OLIMPIADI DELLE SCIENZE NATURALI 2015 - XIII EDIZIONE – FASE REGIONALE (TRIENNIO)
Le 7 domande che seguono riguardano una nuova cura per il cancro al seno. Le domande sono introdotte da testi che
dovrai leggere attentamente e da una figura ai quali dovrai fare riferimento per fornire le risposte. Scrivi la risposta a
ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.
Il trastuzumab emtansina (abbreviato T - DM1) è un nuovo farmaco antitumorale costituito da due parti principali:
l’anticorpo monoclonale trastuzumab (Herceptin) e la mertansina, un potente agente citotossico. Esso è utilizzato per
la cura dei tumori al seno che sovraesprimono sulla superficie delle loro cellule il recettore HER2, un recettore che le
rende particolarmente aggressive. Il trastuzumab si lega al recettore HER2 e blocca la crescita delle cellule tumorali,
mentre la mertansina entra nelle cellule e le distrugge. Il TMD1 è stato definito come un “proiettile magico” in quanto
trasporta la potente citotossina specificamente alle cellule tumorali, lasciando intatte le altre. Analizziamo ora più da
vicino le principali molecole coinvolte nel meccanismo d’azione del T-DM1.
A - Il recettore HER2: HER2 è un recettore del fattore di crescita dell’epidermide umana (la sigla HER2 deriva infatti
da Human Epidermal Receptor). A tale recettore possono legarsi alcuni fattori di crescita circolanti nel corpo umano,
attivandolo e scatenando la proliferazione cellulare e la differenziazione delle cellule. Questo recettore può essere
iperespresso, cosa che si verifica in diversi tipi di tumori, tra cui il 25-30% dei tumori al seno. Dal punto di vista
chimico HER 2 è una glicoproteina di membrana prodotta da uno specifico gene, localizzato sul cromosoma 17. La sua
iperespressione nelle cellule tumorali è dovuta a una mutazione genica. Il gene HER2 è infatti un oncogene.
1. Cosa vuol dire che nelle cellule tumorali il recettore HER2 è iperespresso?
a) Che il gene che specifica per il recettore HER2 è bloccato, per cui la glicoproteina non viene prodotta.
b) Che, rispetto alla normalità, sulla membrana cellulare delle cellule tumorali esistono molte più copie del
recettore.
c) Che, rispetto alla normalità, sulla membrana cellulare delle cellule tumorali esistono molte meno copie del
recettore.
d) Che il sito attivo di HER2 delle cellule in cui tale recettore è iperespresso ha una affinità verso i fattori di
crescita molto più elevata rispetto alle cellule normali.
e) Che, rispetto alle cellule normali, nelle cellule in cui il recettore HER2 è iperespresso può legarsi ad esso un
numero molto più ampio di fattori di crescita diversi.
2. La glicoproteina HER2:
A) È priva di struttura terziaria.
B) È costituita unicamente da amminoacidi.
c) Presenta nella sua struttura una componente lipidica.
d) Trasduce un segnale, influenzando la regolazione del ciclo cellulare.
E) È presente solo nelle cellule tumorali.
3, Gli oncogeni:
a) Sopprimono la risposta immunitaria dell’organismo, favorendo la trasformazione neoplastica
b) Stimolano la proliferazione cellulare: in seguito a mutazione determinano un’acquisizione di funzione,
favorendo la trasformazione neoplastica.
c) Stimolano la proliferazione cellulare: in seguito a mutazione determinano una perdita di funzione, inibendo la
trasformazione neoplastica.
d) Frenano la proliferazione cellulare: in seguito a mutazione determinano un’acquisizione di funzione, favorendo
la trasformazione neoplastica.
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e) Frenano la proliferazione cellulare: in seguito a mutazione determinano una perdita di funzione, inibendo la
trasformazione neoplastica.
B – L’anticorpo: Il trastuzumab (T) è un anticorpo monoclonale della classe delle IgG. L’anticorpo lega strettamente il
recettore HER2 impedendo lo scambio di segnali e la proliferazione cellulare. Si ritiene che l’anticorpo agisca mediante
tre meccanismi:
1. È un antagonista del fattore di crescita che si lega a HER2.
2. Segnala alle cellule immunitarie di attaccare e distruggere le cellule con il recettore.
3. Possiede un effetto sinergico e/o additivo nei confronti degli altri agenti chemioterapici comunemente utilizzati
nella terapia.
Il trastuzumab ha dimostrato un’efficacia significativa nel trattamento del tumore al seno HER2 positivo sia metastatico
sia nelle fasi iniziali. Utilizzato da solo o in combinazione con la chemioterapia standard, ha mostrato un aumento della
percentuale di risposta, della sopravvivenza libera da malattia, della sopravvivenza generale e della qualità della vita
delle donne.
5. Cosa significa che il trastuzumab è una molecola antagonista nei confronti del fattore di crescita HER2?
a) Che è una molecola che si lega stabilmente al recettore HER2 degradandolo.
b) Che è una molecola che agisce in sinergia con i fattori di crescita, facilitando la trasduzione del segnale.
c) Che, a differenza dei fattori di crescita circolanti nel corpo umano, è una molecola incapace di legarsi al
recettore HER2.
d) Che il legame tra il trastuzumab e il recettore HER2 modifica la permeabilità della membrana determinando la
trasduzione del segnale.
e) Che è una molecola che, pur legandosi selettivamente al recettore HER2, non lo attiva, in quanto priva di
attività intrinseca.
6. Il legame tioetere con cui la molecola Struttura del trastuzumab emtansina (T-DM1)
legante lega la mertansina (DM1) coinvolge Da Discovery Medicine, A. Beck et al., Discov. Med. 10 (53), 329–339 (2010).
un atomo di:
a) Azoto
b) Zolfo
c) Carbonio
d) Ossigeno
e) Idrogeno
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Le 4 domande che seguono riguardano la genetica classica. Le domande sono introdotte da alcuni testi e figure ai
quali dovrai fare riferimento per fornire le risposte. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato
8. Lo schema sotto raffigura la mappa di 4 loci genici, A, E, W, B;. Le rispettive distanze tra i loci sono espresse
in centimorgan (cM), l'unità di misura della distanza genetica tra due loci.
Fra quale dei quattro loci è probabile sia più frequente la ricombinazione?
a) A e B
b) E e W
c) A e W
d) A e E
e) W e B
Le 7 domande che seguono sono dedicate a una rara malattia genetica, la malattia di Hirschsprung, o megacolon. Le
domande sono introdotte da un testo e da una scheda informativa sulla malattia alla quale dovrai fare riferimento per
fornire le risposte. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.
Parigi, 6 Marzo 2014. Con qualche giorno di anticipo nasce Elio. E’ il terzo figlio maschio di una giovane coppia di
origine italiana. Subito dopo le gioie iniziali ecco presentarsi le prime preoccupazioni: non si può tornare presto a
casa poiché il neonato non ha ancora eliminato il meconio. È necessario indagare sulle cause.....
Dopo numerosi controlli medici, analisi e consulti, arriva la diagnosi: il piccolo è affetto dal morbo di Hirschsprung
e al raggiungimento dei 4,00 kg – ed Elio non cresce con facilità – deve entrare in sala operatoria per un intervento
non semplice né senza rischi.
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13. La malattia di Hirschsprung é legata all’anomalia della migrazione in senso cranio-caudale di cellule embrionali:
a) Di origine mesodermica.
b) Di origine endodermica.
c) Di origine ectodermica.
d) Appartenenti ai tre foglietti embrionali.
e) Appartenenti ad uno qualsiasi dei tre foglietti embrionali.
a) Nella sezione A é evidenziato il colon presente in un caso ogni 5.000 nati vivi, situazione presente nei
pazienti affetti dalla malattia di Hirschsprung.
b) Nella sezione B é evidenziato il colon presente in un caso ogni 5.000 nati vivi, situazione presente nei
pazienti affetti dalla malattia di Hirschsprung.
c) Nella sezione B é evidenziato il colon presente in un caso ogni 5.000 nati vivi, situazione non presente nei
pazienti affetti dalla malattia di Hirschsprung.
d) Nella sezione A é evidenziato il colon presente nella maggior parte dei nati vivi, situazione presente nei
pazienti affetti dalla malattia di Hirschsprung.
e) Nella sezione B é evidenziato il colon ristretto presente in un caso ogni 5.000 nati vivi, situazione presente
nei pazienti affetti dalla malattia di Hirschsprung.
17. I termini “plesso mioenterico” (plesso di Auerbach) e “plesso sottomucoso” (plesso di Meissner) indicano due
formazioni in grado di regolare in maniera quasi del tutto autonoma le funzioni digestive. Esse sono costituite da:
a) Tessuto muscolare striato e sono situate rispettivamente nella tonaca muscolare e nella tonaca mucosa
dell’intestino. Entrambi i plessi fanno parte del Sistema Nervoso Centrale (SNC).
b) Tessuto nervoso e sono situate rispettivamente nella tonaca mucosa e nella tonaca muscolare dell’intestino.
Entrambi i plessi fanno parte del Sistema Nervoso Autonomo (SNA).
c) Tessuto nervoso e sono situate rispettivamente nella tonaca mucosa e nella tonaca muscolare dell’intestino.
Entrambi i plessi fanno parte del Sistema Nervoso Centrale (SNC).
d) Tessuto nervoso e sono situate rispettivamente nella tonaca muscolare e nella tonaca mucosa dell’intestino.
Entrambi i plessi fanno parte del Sistema Nervoso Autonomo (SNA).
e) Tessuto muscolare liscio; il primo situato nella tonaca muscolare dell’intestino ed il secondo situato nella
tonaca mucosa dell’intestino. Entrambi i plessi fanno parte del Sistema Nervoso Centrale (SNC).
18. Nel testo si afferma che il plesso mioenterico e il plesso sottomucoso, garantiscono la coordinazione dei
movimenti peristaltici intestinali. Tali plessi:
a) Non sono indispensabili per la progressione in avanti del contenuto dell’intestino crasso.
b) Fanno parte del sistema nervoso centrale.
c) Fanno parte del sistema nervoso periferico e, in particolare, di quello somatico.
d) Fanno parte del sistema nervoso periferico e, in particolare, di quello autonomo.
e) Non contengono neuroni.
Le 8 domande che seguono riguardano il sistema nervoso, un sistema che contribuisce in maniera determinante
all’omeostasi dell’organismo. Le domande sono introdotte da brevi testi ai quali dovrai fare riferimento per fornire le
risposte. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.
19. Il sistema nervoso dell’uomo è diviso in due parti, il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso periferico. Il
sistema nervoso centrale, si compone dell’encefalo (la cui parte più importante e voluminosa è il cervello), racchiuso
nella scatola cranica, e del midollo spinale, contenuto nel canale vertebrale. Quale di queste ossa non fa parte della
scatola cranica?
a) Etmoide.
b) Parietale.
c) Occipitale.
d) Vomere.
e) Sfenoide.
20. L’encefalo ed il midollo spinale sono provvisti di una duplice protezione: sono racchiusi dalle ossa del cranio e
dalla colonna vertebrale che li proteggono e al di sotto dell’osso è presente un ulteriore involucro protettivo, costituito
dalle meningi. I tre strati di tessuto connettivo che costituiscono le meningi sono:
a) La pia madre, l’aracnoide e la dura madre.
b) La pia madre, la dura madre e il liquor.
c) L’aracnoide, la pia madre e il liquor.
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21. Il cervello è rivestito esternamente da uno strato di sostanza grigia, costituita prevalentemente dai corpi cellulari
dei neuroni. Tale strato, detto corteccia cerebrale, ha uno spessore variabile tra 1,5 e 4 mm e contiene più di 10
miliardi di neuroni, oltre a numerose cellule gliali. Nel corso dell’evoluzione la corteccia cerebrale (neocorteccia)
compare per la prima volta:
a) Negli anfibi.
b) Nei rettili.
c) Nei mammiferi.
d) Nei primati.
e) Nell’uomo.
22. L’area di Broca controlla l’articolazione del linguaggio ed è localizzata proprio davanti a quella regione della
corteccia motoria che controlla il movimento dei muscoli delle labbra, della lingua, della mandibola e delle corde
vocali. L’area di Wernicke, invece, è implicata nella comprensione del linguaggio. Queste due aree sono
generalmente localizzate:
a) Rispettivamente nell’emisfero destro e in quello sinistro.
b) Rispettivamente nell’emisfero sinistro e in quello destro.
c) Entrambe nell’emisfero destro.
d) Entrambe nell’emisfero sinistro.
e) Nei maschi nell’emisfero destro e nelle femmine nell’emisfero sinistro.
25. Il sistema nervoso periferico è costituito dai nervi, ossia da quei fasci di assoni che partendo dal sistema nervoso
centrale raggiungono tutti gli organi e i tessuti del corpo. Essi hanno origine da due tipi di neuroni: i neuroni motori,
che trasportano gli impulsi dal sistema nervoso centrale verso l’esterno e i neuroni sensitivi, che trasportano gli impulsi
dalla periferia verso l’interno. Quale di questi NON è un nervo cranico?
a) Trigemino
b) Ottico
c) Radiale
d) Vago
e) Statoacustico
26. La figura mostra il circuito nervoso di un tipico arco riflesso. Le lettere A, B e C indicano rispettivamente:
a) Neurone sensitivo, corpo cellulare del neurone motorio, neurone motorio.
b) Neurone sensitivo, corpo cellulare del neurone sensitivo, neurone motorio.
c) Neurone motorio, corpo cellulare del neurone sensitivo, neurone sensitivo.
d) Neurone motorio, corpo cellulare del neurone motorio , neurone sensitivo.
e) Neurone sensitivo, neurone di associazione, neurone motorio.
Le 5 domande che seguono riguardano le ammoniti,un gruppo di molluschi marini caratteristici del Mesozoico. Le
domande sono introdotte da un breve testo al quale potrai fare riferimento per fornire le risposte. Scrivi la risposta a
ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.
Le ammoniti sono un gruppo di molluschi marini vissuti durante tutto il Mesozoico, l’era dei grandi rettili, ed estinti alla
fine del Cretaceo, 65 milioni di anni fa. Avevano una distribuzione globale. Svariati generi, ognuno con sue
caratteristiche peculiari, sono vissuti ciascuno per un periodo relativamente breve di quest’era e ciò rende il gruppo una
sorta di bussola temporale per gli studiosi, poiché identificando uno dei loro fossili è possibile datare anche tutti gli altri
resti ritrovati nella stessa formazione. Fossili di organismi che, come le ammoniti, hanno avuto ampia distribuzione
nello spazio ma presenza ben delimitata nel tempo, vengono definiti fossili guida. I parenti moderni più stretti della
ammoniti sono i nautili.
27. I fossili guida sono estremamente utili per datare lo strato roccioso nel quale sono inclusi. Spesso in questo modo è
possibile ricostruire in maniera indiretta anche l’età di strati intermedi racchiusi sopra e sotto da piani fossiliferi noti:
essi infatti presumibilmente dovrebbero avere un’età intermedia tra quella dei due strati fossiliferi. Tuttavia spesso ciò
non è possibile, perchè strati sovrapposti non sono disposti in ordine cronologico. Quale dei seguenti casi può
rappresentare questa situazione?
a) Un’alternanza di sinclinali e anticlinali particolarmente deformate.
b) Erosione preferenziale di strati più incoerenti.
c) Faglia a margini convergenti
d) Sono vere a) e c).
e) Sono vere a), b) e c).
28. Quale tra questi NON può essere considerato un fossile guida per il mesozoico?
a) Pterosauri.
b) Dinosauri non aviani.
c) Plesiosauri.
d) Coccodrilli.
e) Nessuno dei precedenti.
30. Quasi paradossalmente, uno dei luoghi in cui è più frequente il ritrovamento di fossili di ammoniti è costituita dalla
catena Himalayana. Com’è possibile spiegare questo fatto?
a) Movimenti divergenti hanno portato alla formazione di nuova crosta continentale che ha sospinto verso l’alto
l’antico fondale marino, incuneandovisi sotto.
b) Una placca mista, continentale e oceanica, è stata traslata verso la catena montuosa già esistente attraverso
l’attività di una faglia trasforme.
c) Un movimento di subduzione ha fatta scivolare la crosta oceanica lungo il piano di Benioff sotto la contigua
crosta continentale. La crosta oceanica semifusa è poi risalita lungo il margine continentale creando la catena
montuosa.
d) Un movimento convergente tra due placche ha portato alla chiusura del braccio di mare interposto e poi
all’orogenesi della catena montuosa.
e) Una intensa sedimentazione ha determinato l’accumulo di detriti marini che hanno pian piano innalzato il
profilo montuoso. La successiva erosione ha poi portato allo scoperto gli strati fossiliferi.
31. Una delle facies (strato roccioso caratteristico) in cui sono più presenti i fossili di questi organismi è il rosso
ammonitico. La matrice rocciosa di tale formazione è formata prevalentemente da calcari marnosi a grana molto fine
con la possibile presenza di cristalli di calcite. Come andrebbe classificata questa roccia?
a) Sedimentaria, organogena.
b) Ignea, acida, effusiva.
c) Metamorfica con alto grado di metamorfismo di contatto.
d) Ignea, basica, effusiva.
e) Sedimentaria, chimica.
Le 6 domande che seguono riguardano il metodo radiometrico del carbonio 14, un metodo utilizzato sia in geologia sia
in archeologia per i datare reperti. Le domande sono introdotte da un testo e da un grafico ai quali dovrai fare
riferimento per fornire le risposte. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.
32. Come si spiega il fatto che la concentrazione di carbonio14 nei sistemi viventi è uguale a quella nell’atmosfera?
a) Il carbonio dell’atmosfera diffonde all’interno dei sistemi viventi e porta al raggiungimento di una condizione
di equilibrio tra le concentrazioni dei diversi isotopi.
b) Il decadimento degli isotopi radioattivi di carbonio14 all’interno dei sistemi viventi determina la
trasformazione di un numero equivalente di isotopi non radioattivi in isotopi radioattivi.
c) Gli isotopi non radioattivi nei sistemi viventi si trasformano spontaneamente in isotopi radioattivi con velocità
analoga a quella nell’atmosfera.
d) Gli organismi fotoautotrofi organicano il carbonio presente nell’atmosfera e lo immettono nella catena
alimentare con le stesse abbondanze isotopiche che si trovano nell’atmosfera.
e) La respirazione dei sistemi viventi permette di equilibrare il carbonio dell’organismo con quello presente
nell’atmosfera.
33. Se si osserva la curva del decadimento del carbonio14, si nota che la quantità di nuclide genitore che decade nel
corso di un tempo di dimezzamento, la cui durata rimane sempre costante, diminuisce al passare del tempo. Qual è la
spiegazione di questo fatto?
a) La quantità di nuclide genitore che decade è proporzionale al numero di isotopi presenti e il decadimento
provoca una diminuzione continua del numero di questi isotopi.
b) I nuclidi che si sono conservati sono quelli più resistenti al processo di decadimento, pertanto il loro
decadimento diventa via via meno probabile.
c) La probabilità di decadere per ogni singolo isotopo radioattivo di carbonio14 diminuisce con il passare del
tempo.
d) I legami che si formano in numero crescente con i composti organici rendono più stabili gli isotopi radioattivi
di carbonio14.
e) I processi di fossilizzazione allontanano una parte del carbonio presente nei resti dell’organismo e fanno
diminuire di conseguenza il numero di isotopi di carbonio14 che decadono.
34. Un cinghiale adulto del peso di 100 kg contiene 20 kg di carbonio, dei quali fanno parte anche 1 • 10 15 atomi di
carbonio 14 radioattivi, per una massa complessiva di 2 • 10 –8 g (due centomilionesimi di grammo). Ogni secondo,
decadono in media 3 • 10 3 atomi di carbonio 14 radioattivi. La presenza del carbonio 14 nell’organismo rimane però
costante nel tempo. Come si spiega questo fatto?
a) Alcuni atomi non radioattivi di carbonio nell’organismo si trasformano in atomi di carbonio 14, in numero tale
da sostituire quelli decaduti o persi con l’attività metabolica.
b) Alcuni atomi di azoto nell’organismo si trasformano in atomi di carbonio 14, in numero tale da sostituire quelli
decaduti o persi con l’attività metabolica.
c) Gli atomi di carbonio assorbiti con il cibo comprendono anche isotopi di carbonio 14, che sostituiscono quelli
decaduti o persi con l’attività metabolica.
d) Gli atomi di carbonio 14 decaduti o persi con l’attività metabolica sono sostituiti da altri atomi di carbonio 14
assorbiti dall’atmosfera attraverso gli scambi respiratori.
e) Gli atomi di carbonio 14 decaduti o persi con l’attività metabolica sono sostituiti da altri atomi ingeriti con
l’acqua e assorbiti nell’apparato digerente.
35. La datazione radiometrica con il metodo del carbonio14 si basa sulla quantità del nuclide genitore rimasto nel
reperto e non sulla quantità di nuclide figlio prodotto perché:
a) Il nuclide figlio non è radioattivo e pertanto non può essere rilevato.
b) Il nuclide figlio decade a sua volta in un altro nuclide e non si può essere certi della quantità realmente
formata;
c) L’azoto si può legare con alcuni composti organici e sfuggire pertanto alla rilevazione.
d) La quantità di nuclide genitore è sempre maggiore di quella di nuclide figlio e pertanto più facile da rilevare.
e) Il nuclide figlio è indistinguibile dagli altri atomi di azoto presenti nei resti dell’organismo.
36. Il processo di datazione radiometrica basato sul carbonio 14 è reso possibile dal fatto che dopo la morte di un
organismo:
a) Le reazioni chimiche di decomposizione favoriscono il consumo degli isotopi di carbonio 14 rispetto agli altri
isotopi del carbonio.
b) L’energia liberata dalle reazioni chimiche di decomposizione accelera il naturale decadimento degli isotopi di
carbonio 14.
c) Le acque freatiche asportano dai resti fossilizzati più atomi di carbonio 14 di quanti non ne apportino;
d) I resti sepolti sono irraggiungibili ai raggi cosmici e il processo di produzione del carbonio 14 si arresta;
e) I processi metabolici si arrestano e il decadimento degli atomi di carbonio 14 non è più bilanciato dall’apporto
di nuovi materiali con la nutrizione.
37. A ogni tempo di dimezzamento il numero di nuclidi genitori presenti in un campione si dimezza. Nel caso del
carbonio 14, ciò significa che dopo 5.730 anni i nuclidi genitori sono ridotti alla metà (50%), dopo 11.460 anni sono
ridotti a un quarto (25%) e così via (vedi grafico). Un frammento di cranio attribuito a Homo neanderthalensis è
sottoposto ad analisi radiometrica e rivela che il contenuto di carbonio 14 è ridotto allo 0,8% di quello dell’organismo in
vita. Ciò significa che quel reperto può essere datato intorno a:
a) 34.000 anni fa.
b) 40.000 anni fa.
c) 64.000 anni fa.
d) 128.000 anni fa.
e) 600.000 anni fa.
Le 4 domande che seguono riguardano i venti troposferici. Le domande sono introdotte da brevi testi e da una figura
ai quali dovrai fare riferimento per fornire le risposte. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte
allegato.
38. Nella bassa troposfera, la parte della troposfera compresa fino ad un altezza di circa 3 – 5 Km, si distinguono diversi
tipi di venti che possono essere classificati in tre grandi categorie: venti costanti (C), periodici (P) e variabili (V).
Considera il seguente elenco di venti:
1. Brezza 3. Libeccio 5. Monsoni
2. Alisei 4. Venti occidentali 6. Tramontana
L’abbinamento corretto di ciascun vento alla corrispondente categoria è:
a) 1V – 2V – 3P – 4V – 5V – 6P
b) 1C – 2C – 3P – 4V – 5P – 6V
c) 1P – 2C – 3V – 4C – 5P – 6V
d) 1P – 2V – 3V – 4C – 5V – 6P
e) 1V – 2C – 3P – 4P – 5P – 6V
41. Nell’alta atmosfera alla quota di circa 11 Km dalla superficie, appena sotto la tropopausa, in genere ai confini tra
masse d'aria adiacenti di differente temperatura, sono presenti violenti correnti d’aria che si muovono intorno al globo
terrestre a velocità molto elevate (fino a 500 Km/h): le correnti a getto (jet streams). La loro elevata velocità si
spiega col fatto che
a) La velocità lineare dovuta alla rotazione terrestre aumenta con l’altitudine in quanto aumenta la distanza
dall’asse terrestre.
b) Nell’alta atmosfera la differenza di pressione tra le regioni di alta pressione e quelle di bassa pressione (il
gradiente barico) è particolarmente elevata.
c) Con l’altitudine la densità dell’aria diminuisce rapidamente, dimezzandosi ogni circa 5,6 Km. Ciò fa sì che le
masse d’aria si muovano più velocemente
d) In corrispondenza della tropopausa le masse d’aria in movimento non risentono più né dell’attrito col suolo
né della resistenza dovuta ai rilievi orografici.
e) Le masse d’aria dell’alta troposfera sono più vicine alla Luna, che le attira maggiormente facendone
aumentare la velocità.
43. I geni homeobox, scoperti nel 1983, codificano per proteine che sono:
a) Polimerasi.
b) Fattori di trascrizione.
c) Ormoni peptidici che controllano la crescita.
d) Inibitori enzimatici.
e) Chinasi.
44. Sebbene la talassemia sia allo stato omozigote una malattia mortale, essa è presente in molte popolazioni umane
perché:
a) Le attuali terapie mediche permettono ai malati di sopravvivere a lungo e di riprodursi.
b) La malattia è provocata da un allele dominante.
c) Gli individui portatori della malattia sono resistenti alla malaria.
d) Il gene che determina la malattia muta con elevata frequenza.
e) Sono vere le affermazioni a) e d).
45. Quale di queste caratteristiche ha permesso alle piante superiori di svincolarsi completamente dall’acqua?
a) Lo sviluppo di vasi conduttori per il trasporto dell’acqua.
b) Lo sviluppo di radici per ancorare le piante al substrato.
c) La presenza di gametofiti maschili e femminili che si sviluppano all’interno del corpo dello sporofito, la
parte predominante della pianta.
d) Lo sviluppo dei fiori che ha consentito di utilizzare per la riproduzione gli insetti, molto diffusi sulle terre
emerse.
e) Lo sviluppo di sporangi, strutture deputate alla produzione delle spore.
Le ultime 5 domande sono tratte dalle prove della edizione del 2009 delle Olimpiadi Internazionali di Biologia (IBO –
Changwon, Korea). Esse sono tutte indipendenti l’una dall’altra. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio
risposte allegato.
46. Indica la proprietà chimica che è condivisa da tutti i tipi di lipidi che costituiscono la membrana plasmatica:
a) Presenza di una testa polare.
b) Presenza di uno zucchero nella molecola.
c) Presenza di uno scheletro costituito da glicerolo.
d) Presenza di un gruppo fosfato.
e) Presenza di una regione idrofoba.
47. Quale dei seguenti grafici mostra la variazione relativa della quantità di DNA mitocondriale di una cellula durante
il ciclo cellulare?
a) A b) B c) C d) D e) E
48. Quattro ceppi mutanti di batteri (1 ~ 4) richiedono tutti per crescere la sostanza S (ogni ceppo è bloccato in un
diverso passaggio del percorso biosintetico della sostanza S).
Sono state preparate quattro piastre contenenti terreno minimo e una traccia di sostanza S, per consentire una limitata
quantità di crescita delle cellule mutanti.
Sulla piastra a sono state distribuite su tutta la superficie dell’agar le cellule mutanti del ceppo 1 in modo da formare
un sottile strato di batteri. Sulla piastra b lo strato è costituito da cellule mutanti del ceppo 2, e così via.
Le cellule di ciascuno dei quattro tipi di mutanti sono state successivamente inoculate sulla superficie di ciascuna
piastra, come indicato in figura con i cerchi, numerati secondo il ceppo di provenienza. I cerchi scuri indicano una
crescita eccellente.
Un ceppo bloccato in un dato passaggio della via metabolica della sostanza S accumula intermedi in grado di
"alimentare" un ceppo bloccato in un passaggio precedente.
Qual è l'ordine dei geni mutanti (1 ~ 4) nella via metabolica per la sintesi della sostanza S?
a) 2 → 4 → 3 → 1
b) 2 → 1 → 3 → 4
c) 1 → 3 → 4 → 2
d) 1 → 2 → 4 → 3
e) 3 → 4 → 2 → 1
49. Nella zona fotica degli ambienti d'acqua dolce e marini, dove penetra la luce, i cianobatteri si trovano nella parte
superiore della zona, mentre i batteri purpurei e quelli verdi si trovano nella parte inferiore della zona. Quale delle
seguenti affermazioni spiega meglio tale distribuzione verticale dei batteri fotosintetici?
a) I batteri verdi e i batteri purpurei sono anaerobici, mentre i cianobatteri sono aerobici.
b) I batteri verdi e i batteri purpurei sono in grado di utilizzare più efficacemente le lunghezze d'onda della luce
che i cianobatteri non usano.
c) L’isolamento dell’habitat si sviluppa a causa della competizione per i nutrienti e l’ossigeno.
d) I cianobatteri sono in grado di utilizzare meglio l'ossigeno come donatore di elettroni per la fotosintesi.
e) Tale distribuzione è il risultato di un adattamento alle temperature più basse nei batteri purpurei e in quelli
verdi.
50. È stato progettato un esperimento per verificare la seguente ipotesi: il numero di vespe presenti in un sito di
alimentazione influenza visivamente le scelte del sito di alimentazione delle vespe che effettuano la raccolta del
nettare . Sono preparati quattro alimentatori rispettivamente con zero, uno, due o otto singole esche, come mostrato
nella figura sotto. Nel mezzo di ciascun alimentatore è collocato un piatto con il nettare. Viene quindi osservata la
scelta del sito di alimentazione operata da ciascuna vespa raccoglitrice.
Quale dei seguenti accorgimenti NON dovrebbe essere incluso in questo progetto
sperimentale?
a) Utilizzare individui vivi come esche.
b) Posizionare alternativamente a caso i quattro alimentatori con i piatti con il
nettare.
c) Utilizzare per gli alimentatori soluzioni di nettare di pari concentrazione.
d) Impedire alle altre specie di visitare gli alimentatori.
e) Prevenire le visite successive di una stessa vespa raccoglitrice del nettare.