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1.

4 I FUNGHI
I funghi presentano caratteri propri, non comuni ad altri esseri viventi, il
che ha permesso di elevarli al rango di Regno.
Quello che noi normalmente conosciamo ed osserviamo dei funghi è il
corpo fruttifero perché cresce di norma all’esterno del substrato (suolo,
legno etc.), ed è più o meno facilmente osservabile ad occhio nudo.
Il resto dell’organismo, organizzato in una rete più o meno vasta e fitta
di tessuti filamentosi, detti ifali (o micelio), si sviluppa nel sottosuolo o
sommerso in altre matrici organiche.
Nel regno dei funghi trovano spazio organismi eterotrofi unicellulari o
pluricellulari, immobili o mobili sebbene solo in alcune fasi del loro ciclo
vitale.
Dal punto di vista della loro organizzazione strutturale i funghi
appaiono analoghi agli animali o alle piante per alcune
caratteristiche come:
- il tipo di DNA,
- la presenza di più cromosomi,
- il nucleo (le cellule sono allungate e tubulari e possono contenere
uno o più nuclei),
- la sua membrana che trova continuità con quella citoplasmatica,
- la presenza di mitocondri e ribosomi,
- parete cellulare e vacuoli,
- ma mancano di cloroplasti,
- la riproduzione avviene assessualmente per frazionamento del
corpo o sessualmente attraverso la produzione di spore.
Ciò che li differenzia dagli altri regni sono invece la riproduzione per
gemmazione (lieviti) ed il dimorfismo legato a condizioni ecologiche.
A questi caratteri si aggiunge il tipo di parete che contiene
contemporaneamente glucani (tipici delle piante) e chitina (tipici degli
insetti e dei crostacei).

Dal punto di vista strutturale la maggior parte dei funghi cresce per
l’intera vita come ifa, una struttura cilindrica filamentosa larga da 2 a 10
micron e lunga fino a qualche centimetro.
Il continuo sviluppo delle ife da origine ad una matrice consistente, il
micelio. Questo può essere costituito da ife settate o non settate
(cenocitiche).
Queste strutture sono in buona sostanza lunghissime “cellule” che
possono contenere anche migliaia di nuclei.
Gli Ascomiceti più evoluti presentano un organo riproduttivo molto
particolare chiamato apotecio, una struttura specializzata nella
riproduzione sessuale. E’ un corpo fruttifero a forma di coppa che
spesso è osservabile anche ad occhio nudo. Alla base della coppa è
distribuito uno strato di tessuto contenente le cellule che producono
per meiosi le spore.
La bioluminescenza è un particolare fenomeno attraverso cui gli
organismi viventi che lo possiedono emettono luce
Tutti gli organismi bioluminescenti emettono luce sfruttando processi
che trasformano l’energia chimica in energia luminosa.
La reazione bioluminescente più conosciuta è quella della lucciola.
Questa coinvolge una molecola chiamata luciferina che viene
ossidata, rilasciando un fotone di luce, da parte dell’enzima luciferasi.
Nutrizione
Come già evidenziato in precedenza i funghi sono tutti organismi
eterotrofi, cioè necessitano di fonti energetiche esterne per
sopravvivere.
Mettono a disposizione degli altri organismi viventi che occupano quel
determinato ambiente composti come il carbonio, il fosforo, l’azoto e lo
zolfo che divengono nuovamente disponibili per la sintesi di nuove
sostanze organiche come gli aminoacidi, gli acidi nucleici ed i lipidi.
Il rapporto tra fungo e matrice ospitante determina il tipo di rapporto
che questi organismi possono avere.
In tal senso si distinguono funghi saprofiti, parassiti e simbionti.
1. I funghi saprofiti degradano la sostanza organica derivata da matrici
più o meno complesse.

2. I funghi parassiti sono quelli che si nutrono di organismi vivi.


I funghi parassiti possono essere obbligati o facoltativi.
Nei primi il rapporto tra fungo ed ospite vivo è essenziale. La morte
dell’ospite porta alla morte del fungo.
Nei parassiti facoltativi il rapporto tra ospite e patogeno è meno
vincolante, di fatti una volta morto l’ospite il fungo si può trasformare in
saprofita e cibarsi dei tessuti ormai morti dell’ospite.
Il parassitismo si trasforma in patogenicità quando le forme d’invasione
diventano gravi e problematiche e, in alcuni casi anche mortali.

Nei vegetali molteplici sono i funghi che attaccano parti della pianta, le
foglie con l’Oidio, i frutti con Monilia, i rami con disseccamenti causati
da Fusicoccum e Fusarium, il colletto con Phytophthora, le radici con
Armillaria mellea.
3. I funghi possono essere anche simbionti quando attuano una forma
di parassitismo controllato, dove un rapporto di reciproco vantaggio
permette la sopravvivenza del fungo e dell’ospite, o più precisamente
un livello di crescita e quindi di competitività maggiore rispetto a
specie prive di questa tipologia di simbiosi.
Nel caso delle Orchidee il rapporto simbiotico con il fungo
(obbligatorio) si esprime sin dai primi momenti di vita della plantula.
Tra le più importanti forme di simbiosi fungine riconosciamo i licheni.
Questi importantissimi organismi pionieri che
colonizzano per primi rocce, tronchi di alberi
etc, sono il frutto dell’unione di fungi
(ascomiceti e in alcuni casi basidiomiceti) e
alghe verdi o azzurre (Cyanobatteri).
Riproduzione
Nei funghi la riproduzione può avvenire per via asessuata o sessuata.
1. Nella riproduzione asessuata la moltiplicazione dell’individuo può
avvenire attraverso la produzione di spore vegetative (conidi) o
mediante la frammentazione del micelio.
La frammentazione del micelio e le spore vegetative, ottenute
rigorosamente per via mitotica, mantengono costanti i caratteri genetici
dell’individuo parentale.
Questo tipo di riproduzione risulta essere vincente in nicchie ecologiche
specifiche favorevoli al fungo e poco variabili nel tempo e nello spazio.
Inoltre consentono una dispersione più rapida rispetto alla riproduzione
sessuale.
2. Il processo meiotico sta invece alla base della riproduzione
sessuale. Questa è stata osservata nella maggior parte dei taxa
fungini ed è subordinata alla produzione di meiospore che vengono
diffuse nell’ambiente attraverso il vento, l’acqua o gli animali che le
ingeriscono.
Per molto tempo i principali raggruppamenti fungini sono stati
identificati attraverso lo studio della morfologia delle loro strutture
sessuali e delle spore.
Aschi e basidi, strutture contenenti le spore, possono essere utilizzate
rispettivamente nell'identificazione di taxa nell’ambito degli
Ascomiceti e dei Basidiomiceti, i due gruppi più evoluti dal punto di
vista tassonomico.
- Negli Ascomiceti spore a polarità femminile si uniscono a spore a
polarità opposta (maschili) dando origine ad una cellula
polinucleata. La cellula che si ottiene dalla loro unione va in contro a
meiosi che da nuove spore con ploidia dimezzata. Queste, una volta
trovate le condizioni ecologiche adatte, germinano dando origine al
nuovo organismo.

- Nei Basidiomiceti il processo è più complesso.


Dalle spore germinate si origina un micelio detto primario che cresce
e si diffonde nel substrato. Qui, in condizioni ecologiche adatte,
incontra un secondo micelio primario a polarità sessuale differente e
con questo si fonde.
La fusione dei due miceli primari da origine a un nuovo micelio detto
secondario. E’ questo nuovo micelio che darà origine al corpo
fruttifero (carpoforo) ed è in esso che si avrà la meiosi e la formazione
delle nuove spore (basidiospore).
Omotallismo
Nella riproduzione sessuale omotallica, due nuclei aploidi derivati
dallo stesso individuo si uniscono per formare uno zigote che può poi
subire meiosi. I funghi omotallici includono specie con uno stadio
asessuato come Aspergillus e sono riscontrabili in numerosi generi di
Ascomiceti.

L’omotallismo è un tipo di riproduzione che si compie all’interno di un


organismo autofertile.
Tassonomia

Nel 2007 una collaborazione tra moltissimi micologi, biologi molecolari e


biochimici ha permesso l’elaborazione di un’innovativa lettura
tassonomica del regno dei funghi nella quale sono stati proposti sette
phyla:

- Microsporidia, organismi unicellulari, parassiti di animali e protisti;


- Chytridiomycota, producono zoospore che, essendo munite di un
flagello, sono in grado di movimento attivo attraverso le acque dove
questi microorganismi vivono;
- Blastocladioycota, possono essere saprofiti o parassiti;
- Neocallimastigomycota, piccolo phylum dove mancano veri e propri
mitocondri, sostituiti da altri microorganuli con funzionalità similare.
Sono organismi anaerobi, vivono perlopiù nel sistema digestivo di
animali erbivori o in ambienti anossici;
- Glomeromycota, funghi simbionti che, una volta penetrati nella
radice danno vita a micorrize di tipo arbuscolare;
- Ascomycota, le spore meiotiche formate nel corso della
riproduzione sessuale sono chiamate ascospore. Sono formate
all’interno di una particolare struttura simile ad un sacchetto, l’asco,
contenuto a sua volta in una struttura a coppa detta apotecio .
Questo phylum comprende molti funghi conosciuti per aspetti legati
alla vita di tutti i giorni: Saccharomyces, Penicillium, Candida;

- Basidiomycota, comprendono vari generi, molti dei quali conosciuti


per le caratteristiche culinaria o perché estremamente velenosi
(Boletus edulis -porcino, Ammanita phalloides). Nel corso della
riproduzione sessuale producono per meiosi basidiospore all’interno
di particolari organuli detti basidi posti a loro volta a livello delle
lamelle o dei pori del tessuto spugnoso come quello dei funghi
porcini.
I Funghi e le attività umane
L’uomo conosce i funghi da tempo memorabile. Li ha utilizzati per la
preparazione di cibi o per conservazione di alimenti tramite la
fermentazione (ad esempio il vino e la birra).
La loro coltivazione è storicamente più legata alla culture dei paesi
asiatici, anche se al giorno d’oggi i funghi sono prodotti in ogni parte
del mondo.
Fino ad una trentina di anni fa i funghi coltivati erano Basidiomiceti
saprofiti come gli Champignon (Agaricus bisporus).
Da circa una ventina di anni sono entrati in commercio altre varietà di
funghi saprofiti, ma anche piante forestali artificialmente micorrizate
con porcini (Boletus edulis) o con tartufo sia nero che bianco (Tuber
melanosporum, Tuber aestivum, Tuber magnatum) creando un
importante indotto commerciale.
Molti funghi appartenenti agli Ascomiceti sono da tempo utilizzati
dall’uomo per le loro capacità fermentative e per il fatto che non
producono tossine pericolose per l’uomo.
Esempi economicamente e socialmente importanti sono i lieviti.
Saccharomyces cerevisiae viene utilizzato nella produzione del pane e di
altri prodotti da forno.
Alcune specie di Saccharomyces governano i processi fermentativi
indispensabili per la produzione del vino e della birra.

La coltivazione di Ascomiceti per affinare i cibi nel


gusto e nel profumo è da considerarsi molto
importante.
Uno dei più eclatanti esempi sono i formaggi
“venati”, il Gorgonzola (Italia), il Roquefort
(Francia), lo Stilton (Inghilterra).
Questi formaggi “maturano” in presenza di
Penicillium roqueforti, un Ascomicete che dona,
oltre ai tipici profumi e sapori, anche una
marmorizzazione con venature blu verdi nella
matrice biancastra del formaggio.
Più di recente, attraverso approcci di l'ingegneria genetica sono
state modificate alcune vie metaboliche di specie fungine al fine di
ottenere prodotti difficili da sintetizzare in altro modo.
I lieviti sono i funghi su cui si è lavorato e sperimentato di più in quanto
sono relativamente facili da “trasformare” (attraverso tecniche di
biologia molecolare), facili da coltivare e veloci nella crescita.
Questa strategia d’azione ha dato il via a nuove modalità di
produzione farmaceutica molto più efficienti rispetto a quella
operata dagli organismi originali.

I funghi sono i maggiori produttori di antibiotici, ma che ruolo hanno


questi composti del metabolismo secondario fungino?
Nel corso degli anni è stato scoperto che i funghi utilizzano queste
molecole in due modi:
- ad alte concentrazioni vengono usati come difesa chimica contro
altri microrganismi in ambienti ricchi di specie, come la rizosfera,
- a basse concentrazioni vengono utilizzati come molecole di
trasmissione di segnali intra o interspecie
Bio-controllo

Negli ultimi decenni sono stati messi a punto metodi alternativi per
controllare parassiti in modo del tutto naturale, senza il bisogno di
utilizzare composti di sintesi, inquinanti e sempre meno sostenibili.
Tra le molteplici strategie l’utilizzo dei funghi si è rilevato molto efficace.
Questi organismi sono in grado di competere attivamente per nutrienti
e spazio con molti microrganismi patogeni (batteri o altri funghi), o
possono comportarsi da parassiti diretti di alcuni agenti patogeni.
Alcune specie fungine sono per esempio in grado di sopprimere la
crescita di patogeni nocivi per i vegetali parassitando insetti, acari,
nematodi o altri funghi, limitando nel contempo anche la crescita di
erbe infestanti.
Questo ha generato un forte interesse per applicazioni pratiche che
utilizzano i funghi nel controllo biologico di molti parassiti agricoli.
I funghi entomopatogeni possono essere usati come bio-pesticidi
contro una moltitudine di insetti.
Ad oggi, tra i più utilizzati possiamo elencare
- Metarhizium spp. su ortotteri,
- Beauveria bassiana su coleotteri,
- Lecanicillium lecanii su afidi,
- Hirsutella spp. su imenotteri,
- Paecilomyces (Isaria sinclairii) su lepidotteri e omotteri (cicale).
DOMANDE:
• Quali sono le analogie tra funghi, animali e piante?
• Spiega cos’è la bioluminescenza.
• Come avviene la riproduzione nei funghi?
• Spiega cos’è l’omotallismo.
• Come sono coinvolti i funghi nelle attività umane?

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