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I MICRORGANISMI
Gli organismi che dipendono da fonti esterne di molecole biologiche, per
ricavare sia l’energia sia le molecole che servono come materiale da
costruzione, sono chiamati eterotrofi.
Tutti gli animali e i funghi, come molti organismi unicellulari, sono eterotrofi.
Sono detti invece autotrofi gli organismi «che si nutrono da soli», cioè che non
hanno bisogno di molecole biologiche provenienti da fonti esterne per ricavare
energia o da usare come materiali da costruzione. Gli autotrofi, infatti, sono in
grado di sintetizzare le proprie molecole ricche di energia a partire da sostanze
più semplici. Molti autotrofi, tra cui le piante e parecchi tipi di organismi
unicellulari, sono fotosintetici poiché la loro fonte di energia per le reazioni di
sintesi è la luce solare.
Per quanto riguarda la riproduzione, nei microrganismi ritroviamo processi
riproduttivi asessuati e sessuati, come avviene più in generale nell’intero mondo
dei viventi. La riproduzione asessuata è di gran lunga la più frequente e avviene
con diversi meccanismi.
o Divisione binaria o scissione (per esempio nei batteri). La cellula, prima di
dividersi, accresce la propria massa citoplasmatica e duplica il suo DNA. Le
cellule figlie, geneticamente identiche, presentano volumi
approssimativamente uguali e possono separarsi o restare unite
o Gemmazione (per esempio nei lieviti). La cellula, prima di dividersi,
duplica il suo DNA, ma non accresce la propria massa citoplasmatica. La
cellula figlia (gemma) è inizialmente di piccole dimensioni e unita alla
cellula madre. Solo in seguito, grazie all’aumento della massa
citoplasmatica, raggiunge le dimensioni normali e può staccarsi dalla
cellula madre.
o Spore riproduttive (per esempio nei funghi). Le spore riproduttive (da
non confondere con le spore di resistenza formate da alcuni batteri come
i clostridi e i bacilli), in condizioni ambientali sfavorevoli sono
caratteristiche dei funghi (in particolare delle muffe, di cui costituiscono
un importante elemento di riconoscimento). Portate da strutture dalla
forma caratteristica a sacco o a pennello, sono più resistenti delle normali
cellule e ciascuna di esse è in grado di dare origine a un nuovo individuo
La riproduzione asessuata è
rapida ed efficiente. Non
richiede la partecipazione di
un secondo genitore e
garantisce un’elevata
fertilità. Essa non è in grado
tuttavia di fornire alla
discendenza la necessaria
variabilità genetica per adattarsi a un ambiente che muta nel tempo e nello
spazio. In assenza di eventi accidentali, come le mutazioni, le cellule figlie
saranno sempre geneticamente identiche all’unico genitore (si parla, in questo
caso, di clone).
La riproduzione sessuata degli eucarioti avviene per fusione di due apposite
cellule riproduttive (gameti) provenienti da genitori geneticamente differenti.
Dai gameti, a corredo cromosomico dimezzato aploide, si passa nuovamente a
una cellula a corredo cromosomico completo diploide, lo zigote, in cui si è avuta
una ricombinazione genica completa. Nei protisti unicellulari sono i singoli
individui a trasformarsi in elementi sessuali con polarità diverse. Nei funghi la
riproduzione sessuata avviene, come si vedrà in seguito, per fusione di ife di
genere diverso.
LA STRUTTURA E FUNZIONI
All’interno del dominio dei Bacteria,
chiamati anche eubatteri, una
suddivisione può essere in base
all’esistenza e alla natura del
rivestimento che racchiude il loro
organismo. Possiamo distinguere
quindi i procarioti privi di parete o micoplasmi, dagli altri gruppi che presentano
una caratteristica parete cellulare, resistenze, elastica. I batteri sono
microrganismi unicellulari che si distinguono in base alla loro forma. Sono
chiamati:
o Bacilli, a forma di bastoncino
o Cocchi, se sono sferici: diplococchi (2 cocchi); stafilococchi (cocchi
disposti a grappolo); streptococchi (cocchi disposti a catenelle);
streptobacilli (bacilli disposti a catenelle)
o Vibrioni, a virgola
o Spirilli, a spirale
o Spirochete, a cavatappi
GRAM-POSITIVI E GRAM-NEGATIVI
La colorazione di è uno strumento utilizzato per la classificazione batterica e
basato sulla colorazione che questi microrganismi assumono al microscopio
dopo uno specifico trattamento.
La differenza di colore tra i batteri deriva dalla costituzione della loro parete: in
particolare, i Gram positivi hanno una parete batterica ricca di peptidoglicano; al
contrario i Gram negativi hanno una parete batterica contenente solo il 20% circa
di peptidoglicano. Inoltre i Gram positivi presentano una membrana esterna
ricca di fosfolipidi.
La tecnica prevede una colorazione differenziale che sfrutta l’utilizzo di due
coloranti principali, il cristalvioletto e la safranina, e due soluzioni, quella di lugol
e quella decolorante:
o Il cristalvioletto colora indistintamente tutte le cellule e permette ai
batteri Gram positivi di colorarsi di viola/blu
o La soluzione di Lugol ha funzione mordenzante che ha affinità con il
cristalvioletto, creando un complesso più stabile nei Gram positivi e che
eviterà la successiva decolorazione degli stessi
o Il decolorante attacca le strutture lipopolisaccaridiche della membrana
esterna, che si trova solo nei batteri Gram negativi, permettendo al
colorante di fuoriuscire dal sottile strato di peptidoglicano
o La safranina è il colorante di contrasto che permette ai Gram negativi di
assumere una colorazione rossa
La colorazione sfrutta dunque la
capacità/ incapacità dei batteri di
trattenere o meno il complesso
cristalvioletto - lugol. Vengono definiti
gram-positivi i batteri che trattengono il
colorante primario (cristalvioletto),
resistono alla decolorazione con una
miscela di alcol e acetone e risultano
colorati in blu/viola. Vengono definiti
gram-negativi quelli che vengono
decolorati, perdono il colore primario e si presentano di colore rosa in seguito
alla colorazione di contrasto (safranina).
RIPRODUZIONE E APPROVVIGIONAMNETO
DI ENERGIA
Come in tutte le cellule procariotiche è assente un vero e proprio nucleo e il
corredo genetico è in genere ridotto a un solo cromosoma, che contiene gran
parte del materiale genetico. I restanti geni sono inseriti in formazioni sferiche
circolari del DNA, i plasmidi, dispersi nel citoplasma e capaci di replicazione
autonoma.
I batteri, come tutti i procarioti, si riproducono soprattutto per scissione. Dopo
la scissione, le cellule figlie possono separarsi o restare uniti; in quest’ultimo
caso si originano COPPIE DI CELLULE come DIPLOCOCCHI e i DIPLOBACILLI.
Colonie a grappolo, come negli STAFILOCOCCHI, o a catenella, come negli
STREPTOCOCCHI; colonie le cui forme dipendono dal tipo di scissione che
subisce la cellula Madre.
I PROTISTI
Esiste però una miriade di altri organismi eucarioti, perlopiù microscopici, che
non si inserisce in nessuno di questi tre regni: si tratta dei PROTISTI, le forme più
antiche e semplici del dominio degli eucarioti. Essendo eucariote, le cellule dei
protisti possiedono tutte un nucleo e un sistema di membrane interne e
presentano due meccanismi di divisione cellulare: la mitosi, con cui il materiale
ereditario contenuto nel nucleo viene distribuito equamente tra le cellule figlie;
la meiosi, che genera variabilità genetica nella discendenza.
In base alla loro somiglianza con animali, piante o funghi i protisti sono stati divisi
in tre raggruppamenti:
o Protozoi, simili agli animali perché eterotrofi
o Protisti Algali, simili alle piante perché autotrofi
o Eterotrofi Pluricellulari
I PROTOZOI
Sono eterotrofi monocellulari e possiedono organelli tra i più sofisticati che
esistono in grado di svolgere tutte le funzioni che nei pluricellulari vengono
svolte da cellule specifiche. Il rivestimento è molto resistente perché costituito
da silice (Radiolari) o calcare (Foraminiferi).
Nella parte superficiale, oltre a questi rivestimenti vi possono essere sistemi di
locomozione costituiti da ciglia e flagelli.
I protozoi si nutrono per ingestione: l’alimento, dopo essere stato fagocitato,
viene digerito in particolari vacuoli. I protozoi hanno
necessità di soddisfare le numerose esigenze di un
organismo autosufficiente.
Prendiamo in considerazione un ciliato, per esempio il
PARAEMCIO. Il paramecio è un invertebrato che vive
nelle acque stagnanti. È talmente piccolo che non è
visibile a occhio nudo; lo si può osservare bene, però, al
microscopio, anche soltanto a 100-200 ingrandimenti. Il paramecio è un
organismo formato di una sola cellula, è cioè unicellulare. Il paramecio si
riproduce per semplice scissione.
I PROTOZOI si suddividono in cinque phyla:
o FLAGELLATI
o SARCODINI
o CILIATI
o OPALINE
o SPOROZOI
PROTISTI ALGALI
Le alghe sono suddivise in sei linee evolutive, tra cui 3 sono organismi unicellulari
(Euglenofite, Crisofite, Dinoflagellati); due suddivisioni comprendono alghe
pluricellulari (Alghe Rosse, Brune). La sesta divisione, quelle delle Clorofite, è la
più importante, quantomeno dal punto di visto evolutivo.
o Le euglenofite si muovono mediante un flagello; una macchia oculare
rileva la luce e quando non è sufficiente perdono i cloroplasti e si
comportano da eterotrofi. Vivono nelle acque dolci e si riproducono per
scissione.
o Le crisofite possiedono placche calcaree o silicee e, oltre alla clorofilla, un
pigmento giallo, la fucoxantina. Si riproducono sia asessualmente, sia
sessualmente. Hanno dimensioni minime e costituiscono pertanto il
cosiddetto nannoplancton (insieme di organismi acquatici microscopici
che galleggiano alla deriva). Comprendono le diatomee, con guscio siliceo,
i cui depositi fossili hanno prodotto la cosiddetta "farina fossile".
o Dinoflagellati, si muovono mediante due flagelli. Possono avere un guscio
di cellulosa diviso in placche da scanalature. Alcune specie, prive di
pigmenti, sono eterotrofe. Vivono nell'acqua dolce, ma soprattutto nel
mare; molte specie sono luminescenti. Alcuni possiedono pigmenti rossi,
che mascherano la clorofilla e sono responsabili del fenomeno della
colorazione rossa delle acque.
o Le Clorofite o Alghe Verdi costituiscono la divisione più importante e
comprendono forme unicellulari ma anche pluricellulari. Presentano ciclo
produttivi in cui si alternano fasi sessuate e asessuata.
I FUNGHI
Il regno dei funghi comprende specie pluricellulari e unicellulari diverse per stili
di vita e per modalità riproduttive, come i funghi mangerecci, le muffe e i lieviti.
Tutti i funghi, però, sono organismi eterotrofi che si nutrono per assorbimento
e che si riproducono per mezzo di spore.
Questa modalità di nutrizione permette ai funghi di crescere utilizzando
substrati molto diversi: molte specie sono saprofite, cioè assorbono i nutrienti
dalla materia organica morta fungendo da decompositori; altre sono parassite,
ossia assorbono i nutrienti da ospiti vivi; altre ancora sono mutualiste e
stabiliscono associazioni con altri organismi.