Sei sulla pagina 1di 18

Miceti

Riproduzione
Metabolismo
Patologie
Protozoi
Plasmodium malaria
Toxoplasmosi
Leishmania
Elminti
sterilizzazione

Miceti & Protozoi


I miceti e i protozoi sono degli organismi eucariotici, che differentemente dagli altri
organismi eucariotici non sono visibili a occhio nudo. I miceti e i protozoi li osserviamo
grazie all’ausilio del microscopio ottico.

I miceti o funghi, comprendono i lieviti che sono i funghi unicellulari, e le muffe che sono i funghi
pluricellulari. Sono microrganismi estremamente importanti, di grande interesse sia pratico che
scientifico per i microbiologi. Dal punto di vista metabolico sono eterotrofi, ovvero non sono in
grado di sintetizzare sostanze organiche autonomamente.

Sono saprofiti o parassiti:

 Saprofiti: la maggior parte dei miceti vivono nell’ambiente nutrendosi di materiale organico
 Parassiti: possono sfruttare un organismo ospite, vegetale o animale, per ottenere
l’energia necessaria per la loro crescita e la riproduzione

Abbiamo molte varietà di funghi ma solamente 100 sono stati censiti sono implicabili nella
patologia umana e causano quelle che vengono definite malattie micotiche o micosi.

Non sono importanti solo per la medicina ma sono importanti da un punto di vista industriale, infatti
vengono utilizzati nella produzione del vino, della birra, del pane e dei formaggi. Inoltre sono anche
importanti produttori sia di antibiotici, e anche per la trasformazione degli steroidi e per la
produzione degli insetticidi.

I miceti hanno una struttura eucariotica e delle dimensioni cellulari circa 20 – 50 volte superiori
rispetto alla cellula batterica.

Batteri Miceti
Volume cellulare Procarioti: 0.5 – 2.0µm Lieviti: 20- 50 µm
Eucarioti: 2- 200 µm Muffe: variabile
nucleo Procariotico Circondato dalla membrana
nucleare, presenta i pori
nucleari
citoplasma Nessun organulo Contiene mitocondri, RE
Membrana citoplasmatica Non contiene steroli Steroli
Parete cellulare Peptidoglicani e assenza di Chitina, glucani, mannani,
chitina, glucani e mannani assenza di peptidoglicani
metabolismo Anaerobi obbligati e facoltativi, Eterotrofi, aerobi o anaerobi
aerobi, eterotrofi e autotrofi facoltativi
Sensibilità ai chemioterapici Sono sensibili Non sono sensibili
dimorfismo Assenza tranne rare eccezioni Caratteristica distintiva
( spore e clamidie)

Nei batteri abbiamo un singolo cromosoma detto cromomeo batterico aploide, nel caso dei
funghi possiamo avere più cromosomi, e possiamo avere anche una certa variabilità nell’ ambito
dei cromosomi.

Nel citoplasma dei miceti sono presenti i mitocondri compartimentati, circondati quindi sempre
dalla membrana,e inoltre si nota la presenza del reticolo endoplasmatico la membrana
citoplasmatica contiene steroli mentre nei batteri gli steroli non erano presenti.

Nei batteri nella parete abbiamo il peptidoglicano, ovvero il classico dimero n-acetilglucosammina
legato all’ n-acetilmuramico. La parete dei miceti è formata da una struttura che si chiama chitina,
polimero di n-acetilglucosammina legato da legami beta 1,4-glicosidici.

Come metabolismo sono eterotrofi, sono sia aerobi che anaerobi facoltativi, seppur non si
conoscano anaerobi in senso stretto, che invece sono presenti tra i batteri.

I miceti non sono sensibili agli antibiotici, malgrado ne siano produttori, ma sono sensibili agli
antimicotici. Hanno una particolare caratteristica che è quella del dimorfismo cioè vi sono certi
funghi che assumono una doppia caratteristica, passando dalla forma filamentosa (muffa) a quella
unicellulare (lievito) in base a variazioni ambientali in particolar modo a variazioni della
temperatura.

Nei miceti possono essere presenti i vacuoli, l’apparato del Golgi, il reticolo endoplasmatico. Alcuni
miceti possono essere capsulati, quindi possiedono una capsula polisaccaridica anche molto
abbondante che, come abbiamo visto nei batteri, rappresenterà un segno di patogeniticità, ad
esempio il criptococcusneoformans, è un micete capsulato. La parete costituita da n-
acetilglucosammina legato all’ n-acetilmuranico è condensata da glucani e mannani. I glucani sono
polimeri di glucosio caratterizzati da legami beta 1,6 e beta 1,3, e i mannani sono i polimeri del
mannosio.
Il corpo di un micete prende il nome di tallo. Il tallo puo’ essere pluricellulare e in questo caso
viene chiamato micelio es muffe o unicellulare nei lieviti.

Il micelio è formato dalle ife. Le ife possono essere:

 cenocitiche quando sono a cavità unica con più nuclei;


 settate che a loro volta possono esser mononucleate se contengono un nucleo o
plurinucleate se contengono più nuclei

Il micelio che costituisce il corpo del fungo pluricellulare si distingue un micelio aereo, e un
micelio vegetativo. Il micelio aereo è quello deputato alla funzione riproduttiva, il micelio
vegetativo invece è quello che viene immerso nel terreno ed è deputato all’assorbimento delle
sostanze nutritive.

Per capire la struttura di un micelio dobbiamo paragonarlo ad un albero, quindi il fungo è un albero,
la parte aerea ovvero i rami le foglie e i frutti rappresenta il micelio aereo che produrrà le spore dei
funghi che rappresentano la modalità di riproduzione dei funghi, mentre le radici dell’albero
rappresentano il micelio sommerso ovvero il micelio vegetativo quello deputato all’assorbimento
delle sostanze nutritive. Questo vale per le muffe, quindi per i miceti pluricellulari.

Nel caso in cui dovessimo avere i lieviti unicellulari il corpo corrisponderebbe alla blastospora,
ovvero al tallo, quindi anche se il corpo si divide formerà una sorta di pseudo micelio, che in realtà
non sarà un micelio vero perché non avremo un micelio formato da più cellule, ma ogni cellula è
un’entità distinta.

Nei miceti unicellulari non essendo la divisione cellulare totale, ma rimanendo le spore adese è
come se si formasse una sorta di pseudo-micelio, che non essendo un reale micelio non presenta
continuità tra le varie cellule interne, bensì presenta solo un rapporto di contiguità, infatti le cellule
potranno anche essere vicine ma rimarrà sempre un micete unicellulare.

I lieviti si riproducono per germinazione per mezzo di spore che prendono il nome di blastospore.
Quando un lievito si deve riprodurre si forma una specie di gemma all’estremità di una spora,
questa gemma aumenta di volume fino a quando non si stacca la cellula figlia e si forma una
cicatrice del distacco. Le spore possono essere sessuali o asessuali. Nei miceti si alternano
riproduzione asessuata e riproduzione sessuata. Quando i funghi hanno soltanto la riproduzione
asessuale vengono definiti imperfetti. Mentre quando i funghi presentano tutti e due i tipi di
riproduzione vengono definiti perfetti o telomorfici.

La riproduzione asessuata può avvenire secondo due modalità:


-tramite ife specializzate che sono i conidi, il micelio aereo si differenzia e forma una struttura che
prende il nome di conidio e dal conidio si staccano le spore, quindi sono delle ife che si
specializzano proprio nella produzione delle spore;
-tramite ife non specializzate che sono definite tallospore, le tallospore possono avere forma
diversa, si chiameranno artrospore se hanno forma rettangolari, blastospore se sono
rotondeggianti, e clamidospore se sono globose.

La riproduzione sessuale può essere di 4 tipi:


1. oospore ( CARATTERISTICHE DEGLI OOMICETI); un nucleo aploide di una cellula
donatrice etra nel citoplasma di una cellula
2. zigospore( CARATTERISTICHE DEGLI ZIGOMICETI); fusione di 2 nuclei da uno zigote
diploide
3. ascospore (CARATTERISTICHE DEGLI ASCOMICETI); meiosi da nucleo diploide od
aploide che può ricombinarsi
4. basidiospore(CARATTERISTICHE DEI BASIDIOMICETI).

La riproduzione sessuale è caratterizzata dallo scambio genetico, in particolare nelle oospore e


nelle zigospore i gameti maschili (anteridio) e femminili (oogonio) vengono a contatto e si ha il
passaggio del materiale genetico, si forma lo zigote, si ha il processo della meiosi e in questo
modo si avrà la fusione dei caratteri maschili e femminili.

Nelle ascospore e nelle basidiospore il materiale genetico viene riversato dall’organo genitale
maschile all’organo genitale femminile e la meiosi avviene in un asco. L’asco è una cellula a forma
di sacco tubolare. Nella sommità dell’asco si differenziano le ife ascogene e da queste ife
ascogene in seguito ai processi di meiosi si produrranno le spore che andranno ad assicurare il
perpetuarsi della specie.
Stessa cosa per il basidiomicete soltanto che la struttura specializzata alla formazione dello zigote
prenderà il nome di basidioforo o basidiospora.

Il metabolismo dei funghi è chemio-eterotrofo, quindi il fungo è in grado di utilizzare sostanze


preformate organiche e per l’ossidazione di queste sostanze utilizza sostanzialmente energia di
tipo chimico.
Sono aerobi e anaerobi facoltativi con la differenza che quando si trovano in presenza di ossigeno
metabolizzano i carboidrati attraverso la respirazione aerobia con produzione di acqua anidride
carbonica, se invece si trovano in assenza di ossigeno metabolizzano con i processi fermentativi
(ES. fermentazione alcolica).

I microrganismi in genere essendo aerobi e anaerobi facoltativi in presenza di ossigeno possono


metabolizzare utilizzando la via della respirazione, mentre quando si trovano in assenza di
ossigeno utilizzano la via della fermentazione. La via fermentativa cambia a seconda di che tipo di
organismo andiamo a considerare. Per i lieviti si tratta di fermentazione di tipo alcolica con
formazione di etanolo.

PATOLOGIE

La micosi è un evento accidentale. In genere l’organismo umano è molto resistente alle micosi.
Possiamo distinguere tre le micosi quelle endogene e quelle esogene.

Le micosi endogene sono quelle che si generano a partire dall’interno, quindi sono generalmente
dei funghi commensali ad esempio delle prime vie respiratorie, che si sviluppano più del normale
e questo sviluppo abnorme del micete si traduce nell’evento accidentale.

Le micosi esogene sono quelle infezioni che provengono dall’ambiente esterno e possono essere
distinte in:

 superficiali,(ES. micosi delle unghia) determinano una scarsa reattività nell’ospite poiché
essendo superficiali non si ha il diretto contatto con la via sistemica e quindi la reazione
immunitaria è scarsa;
 cutanee (dermatofiti) che causano le infezioni che invadono l’epidermide e gli annessi
cutanei;
 sottocutanee, entrano a contatto con l’uomo attraverso le lesioni sottocutanee ad esempio
lo sporotrichumschenckii che provoca la sporotricosi;
 viscerali ad esempio la candida e il criptococcusneoformans che invadendo le mucose
provoca una forte risposta immunitaria. (inalazione spore)

A seconda del grado di infiltrazione che il micete riesce a raggiungere.


I miceti provocano la patologia in seguito a una serie di fattori tossici che si traducono in
produzione di enzimi con attività idrolitica, quali proteinasi e fosfolipasi, sia grazie a una
potentissima azione antifagocitaria. Quando il micete viene a contatto con il nostro organismo il
nostro sistema immunitario reagisce attivando i macrofagi che tendono a fagocitare l’invasore. Il
micete che ha dimensioni molto grande riesce a evitare la fagocitosi e anche se viene fagocitato
grazie alle sue ife riesce a uscire dai macrofagi e quindi si dissemina dentro l’organismo ospite. Ci
sono tutta una serie di cofattori e di fattori che favoriscono l’insorgenza delle micosi ad esempio
l’umidità,la sudorazione abbondante, la lacerazione della cute, o le micro ferite che agevolano
l’insediamento del fungo nell’organismo ospite. Poi abbiamo tutta una serie di fattori di patogenicità
come la capsula con la sua attività antifagocitaria, la dimensione del tallo, la capacità di
moltiplicarsi nei fagociti, e la produzione di una serie di enzimi e tossine.

Per i soggetti debilitati sono più debilitati e sarà la probabilità di prendere infezioni. Fattori
predisponenti all’insorgenza delle micosi sono, terapia antibiotiche ad ampio spettro, la
sudorazione eccessiva, Il diabete,l’AIDS, i trapianti o i pazienti sottoposti a chemioterapia. Può
capitare l’insorgenza di una candidosi in seguito di una terapia antibiotica duratura nel tempo.

La candida non viene considerato un patogeno primario ma un patogeno opportunista, ma


nei soggetti debilitati può essere letale.
Candida è un fungo endogeno caratterizzato da dimorfismo. Visto che si presenta nella forma di
lievito nella condizione di saprofita e invece nei tessuti parassitati produce le ife.
Per quanto riguardano le patologie della candida ne possiamo distingue 4 forme:

1. cutanea,è un infezione di tipo fungino causata da funghi del tipo candida e più tipicamente
da candida albicans, ad esempio la dermatite da pannolino che è caratterizzatasi da delle
chiazze, poi abbiamo l’olissi.
2. mucocutanee ( solitamente delle aree genitali );
3. mucosali;
4. Forme disseminate.

Ma come si effettua la diagnosi?


La diagnosi delle micosi si fanno guardano l’aspetto chimico e facendo un accertamento in
laboratorio che comprende un accertamento microscopico e lo scotch test poiché il materiale
rimane adeso allo scotch e poi questo viene posto in una piastra e poi viene colorato in maniera
opportuna. Oppure si effettua un
processo di colorazione specifica, per
prima si effettua sempre uno scotch
test e poi si colora con una
colorazione particolare che si chiama
PAS(colorazione con l’acido periodico
di Shiff , si colora di un fucsia molto
inteso. ) .

I miceti possono essere coltivati anche


in laboratorio e il terreno di coltura per
i miceti è l’Agar Sabouraud che
contiene anche degli antibiotici che
serviranno a indebolire la flora
comune, quella presente ad esempio
sulla pelle.

L’organismo si oppone all’invasione del micete e le risposte immunitarie alle micosi sono di 3
tipi:

 Cellulo mediata, è quella prevalente nelle infezioni dei miceti;


 aspecifica caratterizzata dai macrofagi;
 umorale;

nei virus la risposta è di tipo umorale.


PROTOZOI
I protozoi sono organismi unicellulari eucariotici privi di parete cellulare. Sono per lo più organismi
eterotrofi aerobi. Sono anche capaci di crescere in condizioni di anaerobiosi. Assumono sostanze
per fagocitosi ( solide ) o per pinocitosi ( liquide ). I protozoi si riproducono per scissione binaria,
per gemmazione , da una cellula madre si formano più cellule figlie, per scissione multipla o
schizogonia quando ogni individuo si divide( per mitosi nucleare successive seguite da un’unica
citodieresi) in più individui. I protozoi possono formare delle cisti in condizioni particolari, si
rivestono di una particolare capsula che fornisce resistenza.

I protozoi sono organismi mobili grazie alla presenza di flagelli, ciglia o pseudopodi(amabe).

Nell’ambito delle patologie dei protozoi distinguiamo:

1. Gli archeozoi sono eucariotici, privi di mitocondri e caratterizzati da dei flagelli.


dobbiamo ricordare il Trichomonasvaginalis, responsabile di una malattia sessualmentre
trasmissibile, è molto labile e il rilevamento deve avvenire velocemente, perché essendo
molto sensibile muore presto, rischiando di non effettuare diagnosi. La Giardia che è un
infezione di tipo intestinale. Questo protozoo ha le caratteristiche di potere aderire alle
cellule epiteliali intestinali grazie alla presenza di un disco adesivo e qui dentro stesso si
moltiplica, vengono ingerite le cisti che attraversano tutto l’intestino e qui grazie all’acidità
dell’apparato gastrico. Il parassita si libera dalla cisti ( escissamento) e si ottiene la forma
vegetativa e dopo di che questa si moltiplica a livello dell’intestino, una volta raggiunto
l’intestino tenue si forma la forma cistica che verrà eliminata con le feci.
2. Le amebe si muovono non per mezzo di flagelli me grazie ai movimenti ameboidi.
Ricordiamo due tipi di amebe :
amebe esfolitica che è un patogeno in gradi raggiungere l’intestino dell’uomo,ed è
trasmettibile a causa delle cisti;
amebe che vivono in ambienti ricchi di acqua.
3. Gli Apicomplexa che sono dei parassiti intracellulari obbligati , questi parassiti sono
caratterizzati nell’avere un complesso di organi posizionati in posizione apicale ( da cui
prendono il nome ), grazie al complesso apicale il microrganismo è in grado di penetrare
all’interno delle cellule e parassitarle. La patologia dovuta agli apicomplessa più conosciuta
è la Malaria che è una delle malattie parassitarie più importanti conosciute per l’uomo.
4. Gli emoflagellati

PLASMODIUM

La Malaria crea da 300 a 500 milioni di casi all’anno, con circa 3 milioni di morti quindi è una
patologia che ha un impatto molto grande considerando il fatto che molte vittime sono i bambini.

Il vettore che trasmette questo parassita è una zanzara, ma è stato dimostrato che può essere
trasmesso anche tramite trasfusioni.
CICLO BIOLOGICO DELLA MALARIA
Questa infetta l’uomo durante il cosiddetto
pasto di sangue (la puntura), trasmettendo
all’uomo i plasmodi nello stato di sporozoiti.
Gli sporozoiti entrano quindi nel circolo
sanguigno, migrando verso il fegato e
infettandone le cellule, al cui interno si
moltiplicano asessualmente per diversi
giorni (ciclo schizogonico epatico,
asintomatico), differenziandosi nello stadio
di merozoiti e causando alla fine la rottura
degli epatociti. Riversati così nel circolo
sanguigno, i merozoiti infettano i globuli
rossi, continuando la moltiplicazione
asessuata. Periodicamente, i globuli rossi si
rompono e rilasciano nel sangue altri
merozoiti pronti a infettare altri globuli
rossi. A questo punto la zanzara che ripunge
l’uomo riesce a riprendere queste forme
vegetative che si sono differenziate in
gametofiti maschili e femminili, quindi
quando la zanzara acquisisce gli
spermatociti nell’intestino della zanzara i
gametofiti maschili e femminili si fondono e
si formano gli sporozoiti maturi che poi
andranno a localizzarsi al livello delle
ghiandole salivari della zanzara e verranno
iniettate attraverso una puntura in un altro
uomo. L’uomo in questo caso non
rappresenta l’ospite definitivo del protozoo,
bensì l’ospite intermedio dal momento che
l’ospite definitiva è la zanzara.
Diagnosi: ricerca nel sangue del plasmodium

Nella malaria si possono distinguere 3 stadi:

1. al di fuori dei globuli rossi;


2. all’interno dei globuli rossi;
3. nell’intestino della zanzara (fusione dei gametofiti).

Il ciclo eritrocitario, ovvero quello che avviene all’interno del globulo rosso è quello che ci consente
di fare la diagnosi della malaria poiché ci consente di mettere in evidenza quella forma anulare che
ci dice che un determinato individuo è infetto e ci permette di fare la diagnosi.
TOXOPLASAMOSI

Agli apicomplexa appartiene anche il Toxoplasma Gondii che ci interessa perché fa parte degli
agenti TORC sono quegli agenti la cui valutazione immunitaria durante la gravidanza è più
importante. Queste infezioni se dovessero essere contratte dal bambino questo andrebbe incontro
a delle malattie molto gravi.

Il gatto si infetta ingerendo la carne cruda contentente le cisti di questo protozoo, che sono delle
oocisti sporulate.

Il ciclo vitale del Toxoplasma gondii ha due fasi:

1. La prima fase avviene nell'ospite definitivo, un felino e comprende la riproduzione


sessuata: il felide, ad esempio un gatto, si infetta ingerendo carne contenente cisti del
parassita oppure oocisti sporulate. Gli sporozoiti, grazie all'azione dei succhi digestivi,
fuoriescono dall'oociste e possono infettare le cellule epiteliali dell'intestino tenue dove si
riproducono e formano oocisti. Le oocisti, vengono espulse con le feci e in condizioni
ottimali (al riparo dalla luce solare diretta) impiegano 2 giorni a maturare, formando 2
sporocisti contenenti ognuna 4 sporozoiti, gli elementi infettanti.

2. La seconda fase, nella quale il parassita si riproduce solo in maniera asessuata può aver
luogo in ogni animale a sangue caldo, mammiferi (incluso lo stesso gatto) o uccelli. Anche
questi ospiti intermedi si possono infettare o da oocisti sporulate presenti nelle feci o dal
consumo di carne cruda o poco cotta di animali parassitati: il parassita passa la barriera
intestinale grazie a delle cisterne dette micronemie che riescono a bucare le gap
junctions e, presumibilmente veicolato da macrofagi, invade per via ematogena cellule di
svariati tessuti, le quali formano una serie cosiddetta di vacuoli parassitofori. All'interno di
questo vacuolo Toxoplasma gondii si propaga in una serie di divisioni binarie (circa 3 o 4)
finché la cellula infetta non scoppia. Questa forma di replicazione veloce e asessuata di
Toxoplasma gondii è chiamata tachizoite. Di norma dopo questa prima fase l'ospite
acquisisce una certa immunità e questo determina la comparsa di una forma riproduttiva
lenta, detta bradizoite perché gli anticorpi prodotti limitano l'invasività. I vacuoli
del bradizoite possono formare cisti nel tessuto degli ospiti infetti (soprattutto nei muscoli e
nel cervello) e possono impiegare anni a svilupparsi definitivamente. La resistenza agli
antibiotici varia, ma le cisti sono molto difficili da rimuovere interamente. Il sistema
immunitario dell'ospite non scopre queste cisti, mentre le tachizoiti libere vengono
efficientemente debellate dalla risposta immunitaria.
LA LEISHMANIA
La leishmania è un emoflagellato , è un parassita intracellulare obbligato nei macrofagi e
nelle cellule dendritiche, sono state identificate circa 30 specie anche se in Italia la specie
prevalente è la leishmania infantum e anche questo protozoo si presenta con un ciclo
vitale sotto due forme:

– l'amastigote: presente nel reticolo endoplasmatico del fegato, milza, degli animali
vertebrati del cane, volpe e uomo.
– promastigote:, presente nel tubo digerente dei vettori;
generalmente sono sempre presenti sotto due forme: una forma che è tipica dell'ospite
intermedio e una forma che è tipica dell'ospite definitivo. Queste due forme si alternano
durante il ciclo biologico.

Abbiamo 3 forme cliniche di Leishmania:


 leishamniosi viscerale: tipica del mediterraneo.
 leishmaniosi cutanea
 leishmaniosi muco-cutanea che nelle nostre aree geografiche non è
assolutamente rappresentata.

L'uomo viene considerato un ospite occasionale, in realtà è un incidente del percorso.


(possono essere diversi gli ospiti non solo l'uomo anche il cane e altri)

Il ciclo biologico:
la zanzare si infettano con gli amastigoti che sono presenti nel sangue degli animali infetti,
succede che nell'intestino della zanzara cambia la forma vegetativa degli amastigoti e si
trasformano in promastigoti e successivamente durante la puntura di un nuovo vertebrato
vengono rigurgitate attraverso la proboscide e iniettate nell'ospite nuovo, l'uomo, ospite
occasionale, e si trasformano di nuovo in amastigote e ricomincia il ciclo e da questo si
hanno le varie forme della Leishmania.

Sintomatologia:
– ha un periodo di incubazione lungo, può arrivare addirittura fino a 8 mesi , caratterizzati
da una triade di sintomi fisici che sono febbre, pallore, e facile faticabilità.
Diagnosi:
 sierologica, alla ricerca di anticorpi specifici nei confronti della Leishmania
 bio-molecolare, con ricerca degli acidi nucleici nel sangue di soggetti infetti.

GLI ELMINTI
Sono organismi visibili ad occhio nudo, eucariotici, sono pluricellulari e più sviluppati
rispetto gli altri, caratterizzati dalla presenza di sistema nervoso, di un apparati circolatorio,
apparato digerente, apparato riproduttivo ed escretorio.
Gli elminti sono distribuiti in:
 platelminti vermi piatti
 nematodi vermi cilindrici
I platelminti, o vermi piatti,: e si dividono in
 trematodi : (tra i quali fascicola epatica e lo Schistosoma)
 cestodi o tenie.

I trematodi vengono definiti istoni perché presentano 2 bocche e presentano 2 ventose


una dorsale e una ventrale attraverso il quale si attaccano all'intestino e da cui traggono
nutrimento. Alternano una riproduzione sessuata con una riproduzione asessuata nello
stadio larvale che avviene nel mollusco. Generalmente hanno la doppia riproduzione in
due ospiti diversi.
Tra quelli che infettano l'uomo dobbiamo ricordare:

 Fasciola epatica: sono delle larve infestanti che vengono ingerite con l'acqua,
infestano l'acqua, le ingeriamo attraverso la mucosa del parenchima epatico e si
vanno a infiltrare dentro il parenchima epatico dove si sviluppa il verme adulto e si
va a localizzare nel fegato. A questo punto il verme adulto elimina le uova che
verranno eliminate con le feci e quindi verranno trasmesse nell'ambiente esterno.
Nell'ambiente esterno in particolare dalle larve si svilupperà un viracidio che avrà
come ospite intermedio una chiocciola di acqua dolce e poi queste larve
continueranno il loro ciclo nell'acqua da cui noi ci infestiamo.

 Schistosoma è un istoma ematico, che infetta il sangue, le cercarie non vengono


ingerite ma penetrano attraverso la cute, attraverso lesioni e entra nel sistema
circolatorio, si instaura nei plessi venosi dove le femmine adulte producono un gran
quantità di uova, da queste uova poi nasceranno le larve e anche in questo caso si
vanno a sviluppare nei molluschi di acqua dolce. La schistomiasi è un'infezione
grave a livello mondiale ed è tipica dei coltivatori delle risaie in cui questi parassiti
che si trovano nelle acque si infiltrano attraverso delle micro lesioni e danno queste
infezioni disseminate all'uomo.

I cestodi dei vermi piatti fanno parte le tenie, il famoso verme solitario, la tenia è
caratterizzata nell'avere una testa, SPOLCE, e un corpo nastriforme, formato da tanti
segmenti che si chiamano PROGOTTIDI. IL tenia si chiama verme solitario perchè
soltanto uno può trovarsi all'interno dell'intestino, può raggiungere lunghezze di metri e
generalmente lo spolce si attacca all'intestino grazie alle ventose e si fissa e succede che
la mobilità intestinale nonostante che con le feci vengano eliminate le proglottidi (che
contengono gli organi riproduttivi)ma la testa resta adesa all'intestino e quindi il verme si
rigenera e per eliminare questa parassitosi non è semplice.

Nematodi, o vermi cilindrici, sono costituiti da un apparato digerente completo (bocca,


intestino, ano) sono ancora più evoluti rispetto i vermi piatti e si dividono in:
 Ossiuri (i classici vermi dei bambini) si trasmettono da uomo a uomo attraverso
l'ingestione delle uova, praticamente i vermi elminti si localizzano nell'intestino e poi le
femmine quando raggiungono la maturità sessuale si trasferiscono in prossimità dell'ano
dove depongono le uova e questa migrazione che avviene nelle fasi notturne del sonno
provoca un intenso prurito a livello anale che fa si che il bambino si gratti
abbondantemente provocando la disseminazione delle uova.

 Trichinella e Anisakis sono analoghi, si acquisiscono tramite larve incistate. La


Trichinella nelle carni ( quando si ingerisce la carne non cotta bene le cisti liberano il
verme nell'apparato digerente, successivamente quando la femmina sarà sessualmente
matura produrrà delle larve che andranno ad immettersi nel progresso circolatorio e dopo
nei tessuti. l'Anisakis nel pesce. Il procedimento è lo stesso della trachinella solo che le
larve possono essere eliminate attraverso il congelamento o la cottura. Il pesce anche se
infettato deve essere sottoposto immediatamente a congelamento(abbattimento) e questo
comporta l'uccisione delle larve.

STERILLIZZAZIONE E DISINFEZIONE
Per sterilizzazione ci si propone l’eliminazione di tutti i micro organismi su una
determinata superficie, mentre per disinfezione ci si propone l’abbattimento della carica
microtica, quindi significa che quando noi parliamo di sterilizzazione noi eliminiamo tutti i
micro organismi sia patogeni che non patogeni, con la disinfezione eliminiamo quelli
patogeni, quindi abbattiamo la carica microtica sostanzialmente. Quindi se parliamo di
disinfezione non è detto che vengano eliminati tutti i micoorganismi presenti su quella
determinata superficie.
Il lavaggio è una pratica che viene effettuata sia nella sterilizzazione che nella
disinfezione poiché consiste nella rimozione di tutto il materiale organico presente a
contatto con altre sostanze.
Quando parliamo di antisepsi ci riferiamo all’eliminazione di microorganismi patogeni
dalla cute e dai tessuti.

I materiali che devono sottoporsi a sterilizzazione sono i materiali ad alto rischio


d’infezione, quelli a contatto con cute, mucose, ferite, ad esempio i cateteri, le siringhe
etc.. questi materiali devono essere assolutamente sterilizzati, dunque privi di
microorganismi. La sterilizzazione non riguarda solo i materiali ma anche gli ambienti, ad
esempio le cappe in particolare quelle da sala operatorie, le procedure di sterilizzazione
possono essere ottenute attraverso l’ausilio di alcune sostanze (acqua ossigenata, cloro
etc..) in base a ciò che dovremo andare a sterilizzare andremo a scegliere la sostanza da
usare.
Si può procedere a disinfezione per qui materiali che hanno un rischio intermedio , con
quei materiali ad esempio che sono andati a contatto con cose integre, intubatori,
fonendoscopi, etc..
Mentre si procede al lavaggio di tutte le superfici che sono a basso rischio ad esempio i
termometri, gli stetoscopi.
La resistenza dei vari agenti patogeni è diversa, abbiamo visto che le Spore hanno una
resistenza più forte tra quelli conosciuti, mentre i micro batteri hanno una resistenza
minore, i micro batteri sono i batteri patogeni più pericolosi per l’uomo, i virus non
inviluppati sono più resistenti rispetto quelli inviluppati perché non hanno l’enevelop,
quindi non avendo l’envelop sono protetti da una contenitore di natura proteica e le
proteine sono più resistenti rispetto all’envelop.

Metodi di sterilizzazione, disinfezione e lavaggio


La sterilizzazione possiamo ottenerla o attraverso metodi fisici o chimici attraverso l’utilizzo
di sostanze chimiche sterilizzanti
Tra i metodi fisici abbiamo :la filtrazione,
le radiazioni

il calore. (Il calore può essere secco e umido.)

La filtrazione è il passaggio di soluzioni attraverso dei filtri di diametro noto. Ad esempio


Quelle sostanze che si degradano con il calore vengono filtrate attraverso l’uso di siringhe
a cui sono collegate i filtri di varia natura. I virus ad esempio furono scoperti perché erano
agenti filtrabili e quindi riuscivano ad oltrepassare i filtri che all’ora venivano utilizzati, tant’è
che noi per filtrare facciamo passare la soluzione da questi filtri, che possono essere fatti
da vario materiale,hanno diverse dimensioni, i filtri consentono di eliminare le muffe, i
batteri e i virus, quindi hanno diametro dal più grande 0,8 al più piccolo 0,2 ci consentono
di eliminare tutti gli organismi attualmente conosciuti. Altri filtri importanti sono i filtri HEPA
e sono dei filtri particolari che si trovano sia nelle cappe biologiche, sia nelle sale
operatorie perché servono a filtrare l’aria ad alto rischio e vengono associati spesso ai
Raggi UV, quindi questi filtri consentono a sottoporre la filtrazione dell’aria di ambienti
piuttosto grandi.

IL CALORE: la sterilizzazione attraverso il calore, il calore degrada le proteine e gli acidi


nucleici e si può ottenere :
incerenimento
calore secco
vapore secco
vapore sotto pressione

L’INCERENIMENTO ed è ciò che avviene nei laboratori di microbiologia (ansa da


laboratorio), in questo modo si causa la degradazione delle proteine e degli acidi nucleici e
si ha la sterilizzazione dell’incerenimento, l’uso è molto limitato.
Sterilizzazione attraverso il CALORE SECCO, vengono utilizzate delle stufe, maggiore
sarà il calore e minore sarà il tempo d’impiego per sterilizzare, anche in questo caso l’uso
è limitato, viene usato prevalentemente per le vetrerie.
Un metodo importante di sterilizzazione è quello del VAPORE SOTTOPRESSIONE
utilizzando l’autoclave, ha lo stesso principio della pentola a pressione, il concetto è che
aumentando la pressione si ottiene una temperatura più elevata e si possono sterilizzare
vari oggetti e anche delle soluzioni, alla pressione di un’atmosfera si riesce a raggiungere i
120° C e in 15 minuti consentono una buona sterilizzazione. Questo metodo in
microbiologia è molto utilizzato soprattutto per la preparazione dei terreni. Bisogna creare
il vapore saturo e attraverso delle valvole vado a creare il sottovuoto, la camera viene
riempita di vapore sotto pressione, il vapore è un conduttore migliore rispetto al calore
secco e consentirà di raggiungere all’interno del contenitore autoclave una temperatura
uniforme .
Un metodo che usa il calore è la pastorizzazione può essere fatto per prodotti destinati
all’uso alimentare, e ha la finalità di distruggere microorganismi patogeni, ad esempio la
brucella,tubercolosis senza modificare le caratteristiche organolettica del prodotto.
Attraverso tre modi :
 esponendo il liquido a 62 ,8 per otto minuti
 o esponendo il liquido a 82 per tre secondi
ovviamente più aumenta la temperatura più diminuiamo i tempi di esposizione perchè
altrimenti si andranno a modificare le caratteristiche organolettiche.

Un altro metodo che usa il calore è tyndalizzazione e viene anche chiamato metodo di
riscaldamento frazionato, prevede che la sostanza che andiamo a sterilizzare sia
sottoposta a 3/5 cicli con una temperatura di circa 80°C a distanza di 24h l’una dall’altra.
Successivamente incubiamo a 37°C per vedere se ci sono delle forme ad esempio delle
spore che non sono state distrutte dal trattamento potrebbero germinare, queste spore
germinano diventando più sensibili e facciamo il secondo trattamento e cosi via fino a
quando si riescono a distruggere tutte le forme vegetative che residuano. Considerando
che i microorganismi hanno una sensibilità diversa alle varie temperature.

La sterilizzazione attraverso radiazioni, hanno la funzione di eliminare rotture nel dna.


Le radiazioni gamma viene utilizzato per la sterilizzazione di materiali mono uso,
siringhe,oggetti di plastica, cateteri etc.. ha un’efficacia di sterilizzazione ottima ma è
molto costosa, viene usata per tutti quegli oggetti che non si possono sterilizzare con il
calore.
Oltre i raggi gamma vengono usati anche I raggi uv (ultra violetti)sono mutageni e
producono delle alterazioni a livello del DNA quindi queste conformazioni sono presenti
nei dimeri timina danneggiano il DNA del microorganismo, impedendo la duplicazione e
quindi determinano l’abbattimento di questi microorganismi, i raggi UV hanno ottima
efficienza ma un basso potere di penetrazione, e quindi per sterilizzare con i raggi UV la
superficie deve essere direttamente esposta, vengono usati ad esempio per sterilizzare le
sale operatorie, se noi abbiamo una porzione che è in parte nascosta dall'esposizione dei
raggi UV la sterilizzazione non è efficace. Ovviamente successivamente dobbiamo
accertarci dell'avvenuta sterilizzazione e per far questo vengono usati dei nastri/ schock
che vengono applicati prima e dopo la sterilizzazione e il viraggio da un colore all'altro dal
bianco al nero in genere indica che la sterilizzazione è andata a buon fine, questi nastri
sono indicatori chimici ma in realtà ci sono indicatori biologici nel senso che noi potremmo
mettere all'interno dell'autoclave dei dischetti con delle spore, se queste non germinano e
quindi non si riproducono significa che la sterilizzazione è avvenuta con successo, mentre
se da queste spore ne germinano altre evidentemente la sterilizzazione è fallita, questa
prova di sterilità, questa semina nei terreni di coltura la si fa anche per le soluzioni
iniettabili, quando ad esempio le industrie farmaceutiche preparano i farmaci e questi
farmaci devono essere iniettati nell'organismo ovviamente si fanno queste prove di
sterilità, si semina nei terreni di coltura e successivamente se non c'è crescita il farmaco
può essere venduto. Queste prove vengono effettuate per i vaccini. Per fare queste prove
vengono usate diversi tipi di spore a seconda dello scopo che vogliamo ottenere. Anche le
tappe biologiche possono essere sterilizzate attraverso nebulizzazione dei vacuoli con ??
di forma aldeide, la forma aldeide è un derivato e si usa per sterilizzare le cabine
biologiche. Abbiamo visto che esistono oltre i metodi fisici anche metodi chimici come i
disinfettanti. Ovviamente i biocidi, dove per biocida si intende un agente in grado di
impedire lo sviluppo di questi microorganismi,per utilizzare i biocidi è necessario
conoscere alcuni parametri:
-PRINCIPIO ATTIVO DEL DISINFETTANTE CHE STIAMO UTILIZZANDO
-L'EFFICACIA,: su cosa questo disinfettante è in grado di agire
-IL GRADO DI TOSSICITA' per l'operatore che lo utilizza, per il paziente e per l'ambiente
-L'USO SPECIFICO DEL PRODOTTO ESAMINATO
-LA CONCETRAZIONE: richiesta affinché si effettui una buona sterilizzazione
-TEMPO NECESSARIO: in cui deve stare a contatto per l'avvenuta sterilizzazione.

Un biocida per essere un buon disinfettante deve avere delle caratteristiche:


 deve avere un ampio spettro
 generalmente non sono presenti tutte le caratteristiche perchè ci sono dei
disinfettanti che agiscono sui batteri e altri che agiscono sui virus, devono avere
azioni piuttosto rapide, non devono essere inattivate dalla presenza di materiale
inorganico, ad es se presenta il sangue e noi mettiamo il disinfettante e viene
inattivato dalla presenza del sangue non è un buon disinfettante.
 Non deve essere tossico, corrosivo quando va a contatto con la cute
 deve avere un costo contenuto.

Fra i disinfettanti chimici abbiamo una serie di sostanze che possiamo utilizzare per la
disinfezione, quelle che usiamo in ambito ospedaliero fanno parte a questo genere di
sostanze e sono il fenolo, gli aldeidi, gli alcoli, i perossidi etc..
tra gli agenti chimici ad esempio sono sterilizzanti la forma aldeide e l'ossido di etilene e
non è efficace sulle spore la glutaraldeide al 2% perchè non è sterilizzante ma
disinfettante, uno stesso disinfettante se fatto in maniera concentrata o meno può
comportare un'azione diversa. Mentre hanno bassa attività e in genere vengono definiti
antisettici solo se esplicano l'attività sul virus senza essere in grado di agire su spore
eliminando tutte le forme viventi.
ESEMPIO:
le Aldeidi determinano la denaturazione delle proteine l 'alchilazione delle proteine.
Agiscono uccidendo le proteine attraverso la denaturazione. La forma aldeide viene
utilizzata anche per la preparazione dei vaccini perchè i vaccini vengono inattivati con
formalina e il limite più importante di queste aldeidi è rappresentato dalla oncogenicità dei
vapori che sono oncogeni, uno dei disinfettanti che viene usato per la disinfezione delle
stanze è il LISOFORM che agisce denaturando le proteine. Un altro esempio di aldeide è
la glutaraldeide che viene usata per la disinfezione degli strumenti ad esempio endoscopi
e ha una serie di vantaggi tra cui quello di non la capacità sterilizzante diminuita dalla
presenza di sostanze organiche anche se però è altamente tossica e cancerogena,
l'impiego deve essere fatto in determinate condizioni.
Altro agente sterilizzante è l'ossido di etilene, fornisce l'alchilazione dei gruppi amminici
e sulfidrilici e viene utilizzato negli endoscopi ma per essere utilizzato presuppone l'uso di
cabine opportune. E prima di riutilizzare lo strumento dopo il trattamento con ossido di
etilene deve essere fatto evaporare. Un altro disinfettante sono i fenoli che vengono
utilizzati per l'erezione di micro batteri, di agenti responsabili della TBC perchè i fenoli
utilizzano lipidi. I micro batteri presentano una parete molto ricca di cere e i fenoli sono in
grado di solubilizzare queste cere e quindi sono utilizzati come pratica di
sterilizzazione/disinfezione nei confronti di questi microorganismi. Hanno un elevato gradi
di tossicità e tra l'altro hanno anche un odore sgradevole e fastidioso ma nonostante
questo sono stati utilizzati per un antisettico per il lavaggio chirurgico delle mani esa-
clorofene . Viene utilizzato anche negli spray per la gola come antisettico locale il tutto a
concentrazioni minime. Gli alogeni, il cloro e la candeggina, i composti più utilizzati sono
quelli dello iodio e di sodio, il composto del sodio non è altro che l'amuchina o la
candeggina nelle varie forme e i composti dello iodio sotto forma di soluzione idro alcolica
al 7% di cintura di iodio, disinfettante antisettico che si utilizza per la cute e i tessuti. Gli
alcoli agiscono provocando l'alterazione delle membrane biologiche perchè provocano lo
scompaginamento delle membrane biologiche, sotto forma di etanolo, isopropanolo e
metanolo, sciogliendo lo strato biochimico delle membrane. In particolare sull'envelop
virale, generalmente vengono utilizzate in forma denaturata al 70% e vengono inibiti dalla
presenza di sostanze organiche. Non hanno un buon potere sterilizzante.
Derivati dei metalli pesanti (mercurio cromo). I perossidi (acqua ossigenata) che
disponibile in varie soluzioni dal 3 al 30%. devono la loro azioni micro-biocida capacità di
liberare ossigeno allo stato nascente, sotto forma di ossigeno molecolare.

Potrebbero piacerti anche