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biotecnologie
Biotecnologie cellulari:
colture cellulari (o in vitro)
Si classificano in:
-Colture organizzate;
-Colture non organizzate;
-Coltura organizzata o non-organizzata.
Colture cellulari vegetali (o micropropagazione)
Ne esistono di vari tipi:
-Coltura di protoplasti, che consente
di far crescere in vitro cellule derivate
da vari organi della pianta;
-Coltura di piante intatte, per quelle
piante che in natura trovano difficoltà
nel riprodursi, come le orchidee;
-Coltura di embrioni, adottata per
superare il grave problema
dell’impoverimento del germoplasma
delle specie coltivate;
-Coltura di meristemi, eseguita per
fini di prevenzione fitosanitaria,
consente di ottenere piante sane
partendo da una affetta da virosi;
-Coltura di antere e di ovari, per
poter meglio sfruttare le mutazioni di
alcuni geni o cromosomi;
-Semi artificiali, possono essere
spostati nel tempo e nello spazio.
Colture cellulari animali
La loro creazione trova numerose
applicazioni in: medicina,
oncologia, genetica cellulare e
farmacologia.
L’allestimento delle colture prevede:
-Frammentazione del tessuto e dissociazione
delle cellule mediante digestione con
tripsina;
-Semina delle cellule in uno specifico terreno
di coltura e loro crescita condizioni fisiche
controllate;
-Distacco delle cellule e allestimento di
nuove colture.
Le cellule animali si possono inoltre
classificare in:
-Fusiformi o poligonali;
-Aderenti o non aderenti.
Colture cellulari animali:
le cellule staminali
In quasi tutti i campi della scienza legata
alla medicina, sono di particolar interesse
le cellule staminali, particolari cellule non
specializzate (o indifferenziate).
Mansueto Alessandro
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