Sei sulla pagina 1di 11

Anisn

OLIMPIADI DELLE SCIENZE NATURALI 2015 - XIII EDIZIONE – FASE REGIONALE (BIENNIO)

La prova è costituita da 7 parti, da pagina 1 a pagina 8, per un totale di 30 domande.

PARTE PRIMA – Un acquario in classe

Le 5 domande che seguono riguardano l’allestimento in classe di un acquario. Esse sono di volta in volta introdotte da
brevi testi ai quali dovrai fare riferimento per fornire le risposte. Considera attentamente tutti i dati e soprattutto quelli
forniti dal docente e quelli proposti dagli studenti: anche se l’argomento è insolito, essi ti metteranno in grado di
fornire le risposte. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.

1. L’insegnante di scienze propone alla classe di realizzare un acquario d’acqua dolce nel quale dovranno essere allevati
dei piccoli pesci. Per iniziare a far comprendere agli studenti le interazioni che si realizzano in un ecosistema tra
sostanza inorganica, animali e piante, l’insegnante presenta alla classe il seguente esperimento teorico:
Tre bocce di vetro vengono riempite rispettivamente la prima con acqua fatta prima bollire e poi lasciata raffreddare alla
temperatura ordinaria, la seconda con acqua di ruscello e la terza con acqua di rubinetto. Nella terza boccia sono poi
immesse alcune piante acquatiche. In ciascuna delle tre bocce viene successivamente inserito un pesciolino rosso,
alimentato regolarmente. I ragazzi, divisi in gruppo, dovranno discutere sui tempi di sopravvivenza del pesciolino nelle
diverse bocce. Ogni gruppo designerà al suo interno uno studente che comunicherà alla classe le conclusioni a cui il suo
gruppo è pervenuto.
a) Secondo il gruppo di Luca nella prima boccia, contenente acqua bollita, il pesce può vivere a lungo poiché la
bollitura ha eliminato tutti i batteri potenzialmente pericolosi per la sua vita.
b) Secondo il gruppo di Marco nella prima boccia il pesce vive invece solo per poco tempo perché la bollitura ha
eliminato tutta l’aria indispensabile al pesce per la respirazione.
c) Secondo il gruppo di Francesco nella seconda boccia il pesce può vivere solo per qualche giorno a meno che
l’acqua non venga sostituita periodicamente con altra acqua.
d) Secondo il gruppo di Matteo nella seconda boccia il pesce può vivere invece per lungo tempo perché l’acqua di
ruscello, essendo naturale, è la migliore acqua possibile per l’allestimento di un acquario d’acqua dolce.
e) Secondo il gruppo di Giorgio nella terza boccia il pesce può vivere per lungo tempo: occorre però che la vasca
sia collocata in un posto illuminato.
Con chi sei d’accordo?
a) con Luca e Francesco
b) con Marco e Matteo
c) con Marco, Francesco e Giorgio
d) con Marco, Matteo e Giorgio
e) con Luca , Francesco e Giorgio

2. Si passa quindi all’allestimento dell’acquario. Un acquario è


una vasca di vetro a sezione rettangolare popolato da varie forme
di vita acquatica. Terra, acqua, luce e calore, oltre all’aria e alla
presenza di nutrimento, sono gli elementi indispensabili per la
vita.
Considera il seguente elenco di oggetti:

A. Lampada G. Barometro
B. Bussola H. Piante acquatiche
C. Bicarbonato di sodio I. Bilancia
D. Vasca di vetro J. Sale da cucina
E. Termoriscaldatore K. Sabbia
F. Acqua deionizzata L. Termometro
2

Quale di questi oggetti sono necessari per l’allestimento dell’acquario?


a) A – C – E – F – I – K – L
b) A – D – E – F – H – K – L
c) A – B – C – D – E – F – H
d) A – D – E – F – H – I – J – K – L.
e) A – C – D – E – F – H – I – J – K – L

3. In classe sorge una discussione sul luogo più adatto dove collocare l’acquario.
 Secondo Anna l’acquario non deve essere esposto alla luce diretta del Sole perché altrimenti le pareti si
ricoprirebbero di uno strato di alghe.
 Secondo Marco l’acquario va collocato al chiuso, in un posto buio, per impedire che la luce del Sole riscaldi
troppo l’acqua provocando la morte degli organismi viventi
 Secondo Francesca l’acquario deve essere facilmente accessibile in modo da consentire frequenti
osservazioni.
 Secondo Luigi l’acquario deve essere situato vicino a una presa elettrica e non troppo distante da una fonte
idrica.
 Secondo Giulia l’acquario deve essere situato lontano da prese elettriche, per evitare corti circuiti, e va
protetto con un panno scuro.
Con chi sei d’accordo?
a) con Anna e Francesca
b) con Marco e Giulia
c) con Marco, Francesca e Luigi
d) con Anna, Francesca e Giulia
e) con Anna, Francesca e Luigi

4. Dopo che l’acquario è stato allestito viene il momento di riempirlo con l’acqua. L’insegnante spiega che esso va
riempito al 50% con acqua di rubinetto e il restante 50% con acqua deionizzata, cioè priva di sali minerali.
Successivamente, man mano che l’acqua evapora, occorrerà provvedere a dei rabbocchi. L’insegnante invita i ragazzi
a riflettere sul fenomeno che si verifica quando l’acqua evapora e pone quindi alla classe le seguenti domande stimolo:
 Perché non riempire l’acquario esclusivamente con acqua di rubinetto?
 Con cosa effettuare i successivi rabbocchi?
Ecco alcuni degli interventi degli studenti:
a) Secondo Laura l’acquario può essere tranquillamente riempito con acqua di rubinetto: si tratta infatti di acqua
potabile che viene normalmente bevuta da tutti, per cui non c’è motivo di ritenere che possa essere dannosa
per i pesciolini.
b) Secondo Giulia l’acquario non può essere riempito con solo acqua di rubinetto perché l’acqua potabile
contiene cloro in una quantità che non è dannosa per l’uomo ma che potrebbe risultare tossica per i pesci
d’acqua dolce.
c) Secondo Luisa i rabbocchi possono essere effettuati tranquillamente con l’acqua di rubinetto, perché col
passare del tempo il cloro evapora e non ci sono più problemi.
d) Secondo Maria se si effettuano i rabbocchi con acqua di rubinetto, poiché l’acqua evapora, ma i sali no, con i
successivi rabbocchi i sali si concentreranno sempre di più, per cui è meglio effettuarli con l’acqua
deionizzata.
e) Giovanna è d’accordo con Maria sul fatto che mentre l’acqua evapora, i sali sciolti in essa non possono farlo,
ma ritiene che anche effettuando i rabbocchi con l’acqua di rubinetto la concentrazione di sali non subirà
variazioni.
Con quali studenti sei d’accordo
a) con Laura e Luisa
b) con Laura e Maria
c) con Giulia e Luisa
d) con Giulia e Maria
e) con Giulia e Giovanna

5. Dopo circa 4 settimane l’acqua dell’acquario è


ormai matura e vengono introdotti in esso alcuni
esemplari di chiocciole acquatiche e, finalmente,
alcuni pesciolini. L’insegnante informa che sarà
allevata una piccola comunità di zebrafish
(Danio rerio). che si riprodurrà. Si tratta di
pesciolini molto resistenti, pacifici e facilmente
3

reperibili a basso costo in qualsiasi negozio di acquariologia. I Danio rerio presentano fecondazione esterna e si
riproducono facilmente in acquario.
Le chiocciole acquatiche e i Danio rerio sono rispettivamente:
a) Molluschi bivalvi e pesci ossei.
b) Molluschi bivalvi e pesci cartilaginei.
c) Molluschi cefalopodi e pesci ossei.
d) Molluschi gasteropodi e pesci ossei actinopterigi.
e) Molluschi gasteropodi e pesci ossei sarcopterigi.

PARTE SECONDA – A proposito delle stagioni

Le 5 domande che seguono riguardano alcuni aspetti delle stagioni. Esse sono introdotte da un grafico al quale
dovrai fare riferimento per fornire le risposte. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.

Il grafico a lato mostra la durata del dì


nel corso dell’anno in diverse località
del continente americano, per ciascuna
delle quali è indicata la latitudine. In
ordinata sono riportati i mesi
dell’anno, indicati con l’iniziale; in
ascissa è riportata la durata del dì
espressa in ore.
6. Le curve riportate nel grafico hanno
due punti in comune perché:
a) La durata del dì è esattamente
12 ore due volte all’anno in
tutte le località indicate nel
grafico.
b) La durata del dì è esattamente
12 ore due volte all’anno in
tutte le località nello stesso
emisfero.
c) La durata del dì è esattamente 12 ore due volte all’anno in tutte le località della Terra.
d) Tutte le località indicate passano dall’emisfero buio all’emisfero illuminato alla stessa ora.
e) Il mezzogiorno locale coincide in tutte le località indicate in occasione dei due equinozi.

7. L’andamento delle curve che compaiono nel grafico è diverso per ciascuna località perché la variazione della durata
del dì nel corso dell’anno:
a) Dipende dalla longitudine della località considerata.
b) Risente in modo variabile della successione delle stagioni.
c) È influenzata dalla variazione annua dell’inclinazione dell’asse terrestre.
d) Risente della durata del crepuscolo, più prolungata alle alte latitudini.
e) È meno marcata quanto più ci si avvicina all’equatore.

8. Se nel grafico si aggiungesse una sesta curva, relativa alla città di Montevideo, situata nel continente americano alla
latitudine 35° S, rispetto a quelle già tracciate, questa curva sarebbe caratterizzata da:
a) Concavità e convessità invertite.
b) Valori minori della durata minima, valori maggiori della durata massima.
c) Valori maggiori della durata minima, valori minori della durata massima.
d) Valori maggiori della durata minima e anche della durata massima.
e) Valori minori della durata minima e anche della durata massima.

9. Attualmente nell’emisfero nord il semestre estivo dura 7 gg e 6 hh in più rispetto a quello australe. Questa
differenza dipende da:
a) Differenza nella distribuzione delle terre emerse tra emisfero nord e sud.
b) Diversa velocità di rivoluzione della Terra intorno al Sole durante l’anno.
c) Minor distanza Terra-Sole nel semestre estivo che determina un’estate boreale più calda e quindi più lunga.
d) Effetto dei moti millenari della Terra che determinano attualmente estati lunghe e fresche.
e) Inclinazione dell’asse terrestre rispetto al piano dell’eclittica.

10. Quale dei seguenti fenomeni determina l’attenuazione delle differenze stagionali?
a) Aumento dell’angolo compreso tra l’asse terrestre e la normale al piano dell’eclittica.
4

b) Diminuzione dell’angolo compreso tra l’asse terrestre e la normale al piano dell’eclittica.


c) Maggior durata del semestre estivo rispetto a quello invernale.
d) Diminuzione della temperatura media della Terra.
e) Aumento della temperatura media della Terra.

PARTE TERZA – La glicolisi

Le 3 domande che seguono riguardano la glicolisi, il processo che nelle cellule dà inizio alla degradazione del
glucosio. Esse sono di volta in volta introdotte da testi e immagini ai quali dovrai fare riferimento per fornire le
risposte. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.

La glicolisi è un processo che avviene nel citoplasma e consiste in una serie di reazioni che scindono una molecola di
glucosio in due molecole di piruvato (un composto con 3 atomi di carbonio), producendo ATP. Essa consta di 9 tappe
illustrate nella figura.

11. Dal punto di vista del bilancio energetico, nel corso della glicolisi si producono:
a) 2 molecole di ATP
b) 2 molecole di NADH + 2H+
c) 2 molecole di ATP e 2 molecole di NADH + 2H+
d) 4 molecole di ATP e 2 molecole di NADH + 2H+
e) 2 molecole di ATP e 4 molecole di NADH + 4H+

12. La terza reazione della glicolisi (tappa 3) è catalizzata da un enzima, la fosfofruttochinasi, la cui attività è
sottoposta a regolazione. In particolare l’attivita di tale enzima è inibita da composti come il citrato e l’ATP. In
presenza di elevate concentraziooni di citrato o di ATP:
a) La glicolisi continua a svolgersi normalmente.
b) La glicolisi si blocca e si accumula gliceraldeide 3-fosfato.
c) La glicolisi si blocca e si accumula fruttosio 6 –fosfato.
d) La glicolisi si blocca e, poiché si tratta di una reazione d’equilibrio, si accumulano sia fruttosio 6-fosfato sia
gliceraldeide 3-fosfato.
e) L’enzima si degrada e gli amminoacidi che lo compongono sono riutilizzati per la sintesi di nuovi enzimi.
5

13. Perché nella figura alcune tappe della glicolisi sono indicate con una sola freccia mentre altre tappe sono invece
indicate con una doppia freccia?
a) Le tappe indicate con una sola freccia rappresentano reazioni reversibili; quelle indicate con una doppia
freccia reazioni irreversibili.
b) Le tappe indicate con una sola freccia rappresentano reazioni irreversibili; quelle indicate con una doppia
freccia reazioni reversibili.
c) Le tappe indicate con una sola freccia non sono soggette a regolazione; quelle indicate con una doppia
freccia sono soggette a regolazione.
d) Le tappe indicate con una sola freccia indicano reazioni all’equilibrio; quelle indicate con una doppia freccia
indicano reazioni non all’equilibrio.
e) Le tappe indicate con una sola freccia non subiscono azioni inibitorie, che invece sono possibili per le
reazioni indicate con la doppia freccia.
PARTE QUARTA – Kem Kem: una porta per un lontano passato

Le 6 domande che seguono riguardano una serie di associazioni fossili nota come “Letti del Kem Kem,. Le domande
sono di volta in volta introdotte da brevi testi e immagini ai quali dovrai fare riferimento per fornire le risposte. Scrivi
la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.

I letti del Kem Kem sono una formazione geologica presente


nell’entroterra di Marocco e Algeria a Nord del Tropico del Cancro e
del cratone Sahariano. Si tratta di un’ampia struttura formata
prevalentemente da argilliti ed arenarie formatasi alla fine del
Cretaceo e ricca di fossili appartenenti a tale periodo.

14. Quale di questi fenomeni è caratteristico del Tropico del cancro?


a) Raggi del sole perpendicolari al suolo durante il solstizio
d’estate.
b) Raggi del Sole perpendicolari al suolo durante l’equinozio
d’autunno.
c) Raggi del sole che formano un angolo di 45° rispetto al
suolo durante l’equinozio di primavera.
d) Sono vere a) e c).
e) Nessuna delle precedenti risposte è vera.

15. Cos’è un cratone?


a) Una zona desertica con scarsa escursione termica annua.
b) Una struttura geologica originata da attività vulcanica di
tipo acido.
c) Una struttura geologica molto antica e particolarmente
stabile.
d) Una zona desertica con frequente impatto di meteoriti.
e) Una zona desertica caratterizzata da forte erosione eolica.

16. Il bioma che emerge dallo studio della


formazione Kem Kem è quello oggi
assimilabile alla foresta di mangrovie:
ampie lagune di acqua salmastra
comprese tra il mare e l’entroterra
racchiuse da banchi di sabbia e detriti.
Cosa può aver stravolto tale ambiente in
modo da condurre alle attuali condizioni?
a) Diminuzione della temperatura
globale con conseguente
abbassamento del livello del
mare.
b) Innalzamento della temperatura
globale con conseguente
abbassamento del livello del
mare.
c) Arretramento della linea di costa dovuto ad una maggiore portata dei corsi d’acqua.
d) Avanzamento della linea di costa dovuto ad una minor portata di corsi d’acqua.
e) Le risposte a) e c) sono entrambe vere.

17. Cosa differenzia le arenarie dalla argilliti?


a) Le prime sono rocce sedimentarie cataclastiche e organogene, le seconde metamorfiche altamente
metamorfosate.
b) Sono entrambe rocce sedimentarie ma hanno clasti di dimensioni differenti.
c) Sono entrambe rocce metamorfiche ma con differente grado di metamorfismo.
d) Sono entrambe rocce sedimentarie organogene ma hanno composizione chimica differente: le prime sono
ricche di Ca e le seconde di Si.
e) Hanno composizione mineralogica simile, ma le arenarie hanno subito un metamorfismo di basso grado.
18. Nelle comunità biologiche in genere è presente un unico grande carnivoro: animali che occupano la stessa nicchia,
infatti, non riescono a coesistere a causa della forte competizione tra loro e ciò determina l’estinzione della specie meno
adatta (principio di Gause o dell’esclusione competitiva). La fauna fossile del Kem Kem è invece ricca di diverse
specie di dinosauri teropodi, carnivori, di dimensioni medie e grandi. I ritrovamenti dei loro denti, distinguibili per la
forma caratteristica, sono infatti particolarmente abbondanti. Come si spiega tale anomalia?
a) In realtà tutti i resti di denti di grandi dimensioni appartengono ad un'unica specie con una dentatura
estremamente differenziata.
b) I processi di erosione e di sedimentazione hanno lentamente fatto accumulare nello stesso sito resti di epoche
diverse.
c) L’alternarsi delle stagioni ha portato ad una migrazione ciclica di animali, con presenza di più predatori nello
stesso anno ma non nello stesso momento.
d) I dinosauri in questione, sebbene tutti carnivori, erano specializzati per cibarsi di prede diverse e di
conseguenza non entravano in competizione tra loro.
e) L’abbondanza alla fine del Cretaceo di prede facilmente accessibili,a volte di dimensioni anche maggiori di
quella dei predatori, ha consentito la coesistenza nella stessa nicchia di diverse specie di dinosauri carnivori.

Spinosaurus è sicuramente uno dei dinosauri


più famosi e bizzarri provenienti da questa
formazione ed è l’unico noto adattatosi ad una
vita acquatica. Caratteristica è la struttura della
parte anteriore del muso, detta rostro, che
presenta una serie di fori che, quando
l’animale era in vita, erano attraversati da
nervi. Questi nervi molto probabilmente
conducevano gli stimoli provenienti da
particolari sensori presenti sul muso del
dinosauro, consentendogli così di individuare
nell’acqua la presenza di pesci e altre prede e A sinistra: rostro di Spinosaurus; a destra: cranio di coccodrillo
di cacciare anche in condizioni di scarsa
visibilità. Una tale peculiarità è oggi presente nei coccodrilli, ma non è stata riscontrata in altri dinosauri.

19. La comparsa indipendente in specie non strettamente imparentate di apparati simili, sia per forma che
funzionamento, adatti a svolgere la stessa funzione prende il nome di:
a) Analogia.
b) Omologia.
c) Convergenza evolutiva.
d) Radiazione adattativa.
e) Mimetismo batesiano.

PARTE QUINTA – Cellule animali e vegetali

Le 4 domande che seguono riguardano le principali differenze tra le cellule animali e vegetali,. Esse sono di volta in
volta introdotte da una tabella e da brevi testi e ai quali dovrai fare riferimento per fornire le risposte. Scrivi la
risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.
20. La Tabella che segue elenca i principali organuli presenti nelle cellule vegetali e in quelle animali.
Cellula vegetale Cellula animale
Parete cellulare presente: di cellulosa presente: di chitina
Membrana nucleare presente presente
Ribosomi presenti presenti
Cromosomi diversi (DNA + proteine istoniche) diversi (DNA + proteine istoniche)
Reticolo endoplasmatico presente presente
Mitocondri presenti presenti
Cloroplasti presenti presenti
Apparato di Golgi presente presente
Lisosomi presenti spesso presenti
Vacuoli unico grosso vacuolo nelle cellule mature piccoli o assenti
Nella tabella sono presenti alcuni errori. Di seguito si riportano alcune affermazioni che possono correggere gli errori
presenti nella tabella

A. Parete cellulare: le cellule animali sono prive di parete cellulare.


B. Cromosomi: i cromosomi delle cellule vegetali non contengono istoni
C. Reticolo endoplasmatico: le cellule vegetali sono prive del reticolo endoplasmatico.
D. Mitocondri: le cellule vegetali sono prive di mitocondri.
E. Cloroplasti: le cellule animali sono prive di cloroplasti
F. Apparato di Golgi: le cellule vegetali sono prive dell’apparato di Golgi.
G. Lisosomi: nelle cellule vegetali i lisosomi non sono presenti.
H. Vacuoli: le cellule animali sono sempre prive di vacuoli.

Le affermazioni che correggono gli errori della tabella sono:


a) A – C – F
b) B – E – G
c) A – E – G
d) A – E – F – H
e) A – E – F – G – H

21. Nelle cellule animali il movimento è consentito dalla presenza delle ciglia e/o dei flagelli. Nelle cellule vegetali:
a) Ciglia e/o flagelli sono sempre presenti e assicurano il movimento come nelle cellule animali.
b) Possono essere presenti solo ciglia molto corte che consentono alle cellule movimenti molto limitati.
c) Ciglia e flagelli sono presenti solo nelle piante con fiori.
d) Ciglia e/o flagelli sono presenti solo nelle piante senza fiori.
e) Ciglia e/o flagelli sono sempre assenti in quanto le piante sono prive di movimento.

22. Il nucleo è la struttura più visibile della cellula eucariote; ha posizione per lo più centrale ed è rivestito da una
membrana nucleare costituita da due membrane formate ciascuna da un doppio strato fosfolipidico. In alcuni punti le
due membrane si fondono a formare dei pori (pori nucleari) che assicurano il transito di molte sostanza dal citosol al
nucleo e viceversa. I pori sono strutture complesse, composte da proteine, attraversate al centro da un sottile canale che
lascia passare le piccole molecole, regolando il passaggio delle molecole di dimensioni maggiori. Nelle cellule vegetali:
a) La membrana nucleare non è presente in modo da facilitare il transito delle sostanze dal citosol al nucleo.
b) La membrana nucleare è presente ma è molto più permeabile per cui è priva di pori.
c) I pori della membrana nucleare non contengono proteine..
d) La membrana nucleare è presente ma è costituita da un solo doppio strato fosfolipidico.
e) La membrana nucleare è presente ed è simile a quella delle cellule animali.

23. Mitocondri e cloroplasti sono organuli decisamente inconsueti, che per molti aspetti ricordano più le cellule
procariote che non gli altri organuli delle cellule eucariote. Entrambi posseggono un proprio acido nucleico, sotto forma
di una molecola di DNA circolare priva di proteine, che li rende relativamente autonomi rispetto alla cellula che li
contiene; entrambi sono rivestiti da una doppia membrana e contengono ribosomi un po’ più piccoli rispetto a quelli
della cellula eucariota e simili a quelli delle cellule procariote. E’ probabile che tali loro caratteristiche siano la
testimonianza di una loro probabile evoluzione da organismi procarioti a vita indipendente. L’ipotesi che tali organuli
siano discendenti da cellule procariote insediatesi nel citoplasma di una primitiva cellula eucariota è stata avanzata dalla
biologa L. Margulis ed è nota come ipotesi endosimbiotica. Secondo tale ipotesi:
a) Una cellula progenitrice delle attuali cellule eucariote , dotata di un metabolismo di tipo fermentativo , ha
inglobato per fagocitosi una cellula procariote dotata di metabolismo aerobio, cellula che non venne digerita,
ma che s’insediò stabilmente nel citoplasma dell’ospite. Tale cellula ha dato origine ai protisti non
fotosintetici, ai funghi e agli animali.
b) Una cellula progenitrice delle attuali cellule eucariote , dotata di un metabolismo di tipo aerobio , ha inglobato
per fagocitosi una cellula procariote dotata di metabolismo fermentativo, cellula che non venne digerita, ma
che s’insediò stabilmente nel citoplasma dell’ospite. Tale cellula ha dato origine ai protisti non fotosintetici, ai
funghi e agli animali.
c) La cellula progenitrice dei protisti non fotosintetici, dei funghi e degli animali ha successivamente catturato
una cellula procariota con metabolismo di tipo fotosintetico, istaurando con essa una nuova simbiosi di tipo
mutualistico. Tale cellula ha dato origine ai protisti fotosintetici ed alle piante.
d) Sono corrette a) e c).
e) Sono corrette b) e c).

PARTE SESTA – Miscellanea

Le 3 domande che seguono riguardano argomenti sia di scienze della Vita sia di scienze della Terra e sono tutte
indipendenti l’una dall’altra. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.

24. Alcuni geni sono generalmente ereditati insieme perché:


a) La separazione dei cromosomi omologhi durante la meiosi avviene in modo incompleto.
b) Essi sono disposti sullo stesso cromosoma.
c) I loro alleli si appaiano durante la meiosi.
d) I geni si allineano durante la metafase 1.
e) I cromosomi non possono rompersi.

25. Quale fra i seguenti NON è un Dominio all’interno dei quali sono suddivisi gli esseri viventi?
a) Eubatteri.
b) Archibatteri (Archaea).
c) Eucarioti (Eukarya).
d) Funghi.
e) Sono tutti Domini.

26. Durante le loro fasi di sviluppo quale delle seguenti caratteristiche hanno in comune piante e animali?
a) In entrambi i casi una cellula presente nella parte caudale dell’embrione si trasforma in cellula basale.
b) In entrambi i casi in una fase iniziale di sviluppo le cellule embrionali sono in grado di compiere la fotosintesi.
c) Sia nelle piante che negli animali gli embrioni attraversano lo stadio di blastula.
d) In entrambi i casi sono presenti regioni dell’embrione che si mantengono invariate nell’organismo adulto.
e) Entrambi contengono una sequenza di DNA che dirige i geni in grado di regolare la morfogenesi.

PARTE SETTIMA – Dalle IESO

Queste ultime 4 domande sono tratte dall’ultima edizione delle Olimpiadi Internazionali di Scienze della Terra (IESO
svoltasi a Santander, in Spagna). Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato

Charles Darwin è stato un moderno naturalista con passione per la geologia, anche se la maggior parte delle persone
pensa a lui solamente come un biologo. Durante il viaggio sul Beagle, Darwin fece molte importanti osservazioni ed
interpretazioni, alcune ancora oggi accettate. Inoltre egli si imbatté in fenomeni geologici impossibili da comprendere
con le conoscenze del tempo. Dunque seguire Darwin e il Beagle è tutt’ora un viaggio di esplorazione geologica.

27. Il principale scopo del viaggio del Beagle era quello di disegnare delle carte geografiche. Per eseguire misure
precise esso trasportava 28 cronografi di precisione (i migliori che potevano essere costruiti). Gli orologi erano
essenziali (e anche ora sono utili) per misurare:
a) La longitudine geografica.
b) La distanza di navigazione
c) La latitudine geografica.
d) L’escursione di marea.
e) Il livello del mare.
28. Tra il viaggio di Cristoforo Colombo
(1492-1493) e quello di Charles Darwin
(1831-1832) passarono circa 350 anni.
Ipotizzando che l’attività tettonica sia
rimasta costante, Darwin trovò l’Oceano
Atlantico approssimativamente:
a) 300 m più ampio.
b) 100 m più ampio.
c) 10 m più ampio.
d) Uguale in ampiezza.
e) 10 m più stretto.

Dopo una visita alle isole Capo Verde, il


Beagle salpò attraverso l'Oceano Atlantico e
fece visita a St Paul Rocks (vedi Figura). St
Paul Rocks (Brasile) è costituito da un
insieme disabitato di isolotti rocciosi situati
nell'Oceano Atlantico molto vicino
all'Equatore (00º55' N 29º20 W). Il Beagle attraccò sulle isole il 16 febbraio 1832 e Darwin si mise ad esplorare un
luogo che doveva sfidare la sua conoscenza geologica. Darwin scrisse che, a differenza di tutto ciò che aveva finora
incontrato, si trattava della prima isola nell’Atlantico che dimostrava di non essere di origine vulcanica. Nel tardo 20°
secolo i campioni che Darwin aveva preso in quel punto furono poi identificati come “peridotiti milonitizzate ricche
di anfiboli”. Le miloniti sono state definite nel 1880, le peridotiti nel 1840 e la teoria della tettonica a placche non
arrivò fino al 20° secolo. Quindi, possiamo capire come deve essersi sentito lo sbalordito Darwin.

29. Considerata la composizione della peridotite, una roccia ignea ricca di olivina, e considerata la collocazione
geografica delle St. Paul’s Rocks, la loro origine più probabile è che siano un frammento di:.
a) Mantello portato in superficie durante la separazione di Africa e America.
b) Litosfera continentale del Sud America o dell’Africa, intrappolata durante le prime fasi di separazione.
c) Una antica zona di subduzione nella costa atlantica, quando l'oceano era più stretto.
d) Nucleo esterno della Terra portato in superficie tramite convezione profonda.
e) Antichi calcari marini metamorfosati.

30. Le miloniti sono rocce metamorfiche prodotte per attrito e pressione. Queste rocce possono essere correlate a:
a) Vulcanesimo di dorsale oceanica.
b) Vulcanismo esplosivo di arco insulare.
c) Movimento di faglia trasforme.
d) Frizione di subduzione.
e) Un punto triplo tra tre placche.

Potrebbero piacerti anche