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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia


Centro Interdipartimentale sulla Prevenzione dei Rischi negli Ambienti di Lavoro

PROGETTO
SICUREZZA SUL LAVORO
IN AGRICOLTURA E NEGLI ALLEVAMENTI ZOOTECNICI
Assessorato all’Agricoltura Regione Emilia e Romagna – INAIL Emilia e Romagna

LA METODOLOGIA S.H.I.E.L.D.
(SAFETY AND HEALTH INDICATORS FOR ECONOMIC LABOUR DECISIONS)
PER IL CALCOLO DEI COSTI SICUREZZA NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

di

LUIGI GOLZIO
Centro Interdipartimentale di Prevenzione sui Rischi negli Ambienti di Lavoro (CIPRAL)
Università di Modena e Reggio Emilia

INDICE.

1. PREMESSA.

2. I COSTI DI PRODUZIONE E I COSTI SOCIALI NELL’ECONOMIA DELL’IMPRESA

3. I COSTI PER LE DECISIONI DELLA POLITICA AZIENDALE DELLA SICUREZZA.

4. LA METODOLOGIA SHIELD: L’INDIVIDUAZIONE DEI COSTI DI


PREVENZIONE E SOCIALI..

5. .LA METODOLOGIA SHIELD: I CRITERI DI DECISIONE CIRCA LA POLITICA


DI SICUREZZA.

6. LA METODOLOGIA SHIELD: IL BUDGET DELLA SICUREZZA.

7. LA METODOLOGIA SHIELD: I COSTI TOTALI DELLA SICUREZZA E IL


BILANCIO SOCIALE

8. LA METODOLOGIA SHIELD: CONSIDERAZIONI RIASSUNTIVE

9. L’APPLICAZIONE EMPIRICA DI SHIELD

10. BIBLIOGRAFIA

11 ALLEGATI

Segreteria Amministrativa: 1 Segreteria Organizzativa:


c/o Dipartimento di Chimica sito web c/o Dipartimento di Economia Aziendale
via Campi, 183 - 41100 Modena www.cipral.unimore.it via Berengario, 51 - 41100 Modena
tel. 059 205 5075 - fax 059 205 5602 tel. 059 205 6868 - mail: cipral@unimore.it
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1. Premessa.
Le analisi di CIPRAL, pur con il limite di essere campionarie, indicano che nella realtà empirica la
quasi totalità delle imprese non possiede un sistema adeguato di contabilizzazione dei costi per la
prevenzione dei rischi e della sicurezza del lavoro nella prospettiva del management.
L’affermazione è avvalorata e riscontrabile dall’esame del bilancio sociale delle imprese. In esso
la rilevazione e la comunicazione agli stakeholders esterni circa le politiche di prevenzione in
materia di sicurezza sono assenti.
La carenza denunciata si può spiegare per diversi motivi, quali principalmente:
• la scarsa collaborazione “istituzionale” tra la Funzione Amministrativa e quella del Servizio
di Sicurezza e Prevenzione, derivante dalla collocazione organizzativa delle due unità in
Funzioni aziendali distinte;
• la mancata contabilizzazione formalizzata di report sui costi della sicurezza nell’ambito
del sistema contabile e di controllo delle imprese, spiegabile dalla assenza di richieste
specifiche sia da parte del management che da parte del Servizio di Sicurezza e di
Prevenzione;
• la scarsa diffusione del bilancio sociale tra le imprese, la quale ritarda il presidio e
l’informativa agli stakeholders esterni circa la politica di sicurezza dell’impresa.
La mancata valorizzazione della dimensione economica della prevenzione è paradossale se si pensa
che la maggioranza delle imprese ha attuato e attua politiche di prevenzione (indotte dalla copioso
e recente normativa vigente), che implicano il sostenimento di costi (molti dei quali consolidati e
ripetitivi) per la prevenzione.
La metodologia SHIELD proposta di seguito è il risultato di riflessioni scientifiche sul fenomeno
rilevato. E’ stata applicata in via sperimentale nelle quattro imprese che hanno aderito al progetto
di ricerca. La validazione empirica è il primo momento per constatare l’utilità dello strumento,
perfezionarlo e renderlo facilmente adottabile dalle imprese nella fase successiva di applicazione
operativa.
SHIELD consiste nella riclassificazione dei costi rilevati nel sistema contabile aziendale per
contribuire al miglioramento della presa di decisione di tre attività gestionali investite dalla
normativa, concernenti:
• la politica di prevenzione, ovvero le decisioni che il datore di lavoro deve prende su quante
risorse finanziarie investire nella prevenzione dei rischi e in quali settori aziendali;
• la programmazione e il controllo economico, ovvero le decisioni operative circa la
realizzazione dei piani di sicurezza (derivanti dall’analisi del documento dei rischi) da parte
dei dirigenti ai quali sono assegnati le risorse e le responsabilità economiche per eliminare
le fonti di rischio delle proprie unità di lavoro;
• la decisione di dotare l’impresa del bilancio sociale e la sua redazione per quanto la
valorizzazione economica della politica di prevenzione, ovvero i costi sostenuti ed i risultati
acquisiti in materia di sicurezza.

Come si evincerà dal testo, lo strumento proposto richiede costi minimi di realizzazione e nessuna
modifica del sistema contabile (più o meno complesso) in essere nella singola impresa. I risultati
della ricerca indicano che SHIELD facilita la prevenzione dei rischi nella prospettiva delle decisioni
manageriali, perché contribuisce ad aumentarne l’efficienza.

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2. I costi di produzione, i costi sociali e la sicurezza nell’economia dell’impresa.
Nell’economia aziendale i costi sono dei valori economici, al pari dei ricavi. Entrambi compongono
il sistema dei valori d’impresa e la loro somma algebrica determina il reddito (positivo o negativo)
di competenza dell’ esercizio (il periodo contabile preso a riferimento). I costi e i ricavi sono valori
che l’impresa sostiene tramite scambi monetari con altre imprese, ovvero sono valori-prezzi
negoziati sul mercato. I costi si sostengono per l’acquisizione dei fattori produttivi (beni strumentali
e materie prime, lavoro ed altri servizi); i ricavi si conseguono per la cessione di beni e servizi
prodotti alle imprese clienti. La natura di prezzi negoziati costituisce l’elemento necessario
affinché i costi siano registrati nel sistema di misurazione contabile della singola impresa (poiché,
per il principio della prudenza sono certi) e diventare la base delle scelte manageriali.
I costi sono sostenuti e negoziati nei mercati di incetta dei fattori produttivi al fine di essere
correlati (messi in relazione) con i ricavi conseguiti e negoziati nei mercati di sbocco, offrendo i
beni o i servizi ottenuti dalla combinazione dei fattori produttivi acquisiti.
La somma algebrica dei costi e dei ricavi consente di misurare la produzione economica, ovvero il
conseguimento del reddito di esercizio. Esso può configurarsi come l’utile di esercizio (se i ricavi
sono maggiori dei costi) oppure la perdita di esercizio (se i ricavi sono minori dei costi).
Il significato economico del reddito è quello di ricchezza (o valore) prodotta (nel caso dell’utile di
esercizio) o distrutta (nel caso della perdita di esercizio) secondo la nota prospettiva del sistema del
reddito di Gino Zappa. La ricchezza prodotta o distrutta al termine del singolo esercizio della
gestione ha un effetto sul capitale netto: rispettivamente aumenta o diminuisce il suo valore
all’inizio dell’esercizio successivo.
I costi ed i ricavi descritti sono noti anche come costi della produzione economica perché
contribuiscono alla produzione della ricchezza relativa alla gestione tipica, la quale caratterizza
l’impresa e legittima la sua esistenza come istituzione sociale: produrre ricchezza offrendo una
determinata gamma di prodotti o di servizi sul mercato rispettando le regole della concorrenza.
I costi possono contribuire alla produzione economica in via diretta (tipicamente i costi di
produzione fisico-tecnica e commerciali) o in via indiretta (ad esempi i costi dei servizi o attività
accessorie, di supporto alla gestione tipica, come ad esempio la mensa, la vigilanza, il centro
elettronico, la logistica e così via). Entrambi si formano sul mercato e quindi sono anche conosciuti
come costi di mercato.

Lo svolgersi della gestione determina un’altra categoria di costi, i costi sociali, noti anche come
diseconomie esterne o effetti esterni negativi (Kapp, 1950). Sono valori che misurano i danni
economici che l’impresa arreca ad altre imprese, alle famiglie, ad enti pubblici ed alla collettività (le
c.d. terze economie), mentre produce i beni o servizi che qualificano la sua gestione tipica
aziendale. Si considerino gli esempi seguenti di costi sociali. L’inquinamento provocato dalle
imprese della pianura padana attraverso gli scarichi industriali nel fiume Po determina
l’inquinamento della costa romagnola (ad esempio la produzione di mucillaggine ), provocando un
danno alle imprese alberghiere, dovuto alla riduzione del flusso turistico. Il carente igiene
nell’ambiente di lavoro o il verificarsi di un disastro ambientale possono provocare rispettivamente
malattie o menomazioni professionali nei lavoratori e nella popolazione e quindi l’aumento delle
spese sanitarie nell’economia dell’ente pubblico territoriale di riferimento. Infine l’infortunio
determina l’aumento dei costi sanitari, assicurativi e di welfare per l’integrazione del mancato
reddito familiare dei lavoratori infortunati.
Gli esempi proposti indicano che i costi sociali sono costi congiunti ai costi della produzione della
gestione tipica d’impresa. Essi si originano quando l’impresa trasferisce questi costi privati di
mancata prevenzione ad altri attori della società, socializzandoli.

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La trasformazione dei costi privati di mancata prevenzione in costi sociali attraverso il loro
trasferimento è possibile perché i essi non sono regolati dal meccanismo del mercato
(contrariamente ai costi di produzione economica dei beni o servizi). Anzi, il mercato quale
meccanismo di regolazione fallisce perché non riesce né a registrarli, né ad inibirli attraverso il
prezzo, (ovvero l’incrocio della domanda con l’offerta). Il trasferimento dei costi sociali, possibile
quando il comportamento aziendale non è regolato, determina due questioni:

• il problema distributivo circa l’allocazione efficiente delle risorse nel sistema economico,
dato che il costo subito involontariamente da un attore significa un extra profitto e una
rendita indebita nei confronti dei concorrenti per l’attore che lo trasferisce;
• il problema di equità o giustizia sociale poiché i costi sociali rappresentano la violazione di
diritti sociali, nel caso specifico il diritto alla salute, come osserva correttamente Kapp.

L’inibizione del sorgere dei costi sociali è possibile solo attraverso l’intervento dello Stato, il quale
supplisce al fallimento del mercato tramite la produzione della legislazione specifica e le collegate
sanzioni (multe, ammende, condanne, ecc.), le quali prevedono il risarcimento dei danni arrecati
dalla singola imprese agli altri attori economici e sociali. Ciò spiega perché i costi sociali, sono
costi amministrati: il valore dei risarcimenti che l’impresa deve sostenere per la mancata
prevenzione sono determinati dalle sanzioni e dalle obbligazioni stabilite dallo Stato, in seguito alla
non osservanza delle norme in materia di prevenzione dei r ischi.
Nel caso specifico i costi sociali ai quali ci si riferisce derivano dalla mancata o inefficiente
prevenzione delle fonti di pericolo e dei rischi collegati riguardanti la sicurezza. Di seguito il
concetto di sicurezza non riguarda solo il lavoratore, ma tutti gli attori interni (i lavoratori) o esterni
(ad esempio i clienti) che possono subire dei danni dai pericoli causati dall’impresa.
Si propongono due schemi tassonomici per classificare rispettivamente i rischi che determinano
specifici costi sociali e la localizzazione delle loro fonti di pericolo o aree di sicurezza da presidiare
in impresa.
Lo schema tassonomico per la classificazione dei rischi riportato nella tavola 1 si basa su due
criteri: la formazione temporale del rischio e gli effetti che esso determina rispetto ai confini
dell’impresa. Nella prospettiva temporale i rischi si formano nella discontinuità della gestione,
attraverso avvenimenti anormali, improvvisi e imprevedibili (come è il caso ad esempio degli
infortuni) con effetti immediati sulla salute; oppure nella continuità abituale della gestione (come è
il caso ad esempio delle malattie professionali), con effetti dilazionati nel tempo sulla salute. Nella
prospettiva dei confini aziendali gli effetti (ovvero i danni) che essi provocano possono delimitarsi
all’interno delle frontiere aziendali (ad esempio gli infortuni) oppure propagarsi al loro esterno (ad
esempio l’inquinamento ambientale).

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Tavola 1. Classificazione dei rischi di mancata prevenzione della sicurezza

Discontinuità Infortuni Pericolosità del


Prodotto o dell’erogazione
del servizio
Formazione Inquinamento da disastro
temporale Rischi di Igiene di lavoro Inquinamento ambientale
dei rischi Rischi psico-sociali da emissioni idriche,
gassose, materiali

Continuità

Effetti interni ai confini Effetti esterni ai confini


aziendali aziendali

Fonte: elaborazione propria

Il secondo schema tassonomico per la classificazione della aree di prevenzione della sicurezza è
riportato nella tavola 2 e si basa anch’esso su due criteri: il processo di produzione economica
aziendale e gli attori coinvolti. Nella prospettiva del processo di produzione si può privilegiare la
prevenzione dello svolgimento del lavoro o del risultato dell’utilizzo del lavoro (il prodotto o
l’erogazione del servizio) o di entrambi i momenti del processo. In tal modo l’impresa assicura
condizioni di lavoro e prodotto o servizio sicuri. Nella prospettiva degli attori coinvolti, la
prevenzione deve presidiare sia gli stakeholder interni (i lavoratori), sia quelli esterni (i clienti, i
cittadini, i concorrenti), sia entrambi; ad esempio l’erogazione del servizio coinvolge
contemporaneamente il cliente e i lavoratori di sportello.

Tavola 2 Classificazione delle aree di prevenzione della sicurezza in impresa

Prevenzione nello Sicurezza dell’ambiente Sicurezza dell’ambiente


svolgimento del di lavoro naturale
lavoro Sicurezza del lavoro
Sicurezza del benessere
Processo di mentale e sociale
Produzione Sicurezza Sicurezza del prodotto e
dell’erogazione del dell’erogazione del
servizio servizio
Prevenzione sul
risultato del lavoro
Stakeholder interni stakeholder esterni

Fonte: elaborazione propria

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Le classificazioni proposte sono riassunte nella tavola 3 che collega le aree della sicurezza e le
fonti di rischio da presidiare, i rischi derivanti, i costi sociali collegati e gli attori coinvolti. E’
utile ricordare che la tavola 3 riporta solo i costi sociali. I costi di mancata prevenzione per la
singola impresa sono costituiti, oltre che dai costi sociali, dall’aumento dei costi di produzione
interna per la mancata produzione, per il calo del fatturato derivante dal deterioramento
dell0’immagine sul mercato ecc.

Tavola 3 Classificazione delle aree della sicurezza, dei rischi e dei costi sociali.
Aree della sicurezza in Natura dei rischi in Costi sociali Attori coinvolti
impresa impresa
Sicurezza dell’ambiente Igiene del lavoro Cure sanitarie, costi di Lavoratori
di lavoro (luminosità welfare, costi
polverosità, ecc) e processuali e di
malattie professionali risarcimento
(rumore, vibrazioni,
sostanze pericolose,
ecc
Sicurezza del benessere Incidenti e infortuni Cure sanitarie, costi Lavoratori
fisico (movimentazione assicurativi, costi
manuale, esposizione processuali e di
atmosfere esplosive, risarcimento, costi di
mancato uso DPI, welfare
ecc.)
Sicurezza del benessere Rischi psico-sociali Cure sanitarie, costi da Lavoratori
mentale e sociale (stress, mobbing, welfare
bourn out)
Sicurezza del prodotto e Pericolosità del Costi processuali e di Clienti e imprese
del servizio prodotto (danni risarcimento concorrenti
all’utilizzatore finale)
o dell’erogazione del
servizio (danni al
cliente)
Sicurezza dell’ambiente Inquinamento Costi processuali e di Cittadini, Enti
naturale ambientale (danni al risarcimento pubblici, imprese
lavoratori e alle terze concorrenti
economie)
Fonte: elaborazione originale

I costi sociali considerati nella metodologia SHIELD misurano dunque il danno inferto a terze
economie, ovvero: ad altre imprese, (ad esempio per l’inquinamento ambientale prodotto); alle
famiglie (per il mancato reddito del loro congiunto infortunato); ai consumatori, (per i danni della
pericolosità del prodotto o dell’erogazione del servizio); all’ente pubblico (per la distruzione dei
beni pubblici o per l’aumento dei costi di welfare).
I costi indotti dalla mancata prevenzione dei rischi riguardanti la sicurezza (nella declinazione della
tavola 3) si definiscono quindi costi derivanti dai rischi non di mercato, per distinguerli dai costi
derivanti dal ben conosciuto rischio di impresa. La distinzione si basa sul mancato funzionamento
regolatore del mercato (il c.d. fallimento o market failure). Da qui la giustificazione dell’intervento
dello Stato il quale, attraverso la deterrenza delle sanzioni penali ed economiche previste dal D.Lgs
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9 aprile 2008, n. 81 (notevolmente aumentate rispetto al passato), forza l’alta Direzione a
considerare i costi sociali nelle decisioni di politica aziendale, in particolare quella riguardante la
prevenzione dei rischi non di mercato.

La natura delle due categorie di costo, di mercato e non di mercato, è sintetizzata nella Tavola 4.
SHIELD, come si dimostrerà di seguito, consente al management di valutare e confrontare
contemporaneamente i costi di produzione e quelli sociali per decidere, con logica economica,
quale politica circa gli investimenti di prevenzione effettuare.

Tavola 4. Le categorie dei costi nella gestione dell’impresa


Tratto gestionale Costi di produzione Costi sociali
(di mercato) (non di mercato)
Regolatore Il mercato Lo Stato
Contenuto segnaletico Valore di acquisizione dei Valore della sanzione e per
fattori produttivi l’inosservanza delle leggi in
materia di sicurezza e del
risarcimento del danno arrecato
Effetto sulla gestione Condizione preliminare per la Distruzione di ricchezza
Produzione di ricchezza
Motivo del sostenimento Prevenzione del rischio Risarcimento del danno
Finalità economica del Aumentare il valore (l’utile di Mantenere integro il valore (il
contenimento e della esercizio) patrimonio e il capitale umano
riduzione aziendale)
Finalità sociale del Aumentare la concorrenza tra Aumentare la responsabilità
contenimento e della le imprese a beneficio del sociale delle imprese a tutela
riduzione cliente dei diritti sociali
Fonte: elaborazione originale

3. I costi per le decisioni della politica aziendale della sicurezza.


L’analisi preliminare delle tipologie di costo a seconda della loro genesi (di mercato e non) è stata
necessaria e funzionale per affrontare il tema della formulazione della politica aziendale di
sicurezza.
La politica aziendale in materia di sicurezza concerne la prevenzione dei rischi non di mercato. Il
processo nel quale si articola la politica aziendale della sicurezza si desume chiaramente
dall’articolo 15 del D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81; è composto dai seguenti momenti:
1) individuazione e valutazione di tutti i rischi (il risultato di tale attività si concreta nel
documento di valutazione dei rischi);
2) programmazione della prevenzione per la loro eliminazione (o la loro riduzione al minimo
in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico). La programmazione si
traduce in obiettivi di prevenzione da conseguire (il c.d. piano di sicurezza che include il
budget della sicurezza);
3) attuazione concreta dei programmi, ovvero il conseguimento degli obiettivi di prevenzione
attraverso la realizzazione degli interventi programmati (nelle situazioni di lavoro e sulle
persone) e, economicamente il sostenimento dei costi preventivati nel budget;
4) verifica e confronto tra l’azione preventiva e quella consuntiva ed eventuali interventi
correttivi (la c. d gestione del budget durante l’esercizio).

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I momenti 2, 3, 4 (successivi alla individuazione e valutazione dei rischi) richiedono, due tipi di
scelta da parte della Direzione aziendale:
• quante e quali risorse investire nell’attività di prevenzione e di riduzione dei rischi;
• la programmazione ed il controllo economico della realizzazione dell’investimento
deciso in materia di prevenzione dei rischi.
Le due decisioni manageriali richiedono due distinte tipologie di configurazioni e di calcolo dei
costi, note sinteticamente come la determinazione dei costi per le decisioni e dei costi per il
controllo.

Nel caso specifico della politica della sicurezza la Direzione aziendale dopo aver individuato e
valutato tutti i rischi presenti in impresa (sintetizzati nel documento della valutazione globale e
documentata prevista dall’articolo 2 del D. Lgs n.81) deve decidere la priorità degli interventi da
effettuare e la loro distribuzione negli esercizi futuri.
I vincoli economici della gestione (il conseguimento di un utile di esercizio) limitano la possibilità
di riduzione immediata di tutte le fonti di rischio individuate. Essa deve essere compatibile, oltre
che con la volontà della Direzione aziendale, con le possibilità economiche dell’impresa, ovvero le
risorse disponibili in ogni esercizio per gli investimenti nella sicurezza.

Nella prospettiva dell’economia aziendale la decisione di politica della sicurezza (il livello di
sicurezza da conseguire, ovvero quali e quanti rischi prevenire con investimenti adeguati) si
traduce nel scegliere tra due alternative: quali rischi eliminare e quali rischi correre nell’ambito di
un esercizio di gestione. La scelta si ripropone per ciascun esercizio sino alla eliminazione completa
delle fonti di rischio. Le due alternative radicali di scelta teoricamente possibili, ovvero investire
nella prevenzione o non investire affatto non sono qui considerate: la decisone di non investire nella
prevenzione sarebbe palesemente illegale, non rispettando i vincoli della normativa.
I rischi da eliminare sono tali in conseguenza della loro probabilità di avverarsi e degli effetti ad
essa collegati, ovvero i danni economici. Questa impostazione è adottata dalla maggioranza delle
imprese italiane, come si evince dalla lettura dei documenti di valutazione di rischio.
L’eliminazione si attua attraverso gli investimenti necessari che, riferiti al singolo esercizio della
gestione di riferimento, si traducono in costi di prevenzione della sicurezza. I rischi da correre
sono tali per la bassa probabilità (o priorità) e il limitato danno che presentano, soprattutto alle cose.
Quando la loro probabilità si tramuta in certezza l’azienda sostiene i costi sociali.
La politica di prevenzione consiste quindi nella decisone circa la combinazione di rischi accettabili
e non accettabili (Lowrance, 1976). Nella prospettiva economica l’allocazione dei costi tra due
alternative è ottima quando i costi totali (nel caso specifico i costi di prevenzione e i costi sociali)
sono minimi. Il grafico 1 evidenzia l’andamento dei costi di prevenzione (curva CP), dei costi
sociali (curva CA+CI), dei costi totali (curva CT).

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Grafico 1. I livelli di sicurezza, i costi di prevenzione, i costi sociali ed i costi totali.

CT

CT
CP

T1 Pm T2

COSTI TOTALI CA+C1

CP

LS1 LS LS2
LIVELLO DI SICUREZZA IN %

Il ragionamento esposto soffre di un’eccezione nel senso che la natura dell’attività non consente
spesso di correre alcun rischio, pena la sopravvivenza dell’impresa. Si pensi ad esempio ai settori
bio-medicale, farmaceutico o nucleare dove non è ammessa la difettosità del prodotto e del
servizio, perché ciò determinerebbe la morte del paziente. Le imprese dei settori ad alta pericolosità
non possono che adottare la politica di prevenzione del rischio zero e in tal senso sono qualificate,
(nella prassi e nella letteratura scientifica), imprese ad altra affidabilità (high reliability enterprises)
(Sagan, 1993).
Un’ulteriore osservazione riguarda la metodologia utilizzata nella prassi empirica per determinare
la priorità dei rischi da eliminare. La valutazione dell’accadimento dei rischi è attività quanto mai
complessa e soggetta ad alta incertezza. Assumere la probabilità di accadimento del rischio come
indicatore è poco attendibile per due motivi. La statistica insegna che spesso alla bassa probabilità si
accompagna un’alta gravità delle conseguenze, le stime economiche delle quali sono difficile da
formulare. Inoltre il dato storico sull’andamento degli incidenti e degli infortuni (e più in generale
di un evento rischio non di mercato) è un indicatore con scarso valore predittivo per il futuro. Esso
è incompleto, perché non considera i mancati incidenti (i cd.d near miss). Inoltre assume che lo
stato di rischio (indotto dalla tecnologie e dall’organizzazione del lavoro) non muti.

Di conseguenza, a parere di chi scrive, la politica del rischio accettabile è da scartare per
privilegiare la politica del rischio zero, che assume come obiettivo il conseguimento dell’assenza
dei costi sociali. Ciò consente all’impresa di essere ligia alle norme di prevenzione.
La politica aziendale di prevenzione a rischio zero prevede la sua realizzazione in due momenti
distinti ovvero il conseguimento e il mantenimento del rischio zero:

• il conseguimento della politica a rischio zero si qualifica nel sostenere i costi di prevenzione
in misura crescente e sempre maggiori dei costi sociali sino all’azzeramento di questi ultimi.
Il comportamento dei coti illustrato riflette il perseguimento di livelli di sicurezza via via

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maggiori e l’efficienza economica della politica di prevenzione: i costi di prevenzione,
riducono progressivamente la distruzione di ricchezza misurata dai costi sociali;

• il mantenimento del rischio zero si ha quando i costi di prevenzione costituiscono i costi


totali della sicurezza, perché i costi sociali ammontano a zero. In altri termini la politica a
rischio zero è conseguita (e si mantiene nel tempo) perché l’impresa sostiene solo costi di
prevenzione, mentre i costi sociali risultano assenti.

Poiché gli incidenti e gli infortuni sono fenomeni che avvengono in condizioni di incertezza,
occorre chiedersi se perseguire l’obiettivo di rischio zero sia irrealistico o fattibile. La realtà
empirica delle imprese giapponesi indica che la volontà politica e valoriale, l’efficienza e la
competenza organizzative in materia di prevenzione sono in grado di perseguire tale obiettivo,
come testimonia l’esperienza di un europeo, l’architetto Renzo Piano, che si riporta, sia perché
maturata in tempi non sospetti, sia perché rileva la cultura della prevenzione diffusa ed
interiorizzata dai lavoratori: “Terminata la costruzione dell’aeroporto, ho capito che per diecimila
operai e tremila elettricisti al lavoro per trentotto mesi, il massimo orgoglio, prima ancora
dell’opera, era che non c’era stato un solo incidente mortale. Dopo il terremoto che ha colpito
Kobe e Osaka l’inverno scorso, e che aveva fatto oscillare l’edificio di cinquanta centimetri,
abbiamo constatato che non s’era rotto un solo vetro. Quel giapponese rispetto del lavoro e della
sicurezza è ormai anche il mio” (La Repubblica, 1995).
Un ulteriore elemento di conferma della fattibilità della politica a rischio zero è offerto dalle
statistiche dell’INAIL. Nel 2007 su un totale di 3.820.000 imprese artigiane, industriali e di servizi
assicurate dall’INAIL, 3.530.000 (il 92,4%.) non hanno subito alcun infortunio nel corso dell’anno.
Il fenomeno infortunistico riguarderebbe quindi 290.000 imprese, pari al 7,6% del totale. Questa
analisi di primissima approssimazione andrebbe ovviamente articolata per classi di imprese che
sono esposte ai medesimi rischi al fine di verificare la conferma circa la fattibilità della politica a
rischio zero.
Infine, pur con tutti i limiti dovuti all’esiguità del campione, l’applicazione di SHIELD alle quattro
imprese che hanno partecipato al progetto di ricerca, evidenza elevati costi di prevenzione a fronte
di nulli o limitatissimi costi sociali.

4. La metodologia SHIELD: l’individuazione dei costi di prevenzione e sociali.


Tutti i costi sostenuti (a prescindere dalla loro genesi, di mercato e non) sono classificati nel
sistema di contabilità generale dell’impresa per natura, ovvero in funzione del fattore di produzione
al quale si riferiscono: il costo del lavoro impiegato nella gestione, il costo dei servizi acquisiti sul
mercato, il costo degli interessi passivi (circa capitale in forma di finanziamenti di prestito), il costo
di acquisto delle materie prime e delle tecnologie (in forma di immobili, impianti, macchine, ed
attrezzature).
La classificazione per natura è adeguata all’oggetto di costo (lo scopo del calcolo) ovvero la
misurazione del reddito di esercizio, (la somma algebrica tra i costi dei fattori produttivi e i ricavi
delle vendite di esercizio)..
La politica aziendale della prevenzione dei rischi costituisce un oggetto di costo specifico, distinto
da quello precedente (il costo della prevenzione), il quale, di conseguenza, richiede la
riclassificazione dei costi dal criterio per natura (il fattore produttivo) al nuovo criterio per
destinazione (la prevenzione dei rischi). La riclassificazione dei costi è un’operazione consueta per
la presa delle varie decisioni gestionali (dall’analisi dei bilancio alla contabilità analitica o dei costi
dei prodotti e servizi).
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L’applicazione di SHIELD si traduce in pratica nell’estrarre dalla contabilità generale
(specificamente dal piano dei conti) i costi di prevenzione ed i costi sociali, classificati per natura,
e riaggregarli/riclassificarli secondo il criterio di destinazione, nel caso specifico la prevenzione
dei rischi

La metodologia SHIELD prevede:


• la riclassificazione dei costi riguardanti la prevenzione e il risarcimento dei danni (costi
sociali) nelle cinque categorie di rischi ai quali si riferiscono della tavola 3 (igiene,
infortuni, rischi psico-sociali, inquinamento ambiente, pericolosità prodotto o servizio) e,
in aggiunta, i costi organizzativi della prevenzione, (il sistema di gestione o il modello di
organizzazione e di gestione), costituiti da l’insieme di ruoli e sistemi specializzati e
dedicati alla prevenzione dei rischi (tavola5);.
• la costituzione di altrettanti centri di costo (ai quali aggiungerne uno ulteriore che riguarda
l’organizzazione della sicurezza) della prevenzione in modo da formalizzare e raccogliere
istituzionalmente i costi da sottoporre alla Direzione aziendale per la formulazione della
politica della sicurezza e per la valutazione della sua efficacia.

L’esemplificazione della riclassificazione dei costi di prevenzione attinenti a ciascuno dei sei
centri di costo sono riportati nella tavola 5. La riclassificazione dei costi sociali è riportata nella
tavola 6. Le esemplificazioni delle due tavole sono il frutto dell’applicazione dello strumento
SHIELD alle quattro imprese che hanno aderito al progetto di ricerca.

La metodologia SHIELD prevede che non tutti i costi che potrebbero essere riclassificati ai fini
della prevenzione vadano considerati, ma solo i costi di prevenzione sostenuti discrezionalmente
dall’Alta Direzione. La scelta metodologica richiede un approfondimento scientifico.
Tutte le decisioni di politica aziendale (inclusa quella di prevenzione dei rischi non di mercato)
sono prese dall’Alta Direzione a razionalità limitata, ovvero hanno i seguenti tratti comuni: i
problemi sono definiti in modo poco strutturato; esistono molti obiettivi rilevanti, concorrenti e poco
misurabili da conseguire; le alternative di azione da cercare sono combinazioni potenzialmente infinite; la
ricerca delle informazioni e delle alternative di azione avviene in itinere, durante il processo decisorio; la
regola di scelta è quella di essere soddisfacente rispetto al livello di aspirazione maturato dal decisore
(Grandori, 1999).
Anche la politica di sicurezza è una decisione discrezionale della Direzione aziendale, riflessa dal
livello di rischio (a zero oppure no) che la volontà politica della Direzione intende conseguire. A
motivo della possibile insorgenza dei costi sociali, la discrezionalità decisoria della Direzione
aziendale è limitata dallo Stato (come analizzato nel paragrafo 2), che impone alcuni costi
obbligatori di prevenzione, ad esempio quelli dell’assicurazione contro gli infortuni.
Poiché SHIELD è progettato per facilitare le decisioni di politica della sicurezza in impresa e per
verificarne l’efficienza, considera, coerentemente, esclusivamente i costi discrezionali per la
prevenzione, l’ammontare dei quali dipende, appunto, dalla volontà e dalla scelta politica della
Direzione aziendale. Di conseguenza la riclassificazione dei costi prevista SHIELD esclude i costi
di prevenzione obbligatori, come ad esempio, oltre a quelli dell’assicurazione obbligatoria INAIL, i
costi di sicurezza incorporati nelle macchine e impianti perché siano a norma. SHIELD ha infatti
lo scopo di aiutare il management a valutare l’efficacia e l’efficienza delle proprie decisioni di
politica della sicurezza.

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Tavola 5 I centri di costo per la classificazione dei costi discrezionali di prevenzione dei rischi
di esercizio
Igiene e Infortuni rischi psico-sociali Inquinamento Pericolosità Modello di
malattie (stress, mobbing, ambientale del prodotto Organizzazione
professionali burn-out) o servizio prevenzione
Immobili e Impianti Costi di progettazione Impianti di Ricerca interna Immobili dedicatì
ambienti di (elettrico, e di erogazione di smaltimento e di e sul cliente, (quota
lavoro, messa a antincendio), ricerche e di indagini abbattimento, HACCP (costi ammortamento
norma (quota messa a norma sul benessere messa a norma, di esercizio e uffici Servizio
ammortamento) (quota (questionari, ecc) (quota di acquisto SPPP) e messa a
ammortamento) ammortamento) servizi esterni) norma
Manutenzione manutenzione Costi di diagnosi Manutenzione Manutenzione Manutenzione
imp. imp. Interna dello stati di imp. Interna Interna (costo Interna (costo
Interna (costo (costo di benessere (costo esercizio) esercizio) esercizio)
esercizio) esercizio)
Manutenzione manutenzione Costi di formazione Manutenzione Manutenzione Manutenzione
imp. esterna imp. Interna alla prevenzione dei imp. Interna Interna (costo Interna (costo
(costo servizio (costo servizio) rischi psico-sociali (costo servizio) servizio) servizio)
DPI, Dispositivi DPI, Dispositivi Costi di modifica DPI, Dispositivi DPI, DPI, Dispositivi
protezione protezione dell’organizzazione protezione Dispositivi protezione
individuale individuale del lavoro individuale protezione individuale (costo
(costo acquisto) pronto soccorso (costo acquisto) individuale acquisto)
(costo acquisto), (costo acquist)
Informazione su Informazione su Informazione su Informazione Informazione su
rischi specifici rischi specifici rischi specifici su rischi rischi specifici
(costo materiali (costo materiali (costo materiali specifici (costo (costo materiali e
e sedute) e incontri) e incontri) materiali e incontri)
incontri)
Corsi di Corsi di Corsi di Corsi di Corsi di
formazione formazione formazione formazione formazione (costo
(costo esercizio, (costo esercizio, (costo esercizio, (costo esercizio,
servizio servizio servizio esercizio, servizio esterno)
esterno) esterno) esterno) servizio
esterno)
Assicurazione Assicurazione Assicurazione Assicurazione Assicurazione
RCT RCO RCT RCO incendio NH RC prodotti o tutela legale
(costo premio) (costo premio) (premio) rischi verso i (premio)
clienti
(premio)
Medico Esercitazione Esercitazione Messa in Costi generali di
competente e squadra (costo) sicurezza punti funzionamento
visite di antincendio e vendita (costi (telefoni,
controllo (costi evacuazione di acquisto e software, ecc)
esercizio) (costo esercizio manutenzione) (costi acquisto)
Resi per Costo del lavoro
difettosità di ruoli dedicati
produzione (RSPP, ASPP,
(costo Controllo qualità)
sostituzione) (costi servizio
esterno)
Consulenza Consulenze Consulenze Consulenze Consulenze Consulenze e
(OCRA) (costo (costo servizio psicologiche, (rumore, lux, (costo servizio eventuale costo
servizio esterno) mediche,organizzative ecc) (costo di esterno) certificazioni
esterno) (costo servizio servizio (costo servizio
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esterno) esterno) esterno)
Fonte: elaborazione originale

L’individuazione e la riclassificazione dei costi sociali, attinenti ai risarcimenti dei danni provocati
dall’impresa a terze economie avviene in modo analogo a quanto previsto per i costi di prevenzione.
Dalla contabilità generale (in particolare dal piano dei conti) si estraggono i costi sociali e li si
riclassificano in relazione alle categorie di rischio alle quali si riferiscono, come riportato nella
tavola 6. I costi sociali, trattandosi di risarcimenti stabiliti dalla legge, sono ineludibili nella loro entità per
l’impresa.

Tavola 6. I centri di costo per la riclassificazione dei costi sociali relativi al risarcimento dei danni
Igiene e Infortuni Rischi psico- Inquinamento Pericolosità Modello/sistema
malattie sociali (stress, ambientale del prodotto o di
professionali mobbing, del servizio Organizzazione
de l’ambiente burn-out) della
di lavoro prevenzione
Costo Costo per Costi Multe AUSL, Risarcimento Costi da
riconoscimento infortuni, processuali e di risarcimento danni a clienti responsabilità
malattie processi, welfare danni a terzi, amministrativa
professionali e incendio (rivalsa) ecc D.Lgs 231
ambiente non a requisizioni, Costi di terapie
norma ecc.) farmacologiche
e psico-
.terapeutiche
Fonte: elaborazione originale

5. La metodologia SHIELD: i criteri di decisione circa la politica di prevenzione.


La riclassificazione dei costi di prevenzione e dei costi sociali fornisce i valori economici in base
ai quali la Direzione aziendale è in grado di formulare la politica di prevenzione e di sicurezza
secondo la logica di efficienza economica;
La decisione circa la politica di prevenzione consiste ne:
• il confronto tra i costi di prevenzione che la Direzione intende sostenere e quelli sociali
previsti (in base alla valutazione dei rischi scaturente dal Documento di Valutazione dei rischi);
• la composizione attesa tra di loro, ovvero come si distribuiscono i costi di prevenzione tra le
cinque categorie di rischi da fronteggiare. La composizione tra costi di prevenzione e i costi
sociali riflette in modo sintetico, ma molto efficace la politica di prevenzione definita dall’Alta
Direzione.

Il confronto e l’analisi della composizione sono le azioni che consentono la decisione


discrezionale e consapevole della Direzione aziendale in materia di politica di prevenzione e della
salute. tenuto conto dei vincoli della gestione: la minimizzazione dei costi complessivi e, nella loro
composizione, la massimizzazione dei costi di prevenzione.
Come tutte le decisioni di politica aziendale anche quella riguardante la prevenzione dei rischi va
inquadrata nella prospettiva temporale: il livello e la composizione dei costi da sostenere è scelta ex
ante, all’inizio dell’esercizio o del periodo di pianificazione aziendale; il confronto tra i costi
previsti e quelli effettivamente sostenuti è una scelta in itinere ed ex post, al termine dell’esercizio.
In definitiva SHIELD consente alla Direzione di presidiare la politica della sicurezza in impresa
nella prospettiva della gestione, ovvero decidere secondo efficienza sui valori riguardanti i rischi
non di mercato da presidiare. Nella prospettiva culturale, SHIELD aiuta il management a
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considerare la sicurezza una delle dimensioni professionali del proprio ruolo dirigenziale, così
come indica la legislazione europea e italiana.
6. La metodologia SHIELD: il budget della sicurezza.
Le decisioni circa la politica di sicurezza, si realizzano attraverso nel processo di programmazione e
controllo, che si attua dinamicamente nell’ambito di ciascun esercizio della gestione (secondo
quanto stabilito dall’articolo 15, b), del D.Lgs n.81). Esso è costituito da:
• la definizione degli obiettivi di prevenzione per il datore di lavoro ed i ruoli dirigenziali;
• l’assegnazione delle risorse per il loro raggiungimento e delle collegate responsabilità
economiche (l’assegnazione del centro di costo e del busget di spesa).

Il ciclo della programmazione e del controllo (noto come il processo di budgeting) si compone di tre
momenti: la definizione degli obiettivi, la realizzazione, il controllo tra preventivo e consuntivo.
La programmazione degli obiettivi di prevenzione da conseguire (e della collegata assegnazione
delle risorse da impiegare) si attua ex ante, all’inizio dell’esercizio, in base e alla valutazione dei
rischi effettuata e alla politica di prevenzione che l’impresa ha deciso.
Il momento successivo è costituito dall’attuazione, ovvero la realizzazione del programma durante
l’esercizio attraverso il consumo delle risorse assegnate.
L’aderenza dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi iniziali è verificata in ulteriori momenti di
controllo. Il controllo consiste nel confronto tra gli obiettivi a preventivo e quelli a consuntivo.
L’analisi degli scostamenti fornisce utili indicazioni per eventuali interventi correttivi degli obiettivi
programmati.
Il processo di programmazione e controllo sinteticamente esposto (e qui applicato alla prevenzione
dei rischi, attraverso la formulazione del budget della sicurezza), e è la metodologia che permea
tutta gli aspetti di gestione aziendale: dalla realizzazione della strategia, al presidio della qualità
(formalizzato da W.E. Deming attraverso la nota ruota). Tutte le linee guida, dalle ISO a quella
UNI-INAIL, inquadrano temporalmente la prevenzione nell’ambito del processo di
programmazione (o, pianificazione come spesso erroneamente riportato) e di controllo.

SHIELD è progettato anche per la definizione del budget della sicurezza: occorre aggiungere ai
costi di prevenzione discrezionali (considerati nella tavola 5 per la decisione circa la politica di
prevenzione) quelli obbligatori. Ci si riferisce in particolare ai costi obbligatori delle assicurazioni
obbligatorie INAIL contro gli infortuni, delle messe a norma cogenti, dell’informazione minima
dovuta ai lavoratori (il costo delle riunioni periodiche e del materiale informativo),
dell’addestramento e della formazione dei lavoratori obbligatori.
Nell’ ambito della politica a rischio zero il budget della sicurezza non considera i costi sociali in
sede preventiva, ma solo a consuntivo, poiché l’impresa non può pianificare consapevolmente
situazioni di inadempienza circa la sicurezza..
La tavola 6 indica sinteticamente i costi da utilizzare ai fini della definizione del budget della
sicurezza, evidenziando i momenti del preventivo, degli scostamenti e del consuntivo.

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Tavola 7 I costi per la programmazione e il controllo (il budget) della sicurezza


COSTI PREVENTIVI COSTI CONSUNTIVI SCOSTAMENTI TRA
DISCREZIONALI DISCREZIONALI PREVENTIVO E
CONSUNTIVO
Igiene e malattie professionali de Igiene e malattie professionali de
l’ambiente di lavoro l’ambiente di lavoro
Infortuni Infortuni
rischi psico-sociali rischi psico-sociali
(stress, mobbing, burn-out) (stress, mobbing, burn-out)
Inquinamento ambientale Inquinamento ambientale
Pericolosità del prodotto o del Pericolosità del prodotto o del
servizio servizio
Modello/sistema di Modello/sistema di
Organizzazione della Organizzazione della
prevenzione prevenzione
COSTI PREVENTIVI COSTI CONSUNTIVI
OBBLIGATORI OBBLIGATORI
Igiene e malattie professionali de Igiene e malattie professionali de
l’ambiente di lavoro l’ambiente di lavoro
Infortuni Infortuni
rischi psico-sociali rischi psico-sociali
(stress, mobbing, burn-out) (stress, mobbing, burn-out)
Inquinamento ambientale Inquinamento ambientale
Pericolosità del prodotto o del Pericolosità del prodotto o del
servizio servizio
Modello/sistema di Modello/sistema di
Organizzazione della Organizzazione della
prevenzione prevenzione
COSTI TOTALI COSTI TOTALI
PREVENTIVI CONSUNTIVI
Fonte: elaborazione propria

Le voci dei costi totali della tabella 7 costituiscono il budget generale della sicurezza in impresa.
Esso si può articolare a livello di singolo centro di responsabilità riferito ai dirigenti che assegna
loro delle responsabilità economiche in materia di prevenzione. Il budget della sicurezza per il
singolo dirigente consente, attraverso la delega, “l’autonomia di spesa” prevista dall’articolo 16 del
D.Lgs n. 81.
Nella prospettiva contabile si tratta di “ribaltare” gli investimenti in prevenzione dei cinque centri
di costo sui budget dei singoli dirigenti a seconda delle tipologie di rischi che ciascuno di essi è
tenuto a presidiare. In questo modo si fornisce al Dirigente lo strumento per assolvere
concretamente i suoi obblighi in materia di sicurezza definiti nell’articolo 18 del D.Lgs n. 81.

7. La metodologia SHIELD: i costi totali della sicurezza e il bilancio sociale.


SHIELD consente a consuntivo anche di calcolare facilmente i costi totali effettivi della sicurezza
incorsi dall’impresa nell’esercizio. Si tratta infatti di sommare ai costi totali a consuntivo del
budget della sicurezza (composti dai costi di prevenzione discrezionali e obbligatori a consuntivo) i

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costi sociali effettivi sostenuti dall’impresa a consuntivo. Le tavole 8 e 9 riportano i costi totali
nella loro composizione sintetica e analitica.

Tavola 8 I costi totali a consuntivo (ex post a fine esercizio) della siciuezza
Igiene e Infortuni rischi psico- Inquinamento Pericolosità Modello/sistema di
malattie sociali ambientale del prodotto o Organizzazione
professionali (stress, del servizio della prevenzione
de l’ambiente mobbing,
di lavoro burn-out)
Costi di Costi di Costi di Costi di Costi di Costi di
prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione
discrezionali discrezionali discrezionali discrezionali discrezionali discrezionali
+ + + + + +
Costi di Costi di Costi di Costi di Costi di Costi di
prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione
obbligatori obbligatori obbligatori obbligatori obbligatori obbligatori
+ + + + + +
Costi sociali Costi sociali Costi sociali Costi sociali di Costi sociali Costi sociali di
di di di risarcimento di risarcimento danni
risarcimento risarcimento risarcimento danni risarcimento
danni danni danni danni
= = = = = =
Costi totali Costi totali Costi totali Costi totali Costi totali Costi totali
della della della della sicurezza della dell’organizzazione
sicurezza sicurezza del sicurezza del dell’ambiente sicurezza del della sicurezza
ambiente di benessere benessere naturale prodotto e
lavoro fisico mentale e servizio
sociale
Fonte elaborazione: propria

Nella tavola 9 sono riportate analiticamente tutte le voci del budget della sicurezza a consuntivo.

Tavola 9 I costi totali analitici della sicurezza di esercizio.


Igiene e Infortuni rischi psico-sociali Inquinamento Pericolosità Modello di
malattie (stress, mobbing, ambientale del prodotto Organizzazione
professionali burn-out) o servizio prevenzione
Costi di Costi di Costi di Costi di Costi di Costi di
prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione
discrezionali discrezionali discrezionali discrezionali discrezionali discrezioali
Immobili e Impianti Costi di Impianti di Ricerca interna Immobili dedicatì
ambienti di (elettrico, progettazione e di smaltimento e di e sul cliente, (quota
lavoro, messa a antincendio), erogazione di abbattimento, HACCP (costi ammortamento
norma (quota messa a norma ricerche e di indagini messa a norma, servizi interni uffici Servizio
ammortamento) (quota sul benessere (quota e esterni) SPPP) e messa a
ammortamento) (questionari, ecc) ammortamento) norma
Manutenzione Manutenzione Costi di diagnosi Manutenzione Manutenzione Manutenzione attr.
impianti interna impianti interna dello stati di impianti interna attr.nterna interna (costo)
(costo) (costo) benessere (costo) (costo )
Manutenzione manutenzione Costi di formazione Manutenzione Manutenzione Manutenzione attr.
impianti esterna impianti Interna alla prevenzione dei impianti interna attr. interna interna (costo
(costo servizio) (costo servizio) rischi psico-sociali (costo servizio) (costo serviz) servizio)

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DPI, Dispositivi DPI, Dispositivi Costi di modifica DPI, Dispositivi DPI, DPI, Dispositivi
protezione protezione dell’organizzazione protezione Dispositivi protezione
individuale individuale del lavoro individuale protezione individuale (costo
(costo acquisto) (costo acquisto), (costo acquisto) individuale acquisto)
pronto soccorso (costo
(costo) acquisto)
Informazione su Informazione su Costi di terapie Informazione su Informazione Informazione su
rischi specifici rischi specifici farmacologie e rischi specifici su rischi rischi specifici
(costo materiali (costo materiali psico-.terapeutiche (costo materiali specifici (costo (costo materiali e
e sedute) e incontri) e incontri) materiali e incontri)
incontri)
Corsi di Corsi di Corsi di Corsi di Corsi di
formazione formazione formazione formazione formazione (costo
(costo servizio (costo servizio (costo servizio (costo servizio servizio esterno)
esterno) esterno) esterno) esterno)
Assicurazione Assicurazione Assicurazione Assicurazione Assicurazione
RCT RCO RCT RCO incendio NH RC prodotti o tutela legale
(premio) (costo) (premio) rischi vs i (premio)
clienti(premio)
Medico Esercitazione Esercitazione Messa in Costi generali di
competente squadra (costo esercizio) sicurezza punti funzionamento
visite di antincendio e vendita (costi (telefoni, software,
controllo (costi) evacuazione di acquisto e ecc) (costo
(costi) manutenzione) esercizio)
Resi per Costo del lavoro
difettosità di ruoli dedicati
produzione (RSPP, ASPP,
(costo Controllo qualità)
sostituzione) (costo servizio
esterno)
Consulenza Consulenze Consulenze Consulenze Consulenze Consulenze e
(OCRA) (costo (costo servizio psicologiche, (rumore, lux, (costo servizio eventuale costo
servizio esterno) mediche, ecc) (costo di esterno) certificazioni
esterno) organizzative (costo servizio (costo servizio
servizio esterno) esterno) esterno)
Costi di Costi di Costi di Costi di Costi di Costi di
prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione
obbligatori obbligatori obbligatori obbligatori obbligatori obbligatori
Costi Costo Costi di Costi redazione
assicurazione addestramento e controllo documento
obbligatoria manutenzione qualità valutazione
INAIL (al netto squadre obbligatori rischi
sconti) antincendio
Costi di Costi di
informazione, consultazione
addestramento RLS (riunioni
e formazione periodiche, ecc)
obbligatori
Costo
addestramento
e manutenzione
squadre
antincendio
Costi messa a Costi messa a Costi messa a Costi messa a Costi messa a
norma non norma non norma non norma non norma non
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conformità conformità conformità conformità conformità
Costi per Costi per Costi per arresto Costi per Costi per arresto
arresto arresto produzione (lavoro, arresto produzione
produzione produzione penali, energia,ecc) produzione (lavoro, penali,
(lavoro, penali, (lavoro, penali, (lavoro, energia,ecc)
energia,ecc) energia,ecc) penali,
energia,ecc)
Costi sociali di Costi sociali di Costi sociali di Costi sociali di Costi sociali Costi sociali di
risarcimento risarcimento risarcimento risarcimento di risarcimento
danni danni danni danni risarcimento danni
danni
Costo Costo per Costi processuali e Multe AUSL, Risarcimento Costi da
riconoscimento infortuni, di welfare risarcimento danni a clienti responsabilità
malattie processi, danni a terzi, amministrativa
professionali e incendio ecc D.Lgs 231
ambiente non a requisizioni,
norma ecc.)
Fonte: elaborazione propria

I costi totali della sicurezza riportati nella tavola 9 sono composti da costi diretti (salvo le eccezioni
dei costi di arresto della produzione o della messa a norma cogente che possono contenere quote di
costi comuni, comunque minoritarie). Essi possono quindi essere utilizzati utilmente dalla
Direzione aziendale per approfondire le implicazioni economiche della sicurezza. Ad esempio
potrebbe essere calcolata l’incidenza dei costi della sicurezza sul fatturato, il costo delle giornate
“perse” per assenza dal lavoro a causa delle malattie e degli infortuni, e così via, arricchendo gli
indicatori per la valutazione dell’efficienza della politica di sicurezza messa in atto dal management

Si ritiene utile soffermarsi sul costi obbligatori assicurativi per due motivi:
• essi stanno subendo un’ evoluzione nella loro composizione, la quale riflette la nuova missione
affidata all’INAIL (non solo ente assicuratore, ma anche promotore della prevenzione);
• i costi totali assicurativi per le modalità di calcolo subiscono aumenti o diminuzioni (le c.d.
oscillazioni). L’oscillazione per l’andamento infortunistico consiste in un aumento o
diminuzione (fino al +- 30%) del tasso medio nazionale di premio assicurativo (il c.d tasso
applicato di premio) a seconda l’andamento infortunistico aziendale sia maggiore o minore di
quello nazionale di settore. L’oscillazione per prevenzione introdotta nel 2000 consiste in uno
sconto (il 5% per le imprese con più di 500 lavoratori e il 10% per quello con meno di 500
lavoratori) che riduce ulteriormente il premio applicabile alle singole imprese che eseguono
interventi per il miglioramento delle considzioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro in
ottemperanza al D.Lgs n.81. Il definitiva ciò significa una potenziale oscillazione del + o –
40% del premio per le imprese medio-piccole (con meno di 500 lavoratori (si veda il portale
dell’INAIL).

Un ulteriore utilizzo dei costi totali della sicurezza riguarda il bilancio sociale. La metodologia
SHIELD consente alla Direzione aziendale di disporre di tutti i dati quali-quantitativi per redarre
un articolato bilancio sociale che comunichi agli stakeholder interni ed esterni la politica di
prevenzione dell’impresa ed i risultati raggiunti in modo innovativo rispetto alla prassi esistente.
Nei bilanci sociali delle società la politica della sicurezza risulta pressoché assente, anche per
l’assenza di un’organica comunicazione basata su dati fattuali. SHIELD è in grado di contribuire a

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colmare la lacuna denunciata, perché offre informazioni complete e trasparenti circa la politica di
sicurezza adottata ed i risultati conseguiti.

8. La metodologia SHIELD: considerazioni riassuntive.


La metodologia SHIELD consente di presidiare un’area gestionale attualmente sguarnita sia nella
letteratura, sia nella pratica empirica, ovvero il calcolo dei costi relativi alla sicurezza nella
prospettiva della Direzione aziendale.
Ad avvalorare l’affermazione è la documentazione della Agenzia europea per la sicurezza suil
lavoro (European Agency for Safety and Health at Work), la quale privilegia il calcolo dei costi
socio-economici, esterni all’impresa, e limitatamente agli infortuni (Mossink & de Greef, 2002).
Circa i costi interni utilizza tecniche quali l’analisi costi benefici e i flussi scontati che presentano
diversi limiti circa le ipotesi di calcolo per il loro utilizzo nella presa delle decisioni da parte della
Direzione aziendale.
SHIELD fonda la sua originalità e la sua praticità di applicazione sul concetto dei costi sociali, che
consente di affrontare e valutare il problema chiave per la Direzione aziendale: quanto e come
investire nella prevenzione. In sintesi i vantaggi che SHIELD possono così riassumersi:

• il metodo si fonda sull’analisi dei costi che si sono formati in scambi monetari e che quindi sono
o saranno rilevati nel sistema contabile. I valori che SHIELD tratta sono quindi costi “certi”
per l’impresa, pienamente attendibili;
• la riclassificazione dei costi presenta un modestissimo costo di elaborazione perché si affianca
ed integra (e quindi non modifica) il sistema di contabilità generale presente in impresa;
• la strumentazione offerta (le varie tabelle dei costi riclassificati) consente di utilizzare gli stessi
dati di costo variamente combinati per tre tipi di decisioni aziendali distinte: la politica di
sicurezza; la programmazione e il controllo economico della sua realizzazione operativa; la
redazione del Bilancio sociale. In sostanza con lo stesso strumento, SHIELD, è possibile gestire
tre decisione e attività distinte, conseguendo così rilevanti economie di scopo amministrativo;
• i costi rilevati con SHIELD possono utilmente essere riferiti ai dati fisico-tecnici (giornate
perse, ore di formazione, ecc) in modo da sviluppar ulteriori indici di costo e di produttività
della sicurezza, in modo da apprezzare il suo peso e contributo nell’economia complessiva
dell’impresa;
• l’applicazione di SHIELD è fattibile nelle imprese di tutte le dimensioni, grandi e medio-
piccole;
• l’utilizzo di SHIELD consentirà ai Responsabili del Servizio di Prevenzione e di Protezione
(RSPP) di aumentare il loro bagaglio professionale perché coprirà un’area che attualmente non è
da essi presidiata, ovvero la gestione economica della prevenzione dei rischi non di mercato.

9 L’applicazione empirica di SHIELD.


Nell’ambito del progetto di ricerca si sono considerate quattro imprese operanti in altrettanti settori
della trasformazione agro-industriale e precisamente:
• lattiero caseario, Latteria di San Giovanni della Fossa Cooperativa Agricola, Reggio Emilia;
• enologico, Cantina Sociale Cooperativa di San Martino in Rio S.C.A, Reggio Emilia;
• aceto industriale, Monari&Federzoni S.p.A., Modena;
• lavorazione carni, Castelfrigo S.r.l, Castelnuovo Rangone, Modena.

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Le imprese che hanno aderito al progetto rientrano sia per il numero, sia per i settori richiamati in
quanto stabilito dalla Convenzione (art.1, punto 2, lettera A) “selezione di quattro imprese, una per
ciascuna dei quattro settori di trasformazione e vendita del progetto”), sia per quanto specificato
nella proposta di collaborazione di CIPRAL del 9/06/2008:
a pag 1: “La Committenza ha precisato a chi scrive i settori prescelti (all’interno dei quali saranno
contattate le imprese per verificare la loro adesione al progetto), precisamente:
- il settore di trasformazione delle carni;
- il settore di trasformazioni lattiero-caseario;
- il settore di trasformazione enologico”;
e a pagina 2: “Rispetto alle indicazioni del Committente, lo scrivente propone di inserire tra i
settori di trasformazione, anche quello degli acetifici (D1587, 84 imprese di cui 73, pari al 87%,
nelle province di Modena e Reggio ) in particolare quelli industriali, per tre motivi:
 la tipicità del prodotto nelle due province di Modena e Reggio Emilia;
 il marcato processo industriale;
 la presenza di protocolli di qualità”.

Le imprese che hanno aderito al progetto sono di piccole e medie dimensioni, ovvero con più di
10 addetti e con meno di 50 addetti. (per tre imprese rispettivamente 12, 16, 38 persone). Fa
L’impresa Castelfrigo costituisce un’eccezione perché conta un organico di 100 persone. Il settore
specifico della lavorazione delle carni suine è caratterizzato da un’alta intensità di lavoro, dalla
presenza di micro imprese, da situazioni di lavoro irregolare che hanno impedito di rispettare il
vincolo dimensionale stabilito e che hanno fatto propendere per la scelta dell’impresa in questione.
Le quattro imprese sono caratterizzate da un marcato processo industriale, dalla volontà politica
della proprietà e della Direzione aziendale di dotarsi di un’organizzazione della sicurezza che
consenta di osservare la normativa, di adottare protocolli di qualità certificati, (nel caso specifico le
linee guida ISO), incluso il sistema di autocontrollo HACCP (Hazard Analysis and Critical
Control Points) al fine di stimare pericoli, valutare i rischi e stabilire misure di controllo per
prevenire l'insorgere di problemi igienici e sanitari.

Le imprese aderenti al progetto differiscono tra loro sia per la loro natura istituzionale (due sono
società cooperative e due sono società di capitale) e per l’ubicazione (due sono localizzate nella
provincia di Reggio Emilia e due nella provincia di Modena).

I risultati dell’applicazione empirica di SHIELD sono riportati e valutati di seguito in base ai


seguenti criteri: facilità ed economicità di utilizzo della metodologia e dello strumento; utilità per la
presa di decisioni di prevenzione dei rischi non di mercato da parte dell’Alta Direzione.
Circa la facilità e l’economicità di utilizzo della metodologia SHIELD tutte le imprese non hanno
trovato né difficoltà tecniche, né costi particolari nel reperimento dei dati contabili e nella loro
riclassificazione. A conferma della facilità di uso di SHIELD, tre su quattro imprese hanno
riportato i dati sulla tavola inviata, con piccole modifiche; una impresa, stante l’esiguità dei dati
rilevati e disponibili, li ha inviati in forma libera.
Circa l’utilità derivante dalla disponibilità dei dati ai fini delle decisioni manageriali in materia di
prevenzione dei rischi, le risposte avute sono, oltre che positive, significative.
Ditta Monari e Federzoni.
Il Direttore di stabilimento sta vagliando l’utilizzo stabile ed istituzionalizzato della metodologia
SHIELD. Nel mentre ha riportato ai ricercatori il seguente evento. La riclassificazione dei costi
secondo la metodologia SHIELD, ha attirato la Sua attenzione sull’elevato importo del premio
assicurativo RC verso i clienti circa l’uso dei prodotto. (in SHIELD il costo di questa assicurazione
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figura tra i costi di prevenzione della pericolosità del prodotto) e soprattutto sull’elevato valore di
franchigia che esponeva l’impresa all’eventuale risarcimento diretto. Nel corso della
riclassificazione alla ditta giungeva la richiesta di risarcimento danno per 500 €uro da parte di un
cliente americano che si era tagliato un dito nell’aprire la confezione. La concomitanza dei due
eventi ha aiutato il Direttore a rivedere le condizioni contrattuali con la società assicuratrice,
ottenendo sia la diminuzione del valore della franchigia sia del premio alla luce del’analisi
dell’andamento dei rischi in questione.
Cantina sociale cooperativa di San Martino in Rio
L’enologo ha deciso di inserire i costi ottenuti con SHIELD nel manuale della qualità, ottenendo
ulteriori economie di scopo di tipo amministrativo.
Ditta Castelfrigo
La titolare dell’azienda, valutata l’utilità del plus informativo fornito da SHIELD ha deciso di
procedere alla modifica del piano dei conti per inserire i costi relativi alla sicurezza nelle poste
previste da SHIELD, in modo da ottenere immediatamente la riclassificazione corretta dei costi di
prevenzione e dei costi sociali, ai fini delle decisioni in materia di prevenzione e di controllo dei
rischi.
Latteria di S. Giovanni della Fossa.
L’analisi dei dati, pur nella loro esiguità, ha attirato l’attenzione del casaro sulla carenza di
investimenti nella prevenzione dei rischi riguardanti l’igiene del lavoro.
.
L’analisi dei dati forniti dalle quattro imprese consente di formulare alcune osservazioni in materia
di politica della prevenzione dei rischi. Si è già sottolineato come le interviste e la raccolta dei dati
sull’organizzazione delle imprese abbia messo in luce l’esistenza di sistemi di gestione che, sul
piano formale, rispondono ai requisiti ed agli obblighi della normativa: in particolare ci si riferisce
alla redazione e disponibilità del documento di valutazione dei rischi, all’organizzazione della
sicurezza, all’assolvimento di obblighi specifici, ad esempio la dotazione di dispositivi individuali
di protezione, l’effettuazione delle visite mediche, ecc.

L’applicazione di SHIELD consente di quantificare l’impegno ed i risultati delle politiche di


prevenzione sotto il profilo economico, come si può notare dalla tavola 6 che riassume i costi di
prevenzione e quelli sociali so0sternuti da ciascuna impresa nell’esercizio 2009.

Tavola 6 La dimensione economica della politica di prevenzione nelle quattro imprese nell’esercizio
2009
Impresa Costi di Costi sociali Costi complessivi % costi sociali su
prevenzione costi complessivi
Castelfrigo € 179.297,12 € 225,00 € 179.522,12 0,12%
Cantina Sociale di € 106.404,04 € 0,00 € 106.404,04 0,00
S.Martino in Rio
Latteria di S. Giovanni € 7.874,00 € 0,00 € 7.874,00 0,00
della Fossa
Monari& Federzoni € 56.740,00 € 552,00 € 57.262,00 0,91%
Fonte: elaborazione propria.

Come si può notare la politica di prevenzione messa in atto dalle quattro imprese risulta efficace in termini
di costi sociali e conferma, pur nella limitatezza del campione, la fattibilità di assumere come assunto di
politica di prevenzione l’obiettivo del rischio zero.
Il diverso ammontare degli investimenti, riflesso dai costi di prevenzione dell’esercizio, si spiega, oltre che
dall’impegno specifico del management, anche dalla difforme complessità gestionale e dalle fonti di rischio
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latenti insite in ciascuno degli specifici settori delle attività economiche dove operano le quattro imprese (si
rimanda al documento sui casi aziendali). Ad esempio la società Castelfrigo, (contrariamente alle altre
imprese dove la trasformazione del prodotto è di processo) presenta un’attività intrinsecamente rischiosa (il
taglio) e include al suo interno anche la logistica dei trasporti, presentando quindi oggettivamente i rischi
maggiori.
L’analisi degli allegati dove sono riportate le singole applicazioni, offre anche la composizione degli
investimenti, che, a loro volta, riflettono la prevenzione delle fonti di rischio peculiari di ciascuna azienda.
Per la società Castelfrigo la prevenzione dei rischi di sicurezza del lavoro (infortuni), dell’ambiente naturale
e del prodotto richiede un’ammontare quasi simile di investimenti. Le restanti imprese concentrano gli
investimenti su un rischio specifico: la sicurezza dell’ambiente di lavoro (la Latteria S. Giovanni), la
sicurezza dell’ambiente dilavoro (la Cantina sociale cooperativa), la sicurezza del prodotto (l’acetificio
Monari&Federzoni)
10. Bibliografia
Deming W.E., Out of the crisis, MIT Press, 1986 (trad. it., L’impresa di qualità, Petrini, Torino, 1989)
Elsner W, Frigato P., Ramazzotti P., Social Costs and Public Action in Modern Capitalism, Routledge,
2006
Golzio L, Economia e organizzazione della sicurezza, Giuffré, Milano 1986
Golzio L., La politica di prevenzione e gli assetti organizzativi, in Frey M. (a cura di), Sicurezza del lavoro e
trasformazioni organizzative, Egea, Milano, 1996
Grandori A., Organizzazione e comportamento economico, Il Mulino, Bologna, 1999
Hinna L., Come gestire la responsabilità sociale dell’impresa,. Manuale pratico operativo. Processi,
strumenti e modelli. La redazione del Bilancio sociale. Il Sole24ore, 2005.
Hongren C.T. – Foster G. – Dadar S.M. – Contabilità per la direzione, Isedi, Torino, 1998
K.W.Kapp, The Social Costs of Business Enterprises, Spokesman, 1978
Lowrance W., Of Acceptalble Risk, Kaufman, Los Altos, 1976
INAIL, www.inail.it
Mossink J – de Greef M, Inventory of socioeconomic costs of work accidents, European Agency for Safety
and Health at Work, 2002.
S.D. Sagan, The Limits of Safety, Princeton University Press, Princeton, 1993
Viviani M., Il coinvolgimento degli stakeholder nelle organizzazioni socialmente responsabili. Maggioli,
2006

Modena
15 Marzo 2010.
Luigi Golzio

NB: Gli allegati rappresentano la compilazione del modulo SHIELD da parte delle imprese.
Nell’applicazione empirica si sono considerati unitamente gli infortuni e i rischi psico-sociali per
l’assenza o la frammentarietà di questi ultimi.

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11.ALLEGATI

ALLEGATO 1. L’applicazione di SHIELD presso la società Castelfrigo S.r.l. Esercizio 2009.


Elaborazione dei costi di prevenzione e dei costi sociali
Igiene e malattie Infortuni e rischi Inquinamento Pericolosità del Modello di
professionali de psico-sociali ambientale prodotto o del Organizzazione e
l’ambiente lavoro servizio gestione
Costi di Costi di Costi di Costi di Costi di
prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione
€. 20.084,00 €. 39.513,25 €. 41.307,67 €. 45.835,00 €. 32.557,20
• Impianti • Impianti Impianti di • Impianti • Immobilizzazi
ammortamento elettrico, smaltimento e di (quota di oni dedicate
antincendio abbattimento quota ammortamento) (quota
(quota di di ammortamento ammortamento
ammortamento uffici)
(€. 367.463,32) €. 5.000,00 €. 2.000,00 €. 7.488,00
• Impianti • Impianti Impianti di • Impianti • Impianti
Costi di elettrico, smaltimento e di manutenzione manutenzione
manutenzione antincendio abbattimento interna interna
interna manutenzione manutenzione
interna interna
€. 25.000,00 €. 5.000,00 €. 10.000,00
• Impianti • Impianti • Impianti di • Impianti • Impianti
Costi di elettrico, smaltimento e manutenzione manutenzione
manutenzione antincendio abbattimento esterna esterna
esterna manutenzione €. 7.500,00
esterna • verifica
periodica nasi
ammoniaca e
antincendio
manutenzione
esterna
€. 3.039,65 €. 3.600,00 €. 0,00
• Messa a norma Messa a norma Messa a norma Messa a norma Messa a norma
per rumore,
vibrazioni,
bonifiche ecc.
€. 0,00 €. 0,00 €. 0,00 €. 0,00 € .0,00
• Informazione • Informazione • Informazione Informazione su Informazione su
su rischi su rischi su rischi rischi specifici rischi specifici
specifici (costo specifici (costo specifici (costo (costo materiali e (costo materiali e
materiali e materiali e materiali e sedute) sedute)
sedute) sedute) sedute)
€. 0,00 €. 0,00 €. 0,00 €. 0,00 €. 0,00
• Consulenze • Consulenze • Consulenze • Consulenze • Consulenze
(costo di (costo di (costo di (costo di (costo di
acquisto - acquisto acquisto) acquisto acquisto
OCRA RUMORE €. 3.500,00
ESTERNO
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€. 3.300,00 • Certificazione
NH3 €. 4.694,20
€. 6.000,00 €. 0,00 €. 5.875,20 €. 2.500,00
• Corsi di • Corsi di • Corsi di • Corsi di • Corsi di
formazione formazione formazione formazione formazione
(costo giornata (costo giornata (costo giornata (costo giornata (costo giornata
uomo) uomo) uomo) uomo) uomo)
€. 1.875,00 €. 1.875,00 €. 1.875,00 €. 1.875,00 €. 1.875,00
• Assicurazione • Assicurazione • Assicurazione • Assicurazione • Assicurazione
RCT RCO RCT RCO incendio RC prodotti o TUTELA
€ 13.007,00 rischi verso i LEGALE
• Assicurazione clienti
NH3
€. 7.009,00 €. 7.009,00 €. 13.007,00 €. 7.335,00 €. 0,00
• Analisi di • Analisi di • Analisi di • Analisi di • Analisi di
laboratorio laboratorio laboratorio laboratorio laboratorio
esterno esterno esterno esterno esterno
€. 1.734,47
€ 1.200,00 €. 0,00 €. 1.916,00 €. 14.000,00 €. 0,00
• Dispositivi di • Pronto • • Ricerca interna e • Costo del
protezione soccorso sul cliente (costi lavoro ruoli
individuale di esercizio e di dedicati
(acquisto) acquisto) (RSPP, ASPP,
€. 2.500,00 €. 589,60 HACCP Controllo
€. 10.000,00 qualità)
€. 15.000,00
• Medico • Esercitazioni • • Resi per
competente squadre difettosità di
(costo) antincendio e produzione
Visite di controllo piani di
evacuazione • Resi per
(costo di difettosità di
esercizio) progettazione
€. 1.500,00 €. 2.000,00
Costi sociali Costi sociali Costi sociali Costi sociali Costi sociali
risarcimento risarcimento risarcimento risarcimento danni risarcimento
danni danni danni danni

(costo (costo infortuni, (multe AUSL, (risarcimento danni Costi sociali (costi
riconoscimento processo, incendio risarcimento danni a clienti) da responsabilità
malattie ecc.) a terzi, ecc) amministrativa
professionali e D.Lgs 231)
ambiente non a
norma)
€. 0,00 €. 225,00 €. 0,00 €. 0,00 €. 0,00
Note della ditta:
Caselle sfondo blu: non possibile evidenziare il dato specifico dei impianti coinvolti, ma solo i
costi per la prevenzione si sono sostenuti.
Caselle evidenziate in rosso (resi per difettosità di produzione e di progettazione): dato contabile
non rilevato e non gestito.
Caselle evidenziate in grassetto: dato rilevato e riclassificato.
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Le caselle che riportano il valore zero (0) indicano l’assenza dei costi relativi per il 2009.
Note del ricercatore
Casella evidenziata in giallo (quota di ammortamento costi di impianto elettrico e antincendio): il
dato costituisce l’investimento complessivo e non è stata rilevato il costo di prevenzione.
Il costo complessivo della formazione è stato suddiviso in quote uguali tra tutte le categorie di
rischio perché i corsi hanno contenuti integrati di tutti i rischi aziendali.
Il costo complessivo dei dispositivi di protezione individuali include anche il costo degli indumenti
perché il dato specifico non è rilevabile e disponibile in modo distinto.
I costi delle analisi di laboratorio si riferiscono ad analisi per la presenza di alcool e droga e per la
verifica del rischio biologico (colonna 4)

ALLEGATO 2. L’applicazione di SHIELD presso la società Latteria di S. Giovanni della


Fossa. Esercizio 2009. Elaborazione dei l costi di prevenzione e costi sociali

Igiene e malattie Infortuni e Inquinamento Pericolosità del Modello/sistema di


professionali de rischi psico- ambientale prodotto o del Organizzazione
l’ambiente di sociali servizio della prevenzione
lavoro
Costi di Costi di Costi di Costi di Costi di
prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione
€ 4.667,00 €. 3.240,00
DPI, Dispositivi
protezione
individuale
€. 3.240,00
Medico
competente e
visite di controllo
€. 1427,00
Consulenza Consulenze Consulenze Consulenze Consulenza D.Lgs
(OCRA) (rumore, lux, 81 (DVR)
ecc) €. 3.207,00
Costi sociali di Costi sociali di Costi sociali di Costi sociali di Costi sociali di
risarcimento risarcimento risarcimento risarcimento risarcimento danni
danni danni danni danni
Costo Costo per Multe AUSL, Risarcimento Costi da
riconoscimento infortuni, risarcimento danni a clienti responsabilità
malattie processi, danni a terzi, ecc amministrativa
professionali e incendio D.Lgs 231
ambiente non a requisizioni, ecc.)
norma
Fonte: elaborazione originale

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ALLEGATO3. L’applicazione di SHIELD presso la società Cantina Sociale Cooperativa di San


Martino in Rio. Esercizio 2009. Elaborazione dei l costi di prevenzione e costi sociali

Igiene e malattie Infortuni e rischi Inquinamento Pericolosità del Modello di


professionali de psico-sociali ambientale prodotto o del Organizzazione e
l’ambiente lavoro servizio gestione
Costi di Costi di Costi di Costi di Costi di
prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione € 0 prevenzione
€. 2. 711,18 €. 16.884,9 €. 56.493,81 €. 30.314,15
• Dispositivi di • Impianti Impianti di • Ricerca • Immobilizzazio
protezione (elettrico, smaltimento e di interna e sul ni dedicate
individuale antincendio) abbattimento cliente (costi (quota
(acquisto) (quota (costo di esercizio e ammortamento
ammortamento smaltimenti) di acquisto) uffici)
€. 221,00 • manutenzione
€. 16.413.4 €. 56.493,81
• Informazione su • Informazione • Informazione • Messa in • Costi generali
rischi specifici su rischi su rischi sicurezza punti di
(costo materiali specifici (costo specifici di vendita funzionamento
e sedute) materiali e (costo (costi di (telefoni,
sedute) materiali e acquisto e software, ecc)
sedute) manutenzione) €. 25.837,21
• Corsi di • Corsi di • Corsi di • Resi per • Costo del lavoro
formazione formazione formazione difettosità di ruoli dedicati
(costo giornata (costo giornata (costo giornata produzione RSPP: €. 1170,00
uomo) uomo) media uomo) CQ: € .1.896,00
€ 321,50
• Medico • Consulenze • Consulenze • Resi per • Consulenze e
competente (costo di (costo di difettosità di eventuale costo
(costo) acquisto acquisto progettazione certificazioni
Visite di controllo € 1.410,94
€. 2.490,18
• Messa a norma • Pronto Assicurazione
per rumore, soccorso incendi
vibrazioni, €. 15.417,00
bonifiche ecc. €. 150,00
(quota
ammortamento)
• Esercitazioni R.C. per
squadre Presidente
antincendio e €.1.109,00
piani di CDA, €. 350,00
evacuazione Impiegati€. 630,00
(costo di
esercizio)
Costi sociali Costi sociali Costi sociali Costi sociali Costi sociali
risarcimento danni risarcimento risarcimento risarcimento risarcimento danni
danni danni danni
Costi sociali Costi sociali Costi sociali Costi sociali Costi sociali (costi
(riconoscimento (costo infortuni, (multe AUSL, (risarcimento da responsabilità
Segreteria Amministrativa: 26 Segreteria Organizzativa:
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malattie processo, incendio risarcimento danni danni a clienti) amministrativa
professionali) ecc.) a terzi, ecc) D.Lgs 231)
€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00
Fonte: elaborazione originale

ALLEGATO 4. L’applicazione di SHIELD presso la società Monari & Federzoni S.pA.


Esercizio 2009. Elaborazione dei costi di prevenzione e costi sociali
Igiene e malattie Infortuni e rischi Inquinamento Pericolosità del Modello
professionali psico-sociali ambientale prodotto/ servizio Organizzazione
della prevenzione
Costi di Costi di Costi di Costi di Costi di prevenzione
prevenzione prevenzione prevenzione prevenzione
€ 13.511,00 € 13.578,00 € 0,00 € 36.274,00 € 6.875,00
Immobili e ambienti di Impianti (elettrico, Impianti di Ricerca interna e sul Immobili dedicatì
lavoro, messa a norma) antincendio), messa smaltimento e di cliente, HACCP. (quota ammortamento
a norma (quota di abbattimento, messa € 20.149,00 uffici Servizio SPPP)
ammortamento) a norma, € 300,00
€ 8.086,00
Manutenzione imp. manutenzione imp. Manutenzione imp. Manutenzione attr. Manutenzione attr.
Interna Interna Interna Interna Interna
Manutenzione imp. manutenzione imp. Manutenzione imp. Manutenzione attr. Manutenzione attr.
esterna Interna Interna Interna Interna
DPI, Dispositivi Pronto soccorso DPI, Dispositivi DPI, Dispositivi DPI, Dispositivi
protezione individuale (costo esercizio) protezione protezione protezione individuale (
€ 2936,00 € 184,00 individuale individuale
Informazione su rischi Informazione su Informazione su Informazione su Informazione su rischi
specifici rischi specifici rischi specifici rischi specifici specifici
Corsi di formazione Corsi di formazione Corsi di formazione Corsi di formazione Corsi di formazione
€ 1.064,00
Assicurazione RCT Assicurazione RCT Assicurazione Assicurazione RC Assicurazione tutela
RCO RCO incendio NH prodotti o rischi legale
verso i clienti
€ 13.800
Medico competente e Esercitazione Esercitazione Messa in sicurezza Costi generali di
visite di controllo squadra antincendio punti di vendita funzionamento (telefoni,
€. 2.000,00 € 736,00 software, ecc) (costo
esercizio)
€ 175,00
Resi per difettosità Costo del lavoro ruoli
di produzione dedicati (RSPP, ASPP,
€ 2.325,00 Controllo qualità) (costo
esercizio,servizio
esterno) € 4.600,00
Consulenza (OCRA) Consulenze Consulenze (rumore, Consulenze Consulenze e eventuale
lux, ecc) ( costo certificazioni
(costo servizio esterno)
€ 1.800,00
Costi sociali di Costi sociali di Costi sociali di Costi sociali di Costi sociali di
risarcimento danni risarcimento risarcimento risarcimento risarcimento danni
danni danni danni
Costo Costo per Multe AUSL, Risarcimento Costi da
riconoscimento infortuni, processi, risarcimento danni danni a clienti responsabilità
malattie incendio a terzi, ecc amministrativa D.Lgs
professionali requisizioni, ecc.) 231
Segreteria Amministrativa: 27 Segreteria Organizzativa:
c/o Dipartimento di Chimica sito web c/o Dipartimento di Economia Aziendale
via Campi, 183 - 41100 Modena www.cipral.unimore.it via Berengario, 51 - 41100 Modena
tel. 059 205 5075 - fax 059 205 5602 tel. 059 205 6868 - mail: cipral@unimore.it
28
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Centro Interdipartimentale sulla Prevenzione dei Rischi negli Ambienti di Lavoro
€ 552,00

Segreteria Amministrativa: 28 Segreteria Organizzativa:


c/o Dipartimento di Chimica sito web c/o Dipartimento di Economia Aziendale
via Campi, 183 - 41100 Modena www.cipral.unimore.it via Berengario, 51 - 41100 Modena
tel. 059 205 5075 - fax 059 205 5602 tel. 059 205 6868 - mail: cipral@unimore.it

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