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Presupposti
All’inizio del 1900, il premio Nobel russo Elie Metchnikoff intuì che ceppi di lattobacilli
presenti nello yogurt potevano essere in grado di svolgere un’azione positiva sulla microflora
intestinale e dunque apportare benefici per la salute umana.
Metchnikoff fu il primo a suggerire l’ingestione di colture vive di batteri lattici il cui ruolo
naturale era quello di prevenire i fenomeni putrefattivi nell’intestino.
Da allora molte ricerche sono state condotte in questo campo portando a quello che oggi noi
conosciamo come “probiotica”.
Definizione
Il termine probiotico deriva dal greco “pro” e “bios” e significa “a favore della vita“.
“microrganismi vivi che, ingeriti in un certo numero, esercitano degli effetti benefici
sulla salute in aggiunta a quelli innati della nutrizione generale”La definizione non
implica necessariamente la colonizzazione dell’intestino da parte dei probiotici.
PROBIOTICI sono dunque batteri che esercitano effetti positivi sulla salute umana.
vivi e vitali
non inattivati
presenti in alto numero (anche se il loro numero specifico non è menzionato nella
definizione, si ritiene che debbano essere ingerite almeno 109 UFC al giorno).
Inoltre è necessario che i benefici sulla salute siano dimostrati scientificamente da studi
clinici sull’uomo.
Il microbiota intestinale
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Ecosistema intestinale
Il concetto di probiotica si è sviluppato di pari passo con gli studi di microbiologia intestinale,
che hanno evidenziato la presenza di un grande numero e varietà di microrganismi, dai quali
si sono fatti emergere soprattutto lattobacilli e bifidobatteri probiotici dotati di attività
fisiologiche e funzionali in grado di migliorare lo stato di salute umana.
La complessa popolazione microbica del TGI può essere considerata come un:
I numeri
Il numero di batteri presenti nel nostro organismo (1014) è dieci volte maggiore rispetto
al numero di cellule umane presenti nei tessuti del nostro corpo (1013).
E’ stimato che nel nostro intestino vivono più di 400 diverse specie e sottospecie di
batteri appartenenti ad almeno 190 generi diversi.
Ogni individuo, in genere, ha una sua microflora specifica dominata da 30-40 specie.
Definizioni
I batteri che esercitano effetti positivi sulla salute umana sono denominati probiotici.
L’insieme dei batteri presenti nell’intestino umano costituisce quello che comunemente
è chiamato il microbiota intestinale.
Già dopo pochi giorni si assiste a modificazioni sia del numero che della composizione
in specie dei batteri, i quali instaurano con l’organismo un importante equilibrio, fino a
rappresentare circa il 40% del totale della massa intestinale, contribuendo per circa 1-
1,5 Kg al nostro peso.
Nel tratto intestinale possono essere presenti sia batteri utili che indesiderati che sono
in continua competizione per mantenere la microflora intestinale in un equilibrio
bilanciato
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Immagne
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Nel colon si assiste ad una esplosione del numero di batteri con alcuni gruppi che
dominano a livelli di 1011-1012 UFC/g di feci risultando la parte del tratto gastro-
intestinale più densamente popolata.
Esistono molte difficoltà per lo studio dei microrganismi del colon, soprattutto legate
all’ottenimento di campioni del contenuto intestinale.
Inoltre lo studio della microflora fecale fornisce poche informazioni circa la microflora
associata alla mucosa intestinale.
In ogni modo, la microflora fecale sembra essere un buon indicatore della microflora del
colon terminale, pur non riflettendo la microflora dell’intestino e soprattutto
dell’intestino tenue.
Molte specie batteriche non sono coltivabili (almeno il 12% delle cellule visibili al
microscopio di un campione fecale) e quindi non sono evidenziate con le tecniche
batteriologiche convenzionali, portando ad una sottostima del numero e specie di
batteri presenti nell’intestino.
In particolare il DNA che codifica per l’RNA ribosomale 16S (16S rDNA) contiene
regioni conservate in tutte le specie batteriche intervallate da regioni (da V1 a V9) in cui
le sequenze nucleotidiche sono variabili da una specie batterica all’altra.
La comparazione delle similarità di sequenza del 16S rDNA possono essere quindi usate
per l’identificazione di specie batteriche e dunque per l’analisi di comunità microbiche
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complesse.
Immagine
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Fisiologia (compartimentalizzazione).
2. Fattori microbici
Adesione.
Mobilità.
Flessibilità nutrizionale.
Tempo di generazione.
3. Interazioni microbiche
Sinergia
Cooperazione metabolica
Antagonismo/stimolazione
4. Dieta
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Studi di sistemi gnotobiotici (gnotos: animali germ-free e animali che vivono in associazione
con microrganismi noti) hanno fornito importanti informazioni sull’effetto del microbiota
intestinale sulla fisiologia e patologia dell’ospite.
Sintesi di vitamine
Assorbimento di ioni
Diversi meccanismi:
Competizione per l’adesione a siti specifici delle cellule epiteliali dell’intestino. I batteri
non patogeni che aderiscono sull’orletto a spazzola delle cellule epiteliali possono
prevenire l’adesione e l’ingresso di patogeni enteroinvasivi nelle cellule epiteliali,
esplicando così un effetto barriera.
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La protezione contro gli agenti infettivi avviene mediante la cattura da parte delle cellule M
delle placche di Peyer dell’antigene che viene fagocitato dai macrofagi, che a loro volta
presentano l’antigene ai Linfociti T. Questi secernono citochine che stimolano la
trasformazione dei linfociti B a diventare cellule che producono IgA.
I batteri probiotici
Specie probiotiche
Lactobacillus (Lb. acidophilus La5, Lb. acidophilus NCFB1748, Lb. plantarum 299v,
Lb. casei Shirota, Lb. casei 114-001 Immunitass, Lb. rhamnosus GG, Lb. fermentum
KLD, Lb. paracasei F19, Lb. reuteri SD2112, Lb. johnsonii La1, Lb. salivarius UCC118).
Bifidobacterium (Bf. lactis (bifidum) Bb12, Bf. longum, BB536, Bf. bifidum, Bf. infantis,
Bf. breve, Bf. adolescentis, Bf. animalis).
Specificità:
Origine umana
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Competitività:
Attività funzionali: Capacità di esplicare uno o più benefici sulla salute, clinicamente
documentati:
Proprietà tecnologiche:
Stabilità delle caratteristiche desiderate nel corso della preparazione delle colture e dello
stoccaggio
Gli esperti FAO/WHO hanno preparato delle linee guida che riportano i criteri e le
metodologie per la valutazione dei probiotici definendo i dati e le informazioni necessarie per
dimostrare la loro rivendicazione salutistica.
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Saggiare l’attività emolitica dei ceppi appartenenti ad una specie conosciuta come
emolitica
Prebiotici e simbiotici
Prebiotici
Alimenti simbiotici
Attualmente sono prodotti diversi alimenti simbiotici. In particolare yogurt e altri derivati del
latte e le formule lattee di proseguimento, arricchite di Bifidobatteri e lattobacilli probiotici e
FOS.
Le colture starter
Premessa
L’industria alimentare, per garantire la qualità dei suoi prodotti cerca di ridurre la
variabilità e di migliorare le caratteristiche organolettiche del prodotto finito. Poiché
attraverso le fermentazioni spontanee, la costanza di qualità non sempre è
raggiungibile, negli ultimi anni si è accresciuto l’utilizzo di colture starter, le quali
assicurano la standardizzazione delle caratteristiche organolettiche, la riduzione del
tempo di trasformazione, contribuiscono ad un miglioramento della sicurezza igienica e
garantiscono costanti livelli di “shelf-life”.
L’impiego delle colture starter deriva dal principio di isolare e identificare i germi
responsabili delle caratteristiche organolettiche desiderate ed aggiungerli alla materia
prima allo scopo di rafforzarle o riprodurle.
Definizione
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Sono preparazioni che contengono microrganismi vivi e vitali che sono impiegate con
l’obiettivo di utilizzare il metabolismo microbico per il raggiungimento di specifici obiettivi
tecnologici.
Classificazione
Colture starter con ceppi misti: sono note anche come colture a composizione indefinita.
Sono costituite da substrati fermentati risultanti da lavorazioni precedenti.
Selezione e formulazione
Le colture starter sono state introdotte in alcuni settori dell’industria alimentare per
iniziare la fermentazione e assicurare l’esito tecnologico del processo produttivo.
La selezione dei ceppi e la formulazione delle colture starter pertanto è stata per lungo
tempo basata soprattutto sulla capacità dei ceppi microbici di svolgere i processi
biochimici richiesti dalle varie tecnologie di trasformazione.
Definizione
Coltura starter o non starter in grado di esercitare azioni antimicrobiche nei confronti di
microrganismi indesiderati.
In realtà potrebbe trattarsi della stessa coltura applicata per scopi diversi in condizioni
diverse.
Naturalmente per una coltura starter le attività metaboliche di interesse tecnologico (capacità
acidificanti, proteolitiche, aromatizzanti, addensanti ecc.) hanno un’importanza principale,
mentre le azioni antimicrobiche potrebbero rappresentare un effetto secondario; per una
coltura protettiva gli obiettivi funzionali sono l’inverso.
Le batteriocine
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Tra le diverse sostanze ad azione antimicrobica prodotte dai batteri lattici, le batteriocine
occupano un posto di rilievo.
Definizione
Attiva contro altri batteri lattici e patogeni come Listeria monocytogenes e Clostridium
botulinum
L’uso della Nisina come additivo alimentare è consentito in circa 50 paesi per
aumentare i tempi di conservazione di alimenti come latte e derivati, conserve vegetali,
prodotti carnei sia freschi che fermentati e prodotti ittici
Caratteristiche
Sicurezza:
Gli organismi usati non devono essere dotati di nessuna attività patogena o tossica.
Efficacia tecnologica:
Gli organismi usati devono essere in grado di competere con la microflora autoctona e
dominare il processo tecnologico.
Gli organismi devono essere in grado di svolgere le attività metaboliche per le quali sono
stati selezionati nelle condizioni di processo.
Aspetti economici:
La coltura starter deve poter essere conservata allo stato congelato o liofilizzato senza
perdita delle peculiarità metaboliche.
Le proprietà metaboliche devono essere stabili per molti mesi nelle condizioni di
stoccaggio.
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Tipologie di starter
Starter naturali:
Latto-innesti
Siero-innesti
Starter selezionati:
Liquidi
Congelati
Propagazione progressiva
Considerazioni conclusive
Il concetto di probiotica si è sviluppato di pari passo con gli studi delle popolazioni
microbiche intestinali che hanno evidenziato la presenza di un grande numero e varietà
di microrganismi, alcuni dotati di attività fisiologiche e funzionali in grado di migliorare
lo stato di salute umana.
Le colture starter e/o protettive sono preparazioni che contengono microrganismi vivi e
vitali che sono impiegate con l’obiettivo di utilizzare il metabolismo microbico per
assicurare il conseguimento di specifici obiettivi industriali e contribuire al controllo di
microrganismi indesiderati, sia alterativi che patogeni.
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probiotici-le-colture-starter/
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