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Definizione di cellula trasformata

Si definisce trasformata una cellula che ha


acquisito permanentemente caratteristiche di
crescita non esibite dalla cellula parentale.
Studio delle cellule trasformate: colture cellulari da biopsie
Tessuto (biopsia)

Un frammento di tessuto
viene disperso in una
sospensione di singole
cellule. Le cellule sono piastrate in
una piastra di coltura in un
mezzo nutriente

Sospensione cellulare

Mezzo di coltura

Le cellule di questa coltura


primaria si attaccano alla Coltura primaria Coltura secondaria
piastra e crescono fino a
Le cellule possono quindi essere
coprirne la superficie.
rimosse dalla piastra di coltura e
ripiastrate a densità minore per
formare una coltura secondaria.
Studio delle cellule trasformate: trasformazione
di cellule animali con virus

Saggio della formazione del focus. Formazione di colonie in agar.


Cellule di pollo trasformate dopo infezione Una colonia di cellule di embrione di
con il virus RSV. ratto (linea REF 52) trasformate dal gene
ras e E1A di adenovirus.
Caratteristiche della cellula
trasformata

•Morfologia alterata
•Numero illimitato di divisioni (immortalità) e mancata
espressione di markers di senescenza
•Assenza di inibizione da contatto
•Crescita in assenza di fattori di crescita e di ancoraggio
•Può dare origine a tumori quando iniettata in animali
Le cellule trasformate presentano una morfologia alterata

Cellule embrionali di criceto normali (a, b) paragonate a quella di cellule trasformate (c, d).

(a e b) Le prime due microfotografie mostrano il carattere appiattito ed espanso delle cellule


normali di criceto, in crescita su una superficie piana.

(c e d) Immagini corrispondenti mostrano l’aspetto di cellule cancerose di criceto dopo


trasformazione da parte di adenovirus ceppo 2. Le cellule hanno un aspetto molto più
tondeggiante.

(a) (b) (c) (d)


Morfologia alterata in cellule in biopsie di tessuto
normale e tumore della mammella

• Ductal Carcinoma in Situ


• Infiltrating Ductal Carcinoma
• Metastatic carcinoma
Le cellule trasformate sono immortalizzate: Numero
illimitato di divisioni
Cellule trasformate non esprimono markers di
senescenza

La β‐galactosidase è un enzima associato al metabolismo degli zuccheri ed è presente all’interno dei lisosomi a
pH acido.

In cellule senescenti in vitro si ha un aumento dell’attività lisosomiale residua e la β‐galactosidase viene


identificata anche a pH acidi prossimi alla neutralità
In colture di cellule trasformate manca inibizione
dipendente dalla densità (o da contatto)
Stimolazione autocrina della crescita: produzione di fattori
di crescita
Crescita in soft agar (cellule normali in assenza di
substrato vanno in apoptosi)

normali

trasformate

SEGNALAMENTO MEDIATO DA
INTEGRINE!!
Cellula tumorale dà origine a tumori quando iniettata in
animali

•Una cellula è definita tumorale (fully


trasformed) quando dà origine a
tumori in modelli animali.

•Modelli xenografts vengono utilizzati


per l'impianto di tumori umani. A
questo scopo vengono utilizzati topi
“nudi”, privi di sistema immunitario
(privi di timo) e pertanto incapaci di
distruggere le cellule tumorali umane.

•Ad esempio la linea cellulare MCF7


ottenuta da biopsia di tumore della
mammella viene utilizzata per studiare
il tumore della mammella in vivo.
Lo sviluppo del cancro
Una delle caratteristiche fondamentali del cancro è la clonalità del tumore, lo
sviluppo cioè dei tumori da cellule singole che iniziano a proliferare anormalmente.
Lo sviluppo del cancro
•L’origine clonale dei tumori non implica tuttavia che la cellula progenitrice originale che da’ origine
ad un tumore abbia acquisito all’inizio tutte le caratteristiche di una cellula cancerosa.

•Lo sviluppo del cancro è un processo a stadi multipli in cui le cellule gradualmente
diventano maligne, attraverso l’acquisizione di una serie progressiva di alterazioni.

• Una indicazione dello sviluppo in stadi multipli del cancro è data dal fatto che la maggior parte dei
cancri si sviluppa tardivamente. L’incidenza del cancro del colon, per esempio, aumenta più di 10
volte fra i 30 e i 50 anni e di altre 10 volte fra i 50 e i 70 anni. Un aumento così drammatico
dell’incidenza del cancro con l’età suggerisce che la maggior parte dei cancri si sviluppino come
conseguenza di anormalità multiple che si accumulano nel corso di molti anni.

500
percentuale di morti (morti per

400

300

200
milione)

100

0 20 40 60 80 100
Stadi dello sviluppo del tumore

3
Stadi di progressione nello sviluppo del cancro dell’epitelio della cervice uterina
Tappe del processo di metastatizzazione
Alterazioni= mutazioni di geni coinvolti nello sviluppo dei
tumori
Un oncogene è un gene che codifica una proteina che potenzialmente indirizza la
cellula verso lo sviluppo di un fenotipo neoplastico.

Un proto-oncogene è un gene normale che può diventare oncogenico a causa di


mutazioni o di un aumento dell’espressione.

I proto-oncogeni codificano proteine che regolano il ciclo cellulare e il


differenziamento. Possono anche essere coinvolti nella trasduzione del segnale di
avvio della mitosi.

La mutazione di una singola copia di un protooncogene può avere un effetto


dominante che promuove la crescita di una cellula

Un gene oncosoppressore (o semplicemente oncosoppressore) è un gene che


codifica per prodotti che agiscono negativamente sulla progressione del ciclo
cellulare proteggendo in tal modo la cellula dall'accumulo di mutazioni
potenzialmente tumorali.

Nel caso di un gene oncosoppressore, le mutazioni devono ricadere in entrambi


gli alleli per promuovere un effetto la crescita cellulare.
Chi sono i protooncogeni-oncogeni?
Sono geni che promuovono la proliferazione e la sopravvivenza della cellula
Protooncogeni Localizzazione subcellulare Proprietà e normale
della proteina funzione della proteina
__________________________________________________________________________________
Classe I: fattori di crescita/mitogeni
sis secreto derivato da un gene che codifica PDGF
Classe II: recettori membrana
erbB membr. citoplas. (transmembranale) prot. chin. tir.-spec./recettore dell’EGF
fms membr. citoplas. (transmembranale) prot. chin. tir.-spec./recettore di CFS-1
ros membr. citoplas. (transmembranale) proteina chinasi tirosina-specifica
Classe III: proteina chinasi o proteine che le attivano
yes membrana citoplasmatica proteina chinasi tirosina-specifica
fgr ? proteina chinasi tirosina-specifica
abl membrana citoplasmatica proteina chinasi tirosina-specifica
fps (fes) citoplasma proteina chinasi tirosina-specifica
kit membrana citoplasmatica
mos citoplasma proteina chinasi serina/treonina
raf (mil) ? proteina chinasi serina/treonina
H-ras membrana citoplasmatica prot. lega nucleot. G con attività GTPasica
K-ras membrana citoplasmatica prot. lega nucleot. G con attività GTPasica
Classe IV: proteina che inibiscono apoptosi
Bcl-2 membrana mitocondrio
Classe V: proteina regolano ciclo cellulare
Cicline es: D
Classe VI: proteine nucleari/ fattori specifici della trascrizione
myb nucleo
myc nucleo
fos nucleo
ski nucleo
Attivazione di un protooncogene
Un meccanismo distinto per cui gli oncogeni sono attivati nei tumori umani è l’amplificazione genica, che porta
all’elevata espressione del gene. L’amplificazione genica è comune nelle cellule tumorali e avviene con una
frequenza mille volte maggiore rispetto alle cellule normali e l’amplificazione degli oncogeni potrebbe avere un
ruolo nella progressione di molti tumori verso una crescita più rapida e una maggiore malignità

DELEZIONE O MUTAZIONE
RIARRANGIAMENTO
PUNTIFORME IN UNA
AMPLIFICAZIONE GENICA
SEQUENZA CODIFICANTE CROMOSOMICO

oppure
DNA DNA

RNA
RNA

Proteina iperattiva Proteina normale prodotta


prodotta in quantità normale in notevole eccesso Un forte enhancer La fusione ad un
nelle vicinanze gene trascritto
fa sì che la attivamente fa sì
proteina normale che la proteina di
sia prodotta fusione sia prodotta
in eccesso in eccesso; oppure la
proteina di fusione è
iperattiva
La proteins ras

Grb2 SOS
Oncogeni nel cancro umano: RAS
Gli oncogeni ras non sono presenti nelle cellule normali ma si generano nelle cellule
tumorali come conseguenza di mutazioni puntiformi (che portano a sostituzioni
aminoacidiche critiche) che avvengono durante lo sviluppo del tumore. Le tre mutazioni
ricadono nei codoni 12, 13 e 61 (Gln). Le mutazioni sono indotte da carcinogeni chimici
e hanno l’effetto di mantenere la proteina costitutivamente attiva.

Tre membri strettamente correlati della famiglia di geni ras (rasH, rasK, Kirsten-derivato
sarcoma murino e rasN) sono gli oncogeni che si incontrano più di frequente nei tumori
umani. Questi geni sono coinvolti approssimativamente nel 15% di tutte le neoplasie
maligne umane, fra cui circa il 50% dei carcinomi del colon e il 25% di quelli del
polmone.
.
Amplificazione di un oncogene

Un esempio notevole dell’amplificazione degli oncogeni è il


coinvolgimento del gene N-myc, che è correlato a c-myc, nel
neuroblastoma (un tumore infantile delle cellule neuronali
embrionali).

Copie multiple di N-myc sono spesso presenti nei tumori


aggressivi a crescita rapida, a indicare che l’amplificazione di
N-myc è associata con la progressione dei neuroblastomi
verso una maggiore malignità.
C-myc promuove il ciclo cellulare

Figure 8.28 The Biology of Cancer (© Garland Science 2007)


Amplificazione: 20% dei tumori della mammella esprime alti
livelli dell’ oncogene Her2/neu

L’amplificazione di un altro oncogene, erbB-2, (che codifica un recettore


proteina-tirosina chinasi (EGFR2)) è correlata alla progressione di carcinomi della
mammella e dell’ovaio.
Traslocazioni cromosomiche:linfoma di Burkitt
Le mutazioni puntiformi non sono il solo
modo in cui i protooncogeni sono
convertiti in oncogeni nei tumori umani.
Molte cellule cancerose mostrano
anormalità nella struttura dei
cromosomi, tra cui traslocazioni,
duplicazioni e delezioni. I
riarrangiamenti genici che derivano da
traslocazioni cromosomiche portano
Traslocazione spesso all’attivazione di oncogeni.
reciproca
Il primo esempio caratterizzato di
attivazione di un oncogene per
traslocazione cromosomica è stato
l’oncogene c-myc nei linfomi di Burkitt
dell’uomo e nei plasmocitomi di topo,
che sono neoplasie dei linfociti B che
producono anticorpi.

Promotore dei geni delle catene


pesanti delle immunoglubuline
Traslocazione cromosomiche : Linfoma follicolare

La traslocazione di materiale genetico tra i cromosomi 14 e 18 t(14;18) è la


lesione molecolare tipica che si riscontra nella maggioranza dei linfomi
follicolari (60-80% dei casi).

La traslocazione sposta l’oncogene bcl-2 dal cromosoma 18 al


cromosoma 14, accanto al gene per le catene pesanti delle
immunoglobuline JH. La conseguenza della traslocazione è il
riarrangiamento molecolare bcl-2-JH. L’oncogene bcl-2 passa così sotto il
controllo trascrizionale di una potente regione del gene per le catene pesanti.

L’alterata regolazione trascrizionale del gene bcl-2 determina la produzione


di alti livelli della proteina bcl-2
Il prototipo è la traslocazione del protooncogene abl dal cromosoma 9 al cromosoma 22
nella leucemia mieloide cronica. La traslocazione porta alla fusione del gene abl (Abelson)
con il suo partner di traslocazione, un gene chiamato bcr (braekpoint cluster region), sul
cromosoma 22.

Il risultato è la produzione di una proteina di fusione Bcr/Abl in cui il terminale amminico


della proteina Abl è sostituito da sequenze aminoacidiche Bcr. La fusione delle sequenze
Bcr porta all’attività anomala e alla alterata localizzazione subcellulare della proteina-
tirosina chinasi Abl e alla trasformazione della cellula.
Dr. Janet Rowley, la mamma della genetica del cancro
Notch receptor is upregulated in 50% of T-
cell acute lymphoblastic leukemias
(leucemia linfoblastica acuta tipo T)

Notch sotto il controllo del promotore del gene che codifica per il recettore dei linfociti T
Geni coinvolti nello sviluppo dei tumori
Un oncogene è un gene che codifica una proteina che potenzialmente indirizza la
cellula verso lo sviluppo di un fenotipo neoplastico

Un proto-oncogene è un gene normale che può diventare oncogenetico a causa di


mutazioni o di un aumento dell’espressione.

I proto-oncogeni codificano proteine che regolano il ciclo cellulare e il


differenziamento. Possono anche essere coinvolti nella trasduzione del segnale di
avvio della mitosi.

La mutazione di una singola copia di un protooncogene può avere un effetto


dominante che promuove la crescita di una cellula

Un gene oncosoppressore (o semplicemente oncosoppressore) è un gene che


codifica per prodotti che agiscono negativamente sulla progressione del ciclo
cellulare proteggendo in tal modo la cellula dall'accumulo di mutazioni
potenzialmente tumorali.

Nel caso di un gene oncosoppressore, le mutazioni devono ricadere in entrambi


gli alleli per promuovere un effetto la crescita cellulare.
Geni oncosoppressori: Gene del retinoblastoma

Controllo della transizione G1 S


Geni oncosoppressori: Gene del retinoblastoma
Il primo gene oncosoppressore venne identificato da studi del retinoblastoma, un raro tumore (1 su
20000) oculare dei bambini che può colpire la retina di un solo occhio oppure di entrambi.

Purché rivelato precocemente, il retinoblastoma può essere trattato con successo e molti pazienti
sopravvivono fino ad avere una famiglia. Di conseguenza ci si accorse che alcuni casi di
retinoblastoma sono ereditari.

In questi casi circa il 50% dei bambini di un genitore colpito sviluppa il retinoblastoma, in accordo
con la trasmissione mendeliana di un singolo gene dominante che conferisce suscettibilità allo
sviluppo del tumore.

Ereditarietà del
retinoblastoma
EREDITARIO NON EREDITARIO
Geni oncosoppressori: Rb

Molti retinoblastomi hanno delezioni


del locus cromosomico (13q14) che
contiene il gene Rb.

Esistono anche mutazioni puntiformi


che causano la perdita di attività
della proteina.

Il gene Rb è inattivato anche in molti


carcinomi della vescica, della
mammella e del polmone.
L’oncosoppressore p53
Tumor Suppressors: APC Adenomatous Polyposis Coli

• APC protein forms a complex with beta-catenin, a


transcription factor, leading to beta-catenin's degradation.

•In the absence of the APC protein, there is an excess of


beta-catenin in the nucleus. Beta-catenin binds to another
protein in the nucleus to form a complex that binds to
DNA and activates the transcription of several genes.
One target gene of this complex is c-myc.

• C-myc is itself a transcription factor for several genes


that control cell growth and division.

•The mutation of the APC gene leads, therefore, to a


cascade of events that ultimately result in increased cell
division
•.
Geni mutatori

• Geni convolti nel riparo e replicazione del DNA


 MMR : mismatch repair
 BRCA1 BRCA2 ricombinazione omologa e saldatura del DNA

• geni coinvolti nell’ assemblaggio e disassemblaggio fuso


mitotico o passaggio all’anafase (APC)

• Quando mutati possono essere responsabili dell’elevato


numero di mutazioni presenti nei tumori
Controllo del ciclo cellulare: Geni Oncosoppressori
Gene Tumori ereditari associatiTumori con mutazioni Presunta funzione
somatiche della proteina
________________________________________________________________________________
RB1 retinoblastoma famigliare retinoblastoma, osteosarcoma, regolatore trascrizionale;
tumori mammella, prostata ecc. lega E2F
TP53 sindrome di li-Fraumeni circa 50% in quasi tutti i tumori fattore di trascrizione;
regola ciclo cellulare e
apoptosi
INK4a p16 melanoma famigliare, 25-30% in diversi tipi di t. inibitore di chinasi
carcinoma pancreatico fam. (mammella, polmone, pancreas) cicline-dipend. (Cdk4-6)
p19 ARF ? Melanoma famigliare? 15% in molti tipi di tumore regola stabilità di mdm2 e p53
APC poliposi adenomatosa fam. tumori colorettali regola livelli della -
catenina nel citosol;
lega i microtubuli
BRCA1 tumori ereditari della ovaie (circa 10%) rari nella riparo del DNA;
mammella e ovaie mammella complessa Rad51 e BRCA2;
regolatore trascrizionale
BRCA2 t. ereditari della mammella rare mutazioni pancreatiche riparo DNA; complessa
(sia maschi che femmine), Rad51 e BRCA1
tumori pancreatici
WT-1 sindrome di Denys-Drash tumori di Wilms fattore di trascrizione
NF-1 neurofibromatosi tipo 1 melanoma, neuroblastoma p21ras-GTPasi
NF-2 neurofibromatosi tipo 2 Schwannoma, meningioma, legame tra membrana
ependimoma citopl. e citoscheletro
MEN-1 neoplasie endocrine adenoma paratiroide, adenoma non conosciuta
multiple tipo 1 pituitario, tumori endocrini del
pancreas
PTEN/MMAC1 sindrome di Cowden; gliomi, mammella, prostata fosfoinositolo 3-fosfatasi,
sporadici carcinomi papillari proteina tirosin fosfatasi
tiroide, t. squamosi testa-collo
GENI ONCOSOPPRESSORI E PROTOONCOGENI

entrambi gli alleli


due copie del gene oncosoppressori
oncosoppressore sono inattivati. Es:p53

due copie del una mutazione rende un singolo


protooncogene protooncogene iperattivo

PROLIFERAZIONE PROLIFERAZIONE PROLIFERAZIONE


CELLULARE NORMALE CELLULARE ECCESSIVA CELLULARE ECCESSIVA
Alterazioni genetiche nei carcinomi del colon
Cellule normali
APC rasK
oncosoppressore oncogene

Popolazione cellulare
in proliferazione

Deleted
Colon Cancer
rasK p53
oncogene (DCC)
oncosoppressore

Adenoma precoce Adenoma tardivo

p53
oncosoppressore
carcinoma
Regolatori dell’espressione genica: microRNA
(miRNA)
 19-30 long single stranded
RNAs

 Key regulators of gene


expression,development,
 proliferation,differentiation
and apoptosis

 May regulate up to 30% of


human genes

 About 2000 miRNAs have


been identified so far in
human (2013)
RNA-induced silencing complex
Bader 2012
• Explored microRNA (miRNA) expression profiles of lung tumors, normal
lung tissues and plasma samples

• miRNA expression patterns significantly distinguished: (i) tumors from


normal lung tissues, (ii) tumor histology and growth rate, (iii) clinical
outcome, and (iv) year of lung cancer CT detection..

• miRNA expression analyses in plasma samples collected 1– 2 y before


the onset of disease, at the time of CT detection and in disease-free
smokers enrolled in the screening trial, resulted in the generation of
miRNA signatures with strong predictive, diagnostic, and prognostic
potential

Boeri M PNAS 2011


MUTAZIONI GENICHE

L’accuratezza della replicazione del DNA è critica per la riproduzione


cellulare, e le stime del tasso di mutazione dei diversi geni indicano che la
frequenza di errori durante la replicazione corrisponde solamente una
base sbagliata ogni 109-1010 nucleotidi incorporati.

Il grande margine di fedeltà raggiunto dipende largamente dall’attività


della DNA polimerasi (attività esonucleasica e proofreading = correttore di
bozze).
CAUSE DI MUTAZIONI: REAZIONI CHIMICHE SPONTANEE

Appaiamento G-C normale La forma tautomerica rara di G si accoppia con T

deossiribosio deossiribosio

deossiribosio deossiribosio

A replicazione A/T
T T/G
DEAMINAZIONE perdita di un gruppo amminico

Citosina
Citosina Uracile
Uracile

Adenina Ipoxantina
(che si appaia con citosina)
DEPURINAZIONE : perdita di basi puriniche dovuta al taglio del legame fra
basi puriniche e il deossiribosio, che lascia un sito apurinico nel DNA.

Guanina

Catena di DNA
Catena di DNA

dGMP = deossiguanosina monofosfato Sito AP


Mutazioni nel DNA indotte da agenti
chimici, fisici e biologici

Una serie di agenti possono indurre alterazioni permanenti nella struttura nucleotidica: tra
questi vengono generalmente riportati:

a) Acido nitroso (HNO2)

a) Idrossilamina (NH2OH)
CHIMICI
a) Agenti alchilanti

b) Analoghi delle basi

a) Radiazioni X, g, U.V.
FISICI
b) Calore

a) Virus oncogeni a DNA


BIOLOGICI
b) Virus oncogeni a RNA
Mutazioni nel DNA: Agenti chimici
Azione mutagena
Mutageno Base originariaBase modificata Base con cui si appaia
Transizione prevista
(a) Acido nitroso (HNO2) deamminazione
I nitriti vengono aggiunti
come additivi a insaccati, Citosina Uracile Adenina I nitriti in ambiente acido
prosciutti, wurstel, carni in (soprattutto nello stomaco) si
trasformano in acido nitroso il
scatola e altri prodotti a quale legandosi alle ammine
base di carne, pesci da origine alle nitrosammine,
marinati. Adenina Ipoxantina Citosina composti dimostratesi
cancerogeni.

(b) Idrossilamina per citosina viene alterata


la pulizia delle in modo che si accoppi
superfici dei metalli con l'adenina anziché
nella produzione di con la guanina
nylon, di inchiostri Citosina Adenina

(c) Etilmetano
sulfonato: agenti
alchilanti
(chemioterapici erano
impiegati come armi Guanina O6- Etilguanina Timina
chimiche durante la
Prima Guerra
Mondiale)

Timina O4-Etiltimina Guanina


Mutazioni nel DNA : Agenti fisici:
raggi U.V.

DIMERI DI TIMINA
Agenti fisici: raggi X
Attivazione metabolica di un carcinogeno.
Alcuni carcinogeni agiscono direttamente sul DNA, altri devono essere
modificati per dare origine a composti più reattivi. E’ il caso del gruppo di enzimi
intracellulari noto come citocromo P-450 ossidasi che normalmente convertono
le tossine ingerite e i materiali estranei in componenti non nocivi e facilmente
eliminabili ma in alcuni casi falliscono in questa impresa nel caso di certe
sostanze e le convertono, al contrario, in carcinogeni ad azione diretta.

P-450

AFLATOSSINA B1 (tossina derivante da una muffa: aspergillus flavus orzae. Cresce su cereali e arachidi.
2,3 EPOSSIDO DI AFLATOSSINA associato al cancro del fegato nei tropici).

La conversione avviene anche per il benzo[a]-pirene, un composto chimico che provoca il cancro, presente nel
carbone e nel fumo di tabacco
Test di Ames

Non tutte sono direttamente in grado di indurre mutazioni, infatti alcuni sono
cancerogeni indiretti e vengono definiti pro-cancerogeni, si tratta di composti
che sono in grado di indurre tumori se subiscono modificazioni ad opera del
metabolismo cellulare. Ecco perchè viene introdotto nel terreno di coltura un
estratto di fegato di ratto. In modo tale da poter favorire la metabolizzazione e
la trasformazione di sostanze pro-carcinogene in carcinogene; trasformazione
che avviene ad opera degli enzimi del fegato.
Virus tumorali
______________________________________________
Famiglia del virus Tumori umani Dimensioni genoma (Kb)
______________________________________________
Virus tumorali a DNA

Virus dell’epatite B Cancro del fegato 3

Papillomavirus Carcinoma cervicale 8

Herpesvirus Linfoma di Burkitt,


carcinoma nasofaringeo 100-200

Virus tumorali ad RNA

Retrovirus Leucemia T dell’adulto 9


Virus a DNA
Papillomavirus (HPV) può
causare tumori benigni e maligni cancro
della cervice uterina
Virus tumorali a DNA

La trasformazione cellulare deriva dall’espressione di due geni della regione


precoce, E6 e E7. E7 sequestra pRb mentre E6 degrada p53.
Poliomavirus: virus tumorali a DNA

Nelle specie permissive causa lisi cellulare nelle specio non permissive causa
traformazione. La trasformazione cellulare deriva dall’espressione di due geni della
regione precoce, antigeni T grande e t piccolo che sequestra pRb e p53.
Oncogeni retrovirali
Il genoma di RSV contiene un gene addizionale, src, che non è
presente in ALV (Avian sarcoma leukosis virus) e codifica la
proteina-tirosina chinasi Src (60 kd).

Proteine Trascrittasi Glicoproteine Proteina


strutturali inversa envelope tirosin-
del virione Integrasi chinasi
Proteasi src
Attivazione di protooncogeni-oncogeni virali
Un oncogene incorporato in un genoma retrovirale differisce sotto parecchi aspetti dal corrispondente
protooncogene.

1. L’oncogene virale è trascritto sotto il controllo del promotore e dell’enhancer virale invece di essere
controllato dalle normali sequenze regolatrici della trascrizione del protooncogene.
Di conseguenza gli oncogeni virali sono espressi a livelli molto più elevati dei protooncogeni e sono
talvolta espressi in tipi cellulari non appropriati

2. Molti oncogeni come raf sono espressi come proteine di fusione con sequenze virali al terminale
amminico. Eventi di ricombinazione che portano alla formazione di queste proteine di fusione
avvengono durante la cattura dei protooncogeni da parte dei retrovirus e sequenze di entrambi i
terminali amminici e carbossilici di protooncogeni sono spesso delete durante il processo. Queste
delezioni possono portare alla perdita di domini regolatori che controllano l’attività della proteina,
generando così proteine oncogene che funzionano in modo sregolato

The first Raf gene, v-Raf was found in 1983.

It was soon demonstrated to be capable to transform


rodent fibroblasts to cancerous cell lines , so this gene was
given the name Virus-induced Rapidly Accelerated
Fibrosarcoma (V-RAF)

3. Molti altri oncogeni differiscono dai corrispondenti protooncogeni per mutazioni puntiformi che
portano a sostituzioni di singoli aminoacidi nei prodotti dell’oncogene. Un esempio di queste
mutazioni è fornito dall’oncogene ras. (HRAS and KRAS, were identified from studies of two cancer-
causing viruses, the Harvey sarcoma virus and Kirsten sarcoma virus, by Edward M. Scolnick and
colleagues at the National Institutes of Health (NIH).
Cellule staminali tumorali (CST)

Secondo questa teoria il tumore insorge da


mutazioni a carico di cellule staminali
presenti nei tessuti.
• Descritte per la prima volta nel lavoro sopracitato (Lapidot Nature 1994.
Sono state isolate in altri tumori solidi (mammella, colon, mesotelioma).
• Marcatori specifici
• Bassissimo numero richiesto per generare tumori in animali
• Crescita lenta
• Elevata resistenza ai farmaci (per aumentata efficienza dei meccanismi
di riparazione del DNA e per aumento dell’espressione e dell’attività
delle pompe di efflusso per i farmaci)
Nature 2016
Altri fattori di rischio

•Raggi ultravioletti: basalioma (tumore delllo strato basale dell’epidermide)

•Dieta: Evitare sostanze potenzialmente cancerogene, come quelle prodotte


dalla carne abbrustolita sulla griglia

•Human Papilloma Virus : tumore della cervice uterina

•Obesità

•Geni (gene BRCA 1 e BRCA2 predispongono all’insorgenza del tumore


della mammella e ovarico )
Italia: incidenza (numero di nuovi casi di tumore che si
verificano in una data popolazione in un dato periodo)

Tumori 2013
Italia: Mortalità (il numero di decessi di tumore che
sopravvengono in una data popolazione in un dato)
periodo
Chemotherapy and radiation
therapy

• Mechanism of action
 DNA modification
 Interference with DNA replication
 Inhibition of mitosis
Chemotherapy and radiation
therapy

• Generalized toxicity (bone marrow, hair follicle,


gastrointestinal toxicity

• Mutation of normal cells (insorgence of a different


cancer)

• RESISTANCE
Targeted therapy- Terapia mirata

Identify and target the key molecular aberration


that drives the malignant phenotype
The estrogen receptor: a molecolar target for
breast cancers

70% of breast cancers are estrogen receptor (ER) positive


Targeting abl-bcr :Chromosomal translocation
in Chronic Myelogenous Leukaemia
Response in 80%
patients – 20% of
patients either do not
tolerate it or develop
resistance over time
Trastuzumab blocca la crescita di tumori della
mammella che esprimono l’ oncogene Her2/neu

L’amplificazione di un altro oncogene, erbB-2, (che codifica un recettore


proteina-tirosina chinasi (EGFR2) è correlata alla progressione di carcinomi della
mammella e dell’ovaio.
Figure 6

• Hallmarks of Cancer. Next generation - Hanahan and Weinberg 2011


Copyright © 2011 Elsevier Inc. Terms and Conditions
Understanding drug resistance

”Observations of human cancers and animal models argue


that tumor development proceeds via a process formally
analogous to Darwinian in which a succession of genetic changes,
each conferring one or another type of growth,
leads to the progressive conversion of human cells into cancer cells”

Hanahan and Weinberg 2000


Understanding drug resistance
Proteins work in a context, that if changed, could make a specific targeted
therapy useless.

STOP GROWTH GROWTH GROWTH


Cancer is a moving target

•It has been necessary to go beyond the


traditional “one” molecular target.

•Targeted therapy has evolved into combination


therapy blocks more pathways at the same
time.
Esempio di terapia combinata per il melanoma

Il trattamento combinato di inibitore (vemurafenib) di BRAF


mutato (oncogene) e inibitore (trametinib) di MEK (un altro
oncogene) è significativamente superiore in termini di efficacia e
attività rispetto al trattamento con BRAF inibitore da solo.
L’immunologo statunitense James P. Allison e il giapponese Tasuku
Honjo hanno vinto il premio Nobel 2018 per la medicina per le loro
scoperte che rendono possibile l’immunoterapia
Nivolumab è un anticorpo che blocca PDL1,
espressa da alcuni tumori,
che interferisce con l’attività dei linfociti T

J Immunother Cancer. 2018; 6: 8.


.doi: [10.1186/s40425-018-0316-z]
Ipilimumab è un anticorpo che blocca il segnale inibitorio delle cellule T
indotto dalla via del CTLA–4

https://www.youtube.com/watch?v=N-
BnHzuUDwM
Chimeric Antigen Receptor T (CART)- cell
therapy
Analisi high-throughput
Per high-throughput si intendono tutte quelle analisi in grado di
effettuare dei test su un numero molto grande di campioni in un tempo
ristretto grazie a macchinari e strumentazioni automatizzate.

I principali campi di applicazione di queste tecnologie sono :

•Screening di nuove molecole ad attività biologica

•Genomica ( analisi del contenuto e della struttura del genoma)

•Trascrittomica (analisi degli RNA di una cellula)

•Proteomica (analisi di tutte le proteine espresse in una cellula)

•Metabolomica (analisi che misura i metaboliti che risultano dalle


reazioni chimiche che avvengono nel corpo)

•Interactomica (lo studio delle modificazioni post-traduzionali e delle


interazioni proteina-proteina).
Medicina personalizzata

L'approccio al trattamento personalizzato (prevede l'utilizzo di


strumenti di analisi e test di diagnostica molecolare), con l'obiettivo
di:

1) conoscere il rischio di insorgenza di una determinata patologia;

2) prescrivere i farmaci più adatti e gestire le patologie in modo


ottimale per un paziente.
Medicina di genere
La scienza che studia l’influenza del sesso (accezione biologica) e del genere
(accezione sociale) sull’ insorgenza e progressione delle malattie per giungere a
decisioni terapeutiche basate sull’evidenza sia nell’uomo che nella donna.

La medicina di Genere è quindi una scienza multidisciplinare e che vuole :


• Descrivere le differenze anatomo-fisiologiche a livello di tutti gli organi e sistemi
nell’uomo e nella donna;
• Identificare le differenze nella fisiopatologia delle malattie;
• Descrivere le manifestazioni cliniche eventualmente differenti nei due sessi;
• Valutare l’efficacia degli interventi diagnostici e terapeutici e delle azioni di
prevenzione;
• Sviluppare protocolli di ricerca che trasferiscano i risultati degli studi genere-
specifici nella pratica clinica.

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