perché alcune specie batteriche producono molecole interessanti che possono essere
sfruttate dall uomo

La scissione binaria, se comparata con la crescita lineare, si osserva che è molto più veloce

Metodi usati per determinare la


/

crescita microbica
Per pratica clinica o applicazioni biotecnologiche

I metodi sono la conta diretta e quella indiretta


Conta diretta :
- Conta microscopica : si sfrutta un vetrino
con una griglia presente sopra, si contano i
batteri presenti nei vari quadrati e si fa una
media. I problemi sono però che i batteri
sono molto piccoli e difficili da osservare,e
quindi i batteri mobili sono difficili da
contare ed inoltre non si riesce a
distinguere tra cellule vive e cellule morte
- Conta vitale : si utilizzano sia terreni liquidi
che terreni solidi. La coltura batterica viene
diluita varie volte. Aliquote di queste
diluizioni le trasferiamo su un terreno
solido, dove crescono le colonie, generate da un singolo batterio che si è replicato.
Contando il numero di colonie su terreno solido abbiamo il valore in concentrazione
delle cellule che stanno nella soluzione liquida, moltiplicando per il fattore di
diluizione. Sono precise le conte tra le 25 e le 250 colonie, che devono essere ben
separate l'una dalle altre.
Periodo di incubazione

Metodi indiretti di conta


Prendono in considerazione la torbidità, quindi la capacità dei batteri di deviare la luce.
Si ha un rilevatore di luce e si sfrutta lo spettrofotometro, che utilizza una lunghezza d'onda
nel visibile, che misura la torbidità

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Misurando la torbidità non si riesce a capire se le cellule siano vive o morte;un vantaggio è
però che non è richiesto nessun tempo di incubazione

Vi sono diversi metodi :

1) Misurazione dell'attività metabolica


Misura di prodotti del metabolismo come CO2, acidi,...

2) Misurazione del peso secco


La coltura batterica viene centrifugata formando un pellet che viene pesato. Ovviamente
anche in questo caso non si riesce a distinguere tra cellule vive e cellule morte

Sporulazione
I batteri riescono a formare queste spore, che sono delle
forme di vita altamente resistenti a diverse condizioni
ambientali e sono quiescenti(dormienti)
È un modo che i batteri hanno per difendersi dall'ambiente,
proteggendo solamente il genoma

È una struttura in cui il genoma viene protetto dalla


formazione di diversi strati che lo circondano e il metabolismo
batterico viene completamente spento
Queste spore sono diverse dalle spore funginee che servono
invece per la riproduzione
Le spore batteriche sono delle forme di resistenza
all'ambiente esterno

Queste spore si formano quando il batterio avverte un


ambiente che lo sottopone a stress(privazione di nutrienti,
disidratazione, temperature estreme, sostanze chimiche
tossiche,...)

Le spore vengono chiamate endospore perché si


formano all'interno del citoplasma della cellula batterica

Le spore sono strutture altamente impermeabili

Molti batteri che esistono in natura, soprattutto i batteri che vivono nel suolo, sono batteri
sporigeni e queste spore riescono a perdurare nell ambiente per tantissimo tempo

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Proprietà delle
endospore
- Sono delle strutture altamente resistenti agli
stress ambientali
- Hanno un contenuto in H20 bassissimo (forte
disidratazione )
- Resistenza al calore
- Sono formate da complessi in cui vi è l'acido
dipicolinico

Struttura dell’endospora
- Core (genoma, che è contenuto in un citosol
fortemente disidratato, con i ribosomi,
pochissimi enzimi. Il core è circondato da
una membrana interna e da una parete
cellulare germinale, che servono nei
processi di germinazione della spora)
- Cortex (struttura molto rigida con acido
dipicolinico complessato al calcio e
peptidoglicano, fortemente disidratata)
- Rivestimento o mantello (costituito da strati
proteici)
- Esosporio (costituito da proteine,
polisaccaridi e acidi grassi)

Tutte queste strutture contribuiscono nel dare un’altissima resistenza a questa forma
quiescente di cellule e la formazione di queste strutture inibisce totalmente lo scambio della
cellula con l'esterno

Perciò la cellula diventa metabolicamente spenta

Il ruolo fondamentale di queste spore è infatti proteggere il genoma

Morfogenesi
dell'endospora
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1) cellula vegetativa
2) Formazione della prespora con divisione cellulare asimmetrica
3) Degradazione del peptidoglicano
4) Lisi della cellula madre
5) Rilascio della spora nell ambiente

E’ un processo che impiega dalle 6 alle 8 ore

Germinazione della spora


La spora viene convertita in un cellula metabolicamente attiva

Non si sa ancora bene quali siano i segnali


ambientali che permettono l'attivazione della
spora
Si ipotizza che in tutti gli strati che circondano
la spora vi siano degli strati più permeabili ad
alcuni fattori, come alcuni nutrienti, che
riescono a raggiungere i recettori presenti sulla
membrana che circonda il core

Quando la spora germina, la prima reazione che si ha è


l'idratazione dei vari strati e quindi la sostituzione dell’acido
dipicolinico con l’acqua
Si ha anche un cambiamento di pH in presenza di acqua
Si ha la perdita della capacità di resistere al calore e ad altri
stress e si ha il ripristino dell'attività metabolica cellulare
Gli enzimi presenti nel citosol iniziano a degradare quindi i
vari strati del rivestimento

Gli unici batteri che formano spore sono i batteri Gram +


La formazione delle spore non è un meccanismo di riproduzione (quelli sono i funghi)

Alcuni organismi che formano spore sono clinicamente rilevanti

LEZIONE 11/3
Argomento : La risposta immunitaria

Immunologia: la risposta dell ospite


Infezione e malattia sono sinonimi?

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Infezione significa che un microrganismo (patogeno o non patogeno) qualsiasi si introduce
nel nostro corpo
Tante persone possono essere infettate da un microrganismo,ma solo poche sviluppano
malattie

Lo sviluppo della malattia dipende da vari


fattori,come :

- carica patogena (numero fisico di


microrganismi che entrano nel nostro
corpo)
- virulenza (capacità del patogeno di
provocare la malattia,che non è la
trasmissibilità)
- risposte dell’ospite (la risposta
immunitaria varia molto da persona a
persona)

A cosa serve la risposta immunitaria ?


Serve a due cose importanti
- eliminazione di patogeni
- instaura la tolleranza immunologica
(dove per tolleranza immunologica si intende la mancata responsività dei linfociti nei
confronti di un antigene).

La risposta immunitaria si divide in due tipi:


- risposta innata
- risposta acquisita

La risposta innata è sempre uguale a se stessa


La risposta acquisita è invece una risposta che viene modificata e adattata in funzione
dell'agente patogeno che infetta
La risposta acquisita è una risposta ritardata che conferisce memoria al sistema immunitario

La risposta innata
/

Quali sono i protagonisti dell’immunità innata?


- Le barriere
- Diverse cellule (fagociti, cellule dendritiche, che hanno il compito di fagocitare agenti
patogeni estranei e di presentare gli antigeni alle cellule della risposta adattiva per
montare una risposta giusta. I fagociti non solo eliminano gli agenti patogeni, ma
trasmettono anche informazioni riguardo gli agenti patogeni alle altre cellule. Il
compito dei fagociti è fondamentale perché presentano gli agenti patogeni per
montare una risposta immunitaria corretta)
- Complemento (cascata di proteine che distruggono il microrganismo)
- Cellule natural killer NK (uccidono delle cellule danneggiate o infettate)

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28
Questi sono quindi i componenti della risposta innata

Un agente patogeno può essere eliminato attraverso una risposta iniziale innata, seguita da
una risposta acquisita specifica per l'antigene

Quali sono i protagonisti dell’immunità adattativa?


- Linfociti B e T (i T maturano nel Timo mentre i B nel midollo
osseo)

Qual è il ruolo dei Linfociti T e B?


È quello di contrastare in modo specifico i patogeni, ma con
meccanismi completamente diversi

I linfociti B, dopo aver riconosciuto il patogeno, proliferano e dopo una serie di passaggi
arrivano a produrre anticorpi

I linfociti T, anche loro proliferano, e diventano T effettori

Il linfocita T riconosce il microrganismo che gli


viene presentato dal macrofago o dalla cellula
dendritica

Le barriere
/

Le barriere fisiche nel nostro organismo sono


tantissime

Nelle lacrime abbiamo per esempio il lisozima,


che ha un ottimo effetto antibatterico

Il nostro corpo è pieno di barriere fisiche che ci


proteggono in continuazione dai patogeni

Un ruolo importante però è anche affidato al microbiota normale

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


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Il microbiota è costituito da una serie di microbi che popolano il nostro corpo e che ci
difendono dall'assalto degli organismi patogeni

Ci difendono competendo con i patogeni per i nutrienti e per i siti di adesione


Ci difendono producendo sostanze che inibiscono la crescita del patogeno, inattivando gli
agenti patogeni attraverso metaboliti e stimolando la risposta immunitaria

Quindi il ruolo di questo Microbiota è fondamentale per resistere alle infezioni

I macrofagi e le cellule dendritiche sono diffusi in tutto l'organismo e si trovano anche nei
tessuti

Quindi oltre alla barriera esercitata dalla cute, nel sottocutaneo vi sono delle cellule in grado
di fagocitare e presentare l'antigene

Tutto il nostro corpo è percorso da vasi linfatici e vasi sanguigni che hanno un ruolo
fondamentale nella risposta immunitaria perché le cellule dendritiche che hanno incontrato
un patogeno e l'hanno fagocitato possono entrare nel circuito linfatico e arrivare nei
linfonodi, dove aiuteranno a montare la risposta immunitaria corretta

Anche le venule sono importanti, perché esse portano col sangue molti linfociti, che
montano la risposta immunitaria

Da un unico progenitore presente nel midollo osseo viene fuori una linea linfoide che porta
allo sviluppo dei linfociti e una linea mieloide che porta alla formazione dei
monociti(macrofagi e cellule dendritiche)

Le cellule dell'immunità innata


/

I macrofagi
Ci sono dei macrofagi circolanti che si chiamano monociti
Questi monociti circolano nel sangue ma possono anche aderire alle venule
(barriera endoteliale) e passare nei tessuti

Vi sono anche dei macrofagi considerati residenti, come cellule di Langerhans nella pelle, la
microglia nel SNC,...

Questa è una barriera importantissima per la nostra difesa

Altro tipo cellulare dell'immunità innata sono i neutrofili, che circolano nei nostri capillari

I microrganismi provocano danni nei tessuti e attivano alcune sostanze che inducono
l'espressione di alcuni recettori sulla superficie

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


30
I neutrofili riconoscono questi recettori di danno con delle loro molecole di superficie,
chiamate selectina.
La selectina quindi riconosce e si lega a questi selettori

I neutrofili poi perdono questo recettore di selectina e acquisiscono un altro recettore, detto
di integrina, che si lega alla superficie dell'endotelio vascolare
La cellula aderisce e dopo aver aderito riesce ad entrare nel sottocutaneo
Nel sottocutaneo i neutrofili inglobano i microrganismi

I neutrofili sono molto importanti nell’immunità cutanea, perché il prodotto dell’attivazione dei
neutrofili è il pus, che è un accumulo di neutrofili morti

Come avviene la fagocitosi all’interno di un mafrofago?


Il macrofago ingloba un microrganismo, lo racchiude in una membrana e una volta racchiuso
c'è la fusione tra il fagocita e il lisosoma che rilascia una serie di sostanze che porta alla lisi
del patogeno

Cos'è il lisosoma?
Il lisosoma è un organello intracellulare, composto da vescicole che contengono enzimi litici.
Hanno un pH acido e possono sviluppare O2 e radicali liberi

All’interno del lisosoma il parassita viene digerito

Ma cosa succede dopo la fagocitosi del microrganismo?


Un recettore del macrofago si riempie di un pezzettino di patogeno

Quindi il patogeno viene digerito e smontato in alcuni costituenti fondamentali e la parte che
attiva il sistema immunitario viene montata sul recettore del macrofago

Ciò serve per presentare l'antigene ai linfociti T


Le APC sono le antigen presenting cells,cellule che presentano l'antigene

Quindi la fagocitosi è importante sia come prima barriera sia come APC

Cellule dendritiche
Altre cellule importanti nell'immunità' innata sono le cellule dendritiche
Queste cellule hanno una forma che ricorda quella di una cellula neuronale, con dei
prolungamenti che servono ad afferrare i microbi dappertutto
Le cellule dendritiche sono in grado di catturare con grande efficienza i microrganismi

Ma rispetto al macrofago, la cellula dendritica ha un vantaggio, che risiede nella quantità di


recettori che possiede

La cellula dendritica, dopo aver fagocitato e spezzettato il patogeno, è in grado di produrre


delle molecole proteiche (citochine) che vanno ad interagire con tutte le altre cellule
dell'immunità adattiva (cellule T, cellule NK,...)

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La cellula dendritica presenta moltissimi recettori in superficie che vengono attivati da
moltissimi patogeni
Quindi sulla base dell'attivazione di tutti questi recettori diversi, la cellula dendritica è in
grado di produrre una serie di citochine che attivano la fase successiva della risposta

Le citochine attivano la risposta giusta contro quel determinato tipo di patogeno

Il tipo di risposta che il nostro organismo monta nella risposta adattativa dipende molto dal
tipo di presentazione che farà la cellula dendritica

Cellule NK
Come ultimo tipo cellulare dell'immunità innata vi sono le cellule NK natural killer

Le cellule NK uccidono cellule che presentano segnali di danno, senza nessuna specificità
Questa cellula è importante soprattutto nell’immunità contro i tumori

Le NK possono distruggere le cellule sia direttamente che attraverso anticorpi


Le NK quindi uccidono cellule danneggiate

Il sistema del complemento


/

Questo sistema è composto da un gran numero di proteine sieriche, importanti nella difesa
Tra gli effetti del sistema del complemento abbiamo
- Infiammazione
- Attivazione delle cellule fagocitiche
- Killing diretto dei batteri

A che cosa possiamo paragonare il complemento?


Ad una sorta di domino,il cui colpetto iniziale può essere costituito da
- Legame tra microrganismo e suo anticorpo specifico (che richiama il C1, il primo
componente del complemento)
- Il microrganismo attraverso i suoi recettori attiva direttamente questa catena
partendo da C3 (che viene scisso in C3b ,C3d e C3a).

In entrambi i casi si arriva ad un componente fondamentale C3, che viene scisso in C3a e
C3b

C3a sarà scisso in ulteriori frammenti che insieme ad altri frammenti provocano in generale
infiammazione

Il C3b può andare a rivestire il microorganismo di un cappotto che gli serve per essere
riconosciuto dai macrofagi

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Ma attraverso l'aggregazione di frammenti successivi si può formare il C9 che formerà un
poro sulla superficie del batterio

La via classica è la via in cui un anticorpo si lega al microrganismo e il C1 riconosce e si


lega all'anticorpo, attivando altri fattori che si legano alla superficie del microrganismo a
formare un complesso chiamato C3 convertasi, che attiva gli altri frammenti

Nella via alternativa è il C3b che si lega direttamente al microrganismo ma comunque si


arriva sempre nella C3a convertasi

Nel pathway della lectina il C1q riconosce residui di mannosio senza l’intervento di anticorpi
ma poi la cascata è sempre la stessa
Una volta formato alla fine il poro, esso provoca la lisi cellulare

\\\\\

Altre funzioni del complemento sono


Si parla di infiammazione : il C3a per esempio la provoca
Opsonizzazione : che serve a rendere più evidenti i batteri

Il C1q riesce a legare gli anticorpi quando essi sono legati ad una superficie, e non nel
sangue
E questo avviene sia per le IgG che per le IgM

L'infiammazione : da cosa è costituita?


- Rossore (afflusso di sangue e vasodilatazione )
- Calore
- Rigonfiamento (conseguenza della vasodilatazione, dovuto ad un rilascio di liquido
nei tessuti che serve a lavare; il liquido viene poi raccolto e drenato nel sistema
linfatico)
- Dolore (grande segno di difesa)
- Funzione lesa ( mette a riposo il punto interessato)

L'infiammazione è parte importantissima di una risposta innata ai microrganismi


L'infiammazione di per sé può diventare un danno se viene mantenuta nel tempo, se non
viene risolta o se diventa sistemica(che coinvolge l'intero organismo )

Tutte le citochine, le proteine prodotte dalle varie cellule, insieme con alcuni prodotti del
complementi hanno qualche ruolo nell'indurre l'infiammazione

Riguardo le citochine, alcune hanno un ruolo più infiammatorio e altre più antinfiammatorio.

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33
La risposta innata è una fase preliminare importantissima per far fronte subito ad una
invasione di microrganismi ma anche per predisporre la risposta successiva e dall'efficacia
di questa fase dipenderà anche la successiva risposta

LEZIONE 16/3
Argomento : La risposta immunitaria

La cellula dendritica trasporta l'antigene, che incontra nei linfonodi i linfociti T Helper

Immunità innata
I sensori che permettono di riconoscere il patogeno
Questi sensori si chiamano PRR (pattern recognition receptor) e possono essere sia solubili
che cellulari
Il complemento è un esempio di PRR

I PRR cellulari sono di due tipi


- Toll like receptors (sulla superficie delle cellule ,TLR)
- Nod like receptors (all'interno delle cellule ,NLR )

Il TLR ha una parte esterna che riconosce i batteri e una parte interna che va ad attivare i
segnali
Un TLR famoso è il TLR4

I Nod invece sono recettori intracellulari


Ne esistono di oltre venti tipi
I Nod riconoscono dei motivi ripetuti in tutti i patogeni
I Nod non riconoscono la singola famiglia batterica, ma riconoscono per es. il peptidoglicano
( che vuol dire che la cellula sta per essere invasa da un Gram+) o il DNA a doppia catena
(virus)

Quindi i TLR e i Nod sono dei veri e propri sensori intracellulari

La cellula dendritica è circondata da TLR, che si attivano se riconoscono un fungo, un


batterio, ecc..

L'infiammazione non è sinonimo di


/

infezione
L'infiammazione è definita principalmente da 4 segni

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- Rossore (vasodilatazione, porta i linfociti nel sito di infezione)
- Rigonfiamento (stravaso di liquido che serve a lavare e a drenare i microrganismi
patogeni nel sistema linfatico verso i linfonodi)
- Dolore (meccanismo di difesa primordiale che ci fa accorgere dell’infezione)
- Calore (conseguenza diretta del rossore)
- Funzione lesa

A cosa serve l'infiammazione nel corso di un’infezione?


L'infiammazione può essere scatenata da diversi fattori come traumi e stress, ma molte volte
è scatenata da agenti patogeni

Nel caso in cui l'infiammazione da localizzata diventa sistemica per un tempo troppo lungo,
allora diventa essa stessa patologia

L'infiammazione cronica è quindi alla base di alcune malattie autoimmuni

Il LPS stimolando il TLR4 attiva una cascata intracellulare regolata da un fattore detto NFkB
attivando una serie di mediatori dell'infiammazione generalizzati

L'attivazione prodotta dal LPS può arrivare a produrre uno shock tossico

Citochine
/

Sono delle proteine prodotte da vari tipi cellulari,


soprattutto immunitari
Le citochine mediano e regolano diversi aspetti
dell'immunità innata adattiva

Le Citochine possono attivare o inibire risposte


immunitarie o infiammatorie
Possono avere effetti diversi a seconda della
cellula che le produce e del momento in cui sono
prodotte

Il macrofago presenta l'antigene ad una cellula T


helper
In seguito a questa presentazione vengono
prodotte una lunga serie di citochine
Quindi la cellula T Helper si attiva e può produrre sia anticorpi sia risposte cellulari
infiammatorie

Le citochine sono quindi importanti per attivare delle risposte giuste e specifiche contro un
determinato patogeno

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35
Interleuchina (IL) 2 è importante per il differenziamento in cellule Th2

Interleuchina IL 12 porta all'attivazione del Th1 con una risposta più


infiammatoria

Nel momento in cui l'LPS viene riconosciuto dai macrofagi nelle prime ore
si attiva il Tumor necrosis factor(TNF) che induce la diapedesi dei neutrofili ed induce
trombosi
Dopo qualche ora si attiva IL 1 che stoppa la diapedesi dei neutrofili
Poi si attiva IL 12 che attiva le cellule T Helper

Oltre alle citochine infiammatorie come queste, vi sono anche delle citochine
antinfiammatorie che bloccano l'attivazione dei segnali

Una di queste è l'IL 10, prodotta da alcuni tipi di linfociti T, che serve per bloccare la risposta
immunitaria

A questo punto è arrivato il momento della risposta adattiva

Vi sono delle cellule che fanno da ponte tra l'immunità innata e quella adattiva e queste sono
le cellule dendritiche

Queste cellule sono le sole cellule capaci di presentare un antigene ad un linfocita T naive
(che non ha mai visto un antigene)
Il linfocita naive, dopo aver incontrato la cellula dendritica, si attiva

La cellula dendritica cattura, ingloba e distrugge un microrganismo


Avendo capito di quale microrganismo si tratta,la cellula dendritica comincia a produrre le
prime citochine e viene drenata quindi nel vaso linfatico dove la cellula comincia a maturare
e presenta sulla sua superficie l'antigene proteico
Arrivato nel linfonodo, la cellula dendritica incontra i linfociti T naive che riconoscono
l'antigene

In seguito a ciò succede che il linfocita T prolifera, producendo IL 2

Immunità adattativa
/

Ciò che ci invade è un microrganismo extracellulare, come batteri e funghi (i virus li troviamo
invece all'interno delle cellule)

Quale tipo di risposta sarà necessaria per bloccare un batterio extracellulare?

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36
Una risposta che prevede la produzione di anticorpi che vanno a legare il batterio e in
risposta al legame antigene - anticorpo viene attivato il frammento C1q del complemento

Quindi se abbiamo un'infezione da un batterio extracellulare questa infezione sarà bloccata


prevalentemente dagli anticorpi, che dopo il legame attiveranno il sistema del complemento,
che lisa il batterio, oltre a indurre infiammazione

Le cellule che producono gli anticorpi sono i Linfociti B

Quindi per bloccare l'infezione di un antigene extracellulare si avrà bisogno dell'attivazione


del sistema mediato dai linfociti B, che porta alla produzione di una grande quantità di
anticorpi

Cosa accade invece se i microbi sono intracellulari?

1°caso : infezione intracellulare(virus)


2° caso : il microbo viene fagocitato

Per i virus vi sarà bisogno di qualcosa che riconosca la cellula infettata e la uccida
Questo qualcosa è un linfocita citotossico

Il linfocita citotossico è un linfocita che riconosce la cellula infettata e la uccide

È possibile anche che il macrofago riconosca dei microrganismi, dopo la fagocitosi, e questo
macrofago a sua volta venga riconosciuto da un linfocita T helper

Questo linfocita T helper attivato è in grado di attivare una risposta cellulare

Possiamo distinguere quindi una immunità umorale, mediata da anticorpi, da una immunità
cellulo mediata, che viene mediata dai linfociti T Helper attivati e dai linfociti T citotossici
attivati

Quindi il linfocita B produce anticorpi, mentre il linfocita T, a seconda che sia un T helper o
un T citotossico, ha funzioni diverse

Quindi quanti tipi di linfociti conosciamo?


Linfociti B e linfociti T

I linfociti T possono essere T helper o citotossici

Tutti i linfociti vengono dal midollo osseo, ma il linfocita che da origine alla cellula T matura
nel Timo, mentre il linfocita che matura nel midollo è la cellula B

Cellule T
/

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Vi sono alcune cellule T definite T helper.
Queste cellule T helper attivano e controllano le risposte immunitarie infiammatorie
attraverso le citochine

Le cellule T helper sono caratterizzate dal recettore CD4, che è un recettore che definisce
tutte le T helper e che viene attaccato dal virus dell'HIV

Le cellule T helper possono essere distinte in varie sottoclassi a seconda del grado e del
tipo di maturazione
NB. Queste sono divisione scolastiche.

Le cellule T helper di solito si trovano nel linfonodo come naive e dopo la stimolazione si
differenziando in diversi sottotipi cellulari
In particolare le T naive(Th0) possono differenziarsi in Th1

Le Th1 producono interferon gamma e altre citochine, che vanno a stimolare delle risposte
infiammatorie citotossiche

Le Th2 sono invece le T helper che stimolano di più una risposta di tipo anticorpale

Abbiamo anche altre T helper come le Th17, che stimolano una fortissima risposta
infiammatoria. Sono helper infiammatorie perché la loro proliferazione produce una forte
infiammazione

Le cellule T reg producono tanta IL10, che è una citochina che spegne le risposte
infiammatorie, perché è importante che la risposta immunitaria venga spenta al momento
giusto, altrimenti si ha l'insorgenza di malattie autoimmuni

Quindi una cellula T helper, attivata da una cellula dendritica, a seconda di come viene
attivata produrrà un certo tipo di risposta

Th1
Se si produce un certo tipo di citochine si produrrà un differenziamento in Th1, caratterizzato
da produzione di interferon gamma

Il Th1 provoca una forte attivazione macrofagica, oltre alla produzione di IgG.
Questa è un meccanismo di difesa che funziona contro i microbi intracellulari e andrà quindi
ad attivare la risposta citotossica CD8

Se l'attivazione non viene spenta può dar luogo a malattie autoimmuni

Th2
La risposta Th2 porta all’attivazione degli eosinofili e alla produzione di IgE(immunoglobuline
di tipo allergico).

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Porta anche alla produzione di immunoglobuline

È un meccanismo di difesa soprattutto contro i parassiti, ma anche contro patogeni


extracellulari

Th17
Una risposta Th17 porta ad un'attivazione neutrofilica e ad una infiammazione contro batteri
extracellulari e funghi

Anche questa, se non viene spenta, porta a malattie autoimmuni

Ma cosa sono le cellule con recettori CD 8?


Queste sono cellule importanti per eliminare le cellule infettate da virus e le cellule tumorali

Le CD8 interagiscono con gli antigeni che vengono presentati sull’'antigene di


istocompatibilità di classe 1(MHC I),che sono espressi in tutte le cellule polimorfonucleate

Le CD 8 riconoscono quindi l'antigene che viene presentato sulla superficie di cellule che
vengono invase da virus,il quale antigene viene presentato sull'antigene di istocompatibilità
di classe 1 (MHC I)

Qual è il compito degli antigeni di istocompatibilità? E a cosa servono?

Tutte le cellule del nostro corpo esprimono l'antigene maggiore di istocompatibilità di classe
1,che permette alle nostre cellule di essere riconosciute come ''self''

Questo antigene infatti regola il rigetto dei trapianti e ci fa percepire il self dal ‘’non self''

Tutte le cellule del nostro organismo esprimono antigeni di Istocompatibilità di classe 1


Le cellule immunitarie (dendritiche, macrofagi, linfociti B,..) esprimono anche l'antigene di
istocompatibilità di classe 2 (MHC II)

Se un virus infetta le nostre cellule, quelle cellule sulla superficie esprimeranno la proteina
del virus montata sull’antigene di istocompatibilità di classe 1

Questo antigene di istocompatibilità di classe 1 viene riconosciuto dai linfociti citotossici


CD8, che hanno il compito di uccidere le cellule infette da virus,e da batteri intracellulari.

Diverso è il caso degli antigeni presentati dal complesso maggiore di istocompatibilità di


classe 2
Questo antigene infatti si trova soltanto sulle superficie delle cellule immunitarie

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Quindi questo antigene monta sulla superficie gli antigeni che devono essere presentati alle
cellule del sistema immunitario per montare la risposta giusta

Coma si attiva l'immunità adattiva?


Il macrofago presenta sulla sua superficie l'antigene che viene montato sul complesso
maggiore di istocompatibilità di classe 2

La cellula T helper riconosce questo complesso, si attiva, comincia a produrre citochine e a


seconda delle citochine che verranno prodotte si attiva l'infiammazione, la proliferazione dei
linfociti B o T, e i macrofagi

La cellula T helper è quindi fondamentale perché è al centro di tutta questa attivazione

Cosa succede però quando una cellula del nostro organismo si infetta?
La cellula presenta l'antigene sulla superficie, che viene riconosciuto dai T citotossici, che
producono le perforine che uccidono la cellula infetta

Questa cellula T è in grado quindi di attivare anche questo tipo di attivazione


La cellula T helper è in grado di attivare anche i linfociti T citotossici che vanno ad uccidere
poi le cellule infette

Il linfocita T attiva anche dei linfociti regolatori che vanno a stoppare la proliferazione di
linfociti T

Come vengono prodotti gli anticorpi?


Gli anticorpi vengono prodotti perché il linfocita B ha riconosciuto il microrganismo e si
differenzia in plasmacellule che producono tanti anticorpi che riconoscono il meccanismo e
possono, per es., attivare il complemento

La T helper va quindi a stimolare anche la proliferazione dei linfociti B

Chi sono le APC (antigen presenting cells)?


Ci sono 3 tipi diversi di APC
- Cellule dendritiche
- Macrofagi
- Linfociti B

La cellula dendritica sta in periferia, riconosce il microrganismo e va nel vaso linfatico.


Durante il tragitto matura e presenta sulla sua superficie l'antigene sulla MHC di classe 2

Questo complesso viene riconosciuto dal recettore TCR receptor nel linfonodo
Quindi la cellula T naive che ha riconosciuto l'antigene prolifera, generando cellule T effettrici
in grado di produrre un certo tipo di citochine

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Questo effettore può riconoscere un macrofago che a sua volta ha riconosciuto il
microrganismo e lo presenta sull’MHC di classe 2,e attiva il macrofago per uccidere il
microbo
I macrofagi che vengono attivati dai linfociti T effettori uccidono con maggiore efficienza i
microrganismi

Le cellule B circolano nel sangue, trovano un microrganismo, lo fagocitano e lo esprimono


sulla superficie nel contesto dell’MHC di classe 2
Questa cellula B che ha riconosciuto e fagocitato l'antigene e lo esprime, dentro al linfonodo,
incontra le cellule T effettrici che stimolano la proliferazione di questi linfociti e stimolano il
differenziamento di questi linfociti che differenziano in plasmacellule e producono gli
anticorpi

Quindi le cellule T helper hanno un ruolo centrale, sia nell'attivazione della risposta cellulare
che umorale

Il fatto che venga attivata una delle due risposte dipende dal tipo di citochine prodotte dalle
cellule T effettrici

Che cos'è quindi l'MHC (Major histocambatibiy complex)?

Sono dei recettori di membrana


MHC di tipo 1 è caratteristico di tutte le cellule mentre il tipo 2 è delle cellule immunitarie

MHC1 è espresso su tutte le cellule del nostro organismo e viene riconosciuto dalla cellula
citotossica

MHC2 sta sulla superficie dei macrofagi, su quella dei linfociti T e sulle cellule dendritiche,
che presentano l'antigene alle T helper

MHC1 all'interno della cellula infettata incontra la proteina virale, esponendo le sue proteine
in superficie, che viene riconosciuta dal linfocita T citotossico, che attiva il programma di
Killing

Nel caso di MHC2 si parla di una proteina che viene distrutta e poi montata sull’MHC2 che
viene presentata alle T helper (fagocitosi dei macrofagi, quindi distrutto e caricato
sull’MHC2)

Vi sono molti recettori sulla superficie dei linfociti che riconoscono l'antigene
Tra questi il CD4, che aiuta il riconoscimento dell'antigene nel MHC1 e i CD8, che aiutano il
riconoscimento dell'antigene nell’MHC2

Cos'è un superantigene?
Alcuni patogeni producono delle tossine che vengono definite superantigene.
Il superantigene lega il MHC2 dell'APC al linfocita T in assenza di un antigene

Qual è la conseguenza dell'attivazione linfocitaria in assenza di un antigene?

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Una risposta immunitaria non mirata

Questo significa che nel caso in cui la T helper riconosca l'antigene prolifera quel clone di T
helper che ha riconosciuto l'antigene e sulla sua superficie ha dei recettori specifici per
quell’antigene

Nel caso di un superantigene abbiamo un attivazione policlonale dei linfociti T, quindi


un'attivazione non specifica

La conseguenza principale di un attivazione policlonale è la produzione massiva di citochine


infiammatorie (shock tossico, tipico dei malati gravi di covid)

Gli anticorpi
/

Gli anticorpi vengono prodotti dai linfociti B, stimolati dai Th, a trasformarsi in plasmacellule

I linfociti B che hanno fatto riconosciuto l'antigene, vengono stimolati dai Th, a differenziarsi
in plasmacellule, che producono gli anticorpi

Gli anticorpi sono a forma di Y e hanno delle catene pesanti e delle catene leggere

Sulla testa della Y hanno delle regioni ipervariabili che legano gli antigeni

La gamba della Y viene chiamata frammento FC(cristallizzabile) ed è la parte che lega ed


attiva il complemento

Le immunoglobuline sono molecole estremamente complesse.


Hanno delle regioni a cerniera, che consentono alle braccia della Y di aprirsi o chiudersi a
seconda se gli antigeni siano vicini o lontani

Gli anticorpi si legano sulla superficie di un microrganismo.

Tra i vari tipi di anticorpi conosciuti vi sono

- IgG (immunoglobulina di tipo G, costituita da catene pesanti e leggere)


- IgM pentamer ( fatta da 5 ripetizioni di IgG; è la prima immunoglobulina prodotta in
una risposta perché ha ben 10 siti di legame, che servono per captare l'antigene con
minore affinità e specificità ma con una grandissima efficienza! )

Quindi le IgM vengono prodotte all’inizio della risposta immunitaria, per 4-6 giorni, e poi
vengono sostituite nel corso della risposta da IgG

In generale la risposta IgM è una risposta precoce.

Vi sono inoltre :

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- IgD (si trovano sulla superficie dei linfociti B, che permettono al linfocita B di
riconoscere gli antigeni e di processarli)
- IgA (dimero che ha un frammento detto di secrezione ;si trovano principalmente nelle
mucose ;possono essere sia aspecifiche che specifiche)

Quindi le IgA sono importanti perché tappezzano le mucose e le superfici in contatto con
l'esterno e perché vengono trasferite con il latte materno e sono la prima forma di immunità
trasferita al bambino
Possono essere trasferite anche mediante la placenta

Dove le troviamo le IgG?


Soprattutto nel sangue, come anche le IgM

Le IgA le troviamo nei tessuti


Le IgD le troviamo prevalentemente sopra i linfociti B

Altre immunoglobuline sono le IgE


Le IgE sono coinvolte nella risposta allergica
Sono coinvolte in infezioni contro i parassiti

Switch isotipico della maturazione


/

delle cellule B
Le cellule B all'inizio hanno degli anticorpi in superficie, ma durante lo stadio di maturazione
le cellule B mature presentano sia le IgG che le IgM.

Quando si attivano, le plasmacellule non hanno più in superficie questi anticorpi ma


producono con elevata efficienza le immunoglobuline

Durante il processo di maturazione le immunoglobuline prodotte sono diverse


All'inizio sono solo IgM ma poi vengono prodotte anche IgD

Questo è un processo che avviene a seguito di un riarrangiamento genico all'interno del


linfocita B

Un’altra conseguenza dell’attivazione dei B è che il linfocita B si attiva dopo stimolazione


delle T helper : si ha quindi un’espansione clonale di B che comincia ad operare un
differenziamento di cellule B

I linfociti B non solo producono le plasmacellule ma si differenziano anche in cellule B della


memoria, che possono rimanere anche a vita nel midollo, e che vengono stimolate
immediatamente da una seconda stimolazione dello stesso antigene che quindi sarà una
risposta più elevata ed efficiente

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Questo concetto è alla base del funzionamento dei vaccini

Quando una persona è vaccinata, viene dato un antigene che serve a far proliferare
principalmente le cellule B e a produrre cellule B della memoria

Quando l'organismo incontra l'antigene di nuovo, esso andrà a stimolare le cellule B della
memoria in grado di riconoscere subito l'antigene e di produrre anticorpi ad alta affinità

LEZIONE 18/3

Argomento : Farmaci antibatterici

Gli antibiotici

Studiare come sono fatti in dettaglio i batteri ci permette


di definire o di ricercare e studiare le molecole che
verranno utilizzate nel trattamento di un'infezione
batterica

Gli antibiotici sono quelle molecole che specificatamente


e selettivamente hanno come target i batteri

Definizione di antibiotico (old)


Una sostanza naturale prodotta da microrganismi che ha selettivamente l'attività contro altri
microrganismi

Adesso il concetto è stato revisionato perché le sostanze con attività antimicrobica sono
anche sintetizzate in lab.

Storia degli antibiotici


Il concetto di trattamento antibiotico per le infezioni è nato grazie alle
scoperte di Paul Ehrlich, un immunologo interessato all'istologia.
Infatti lui studiava le proprietà tintoriali dei diversi tessuti
Da questa base lui si è chiesto se ci potevano essere molecole che
potevano essere specifiche per microrganismi affinché si potessero
trattare le infezioni da microrganismi

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Ehrlich si accorse che la molecola '' 606'' ,derivata dall'arsenico, riusciva a trattare le
persone con sifilide, il cui agente eziologico è il treponema pallidum

Lui si era accorto che utilizzando questa molecola su questi soggetti si aveva la regressione
dell'infezione e la sua risoluzione, senza tutti gli effetti avversi dati dalla tossicità di questa
molecola per l'uomo

N.B. La molecola 606 è un farmaco chiamato anche arsfenamina o anche Salvarsan (da
salvation e arsenico)

Nasce così il concetto di molecola a tossicità selettiva, che riesce a interagire con i
microrganismi senza ledere l'ospite

Alexander Fleming ha individuato nelle sue osservazioni la prima


vera e propria molecola antibiotica,
Per questo grazie all'isolamento di questo principio attivo, ha vinto il
premio nobel insieme a Florey e Chain

Questo principio attivo è la Penicillina

Florey e Chain isolarono la molecola di penicillina e grazie


alla coltura su grossa scala di questo fungo si è potuto avere
una grande disponibilità di questa molecola

Il primo clinical trial fu fatto su un paziente con una


gravissima infezione di staphylococcus aureus e la penicillina fu usata per trattare le ferite di
guerre nella guerra mondiale

In seguito grazie allo streptomyces griseus si riuscì ad isolare la streptomicina, antibiotico


attivo contro la tubercolosi

Dopo la scoperta delle prime molecole si è avuta


l'epoca d'oro degli antibiotici, durante la quale
sono state scoperte e immesse nel mercato più
di 20 classi diverse di antibiotici

La scoperta degli antibiotici comincia ad essere


però accompagnata dall'insorgenza
dell’antibiotico resistenza

Al maggior rilascio ed uso di antibiotici nella pratica clinica va di pari passo l'insorgenza di
batteri che presentano resistenza, fino ad arrivare al punto che l'immissione in commercio di
un farmaco viene accompagnata dall'insorgenza della rispettiva resistenza

Da moltissimi anni non si scoprono più nuovi classi antibiotici ma si cercano di modificare e
migliorare quelli già presenti in pratica clinica

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Meccanismo di azione (target batterico)

Gli antibiotici possono essere classificati a seconda del loro meccanismo d'azione sulla
struttura della cellula batterica

Abbiamo infatti antibiotici che vanno contro la sintesi della parete cellulare (Sintesi del
peptidoglicano), contro la sintesi proteica (targettano il ribosoma batterico), che vanno ad
interagire con pathway metabolici dei batteri e si hanno anche enzimi che riescono ad
interferire con la replicazione del DNA ma anche con la sua trascrizione

Infine si hanno antibiotici che hanno come


target la membrana cellulare

Le penicilline sono, ad esempio, antibiotici


che vanno ad interferire sulla sintesi del
peptidoglicano

Perché e quando è necessaria una terapia


antibiotica?
Sicuramente dopo una diagnosi

Dalla diagnosi di un'infezione batterica


dobbiamo sapere chi è il microbo responsabile dell'infezione e se il microrganismo è
sensibile o resistente agli antibiotici

Come si fa a capire se un microrganismo è sensibile o resistente ad una molecola


antibiotica?
Ci sono delle agenzie sovranazionali (EUCAST) che testano i diversi microrganismi con
specifici antibiotici e danno dei valori, detti valori di breakpoint.

Un microrganismo che non riesce a crescere in


presenza di 8 mg/l di un antibiotico è classificato
come sensibile

Un microrganismo che riesce a duplicarsi in presenza


di 8 mg/l dell'antibiotico è definito come resistente

Classificazione degli antibiotici a seconda dello


spettro di attività, abbiamo antibiotici:
- A spettro ristretto (inibiscono la crescita
selettiva o di Gram + o di Gram -)
- A largo spettro (inibisce la crescita di Gram+ e Gram-)

Vi sono anche antibiotici a spettro ristretto che targettano


delle specie batteriche specifiche

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Un antibiotico può essere
- Batteriostatico (inibisce la replicazione batterica, ma non lo uccide)
- Battericida (uccide la cellula batterica)

Grafico Batteriostatico/Battericida

Come tutti i farmaci, anche gli antibiotici possono avere degli effetti collaterali

L'indice terapeutico è un indice associato a


ciascun farmaco.
Nel caso degli antibiotici l'indice terapeutico ci da
l'indicazione della tossicità dell'antibiotico

L'indice terapeutico è definito come dose tossica/


dose terapeutica

La dose terapeutica è la dose di antibiotico che ha attività antibatterica

Se l'indice chemoterapeutico è alto allora l'antibiotico è poco tossico perché si avrà bisogno
di basse dosi di antibiotico

Viceversa un antibiotico con un basso indice chemoterapeutico è un antibiotico che può


essere tossico

Questo indice ci permette di capire quanto è tossico un antibiotico

Quali sono le caratteristiche di un antibiotico ideale?


- Selettivo
- Con pochi effetti collaterali
- L'insorgenza dell'antibiotico resistenza è lenta

Innanzitutto bisogna studiare la farmacocinetica e la farmacodinamica dell'antibiotico :


dobbiamo essere sicuri che l'antibiotico raggiunga il sito di infezione ad una concentrazione
efficace, che assicuri l'attività antibatterica

Come riuscire a calcolare questa concentrazione?

Adesso studieremo i meccanismi d'azione di alcuni classi di antibiotici più usati in pratica
clinica

Farmaci β-lattamici

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NB. Transpeptidasi = PBP

Questi farmaci hanno un alto indice terapeutico, quindi sono altamente efficaci anche a
basse concentrazioni e normalmente sono poco tossici

Gli antibiotici Beta lattamici agiscono sulle fasi finali della sintesi del peptidoglicano, nella
fase in cui i precursori del peptidoglicano vengono inseriti in membrana e formano i legami
crociati ad opera delle PBP che permettono la stabilizzazione della molecola di
peptidoglicano.

Le penicilline sono caratterizzate da un anello lattamico, che è la parte attiva della molecola.

Gli ultimi peptidi del NAM sono le famose D-ala D-ala, la cui struttura somiglia chimicamente
a quella di un anello lattamico

Siccome solitamente la PBP riconosce il D-ala D-ala, anche i beta lattamici hanno un'alta
affinità per l'enzima, che non riesce quindi più a formare i legami crociati

Le PBP sono quindi i bersagli degli antibiotici beta lattamici

Quando la transpeptidasi è bloccata e non riesce a sintetizzare nuovi ponti crociati, l'attività
delle autolisine continua la sua distruzione del peptidoglicano con il risultato quindi della
degradazione del peptidoglicano stesso

Un batterio che non presenta la parete cellulare (peptidoglicano) non può compensare la
pressione osmotica e quindi si ha una lisi della cellula batterica

I Beta lattamici causano quindi la lisi della cellula batterica


attraverso il blocco della sintesi del peptidoglicano e sono
quindi battericidi

Tra i vari beta lattamici abbiamo le penicilline, le cefalosporine, i


monobattami e i carbapenemi, che hanno tutti alla base l'anello
lattamico
Ciò che cambia nei vari antibiotici sono i gruppi sostituenti
dell'anello (gruppo R)

Perché abbiamo avuto bisogno di sintetizzare nuove molecole?

Il modo più facile per difendersi da un antibiotico beta lattamico è idrolizzare l'anello
lattamico, perché una volta idrolizzato l'anello è inefficace

I batteri quindi producono delle Beta lattamasi, enzimi che degradano l'anello lattamico
inattivando l'antibiotico

Il posizionamento di gruppi chimici dovrebbe rendere gli antibiotici meno affini a queste beta
lattamasi

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Vancomicina
La vancomicina non è un antibiotico beta lattamico ed
ha una struttura chimica complessa, infatti è un
glicopeptide (ha una parte glucidica e una parte
peptidica)

Rispetto ai beta lattamici, la vancomicina è una


molecola molto grossa

La vancomicina ha affinità con il precursore del


peptidoglicano

Non interagisce quindi con le PBP ma si va a legare al


precursore, legandosi al dipeptide D-ala D-ala

Legandosi al dipeptide, quest'ultimo non è più disponibile per


la transpeptidasi e quindi per la formazione del legame
peptidico

Quindi, sebbene il target sia estremamente diverso in quanto il target della vancomicina è il
precursore e non l'enzima PBP, il risultato è lo stesso perché la PBP non ha a disposizione il
dipeptide per formare il nuovo legame

Questa è una molecola battericida a spettro ristretto


Questo perché la molecola è stericamente ingombrante e quindi non riesce ad oltrepassare
la membrana esterna dei Gram -

Quindi i Gram - sono naturalmente resistenti alla vancomicina

Infatti il trattamento con vancomicina si effettua solo in presenza di batteri Gram + che sono
resistenti alle penicilline

Polimixine
Le polimixine hanno come target le membrane e
quindi la membrana esterna dei gram- e la
membrana citoplasmatica (gram + e Gram -)

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La struttura della molecola è quella di un peptide ciclico con una lunga coda idrofobica, che
riesce ad intercalarsi tra i fosfolipidi grazie alle interazioni idrofobiche.

La polimixina quindi si intercala tra i fosfolipidi creando dei piccoli pori e andando a creare
uno shock osmotico

Le polimixine sono quindi battericidi, perché inducono lisi cellulare

Le polimixine hanno un'alta affinità, grazie alle interazioni idrofobiche, con il lipide A dell'LPS
dei batteri Gram -
Per questo sono particolarmente attive nei batteri Gram -

In pratica clinica vengono utilizzate esclusivamente per il trattamento di Gram -


multiresistenti, perché le polimixine sono un antibiotico di ultimissima scelta

La polimixina non è un antibiotico molto selettivo, perché interagendo con i fosfolipidi


potrebbe interagire con le membrane citoplasmatiche delle cellule eucariotiche

Adesso andremo a trattare molecole che


bloccano la sintesi proteica nei batteri, ricordando
che i ribosomi batterici sono diversi da quelli
eucariotici

Nel ribosoma batterico distinguiamo


- il sito A, dove si inserisce RNA transfer
che porta lo specifico aminoacido
- Il sito P, dove avviene la formazione del
legame peptidico tra i due aminoacidi
adiacenti
- Il sito E(exit), dove viene rilasciato il tRNA
scarico

Esistono diverse molecole antibiotiche che targettano i diversi siti

Gli aminoglicosidi
Sono degli antibiotici in grado di interagire con la subunità piccola del ribosoma batterico
causando una distorsione della subunità, che non riesce ad interagire con la subunità
grande e quindi si ha un rilascio prematuro di RNA messaggero e un blocco della sintesi
proteica, o un misreading di RNA messaggero

Tra gli aminoglicosidi distinguiamo diversi antibiotici come la streptomicina,..

La maggior parte degli antibiotici di questa classe, in grado di bloccare la sintesi proteica,
sono degli antibiotici batteriostatici, che inibiscono la replicazione batterica

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I gruppi NH2 caricati positivamente sono in grado di interagire con le strutture cariche
negativamente sulla superficie della cellula batterica, come l'LPS, e i fosfolipidi della
membrana esterna, creando una sorta di apertura, sciogliendo come un detergente i
fosfolipidi di membrana e quindi entrando all'interno della cellula

Interagendo con la membrana cellulare possono anche indurre la lisi cellulare e quindi
possono essere anche considerati battericidi

Per questo motivo hanno una discreta tossicità, analogamente alle polimixine.

Sono degli antibiotici ad ampio spettro, che targettano Gram + e Gram -

Tetracicline
Le tetracicline invece riescono ad interagire con il sito A del ribosoma, cioè il sito dove si ha
l'ingresso dell'amminoacil tRNA carico dello specifico amminoacido

Le tetracicline interagendo con il sito A, possono causare un blocco della sintesi proteica e
questo blocco può essere sia prematuro (RNA messaggero non viene proprio letto) oppure
si possono formare delle proteine tronche

Sono derivati di microrganismi provenienti dal suolo

Sono degli antibiotici ad ampio spettro, ad alto indice chemoterapeutico

Effetti avversi sono stati riscontrati perché somministrati ai bambini causano uno
scolorimento dei denti

Macrolidi
I macrolidi sono in grado di interagire con il sito P inibendo l'allungamento del polipeptide
nascente, con il risultato di formazione di proteine tronche

Hanno una selettività ristretta rispetto ad alcuni Gram + e Gram -

Cloramfenicoli
Inibiscono la formazione del legame peptidico tra due amminoacidi e portano alla
formazione di proteine tronche

Sono paragonabili alle tetracicline

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Hanno un ampio spettro e pochi effetti avversi e sono molti utilizzati, sebbene molti batteri
hanno resistenza al cloramfenicolo

Cambiamo target e parliamo di antibiotici che interferiscono con il metabolismo degli acidi
nucleici

Chinoloni
Sono una classe di antibiotici non prodotti da microrganismi ma sono puramente sintetici

Sono in grado di interagire con quegli enzimi che servono per lo svolgimento e il
compattamento del DNA all'interno del citoplasma batterico

Questi enzimi sono la DNA girasi (superavvolgimento e compattamento del cromosoma) e


topoisomerasi IV(rilassamento del DNA durante la replicazione o trascrizione)

Questi due enzimi sono il bersaglio dei chinoloni, che reagiscono irreversibilmente con
questi enzimi, bloccandone la funzione

Un batterio che non può replicare il proprio DNA è destinato a morire e i chinoloni sono
quindi battericidi

I chinoloni riescono a formare un complesso ternario tra enzima, DNA e chinolone stesso.

Sono antibiotici ad ampio spettro (G+, G-) e sono utilizzati per infezioni del tratto urinario

Infine abbiamo antibiotici che targettano la RNA polimerasi

Tra questi la rifampicina, particolarmente attiva contro il batterio della tubercolosi, che lega
L'RNA polimerasi bloccando la trascrizione, inibendo la sintesi dell'RNA messaggero e
inducendo quindi morte cellulare (Battericida)

Gli antimetaboliti

Sono degli antibiotici che targettano dei


pathways specifici presenti esclusivamente nei
batteri

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Tra i più famosi vi sono i sulfonamidi e il trimethoprim

Sono coinvolti nell'inibizione di due enzimi specifici all'interno del pathway della sintesi
dell'acido folico

L'acido folico è un precursore di purine e pirimidine, le basi azotate degli acidi nucleici.

Noi non abbiamo il pathway di sintesi dell'acido folico e quindi antibiotici che targettano
questi enzimi sono altamente selettivi

Questi antibiotici sono degli inibitori competitivi

Sono poco usati nella pratica clinica perché i batteri sono molto resistenti a questi antibiotici

Metodiche usate per determinare la


sensibilità o la resistenza di un
microrganismo a un antibiotico e per
determinare a che concentrazione esso
è sensibile o resistente (break point)
L'antibiogramma è il test che ci indica qual è l'antibiotico più efficace rispetto a quel
determinato microrganismo e in che concentrazione esso è efficace

Gli organismi sovranazionali (EUCAST) determinano i breakpoints

Che informazione ci da l'antibiogramma?

Ci da la concentrazione minima dell'antibiotico ideale a inibire la crescita batterica o ad


ucciderla (MIC)

L'antibiogramma ci dice la MIC (Minima concentrazione inibente)

Si può determinare anche la minima concentrazione battericida (MBC) , che è la minima


concentrazione necessaria ad uccidere il 100% delle cellule esposte all'antibiotico

La MIC si determina sperimentalmente con due metodi:


1) Metodo della diluizione
2) Metodo della diffusione in piastra

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Queste procedure sono standardizzate e ad oggi totalmente automatizzate.

Metodo della diluizione in brodo


Abbiamo due provette, una con un terreno limpido e un'altra con un terreno torbido

Quindi in una abbiamo avuto crescita batterica, nell'altra no

Il parametro di valutazione della MIC è quindi di cercare la prima provetta torbida (o limpida)

Abbiamo una serie di provette in cui abbiamo inoculato una concentrazione batterica uguale
e in cui abbiamo messo una
concentrazione decrescente di
antibiotico, in maniera scalare
(solitamente diluizione 1:2,espresse in
mg/l)

Quindi si avranno 16 mg/l di antibiotico


nella prima provetta, 8 mg/l nella
seconda e via dicendo

Effettuiamo un periodo di incubazione


per dare tempo ai batteri di adattarsi e
di replicarsi in questo nuovo
terreno(16-20h a 35°-37°)

Si cerca quindi la minima concentrazione inibente, ovvero la provetta che ha la


concentrazione di antibiotico più bassa in cui il liquido è rimasto limpido (inibizione totale
della replicazione batterica)

La torbidità ci indica che i batteri sono stati in grado di replicare

Nell'esempio nel grafico la provetta che da la MIC è quella con concentrazione 1 mg/l

Questo vuol dire che se dobbiamo trattare questo microrganismo noi dobbiamo usare una
concentrazione che rimanga costante e che sia almeno 1 mg/l

Sulla MIC si basano le formulazione degli antibiotici che assumiamo

Test di diffusione su piastra : Kirby


Bauer

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Questo test non ci da indicazioni di valori di MIC ma ci dice solo se il batterio è suscettibile o
resistente a quell'antibiotico

Questo test è utile in presenza di batteri multi resistenti per capire a quale antibiotico sono
suscettibili, qualsiasi sia la sua concentrazione.

Su una piastra Petri è stato uniformemente posizionato il


microrganismo
A questo punto sulla piastra vengono posizionati dei dischetti
di carta imbevuti di diversi antibiotici
Dopo il periodo di incubazione, si va a guardare se si ha avuta
crescita o meno intorno al dischetto

L'alone che si forma intorno al dischetto è un alone di


inibizione

Più è grande l'alone più il microrganismo è suscettibile

Questo però non ci fornisce una concentrazione della MIC

E tests
È una combinazione della Kirby Bauer e del test in brodo
Questo test ci dà invece una MIC, sfruttando il principio del Kirby Bauer

Prepariamo la piastra come descritto precedentemente nel Kirby Bauer, ma piuttosto che
dischetti poniamo delle strisce di carta graduate a cui ad ogni graduazione corrisponde una
concentrazione nota di antibiotico che diffonde nel
terreno

Quindi quando andiamo a cercare la MIC, questa


sarà il più punto più basso a cui si inizia a formare
l'alone di inibizione

Ovviamente nei lab. di microbiologia clinica il


sistema è automatizzato
L'antibiogramma è affidato alle macchine ed il test
usato è quello della diluizione in brodo

Macchine di antibiogramma sono per esempio la


Vitek2
All'interno della macchina viene messa una card che
ha vari pozzetti al cui interno viene locato il terreno
con l'antibiotico, con la possibilità di screenare
contemporaneamente diversi tipi di antibiotici a
diverse concentrazioni.

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La macchina quindi va a rilevare la torbidità in ogni pozzetto, come uno spettrofotometro e
lo confronta con il controllo positivo di crescita e quindi calcola rispetto al controllo positivo la
percentuale di crescita

Alcuni antibiotici hanno poca solubilità e quindi non si prestano ai test di diluizione in brodo,
e per questo si ricorre per questi antibiotici ai test su piastra

Abbiamo esaurito l'argomento degli antibiotici

Antibiotico resistenza

LEZIONE 23/3
Argomento : Resistenza agli antibiotici,Genetica Batterica

Il fenomeno dell'antibiotico resistenza è un fenomeno naturale perché noi abbiamo isolato


queste molecole capaci di uccidere o inibire la crescita di microrganismi proprio da altri
microrganismi

Gli antibiotici sono quindi molecole che i batteri usano continuamente per motivi di
competizione, per la conquista di una nicchia ecologica

Infatti i geni dell’antibiotico resistenza sono stati isolati anche in territori reconditi, dove la
contaminazione umana è ridottissima, come i ghiacciai

1) I geni sono naturalmente presenti nell'ambiente


2) Questi geni si possono assemblare in sequenze come plasmidi o in sequenze mobili
3) Queste sequenze possono essere poi captate da microrganismi attraverso vari
sistemi (trasferimento genico orizzontale)

I geni appartenenti al mobiloma sono capaci di muoversi da un batterio a un altro

4) Una volta che sono stati acquisiti i geni dell’antibiotico resistenza all'interno di un
microrganismo, se si usa quell’antibiotico avremo l'espansione clonale(replicazione)
del batterio che presenta resistenza all’antibiotico

In questo modo si evolve il resistoma batterico

L'uso di un antibiotico pone una pressione selettiva enorme sui microrganismi

L'attività umana infatti, mettendo in circolo un grandissimo numero di antibiotici, ha avuto


come risultato l'espansione delle specie batteriche resistenti

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L'Italia è uno dei paesi messi peggio nell'utilizzo dei diversi antibiotici, sia a livello
ospedaliero, comunitario, che in agricoltura perché vi è un uso spropositato

Questo ha causato l'aumento conseguente di batteri antibiotico resistenti

Vi è una stima di quante persone saranno affette da infezioni difficili da trattare nel 2050 che
è di 10 milioni
Questo vuole sottolineare che tutte le patologie presenti a livello mondiale (malattie
cardiovascolari, cancro,..) verranno abbondantemente superate da infezioni di batteri multi
resistenti

L'organizzazione mondiale della sanità ha elencato quali sono i microrganismi che sono più
preoccupanti in modo che tutti ci possiamo impegnare a cercare delle soluzioni per il
trattamento di questi microrganismi

I batteri più preoccupanti sono acinetobacter baumannii, pseudomonas aeruginosa e le


enterobacteriaceae, che sono tutti batteri Gram - che presentano la resistenza ai
carbapenemici (antibiotici beta lattamici usati per batteri che presentano resistenza a
penicilline e cefalosporine)

Se possiamo stilare una timeline per la scoperta degli antibiotici contemporaneamente


possiamo stilare una timeline per l'insorgenza dell'antibiotico resistenza

Ma perché le antibiotico resistenze sorgono così velocemente?


Perché i batteri sono in grado di scambiarsi informazioni geniche col trasferimento genico
orizzontale

Il trasferimento genico orizzontale avviene tra batteri appartenenti alla stessa generazione

Inizialmente si sapeva che questo tipo di trasferimento poteva avvenire tra batteri
appartenenti alla stessa specie, ma ad oggi si sa che questo tipo di trasferimento può
avvenire tra batteri di specie diverse

In natura infatti vi sono delle specie batteriche maggiormente in grado di trasferire frammenti
di DNA

Come i batteri scambiano DNA?

1) Trasformazione

è la capacità dei batteri di acquisire DNA extracellulare dall'ambiente

I batteri devono essere competenti : devono esprimere un complesso proteico in grado di


legare l'acido nucleico e di internalizzarlo e trasferirlo all'interno del citoplasma batterico

Questa competenza non è tipica di tutti i batteri e può essere espressa in seguito a
determinati condizioni ambientali

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Quando i batteri formano un Biofilm è possibile che regolino l'espressione di queste proteine
che permettono la sintesi di complessi proteici deputati all'acquisizione del DNA

Tutto ciò che è lineare che entra all'interno di una cellula viene degradato
Quindi il DNA lineare viene degradato all'interno del citoplasma (DNAasi)

Ma se il DNA presenta delle regioni omologhe a quelle del cromosoma batterico può
succedere un fenomeno di ricombinazione : il frammento viene quindi incorporato all'interno
del cromosoma batterico

Quindi il batterio, a seconda dell'informazione portata da quel tipo di DNA ha acquisito un


differente fenotipo

La trasformazione è la modalità più semplice attraverso cui i batteri possono acquisire DNA
esterno

Se questo frammento portava l'informazione per la resistenza ad un antibiotico allora il


batterio è diventato resistente

2) Trasduzione

La trasduzione è un meccanismo che coinvolge la presenza di un altro microrganismo : un


virus chiamato batteriofago (virus in grado di infettare esclusivamente cellule batteriche)

Questo virus batteriofago è formato dal genoma, da un capside proteico e da delle code che
servono per riconoscere la cellula bersaglio (batterio)

I batteri possono difendersi dai fagi:


- Cambiando le strutture esterne di superficie di riconoscimento dei fagi
- Le sequenze di DNA lineare vengono riconosciute come qualcosa di esterno e
vengono degradate

Immagine del ciclo litico del Fago P1


che infetta cellule di E.Coli

La cellula viene quindi infettata quando


il fago rilascia il proprio DNA all'interno
del citoplasma batterico

Poiché il fago sfrutta tutto il macchinario


di replicazione della cellula batterica fa
sì che questo DNA venga replicato,
trascritto e tradotto, con la formazione
della nuova progenie virale

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Siccome durante il ciclo litico il batteriofago induce la lisi cellulare della cellula batterica,
durante la frammentazione del cromosoma batterico è possibile, esclusivamente per un
errore (evento casuale), che al posto di incapsidare DNA fagico si possa incapsidare DNA
proveniente dal cromosoma batterico

Quindi si forma la particella trasducente, perché al posto di contenere il normale genoma


fagico contiene frammenti di genoma batterico.

Il virus può quindi infettare una nuova cellula batterica, rilasciando una sequenza genica con
parti appartenenti al cromosoma batterico

Se queste sequenze presentano una percentuale di omologia con il cromosoma batterico,


allora queste sequenze possono essere integrate

Se l'infezione è produttiva, con formazione di nuove particelli virali, per errore si può avere la
formazione di una particella trasducente.

Quando questa particella infetterà una nuova cellula batterica rilascerà il nuovo DNA e se si
ha presenza di regioni omologhe si ha l'integrazione del DNA

Si ha quindi la formazione di una cellula che è detta trasdotta e cha ha un'informazione


genica in più

Molti fagi contengono diverse informazioni all'interno del genoma, oltre alla sintesi e alla
produzione della nuova progenie virale, hanno geni che codificano per tossine, per
antibiotico resistenze e possono quindi trasferirli

Vi è anche un meccanismo di trasduzione in cui il fago invece di andare in un ciclo litico va


in un ciclo lisogenico

La principale differenza è che nel ciclo lisogenico il DNA del fago viene integrato all'interno
del cromosoma batterico sotto forma di profago (un po' come l’HIV)

Questo dà alcuni vantaggi al fago :


- Può essere trasferito verticalmente durante la replicazione batterica

Alcune volte si può riattivare il ciclo litico del Fago

Quando si ha quindi l'excisione del DNA fagico, se non viene exciso esclusivamente DNA
fagico è possibile che questo genoma si porti pezzi di cromosoma che fiancheggiavano il
DNA fagico (evento casuale dovuto ad errore)

Succede quindi che la nuova progenie virale, oltre a contenere il DNA fagico, contiene
anche una sequenza appartenente al cromosoma batterico

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A seguito dell'integrazione fagica si ha anche l'integrazione del frammento di DNA che
apparteneva al cromosoma del batterio

Se l'excisione non è corretta, il frammento di DNA cromosomico batterico può codificare per
diverse informazioni.
Se era un gene che codificava per un gene di antibiotico resistenza allora sia avrà un
batterio antibiotico resistente

La coniugazione
È quel processo di trasferimento genico orizzontale che permette lo scambio di plasmidi

Si ha quindi il trasferimento di un intero plasmide


Il plasmide deve portare l'informazione genetica che codifica per qualcosa che gli permette
di essere trasferito e questo qualcosa è il pilo (detto pilo 4 o pilo sessuale)

I batteri fanno questo per assicurarsi una variabilità genetica che può assicurare loro la
sopravvivenza

Si ha una cellula detta donatrice che ha un plasmide (plasmide F) e questo plasmide


contiene i geni che codificano per il pilo

Il pilo può poi contattare fisicamente un'altra cellula batterica e quindi si ha la formazione di
una sorta di canale attraverso il quale viene trasferito il plasmide

Viene trasferito esclusivamente un filamento in modo che sia la cellula donatrice che quella
ricevente alla fine abbiano il plasmide di fertilità (F)

È una modalità di trasferimento genico molto efficiente e attraverso cui vengono trasferiti
plasmidi ricchi in sequenze codificanti antibiotico resistenze

Che vantaggio avrebbero i batteri ad accumulare sequenze di antibiotico resistenza in questi


elementi mobili?
Per scambiarli velocemente

Infatti quando andiamo a studiare il resistoma batterico andiamo a ricercare quei plasmidi
coniugativi perché sono i più ricchi in sequenze di
antibiotico resistenza

HFR cells
Cosa succede quando il plasmide si integra
all'interno del cromosoma batterico?

È un evento abbastanza comune.

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Il plasmide F si può integrare all'interno del cromosoma batterico

Si ha quindi la sintesi del pilo sessuale e il trasferimento del filamento attraverso il canale del
pilo in un sito specifico chiamato origine del trasferimento

Quando si è esaurita la sequenza del plasmide inizia ad essere trasferita la sequenza


cromosomica

Il problema è che il cromosoma è troppo grosso per essere trasferito tutto.

Quando il contatto si rompe succede che viene trasferita esclusivamente una parte di
plasmide e una parte di cromosoma batterico però la cellula non è diventata una cellula
donatrice perché contiene solo una parte di plasmide e quindi NON può trasferire il plasmide
ad un'altra cellula

È una cellula che ha subito un evento di ricombinazione genica

Integrazione
Le cellule che contengono il plasmide integrato sono dette ad alta frequenza di
ricombinazione perché piuttosto che trasferire il plasmide trasferiscono sequenze
cromosomiche ad altri batteri

I batteri possono esprimere sia trasformazione (competenza) che coniugazione e possono


andare incontro anche a infezioni di fagi

La variabilità genetica è altamente indotta ed aumentata

/Meccanismi molecolari che determinano l'antibiotico


resistenza
Abbiamo fenomeni di antibiotico resistenza di qualsiasi tipo:
- Inattivazione diretta dell'antibiotico
- Inattivazione enzimatica dell'antibiotico
- Riduzione della permeabilità di membrana all'antibiotico
- Uso di pathway biosintetici alternativi per bypassare
quello target dell'antibiotico
- Aumento dell'efflusso dell'antibiotico(capacità di buttar
fuori dalla cellula l'antibiotico)

Meccanismi di antibiotico resistenza possono essere


- Acquisiti (mediati dal trasferimento genico orizzontale)
- Naturali (intrinseci, tipici di alcuni batteri che hanno caratteristiche strutturali che li
rendono insensibili all'antibiotico, come per es. i batteri privi di parete cellulari, come i
micoplasmi (batteri intracellulari obbligati), che replicano all'interno di altre cellule
eucariotiche)

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Il meccanismo naturale non subisce la pressione selettiva degli antibiotici al contrario del
meccanismo acquisito

Resistenza ai
β-lattamici

Una delle più diffuse resistenze ai beta lattamici è la presenza di enzimi che degradano
l'anello lattamico

Gli enzima beta lattamasi sono estremamente efficienti nell'idrolisi dell'anello beta lattamico

Si hanno beta lattamasi per ogni tipo di beta lattamico usato in pratica clinica

Per ovviare all'azione di questa beta lattamasi si possono usare degli inibitori di questi
enzimi

Il farmaco Augmentin si basa proprio sul principio di usare


un beta lattamico con un inibitore della beta lattamasi

Timeline dell'evoluzione di un super bug, un batterio multi


resistente

Staphylococcus aureus viene trattato con le penicilline nel


1930
Nel 1940 si ha la presenza di uno staphylococcus aureus
resistente in grado di sintetizzare beta lattamasi contro le
penicilline
Si è quindi sintetizzata la meticillina
Dopo un po' si è avuta l'insorgenza di uno staphylococcus aureus meticillino resistente
adesso diffuso globalmente

I batteri che evolvono resistenze alle penicilline sintetizzano delle penicillinasi ma quelli che
evolvono resistenza alle cefalosporine vengono classificati come batteri che producono beta
lattamasi a spettro esteso (ESBL) , perché sono in grado di degradare sia le penicilline e i
suoi derivati che le cefalosporine di 1°, 2° e 3° generazione.

Klebsiella pneumoniae è una delle prime specie batteriche ad aver acquisito e trasmesso
geni di antibiotico resistenza all'interno di batteri Gram -

Queste ESBL forniscono resistenza alle cefalosporine fino alla 3° gen. ma non conferiscono
resistenza alle cefalosporine di 4° e 5° gen. e a i carbapenemici

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Le ESBL sono anche insensibili agli inibitori usati per le penicillinasi

Si hanno delle Beta lattamasi ancora a più ampio spettro (ampC)e inoltre si hanno le
carbapenemasi, che riescono a degradare i carbapenemi, oltre a penicilline e cefalosporine
(tutti i beta lattamici)

La famiglia delle carbapenemasi è molta estesa


Sono classificate a seconda del meccanismo idrolitico
Abbiamo la serina Beta lattamasi, la metallo beta lattamasi,...

Apparte la capacità di degradare tutti i beta lattamici sono anche insensibili agli inibitori delle
beta lattamasi

In pratica clinica esistono 2-3 molecole in grado di inibire questi enzimi, quindi questa
famiglia è particolarmente preoccupante.

Sono diffuse soprattutto nelle Enterobacteriaceae, nelle acinetobacter, nel klebsiella, di cui
tantissimi ceppi presentano le carbapenemasi e ne hanno condiviso con molti batteri Gram-

Raggruppare insieme geni che codificano per antibiotico resistenze diverse all'interno di
sequenze mobili è molto importante per i batteri

Quando andiamo a studiare i plasmidi che portano i geni codificanti per le carbapenemasi,
questi plasmidi portano geni di resistenza ad aminoglicosidi, chinoloni,..

Resistenza agli aminoglicosidi

In questo caso non si ha un idrolisi dell'antibiotico ma una sua modificazione chimica

Gli enzimi sono detti transferasi perché sono in grado di trasferire gruppi chimici di diverso
tipo (acetilici, adenilici, fosfati,...) all'antibiotico

Un antibiotico chimicamente modificato perde affinità con il suo target (ribosoma)

Questa è una resistenza comune evidenziata contro gli aminoglicosidi, che sono antibiotici
che vanno a bloccare la sintesi proteica

Resistenza al cloramfenicolo
La Resistenza per il cloramfenicolo è simile a quella per gli aminoglicosidi

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Si ha un enzima (CAT) che permette un acetilazione del chloramphenicol inibendo la sua
attività

Il gene codificante la CAT è un gene plasmidico

Questo meccanismo è abbastanza comune tra generi patogeni all'interno delle


enterobacteriaceae come shigella e salmonella

Ma i batteri possono modificare anche il target dell'antibiotico


Abbiamo già visto che gli antibiotici per essere ottime molecole devono essere altamente
selettive e riconoscere target specifici presenti sulla cellula batterica

Questo è il caso delle Penicillin


Binding Proteins (PBP) che sono le
transpeptidasi target degli antibiotici
Beta lattamici

Uno dei sistemi attraverso il quale si


può acquisire resistenza ai beta
lattamici è modificando le PBP
affinché l'antibiotico non riesca più a
riconoscere il sito catalitico dell'enzima

Questo è uno dei meccanismi di


resistenza che ha permesso allo
staphylococcus aureus di diventare
resistente alla meticillina, perché la
meticillina non è affine alla PBP2a
dello staphylococcus aureus, che
mostra meno affinità all'antibiotico

Il gene che codifica per questa PBP2a è il gene mecA, ed è un gene mobilizzabile e
trasferibile e che permette ai ceppi che lo posseggono di sintetizzare la versione modificata
della PBP

Il batterio sintetizza contemporaneamente alla PBP2a le sue PBP standard

Quello che succede è che le PBP standard vengono targettate dall'antibiotico ma il loro non
funzionamento è sopperito dalla versione modificata di PBP

mecA è il gene che può essere mobilizzato ed infatti si trova tra due sequenze di inserzione
che permettono di trasferire il gene su altri elementi mobili e quindi di trasferire il gene ad
altri batteri

È denominata cassetta cromosomica perché contiene diverse sequenze codificanti


fiancheggiate dalle sequenze di inserzione

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Resistenza alla vancomicina

La vancomicina è un glicopeptide che ha come target la sintesi del peptidoglicano


È una molecola che ha affinità con il dipeptide D-ala D-ala presente nel precursore del
peptidoglicano

Il miglior modo per diventare resistenti alla vancomicina è modificare il D-ala D-ala in modo
che la vancomicina non sia più affine

Alcune versioni modificate del precursore sono D-ala D-Lac

Questo ha però un costo energetico notevole per i batteri perchè bisogna modificare un
precursore del peptidoglicano, che è una molecola che si è evoluta nel tempo ed è una
molecola eccellente nel conferire protezione da shock osmotico alla cellula batterica

Quindi modificare il peptidoglicano potrebbe essere svantaggioso per i batteri

Infatti la resistenza alla vancomicina è una resistenza pesante, energeticamente parlando,


ed è codificata da tantissimi geni che si trovano all'interno di un operone Van, che conferisce
resistenza alla vancomicina

Vi sono quindi tantissimi geni che servono per effettuare la modifica dell'ultimo aminoacido
presente nel precursore

Quindi, sebbene si riscontra sovente che i batteri hanno svantaggi nel tasso di replicazione,
è evidente ,guardando i costi e i benefici ,che è meglio che essere eliminati dall'antibiotico

Resistenza ai macrolidi

Vi sono diverse resistenze che prevedono la modifica del target (ribosoma batterico), che
sicuramente non è una resistenza facile

I batteri sfruttano reazioni di metilazione del ribosoma che rendono il ribosoma meno affine
all'antibiotico

Il gene in questo caso è il gene erm, che ha codificazione plasmidica

Un'altra modalità attraverso cui i batteri possono diventare resistenti ai macrolidi è la


chiusura delle porine, rendendo il batterio più impermeabile all'antibiotico

Quindi i batteri possono presentare diversi meccanismi di resistenza verso lo stesso


antibiotico

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Si ha quindi non solo una modifica a livello ribosomiale ma anche una sintesi delle pompe di
efflusso, che servono a rendere meno permeabile la cellula all'antibiotico

Quindi parliamo della ridotta permeabilità

La ridotta permeabilità si può attuare in diverse modi

Sicuramente è tutto a carico di modificazioni delle porine di membrana

Quindi i batteri possono


- Sintetizzare meno porine di membrana, permettendo minor ingresso di antibiotico
- Sintetizzare porine modificate, con dei canali più piccoli e che stericamente non
permettono l'ingresso dell'antibiotico

Quest'ultimo è un meccanismo di resistenza del Pseudomonas Aeruginosa

Normalmente le proteine porine prodotte dai batteri sono porine trimeriche


Se al loro posto i batteri esprimono proteine monomeriche il diametro del canale si riduce

Diminuendo il diametro del canale è ovvio che l'antibiotico stericamente non può più entrare
all'interno della cellula

Questo però si riflette in una crescita batterica, ma ancora una volta bisogna fare un bilancio
tra la sopravvivenza in un ambiente che presenta antibiotici e il mantenimento di un tasso
replicativo elevato

Quindi il batterio preferisce rallentare il metabolismo ma assicurarsi la sopravvivenza

A questo vediamo l'uso di pathway alternativi

I sulfamidici sono antibiotici che vanno selettivamente ad inibire enzimi deputati alla sintesi
dell'acido folico

Questi enzimi sono integrati nel pathway biosintetico dell'acido folico

Il batterio usa quindi un pathway alternativo, con enzimi differenti

Gli antibiotici continuano a inibire gli enzimi specifici ma il batterio sfrutta altri enzimi per la
sintesi dell'acido folico

Oppure gli stessi enzimi target dell'antibiotico possono modificarsi (modifica del target)

Sono infatti state riscontrate dei cambi strutturali degli enzimi folatosintasi

Questo tipo di resistenza è assolutamente comune sia in G+(Staphylococcus) che in


G-(Neisseria) e alcuni di questi geni sono a codificazione plasmidica

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Resistenza ai chinoloni
/

N.B. I chinoloni interagiscono con DNA girasi e topoisomerasi

Vi sono diverse resistenze

- I chinoloni non penetrano la parete cellulare perché i batteri modificano le porine,


rendendosi impermeabili, non permettendo a concentrazioni efficaci di raggiungere
l'interno della cellula (ridotta permeabilità)
- Modifica degli enzimi DNA girasi
- Sintesi di pompe di efflusso

Le pompe di efflusso hanno il compito di captare l'antibiotico e sputarlo fuori

Quindi non si riesce a mantenere costante la concentrazione efficace per il killing del batterio
(i chinoloni sono infatti battericidi)

Per i G-, siccome i chinoloni sono molecole stericamente ingombranti, è più facile
decrementare la permeabilità dell'antibiotico

Per gli aminoglicosidi sono stati riscontrati tutti questi meccanismi di resistenza :

- Inattivazione enzimatica dell'antibiotico


- Modifica del ribosoma target
- Ridotta permeabilità
- Pompe di efflusso

Le pompe di efflusso(tipiche dei G-) possono essere semplici, con delle porine e dei canali a
livello della membrana citoplasmatica, quindi l'antibiotico entra e arriva a livello
citoplasmatico dove viene captato da dei complessi multiproteici, che sfruttano l'energia
dell'ATP per prenderlo e buttarlo fuori attraverso il suo passaggio a livello periplasmatico

Come i batteri risparmiano energia?

E.Coli per es. possiede un sistema di secrezione per una tossina

La tossina, per raggiungere il suo sito di azione, deve essere rilasciata dalla cellula batterica
Quindi la tossina viene sintetizzata a livello citoplasmatico e deve essere rilasciata
all'esterno affinché raggiunga il suo sito d'azione

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Questo sistema viene detto sistema di secrezione, ed è un sistema comune ai batteri che
serve per rilasciare molecole nell'ambiente extracellulare per garantire la sopravvivenza
stessa del batterio

Questo sistema di secrezione normalmente serve per il rilascio della tossina ma i batteri la
sfruttano anche come pompa di efflusso per il rilascio degli antibiotici

Quindi abbiamo concluso con tutti i meccanismi che i batteri possono esprimere per far
fronte all'uso degli antibiotici

La diffusione di ceppi resistenti è particolarmente importante a livello ospedaliero, dove si


utilizzano tutte le classi di antibiotici e di conseguenza i batteri esprimono tutti i meccanismi
di resistenza

I batteri patogeni più pericolosi vengono detti ESKAPE pathogens, che evadono dal
trattamento con gli antibiotici

Bisogna quindi cercare dei metodi per fronteggiare queste multi resistenze

Al giorno d'oggi abbiamo a che fare con i super bugs, che sono dei batteri multi resistenti,
ovvero resistenti a 2 o più classi di antibiotici (Per classe intendiamo beta lattamici,
glicopeptidi, amminoglicosidi,...)

Abbiamo anche gli Extensively drug resistant (XDR) che sono invece resistenti a tutti tranne
che a 2 o poche categorie di antibiotici

Abbiamo anche i Pan Drug resistance(PDR) , che sono batteri resistenti a tutte le categorie
di antibiotici

Come si fronteggiano oggi i batteri multi resistenti e quali sono le nuove strategie?

- Interferenza con la virulenza e la patogenicità dei microrganismi (Sintesi di molecole


che impediscono l'interazione del batterio con l'ospite umano, in modo da non
incorrere nel problema di trattare l'infezione)
- Utilizzo di fagi, in modo da direzionarli contro determinati batteri. Si pensa di
ingegnerizzare dei fagi in modo da indurre la lisi di batteri multi resistenti)
- Vaccini (un approccio un po' difficile)
- Ricerca sui potenziatori degli antibiotici
- Drug reproposing (uso di farmaci non comunemente usati come antibiotici)
- HALICIN : molecola realizzata tramite l'AI (Artificial Intelligence)

Quindi per riassumere

L'abuso di antibiotici mette sotto pressione selettiva i batteri e


aumenta lo sviluppo di resistenza e l'Italia,che è tra i paesi con più uso
di antibiotici al mondo, è condannata

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LEZIONE 25/3
Argomento : Meccanismi di patogenicità e virulenza

Per patogenesi si intende l'inizio di tutti quei processi e di tutti quei meccanismi che risultano
nello sviluppo di alcuni sintomi che poi diventano tipici di quella malattia

Quindi studieremo
- Stile di vita batterica
- Suscettibilità dell’ospite
- Meccanismi di patogenesi
- Fattori di virulenza

Come i batteri si relazionano con il corpo umano?


In natura la maggior parte delle specie batteriche che esistono non sono mai patogene e
non hanno mai relazioni con il corpo umano; sono abbastanza indifferenti all'uomo

Vi sono alcuni batteri che possono essere potenzialmente


patogeni in alcune circostanze

Ancora di meno sono i reali patogeni, che sono pochissimi


rispetto alla vastità dei batteri che colonizzano la terra

Le interazioni tra un batterio e l'uomo possono essere


- Mutualistiche (entrambe le specie traggono beneficio dalla loro relazione, per es.
E.Coli che vive nel nostro tratto intestinale che si nutre del cibo che noi ingeriamo e
nello stesso momento esso produce sostanze benefiche per il nostro corpo, come
per es. le vitamine)
- Commensalismo (una delle due specie non ha né un beneficio né viene danneggiata
mentre l'altra continua a trarne benefici. Un es. è il microbiota intestinale, che ci da il
vantaggio della regolazione dell'omeostasi del nostro corpo attraverso il rilascio di
sostanze che vengono metabolizzate dal nostro organismo)
- Parassitismo (una specie beneficia nel parassitarne un'altra, che solitamente viene
danneggiata. Questo è il comportamento di patogeni o di patogeni
opportunisti(specie batteriche che possono indurre uno stato patogenetico in
presenza solo di determinate condizioni))

Il ruolo del microbiota è

- Capace di produrre determinate sostanze o molecole che servono per la regolazione


fisiologica del nostro corpo, come gli acidi grassi a catena corta,
che sono maggiormente coinvolti nella regolazione fisiologica
intestinale e regolano delle funzioni endocrine intestinali

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69
- Digerire tutti i cibi complessi e le macromolecole che noi assumiamo con il cibo,dato
che noi non abbiamo alcune pathway degradative invece tipiche dei batteri
- Importante funzione nello regolazione dello sviluppo del nostro sistema immunitario

Il microbiota colonizza la pelle, le alte vie aeree, la cavità orale, l'intestino, il tratto vaginale,...

Poco si sa della flora presente negli occhi e ancora meno di quella presente nello stomaco,
essendo un ambiente molto difficile dall'essere colonizzato, però ci siamo accorti che alcuni
batteri sono riusciti ad adattarsi a livello dello stomaco

Alcuni siti corporei devono rimanere sterili

Non si è osservato presenza di batteri in questi siti ,e se si presentano si è in presenza di


un'infezione

Questi siti sono


- il sistema circolatorio (sangue e tessuto linfatico )
- Pericardio
- Meningi

A livello cutaneo troviamo lo staphylococcus epidermidis e aureus (poco) , che sono


entrambi batteri tipici del microbiota cutaneo e sono entrambi responsabili di gravissime
infezioni e questo lo vedremo nei fattori di virulenza che i batteri possono esprimere per
colonizzare i tessuti più profondi e causare malattie

La cavità orale è fortemente colonizzata da batteri che riescono ad iniziare il processo


digestivo del cibo quindi sono batteri che esprimono enzimi che riescono a degradare, per
es. polisaccaridi complessi, degradando anche gli zuccheri

Questi batteri sono anche responsabili della produzione di sostanze volatili che danno
l'odore del nostro alito

Hanno pathway sintetici per la produzione di acido lattico, formico, acetico, che sono utili
nella degradazione del cibo ingerito

A livello cutaneo, il microbiota protegge dall'adesione da parte di batteri che provengono


dall'esterno, formando una sorta di barriera e quindi partecipando al nostro sistema
immunitario

Inoltre i batteri stessi, nella forte competizione per la conquista di una nicchia ecologica,
producono dei composti antimicrobici e inibiscono la colonizzazione da parte di
microrganismi provenienti dall'esterno

I batteri contengono tutte quelle cellule riconosciute dal S.I. come molecole di superficie
quale l'LPS

A livello vaginale il microbiota ha la funzione di barriera

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70
I batteri che producono acido lattico permettono di mantenere il pH acido inibendo la crescita
di microrganismi provenienti dall'esterno, ma anche dall'interno
Sono responsabili della produzione di specie reattive dell'ossigeno, per ragioni di difesa della
nicchia ecologica

Sono anche responsabili del metabolismo dei metalli che sono cofattori di alcuni enzimi,
regolandone quindi l’attività

Queste sono le relazioni benefiche del microbiota con l'uomo che ne garantiscono lo stato di
salute

Quindi durante un'infezione bisogna considerare sia i fattori dell’ospite:

- Barriera Anatomiche
- Microbiota
- Risposta immunitaria

che i fattori tipicamente batterici :

- Fattori di virulenza
- Carica batterica

I Batteri opportunisti sono in grado di indurre una determinata malattia in quei soggetti che
sono più suscettibili

Questa suscettibilità può essere dovuta a vari fattori (Immunodepressione, malattie,...)

I fattori di difesa dell'ospite si riducono e quindi i fattori batterici hanno un peso maggiore

Quindi anche se i batteri non hanno degli importanti valori di virulenza riescono ad instaurare
un processo patogenico

Differente è il caso di un patogeno stretto, che è ben armato in fattori di virulenza, che
pesano tanto anche se ci troviamo in un ottimo stato di salute

Non è detto che un patogeno per essere veramente patogeno deve essere sempre nella sua
fase replicativa(alta carica batterica) perché esso adopera i suoi fattori di virulenza per
indurre la malattia

Il danno proveniente da infezioni batteriche può essere sia a livello tissutale, che di organo o
anche cellulare

Il danno può essere


- diretto (indotto direttamente dalle componenti batteriche o dal metabolismo batterico
o dalla capacità dei batteri di rilasciare tossine dannose)
- Indiretto e immuno mediato (La risposta immunitaria se è over reactive può creare
danno tissutale)

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Come si fa a capire se abbiamo di fronte un patogeno opportunista o un patogeno vero?
Glielo si chiede gentilmente al batterio

Postulato di Koch
Caratteristiche di un patogeno vero

Kock osservò che dagli animali malati poteva isolare un microrganismo in una coltura pura
che se veniva iniettato in un’altra cavia di laboratorio poteva causare lo stesso tipo di
patologia
Se si andava a isolare nuovamente l'agente in coltura pura, si osservava che i due patogeni
erano identici

Un patogeno è un microrganismo che viene sempre riscontrato nei soggetti malati e mai nei
soggetti sani e che deve essere isolato e poter essere coltivato in una coltura pura
Reintroducendo questo microrganismo in un altro soggetto esso deve indurre la stessa
patologia

Al giorno d'oggi questo postulato è stato un po' rivisto perché associato ad una malattia non
ci deve essere per forza un microrganismo di una specie

Una malattia può essere indotta anche da qualcosa che ha il microrganismo

Analizziamo il caso degli E.Coli enteroemorragici


Questi batteri sono fenotipicamente uguali agli E.Coli del nostro microbiota
La differenza è che i primi producono una tossina letale (per le cellule) che causa blocco
della sintesi proteica e morte cellulare

Quindi questi due E.Coli sono fenotipicamente uguali e non isolabili in una coltura pura

Quindi non è necessario che sia un microrganismo di una determinata specie


È necessaria però la presenza di un fattore associato a quella malattia

Oggi noi sappiamo che molti patogeni non sono coltivabili, senza avere quindi la possibilità
di averne una coltura pura

Quindi non andiamo ad isolare il microrganismo ma andiamo a cercare il suo acido nucleico
che nei soggetti malati è presente in una notevole concentrazione

I sistemi che ci difendono dalla colonizzazione da parte di batteri esogeni sono le barriere
anatomiche come per es. la pelle, per la sua struttura, per il suo pH, per la sua temperatura,
per il suo microbiota associato

I batteri che colonizzano l'uomo vivono a 37°,ma non tutti i batteri riescono a moltiplicarsi a
questa temperatura, quindi anche la temperatura corporea è un meccanismo di difesa

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Meccanismo di patogenicità
/

1) Affinché un batterio possa instaurare una malattia deve essere trasferito nel corpo
umano attraverso una via di ingresso
2) Deve evadere le prime risposte immunitarie
3) Deve avere la capacità di aderire alle mucose o a livello epiteliale
4) Deve essere capace di moltiplicarsi lì dove ha aderito

Comunque deve riuscire ad eludere la risposta immune altrimenti si ha la risoluzione


dell'infezione

Dopo l'esposizione abbiamo un periodo di incubazione in cui il batterio si sta adattando alla
nuova nicchia in cui vive

Se non si hanno manifestazioni sintomatiche particolari possiamo addirittura avere la


risoluzione dell'infezione e non si ha la trasmissione del microrganismo

Se si hanno manifestazioni cliniche allora gli outcome sono diversi

La risoluzione esclusivamente dei sintomi porta alla formazione di nuovi carrier di quel
microrganismo e se si diventa carrier di quel microrganismo noi lo ospitiamo in maniera
asintomatica (potendo quindi trasmetterlo)

Durante la manifestazione dei sintomi noi siamo assolutamente in grado di trasmettere quel
microrganismo

Dopo la sintomatologia vi è o la convalescenza (risoluzione dei sintomi), la disabilità (che


lascia dei sintomi) oppure la morte dell'ospite, solitamente non voluta dai microrganismi
perché interrompe la catena di trasmissione

Dove veniamo a contatto con questi microrganismi?


Se veniamo a contatto con i reservoir

Il reservoir può essere un carrier che ospita il microrganismo (uomo, animale,...) in cui si
replica non causando danno

I reservoir possono essere di diversi tipi e permettono continuamente la trasmissione di quel


determinato microrganismo

Porte d’ingresso
\

Ma come entra il microrganismo?


Attraverso i portali di entrata :
- Ingestione

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- Inalazione
- Ferita o trauma
- Morsi di insetti
- Trasmissione sessuale
- Trasmissione iatrogene (aghi,..)
- Trasmissione verticale

Queste sono le porte di ingresso che permettono l'inizio di un processo patogenetico da


parte di batteri che vengono dall'esterno (infezioni esogene)

Le infezioni possono instaurarsi anche a seguito di colonizzazione da parte di batteri


endogeni

Noi riconosciamo quindi infezioni esogene quando i batteri provengono dall'esterno e


endogene quando provengono dall'interno e cioè fanno parte del nostro microbiota

Un classico esempio sono le infezioni urinarie, come le cistiti, che sono causate da E.Coli di
derivazione intestinale che sono traslocati in un sito che non è il loro e la loro presenza a
livello di questo sito causa una reazione infiammatoria e quindi un'infezione sovente anche
dolorosa

Distinguiamo quindi i microrganismi a seconda della loro provenienza

Infezioni endogeni possono essere infezioni extraintestinali dovuta a batteri intestinali,


infezioni polmonari, cardiache, che possono essere causate in determinate condizioni dal
nostro microbiota

Fattori di virulenza
/

Questi fattori permettono l'inizio del processo patogenetico

Shigella è un batterio appartenente alla famiglia delle enterobacteriaceae ed è un patogeno


strettamente umano che causa una patologia gastro enterica

Shigella è un esempio di patogeno professionista e ogni volta che colonizza un soggetto


esso causa una patologia

Shigella si trasmette per via oro fecale, come la maggior parte dei patogeni enterici, resiste
al pH acido dello stomaco e quindi raggiunge l'intestino e in particolare il colon

Tra gli enterociti vi sono delle cellule M (microfold) che servono a captare tutto ciò che c'è
nel lume intestinale e presentarlo al sistema immunitario

Shigella sfrutta queste cellule come una cavallo di Troia , facendosi fagocitare e trasportare
al livello della sottomucosa perché Shigella non ha la capacità di interagire con gli enterociti
a livello apicale(microvilli)

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Quando shigella si spinge a livello della sottomucosa, la cellula M viene fagocitata
immediatamente dai macrofagi

La shigella però usa delle proteine per causare la morte per via apoptotica dei macrofagi e
questa è un'azione molto veloce

I macrofagi in apoptosi rilasciano sia molecole dell'infiammazione (IL) sia Shigella a livello
della sottomucosa, dove interagisce con gli enterociti nei quali si internalizza, in quanto
shigella è un patogeno intracellulare facoltativo

Per fare tutte queste azioni vi è bisogno di un forte arsenale di fattori di virulenza

All'interno del citoplasma Shigella si replica e riesce a trasferirsi da una cellula a un'altra
grazie ad un movimento indiretto, essendo Shigella un batterio non mobile.

Shigella infatti sfrutta la polimerizzazione dell'actina della cellula eucariotica formando delle
code che gli danno la spinta per passare a una cellula adiacente e così diffonde l'infezione a
tutto il tessuto

Il risultato è la morte degli enterociti, una morte lenta e dolorosa, perché sono embi di batteri
che stanno replicando

Infatti la patologia che shigella causa è la dissenteria bacillare, che vuol dire che la
manifestazione clinica sono feci sanguinolente con presenza di pus in quanto abbiamo una
grossa ulcerazione del tessuto, dovuto al fatto che Shigella manda a morte i macrofagi ed è
in grado di internalizzarsi negli enterociti dove si replica molto velocemente

L'azione infiammatoria scatenata dai macrofagi in apoptosi permette il richiamo di altre


cellule del sistema immunitario, come le NK e dei polimorfonucleati che sono deputati a
raggiungere il sito di infezione e ad infiltrarsi tra le cellule

Shigella quindi sfrutta queste aperture create dai polimorfonucleati per raggiungere le
sottomucose, sfruttando la grossa reazione infiammatoria per raggiungere proprio la
sottomucosa

Questo è il quadro di un patogeno professionista

/I fattori di virulenza

Sicuramente ci devono essere dei fattori che permettono la regolazione della risposta
immune

Nel caso di Shigella è una regolazione negativa in quanto induce una grossa reazione
infiammatoria, ma che comunque una volta internalizzata negli enterociti è sicuramente più
protetta dal sistema immunitario

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Un patogeno di successo è un patogeno che si difende dal sistema immunitario, un
patogeno in grado di aderire alle superfici, in quanto l'adesione è il primo step attraverso cui i
batteri patogeni possono attaccare un tessuto e iniziare la moltiplicazione

Un patogeno di successo ha sintesi di fattori di spread, che permettono la diffusione


batterica danneggiando i tessuti dell'ospite e spingendosi sempre più a fondo

/Adesione alla cellula ospite

L'adesione può essere :


- Specifica
- Aspecifica

I batteri presentano i pili e i flagelli, che sono strutture di adesione


Normalmente i pili (o fimbrie) presentano sulla superficie delle proteine chiamate adesine,
localizzate sulla punta delle fimbria, che riconoscono strutture specifiche e quindi mediano
un legame specifico

La capsula è una struttura formata da polisaccaridi e normalmente questi polisaccaridi


mediano un'interazione, con superfici biotiche e abiotiche, che può essere idrofobica o per
carica negativa (perché gli zuccheri danno generalmente una carica negativa alla superficie
negativa, un po' come l'LPS)

Questa carica negativa permette un'interazione di tipo aspecifico con le superfici

Quindi i batteri non dotati di particolari adesine non riescono ad interagire con determinate
strutture, ma riescono ad aderire per carica o per interazioni idrofobiche

Quindi il batterio per aderire usa strutture specifiche (adesine)

Un altro esempio sono la neisseria meningitidis e gonorrhoeae che sono dei G- che hanno
tantissime strutture per aderire

Tra queste la capsula, i pili (che possono terminare con adesine), le proteine OPA (proteine
che si comportano come adesine presenti a livello della membrana esterna), le proteine
OPC (proteine di membrana esterna che mediano l'adesione con componenti delle matrici
extracellulari del nostri tessuti)

La presenza di queste numerose strutture garantisce ai batteri una forte interazione e una
grande capacità di risiedere

La neisseria può formare delle microcolonie sulle cellule dell'epitelio respiratorio oppure può
internalizzarsi all'interno delle cellule respiratorie in modo da raggiungere la sottomucosa
spingendosi più a fondo nel tessuto e causando un'infezione più grave

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Un altro es. è E.Coli, che presenta pili che esprimono diverse adesine che riconoscono
residui di mannosio e galattosio

Se questo E.Coli trasloca dal livello intestinale a quello urinario allora le sue fimbrie
riconoscono i siti di legame per il galattosio ed il mannosio ed interagiscono ed aderiscono
sull'epitelio, causando infiammazione dell'urotelio

Questa adesione permette a questi batteri di non essere rimossi col flusso delle urine, quindi
di risiedere e di incominciare la replicazione

La cistite causate da E.Coli è comune perché esso ha strutture che a livello gastro
intestinale non inducono nessuna patologia mentre a livello dell'urotelio inducono infezione
che risulta in infiammazione

Strutture che permettono l'adesione agli ospiti dei G+, come per es. streptococcus
pyogenes, sono :

- La proteina G e la proteina F

entrambe queste proteine servono ad interagire con strutture della matrice extracellulare

- La Proteina M

questa proteina sporge sulla superficie cellulare e media l'adesione con i tessuti e gli epiteli,
soprattutto respiratori

- Una capsula

Che permette di evadere il sistema immunitario perché non è immunogena

- Acido licoici e lipoteicoici,

che caricano negativamente la superficie cellulare (come l'LPS nei G-) permettendo le
adesioni mediate dalla carica
Alcuni acidi lipoteicoici servono anche per adesione specifica a determinate strutture della
matrice extracellulare o dell'epitelio

Lo staphylococcus aureus è un altro importante patogeno umano, che esprime molti fattori di
virulenza

Lo staphylococcus aureus è corredato da proteine che interagiscono con l'elastina, con il


collagene, con la fibronectina, con le sialoproteine, con la vitronectina,...

La modificazione con acido sialico è molto comune nelle proteine degli eucarioti

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I batteri hanno quindi sulla loro superficie un corredo di strutture che interagiscono in
maniera sinergica con diverse strutture della matrice extracellulare

Questo permette una stretta adesione

Il Biofilm è per esempio una struttura che permette una forte adesione batterica su superfici
sia biotiche che abiotiche

Abbiamo quindi visto come i batteri aderiscono, ma dopo l'adesione cosa deve succedere?
Sicuramente la replicazione batterica, cioè la colonizzazione

La colonizzazione avviene però solo se i batteri riescono a mantenere un'adesione stabile.


Alcuni batteri, come quelli del colera, raggiunta una certa concentrazione, iniziano a
sintetizzare delle proteine o degli enzimi che ne permettono il distacco e la diffusione
nell'ambiente con la possibilità di colonizzare altri ospiti (per il colera è la diarrea)

Invasione batterica
/

Alcuni batteri riescono a risiedere nel tessuto che colonizzano mentre altri riescono a
penetrare sia i tessuti che le cellule

La differenza sostanziale è che questi batteri attraverso l'uso di enzimi degradativi


distruggono la matrice extracellulare e riescono a spingersi in fondo

Gli altri hanno invece la capacità di localizzarsi all'interno della cellula ospite, come già visto
con Shigella

Quindi l'invasione batterica può avvenire in due modi e le specie batteriche possono
presentare entrambi i modi :
- La capacità di degradare il tessuto e spingersi in fondo
- La capacità di spingersi in fondo sfruttando le cellule

Quindi perchè è interessante e vantaggioso essere localizzati all'interno di una cellula


eucariotica!?

Il citoplasma di una cellula eucariotica è un ambiente estremamente ricco e nutriente, ed è


un sito normalmente privo di batteri e quindi privo di competition

Inoltre essere localizzati all'interno di una cellula, protegge i batteri dall'essere riconosciuti
dal sistema immunitario

Alcuni batteri si sono talmente evoluti con la cellula eucariotica che riescono a risiedere in
uno stato definibile di ''latenza''

Si replicano quindi ad un tasso molto basso, che gli permette di risiedere in quella nicchia

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I batteri vengono internalizzati a livello delle cellule eucariotiche, soprattutto quelle epiteliali
che non hanno la capacità di fagocitare, grazie a diverse strategie :

- Adesione mediata da un adesina su un recettore (endocitosi mediata da recettore)

Un recettore che viene legato al suo ligando viene internalizzato


Se il ligando è rappresentato da un batterio allora esso viene internalizzato perché il batterio
sta mimando il ligando

Questo meccanismo è detto Zipper

- Trigger

In questo meccanismo è il batterio a indurre la propria internalizzazione, attraverso


l'espressione di un fattore di virulenza chiamato '' sistema di secrezione di tipo III''

Quest’ultimo è un complesso multiproteico che contatta la cellula eucariotica e inietta


all'interno di questa cellula varie proteine, chiamate effettori

Queste proteine sono deputate alla modificazione e all'alterazione totale della cellula
eucariotica

In particolare alcune di queste sono deputate all'induzione della polimerizzazione di actina


con la formazione dei ruffle(estroflessioni) di membrana, tipico di neisseria

Una volta che i patogeni si localizzano a livello intracellulare, sono internalizzati a livello di
vacuoli

Molte specie rompono Il vacuolo per replicarsi all'interno del citoplasma. Questo è
necessario perché questi batteri si muovono sfruttando la polimerizzazione da actina e
l'actina è presente a livello citoplasmatico

Fattori di spreading
/

Invasività' batterica mediata da enzimi degradativi


Questi batteri normalmente non sfruttano la capacità di internalizzarsi
all'interno di cellule ospiti, ma, secernendo questi enzimi, si fa spazio attraverso la matrice
extracellulare o i tessuti

Quindi noi ci riferiamo a questi fattori come fattori di spreading (diffusione)

Questi fattori servono a permettere l'invasione batterica dei tessuti profondi

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Ovviamente sono esoenzimi, cioè rilasciati all'esterno del batterio e sono tantissimi

Alcuni di questi servono per creare dei pori o per creare danno sulla membrana cellulare
delle cellule eucariotiche

Tra queste distinguiamo le emolisine e leucocidine

I fattori che danneggiano le membrane possono essere non solo enzimi ma anche peptidi o
fattori proteici, ma sono tutti classificati come fattori di diffusione

Vi sono anche delle molecole che interagiscono con i fosfolipidi direttamente causandone la
disintegrazione
Sono quindi molecole idrofobiche che riescono a creare talvolta dei pori

Alcune di queste molecole si comportano come detergenti, causando lo scioglimento dei


fosfolipidi

Gli enzimi di spread sono le fosfolipasi, enzimi che riescono a degradare i fosfolipidi

Si hanno anche enzimi direzionati contro le molecole della matrice extracellulare, come le
collagenasi

Questi enzimi rilasciati all'esterno della cellula batterica servono per colonizzare i tessuti
profondi

Enzimi particolari sono la coagulasi batterica, che induce la formazione di coaguli


Un batterio può trarre vantaggio dalla formazione di un coagulo perché al suo interno esso è
invisibile : può moltiplicarsi senza indurre risposta immunitaria o senza essere riconosciuto
dalle cellule del sistema immunitario

Viceversa il fattore di diffusione vero è proprio è la chinasi, che scioglie i coaguli di sangue e
permette la diffusione batterica, in questo caso a livello del circolo ematico

Staphylococcus e streptococcus sono i maggiori produttori di coagulasi e chinasi

Fattori di necrosi
/

Si hanno anche i fattori di necrosi

Questi fattori sono delle proteine che interagendo


con le cellule inducono morte per necrosi con
formazione del tessuto necrotico

Il meccanismo d'azione può essere più variegato :


possono interagire con il citoscheletro di membrana
distruggendolo ad esempio

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Il risultato è una profonda lesione tissutale

Streptococcus pyogenes rilascia un necrotizing factor che '' mangia '' la carne, poiché induce
una pesante necrosi a livello dermico

Sistemi di immunoevasione
/

Come evitare il riconoscimento e la fagocitosi da parte di macrofagi e neutrofili?

1) Attraverso la capsula

La più importante funzione della capsula è inibire la fagocitosi

2) Degradazione delle immunoglobuline (Ig)

Alcuni batteri hanno delle proteasi che degradano le Ig di qualsiasi tipo (IgA, IgM, IgG,..)

3) Variazione antigenica

I batteri modificano le strutture che hanno in superficie in modo che anticorpi che erano già
direzionati verso quelle strutture non possano più riconoscerli
Quindi variano le proprie proprietà antigeniche

4) Killing delle cellule del sistema immunitario (emolisine,...)

/Meccanismi attraverso cui i batteri si difendono dalla risposta immune

Alcuni batteri non solo degradano le Ig ma riescono a degradare anche componenti del
sistema del complemento

L'attivazione del complemento permette la prima obsolizzazione batterica, che permette il


successivo riconoscimento da parte dei macrofagi

Degradando il complemento i batteri non possono essere più riconosciuti

Vi sono anche batteri che riescono a degradare molecole che servono per la chemiotassi di
macrofagi e polimorfonucleati e quindi questi non possono più essere reclutati nel sito di
infezione

Vi sono quindi anche batteri che hanno molecole che permettono il killing

Una strategia assolutamente vincente è quella di risiedere all'interno delle cellule del sistema
immunitario

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Quindi risiedere all'interno dei macrofagi

Mentre shigella ne causava la morte, salmonella riesce a modificare il fagosoma, attraverso


il quale esso viene fagocitato dal macrofago, in modo da renderlo la proprio nicchia
replicativa

Le conseguenze sono lo spreading dell'infezione(mediato dal macrofago sfruttato)

Le neisseria inibiscono la fusione tra il fagosoma e il lisosoma(che contiene tutti gli enzimi
deputati alla degradazione del contenuto del cargo)

Questa inibizione permette ai batteri di risiedere all'interno del fagosoma

La capsula della klebsiella pneumoniae, formata da polisaccaridi, è impermeabile ai coloranti


e per questo si vede come un alone trasparente che circonda il batterio colorato.

Come la capsula inibisce la fagocitosi?

1) La capsula, col suo spessore, ha un ingombro sterico rilevante, rendendo il batterio


molto più grande

Diversi batteri producono le proteasi che degradano le Ig e il complemento

I batteri possono andare in contro a variazione di fase


La variazione di fase si riferisce a quel processo attraverso il quale geneticamente vengono
espresse molecole a proprietà antigenica diversa

Le proteine OPA delle neisserie servivano come adesine e siccome sono proteine sono
antigeniche e quindi si sviluppano degli anticorpi che riconoscono quelle proteine

Durante l'infezione può’ succedere che la proteina per errore casuale cambia.

LEZIONE 30/3

Argomento : Tossine batteriche

La scorsa lezione abbiamo visto tutte le strategie che i batteri mettono in atto per colonizzare
un ospite, con tutta la pletora di fattori di virulenza necessari alla colonizzazione di questa
nicchia particolare

Adesso parleremo in dettaglio di particolari molecole, classificate come fattori di virulenza,


che sono le tossine batteriche, cioè molecole che creano danno

Vedremo che tipo di danno possono creare e a che livello agiscono le tossine (tossine ad
alta specificità, ecc)

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82
Quindi parleremo della tossicità, ovvero della capacità dei batteri di rilasciare molecole che
creano danno

Ad oggi conosciamo 220 tossine, ma il numero è in continua crescita

Molte di queste tossine hanno un'azione molto simile ma alcune hanno una diversa capacità
di riconoscere diversi tipi cellulari e di diffondersi a livello del corpo e raggiungere diversi siti

La maggior parte delle tossine riescono a creare un danno a livello della membrana cellulare
eucariotica

Le tossine sono principalmente classificate in due tipi :


- Endotossine
- Esotossine

Le esotossine sono delle molecole che vengono prodotte


all'interno del citoplasma batterico e poi rilasciate
nell'ambiente extracellulare all'esterno della cellula batterica .
Possono quindi diffondere in siti lontani rispetto a quello dove
si trova il batterio

Le endotossine sono delle tossine che hanno un'azione


tossica e che fanno proprio parte della struttura della cellula
batterica (da qui il nome di endotossine)

Normalmente le esotossine sono di natura proteica e quindi


sono altamente immunogene

Fra le endotossine, un esempio è il lipide A, ovvero la regione


più interna dell'LPS, componente
fondamentale della membrana esterna dei
batteri Gram-, che ha un'azione tossica

Il lipide A ha un'azione tossica e, proprio


perché fa parte dell'LPS, viene definita
endotossina perché è una parte strutturale
della cellula batterica

Questa tossina induce una reazione tossica


quando l'LPS viene rilasciato dalla cellula
batterica, durante la moltiplicazione batterica
oppure quando la cellula batterica lisa e
quindi si ha un riversamento all'esterno
dell'LPS e del lipide A

Il Lipide A, per ricordare, è la porzione più interna dell'LPS, quella che è inserita a livello del
foglietto esterno della membrana esterna dei batteri G-

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Ancora una volta il lipide A, per svolgere la sua azione tossica deve essere rilasciato a
seguito di lisi batterica

Ma perché l'LPS svolge la sua azione tossica?


Perché è una molecola che stimola la risposta immunitaria

Quando un G- lisa, esso rilascia l'LPS


L'LPS viene riconosciuto da una proteina circolante che è l'LPS binding protein e questo
complesso si lega specificatamente a un recettore presente a livello dei macrofagi (CD14)

Contemporaneamente l'LPS viene riconosciuto dai recettori che normalmente riconoscono le


strutture batteriche, che sono i toll like receptors (TLR)

Questi TLR riescono a riconoscere non solo strutture batteriche ma riconoscono molecole
appartenenti a diversi tipi di microrganismi

In questo caso abbiamo una co-attivazione sia del CD14 che del TLR4, che è il TLR
deputato al riconoscimento dell'LPS

Si ha una cascata di trasduzione del segnale che porta alla sintesi e al rilascio di diverse
citochine infiammatorie in quanto i macrofagi stanno
segnalando che sono presenti batteri G-

Quindi se abbiamo una forte stimolazione dei macrofagi


è ovvio che di conseguenza abbiamo una grande
risposta infiammatoria

Questo potrebbe essere anche associato all'importante


ruolo che l'LPS ha nell'indurre lo shock settico, che si ha
quando si ha presenza di batteri che riescono a
replicare nel sangue

Quindi durante la lisi e durante la moltiplicazione delle cellule batteriche, il rilascio di LPS a
livello del sangue può causare delle condizioni patologiche molto gravi

Noi la consideriamo quasi come un incidente di percorso, nel senso che i macrofagi hanno
la capacità naturale di riconoscere strutture non self, tra cui l'LPS

Il problema è che quando si ha un massivo rilascio di LPS questi macrofagi sono sovra
stimolati con conseguenza di un’importante risposta infiammatoria

Le conseguenze dello shock endotossico sono il rilascio massivo di citochine

Quindi tanto per ricapitolare, le endotossine sono tipiche dei G-(anche se pure a livello dei
G+ vi sono delle strutture immunostimolanti come gli acidi teicoici)

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84
Le endotossine sono poco immunogene perché la natura è lipidica, quindi sono difficilmente
neutralizzabili con gli anticorpi

Esotossine
/

Le esotossine sono molto diverse, in quanto la maggior parte è di natura proteica o


peptidica, quindi sicuramente sono immunogene

Ed infatti addirittura alcune di esse sono utilizzate, in una forma inattivata, per la
formulazione di vaccini proprio perché sono degli importanti stimolatori della risposta
immuno mediata

Sappiamo che la maggior parte delle


esotossine note sono sintetizzate dai G+, ma
tuttavia esistono anche tossine codificate dai
G-

La particolarità delle esotossine è che alcune


di esse possono essere portate da elementi
mobili, che possono essere trasferiti tra batteri
diversi

Infatti le sequenze codificanti di alcune tossine risiedono in plasmidi o in batteriofagi

La classificazione delle esotossine è particolare, perché possiamo classificarle in diverse


categorie :
- In base al sito d'azione (Neuro tossine ed enterotossine)
- In base alla struttura molecolare
- Sensibili o resistenti al calore
- Meccanismo d'azione
- Tropismo

Diciamo che quindi non c'è una classificazione univoca, ma a seconda della caratteristica
studiata andremo a posizionare
la tossina in una diversa
categoria

In base al meccanismo d'azione


abbiamo tossine che agiscono
sulla membrana citoplasmatica
dall'esterno, interagendo con
recettori o glicolipidi presenti
nella membrana citoplasmatica
e questa interazione induce una
cascata di trasduzione del segnale che avrà un determinato risvolto a livello fisiologico

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


85
Si hanno anche delle tossine che invece riescono ad inserirsi all'interno della membrana
citoplasmatica, interagendo con i fosfolipidi di membrana. Normalmente queste tossine
vengono chiamate tossine che formano pori e il risultato di formazione di pori a livello della
membrana citoplasmatica causa una lisi osmotica

Poi si hanno delle tossine definite AB, poiché composte da due subunità, che vengono
traslocate all'interno del citoplasma della cellula bersaglio. Non tutte vengono interamente
traslocate, ma a volte succede che la porzione B, che ha affinità per i fosfolipidi di
membrana, crea un canale per l'inserimento della porzione A. Queste tossine agiscono solo
quando si trovano all'interno del citoplasma della cellula bersaglio

Infine si hanno delle tossine secrete


I sistemi di secrezione sono quei complessi molecolari che servono a rilasciare all'esterno
molecole che si trovano all'interno del citoplasma batterico
Alcuni di questi sistemi di secrezione, come il sistema di secrezione di tipo 3,fondamentale
per il processo patogenetico di Shigella, si comportano come una siringa molecolare che
serve a iniettare nella cellula ospite delle molecole effettrici che servono a riorganizzare la
fisiologia della cellula ospite
A seguito di questa internalizzazione di questi fattori tossici abbiamo diversi risvolti

Iniziamo a parlare di qualche tossina in particolare

Abbiamo tossine che agiscono sulla superficie della membrana citoplasmatica, quindi non
vengono internalizzate e non interagiscono con i fosfolipidi di membrana ma causano, a
seguito dell'interazione con specifici recettori, una cascata di trasduzione del segnale
intracellulare

Gli esempi classici sono le tossine di E.Coli enterotossigeni, in particolare le tossine


termostabili (ST)
Queste sono anche prodotte da E.Coli enteroaggregativi, con lo stesso meccanismo
d'azione

Abbiamo poi delle tossine classificate come superantigeni, perché il loro ruolo è quello di
stimolare una risposta infiammatoria non controllata.
Essi agiscono interagendo con un recettore presente
sulla superficie della membrana cellulare

Le tossine termostabili (ST) hanno la caratteristica


strutturale, essendo peptidi piccoli, di essere
resistenti al calore e quindi al trattamento a 100
gradi per 30 minuti

Ve ne sono di diversi tipi e sono stabili poiché sono


peptidi piccoli stabilizzati da ponti disolfuro

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


86
Queste tossine sono in grado di interagire con recettori che sono presenti sulla superficie
della cellula bersaglio

Normalmente gli E.Coli enterotossigeni sono associati a patologie gastro intestinali e difatti
la cellula bersaglio è l'enterocita, in cui si ha l'interazione della tossina che interagisce con
un recettore chiamato guanilil ciclasi,enzima responsabile della produzione di GMP ciclico.
Questo risulta in un aumento intracellulare di cGMP che risulta nell'apertura di alcuni canali
ionici dell'enterocita. Uno dei principali bersagli è il CFTR, canale che permette il passaggio
del cloro e del bicarbonato

Si ha quindi questa trasduzione del segnale, l'apertura del CFTR e il rilascio extracellulare di
ioni negativi che causa l'apertura dei canali per il rilascio di cationi
Si ha quindi l'accumulo di elettroliti a livello del lume, con conseguente richiamo di acqua

Così è realizzato il processo patogenetico di questi E.Coli


Infatti il risultato è una diarrea acquosa

La tossina termostabile è classificata quindi come tossina che agisce sulla superficie della
membrana citoplasmatica. Sono tossine che normalmente interagiscono con i recettori o con
i componenti della membrana citoplasmatica, e che a seguito dell'interazione inducono una
trasduzione del segnale a livello intracellulare

Il peptide mima infatti il ligando dell'enzima guanilil ciclasi, causando una stimolazione
dell'attività di questo enzima che è deputato alla sintesi di cGMP
Il cGMP è un secondo messaggero e quindi l'accumulo intracellulare di cGMP induce una
risposta cellulare
In questo caso l'accumulo di cGMP causa un'apertura non controllata dei canali ionici
Il primo bersaglio è il canale CFTR, canale deputato al rilascio di anioni negativi (Cloro e
bicarbonato)
Una volta che questa tossina ha interagito con la guanilil ciclasi, l'enzima ha cominciato a
sintetizzare cGMP, abbiamo una trasduzione del segnale che causa l'apertura dei canali
CFTR
Abbiamo quindi la fuoriuscita a livello del lume
intestinale degli anioni
Una volta fuoriusciti gli anioni si ha uno squilibrio
elettrolitico intracellulare e per compensare questo
squilibrio si ha il rilascio di cationi
Si ha un accumulo di elettroliti a livello del lume che
per essere bilanciato richiama acqua

Il risultato di tutto ciò è l'accumulo di H2O nel lume


intestinale che causa diarrea

La manifestazione clinica dell'infezione da parte di


questi ceppi è dovuto all'azione di questa tossina,
che è associata ad una diarrea acquosa perché
essa va a stimolare un enzima deputato alla

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


87
sintesi di un importante secondo messaggero, in questo caso il cGMP

Nel caso invece della termolabile abbiamo la stimolazione dell'adenilato ciclasi, con
accumulo di cAMP
Il risultato poi finale dell'infezione da parte di questi ceppi è una diarrea acquosa perché il
target di queste tossine sono due enzimi responsabili della sintesi di questi importanti
secondi messaggeri che regolano l'equilibrio elettrolitico cellulare

Quindi adesso proviamo a parlare di quell'altra classe di tossine che agiscono sempre
all'esterno, cioè vanno a contattare recettori specifici espressi sulla superficie cellulare
causando la trasduzione del segnale

Superantigeni

Tra queste tossine vi sono i superantigeni

Vengono chiamati così perché queste molecole


causano un'importante risposta infiammatoria

I loro target sono 2:


- Il recettore formato dal complesso
maggiore di Istocompatibilità di classe
2(MHC II) , presente nelle cellule APC
deputate alla fagocitosi e alla presentazione sulla loro superficie di antigeni derivanti
da batteri, da virus e da altri tipi di microrganismi non self

- Il TCR ,che è il recettore espresso dalle cellule T che normalmente dovrebbe essere
specifico per un antigene

Quindi siccome questo legame avviene in una regione diversa dalla normale interazione tra
il TCR e il MHC2, questa interazione alterata cosa causa?
Causa una proliferazione di
linfociti T che non sono specifici
per un determinato antigene ma
sono tutti aspecifici

Contemporaneamente alla
proliferazione di linfociti T, i
linfociti T rilasciano molecole
infiammatorie come IL 1, TNF A
INF GAMMA , IL 2
Questo massivo rilascio di
molecole infiammatorie media il
danno indotto dalla tossina

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


88
Per ricapitolare un attimo

Risposta normale

Abbiamo la APC con il suo MHC2 che sta


presentando un antigene
Successivamente abbiamo il riconoscimento da
parte del recettore complementare all'antigene
espresso sul linfocita T : avremo la proliferazione
solo di questi linfociti T, che riconoscono solo questo
specifico antigene

Risposta con superantigene

Il Superantigene non viene esposto


dall'MHC2 dell'APC, ma si lega su
porzioni laterali ad entrambi i
recettori
Ovviamente la formazione di questo
complesso stimola i linfociti T,
stimolandoli in maniera aspecifica
Inoltre si ha la stimolazione di un
numero di linfociti T superiore a
quello che si ha normalmente
quando il linfocita T sta interagendo
con l'antigene in modo
convenzionale. Si è stimato un 10%
di proliferazione di linfociti T quando
essi sono legati dal superantigene
Questo risulta in un danno mediato
dall'infiammazione, perché i linfociti T rilasciano molecole che mediano l'infiammazione e
quindi abbiamo il danno

Quello da ricordare è che i superantigeni sono molecole in grado di interagire con recettori
espressi sulla superficie cellulare.
In questo caso sono recettori presenti sulle cellule APC (il MHC2) e il TCR espresso dai
linfociti T

Se le tossine termostabili di E.Coli riconoscevano come recettori l'adenilato ciclasi, i


superantigeni riconoscono come recettori quelli espressi dagli APC e dai linfociti T

Cambiando la specificità dei recettori abbiamo una


risposta totalmente diversa

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89
Nel caso delle tossine termostabili abbiamo lo squilibrio elettrolitico

Nel caso dei superantigeni abbiamo una risposta infiammatoria che è quella che causa poi il
danno tossico (stimolazione aspecifica di linfociti T)

/Alcuni esempi di superantigeni

Questo tipo di tossine sono espresse da Staphylococcus aureus, che può sintetizzare
questo tipo di enterotossina

Altri batteri che le producono sono lo streptococcus pyogenes che causano uno shock
tossico sistemico, perché il danno derivato da queste tossine è mediato dalla risposta
infiammatoria

Lo staphylococcus aureus ha inoltre una tossina


associata alla sindrome della cute scottata

La tossina SSSS
/

(Staph Scalded Skin Syndrome)

Lo staphylococcus sintetizza e rilascia questi superantigeni


In questo caso ne abbiamo addirittura due!
Questi superantigeni hanno un'affinità con lo strato granuloso
del derma, che si trova sottostante lo strato corneo

Questi super antigeni non solo causano una risposta


infiammatoria localizzata a livello cutaneo ma sono anche delle
proteasi. L'attività proteolitica viene esplicata a livello della
desmogleina, un connettore che permette l'ancoraggio delle
cellule alla matrice extracellulare

La degradazione di questi desmosomi formati dalla


desmogleina causa uno scollamento dello strato superficiale
delle pelle con reazione infiammatoria perché la tossina è un
superantigene

Il risultato è la sindrome della cute ustionata, con lo scollamento


degli strati superficiali della pelle, dovuto all'azione di questa
tossina

Nel caso della tossina SSSS (o tossina esfoliativa,..) questa


tossina ha sia una attività proteasica (in grado di degradare e
tagliare la desmogleina che forma i desmosomi, proteine
responsabili dell'ancoraggio degli strati del derma alla matrice

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


90
extracellulare) che attività da superantigene e quindi causa una risposta infiammatoria
localizzata a livello cutaneo

Sindrome da shock tossico :


Tossina TSST
Toxic Shock Syndrome Toxins

Questa tossina ha invece diffusione sistemica


La tossina raggiunge facilmente il circolo, dove stimola i linfociti T che rilasciano mediatori
dell'infiammazione con una sintomatologia sistemica

Ricordiamo che le tossine sono localizzate in elementi mobili, quindi non tutti i ceppi di
Staphylococcus aureus la posseggono

Tuttavia un 15% dei ceppi isolati e conosciuti la presentano

La tossina dello shock tossico è stata associata all'uso di


tamponi mestruali. Il tampone offre allo Staphylococcus un
ambiente di adesione, crescita e moltiplicazione
particolarmente favorevole
Era stata osservata una maggiore incidenza di questa
sindrome in donne che facevano un uso particolarmente
scorretto di questi tamponi : un uso molto prolungato che dava
il tempo allo Staphylococcus di replicare e di rilasciare la tossina, che facilmente poteva
raggiungere il circolo ematico

Adesso questi casi non sono più riportati in letteratura scientifica

Ci spostiamo nuovamente a livello gastrointestinale con le


enterotossine che sono dei superantigeni che si localizzano a livello
enterico

Le intossicazioni da enterotossine di Staphylococcus aureus sono


molto comuni, in quanto lo staphylococcus cresce bene in cibi ricchi di grassi (creme,..) e
colonizza prodotti di origine animale (carne, latte,...)

Il cibo che noi consumiamo è trattato ovviamente per la riduzione della carica microbica, con
dei sistemi che sicuramente uccidono lo staphylococcus aureus

Se però il cibo viene manipolato, basta toccare il cibo con le mani per trasferire gli
Staphylococcus a livello del cibo

Un esempio eclatante è il formaggio che viene proprio prodotto grazie alla presenza di
diversi tipi di Staphylococcus

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


91
Perché lo staphylococcus aureus colonizza così bene questi cibi?
Perché i cibi che erano stati trattati non contengono altri microrganismi e quindi facilmente
colonizzabili (assenza di competition)

Quando si ingerisce questo cibo, lo


staphylococcus è poco resistente
all'acidità gastrica e quindi viene
ucciso a livello dello stomaco.
Invece la tossina è più resistente e
può raggiungere l'apparato
gastroenterico dove può dare la
sindrome con effetti di nausea,
vomito, diarrea, crampi addominali
con un danno mediato
dall'infiammazione

Questo tipo di manifestazioni da intossicazione alimentare da enterotossine di


Staphylococcus sono particolarmente comuni

Cambiamo il target e occupiamoci delle tossine che creano danno a livello della membrana
cellulare, mentre fino ad adesso abbiamo visto tossine che interagiscono all'esterno

Queste tossine sono le più note e le più variegate

/Tossine che formano dei pori o dei canali a livello della membrana citoplasmatica

Sono solitamente tossine a composizione proteica

La maggior parte di queste sono ossigeno labili perché hanno dei gruppi SH facilmente
ossidabili

Sono quindi tossine che riescono a creare dei pori a livello della membrana citoplasmatica
Diciamo che noi studiamo tantissimo quelle che colpiscono le membrane degli eritrociti ma
in realtà queste tossine riescono ad interagire con la membrana di tanti tipi cellulari diversi

/Tossina alfa staphylococcus aureus

Oltre ad avere superantigeni, lo


staphylococcus ha tossine che
producono pori, come la tossina alfa

Questa tossina è in grado di inserirsi a


livello dei fosfolipidi, multimerizzare,

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


92
formare un canale e questo canale causa il rilascio di elettroliti, causando la lisi cellulare

Alcune di queste tossine sono in grado di formare canali più o meno grossi e quindi di
mediare un danno più o meno prolungato

In ogni caso il meccanismo d'azione è quello di creare uno squilibrio elettrolitico a livello
cellulare

Ne abbiamo tantissimi esempi come


la emolisina dello Staphylococcus
aureus, la pneumolisina,..

Vi sono anche tossine che formano


canali ma che interagiscono con i
residui di colesterolo, mostrando un
determinato tropismo

Visto che la membrana plasmatica degli eritrociti è ricca di colesterolo, queste tossine hanno
particolare affinità per queste cellule

Queste tossine vengono anche definite citolitiche, perché causano la lisi cellulare

Tossina alfa staphylococcus


/

Essa è secreta come protomero molto piccolo, che multimerizza formando un canale
eptamerico attraverso il quale si ha il rilascio degli elettroliti

Leucocidine Panton Valentine


/

È una tossina citolitica sempre sintetizzata dallo staphylococcus aureus

È sempre una tossina che forma pori, che viene sintetizzata e rilasciata in due componenti
diversi (una F e una S) che riconoscono un recettore a livello della membrana dei macrofagi
o dei neutrofili

Essa targetta specificatamente cellule della linea bianca del sistema immunitario
(principalmente macrofagi e neutrofili)

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


93
Abbiamo prima l'interazione delle singole subunità a livello del recettore e poi l'assemblaggio
e l'interazione con i fosfolipidi di membrana

La caratteristica di questa
tossina è che essa è
localizzata in un elemento
mobile : il fago

Pertanto non tutti i ceppi


di Staphylococcus aureus
la producono ma solo
quelli infettati dal fago
sono in grado di produrre
e rilasciare la tossina

Perché è importante saperlo?


Perché lo staphylococcus aureus è un importante patogeno diffuso sia a livello nosocomiale
che comunitario

Il problema dello Staphylococcus aureus è che lui è resistente ai beta lattamici(peniciline,


meticilline,) ma anche alla vancomicina
È stato visto che i ceppi diffusi a livello comunitario meticillino resistenti, se presentano
questa tossina, causano una malattia molto più severa rispetto ai ceppi che non presentano
questa tossina

Queste tossine infatti mediano proprio la morte dei polimorfonucleati (cellule del sistema
immunitario)

La morte di questo tipo di cellule causa un rilascio di mediatori dell'infiammazione e una


risposta infiammatoria elevata

Un'altra particolarità di questa tossina è che non solo agisce a livello della membrana dei
polimorfonucleati ma può essere anche internalizzata

Questa internalizzazione è mediata dal recettore, e una volta internalizzata essa causa
danno a livello mitocondriale e quindi causa la morte dei polimorfonucleati a due livelli
(squilibrio elettrolitico e danno indotto a livello mitocondriale)

Entrambe queste vie associate alla morte di polimorfonucleati creano una grossa risposta
infiammatoria e quindi una più severità nella
patologia indotta da Staphylococcus aureus

Quindi di che cosa abbiamo parlato finora?


Abbiamo parlato di tossine che riescono a formare
dei canali a livello della membrana

Sono abbastanza variegate :

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


94
alcune sono in grado di interagire con determinati tipi di fosfolipidi (es. colesterolo)
Alcune vengono rilasciate come monomeri che poi multimerizzano, altri come dimeri

Il risultato è che esse hanno delle regioni che permettono a queste tossine di interagire con i
fosfolipidi di membrana e di inserirsi a livello della membrana citoplasmatica e causare uno
squilibrio elettrolitico

Adesso cambiamo meccanismo d'azione e parliamo delle RTX

Sono chiamate così perché presentano sequenze


ripetute ricche in aspartato e glicine

Questo tipo di proteine causano un danno particolare:


riescono ad interagire con i fosfolipidi di membrana ma
causano una perturbazione della struttura di membrana,
comportandosi come detergenti che causano lo
sfaldamento dei fosfolipidi di membrana

Il risultato è la lisi cellulare, ma non sono proteine che formano pori ma si inseriscono
direttamente a livello dei fosfolipidi perturbando tutta la struttura della membrana
citoplasmatica

Queste tossine hanno un'azione rapida, inducendo subito morte cellulare

Alcuni esempi sono Leucocidine, Emolisine

Ancora una volta questo tipo di tossina è espressa dallo Staphylococcus aureus (Delta toxin)

Le differenziamo quindi per il loro meccanismo d'azione : non formano pori ma si


comportano come detergenti!

Poi abbiamo enzimi fosfolipasi, che degradano i fosfolipidi di membrana

La tossina chiamata Beta Emolisina di Staphylococcus aureus è un enzima fosfolipasi

Altri esempi sono il clostridium


perfrigens (alfa tossina)

Normalmente queste sono delle


fosfolipasi che possono riconoscere
particolari residui a livello dei
fosfolipidi, come la fosforilcolina a
livello delle membrane cellulari

Questo è il caso, ad esempio,


dell'alfa tossina del clostridium
perfrigens, che è una metallo fosfolipasi con cofattore zinco

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


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Il risultato è la degradazione dei fosfolipidi di membrana e la lisi cellulare

Sono associate a manifestazioni necrotiche a livello tissutale : morte necrotica delle cellule

Tossine AB

Adesso cambiamo totalmente tipologia


Fino ad adesso abbiamo visto proteine che creano
danno a livello della membrana citoplasmatica, adesso
invece descriviamo le tossine di tipo AB

Questo tipo di tossine sono composte da due subunità e per questo


vengono chiamate AB. Hanno una parte A e una parte B

La differenza tra queste due parti è che la B media il riconoscimento


e il legame della cellula bersaglio, mentre la parte A è la parte
enzimaticamente attiva e quindi è la parte tossica della tossina

A seconda di che cosa riconosce la parte B, possiamo avere


tossine che hanno un tropismo gastro intestinale, per il
sistema respiratorio,...

Possiamo avere diversi tipi cellulari come bersaglio di queste


tossine

Alcune immagini di tossine : Shiga Toxin, E.Coli LT-I,


Pertussis toxin…

La parte tossica (parte A) può avere diversissime funzioni a


livello intracellulare e può avere diversissimi target

La parte B normalmente è deputata al legame con la cellula bersaglio


Questo legame può essere mediato dal riconoscimento di un recettore specifico

Possono succedere due eventi :


- Internalizzazione di tutto il complesso mediata dall'interazione col recettore
- Oppure la porzione B forma una sorta di canale a livello della membrana
citoplasmatica che permette l'internazionalizzazione della porzione A

In ogni caso lo scopo è che la porzione A si deve localizzare all'interno del citoplasma per
svolgere la sua azione tossica

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La parte B può essere monomerica o multimerica (formata da più subunità B, come la
Pertussis toxins, la tossina colerica, Shiga Toxin, LT Toxin degli E.Coli,... )

Esempi di tossine in cui la parte B è localizzata nel C terminale ed è monomerica (tossina


difterica),

Ma le due subunità A e B possono essere anche dissociate


e non sintetizzate come unico polipeptide

Vi sono altri due tipi di AB


- Neurotrope : tossina botulinica e tetanica che hanno
un tropismo per il SN

Sono state definite con catena pesante e catena leggera ma


sostanzialmente vi è una subunità B che media il legame e
una parte A che è la parte catalitica

Vengono sintetizzate come unico peptide


tenuto insieme da legami disolfuro

A livello strutturale abbiamo una


grandissima varietà

È importante notare che vi è sempre una


parte che media il riconoscimento con la
cellula bersaglio e una parte attiva tossica

L'attività enzimatica può essere


estremamente diversa

Cambiando il target intracellulare si


possono avere degli outcomes differenti,
con differenti patologie

Enterotossina degli E.Coli,immagine

Nel caso dei geni della tossina colerica i geni della


tossina sono localizzati a livello di un fago lisogeno
Esclusivamente i ceppi che portano il fago sono anche
responsabili della sintesi della tossina

Vibrio Cholerae è l'agente eziologico del colera. È a


forma di virgola con un lungo flagello

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Cholera toxin
/

Questa tossina presenta


più subunità B e due
subunità A, anche se la
A2 serve a stabilizzare l'effetto della A1

L'A1 ADP ribosila la proteina G, responsible


della produzione e della regolazione
dell'attività dell'adenilato ciclasi

Questa ADP ribosilazione blocca la proteina


G in conformazione stimolatoria

Quindi succede che si ha una continua


stimolazione dell'enzima adenilato ciclasi e
quindi continua sintesi di cAMP con aumento
di concentrazione di cAMP intracellulare con i
risultati che sono l'apertura del CFTR
conseguita dal rilascio di cationi e acqua

Il colera infatti causa una diarrea acquosa molto importante e severa, se non trattata
È stimato che si possano perdere dai 12 ai 20 l di H2O al giorno

Tossina difterica
/

Anche essa ha un attività ADP ribosilante ma ha anche


un meccanismo di internalizzazione

Il suo tropismo è dovuto al


riconoscimento di un
particolare tipo di recettore,
che è un recettore del fattore
di crescita epidermico che
lega l'eparina

È un recettore espresso da tanti tipi diversi di cellule

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


98
La patologia inizia al livello respiratorio perché il patogeno è trasmesso tramite inalazione

La tossina non ha un tropismo specifico, perché sebbene riconosca questo recettore, esso è
espresso da diversi tipi cellulari

Quindi se la tossina entra in circolo può andare a colpire molti tipi cellulari, come cellule a
livello renale, ecc

A seguito del riconoscimento e del legame al recettore abbiamo un internalizzazione


mediata dal recettore con formazione del fagosoma

Mano a mano che il fagosoma matura si acidifica e l'acidificazione causa il distacco della
parte A dal resto della tossina e il suo passaggio a livello citoplasmatico, dove svolge la sua
azione tossica, ovvero un’attività ADP Ribosilante sul fattore di elongamento EF2 che causa
un blocco della sintesi proteica

Shiga toxins STX


/

La tossina shiga è prodotto da ceppi di E.Coli


enteroemorragici ma anche da shigella dissenteriae

È una tossina che ha la stessa organizzazione della


tossina difterica e il suo tropismo è dettato dal
riconoscimento di un altro tipo di recettore che è il Gb3

Ancora una volta si ha l'internazionalizzazione di tutta la


tossina e poi si ha il distacco della porzione attiva che è
la parte definita A1

Però in questo caso, sebbene come risultato finale


abbiamo il blocco della sintesi proteica, la subunità A1
causa un fenomeno di depurinazione attraverso reazioni
di glicosilazione a livello del 28s dell'RNA ribosomiale

Questo causa un blocco della sintesi proteica con morte


cellulare

In questo caso noi abbiamo una diversa attività catalitica con un


risultato molto simile (blocco della sintesi proteica)

Le neurotossine
/

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


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Parliamo in particolare di:
- Tossina tetanica, prodotta da Clostridium tetani
- Tossina botulinica, prodotta da clostridium botulinum

I clostridi sono batteri G+ sporigeni e sono tutti anaerobi obbligati e quindi colonizzano
diversissime parti della Terra, come il suolo, dove risiedono sotto forma di spore, perché
sono molto sensibili all'ossigeno

Tossina botulinica
/

Le spore possono contaminare per esempio i cibi (ortaggi,..) e se


questi non sono processati in maniera congrua, è possibile che
durante il processo di inscatolamento, in un ambiente privo di
ossigeno, le spore germinano dando origine a batteri replicativi

Questi batteri sintetizzano la tossina

Noi ingeriamo la tossina già formata a livello del cibo


contaminato

Normalmente quando si apre la scatola il contatto con


l'ossigeno porta a morte i batteri, ma rimane la tossina
preformata

Si può avere anche un botulismo infantile o neonatale che


deriva dal fatto che i bambini al di sotto di 1 anno di età possono ingerire direttamente le
spore

Questo botulismo infantile è stato associato al consumo di miele,

Infatti il bambino molto piccolo


normalmente ha un intestino privo di una
corretta flora microbica e quindi le spore
che raggiungono l'intestino possono
avere la possibilità di
germinare(ambiente anossico) e non
devono competere con la flora microbica

Normalmente nel botulismo noi però ingeriamo la tossina già formata

La tossina botulinica è usata in medicina, sia estetica sia contro varie patologie, perché ha la
capacità di causare una paralisi detta flaccida

La tossina viene ingerita e si localizza a livello intestinale, viene assorbita e quindi raggiunge
il circolo ematico

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100
A livello circolatorio si va a localizzare nelle giunzioni neuro muscolari, quindi ha un'affinità
per i neuroni che contattano i muscoli

Proprio per questa grande affinità, la tossina viene


internalizzata e inibisce il rilascio di queste vescicole che
sono cariche di acetilcolina

L'acetilcolina è il mediatore della contrazione muscolare, che


viene rilasciato dai motoneuroni a livello della giunzione
neuromuscolare

Se a livello neuronale abbiamo la tossina essa inibisce il


rilascio di queste vescicole e quindi non si ha più contrazione
muscolare (paralisi flaccida)

Viene usata per il trattamento delle rughe


L'Inibizione a livello periferico delle giunzioni neuromuscolari
causa un rilassamento della muscolatura facciale e quindi una distensione delle rughe

/ Meccanismo d'azione della tossina botulinica

Il clostridium botulinum produce


diversi tipi di tossine

È un infezione che avviene nel cibo


(12-35 h dopo l'ingestione)

La tossina, una volta che si


localizza a livello delle giunzioni
neuro muscolari, è endocitata
perché riconosce un recettore
espresso a livello del neurone

A seguito dell'endocitosi, si ha il distacco e il rilascio a livello


citoplasmatico delle porzioni attive di queste tossine, che
non sono altro che delle proteasi che vanno a degradare
questi complessi SNARE che servono a veicolare le
vescicole cariche di acetilcolina a livello della membrana e a
stimolare la fusione delle vescicole e il rilascio
dell'acetilcolina

Quindi queste tossine sono delle endopeptidasi zinco dipendenti

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101
Tetano
/

La differenza tra il botulino e il tetano è la localizzazione di queste


tossine

Il tetano ha invece origine quando il microrganismo ci contamina,


mediante le sue spore

Normalmente il tetano è associato a ferite cutanee, che possono


essere più o meno profonde

Queste ferite presentano un ambiente anaerobio (perché i clostridium


sono anaerobi), che permette la formazione delle cellule batteriche
vegetative

Il rilascio della tossina pare sia un incidente evolutivo, in quanto si ha


il rilascio della tossina in seguito a lisi batterica

La tossina tetanica causa una paralisi spastica

La tossina ha un'affinità anche essa


per i neuroni, quindi può essere
captata dai neuroni periferici, e per
trasporto retrogrado può raggiungere i
neuroni inibitori del SNC

Ed è questa la principale differenza tra


la tossina tetanica e quella botulinica

La tossina botulinica agisce sul SNP


La tossina tetanica agisce sui neuroni
inibitori del SNC

Questi neuroni sono deputati al rilascio di NT


inibitori (glicina e GABA) che vengono captati
dal motoneurone e si ha il blocco del rilascio
dell'acetilcolina, con rilassamento del muscolo

La tossina si localizza nei neuroni inibitori e


blocca il rilascio delle vescicole cariche di
GABA e glicina

Quindi blocca l'inibizione del motoneurone, che sarà continuamente stimolato a rilasciare
acetilcolina con conseguenza di paralisi spastica (contrazione incontrollata dei muscoli)

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102
Trattamento e prevenzione
/

Siamo tutti vaccinati per il tetano con una forma detossificata della tossina, in quanto le
esotossine sono altamente immunogene e sono perfette per lo sviluppo di una protezione
immuno mediata

La prevenzione del tetano si fa tramite vaccinazione


che usa la forma detossificata della tossina stessa

Ricapitolando
Noi veniamo a contatto con le spore, ed è
necessario che le spore germinino, pertanto la ferita
deve essere in condizioni anaerobiche perché in
assenza di formazione di cellule vegetative non si ha
la sintesi e il rilascio della tossina

La tossina è particolarmente affine con i neuroni e quindi a livello locale (dove c'è la ferita)
può essere internalizzata a livello dei neuroni periferici ma può anche prendere il circolo
sanguigno

La localizzazione finale è quella dei neuroni inibitori del SNC

Queste ultime due tossine(tetanica e botulinica) sono delle proteasi, ed in particolare delle
endopeptidasi e hanno come target tutte le molecole del complesso SNARE che veicolano
la fusione delle vescicole cariche di NT a livello della membrana citoplasmatica dei neuroni e
che quindi con la loro attività endo peptidasica inibiscono questo rilascio

L'attività enzimatica è però la stessa, solo che agiscono a livelli diversi (SNP Vs SNC) e
quindi impediscono il rilascio di acetilcolina o viceversa di glicina e GABA

Tossine di clostridium difficile


/

Questo tossine sono classificate come AB perché


hanno sempre una porzione che riconosce la
cellula bersaglio e una porzione attiva

In particolare queste sono un po' diverse come


meccanismi d'azione, perché una volta
internalizzate vanno ad interagire con le proteine
cellulari che servono per il metabolismo del
citoscheletro

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103
Quindi vanno ad interagire con tutte quelle molecole che servono alla regolazione e al
mantenimento del citoscheletro cellulare

Bloccando il metabolismo del citoscheletro, la cellula va a morte per necrosi

Quindi queste tossine inducono necrosi cellulare

In realtà il clostridium difficile ha due tossine : A e B

Entrambe sono di tipo AB ed hanno dei target leggermente differenti, dato che la A causa
una squilibrio elettrolitico(diarrea) mentre la B altera il metabolismo del citoscheletro

Potete benissimo immaginare che non solo il blocco del citoscheletro induce la morte
cellulare ma abbiamo anche la disgregazione delle giunzioni paracellulari, che a livello
intestinale sono le tight junctions, la cui distruzione induce una permeabilità del lume
intestinale col rilascio di una massiva quantità di fluidi

È importante sottolineare che le cellule morte per necrosi rilasciano delle molecole che
richiamano cellule del sistema immunitario ed infatti si ha un grosso infiltrato di neutrofili che
causano la formazione di una pseudomembrana a livello del lume intestinale, in particolare a
livello del colon

Perché si forma la pseudomembrana?


Perché a livello tissutale abbiamo cellule morte e un grossissimo infiltrato di cellule del
sistema immunitario

Le cellule morte rilasciano detriti,quindi la pseudomembrana è formata anche da detriti


cellulari,che ricoprono la superficie intestinale,inibendo fortemente la capacità di assorbire i
nutrienti

Quindi formano delle vere e proprie lesioni a livello intestinale che inibiscono le funzioni
dell'intestino stesso

La patologia è realizzata dalla presenza di


queste due tossine

Non tutti i ceppi di clostridium difficile presentano


queste tossine : alcuni presentano solo la
tossina A o la tossina B

Se i ceppi presentano entrambe le tossine allora


il quadro clinico sarà più severo,con la
formazione della pseudo membrana

/Bacillus anthracis antrace

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Appunti Microbiologia Aprile

Batteriologia speciale

LEZIONE 8/4

Argomento : Enterobatteriacee

Enterobatteriacee
Vedremo insieme alcune specie batteriche
appartenenti alla famiglia delle enterobacteriaceae
che sono clinicamente rilevanti

Alcune di queste le abbiamo già introdotte nelle


scorse lezioni, perché molti di queste avevano dei
fattori di virulenza che abbiamo già visto nelle scorse
lezioni.
Alcuni nomi quindi vi saranno familiari

La famiglia delle enterobacteriaceae è una famiglia molto variegata con 47 generi diversi e
oltre 150 specie

Caratteristiche delle enterobatteriacee

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108
- Sono tutti batteri gram -
- Sono sia mobili (dotati di flagello) che non mobili
- Non sono sporigeni (i batteri sporigeni normalmente sono G+)

A livello biochimico sono eterogenei e a livello di esigenze, sia


gassose che nutritive sono molto eterogenei
(aerobi,anaerobi;anaerobi facoltativi,.. )

Alcuni sono dotati di capsula, ma non è una caratteristica


principale

Tra le Enterobacteriaceae riconosciamo sia componenti del


microbiota che patogeni stetti che patogeni opportunisti

Le Enterobacteriaceae colonizzano sia il microbiota umano che quello animale


Sono batteri che si sono evoluti con gli organismi superiori, caratterizzandone il microbiota

Per quanto riguarda le esigenze nutritive, normalmente


fermentano zuccheri.

Possono essere coltivati in tantissimi terreni diversi ma noi


vedremo quelli che selezionano specificatamente le
enterobatteriacee

Una caratteristica biochimica che ci permette di differenziarli è


che sono citocromo ossidasi negativi e catalasi positivi
(enzima che serve a scindere il perossido d’idrogeno H2O2)

Queste sono caratteristiche biochimiche che ce ne permettono l’identificazione

Terreni selettivi
/

Non sono particolarmente esigenti ed infatti crescono in terreni molto diversi


Noi utilizziamo terreni specifici che permettono la selezione di ceppi
appartenenti alla famiglia delle enterobacteriaceae

Il Mac Conkey Agar è il terreno d’elezione perché è un terreno che


permette di selezionare le enterobatteriacee in quanto sono presenti degli
inibitori aspecifici che inibiscono la crescita di altri batteri (I G+ vengono
inibiti dal cristal violetto)

Inoltre in questi terreni sono presenti i sali biliari,che sono tollerati dagli
enterobatteri

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109
Inoltre il terreno è addizionato di lattosio ,che ci permette di distinguere tra batteri che
fermentano il lattosio e quelli che non lo fermentano

Questa è una particolarità che si sono inventati i microbiologi clinici perché se, in una
patologia, isoliamo un lattosio fermentante è presumibile che l'infezione sia di un batterio
endogeno (del nostro microbiota)

Se siamo in presenza di un batterio che


invece non fermenta il lattosio, allora
siamo in presenza di un patogeno
perché in generale classifichiamo i
lattosio-fermentanti come ceppi
appartenenti alla flora microbica e i
lattosio non fermentanti come veri e
propri patogeni

Ovviamente questa distinzione non è


così netta

Il più famoso lattosio fermentante


ovviamente è E.Coli che è un normale
commensale della flora microbica

Esempi di enterobatteriacee lattosio non fermentanti sono shigella e salmonella, che sono
patogeni stretti

Oltre al MacConkey Agar, vi sono altri terreni selettivi e differenziali, perché ci permettono di
discriminare tra le diverse specie, come le Eosin Methylene Blue (che inibisce la crescita dei
G+;il terreno è addizionato di lattosio, la cui fermentazione ci permette di ottenere delle
colonie di colore rosso scuro) o il Salmonella Shigella Agar, che ci permette di discriminare
tra queste due specie in quanto la Salmonella durante la sua crescita forma acido solfidrico,
per cui le colonie assumono un colore nerastro mentre quelle di Shigella assumono un
colore giallino

Questi sono i principali terreni che si usano per selezionare e differenziare le specie
appartenenti alla famiglia delle enterobacteriaceae

Caratteristiche antigeniche
/

Sono batteri G-, e quindi una delle principali


caratteristiche antigeniche è la presenza
dell'antigene O

Ma che cos’è l'antigene O e dove è presente ?

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110
L'antigene è presente al livello dell'LPS, dove ne forma una parte

Antigene O LPS

Insieme all'antigene O possiamo trovare altre strutture di superficie che ci permettono di


definire diverse sierotipi, a seconda, per es., dell'antigene flagellare o dell’antigene
capsulare

All'interno della famiglia delle specie delle enterobacteriaceae possiamo distinguere diversi
sierotipi a seconda delle loro proprietà antigeniche superficiali

Principali fattori di virulenza


/

Ma quello che più ci interessa è capire quando danno patogenicità e quindi quando
instaurano il processo patogenetico

Quali sono quindi i principali fattori di virulenza associati alla famiglia delle
enterobacteriaceae?
Sono tantissimi, tra questi

Fattori strutturali
/

Non sono proprio dei veri e propri fattori di virulenza, ma il LPS


con il lipide A svolge un ruolo nella tossicità di questi batteri
perchè appunto rappresenta l'endotossina

La capsula
/

È un importantissimo fattore di virulenza, in quanto la sua presenza


assicura una sopravvivenza batterica contro la fagocitosi da parte dei
macrofagi, creando un ingombro sterico.

Sistema di secrezione di tipo 3


/

È molto importante perchè è associato a batteri virulenti (Shigella, Salmonella, alcuni ceppi
di E.Coli)
È un sistema attraverso cui i batteri riescono a rilasciare all'esterno e ad iniettare all'interno
della cellule ospite delle proteine che manipolano la fisiologia cellulare

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111
Siderofili
/

Sono dei fattori di virulenza border line

Noi sappiamo che essi sono molecole che


servono a catturare il ferro

Soprattutto per i batteri aerobi il ferro è un


microelemento importantissimo

I batteri rilasciano nell'ambiente queste molecole che sottraggono il ferro alle cellule
dell’ospite, che chelano il ferro

Antibiotico resistenza
/

Molti batteri appartenenti alla famiglia delle enterobacteriaceae


mostrano resistenza al siero, ovvero mostrano resistenza al sistema
del complemento e questo è un importante fattore di virulenza

Alcuni membri della famiglia delle enterobacteriaceae esprimono altissimi livelli di antibiotico
resistenza, come la Klebsiella, che è un batterio che accumula fattori di resistenza e li
distribuisce ad altre specie batteriche, tant’è che alcune di queste sono diventate a priorità
critica per l'espressione di antibiotico resistenza

Variazione Antigenica
/

È un meccanismo tipico di immunoevasione

La variazione antigenica serve a modificare le strutture di superficie immunogene in modo


da non renderle più riconoscibili agli anticorpi che si sono già formati

Adesso vedremo in dettaglio come funziona la variazione antigenica!

Intanto possiamo vedere che il batterio modifica la struttura di queste molecole che non
vengono più riconosciute dagli anticorpi

E quali sono queste strutture espresse sulla superficie batterica?

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112
- I Pili

I pili servono a mediare l'adesione alle superficie. Anche i pili sessuali mediano l'adesione
alle superfici ed essendo di natura proteica sono altamente immunogeni
Quindi modificare la struttura delle proteine che formano il pilo permette immunoevasione

- Adesine
- Proteine delle membrane esterne dei batteri G-

Quindi basta modificare queste strutture per eludere la risposta anticorpale

E come si realizza questa variazione antigenica?


Si realizza a livello genetico.
Ci sono infatti delle ricombinazioni geniche che permettono l'espressione o la non
espressione delle proteine che formano questi antigeni e i meccanismi possono essere
diversi

Avevamo già visto che i batteri sono capaci di trasferirsi elementi di DNA e ovviamente
questo trasferimento conferisce fenotipi nuovi e diversi
Noi possiamo includere questa variazione antigenica come la capacità dei batteri di variare il
loro fenotipo

Il più semplice elemento mobile di cui i batteri sono dotati sono le famosissime sequenze di
inserzione

Questo elemento è organizzato con il gene della trasposasi (enzima responsabile del taglio
della sequenza e della trasposizione di questa sequenza in un altro sito all'interno del
cromosoma batterico)

Infatti queste sequenze sono normalmente fiancheggiate dalle sequenze ripetute invertite
Questo è l'elemento mobile più semplice presente nel cromosoma batterico

Vi è un elemento mobile più complesso al cui interno vi sono ANCHE geni che codificano
per altre funzioni (antibiotico resistenza, strutture di superficie)

Questi possono essere trasferiti da un punto a un altro all'interno del cromosoma batterico
(Jumping Genes)

Se il Jumping Gene è trasferito all'interno di un plasmide allora l'elemento mobile potrà


essere trasferito anche orizzontalmente ad altri batteri o altre specie batteriche

Ma perché vi dico questo?


Perché adesso vediamo un esempio di variazione antigenica! (Salmonella)

Salmonella è un batterio mobile dotato di flagelli, ma esso sintetizza due tipi di flagelli
caratterizzati da due tipi di flagellina,H1 e H2 (la proteina che forma il flagello)

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113
Qua abbiamo l'organizzazione per la produzione del gene H2. A monte vi è un elemento
mobile. Abbiamo le sequenze di inserzione e all'interno abbiamo un promotore

Questo significa che quando il promotore ha lo stesso orientamento rispetto al gene allora il
gene viene espresso e quindi questa salmonella sta esprimendo la flagellina di tipo 2 (H2)

Insieme all'H2 viene espresso anche il gene RH1 che codifica per un repressore, che
inibisce il promotore localizzato a monte del gene H1

Quindi, quando il gene H2 è espresso, è espresso anche il repressore che inibisce


l'espressione del gene H1

Il risultato è che questa Salmonella sta esprimendo flagelli di tipo 2 H2

Se l'elemento mobile flippa(reverte l'orientamento) grazie al meccanismo mediato da una


ricombinasi sito specifica allora succede che il promotore non permette più l'espressione del
gene H2

Contestualmente non si esprime più il repressore e quindi il promotore H1 è accessibile alla


polimerasi per l'espressione del gene H1

In questa conformazione la salmonella sta esprimendo la flagellina H1

Questi sono eventi casuali, che avvengono durante la replicazione batterica

Voi immaginate che durante un'infezione, a mano a mano che i batteri replicano, possono
esprimere flagellina H2 e questa può evocare una risposta anticorpale che riconosce questa
H2, ma contestualmente i batteri possono esprimere H1 ed evadere la risposta anticorpale

Questo è un meccanismo di immunoevasione, che assicura la sopravvivenza del batterio


all'interno dell'ospite durante un processo infettivo

Ricordiamo che questi sono eventi totalmente casuali

Vi è un'altro esempio con le fimbrie di E.Coli

La proteina principale che determina una delle più importanti fimbrie di


E.Coli è fimA e guarda caso il promotore di fimA si trova sempre negli
elementi mobili

Vi sono delle ricombinasi che permettono di


mantenere il sistema in modalità On, con il
promotore che ha lo stesso orientamento del
gene (gene espresso), oppure avere la
modalità off, in cui la principale proteina
costituente la fimbria non è più espressa

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114
Con questo semplice gioco operato dalle ricombinasi, i batteri possono modificare le loro
proprietà antigeniche

Fattore di virulenza
di secrezione di tipo
III

Questo sistema serve al batterio per rilasciare nell'ambiente extracellulare delle proteine che
servono a modificare l'ambiente extracellulare a vantaggio dei batteri stessi

Questo sistema di secrezione contatta direttamente la membrana cellulare di una cellula


ospite e vi è un canale attraverso cui passano le proteine e gli effettori sintetizzati a livello
del citoplasma batterico

Questi sistemi di secrezione sono tipici dei G-

È definita come siringa molecolare ed infatti rappresenta una siringa che inietta all'interno
del citoplasma della cellula ospite queste proteine, che hanno delle funzioni estremamente
variegate

Il risultato è quello di manipolare la fisiologia della cellula ospite a vantaggio del batterio e
vedremo poi che vuol dire manipolare la fisiologia della cellula ospite

Esotossine
/

Le Enterobacteriaceae hanno un arsenale di


esotossine con tossine di qualsiasi tipo, a
partire dalle emolisine, la termolabile o termo
stabile di E.Coli e la Shiga toxin (inibizione
della sintesi proteica)

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115
Enterobatteri clinicamente rilevanti
/

Adesso concentriamoci sui batteri più rilevanti


a livello clinico

Sicuramente dobbiamo parlare di E.Coli

Affronteremo il suo ruolo nella fisiologia, come


commensale del microbiota umano e ci
dilungheremo molto per quanto riguarda il suo
ruolo nelle varie infezioni gastro intestinali ma
anche extra intestinali

Parleremo anche della Salmonella come


patogeno enterico e spenderemo due parole
su Proteus e Klebsiella

Vie di trasmissione
/

Una delle principali via di trasmissione è la via


oro-fecale

Tra i membri delle enterobacteriaceae


sicuramente riconosciamo i ceppi che fanno parte
del nostro microbiota, che in alcune condizioni,
possono causare delle infezioni chiamate
opportunistiche

Tra questi vi sono E.Coli, Klebsiella e Proteus

Vi sono poi i veri e propri patogeni, come la Salmonella e la Shigella, ma anche la Yersinia,
che, essendo patogeni stretti, causano patologia in soggetti sani

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ESCHERICHIA
/

COLI
E Coli è un batterio che colonizza il corpo umano
nei primissimi istanti di vita

Si è riscontrata la presenza di E.Coli nel feto, e


nell'età adulta la sua presenza si restringe e lo
troviamo principalmente associato all'ileo e al
colon

Il suo ruolo è estremamente importante(è


responsabile della sintesi di alcune molecole
particolarmente importanti per funzioni fisiologiche
del nostro organismo, come le vitamine,;inoltre
degrada polisaccaridi complessi per facilitare la
digestione) ,pur rappresentando l’1% delle specie
che compongono il microbiota

Classificazione di E.coli
/

Quando parliamo di E.Coli, visto che noi conosciamo tantissimi ceppi di E.Coli(alcuni
associati al microbiota e altri patogeni), dobbiamo assolutamente classificarli

Si possono classificare i ceppi di E.coli in base alle loro proprietà antigeniche,sfruttando la


presenza dell'antigene O

Abbiamo identificato E.coli con più di 170 tipi diversi di antigeni O

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117
Li possiamo classificare inoltre in base al loro antigene flagellare H e al loro antigene
capsulare K

Il risultato è che per ogni ceppo si può definire un codice che ci permette la sua
classificazione e quindi in base all’antigene O avremo un codice numerico che ci permette di
identificare un ceppo

Tra tutti i ceppi di E.Coli, alcuni che presentano determinati sieriotipi sono patogeni mentre
altri invece non sono patogeni

La sierotipizzazione ci aiuta tanto da questo punto di vista

Immagine con la variabilità di ceppi di E.Coli patogeni

E.Coli patogeni causano patologie principalmente


associate al tratto gastro intestinale, ma vi sono anche
patogeni extra intestinali

E.Coli enterotossigeni ETEC, per es., sono classificati da


precise proprietà antigeniche. (011 H27) e vi è la
possibilità quindi di identificarlo facilmente

Ma perchè sono così variabili gli E.Coli?

Alcuni si sono evoluti con l'uomo mentre altri hanno


avuto un'evoluzione divergente

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118
Nello studio dell’E.Coli si definisce E.Coli come specie commensale che durante la sua
evoluzione ha acquisito delle informazioni importanti per la virulenza

Andando a sequenziare il cromosoma appartenente a diversi patotipi di E.Coli e andandolo


a confrontare con i ceppi commensali, a livello cromosomico sui geni essenziali non vi è
molta differenza

La differenza vi è nelle informazioni aggiuntive, presenti esclusivamente nei patogeni

Queste informazioni aggiuntive sono svariate : plasmidi, isole di patogenicità (elementi


mobili), sequenze fagiche,...

Diciamo che le proprietà di virulenza derivano dall'acquisizione di informazioni che hanno


reso questo ceppo da commensale a patogeno

I plasmidi di virulenza sono tipici degli ETEC o degli enteroinvasivi

Vi sono anche i Black Hole (Buco) , ovvero dei geni (virulenti) che sono stati persi che
davano fastidio durante il processo di colonizzazione dell'intestino umano
Questo è tipico degli E.Coli enteroinvasivi che condividono il processo patogenetico con
Shigella

Si è visto che a livello cromosomico vi sono molte sequenze mancanti, e che invece sono
presenti negli E.Coli commensali

Le tossine sono un classico esempio di elementi mobili


Moltissime sono infatti portate dai fagi
L'infezione da parte di questi fagi permette la formazione di un ceppo che produce tossine e
quindi diventa patogeno

Le isole di patogenicità sono normalmente localizzate su elementi mobili, facilmente


trasferibili
È come una sorta di puzzle : a seconda di cosa hanno ereditato, si è evoluto un nuovo
patotipo!

E.coli è una specie commensale,le cui differenze derivano dall'acquisizione di informazioni


che lo hanno fatto diventare un ceppo patogeno

Questi ceppi possono portare diversi fattori


di virulenza (Tabella) e diversi tipi di fattori di
virulenza possono essere portati dallo stesso
patotipo, come gli ETEC o gli
enteroemorragici

È un po' come scambiare le figurine!

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E.Coli a livello globale
/

A livello globale la diarrea associata a E.coli patogeni è


prevalente rispetto alle altre specie

Iniziamo adesso una descrizione del processo patogenetico


dei diversi patotipi di E.Coli

Enterotossigeni
/

Per gli enterotossigeni abbiamo già visto


l'azione delle tossine

A parte le tossine che sintetizzano, questi E.Coli hanno i fattori di colonizzazione

Vi ricordo che questi ceppi sono endemici nei paesi in via di sviluppo, e proprio per questo,
la diarrea causata da questi ceppi è detta diarrea del viaggiatore

Sembra infatti che la popolazione locale sia protetta, avendo sviluppato una sorta di
immunità contro questi ceppi

Nei paesi industrializzati questi ceppi sono assenti e quindi le persone sono molto più
suscettibili

Gli E.coli hanno i fattori di colonizzazione

Per fattori di colonizzazione si intende la modalità con la quale questi batteri aderiscono o
degradano il muco per arrivare a stretto contatto con le cellule a livello intestinale

Le fimbrie sono normalmente deputate all’adesione, insieme alle adesine


Insieme sono definiti fattori di colonizzazione o di adesione

Contestualmente ai fattori di adesione, questi ceppi rilasciano delle proteasi, principalmente


mucinasi

Queste proteasi servono a degradare lo strato di muco che sovrasta gli enterociti, o il
tessuto epiteliale intestinale, perché devono associarsi a livello della superficie delle cellule
epiteliali, con le quali interagiscono in maniera stretta

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120
Addirittura interagiscono con recettori espressi dalle cellule epiteliali!!!
Questo ne determina una aderenza stretta : così possono assicurarsi la colonizzazione di
questa nicchia!

Insieme ai fattori di colonizzazione secernono le tossine

Non dimentichiamoci che questi ceppi sono in grado di risiedere strettamente associati alla
mucosa intestinale e non sono portati via dal normale fluire del contenuto del lume
intestinale

/ Enteropatogeni

A differenza degli enterotossigeni, gli enteropatogeni non hanno tossine riconosciute che
causano squilibri elettrolitici ma, in maniera simile agli enterotossigeni, hanno una superiore
capacità di aderire a livello degli enterociti,perché, non solo hanno un sistema di secrezione
di tipo III, ma hanno anche dei pili particolari(pili formanti fasci) ,che servono per formare
degli aggregati batteri che si posizionano sopra gli enterociti

I batteri si aggregano, interagendo tra loro e con gli enterociti


Infatti formano delle lesioni un po’ particolari a livello dei villi intestinali

Il sistema di secrezione di tipo III


/

Il sistema di secrezione di tipo 3 in questi ceppi patogeni è molto particolare

Questo sistema trasloca all'interno degli enterociti delle particolari proteine che manipolano
la fisiologia cellulare

La prima proteina traslocata è la proteina TIR (recettore dell'intimina) ,che ha la capacità di


localizzarsi sulla membrana plasmatica degli enterociti e fungere da recettore per una
proteina di superficie espressa da questi batteri chiamata intimina

Questo vuole dire che il batterio stesso rilascia all'interno della cellula un recettore che
riconosce una proteina che esso stesso esprime

Il contatto tra ligando e recettore induce una cascata di trasduzione del segnale che serve
all'attivazione della polimerizzazione da actina mediata da queste proteine cellulari, che

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121
manipolano il citoscheletro inducendo la polimerizzazione da actina a livello superficiale,
venendosi a formare una lesione, detta piedistallo

In un piedistallo il batterio risiede stabilmente

L'adesione di questi ceppi a livello superficiale scatena una risposta infiammatoria da parte
della cellula e quindi succede che grazie al sistema di secrezione di tipo III possono anche
traslocare una serie di proteine che servono a bloccare, per es., l'apoptosi cellulare, in modo
che il batterio si assicuri la sua sopravvivenza inducendo la sopravvivenza della cellula che
sta infettando

Alcune di queste proteine bloccano anche l'induzione della risposta infiammatoria

Il fattore di trascrizione NFkB induce l'espressione di geni che codificano per Interleuchine IL

Quindi questi effettori inibiscono l'attivazione e la funzione di NFkB, in modo che le cellule
infette non possano rilasciare citochine infiammatorie

Una delle principal IL, rilasciate dalle cellule epiteliali, è IL 8, che è un potente
chemoattraente per i polimorfonucleati (cellule del sistema immunitario)

Questi tipi di batteri riescono a produrre quindi una serie di proteine che manipolano
fortemente la risposta cellulare

Alcuni di questi effettori vanno anche a interagire con le Tight Junctions

Probabilmente sai che le tight junctions sono dei complessi molecolari che servono a
mantenere lo strato epiteliale intestinale chiuso, mantenendo l'aderenza paracellulare

Molto più probabilmente invece non lo sai (ma adesso lo sai!)

Questi batteri riescono anche a manipolare queste giunzioni a livello paracellulare, e la loro
distruzione causa una maggiore permeabilità della parete intestinale, con induzione di
diarrea

Quindi succede che questi ceppi riescono ad aderire fortemente alla parete intestinale

Normalmente colonizzano l'intestino e adesso guardati le bellissime immagini che ti ho


messo sulla pagina (mettere immagine ndr)

La patologia causata da questi ceppi è una patologia diarroica, normalmente anche


associata a cellule del sistema immunitario o alla perdita di muco

Questi ceppi inducono distruzione dei microvilli

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122
Enteroinvasivi
/

Gli enteroinvasivi condividono il processo patogenetico con


Shigella

Sono caratterizzati dalla presenza di questo plasmide,


chiamato anche plasmide di virulenza

La caratteristica di questi ceppi è che sono invasivi,


localizzandosi all'interno degli enterociti

Qui abbiamo un immagine in fluorescenza dove si può vedere in blue la marcatura del DNA
e si può vedere il nucleoide dei batteri all'interno del citoplasma della cellula ospite, dove si
replicano

Ma per replicarsi all'interno di una cellula ospite hanno bisogno di fattori di virulenza, per
accedere all'interno di cellule non deputate alla fagocitosi

Quindi che cosa succede?


È il batterio stesso che induce la propria internalizzazione all'interno delle cellule

Questo è il processo patogenetico attraverso il quale questi batteri si riescono a localizzare


nel citoplasma della cellula ospite

Il fattore di virulenza principale è ancora una volta il sistema di secrezione di tipo III

Il batterio contatta quindi l'enterocita attraverso il sistema di secrezione di tipo III e rilascia
all'interno della cellula una serie di proteine che servono per riarrangiare il citoscheletro
(formando delle estroflessioni che circonderanno il batterio e permetteranno
l'internalizzazione del batterio stesso all'interno di un vacuolo)

Grazie ad altri effettori i batteri escono dal vacuoli e si replicano nel citoplasma

I batteri riescono a passare da una cellula a un'altra grazie al controllo indiretto della
polimerizzazione dell’actina del citoscheletro cellulare
In pratica, inducono polimerizzazione da actina, dando la forza al batterio per trasferirsi
all'interno di un'altra cellula

Il tutto è realizzato grazie alla presenza di questo plasmide dotato del set genico per
l'espressione del sistema di secrezione di tipo III e di tutti gli effettori che servono al batterio
per entrare all'interno della cellula,per causare la lisi del fagosoma e per la sua replicazione
intracellulare

Ovviamente anche questi ceppi hanno una serie di effettori che servono per la
down-regolazione della risposta infiammatoria

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123
Il tipo di patologia è caratterizzata da una diarrea purulenta e sanguinolenta, avendo una
notevole risposta infiammatoria a seguito dell'interazione di questi batteri con gli enterociti

E.Coli enteroemorragici
/

Avevamo già visto le tossine prodotte da questi ceppi (Shiga Toxin)

Vi ricordo che la maggior parte di questi tipi di tossine sono localizzate all'interno di
batteriofagi integrati nel cromosoma di questi ceppi
Quindi non tutti i ceppi producono queste tossine, ma esclusivamente quelli che presentano
queste sequenze fagiche

Li studiamo perché questi ceppi sono estremamente diffusi in tutto il mondo ed infatti
abbiamo avuto degli outbreak abbastanza recenti, uno in Germania recentemente

Il problema di questi ceppi è che causano una patologia abbastanza grave, non solo per la
tossina che inibisce la sintesi proteica (morte cellulare) ma anche per altri motivi

Alcuni di questi ceppi condividono il processo patogenetico con gli enteropatogeni

Quindi sono anch'essi dotati di un sistema di secrezione di tipo III e riescono a causare lo
stesso tipo di lesioni che causano gli enteropatogeni
I batteri che hanno i geni che codificano per il sistema di secrezione di tipo III e per tutti gli
effettori causano un quadro patogenetico molto grave

Vengono detti ceppi enteroemorragici perché la tossina riesce a interagire con il recettore
Gb3 molto espresso a livello endoteliale

Noi entriamo in contatto con questi ceppi per via oro fecale
Loro si localizzano a livello intestinale
I primi bersagli della tossina sono proprio le cellule endoteliali dell'intestino

Si ha quindi una distruzione endoteliale e una diarrea sanguinolenta!!!!!!

Se la tossina va in circolo, essa ha un tropismo particolare per le cellule endoteliali associate


ai reni

Quindi causano la sindrome uremica emolitica HUS che è molto grave e fatale, seppur
presente in una bassa percentuale di pazienti infetti da batteri enteroemorragici

È importante studiarli sotto questo punto di vista

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124
E.Coli enteroaggregativi
/

Non è facilissimo cercare di capire le differenze con gli altri patotipi di E.Coli, che stanno nel
loro corredo di virulenza e nel modo di interagire che hanno con le cellule dell'ospite

Gli enteroaggregativi sono stati scoperti per caso, perché in un bambino affetto da questa
diarrea i batteri sono stati messi in coltura e sono stati studiati. I ricercatori che hanno
ricevuto il campione si sono accorti che questi batteri avevano una capacità di formare degli
aggregati stretti sulle cellule, poi definiti mattoni

Questi batteri sono dotati di fimbrie di adesione, che servono per un attacco primario alle
cellule intestinali e poi per la formazione del Biofilm

Adesione fimbriali + Biofilm = ADESIONE STABILISSIMA DEI BATTERI SULLA


SUPERFICIE INTESTINALE!

Alcuni ceppi rilasciano una tossina, che è omologa al 50% con la termostabile degli E.Coli
enterotossigeni, stimolando l'attivazione della GMP ciclasi, quindi l'apertura di canali ionici
col rilascio di ioni negativi e acqua portano alla manifestazione della vera e propria diarrea

Il quadro patologico è sicuramente una diarrea con


produzione di muco,il quale è misto, perché parte del muco è
caratterizzato dalla presenza del Biofilm e dai polisaccaridi
rilasciati dai batteri

(Immagine di una cellula in coltura dove si possono vedere


come gli aggregati batterici circondano il citosol della cellula,
inducendo sicuramente malassorbimento e poi la diarrea)

Diffusamente aggregativi
/

Cercando di capire quali siano le differenze tra tutti questi patotipi ci si è accorti che ne
esisteva un altro tipo di E.Coli che formavano aggregati sulla superficie dei microvilli

Questi aggregati però non erano a forma di micro colonie ma erano più diffusi, i batteri erano
meno aderenti tra loro e sono stati definiti diffusamente aggregativi.

Questi ceppi sono caratterizzati da adesine Afa/Dr che riescono ad interagire con due diversi
recettori espressi dagli enterociti

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125
Uno è il recettore DAF e l'altro è il CECAM, espresso da tantissimi tipi di linee cellulari
epiteliali

Questi batteri hanno evoluto queste adesine, che si comportano da ligandi per questi
recettori
L'interazione permette ai batteri di risiedere a livello intestinale

Il problema è che questi due diversi recettori trasducono anche due vie di segnalazione
profondamente diverse

Il recettore DAF, quando è ingaggiato, causa la distruzione dell'orletto a spazzola degli


enterociti.
Questo serve ai batteri per raggiungere la superficie dell’enterocita

Invece l'interazione con i CECAM causa un riarrangiamento citoscheletrico che induce un


fenotipo opposto, ovvero un allungamento dei microvilli

Se i microvilli si allungano, allora questi circondano i batteri, che saranno protetti dal
riconoscimento da parte delle cellule del sistema immunitario e riescono a risiedere in
maniera stabile

Non si sa perchè i batteri interagiscano con questi due tipi di recettori che, quando
ingaggiati, hanno due comportamenti profondamente diversi, ma sicuramente questa
strategia permette loro di risiedere.

Questi ceppi non sono classificabili come veri e propri patogeni o come patogeni
opportunisti, perché in realtà sono presenti nei pazienti che soffrono di malattie
infiammatorie croniche intestinali, o cancro intestinale

Sembra che queste modificazioni tissutali servano a selezionare questo tipo di ceppi

Essi potrebbero essere dei normali colonizzatori della nostra flora microbica, ma, in casi di
malattie infiammatorie croniche o cancro intestinale, questi ceppi si espandono, trovando
una nicchia più favorevole

Adesso affronteremo gli ultimi due patotipi di E.Coli, che causano infezioni extra intestinali
(Uropatogeni e E.Coli che causano meningiti pre
natali)

Uropatogeni
/

Questi ceppi sono i più variegati


e variabili sia al livello di fattori
di virulenza sia al livello di

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126
meccanismo patogenetico che causano

Infatti noi possiamo avere delle manifestazioni cliniche quali semplici cistiti che possono
essere causate da E.Coli quando trasloca al livello urinario dall'intestino

Quindi noi abbiamo fenomeni di auto contaminazione che causano questa colonizzazione di
un sito diverso da parte dell’E.Coli, che dall'intestino riesce a colonizzare la vescica

Si hanno anche dei ceppi dotati di tantissimi fattori di virulenza che possono addirittura
causare delle cistiti ma anche delle manifestazioni più severe e addirittura delle pielonefriti

Tutta questa gamma nella sintomatologia è dovuta al fatto che alcuni presentano un basso
contenuto in fattori di virulenza, altri invece presentano un altissimo contenuto in fattori di
virulenza

Tra i fattori di virulenza abbiamo

- Tutto ciò che contribuisce all


adesione batterica (Fimbrie,
adesine; gli uropatogeni hanno una
diversità in fimbrie pazzesche )
- Siderofili (molecole che captano il
ferro dall’esterno )
- Tossine (alcuni di questi ceppi
producono emolisine, tossine
necrotizzanti che inducono la morte
cellulare, mentre altri ceppi sono
privi di queste tossine)
- Sistemi di immunoevasione
(proteasi che degradano il sistema
del complemento e le Ig)

Abbiamo un corredo estremamente variegato

Inoltre vi sono I flagelli, che danno un vantaggio specifico per i ceppi che causano
pielonefrite perchè i flagelli permettono la scesa delle vie urinarie

La presenza dei flagelli in questo caso è un importante fattore di virulenza

Capacità di colonizzare l’urotelio


/

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127
Tutti gli E.Coli, anche i normali commensali, esprimono le fimbrie di tipo 1 e di tipo P

Queste fimbrie terminano con delle adesine, che sono delle proteine che riconoscono
specifiche strutture espresse dalle cellule eucariotiche

In particolare le fimbrie di tipo P, grazie all'adesina PapG, riconoscono un disaccaride di


galattosio che è espresso su glicoproteine presenti nelle cellule epiteliali renali e nelle
vescicali

Le fimbrie di tipo 1 culminano con un adesina fimH che riconosce dei residui di mannosio
sempre espressi su recettori o su glicoproteine che sono tipiche delle cellule dell'urotelio

Quindi succede che un E.Coli che trasloca dall'intestino al livello urinario, con queste fimbrie
riesce sempre ad aderire all'epitelio, perchè appunto queste fimbrie hanno queste adesine
altamente specifiche

L'adesione stabile è necessaria perché altrimenti i batteri di E.Coli fluirebbero via col flusso
dell'urina e sarebbero eliminati facilmente

E invece grazie a questa caratteristica risiedono a livello epiteliale, dove si replicano, e già la
loro stessa presenza in questo sito induce patologia poiché induce infiammazione (richiamo
di cellule del sistema immunitario)

I ceppi meno virulenti vengono normalmente eliminati dal nostro organismo

Una cistite è risolta con un trattamento tramite antibiotico

CI sono dei ceppi dotati di più fattori di virulenza, che causano delle infezioni ricorrenti in cui
il trattamento antibiotico molto spesso fallisce, perché, grazie all'espressione di una vasta
gamma di fattori di virulenza, questi ceppi riescono ad essere internalizzati al livello delle
cellule epiteliali e a risiedere in una sorta di forma quiescente (i batteri internalizzati non
replicano o replicano molto poco), che poi, per qualche motivo, ricominciano il ciclo
replicativo dando l’infezione.

Questi batteri sovente presentano una notevole antibiotico resistenza

Noi riconosciamo dei ceppi a basso contenuto di virulenza e di antibiotico resistenza oppure
ceppi ad alto contenuto di geni di virulenza o di geni che codificano per antibiotico resistenza

Sicuramente in entrambi i casi, la caratteristica principale di questi ceppi è una adesione


specifica, sia a livello dell’urotelio che a livello renale

I ceppi che portano l'adesina PapG sono stati maggiormente associati a fenomeni di
pielonefrite, ma in verità PapG è assolutamente presente nei ceppi di E.Coli

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128
E.Coli che causano meningiti neonatale
/

Questi ceppi sono particolari perchè sono ceppi capsulati


Un batterio che normalmente deve prendere il circolo sanguigno per poi instaurare
l'infezione in altri siti normalmente è capsulato

La capsula infatti fornisce una grossissima protezione, come,ad esempio, un mancato


riconoscimento da parte delle cellule del sistema immunitario e dalle componenti del
complemento

La capsula infatti maschera tutto ciò che è antigenico

Questi ceppi sono capaci di colonizzare il neonato durante il parto e questa colonizzazione
in una percentuale di casi (ignota) risulta in una batteriemia

Questi batteri infatti riescono a localizzarsi al livello del circolo sanguigno e riescono ad
oltrepassare la BBB causando meningite

Meccanismo d'azione
/

I batteri capsulati, protetti dal sistema immunitario, attraverso il circolo ematico raggiungono
la BBB, costituita da cellule endoteliali particolari e questi ceppi riescono, attraverso i pili di
tipo 1,ad interagire con un recettore specifico espresso da queste cellule

Questa interazione causa un'attivazione del sistema immunitario e quindi un inizio


dell'infiammazione,che, oltre a causare un riarrangiamento citoscheletrico che risulta nel
passaggio di questi ceppi al livello delle meningi, perché, non solo questi ceppi riescono ad
aderire col recettore attraverso il pilo di tipo 1,ma grazie ad OmpA(adesina e fattore di
virulenza in tantissimi batteri) che interagisce specificatamente con un'altra molecola
espressa dalle cellule endoteliali, riescono ad internalizzarsi e ad invadere l’ospite

Ancora una volta, la presenza della capsula inibisce la fusione del fagosoma con il lisosoma:
i batteri non vengono degradati!
Piuttosto si ha un fenomeno di transcitosi : il passaggio di questi batteri a livello delle
meningi!

La presenza e la replicazione di batteri a livello delle meningi causa infiammazione delle


meningi
Questi batteri presentano questo particolare tropismo.

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129
Abbiamo esaurito il discorso E.Coli

Salmonella
/

La salmonella è un patogeno dotato di tantissimi fattori di virulenza, portati da tantissimi


elementi mobili

In salmonella infatti si identificano le famose isole di patogenicità, di cui alcune la funzione è


tuttora sconosciuta

Le più studiate sono le isole di patogenicità 1 e 2, che codificano per due sistemi di
secrezione di tipo III

Un sistema di secrezione di tipo III serve ad invadere gli enterociti


Salmonella è a trasmissione oro fecale e colonizza l'intestino, molto similmente a Shigella o
agli enteroinvasivi

Vi è anche altro sistema di secrezione che viene utilizzato quando la salmonella si trova
all'interno dei macrofagi perché fagocitata.
La salmonella modifica il vacuolo fagocitico affinché esso diventi la sua nicchia replicativa

La salmonella è in grado, all'interno dei macrofagi, di manipolare la maturazione del vacuolo


fagocitico, bloccandone l’acidificazione e bloccandone la fusione con i lisosomi e quindi
bloccandone il normale funzionamento (degradazione del materiale fagocitato )

Per questo motivo, Salmonella Typhi, che causa la febbre


tifoide (patologia sistemica) viaggia all'interno dei macrofagi,
localizzandosi al livello dei diversi linfonodi e del circolo
ematico e andando a colonizzare tantissimi diversi organi

E questa è la manifestazione della febbre tifoide

I diversi sierotipi di salmonelle li identifichiamo in due diversi


gruppi

- Quelli che causano febbri tifoidee

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130
- Quelli che causano le gastroenteriti o le salmonellosi minori

La differenza è che la Salmonella Typhi è corredata dalle isole di patogenicità e riesce a


dare infezione sistemica

La salmonella che causa salmonellosi minori o gastroenteriti, potrebbe essere non corredata
di tutti questi fattori di virulenza. È comunque in grado di localizzarsi all'interno degli
enterociti e di replicare all'interno del vacuolo, grazie all'espressione del sistema di
secrezione di tipo 1
Normalmente questo processo richiama le cellule del Sistema immunitario che normalmente
eradicano velocemente l'infezione

La salmonellosi è una patologia che dura qualche giorno e normalmente auto risolutiva

Solo in casi eccezionali la salmonella minore può raggiungere il circolo ematico.

Proteus
//

Il proteus è particolare per la sua motilità

È infatti dotato di innumerevoli flagelli dispersi su tutta la


superficie cellulare

Il proteus è normalmente associato al


microbiota intestinale e da infezioni
opportuniste al livello urinario

Qua abbiamo una rappresentazione


schematica di un ciclo di differenziamento di
questo batterio

La cellula libera, si può associare a diverse


cellule, formando quasi dei bastoncelli che si
assemblano insieme e si muovono contemporaneamente

Da qui si può avere il processo di differenziamento in cui si ritorna alle cellule singole

Il proteus si aggrega per formare delle onde di sciamaggio e la caratteristica di queste onde
si può vedere coltivando i batteri su piastra

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


131
Se si raggiunge un determinato quorum vi è l'espressione di questi flagelli

È un patogeno opportunista, principalmente associato a


infezioni del tratto urinario ma più specificatamente
associato all'infezione dei cateteri, perché esso è dotato di
molte adesine ed inoltre secerne l'ureasi che è un enzima
che riesce a scindere l'urea in CO2 e sali di ammonio

Questo causa una alterazione del pH delle urine (aumento


del pH) che fa precipitare le sostanze contenute nelle urine
stesse, causando la formazione di un Biofilm cristallino

Quindi il proteus è in grado di colonizzare il catetere e di


formare un Biofilm

Dal Biofilm si possono staccare delle cellule, che muovendosi raggiungono l'epitelio stesso

Grazie all'espressione delle fimbrie il proteus riesce ad aderire al livello dell’urotelio, dove si
moltiplica e forma delle microcolonie e rilascia anche delle tossine che possono andare a
creare quella che viene detta esfoliazione delle cellule (morte cellulare con distaccamento
delle cellule degli strati superficiali )

Il proteus grazie al suo movimento, si estende quindi più in profondità

Un altro importante fattore di virulenza è l'espressione dei siderofili, e quindi la cattura del
ferro dall'ambiente extracellulare

Essi esprimono anche una capsula, che consente loro una certa protezione dalle cellule del
sistema immunitario

Klebsiella
/

Klebsiella pneumoniae e altre specie sono naturalmente


presenti nel nostro intestino ed eccezionalmente
possono dare delle patologie

La Klebsiella la studiamo principalmente perché essa è


un importante trasportatore (carrier) di fattori di
resistenza agli antibiotici

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


132
È un batterio che ha un genoma altamente plastico ed
è quindi in grado di scambiare, tramite trasferimento
genico orizzontale, frammenti di DNA e
contestualmente quindi è in grado di scambiare geni
che codificano per antibiotico resistenza

È classificato come patogeno opportunista, che causa


infezione solo in determinati soggetti

La sua particolarità è di essere molto diffuso a livello nosocomiale per la sua antibiotico
resistenza

È inoltre un batterio capsulato

LEZIONE 13/4

Argomento : Staphylococcus e Streptococcus

Finora abbiamo parlato di batteriologia, abbiamo parlato di tutti i principali meccanismi che
riguardano la batteriologia generale (struttura e funzioni della cellula batterica, il
meccanismo dei principali antibiotici, l'antibiotico resistenza, i fattori di virulenza) e abbiamo
studiato qualche famiglia batterica come gli Enterobatteri e forse gli Acinetobacter

Oggi iniziamo uno degli ultimi e più importanti argomenti della batteriologia, che sono gli
staphylococcus e gli streptococcus e altri batteri G+, quali i clostridi

Poi affronteremo la virologia

Cominciamo quindi a parlare di batteri Gram positivi!

Batteri G+
/

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


133
Tra i più importanti Batteri G+, abbiamo gli staphylococcus, gli streptococcus, alcuni bacillus
e alcuni clostridi

Dei Clostridi avete già sentito parlare, perché abbiamo già parlato delle tossine di clostridium
tetani e clostridium botulinum e delle spore

Staphylococcus
/

Da un punto di vista strutturale vediamo che gli


staphylococcus appartengono ai micrococchi e sono tutti
rotondi

Quando crescono in colonia, crescono a forma di grappolo


Infatti Staphylo vuol dire grappolo in greco

Noi conosciamo tantissime specie di Staphylococcus, almeno


60 specie

Gli staphylococcus sono Gram positivi

I Gram positivi rimangono violetti alla colorazione col cristal


violetto e decolarazione con alcol, mentre i Gram Negativi si
colorano all'aggiunta di un ulteriore colorante

La differenza principale tra G+ e G- è nella struttura della


parete.
Sia G+ che G- hanno il peptidoglicano, però nei G+ c'è un
grosso strato di peptidoglicano che fa da barriera mentre nei G-
c'è un ulteriore membrana che contiene l'LPS. L'LPS è un
lipopolisaccaride che è parte integrante di un ulteriore membrana
esterna

I G-, al di fuori dello stato di peptidoglicano, hanno un'altra


membrana
Quindi sostanzialmente, sono più impermeabili, avendo questo
ulteriore strato
Questa membrana, oltre a essere una normale membrana
fosfolipidica, fuori presenta un altro strato che contiene il
Lipopolisaccaride (LPS), che è molto importante per i G-, perché l'LPS quando è rilasciato
può indurre shock tossico

I G+ hanno una struttura della parete diversa, avendo un grosso strato di peptidoglicano,
che li protegge dal mondo esterno ma che è più permeabile agli scambi

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


134
Gli staphylococcus hanno importanti caratteristiche come
- Non formano spore
- Non sono mobili e non hanno flagelli
- Sono alotolleranti (riescono a crescere in elevate concentrazioni di sale; questo è
importante perché noi usiamo questa proprietà per distinguerli )
- Sono positivi per la catalasi (in grado di rilasciare catalasi)

La catalasi scinde l'acqua ossigenata in acqua e ossigeno

L'effetto dell'acqua ossigenata su una ferita è lo sviluppo di


ossigeno, visibile dalle bollicine bianche.
Queste bollicine bianche che si vedono quando si versa
dell'acqua ossigenata su una ferita, significano che,
probabilmente, la ferita è colonizzata dagli Staphylococcus,
perché gli staphylococcus producono catalasi e liberano ossigeno

La capacità di produrre catalasi è un fattore molto importante per distinguere gli


staphylococcus dagli altri batteri

Ma perché gli staphylococcus producono la catalasi?


Perché all'interno dei macrofagi c'è acqua ossigenata (e radicali liberi dell'ossigeno) che
degradano i batteri

La capacità di produrre catalasi è importante quindi per difendersi dalla fagocitosi dei
macrofagi

Classificazione degli staphylococcus


/

Noi possiamo seguire la


classificazione del Murray, per cui gli
staphylococcus si dividono in base
alla produzione di coagulasi

La coagulasi è l'enzima che trasforma


il fibrinogeno in fibrina.
Quando si forma la fibrina, si formano
i coaguli

Tutto il mondo in questi giorni sta studiando i meccanismi con cui si formano i coaguli :
moltissimi batteri producono fattori in grado di provocare formazione di coaguli e trombi

Alcuni ceppi di Staphylococcus sono quindi


- Coagulasi positivi

Mentre altri sono :

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


135
- Coagulasi negativi (non producono coagulasi, come lo staphylococcus epidermidis)

I coagulasi positivi, come lo staphylococcus aureus, sono i più patogeni, perché riescono a
nascondersi dalla fagocitosi dei macrofagi all'interno dei coaguli.
Anche i batteri che producono la capsula e i batteri che riescono a proteggersi, possono
dare infezioni sistemiche, che riguardano tutto l'organismo, proprio perché, nascondendosi,
riescono a entrare nel circolo sanguigno e a diffondersi in tutto il corpo.

Quindi gli staphylococcus più pericolosi sono i coagulasi positivi


I coagulasi negativi, come l'epidermidis, normalmente colonizzano la nostra pelle

Vi sono tante specie di Staphylococcus che normalmente colonizzano la nostra pelle,


soprattutto le ali del naso
Le ali del naso sono ricchissime di Staphylococcus e questo è molto importante per la
trasmissione ospedaliera di questi batteri

Un altro tipo di classificazione si basa sulla patogenicità. Si dividono quindi in

- Patogeni (Staphylococcus aureus )


- Patogeni opportunisti (S. Epidermidis )
- Non patogeni (S. Sciuri, S. Auricularis )

I patogeni opportunisti sono batteri che normalmente non danno luogo a infezioni con
sintomi, ma, in alcune condizioni, possono diventare patogeni.

Terreni di coltura
/

Come tutti i batteri, gli staphylococcus si coltivano in piastre

Gli staphylococcus normalmente crescono su Agar Sangue e sono posti in condizioni di


microaerofilia, cioè in condizioni in cui la concentrazione di ossigeno non è molto alta

In queste situazioni gli staphylococcus sviluppano le loro colonie a forma di grappolo

I batteri crescono sull'agar, un gel solidificato addizionato di alcuni fattori nutritivi per far
crescere alcuni tipi di batteri

Vi sono terreni di coltura che sono arricchiti semplicemente con materiali nutritivi

Vi sono poi dei terreni differenziali, che servono a distinguere un batterio da un altro
Questi terreni di coltura fanno in modo che alcuni batteri riescono a produrre un cambio di
colore in presenza di fermentazione

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136
Vi sono dei terreni selettivi, che fanno crescere esclusivamente un tipo di batterio
Se si vuole isolare, per esempio, uno staphylococcus, lo si semina su un terreno con alta
concentrazione salina, perché in quel terreno solo lo Staphylococcus può crescere

Questi diversi tipi di terreni sono utili per distinguere una specie da un’altra

Agar Sangue
/

Un particolare tipo di terreno è l'Agar Sangue (Blood Agar)

Questo terreno è differenziale perché contiene molte sostanze nutritive e permette di vedere
diversi tipi di comportamenti dei batteri in risposta alle emazie

Infatti alcuni batteri hanno la capacità di dare emolisi e quindi di uccidere le cellule del
sangue, in particolare i globuli rossi

Quindi possiamo avere

- Beta emolisi : i batteri lisano completamente le emazie

- Alfa emolisi : lisi incompleta delle emazie, con degradazione incompleta


dell’emoglobina . È anche detta emolisi viridante, perché vira sul verde

- Gamma emolisi : assenza di emolisi

Questa distinzione è importante per distinguere gli Staphylococcus dagli streptococcus

Mannitolo salt agar


/

In generale, lo staphylococcus è coltivato in un


terreno che si chiama Mannitolo Sale Agar,
cioè un agar arricchito di mannitolo e sale

Questo terreno è selettivo (per la presenza di sale cresce solo lo Staphylococcus) e


differenziale (gli staphylococcus fermentano il mannitolo)

Lo staphylococcus aureus è in grado di fermentare il mannitolo, mentre, per esempio, lo


Staphylococcus epidermidis non è in grado

Dato che il terreno ha un indicatore di pH, se il mannitolo è fermentato, il terreno diventa


giallo, distinguendo i diversi tipi di Staphylococcus

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137
Lo staphylococcus aureus è detto così perché le sue colonie sono gialle, e sia per la sua
capacità di fermentare il mannitolo che rende la coltura gialla

/ Staphylococcus aureus
In generale si presenta con un colore giallino, dovuto ai
pigmenti di carotenoidi

Anche lo staphylococcus aureus si può trovare sulla pelle


di alcune persone
Circa il 30% degli adulti può portare sulla propria pelle
Staphylococcus aureus

Quindi, anche se noi conosciamo Staphylococcus aureus come patogeno, in realtà, in


alcune persone, può anche dare infezioni opportunistiche ed essere normalmente presente
sulla pelle

Fattori di virulenza
/

Vedrete, su tutti i libri, che lo staphylococcus aureus contiene tantissimi fattori di virulenza
(Ma proprio tanti)

È un batterio molto equipaggiato di


fattori di virulenza

Molti di questi fattori sono associati


alla cellula, ma alcuni sono prodotti
all'esterno della cellula (Esotossine)

In sintesi, lo staphylococcus aureus


è in grado di produrre molte e
diverse tossine

Inoltre lo staphylococcus aureus contiene molti fattori di virulenza associati alla membrana

Innanzitutto vi sono dei fattori che sono prodotti dalla cellula e rilasciati all'esterno
Questi, nel complesso, si chiamano invasine

Tra le principali invasine abbiamo la ialuronidasi, che serve a idrolizzare l'acido ialuronico,
che è il principale componente del connettivo

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138
Se i batteri producono questi enzimi, allora possono tagliare il connettivo e procedere nel
derma, nel caso entrino dalla pelle

Abbiamo anche una serie di Leucocidine e Leucotossine, che sono dei fattori tossici che
riescono a mandare in apoptosi alcuni tipi di Leucociti e di Neutrofili
Questo fa sì che gli staphylococcus si liberino di alcune difese

Tra gli altri fattori di virulenza vi è la coagulasi, che scinde il fibrinogeno per formare fibrina,
formando dei coaguli di fibrina intorno alla cellula batterica che le staphylo chinasi scindono

Le staphylo chinasi scindono quindi questi coaguli

Come puoi capire, tutti questi fattori associati alla cellula favoriscono l'invasione

Alcuni ceppi hanno anche una micro capsula intorno alla cellula batterica
Non è una vera e propria capsula, come in alcuni ceppi di streptococcus, ma è una micro
capsula fatta di una matrice gelatinosa che favorisce l'adesione, in maniera simile al Biofilm

NB anticorpi = immunoglobuline

Poi abbiamo la Proteina A


La proteina A è una proteina in grado di legare le Immunoglobuline,

Normalmente è il Fab della Ig che lega l'antigene

Quando gli anticorpi si legano col Fab, il frammento Fc rimane esposto ed attiva la cascata
del complemento

La cascata del complemento, quando è attivata, oltre a produrre tanti fattori per
l'infiammazione, alla fine produce la lisi della cellula batterica

Ma qual è il fattore che attiva il complemento?


È proprio il legame antigene anticorpo, e il complemento si lega al frammento Fc

Normalmente l'anticorpo si lega dal frammento Fab alla cellula batterica, espone il
frammento Fc, il quale attiva il complemento

Quando il complemento è attivato, alla fine uccide la cellula batterica

Se la proteina A lega il complemento dalla parte del Fc, non si attiva la cascata del
complemento

Quindi questo è un altro dei fattori di difesa della cellula batterica

Tra i batteri e le nostre difese vi è una sorta di lotta,e il sistema immunitario cerca di
debellare l'infezione

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


139
Tutti questi fattori di invasione e di protezione dal sistema immunitario servono per far
progredire la infezione

Poi abbiamo anche tanti fattori di cui non abbiamo parlato che sono le adesine, quali la
fibrina, la fibronectina e altri fattori che danneggiano il tessuto, che sono delle proteine che
servono per far attaccare lo staphylococcus, che ha una grandissima capacità adesiva sui
tessuti

/ Tossine
Non vogliamo andare oltre tutto ciò, vogliamo però andare subito sulle tossine

Le tossine sono di diversi tipi


Innanzitutto abbiamo delle tossine che sono citolitiche
Tra le diverse tossine citolitiche, la più importante è quella chiamata Leucocidina Panton
Valentine
Questa tossina è una tossina che forma dei pori sulla superficie delle cellule dei Leucociti e
con diversi meccanismi, queste tossine formano dei pori sulla membrana dei Leucociti e
quindi sono delle Leucocidine

Poi però ci sono anche delle tossine che hanno una tossicità sistemica molto importante e
queste sono, per esempio, la tossina esfoliativa, che è epidermolitica, la tossina dello shock
tossico e alcune enterotossine

Patogenicità
/

Dopo aver enumerato tutti i fattori che possono produrre danno, adesso
parliamo delle malattie legate ad una infezione da Staphylococcus aureus

Ci sono diverse condizioni patologiche :

- Infezioni cutanee

Queste infezioni producono pus. La caratteristica più importante delle infezioni cutanee da
Staphylococcus è quella di produrre pus. Abbiamo già detto cos'è il pus, che è costituito dai
globuli bianchi, in particolare da neutrofili morti. La più comune infezione da Staphylococcus
è il banale foruncolo. I foruncoli da acne non sono altro che infezioni da Staphylococcus
Quindi tutte le infezioni cutanee in cui vediamo del pus, sono infezioni causate da
Staphylococcus aureus

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140
E queste sono le infezioni cutanee, che non arrivano sotto al derma e quindi si fermano al
derma

Poi abbiamo :

- Infezioni profonde

Sono Infezioni che arrivano all'osso(osteomieliti, infezione della parte


interna dell'osso;periostio) e al sangue (endocarditi) ma anche meningite
e setticemia

Le endocarditi, le meningiti e la setticemia sono infezioni sistemiche

Le osteomieliti e le periostiti, di solito avvengono dopo incidenti gravi per cui le ferite sono
contaminate oppure in seguito a pratiche chirurgiche. Infatti sono infezione molto frequenti
dopo interventi per protesi (all'anca, al femore,..)
Le protesi possono essere contaminati da Staphylococcus anche resistenti agli antibiotici

Vi sono poi

- Malattie provocate da tossine

Tra queste vi sono la SSSS (Sindrome da cute ustionata), la tossina


dello shock tossico e la enterotossina legata a intossicazioni
alimentari

SSSS
/

È la tossina della sindrome da cute bruciata, una infezione dovuta alla produzione di una
tossina da parte di alcuni ceppi di Staphylococcus

Questa tossina è esfoliativa


Questa tossina è diretta contro la Desmogleina, che è una proteina che lega gli strati
dell'epidermide al derma

Quindi questa tossina, che è una serina proteasi (taglia i legami di serina), è in grado di
tagliare la serina provocando letteralmente lo scollamento tra epidermide e derma

Tutti voi avete visto una bruciatura. La bolla che si forma in seguito a una bruciatura si
riempie di liquido perchè si scolla l'epidermide dal derma per l'intensa reazione del derma
che rilascia immediatamente molto liquido

Questa tossina dello staphylococcus ha un'azione simile ed è in grado di provocare la


sindrome da cute ustionata

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141
Questa sindrome è curabile con antibiotici appropriati,se presa in tempo

Tossina dello shock tossico


/

Altra tossina capace di dare un’infezione severa è la tossina dello shock tossico

Anche questa è sempre prodotta dallo Staphylococcus aureus, e questa tossina funziona da
Superantigene

E adesso facciamo un ripasso di immunologia… cos'è un superantigene?

Per capire cos'è un superantigene, dobbiamo ricordare il meccanismo di presentazione


dell'antigene

L'APC (macrofago o cellula dendritica) è la cellula che presenta l'antigene sulla sua
superficie coniugata col complesso maggiore di Istocompatibilità di classe 2 (MHC II)

Questo complesso, che è passato dal circolo ematico al linfonodo, è riconosciuto dai linfociti
T Helper nel linfonodo, che montano la risposta immunitaria

Il linfocita T helper riconosce quindi l'antigene che gli è presentato dalla cellula APC

Dopo il riconoscimento dell'antigene, la cellula T helper comincia a proliferare e prolifera solo


quel clone di T helper che ha riconosciuto l'antigene

Quindi, nel linfonodo, noi troveremo, invece di una cellula T helper che ha riconosciuto
l'antigene, tantissime cellule Th che hanno riconosciuto quell’antigene

Le cellule Th che riconoscono quell’antigene e che proliferano cominceranno a produrre


citochine in modo mirato per attivare cellule B specifiche oppure per attivare una risposta più
infiammatoria e macrofagica

Non proliferano indiscriminatamente tutte le cellule Th presenti nel linfonodo, ma solo quel
clone di Th specifico per l'antigene

Questo fa sì che tutta la risposta successiva sia specifica contro quel determinato antigene

Cosa succederebbe se proliferassero indiscriminatamente tutte le cellule Th presenti nel


linfonodo?
Vi sarebbe una risposta aspecifica, molto elevata e di tipo infiammatoria

Questa risposta è chiamata shock tossico

Cosa succede quindi quando una molecola funge da Superantigene?

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142
Finora abbiamo detto che la APC presenta l'antigene che viene riconosciuto dal linfocita T
helper, che prolifera e produce una risposta mirata contro l'antigene

Il superantigene lega da un lato l'MHC (senza l'antigene) e il recettore della cellula T

Questo fa sì che proliferano in modo indiscriminato tanti cloni di linfociti T

C'è quindi una proliferazione policlonale di linfociti T


Questo fa sì che tutti i cloni di linfociti T producano una risposta fortissima, con una
produzione massiva di citochine infiammatorie e questo provoca quella che chiamiamo una
risposta multi organo, costituito da febbre, mal di testa, vomito, diarrea, arrossamento della
congiuntiva, abbassamento improvviso della pressione arteriosa, coinvolgimento dei reni e
coagulazione intravasale

Da capire c'è che quando alcuni patogeni innescano dei meccanismi di forte infiammazione,
da quel punto in poi il patogeno che ha provocato l'infiammazione non è importante perché i
sintomi che noi vediamo sono uguali, come per esempio quelli visti nei pazienti gravi da
Covid (simili quindi allo shock tossico) e derivano tutti dalla tempesta di citochine

Come ci siamo accorti di questa gravissima sindrome da shock tossico provocata dagli
staphylococcus ?

Tra gli anni 70-80 si sono verificati dei casi di sindrome da shock tossico legati all'uso di
tamponi assorbenti

Vi erano dei tamponi non sterilizzati e contaminati dagli staphylococcus produttori di questa
tossina.

Le tossine degli staphylococcus entravano nel circolo ematico e provocavano intossicazione


da shock tossico, causando la morte

Enterotossine
/

Adesso parliamo delle enterotossine

Anche queste tossine hanno un meccanismo simile a quello del superantigene, ma


fortunatamente, le tossine rimangono in loco, non vanno nel circolo sanguigno e quindi
queste tossine provocano una sintomatologia molto fastidiosa quale una diarrea che dura
pochi giorni

Il cibo più caratteristico a cui sono associate queste tossine sono le creme e i gelati, alimenti
fatti soprattutto col latte

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143
Questo perché queste sono tossine che sono resistenti al calore
Quindi anche se il latte contaminato è bollito, le tossine resistono al calore

Muore lo staphylococcus, ma se il latte conteneva lo staphylococcus, le tossine possono


rimanere nel latte

Le tossine dello staphylococcus arrivano nel latte perché l'infezione della ghiandola
mammaria da Staphylococcus può essere una malattia della mucca

Se il latte è bollito appena munto, è pastorizzato e quindi tutti gli staphylococcus sono
distrutti

A volte in alcuni prodotti come le creme e i gelati vi è una estesa manipolazione con le mani
e vi possono essere delle infezioni purulenti delle mani

Quindi se gli staphylococcus, anche dopo la pastorizzazione del latte, sono portati
nell'alimento attraverso le mani, anche se l'alimento è cotto, queste tossine possono
permanere nell'alimento, che quindi può provocare intossicazione con diarrea profusa

Perciò vi sono procedure molto stringenti per gli addetti alla lavorazione di questi cibi

Questa è una patologia fastidiosa, ma che si risolve da sola fortunatamente

Infezione cutanee
/

Quindi abbiamo parlato delle infezioni da tossine


parliamo un attimo delle infezioni cutanee

Tra le infezioni cutanee vi è la classica


follicolite,molto simile ad un foruncolo,che non è
altro che l’accumulo di pus che si costituisce
intorno alla radice di un pelo,vicino generalmente
ad una ghiandola sebacea

Vi sono anche delle follicoliti della palpebra

Quando molti foruncoli si approfondano nel derma, si ha quello che


è chiamato Carbuncolo, che è un agglomerato di foruncoli

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144
L"altra patologia cutanea molto diffusa da Staphylococcus, è l'impetigine

È una malattia che si vede soprattutto sui bambini d'estate

In questa malattia si formano delle piccole vescicoline con pus sulle cute, che secernono un
liquido giallastro

Anche questa malattia è curabile mediante antibiotici

Anche le infezioni delle ferite sono tutte provocate dagli


staphylococcus

Delle infezioni dell'osso abbiamo già parlato, quali


l'osteomielite
Quando si ha una infezione delle protesi, l'unico rimedio è
rimuovere le protesi, perché è difficile che gli antibiotici
arrivino in quelle sedi

Altre infezioni profonde di cui abbiamo parlato sono le endocarditi, cioè l'infezione dello
strato di rivestimento interno del cuore da parte di Staphylococcus
Purtroppo anche questa malattia può avvenire in persone con difetti congeniti, ma può
avvenire anche in seguito ad operazioni chirurgiche

Resistenza agli antibiotici


/

L'ultimo argomento molto importante che dobbiamo riprendere


dello Staphylococcus è il problema della resistenza agli antibiotici

Questo perché oggi le infezioni da Staphylococcus aureus


resistenti ad antibiotici sono il killer reale di molti pazienti
ospedalizzati

Gli staphylococcus aureus resistenti agli antibiotici causano la maggior parte delle infezioni
ospedaliere, insieme a E.Coli.

Questo significa che, per esempio, una persona va in ospedale per farsi una operazione o
per curarsi ed in ospedale acquista una infezione che spesso porta alla morte

Questi sono problemi reali e di tutti i giorni nella pratica ospedaliera

Qual è il principale meccanismo di antibiotico resistenza degli staphylococcus, e in generale


dei batteri G+?

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145
Uno dei principali meccanismi di resistenza è la produzione di enzimi.
L'enzima che scinde la penicillina è la penicillinasi

La maggior parte dei ceppi di Staphylococcus resistenti alla penicillina


produce l'enzima penicillinasi, che è un enzima che scinde la penicillina

Oltre a questo meccanismo però, vi sono alcuni ceppi di Staphylococcus


che assumono un gene che è chiamato mecA

Questo gene è portato su una cassetta cromosomiale e questo gene è


responsabile della produzione di una penicillin binding protein (PBP)
variata e mutata rispetto a quella normale

Adesso… ti ricordi qual è il ruolo delle PBP nella sintesi del peptidoglicano ?

Le PBP sono degli enzimi transglicosilanti e transpeptidanti

Il peptidoglicano è infatti costituito da catene di zuccheri che costituiscono gli assi laterali di
una sorta di scala a pioli
I gradini della scala sono invece costituiti da catene peptidiche

I legami tra gli zuccheri e i legami tra i peptidi vengono formati grazie a questi enzimi, che
sono enzimi transglicosilanti (legame tra gli zuccheri) e transpeptidanti (legame tra i peptidi)

Questi enzimi sono detti anche PBP (Penicillin binding proteins) perché sono in grado di
legare la penicillina, e tutti gli antibiotici derivanti dalla penicillina

Si da però il caso che questi enzimi PBP possano mutare

Se questi enzimi PBP mutano, non riescono più a legare la penicillina e quindi la penicillina,
ma anche altri antibiotici derivati dalla penicillina (come la meticillina)

Quindi quando muta la PBP, la meticillina (o la penicillina) non riesce più a legarsi

Per questo motivo, questi Staphylococcus sono resistenti non solo alla penicillina, ma anche
alla meticillina, che è un antibiotico di seconda scelta

Quindi i ceppi di Staphylococcus che producono la PBP2a (PBP mutata) sono un problema
ospedaliero molto grave perché possono provocare delle infezioni che si diffondono
facilmente

Bisogna stare attenti a questi ceppi che possono essere veicolati all'interno dall'ospedale
anche da persone che vengono dall'esterno

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146
Terapia
/

La prima scelta di trattamento degli Staphylococcus


sono la penicillina e derivati

I ceppi divengono molto presto resistenti alla


penicillina perché producono la Beta lattamasi, che
è la prima linea di resistenza

Perciò si usano penicilline semi sintetiche, come la


meticillina (resistente all'idrolisi da parte delle beta
lattamasi), ma si sviluppa un'altra forma di
resistenza, mediata da mutazioni a carico delle PBP

In questo caso si cerca di usare la vancomicina, ma esistono purtroppo dei ceppi che sono
resistenti anche alla vancomicina

Il problema della resistenza è un problema molto importante

Degli staphylococcus epidermidis e saprophyticus diciamo che possono provocare infezioni


opportunistiche o infezioni nosocomiali in pazienti
fragili e anche infezioni cardiache, ma sono meno
diffuse solitamente di quelle provocate dallo
Staphylococcus aureus

Streptococcus
/

Adesso andiamo sugli streptococcus.

Gli streptococcus sono molto simili, per alcune cose, agli Staphylococcus, poiché sono
entrambi cocchi e sono entrambi G+, ma si distinguono in coltura dagli staphylococcus
perché sono organizzati in catenelle

Gli staphylococcus hanno forma di grappolo,


mentre gli streptococcus sono organizzati in
catenelle

Ne conosciamo di diverse specie (Pyogenes,


agalactiae, faecalis, pneumoniae)

Noi parleremo soprattutto dello streptococcus


Pyogenes e un po’ dello streptococcus

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147
pneumoniae, che è quello che comunemente chiamato pneumococco, le cui infezioni
possono essere prevenute da un vaccino che è incluso nei vaccini principali che si fanno nei
bambini, ma che sono somministrati anche alle persone anziane

Gli streptococcus non formano spore


Possono essere capsulati e questo è importante
Non sono mobili

Inoltre sono catalasi negativi


Pertanto li distinguiamo dagli staphylococcus perché gli streptococcus non producono
catalasi

Classificazione
/

Gli streptococcus possono essere classificati in diversi modi

Un modo per classificarli è quello in base alla presenza di antigeni carboidrati sulla parete
cellulare, che da luogo alla classificazione di Lancefield a 17 gruppi

Questa classificazione non è molto usata

La classificazione più usata è quella sulla


base delle proprietà emolitiche degli
streptococcus

Vi sono degli streptococcus


- Alfa emolitici
- Beta emolitici
- Gamma emolitici

Gli streptococchi Beta emolitici danno, su


una piastra di Agar Sangue, un emolisi
completa

Quelli che danno un emolisi incompleta e


parziale sono detti Alfa emolitici

I Gamma emolitici invece non danno per


niente lisi

Noi parleremo soprattutto dello


streptococcus pneumoniae, che è uno
streptococco Beta emolitico

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148
Fattori di virulenza
/

Anche gli streptococcus, similmente agli Staphylococcus, hanno moltissimi fattori di


virulenza, alcuni simili agli Staphylococcus (ialuronidasi, streptochinasi,proteasi, tossine)

Producono tossine meno importanti degli staphylococcus, mentre alcuni fattori degli
streptococcus sono molto importanti

/ Capsula
Il primo fattore è la capsula

Vi sono alcuni ceppi di streptococcus che sono capsulati


La presenza della capsula è un importantissimo fattore contro la fagocitosi, perché la
capsula protegge dalla fagocitosi

Un altro fattore molto importante è che la capsula è composta di acido ialuronico

L'acido ialuronico è un componente normale del tessuto connettivo


Quindi gli anticorpi(Ig) prodotti contro alcuni ceppi di streptococcus possono avere una
reazione crociata verso proteine e componenti del nostro organismo

Questo è molto importante per alcune complicanze

Abbiamo anche altri fattori di virulenza,

Data la capsula, le cellule fagocitiche non riescono a legarsi alla capsula, che è protetta dal
fattore C3b, un fattore di protezione che si trova sulla capsula di alcuni streptococcus

/ Proteina M
Una parola a parte sulla proteina M

Le proteine M sono delle proteine che si


trovano sulla superficie di alcuni
streptococcus, soprattutto pyogenes, e sono
dei fattori di virulenza, essendo delle
proteine fibrose che promuovono l'aderenza
e hanno anche delle funzioni per inibire sia
la fagocitosi che l'attività del complemento

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149
Tra i fattori che vengono prodotti, un fattore molto particolare è la produzione di questa C5
peptidasi

La C5 peptidasi scinde il fattore C5 del complemento e quindi aiuta lo streptococcus a


sfuggire alla fagocitosi

Gli altri fattori poi sono simili a quelli degli staphylococcus

Patologia dello streptococcus pyogenes


/

Ci si preoccupa molto quando si trova l'orofaringe colonizzata dallo streptococcus pyogenes

Vi è infatti un tampone oro faringeo, fatto per identificare una possibile infezione da
streptococcus pyogenes

Lo streptococcus pyogenes si può trasferire da


persona a persona, come in ambienti affollati,
come in tutte le infezioni respiratorie

Lo streptococcus pyogenes può provocare


diverse patologie

Alcune patologie sono definite suppurative e


altre non suppurative, anche se non è molto
corretta questa distinzione

In realtà si possono distinguere in infezioni


acute e in infezioni a distanza

Quali sono le infezioni suppurative?

L’infezione suppurativa più comune è la


tonsillite e la faringite

Normalmente, quando le tonsille sono infette da


streptococcus si formano le placche in gola

Queste sono facilmente diagnosticabili con un tampone,


ma è importante iniziare presto la terapia se si scopre di
essere infetti da streptococcus pyogenes perché
possono esserci delle complicazioni, come le sinusiti, le
otiti, meningiti,ma soprattutto ci possono essere delle
complicazioni a distanza

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150
A parte la tonsillite, una delle infezioni più frequenti provocate dallo streptococco, è la
cosiddetta scarlattina

La scarlattina è una malattia esantematica dei bambini che è


provocata da alcuni ceppi che producono una tossina detta
pirogeno

La scarlattina è caratterizzata da un esantema cutaneo molto


diffuso, che solitamente si sviluppa 2-4 giorni dopo l'esposizione
al patogeno

La scarlattina può dare anche delle sequele a distanza, come


setticemia e polmonite, anche se non sono così frequenti queste
malattie

Solitamente la scarlattina si risolve in una settimana - 10 giorni

Un’altra caratteristica tipica della scarlattina è la lingua molto


rossa, a fragola

Di solito quando si ha la scarlattina, essa va curata così come la


tonsillite da streptococco, che va sempre curata con una terapia
antibiotica

Altre patologie suppurative sono il pyoderma, che è molto simile


all'impitegene, ma è meno gialla

Altre malattie suppurative possono essere delle infezioni profonde


degli ascessi e vi è inoltre l'erisipela, che è una malattia
infiammatoria che parte dalla cute ma interessa i vasi linfatici

Vi sono anche vari tipi di malattie purulente, che non descriviamo

Anche lo streptococcus può produrre, anche se raramente, una tossina


dello shock tossico

Malattie non suppurative (a


/

distanza)
Queste malattie sono
- la glomerulonefrite acuta

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151
- Febbre reumatica, che può colpire anche il cuore

Queste malattie a distanza sono provocate, sostanzialmente,


da anticorpi prodotti contro gli streptococcus, che vanno a
colpire, per un fenomeno di cross reattività, le cellule dei
glomeruli renali

Quindi, come abbiamo detto prima, quando degli anticorpi si


legano a degli antigeni, sono in grado di attivare la cascata del
complemento

In queste caso, la cascata del complemento si attiva contro i


glomeruli renali, che hanno una funzione di filtrazione

Quindi la glomerulonefrite, che si può avere a distanza dopo una


infezione da streptococcus pyogenes, è una malattia grave che è curabile
grazie all'uso precoce di antibiotici

L'altra malattia importante che si può avere come complicanza in seguito


a infezione da streptococcus è la febbre reumatica

Anche nella febbre reumatica troviamo la produzione di anticorpi diretti


contro le articolazioni, contro alcune proteine, contro l'acido ialuronico,
ma anche nelle valvole cardiache, che possono
provocare insufficienza cardiaca

Quindi attenzione, perché le infezioni da streptococcus


pyogenes vanno curate e possono essere curate con gli
antibiotici, perché, fortunatamente, a differenza degli
staphylococcus, gli streptococcus non sono buoni
produttori di penicillinasi

Quindi rispetto agli Staphylococcus, gli streptococcus


sono meno in grado di indurre il fenomeno della farmaco
resistenza

LEZIONE 15/4

Argomento : Clostridium, Vaccini

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152
Clostridi
/

I clostridi sono dei particolari batteri che definiamo batteri


sporigeni, capaci di formare le spore

Tra i batteri formatori di spore ci sono diverse specie come i


bacillus e i clostridi

Noi parleremo in particolare solo dei clostridium, ma possiamo


vedere come esistono tossine importanti come la tossina del
bacillus anthracis

In questa lezione ci concentriamo sui clostridi

Tutti questi batteri sono formatori di spore… ma cosa sono queste spore?

Spore
/

Le spore sono delle forme di resistenza dei batteri


Quindi numerosi batteri, esclusivamente G +, possono formare una speciale struttura
resistente e dormiente che si chiama spora

La spora è resistente al calore, agli ultravioletti, alle radiazioni(raggi X, raggi gamma,..), a


tutti i disinfettanti e alla disseccazione

Siccome la spora è formata all'interno della cellula batterica è chiamata endospora

In altre parole diciamo che la spora è una vera e propria forma di resistenza di alcuni tipi
batterici

Alcune spore sono state trovate dopo milioni di anni.


Addirittura su alcune mummie dell'antico egitto sono state rinvenute delle spore, che hanno
ancora le caratteristiche dei batteri di allora

Le spore sono quindi delle forme di resistenza estrema


Alcune tipologie di batteri, quando si trovano in condizioni avverse, formano delle spore

Vedremo come sono fatte queste spore e vedremo anche che cos'è il processo che induce
la sporulazione, cioè il processo che porta un batterio a diventare spora

La sporulazione è indotta da condizioni ambientali estreme come la derivazione di nutrienti,


la disidratazione, temperature estreme e forti chimici

Ma non solo questi fattori avversi inducono la sporulazione

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153
Infatti per un batterio anaerobio una condizione avversa può essere l'esposizione all'aria.
Quindi se un batterio anaerobio sporigeno è esposto all'aria, allora questo batterio sarà in
grado di sporulare

Le condizioni avverse sono condizioni specifiche per ogni determinato batterio

La sporulazione è un ciclo : quando si verificano condizioni avverse incomincia un processo


genetico che comincia a portare alla formazione della spora all'interno della cellula batterica

Questa spora all'interno della cellula batterica, è in seguito liberata e assume delle
caratteristiche che la rendono estremamente resistente

Una di queste caratteristiche è per esempio l'assunzione di ioni calcio. Quando la spora
comincia a riempirsi di ioni calcio essa diventa molto dura, e viene pertanto liberata
nell'ambiente

Nel caso in cui le condizioni avverse cessino (presenza di nutrienti nell'ambiente, presenza
di acqua, cambio di temperatura, si passa da ambiente aerobio ad anaerobio o viceversa,
ecc..) allora la spora può germinare e torna a produrre una cellula vegetativa, che si dividerà
e continuerà il ciclo di vita del batterio stesso

Quindi quali sono le caratteristiche di


/

queste spore?
Le spore sono Waterproof, cioè non assorbono mai acqua.
Inoltre la spora, al suo interno, contiene i geni del batterio di partenza

Quindi è uno stato di latenza che può durare anche per lungo tempo(più di 100 anni)
mantenendo però le caratteristiche di partenza

Questo è molto importante perché se la spora deve germinare ha bisogno di tutti i geni del
batterio di partenza

Struttura della spora


/

All'interno della spora troviamo un core


Fuori dal core troviamo dei piccoli strati, quali la membrana, una piccola parete cellulare, la
Cortex, la Coats ed infine l'Esosporio

Vedremo che ciascuna di questi strati ha una sua funzione

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154
Tra tutti, il core è molto importante perché contiene citoplasma deidradato che ospita il DNA
e tutto ciò che serve per l’eventuale germinazione (Ribosomi, enzimi, membrane, parete
cellulare..)

L'esosporio, lo strato più esterno, è composto di proteine, polisaccaridi e lipidi

La Cortex è costituita da peptidoglicano un po' più lasso


La Cortex contiene grandi quantità di un acido chiamato acido dipicolinico

L'acido dipicolinico è l'acido che complessa gli


ioni calcio ed è responsabile della durezza della
spora

Fuori dalla Cortex, troviamo la Coat, che è una


tunica che contiene molte proteine simili alla
cheratina

Se noi vogliamo distinguere le fasi di


germinazione (dalla spora alla cellula vegetativa) della spora, abbiamo

1) Fase di attivazione in cui gli amminoacidi e gli zuccheri raggiungono i recettori che
stanno sulla membrana interna e danno inizio alla fase successiva della
germinazione
2) Germinazione, durante la quale l'acido dipicolinico è rimpiazzato con l'acqua, cambia
il pH e la cellula comincia a rigonfiarsi. L'ingresso di acqua è il segnale che da il via
alla germinazione della spora
3) Attività metaboliche. Una volta iniziate le attività metaboliche la spora cresce perché
gli enzimi litici rompono lo strato della spora e fanno sì che la spora venga liberata

È un processo metabolico e si tratta di una circuitazione. Vi sono delle condizioni che a poco
a poco inducono la disidratazione, che è il primo passo per la formazione della spora, ma se
cambiano le condizioni esterne, l’idratazione continua fa ripartire tutti i metabolismi fino a
che la cellula riemerge dal letargo e ricomincia il suo naturale ciclo

Tanti batteri G+ sono sporigeni, ma noi parleremo dei clostridi, in particolare del clostridium
tetani (tetano) e del clostridium botulinum (botulismo )

Le spore sono caratteristiche dei batteri Gram positivi… perché?

Perché i batteri Gram - hanno un'ulteriore membrana esterna lipidica, oltre al peptidoglicano

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155
È intuitivo capire che una membrana lipidica di grassi è molto più difficile che dia luogo a
una struttura come quella della spora, mentre il peptidoglicano è una struttura più facile da
deidratare, rispetto a uno strato di grasso

Solo i batteri Gram positivi producono spore.

Le spore vengono prodotte in una fase di crescita non logaritmica


Le spore non si producono mai durante una fase logaritmica (fase di crescita)

Quando le cellule sono in piena attività metabolica non si realizza la condizione principale
della spora : l'attività metabolica deve essere talmente rallentata che ad un certo punto si
ferma

Queste due condizioni le troverete scritte su tutti i libri e sono assolutamente vere

Clostridium botulinum
/

Il clostridium botulino provoca una patologia abbastanza severa

Il clostridium botulinum è un batterio anaerobio, quindi vive molto


bene in ambiente anaerobico, ma quando è esposto all'aria, da
luogo alla formazione di spore

Quindi, le spore di clostridium botulinum si trovano nel terreno in tutto il


mondo
Attenzione : non è difficile trovare le spore del botulino, perché esse si
trovano dappertutto, e contaminano facilmente i vegetali!

Se il batterio rimane sottoforma di spora, anche se ci si infetta con una


spora, è molto difficile che questa spora dia luogo a una forma
vegetativa

Quando è che il batterio invece può dare malattia?


Quando si trova in condizioni anaerobie, questo batterio è in grado di produrre una tossina
potentissima quale la tossina botulinica

Questa infezione è associata agli alimenti, soprattutto agli alimenti in cui si creano delle
condizioni anaerobie
Facciamo degli esempi : alimenti sottolio
Il sottolio è la condizione anaerobia per eccellenza

Si possono creare anche condizioni anaerobie in altre situazioni come, per esempio alcuni di
tipo di miele

Qual è la caratteristica per la quale la condizione anaerobia conserva il batterio?

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156
È che i vegetali che sono raccolti non siano propriamente puliti e lavati
Nel caso in cui le spore contaminino le verdure e queste non sono lavate, se queste verdure
sono conservate sottolio, in quelle condizioni la spora germina e può produrre una tossina,
che sarebbe distrutta dal calore ma questi sono cibi che non vanno cucinati

Andiamo nel dettaglio

/ Botulismo
La spora può contaminare i vegetali e poi in
ambiente anaerobico la spora può germinare
in cellule vegetative, che producono questa
tossina che è una potentissima tossina AB

La maggior parte delle infezioni da botulinum


avvengono per ingestione (malattia causata
dal cibo )
In rarissimi casi si può avere anche inalazione
o contaminazione di ferite

Solitamente l'infezione da clostridium botulinum è classificata come tossinfezione alimentare

Meccanismo patogenetico della tossina


/

La tossina botulinica, una volta assunta col cibo, è liberata dall'intestino. Dall'intestino va nel
circolo ematico e arriva, attraverso vie ematiche e nervose, alle terminazioni periferiche.
In particolare arriva alla giunzione neuromuscolare

Ma come si contrae un muscolo?


La contrazione muscolare dipende dal rilascio, da parte delle vescicole, di acetilcolina dalla
fibra nervosa al livello della giunzione neuromuscolare

La conseguenza della intossicazione da tossina botulinica è il blocco del rilascio del NT


acetilcolina
Questo provoca al livello dei muscoli colpiti un rilascio delle fibre muscolari, la cosiddetta
paralisi flaccida

La paralisi flaccida sarà tanto più estesa, tanto sarà maggiore la concentrazione della
tossina e tanto sarà più estesa la frazione di muscoli interessata

La paralisi flaccida è una diretta conseguenza del blocco di rilascio di acetilcolina

Se si va incontro a una intossicazione da botulino, l'unico rimedio è il supporto ventilatorio


(blocco dei muscoli respiratori volontari) e il supporto morale

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157
Si può inoltre usare un siero antitossina verso i vari tipi di tossine

Cosa contiene questo siero, detto siero superimmune?

Il siero iperimmune è un siero che contiene anticorpi ( Ig ) verso la tossina. Questi anticorpi
contro la tossina vengono presi dagli animali,ma al giorno d'oggi sono prodotti per via
biotecnologica

Gli anticorpi monoclonali contro il covid sono sieri iperimmuni, ovvero anticorpi che vengono
prodotti in modo biotecnologico

I pazienti possono avere quindi un supporto ventilatorio, essere trattati con antitossine
(anticorpi) oppure, pre prevenzione, si potrebbe provare a scaldare gli alimenti per prevenire
l’intossicazione,

Tossina Botulinica:
/

meccanismo d'azione
I NT sono all'interno delle vescicole
Le vescicole arrivano verso la superficie ed esprimono delle proteine
che si aggregano in un complesso chiamato complesso di fusione,
costituito da 3 proteine : sinaptobrevina, SNAP e sintacaina ed il
complesso è detto SNARE

Il complesso SNARE si lega sulla superficie del muscolo e fa in


modo di aprire la vescicola e far in modo che il NT venga rilasciato

La tossina botulinica è una zinco peptidasi che taglia questi complessi


Li taglia e quindi le vescicole non riescono a rilasciare il loro contenuto

Perché la tossina botulinica è usata ai fini estetici?

Perchè evita la contrazione di muscoli che contraendosi provocano le rughe

Questa pratica è andata molto di moda, basandosi sul presupposto che l'azione della tossina
fosse limitata nel tempo

Clostridium Tetani
/

È ubiquitario e si trova sotto forma di spore nel suolo o nel tratto gastro
intestinale degli uomini e degli animali

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158
Nel nostro tratto gastrointestinale abbiamo tantissimi clostridium

La storia che ci si infetta da ferro arrugginito è


falso.

Il clostridium tetani si trova appunto nel suolo


sottoforma di spora ed è estremamente
sensibile all'ossigeno

Ci si può infettare da tetano solamente se cadendo sul terreno


o andando incontro a una profonda ferita, il clostridium tetani
riesce a penetrare nella ferita

Da che il clostridium tetani penetri in una ferita a che diventi


una forma vegetativa deve essere assicurato un ambiente
anaerobio, come ferite non pulite e spesso necrotiche in cui si
formano delle condizioni anaerobiche

Quindi, qualsiasi tipo di ferita che sia prontamente pulita e detersa è una ferita
che in genere non da luogo alla germinazione della spora del tetano

Perché ci sia una germinazione delle spore del tetano occorre che si creino
condizioni anaerobie

La tossina si può sviluppare in condizioni assolutamente anaerobiche

Meccanismo della
/

tossina

Ci sono due tossine :

- Tetanolisina
- Tetanospasmina, che è quella che ci interessa di più perchè è la vera e propria
Neurotoxin

Il meccanismo sembra essere quasi uguale al


clostridium botulino : la Tetanospasmina inibisce il
rilascio di vescicole contenenti NT

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159
In questo caso però ad essere inibiti sono i trasmettitori inibitori, per cui c'è una stimolazione
eccitatoria continua del muscolo

Piccolo ripasso di anatomia

Cosa succede quando contraggo il bicipite? Il tricipite si distende

Normalmente avviene che lo stimolo arriva al bicipite dal


cervello. Ma il semplice riflesso di stiramento del bicipite fa
partire al livello centrale un interneurone inibitorio nel midollo
spinale e questo interneurone fa partire un riflesso inibitorio a
carico del muscolo controlaterale

Quello che accade nel tetano è che è bloccato il rilascio di NT


inibitori (GABA e Glicina) al livello dell'interneurone del SNC

Mentre nel caso del botulino, viene bloccata, al livello periferico, il rilascio di acetilcolina e
quindi il muscolo si rilassa e va incontro a una paralisi flaccida, nel caso del tetano ciò che è
bloccato è un meccanismo centrale (SNC) che è il rilascio di GABA(acido gamma ammino
butirrico) e glicina al livello del SNC che vanno ad inibire la contrazione del muscolo
controlaterale col risultato finale di paralisi spastica

Prevenzione del
/

tetano
Innanzitutto il tetano può essere prevenuto con un
vaccino con il tossoide tetanico

Questo vaccino è obbligatorio da piccoli

Ma che cos'è un tossoide?


È la tossina tetanica disattivata con il formolo(Formaldeide
CH2O) o con il calore.
La parte tossica della proteina è quindi disattivata ma non perde
la proprietà immunogenica, ovvero che la proteina non induce
più tossicità ma rimane in grado di indurre la formazione di
anticorpi

Questa è la base della vaccinologia


Alcuni vaccini sono costituiti da virus o batteri inattivati, altri sono costituiti da tossine
inattivate

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


160
I vaccini più moderni sono costituiti da genomi che fanno produrre le stesse proteine del
patogeno

Lo scopo è sempre lo stesso : indurre la risposta senza indurre la malattia!

La vaccinazione del tetano è costituita dalla tossina inattivata chiamata tossoide tetanico

Se siamo in un paziente non vaccinato contro il tetano e si pensa che questo abbia il tetano,
allora si procede con una immunizzazione passiva con immunoglobuline prese da un
animale precedentemente immunizzato o prodotte biotecnologicamente

Riassumendo,entrambe le tossine trattate sono delle zinco peptidasi e ciò che cambia è il
sito dove agiscono

/ I Vaccini
Storia dei vaccini
/

Pasteur ha iniziato il primo trial di sperimentazione di vaccini nel 1885 e sperimentó su un


bambino, iniettandogli il primo vaccino sperimentale contro la rabbia

Ma l'era delle vaccinazioni inizia molto prima con Jenner, che alla fine del 1700 fece
un'osservazione che è alla base del funzionamento dei vaccini

Jenner osservò che gli uomini che lavoravano a contatto con delle vacche colpite da vaiolo
bovino, poi diventavano resistenti all’infezione umana
Aveva notato che le vacche sviluppavano il vaiolo bovino e lo trasmettevano agli uomini, che
però non si ammalavano né del vaiolo bovino né del vaiolo umano

Partendo da queste osservazioni, Jenner prese il bimbo della sua domestica e gli inoculo' il
liquido proveniente da una pustola di mucca (il vaiolo provoca pustole)

In seguito gli inoculo' il liquido preso da una pustola di un uomo

Questo bambino non sviluppò malattia, ma ebbe traumi a vita


Inoltre non si ammalò del vaiolo umano

L'ultimo caso di vaiolo nel mondo ci fu nel 1977 in Somalia


Il vaiolo è stato quindi eradicato nel 1980

Questo è il principio dei vaccini

Sintetizzando, cos'è un vaccino?

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161
Il vaccino è un prodotto di derivazione biologica che ha le stesse caratteristiche antigeniche
dell'agente patogeno contro cui vogliamo generare una risposta immunitaria

Quindi, il principio che aveva osservato Jenner, è che una forma di patogeno attenuata non
induceva la malattia ma anzi produceva qualcosa (Ig) che proteggeva contro la malattia

Questa forma di vaccinazione, detta vaiolizzazione, era una forma che era praticata anche
nell'antica Cina, in maniera molto grossolano, col fine di proteggere la popolazione nei
confronti di malattie infettive, perché si era visto che le persone guarite da una certa
malattia, sviluppavano una certa forma di protezione

Ad oggi sappiamo che questa forma di protezione consiste nella risposta immunitaria

In Italia è stata per la prima volta introdotto il vaccino contro il vaiolo nel 1888 e la situazione
delle vaccinazioni è andata sempre più perfezionandosi

I vaccini contengono agenti patogeni o loro derivati in forma attenuata. Quindi ci possono
essere diverse tipologie di vaccini :

- Vaccini inattivati

Sono dei vaccini che contengono il patogeno morto, ucciso solitamente dal calore

- Vaccini vivi attenuati

Sono dei vaccini in cui il patogeno è vivo ma in una forma meno virulenta
Il vaccino contro il morbillo è composto da un virus vivo ma attenuato. E come si attenua un
virus? Ci sono diverse tecniche, attraverso passaggi su colture cellulari, per via
biotecnologica togliendo alcune proteine che causano la patologia

Qual è quindi a differenza tra vaccino inattivato e vaccino vivo attenuato?


La capacità di replicare, per cui se noi usiamo un vaccino ucciso, questo agente patogeno è
ucciso e quindi non replica
Se invece usiamo un agente patogeno attenuato, anche se noi abbiamo tolto la parte
relativa all'azione patogena, questa agente sarà in grado di replicarsi

Questa è una differenza molto importante, ma no spoiler

- Vaccini di estratti di tossine o di tossine inattivate

Abbiamo appena parlato dei vaccini tossoidi contro il tetano, che è un vaccino in cui la
tossina è inattivata ma è in grado di provocare la formazione di anticorpi

Questi 3 tipi di vaccino sono i classici vaccini


I prossimi vaccini sono quelli sviluppati grazie alle nuove tecnologie

- Vaccini polisaccaridici, contro la frazioni polisaccaridiche dai batteri, come la capsula

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162
- Vaccini a subunità : vaccino contro l'Epatite B, costituito solo dalle proteine di
superficie del virus
- Vaccini coniugati con altri fattori
- Vaccini a vettori ricombinanti : costituito da vettori che contengono acido nucleico
relativo a un altro virus

La tipologia di fare vaccini è cambiata, ma anche se la tipologia è cambiata grandemente,


noi parliamo sempre di prodotti che vengono utilizzati per indurre una risposta immunitaria
senza indurre la patologia

In Italia finora abbiamo tanti vaccini come l'antipolio, l’anti difterica, anti tetanica, anti Epatite
B,..

Voglio portarvi a capire le basi che dobbiamo considerare


per l'efficacia di un vaccino, e vorrei farvelo capire parlando
del vaccino del Polio virus

Il Poliovirus è un enterovirus, che entra per bocca e è


rilasciato dall'intestino

Il virus della Poliomielite può provocare una paralisi flaccida,


come quella del botulino, ma che è molto estesa

Il virus della Polio è stato molto diffuso in Italia

Come avviene l'infezione?


L'infezione avviene per via oro fecale, quindi il virus entra per bocca e viene rilasciato nelle
feci
Dall'intestino arriva nel circolo ematico e attraverso il circolo sanguigno arriva ai motoneuroni
del SNC

Quindi il virus raggiunge sia il midollo spinale, sia il cervelletto e ovviamente la paralisi che
ne deriva è una paralisi importante

Si possono avere vari gradi di paralisi, che possono avere esiti molto brutti

Storia del vaccino contro la


/

Poliomielite
La storia vede due protagonisti principali : Salk (scienziato americano) e Sabin (scienziato
che sviluppò Il vaccino in russia)

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163
Salk sviluppò un vaccino a virus inattivato (ucciso)
Sabin sviluppò un vaccino con un virus vivo e attenuato
Il virus vivo e attenuato, siccome è vivo, è somministrato per la stessa via di
somministrazione che è utilizzata dall’infezione naturale, ed è quindi somministrato
oralmente

Differenze nella risposta immunitaria


/

tra i due vaccini


Il virus, come detto, entra per bocca ed esce tramite l'apparato digerente

Cosa otteniamo quando noi somministriamo un vaccino oralmente?


Otteniamo che il virus seguirà il percorso naturale (va nello stomaco) e svilupperà
un'immunità a livello mucosale che elimina il rilascio del virus nell'ambiente

Quindi dando un vaccino vivo, noi non solo otteniamo una immunità nella persona ma
otteniamo anche una diminuzione del rilascio del virus nell'ambiente e quindi una protezione
per la popolazione

Cosa succede quando diamo il vaccino con il virus ucciso?


Il vaccino con il virus ucciso è dato nel muscolo. Dal muscolo va nel sangue, quindi nel
sangue otterremo la stimolazione degli anticorpi e otterremo il blocco della malattia grave
nella persona
Non otteniamo però il blocco del rilascio del virus nell'ambiente

Quindi se noi andiamo a vedere nel dettaglio, ognuno di questi due vaccini ha i suoi vantaggi

Quali sono i vantaggi del Sabin (Vaccino vivo attenuato)?


Sicuramente dà un tipo di immunità che è uguale a quella che da il virus non attenuato
(immunità a vita) e inoltre induce una risposta anticorpale a livello delle mucose (IgA
secretorie)
Replica nel tratto gastro intestinale ed è escreto nelle feci, ed è quindi diffuso nella
popolazione

Vi possono però essere alcuni svantaggi


1) Rischio di Poliomielite associata al vaccino ( o contatti) per riattivazione del virus
2) Necessità di refrigerazione
3) Non è somministrabile a pazienti con problemi di immuno soppressione perché il
virus potrebbe provocare delle Poliomieliti gravi

Andiamo a vedere vantaggi e svantaggi del Salk

Vantaggi :

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164
- Efficacia : forte immunità umorale
- Somministrazione sicura negli immunodepressi
- È somministrabile con gli altri vaccini
- Non da rischio di malattie associate a vaccinazione

Svantaggi
- Non induce immunità a livello intestinale

Protegge la persona dalla malattia grave ma non Induce una protezione nell'ambiente

Poliomielite in Italia
/

L'Italia è stata certificata Polio free nel


2002,con l'ultimo caso di Polio che risale
nel 1982

L'Italia ha cominciato la campagna di


vaccinazione con il vaccino americano
Salk

Il Salk ha provocato un grossissimo


decremento dei casi
Negli anni successivi si ha avuto un
decremento notevole, ma la curva di
decremento si è poi fermata ad un punto
in cui non si riusciva a ottenere un ulteriore calo

A questo punto, nel '64, è stato introdotto il vaccino orale, che è stato somministrato a tutti i
bambini che andavano a scuola (prima grande e vera vaccinazione di massa)

La curva calò drasticamente

Adesso che abbiamo eradicato la Polio in Italia, ci siamo potuti permettere di tornare al
vaccino a virus ucciso, che è somministrato a tutti i bambini nell'ambito dei primi 3 mesi di
vita, con la vaccinazione esavalente

C'è stata quindi una guerra pazzesca tra le due sponde dell'atlantico (Vaccino americano
Salk vs Vaccino russo Sabin) e alla fine il problema della Polio si è risolto usando entrambi i
vaccini

/ La Polio oggi

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


165
Oggi i vari programmi di eradication stanno funzionando molto bene
In alcune zone dell'Afghanistan e del Pakistan, troviamo alcuni casi di Polio revertanti, cioè
che il virus inattivato del vaccino, in alcuni rarissimi casi, si è attivato nuovamente

Questo è un rischio reale, ma nessuna pratica medica è esente dal rischio


Ogni volta che si parla di una pratica medica, bisogna sempre considerare i rischi e i benefici

Ricapitolando…

I Vaccini ai tempi del Covid


/

Un vaccino fatto con un vettore virale (Adenovirus) è un vaccino fatto con un virus

Qual è la caratteristica fondamentale di questo Adenovirus?


È un Adenovirus normale che replica nel nostro
organismo?

No, perché non contiene il genoma del virus, ed è un


vettore perché invece del suo DNA contiene solo un
frammento di DNA che codifica per la proteina spike

La grande differenza con i vaccini ad RNA è che questi


contengono RNA dentro la vescicola lipidica, invece i
vaccini fatti con vettore contengono un DNA che codifica per la proteina Spike

Quindi, in sintesi, una volta che il vettore è inoculato nell'organismo, cosa succede?

Il principio è che una volta che l’adenovirus entra nel sangue, esso incontra le cellule del
sangue, come per esempio le cellule dendritiche e i macrofagi (APC).
Quindi l'adenovirus entra in queste cellule, rilascia il DNA che codifica la Spike e queste
cellule(APC) cominciano a produrre Spike e sono riconosciute dai linfociti T Helper
I linfociti T Helper innescano tutto il processo

Qual è la differenza, se noi facciamo questo con un virus vivo o con un virus che porta solo
una proteina?

La differenza è che se noi inoculiamo un virus vivo, la cellula dendritica riconoscerà non solo
una proteina antigenica, ma diverse proteine antigeniche.
Tant'è vero che quando si innesta una risposta immunitaria verso un agente patogeno, la
risposta immunitaria non è contro una singola proteina, ma sono riconosciute più
componenti

In questo caso l'adenovirus è semplicemente un veicolo

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


166
In teoria è semplicemente un veicolo, ma in pratica la cellula dendritica che riconosce l
adenovirus, indirizzerà' gli anticorpi solo verso la Spike?
No, perché riconoscerà come immunogeniche anche le proteine di superficie di questo virus

Questo è il motivo per cui in vaccini con più dosi hanno bisogno di più vettori virali, per far sì
che gli anticorpi prodotti contro il primo adenovirus non vadano ad interferire con la seconda
immunizzazione

LEZIONE 20/4

Argomento : Virologia generale

Storia della Virologia


/

Quando parliamo di Virologia parliamo di


piccolissimi patogeni
I batteri, per quanto fossero piccoli, avevano un
genoma, un citoplasma, degli involucri…
Tutto questo non esiste nei virus, perché queste
piccole entità sono delle strutture tremendamente
semplici

Tutto ciò che riguarda una patologia che ha un eziologia legata a un virus rientra nello studio
della virologia

Sono millenni che i virus sono noti all'uomo, come nell'antico Egitto (1500 a. C.)

Il batterio può essere visto al microscopio ottico, mentre il virus non si vede al microscopio
ottico

Il virus si vede al microscopio elettronico


In una microscopica particella di liquido infatti sono contenute milioni di particelle virali

Generalmente gli studiosi studiavano i batteri filtrandoli con dei filtri di ceramica con dei pori
fatti in modo tale da trattenere il batterio in un liquido

In questo liquido che passava, accadeva che questo liquido aveva un potere infettante che
era inspiegabile

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


167
Il potere infettante non era dovuto ai batteri, bensì era dovuto a qualcosa di più piccolo,
chiamato agente filtrabile, poi chiamato '' velenoso '', perché questo qualcosa era infettivo

Nel 1898 Beijerinck, con lo stesso sistema, scoprì il primo virus, il


virus del mosaico del tabacco

A questo punto era chiaro che esistevano microrganismi più piccoli


dei batteri : i virus

Dal 1898 la scienza ha fatto passi avanti e nel


1900 si scopre che questi agenti velenosi
potevano essere trasportati dagli artropodi.
La febbre gialla era dovuta a un virus (e non a
un batterio) e questo virus era trasportato da
un artropode (insetto )

È stata una grande scoperta capire che alcuni


virus potevano essere trasferiti all'uomo
tramite un insetto

Ci si accorse che i virus erano responsabili


della Poliomielite e tramite il midollo del
bambino deceduto dalla Poliomielite iniettato
in una scimmia, si notò che la scimmia
sviluppo la stessa patologia del bambino

Questi agenti erano altamente infettivi, perché se posti in un altro individuo animale o uomo,
questo agente era altamente infettante

Ancora oggi c'è sempre tanto e tanto da studiare sui virus

Mentre per i batteri ci sono alcuni antibiotici (anche se sta subentrando la farmaco
resistenza), per i virus ci sono molti meno farmaci

Nel 1917 due studiosi scoprirono che addirittura esistevano dei virus che infettavano solo i
batteri, i batteriofagi

Classificazione dei virus


/

I virus si dividono in
- Virus a genoma a DNA
- Virus a genoma a RNA

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


168
Struttura dei virus
/

I virus sono delle entità di una semplicità mostruosa

I virus sono costituiti da


- Genoma

Il genoma può essere a DNA o RNA. Non esistono membrane


nucleari, nucleo o citoplasma, ma solo un genoma, che deve
essere protetto e per proteggerlo il virus pone tutt'intorno al
genoma una struttura proteica

- Struttura proteica

La struttura proteica è detta capside

Il virus è un genoma a DNA o RNA con intorno delle proteine che lo proteggono

Ci sono dei casi in cui i virus, oltre al genoma e alla struttura proteica, hanno un ulteriore
involucro di protezione e infettivo, chiamato envelope

Strutturalmente quindi sono molto diversi dai batteri

I virus non si moltiplicano per scissione


binaria come i batteri
Non crescono in maniera extra cellulare
I virus possiedono DNA o RNA a seconda
del loro genoma
I virus non hanno una parete
Non sono sensibili agli antibiotici
Il nostro sistema immunitario innato
combatte bene le infezioni virali perché
produce gli interferoni di tipo 1, che non
hanno effetti sui batteri

L'interferone di tipo 1 blocca nella cellula dove è arrivato il virus tutti i suoi cicli (perché il
virus è un parassita che usa gli enzimi e i ribosomi cellulari)
La cellula blocca tutte le sue attività grazie all’interferone, bloccando il virus
L'interferone è rilasciato all'esterno per informare le cellule adiacenti, e quindi anche le
cellule vicine producono interferone per salvaguardarsi e tamponare il problema
dell'infezione

È stato visto che in alcuni pazienti di Sars Cov 2 in cui si hanno patologie particolari e gravi ,
si è osservato un difetto della risposta legata all’interferone

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


169
Crescita dei virus
/

Confronto con i batteri


I batteri hanno una crescita esponenziale,
e alla fine arrivano a una fase plateau,
legata al fatto che in quel momento i
batteri si sono talmente riprodotti che
hanno usati tutti i nutrienti e hanno
prodotto sostanze di scarto

Nella fase di plateau il numero di cellule non aumenta perché si hanno pochi nutrients e
molto scarto

Al virus non interessa nulla di nutrients e nulla di produrre scarto

Un plateau nella replicazione virale è dovuto ad altri motivi

La loro riproduzione avviene in maniera diversa


Ogni virus avrà una sua particolare moltiplicazione, perché ogni famiglia di virus ha le sue
caratteristiche, il suo genoma, il suo tropismo…

La crescita dei virus rispetto ai batteri è proprio lenta, essendo il ciclo medio di 12-24 h
contro un ciclo medio dei batteri di 30-60 minuti

Virione
/

Genoma racchiuso da un involucro proteico (capside) e tutti intorno ci potrebbe essere un


rivestimento più esterno envelope (Peplos o Pericapside)

Non tutti i virus hanno il rivestimento


esterno

Genoma + capside = nucleocapside

Il genoma non è grande e il fine del


virus è di produrre copie identiche a se
stesso
Il genoma ha informazioni per due tipi
di proteine :

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


170
- Proteine funzionali, come enzimi
- Proteine strutturali, quelle del capside

Capside
/

I capsidi non sono tutti uguali


Alcuni hanno simmetria elicoidale, alcuni icosaedrica e alcuni a tronco di cono

In figura vi è la classica simmetria elicoidale tipica


degli orthomyxovirus, virus dell'influenza.
Osserviamo tante subunità proteiche che si
dispongono a formare un’elica intorno al genoma
ad RNA,indicato in giallo
Tutte le subunità proteiche sono indicati come
protomeri

Quindi il capside a simmetria elicoidale non è altro


che un susseguirsi di protomeri che si dispongono
a formare un’elica

Non ha senso per un virus avere un capside formato da 100 proteine diverse,perché lo
scopo è di proteggere l’informazione genica all’interno,quindi bastano una singola proteina
(o 2 o 3) che si ripete a formare una struttura elicoidale

La maggior parte dei virus ha una simmetria


icosaedrica

La simmetria icosaedrica è quando le strutture


proteiche del capside si vanno a incastrare tra loro
per formare un icosaedro, che è un solido geometrico
che è formato da 20 facce triangolari e 12 vertici

In questa simmetria, le proteine che si ripetono si


vanno a disporre a gruppi di 5 (pentoni) o a gruppi di 6 (esoni)

Questa è la caratteristica

Dalla studio a microscopio elettronico di alcuni virus


si sono dedotte le strutture capsidiche dei virus,
quali quella elicoidale, icosaedrica, a tronco di
cono…

Un virus che ha solo il genoma con intorno il capside


è detto virus nudo

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


171
Un virus che ha un genoma con intorno il capside e tutto intorno un envelope è detto virus
rivestito

La presenza dell'envelope dipende dal tropismo del


virus, cioè dalle cellule che il virus va ad infettare

Un virus che deve replicare nell'apparato gastro


intestinale (pH acido) potrebbe aver danneggiato
l'envelope, allora in questa situazione è meglio un virus
nudo,il cui envelope non è attaccato dal pH acido

Classificazione dei
/

virus
I virus sono stati classificati in base al
- Genoma : DNA o RNA
- Simmetria di capside (icosaedrica, a elica,
complesso,...)
- Se il virus è nudo o rivestito
- Struttura del genoma (DNA lineare a singoli filamento,
a doppia filamento, circolare… )

Prima di addentrarci nelle fasi di replicazione del virus all'interno della nostra cellula, voglio
che sia chiaro che il virus ha bisogno solo dell'informazione genetica (che rilascia all'interno
della cellula), perché lì è contenuto tutto ciò di cui ha bisogno
La necessità del virus è entrare nelle nostre cellule, e spogliarsi di tutti gli involucri, al fine di
replicare
A quel punto il genoma deve essere riprodotto in tante copie, deve essere letto, trascritto e
tradotto perché servono determinate proteine, come quelle del capside

Questa era la replicazione

Replicazione
/

La replicazione dei virus non è semplicemente una scissione binaria come i batteri, ma si ha
una serie di fasi, importantissime dal punto di vista della diagnosi e della cura di una
patologia, perché se il medico conosce bene le fasi del ciclo di un virus sa anche come
intervenire

1) Tra le varie fasi del ciclo, la prima è l'attacco del virus alla cellula da infettare
Questo attacco del virus alla cellula da infettare è detto adsorbimento

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


172
2) Il virus si è attaccato, e quindi deve entrare nella cellula da infettare. Questa fase è la
penetrazione
3) A questo punto il virus è entrato, ma ha bisogno di spogliare il suo acido nucleico e
deve togliersi gli involucri (capside) con la fase di scapsidazione
4) A questo punto il genoma è libero e può essere utilizzato per la sintesi delle proteine
( di solito le proteine che si producono sono funzionali e strutturali )
5) Una volta che si è anche riprodotto il genoma del virus in tante copie uguali, intorno a
queste copie uguali si vanno a disporre le proteine appena formate e quindi si
formano tanti piccoli virus identici a quello di partenza. Avviene quindi l'assemblaggio
delle particelli virali ( maturazione )
6) Una volta che questi virus sono maturati, devono lasciare la cellula che è stata
sfruttata e sono liberati per infettare cellule adiacenti

Queste sono tutte le fasi della replicazione di un virus

Adsorbimento
/

In questa fase il virus si attacca alla cellula,


tramite moti casuali

Il virus sulla sua superficie (envelope se


rivestito o capisde se nudo) possiede dei
recettori, che sono chiamati anti recettori

Questi anti recettori riescono a riconoscere e legare un recettore cellulare che si trova sulla
superficie di una nostra cellula,e la cui funzione fisiologicamente non è quella di riconoscere
l'antirecettore

Nel momento in cui l'anti recettore lega un recettore, allora è avvenuto l'attacco e
l'adsorbimento del virus alla cellula da infettare

Non tutte le cellule sono uguali, per cui non tutti gli anti recettori trovano subito il recettore
Un esempio è il virus dell'HIV, che ha come anti recettore una glicoproteina detta GP120 che
lega il recettore CD4 dei linfociti Th
È chiaro che la GP120 deve legare nello specifico un recettore dei linfociti, e non potrà
certamente legare una cellula epiteliale

C'è quindi uno spettro d’ospite

Il virus dell'influenza, col suo recettore, lega l'acido sialico, che è una componente
abbondante nel sistema respiratorio

L'Herpes Virus lega l'eparan solfato che è presente nelle mucose e negli epiteli

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


173
Ci sono alcuni virus che hanno tropismo differente perché hanno un anti recettore specifico
per un determinato recettore
Un certo tipo di capside dovrà avere un particolare tipo di antirecettore per legare il suo
recettore

Gli antirecettori, se il virus è rivestito stanno sull’envelope, se è nudo allora sono alcune
proteine che compongono il capside

I co-recettori
/

A volte al virus non basta il legame col suo


recettore, perchè in alcuni casi il legame
anti recettore - recettore è debole, quindi
alcuni virus usano un processo a due fasi
per aderire e penetrare

Per esempio l'interazione tra HIV e il suo


recettore non è così forte, e i virus
rafforzano l'assorbimento legando anche un co-recettore (una molecola in più)

I co-recettori servono a far in modo che la prima interazione debole venga rafforzata e sono
diversi in base al tipo di cellula
L'HIV non infetta solo i linfociti Th ma infetta anche i macrofagi
In base al tipo di cellula, si avranno co-recettori differenti

Penetrazione
/

La penetrazione cambia se il virus è nudo oppure è rivestito

Se è nudo, lui può entrare nella cellula ospite mediante un processo di


- Endocitosi
oppure per
- Traslocazione

Se il virus ha l'envelope esso può entrare per endocitosi e anche per fusione

Endocitosi
/

Nell'endocitosi il virus si attacca (recettore anti recettore) e la membrana cellulare si richiude


intorno al virus e lo porta all'interno di una vescicola endocitica.
Questo è un ingresso per endocitosi (penetrazione )

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


174
I virus hanno delle strategie per sfuggire dalla vescicola endocitica

Le cellule sono programmate per distruggere ciò che è dentro una vescicola endocitica
(basti pensare alla fusione con un lisosoma (vescicole cariche di enzimi degradativi, che
andrebbero a degradare il virus ))

Purtroppo non è così, perché a volte questi processi cellulari favoriscono la distruzione
dell'involucro esterno del virus e la sua scapsidazione, permettendo al genoma libero di
entrare nella nostra cellula

Quindi l’endocitosi vale tanto per i virus nudi che per i virus rivestiti, con un simile
meccanismo

I virus nudi sono peculiari, perché riescono a traslocare completamente attraverso la


membrana cellulare senza romperla (se ci fossero dei buchi la cellula morirebbe per osmosi)

A volte il virus riesce a traslocare soltanto il suo genoma, un po' come il batteriofago che
iniettava il suo genoma all'interno dei batteri

In alcuni casi si poggiano sulla superficie della cellula ed iniettano il genoma all'interno della
cellula

Penetrazione dei virus nudi


/

1) Avvenuta la fase di adsorbimento, il virus trasloca interamente


2) Oppure trasloca solo il genoma

Nel caso dell’endocitosi il virus nudo arriva, gli si chiude intorno la


membrana, si forma la vescicola endocitica che può essere in qualche
modo aperta grazie alla fusione col lisosoma, ma c'è un processo che è
l'acidificazione della vescicole

Quando le vescicole endocitiche sono acidificate, il pH acido comporta


tutti i cambi di conformazione delle proteine che comportano l'apertura della vescicola
endocitica, permettendo così al virus di penetrare

Un caso speciale è di un virus con delle proteine del capside che riescono a formare un poro
che permette l'ingresso del genoma all'interno della cellula da infettare

Penetrazione di virus con envelope


/

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


175
L'envelope è praticamente come se fosse una specie di membrana, perché in parte deriva
dalla membrana cellulare

Quindi strutturalmente l'envelope è simile a una membrana, per cui quando si ha a che fare
con membrane a contatto con loro (Envelope e membrana della cellula attaccata), queste
due membrane possono fondere tra loro

Se due membrane fondono, l'envelope del virus si apre e tutto ciò che è dentro entra nella
cellula

Questa è la fusione, ma può avvenire anche l’endocitosi, esattamente come abbiamo visto
per i virus nudi

Fusione
/

1) Arriva il virus rivestito


2) Si fondono la membrana cellulare
e l'envelope del virus che è simile
alla membrana
3) Si è quindi formato un buco in
seguito alla fusione
4) Il virus entra e l'envelope rimane
sopra la membrana della cellula
infettata

Il meccanismo per endocitosi è lo stesso dei virus nudi, con acidificazione e fuoriuscita del
virus dalla vescicola endocitica

Immagini al microscopio elettronico, dove c'è la particella virale che arriva, fa l'assorbimento,
gli si chiude intorno la membrana, si forma la vescicola endocitica

Scapsidazione
/

Il virus che è entrato si deve scapsidare e rilasciare il genoma

Tra i meccanismi vi sono


- Fusione dell'endosoma col lisosoma, dove ci sono enzimi litici
- Acidificazione della vescicola endocitica
- Il nucleo capside (capside+Genoma) migrano vicino al nucleo e a ridosso della
membrana iniettano il genoma nel nucleo

Ci sono tanti meccanismi per la scapsidazione

Una volta avvenuta, il genoma deve essere sottoposto alla sua replicazione e alla sintesi
delle proteine

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


176
Da questo momento in poi affronteremo le tante strategie replicative, perché i virus sono
molto differenti tra loro a seconda del loro genoma

/Piccolo ripasso con la Palamara (Nostra Dea)

Cos'è un virus?
Un virus è un parassita intracellulare obbligato, quindi non è una cellula

Il virus è costituito da RNA o DNA, circondato da alcune proteine nucleocapsidiche, perché


circondano strettamente il genoma

Al di fuori del genoma alcuni virus possono avere un pericapside

Cos'è il pericapside?
È una struttura che circonda alcuni virus come una specie di ulteriore involucro. Il
pericapside deriva dalla membrana della cellula infettata

Il pericapside che hanno alcuni virus non è altro che la membrana che il virus si porta dietro
uscendo dalla cellula

Il pericapside non è altro che un doppio strato fosfolipidico uguale alla membrana cellulare

Quindi i virus che hanno il pericapside sono un mondo del tutto diverso dai virus che non
hanno il pericapside

I virus che non hanno il pericapside sono definiti nudi

I virus nudi sono più o meno resistenti all'ambiente esterno rispetto ai virus che presentano il
pericapside, in generale?

La membrana lipidica è meno resistente rispetto a un involucro proteico, quindi i virus che
hanno l'involucro pericapsidico hanno questa membrana lipidica che in generale rende il
virus meno resistente alle condizioni ambientali perché un involucro proteico è un involucro
estremamente resistente e '' duro'', tanto è vero che molti virus che infettano l'uomo e che
infettano per via oro fecale (passano nello stomaco) sono nudi, perché l'ambiente dello
stomaco è acido e nello stomaco ci sono enzimi proteasi e litici ed enzimi gastrointestinali.
Tutti gli enzimi creano un ambiente che assolutamente non è ospitale per un virus provvisto
di pericapside
È un ambiente in cui possono invece vivere bene i virus nudi

Quindi in generale possiamo dire che i virus che entrano per via orale sono dei virus che non
hanno l'involucro pericapsidico

Questa è una distinzione a livello esterno

Al livello di genoma abbiamo virus a DNA e virus a RNA

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


177
I virus a DNA hanno solitamente un DNA a doppia catena, con alcune eccezioni come dei
virus a DNA monocatenario

Per quanto riguarda i virus a RNA esistono due grandi categorie di virus a RNA

- Virus a RNA positivo


- Virus a RNA negativo

RNA positivo è un RNA che funziona da messaggero, la cui funzione è quella di essere
riconosciuto da i ribosomi. I ribosomi, una volta riconosciuto l'mRNA producono le proteine
I virus che hanno un mRNA vuol dire che questo RNA, una volta entrato nella cellula, è
immediatamente riconosciuto dai ribosomi cellulari
Quindi non ha bisogno di altri passaggi.
Una volta che un virus a RNA positivo entra nella cellula, senza passaggi intermedi l'RNA è
riconosciuto dai ribosomi nel citoplasma e quell'RNA comincia a produrre le prime proteine.

Al contrario, i virus a RNA negativo, per poter essere riconosciuti dai ribosomi e quindi
produrre le proteine, devono trascrivere una copia positiva

Ricapitolando abbiamo virus a DNA e a RNA. I virus a RNA possono essere positivi
(riconosciuti da i ribosomi) o negativi (non riconosciuti da i ribosomi ma devono sintetizzare
una copia positiva )

Ci sono anche altri tipi di RNA, poi ci sono anche i retrovirus

Tra virus a DNA e virus e RNA c'è un mondo perché i virus a RNA positivi hanno un
grandissimo vantaggio, perché appena entrano nella cellula sono riconosciuti dai ribosomi
cellulari che cominciano a produrre le proteine del virus

Come fanno i virus a DNA a produrre le proprie proteine?


Un virus a DNA entra in una cellula, rilascia il suo genoma all'interno della cellula e questo
genoma, che è un DNA, per poter produrre le proteine deve trascrivere un messaggero. C'è
un passaggio in più rispetto a i virus a RNA positivi
I virus a DNA, per trascrivere il messaggero, possono usare gli enzimi polimerasi della
cellula.
Normalmente la cellula, per trascrivere un mRNA utilizza una RNA polimerasi, ma utilizza
delle polimerasi anche per duplicare il DNA

Questi enzimi, la DNA polimerasi e la RNA polimerasi, dove si trovano nella cellula?
Si trovano nel nucleo della cellula

I virus a DNA per trascrivere messaggeri e per sintetizzare DNA devono arrivare nel nucleo
della cellula ospite

Tutti i virus che hanno un genoma a DNA, in generale vanno a replicare nel nucleo della
cellula ospite, perché lì trovano i giusti enzimi

Quando parliamo di virus a DNA parliamo ad esempio di Herpes virus, Papilloma virus,...

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


178
Ma la cellula è capace di trascrivere RNA su uno stampo di RNA?
No, perchè la cellula umana non ha gli enzimi per trascrivere RNA su uno stampo di RNA

Quindi i virus a RNA che devono replicare se stessi, come fanno?


I virus a RNA si portano per '' corredo'' le RNA polimerasi
La maggior parte dei virus a RNA hanno nella loro struttura delle molecole di RNA
polimerasi che vengono utilizzate appena il virus entra nella cellula per cominciare a
trascrivere delle molecole di RNA

Appena comincia la trascrizione verranno prodotte poi nuove molecole di RNA polimerasi

Un virus a RNA positivo all'inizio non ha bisogno di trascrivere messaggeri, perché il loro
stesso RNA è letto dai ribosomi
Quando però parte il ciclo di replicazione, l'RNA iniziale si esaurisce dopo un po' e quindi ci
sarà bisogno di trascriverne di nuovo

Un Virus a RNA positivo come farà a trascrivere il proprio RNA uguale a quello di partenza?
Trascrive prima la copia complementare (negativa) e poi quindi nuovamente la copia positiva

Se avete capito questi concetti avete capito tanto della virologia

Quindi, ricapitolando, ci sono delle grandi differenze nella genetica dei virus
Innanzitutto si ha la grande differenza tra virus a DNA e virus a RNA
All'interno dei virus a DNA abbiamo alcune eccezioni ma la maggior parte dei virus a DNA
ha un DNA a doppia catena

Tra i virus a RNA abbiamo virus a RNA positivo (che funziona da messaggero) e virus a
RNA negativo (che non è letto dai ribosomi, ma deve trascrivere un messaggero per essere
letto da i ribosomi )

All'interno dei virus a RNA abbiamo anche un'altra grande classe che è quella dei Retrovirus

I Retrovirus sono in grado di trascrivere DNA, partendo da uno stampo di RNA,


Dopo aver trascritto DNA, questo DNA è incorporato e integrato nel genoma della cellula
ospite

Attenzione! Solamente i Retrovirus e il virus dell'Epatite B sono in grado di retrotrascrivere


DNA partendo da uno stampo di RNA e di integrare questo DNA nel genoma della cellula
ospite

È profondamente sbagliato dire che i virus a RNA


integrano il loro genoma all'interno della cellula ospite

LEZIONE 22/4

Argomento : Virologia generale

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


179
Oggi affronteremo l'argomento del ciclo replicativo dei diversi virus

Abbiamo detto che i virus, per poter sopravvivere e per poter moltiplicarsi, devono entrare in
una cellula e lì utilizzano il macchinario della cellula per poter svolgere tutte le proprie
funzioni

Quando diciamo che un virus deve


replicarsi, che cosa intendiamo?
Il virus deve produrre le sue
componenti : le proteine e l'acido
nucleico

Quindi, quando un virus entra in


una cellula, per potersi riprodurre,
deve produrre moltissime molecole
di proteine e moltissime molecole
di acido nucleico

Attenzione! Le proteine che sono


prodotte sono le stesse che compongono la struttura del virus

I virus sono in grado di produrre anche altre proteine che sono proteine funzionali che
aiutano il ciclo replicativo del virus

È importante produrre anche acido nucleico uguale all'acido nucleico di partenza

Un virus a DNA dovrà produrre molte molecole di DNA


Un virus a RNA dovrà produrre molte molecole di RNA

Per ogni virus che entra nella cellula, quanti virus sono rilasciati?
Per ogni particella virale che entra sono prodotte, alla fine del ciclo replicativo, centinaia di
migliaia di particelle virali mature

Il primo concetto è che il processo di replicazione avviene nelle cellule

Il secondo concetto è che il


processo di replicazione avviene in
modo separato : tutti i componenti
sono prodotti in modo separato e
poi si riassemblano prima di uscire
dalla cellula

Tutto questo che abbiamo detto è


descritto nell'immagine qua di
fianco

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


180
N.B. Virus e Virione sono sinonimi, perché per Virione si intende la particella virale matura

Fasi del ciclo di moltiplicazione virale


/

nella cellula ospite


Si articola in alcune fasi, in particolare per potersi replicare un virus deve prima attaccarsi
alla superficie della cellula ospite (adsorbimento )
Il virus deve poter penetrare all'interno della cellula e deve poter esporre l'acido nucleico
virale
A questo punto inizia la sintesi delle proteine virus specifiche e del genoma

Quando tutte le molecole sono state sintetizzate si arriva all’assemblaggio dei virioni vicino
alla membrana che poi fuoriescono

I virus entrano per fusione, altri entrano per endocitosi


Dopo l'entrata, l'acido nucleico si deve esporre e deve essere rilasciato all'interno della
cellula
Dopodiché inizia la sintesi delle
macromolecole virus specifiche

L'immagine è il ciclo replicativo di un


virus a RNA negativo (un virus a RNA
negativo una volta entrato nella
cellula non è letto dai ribosomi
cellulari ma ha bisogno di essere
trascritto in un RNA messaggero che
è letto dai ribosomi cellulari per
sintetizzare le proteine )

Nell'immagine vi è un virus con


l'envelope (che deriva dalla
membrana) e con delle proteine di
superficie che sono incastonate
attorno all'envelope
Questo virus aderisce alla membrana cellulare con il processo di adsorbimento

Il virus aderisce mediante le proteine spike di superficie


In genere le proteine di superficie del virus sono definite spike perché sono degli spilloni che
sono in grado di agganciare i recettori della cellula ospite

Una volta che il il virus si è attaccato alla superficie cellulare, il virus entra per fusione : la
membrana della cellula si fonde con la membrana del virus ed il genoma è rilasciato
all'interno

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


181
Il genoma è circondato da proteine e sono le proteine nucleocapsidiche

Perché e per qual motivo il virus ha bisogno delle proteine che lo circondano?
Un virus a RNA trova nella cellula gli strumenti per replicare l'RNA?
No, quindi il virus che entra porta per corredo una propria RNA polimerasi che gli permette di
replicare RNA

Il genoma negativo deve essere trascritto in una copia positiva che ha un frammento
poliadenilato e qual è il destino di questo messaggero?
È letto dai ribosomi cellulari e comincia a produrre le prime proteine nucleocapsidiche del
virus(che si legano al genoma)

Apparte queste proteine che vengono prodotte e rimangono nel citoplasma, altre molecole di
mRNA sono tradotte all'interno del reticolo endoplasmatico rugoso (RER)
Il RER è associato al Golgi

Le proteine che sono tradotte dal RER, sono trasportate dalle vescicole del golgi e vanno a
posizionarsi sulla membrana della cellula

Quindi la cellula infettata, a un certo punto, presenta sulla sua superficie le proteine del virus
(segnale kill me)

Questo è un sistema di riconoscimento molto importante per i linfociti T citotossici (linfociti T


CD8),che sono in grado di riconoscere le proteine virali che verranno montate sull’MHC di
classe 1

Tornando alla replicazione virale,mentre il virus sta producendo le proprie proteine,una parte
di queste proteine vengono trasportate sulla membrana della cellula e quindi possono
essere riconosciute dal sistema immunitario

Questo mRNA fa in modo che vengano prodotte le prime proteine ; alcune restano nel
citosol e altre si incanalano con il sistema del golgi e vanno a posizionarsi in membrana

Le proteine del citosol vanno a legarsi alle molecole di genoma che intanto si è replicato

Il genoma da una parte è trascritto a produrre dei mRNA che fanno le proteine ma d'altra
parte è replicato in questa molecola chiamata antigenoma

Attenzione! L'anti genoma non può che essere complementare al genoma. Quindi se questo
virus è a RNA negativo allora l'anti genoma sarà a RNA positivo
Questo anti genoma positivo dovrà essere ancora replicato per dare luogo al genoma che è
la copia di quello di partenza

Un genoma che inizialmente è un RNA negativo, è replicato in una copia positiva che poi di
nuovo verrà replicata in una copia negativa

Il genoma che viene sintetizzato viene legato dalle proteine prodotte nel frattempo

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


182
Il genome con le proteine viene legato a questa proteina, la proteina M

La proteina M si posiziona in membrana, sotto a


dove sono posizionate le proteine spike
La proteina M richiama il genoma circondato
dalle proteine e si posiziona sotto alla membrana

La proteina M ha la doppia capacità di legare da


una parte la coda idrofobica delle proteine spike
in membrana e dall'altra parte la proteina M è in
grado di legare il nucleocapside

Tante molecola di proteine M che si posizionano


sotto la membrana sono in grado di legare i
nucleocapsidi parzialmente formati e di dare
avvio alla gemmazione del virus

Oltre alle proteine che avviluppano il nucleocapside vi sono anche altre molecole
polimerasiche perchè per assicurare che la replicazione vada a buon fine sono impegnate
molte molecole con funzione polimerasica

Il virus è poi liberato per esocitosi

Dopo l'adsorbimento vi è la scapsidazione e dopo che il genoma si è denudato comincia la


strategia replicativa vera e propria, che riguarda sia la sintesi delle proteine virali sia la
replicazione del genoma virale

Soprattutto per la sintesi delle proteine virali, sono utilizzati gli apparati cellulari (I ribosomi o
il RE)

Dogma della Biologia


/

Normalmente il DNA nella cellula fa da


stampo per l'RNA, che produce la
proteina

Questa è la base che nei virus è


contraddetta esclusivamente nel caso
dei retrovirus (virus a RNA che trascrivono all'indietro il loro DNA )

Limitazioni imposte dalla cellula ospite


/

La cellula

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183
1) Ha solo nel nucleo gli enzimi per la trascrizione del DNA
2) Non possiede enzimi per trascrivere RNA

Quindi solo i virus a DNA in grado di raggiungere il nucleo possono usare le polimerasi
cellulari

I virus a DNA, quando entrano nella cellula, devono raggiungere il nucleo se vogliono
utilizzare le DNA polimerasi cellulari

I virus a RNA devono avere enzimi propri che si portano dietro (polimerasi)

3) L'apparato biosintetico della cellula è in grado di tradurre solo mRNA monocistronici


(che riguarda un solo gene)

Normalmente il ribosoma trascrive gene per gene

Occorrono delle metodiche alternative e queste consistono nel fatto che i virus contengono
tanti RNA diversi, ognuno per ciascun gene (tranne per alcuni virus a genoma segmentato,
come il virus dell'influenza a 7 segmenti )

Quindi i virus devono trascrivere informazioni di più geni su un’unica proteina che poi viene
clivata

Si forma una poliproteina che poi è clivata

E vedremo che ci sono alcuni virus che sono maestri nel fare questo, per esempio HIV
produce molte polipropilene che poi sono clivate

Oppure alcuni virus utilizzano il fenomeno dell’RNA splicing

L'RNA splicing è un fenomeno di rimaneggiamento dell'RNA post trascrizionale


Quindi dopo che è stato trascritto, è tagliato e cucito ed è ricombinato in varie combinazioni
di lettura, per cui le varie combinazioni in cui sono ricombinati gli mRNA possono produrre
diverse proteine

Quindi i fenomeni dell RNA splicing e il fenomeno del taglio delle proteine sono dei fenomeni
attraverso cui i virus a RNA amplificano enormemente la loro capacità di produrre proteine
Non producono solo le proteine che verrebbero fuori da una lettura lineare ma con questo
sistema producono molte più proteine

4) Competition con i geni cellulari

Stiamo parlando delle limitazioni che impone la cellula


Abbiamo visto prima il problema degli enzimi, poi abbiamo visto il problema della lettura
degli mRNA e adesso vediamo che la cellula ha anche le sue sintesi proteiche

Quindi quando una cellula viene invasa da un virus, ovviamente i suoi ribosomi stanno
producendo le sue proteine (della cellula)

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


184
Questa competition si supera perché molti virus hanno la capacità di produrre dei prodotti
(microRNA) che spengono le sintesi proteiche cellulari (Shut off)

Ci sono dei virus che fanno questo molto bene, tipo gli Herpes che inducono un forte shut off
delle sintesi proteiche cellulari
Quasi tutti i virus hanno evoluto dei sistemi per aumentare l'affinità dei loro messaggeri per i
ribosomi

Quindi se noi guardiamo in generale a tutto il problema della replicazione dobbiamo


affrontare il problema di come vengono prodotti questi mRNA

Da questo punto di vista, ci possono essere diverse strategie

Virus a DNA
/

Se noi vogliamo semplificare il discorso, vediamo che la maggior parte dei virus a DNA
hanno un DNA a doppia catena.

Questi virus, una volta entrati nella


cellula, trasferiscono il DNA
all'interno del nucleo(dove ci sono
le polimerasi) , e utilizzano le RNA
polimerasi cellulari e le DNA
polimerasi cellulari

Per fare questo lavoro devono


passare un'altra membrana
Diversi virus passano attraverso i
pori nucleari ma è un meccanismo
complesso

Questi DNA entrano nel nucleo


cellulare e utilizzando le
polimerasi producono i primi
mRNA

Alcuni virus a DNA, quali i Pox


virus, possiedono una RNA
polimerasi DNA dipendente
Per questo motivo questi virus non replicano nel nucleo, ma replicano nel citosol!

Virus a RNA
/

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


185
Ai virus a RNA non è utile andare nel nucleo, perché la cellula non ha enzimi per replicare
RNA su stampo di RNA.
Cioè la cellula non ha RNA polimerasi RNA dipendenti

La stragrande maggioranza dei virus a RNA replica nel citoplasma, senza andare nel nucleo
Nel citosol usano la propria polimerasi per cominciare a produrre i propri messaggeri

Solamente in poche eccezioni, i virus a RNA possono andare nel nucleo, come per esempio
il virus dell’influenza che replica nel nucleo della cellule ospite, perché utilizza dei frammenti
di innesco per la polimerasi che ruba alle polimerasi cellulari

N.B. Replicasi e polimerasi sono sinonimi!

Quindi il virus influenzale è uno dei pochi che va a replicare nel nucleo

Un altro virus a RNA che va a replicare nel nucleo è HIV, che è un Retrovirus

Virus a DNA: strategie di replicazione


1) Virus a DNA bicatenario che replicano nel nucleo

Abbiamo i Papovavirus, i Papillomavirus, gli Adenovirus e gli Herpes virus

Tutti questi virus sono grossi virus a DNA, che hanno un genoma complesso e producono
molte proteine

Questi virus usano per la trascrizione una RNA polimerasi DNA dipendente della cellula
Pertanto devono iniziare la loro trascrizione nel nucleo della cellula, dove vi sono gli enzimi
necessari

2) Virus a DNA bicatenario che replicano nel citoplasma

Questi sono i Pox virus, che si portano dietro la loro polimerasi

3) Virus a DNA monocatenario

Questi sono i Parvovirus, che replicano nel nucleo dove formano, come intermedio
replicativo, una double stranded DNA
Per poter replicare, l'unica molecola di DNA deve replicare se stessa e si duplica in modo
complementare

4) Virus a DNA parzialmente bicatenario e circolare

Questo è il virus dell'Epatite B


Attenzione! I virus epatitici sono tanti, questo è solo il caso del virus dell'Epatite B!

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186
Virus a DNA bicatenario che replicano
/

nel nucleo

Questi virus a DNA, una volta


entrati, vanno nel nucleo

Qui, il DNA parentale, deve


cominciare a trascrivere i propri
messaggeri, utilizzando le RNA
polimerasi che trova all'interno del nucleo

La replicazione di questi virus è una replicazione a cascata


Vengono prima prodotte proteine alfa (precocissime), poi proteine beta (precoci) e infine
proteine gamma (tardive)

Appena il DNA entra nel nucleo comincia a produrre i primi messaggeri

I messaggeri sono tradotti in proteine alfa


Queste proteine alfa vanno a catalizzare la produzione di nuovi messaggeri che sono
nient'altro che altre RNA polimerasi

Questo perché appena il virus entra nella cellula usa le polimerasi che trova per poter
trascrivere i primi messaggeri, ma dopo un po’ le polimerasi si esauriscono e per replicare in
modo efficiente c'è bisogno di tanta polimerasi
Quindi un virus appena entrato nella cellula comincia a produrre delle proprie polimerasi

All'inizio sono usate polimerasi cellulari ma immediatamente dopo gli mRNA prodotti
codificano per proprie polimerasi, che sono le proteine precocissime

Le proprie polimerasi andranno a catalizzare la produzione di altri messaggeri, che


andranno a essere tradotti in proteine beta

Le proteine beta non sono niente altro che DNA polimerasi


Quindi queste DNA polimerasi sono le proteine che poi vanno a catalizzare la sintesi di
nuovo DNA

La replicazione virale, per poter produrre tanto virus, ha bisogno di molti enzimi, quindi le
prime azioni di un virus che entra nella cellula sono quelle di produrre tantissima polimerasi,
che andrà a produrre tanti messaggeri, che verranno tradotti in DNA polimerasi

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187
A questo punto è sintetizzato DNA utilizzando la DNA polimerasi e su questo nuovo DNA
verranno trascritti i nuovi messaggeri per le proteine gamma, che sono le proteine strutturali
(proteine che vanno a formare la struttura del virus)

Quindi si formano tante proteine di superficie e nucleocapsidiche


Il tutto è assemblato prima del rilascio finale

Quindi questo è il meccanismo replicativo di una delle più grosse famiglie di virus a DNA,
ovvero quella degli Herpes virus

Il DNA è infettante, cioè se viene inserito nella cellula senza le proteine che lo circondano,
questo DNA è in grado di iniziare la trascrizione perché usa la polimerasi della cellula ospite

Questo tipo di replicazione è tipico degli Herpes e degli Adenovirus

Le altre strategie sono molto semplici

PoxVirus
/

Si portano dietro la propria RNA polimerasi


Quindi grande parte del ciclo replicativo si svolge nel citoplasma perché possiedono nel
virione una RNA polimerasi DNA dipendente

Attenzione! Il DNA isolato non è infettante perché la sua replicazione è STRETTAMENTE


correlata alla propria polimerasi

Anche qui abbiamo una produzione di proteine precoci


Tutte le proteine precoci sono ad attività enzimatica, quindi sono polimerasi

Le proteine tardive sono le proteine strutturali

Qualche libro dice che è coinvolto il


nucleo nella maturazione del virione

/ Parvovirus
Non ci dilunghiamo molto

Sono dei virus abbastanza rari, che


hanno una molecola singola di DNA, che
è un caso stranissimo in natura

Per poter replicare, questo virus può farlo


se entra in una cellula che sta in fase S di

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


188
replicazione (quindi in cellule molto attivamente replicanti)

Il Parvovirus infatti infetta gli eritrociti in via di differenziamento


Utilizzano le DNA polimerasi cellulari per poter sintetizzare la catena mancante di DNA

Le proteine non strutturali provvedono al taglio finale della doppia molecola di DNA che era
stata prodotta per fare in modo che il virus replicasse, dato che per replicare il DNA deve
fare una sua catena complementare che poi deve essere tagliata

/ Virus dell'Epatite B
Come detto prima, il caso dell'Epatite B è un caso
veramente strano perché abbiamo DNA circolare
parzialmente bicatenario

Subito dopo l'esposizione del genoma, il DNA del virus si


trasferisce nel nucleo ed è sintetizzato il tratto di DNA
mancante
Gli enzimi di riparo della cellula trascrivono il pezzo di DNA
mancante per formare un DNA a doppia catena

A questo punto vengono trascritti sia degli mRNA(che


producono altre proteine) , sia un RNA complementare
all'intero genoma che si chiama RNA pre genomico

RNA pre genomico è un RNA lungo quanto una catena di DNA

Questo RNA pre genomico esce dal nucleo ed è incapsidato da una proteina che è una
trascrittasi inversa (prodotta dagli mRNA)
Quindi la trascrittasi inversa trascrive DNA partendo da RNA
La trascrittasi inversa produce il DNA del virus e sullo stampo del DNA sono prodotte le
varie proteine

Il DNA può infatti entrare nel nucleo, dove questo DNA può continuare a produrre dei
messaggeri che danno luogo alla replicazione del virus, ma questo DNA può andare anche
a integrarsi nel genoma della cellula ospite

Quindi l’infezione da Epatite B può essere infezione cronica e può dar luogo a cancro perché
il virus può dare luogo a una trasformazione oncologica della cellula

Legate quindi alle caratteristiche replicative, vi sono anche le caratteristiche patogenetiche


del virus

Ricapitolando, abbiamo visto i virus a DNA a doppia catena che vanno nel nucleo, quelli a
singola catena, il Parvovirus, l'Epatite B

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


189
Andiamo adesso sui virus a RNA

/ Virus a RNA
I virus a RNA sono molto diversi da quelli a DNA e sono più veloci perché hanno questa
piccola molecola di RNA che è in grado di replicare molto velocemente

Anche sui virus a RNA abbiamo delle tipologie differenti di replicazione

1) Virus a RNA monocatenario a polarità positiva

- Alcuni virus contengono una singola molecola di mRNA

Tra questi virus troviamo i Picornavirus, famiglia a cui appartiene il virus dell'Epatite A, e i
Flavivirus, famiglia a cui appartiene il virus della Epatite C

- Altri virus, pur contenendo una singola molecola di RNA, codificano per uno o più
messaggeri subgenomici

Hanno un'unica molecola di RNA che può codificare per più messaggeri
A questi appartengono i Togavirus della rosolia, i Calicivirus, a cui appartengono i virus
dell'Epatite E, e i Coronavirus

2) RNA monocatenario a polarità negativa

Virus che hanno bisogno di produrre la catena positiva che fa da messaggero


Tra questi abbiamo dei virus :

- Con genoma non segmentato

Tra questi vi sono i Paramyxovirus, i Rhabdovirus e i Filovirus

- Con genoma segmentato

Tra questi gli Orthomyxovirus, il virus dell’influenza

3) RNA ambisenso
4) RNA bicatenario
5) RNA non convenzionali

Su 3,4,5 sorvoliamo

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190
6) Retrovirus

Virus monocatenari a polarità positiva


/

Questi virus sono abbastanza semplici e tra questi virus vi sono i Picornavirus

Sono virus molto piccoli che hanno una grandissima affinità per i ribosomi cellulari

Come entrano, si legano subito al ribosoma cellulare, perché spiazzano gli mRNA cellulari
che sono provvisti di Cap

Questi virus hanno una struttura in grado di spiazzare gli RNA messaggeri cellulari

Appena entrano nella cellula si legano, interrompono le biosintesi cellulari e cominciano a


produrre le proprie proteine

Questi virus danno un’infezione acuta : entrano, replicano con grande velocità, fanno un
grande shut off delle proteine cellulari e quindi producono un vigoroso effetto citopatico

Cosa succede se un virus induce un forte effetto citopatico?


La cellula può andare incontro a morte

Nella maggior parte dei virus che causano infezione acuta, questa infezione acuta è seguita
dalla risoluzione e dalla fine del processo infettivo
Quando i virus provocano la morte della maggior parte delle cellule infettate allora la
replicazione virale si autolimita
Quindi è vero che l'infezione è acuta e fastidiosa ma è anche vero che poi finisce (influenza,
raffreddore, gastroenteriti) sia perché il virus esaurisce il terreno di crescita sia perché
interviene il sistema immunitario

La differenza è che alcuni virus, pur inducendo un’infezione acuta che dovrebbe auto
risolversi, danno dei problemi infiammatori così importanti che il problema infiammatorio
diventa più preoccupante della replicazione del virus

Questa era la prima strategia, dei virus a RNA che traducono immediatamente le proprie
proteine

Toga Virus e Corona Virus


/

Questi virus fanno una traduzione parziale di frammenti sub genomici

La traduzione immediata del genoma è solo parziale

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


191
L'unico prodotto proteico è l'RNA polimerasi virale, che catalizza la trascrizione di una
molecola di RNA negativo

Quindi il virus, appena entra nella cellula, trascrive una polimerasi


La polimerasi fa in modo che venga trascritta una copia negativa del genoma
È trascritto RNA negativo e da questo RNA negativo originano due molecole di RNA positivo
Una è intera e va a costituire l'RNA della progenie virale
L'altra è corrispondente alla parte che non era stata tradotta prima e va a formare le proteine
strutturali

Dovete tener presente che questa replicazione è abbastanza particolare nei suoi diversi
step.

/ Orthomyxovirus
Questo è il virus dell'influenza

I virus dell’influenza hanno un RNA segmentato, cioè


dentro l'envelope virale vi sono 7-8 segmenti di RNA
negativo
Ogni segmento è trascritto per conto suo in 7-8
segmenti di RNA positivo (mRNA) e quindi vengono
prodotte le proteine

Ogni mRNA produrrà per una singola proteina


Ovviamente anche in questo caso le prime proteine
prodotte saranno polimerasi
Le polimerasi fanno in modo che vengano trascritti
anche i segmenti di RNA genomico (prima una copia
positiva e poi una copia negativa di RNA genomico)

Quando l'RNA genomico è pronto, viene coniugato con le polimerasi e con le proteine
strutturali che nel frattempo sono prodotte
Quando è assemblato, il virus è poi rilasciato

Quello che bisogna capire è che esistono virus a RNA positivi e a RNA negativo

Ci sono anche degli RNA ambisenso, letti una volta come positivi e una volta come negativi
e addirittura ci sono dei virus a RNA a doppia catena
Non andremo nel dettaglio su questi

/ I Retrovirus

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


192
Questi virus possiedono una trascrittasi inversa

HIV è il maestro del taglio e utilizza le proteasi per produrre proteine attive
Tant'è vero che i farmaci contro l'HIV sono gli inibitori delle proteasi

Abbiamo detto che la trascrittasi inversa è in grado di trascrivere DNA su stampo di RNA

Ma quindi l'epatite B è un Retrovirus?

Noi non classifichiamo l’Epatite B come retrovirus


perché i retrovirus sono dei virus a RNA che
possiedono nella loro struttura una trascrittasi inversa
e la differenza non è da poco perché i retrovirus
possiedono due molecole identiche di RNA positivo

Quindi, quando il virus entra nella cellula, la trascrittasi


inversa del virione avvia la sintesi del DNA su stampo
di RNA
Quindi si attiva la sintesi di DNA su stampo di RNA

Ed è prodotto un DNA prima monocatenario, poi


bicatenario

Attenzione! Ci troviamo nel citosol!


Dal citosol, il DNA neosintetizzato deve entrare nel nucleo, dove andrà ad integrarsi nel
genoma della cellula ospite

Ci sono degli enzimi chiamati integrasi che tagliano il DNA della cellula nel punto in cui si va
a integrare il DNA del virus : il DNA del virus si integra e poi è ricucito dalle stesse integrasi

Le integrasi sono quindi enzimi fondamentali e pertanto si hanno dei farmaci che sono
inibitori dell'integrasi (abbiamo già visto come farmaci gli inibitori delle proteasi)

Attenzione! Se questo DNA non si integra la replicazione del virus non va avanti!

Quindi, una volta che questo DNA si è integrato nel genoma, comincerà a comportarsi come
un vero DNA : quindi trascriverà dei messaggeri
I messaggeri produrranno delle proteine
Queste proteine andranno a legarsi con l'RNA della progenie che nel frattempo è stato
sintetizzato sullo stampo del DNA integrato

L'RNA della progenie insieme alle proteine andranno a produrre la progenie virale

Pensate alla stranezza del genoma del virus integrato nel cromosoma della cellula ospite

Nel caso di HIV, che è un Retrovirus, l'infezione


avviene a carico dei linfociti T helper (Th)

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


193
I linfociti Th sono i direttori d'orchestra della risposta immunitaria

Quindi i linfociti Th, che contengono HIV all'interno del proprio genoma, ogni volta che si
dividono e si moltiplicano in risposta ad uno stimolo si portano dietro anche il genoma del
virus
Quindi il virus viene involontariamente amplificato dai linfociti Th ogni volta che questi si
moltiplicano

Ricapitolando, il genoma del virus è integrato nel genoma della cellula ospite ed è diviso da
due sequenze ai lati di cui parleremo quando tratteremo HIV

La cosa incredibile è che questo genoma del virus è in grado di replicare in modo autonomo,
ma quando le cellule si dividono, si portano dietro con il loro DNA il DNA del virus

Assemblaggio e Maturazione
/

Una volta sintetizzato un adeguato numero di copie di acido nucleico e proteine, i virioni
possono essere assemblati

La maturazione avviene diversamente a seconda che il virus sia nudo o rivestito

I virus nudi possono assemblarsi in strutture proteiche vuote (pro capsidi) che sono riempite
successivamente con il genoma

Oppure il capside si forma direttamente intorno al genoma

Le proteine virali, man mano che si formano all'interno della cellula, sono in grado di
autoassemblarsi

Un’altra tecnica è che il capside viene montato intorno al genoma che nel frattempo si è
costituito

Questo riguardava i virus nudi

Virus rivestiti
/

I virus rivestiti con genoma a DNA (eccetto i Pox virus) invece assemblano il loro
nucleocapside nel nucleo e poi il nucleocapside migra nel citoplasma

Quelli che invece hanno un genoma a RNA si assemblano direttamente nel citosol

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


194
Le glicoproteine del pericapside si trasferiscono sulla membrana cellulare attraverso il
trasporto vescicolare del golgi

Liberazione dei
/

virus
I virus con pericapside prediligono la gemmazione : il virus è montato a cavallo della
membrana e a poco a poco gemma verso l'esterno

Il processo di gemmazione garantisce la sopravvivenza della cellula

I virus hanno evoluto meccanismi sofisticati per tener in vita la cellula ospite

I virus nudi invece sono solitamente rilasciati dalla cellula per lisi della cellula infettata, con
alcune eccezioni

Il processo di assemblaggio per i virus nudi è talmente veloce che sovente si formano degli
errori ,ovvero si formano capsidi vuoti, incompleti o capsomeri e genomi non montati

La proteina M ha una posizione strategica per l'assemblaggio

LEZIONE 27/04

Argomento : Virologia generale

Una lezione sostanzialmente identica a quella del 22/04

LEZIONE 29/04

Argomenti : Papilloma Virus, Adenovirus

Nella virologia si passa immediatamente alla virologia speciale


Da questo momento affronteremo le diverse famiglie dei virus

Papilloma Virus
/

Questi virus sono dei virus nudi (hanno come rivestimento


del genoma solo il capside e non l’envelope) con genoma a
DNA

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


195
Questi papilloma virus per molto tempo sono stati parte integrante di una famiglia più grande
chiamata Papovavirus

Nel tempo, con le nuove scoperte, il Papilloma virus è stato classificato in una famiglia
apposita

La nuova classificazione di questa famiglia di virus è la famiglia dei Papilloma viridae

I PapovaViridae (Papova Virus) sono diventati Papilloma Virus nei Papillomaviridae e


Polioma Virus nei Polyomaviridae

Noi trattiamo i Papilloma virus

Il papilloma è un virus nudo, senza envelope, ma ha un capside con struttura icosaedrica.


Le proteine si distribuiscono quindi lungo una simmetria icosaedrica

Questo DNA è particolare perché è a doppio filamento ma è circolare (dsDNA circolare)


Questo virus, essendo a DNA, va a replicare nel nucleo della cellula ospite
Quindi possiamo dire che ha una replicazione nucleare

La caratteristica di tutti i Papilloma virus è


che hanno un elevato tropismo per gli
epiteli, soprattutto quelli squamosi

Classificazione
/

In generale infatti possiamo classificare i


Papilloma umani come quelli che
infettano solo ed esclusivamente la cute
(Beta Papilloma virus)
Ci sono Papillomi umani che sono sia
cutanei ma anche mucosali (Alfa
Papilloma virus)

I Papillomavirus sono molti


È stato sequenziato il loro genoma di volta in volta e ci si è resi conto
che ad oggi sono stati trovati almeno quasi 100 genotipi diversi che
infettano l’uomo

Ovviamente questi virus infettano anche gli animali


È stato visto che tra i HPV che infettano gli animali, globalmente ci
sono 16 generi di papilloma virus che sono indicati con le lettere
dell'alfabeto greco

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


196
Ovviamente ci concentriamo sugli HPV (Human Papilloma Virus)

Questo centinaio di genotipi di HPV è inserito poi all'interno di sottogruppi, i cui più
importanti sono i mucosali cutanei (alfa) e cutanei (beta)

Genere Alfa
/

I papilloma alfa infettano sia le mucose che la cute


Quelli più importanti e di cui ci si preoccupa di più, soprattutto per le donne perché l'infezione
di alcuni Papilloma aumenta il rischio di cancro alla cervice uterina

Vi sono ben 50 genotipi diversi che infettano prevalentemente le mucose


Non tutti questi genotipi hanno lo stesso livello di potenzialità di danni in un eventuale
tumore

Perciò questi 50 genotipi di papilloma sono stati suddivisi in

- Papilloma ad alto rischio

- Papilloma a basso rischio

- Papilloma a potenziale alto rischio

Quelli ad alto rischio sono quelli che


attaccano le mucose
Quelli a basso rischio attaccano la cute

I più famosi ad alto rischio sono il 16 e il


18

Per quanto riguarda quelli a basso rischio possono dare delle trasformazioni benigne oppure
delle banali verruche
I più famosi sono il 6 e l'11.

Quando parliamo di Papilloma virus dobbiamo stare tranquilli perché i Papilloma sono virus
che causano normali verruche
Bisogna stare tranquilli anche nel caso in cui si abbia a che fare con Papilloma che dia
condiloma genitale

Non vuol dire che se uno è infettato da Papilloma la persona subisce la formazione di un
tumore
Dobbiamo però dircelo chiaramente, il rischio c'è ed infatti sono stati definiti ad alto rischio

Non è detto che avere un condiloma significa avere un tumore : c'è il rischio ma bisogna fare
delle visite preventive che sono fondamentali

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


197
Questo problema non è che riguarda solo le donne ma anche gli uomini
Prima si pensava che il problema fosse esclusivamente delle donne

Il problema riguarda gli uomini per due motivi

1) Anche gli uomini hanno le mucose a livello genitale


2) Se l'uomo è infetto continua a trasmettere il virus all'eventuale partner

E’ stata suggerita la vaccinazione in età adolescenziale delle ragazze, facendo in modo che
la vaccinazione fosse precedente alla attività sessuale delle ragazze (inferiore ai 14 anni)
Ci si è resi conto che sarebbe stato opportuno vaccinare anche i ragazzi

Al momento il vaccino per l'HPV non è obbligatorio ma è fortemente consigliato

/ Struttura HPV
Strutturalmente è un virus nudo con un capside a
struttura icosaedrica

Il capside è generato da una piccola quantità di


proteine che si ripetono ponendosi in una
struttura icosaedrica (solitamente è una proteina,
o al massimo 2 o 3)

Nel caso specifico dell’HPV sono state trovate


due proteine strutturali
Queste proteine si vanno a distribuire per formare il capside

Queste proteine sono la proteina L1 e la proteina L2 (L sta per Late, vuol dire che sono le
proteine tardive strutturali )

Le proteine prodotte per prime sono


ovviamente le proteine E (Early)

Quando parliamo di questi virus,


discriminiamo tra proteine L
strutturali del capside e proteine E
che sono invece proteine funzionali
che servono al virus per potersi
replicare e che vengono immediatamente prodotte

I geni che codificano per le proteine funzionali variano dal tipo di ceppo di virus
Solitamente sono 7-8 geni che codificano per le proteine Early funzionali (E)

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


198
In realtà anche se il virus è un un virus con DNA a doppio filamento, i geni che vengono poi
ad essere trascritti per poi essere tradotti si trovano sempre su uno solo dei due filamenti

Per questo motivo il filamento che viene ad essere trascritto è considerato come filamento
positivo, che darà l’mRNA

/ HPV : genoma e
proteine

Importantissima è la proteina E1

La E1 è la proteina che innesca la


duplicazione del genoma del papilloma
Il papilloma deve duplicarsi

Come avviene la replicazione di un virus?


All’inizio della replicazione il virus si attacca
ad una cellula ospite
Il virus ha il suo recettore cellulare chiamato anti recettore e la cellula ha il suo recettore
cellulare

Avviene quindi un legame per omologia

Questa è la fase di adsorbimento

Il virus a questo punto deve penetrare e può farlo con vari sistemi che dipendono dalla
presenza o meno dell’envelope

Una volta penetrato,il virus deve scapsidarsi per liberare il proprio genoma
In questo caso vi è un genoma a DNA che quindi raggiunge il nucleo; è un genoma a DNA
che ha bisogno di una DNA polimerasi perchè ha bisogno di duplicare il suo genoma grazie
alla DNA polimerasi

Il virus deve duplicare il suo genoma perché lo scopo del virus è infettare e produrre tante
copie di se stesso e quindi formare tanti DNA con intorno le proteine capsidiche : il virus ha
quindi formato tanti virioni nuovi!

Il virus ha però bisogno anche di una RNA polimerasi,che è l’enzima che trascrive il DNA,da
cui si ottiene la molecola di mRNA
L’mRNA poi deve andare nel citosol perchè lì ci sono i ribosomi che sono gli organuli
deputati alla traduzione dell’mRNA in proteine

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


199
La replicazione e duplicazione del genoma avviene grazie alla proteina E1 : HPV duplica il
suo genoma grazie all’innesco di E1,che si lega in un punto preciso da cui inizia la
duplicazione del genoma che prende il nome di ori

E1 è coadiuvata alla proteina E2


In realtà ci si è accorti che questa E2 è una proteina chiave per il virus HPV,perchè è vero
che serve per la replicazione del virus ma inoltre regola la sintesi di due proteine che si
chiamano E6 e E7

Quindi E6 e E7 sono regolate da E2

E6 ed E7 sono le proteine responsabili di tutta l’infezione che avviene nel nostro organismo
a causa del papilloma...ma perché?

Perchè E6 è una proteina che degrada la nostra p53 cellulare


p53 è una proteina delle nostre cellule la quale fa sì che le nostre cellule ,quando sono
danneggiate,fa innescare un processo di morte per apoptosi

Voi sapete cos’è la morte per apoptosi (morte programmata cellulare)?

L’apoptosi è un tipo di morte contenuta in cui la cellula si raggruppa in piccoli corpi apoptotici
e si smembra formando membrane interne : il contenuto della cellula non è riversato e non
può dare necrosi
I piccoli corpi apoptotici vengono eliminati poi dai macrofagi

p53 regola questo processo


HPV con la sua E6 degrada p53 : viene a mancare nella
cellula infettata dal Papilloma un segnale di morte per
apoptosi : la cellula sopravvive anche se danneggiata!!!

E7 non è molto diversa,essendo comunque una proteina


del virus che viene a regolare la proteina retinoblastoma
(Rb)

Anche la proteina Rb è importantissima per le nostre


cellule perché regola il nostro ciclo cellulare

Se viene alterata la regolazione del Rb,quello che


accade è che le nostre cellule si trovano in maniera incontrollata in una fase S di sintesi

Quindi le cellule non sono solo danneggiate ma continuano ad essere in una fase di sintesi
(quindi si duplicano)

Il virus vuole che la cellula sia viva e soprattutto vuole che la cellula sia in una fase di
sintesi,questo perché questo virus non produce una propria DNA polimerasi e usa quindi
quella umana

Per replicarsi necessita di far sì che le cellule infettate siano attivamente in una fase S

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


200
Però la cosa strana e assurda è che tutto questo avviene in maniera molto particolare
perchè è regolato dal virus

Il virus produce infatti E2 che a sua volta regola E6 ed E7 e queste due a loro volta vanno a
creare un grande danno alle nostre cellule : è assurdo!

HPV : Replicazione
/

Il virus non entra all’inizio a livello cutaneo


legandosi allo strato superiore della cute ma
entra perchè trova piccole fessure legate a
traumi ,ferite ed abrasioni e sfrutta quindi
questi casuali tagli che trova e va ad inserirsi
al livello della cute per arrivare fino allo strato
basale

Arrivato qui il virus riconosce i recettori


delle cellule basali : il virus si deve per
forza andare ad addentrare per legare le
cellule basali!

Una volta legate le cellule basali il virus


innesca il suo processo di replicazione

Qua ci sta una parte che non mi andava di


fare minuto 24

All'inizio il virus produce soltanto le


proteine early

Mano a mano che la cellula infettata


differenzia e passa dallo strato basale al
successivo strato spinoso , comincia a duplicare il suo genoma

Il virus,mano a mano che la cellula sale e va nello strato granuloso , produce anche le
proteine late ed ecco quindi che il virus riesce ad assemblare i nuovi virioni

I nuovi virioni vengono rilasciati nello strato corneo che normalmente viene ad esfoliarsi e il
virus sfrutta questo processo per uscire dalla cute

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


201
Questa è la modalità più nota per descrivere come il virus entra e replica : il virus entra
facendo una U in pratica!!!

Il virus infetta la cellula


basale che si differenzia e
mano a mano che si
differenzia il virus produce le
proprie proteine,rilasciando
alla fine i propri virioni

Quando il virus si trova


nell’ultimo strato,esso induce
anche nelle cellule una
grandissima produzione di
cheratina : ecco perchè si
formano le verruche!

Quindi quando si brucia una verruca,bisogna anche andare in profondità

Lo stesso discorso vale per la formazione di


condilomi genitali

HPV : ingresso
/

nella cellula ospite


Ci sono delle ipotesi per quanto riguarda
l’antirecettore del Papilloma virus

Ipotesi 1 : probabilmente l’anti recettore è


L1 ed il recettore è l’eparan solfato

Ipotesi 2 : molto probabilmente vi è


questo legame L1-eparan solfato ma vi è
bisogno anche di un cambio di
conformazione della proteine L2 del
capside : un cambio di conformazione
che serve per esporre un sito
normalmente nascosto della L2 che è un sito di taglio per la furina,che è un nostro enzima

HPV Replicazione
/

Abbiamo detto che la replicazione del virus è una


replicazione nucleare

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


202
Vi faccio notare che il virus, essendo nudo, poteva entrare in due modi : per endocitosi
oppure per traslocazione

Il virus entra per endocitosi e si deve perciò liberare dalla vescicola endocitica tramite
l'acidificazione della vescicola

Questo meccanismo di acidificazione delle vescicole consente alle vescicole endocitiche di


subire un’apertura ed è usato molto negli orthomyxovirus
(influenza)

HPV patogenesi
/

Sono presenti ampi vacuoli circondati da aloni chiari nelle


cellule, che quasi certamente corrisponde a infezione da HPV

HPV e oncogenesi
/

Perché il papilloma può dare un tumore?

Il virus ha un genoma a DNA a doppio filamento simile al nostro, ma è circolare

In genetica però tutto ciò che è circolare può andare a finire dentro una struttura lineare e far
avvenire una ricombinazione genetica tramite un meccanismo di crossing over

Quando HPV riesce ad integrarsi esso diventa potenzialmente cancerogeno

È per questo che si dice ad alto rischio : il rischio è la capacità che ha il ceppo di inserirsi ed
integrarsi nel genoma

È sufficiente che il genoma del virus si integri nel nostro per dare un tumore?
No (vedasi come esempio HIV)

Il problema è che il gene della proteina E2 non entra completamente ma entra a metà nel
genoma umano

E2 quindi non può più controllare


E6 ed E7 : la p53 sarà sempre
sequestrata e degradata (non
avverrà mai la apoptosi) e il ciclo
cellulare sarà sempre in fase S

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


203
In queste cellule quindi si innesta un processo simile a quello di una cellula tumorale

Ci sono varie idee su quanta parte del genoma di HPV entri nel nostro genoma.

La porzione evidenziata in blu è quella che si integra (si nota la sequenza E2 tagliata che
non entra completamente nel nostro genoma, determinando un mancato controllo di E6 e
E7)

Epidemiologia
/

La trasmissione è prevalentemente
sessuale (IST)
Sembrerebbe però anche esserci una
normale trasmissione da contatto con
oggetti contaminati detti fomiti (oggetti
contaminati da virus, come asciugamani
bagnati)

Anche dopo moltissimi anni si può avere un cancro (0,8%)

Non vi è un farmaco contro l'HPV, ma vi è una vaccinazione contro i


ceppi 16 e 18,ma anche contro altri ceppi

/ Adenovirus
Sono una famiglia di virus nudi a DNA e sono usati come vettori virali
di vaccini (Per esempio Astrazeneca e Johnson e Johnson)

Il nome deriva dal fatto che loro sono stati isolati per la prima volta nelle adenoidi umane
(1953)

Ve ne sono di tanti tipi


Quelli che interessano a noi sono quelli che infettano l'uomo e sono
almeno 52 diversi

Gli Adenovirus umani sono stati ulteriormente suddivisi in sette


sierotipi (A-G) in base al loro genoma

Gli Adenovirus sono molto diffusi e sono molto distribuiti a livello di


tropismo : possono infettare
- L'occhio

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


204
- L'apparato respiratorio
- Apparato gastro intestinale
- Apparato uro genitale

Si tratta di virus che nella maggior


parte dei casi non danno nessun
sintomo o sintomi banali
Spesso si può anche avere a che
fare con delle infezioni
asintomatiche o lievemente
sintomatiche : tutto dipende dal
ceppo che infetta e dal sistema
immunitario della persona

Classificazione
/

A noi interessa l'Adenovirus


umano

Nel vaccino Astrazeneca è


usato l'Adenovirus dello
scimpanzé, innocuo per l'uomo

È stato scelto quello dello


scimpanzé perché noi non
Possiamo sapere di quali Adenovirus siamo stati infettati durante la nostra vita (a meno che
non abbiamo vissuto tutta la vita con le scimmie )

I diversi sierotipi di Adenovirus umani sono identificati con le lettere A-G e sono
classificati in base al loro genotipo

Inoltre In base al loro genotipo, gli Adenovirus hanno un certo tropismo per una
parte del nostro organismo

Per esempio gli Adenovirus A hanno un tropismo per il tratto gastro intestinale,
mentre quelli del gruppo D riescono ad infettare anche gli occhi

Struttura
/

Hanno un capside con una classica simmetria icosaedrica e all'interno di questo capside è
racchiuso il genoma di DNA a doppio filamento e lineare (era peggio se fosse stato circolare
perché il circolare riesce ad integrarsi)

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


205
/ Struttura capsidica
La struttura capsidica è un po’ complicata, non tipica di un virus nudo

La struttura consiste in un icosaedro fatto di tante facce triangolari e di tanti vertici

Le facce sono formati dagli esoni (le


proteine strutturate a gruppi di 6)
I vertici sono formati da pentoni
(proteine raggruppate a gruppi di 5)

Questa struttura a esoni e pentoni è


comune a tutti gli icosaedri

In questo caso però, al livello


del pentone si diparte una
specie di antennina che
prende il nome di fibra, che è
importantissima per la fase di
attacco del virus alle nostre
cellule

Il virus utilizza questa struttura


che esce dal pentone per
avere un antirecettore
adeguato per infettare le
nostre cellule

La struttura del genoma è piuttosto complessa perché le proteine del


capside sono tante

Guardando l'immagine, in verde ci sono le proteine riferite all'esone


indicate con i numeri romani (II, IV, IIIa, VIII, IX,.. )

La base del Pentone è formata dalla III mentre la fibra è formata dalla IV

Vi sono altre proteine importanti che si vanno ad associare dentro il capside e si vanno a
associare con il genoma, come la proteina TP

La proteina TP serve come innesco perché si abbia l’azione da parte della polimerasi virale
L'adenovirus ha la propria DNA polimerasi che per funzionare ha bisogno di un innesco , a
differenza dell’HPV

La presenza di tutti queste proteine fa supporre la presenza di un grande genoma, ma i virus


non possono permettersi di avere un genoma grande

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


206
Il virus ha infatti bisogno di tanti mRNA per le varie proteine, e se li riesce a procurare
perché molti mRNA condividono lo stesso promotore del gene, solo che si formano come
diversi mRNA perché quello che accade è uno splicing alternativo

Che significa Splicing alternativo?

Il DNA è letto dalla RNA polimerasi che produce un filamento complementare di mRNA
Ci sono però dei casi che prendono il nome di splicing alternativo in cui questi mRNA non si
formano per semplice lettura da parte dell'RNA polimerasi

In realtà l'RNA polimerasi legge e mette insieme delle sequenze


Queste sequenze prendono il nome di esoni, mentre quelle eliminate prendono il nome di
introni

Genoma
/

Ovviamente si formeranno prima le proteine precoci funzionali e poi le proteine tardive

La cosa strana che questi virus fanno è che usano entrambi i filamenti spostandosi su due
direzioni : filamento D (da sx a dx) e filamento complementare S (da dx a sx)

Quindi fa questo movimento di lavoro con la sua polimerasi spostandosi in due direzioni su
entrambi i filamenti

Questo per dire che i geni importanti stanno su entrambi i filamenti e non sono copie come i
nostri ma sono proprio geni differenti che stanno su diversi filamenti

Proteine precoci
/

Rispetto al Papilloma, l'Adenovirus produce una propria DNA polimerasi per replicare il
genoma

La DNA polimerasi è prodotta dalla proteina E2b


(essendo il risultato di una stessa sequenza riarrangiata in maniera diversa in base al modo
in cui si riarrangia si ha E2a ( TP, primer) e E2b)

Le proteine E1a e E1b sono proteine oncogene che stimolano la crescita cellulare,legandosi
alle proteine p53 e p105rb,che sono soppressori della crescita cellulare.
Replicazione-attacco grazie alla base del pentone e alla fibra, la penetrazione avviene
grazie alla base del pentone.
I recettori sono molti.
Possono infettare l’apparato gastro intestinale e l’occhio.
Tutto dipende dalla struttura che riconosce il recettore.

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


207
Il virus entra per endocitosi ed esce tramite acidificazione della vescicola, tutto ciò di
proteico cambia conformazione in modo tale che il virus possa uscire e produrre nuovi
virioni.

CATONE GIORGIO MICROBIOLOGIA


208
Microbiologia Maggio

LEZIONE 4/5

Argomento : Herpes Virus

HERPES VIRUS:
Rappresentano una grande famiglia di virus a
DNA che infettano animali come mammiferi,
pesci, uccelli e rettili.

Il nome “HERPES” deriva dal greco e significa


strisciare poiché, si spostano da un distretto
all’altro

Sono di natura infettiva e presentano una famiglia molto grande. Può infettare diversi
tipi di animali.

Sono herpes virus:

-HSV-1

-HSV-2

-VZV

-CMV

-HHV-6

-HHV-7

-EBV

-HHV-8

Sono tutti virus a DNA, classificate in


tre sottofamiglie: alfa, beta e gamma.

Gli alpha sono:HSV1,HSV2,VZV.

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


209
I beta sono: CMV,HHV6,HHV7.

I gamma sono EBV,HHV 8.

Ciò che li differenzia, è: la velocità di replicazione,


gli effetti citolitici e il tropismo cellulare. Infatti gli alfa
replicano nelle cellule epiteliali, mucosa genitale e
orale. I Beta replicano nelle cellule epiteliali,
monociti, linfociti. I Gamma replicano nei linfociti B e nelle cellule endoteliali.

STRUTTURA:
Tra di loro hanno strutture simili con DNA a doppio
filamento, racchiuso in un capside icosadeltaedrico,
vengono riconosciuti i capsomeri. Il virus è rivestito da
envelope o pericapside, formato da un doppio strato
fosfolipidico, dove vi sono inserite le glicoproteine. Le
glicoproteine sono: gB, gC, gD,gE, gH, gL, gG . Inoltre, è
presente il tegumento che è uno strato proteico amorfo
composto da proteine tra cui la VP16, importante per la
cascata genica virale. E poi c’è il nucleocapside di forma
icosaedrica.

REPLICAZIONE:

Inizia con la fase di adsorbimento: le glicoproteine


dell’envelope si legano a
recettori cellulari, l'eparan
solfato presente in tutte le
cellule, quindi virus si avvicina
alla cellula ospite. in questo
caso, gli herpes virus si legano
alle eparansolfato. Nello specifico le glicoproteine legano l’eparan solfato e quindi il
virus si avvicina alla cellula ospite , facilitando il legame di altre proteine a recettori
specifici che dipendono da cellula a cellula. Ad esempio, nel caso di HSV 1, il
recettore specifico è la pectina 1, quindi prima c’è un legame con le eparansolfato e
poi con la pectina 1. Questo legame consente la fusione dell’envelope con la
membrana cellulare e la penetrazione (SECONDO PASSAGGIO ) del virus nella
cellula ospite. Dopo questa fusione, entrano nel citoplasma il materiale genetico
racchiuso nel capside
con le proteine del
tegumento. Il capside
sfruttando i microtubuli
entra nel nucleo della
cellula e a quel punto

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


210
rilasciano il DNA, sfruttando i pori della membrana nucleare. Il DNA virale entra e
inizia la trascrizione dei geni virali.

Ciclo replicativo:

Attraverso la formazione di un
complesso di glicoproteine virali, il
virus entra nella cellula tramite la
fusione di envelope con la
membrana citoplasmatica e rilascia
il nucleocapside. Il nucleocapside
rilascia il genoma a DNA nel
nucleo. Il DNA si circolarizza e da
inizio all’espressione di vari geni
virali secondo un processo a
cascata.

Le tre fasi delle cascate sono:

1) Il DNA virale è infettante e


viene riconosciuto dalla cellula , come gli RNA +.
Attraverso la RpDd cellulare, geni specifici del DNA
virale , vengono trascritti in un mRNA alfa che viene
tradotto in proteine precocissime alfa che si legano al
DNA virale e cellulare, ossia proteine importanti per la
regolazione della trascrizione genica e per il controllo
del metabolismo cellulare.

2) Le proteine precocissime
innescano la sintesi di mRNA
beta che viene tradotto in
proteine precoci che
comprendono enzimi come la
DNA polimerasi virale

3) Le proteine precoci innescano la


sintesi di mRNA gamma che
viene tradotto in proteine tardive
strutturali di envelope e
nucleocapside. In particolare, la
DNA polimerasi virale permette
la replicazione del genoma virale nel caso di una infezione produttiva e non
latente.

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


211
A questo punto si formano anche le strutture proteiche del virus. Il tegumento si
forma al livello della membrana nucleare durante la gemmazione nel citoplasma.
L’envelope si forma dalla gemmazione attraverso il RE.

CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DEGLI HERPES VIRUS

-Infezione latente: il virus entra nella cellula ospite, ma poi si


blocca tutto, non si integra con il genoma cellulare, rimane
tutto silente. Vengono trascritti solo le sequenze LAT,
microRNA, vanno a targare la formazione di mRNA alfa e
quindi delle proteine precocissimi così da non permettere la
loro trascrizione. Si stabilisce la
latenza perché la determinata
cellula non è metabolicamente
predisposta o può esserci una
pressione del sistema
immunitario, quindi si nasconde.
In altri casi ci può essere la
fuoriuscita periodica in condizioni
di stress.

La condizione di latenza è presente nei neuroni, poiché sono cellule differenziate,


dunque i virus ALFA possono nascondersi li.

I virus beta hanno latenza nei monociti, cellule staminali, linfociti T, che coincide
con lo stato primario di infezione.

I gamma hanno latenza in linfociti B, ma KSHV nello specifico non si sa dove ha


latenza.

MANIFESTAZIONI:

Hanno manifestazioni diverse:

-Gli alfa, infettano le cellule epiteliali, si nascondono nei


neuroni, ma mostrano infezioni sempre nello stato primario
ovvero vescicole sul labro. Anche quello genitale torna
sempre nel suo stato primario.

-La varicella inizialmente si estende per tutto il corpo. Quando si riattiva, torna
solo in una determinata zona del corpo.

-HHV 8,non da infezione primaria ma da latenza con tumore della pelle (sarcoma
di kaposi) nelle persone immunocompromesse, (pazienti con AIDS).

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212
-HERPES SIMPLEX: porta alla formazione di
vescicole, è diffuso nella popolazione e ci si
infetta da piccoli. La latenza avviene al livello dei
gangli sensitivi del trigemino. Ricompare, se
sottoposti a stress, raggi UV, febbre. Entra nella
mucosa oro-facciale, SNC, portando ad
encefalite epatica con danni a lungo termine.
Durante il parto, il virus può trasferirsi al
neonato, può provocare encefalite per una
risposta immunitaria letale a causa di:
convulsioni, problemi neurologici. Il virus al livello cerebrale può essere
asintomatico, si cerca nel liquor o con l’analisi sierologica delle IgM (virus in
corso). Accumulato, può portare danni correlati alla malattia di Alzheimer.

TERAPIA:

Il farmaco più utilizzato


per le infezioni erpetiche
è Aciclovir, analogo della
guanosina. Inibitore della
DNA polimerasi virale,
una volta inserito nella
catena nascente di DNA
virale, blocca la
replicazione. È un
profarmaco, viene dato
nel trattamento cutaneo,
in alcuni casi in via orale
e non può essere
utilizzato in caso di
latenza. È profarmaco perché viene
riconosciuto dalla chinasi virale “timidina
chinasi” che fosforilandolo, aggiunge il
primo gruppo fosfato, gli altri due vengono
aggiunti da chinasi cellulari. Potrebbe
bloccare anche la DNA polimerasi cellulare,
ma ha più affinità per quella virale. La
forma trifosfato di aciclovir incorporata
nella molecola di DNA virale nascente,
causa la terminazione della sintesi di DNA
da parte della DNA polimerasi virale.

Può essere utilizzato anche per endovena, nell’encefalite in maniera molto


precoce (entro le 24 ore) altrimenti non si ottengono gli effetti desiderati.

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


213
Si può usare anche il famciclovir

-HSV2 : colpisce la mucosa genitale e si


nasconde nei gangli sacrali. Può dare anche
infezione labiale. Quando si riattiva torna allo
stato primario che risulta essere meno severa
della prima comparsa.

VARICELLA ZOSTER VIRUS:

E’ molto diffusa, infetta le cellule respiratorie con


riattivazione nota come fuoco di sant’antonio.
L’infezione avviene tramite contatto di
goccioline ed è molto contagioso.
Manifestazione clinica su tutto il corpo, va a
stabilire latenza, nei gangli dorsali, può
rimanere nascosto sempre e in alcune
persone si può riattivare, infetta i linfociti, passando agli organi
linfoidi. Si è contagiosi prima della comparsa dei sintomi. Il
Fuoco di Sant’ antonio si presenta lungo i nervi su cui il virus
striscia, non siamo protetti da questa riattivazione per chi non
ha avuto il vaccino, compare in caso di immunodeficienza
anche se si ha avuto la varicella e se si è vaccinati nelle
persone over 60.

Anche nel caso di varicella non c’è bisogno dell’ analisi di laboratorio, vedere il
sierologico, oppure tramite tecniche PCR e di rilevazione del genoma sono utili
specialmente per la patologia sistemica e neuronale. Oppure tramite la biopsia
delle vescicole.

la terapia se fatta presto può limitare l’infezione, altrimenti è presente il vaccino


che ha alta efficacia.

-CITOMEGALOVIRUS BETA
VIRUS

Altamente diffuso, infetta cellule


epiteliali e linfociti, può essere
congenita. La sintomatologia
dipende dallo stato di salute della
persona. Può dare complicanze
al livello del cuore. Non si sa il
sito di latenza e non si sa se le
complicazioni sono dovute alle
riattivazioni o alle infezioni

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


214
primarie. La diagnosi avvengono
tramite PCR e sierologia, per la
terapia vengono utilizzati analoghi
aciclovir ma non hanno molta
efficacia, non c’è il vaccino. È un
problema per i casi di trapianti, infatti
avvengono somministrazioni antivirali
prima e dopo. È Subdolo.

-HHV6

Definita sesta malattia, Infetta cellule


epiteliali, linfociti T e NK, associati a
sclerosi e Alzheimer ,malattie neurodegenerative, ma
con associazione meno forte.

Analisi tramite sierologia, no trattamento

-HHV7

È stato isolato più recentemente

-EBV

L’infezione primaria può dare mononucleosi, ci


si infetta in età adolescenziale, infetta sia le
cellule epiteliali che linfocitarie. Le glicoproteine
dell’envelope si legano a dei recettori di
membrana che sono diversi tra cellule epiteliali
e cellule linfocitarie e la membrana cellulare si
fonde con l’envelope del virus. Il virus entra e il
capside migra verso il nucleo, lì rilascia il DNA
e a quel punto, decide se replicare o stabilire
una latenza. Generalmente nelle cellule
epiteliali si replica, mentre nei linfociti può dare
latenza o replicare, in base alla condizione del
sistema immunitario.

Infezione primaria: mononucleosi, forte mal di


gola, replicazione attiva nella faringe che può
essere sintomatica o meno, può dare
complicazioni nel fegato e cuore. Può essere
associato a tumori: linfoma di Burkitt a carico
dell’oncogene c-myc. Può essere associato ad altri linfomi: Hodgkin e linfomi di
pazienti con AIDS. L’infezione cronica e persistente da EBV è stata associata alla
sindrome da affaticamento cronico ovvero astenia, febbricola, mialgie.

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


215
Analisi sierologica e nel caso dei tumori analisi
istologica

Farmaco: limita la
replicazione

-HHV8

Non si conosce
manifestazione primaria, ma
per la sua riattivazione,
avviene tramite lesioni, attraverso lo scambio di fluidi
corporei e viene diagnosticato quando è associato ai tumori.

LEZIONE 6/5

Argomento : Patogenesi delle infezioni virali

PATOGENESI INFEZIONI VIRALI


Patogenesi: studio dei meccanismi
attraverso cui viene fuori una malattia.

Infezione e malattia non sono sinonimi.

Infezione = introdurre agente microbico


nel nostro organismo; avviene con una
frequenza elevatissima;non tutti gli agenti
microbici provocano malattia. Da cosa
dipende il fatto che emerga una malattia?

- Primo fattore: CARICA MICROBICA, ovvero numero di organismi che ci


infettano.
- Secondo fattore: VIRULENZA, ovvero la capacità di questo agente di
produrre la malattia. In base alla risposta dell’ospite solo alcune persone si
ammalano.

Le risposte dell’ospite sono composte da:

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


216
la risposta immunitaria, interferone, lo stato di salute generale, l’età, il sesso, altre
patologie intercorrenti, ambiente, assunzione dei farmaci, la nutrizione. Lo stato
nutrizionale è importante, al pari del tipo di vita e dove si vive.

Cosa si intende per malattia?

Infettività: capacità di replicarsi in un


certo tessuto(TROPISMO)
determina la capacità di diffondere
in una popolazione

Patogenicità: capacità di arrecare


malattia

Virulenza: grado di patogenicità

Invasività: efficacia con cui il virus colpisce l’intero organismo

Come progredisce una infezione virale?Tramite l’Ingresso nell’ospite,a cui segue la


replicazione nel sito primario di infezione. Qui si attivano tutte le risposte
immunitarie. A questo punto l’infezione può essere fermata grazie al S.I. , oppure è
possibile la diffusione per via ematica, neuronale, linfatica. Non tutti i virus danno
infezione sistemica. I virus sono in grado di progredire per via neuronale. Molti virus
sono ematici o linfatici, altri replicano dentro le cellule (es. HIV nei linfociti), altri
ancora vengono trasportati da monociti o macrofagi, ovvero dalle cellule del sistema
immunitario. Possono quindi replicare in un sito secondario (es,fegato, intestino)

Il sistema immunitario può reagire , ma in alcuni casi una risposta troppo forte come
la risposta infiammatoria, porta alla liberazione di citochine, che sono fattori
infiammatori, quindi se S. I. , non riesce a contenere l’infezione , può succedere che
la stessa risposta infiammatoria può dare patogenesi, es. polmonite, oppure malattia
cronica, es. epatite C.

INGRESSO VIRUS NELLA CELLULA OSPITE:

-tratto respiratorio

-ano

-bocca

-congiuntiva

-abrasioni

-tratto gastrointestinale

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


217
-tratto urogenitale

-cute

-capillari

-artropodi

Nella bocca, si definisce una via


disseminativa oro-fecale,
PREFERENZIALMENTE.. Il virus va nello
stomaco e trova il pH acido, quindi
saranno i virus NUDI, come i picornavirus.
Anche i rhinovirus sono virus nudi, ma si
sono evoluti per crescere a 33 gradi che è
esattamente la temperatura dell’apparato
respiratorio, che è il loro sito di adsorbimento

Via respiratoria: molto comune

Tratto genitale, Congiuntiva: linea sottile di contatto con l’esterno. Infatti


professionisti, quali i dentisti indossano gli
occhiali come protezione

Cute: barriera impenetrabile : solo le


zanzare, che sono veicoli di virus, potrebbero
portare il virus all’interno dell’organismo.
Un’altra via di ingresso per il virus sono tagli
o ferite.

Struttura della cute:

Strato corneo, dove ci sono cellule morte,


quindi non ci può essere replicazione,

Sotto lo strato corneo ci sono i cheratinociti, dove i virus possono replicare,

Sotto c’è lo strato basale, cellule molto attive, es: il virus papilloma, deve arrivare
allo stato basale per replicare e formare le verruche,

Sotto ci sono i vasi, se il virus arriva lì, l'infezione è


sistemica.

Tratto respiratorio: orthomixo, paramixo, rinovirus.

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


218
Fattori che influenzano l’infettività : proprietà fisiche chimiche dei virioni che non
volano ma si trasmettono tramite goccioline nell’aria (forse anche attraverso la
saliva) .Se Le goccioline superano i 5 micron, ci si protegge con la distanza; può
succedere però che esse possono rimanere nell’aria e possono tramutare in
aerosol,la cui direzione è cambiata dalle correnti d’aria.

Non è tanto il calore che incide sul virus, ma i raggi ultravioletti che possono
inattivare molte delle particelle virali.

Tratto Gastrointestinale: Virus che sono stabili a pH acidi,quali Enterovirus, epatite


A,..

Tratto genito-urinario: Virus che replicano attraverso l’apparato genitale,quali HIV,


herpes simplex,
papilloma,che
penetrano tramite
abrasioni dell’epitelio
vaginale e dell’uretra

Congiuntiva: è infettata
dagli adenovirus,che
provocano infezioni
disseminate o infezioni
localizzate,

-Infezioni localizzate: in cui il virus replica solo nella sede di infezione primaria. Il
virus entra, si diffonde tra le cellule vicine, viene rilasciato ad altre cellule e non
raggiunge i capillari linfatici. nel corso di alcuni casi, l’influenza può dare infezione
sistemica a causa del virus che induce una cascata infiammatoria che è in grado di
dare questi sintomi al livello sistemico tramite interferon che è
un complesso di proteine. Esistono: interferoni alfa, beta e
gamma prodotti dalle cellule del S.I. Gli interferoni beta e alfa
sono PRODOTTI da tutte le cellule che vengono invase da
virus; inducono uno stato antivirale alle cellule vicine che per
resistere all’infezione, stimolano cascate al livello sistemico

Infezioni disseminate : virus al


livello sistemico. si diffonde allo
stato basale, dove i virioni
trovano vasi linfatici e sanguigni.

Le tre vie:

Linfatiche

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


219
Neuronale :sia virus neurotropi che cellule nervose, ma anche virus insospettabili,
come il virus influenzale in casi rarissimi tramite il tratto olfattorio: encefalite,
morbillo. Altri virus, herpes, utilizzano i tubuli di
actina che per progredire utilizzano la
moltiplicazione primaria e secondaria.

TROPISMO: capacità del virus di replicarsi e


infettare in un determinato tessuto, con cellule
permissive, ovvero totale espressione della
replicazione. Quindi per far si che ci sia il
tropismo, la cellula deve essere sensibile e
permissiva( Es simplex, che da latenza nel
neurone ,il quale è sensibile ma non sempre
permissivo)

Infezione produttiva=sensibile e permissiva

Infezione restrittiva= sensibile, non


completamente permissiva

Infezione abortiva= cellula sensibile,


non completamente permissiva, per
l’espressione di tutti i geni virali.
produzione solo di prodotti precoci

NATURA DELLA REPLICAZIONE:

quando l’infezione è citocida, il virus


uccide la cellula infettata e
l’infezione è ACUTA.

Infezione latente: malattie recidivanti.

Infezioni persistenti: malattie croniche


data da cellule trasformati (tumori).

ACUTA: da influenza, raffreddore all’inizio


e poi il virus muore. Quindi si ha un picco
iniziale che poi finisce

LATENTE: il virus entra, replica, all’inizia


da infezione acuta, ma poi il virus va nel
neurone,dove la replicazione virale è
assente, e qui rimane in uno stato latente
fino a quando non riesce a replicare
tornando nelle cellule epiteliali, dove si ha

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


220
un’altra infezione acuta. Ritorna allo stato primario tramite nervi

CRONICA PERSISTENTE: epatite B, C. C=quasi tutta la vita. IL S. I. viene attivato,


ma non in maniera acuta a causa della lentezza dell’infezione; si attivano i linfociti T
citotossici che uccidono le cellule infettate dal virus. Danno provocato da parte dei
linfociti T citotossici che uccidono le cellule infettate.

LENTA: morbillo, complicanze dopo anni dalla prima infezione= panencefalite


sclerosante

ESITO PATOLOGICO INFEZIONE:

Lisi della cellula infettata che può concorrere all’azione


patogena tramite lesioni dipendenti dal coinvolgimento
del sistema immunitario.

Abbiamo quindi :

1) Lesioni in organi non infetti: manifestazioni


glomerulo-fritiche, ovvero che bloccano la
funzionalità renale da
immuno-complessi(streptococco), fenomeni
anafilattici ,autoanticorpi (contro le cellule
dell’organismo )

2) Alterazioni di cellule immunocompetenti: depressione immunità cellulo-mediata,


depressione immunità umorale, replicazione virale in cellule immuno-competenti

STRATEGIE DI ATTACCO:

Da virus: molti tipi di virus riescono ad inibire una risposta immunitaria corretta,
ovvero la sintesi delle MHC di classe 1 o 2.

Ruolo MHC classe 1= presentare l’antigene del virus complessato con MHC1.

Se viene inibita la sintesi di MHC1 allora non si monta la risposta immunitaria.

Altre strategie d’attacco sono :

Sintesi di molecole analoghe a fattori di crescita citochina (Capacità di indurre o


inibire apoptosi : molti virus bloccano l’apoptosi e producono dei fattori di
sopravvivenza per far sopravvive la cellula nella quale si replica

Modifica dei meccanismi ossido riduttivi dell’organismo.

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


221
LEZIONE 11/5

Argomento : Virus Epatitici

VIRUS
DELL’EPATITE
EPATITE VIRALE: A, B, C, E

VIRUS EPATITICI MAGGIORI,


ovvero virus che colpiscono
prevalentemente il fegato, hanno un
tropismo per le cellule epatiche.

A ed E=TRASMISSIONE ORO FECALE,


entrano attraverso i cibi, tramite il sistema
ematico ed effettuano l’escrezione tramite le
feci. Alimenti portatori di epatiti: molluschi,
cozze crude, perché filtrano l’acqua in zone
fognarie. La famiglia del virus dell’epatite A
sono: PICORNAVIRIDAE virus, RNA
positivo, virus nudi, resistono a pH acido,
vanno nell’intestino e arrivano al fegato.

Mentre gli E , ovvero gli ORTHO


HEPADNAVIRUS sono a singola catena di RNA e portano epatite acuta, di origine
alimentare.

Mentre i virus dell’epatite B, C, D, G hanno una diffusione parenterale=sangue, latte


materno, rapporti sessuali.

Epatite B: virus a DNA circolare

Epatite C: piccolo, singola catena, envelope,

Epatite D:difettivo, ha bisogno dell’epatite B

Epatite G: famiglia dei FLAVIVIRIDAE VIRUS RNA positivo

(2017: epatite A, Europa 91% di casi)

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


222
Epatite A
: catena RNA positivo, alta
termostabilità ,infezione a 60 minuti a 60
gradi. Condivide la famiglia dei
picornaviridae con altri virus diversi che
appartengono alla stessa famiglia: come
ad esempio, gli enterovirus. Li accomuna la catena
a RNA positiva .Il Virione è a forma sferica, è un
virus nudo,ha un capside icosaedrico, le proteine
virali sono pb1,pb2,pb3,pb4. Esse circondano
l’RNA a singola catena, la cui estremità 5’ha la
sequenza di IRES, ad altissima affinità per i
ribosomi cellulari rispetto a quelle cellulari alla
proteina VPG, che ha una funzione di capping .
L’estremità 3’ ha una coda di poliA che serve a non
far degradare l’RNA, di farlo uscire e farlo
riconoscere da parte dei ribosomi cellulari.

REPLICAZIONE:
Il virus entra per endocitosi mediata da
recettori, l’acidificazione
dell’endosoma permette la
modificazione di proteine del capside e
rilascio del genoma, questo viene
tradotto e si costruiscono le prime
proteine. Questo stesso messaggero
viene replicato con un intermedio
negativo che a sua volta viene di
nuovo copiato in una copia positiva
che uscirà dal nucleo. Verrà
incapsidato e si avrà il virione maturo.
Il tipo di replicazione è veloce, il
rilascio dei nuovi virioni avviene per lisi da accumulo di particelle virali, infatti si avrà
infezione acuta che da luogo a sintomi
riconoscibili. Le maggiori proteine vengono
sintetizzate come una poliproteina che poi
viene scissa della proteasi.

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


223
SINTOMI

Nausea, vomito, ittero, ovvero la


bilirubina che si riversa nel sangue
per la lisi dell’epatocita, poi urine di
colore scuro per la presenza della
bilirubina nel sangue, feci bianche
perché la bilirubina non va a finire
nell’intestino e non colora le feci. Il
Virus vivo viene espulso con le feci. Il
tasso di mortalità è basso, non c’è
malattia cronica. Immunità citotossica fa terminare l’infezione.

Prevenzione: non mangiare molluschi crudi. È cambiata l’epidemiologia. Abbiamo il


vaccino, da virus inattivato che è molto efficace. È cambiata l’epidemiologia perché
nel 1997 c’è stato un aumento di casi di maschi adulti esposti in rapporti
omosessuali, cambiando l’epidemiologia, quindi, non è più imputabile al cibo. In
africa e in india è molto diffusa.

EPATITE B
/

Virus molto più complesso, a DNA


doppia a catena e nell’ultimo pezzo è
monocatenario, esso ha associato
una trascrittasi inversa.

Ha un pericapside, all’esterno ha
proteine HBSag, all’interno invece c’è
la proteina HBcAg ,( proteina del
nucleocapside). Produce altre
proteine che vengono rilasciate ovvero, HBsag
per esempio.

Antigene del pericapside ovvero HBsag

Antigene del core: hbcag(core ag) e


hbeag(solubile).

Le cellule infettate dal virus (di solito il virione


maturo con le sue diverse strutture,quali particelle
di DANE, particelle sferiche e forme tubulari.
Queste strutture sono circolanti, ma solo il virus
maturo da infezione.

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


224
REPLICAZIONE: genoma HBV

La catena completa è l’unica ad essere trascritta. Il gene s, codifica per hbsag,


formato da tre proteine. Il gene C per una proteina hbcag. Il tratto preC codifica per
la proteina del core che viene secreta. Il gene B codifica per una proteina con attività
di polimerasi e trascrittasi inversa. Il gene X codifica per una trans-attivante, che
attiva la trascrizione del genoma virale e alcuni oncogeni cellulari ed è sempre
mantenuto nel processo di integrazione cellulare che porta al carcinoma
epatocellulare.

Quando il virus, entra, entra per fusione, quindi viene liberato il core virale, fatto da
proteina C, più il genoma. Qui abbiamo il completamento doppio genoma DNA, nel
nucleo utilizzando delle polimerasi cellulari. Invece di duplicare il suo DNA, lui
trascrive una catena lunga quanto tutto il genoma di RNA genomico, che esce nel
citosol, racchiusa e incapsidata dentro le proteine che sono una trascrittasi inversa

Quindi nel citosol, è incapsidata dalla trascrittasi inversa e poi viene retrotrascritta da
una molecola di DNA. Non è noto il motivo per cui una parte della catena rimane
monocatenaria.

Il Nucleocapside prodotto va verso le vescicole del golgi e portato verso l’esterno


produce virioni e frammenti virali. Questo DNA incapsidato può anche rientrare nel
nucleo e può riprendere il ciclo di replicazione andando ad integrarsi nel genoma
della cellula ospite, oppure può dare infezione persistente cronica.

Ci si infetta per via parenterale, congiuntiva, perinatale, sessuale. Arriva nel fegato
dove replica. essendo la replicazione, protratta per lungo termine, porta ad una
attivazione cronica della immunità cellulare T citotossica, che riconoscono le
proteine del virus sulla membrana dell’MHC di classe 1 , riconosciuti dai cd8 e
uccidono la cellula infettata, producendo le perforine che bucano la membrana,
inducendo ad apoptosi. Se ciò è protratto nel tempo, può accedere una epatite
cronica, rimaneggiamento del
tessuto, che porta alla formazione
di cancro.

Possibili esiti: infezione cronica da


HBV, può provocare la cirrosi,
sostituzione del tessuto epatico con
tessuto fibroso, (fegato non è più
spugnoso) che porta al trapianto di
fegato. carcinoma

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


225
Vaccino obbligatorio: costituito da hbsag, antigene di superficie del virus. Queste
proteine vengono ottenute da DNA ricombinante, espresso nel lievito, come se
fosse una scatola vuota, quindi non può replicare, ma portare alla formazione di
anticorpi per non ottenere l’infezione.

EPATITE C
Infezione subdola, possono trascorrere anni
dall’infezione senza che il paziente se ne accorga
prima del danno epatico importante. È una
infezione persistente, ci può essere trasmissione.
Ha il pericapside, l’RNA positivo, lineare e il ciclo
vitale avviene nel fegato. Conosciamo 6 genotipi e
molti sottotipi, alta variabilità e decorso
subdolo. Il virus riconosce recettori
cellulari, ed entra per endocitosi, grazie
alle vescicole, viene rilasciato il
messaggero e si inizia la produzione delle
proteine.

Attraverso le vescicole il virus viene portato


in superficie e rilasciato. Il genoma viene
trascritto in negativo e poi in positivo il ciclo
è molto veloce ed è alto il numero di variabile. L’RNA positivo è in una unica
proteina che poi viene clivata.

È variabile perchè ci sono 6 genotipi con molti sottotipi. Differiscono per differenze
antigeniche. È stato coniato il termine di quasi-specie che cerca di spiegare il
numero di varianti, da RNA polimerasi DNA dipendente che da molti errori perché
manca di attività di controllo, per cui non è possibile la produzione di vaccino.

Induce una serie di meccanismi per silenziare la risposta umorale, inibire


l’espressione di MHC e non c’è
risposta efficace di linfociti citotossici.

PATOGENESI:

Lesioni epatiche che dipendono da


reazione immune cellula mediata,
reazione infiammatoria, azione
citocida del virus.

Solo nel 15% dei pz si ha una prima


infezione acuta, nella maggior parte è

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


226
cronica e può portare anche a
carcinoma, modulando le vie cellulari
di sopravvivenza.

Non abbiamo vaccini ma farmaci.

Inibitore proteasi, polimerasi. Sono


specifici per epatite C, molto efficaci.
È possibile che ci siano delle
resistenze,ma questi farmaci la
bloccano, perché la replicazione virale
è soppressa .

Ci si contagia tramite esposizione a sangue infetto, (caso della Romania : vaccini


iniettati con la stessa siringa). Droghe, situazioni non sterili, causata da medici
(iatrogena) adesso però è più limitata. Attenzione alla via congiuntivale, contagio
sessuale con una bassa percentuale e
verticale da madre a figlio. Il soggetto HCV
positivo, non deve essere isolato.

EPATITE E
Virus nudo, orale, asiatico, acuto, da danno
epatico importante, non è subdolo e da
morte elevata. Esiste il vaccino e la morte è
nell'1% 3% dei casi, in gravidanza aumenta
la severità della malattia, ci possono essere
casi di cronicizzazione

EPATITE D
Definito, difettivo, utilizza il virus B come helper, il
pericapside è formato dalle tre proteine che lo
compongono hbsag;

può infettare solo insieme all’epatite B. è


un virus a RNA circolare, ruba hbsag dal
virus B. Il capside consiste di copie della
sola proteina codificata da questo virus e
da una proteina strutturale di epatite B.

Entra per via parenterale. Ci si infetta in


contemporaneamente da epatite B e D,

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


227
da infezione simultanea, non sempre da guarigione. Si può avere superinfezione da
HDV di paziente già infettato da HBV infetto e può dare epatite acuta grave,
cronicizzazione, epatite cronica attiva, porta cirrosi.

Il vaccino di HBV, è valido anche per HDV perché la proteina hbsag è uguale.

EPATITE G
Virus rivestito, appartiene ai flaviviridae , viene trasmesso per via parenterale e può
dare infezione cronica.

LEZIONE 13/5

Argomento : Orthomyxovirus

ORTHOMYXOVIRUS
-È un Virus a RNA negativo

-Myxo=muco

-Paramyxo=parainfluenzali.

-Cresceva in uovo embrionale di pollo (ortomyxo) perché è un


tessuto vivente, per produrre il virus in grande quantità.
Embrione perché cellule non differenziate che sono attive
metabolicamente.

-Pandemia 1918. Morti, tra giovani e adulti. L’infezione si


presenta in forma epidemica, si trasmette da persona a
persona. Il virus estremamente variabile

- contiene 7 generi di virus, ma solo 4 sono patogeni per


l’uomo:

-thogotovirus

-Isavirus

-Quaranjavirus

-influenzavirus , A B C (PATOGENI PER L’UOMO)

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


228
-Ha un genoma segmentato, RNA
circondato da polimerasi, cioè
proteine con funzione polimerasica,
perché servono per fare iniziare il
ciclo replicativo, sono RNA
polimerasi di diverso tipo e vanno a
costituire un complesso polimerasico.

Intorno al genoma ci sono proteine


M1= sostiene virus, fa da calamita tra
nucleocapside e superficie cellulare.

M2=proteina importante per la funzione di canale ionico. Serve a far entrare ioni H,
che acidificano la struttura e rompono legame tra nucleocapside e envelope.

ENVELOPE:

Deriva dalla membrana cellulare, ci sono proteine emoagglutinina e neuraminidasi.


Emoagglutinina=per agganciare virus a recettore cellulare.
Neuraminidasi=fuoriuscita virus.

-VIRUS PATOGENI PER L’UOMO

I virus patogeni per l’uomo sono di tre tipi, la


loro differenziazione si basa sulla diversa
struttura antigenica delle proteine di
superficie acquisite in seguito a mutazioni. il
virus A, circola nell'uomo, negli animali
selvatici e domestici. Quindi, è a
circolazione zoonotica. Esso circola
liberamente in natura e non si
eradica. Se circolasse solo
nell’uomo si eradicherebbe. Il
virus di tipo B porta piccole
epidemie nei bambini e il virus di
tipo C è presente in forme lievi,
non da epidemie.

I virus di tipo A B C, sono anche suddivisi in sottotipi, in base alle proprietà


antigeniche in superficie, ovvero HA= EMOAGGLUTININA e NA=NEURAMINIDASI.
Infatti il virus di tipo A ha i sottotipi: H1N1, H3N2, H5N1 e il virus di tipo B ha i
sottotipi: Un tipo di HA e un tipo di NA.

TIPI DI PROTEINE:

Emoagglutinina e Neuraminidasi:

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


229
-Conosciamo 18 tipi di Emoagglutinina e
10\11 di neuraminidasi. Differiscono tra di
loro in base alle sequenze ammionacidiche
, quindi, in base alla capacità più o meno
forte di riconoscere il recettore. Tra i 18
sottotipi di emoagglutinina , alcuni
riconoscono uomo e altri solo uccelli, altri,
oltre gli animali selvatici e domestici,
riconoscono i cavalli. Tutti i sottotipi
preferiscono le cellule dell’apparato
respiratorio.

-Per definire il ceppo di influenza in un


determinato anno è necessario: tipo virale,
origine geografica, numero del ceppo, anno dell’isolamento, sottotipo virale. Da tutte
queste informazioni si ottiene la carta di identità del virus in un determinato anno.

CICLO REPLICATIVO VIRUS:

1) ATTACCO AI
RECETTORI: L’acido
sialico si lega ai
recettori della cellula
ospite mendiante la
proteina (HA) del
virus.
Successivamente il
virus entra per via endocitica.

2) ENTRATA DELLA PARTICELLA VIRALE :


Dopo l'ingresso, il virus deve superare
la membrana plasmatica e si deve
scapsidare. Si forma una vescicola
endocitica a pH acido contenente la
particella virale. Affinché questa
particella virale possa essere liberata
nel citoplasma deve avvenire la sua
acidificazione, ciò avviene mediante
l’azione della proteina M2 che fa
entrare nella struttura del virus gli ioni
H+, permettendo la rottura del legame tra il nucleocapside ed envelope,
preceduto dal cambio conformazionale delle proteine virali (HA), al quale

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


230
segue la fusione dell’envelope con la membrana dell’endosoma: il virus viene
liberato nel citoplasma.

3) TRASCRIZIONE E REPLICAZIONE: Il
nucleocapside è ancora formato da 7
segmenti di RNA negativo. I segmenti
devono essere circondati da polimerasi.
Quindi la successiva fase che avviene nel
nucleo, consiste nell’aggiunta di
frammenti di innesco per la polimerasi
stessa. Gli RNA virali scippano alla cellula
i frammenti all’interno del nucleo e da qui,
avviene la trascrizione. L’RNA virale
negativo, viene trascritto e ogni
frammento produce mRNA e l’RNA che è
entrato nel nucleo, viene trascritto in
messaggero, quindi la proteina contemporaneamente sintetizza la copia
genomica positiva per poi essere nuovamente trascritta in negativa. A questo
punto il nucleo si riempie improvvisamente di RNA virali, contenenti una serie
di possibili errori. In ogni caso, ogni frammento codifica per la sua proteina,
quindi quando vengono trascritti tutti questi messaggeri, vanno nel citosol,
trovano i ribosomi e vengono prodotte le proteine, per prima, le polimerasi,
che permettono la produzione di altri filamenti.

4) TRADUZIONE E ASSEMBLAGGIO : Nella fase di traduzione e assemblaggio che


avviene nel citoplasma, alcune delle proteine tradotte passano dal reticolo
endoplasmatico nel golgi,( poiché devono subire processi di glicosilazione) e
poi sulla membrana cellulare. Ad esempio, la proteina M1, va verso la
membrana e riconosce in nucleocapside (contiene i specifici frammenti),
facendo da collante tra nucleocapside e membrana cellulare.

5) GEMMAZIONE:
Come ultimo
passaggio, il
virus si
assembla e poi
viene rilasciato.
Qui,ha un ruolo
importante la

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


231
neuraminidasi che taglia i legami residui tra particella virale (che esce) e
acido sialico. L’emoagglutinina riconosce l’acido sialico e la neuraminidasi
taglia il legame. La neuraminidasi, quindi libera il virus nell’ambiente
extracellulare per infettare nuovamente altre cellule.

(Oltre a tagliare, la neuraminidasi interviene nel prevenire la formazione di aggregati


tra virus e favorisce la rimozione dell’acido neuraminico o sialidasi).

SPECIFICITÀ’ DEI RECETTORI DI SUPERFICIE:

- L’Emoagglutinina che riconosce il recettore umano è diverso da quello


animale. La differenza tra recettori specifici è tra il legame che lega l’acido
sialico ( insieme di zuccheri che sta sulla superficie di glicoproteine), con
legami specifici in posizione alfa 2-3 o 2-6. L’Emoagglutinina dei virus umani
riconosce l’acido sialico in posizione alfa 2-6. L’Emoagglutinina dei virus aviari
posizione alfa 2-3. Il Suino ha sia 2-.3 che 2-6.
- Nel caso in cui l’infezione arrivasse in profondità, ovvero al livello dei
bronchioli, si avrà una elevata patogenicità, in quanto a quel livello esistono
anche i legami specifici in posizione alfa 2-3.

IN OGNI CASO, il virus entra e


interviene l’emoagglutinina

- Come fa l’emoagglutinina a
fondere l’endosoma?
L’emoagglutinina comprende due catene proteiche H1 H2. Avviene perché a pH
acido l’endocita scopre il sito fusogeno dell’emoagglutinina e avviene la fusione.
Quindi, all’inizio l’emoagglutinina non è in grado di
fondere perchè è intera e il sito fusogeno è coperto, il
pH attiverà tutto, quindi fonde la membrana e libera il
nucleocapside.

PATOGENESI:

sito primario: bronchi

tutte le cellule delle vie respiratorie hanno recettori per


HA.

Il virus riesce a superare il muco delle secrezioni


respiratorie grazie alla neuraminidasi

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


232
Il virus replicando causa danni all’epitelio ciliato rendendolo più suscettibile alle
superfici batteriche. Infatti i morti più frequenti sono gli anziani.

In genere il virus non da viremia, non si osserva nel sangue, ma da lo stesso sintomi
sistemici, cioè febbre, mal di testa, ossa, muscoli, ovvero sintomi diffusi in tutto
l’organismo. Quindi dipendono dall’infiammazione (chemochine infiammatorie e
interferone alfa-beta, ovvero citochine antivirali). Il problema è che esso è stato
utilizzato nella terapia antivirale, ma quando viene somministrato provoca la stessa
sintomatologia di una influenza classica. quindi non si usano più questi trattamenti
con interferone alfa e beta.

COMPLICANZE:

Otiti, bronchiti, sinusiti ecc e complicanze extra respiratorie, soprattutto nelle persone
anziane

meccanismi difesa

INFEZIONE AUTOLIMITANTE

PRODUZIONE DI INTERFERONE:

PRODUZIONE ANTICORPI:

Avviene a quattro settimane


dall’infezione, permangono e
diminuiscono gradualmente nel corso
della vita: IGM, subito poi IGG, poi IGA
secretorie, risposta umorale locale,
tappezzano le mucose.

Inizialmente intervengono i linfociti CD8,


attivi contro le infezioni virali a differenza
delle 4 settimane.

Il virus si modifica sempre, quindi ha


un'elevata variabilità antigenica che riguarda
soprattutto le superfici ma anche
internamente, quindi ogni anno abbiamo
l’influenza.

Il fatto che si modifichi, è data da antigenic


drift= deriva antigenica e antigenica
shift=cambiamento totale

Drift: consiste in variazioni modeste e


antigeniche significative delle proteine primarie dovuta a mutazioni casuali durante la

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


233
replicazione, infatti la polimerasi non ha un
sistema molto efficiente del sistema di bozza
per cui si accumulano in continuazioni queste
mutazioni che danno origine a cambiamenti
significativi della proteina solo quando la
mutazione si accumula in punti specifici della
proteina: EPIDEMIA STAGIONALE

Shift:

fenomeno molto diverso che da luogo alla


formazione di virus completamente nuovo, esempio del suino, infatti la presenza
contemporanea di recettori, si possono ricombinare e fanno emergere virus
completamente nuovi. Si diffonde con estrema rapidità, non è necessariamente
virulento. possono provocare le pandemie:

nel 2009, arrivano i primi risultati da virus antigenicamente nuovo. Uomini che si
sono infettati da animali. OMS ha dichiarato la pandemia del virus suino. Non era
così grave come infezione, questo spiega perché non raggiungeva l’albero
respiratorio inferiore, attivando lo storm
citochimico.

VACCINI:

- Vengono prodotti ogni anno, per mettere


in commercio un vaccino ad ottobre o
novembre, le aziende devono cominciare
almeno 6 mesi prima e la composizione
del vaccino si basa sulle informazioni sui
ceppi virali circolanti sull’andamento delle ILI raccolti dal global influenza
surveillance network dell’OMS. Ci possono essere errori, perché va in base
alle probabilità , tra un emisfero e l’altro. Mediamente funzionano molto bene.
I Farmaci inibitori di rilascio virus, non funzionano molto.

LEZIONE 18/5

Argomento : Retrovirus

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


234
RETROVIRUS
I RETROVIRUS, sono una grande famiglia associata a molti tipi di patologie umane
e diverse tra loro come neoplasie, anemie, immunodeficienza e malattie
neurologiche di tipo degenerativo.

Tutti i retrovirus sono accomunati dalla presenza dell’enzima RT o TRASCRITTASI


INVERSA, una DNA polimerasi RNA dipendente in grado di retro-trascrivere il
genoma da RNA a DNA.

Ø Essi sono virus rivestiti e hanno forma sferica. Il capside contiene DUE COPIE
(diploide) di genoma a RNA a polarità positiva, quindi, non sarebbe necessaria la
retro-trascrizione,(es: Togavirus), mentre i retrovirus hanno questa modalità.

VECCHIA CLASSIFICAZIONE: prevede 3


sottofamiglie, quali:

Oncovirus= provocano trasformazione


neoplastica nelle cellule bersaglio infettate.
Comprende 5 generi, tra cui il più importante a
interesse umano è il genere
DELTARETROVIRUS.

Spumavirinae= non sono ancora associati a


nessuna patologia umana. Causano però una caratteristica citopatologia vacuolare
“schiumosa”.

Lentivirinae= virus lenti che causano malattie croniche debilitanti e


immunosoppressione. Comprende un genere solo, quello dei LENTIVIRUS a cui
appartengono: HIV1, HIV2.

NUOVA CLASSIFICAZIONE:

Stessa classificazione.

STRUTTURA HIV ( LENTIVIRUS):

-GENOMA =RNA a singolo filamento, in realtà


osserviamo due molecole di RNA a polarità +. Tenuti
insieme dalla porzione 5’ con il legame H tra sequenze
complementari poste vicino all’estremità 5’ di ciascuna
molecola. Sono comunque due genomi separati, ma
legati. Al 3’ ha la coda poliA ottenuta in seguito ad una

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


235
modificazione post-trascrizionale da parte di enzimi cellulari. Nonostante l’RNA di
HIV sia a polarità positiva, non viene riconosciuto come messaggero e viene quindi
trascritto in DNA. I primer della trascrizione inversa sono tRNA cellulari presenti nel
virione maturo.

la produzione di virioni avviene in parte nel


citoplasma, in parte nel nucleo.

La sua trascrittasi inversa, fa ottenere la


molecola di DNA a doppio filamento identico
alla nostra. Esso manda il suo genoma nel
nostro genoma. Per integrarsi diventa circolare, per farlo, deve crearsi all’estremità
delle sequenze invertite e ripetute che si appaiano e formano il cerchio. Sono le LTR.

La Struttura è protetta da un capside/nucleo-capside a tronco di cono.

Ø PROTEINE DEL NUCLEOCAPSIDE:

la componente proteica è la p24, principale antigene virale, proteina che da la


diagnosi di HIV. La p66 (RT) che ha azione enzimatica, è la trascrittasi inversa che
ha 3 diverse funzioni: DpRd o trascrittasi inversa che trascrive ciascuno dei due
filamenti di RNA in DNA, poi, RNAsi che degrada l’RNA, poi DoDd che trascrive il
secondo filamento complementare di DNA, si forma un DNA a doppio filamento (
DNA provirale). La p32 che ha è una INTEGRASI. La p10 che è una PROTEASI.

Ø PROTEINE SULLA FACCIA INTERNA ALL’ENVELOPE:

la componente proteica è la p17 che funge da ispessimento dell’envelope e unisce il


nucleocapside all’envelope

Ø PROTEINE SULL’ENVELOPE:

gp120: anti-recettore che si lega ai recettori CD4


dei linfociti T, monociti, macrofagi e cellule
dendritiche. Poi è presente la gp41: proteina di
fusione. Inoltre è presente la MHC che sta per
antigeni di istocompatibilità e sono proteine
cellulari acquisite durante il processo di
gemmazione dalla membrana nucleare.

I geni PRINCIPALI associati al virus HIV sono:

· GAG (group specific


antigen)= che codifica
per le proteine del

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


236
capside, ovvero p17 e p24

· POL (polymerase)= codifica per le 3 proteine enzimatiche: RT che


agisce da DpRd e ribonucleasi. Poi la proteasi (p10) che è
responsabile della scissione delle poliproteine codificate dai geni gag,
pol, env. I virus contenenti poliproteine non tagliate non sono infettanti.
Poi la p32 (integrasi) che ha attività di congiunzione tra DNA provirale
e genoma umano.

· ENV (envelope)= codifica per 2 proteine dell’envelope: gp120 e gp41.


Mantenute insieme da legami non covalenti.

Geni REGOLATORI:

· TAT: trans-attivatore della


trascrizione

· REV: regolatore post-trascrizionale

Geni ACCESSORI:

· NEF: aumenta infettività

· VPU: riduce l’espressione dei CD4


sulla cellula, inducendone la sua
degradazione

· VIF: aumenta il potere infettante

· VPR: trasporta il DNA provirale nel nucleo e induce apoptosi.

REPLICAZIONE:

- Il virus arriva e fa il legame


dell’anti-recettore CD4 dei linfociti T helper,
quindi attacca l’elemento chiave della
nostra immunità. Ma infetta anche i
macrofagi, cellule dendritiche, linfociti B,
CD8+ CN RECETTORE CD4, cellule gliali.
Esso entra per fusione, rilascia il suo
genoma, trascrittasi inversa: (da RNA a
DNA). Si ottiene un ibrido, giunzione
RNA-asica, e azione di RNA polimerasica,
cioè produce il complementare del DNA.
Alla fine ha prodotto DNA doppio che circolizza ed entra nel nucleo, per poi avere
nuovi virioni che escono per gemmazione.

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


237
Attraverso la creazione di sincizi si ha un meccanismo indiretto di infezione , infatti
grazie alla presenza di gp41 sulla membrana, può fondere con cellule vicine
creando sincizi. Può quindi essere infettato anche senza la presenza di recettori
di membrana come CD4. Si è scoperto inoltre, che il legame dell’anti-recettore
virale al recettore cellulare CD4 non è sufficiente a infettare la cellula. Sono
necessari anche i co-recettori per citochine e chemochine, delle proteine
transmembrana come CCR5 e CXCR4. Una cellula che possiede CD4 è quindi
suscettibile ma non permissiva.

COME SI TRASMETTE:

1. Trasmissione orizzontale: rapporti sessuali, sangue. L’esposizione a saliva, urina


e contatto non causano l’infezione.

2. Trasmissione verticale: via transplacentare, perinatale o durante l’allattamento.

PATOGENESI:

- Il virus colpisce le cellule del S.I. e va a


integrarsi con il genoma.

Ha vari fasi:

1) Virus si moltiplica

2) Fase acuta

3) Fase di latenza: perché è nel nostro


genoma. Fase di stallo, che dura tanti
anni e si controlla tramite la buona terapia

4) Complicanze cliniche durante la latenza,


dato da altri problemi di varia natura.
Avviene la riduzione di CD4

5) inizio AIDS

6) Stato terminale AIDS: caduta CD4. Da qui si ha l’infezione da parte di altri virus,
infezione batterica, tumori, condizioni neurologiche alterate.

TERAPIA:

- Farmaco :ha il compito di bloccare l’ ingresso


del virus. Farmaco ENFUVIRTIDE Inibisce le
molecole della gp41. MARAVIROC: inibisce

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


238
co-recettore. Non sono però sufficienti, con il tempo hanno capito che serve un
mix di farmaci,ovvero inibitori della trascrittasi inversa, inibitori nucleosidici e altri
non nucleosidici

- Nucleosidici: manca il gruppo ossidrile, non si può attaccare alla base


successiva, quindi viene tutto inibito.

Prima avviene la fosforilazione, non abbiamo chinasi specifica, le complicanze


consistono nella presenza di effetti citotossici.

Per questo motivo, le molecole attaccavano anche le


cellule non infette.

Farmaco AZT= inibitore nucleosidico

- Non nucleosidico: molecole che vanno al livello del


suo sito nucleosidico

- Inibitore dell’integrasi, non va a fare l’ingresso nel


genoma

- Inibitore delle proteasi

- HAART: MIX per eccellenza, tre farmaci da utilizzare per tre lassi diversi.

- Ultima scoperta: AIFA nel 2020 scopre la prima terapia HIV , iniettabile con
maggiore durata di azione contro il virus: ARV.

- (furina) utilizzata da HIV e sars cov 2 che è l’inibitore della proteasi

Il Virus muta, ma non al livello pandemico, per cui è difficile la produzione dei
vaccini.

LEZIONE 20/5

Corinebatteri, Bacilli,
Vibrioni,Helicobacter, Haemophilus, Bordetella, Pseudomonas, Micobatteri,
Neisserie, Clamidie, Micoplasmi, Spirochete

Virus a RNA: Reovirus (Rotavirus), Picornavirus (Enterovirus, Rinovirus)

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


239
Micologia generale: Miceti Generalità. Meccanismi di patogenicità. Micosi superficiali
da
Candida e Dermatofiti e micosi profonde da Aspergillus e Cryptococcus. Farmaci
antifungini

LEZIONE 25/05

MICROBIOTA
I microbi non vivono mai da soli, ma in sistemi
complessi, formati da più speci. Si trovano sempre
in complessi ed interagenti ecosistemi
microbici,multi-specie all’interno di un habitat.

Virtualmente ogni habitat e ogni organismo sulla


terra ha il suo microbiota.

Abbiamo un nostro microbiota.

Tutti gli organismi pluricellulari vivono in stretta associazione con microbi circostanti
e gli esseri umani non fanno eccezione.

Infatti l’uomo è definito un superorganismo ibrido. Anche il genoma umano è la


somma dei geni del nostro H. sapiens e di quelli del microbiota

COME E’ FATTO IL
MICROBIOTA?
- Da batteri, archeobatteri(batteri
antichi),che vivono in ambienti molto
estremi,tollerano l’ossigeno,hanno una
parete cellulare che non presenta
peptidoglicano. La loro membrana
cellulare contiene isopropene ma non
contiene fosfolipidi. Hanno inoltre i
geni essenziali per la produzione del
metano (Metanobatteri)

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


240
- Da Microbi eucarioti
- Da Virus

I batteriofagi intestinali rappresentano il 90% del viroma


umano,ed esercitano una forte influenza sulla struttura della
popolazione microbica

COLONIZZAZIONE:
Fino a poco tempo fa si pensava che il microbia cominciasse a colonizzare subito
dopo la nascita, ma molte ricerche hanno visualizzato microbiota nella placenta,nel
cordone ombelicale e nel liquido amniotico.

Quindi l'esposizione microbica è prima della


nascita, proveniente dal microbiota materno.

Sono stati proposti diversi meccanismi per spiegare


come i batteri possano essere in grado di
colonizzare la cavità uterina durante la gravidanza.

I percorsi considerati sono :

1) Per ascensione verticale dalla vagina e/o dal


tratto urinario
2) Per via ematica,attraverso la placenta,dopo
la traslocazione dal tratto digestivo

TIPO DI PARTO
Dopo la nascita abbiamo differenze di colonizzazione batterica a
seconda del tipo di nascita (parto cesareo vs parto naturale): il genere
bacteroides è presente in maggiore quantità nel parto naturale rispetto
al parto cesareo (nel parto cesareo la sua presenza è inferiore)

I lactobacilli sono più presente invece nel parto cesareo rispetto a


quello naturale perché vanno a contatto al livello dei microbi della pelle,
e quindi si sviluppa un microbiota diverso,

Infatti vi è un maggiore rischio al livello cesareo di incontrare Lactobacilli piuttosto


che durante il parto naturale

ALLATTAMENTO

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


241
L’allattamento al seno è associato a livelli più elevati di
bifidobatteri,che sono altamente protettivi,mentre
attraverso l’alimentazione con il latte artificiale si ha un un
aumento della diversità microbica

Altri fattori influenzanti sono :

- dieta materna
- locazione geografica
- interazione con altri membri della famiglia e con
animali domestici
- svezzamento
- età
- sesso

Alla nascita l’intestino umano è un ambiente aerobico ; la prima flora neonatale è


composta da aerotolleranti,appartenenti principalmente alla famiglia delle
enterobacteriaceae

Nel giro di pochi giorni tuttavia questi microrganismi riducono il livello di


ossigeno,cosicché il lume intestinale diventi anaerobico

La colonizzazione successiva avviene da parte di anaerobi stretti come


Bifidobacterium,clostridium e bacteroides

Intorno a i 3 anni abbiamo un microbiota molto simile a


quello degli adulti.

VIROMA BATTERIOFAGI
Anche il Viroma sembra essere altamente dinamico durante
lo sviluppo del microbiota,con la più alta diversità di
batteriofagi,in particolare Caudovirales osservati durante i primi mesi dopo la nascita

I virus che infettano i batteri si comportano molto diversamente da quelli umani


perché subiscono una perdita di diversità. Si osserva che all’inizio i batteriofagi sono
di specie diverse, poi con il tempo diminuisce la diversità,e la loro composizione
diventa dominata dai Microviridae

Cosa inversa succede per i virus umani, perché loro arrivano attraverso l'esterno.

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


242
Infatti all'inizio abbiamo poca diversità,mentre col
passare del tempo aumenta la diversità

La composizione del Viroma nell’intestino può


essere influenzata da diversi fattori,tra cui la
geografia e la dieta sembrano avere un'influenza
maggiore

E’ interessante notare che la suddetta contrazione


del Viroma si verifica durante lo stesso periodo in
cui il microbiota infantile adotta una composizione
simile a quella degli adulti,il che indica che la
conseguente riduzione del numero di predatori
facilita la creazione di una comunità
batterica con una maggiore biodiversità
nel tratto gastro intestinale

Essi ci accompagnano per tutta la vita in


un rapporto stretto,il che ci consente di
averne una manipolazione dal punto di
vista terapeutico.

Tutti le superfici degli organi a contatto con


l’ambiente esterno sono naturalmente
colonizzate da numerose popolazioni
microbiche,residenti abituali e/o
transitori,adesi agli epiteli e organizzate in
microcolonie

Ogni sito anatomico ha le sue caratteristiche fisico- chimiche ed è occupato da un


set di microbi specializzati

FLORA MICROBICA
NORMALE
La flora microbica normale è molto
diversa, perché ogni sito ha le sue
caratteristiche chimico-fisico.

Si tratta di una Flora incoltivabile


perché non si possono creare tutte le
condizioni ideali per la crescita di essa.

Per questo viene definita come Materia


Oscura Biologica

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


243
Sono stati effettuati quindi altri metodi per studiare il genoma : valutazione rRNA
gene profiling, da cui si ottiene il profilo del batterio. Di conseguenza avremo
informazioni sia sulla tassonomia, sia sulla funzionalità

Approcci cultoromici
Durante l’ultimo decennio,sono stati applicati maggiormente i suddetti approcci
indipendenti dalla coltura,mentre le tecniche di coltivazione microbica sono state
trascurate

Ciò ha causato un divario di conoscenza tra le specie batteriche che risiedono


nell’intestino umano ma non sono state ancora coltivate e quelle che sono state
isolate e coltivate

Con l’avvento dei cosiddetti approcci culturomici questa lacuna viene colmata

Culturomics impiega condizioni di coltivazione ad alto rendimento.Recentemente


sono stati formulati terreni di crescita complessi che hanno permesso l’isolamento e
la coltivazione di un numero considerevole di nuovi microrganismi intestinali

MICROBIOTA INTESTINALE
All’interno del tratto gastro intestinale vivono migliaia di microbi,di
cui la maggior parte batteri,tra cui troviamo firmicutes,
bacteroides,che costituiscono il 70% del microbiota totale. Essi sono
simili nella composizione

Si passa da una densità microbica bassa nello stomaco ad una più


alta al livello del colon. Gli anaerobi stretti dominano sugli anaerobi facoltativi e sugli
aerobi di due o tre ordini di grandezza.

Microbiota muscosa-adeso
Il microbiota mucosa-adeso gioca un ruolo importante nel
mantenimento dell’omeostasi e nell’innesco dei meccanismi
infiammatori,data la sua vicinanza all’epitelio intestinale e al
sistema immunitario della mucosa sottostante (se
consideriamo una stessa famiglia di batteri).

Se consideriamo i ceppi batterici c’è diversità. Non ci sono


individui che hanno lo stesso microbiota, per le condizioni
differenti da un individuo all’altro, paragonabile all'impronta
digitale

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


244
Fattori ambientali,così come i fattori genetici giocano un ruolo fondamentale nel
determinare le caratteristiche distintive del microbiota.

Il genoma dell’ospite controlla il comportamento della microflora intestinale


attraverso la varietà e la disponibilità dei siti d’adesione,determinando quali saranno i
primi batteri a colonizzare il tratto intestinale del neonato

Hanno la capacità di modulare il genoma

Anche tra gemelli omozigoti il microbiota è diverso, perchè c’è da considerare il tipo
di vita,il sesso,la dieta,le medicine assunte,lo stress,i microbi con cui veniamo a
contatto, ecc..

Il Microbiota è composto da microrganismi che vivono al livello del nostro


corpo(autoctoni,anche noti come indigeni), ma anche da altri microrganismi
transitori, contenuti sotto forma di flusso perché se il microbiota è in equilibrio, non
trova spazio per adattarsi, a meno che non perda il suo equilibrio;quindi i
microrganismi transitori sono mantenuti bassi. Se così non fosse ci sarebbero delle
conseguenze sul nostro stato di salute.

MICROBIOTA : ORGANO FUNZIONALE


Il tratto distale intestinale è considerato un bioreattore anaerobico con un’attività
paragonabile a quella del fegato.

Per questo motivo il microbiota potrebbe essere considerato un vero e proprio


organo con funzioni specifiche

A livello funzionale i geni batterici coinvolti in vie metaboliche sono simili tra le
persone,suggerendo che il microbiota visto come organo funzionale è simile tra gli
individui

La nostra flora intestinale può essere raffigurata come un organo microbico collocato
all’interno di un organo ospite.

Si compone di diverse linee cellulari con una capacità di comunicare uno con l’altro e
con l’ospite

Il Microbiota quindi :

- consuma energia
- conserva energia
- ridistribuisce l’energia
- media trasformazioni chimiche fisiologicamente importanti
- è in grado di mantenere e riparare se stesso attraverso la replica di sé

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


245
Il microbiota ha funzioni metaboliche :

- produce diverse sostanze che non


saremmo in grado di
produrre(vitamina K).
- Fermentazione di carboidrati
indigeribili e proteine

Vi è anche una funzione protettiva,che


attraverso fenomeni di competizione per i
nutrienti, produce sostanze
antibatteriche,contribuendo anche
nell’attivazione del sistema immune

Infine il Microbiota ha anche una funzione


strutturale per lo sviluppo di organi, importante per
l’integrità della barriera intestinale

BIOREATTORE
Il nostro intestino distale è un bioreattore anaerobico
che ospita la maggior parte dei nostri microrganismi
intestinali

In esso si degradano un menù vario di polisaccaridi


altrimenti indigeribili,compresi quelli derivati dalle
piante come pectina,cellulosa,emicellulosa e amidi
resistenti

Gli esseri umani contengono un limitato numero di enzimi necessari per degradare
polisaccaridi comuni; infatti questi sono forniti dal Microbiota.

Il Microbiota è importante:

- per l’assorbimento di Mg,Ca,Fe,...


- per la degradazione delle catene corte degli acidi grassi (Butirrato e
Lattato,che sono sorgenti di energia per l’ospite)
- per il controllo di CO2 e del pH
- per la produzione di vitamina K,Biotina folato

METABOLISMO DI COMPOSTI
XENOBIOTICI

BILOTTO SVEVA MICROBIOLOGIA


246
Il microbiota contribuisce al metabolismo dei farmaci somministrati a fini terapeutici

Il progredire delle conoscenze sul suo contributo influenzerà i futuri studi


tossicologici nel settore farmaceutico,nonché contribuirà allo sviluppo della medicina
personalizzato

Il Microbiota è importante per la funzionalizzazione di alcuni farmaci, perché


possono essere trasformati dal microbiota stesso, portando a tossicità o al non
funzionamento del farmaco. Quindi influisce sul metabolismo del farmaco stesso.

Attualmente è ben accettato il concetto della farmacogenetica ( I fattori genetici


ereditari che creano differenze tra le persone nell’azione dei farmaci)

DIFESA CONTRO I PATOGENI


Alcuni batteri sono in grado di produrre sostanze antimicrobiche nei
confronti di batteri simili a loro per proteggere la loro nicchia.

Anche l’ospite controlla il microbiota, perchè fa in modo che non esca al


di fuori del distretto dove esso risiede,altrimenti il Microbiota è percepito come
patogeno

Per prevenire la penetrazione del microbiota al di fuori del suo compartimento


luminare,l’ospite produce inoltre peptidi antimicrobici (AMPS)

I AMPS hanno una distribuzione spaziale diversa lungo la larghezza del GIT (Tratto
Gastro Intestinale):

- La massima attività anti microbica si ha nelle cripte intestinali e nello strato di


muco lungo la mucosa
- Inibizione della crescita microbica ridotta nel lume

CONTROLLO DELLA COLONIZZAZIONE


La glicosilazione delle mucose dell’ospite è un importante fattore nella
colonizzazione del GIT.

La flora intestinale modula la struttura glicocalice intestinale,generando una nicchia


fisiologica adatta ad alcune specie e non ad altre

MUCOSA
E’ molto importante per prevenire l’alta colonizzazione della mucosa da parte del
microbiota, infatti al livello della mucosa non è molto colonizzato;invece nel caso in

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247
cui si abbiano pazienti con un’alta
colonizzazione a livello della
mucosa,insorge l’infiammazione

Il Microbiota è quindi essenziale per lo


sviluppo di un sistema immune funzionante
e nel promuovere la immunoregolazione a
livello della superficie intestinale
(omeostasi)

In topi, non colonizzati da Microbiota e


completamente sterilizzati, sopraggiungono
svariate problematiche :

- sistema immune non idoneo,


- placche di Peyer ridotte e meno linfociti
intraepiteliali
- Milza e linfonodi poco formati
- livelli sierologici di citochine e Ig ridotti
- ridotta attività enzimatica digestiva
- aumentata sensibilità verso le infezioni

Quindi entrare in contatto con i microbi è importante per lo sviluppo del sistema
immune.

La supplementazione orale o l’esposizione nasale dei topi alla polvere previene la


sensibilizzazione delle vie respiratorie,indicando che l’esposizione a microbi
ambientali modula l’immunità mucosale

Anche l’uso eccessivo di antibiotici porta al malfunzionamento del sistema


microbiota. Può portare allo sviluppo di patologie nell’adulto.

Non tutti i distretti corporei sono colonizzati.

Infatti vengono colonizzate solo alcune parti del corpo , perché se venissero
colonizzate altre parti,il Microbiota sarebbe
riconosciuto come estraneo. Abbiamo una abilità
discriminatoria dell’intestino nei riguardi della flora
intestinale,che è la caratteristica chiave dei
meccanismi di tolleranza ed omeostasi

L’epitelio intestinale legge ed interpreta i segnali


pro e anti-infiammatori,permettendo al sistema
immunitario mucosale un continuo
campionamento dal contesto luminale

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248
SISTEMI RECETTORIALI DI RICONOSCIMENTO :
PRMs
I sistemi recettoriali di riconoscimento sono
famiglie eterogenee di proteine legate alla
membrana,secrete o citosoliche

Possono essere di due tipi : TLR e NOD

Esse vanno a legare una serie di molecole


microbiche che hanno una distribuzione
particolare.

È importante dove i ligandi batterici


interagiscono con i sistemi recettoriali.

In questo il microbiota è importante, perché


fa sì che ci sia una bassa espressione al
livello epiteliale intestinale,perché se ci fosse un’alta espressione del microbiota al
livello epiteliale intestinale questa non sarebbe tollerata

Nell’ospite sano la continua attivazione delle cellule epiteliali è controllata da


meccanismi di tipo feedback che permettono una regolazione stretta del segnale pro
infiammatoria,con il mantenimento dell’omeostasi

Il fallimento di questo meccanismo di controllo potrebbe portare ad uno stato


infiammatorio persistente e cronico

Questo microbiota controlla lo sviluppo dell’intestino, ma non solo perché attraverso


la traslocazione batterica(buchi nella barriere che possono portare a complicanze
sistemiche, flora squilibrata a livello dei linfomi mesenterici ed entrare al livello
sanguigno, solitamente quando succede ciò il microbiota non è in equilibrio.) che va
ad influenzare il cervello, il fegato. Ciò è legato all’equilibrio tra microbioti.

DISBIOSI
Si è visto che nei topi c’è uno
sviluppo del SNC anomalo:

- Nella regolazione
dell’umore e del
comportamento
- Disturbi dell’umore

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249
Molte patologie sono state associate allo squilibrio del microbiota, il primo che disse
ciò fu Eli Metchnikoff.

I batteri buoni controllano quelli potenzialmente patogeni, altrimenti abbiamo


l’insorgenza di una Disbiosi intestinale.

STATO DI DISBIOSI
Quando in un ecosistema microbico si perde la relazione
mutualistica centrale tra i membri del microbiota,i prodotti
metabolici e il sistema immunitario dell’ospite si verifica una
condizione chiamata disbiosi

In un ecosistema disbiotico,i microbi potenzialmente patogeni prendono il


sopravvento,a scapito dei microbi potenzialmente benefici

Quando si verifica la disbiosi,si può osservare una perdita della diversità microbica
complessiva e una parallela crescita eccessiva di specie chiamate patobionti

La diversità è spesso considerata la chiave per la stabilità di un ecosistema

Quando l’equilibrio dell’ecosistema è sconvolto dalla perdita della diversità si arriva


alla disbiosi

Dobbiamo però tenere presente che ci sono esempi di ecosistemi in cui una
maggiore diversità è indice di uno stato di non salute.

Ad esempio l’ecosistema vaginale è dominato grandemente dai lattobacilli o del cavo


orale

La presenza di variazione intraindividuali e interindividuali nella composizione del


Microbiota intestinale rende difficile definire la composizione di un Microbiota sano

Questo è anche il motivo per cui la disbiosi non è una condizione singola e può
essere classificata in diverse forme:

- Deficitaria: un deficit di specie batteriche (Bifidobatteri,Lattobacilli)

- Fermentativa : Sovra crescita batterica a livello del piccolo intestino dovuta ad


un'eccessiva fermentazione batterica causata da substrati fermentabili (IBS)

- Da sensibilizzazione : perdita della tolleranza verso i componenti del Microbiota


intestinale

- Da funghi: candida e lieviti in eccesso. Alimenti ricchi in zuccheri e povera di fibre

Quando abbiamo ciò si verificano malattie al livello infiammatorio.

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SEQUELE POST TRATTAMENTO ANTIBIOTICO
Una prolungata terapia
antibiotica crea una rottura al
livello dell'ecosistema,facendo
che possano prendere il
sopravvento batteri,

Il soggetto più a rischio è colui


che prende più microbi
provenienti dall’esterno,portando ad una disfunzione generale e prolungata degli
organi importanti.

Uno dei fattori è l'incontro con geni patogeni: l’attivazione della risposta
infiammatoria fa si i batteri aerobi entrino nel nostro organismo, riducendo la
quantità dei batteri anaerobi;questo fa si che ci sia più vantaggio per il patogeno
facilitato proprio dalla nostra risposta immunitaria.

Uno studio condotto da Stecher propone che l’agente patogeno invasore è in grado
di utilizzare meglio i nutrienti disponibili nell’intestino infiammato rispetto al
Microbiota intestinale

La normobiosi è riferito al soggetto sano.

Non bisogna valutare solo la composizione del Microbiota,a livello quantitativo, bensì
bisogna valutare l’approccio sulla funzione,ovvero cosa succede in caso di
spravvento di batteri “buoni” piuttosto che batteri “cattivi”.

Se viene a calare un certo microbo non è detto che ci sia la malattia per il concetto di
ridondanza. Quindi potrebbe essere che uno stato di disbiosi sia comunque uno
stato di salute.

Però bisogna passare ad una definizione funzionale: bisogna vedere se si sta


provocando uno stato di malattia, quindi non semplicemente osservare la quantità di
Microbiota presente.

In ogni caso si deve ristabilire comunque una normobiosi,attraverse varie strategie :

- eliminazione attraverso antibiotico


- Dieta
- Trapianto fecale

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A volte sono necessarie più terapie insieme.

Nonostante le strategia appena elencate,vi è bisogno di un approccio più


funzionale,con studi che ci forniscono strategie più efficaci.

Il nostro comportamento ha influenza sul sistema del microbiota.

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