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IL “QUADRILATERO

“QUADRILATERO”” DEL
BENESSERE & DELLA LONGEVITA’
ROMA : 09/10/2018
RELATORE: Dr. Vaccaro Mario
Malattie croniche
croniche--degenerative oggi
1. Costituiscono la principale causa di morte quasi in tutto il mondo

2. Sono malattie che hanno origine in età giovanile, ma che richiedono


anche decenni prima di manifestarsi clinicamente

3. Presentano diverse opportunità di prevenzione


Causa di morte in Italia: 38% malattie cardiocircolatorie e 30%
tumori
Alla base delle principali malattie croniche ci sono:
A) Fattori di rischio comuni e modificabili:
modificabili:
Alimentazione poco sana, consumo di tabacco, abuso di alcol, mancanza di attività
fisica

B) Fattori di rischio intermedi:


intermedi:
L’ipertensione, la glicemia elevata, l’eccesso di colesterolo e l’obesità

modificabili::
C) Fattori di rischio non modificabili
L’età, il sesso e la predisposizione genetica
• «La differenza tra le
persone sta solo nel
loro avere maggiore
o minore accesso alla
conoscenza»

LEV TOLSTOJ, scrittore


Russo, nato il 09/09/1828 a
Jàsnaia Poliana ,Russia e
morto il 20/11/1910 (a 82
aa.) a Astapovo, Russia
EVITARE SOVRAPPESO E
OBESITA’

BENESSERE &
LONGEVITA’
Genetica, dieta occidentale e sedentarietà
Disbiosi intestinale

SOVRAPPESO & OBESITA’


OBESITA’
La genetica
Possiamo affermare con sicurezza che l’origine di ogni
singola malattia è genetica

I nostri geni sono il codice di tutto quanto avviene


nell’organismo, nel bene e nel male

I geni non si esprimono se non trovano un


ambiente adeguato

Nell’organismo è l’alimentazione il fattore


ambientale che determina l’attività genica
CIBO--NUTRIMENTO
CIBO NUTRIMENTO--MANGIARE
MANGIARE--NUTRIRE
Una corretta
• Il concetto di “cibo” è normalmente associato a quello di nutrizione aiuta a:
“nutrimento”, ma nella maggior parte dei casi questo
assioma non si dimostra del tutto veritiero Ottimizzare il
nostro livello di
• Il verbo “Mangiare“ significa letteralmente assumere cibo salute
per placare lo stimolo della fame; uno dei problemi
nutrizionali distintivi dei tempi moderni è rappresentato dal Migliorare le
fatto che tendiamo a mangiare sempre più spesso per
prestazioni
golosità anziché per soddisfare il nostro bisogno di sazietà
fisiche e
intellettive
• Con il termine “Nutrire”, invece, si intende fornire
all’organismo le sostanze di cui ha bisogno per funzionare in
Prevenire i rischi
maniera corretta in termini di macronutrienti (proteine,
carboidrati e lipidi) e micronutrienti (vitamine, minerali ed
di malattia
altri elementi), nelle giuste quantità e proporzioni
Ritardare gli
Mangiare fa dunque rima con nutrizione solo effetti
quando i cibi assunti sono equilibrati, ricchi di dell’invecchiame
sostanze che possono rigenerare il corpo e nto.
mantenerlo in salute
NUTRIGENOMICA
Scienza che studia il legame tra geni,
nutrizione e processo patologico
Funzionamento dei
meccanismi cellulari e
materiale per la
Apporto di nutrienti Energia costruzione delle
strutture e dei sistemi
cellulari

Riparazione del DNA


Espressione di geni
Meccanismi di differenziazione cellulare
Sintesi o demolizione di
Stato di reattività o inattivazione dei geni
proteine
Duplicazione del DNA
Attivano o inibiscono vie
Produzione di carcinogeni interni e loro metaboliche
detossificazione
Sovrappeso e Obesità & salute
L’obesità è la risultante della combinazione
variabile di due elementi: la suscettibilità
genetica (30%
(30%)), e la presenza di fattori
ambientali (70%
(70%))

Si stima che il 44% dei casi di diabete tipo 2, il


23% dei casi di cardiopatia ischemica e fino al
41% di alcuni tumori sono attribuibili
all’obesità/sovrappeso.
all’obesità/sovrappeso
(Fonte: dati relativi all’anno 2010 del Ministero della Salute)
Salute

L’obesità è una condizione ampiamente prevenibile


Obesità e sovrappeso negli adulti Italiani
Gli alimenti che
fanno ingrassare Gli alimenti che non
sono: fanno ingrassare sono:

Patatine Cereali integrali

Patate Noci e nocciole


Carni conservate
Mandorle
Carni rosse
Verdure, ortaggi
Bevande
zuccherate (succhi di Frutta
frutta compresi)
Yogurt.
Burro, latte,
latticini e derivati

Dolciumi
Sono tre grandi studi americani (2 sulle donne ed 1 sugli uomini)
Farine raffinate messi assieme. I soggetti studiati sono i lavoratori della Sanità.
Gli studi sono stati effettuati dai ricercatori americani
dell’Università di Harvard (un'università privata statunitense situata a
Cambridge, nel Massachusetts) , che hanno studiato queste persone
per circa 30 anni.
Sono un pubblicitario: ebbene
sì, io sono quello che vi vende
tutta quella “spazzatura”,
quello che vi fa sognare cose
che non avrete mai . Io vi
drogo di novità, e il vantaggio
della novità è che non resta
mai nuova. C’è sempre una
novità più nuova che fa
invecchiare la precedente. Nel
mio mestiere nessuno desidera
la vostra felicità, perché la
gente felice non consuma.

Frédéric Beigbeder
Quando la massa di cellule del tessuto
adiposo viscerale (riconosciuto come una
ghiandola endocrina) aumenta, viene a
verificarsi un cambiamento da parte
dell’adipocita nella produzione di citochine
e adipochine
Intorno al tessuto adiposo o agli
adipociti si riscontra un infiltrato di
cellule macrofagiche con un
cambiamento fenotipico (passaggio
da una condizione anti-
anti-
infiammatoria ad una condizione
pro--infiammatoria)
pro
Il suddetto infiltrato macrofagico risulta essere
accentuato in presenza di obesità viscerale, che
a sua volta è associata a:
• Ipossia cellulare

• Infiltrazione di macrofagi e a shift M2


M2--M1

• Aumento delle IL-


IL-6 e 8, del TNF
TNF--α, leptina e
resistina

• Riduzione di adiponectina

Giornale Italiano dell’Arteriosclerosi 2013; 4 (1):


11-36
Genetica, dieta occidentale e sedentarietà
Disbiosi intestinale
SOVRAPPESO & OBESITA’
I I
C INSULINORESISTENZA C
S Aumento di: glicemia, colesterolemia, trigliceridemia,
trigliceridemia, S
uricemia, circonferenza vita, disfunzione endoteliale, P.A e
B F.C nonché di adipo
adipo(cito)chine,
(cito)chine, ecc, ecc B
G G
PERCHE’ SI HA INSULINORESISTENZA?
Si ha resistenza insulinica quando
l’insulina fatica a far
entrare il glucosio nelle
cellule

Essa, spesso, è la conseguenza


del deposito di grassi
attorno agli organi
addominali,, per cui il sangue
addominali
che giunge al fegato è ricco di
acidi grassi e il fegato è indotto a
utilizzare grassi e chiudere le porte
del glucosio

Un altro fattore causale


importante di insulinoresistenza è
la ricchezza di fruttosio
nella dieta e il fumo di
sigarette
CANCRO
Come si calcola la R.I ?
Metodo invasivo: Clamp euglicemico/iperinsulinemico

Metodo indiretto non invasivo: Indice di HOMA (Homeostasis Model Assessment)

La Resistenza Insulinica viene comunemente calcolata sulla


base dell’indice di H.O.M.A

Insulina a digiuno (µU/L) x glicemia a digiuno (mg/dl)


HOMA-IR= _________________________________________________
405 (oppure 22,5 per glicemia in mmol/L)

98 mg/dl x 20,5 micriU/L


HOMA-IR:=-----------------------------------------= 4,96
405
V.n= < 2,5
Genetica, dieta occidentale e sedentarietà
Disbiosi intestinale
SOVRAPPESO & OBESITA’
I I
C INSULINORESISTENZA C
S Aumento di: glicemia, colesterolemia, trigliceridemia,
trigliceridemia, S
uricemia, circonferenza vita, disfunzione endoteliale, P.A e
B F.C nonché di adipo
adipo(cito)chine,
(cito)chine, ecc, ecc B
G G
SINDROME METABOLICA
La Sindrome Metabolica (S.M
(S.M))
La S. M, nota come sindrome da resistenza insulinica
E’ una delle patologie più importanti e più discusse
dell’attuale “società del benessere”
La sua diffusione è diventata epidemica
E’ riscontrabile in circa il 40% della popolazione al di sopra
dei 40 anni
In Italia si calcola siano affetti il 25% dei maschi ed il 27%
delle femmine in età adulta
Si può attualmente ipotizzare che nel prossimo futuro più del
50% delle persone sopra i 60 anni soddisferanno i criteri
diagnostici di sindrome metabolica.

(Villarini e Allegro –Prevenire i tumori mangiando con gusto-


gusto- 2012
2012))
Sindrome metabolica: incidenza a seconda dell'età e del sesso
Studio EPIC

Fonte: Benelli R. “Stile di vita e tumori” Convegno LILT-A.M.C.I Maggio 2013

Recentemente sono stati inclusi nella S.M: lo stato pro-infiammatorio e pro-


trombotico, la NAFLD/NASH, l’apnea notturna
(Kassi et al. Metabolic Syndrome: definition and controversies, BMC Medicine 2011)
MALATTIE ASSOCIATE ALLA SINDRME METABOLICA

Malattie cardiovascolari e
Diabete Mellito tipo 2
cerebrali

Alzheimer
Cancro:
1. Fegato Osteoartrite
SINDROME
2. Colon
3. Mammella METABOLICA Calcolosi della
4. Prostata colecisti
5. Endometrio
6. Pancreas Iperplasia prostatica
7. Rene
Malattie autoimmune
Altri? (A.R, ecc, ecc)
Cataratte, Glaucoma,
Ritinopatia, Maculopatia

Steatosi non alcolica Cirrosi


SINDROME METABOLICA/STILE DI VITA : Fattori
favorenti e fattori protettivi

Cibi ad alto indice Glicemico Bevande alcoliche


McAuley J Lip Res 2006 Davies JAMA 2002

Grassi Saturi Eccesso di proteine


Riccardi Clin Nutr 2004 Fattori Favorenti Tremblay 2007

Acidi grassi Trans SINDROME Eccesso di sale


Carpentier AJCN 2006
METABOLICA Townsend Clin Sci 2007

Ac. grassi omega 3 Dieta Mediterranea


Carpentier AJCN 2006 Fattori Protettivi Esposito JAMA 2004

Acidi grassi moninsaturi Attività Fisica


Pérez-Jiménez, Diabetologia 2001 Bernard 2003
Genetica, dieta occidentale e sedentarietà
Disbiosi intestinale
SOVRAPPESO & OBESITA’
I I
C INSULINORESISTENZA C
S Aumento di: glicemia, colesterolemia, trigliceridemia,
trigliceridemia, S
uricemia, circonferenza vita, disfunzione endoteliale, P.A e
B F.C nonché di adipo
adipo(cito)chine,
(cito)chine, ecc, ecc B
G G
SINDROME METABOLICA

Malattie cerebro-
cerebro-cardiovascolari (IMA e Ictus compresi), diabete
mellito tipo 2, malattie neurodegenerative, ipertrofia prostatica,
NAFLD--NASH
NAFLD maculopatia,, CANCRO
NASH--Cirrosi epatica, retino e maculopatia
Dr. Vaccaro Mario
EVITARE SOVRAPPESO E TENERE IN ORDINE LA
OBESITA’ FLORA BATTERICA
INTESTINALE

BENESSERE &
LONGEVITA’
Il microbiota si definisce “simbiontico” in quanto esiste un mutuo vantaggio: l’uomo
offre una sede in cui i microorganismi possono proliferare, e trae a sua volta un
vantaggio da questo insediamento

Il “Microbiota” è il termine con cui si identifica la Flora Intestinale nel suo complesso;
questa si divide in saprofita, parassita e probiotica

I batteri che formano la burocrazia intestinale sono i probiotici, che si dividono in due
grandi famiglie: i Bifidobatteri e i Lattobacilli.
Maggiore
permeabilità
Il microbiota della donna gravida subisce una modificazione
graduale, progressiva e importante durante tutto l’arco della
gravidanza: il microbiota del primo trimestre è diverso da
quello del terzo trimestre
I PRIMI COLONIZZATORI DELL’INTESTINO DEL
BAMBINO
I bifidobatteri sono fra i primi colonizzatori. Essi provengono dal latte
materno e si nutrono di sostanze che il poppante assume con esso
I lattobacilli, importanti come i bifidi, per prevenire le malattie allergiche,
derivano dal contatto della bocca del neonato con la mucosa vaginale
della madre, a meno che la gestante sia stata trattata con antibiotici
durante il parto
I batterioidi, altri commensali cruciali per la maturazione del sistema
immunitario, in particolare in “Bacteroides fragilis”, proverrebbe dal
contatto della bocca del bambino con le zone limitrofe all’ano della
mamma durante il parto
(Fonte: Libro la “Grande Via”. Autori : F. Berrino e L. Fontana . Edizione 2017)

Lo stile di vita e la dieta della mamma, durante la gravidanza,


saranno determinanti nel selezionare quali batteri risiedono
nell’intestino e sulla sua pelle!
Le cellule intestinali
producono sostanze
antimicrobiche
IL SISTEMA DI DIFESA DELLA
MUCOSA INTESTINALE (SDMI
(SDMI))

1. Pre-
Pre-epiteliale
epiteliale,, costituito da muco,
trefoil peptides e lipidi che formano un gel continuo
in cui è secreto un fluido ricco di bicarbonati che
mantengono un pH neutro

2. Epiteliale, costituito da cellule legate fra


loro dalle tight jiunctions (un complesso di proteine
occludenti come le zonuline ZO-1, ZO-2, ZO-3), le
claudine, le cinguline, le 7H6, le occludine, le
caderine)che impediscono il passaggio di materiale
MUCO + MICROBI + ENZIMI PROTEOLITICI + DIFENSINE fra cellule e cellule: la funzionalità delle tight
jiunctions può essere modulata dall’espressione di
tale proteine;

Microvilli + glicocalice = Orletto a spazzola


3. Post--epiteliale
Post epiteliale, formato dai costituenti
della lamina propria
Tight
Jiunctions

Cellule colonnari + tessuto linfoide = barriera mucosale


Estrazione di calorie dagli alimenti

L’acido butirrico è
responsabile del trofismo
della mucosa intestinale e
della modulazione del
sistema immunitario
L´acido propionico ha effetti
bioattivi sui sistemi di
neurotrasmissione,
sull´acidificazione
intracellulare e sul rilascio
del calcio

Dr.essa Claudia Matteucci; Dipartimento di Medicina Sperimentale e Chirurgia -Università Tor Vergata di Roma 2014-2015
L’acido Butirrico: effetti
L’acido Butirrico in forma di butirrato sodico ha dimostrato di
svolgere azioni:
Antiinfiammatoria (Sopprime l’espressione COX-2)
L’acido butirrico, quando viene prodotto va a
Ristrutturante bloccare un enzima che si chiama deacetilasi che
protegge gli istoni, componenti del DNA, e quindi è il
più potente anticancerogeno conosciuto in natura
Anti-ROS
Inoltre l’acido butirrico ha la funzione di tenere
integra e impermeabile la mucosa intestinale,
Anti-permeabilità nonché modula il sistema immunitario

Di mantenere la mucosa endobronchiale integra

Di modulare lo stato di alterata permeabilità della barriera emato-


encefalica
La disbiosi spesso resta
al di sotto di una soglia
di gravità
sintomatologica tale da
indurre ad indagare
meglio il malessere,
perpetuando così quel
circolo vizioso di
assuefazione ad un
costante disagio
psicofisico giustificato
nella panacea dello
stress, che va bene
ormai come causa
presunta di fastidi vari e
vaghi, un po’ in tutte le
stagioni
mattina
IPP
(Crescita eccessiva)
DISBIOSI INTESTINALE
RISPOSTA IMMUNITARIA RISPOSTA INFIAMMATORIA

ALTERATA PERMEABILITA’
PERMEABILITA

ENDOTOSSINEMIA

ATOPOBIOSI

INFIAMMAZIONE SISTEMATICA

MALATTIE MALATTIA CRONICA - TUMORI MALIGNI


AUTOIMMUNI DEGENERATIVE
EVITARE SOVRAPPESO E TENERE IN ORDINE LA
OBESITA’ FLORA BATTERICA
INTESTINALE

BENESSERE &
LONGEVITA’
STILE DI VITA
“MEDITERRANEO
MEDITERRANEO””
LE CONDIZIONI CHE STANNO ALLA BASE DI UNA INFIAMMAZIONE DI BASSO
GRADO (ICSBG
(ICSBG)) E DI TUTTE LE PATOLOGIE NELLA CUI PATOGENESI E’
IMPLICATA
I fattori più importanti collegati alla insorgenza dell’infiammazione di basso grado
sono:
Cause alimentari:
Eccessiva assunzione calorica
Acidosi metabolica latente
Eccessiva produzione d’insulina
Disbiosi intestinale
Carenza di fibre

Squilibrio Omega 3/Omega 6


(Fonte: Remer and Manz, 1995; Remer 2000; Pelosi, 2010, 2012 e 2015; Fontana et
Al., 2016)

Assenza di attività fisica

Stress ed alterazione dei ritmi biologici


I QUATTRO PROMOTORI DELLO STUDIO “ The Seven
Countries Study
Study””
A metà degli anni ’40,
’40
durante una breve
esperienza da militare
vissuta in un paese del
Cilentino
caratterizzato da
un’estrema longevità
della popolazione
(ovvero Pioppi di
Salerno), Ancel
Keys intuì che il
segreto di quella
“salute di ferro”
potevano essere
Margaret Haney (1909-2006); Ancel Keys (1904-2004); Dr. Flaminio Fidanza;
Prof. Bergami Gino (1903-1976) la loro DIETA
associata ad uno
stile di vita
attivo
I RISULTATI DEL “THE SEVEN COUNTRIES STUDY”
(Lo Studio dei Sette Paesi)
Paesi)

l ruolo preventivo della dieta mediterranea è stato messo in


evidenza dallo Studio Cooperativo Internazionale di Epidemiologia
della Cardiopatia Coronarica, meglio noto come Seven Countries
Study (Studio
Studio dei Sette Paesi)
Paesi

Da questo studio è emerso che per quanto riguarda le nove


coorti rurali europee, quelle mediterranee (Creta e Corfù in
Grecia, Crevalcore e Montegiorgio in Italia e Dalmazia nella ex
Jugoslavia), presentavano al venticinquesimo anno di
riesame un tasso di mortalità per cardiopatia coronarica
di 978/10.000, mentre quelle non mediterranee (Finlandia
orientale ed occidentale, Slavonia e Velika Krsna nella ex-Jugoslavia)
presentavano un tasso di mortalità doppio (1.947/10.000)
Fonte: F. Fidanza, V. Puddu; AB. Imbimbo; A. Menotti; A. Keys, Coronary heart disease in seven
countries. VII. Five-year experience in rural Italy., in Circulation, vol. 41, 4 Suppl, Apr 1970, pp. I63-
75,
• I componenti Principali della dieta
mediterranea sono:
Abbondanti alimenti di origine vegetale (frutta,
verdura, ortaggi, pane e cereali -soprattutto
integrali-, patate, fagioli e altri legumi, noci, semi),
freschi, al naturale, di stagione, di origine locale
Frutta fresca come dessert giornaliero
Dolci contenenti zuccheri raffinati o miele poche
volte la settimana
Olio di oliva come principale fonte di grassi
Vino consumato in quantità modesta-moderata,
generalmente durante il pasto
Latticini (principalmente formaggi e yogurt)
consumati giornalmente in modesta-moderata
quantità
Pesce e pollame consumato in quantità modesta-
moderata
Uova da zero a quattro la settimana; carni rosse in
modesta quantità
LA DIETA “MEDITERRANEA” E’ UNA DIETA ANTI-
ANTI-
INFIAMMAZIONE DI BASSO GRADO ((ICSBG
ICSBG))
Cibi alcalinizzanti
Complessivamente frutta e verdura (possibilmente di stagione e biologica) dovrebbero
rappresentare il 70% della quantità di alimenti assunti nella giornata
Carboidrati (integrali)
E’ opportuno assumerli soprattutto a colazione e a pranzo; preferibilmente sotto forma di
cereali integrali, alternando tra quelli con e senza glutine (riso, mais, grano saraceno,
quinoa, amaranto e miglio, farro, orzo, segale, avena e kamut). Talvolta in alternativa ai
cereali integrali consumare le patate
Proteine
Preferire principalmente quelle vegetali. E’ opportuno aumentare la dose per pasto nella
seconda parte della giornata (pranzo e soprattutto cena) .
Grassi
Devono essere limitati; meglio utilizzare gli oli, in particolare l’olio di oliva extra-vergine
e/o l’olio di lino spremuti a freddo, avendo cura di non cuocerli, ma di aggiungerli come
condimenti sulle insalate o a cottura ultimata
Acqua e idratazione
Mantenere la giusta idratazione avendo cura di scegliere le acque appropriate per le
esigenze individuali
Fonte: L.Milani e E. Pelosi; “Dalla Neuroinfiammazione alla neurodegenerazione”. 2016
L’ALIMENTAZIONE NELL’INFIAMMAZIONE DI BASSO GRADO
(ICSBG
ICSBG))

A pranzo dovrebbero essere assunte le quantità


maggiori di carboidrati
A cena dovrebbero essere assunte le quantità maggiori
di proteine

In questo modo

E’ favorita la corretta secrezione di Melatonina e di GH, con ricadute positive


sul riposo notturno e sul metabolismo proteico

E’ più lenta e difficoltosa la digestione, se si associano proteine animali con


cereali o legumi

Fonte: L.Milani e E. Pelosi; “Dalla Neuroinfiammazione alla neurodegenerazione”. 2016


RESTRIZIONE CALORICA SENZA MALNUTRIZIONE (RC): effetti
Numerosi studi hanno dimostrato che la R.C Migliora capacità di
(25-30 % di calorie in meno rispetto a una dieta eliminazione di cellule
“ad libitum”, ma con la garanzia della presenza danneggiate e sostituzione
di tutti i “nutrienti essenziali”): delle stesse da parte di nuove
cellule derivante da stem cell
Prolunga la vita
Maggiore protezione delle
Migliora vari parametri metabolici di rischio cellule sane
cardiovascolare (riduzione dell’insulina e della glicemia)
Riduzione della velocità di
Riduzione degli ormoni sessuali, dello stato crescita cellulare
infiammatorio, dello stress ossidativo, della
proliferazione cellulare
Efficiente produzione di
energia per aumento dei
Aumento del cortisolo, dell’adiponectina, del mitocondri
riparo del DNA, degli enzimi detossificanti,
dell’apoptosi
Maggiore stabilità del genoma
Riduce l’incidenza del cancro
Migliore funzionalità del
La restrizione calorica, da sola, non riduce i livelli sistema immunitario
(Fonte: Ongaro F. Mangia che ti passa.
plasmatici di IGF-1 se non è associata anche a Ed. PIEMME, 2011)
restrizione proteica
AMPK: funzioni ed effetti
AMPK è l’acronimo di Adenosine Monophospate-activated protein kinase Essa è
considerata il controllore del metabolismo cellulare, in quanto è in grado di “sentire”,
momento per momento, i cambiamenti energetici cellulari e rispondere di conseguenza

Ossidazione dei grassi


Trasporto di glucosio Sopravvivenza della
Promozione del fenomeno cellula in carenza di
dell’autofagia nutrimento
Promozione della longevità tramite
dieta ed esercizio fisico
Effetto antitumorale e meccanismo 1. Prevenzione
d’azione della metformina dell’insorgenza di
Biogenesi mitocondriale e tumori
mitrocondriogenesi
Attivazione delle sirtuine (SIRT)
2. Prevenzione delle
Riduzione dell’infiammazione tramite
l’azione regolare NF-kB
recidive
Modulazione della risposta immunitaria
Aumenta l’efficacia della chemio 3. Rallentamento della
progressione
Attivatori dell’AMPK
Capsaicina
Curcumina
Cinnamaldeide (Cannella)
Restrizione calorica
Epigallocatechina (EGCG, estratto di
tè verde) Metformina
Zenzero
Pepe verde
Legumi
Alimenti
Frutta
Cricifere Attività fisica
Aglio
Frutti di bosco
Olio di oliva extravergine
Vino rosso e buccia di uva nera
Professor Valter Longo, ricercatore specializzato
in Biochimica e Neurobiologia, professore di
Biogerontologia all’University of Southern
California, direttore del programma di Oncologia e
longevità dell’IFOM - Istituto di Oncologia
Molecolare di Milano e autore del libro La dieta
della longevità (Vallardi, 2016, 15,90 euro), si può
vivere più a lungo e soprattutto meglio.

LA DIETA MIMA DIGIUNO


«Si tratta di riprogrammare il corpo in modo tale da
farlo entrare in una modalità di invecchiamento più
lento, ma anche di ringiovanirlo attraverso una
rigenerazione che si basa sulle cellule staminali.
Non si tratta né di un digiuno radicale né di una
dieta tipica perché non è continuativa» spiega il
biochimico
I centenari in Italia sono stati circa
14473 mila, di cui 11861 mila donne e
2612 mila uomini (anno 2010)
Donne con maggiore aspettativa di vita
vivono a Trieste, la Spezia e Genova

Nel Nord-
Nord-Ovest 8 donne per ogni uomo
centenario

Nelle Regioni Centrali 4 donne per ogni


uomo centenario

Nel Sud e nelle Isole 3 donne per ogni


uomo centenario
In Ogliastra (Sardegna) In Sardegna,
Sardegna ad esempio, si riscontra una
abitano 5 centenari ogni 10 maggiore longevità maschile
mila residenti, con
prevalenza del sesso Quindi, più si scende al Sud è più
maschile (Censimento 2015) aumenta il numero dei centenari maschi
Fonte: Franco Bonarini Department of Statistical Sciences University of Padua Italy (2010)
Le persone nonagenarie e centenari di Okinawa (Giappone),
della Sardegna e dell’Aspromonte Calabrese (Italia), d’Iacaria
d’Iacaria
(Grecia) hanno in comune alcune caratteristiche:

• Dieta frugale prevalentemente vegetariana


(Restrizione calorica)
• Vita all’aria aperta con ritmi lenti
• Attività fisica costante, ma senza eccessi
• Ambiente poco o per niente iquinamento
• Forte senso d’attaccamento alla famiglia, agli
amici e alla comunità
• Un credo religioso e tempo per la meditazione
La Dieta della Longevità in 10 punti
1. Dieta vegana /pescetariana

2. Proteine poche ma a sufficienza

3. Ridurre al minimo i grassi e gli zuccheri cattivi e massimizzare i grassi buoni e i carboidrati
complessi

4. Apportare tutti i nutrienti

5. Mangiate selezionando i giusti ingredienti tra quelli che mangiavano i vostri antenati

6. Fare 2 pasti al giorno più 1 spuntino

7. Riducete le ore della giornata in cui mangiate

8. Praticate periodicamente un digiuno prolungato

9. Quella della longevità non è soltanto una dieta, ma un sistema di alimentazione ottimale per
milioni di persone in tutto il mondo

10. Tenere sotto controllo il peso corporeo e la circonferenza addominale


Fonte: Valter Longo -libro: “La dieta della Longevità” 2016- A. Vallardi Editore, Milano
La scarsa attività fisica è
implicata nell'insorgenza di
alcuni tra i disturbi e le malattie
oggi più frequenti:
frequenti diabete di tipo 2,
malattie cardiocircolatori (infarto,
miocardico, ictus, insufficienza cardiaca),
tumori.

In Italia il 30% degli adulti tra 18


e 69 anni svolge, nella vita
quotidiana, meno attività fisica
di quanto è raccomandato e può
Secondo i dati del sistema di essere definito sedentario. In
particolare, il rischio di sedentarietà
monitoraggio Okkio alla salute, soltanto
aumenta con il progredire dell'età, ed è
1 bambino su 10 fa attività fisica in
maggiore tra le persone con basso livello
modo adeguato per la sua età e circa 1 d'istruzione e difficoltà economiche. La
bambino su 4 (26%), al momento della situazione è migliore nelle regioni del nord
rilevazione, dichiarava di non aver svolto Italia, ma peggiora nelle regioni
alcuna attività fisica il giorno precedente meridionali (Fonte: Rapporto PASSI 2011).
l'indagine (Fonte: Okkio alla salute 2011)
Fonte: Benelli R. “Stile di vita e tumori” Convegno LILT-A.M.C.I Maggio 2013
• Allenamento “leggero” Allenamento “moderato” Allenamento “Intenso”
(fino a 3 MET) (da 3 a 6 MET) (più di 6 MET)

• Camminata lenta Camminare veloce (> 6 Scale/salita


Km/h)
• Bicicletta lenta Corsa in bicicletta > 19
Bicicletta veloce (16-19 Km/h Km/h

• Stare in piedi, fare Giardinaggio Calcio


lavori leggeri

• Lavoro d’ufficio Jogging leggero Jogging (>10Km/h)

Metabolic Equivalent Task (MET) o equivalente metabolico: 1 MET


è per
definizione il livello del metabolismo di un individuo seduto
tranquillamente a riposo; due MET indicano che l'energia spesa è il
doppio che a riposo, tre MET corrispondono al triplo del dispendio
energetico a riposo e così via. Un MET corrisponde al consumo di circa 1 kcal
all’ora e di 3,5 ml di ossigeno al minuto, per kg di peso corporeo.
corporeo
Stile di vita e di Igiene Mentale
Non fumare

Non bere alcolici, o al massimo, non più di 1-2 bicchieri di vino “rosso” al giorno
(sempre durante i pasti, se non vi sono controindicazione)

Fare regolarmente dell’esercizio fisico, per esempio 30 minuti al giorno tre volte
a settimana

Seguire qualche metodo di rilassamento

Partecipare ampiamente ad attività ricreative

Promuovere una cerchia di amici che possa offrire sostegno emotivo

Esprimere i sentimenti piuttosto che reprimerli

Discutere regolarmente i propri problemi con qualcuno che vi presta attenzione


autentica

Avere un “Credo”

Bibliografia: Professione: Medico Generale di Jon Murtagh (1995 McGraw-Hilli)


EVITARE SOVRAPPESO E TENERE IN ORDINE LA
OBESITA’ FLORA BATTERICA
INTESTINALE

BENESSERE &
LONGEVITA’
Neuro-Endocrino-
STILE DI VITA Immuno –Sorveglianza:
“MEDITERRANEO
MEDITERRANEO”” •Melatonina
•Vitamina D
•Eutiroidismo
“E’ impossibile
comprendere un
problema
osservandolo da un
solo punto di vista”

Carl Gustav Jung (Kesswil, 26 luglio 1875 –


Küsnacht, 6 giugno 1961)
Psichiatra, psicoanalista e antropologo
svizzero.
La sua tecnica e teoria, di derivazione
psicoanalitica, è chiamata "psicologia
psicologia
analitica" o "psicologia
analitica psicologia del profondo"
profondo
Alta Vigilanza
Migliore coordinamento
Max. secrezione del Testosterone
Tempo di reazione
Aumento del movimento intestinale
Massima efficienza
cardiovascolare
Più alto aumento della
Pressione sanguigna

Massima pressione sanguigna


Più alti valori di temperatura
Temperatura corporea
più bassa

Sonno più profondo


Movimenti intestinali soppressi

In cronobiologia e in cronopsicologia, un ritmo circadiano è un ritmo caratterizzato da un


periodo di circa 24 ore. Il termine "circadiano", coniato da Franz Halberg, viene dal latino
circa diem e significa appunto "intorno al giorno". Esempi di ritmo circadiano sono il ritmo
veglia-sonno, il ritmo di secrezione del cortisolo e di varie altre sostanze biologiche, il ritmo
di variazione della temperatura corporea e di altri parametri legati al sistema circolatorio.
Oltre ai ritmi circadiani sono stati identificati e studiati vari ritmi circasettimanali,
circamensili, circannuali.
Le prime pubblicazioni che dimostrano il fenomeno della Neuro
Neuro--
Endocrino--Immunomodulazione (NEI
Endocrino NEI))

Il timo (che è un organo linfatico


Nature
immunitario) e l’ipofisi (che è
l’organo che controlla tutto il
sistema neuroendocrino) sono
strettamente collegati da un
punto di vista funzionale
Dr. W. Pierpaoli

1° Congresso
su: “Ormoni e
risposta Ser Peters Milwaukee
immune”
Londra 1970
Relazione tra il Sistema Ormonale e quello immunitario:
NEIS (Neuro Endocrino Immuno Sorveglianza)
• Oggi c’è poco da scoprire, ma molto da capire

• Abbiamo nel nostro cervello un centro di regolazione dei programmi:


programmi la crescita,
la crisi puberale, la menopausa e l’andropausa, la vecchiaia

• Sono programmi, che sono programmati nel nostro cervello, e precisamente nella
ghiandola pineale che è collegata alla ghiandola ipofisaria attraverso l’ipotalamo

• Nell’insieme, queste strutture cerebrali formano un sistema integrato tipo


reticolo che si collega con il chiasma ottico e con la retina, e controlla tutto dalla
nascita fino alla morte

• Il suddetto sistema è un programma geneticamente programmato secondo la


familiarità e la genetica di ciascuno di noi

• Inoltre,, il programma come tale va riprogrammato nel tempo e a secondo delle


evenienze patologiche
(Che dà il tempo)

Molti esseri viventi, infatti, regolano le


proprie attività sulla base dell'alternarsi
di luce e ombra (fototropismo). Al
sopraggiungere del tramonto l'orologio
biologico circadiano modifica
l'omeostasi corporea verso il riposo,
essendo ambientalmente impedite le
attività che si basano sulla vista (che in
questo caso è il senso prediletto).
L'epifisi riceve informazioni
fotosensoriali provenienti
dall'occhio da canali neuronali
indiretti
La luce percepita dalle cellule
gangliari retiniche viene
trasformata in impulso elettrico e
trasferita al nucleo
soprachiasmatico (SCN) tramite il
fascio retinoipotalamico (RTH)
In seguito, l'impulso passa
all'ipotalamo laterale; da qui al
tronco cerebrale tramite il fascio
prosencefalico mediale e alla
colonna intermediolaterale della
porzione cervicale del midollo
spinale
A questo punto l'impulso giunge al
Innervazione dell'epifisi di un mammifero. ganglio cervicale superiore e da qui
SCG = ganglio cervicale superiore; SCN = nucleo nel tentorio del cervelletto. Infine
soprachiasmatico; MFB = fascio prosencefalico attraverso i nervi epifisari giunge
mediale; RHT = fascio retinoipotalamico all'epifisi (Fonte: Wikipedia)
GHIANDOLA PINEALE
1983
LA MELATONINA
• Nel 1917 è stata osservata per la prima volta
da due medici McCord e Allen, che
dimostrarono la sua presenza nella ghiandola
Pineale dei bovini ed era in grado di schiarire
il colore della pelle delle rane

• Negli anni ‘50 il dermatologo Statunitense


Aaron B.Lerner e i suoi colleghi riuscirono a
isolare la sostanza nell’urina

• Negli anni ’80, è stata studiata dal Dr.


Pierpaoli, che ne ha fatto conoscere la sua
importante funzione di “molecola
bioenergetica” che da il segnale della
funzione dell’orlogio biologico, cioè la
ghiandola Pineale e agisce anche come
trasmettitore a livello del sistema reticolare
pineale-ipotalamo-ipofisi

• Negli anni ‘90 si è arrivati a descrivere i


recettori e i loro loci genici

• E’ prodotta principalmente dalla ghiandola


Pineale e in modo minore da dalla Ipofisi e
dalla Tiroide
Nell’uomo la sua produzione
segue un ciclo circadiano, con
aumento della produzione con le
ore notturne
Verso l’le 1-
1-3 di notte
raggiunge un picco nei livelli
ematici
La luce solare inibisce la
produzione di Melatonina,
mediante vie nervose (Il processo
d’inibizione è dovuto al fatto che le vie
nervose ottiche in presenza di luce fanno
diminuire la produzione di melatonina da
parte della ghiandola Pineale)
La Melatonina agisce
1. Geneticamente e evoluzionisticamente, questo “orologio” sull’ipotalamo, regolando il
cerebrale è legato al sole e al sistema planetario. Ciò spiega meccanismo alla base
l’ovvia dipendenza della nostra salute dalla ritmicità ciclica
diurna e notturna, e stagionale. “dell’orologio biologico” che
2. Ogni persona genera un proprio picco notturno di ognuno di noi possiede
melatonina, ereditato geneticamente, con una grande La Melatonina modifica i livelli
variabilità individuale. degli ormoni sintetizzati dalla
3. Nella maggioranza della popolazione, l’altezza del picco
notturno declina e la maggior parte di noi, dopo gli ghiandola Ipofisaria
ottant’anni, diventa “piatto”.
Ghiandola Pineale

Carenza di
MELATONINA

Ipotalamo

IPOFISI

Malattie cardiovascolari compreso Sindrome Metabolica


Immunodepressione, malattie autoimmuni e neuro-degenerative (Alterazione
funzionale della pituitaria)
Processi Neoplastici (Attenzione all’aumento nel sangue di: TSH, GH e Prolattina)
Ritardo dell’invecchiamento nei topi
e nei ratti senescenti attraverso la
somministrazione notturna di
Melatonina o il trapianto di Pineale da
giovane a vecchio e da vecchio a
giovane: l’invecchiamento accelera
quando ad un animale più giovane
viene trapiantato nel timo una
ghiandola pineale più vecchia
dopo che gli è stata rimossa la
propria

Poiché la ghiandola Pineale


trapiantata non è in grado di
produrre melatonina, in quanto è
Trapianto incrociato, di ghiandola pineale nel stata dissociata dalle sue
timo, da vecchio (nonno) a giovane (nipote) e connessioni nervose, “l’orologio
da giovane a vecchio biologico della vita” è collegato
Un anno dopo il giovane e quello nella Pineale stessa, ma il suo
anziano erano indistinguibili (II Topi, meccanismo non dipende
prima dell’esperimento furono marcati)
marcati direttamente dalla Melatonina
Lavoro notturno e salute
Le donne che lavorano di notte si ammalano di più rispetto alle
professioni che impegnano solo di giorno.
E’ stato stimato che il rischio aumenta del 13% per ogni 500 ore di
lavoro notturno.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato il
lavoro notturno fra le professioni che aumentano il rischio di cancro.
Le cellule tumorali mammarie umane trapiantate nel ratto crescono
significativamente di più se gli animali sono tenuti costantemente a
luce artificiale.
Una prova indiretta è data dalle donne cieche , che si ammalano
meno di tumori al seno.
Il meccanismo con cui la luce notturna aumenta il rischio è con tutta
probabilità legato alla ridotta produzione di melatonina (in
particolare di Sulfatoximelatonina) , con la conseguenza , fra l’altro,
di un aumentata produzione di ormone follicolo stimolante e di
conseguenza di estrogeni, nonché di un aumenta espressione dei
recettori estrogeni nelle cellule mammarie.
Si raccomanda di utilizzare lenti arancioni durante il lavoro notturno
(Fonte:
Fonte: “il cibo dell’uomo” di F. Berrino 2015)
Quale Melatonina somministrare?
• La “Melatonina
farmaco” per essere
efficace deve riprodurre
nel sangue il picco
notturno di Melatonina
tra le ore 1 e 3

• Per ottenere tale


effetto, occorre che la
Melatonina deve essere
associata a degli
eccipienti contenenti
anche Zinco e Selenio.
Fonte: “La Medicina del Dottor Pierpaoli” Vademecum 2015”
Melatonina + Zinco e Selenio: Perché
Lo zinco è un componente essenziale per più di 200 enzimi ed è uno
dei più importanti oligoelementi del corpo.

È quindi chiaro che si deve quotidianamente fornire dello zinco


supplementare ad un organismo senescente, in modo che la
melatonina possa svolgere meglio le sue attività anti-
invecchiamento – in un organismo con un livello ridotto di zinco –
sull’intero sistema endocrino e immunitario.

Anche il selenio è un elemento traccia fondamentale del corpo e


possiede potenti effetti anticancerogeni.

Per questa ragione la Melatonina deve essere abbinata allo zinco e


al Selenio
Melatonina, Ghiandola Pineale, benessere e
Longevità
La Melatonina previene le malattie legate all’avanzare dell’età e quindi
allunga la vita, semplicemente posticipando il progressivo
deterioramento del controllo centrale della regolazione ormonale
ipotalamica

La somministrazione notturna continuativa di melatonina dispensa la


ghiandola Pineale dal secernerla, consentendole di riposare tutte le notti.
In tal modo, non solo si ottiene una protezione del sistema ormonale
centrale ma addirittura ci consente alla Pineale di recuperare le capacità
di modulare la ciclicità ormonale al punto da farle riacquistare le
funzioni giovanili

La ghiandola Pineale non è soltanto il nostro “orologio centrale della


vita”, ma è responsabile, nel corso della sua stessa vita , dei “nostri
programmi” di invecchiamento e morte

Fonte: “La Medicina del Dottor Pierpaoli” Vademecum 2015”


I precursori della vitamina D attiva o CALCITRIOLO
Vitamina D2 o Vitamina D3 o
Ergocalciferolo Colicalciferolo
Origine vegetale Origine endogena nell’animale,
sintetizzata a livello cutaneo in
Nell’uomo solo minime quantità risposta all’irradiazione solare
vengono assunte con gli alimenti (UVB)

Viene sottoposto a due processi E’ la forma più rappresentata


di idrossilazione a livello epatico,
da cui deriva la 25(HO)vit D o Viene sottoposto a due processi di
CALCIDIOLO; idrossilazione: il primo a livello
il secondo a livello renale, che epatico, da cui deriva la 25(HO)vit
configura la forma ormonale e D o CALCIDIOLO; il secondo a
biologicamente attiva della vit. livello renale, che configura la
D, ovvero l’1,25(HO)2 vit D o forma ormonale e biologicamente
CALCITRIOLO attiva della vit. D, ovvero
Fonte: Atti del convegno: “Aggiornamento di l’1,25(HO)2 vit D o CALCITRIOLO
Endocrinologia 2013”
Il ruolo tradizionalmente riconosciuto
del Calcitriolo
Regolazione del metabolismo osseo e
dell’omeostasi calcio-fosforo: a livello intestinale
favorisce l’assorbimento del calcio stimolando la
sintesi delle proteine di trasporto
(Transcaciferine)

A livello renale determina il riassorbimento di


calcio e fosforo al tubulo prossimale; a livello
osseo favorisce la mineralizzazione dell’osteoide
inibendo la replicazione degli osteoclasti ed
incrementandola quota degli osteoblasti
Fonte: Atti del convegno: “Aggiornamento di Endocrinologia 2013”
Effetti “non calcemici
calcemici”” del Calcitriolo attraverso
il legame al VDR*
Il recettore VDR, scoperto nel 1969, è un recettore
intracellulare presente in più di 30 diversi tessuti umani e
la sua attivazione coinvolge più di 60 geni appartenenti a
differenti linee cellulari
A parte la Regolazione del metabolismo minerale calcio-
fosforo-osso, Il Calcitriolo influenza:
I processi di proliferazione
La differenziazione e adesione cellulari
Le funzioni immunitarie
Fonte: Atti del convegno:
La fisiologia cardiovascolare “Aggiornamento di
La carcinogenesi Endocrinologia 2013”

La concentrazione sierica di 25(OH)vitD o Calcidiolo utile a fini


preventivi nelle patologie extra calcemiche, ad oggi il target
sembra essere compresa tra 60 e 100 ng/ml
Vitamina D e Cancro
Negli ultimi 10-15 anni si è andata rafforzando l’evidenza dell’associazione
tra bassi livelli di vitamina D con l’insorgenza e la progressione di una serie
di malattie croniche, quali affezioni autoimmunitarie e respiratorie, diabete
mellito tipo 1 e 2, ipertensione arteriosa e malattia cardiovascolare,
disfunzioni neuromuscolari, cancro

La vit. D influenza la carcinogenesi inibendo la proliferazione e promuovendo


la differenziazione cellulare in una grande varietà di carcinomi

E’ in crescente aumento il numero di studi che riportano gli effetti protettivi


della luce e di alti livelli di vitamina D su svariati tipi di cancro

Un associazione particolarmente forte è stata osservata tra bassi livelli di


vitamina D con l’incidenza e/o la mortalità del melanoma, del carcinoma
della mammella, della prostata, del colon-retto, dell’ovaio

A supporto di quanto detto, numerosi studi genetici hanno rilevato una


significativa relazione tra melanoma, carcinoma prostatico, mammario,
renale, con il riscontro di specifici polimorfismi (Fok1, Bsm1, Taq1) del
recettore VDR, il cui gene è localizzato sul cromosoma 12q
Fonte: Atti del convegno: “Aggiornamento di Endocrinologia 2013”
Genetica, dieta occidentale e sedentarietà
Disbiosi intestinale
Alterazione
SOVRAPPESO & OBESITA’ del Sistema
I Endocrino-
Immuno-
I
C INSULINORESISTENZA Sorveglianza C
S Aumento di: glicemia, colesterolemia, trigliceridemia,
trigliceridemia, S
uricemia, circonferenza vita, disfunzione endoteliale, P.A e
B F.C nonché di adipo
adipo(cito)chine,
(cito)chine, ecc, ecc B
G G
SINDROME METABOLICA

Malattie cerebro-
cerebro-cardiovascolari (IMA e Ictus compresi), diabete
mellito tipo 2, malattie neurodegenerative, ipertrofia prostatica,
NAFLD--NASH
NAFLD maculopatia,, CANCRO
NASH--Cirrosi epatica, retino e maculopatia
Dr. Vaccaro Mario
EVITARE SOVRAPPESO E TENERE IN ORDINE LA
OBESITA’ FLORA BATTERICA
INTESTINALE

BENESSERE &
LONGEVITA’
Neuro-Endocrino-
STILE DI VITA Immuno –Sorveglianza:
“MEDITERRANEO
MEDITERRANEO”” Melatonina
Vitamina D
Eutiroidismo
Età circa 110 anni
L’invecchiamento è un
atto fisiologico e non è
una malattia
Grazie per l’attenzione !!!

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