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AFIDI

In questo articolo:

Classificazione Caratteristiche generali
Riproduzione Condizioni per lo sviluppo
Sintomi sulle piante Controllo biologico e chimico

CLASSIFICAZIONE (*)
Regno: Animalia
Superphylum : Arthropoda
Phylum: Entoma
Superclasse: Hexapoda
Classe: Insecta
Ordine: Rhynchota
Sottordine: Homoptera
Sezione: Sternorrhyncha
Superfamiglia: Aphidoidea

CARATTERISTICHE GENERALI
Gli afidi sono insetti conosciuti come "pidocchi delle piante" che infestano quasi tutte le piante ornamentali,
sia da interno che da esterno, oltre che le colture di interesse agrario.
Gli adulti, lunghi da uno a quattro millimetri, sono ricoperti da un sottile tegumento di colore giallo chiaro o
verde, o grigio, o nero. Alcune forme sono alate per cui possono migrare da una pianta all'altra, raggiungendo
nuovi ospiti vegetali fino a centinaia di chilometri di distanza. Le forme non alate (attere) invece, dopo avere
perso le ali, concentrano tutte le loro risorse nella riproduzione, dando cos vita in breve tempo a colonie
affollatissime.
Hanno un apparato boccale perforante-succhiatore con il quale si nutrono della linfa delle piante;
contemporaneamente immettono nei tessuti vegetali due tipi di saliva: una che contiene sostanze coagulanti
che isolano gli stiletti boccali dai vegetali e l'altra, ricca di enzimi, tra i quali c' un ormone che stimola la
crescita dei tessuti verdi, inducendo cos la formazione di iperplasie (galle e pseudogalle) che servono a
proteggere le colonie e a fornire nutrimento.
La linfa di cui gli Acari si nutrono ricchissima di zuccheri, il surplus viene espulso sotto forma di melata,
imbrattando cos i vegetali di gocce zuccherine. Si sviluppano cos dei funghi saprofiti a micelio scuro, le
cosiddette "fumaggini" che possono ostacolare l'attivit fotosintetica della pianta e deprezzare
commercialmente i frutti.
La melata una fonte di cibo per molti insetti, anche utili come le api, sirfidi e crisopidi. Nel corso
dell'evoluzione si poi instaurata tra afidi e formiche una vera e propria simbiosi mutualistica, che per molti
aspetti simile all'allevamento degli animali domestici da parte dell'uomo. Infatti gli afidi forniscono la melata
di cui le formiche sono ghiottissime e queste in cambio "curano il bestiame" trasportando i vari individui su
teneri germogli e difendendoli dai predatori, anche se moltissime specie di afidi sono in grado di difendersi da
soli.
Gli afidi sono in grado pertanto di difendersi dai predatori tramite un particolare organo detto
"sifone" posto nell'addome, vengono emesse delle sostanze cerose che a contatto con l'aria solidificano
intrappolando cos il predatore. In caso di pericolo sono anche in grado di emettere un feromone d'allarme che
induce alla fuga i membri della colonia.

COME SI RIPRODUCONO
Gli Afidi hanno un grande successo evolutivo grazie alla formidabile capacit riproduttiva e a tutta una serie di
astute strategie, come ad esempio la viviparit e la partenogenesi che consentono il cosiddetto "inscatolamento
delle generazioni" per cui una femmina ha al suo interno figlie gi formate che ancor prima di nascere
contengono a loro volta altri embrioni in via di sviluppo. Le neanidi appena partorite si possono nutrire
immediatamente; crescono rapidamente e nel giro di una settimana, dopo quattro mite, raggiungono lo stadio
adulto. Inoltre le femmine possono partorire da tre a sei neanidi al giorno per diverse settimane.
Nei climi temperati prevalgono i cicli con la sola riproduzione partenogenetica (le uova sono fertili anche se non
avvenuto l'accoppiamento tra individui di sesso diverso), mentre in quelli freddi prima della stagione
sfavorevole avvengono gli accoppiamenti e vengono deposte uova durevoli, in grado di resistere alle condizioni
climatiche avverse.
CONDIZIONI ALLO SVILUPPO
I fattori climatici che possono contenere le popolazioni di afidi sono la pioggia, il vento forte e le basse
temperature. Sono infatti favorite dal caldo e da un ambiente secco.
Gli Afidi hanno grande capacit di adattamento, specie nei climi temperati. Le piante possono essere attaccate
da specie diverse, pi o meno frequenti e pericolose, olifaghe o polifaghe (che si nutrono di poche specie o di
molte), in grado spesso di diventare resistenti agli insetticidi. Per fortuna questi fitofagi hanno numerosi nemici
naturali ed proprio su questi antagonisti che si fa affidamento per contenere le infestazioni al di sotto della
soglia di danno economico nei programmi di lotta biologica.
SINTOMI SULLE PIANTE
Gli afidi oltre a provocare danni diretti con la sottrazione della linfa e con l'emissione di saliva che provoca
alterazioni fisiologiche, producono gravi danni indiretti in quanto sono capaci di trasmettere moltissimi virus
nutrendosi di piante infette prima e passando poi a quelle sane.
CONTROLLO BIOLOGICO E CHIMICO
In natura gli afidi sono controllati da numerosi predatori e parassitoidi.
Tra i predatori vi sono gli insetti entomofagi che spesso depongono le loro uova in prossimit delle colonie di
afidi come ad esempio i Coleotteri Coccinellidi, sia dulti che larve; larve di Ditteri Sirfidi e Cecidomidi; adulti e
larve di Neurotteri Crisopidi; stadi giovanili ed adulti di Antocoridi e di vari uccelli come le Cince, le Capinere,
le Rondini ed altri.
Tra i parassitoidi abbiamo gli Imenotteri Afididi, Afelinidi, ecc. le cui larve si sviluppano all'interno dell'afide
parassitizzato (riconoscibili per la colorazione scura del corpo).
Se rilevate un attacco nelle vostre piante di casa, si pu intervenire con aficidi specifici a base di Piretrine,
Piretro naturale, Imidacloprid, Acetamiprid, Pirimicarb e diversi altri che trovate nei centri specializzati
seguendo scrupolosamente le indicazioni riportate nella confezione dell'antiparassitario e tenendo comunque
sempre presente che si tratta di prodotti tossici per cui occorre prendere le necessarie precauzioni soprattutto
nei confronti di animali e bambini.

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