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LEZ 41-42

PARASSITOLOGIA
La parassitologia è lo studio del ciclo biologico degli organismi che sono in grado di infettare sia
l’uomo che gli animali.

I parassiti dell’uomo si classificano in:


- Protozoi;
- Metazoi.

Sono in entrambi i casi eucarioti, quindi anche i parassiti sono caratterizzati da cellule eucariotiche,
quindi con un nucleo e organuli.
I protozoi sono unicellulari, mentre i metazoi sono pluricellulari, organizzati in tessuti e organi.

All’interno dei protozoi si riconoscono quattro phyla:


- Flagellati;
- Ciliati;
- Amebe (con pseudopodi, quindi strutture citoplasmatiche che consentono una sorta di
movimento);
- Coccidi: protozoi con replicazione intracellulare;
- Radiolaria: comprendono al loro interno il plancton e tutti gli ameboidi con scheletro siliceo.

Nei metazoi, per quanto riguarda l’aspetto clinico, ci sono due phyla:
- Elminti: comprendono nematodi e platelminti;
- Artropodi: possono diventare importanti vettori di infezioni.
MORFOLOGIA PROTOZOI
Hanno struttura molto simile a quella di una cellula
eucariotica.

Avremo quindi la presenza di:


- nucleo;
- mitocondri;
- microtubuli importanti per il movimento della cellula
stessa;
- organuli: ribosomi, reticolo endoplasmatico e Golgi per la
produzione di proteine.

Hanno una struttura unicellulare e presentano una vera e


propria bocca, chiamata citostoma, che consente di
assorbire dall’ambiente esterno i nutrienti.

Hanno inoltre dei vacuoli digestivi, che consentono quindi di


avere una sorta di digestione degli alimenti assorbiti
dall’ambiente esterno.

È un passo avanti rispetto al regno dei funghi, in cui l’assorbimento dei nutrienti dall’ambiente
esterno era per passaggio attraverso le pareti e le membrane. In questo caso inizia a diventare un
assorbimento più attivo, attraverso strutture che assomigliano a degli orifizi, quali la bocca.

Gli organismi unicellulari hanno anche la presenza di strutture che ne consentono il movimento: i
flagelli, le ciglia, quindi strutture simili ai flagelli, ma più corte, o pseudopodi, estrusioni
citoplasmatiche, che consentono all’organismo di muoversi sulla superficie strisciando.

La maggior parte dei parassiti unicellulari, come i protozoi, sono anaerobi facoltativi, quindi stanno
bene sia in presenza, che in assenza di ossigeno. Sono quindi in grado di fare sia fermentazione,
che respirazione.

Vediamo le strutture che vanno a racchiudere questa cellula.


- La membrana cellulare: costituita da un doppio strato fosfolipidico e proteine, protetta
all’esterno da uno strato di glicolipidi chiamato glicocalice. È fondamentale nell’interazione ospite-
parassita, con ancoraggio e riconoscimento delle porzioni dell’organismo in cui possano
maggiormente trovare nutrienti a loro indispensabili per vivere.
- Il citoplasma dei protozoi si va a distribuire all’interno in una parte più interna, endoplasma, e in
una parte più esterna, ectoplasma.
- Nella parte più interna ci sono le riserve, quindi i vacuoli contenenti il materiale indigerito, che
servirà come riserva di energia per poi essere sfruttata dal protozoo per produrre energia.
- La parte più esterna del citoplasma è la parte in cui si vanno a creare le strutture di ancoraggio,
per i flagelli, le ciglia e la formazione degli pseudopodi, quindi le strutture di locomozione.
RIPRODUZIONE
Nel caso dei protozoi, la riproduzione può essere sia sessuata che asessuata.

ASESSUATA
A. Scissione binaria;

B. Schizogonia: i nuclei si dividono in tanti nuclei e


successivamente si vanno a formare nuove cellule che
circonderanno il singolo nucleo;

C. Endoduogenia: formazione di due cellule figlie dentro alla


cellula madre, che poi le farà fuoriuscire;

D. Gemmazione: si creerà una cellula figlia più piccola rispetto alla


cellula madre, che poi andrà ad ingrandirsi. Sarà caratterizzata
dalle stesse informazioni genetiche della cellula madre, perché il
nucleo deriva dalla duplicazione del nucleo della cellula madre.

Nei protozoi vi è un’alternanza tra generazioni con riproduzione vegetativa o asessuata e


generazioni a riproduzione sessuale.

SESSUATA
La riproduzione sessuale consentirà di avere scambi genetici, perché avremo la formazione di
gameti che si andranno ad unire per:
- copulazione;
- coniugazione.

Avremo quindi un gamete femminile e uno maschile, che consentiranno di avere l’integrazione di
informazioni genetiche derivanti da due protozoi diversi. Solo in questo modo anche questa forma
di microorganismo è in grado di modificare il suo patrimonio genetico.

La cosa importante da ricordare della copulazione è che avremo dei gameti derivanti da protozoi
diversi, che andranno a fondersi tra loro per ottenere un nuovo protozoo caratterizzato da
variabilità genetica, generando rimescolamento delle informazioni.

I tipi di copulazione del protozoo sono chiamati in diverso modo in base alle caratteristiche dei
gameti:
- ologamia: non ci sono differenze tra gameti femminili e maschili;
- isogamia: differenze tra gameti femminili e maschili.

La coniugazione avviene nei protozoi ciliati.

Abbiamo le fasi specifiche della meiosi, quindi la


formazione e il dimezzamento dell’informazione
genetica, la fusione dei gameti e l’ottenimento di
nuovi protozoi che si otterranno per mitosi
cellulare.
POLIMORFISMO

I protozoi vivono in due forme, una si chiama trofozoite (sinistra) e l’altra cisti o spora(destra).

La spora è la forma di resistenza, in cui il protozoo riesce a sopravvivere in condizioni sfavorevoli


Il trofozoita è la forma vegetativa, quindi metabolicamente attiva e in grado di riprodursi. Saranno
in questa forma quando si troveranno in condizioni ambientali e di nutrienti ideali.

Se abbiamo una forma di resistenza, caratterizzata dalla formazione di parete esterna e perdita di
acqua, sarà qualcosa da tenere sotto controllo, perché potrebbe essere una via di trasmissione
dell’infezione.

Nei protozoi che formano cisti, potrebbe essere la cisti stessa, che è presente nell’ambiente, ad
essere ingerita, per diventare un trofozoita.

Tra le modalità di infezione troviamo l’ingestione di cibi contaminati dalle cisti, quindi trasmissione
oro-fecale. Alcuni protozoi vengono trasmessi anche per contatto diretto, o per via sessuale e
mediante punture di insetti ematofagi

MECCANISMI DI VIRULENZA
Il microorganismo entra nel mio corpo e deve avere delle caratteristiche che lo vanno a rendere
più resistente rispetto alla nostra risposta immunitaria.

Tra i principali meccanismi di virulenza dei protozoi troviamo la loro capacità replicativa
estremamente veloce e quindi saranno più difficilmente controllabili dal sistema immunitario.

Alcuni parassiti vanno a collocarsi in tessuti o organi un po’ nascosti, in cui è più rallentata la
risposta immunitaria.

Alcuni sono in grado di indurre una risposta immunodepressiva, quindi vanno a limitare la
produzione di anticorpi rispetto alla loro presenza, inducono un minor effetto antigenico.
Solitamente hanno antigeni simili a quelli dell’organismo che infettano, creano quindi un
mimetismo molecolare che li rende invisibili al sistema immunitario.

Vediamo quali sono i più importanti protozoi che hanno implicazioni con patologie umane.
PROTOZOI INTESTINALI E UROGENITALI
Questi protozoi infettano l’orofaringe, il duodeno, il tenue, il colon e il tratto urogenitale.

Si trasmettono per via oro-fecale.

Sono flagellati. In questo caso vediamo la Giardia Lambia o Giardia


Intestinalis.

È caratterizzata da una perfetta simmetria bilaterale e ha quattro


paia di flagelli.

La sua infezione avviene attraverso l’ingestione di cisti, che per la


presenza di pH acido nello stomaco, si aprono e liberano il trofozoita
nel duodeno, dove vanno a replicarsi per scissione binaria.

Come riescono ad attaccarsi all’intestino?


Grazie ad un disco succhiatore, una ventosa che si attacca all’intestino e funziona anche da bocca,
quindi servirà per assorbire i nutrienti dall’intestino stesso.

Nel 50% dei casi è asintomatica, nell’altro 50% provoca diarrea e sindromi da mal assorbimento,
proprio perché tanti più di questi protozoi sono attaccati al nostro intestino, tanto più succhiano i
nostri nutrienti e non riusciamo più ad assorbirli attraverso il nostro intestino. Normalmente in
circa due settimane c’è una remissione spontanea.

TRICHOMONAS VAGINALIS
È un protozoo flagellato che si trova nel tratto
urogenitale e quindi una malattia sessualmente
trasmessa ed è una delle più frequenti.

Esiste solo come trofozoite, non è presente la forma


ciste.

La sua replicazione è sempre per scissione binaria e vive


pochissimo nell’ambiente esterno e infatti il passaggio
avviene per contatto diretto.

Nel 50% dei casi è asintomatica, nell’altro 50% è accompagnata da infiammazione, bruciore e
prurito.

Con la sua struttura a ventosa andrà a aderire alle cellule epiteliali e causerà delle micro-
emorragie. Non penetra nei tessuti, ma rovina la superficie epiteliale del tratto vaginale.

ENTAMOEBA HISTOLYTICA (pseudopodi)


Non vi sono né ciglia né flagelli, quindi il movimento sarà dato da rimodificazione continua della
superficie, formando delle estrusioni citoplasmatiche.

L’entamoeba histolytica forma cisti, quindi si trasmette per via oro-fecale.


Ingerisco la ciste, nello stomaco vengono digerite e si
ha la liberazione del trofozoita.

Entamoeba si va a legare alle superfici del colon, dove


lisa le cellule epiteliali per poi penetrare nella struttura
intestinale, causando dissenteria.

Modificazioni dell’ambiente intestinale inducono


entamoeba a passare da trofozoita nuovamente a ciste
e verrà rilasciata nell’ambiente esterno attraverso le
feci, quindi diventano veicolo di infezione.

La forma ciste ha molta più resistenza nell’ambiente


esterno, può quindi contaminare cibo e ambiente, può
essere reingerita per far ripartire il ciclo.

I protozoi ciliati normalmente causano diarrea e nausea soprattutto nei pazienti immunodepressi,
perché non riescono a controllarne la replicazione negli altri casi questo tipo di infezione risulta
essere asintomatica.

PROTOZOI DEL SANGUE E DEI TESSUTI


Le vie di trasmissione dei protozoi non sono solamente oro-fecale o sessuale ma può anche
derivare dal sangue, in particolar odo tra i più importanti protozoi di cui dobbiamo parlare ci sono
gli sporozoi.

Gli sporozoi sono parassiti intracellulari che infettano le cellule del sangue e richiedono 2 ospiti:
- l’insetto ematofago: per esempio la zanzara, per la riproduzione sessuata (SPOROGONICO);
- l’uomo e altri animali: per la riproduzione asessuata (SCHIZOGONICO).

Gli sporozoi sono plasmodi:


- P vivax;
- P ovale;
- P malariae;
- P falciparum.

Il ciclo vitale di queste 4 specie è comune.

Quindi inizialmente abbiamo l’infezione che arriva all’interno


del nostro organismo tramite la puntura di una zanzara
Anopheles infetta. Poi attraverso la saliva vengono iniettati
sporozoiti all’interno del nostro sistema circolatorio.

Il primo ciclo è quello esoeritrocitario, ovvero gli sporozoiti


vengono trasportati verso il fegato e iniziano la riproduzione
asessuata (schizogonia). Questa fase dura 8 - 25 giorni.
Dopo questo periodo di forte replicazione a livello epatico abbiamo il ciclo eritrogenico dove gli
epatociti si rompono e liberano in circolo i protozoi, che legano le superfici degli eritrociti, entrano
nella cellula e la infettano diventando trofozoiti (ameboide). I torfozoiti quindi a questo punto su
andranno a replicare, riempiendo l’eritrocita di parassiti (protozoi) e ad un certo punto scoppia.

Questi verranno liberati in circolo e andranno a legare nuovi eritrociti, gli infetteranno e si
andranno a replicare. Nei vasi ematici, milza e midollo si formano dei veri e propri gameti che
restano nelle emazie, escono solo nello stomaco della zanzara.

Quando la zanzara punge un individuo tramite la sua saliva inietta il plasmodio; quindi, è un
circolo tra l’uomo e la zanzara.

Se vado a vedere al microscopio una striscia di sangue infetto oltre ai globuli rossi vedrò il
protozoo, quindi è definito protozoo intracellulare (la sua replicazione avviene all’interno delle
cellule).

Le due specie differiscono principalmente per distribuzione geografica:


- P vivax: tropici, regioni subtropicali temperate;
- P ovale: Africa tropicale, Asia e America del Sud.

Entrambi causano comunque la malaria con un’incubazione di 10-17 gg con sintomi simil-
influenzali poi successivamente, progredendo l’infezione, vi è un’alternanza periodica di brividi,
febbre, sudorazione a cicli di 48 ore. Questo è dovuto dalla durata del ciclo replicativo degli
eritrociti, perché quando io sto male significa che i miei eritrociti si sono rotti e il trofozoita è
fuoriuscito e questo deve poi rientrare in nuovi eritrociti.

PLASMODIUM MALARIAE
Si trova nelle regioni sub-tropicali e temperate. Invade gli eritrociti maturi, e
non ne cambia la conformazione.

Il periodo di incubazione è molto lungo: 18-40 gg (anche mesi).

Sintomi precoci simil-influenzali, poi malattia quartana: picchi febbrili ogni 72


ore seguiti da sudorazione, poi brividi (ciclica)

PLASMODIUM FALCIPARUM
Invade gli eritrociti a qualsiasi stadio vitale.

Periodo d’incubazione breve: 7-10 gg.

Causa quotidianamente brividi, febbre, nausea, vomito


e diarrea.

Poi instaura la malattia terzana maligna, con periodicità dei sintomi ogni 48 ore. La progressione
dell’infezione porta all’accumulo di detriti tossici, le emazie si aggregano tra loro e bloccano il
microcircolo: ictus, danni renali, morte.
La malaria è una delle malattie infettive più diffuse nel mondo. Ci sono circa 300-500 milioni di
casi all’anno con più di 2 milioni di decessi all’anno soprattutto bambini al di sotto di 5 anni.

Ovviamente la zona più endemica è quella dell’Africa Sub-Sahariana dove ci sono all’incirca 2/3 dei
casi di malaria nel mondo. Nel 1970 l’Italia è stata dichiarata libera da malaria ma ora è presente
sul nostro territorio, quindi, è una patologia di cui ancora tenere conto. È fondamentale
intervenire immediatamente con i farmici in modo tale da bloccare la replicazione per evitare le
cause fatali di quest’infezione.

COCCIDI
Il toxoplasma fa parte dei coccidi e si sviluppa nelle cellule intestinali del gatto (ospite definitivo),
dove avviene la riproduzione sessuata. Viene espulso con le feci sotto forma di oocisti immature
che, dopo 3-4 giorni nell’ambiente, maturano in cisti infettanti.

Le oocisti possono essere ingerite da altri organismi, ad esempio, i topi (ricomincia il ciclo).
L’uomo si infetta in 3 modi:
- Mangiando carne poco cotta di animali che sono stati ospiti intermedi;
- Mangiando cibi contaminati da feci di gatto;
- Trasmissione transplacentare.
Il toxoplasma è difficile da individuare perché la
malattia si manifesta con mal di gola e febbre
quindi per sapere con certezza la causa della mia
patologia devo eseguire degli esami del sangue
per vedere se ho degli anticorpi contro
toxoplasma.

Le cisti arrivate nello stomaco liberano i protozoi


che diffondono per via ematica e linfatica fino a
raggiungere i linfonodi; qui si moltiplicano
attivamente (schizogonia). Questi possono
raggiungere i muscoli, il sistema nervoso
centrale e l’occhio.

Il toxoplasma diventa pericoloso durante la gravidanza perché se noi andiamo a vedere quali sono
i vari meccanismi attraverso i quali l’uomo si può infettare da toxoplasma abbiamo che può essere:
mangiando cibi contaminati, carni poco cotte e tramite trasmissione transplacentare.
In alcuni casi se la donna durante la gravidanza si infetta di toxoplasma, quest’ultimo riesce a
passare la placenta. Il rischio è quello che il bambino possa nascere con un deficit cognitivo,
sordità, cecità oppure in alcuni casi l’aborto. Questo è dovuto dal fatto che il feto di per sé non è in
grado di difendersi dall’infezione.

La toxoplasmosi umana si distingue in tre forme cliniche:


- acquisita (tipica del soggetto immunocompetente, asintomatica in più dell’80% degli individui);
- congenita (conseguente all’infezione primaria materna durante la gestazione). Nel neonato
infettato dopo il primo trimestre di gravidanza: microcefalia, encefalite, cecità, ritardo mentale;
- di riattivazione (tipica del soggetto immunodepresso; è soprattutto cerebrale ed è il più delle
volte indicativa di AIDS).
I sintomi acuti sono: brividi, febbre, mialgia, linfadenite e affaticamento. I sintomi cronici sono:
linfadenite, epatite, encefalomielite, corioretinite.

Altri parassiti trasmessi da insetti sono i Tripanosoma gambiense e Tripanosoma cruzi.

TRIPANOSOMA GAMBIENSE
Forma africana trasmessa dalla mosca tsetse. L’uomo si infetta dalla puntura della mosca, e il
protozoo arriva nel sangue e nella linfa e viene trasportato al sistema nervoso centrale.
Sintomi: Febbre, mialgia, ingrossamento linfonodi. Quando arriva nel sistema nervoso centrale →
letargia, tremori, meningoencefalite. Il paziente non risponde agli stimoli.

TRIPANOSOMA CRUZI
Forma americana trasmessa dalle cimici. Può interessare il sistema nervoso centrale, cuore, fegato
e milza.

LEISHMANIA
La Leishmania è trasmessa dal papatacio che è sempre un insetto ematofago. I serbatoi sono i
cani, le volpi e i roditori, e viene trasmessa all’uomo tramite la puntura.

Si suddividono in leishmaniosi cutanea e leishmaniosi viscerale. Quella viscerale causa diarrea e


anemia mentre con la cutanea si formano delle vere e proprie ulcerazioni nel sito in cui c’è stata
l’iniezione del protozoo.
Questo è il motivo per cui se abbiamo degli animali domestici come un cane si fanno i trattamenti
anti-leishmaniosi, perché loro sono i nostri serbatoi.

METAZOI VERMIFORMI
I metazoi normalmente hanno delle forme vermiformi; quindi, allungate che assomigliano molto a
dei vermi.

ELMINTI
Gli elminti si suddividono in nematodi e platelminti. Sono di forma allungata con una simmetria
bilaterale e come dimensioni varano da 1 mm a più di 1 metro. Hanno delle vere e proprie
strutture che assomigliano a ventose e uncini che permettono l’attacco alle pareti intestinali.

I nematodi sono dei veri e propri vermi cilindrici che infettano l’intestimo mentre i platelminti
sono vermi piatti.

Esigenze nutrizionali: ingestione di tessuti o fluidi dell’ospite. I nutrienti sono immagazzinati


sottoforma di glicogeno. La respirazione è anaerobica, ma le forme larvali possono richiedere
ossigeno.

Gli elminti possono essere:


-ovipari (depongono uova);
- vivipari (producono forme vive).

Le larve risultanti sono diverse morfologicamente dal parassita adulto, e crescono attraverso vari
stadi di sviluppo (mute)
NEMATODI
Morfologia cilindrica e corpo non segmentato. Vivono principalmente in forma adulta
nell’intestino, e le uova vengono eliminate con le feci. Possono infestare anche il sistema linfatico
e altri tessuti in particolare possono infettare i tessuti sottocutanei e provocare una forma di
elefantiasi quindi ingrossamento per ipertrofia dei tessuti. Possono colonizzare cani (Dirofilaria
Immitis) e gatti quindi dare la filaria (patologia contro la quale facciamo dei trattamenti ai nostri
animali domestici).

OSSIURI
Hanno una lunghezza dagli 8 ai 13 mm e sono definiti i tipici vermi dei bambini. Passano all’uomo
per contatto con le uova che sono presenti nell’ambiante, vengono ingerite, entrano nell’intestino,
si schiudono e poi formeranno nuove uova che verranno emesse con le feci. Sono molto comuni
nei bambini perché tipicamente i bambini tendono a portare alla bocca diversi oggetti.
Normalmente gli ossiuri provocano diarrea e con un trattamento si risolve in breve tempo.

TREMATODI

Vermi piatti con una forma simile a quella delle foglie.


Hanno un orifizio orale e una ventosa di adesione.
Richiedono ospiti intermedi per completare il ciclo vitale:
molluschi. Colonizzano intestino, polmoni, cervello.

SCHISTOSOMA
Schistosomiasi o malattia della lumaca: parassitosi tropicale (200 milioni di parassitati).

La forma infettiva è liberata dalla lumaca. Le larve penetrano attraverso la cute dove provocano
una dermatite iniziale. Poi entrano in circolo e si riproducono, accumulandosi nel fegato nel
cervello o nel polmone a seconda della specie.

CESTODI
Caratterizzati ad avere una forma che assomiglia a quella di un nastro.

Nella testa sono presenti gli organi di adesione e di suzione.

Sono presenti anche uncini in numero variabile.

Quella più nota è sicuramente la tenia solium (verme solitario).


L’ospite che contiene le larve può essere il suino o il bovino. Trasmissione per ingestione di carne
contaminata. La tenia si attacca nell’intestino tenue e può crescere anche per metri (lunghezza
media 3-5 metri). Le uova vengono rilasciate con le feci, e possono contaminare le acque.

All’interno della struttura del nastro avremo dei segmenti deputati alla formazione di uova che
vengono rilasciate all’esterno, poi portate fuori con le feci.

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