Sei sulla pagina 1di 65

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA

“LA SAPIENZA”

-PRIMA FACOLTA’ DI FARMACIA E MEDICINA-

CORSO DI LAUREA

IN TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI

LUOGHI DI LAVORO

Presidente: Prof. F. Tomei

TESI DI LAUREA

ANALISI DELLE BEHAVIOR BASED SAFETY

IN UN’AZIENDA ALIMENTARE

RELATORE: CANDIDATO:

Dott.ssa Lucilla Boschero Federica Fiorini

Matricola 1100824

CORRELATORE:

Ing. Massimo Maccari

ANNO ACCADEMICO 2010/2011


A Maria

A mamma e papà

A Ludovica

Ad Alessandra e Stefano
Ringraziamenti

Ringrazio l’Azienda Nestlé Italia, sede di Ferentino, in particolare, le

seguenti persone:

• il Direttore dello stabilimento di Ferentino Ing. Massimo

MACCARI, mio Correlatore, per avermi dato l’opportunità di

effettuare questo lavoro e per avermi permesso di frequentare

l’Azienda;

• il Responsabile Risorse Umane dello Stabilimento di Ferentino

Dott. Stefano ZANI che mi ha permesso di utilizzare i dati delle

schede BBS e che ha autorizzato la mia tesi;

• il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Dott.

Amerigo GUIDA per tutti gli insegnamenti, non soltanto a livello

professionale, ma anche umano, per la disponibilità e per la

pazienza avute nei miei confronti, per i valori che è riuscito a

trasmettermi;

• ringrazio la Dott. Lucilla Boschero per la sua infinita pazienza e

preziosissima collaborazione.
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

INDICE

1. PREMESSA pag. 3

2. OBIETTIVI pag. 6

3. INTRODUZIONE pag. 7

4. LA BBS pag. 10

4.1 La situazione infortunistica italiana in Italia e l’integrazione

possibile tra la normativa e le leggi scientifiche del passato

4.2 La normativa in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

4.3 L’integrazione tra il sistema prevenzionistico e i sistemi di

funzionalizzazione del comportamento umano nella prevenzione degli

infortuni sul lavoro

4.4 L’applicazione delle tecniche di psicologia sperimentale nel settore

della prevenzione

4.5 La sostituzione del metodo punitivo con il valore condiviso della

“auto preservazione”: le tecniche di funzionalizzazione dei

comportamenti

4.6 Integrazione della BBS con la normativa vigente

4.7 La BBS nella valutazione del rischio

4.8 La BBS nel processo formativo

5. MATERIALI E METODI pag. 44

5.1 La fase di osservazione

5.2 Il dialogo e il progetto di soluzione

6. RISULTATI pag. 51

1
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

7. DISCUSSIONE pag. 54

7.1 Errori

7.2 Violazioni

7.3 Fattori latenti

7.4 L’approccio

8. CONCLUSIONI pag. 59

9. BIBLIOGRAFIA pag. 61

10. WEBGRAFIA pag. 62

2
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

1. PREMESSA

Il Decreto Legislativo 81/2008 pone l’accento sull’importanza della

formazione definendola “Processo educativo attraverso il quale trasferire ai

lavoratori ed agli altri soggetti del Sistema di Prevenzione e Protezione

aziendale conoscenze e procedure utili all’acquisizione di competenze per lo

svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla

identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi”.

Questo processo educativo deve essere strutturato in quattro fasi:

• rilevazione del bisogno;

• progettazione;

• attuazione;

• verifica dei risultati.

Non sempre, però, vengono attuati tali criteri. Purtroppo, in tutto il mondo

sono più di 2 milioni all’anno i decessi per incidente sul lavoro o malattia

professionale, e il dato non sembra poter migliorare in maniera significativa

negli anni futuri.

Nonostante gli sforzi legislativi e i numerosi investimenti nel nostro Paese,

così come in tutto il resto del mondo, il numero di infortuni e decessi per

cause lavorative pur essendo in calo, probabilmente in relazione alla

riduzione del numero degli occupati e alla diffusione di nuove tecnologie,

rimane comunque elevato.

Infatti, nel 2010 in Italia si sono verificati un numero di decessi (circa

1.000) sul luogo di lavoro, che, pur in leggera flessione rispetto al passato,

rimane drammatico. Ciò significa che nel nostro Paese si verificano

3
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

all’incirca tre infortuni mortali al giorno, in una guerra combattuta contro un

nemico invisibile: la scarsa sicurezza nel lavoro.

L’Italia, con l’introduzione del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza (D.Lgs

81/08), ha cercato di porre rimedio


r a questa situazione. Tra i molti obiettivi

del decreto, si cerca di spingere le aziende ad adottare nei loro regolamenti

dei Sistemi di Gestione della Sicurezza sul lavoro (SGSL), basati sulla

norma BS OHSAS 18001 o sulle Linee Guida UNI-INAIL.


INAIL. Tuttavia,
Tuttavia i

sistemi più diffusi trattano la sicurezza come un problema legato a

macchine, ambienti e sostanze mentre, invece, secondo numerosi studi,


studi la

causa principale degli incidenti/ infortuni sul lavoro risulta essere in primis

il cosiddetto errore umano, con un’incidenza che va dal 70 al 90% a seconda

dei settori aziendali.

I guasti tecnici appaiono,


appaiono viceversa, essere causa incidentale solo nel 10 –

30% dei casi.

20% 4%

76%

comportamento 76%
comportamento e condizioni 20%
condizioni e altro 4%

Grafico1 : Dati che evidenziano quanto i comportamenti influiscano sul verificarsi


di infortuni in un'impresa campione

Il fattore umano,
umano nonostante la sua fondamentale importanza dal punto di

vista della sicurezza,


sicurezza rappresenta essere ancora un tema trattato dai SGSL in

4
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

maniera insufficiente, soltanto dal punto di vista dell’informazione e della

formazione.

5
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

2. OBIETTIVI

In questo lavoro, si esegue uno studio, in parte retrospettivo, sull’utilizzo

delle schede di valutazione Behavior Based Safety (BBS) in un’importante

azienda alimentare insistente nel territorio della provincia di Frosinone e si

confronta il dato infortunistico rispetto al passato.

6
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

3. INTRODUZIONE

Le metodiche più frequentemente utilizzate per la prevenzione degli

infortuni, delle malattie professionali e dei disastri ambientali risultano

essere molto valide per calcolare l’efficienza di un impianto o di una

componente, come, ad esempio, i metodi analitici e predittivi del livello di

rischio in un ambiente di lavoro, ma non considerano adeguatamente il

fattore umano, che viene visto soltanto come una variabile incognita

raramente descritta e misurata in termini parametrici.

La maggior parte degli incidenti e infortuni è dovuta, invece, a

comportamenti non sicuri: o perché non viene fatto qualcosa che si

dovrebbe fare (errore di omissione) o perché viene sbagliato il modo di fare

qualcosa.

In Italia, nell’ambito della “Piattaforma aziendale sulla salute e la sicurezza

del lavoro” del 2001 la referente Gabriella Galli, dopo l’osservazione e

l’intervento sui comportamenti, ha affermato testualmente: “E’ da tempo

noto che solo il 10-15% degli infortuni avvengono per cause di natura

tecnico-strutturale, mentre almeno l’85.90% ha come causa il

comportamento a rischio delle persone. Per ridurre il numero degli

infortuni sul lavoro è, quindi, necessario puntare a ridurre i comportamenti

a rischio. Se consideriamo il manifestarsi degli incidenti, dobbiamo sempre

ricordare che dietro un incidente grave e un numero relativamente ristretto

di incidenti seri (nell’ordine delle decine) vi è sempre un numero ben più

considerevole (nell’ordine delle centinaia) di incidenti non gravi e di

migliaia di comportamenti a rischio. Se si vuole avviare un processo di

7
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

prevenzione degli infortuni in un’azienda o in un comparto lavorativo la

prima
rima cosa da fare è, quindi, realizzare un’osservazione metodica dei

comportamenti critici, di tutte quelle azioni che, in sostanza, hanno il potere

di influire sul fatto che un incidente avvenga o meno”1.

In queste asserzioni si fa, dunque, esplicito riferimento


rimento ai concetti ben

rappresentati nel cosiddetto triangolo della sicurezza, comunemente adottato

per evidenziare la relazione tra eventi infortunistici e azioni/condizioni di

sicurezza.

Morte

Giorni persi
per infortunio

Infortuni registrabili

Medicazioni trascurabili

Near misses

Azioni e condizioni di insicurezza

Figura 1:: il triangolo della sicurezza evidenzia la relazione tra


tra azioni e condizioni
non sicure e conseguenze incidentali (Heinrich 1950)

Il triangolo della sicurezza indica che un incidente con conseguenze mortali

è solo la punta dell’iceberg di condizioni insicure all’interno di una realtà

1. Galli G. Coordinamento nazionale salute e sicurezza del lavoro costituito dalla Uil
e dalle Categorie nazionali. Roma 18 gennaio 2001

8
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

lavorativa. In particolare per ogni esito mortale, si riscontrano 30 giorni

persi per infortunio, 300 infortuni registrabili OSHA, 3000 incidenti sfiorati

e alla base 300.000 comportamenti insicuri. Giorni di assenza, infortuni

registrabili, near miss e comportamenti pericolosi sono, pertanto, eccellenti

predittori o precursori degli infortuni gravi e degli eventi mortali. I

comportamenti rappresentano, perciò, la prima linea d’azione per chi voglia

prevenire gli eventi ai livelli superiori della piramide, consentendo di

intervenire con efficacia misurabile quantitativamente perfino ove l’evento

incidentale sia assente su base annua (infortuni zero).

Del resto, il problema è ben presente anche nella legislazione italiana. Il

D.Lgs 81/08 afferma, infatti, che è compito del datore di lavoro occuparsi

della salute e della sicurezza dei lavoratori, utilizzando i dispositivi e le

tecniche di sicurezza migliori in base alle scoperte scientifiche disponibili

allo stato della ricerca scientifica.

Da quanto esposto, si comprende quindi l’esigenza di porre in risalto il

Fattore Umano (Human Factor), individuando e utilizzando metodologie in

grado di porre rimedio a questa situazione, cercando di eliminare i

comportamenti insicuri, creando comportamenti sicuri, per ottenere una

diminuzione degli eventi incidentali2.

2. Reason, J. Human error: models and management. BMJ vol. 320, 18 marzo 2000,
pagg. 768-770

9
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

4. LA BBS

La BBS (Behavior
Behavior Based Safety)
Safety) è l’applicazione di una scienza (la

Behavioral
havioral Science,
Science o Scienza Comportamentale) con metodo scientifico ai

comportamenti sul luogo di lavoro ai fini della sicurezza.

L’idea della BBS, quindi, è definire, osservare, registrare e misurare i

comportamenti per studiarli, individuarne i processi (quindi come si

formano e perché), al fine di arrivare a modificarli. Questa strada permette

di intervenire prima che accadano gli incidenti, agendo scientificamente sui

processi che li provocano. In questo modo, esattamente come negli anni ’70

e ’80 si è visto il passaggio dal Controllo di Qualità all’Assicurazione di

Qualità, si arriva ad assicurare la sicurezza, intervenendo sistematicamente

sui processi di produzione anziché studiando


studia soltanto i prodotti difettosi.

Pertanto, la BBS deve registrare ed analizzare tutti i comportamenti, studiare

quelli “sbagliati”, individuarne la genesi e poi applicare le azioni adatte a

modificarli.

Morte

Giorni persi
per infortunio

Infortuni registrabili

Medicazioni trascurabili

BBS Near misses

Azioni e condizioni di insicurezza

Figura 2: collocazione BBS nel triangolo di Heinrich

10
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

4.1 La situazione infortunistica in Italia e l’integrazione possibile tra la

normativa e le leggi scientifiche del comportamento

L’organo ufficiale per il rilevamento e raccolta dei dati sul lavoro e infortuni

per il nostro paese, è l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro

gli Infortuni sul Lavoro). L’istituto raccoglie ed elabora i dati raccolti dalle

denunce di infortunio e delle malattie professionali per determinare gli

indici infortunistici di categoria, sui quali calcolare i premi annuali che le

aziende sono tenute a versare in funzione del monte salari complessivo.

L’istituto, tramite una serie di pubblicazioni periodiche, mensili, semestrali,

annuali, relative agli andamenti degli indici infortunistici, rende disponibili

tali dati sul suo portale web e rappresenta la fonte dati più completa e

autorevole . Un’altra fonte importante di dati sulla sicurezza e prevenzione

sul lavoro è per molti anni stato l’ISPESL (Istituto Superiore per la

Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro), oggi confluito nell’INAIL. Questo

organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale, assicura la

standardizzazione delle metodiche e delle procedure per la valutazione dei

rischi, delle linee guida e dei protocolli per la tutela della salute e della

sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro.

Riguardo alla frequenza e la gravità degli infortuni lavorativi in Italia, nel

2010 sono pervenute all’INAIL 775.000 denunce di infortuni; circa 15.000

casi in meno rispetto al 2009, corrispondente a un decremento del 1,9%.

Importante è anche il risultato sul versante degli incidenti mortali che, per

una volta nella storia della Repubblica, scendono sotto i mille casi, passando

dai 1053 del 2009 a 980 casi nel 2010 per una flessione del 6,9%.

11
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

Da segnalare che la riduzione registrata nell’ultimo quinquennio si attesta

quasi a quota -30%


30% (nel 2006 si erano contati 1.341 decessi).

Sono numeri record per il nostro Paese. Era infatti dal 1993 che non si

registrava un calo infortunistico di tale livello, anche se i numeri rimangono

preoccupanti e si devono costantemente cercare rimedi per diminuire

ulteriormente tali dati negli anni futuri.

Un altro dato significativo è dovuto al fatto che la flessione sia stata più

marcata
cata per gli infortuni in itinere, diminuiti del 4,7%, mentre per quelli

avvenuti nell’effettivo esercizio dell’attività lavorativa la riduzione


rid è stata

del 1,5%, come mostra la figura seguente.

INFORTUNI 2009/2010:MODALITA' DI INTERVENTO

700000
600000
500000
400000
300000
200000
100000
0
Percorso casa- Circolazione Ambiente di lavoro
lavoro-casa stradale ordinario

Anno 2009 Anno 2010

Grafico 2 - infortuni sul lavoro per modalità di evento. Confronto


nfronto anni 2009/2010
(fonte INAIL).
Settorialmente, la contrazione degli infortuni si è evidenziata
ata nell’Industria,
più colpita dal calo occupazionale, e in Agricoltura (rispettivamente -4,7% e
-4,8%).
Ancora più significativo, in termini percentuali, il calo per i casi mortali: in

Agricoltura
gricoltura si registra una diminuzione del 10,2%, seguita dall’Industria (-
(

12
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

9,7%) e, con più distacco, dai Servizi (-3,0%).


( 3,0%). Nelle attività industriali si

distingue, per riduzione del fenomeno, il settore delle costruzioni,


c

notoriamente
riamente tra i più esposti a rischio d’infortunio: a fronte di un calo

occupazionale (-0,7%)
( 0,7%) allineato a quello generale, gli infortuni sono

diminuiti del 12,4% (10mila in meno) e i casi mortali del 6,1% (14 vittime

in meno).

INFORTUNI 2009/2010 PER RAMI/SETTORI DI INTERVENTO

500000

400000

300000

200000

100000

0
AGRICOLTURA INDUSTRIA SERVIZI

ANNO 2009 ANNO2010

Grafico 3 – Infortuni avvenuti negli anni 2009-2010


2009 2010 per i rami e i principali settori
di attività economica.
omica. Confronto anni 2009/2010 (fonte INAIL).

Una sostanziale diminuzione degli infortuni sul lavoro è stata registrata

nell’agricoltura (-4,8%)
( e nell’industria (-4,7%)
4,7%) mentre per il ramo dei

servizi si evidenzia un leggero incremento (+0,4%). Il calo più significativo,

pari al 12,4%, è stato registrato nel settore delle costruzioni seguito a

distanza
anza dall’industria metallurgica (-3,6%) e meccanica (-3,3%).
3,3%).

13
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

Apprezzabili risultano, inoltre, le flessioni nei trasporti, nelle comunicazioni

(-4,6%) e nel commercio (-4,3%). Un deciso incremento è presente nel

settore personale domestico (+25,6%), non tutelato dal D.Lgs. 81/08.

Per quanto riguarda i casi mortali si ha una sensibile riduzione

nell'Agricoltura (-10,2%) e nell’industria (-9,7%), mentre per i servizi la

diminuzione risulta più contenuta (-3,0%). Significative le flessioni nella

metallurgia (-37,8%) e nelle costruzioni (-6,1%), settori storicamente ad alto

rischio infortunistico. Da segnalare la decisa riduzione nel settore del

commercio (-26,3%) e, in controtendenza, l'aumento nei trasporti e nelle

comunicazioni (+9,8%).

Figura 3 – Infortuni 2009/2010 per ripartizione geografica (fonte INAIL)

14
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

Inoltre è stato evidenziato che tutte le aree del Paese sono state interessate

dal calo, con riduzioni percentuali crescenti dal Nord al Sud.

A Nord, dove continua a concentrasi il 60% degli infortuni in virtù anche di

una maggiore densità occupazionale, il calo è stato dell’1,5%, riduzione che

sale all’1,8% per il Centro e al 3,2% al Mezzogiorno, più penalizzato dalla

diminuzione dei posti di lavoro. I casi mortali diminuiscono soprattutto al

Nord-Ovest (Lombardia in particolare) col -15,2% di vittime; significativi

cali anche al Centro (che recupera così sul sensibile aumento del 2009) e al

Mezzogiorno mentre al Nord-Est, in controtendenza, c’è stato un aumento

del 3,7%. Calo solo al maschile: -2,9% di infortuni e -8,2% di decessi tra gli

uomini mentre per le lavoratrici sono aumentati sia gli infortuni (+0,4%, un

migliaio di casi) che le vittime (da 72 a 79, con circa metà degli eventi

accaduti in itinere) 3.

È auspicabile, quindi, che le aziende investano nella sicurezza e in

particolare nelle prevenzione degli infortuni, utilizzando le migliori tecniche

e dispositivi disponibili, anche se ciò sembra apparentemente contrario agli

obiettivi aziendali di guadagno e produttività.

In realtà, come si evince dalle tabelle, investire nella sicurezza comporta un

abbassamento delle altre voci e in ultimo comporta vantaggi all’azienda:

• minore perdita di vite umane e di capacità produttiva del lavoratore a

seguito di un incidente (vantaggio questo che dovrebbe essere

primario per l’azienda);

3. Tosolin, F., Komaki, J. Sicurezza sul Lavoro- L’importanza della Leadership nella
sicurezza comportamentale (BBS), 26 ottobre 2010, Confindustria Bergamo.

15
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

• numero minore di infortuni e malattie legati al lavoro significa un

numero minore di assenze per malattia;

• riduzione delle interruzioni dei processi produttivi a causa di

incidenti;

• minori costi di formazione di nuovo personale a causa di assenza per

infortunio;

• minori spese mediche per infortuni e malattie professionali;

• minori spese legali;

• miglioramento di immagine sul mercato.

4.2 La normativa in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

La più importante fonte normativa italiana è la Costituzione della

Repubblica Italiana, promulgata il 27 Dicembre 1947. Il documento

contiene i principi fondamentali e inderogabili su cui si basa il nostro

ordinamento giuridico e tra i quali si stabilisce il riconoscimento della tutela

della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della

collettività (art. 32) e la tutela del lavoro in tutte le sue forme e applicazioni

(art. 35).

Qualche anno dopo l’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica

Italiana, con la Legge 12 febbraio 1955 n. 51, il Governo riceveva la delega

per emanare norme generali e speciali per la prevenzione degli infortuni sul

lavoro e per l'igiene del lavoro (buona parte di queste sono tutt’ora in

vigore) al fine di perseguire gli obiettivi di tutela dell’integrità psico-fisica

del lavoratore. Tali norme, tenendo conto delle condizioni tecniche

16
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

dell’epoca, dovevano stabilire i mezzi, i metodi e, in genere, le condizioni e

le cautele atte a prevenire gli infortuni e le malattie professionali,

particolarmente per quanto riguarda:

• le condizioni di lavoro e la sua organizzazione;

• l’ambiente di lavoro e le esigenze igieniche del lavoro stesso;

• la costruzione, la cessione, l’impianto e l’uso di macchine,

apparecchi e utensili; l’elenco e le misure di conservazione e di

impiego di materie prime e prodotti pericolosi, nocivi o dannosi;

• i requisiti di idoneità fisica e di età, gli organi aziendali destinati al

benessere fisico dei lavoratori, nonché le istituzioni dirette ad

agevolare la conoscenza e l'osservanza delle norme suddette;

• il controllo e la vigilanza sull’osservanza delle norme.

A tale scopo furono promulgati otto Decreti Presidenziali:

• DPR 547/55 e DPR 302/56 sulla prevenzione in generale degli

infortuni sul lavoro;

• DPR 303/56 sull’igiene del lavoro;

• DPR 164/56 relativo alle costruzioni;

• DPR 320/56 relativo ai lavori in sotterraneo;

• DPR 321/56 relativo all’impiego dei cassoni ad aria compressa;

• DPR 322/56 relativo all’industria della cinematografia e della

televisione;

• DPR 323/56 relativo agli impianti telefonici.

17
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

Successivamente, col D.P.R 30 giugno 1965, n. 1124 si estendevano le

attività soggette alla tutela assicurativa includendo anche le malattie

professionali.

La normativa italiana in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, ha

subito negli anni una radicale evoluzione in funzione dell’adesione del

nostro paese all’Unione Europea. A partire dal 1965 con la CEE e,

successivamente, con il Trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992, si è

cercato di uniformare in tutti i paesi membri, le norme che regolano

l’economia e il mercato transnazionale. Nello specifico si è cercato di

armonizzare le norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro,

per garantire a tutti i lavoratori nella comunità europea le stesse condizioni

di lavoro, prima con l’Atto unico europeo introdotto nel 1986 e, in seguito,

con la direttiva europea 89/391/CEE del 1989, atta a promuovere un

miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori in tutti i paesi

membri mediante misure preventive di tutela contro gli infortuni sul lavoro

e le malattie professionali, soprattutto grazie a una corretta informazione e

formazione dei lavoratori dei rischi che possono correre sul luogo di lavoro.

Tutti gli stati membri della Comunità Europea, in base all’Accordo Sociale

del Trattato di Amsterdam del 1997, hanno dovuto, pertanto, trasporre nelle

legislazioni nazionali tali direttive comunitarie, al fine di mantenere

l’uniformità delle condizioni lavorative. Ciò in Italia è avvenuto con la

promulgazione del D.Lgs 626/94, decreto i cui contenuti non miravano a

stravolgere i principi generali della normativa in materia di igiene e

18
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

sicurezza sul lavoro delineati dalle precedenti leggi, ma a riprenderli e a

migliorarli, o ad integrarli, dove erano carenti.

Ciò che di nuovo si è realizzato attraverso gli obblighi generali della

legislazione comunitaria di tutela è l’approccio alla prevenzione in

riferimento ad un Sistema di Prevenzione e Protezione Aziendale, alle

procedure di lavoro, al rapporto uomo-macchina e uomo-ambiente e alla

valutazione dei rischi.

È sorta, quindi, una nuova cultura della sicurezza, anche sotto l’aspetto

organizzativo e gestionale, in cui tutti dal datore di lavoro ai lavoratori, ai

fornitori e a tutti i collaboratori dell’organizzazione sono coinvolti.

Non ultimo, l’art. 2087 del Codice Civile (tutela delle condizioni di lavoro)

che recita: “L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio di lavoro le

misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica

sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei

prestatori di lavoro”, affermando, di conseguenza, il ruolo centrale del

soggetto imprenditoriale su cui grava il cosiddetto “debito di sicurezza”.

Successivamente al D.Lgs 626/94, in Italia nel 2008 è stato introdotto il

D.Lgs 81/08, Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di

lavoro (TUSL), che – in attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto

2007 n.123- ha riformato, riunito e armonizzato, abrogandole, le

disposizioni dettate da numerose precedenti normative in materia di

sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, al fine di adeguare il corpus

normativo all’evolversi della tecnica e del sistema di organizzazione del

lavoro.

19
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

La struttura della legge è impostata dapprima con la individuazione dei

soggetti responsabili e, poi, con la descrizione delle misure gestionali e

degli adeguamenti tecnici necessari per ridurre i rischi lavorativi. Alla fine

di ciascun titolo sono indicate le sanzioni in caso di inadempienza. Al testo

degli articoli del decreto sono stati aggiunti altri 51 allegati tecnici che

riportano in modo sistematico e coordinato le prescrizioni tecniche di quasi

tutte le norme più importanti emanate in Italia dal dopoguerra ad oggi. Il

D.Lgs 81/08 è stato successivamente integrato dal D.Lgs 106/09 recante

“Disposizioni integrative e correttive in materia di tutela della salute e

sicurezza nei luoghi di lavoro”. Le norme contenute nel cosiddetto “decreto

correttivo” sono entrate in vigore il 20 agosto 2009. Citando l’articolo 15, le

misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei

luoghi di lavoro sono:

a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza;

b) la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che

integri in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive

dell’azienda nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente e

dell’organizzazione del lavoro;

c) l’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al

minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso

tecnico;

omissis ………………………………..

n) l’informazione e formazione adeguate per i lavoratori;

o) l’informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti;

20
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

p) l’informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori

per la sicurezza;

q) l’istruzioni adeguate ai lavoratori;

r) la partecipazione e consultazione dei lavoratori;

s) la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la

sicurezza;

t) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il

miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso

l’adozione di codici di condotta e di buone prassi.

Inoltre, l’art. 2 del D.Lgs 81/08 “modello di organizzazione e di gestione”

(SGSL) propone un modello organizzativo e gestionale per la definizione e

l’attuazione di una politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi

dell’articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n.

231, idoneo a prevenire i reati di cui agli articoli 589 e 590, terzo comma,

del codice penale, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e

sulla tutela della salute sul lavoro.

4.3 L’integrazione tra il sistema prevenzionistico e i sistemi di

funzionalizzazione del comportamento umano nella prevenzione degli

infortuni sul lavoro

Non si ravvisano nell’ordinamento giuridico specifici strumenti di

valutazione del comportamento umano quale possibile causa/concausa

determinante del verificarsi dell’evento dannoso.

21
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

Eppure, che il comportamento umano costituisca in sé un fattore di rischio e

che anzi sia talvolta il fattore determinante del verificarsi del pericolo, è

ormai un dato acquisito.

Ed infatti, gli studi condotti in campo hanno dimostrato che il

comportamento umano determina di per sé il 76% degli eventi dannosi,

coagisce in un altro 20% e non ne è dimostrata l’influenza solo nel 4% degli

eventi. Conseguentemente esso, quale fattore di rischio o unica causa

determinante, deve essere studiato ed analizzato nella sua complessità e

rimosso o ridotto come qualsiasi altro rischio, agendo sia sugli elementi che

sui processi che lo determinano.

Stante la complessità di ogni aspetto dell’attività umana, quale espressione

unica e diversa per ogni soggetto, determinata da dotazioni naturali,

esperienze, cultura e sensibilità proprie di ciascuno, lo studio, l’analisi, la

conoscenza, la qualificazione, l’evoluzione e la modifica devono essere

attuati con strumenti di provata valenza scientifica.

Tale scopo può essere perseguito con discipline che, al pari di quanto

operato in ordine agli elementi strumentali ed ambientali del processo

produttivo, possano studiare il comportamento al fine, eventualmente, di

modificarlo in funzione dell’adozione di comportamenti coerenti con la

preservazione dello stato di salute e funzionali alla salvaguardia di interessi

collettivi generali di primaria importanza.

La BBS si propone come una di queste discipline ed al pari e forse di più di

altre tecniche di psicologia sperimentale si presenta al riscontro di efficacia

con dati statistici ripetutamente verificati.

22
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

4.4 L’applicazione delle tecniche di psicologia sperimentale nel settore

della prevenzione

Le tecniche di psicologia sperimentale fondano la loro forza sul rilevamento

dei comportamenti umani e cercano di indirizzarli verso determinati

obiettivi 4.

Ovviamente, l’idea di un condizionamento della evoluzione della

personalità di un soggetto, se ci si ferma all’apparenza, può disorientare.

Tuttavia bisogna riflettere su di un dato. Ogni giorno subiamo gli effetti dei

messaggi subliminali, della pubblicità, della distorsione di notizie e fatti e

delle strumentalizzazioni culturali. Tutte sollecitazioni, queste, che vengono

attuate in ragione di leggi, scientificamente dimostrate, che presiedono alla

determinazione del comportamento umano, alla sua formazione e

determinazione, spesso, come detto, utilizzate in danno della persona, che è

costretta a fruirne suo malgrado per la difficile o impossibile percezione con

cui gli vengono somministrate.

Tali stimoli modificano i nostri comportamenti contro la nostra volontà,

proprio aggirando quelle tutele e garanzie di livello costituzionale che i vari

ordinamenti apprestano a salvaguardia della persona: si tratta di sistemi

protettivi resisi storicamente necessari proprio per riscattare e difendere

l’individuo da condizioni di schiavitù e soggezione talvolta ancora presenti

in alcune realtà primordiali.

4. McSween TE. The Values-Based Safety Process: Improving Your Safety Culture
with Behavior-Based Safety. John Wiley & Sons, Inc., 2003. Traduzione italiana a
cura di Tosolin F, Bacchetta AP. Scienza & Sicurezza sul lavoro: costruire
comportamenti per ottenere risultati. Milano, A.A.R.B.A., 2008

23
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

La consapevolezza di un possibile uso distorto delle predette leggi naturali

deve renderci vigili in ordine alla loro applicazione in nostro danno, ma

anche indurci a ricavare dalle stesse i massimi benefici in termini di

protezione della nostra personalità e della nostra salute.

Il contesto lavorativo si presta in maniera ideale a farne un utile impiego,

giacché i processi di costruzione di comportamenti protesi a realizzare

condizioni di salute e di sicurezza sono, in tale ambito, sempre trasparenti,

poiché implicano sempre la cosciente partecipazione e la collaborazione di

ogni soggetto che prende parte al fenomeno produttivo: lavoratori, preposti,

dirigenti, RSPP, medico competente, rappresentante dei lavoratori ecc.

L’applicazione di tali processi scientifici, da un lato, consente di perseguire

la più efficace tutela possibile del lavoratore e dall’altro consente di

organizzare il sistema prevenzione-produzione in azienda in modo

rispondente alle prescrizioni ed allo spirito del sistema prevenzionistico ed

all’insegna dell’efficienza economica produttiva.

Sotto il primo profilo, va evidenziato che l’attivazione e la realizzazione di

un progetto di eliminazione/riduzione degli infortuni e di realizzazione di

assolute condizioni di tutela non può che essere posto in essere con la

partecipazione e la collaborazione di tutte le figure presenti in azienda.

Queste devono accettare il rilevamento dei loro comportamenti “non sicuri”

sulla base di criteri collettivamente condivisi e, quindi, esse stesse, artefici

dell’applicazione di quelle tecniche di adeguamento ai comportamenti sicuri

richiesti dal contesto produttivo mediante l’attivazione degli stimoli che

l’osservazione continua suggerisce.

24
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

Sotto il secondo profilo, il metodo integra perfettamente il sistema di

prevenzione che l’imprenditore è tenuto ad organizzare secondo le

previsioni dell’art. 31 del D. Lgs. 81/08 (che pone prescrizioni in ordine al

servizio di prevenzione e protezione), anzi, ne costituisce una modalità di

esplicazione dei compiti ad esso assegnati ( art. 33 D.Lgs. 81/08) e realizza

il perfetto adempimento del dovere di vigilanza previsto “a cascata” in capo

al datore di lavoro, al dirigente, e al preposto nonché del dovere di

programmazione del miglioramento continuo della sicurezza.

4.5 La sostituzione del metodo punitivo con il valore condiviso della

“auto preservazione”: le tecniche di finalizzazione dei comportamenti

Il datore di lavoro ha il dovere di “richiedere l’osservanza da parte dei

singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in

materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione

collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro

disposizione; e per il tramite dei preposti di sovrintendere e vigilare sulla

osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché

delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di

uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione

individuale messi a loro disposizione nonché di vigilare sulla corretta

osservanza di ogni altro obbligo imposto in funzione di sicurezza. Dalle

disposizioni citate precedentemente si deduce che l’esatto adempimento

degli obblighi di vigilanza e controllo, data la loro estensione, potrà essere

difficilmente garantito con il solo utilizzo dell’apparato di sorveglianza

25
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

obbligatorio. Ed, anche, un notevole incremento in termini di consistenza,

non risulterebbe funzionale né alle esigenze di prevenzione né alle esigenze

produttive, perché tale apparato non dispone di strumenti idonei a

determinare comportamenti univocamente indirizzati alla produzione in

sicurezza.

Infatti, l’unica leva che esso può utilizzare è la minaccia di una sanzione al

lavoratore che viola il dovere di tenere i comportamenti sicuri a lui richiesti.

Minaccia che, prima di poter essere attuata, implica riscontro, contestazione,

difesa ed eventuale applicazione della sanzione sulla base di una rigida

procedura definita dalla legge e dai contratti collettivi e viene, quindi, ad

essere notevolmente rinviata rispetto al momento della rilevata violazione.

Peraltro, la scarsa probabilità che il singolo comportamento insicuro

determini l’accadimento dannoso comporta una sottovalutazione del rischio

oltre che da parte del lavoratore anche da parte del soggetto vigilante con

cui frequentemente vengono instaurate relazioni confidenziali che

costituiscono un ulteriore elemento di elasticità.

Va considerato poi che la sanzione può generare comportamenti di elusione

del comportamento sicuro. Non ogni comportamento può essere infatti

rilevato e sanzionato (a meno che non si disponga di un addetto alla

vigilanza per ogni lavoratore), e, quindi, essa non ha nemmeno il requisito

della certezza, indispensabile, unitamente alla tempestività per generare

deterrenza e quindi rispetto del comportamento prescritto, che normalmente

implica la sofferenza di un disagio psicofisico che, unitamente alla

26
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

disabitudine al rischio, è la causa della quasi generalità dei comportamenti

scorretti.

L’adozione di un processo di sicurezza comportamentale basato sui valori,

progettato e modellato per il contesto e sul contesto, consentirebbe, invece,

di perseguire molto meglio lo scopo della sicurezza, perché fondato sulla

condivisione dei valori e delle tecniche di perseguimento.

Nel processo in questione, l’acquisizione della sicurezza come valore

comporterebbe il costante reciproco incentivo dei lavoratori alla

salvaguardia del bene salute, per mezzo di stimoli coerenti al predetto scopo

che vengono a configurarsi come gratificazione attesa in relazione al

comportamento tenuto in vista del risultato e non in funzione del suo

ottenimento.

Sarebbero quindi molto più efficaci di una eventuale sanzione.

In questo modo, la tecnostruttura (il dirigente, il preposto) verrebbe a poter

essere inserita nel comitato attuativo (direttivo) del processo, in funzione

promotrice ed attuatrice del progetto di prevenzione.

Tutto ciò consentirebbe la riduzione al minimo essenziale della sua

consistenza, poiché la condivisione dei valori, comportando il condiviso

adeguamento del comportamento alla funzionalità del sistema, riverbera i

suoi benefici effetti anche in funzione produttivista e consente di limitare

alla fonte tutti quei rischi collegati ai problemi di relazione organizzazione e

stress correlato dal momento che produce la realizzazione di un clima di

serenità.

27
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

Di questo stato di “reciproca assistenza” si gioverebbe, inoltre, il processo

formativo dei lavoratori, l’obbligo di miglioramento della sicurezza, la

realizzazione della sua programmazione, gli obblighi di informazione e di

partecipazione.

Dalle considerazioni che precedono, sembra si possa dedurre che

l’applicazione del processo di sicurezza basato sui comportamenti

relegherebbe l’utilizzo del sistema sanzionatorio a sporadici casi di

applicazione.

L’adozione del sistema BBS, peraltro, comporterebbe sicuramente il

perfetto adempimento degli obblighi di sicurezza prescritti dagli artt. 15, 18,

28 del D. Lgs. 81/08, e di quelle specifiche stabilite nella disciplina dei

singoli settori di attività.

D’altra parte, è soprattutto efficiente nei processi di valutazione del rischio,

di individuazione delle misure per la sua limitazione/riduzione, nel

monitoraggio continuo dell’effettività applicativa delle misure preventive

oltre che nella programmazione del miglioramento dei livelli sicurezza e

della possibilità dinamica di adeguamento.

4.6 Integrazione della BBS con la normativa vigente

È stato, talvolta, dubitato che le tecniche di realizzazione della sicurezza

basate sul comportamento potessero essere perfettamente rispondenti al

sistema prescrittivo del D. Lgs. 81/08, soprattutto in relazione ad una

presunta doverosa applicazione delle sanzioni. Per dirimere ogni dubbio è

28
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

necessario considerare le norme che regolano tale potere e lo scopo da esse

perseguito.

L’art. 2106 c.c., è la fonte del potere disciplinare del datore di lavoro.

Potere riconnesso dalla norma alla violazione degli obblighi di diligenza,

obbedienza e fedeltà sanciti dagli artt. 2104 e 2105 del c.c..

Le sanzioni, quale esplicazione del potere disciplinare, devono essere

proporzionate alla gravità della violazione dei predetti obblighi e sono,

meramente, eventuali (art. 2106 c.c.), pur costituendo, esse, uno strumento

dissuasivo finalizzato a realizzare quella collaborazione con l’imprenditore

che costituisce l’elemento imprescindibile del rapporto.

Inoltre, l’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori e la contrattazione collettiva

subordinano la irrogazione delle sanzioni all’esperimento di procedure,

finalizzate a garantire l’uso legittimo di tale potere che, nella sua

esplicazione, è sempre subordinato alla pubblicità, realizzata mediante

affissione in luogo accessibile a tutti e, quindi, alla previa conoscenza dei

lavoratori.

Le sanzioni, peraltro, sono vincolate ad applicare quanto in materia è

stabilito da accordi e contratti di lavoro ove esistano.

Non può essere adottato alcun provvedimento, nei confronti del lavoratore,

senza che gli sia stato preventivamente contestato l’addebito e senza essere

stato sentito a sua difesa.

Non sono ammesse sanzioni che comportino mutamenti definitivi del

rapporto di lavoro (salvo il caso di licenziamento ex legge 15 luglio 1966m

29
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

n. 604) e nessun provvedimento punitivo può mai essere attuato prima di

cinque giorni dalla contestazione scritta nei casi più gravi.

Resta ferma la facoltà del lavoratore di aderire l’autorità giudiziaria e di

promuovere, nei venti giorni successivi, anche per mezzo dell’associazione

cui conferisca mandato, un arbitrato, presso l’Ufficio provinciale del

Lavoro, sulla legittima estrinsecazione del potere disciplinare

dell’imprenditore.

Come si vede la chiarezza delle norme che reggono il rapporto di lavoro

privato, non sembrerebbe dare spazio all’esistenza di un potere disciplinare,

definibile come doveroso, connesso all’attuazione degli obblighi di tutela

imposti all’imprenditore dalla normativa prevenzionistica.

Secondo tale tesi l’imprenditore avrebbe il dovere di applicare le sanzioni

disciplinari per assicurarsi l’osservanza della norma prevenzionistica che è

tenuto ad applicare.

Dalla lettura dei documenti richiamati a supporto della tesi e di alcuni altri,

dello stesso tenore, non si è mai rilevato alcun elemento che facesse

riferimento a tale doverosa applicazione delle sanzioni, mentre si è costatato

il continuo richiamo alla necessità di produrre una “prova rigorosa di avere

compiuto atti specifici precisi e in equivoci intesi a impedire l’insorgere di

pericoli in danno degli operai”.

Si propone la lettura di due massime della Cassazione molto significative

proprio in tema di infortuni sul lavoro.

La prima asserisce: “le norma antinfortunistiche sono applicabili sin

dall’inizio della fase lavorativa ed esigono un continuo controllo e a tale

30
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

obbligo non adempie il datore di lavoro che si allontana, anche

temporaneamente, dal cantiere, non predisponendo tutte le cautele, non

fornendo utili cinture di sicurezza e mezzi idonei a evitare la caduta del

lavoratore, né vigilando sull’uso effettivo dei pochi mezzi antinfortunistici

esistenti sul posto, né imponendo neppure l’uso delle cinture, del tipo a vita,

di cui abbia dotato il cantiere. Per scagionarsi da ogni responsabilità,

infatti, l’imprenditore non può limitarsi a impartire disposizioni o

esortazioni affinché il lavoro non si svolga in spregio alle disposizioni

antinfortunistiche, ma occorre la prova rigorosa di avere compiuto atti

specifici precisi e inequivoci intesi a impedire l’insorgere di pericoli in

danno degli operai” (Corte di Cassazione Sezione 4 Penale -Sentenza del 4

marzo 1987, n. 2686).

La seconda ribadisce che “il persistente rifiuto del lavoratore di indossare

una maschera protettiva prescritta per la tutela della sua salute

nell’ambiente di lavoro può costituire un’infrazione disciplinare tale da

giustificare il licenziamento; ai fini del giudizio sulla gravità di tale

infrazione è peraltro necessaria una valutazione sia della specifica idoneità,

soggettiva ed oggettiva, di tale misura per garantire l’integrità fisica del

lavoratore, sia delle ragioni del rifiuto di questi” (Corte di Cassazione

Sezione Lavoro Civile –Sentenza del 26 gennaio 1994, n. 774).

La tesi della doverosa applicazione delle sanzioni non sembra dunque

trovare riscontro né nelle norme che regolano il rapporto di lavoro di tipo

privatistico né nella menzionata giurisprudenza.

31
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

Appare, comunque, opportuno, per fugare ogni ulteriore perplessità, più che

il rinvio a sentenze anche molto più recenti, proporre la lettura della

relazione tematica n. 41/2010, della Cassazione sulla contrattazione

collettiva e responsabilità disciplinare nel pubblico impiego privatizzato

dopo la riforma Brunetta.

In essa si asserisce che con la sentenza 3373 del 1999 che “il potere

disciplinare della pubblica amministrazione è divenuto un potere gestionale

del rapporto di lavoro di tipo privatistico, atteso che la sanzione

disciplinare è irrogata mediante negozio giuridico, con il quale viene

esercitato il diritto dell’amministrazione di incidere sulla sfera giuridica del

dipendente in virtù dei poteri che le competono in relazione al rapporto

giuridico privato in essere”.

Tale chiara asserzione implica che, anche per la Suprema Corte, il potere

disciplinare del rapporto di lavoro, regolato dal codice civile, è sempre stato

quello, e solo quello, previsto espressamente dalla legge, connesso al potere

di gestione dell’imprenditore ed utilizzabile solo ed esclusivamente negli

ambiti da essa definiti.

Né risulta che tale orientamento sia mai mutato, anzi la recente riforma del

rapporto di lavoro privatizzato, svolto alle dipendenze delle pubbliche

amministrazioni, introdotta con il D.Lgs. 150/2009, sembra confermare in

tutto e per tutto la natura gestionale del potere sanzionatorio.

Infatti, da un lato, gli scopi dichiarati della nuova disciplina sono

esclusivamente il potenziamento dei livelli di efficienza degli Uffici

Provinciali, ed il contrasto ai fenomeni di scarsa produttività e di

32
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

assenteismo e, dall’altro, (con il D.Lgs. 150/2009) per imporre l’uso

obbligatorio del potere sanzionatorio, alle pubbliche amministrazioni, si è

dovuto varare apposita normativa, fortemente innovativa sia sul piano

procedurale che sostanziale, di modifica del regime giuridico preesistente

sottraendone la competenza alla contrattazione collettiva e ridimensionando,

notevolmente, i poteri delle parti sociali sulla materia disciplinare nel settore

del pubblico impiego.

Dalle predette evidenze ci sembra che si possa sostenere che la categoria

della doverosa applicazione del potere disciplinare non sia mai stata

acquisita nel patrimonio giuridico giurisprudenziale.

Peraltro, ci sembra che manchino al dovere di obbedienza, previsto dal

comma 2 dell’art. 2104 del c.c., i contenuti minimi necessari per utilizzarlo

in funzione sostitutiva del debito di tutela. Perviene, alla prima figura,

l’obbligo di eseguire, alla seconda, il dovere di decidere cosa fare e come

fare, per assicurare la tutela della integrità del lavoratore.

L’attivazione delle “misure che, secondo la particolarità del lavoro,

l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare integrità fisica e la

personalità morale dei prestatori di lavoro” che l’art. 2087 del c.c. impone

al datore di lavoro è cosa ben più complessa e completa dell’esecuzione

diligente di un ordine.

A tutto, occorre ribadirlo, va aggiunta la scarsa idoneità della sanzione a

generare comportamenti virtuosi sia per l’impossibile immediata

applicazione, determinata dalla necessaria osservanza delle procedure

33
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

disciplinari, ma, anche per l’effetto elusione che essa in talune condizioni

può generare.

4.7 La BBS nella valutazione del rischio

La valutazione del rischio è l’operazione di rilevamento e stima di tutti gli

elementi su cui devono essere fondate le determinazioni imprenditoriali in

ordine alla tutela della integrità fisica e psichica del lavoratore. Essa è lo

strumento indispensabile per la eliminazione/riduzione al minimo ed alla

fonte di tutti i rischi sulla base di conoscenze tecniche acquisite, per la

individuazione e selezione degli elementi e dei processi meno pericolosi da

utilizzare, per limitare al minimo i lavoratori che devono essere esposti al

rischio per ridurre al necessario l’utilizzazione degli agenti chimici, fisici e

biologici sui luoghi di lavoro.

Inoltre, essa si configura come presupposto imprescindibile per l’adozione

prioritaria delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di

protezione individuale.

È, altresì, necessaria per apprestare una completa informazione e

formazione di lavoratori, dei dirigenti e dei preposti e dei rappresentanti dei

lavoratori per la sicurezza e per assicurare loro partecipazione e

consultazione.

La valutazione dei rischi, inoltre, è operazione fondamentale per

programmare le misure da attuare per garantire il miglioramento nel tempo

dei livelli di sicurezza, per l’adozione di codici di condotta, di buone prassi

34
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

e per attuare le misure di primo soccorso, di lotta antincendio e di

evacuazione dei lavoratori nel caso di pericolo grave e immediato.

Non va poi dimenticata la sua importanza ai fini del rispetto dei principi

ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella progettazione dei posti di

lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro

e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro

monotono e di quello ripetitivo.

Come si vede, si tratta di valutazioni che non possono non considerare il

comportamento umano, data la sua centralità nel fenomeno produttivo

rispettoso dei canoni prevenzionistici. In relazione a tale centralità,

l’utilizzazione di un sistema di analisi comportamentale si propone come lo

strumento più adeguato di indagine, di accertamento, di intervento,

programmazione e riscontro della prevenzione nell’accezione dinamica del

sistema così come si evince sia dall’apparto istituzionale previsto, sia dalle

definizioni relative ai soggetti (art. 2 D.Lgs. 81/2008) che in esso operano

ed ai correlati obblighi, precisati e definiti nelle diverse parti del Testo

Unico.

L’utilità di applicare la tecnica precedentemente annunciata è direttamente

richiamata dall’espressa previsione dell’obbligo di ricomprendere nella

valutazione dei rischi (art. 28 D.Lgs. 81/2008) anche quelli particolari,

“collegati allo stress lavoro-correlato”, “alle differenze di genere, all’età,

alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia

contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro”.

35
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

Confortano ulteriormente la tesi esposta la prescrizione di redigere una

relazione sulla valutazione dei rischi, in collaborazione con il responsabile

del servizio di prevenzione e protezione, con il medico competente, quando

è prevista la sorveglianza sanitaria, e con il rappresentante dei lavoratori per

la sicurezza di cui è prevista la consultazione (art.29 commi 1 e 2, D.Lgs.

81/2008 ), la richiesta specifica (art. 28 comma 2 lett. A, D.Lgs. 81/2008)

dei criteri adottati per la valutazione stessa, con l’indicazione delle misure di

prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali

adottati (art. 28 comma 2 lett b. D.Lgs. 81/2008) la necessità di illustrazione

del programma delle misure ritenute opportune per garantire il

miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza (art. 28 comma 2 lett. c.

D.Lgs. 81/2008), delle procedure di attuazione individuate per realizzare

quelle misure e l’individuazione di chi vi deve provvedere (ruoli)

nell’ambito dell’organizzazione aziendale.

Qualora si ritenessero necessari ulteriori elementi a supporto si consideri

l’obbligo di rielaborare l’analisi (dei rischi) in relazione alle modifiche del

processo produttivo o della organizzazione del lavoro, significative ai fini

della salute e sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione

della tecnica, della prevenzione o della protezione o a seguito di infortuni

significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la

necessità.

In tutte le operazioni il fattore umano, in quanto espressione dinamica di

diretta influenza sul processo prevenzionistico e produttivo, è l’elemento più

importante al quale occorre correlare tutto il sistema normativo, dal

36
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

momento che esso, e frequentemente da solo, determina il raggiungimento

dello stato di pericolo o vi contribuisce ogni volta che si concretizza in un

comportamento insicuro, e ciò vale sia in relazione alle dinamiche di

determinazione dello stress lavoro-correlato, sia con riferimento alla sua

interazione con gli elementi ambientali e produttivi.

Peraltro, il rilievo assegnato dal decreto de quo ai comportamenti

dell’imprenditore, dei dirigenti, dei preposti, dei fabbricanti, dei fornitori,

degli installatori, del medico competente e dei lavoratori è diretto, proprio

alla salvaguardia e alla tutela del lavoratore.

Da quanto precede sembra potersi affermare che gli strumenti forniti dalla

psicologia sperimentale sono di grande utilità ai fini dell’esatto

adempimento degli obblighi di sicurezza poiché consentono di descrivere e

qualificare i comportamenti nella loro estrinsecazione e nel loro divenire, di

definire ed apprestare una modalità di comportamento sicuro e di

organizzarne la attuazione con il consenso e sotto il controllo anche

collettivo di tutti gli attori del processo.

Tali strumenti implicano peraltro l’applicazione di tutte le tecnologie

coinvolte nel processo e si avvalgono, quindi, di diverse professionalità che

consentono approccio e soluzioni multidisciplinari secondo modalità

inerenti alla ratio della disciplina vigente che, con forza rinnovata

condiziona, in maniera assoluta, l’espletamento di ogni attività economica

alla salvaguardia della salute.

La normativa non impone al datore di lavoro l’utilizzazione di uno

strumento di valutazione, ma dal connesso obbligo di relazionare su di essa

37
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e

protezione e con il metodo competente (ove previsto), soggetti

professionalmente qualificati secondo legge, e per l’irrinunciabile esigenza

di apprezzamento e controllo dell’operato imprenditoriale, in caso di

contestazione, si deduce che lo strumento da utilizzare per la valutazione

debba essere idoneo ed adeguato.

Deve trattarsi cioè di una tecnica sperimentata, attuata da soggetti

professionalmente competenti che devono, peraltro, poter agire come

gruppo.

La richiamata collaborazione e la specifica formazione richiesta all’RSPP e

la previsione di specifici percorsi formativi universitari per il medico

competente confermano anche l’esigenza di un approccio multidisciplinare.

La BBS quale metodo scientifico di analisi comportamentale sembra essere,

quindi, strumento adeguato alla completa attuazione del sistema di

prevenzione, e dimostra, come si diceva, già nella fase della valutazione dei

rischi tutta la propria capacità di rilevamento del contesto considerato.

Tale metodo procede alla raccolta sistematica dei dati per poi procedere alla

attenta analisi della situazione con la partecipazione ed il coinvolgimento

dei lavoratori, al fine di assicurare la conoscenza condivisa delle attività di

sicurezza in atto nella struttura organizzativa, ponendo in essere le

operazioni necessarie e propedeutiche all’attivazione delle prime due misure

fondamentali, di tutela, cioè, a dirsi la “valutazione di tutti i rischi per la

salute e sicurezza” (art. 15, lett. a, D.Lgs. 81/2008) e la “programmazione

della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente

38
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell’azienda nonché

l’influenza dei fattori dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro” (art.

15 lett. b, D.Lgs 81/2008).

In questo modo la BBS consente di considerare scientificamente anche i

rischi dovuti ai comportamenti umani no sicuri nell’ambito del processo

produttivo visto in una prospettiva di contemperamento e di integrazione di

tecniche produttive, fattori ambientali ed organizzazione.

L’approccio complessivo al processo produttivo consente al datore di lavoro

non soltanto di far fronte a tutti gli altri obblighi di tutela, di immediata

attivazione, previsti dall’art.15, ma anche, e con assoluta completezza, di

realizzare un processo produttivo che incorpora, utilizza e promuove la

tutela del lavoratore quale fattore di efficiente produttività oltreché di

imprescindibile valore nell’ambito di ogni attività umana.

Infatti, il coinvolgimento dei lavoratori nella raccolta sistematica e

nell’attenta analisi di centinaia di comportamenti e situazioni insicure

comporta, oltre che una “conoscenza condivisa sulle attività di sicurezza

presenti”, l’assolvimento di quegli obblighi di partecipazione e

consultazione dei lavoratori e loro rappresentanti nonché l’attivazione di

quel processo virtuoso di motivazione che consente di trasformare in valore

la tutela della propria ed altrui salute.

Tale puntuale conoscenza consente, inoltre, da un lato di uniformare il

processo produttivo alle prescrizioni tecniche del sistema e dall’altro di

progettarne il miglioramento nel tempo; è poi un eccellente strumento di

supporto alla redazione della relazione di cui all’art. 28 comma 2 lett.c del

39
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

Testo Unico perché consente di corredare le notizie in essa previste con dati

inoppugnabili.

Come si accennava, il sistema BBS si propone, altresì, quale strumento

ideale di attuazione delle misure ritenute opportune per garantire il

miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, e di monitoraggio degli

stessi al fine di verificarne l’efficacia ed eventualmente adattare la

programmazione al miglioramento anche attraverso una revisione dei ruoli

di cui alla lett. d dell’art. 28 T.U. e l’adozione di codici di condotta e buone

prassi art. 15, lett. t del T.U..

Il metodo quindi consente di monitorare il comportamento di tutti i soggetti

del sistema e di intervenire con strumenti adeguati di formazione e di

addestramento: in tali settori, la rilevante efficacia del medesimo si

evidenzia in modo indiscutibile, in quanto la sua adozione garantisce

intrinsecamente l’assolvimento degli obblighi di informazione e formazione

di cui alle lett. n, o, p, q, r, s dell’art. 15 del T.U., e soprattutto quelle più

specifiche pertinenti ai titoli successivi.

In quanto sistema partecipativo di gestione della prevenzione, la BBS, anche

nella fase attuativa del progetto, continua a rilevare ed analizzare tutti i dati

del contesto e procede ad adeguare le tecniche di intervento, originariamente

previste, alla nuova situazione.

Ne consegue l’immediato rilevamento delle modificazioni in atto e

l’approntamento delle misure integrative necessarie anche di natura

formativa, ivi compresa la predisposizione degli strumenti gestionali di

attuazione.

40
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

4.8 La BBS nel processo formativo

Si è già accennato alle caratteristiche della formazione prevista dagli artt. 36

e 37 D.Lgs. 81/2008 e dalle specifiche disposizioni integrative previste nei

vari Capi.

Le stesse esplicano comunque la propria utilità in termini di acquisizione di

conoscenze generali e specifiche, permettendo ai lavoratori di

contestualizzarsi nel processo produttivo e puntualizzare i propri diritti e

doveri.

Come già detto, agli effetti di una piena efficienza prevenzionistica, tali

conoscenze devono diventare un valore che entra a far parte del patrimonio

culturale del contesto e che con esso interagisce.

Anche sotto questo profilo, la BBS costituisce lo strumento più efficace per

la personificazione del valore e la continua puntuale proposizione.

Infatti, la trasformazione delle conoscenze in valori condivisi, consente di

discriminare con immediatezza i comportamenti corretti da quelli non

corretti ed in forza del continuo processo di osservazione, patrimonio

comune degli attuatori del processo, di attribuire immediatamente i

conseguenti stimoli sociali a sostegno delle azioni svolte in sicurezza.

Con l’adozione di un processo di sicurezza basato sui comportamenti

proprio in ragione del continuo rilevamento dei comportamenti insicuri, si

può intervenire in modo scientifico fino alla loro correzione, anche

approntando specifici interventi per la modifica degli stessi.

Tale metodo ci consente quindi di individuare, anche con riguardo al

singolo lavoratore, il bisogno formativo e di adeguare ai comportamenti del

41
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

medesimo i relativi strumenti di intervento, così rendendo quei valori a cui è

finalizzata la normativa, effettivamente valori “vivi”, propri di un contesto

culturale unitariamente finalizzato a realizzare la sicurezza sul lavoro.

Inoltre, in un contesto socio economico ed ordinamentale sicuramente poco

funzionale al perseguimento della piena tutela della salute come valore

generale, la BBS (prevenzione basata sui comportamenti) si propone come

un efficace sistema integrativo che consente di recuperare le inefficienze del

sistema prevenzionistico e di rendere ininfluente gli ostacoli di natura

conflittuale esterni che si frappongono al pieno perseguimento della tutela

del lavoratore.

Gli strumenti dalla stessa adottati da un lato incidono/rimuovono le cause

efficienti degli eventi che compromettono tale tutela e dall’altra si rivelano

come mezzo che favorisce la puntuale applicazione dei precetti sanciti

dall’ordinamento, giacché, nella sua attuazione, sono contemplate anche le

prescrizioni inderogabili poste a carico del datore del lavoro, realizzando,

altresì, l’ulteriore vantaggio di un ambiente lavorativo unito nel

perseguimento degli stessi valori e più efficiente anche agli effetti della

produzione.

Notevole è, inoltre, il beneficio che apporta anche in ordine

all’apprestamento della programmazione e del miglioramento della

prevenzione; quale sistema che integra e coagisce con quello produttivo, la

BBS si presta a monitorare ogni fase lavorativa anche sotto questo aspetto.

In ultima analisi, costituisce la riprova dell’esatto adempimento di tutti gli

obblighi del datore di lavoro e dimostra in modo inequivocabile la

42
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

completezza della valutazione dei rischi e l’adeguatezza delle misure in

ordine ad ogni elemento, ivi compresa la formazione.

La BBS permette, in sostanza, di avere il riscontro della puntuale adozione

delle misure “necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale

dei prestatori di lavoro” di cui all’art. 2087 del c.c. e, più in generale, del

rispetto dell’art. 41 comma 2 della Costituzione.

43
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

5. MATERIALI E METODI

Sono stati esaminati i dati riferiti a circa 3000 schede compilate dal 2008 al

2011.

Sono state esaminate n°1200 schede BBS del reparto produzione di

un’importante azienda alimentare insistente nella Provincia di Frosinone nel

periodo che va da gennaio a ottobre 2011.

A tale scopo, sono state utilizzate una serie di check-list per ripercorrere il

processo di generazione degli incidenti, a partire dalla descrizione

dell’evento, fino all’individuazione dei fattori latenti (sia intesi come

condizioni locali che hanno indotto l’errore, sia come elementi di carattere

organizzativo).

E’ stato utilizzato uno strumento di osservazione dei comportamenti a

rischio, il cui scopo di fondo è la rilevazione il più possibile fedele di tutte le

azioni che volontariamente o involontariamente comportano un rischio per i

lavoratori. Esso è finalizzato esclusivamente alla risoluzione dei problemi e

all’eliminazione dei comportamenti a rischio, da qualunque motivo siano

causati; non è da intendersi in nessun caso come uno strumento ispettivo ed

anzi è impostato su un patto implicito di miglioramento tra osservatore e

osservato.

Lo strumento è composto di due parti:

• una scheda di rilevazione in senso stretto, estesamente spiegata in

questo capitolo;

• una guida alle definizioni ed ai termini usati nella scheda a

disposizione di ogni osservatore.

44
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

La scheda viene compilata, in ragione di una per ogni persona i cui

comportamenti sono stati osservati, a cura dell’osservatore. Alla fine di un

programma dovranno quindi esserci tante schede quanti soggetti osservati,

senza che sia ricostruibile la corrispondenza tra scheda e osservato/a.

L’osservazione procede per campagne, ognuna delle quali si pone

l’obiettivo di osservare ogni singolo lavoratore.

NESSUNA ACCUSA: SOLO SOLUZIONI

OSSERVATORE: Mod. 15
DATA
OSSERVATO: Rev. 1

CODICE OSSERVAZIONI NOTE

1 POSIZIONE DEL CORPO SICURO RISCHIOSO Breve

Rischio schiacciamenti, descrizione del

1.1 pizzicamenti comportamento

Rischio: passaggi rischioso

1.2 pericolosi/percorsi rischiosi osservato:

Rischio: salite/discese/lavori in

1.3 quota

Rischio:

inciampi/ingombri/grandi

1.4 carichi

2 ERGONOMIA

2.1 Peso: alzare/abbassare

Movimento:

2.2 piegamento/torsioni

2.3 Sforzi: spinta/tiro

3 UTENSILI/APPARATI SICURO RISCHIOSO Breve

45
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

ELETTRICI descrizione della

3.1 Condizioni causa per cui si è

3.2 Protezioni verificato il

comportamento
3.3 Uso improprio
rischioso:
Quadri

3.4 elettrici/condizioni/aperti

4 PROCEDURE SICURO RISCHIOSO

4.1 Procedura seguita

4.2 Procedura da modificare

5 D.P.I. SICURO RISCHIOSO Soluzione

5.1 Protezione occhi/orecchie proposta:

Protezione corpo (scarpe,

5.2 cinture…)

5.3 Protezione mani

Protezione

5.4 testa/faccia/gas/vapori

6 AMBIENTE LAVORATIVO SICURO RISCHIOSO

Superfici di lavoro/movimenti

6.1 vari

Calore/freddo/sostanze

6.2 pericolose

Protezione macchine/protezioni Firma

6.3 (guard rail, ecc.) osservatore

APPARECCHIATURE

7 MOBILI SICURO RISCHIOSO

7.1 Carrelli elevatori Firma osservato

8 AMBIENTE SICURO RISCHIOSO

8.1 Corretta gestione dei rifiuti V.to R.S.P.P.

8.2 Spreco d'acqua ed energia

Scheda BBS

46
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

L’uso della scheda è suddiviso in due fasi:

• fase di osservazione in senso proprio, cui è dedicata la parte sinistra

della scheda;

• fase di dialogo e soluzione, cui è dedicata la parte destra, a sua volta

suddiviso in uno spazio riservato ai mancati infortuni, uno di prime

note conseguenti all’osservazione e infine uno spazio di note

generico, per tutto quanto non previsto.

5.1 La fase di osservazione

L’osservazione dei comportamenti è anonima, nel senso che sulla scheda

non viene riportato il nome dell’osservato, ed è tendenzialmente di breve

durata.

Per garantire la riservatezza ogni osservatore formula un programma delle

osservazioni con il quale mappa sia l’area dello stabilimento a lui assegnata

sia le persone che andranno osservate; sulla base di ciò formula un

programma per la realizzazione delle osservazioni necessarie al

completamento. I tempi e la numerosità delle osservazioni sono oggetto di

comunicazione da parte della direzione aziendale. Ogni osservatore ha a

disposizione una scheda personale di programmazione ed una sua in senso

proprio riservata tabella di corrispondenza tra schede e persone.

Le osservazioni sono a cura dei preposti più vicini alla produzione

(coordinatori e assistenti, ove non presenti o non sufficienti, capi turno) o di

personale produttivo non immediatamente legato ad attività produttive per

tutto il tempo di lavoro. E’ necessario che le osservazioni seguano il

47
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

programma formulato, anche se è possibile attivare osservazioni fuori

programma laddove il preposto osservi comportamenti a rischio.

L’osservazione è trasparente, ma non soggetta ad avviso: l’osservatore

osserva i comportamenti normali dell’osservato per un periodo tipico di 5

minuti. Alla fine compila la scheda nella sua parte sinistra (presenza di

comportamenti sicuri e insicuri).

I comportamenti da osservare sono sostanzialmente tutti quelli che vengono

attuati nel periodo di osservazione. La griglia consiglia di concentrare

l’attenzione su quelli che statisticamente sono i comportamenti rischiosi più

frequenti, ma esiste uno spazio per evidenziare comportamenti insicuri

diversi dalla casistica più diffusa.

E’ richiesto di segnare tanto i comportamenti sicuri osservati (un segno nella

colonna sicuro in corrispondenza della riga appropriata), quanto quelli

insicuri.

Per i comportamenti insicuri è richiesto anche di valutare sommariamente

quanto è probabile il manifestarsi di un evento indesiderato

(indipendentemente dalla gravità), apponendo nella colonna F/D/I un codice

in funzione appunto del livello di probabilità da F (Facile, probabile) a I

(improbabile).

Una volta compilata la parte sinistra della scheda l’osservatore ne parla con

l’osservato, evidenziandogli tanto i comportamenti sicuri che quelli insicuri.

Per questi ultimi, sulla scheda, viene attivata la parte destra e compilata una

descrizione della situazione.

48
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

5.2 Il dialogo e il progetto di soluzione

MANCATI INCIDENTI RIFERITI

Riferibile a codice:

Situazione:

Fatto:

PRIME NOTE SU COMPORTAMENTI RISCHIOSI:

Codice:

Situazione:

Fatto:

Causa:

Soluzione:

RISULATO VERIFICATO DA:

Osservato Osservatore RSPP

Codice:

Scheda Near Misses

L’osservato e l’osservatore riconsiderano brevemente i comportamenti

insicuri. Compito dell’osservatore è evidenziarli all’osservato e aiutarlo a

percepirne l’effettiva insicurezza. Tipicamente l’osservatore spiegherà che

non c’è nessun giudizio nell’evidenziare comportamenti insicuri. Spesso i

comportamenti insicuri sono reazioni automatizzate, di cui l’osservato non

si rende pienamente conto; spesso sono frutto di strategie di efficienza, per

cui l’operatore corre rischi per ottenere qualche vantaggio, per sé o per

49
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

l’azienda. Compito dell’osservatore è dunque evidenziare i comportamenti

insicuri e far percepire all’osservato l’incongruenza tra rischio e possibile

vantaggio (Rischiare le dita per un cioccolatino? Una mano per 50 grammi

di impasto?).

Osservatore e osservato insieme ragionano su quale possa essere la

soluzione migliore per evitare i comportamenti insicuri e annotano questa

sulla scheda, nella parte destra nella voce: “Prime note su comportamenti

rischiosi”.

La soluzione può essere di natura totalmente comportamentale o richiedere

adeguamenti di attrezzatura, DPI, procedure, etc.; se la soluzione

individuata coinvolge terzi l’osservatore, d’accordo con l’osservato, si farà

carico di attivare i terzi coinvolti

50
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

6. RISULTATI

Dal 2 gennaio 2011 al 31 ottobre 2011, sono state compilate 1181 schede

BBS, compilate da 200 osservatori. Dall’analisi di queste è risultato che:

• 1055 schede vengono definite “sicure” poiché indicano

comportamenti adeguati;
adeguati

• 136 vengono definite “rischiose” in quanto


quanto segnalano

comportamenti non adeguati.

Gli atteggiamenti rischiosi si riferiscono nello specifico a: comportamenti e

posizioni del corpo (56), ergonomia (8), utilizzo di utensili e di apparati

elettrici (7), procedure (8), dispositivi di protezione individuali


in (40),

ambiente lavorativo (17), carrelli elevatori (0).

COMPORTAMENTI SICURI COMPORTAMENTI RISCHIOSI


1055 136

Risultati schede osservate

ASPETTI COMPORTAMENTALI
3 1 3
15 3

11

6
8 6

Traiettoria di parti in movimento Schiacciamenti/pizzicamenti


Occhio ai percorsi Attenzioni visiva sul compito
Salite/discese Lavoro in quota
Passaggi angusti/rischiosi Grandi carichi
Inciampi,ingombri

Grafico 4 – Risultati posture non adeguate

51
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

ERGONOMIA

2
3

1 1
1

Alzare/abbassare Piegamenti/torsioni
Spinta/tiro Sovraesteso/rannicchiato/in tensione
Compiti ripetitivi/delicati

Grafico 5 – Risultati ergonomia non adeguata

STRUMENTI E PROCEDURE

2 2

Selezione/Condizione/Uso Protezioni Elettricità/Scosse Procedure

Grafico 6 – Risultati utilizzo di strumenti e procedure non adeguate

52
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

ERRATO UTILIZZO DPI


1
5
10
3

4
2
3

Occhi (1) Apparato uditivo (10)


Mani (2) Corpo-scarpe-cinture
cinture (3)
Igiene generale (4) Superficie di lavoro-movimento
movimento (3)
Calore-freddo
freddo-sostanze pericole (5)

Grafico 7 – Errato utilizzo di DPI

53
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

7. DISCUSSIONE

Quando parliamo di azioni che violano la sicurezza, intendiamo riferirci al

fallimento nella realizzazione di un’azione pianificata o l’utilizzo di un

piano non corretto per la realizzazione di uno scopo. Si tratta di errori-

violazioni associati alle prestazioni degli operatori di prima linea. I loro

effetti sono immediatamente percepiti e, dunque, facilmente individuabili.

7.1 Errori

Esistono diverse tipologie di errori:

• Errori di attenzione. Azioni dove l’intenzione è giusta ma

l’esecuzione è sbagliata. Sono errori commessi nello svolgimento di

attività abituali, di routine. L’automatismo dell’azione fallisce

quando qualche imprevisto interferisce con l’azione (es.

disattenzione, fretta, abitudine, ecc.).

• Errori della memoria. E’ un errore conseguente ad un fallimento

della memoria. Ad esempio, si dimentica una fase di una procedura,

si dimentica di fare una determinata azione prevista da una norma.

• Errori di regole o conoscenze. Si agisce secondo un piano

prestabilito ma non si realizza l’obiettivo perché il piano era inadatto

al suo raggiungimento. L’esecuzione è coerente con il piano previsto

ma questo è appunto inadeguato. Questi errori si realizzano quando

si sceglie una regola sbagliata a causa di una errata percezione della

situazione oppure nel caso di uno sbaglio nell'applicazione di una

regola. Questi errori derivano o dalla mancanza di conoscenze o

54
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

dalla loro scorretta applicazione. Il risultato negativo dell'azione

risiede nelle conoscenze sbagliate (o limitate) che l'hanno

determinata

7.2 Violazioni

Si tratta di comportamenti che deviano intenzionalmente dalle pratiche

operative, da quanto previsto da norme e procedure. Si possono dividere in:

• Violazioni di routine: si tratta di violazioni abituali ripetute nel

tempo. Sono frequenti e diffuse, normalmente tollerate. Sono

talvolta realizzate come scorciatoie per portare a termine in maniera

efficiente il lavoro o per fare minore fatica (ottimizzanti).

• Violazioni Eccezionali: si tratta di violazioni intraprese perché, in

alcune situazioni specifiche, sembrano essere l'unico modo per

condurre a termine il lavoro. Sono rare e non diffuse.

7.3 Fattori latenti

I Fattori Latenti possono essere definiti come criticità e errori associati ad

attività distanti (sia in termini di spazio che di tempo) dal luogo

dell'incidente, come le attività manageriali, normative e organizzative. Le

conseguenze degli errori latenti possono restare silenti nel sistema anche per

lungo tempo e diventare evidenti solo quando si combinano con altri fattori

in grado di rompere le difese del sistema stesso.

55
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

7.4 L’approccio

Le iniziative per il miglioramento della sicurezza e la riduzione degli errori

tendono a focalizzarsi principalmente sugli aspetti tecnici e/o normativi,

affrontando soltanto marginalmente gli aspetti organizzativi e gestionali

sottostanti che producono o contribuiscono a produrre quei problemi. Nelle

imprese si tende a considerare di frequente l’incidente come conseguenza

dell’azione di un singolo operatore. Si è principalmente preoccupati

dell’individuazione del responsabile dell’errore finale: è forte

l’identificazione dell’errore con la persona che lo ha commesso.

Per cui le analisi di questi eventi individuano soltanto i fattori più “vicini”

all’incidente, i cosiddetti errori attivi, quelle azioni non corrette,

involontariamente attivate dall’operatore come ad esempio sbagliare la

presa di un componente posto su un rullo in movimento (errore di

attenzione) o quelle azioni intenzionali ritenute corrette ed adeguate da chi

le ha svolte, ma rivelatesi poi sbagliate, come, ad esempio, togliere un

componente incastrato all’interno di una macchina utilizzando strumenti di

fortuna.

L’attenzione verso il contesto ed i possibili fattori organizzativi che hanno

potenzialmente favorito l’errore è così scarsa se non inesistente.

Un approccio organizzativo all’analisi degli incidenti considera, invece, in

modo integrato, gli errori attivi commessi dagli operatori con quelli latenti,

precedenti e distanti (fisicamente e cognitivamente) dal luogo dell’incidente,

distribuiti in più luoghi dell’organizzazione.

56
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

L’individuazione dei fattori latenti riveste una grande importanza per poter

realizzare azioni correttive efficaci per il miglioramento della sicurezza. Ciò

perché gli atti insicuri che generano un incidente dipendono da fattori del

posto di lavoro che a loro volta sono innestati in un contesto organizzativo.

Per analizzare le dimensioni latenti è necessario individuare quei fattori

organizzativi, gestionali, di comunicazione e di scambio informativo e gli

altri fattori come quelli formativi, di divisione del lavoro, di definizione

delle responsabilità e dei ruoli che possono rimanere silenti per molto

tempo, ma che quando si combinano con fattori locali innescanti come gli

errori attivi degli operatori, possono “rompere” le difese e generare le

situazioni rischiose per le persone.

La metodologia proposta è, quindi, finalizzata all’analisi integrata di errori

attivi e fallimenti latenti. Essa, strutturata in fasi e supportata da check list

diagnostiche, è stata elaborata sulla base di alcuni modelli organizzativi di

analisi del rischio. La sua finalità è quella di analizzare gli errori per

produrre apprendimento organizzativo ed eliminare le condizioni di rischio

sottostanti, riducendo gli errori stessi, gli incidenti ed i costi ad essi

associati. Il modello per l’analisi dei fallimenti attivi e latenti permette di

analizzare in maniera integrata la situazione contingente in cui è avvenuto

l’incidente (condizioni locali di lavoro ed errori attivi) ed il contesto

organizzativo più ampio che lo caratterizza (difese, barriere, salvaguardie ed

errori latenti).

57
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

Analisi per identificare i fallimenti attivi e latenti

ORGANIZZAZIONE CONTESTO PERSONE Barriere


Fallimenti Latenti Fallimenti Latenti Fallimenti Attivi
(atti insicuri)

Organizzazione Condizionilocali
che
Fattori Condizioni Errori
del lavoro, innescano Errori e Incidente
organizzativi
Decisioni che inducono violazioni
errori e violazioni
manageriali all’errore
violazioni

Identificazione delle
misure di sicurezza

58
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

8. CONCLUSIONI

E’ stata osservata una riduzione statisticamente significativa degli

incidenti/lesioni dopo aver condotto interventi BBS in un’ importante

azienda alimentare insistente nel territorio della Provincia di Frosinone.

Osservando l’andamento infortunistico del periodo 2009-2011 è stato

rilevato un solo infortunio, di lieve entità.

La ricerca ha dimostrato l’importanza del metodo BBS in quanto ha la

capacità di promuovere i comportamenti sicuri e ridurre gli incidenti

associati ai comportamenti indesiderabili.

La metodologia rappresenta, dunque, allo stato delle conoscenze, quanto di

più efficace la ricerca abbia prodotto nel campo della sicurezza sul lavoro

sotto il profilo della riduzione del numero di infortuni, che è il dato di

maggiore evidenza.

La riduzione o l’azzerramento del numero e della gravità degli infortuni,

non è, tuttavia, l’unico risultato dell’introduzione dei metodi scientifici per

il controllo dei comportamenti di sicurezza.

Sotto il profilo dei costi, l’intervento della BBS consente di ottenere

vantaggi in termini di:

• riduzione o azzerramento delle ore perse per infortunio;

• riduzione dei danni a strumenti o arrecati a terzi coinvolti

nell’evento;

• riduzione delle lavorazioni interrotte o effettuate solo parzialmente a

causa di carenze di sicurezza scoperte quando la lavorazione era già

in fieri;

59
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

• riduzione dei premi assicurativi, anche se non facile da ottenere nel

contesto italiano;

• ridimensionamento del contenzioso tra azienda e lavoratori in merito

agli infortuni;

• forte miglioramento del clima interno e delle relazioni tra capi e

collaboratori, dovuti all’ampio uso di tecniche di feedback positivo;

• aumento della produttività.

Si ritiene, dunque, che l’utilizzo delle schede BBS sia un ottimo supporto

nell’attività di prevenzione e di tutela dell’integrità fisica del lavoratore.

60
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

9. BIBLIOGRAFIA

1. Galli G. Coordinamento nazionale salute e sicurezza del lavoro

costituito dalla Uil e dalle Categorie nazionali. Roma 18 gennaio

2001

2. Scienza e Sicurezza sul lavoro: costruire comportamenti per ottenere

risultati trad. italiana a cura di Tosolin F., Bacchetta A.P. di The

Values-Based Safety I Process: Improving Your Safety Culture with

Behavior Based Safety, John Wiley & Sons, McSween T. E (2003)

3. Rota,R., Nano, G. Introduzione all’Affidabilità e Sicurezza

nell’Industria di Processo. Pitagora Editrice Bologna.

4. Pini Prato, G., Esposito, M. Come cercare, leggere e interpretare

l’articolo scientifico. Edizioni Masson, 25° SIDP (Società Italiana Di

Parodontologi).

5. Baldasseroni, A., Olimpi N. EPB e Lavoro. L’efficacia degli

interventi per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.

6. Reason, J. Human error: models and management. BMJ vol. 320, 18

marzo 2000, pagg. 768-770

7. Fishwick, T., Southam, T. Behavioral Safety Application Guide.

Versione 2.1, Maggio 2004

8. McSween, T.E. (1993) Improve your safety program with a

behavioral approach. Hydrocarbon processing, 72 (8), pagg. 119-128

9. Tosolin, F., Gatti, M. and Algarotti, E. (2007) Sicurezza sul lavoro:

approccio scientifico vincente. Lavorare sicuri, trimestrale

61
____________________________ Analisi delle Behavior Based Safety in un’azienda alimentare

dell’organismo paritetico provinciale Cgil-Cisl e Uil- Confindustria

Bergamo, anno 5 n°1 aprile

10. Tosolin F., Gatti M., Algarotti E. (2008) Behavior Based Safety:

costruire comportamenti per ottenere risultati, Ambiente &

Sicurezza – Il Sole 24 ore, n.3, pagg. 24-34

11. McSween TE. The Values-Based Safety Process: Improving Your

Safety Culture with Behavior-Based Safety. John Wiley & Sons, Inc.,

2003. Traduzione italiana a cura di Tosolin F, Bacchetta AP. Scienza

& Sicurezza sul lavoro: costruire comportamenti per ottenere risultati.

Milano, A.A.R.B.A., 2008.

12. Tosolin, F., Komaki, J. Sicurezza sul Lavoro- L’importanza della

Leadership nella sicurezza comportamentale (BBS), 26 ottobre 2010,

Confindustria Bergamo.

13. A.A.V.V. Rapporto annuale 2010, INAIL (2011).

10. WEBGRAFIA

www.aarba.it

www.bbsonline.it

www.behaviorbasedsafety.it

www.b-safe.it

www.inail.it

www.ispesl.it

www.people-based-safety.com

www.isopa.org

62

Potrebbero piacerti anche