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E FUNZIONI DI COORDINAMENTO
DELLE PROFESSIONI SANITARIE
Verifica intermedia
“L’incident reporting”.
Candidato: Tutor:
Lorenzo Monaco Dott.ssa Fabiola Orlandi
Matricola: Docente:
089561 Prof.ssa Sara Mazzoli
Data:
16/07/2023
1
Indice Pag.
1. Introduzione 3
1.1 Mappa Concettuale 4
2. Come gestire il rischio in sanità 5
3. Cos’è l’incident Reporting (IR) 9
3.1 IR: Come apprendere dall’errore 10
4. L’Incident Reporting nel contesto dell’Asl di Rieti 13
5. Conclusioni 17
6. Bibliografia e Sitografia 19
2
1. Introduzione
1
Asl.rieti.it – Atto aziendale del 2022 -
https://www.asl.rieti.it/fileadmin/user_upload/6.ATTO_AZIENDALE_2022_rieti__1_.
pdf.
3
1.1 Mappa Concettuale
4
2. Come gestire il rischio in sanità
5
morbilità, consultando anche dati sanitari, come le cartelle
cliniche, sempre in rispetto della privacy e della dignità della
persona. Attualmente, nel redigere le cartelle cliniche e nella
raccolta di informazioni sul singolo paziente, l’individuazione di
rischi è oramai divenuta fondamentale, al fine di correggere
comportamenti riconducibili a conseguenze, assistenziali e cliniche,
considerate negative. Per permettere che questi sistemi abbiano
successo, intorno ad essi deve essere presente un contesto
ambientale affabile e positivo, che sia in grado di stimolare la
spontanea partecipazione dei lavoratori. In questo ambiente
ideale, l’obiettivo sarebbe quello di proporre un cambiamento
culturale dei lavoratori, riducendo la difficoltà e le paure
nell’esporsi con le proprie segnalazioni, ed incrementando la
qualità di formazione sulla sicurezza e la volontà di rendere
pubblico l’errore per far sì che esso non venga ripetuto 3.
In sanità, già da decenni, le informazioni raccolte in merito agli
errori commessi vengono pubblicati a livello internazionale, anche
se con scopi e caratteristiche completamente diversi rispetto a ciò
che avviene al di fuori dell’ambito sanitario. Questi errori vengono
classificati secondo 3 categorie di eventi, cioè l’evento avverso, il
quasi evento (“near-miss”) e l’evento sentinella. L’evento avverso
è un evento già avvenuto, accidentale, sgradito, dannoso verso
l’utente, e può essere prevenuto o meno a seconda della causa. Il
quasi evento è un evento non accaduto spesso per cause fortuite,
che ha la potenzialità di essere dannoso, e quindi di divenire
evento avverso. Uno scenario ipotetico che può fungere da
esempio è quello in cui, durante un intervento chirurgico di protesi
al ginocchio, si decide erroneamente di operare il ginocchio sano,
3
Anmdo.org – Il sistema di incident reporting nelle organizzazioni sanitarie -
https://www.anmdo.org/wp-content/uploads/2016/10/Il-sistema-di-Incident-
Reporting-nelle-organizzazioni-sanitarie.pdf.
6
rischiando di arrecare gravi danni; per essere considerato un “near
miss”, questo scenario dovrebbe proseguire, per esempio, con il
rinvio dell’evento per indisponibilità del chirurgo (causa fortuita), o
con l’attenzione di medici e operatori che, prima che venga
eseguito l’intervento, si rendano conto dell’errore (causa non
fortuita). Invece, l’evento sentinella è un evento avverso
gravemente dannoso per il paziente, che indica un altrettanto
grave deterioramento o alterazione di tutto l’organismo. Al
verificarsi di un evento sentinella, ne consegue un’accurata analisi
della situazione per valutare se siano attuabili comportamenti
correttivi o di miglioramento del sistema. Perciò, la singola
segnalazione diventa utile, solo se inserita in un determinato
contesto e in una rete che prevede scambi di informazioni, con
l’unico obiettivo di migliorare tutta la struttura in modo sistemico4.
Il risk management, traducibile come “gestione del rischio”,
consiste nel complesso di metodologie e procedimenti riguardanti il
tema del rischio e come agire correttamente per controllarlo o
limitarlo. Dal punto di vista giuridico, il risk management fa
riferimento a norme, non nazionali, ma che afferiscono ad un
contesto regionale, così determinando la presenza di variazioni
legislative e diversi livelli di aggiornamento in base alla posizione
geografica. Queste normative hanno subito una continua
evoluzione, partendo da una base giuridica ben salda e
concentrandosi sempre di più sul tema del rischio. In sanità, una
delle normative regionali maggiormente aggiornate è quella
lombarda, con la Circolare n. 46/SAN del 2004, la quale ha
pubblicato delle direttive fondamentali sul tema della gestione del
rischio in sanità, ponendosi come obiettivo quello di attuare la
4
Regione.lazio.it – Classificazione degli eventi avversi
-https://www.regione.lazio.it/sites/default/files/2021-03/Class-eventi-avversi-
sentinella-2016.pdf.
7
migliore politica e amministrazione possibile. Anche le linee guida
nazionali rappresentano una parte normativa essenziale, in quanto
riportano informazioni e raccomandazioni che si basano sugli studi
scientifici sanitari più all’avanguardia. Queste raccomandazioni
offrono la possibilità, al lavoratore che opera in sanità, di
comprendere il giusto comportamento nel trattamento di ogni tipo
di patologia, di avere uno spunto formativo e un’ampia prospettiva
di tutte le informazioni scientifiche che circolano sul tema scelto,
gestendo le linee guida in modo tale da prendere decisioni sul
campo in maniera più logica. Considerando le sue funzioni, si può
dire che le linee guida contribuiscono quotidianamente alla
riduzione del rischio clinico, ma questo è possibile solo se la
circolazione delle informazioni scientifiche abbia la possibilità di
raggiungere un bacino di utenza abbastanza ampio5. Infatti,
nell’era attuale, ogni tipo di comunicazione in sanità avviene
soprattutto in forma telematica (“on-line”); nel tempo, questo
fenomeno ha causato un incremento smisurato del numero di
persone che accedono a queste raccomandazioni. Più di un
decennio fa, nel dicembre del 2010, sono state emanate le linee
guida che descrivono le modalità di comunicazione on-line in
merito alla tutela della salute, quindi contrastando il rischio clinico.
Alla base della comunicazione on-line, è presente un cambiamento
culturale relativo ad una nuova visione sociale della patologia e
della condivisione del proprio trattamento, dei propri successi e
insuccessi con il resto della sanità mondiale, al fine di utilizzare la
propria esperienza per ridurre il rischio clinico del prossimo.
5
Salute.gov.it – Sistema nazionale linee guida
-https://www.salute.gov.it/portale/sicurezzaCure/dettaglioContenutiSicurezzaCure.j
sp?lingua=italiano&id=4835&area=qualita&menu=vuoto.
8
3. Cos’è l’Incident Reporting (IR)
9
non descrive dati epidemiologici perfetti o ineccepibili, data la
possibile trascurabilità di fattori secondari o nascosti6.
6
Assr.regione.emilia-romagna.it – I sistemi di Incident Reporting -
https://assr.regione.emilia-romagna.it/pubblicazioni/dossier/doss250/
@@download/publicationFile/doss250.pdf.
10
crescita, l’individuazione di un filo comune che possa correlare più
cause scatenanti tra loro, il corretto riconoscimento di eventi non
più definibili come casuali e l’incremento della velocità di reazione
ad un evento avverso.
Per ogni evento analizzato, è necessario raccogliere più
informazioni, come il luogo in cui si è verificato l’evento (come
l’ambulatorio o un determinato reparto), gli individui coinvolti
(quanti e che funzione svolgevano), chi ha analizzato e
riconosciuto l’evento (come un paziente o un membro del
personale), la modalità di assistenza fornita al momento dell’errore
(per esempio il livello di urgenza) e la gravità di esso. La gravità
dell’evento può essere indicata partendo da un livello minimo,
definito come lieve, fino ad uno massimo, definito come grave. Se
l’evento provoca conseguenze, quindi disturbi non permanenti, ma
circoscritti, allora è definito lieve; se l’invalidità è temporanea e si
aggiunge un rilevante incremento dei giorni di degenza, allora
viene definito come medio; infine, se l’evento causa un danno
permanente, o persino morte, ne viene associato l’appellativo
“grave”7.
Al fine di avere una prospettiva globale dell’evento, è necessario
definire quali siano i fenomeni standard da segnalare, ma anche
informazioni sulle possibili cause dell’errore, come il livello di
casualità, fattori organizzativi (come la mancanza di
comunicazione), infrastrutturali (livelli di rumore o di temperatura
sfavorevoli), umani (come l’accumulo di stress o di stanchezza) o
tecnologici (come le mancate competenze nell’uso di strumenti
tecnologici).
Oltre alla dovuta segnalazione di eventi avversi, è altrettanto
importante riportare i cosiddetti “near misses”, ovvero i quasi
7
P. Mautrone, (2020) “Responsabilità sanitaria e risk management”. Management
Sanitario, Giuffré Editore.
11
incidenti. La segnalazione dei near misses porta a molti vantaggi,
in quanto: potenzialmente forniscono molte più informazioni
rispetto agli incidenti già avvenuti, consentono di offrire
informazioni prima che avvenga un incidente grave, escludono un
coinvolgimento emotivo, le sue informazioni sono più facili da
mantenere anonime e incoraggiano il reporting. Inoltre, si ritiene
sottovalutata l’importanza dei quasi eventi, in quanto si pensa che
gli eventi avversi costituiscano solo una minima parte conosciuta
di un processo di errori che può produrre conseguenze, non solo
ad impatto immediato, ma anche riscontrabili successivamente.
In Italia, al contrario di alcuni Paesi europei, i sistemi di
segnalazione di eventi avversi non hanno spesso mostrato un
grande successo; la diffidenza mostrata dagli operatori sanitari
nell’azione di reporting è probabilmente dovuta, non solo
all’ignoranza e/o all’incuranza della gravità del problema, bensì
anche alla paura di essere giudicati o di subire penalità lavorative
per aver segnalato, e quindi evidenziato ad occhi esterni, un
errore. Inoltre, in Italia, diversi documenti del Ministero della
Salute e gli ultimi Piani sanitari nazionali hanno attuato
disposizioni a favore della sicurezza degli utenti in ambito
sanitario; d’altronde però, in molte strutture, l’approccio agli
eventi avversi non è di tipo preventivo, come succede da diversi
anni in alcuni Paesi europei, ma risulta ancora di tipo reattivo 8.
8
A. Buscemi, (2012) “Il risk management in sanità”, 2° edizione. Management
Sanitario, Milano, FrancoAngeli.
12
4. L’Incident Reporting nel contesto dell’Asl di Rieti
9
Salute.emilia-romagna.it – Chi è il facilitatore? - https://salute.regione.emilia-
romagna.it/assistenza-ospedaliera/sicurezza-cure/il-sistema-per-la-sicurezza-delle-
cure-nella-regione-emilia-romagna/facilitatori-aziendali-sicurezza-cure.pdf/
@@download/file/Facilitatori%20aziendali%20sicurezza%20cure.pdf.
13
Prima di eseguire la prima segnalazione, l’operatore dovrà
svolgere un’adeguata formazione su come riconoscere, segnalare
l’evento e come riportarlo in maniera informatizzata. La
formazione dovrà avvenire in forma autodidattica, in quanto l’Asl
offre, in modalità online sul proprio sito
(https://www.asl.rieti.it/trasparency-e-privacy/amministrazione-
trasparente/disposizioni-generali/atti-generali/parm/corso-di-
formazione-facilitatori-rischio-clinico), 4 gruppi di slides dai quale
l’operatore avrà l’opportunità di formarsi autonomamente. Questa
modalità di formazione può avere il vantaggio di non occupare
tempo extra-lavorativo dell’operatore, il quale può eseguire la
propria formazione durante i momenti di pausa della propria
giornata lavorativa10. Il potenziale svantaggio di ottenere una
formazione inefficiente, o poco verificata da un superiore o
supervisore, non è mai stato registrato all’interno dell’Asl, in
quanto le procedure vengono descritte come chiare, sintetiche e
non troppo complesse anche per chi è alle prime armi, o
comunque non ha grandi competenze, dal punto di vista
informatico. L’operatore, attraverso le slides ed apposite
illustrazioni, viene guidato a come ottenere e gestire le schede di
segnalazione sul sito internet della stessa Azienda sanitaria,
distinguendole in “Scheda per Incident Reporting” e “Scheda di
segnalazione per cadute”. L’Azienda chiarisce che tutte le schede
di segnalazione in uso sono esposte in maniera chiara, informale,
spontanea, anonima e concisa, in quanto disposte in un’unica
pagina. La scheda in uso, in caso di Incident Reporting, deve
essere utilizzata quando viene rilevato un evento avverso o un
10
Asl.rieti.it – Corso di formazione per facilitatori sul rischio clinico -
https://www.asl.rieti.it/trasparency-e-privacy/amministrazione-trasparente/
disposizioni-generali/atti-generali/parm/corso-di-formazione-facilitatori-rischio-
clinico.
14
“near miss”, al fine di segnalare gli episodi e prevenire eventuali
recidive nel futuro attraverso l’attuazione di piani correttivi.
All’interno di questo modulo vengono specificati diversi dati che
descrivono dettagliatamente l’evento a cui l’utente ha assistito
direttamente, per esempio luogo e orario in cui è avvenuto
l’episodio, il ruolo sanitario del segnalatore, cause e conseguenze
dell’evento (a breve e a lungo termine) e una libera descrizione
dell’evento. Successivamente, se l’evento segnalato consiste in
una caduta del paziente, viene compilata anche la “Scheda di
segnalazione per cadute”; i dati dell’evento che vengono specificati
in questo modulo sono: le informazioni anamnestiche del paziente,
luogo e data dell’episodio, modalità di caduta, terapia
somministrata al paziente al momento della caduta, cause e
conseguenze dell’evento. Entrambi i moduli devono essere
consegnati ad una figura professionale in particolare, ovvero il Risk
Manager, che deve analizzare i potenziali rischi a cui è sottoposta
l’azienda, ponendo particolare attenzione sui risultati ottenuti nel
tempo con l’attuazione di una determinata misura11.
La segnalazione dell’evento sentinella deve avvenire in un altro
modo, partendo da una necessaria formazione degli utenti sul
riconoscimento di questo tipo di situazioni; infatti, l’Asl di Rieti
espone sul proprio sito web una lista degli eventi sentinella
segnalabili, a partire da una “procedura su un paziente sbagliato”,
fino all’evento “suicidio o tentato suicidio”. Secondo un protocollo
elaborato dal Ministero della Salute, al fine di monitorare e
prevenire eventi sentinella, l’Azienda sanitaria si dovrà occupare di
compilare una scheda di segnalazione e una scheda di “Root Cause
Analysis”, entrambe da inviare telematicamente alla Regione e al
Ministero della Salute rispettivamente entro 5 e 45 giorni
dall’evento; la scheda di segnalazione fornisce informazioni utili a
11
Anra.it – Chi è il Risk Manager? - https://anra.it/c_id/17.
15
classificare l’evento, mentre il secondo modulo ha il fine di
permettere una corretta analisi dei fattori che hanno influenzato il
verificarsi dell’episodio. Infine, l’Azienda si dovrà impegnare a
formulare ed attuare un nuovo piano d’azione per la gestione e
prevenzione del rischio, con lo scopo di ridurre il più possibile il
verificarsi di recidive12.
12
Asl.rieti.it – UOC Risk Management, Qualità dei processi e Auditing -
https://www.asl.rieti.it/organizzazione-aziendale/dipartimenti/dipartimenti-funzioni-
amministrative-e-di-staff/funzioni-di-staff/uoc-risk-management-qualita-dei-
processi-e-auditing.
16
• Rendere possibile la correlazione di eventi in modo da individuare
5. Conclusioni
17
singolo lavoratore (a prescindere dall’importanza del suo ruolo) e
tenendo conto delle normative emanate dalla Regione Lazio.
L’importanza della formazione in sanità viene sottolineata anche da
Gennaro Scuotto, esperto di Risk Management, che delegittima la
punizione in sanità, ponendo l’esempio della “ricerca del colpevole”
dopo che viene commesso un errore in un ambiente sanitario,
quindi la ricerca di una vittima da colpire in maniera forzata.
Scuotto però sostenne che l’unica via per raggiungere il progresso
fosse quella della formazione, e non certo della punizione. Infatti,
il lavoratore sanitario, che subisce procedimenti civili e penali, ha
l’obbligo di arricchire la propria esperienza proprio su questi
argomenti, sottraendo la propria concentrazione dal quotidiano
impegno sanitario. Tutto ciò conduce ad una riduzione della qualità
delle prestazioni mediche, ma anche ad un atteggiamento
difensivo da parte di operatori e medici, che causa maggiore
accortezza e una tendenza a non intervenire in momenti definibili
come rischiosi13.
Perciò, traendo spunto dagli argomenti riportati, la punizione non
può rappresentare il giusto epilogo, in quanto non stimola il
lavoratore alla formazione, ma lo incentiva a nascondere l’errore;
in poche parole, l’esperto Scuotto ci trasmette questo concetto:
“più formazione, meno punizioni”.
13
Gennaro Scuotto – “Non è con la punizione che si raggiunge il progresso” -
https://www.areanordnews.it/2018/01/non-la-punizione-si-raggiunge-progresso/?
amp=1.
18
6. Bibliografia e Sitografia
19
- Salute.gov.it – Sistema nazionale linee guida
-https://www.salute.gov.it/portale/sicurezzaCure/dettaglioContenu
tiSicurezzaCure.jsp?
lingua=italiano&id=4835&area=qualita&menu=vuoto.
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