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Laboratorio di Scienze Naturali, Biologia e Scienze della

Terra
In base al materiale fornito (uova, sale, acqua e acqua di mare, due
bicchieri, cucchiaio) il candidato deve osservare e descrivere il
galleggiamento nell’acqua di mare e progettare un percorso
didattico.
Il candidato produca a tal fine una relazione sintetica (massimo due
facciate in formato A4) che soddisfi le seguenti caratteristiche:
• • individui la classe di destinazione dell’esperienza
laboratoriale
• • evidenzi i nuclei fondanti della disciplina inerenti l’esperienza
laboratoriale
• • illustri la metodologia adottata e gli strumenti utilizzati
• • analizzi e rappresenti i risultati ottenuti.

La prova ha la durata di 3 ore.


Non sono ammesse altre strumentazioni tranne la calcolatrice scientifica.
Titolo: Salinità e galleggiamento

Classe di riferimento e contesto scolastico: classe prima, presenza di un alunno con BES e un paio
di studenti di madrelingua non italiana

Tempistiche: classe prima, primo quadrimestre, 2 ore

Nuclei fondanti e contenuti disciplinari

Durante la prima parte dell’anno scolastico, si affronta lo studio dell’acqua e delle sue proprietà,
per comprendere meglio il mondo che ci circonda, in particolare capire l’importanza e il ruolo
dell’acqua nella vita e dell’idrosfera per il nostro pianeta. La salinità dei mari è una caratteristica
importante dovuta alla presenza nell’acqua di NaCl e piccole quantità di altri sali; acque più calde,
come quelle nelle zone tropicali, hanno una salinità maggiore per via della rapida evaporazione,
mentre acque artiche hanno salinità minore per la presenza dei ghiacci disciolti.
Facendo qualche semplice esperimento con l’acqua ci si accorge che alcuni oggetti galleggiano
mentre altri no e che al mare il galleggiamento è maggiore. Nell’acqua di rubinetto, che contiene
una frazione trascurabile di sali disciolti, l’uovo va a fondo (almeno che non ci sia presenza di aria
all’interno e questo potrebbe indicare che l’uovo non è fresco e non più consumabile), mentre
nell’acqua di mare, che contiene circa il 3,5% di sale disciolto naturalmente, l’uovo sta a galla; se si
crea una soluzione con una concentrazione ancora maggiore di sale, l’uovo starà sicuramente a
galla e la porzione che emerge dall’acqua sarà maggiore. In una soluzione galleggiano gli oggetti
che hanno una densità minore della soluzione; andare ad aggiungere del sale va a modificare la
salinità e quindi la densità della soluzione, cioè il rapporto della massa sul volume: aumentando il
sale aumenta la massa a parità di volume e quindi aumenta la densità.
Il galleggiamento non dipende solamente dalla densità del liquido che si sta analizzando ma anche
dal volume dell’oggetto che si vuole far galleggiare: se invece di un uovo di gallina volessimo far
galleggiare un uovo di struzzo (di volume maggiore), avremmo bisogno di una denistà maggiore
della soluzione.
Da queste osservazioni si può facilmente arrivare alla legge di galleggiamento dei corpi di
Archimede, che si affronterà in seconda.

Obiettivi

Conoscenze: far proprio il concetto di salinità; conoscere il principio di galleggiamento; sapere che
l’acqua del mare contiene il 3,5% di sali disciolti; sapere che gli oggetti galleggiano se hanno
densità minore del liquido

Abilità: saper utilizzare semplici strumenti di laboratorio; saper calcolare la salinità di un liquido
dati massa del soluto e volume totale

Competenze: osservare, analizzare e descrivere fenomeni appartenenti alla realtà naturale e agli
aspetti della vita quotidiana; formulare e verificare ipotesi utilizzando schematizzazione e modelli;
saper lavorare in maniera efficace in gruppo

Preconoscenze: le proprietà dell’acqua, le unità di misura, l’idrosfera, percentuali (matematica)


Metodologie didattiche e attenzioni pedagogiche

L’attività verra svolta in piccoli gruppi, in modo che ciascuno studente possa sperimentare in prima
persona e far propri i concetti proposti, sempre nel rispetto e nella collaborazione con i compagni.
I gruppi di 3-4 studenti verrano scelti dall’insegnante, avendo cura di sistemare in gruppi differenti
lo studente con BES e quelli con difficoltà linguistica; dovranno essre gruppi il più possibile
equilibrati. All’interno dei gruppi verrano assegnati dei compiti così da responsabilizzare e rendere
partecipi tutti i membri: chi esegue, chi prende nota e chi poi esporrà alla classe le conclusioni
raggiunte. Il lavoro di gruppo è una tecnica didattica riconosciuta e ampiamente utilizzata nella
scuola perché permette agli studenti, oltre a una maggiore comprensione degli argomenti
affrontati, di migliorare le capacità relazionali e di confronto tra pari, rinforzando l’interdipendenza
costruttiva e rendendoli più organizzati e attivi nell’apprendimento. L’insegnante, durante lo
svolgimento dell’attività, avrà modo di muoversi tra i gruppi verificando che tutti abbiano chiaro
l’obiettivo dell’esperienza, incoraggiando la discussione e rispondendo ad eventuali dubbi.
Durante l’attività saranno proiettati, grazie alla LIM, alcuni dati e immagini utili allo svolgimento
dell’attività: la multimodalità favorisce l’apprendimento e la memorizzazione dei concetti.

Materiale per i gruppi: uova, acqua, acqua di mare, sale, cucchiaio, bacinella
Materiale aggiuntivo per tutti: bilancia

Svolgimento dell’attività

Nella prima parte dell’attività l’insegnante dalla cattedra mostrerà cosa succede se si immerge un
uovo in acqua di mare: questo sta a galla. Viene chiesto agli studenti di ragionare su questo fatto e
si apre un breve dibattito in plenaria, così da far emergere quali potrebbero essere le
caratteristiche che fanno sì che l’uovo galleggi. Viene poi chiesto ai singoli gruppi di mettere l’uovo
nella bacinella con l’acqua (l’uovo va a fondo) e provare a farlo galleggiare, avendo a disposizione il
sale. Dovranno prendere nota del numero di cucchiaini necessari a far galleggiare l’uovo come
nella bacinella dell’insegnante.
Seguirà un confronto tra tutta la classe, nel quale ogni gruppo prenderà la parola per spiegare
quanto svolto e le conclusioni raggiunte.
Nella seconda parte dell’attività verrà calcolata la salinità dell’acqua di mare: per fare ciò sarà
necessario conoscere la quantità di acqua contenuta nella bacnialla (volume) e la massa di sale che
è stata aggiunta (pesando un cucchiaino si calcolerà la massa totale di sale aggiunto). Si procederà
quindi al calcolo, che dovrebbe risultare a tutti gli alunni circa 3,5% (massa di sale/volume totale
%).
Cosa succede se si aumenta la salinità? Si può provare sperimentalmente aggiungendo qualche
cucchiaino di sale alla soluzione e osservare come aumenta la parte di uovo esterna all’acqua.
L’insegnante parlerà del famoso mar Morto la cui concentrazione salina è circa il 35% (10 volte
superiore ai nostri mari) e quindi il galleggiamento è molto più evidente; questo valore di salinità
non è compatibile con la vita degli organismi animali e vegetali normalmente presenti nei nostri
mari.

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