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PRECAUZIONI DI ISOLAMENTO IOG 050

IN OSPEDALE Rev. 2 Pag. 1 di 9

Destinatari: Responsabili, Referenti CIO e Referenti per la Qualità di tutte le Unità


Operative del Sistema Qualità.

INDICE
verificare la versione corrente di questo
1. SCOPO ................................................................................................................................
documento in intranet 2
2. CAMPO DI APPLICAZIONE ................................................................................................. 2
3. SIGLE E DEFINIZIONI ......................................................................................................... 2
4. RESPONSABILITA' .............................................................................................................. 2
5. MATERIALI E STRUMENTI ................................................................................................. 2
6. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA' ....................................................................................... 3
6.1 Guida alla lettura del documento.............................................................................. 3
6.2 Precauzioni standard ............................................................................................... 5
6.3 Precauzioni basate sulla trasmissione ..................................................................... 6
6.3.1 Isolamento da contatto (C) .............................................................................. 7
6.3.2 Isolamento respiratorio da goccioline (D) ........................................................ 7
6.3.3 Isolamento respiratorio aereo (A) .................................................................... 7
6.4 Cohorting o isolamento a coorte .............................................................................. 8
6.5 I microrganismi “sentinella” ...................................................................................... 8
7. REGISTRAZIONE E ARCHIVIAZIONE ................................................................................ 9
8. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO .......................................................................................... 9
ALLEGATI........................................................................................................................................ 9
1. Misure di isolamento per infezioni e condizioni selezionate in ordine alfabetico.
2. Schede estese Precauzioni.
2.a) Scheda estesa Precauzioni Standard.
2.b) Scheda estesa Precauzioni da Contatto.
2.c) Scheda estesa Precauzioni per via Aerea.
2.d) Scheda estesa Precauzioni da Goccioline.
3. Dispositivi di Protezione Individuale.
3.a) Come indossare i DPI - Come rimuovere i DPI secondo l’OMS.
3.b) Come indossare i DPI - Come rimuovere i DPI secondo i CDC.
3.c) Indossamento e prova di tenuta dei facciali filtranti.
4. Sindromi cliniche o condizioni che implicano l’applicazione empirica delle precauzioni
basate sulla trasmissione in aggiunta alle precauzioni standard in attesa della conferma
diagnostica.
5. Isolamento protettivo.
6. Glossario
Rev. Descrizione modifiche Data
1 Revisione generale 03/03/2003
2 Revisione generale 25/11/2009
2 Convalidata 13/11/2012
3 Convalida 06/09/2016

Compilazione Sviluppo Verifica Approvazione


Comitato Controllo Infezioni Responsabile CIO Q&A Dir San OSR
R.Mazzuconi
P. Nizzero, M. Moro, A. M. Moro M.P. Garancini
Biancardi Dir San SRT
S.Mazzitelli

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1. SCOPO
Fornire indicazioni, scientificamente provate, utili a prevenire la trasmissione delle infezioni
in ambito sanitario, ed in particolare ospedaliero.

2. CAMPO DI APPLICAZIONE
Queste indicazioni devono essere adottate da tutti gli operatori di tutte le Unità Operative
e/o Servizi durante l’assistenza sanitaria ad ogni paziente.

3. SIGLE E DEFINIZIONI
CIO Comitato Controllo Infezioni Ospedaliere
IO Infezioni Ospedaliere
ICA Infezioni correlate all’assistenza
IOS Infezioni Organizzazioni sanitarie
Per altre sigle e definizioni vedi Glossario (allegato 6)

La classificazione delle raccomandazioni CDC-HICPAC 2007 è così riassumibile:


Categoria IA Fortemente raccomandata per l’implementazione e fortemente supportata
da studi clinici, sperimentali o epidemiologici di buon disegno
Categoria IB Fortemente raccomandata per l’implementazione e supportata da alcuni
studi clinici, sperimentali o epidemiologici e da un forte razionale
Categoria IC Richiesta da normativa
Categoria II Consigliata per l’implementazione e supportata da studi clinici ed
epidemiologici indicativi e da un razionale

4. RESPONSABILITA'
Comitato Controllo Infezioni Ospedaliere Garantisce un aggiornamento continuo
Operatori Sanitari Applicazione delle Raccomandazioni
Primari e Coordinatori Infermieristici, Controllo e verifica che le Raccomandazioni
Referenti CIO siano rispettate in funzione del proprio ruolo

5. MATERIALI E STRUMENTI
Vedi Allegati, punto 9.

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6. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA'

6.1 GUIDA ALLA LETTURA DEL DOCUMENTO

Questo documento è stato elaborato allo scopo di fornire rapidi riferimenti sulle misure di
isolamento, o precauzioni, da applicarsi durante l’assistenza ai pazienti, in riferimento a
patologie che comportano un rischio di trasmissione di microrganismi (rischio infettivo); in
generale la prevenzione delle infezioni ospedaliere (che comprendono quelle acquisite sia
dai malati sia dagli operatori sanitari) non richiede sistemi complicati e raffinati, ma
necessita solo dell’osservanza di regole e precauzioni definite e condivise, sulla base delle
modalità di trasmissione dei microrganismi.

In ospedale le principali modalità di trasmissione dei microrganismi sono:


 per contatto: è la più importante e frequente. Il contatto può essere:
- diretto, da superficie corporea o da liquido biologico a superficie corporea,
- indiretto, attraverso un oggetto contaminato che fa da intermediario (come mani
contaminate che non sono state lavate e guanti che non sono stati cambiati tra un
paziente e l'altro, oppure come strumenti contaminati) tra la fonte e l’ospite;
 per via respiratoria tramite goccioline ("droplet"). Queste (di dimensioni maggiori
rispetto a quelle responsabili della trasmissione per via aerea) sono generate dal
soggetto fonte, ad esempio con la tosse, gli starnuti, o nel corso di procedure come
l'aspirazione delle vie respiratorie, e vengono inalate dall’ospite suscettibile presente a
breve distanza. E' la modalità di trasmissione respiratoria più frequente;
 per via respiratoria aerea, mediante disseminazione respiratoria di particelle molto
piccole contenenti i microrganismi. Queste rimangono sospese nell'aria a lungo,
possono essere largamente disperse e venire inalate dall'ospite suscettibile anche
lontano dal paziente fonte. Questa forma di trasmissione respiratoria ha implicazioni
epidemiologiche gravi, ma è per fortuna limitata a poche forme morbose.

Le precauzioni sono un insieme di norme finalizzate ad evitare la trasmissione dei


microrganismi e dunque delle infezioni. Esse comprendono:
1. precauzioni standard, che sono misure da applicare nel corso dell'assistenza a tutti i
malati, indipendentemente dalla diagnosi di infezione o di presunto stato infettivo;
2. precauzioni addizionali, basate sulle vie di trasmissione, che sono misure da
utilizzare soltanto per i soggetti con accertata o sospetta infezione (anche
colonizzazione per le precauzioni da contatto) da microrganismi patogeni che si
trasmettono per tale via.

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La chiave di lettura del documento è riassumibile nelle seguenti indicazioni:

Primo contatto con il


paziente (ricoverato o
ambulatoriale)
- vedi scheda SP
(sintesi a pag. 4, estesa in all. 2.a)
- vedi scheda corretto uso DPI
Applico le Precauzioni Standard (SP) (indossamento e rimozione in all. 3)
laddove indicati

Verifico se il paziente è affetto da patologia infettiva


(diagnosi nota o sospetta)

Cerco la patologia sull’elenco in all. 1


(in ordine alfabetico)
- vedi corrispondenti schede in all. 2
- vedi scheda corretto uso DPI
(indossamento e rimozione in all. 3)
Aggiungo le misure di laddove indicati
isolamento
appropriate
Mantengo le Sono indicate precauzioni
Precauzioni NO aggiuntive basate sulla SI
Standard trasmissione (A. C. D)
Applico:
- i segnali di allerta all’ingresso della stanza
- i poster sulla rimozione di DPI all’uscita
della stanza (per i pazienti ricoverati)

Se del caso il medico stila la - vedi IOG 103


notifica di Malattia Infettiva

Legenda trasmissione:
A= aerea
C= da contatto
D= droplet (goccioline)

Il documento fa riferimento principalmente alle ultime linee-guida dei CDC americani sulle
“Misure di Isolamento in Ospedale” (vedi punto 8).

In allegato 5 sono riportate anche le indicazioni al cosiddetto “isolamento protettivo”, che


comprendono misure specificamente destinate a pazienti gravemente
immunocompromessi e sono volte a limitare la contaminazione delle infezioni fungine
acquisite per via respiratoria aerea ambientale.

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6.2 PRECAUZIONI STANDARD

RACCOMANDAZIONI PER L’APPLICAZIONE


DELLE PRECAUZIONI STANDARD NELL’ASSISTENZA
DI TUTTI I PAZIENTI IN TUTTE LE STRUTTURE SANITARIE
COMPONENTI RACCOMANDAZIONI
Dopo il contatto con sangue, liquidi biologici, secrezioni, escrezioni,
Igiene delle mani oggetti contaminati da essi, immediatamente dopo la rimozione dei
guanti, tra un paziente e l’altro, …
Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Per il contatto con sangue, liquidi biologici, secrezioni, escrezioni,
o Guanti
oggetti contaminati da essi, mucose e cute non integra.
Durante le procedure e le attività assistenziali in cui si prevede il
o Camice contatto degli indumenti o della cute esposta con sangue, liquidi
biologici, secrezioni, escrezioni.
o Mascherina, protezione Durante le procedure e le attività assistenziali prone a generare
oculare (occhiali), schermo schizzi o spruzzi di sangue, liquidi biologici, secrezioni, in
facciale particolare aspirazione, intubazione endotracheale.
Manipolare in modo da prevenire il trasferimento di microrganismi
Attrezzature assistenziali contaminate ad altre persone e all’ambiente; indossare i guanti se visibilmente
contaminate; effettuare l’igiene delle mani.
Stabilire procedure per la pulizia e la disinfezione regolari delle
Sanificazione ambientale superfici ambientali, in particolare quelle toccate frequentemente
nelle aree assistenziali.
Manipolare in modo da prevenire il trasferimento di microrganismi
Biancheria e teleria
ad altre persone e all’ambiente.
Non reincappucciare, piegare, rompere o manipolare aghi usati; se
il reincappucciamento è necessario, utilizzare esclusivamente la
Taglienti e pungenti tecnica a una mano; utilizzare dispositivi di sicurezza se disponibili;
smaltire i taglienti/pungenti utilizzati negli appositi contenitori
resistenti alla puntura.
Utilizzare boccaglio, pallone (ambu) ed altri dispositivi ventilatori
Rianimazione del paziente per prevenire il contatto con la bocca e le secrezioni respiratorie del
paziente.
Dare priorità alla stanza singola se il paziente è ad alto rischio di
trasmissione, se è probabile che contamini l’ambiente, se non
Ricovero del paziente rispetta le comuni regole dell’igiene, o è ad elevato rischio di
acquisire infezioni o di sviluppare eventi avversi in seguito ad una
infezione.
“Il Galateo Respiratorio”
[Respiratory hygiene/cough etiquette]° Istruire le persone sintomatiche a coprire bocca e naso quando
(contenimento della fonte di secrezioni starnutiscono e/o tossiscono; ad utilizzare fazzoletti di carta e a
respiratorie infette nei pazienti smaltirli in contenitori no-touch; a praticare l’igiene delle mani dopo
sintomatici, ad iniziare dal primo punto loro contaminazione con secrezioni respiratorie; ad indossare una
di accesso, ad es. triage, accettazione mascherina protettiva, se tollerata, e/o mantenere una separazione
nei dipartimenti di emergenza e negli di almeno 1 metro dalle altre persone.
ambulatori/studi medici)

° si veda il poster sul sito CIO sezione moduli.

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6.3 PRECAUZIONI BASATE SULLA TRASMISSIONE

In aggiunta alle precauzioni standard, ulteriori misure di isolamento devono essere


applicate durante l’assistenza ai pazienti nei quali è stata diagnosticata o sospettata una
patologia infettiva che può essere trasmessa:

per contatto* con la cute integra del  isolamento o precauzioni da contatto C


paziente
per via respiratoria aerea  isolamento o precauzioni per via aerea A
per via respiratoria da goccioline  isolamento o precauzioni per goccioline D°

* è bene ricordare che la trasmissione dei microrganismi per contatto con ogni secrezione-
escrezione, con mucose o con cute non integra del paziente è prevenuta dall’applicazione delle
precauzioni standard, che sono l’evoluzione delle precauzioni universali, nate in risposta alla
trasmissione ad operatori sanitari di HIV e di altri patogeni a trasmissione ematica, quali HBV e
HCV.
° “D” da “droplet “ cioè goccioline

Nei successivi sottocapitoli sono riassunte le principali caratteristiche delle precauzioni


aggiuntive basate sulla trasmissione, mentre in allegato 2 sono presentate le
corrispondenti schede estese.

Nella tabella in allegato 1, quando la diagnosi o il sospetto diagnostico sono specifici, è


possibile verificare la necessità di applicare nell’assistenza misure di isolamento
aggiuntivo, tenendo conto che le patologie infettive sono elencate in ordine alfabetico.

In allegato 4 sono presentate alcune sindromi cliniche o condizioni che implicano


l’applicazione empirica delle precauzioni basate sulla trasmissione in aggiunta alle
precauzioni standard in attesa della conferma diagnostica.

Si ricorda infine che, per i pazienti ricoverati, sono disponibili, per ciascuno degli isolamenti
aggiuntivi, segnali di allerta da porsi all’ingresso della stanza di degenza, e poster sulla
rimozione dei DPI da porsi all’uscita; possono essere reperiti nella sezione moduli del sito
CIO.

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6.3.1 Isolamento da contatto (C)


Esempi di patologie che lo richiedono: scabbia, herpes zoster (VZV), infezioni da microrganismi
multifarmacoresistenti - MDRO (vedi 6.5)
Il principio dell’isolamento da contatto è quello di evitare il contatto con la cute integra del paziente
(il contatto con la cute non integra, le mucose ed i liquidi biologici è già insito nelle precauzioni
standard [vedi 6.2]) e con l’ambiente immediatamente circostante il paziente (la cosiddetta unità-
paziente, cioè letto, spondine, comodino, pompa siringa, porta-flebo, …).
Esso comporta l’uso del camice (di regola quello “protettivo”, cioè idrorepellente non sterile) e dei
guanti in caso di contatto con il paziente e/o arredi-attrezzature-materiale potenzialmente
contaminati.
Nell’isolamento da contatto attenzione particolare deve essere prestata all’igiene delle mani, anche
se non sono previste indicazioni aggiuntive rispetto a quelle insite nelle precauzioni standard (vedi
anche LG CIO 008).

6.3.2 Isolamento respiratorio da goccioline (D)


Esempi di patologie che lo richiedono: quasi tutte le infezioni a trasmissione respiratoria, quali ad
esempio meningite meningococcica, influenza, rosolia.
La diffusione respiratoria è limitata allo spazio circostante il paziente ed è correlata alla presenza
del paziente stesso. Avviene attraverso goccioline (droplet) di dimensioni superiori ai 5 μm, che
cadono entro un raggio di 1 metro circa (1-2 metri secondo i CDC 2007) e sono emesse con la
tosse, gli starnuti, il gridare o il parlare ad alta voce.
L’isolamento prevede il posizionamento del paziente ad almeno un metro da altri pazienti e che
nell’assistenza respiratoria ravvicinata gli operatori sanitari indossino un dispositivo di protezione
respiratoria: secondo le indicazioni dei CDC 2007 una mascherina protettiva è sufficiente a
garantire adeguata protezione.

6.3.3 Isolamento respiratorio aereo (A)


Esempi di patologie che lo richiedono: morbillo, varicella (vedi IOG 020), tubercolosi “aperta” (vedi
IOG 019).
La diffusione respiratoria avviene anche a distanza, ed infatti il rischio permane per un tempo*
correlato ai ricambi d’aria nella stanza anche in assenza del paziente. Semplificando avviene
attraverso goccioline di dimensioni inferiori ai 5 μm, che “galleggiano” nell’aria e possono essere
trasportate a distanza.
Questo comporta le necessità di posizionare il paziente in stanza singola e per gli operatori sanitari
di indossare, prima dell’ingresso nella stanza di isolamento, dispositivi di protezione respiratoria
specifici, cioè i facciali filtranti a protezione 2 (FFP2, vedi allegato 3.c).
Occorre anche tenere la porta chiusa, limitare il numero di operatori e persone che accedono alla
stanza, limitare gli spostamenti del paziente e, qualora necessari, facendogli indossare una
mascherina protettiva.

* circa 3 ore in una stanza di degenza ordinaria (che ha 2 ricambi d’aria/ora), meno di mezz’ora in
una sala operatoria (che ha almeno 15 ricambi d'aria/ora).

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6.4 COHORTING O ISOLAMENTO A COORTE

Se il posizionamento in stanza singola rappresenta una necessità per l’isolamento


respiratorio aereo (A) e la soluzione più pratica per applicare correttamente le altre
precauzioni basate sulla trasmissione (C, D), spesso la disponibilità di stanze singole
limita tale scelta.
In questa situazione l’isolamento a coorte (cohorting), cioè la pratica di raggruppare
insieme pazienti infetti o colonizzati (coorte dei pazienti) dallo stesso agente infettivo, può
rappresentare una soluzione efficace e praticabile per confinare ad una unica area
l’assistenza sanitaria e prevenire così l’esposizione di altri pazienti suscettibili.
Oltre al cohorting dei pazienti, durante le epidemie, anche il personale sanitario può
essere assegnato specificamente a coorti di pazienti per limitare ulteriormente il rischio di
trasmissione (coorte degli operatori).

6.5 I MICRORGANISMI “SENTINELLA”

L’assistenza a pazienti con infezioni da microrganismi “pericolosi” (“sentinella”, cioè che


devono allertare il clinico e l’ospedale) richiede una particolare attenzione.
Due sono le dizioni usate in letteratura relativamente a questi microrganismi, che
esprimono anche due diverse tipologie, parzialmente sovrapposte.

Microrganismi multi-farmaco-resistenti Multidrug-resistant organisms (MDROs)


In generale, batteri che sono divenuti resistenti a una o più classi di antibiotici e di solito
sono resistenti a tutti gli antibiotici tranne uno o due (ad es. bacilli gram negativi produttori
di betalattamasi a spettro esteso [ESBL-GNB], Pseudomonas aeruginosa, vancomicino-
resistente [VRE], Staphylococcus aureus meticillino-resistente [MRSA], Staphylococcus
aureus vancomicino-resistente [VRSA]). Ovviamente il trattamento delle infezioni causate
da questi microrganismi è molto difficile, in alcuni casi quasi impossibile.

Patogeni epidemiologicamente importanti Epidemiologically important pathogens


Agente infettivo che presenta uno o più delle seguenti caratteristiche:
1) è facilmente trasmissibile,
2) tende a causare epidemie,
3) può essere associato a gravi esiti,
4) è difficile da trattare.
Oltre ai già citati MDRO, essi comprendono anche altri microrganismi, tra i quali
Acinetobacter sp., Aspergillus sp., Burkholderia cepacia, Clostridium difficile, Klebsiella o
Enterobacter sp., influenza virus, virus respiratorio-sinciziale [RSV], rotavirus, SARSCoV,
norovirus e virus della febbre emorragica.

L’assistenza ai pazienti con tali microrganismi deve prevedere precauzionalmente misure


di isolamento volte a ridurre il rischio di trasmissione di ad altri pazienti, tenendo conto che
il rischio infettivo per gli operatori è generalmente minimo.
L’assistenza al paziente infetto e quella al paziente colonizzato seguono le medesime
regole (isolamento da contatto), contrariamente alla gestione terapeutica (terapia
antibiotica necessaria nel primo caso, in genere non indicata nel secondo).

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7. REGISTRAZIONE E ARCHIVIAZIONE
Non applicabile

8. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO

Siegel JD, Rhinehart E, Jackson M, Chiarello L, and the Healthcare Infection


Control Practices Advisory Committee, 2007 Guideline for Isolation Precautions:
Preventing Transmission of Infectious Agents in Healthcare Settings, June 2007,
disponibile sul sito CDC alla pagina
http://www.cdc.gov/ncidod/dhqp/pdf/isolation2007.pdf
Siegel JD, Rhinehart E, Jackson M, Chiarello L and HICPAC Management of
Multidrug-Resistant Organisms in Healthcare Settings 2006
disponibile sul sito CDC alla pagina
www.cdc.gov/ncidod/dhqp/pdf/ar/mdroGuideline2006.pdf
Compendio delle principali misure per la prevenzione e il controllo delle infezioni
correlate all’assistenza
Progetto “Prevenzione e Controllo delle Infezioni nelle Organizzazioni Sanitarie e
sociosanitarie – Progetto INFOSS” finanziato dal Centro per il Controllo e la
prevenzione delle Malattie CCM Marzo 2009

9. ALLEGATI

Sul sito CIO alla sezione “moduli” sono disponibili i segnali di allerta (vedi punto 6.3).

UQ 002/3
Allegato 1, IOG 050/2

MISURE DI ISOLAMENTO
PER INFEZIONI E CONDIZIONI SELEZIONATE
IN ORDINE ALFABETICO
Abbreviazioni:
 tipo: A = precauzioni per via Aerea; C = precauzioni da Contatto; D = precauzioni per Goccioline; S = precauzioni Standard;
quando A, C e D sono specificate, usare anche S (abbiamo scelto di indicare sempre esplicitamente anche la S come rinforzo
del messaggio che le precauzioni standard sono da usare nell’assistenza a qualsiasi paziente).
 durata: CN = finché non è terminata la terapia antibiotica e la coltura è negativa; DH = per tutta la durata del ricovero; DI = per
tutta la durata della malattia (con ferite, DI = finché non hanno finito di drenare); DE = fino a completa decontaminazione
ambientale; U = per tutto il tempo specificato in ore (ad esempio 24 ore) dopo l'inizio di una terapia efficace.

Misure di isolamento
INFEZIONE / CONDIZIONE (vedi note) PRECAUZIONI (NOTE)
TIPO DURATA
Actinomicosi S Non trasmessa da persona a persona.
Adenovirus vedi indicazioni specifiche alle voci congiuntivite, gastroenterite, polmonite.
AIDS S Chemioprofilassi post-esposizione per gli incidenti ad alto rischio
Amebiasi S Rara la trasmissione da persona a persona. E’ stata riportata la trasmissione
nelle strutture per la cura delle malattie mentali e in un gruppo familiare.
Prestare attenzione ai bambini con pannolini e persone mentalmente
disabili.
Anchilostomiasi S
Angina di Vincent (anche nota come Plaut-Vincent) S

UQ 002/3
Allegato 1, IOG 050/2

Antrace S Pazienti infetti generalmente non rappresentano un rischio di trasmissione.

- Antrace (forma cutanea) E’ possibile la trasmissione attraverso la cute non integra venuta a contatto
con lesioni secernenti, comunque utilizzare le Precauzioni da Contatto se
non si riesce a contenere le secrezioni. Lavarsi le mani con acqua e sapone.
L’utilizzo di soluzioni a base alcolica non è consigliato in quanto l’alcool non
ha azione sporicida.
- Antrace (forma polmonare) Non trasmessa da persona a persona.
- Ambiente: polvere o altre sostanze contenenti spore DE Decontaminare completamente l’ambiente. Utilizzare dispositivi di
aerosolizzate protezione respiratoria (maschere FFP2 o di efficacia superiore), tuta
protettiva; decontaminare le persone entrate in contatto con la polvere (vedi
www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/mm5135a3.htm).
Igiene delle mani: lavare le mani per 30-60 secondi con acqua e sapone o
clorexidina gluconato al 2% dopo contatto con le spore (l’alcool è inattivo
contro le spore).
Profilassi post-esposizione ambientale: 60 giorni di trattamento antibiotico
(doxyciclina, ciprofloxacina o levofloxacina) e vaccino post-esposizione (in
fase di studio).
Arbovirus, encefalite e febbre da S
- encefalite virale provocata da artropodi, Non trasmessa da persona a persona ad eccezione di rari casi per
(orientale, occidentale; encefalomielite equina emotrasfusione; per il solo West Nile virus, per trapianto di organo, latte
venezuelana; di St. Louis, della California, West materno o transplacentare.
Nile virus) Installare zanzariere alle finestre e alle porte in aree endemiche. Usare repellenti a base di
DEET e abiti a maniche lunghe.
- febbre virale provocata da artropodi (dengue,
febbre gialla, febbre da zecche del Colorado)
Ascaridiasi S Non trasmessa da persona a persona.
Ascesso:
- fuoriuscita limitata di essudato purulento con S Coprire con medicazione e contenere il drenaggio.
medicazione adeguata
- fuoriuscita importante di essudato purulento o con S+C DI Assenza di medicazione o di contenimento delle secrezioni; fino a che
medicazione non adeguata cessino le secrezioni o siano contenute da medicazione.
Aspergillosi S Associare le Precauzioni da Contatto e per via Aerea in presenza di una
infezione massiva dei tessuti molli con copioso essudato che comporta la
necessità di irrigazioni ripetute.
Babesiosi S Non trasmessa da persona a persona ad eccezione di rari casi per
emotrasfusione.
Bilharziosi (schistosomiasi) S
Blastomicosi, Nord Americana, cutanea o polmonare S Non trasmessa da persona a persona.
Borreliosi S Non trasmessa da persona a persona.
Botulismo S Non trasmessa da persona a persona.

UQ 002/3
Allegato 1, IOG 050/2

Bronchiolite (vedi infezioni respiratorie in bambini S+C DI Usare una mascherina secondo le indicazioni delle Precauzioni Standard.
piccoli)
Brucellosi (febbre ondulante, di Maltese, mediterranea) S Non trasmessa da persona a persona; raramente attraverso la banca del
seme o contatto sessuale. Profilassi antimicrobica a seguito di esposizione
in laboratorio.
Campylobacter, gastroenterite da vedi gastroenterite
Candidiasi, tutte le forme compresa quella S
mucocutanea
Cellulite S
Chlamydia trachomatis:
- congiuntivite S
- genitale (linfogranuloma venereo) S
- polmonite (neonati di età  3 mesi) S
Cisticercosi S Non trasmessa da persona a persona.
Clostridium spp:
- C. botulinum S Non trasmessa da persona a persona.
- C. difficile S+C DI Se opportuno interrompere gli antibiotici. Evitare di condividere i termometri
elettronici; assicurare una efficace pulizia e disinfezione ambientale. E’
indicato utilizzare soluzioni di ipoclorito per la pulizia ambientale (almeno >
1000 ppm). E’ preferibile lavare le mani con acqua e antisettico (o sapone)
invece di utilizzare soluzioni a base alcolica in quanto l’alcool non ha attività
sporicida.
- C. perfringens
- intossicazione alimentare S Non trasmessa da persona a persona.
- gangrena gassosa S Rara la trasmissione da persona a persona; è stata riportata un’epidemia in
un reparto chirurgico. Adottare le precauzioni da Contatto se la ferita è molto
secernente.
Coccidioidomicosi:
- lesioni con fuoriuscita di essudato S Non trasmessa da persona a persona se non in casi eccezionali poiché i
conidi (spore) di C. immitis non sono prodotte nel corpo umano.
- polmonite S Non trasmessa da persona a persona se non in casi eccezionali (es.
inalazione di endospore aerosolizzate durante l’autopsia trapianto di
polmone infetto) poiché i conidi (spore) di C. immitis non sono prodotte nel
corpo umano.
Colera (vedi anche gastroenterite) S Adottare le Precauzioni da Contatto per bambini con pannolino o persone
incontinenti per tutta la durata della malattia o per controllare eventi
epidemici ospedalieri.
Colite pseudomembranosa da Clostridium difficile vedi Clostrium difficile
Colorado, febbre da zecche del vedi arbovirus
Chlamydia pneumoniae S Riportate, anche se raramente, epidemie nella popolazione
istituzionalizzata.

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Congiuntivite:
- acuta virale S+C DI Adenovirus è il più comune; enterovirus 70, Coxsackie virus A24, sono stati
associati ad epidemie comunitarie. Alta contagiosità; segnalate epidemie in
oculistica, pediatria e neonatologia. I reparti di oculistica devono adottare le
Precauzioni Standard nell’assistenza a pazienti con congiuntivite. L’uso
routinario delle misure di controllo nel trattamento di strumenti ed
attrezzature dovrebbe prevenire la possibilità di eventi epidemici in oculistica
ed in altre aree assistenziali.
- batterica acuta S
Chlamydia S
gonococcica S
gonococcica del neonato S
Congo - Crimea, febbre di vedi febbre emorragica virale
Coriomeningite linfocitaria S Non trasmessa da persona a persona.
Coxsackievirus, malattia da vedi enterovirus, infezioni da
Creutzfeldt-Jakob, malattia di (CJD, vCJD) S Utilizzare dispositivi monouso o speciali modalità di disinfezione/
sterilizzazione per superfici, oggetti contaminati con tessuto nervoso anche
al solo sospetto. Nessuna particolare procedura per la sepoltura.
Criptoccoccosi S Non trasmessa da persona a persona; rara la trasmissione attraverso
trapianto di tessuto e di cornea.
Criptosporidiosi vedi gastroenterite
Croup vedi malattia infettiva respiratoria acuta in neonati e bambini piccoli
Cytomegalovirus, infezione, comprese le forme nei S Nessuna precauzione aggiuntiva per il personale sanitario in gravidanza.
neonati e nei pazienti immunosoppressi
Decubito, ulcera da, infetta
- maggiore S+C DI In assenza di medicazione o di contenimento delle secrezioni; fino a quando
le secrezioni terminano o possono essere contenute da medicazione.
- minore o limitata S Se la medicazione copre l’ulcera e contiene le secrezioni.
Dengue vedi arbovirus
Diarrea, acuta ad eziologia infettiva sospetta vedi gastroenterite
Difterite
- cutanea S+C CN Fino alla negatività di 2 colture prelevate a distanza di 24 ore l’una dall’altra.
- faringea S+D CN Fino alla negatività di 2 colture prelevate a distanza di 24 ore l’una dall’altra.
Ebola, febbre emorragica virale vedi febbre emorragica virale
Echinococcosi (idatidosi) S Non trasmessa da persona a persona.
Echovirus, malattia da vedi enterovirus, infezioni da
Encefalite o encefalomielite vedi gli specifici agenti eziologici
Encefaliti virali trasmesse da artropodi vedi arbovirus
Endometrite (endomiometrite) S
Enterobiasi (ossiuri) S

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Allegato 1, IOG 050/2

Enterococcus species (se significativi vedi microrganismi multifarmacoresistenti


epidemiologicamente o resistenti alla vancomicina)
Enterocolite necrotizzante (del neonato prematuro) S Adottare le Precauzioni da Contatto in presenza di cluster epidemici.
Enterovirus (infezioni) (es. Coxsackie virus gruppo A e S Adottare le Precauzioni da Contatto per bambini con pannolino o
B; Echovirus: escluso polio virus; Herpangina; malattia incontinenti per tutta la durata della malattia e per controllare eventi
mano piede bocca) epidemici.
Epatite virale Tipo A S Somministrare il vaccino per la profilassi post-esposizione quando
raccomandato.
Epatite virale Tipo A in pazienti con pannolino o S+C Mantenere le Precauzioni da Contatto nei bambini <3 anni d’età per tutta la
incontinenti durata del ricovero.
Se incontinenti:
- per bambini di 3-14 anni per 2 settimane dopo l’inizio dei sintomi;
- per i soggetti con età superiore ai 14 anni per 1 settimana dopo la
comparsa dei sintomi.
Epatite virale Tipo B - HBsAg positivo (acuta o cronica) S Vedi specifiche raccomandazioni per la cura di pazienti nei centri di
emodialisi. Per la profilassi vedi IOG 101.
Epatite virale Tipo C e altri tipi non specificati non-A, S Vedi specifiche raccomandazioni per la cura di pazienti nei centri di
non-B emodialisi.
Epatite virale Tipo D (solo in pazienti con epatite B) S
Epatite virale Tipo E S Utilizzare le Precauzioni da Contatto per pazienti incontinenti o con
pannolino per la durata della malattia.
Epatite virale Tipo G S
Epiglottite, da Haemophilus influenzae S+D U 24 ore vedi specifici microrganismi per le epiglottiti di altra eziologia
Epstein-Barr virus, infezione da, compresa la S
mononucleosi infettiva
Eritema infettivo (o megaloeritema o quinta malattia) vedi Parvovirus B19
Esantema critico (o Roseola infantum exanthema S
subitum o sesta malattia) da HHV-6
Escherichia coli, gastroenterite da vedi gastroenterite; vedi anche microrganismi multifarmacoresistenti se ESBL +
Febbre da graffio di gatto (linforeticolosi benigna da S Non trasmessa da persona a persona.
inoculazione)
Febbre da morso di ratto (Streptobacillus moniliformis, S Non trasmessa da persona a persona.
Spirillum minus)
Febbri da Rickettsie vedi Rickettsie

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Allegato 1, IOG 050/2

Febbre emorragica virale da Lassa, Ebola, Marburg. S+ D+C DI Stanza singola preferibilmente. Enfatizza: 1) utilizzo di pratiche di lavoro
Virus della febbre di Congo-Crimea sicuro e attenta manipolazione di taglienti e pungenti 2) igiene delle mani 3)
DPI dall’ingresso nella stanza (guanti, camice idrorepellente, mascherina e
occhiali di protezione 4) accurata manipolazione e smaltimento dei rifiuti.
Utilizza FFP2 o FFP3 durante le procedure che generano aerosol. La carica
virale è maggiore negli stadi finali di malattia quando possono essere
presenti emorragie; possono essere utilizzati DPI aggiuntivi quali doppi
guanti, gambali.
Febbre gialla vedi arbovirus
Febbre purpurica delle Montagne Rocciose (Rocky S Non trasmessa da persona a persona (raramente per trasfusione).
Mountain Spotted Fever)
Febbre Q (Coxiella burnetii) S
Febbre reumatica S Non è una patologia infettiva.
Febbre ricorrente (Borrelia recurrentis) S Non trasmessa da persona a persona.
Febbre tifoide o tifo addominale vedi gastroenterite da salmonella.
Febbri virali trasmesse da artropodi vedi arbovirus
Ferita, infezione di:
- maggiore S+C DI In assenza di medicazione o di contenimento delle secrezioni; fino a quando
le secrezioni terminano o possono essere contenute da medicazione.
- minore S Con medicazione e adeguato contenimento delle secrezioni.
Foruncolosi (stafilococcica) S Precauzioni da Contatto se le secrezioni non sono controllate.
Vedi microrganismi multifarmacoresistenti se MRSA.
Foruncolosi stafilococcica:
- neonati e bambini piccoli S+C DI
Ftiriasi vedi pediculosi
Gangrena (gangrena gassosa) S Non trasmessa da persona a persona.
Gastroenterite S Utilizzare le Precauzioni da Contatto per i soggetti con pannolino o
incontinenti per tutta la durata della malattia e per controllare eventi
epidemici.
Gastroenteriti: Adenovirus, Campylobacter species, S Utilizzare le Precauzioni da Contatto per i soggetti con pannolino o
Colera (Vibrio cholerae), Cryptosporidium species, incontinenti per tutta la durata della malattia e per controllare eventi
Escherichia coli enteropatogeno O157:H7 e altri ceppi epidemici.
produttori di shiga tossina, altre specie, Giardia
lamblia, Salmonella spp (inclusa S.typhi), Shigella spp
(dissenteria bacillare), Vibrio parahaemolyticus, virale
(se non incluse altrove), Yersinia enterocolitica
Gastroenterite da Clostridium difficile vedi Clostridium difficile

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Allegato 1, IOG 050/2

Gastroenterite da Norovirus S Utilizzare le Precauzioni da Contatto per i soggetti con pannolino o


incontinenti per tutta la durata della malattia e per controllare eventi
epidemici. Il personale addetto alle pulizie può indossare una mascherina se
l’area da pulire è pesantemente contaminata da feci o vomito poiché il virus
può essere disperso nell’aria da tali liquidi biologici; assicurare una efficace
pulizia e disinfezione ambientale (utilizzare soluzioni di ipoclorito di sodio)
con particolare attenzione alla toilette anche quando non visibilmente
sporca. L’alcool è meno attivo, ma non c’è evidenza che le soluzioni
antisettiche a base alcolica non siano efficaci per la decontaminazione delle
mani. Potrebbe essere utile per l’interruzione della catena di trasmissione
dell’infezione durante eventi epidemici, effettuare il cohorting dei pazienti
contagiati.
[OMS Guidelines on Hand Hygiene in Health Care maggio 2009: indicazione
all’utilizzo delle soluzioni alcoliche, pur riconoscendo la necessità di
approfondire il tema]
Gastroenterite da Norwalk agent S
Gastroenterite da Rotavirus S+C DI Assicurare una accurata pulizia e disinfezione ambientale e una frequente
rimozione dei pannolini sporchi. Una prolungata escrezione del virus si può
verificare nei bambini sia immunocompetenti sia immunocompromessi e
negli anziani.
Giardiasi vedi gastroenterite
Gonorrea S vedi anche congiuntivite (gonococcica)
Granuloma inguinale (donovanosi, granuloma venereo) S
Guillain-Barrè sindrome di S Non è una patologia infettiva.
Haemophilus influenzae vedi specifiche malattie e microrganismi multifarmacoresistenti (se ESBL +)
Hantavirus, sindrome polmonare da S Non trasmessa da persona a persona.
Helicobacter pylori S
Herpangina , infezioni da S vedi anche enterovirus
Herpes simplex
- encefalite S
- neonatale S+C Fino a Per i neonati asintomatici (partoriti per via vaginale o per cesareo) da madri
quando le
con infezione attiva e rottura delle membrane da più di 4-6 ore, applicare le
lesioni sono
secche e Precauzioni da Contatto fino alla negatività di colture cutanee eseguite a 24-
crostose 36 ore di vita del neonato.
- mucocutanea, disseminata o primaria, grave S+C Fino a
quando le
lesioni sono
secche e
crostose
- mucocutanea, ricorrente (cutanea, orale, genitale) S

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Allegato 1, IOG 050/2

Herpes zoster (varicella-zoster, fuoco di Sant’ Antonio)


- malattia disseminata oppure S+A+C DI Gli operatori sanitari suscettibili non devono entrare nella stanza del
malattia localizzata in paziente paziente se sono disponibili operatori immuni.
immunocompromesso
- malattia localizzata in paziente immunocompetente S Personale sanitario suscettibile non deve prestare assistenza diretta al
con lesioni coperte paziente se sono disponibili operatori immuni.
HIV (virus dell'immunodeficienza umana) S Chemioprofilassi post-esposizione per gli incidenti ad alto rischio
Vedi IOG 101
Idatidosi vedi echinococcosi
Infezioni delle vie urinarie (inclusa la pielonefrite), con S
o senza catetere urinario
Impetigine S+C U 24 ore
Infezioni respiratorie acute in adulti S Non citate altrove in questo elenco
Infezioni respiratorie acute in neonati e bambini piccoli S+C DI Non citate altrove in questo elenco
Influenza stagionale S+D 5 giorni,Stanza singola o in alternativa cohorting; evitare la degenza insieme a
DI pazienti ad alto rischio; mettere una mascherina al paziente quando deve
per i soggetti essere trasportato fuori dalla stanza; chemioprofilassi/vaccinazione per
immunocom-
controllare/prevenire eventi epidemici. Usare guanti e camici in accordo alle
promessi.
Precauzioni Standard specialmente nelle aree pediatriche. Non è definita la
durata delle precauzioni per i pazienti immunocompromessi; è stata
osservata una prolungata eliminazione del virus (es. per diverse settimane),
anche se le implicazioni per la trasmissione non sono note.
Influenza aviaria (H5N1; H7; H9) e pandemica Consultare i competenti organismi Nazionali, Internazionali e le indicazioni CIO OSR
Intossicazioni alimentari (botulismo, C.perfringens o S Non trasmesse da persona a persona.
welchii, stafilococco)
Istoplasmosi S Non trasmessa da persona a persona.
Kawasaki, sindrome di S
Lassa, febbre di vedi febbre emorragica virale
Lebbra S
Legionari, malattia dei S Non trasmessa da persona a persona.
vedi IOG 120
Leptospirosi S Non trasmessa da persona a persona.
Linfogranuloma venereo S
Listeriosi (Listeria monocytogenes) S Rara la trasmissione da persona a persona; riportata trasmissione crociata
in reparti di neonatologia.
Lue (sfilide) (tutti gli stadi) S
Lyme, malattia di S Non trasmessa da persona a persona.

UQ 002/3
Allegato 1, IOG 050/2

Malaria S Non trasmessa da persona a persona (raramente per trasfusione).


Per la profilassi vedi “Travel Medicine” OSR:
parte I
parte II
Mano, piede e bocca, malattia vedi enterovirus
Malattia infettiva respiratoria, acuta (se non compresa
altrove):
- adulti S
- neonati e bambini piccoli S+C DI
Marburg vedi febbre emorragica virale
Melioidosi, tutte le forme S Non trasmessa da persona a persona.
MDRO vedi microrganismi multifarmacoresistenti
Meningite asettica (non batterica o virale; vedi anche S Precauzioni da Contatto per bambini.
infezioni enterovirali)
Meningite batterica non compresa in altre categorie S
Meningite batterica, da gram negativi enterici, nel S
neonato
Meningite micotica (da funghi) S
Meningite Haemophilus influenzae tipo B (accertata o S+D U 24 ore
sospetta)
Meningite da Listeria monocytogenes vedi listeriosi
Meningite da Neisseria meningitidis (meningococcica) S+D U 24 ore vedi meningococco
accertata o sospetto
Meningite da Streptococcus pneumoniae S
Meningite tubercolare S Se è presente una concomitante malattia polmonare attiva o lesioni cutanee
secernenti aggiungere le Precauzioni da Contatto e/o per via Aerea. Per i
bambini, adottare le Precauzioni per via Aerea fino a quando sia esclusa
una tubercolosi attiva nei familiari (vedi tubercolosi).
Meningococco, malattia invasiva da (meningite, S+D U 24 ore Chemioprofilassi post-esposizione per i contatti familiari e per il personale
polmonite, sepsi) sanitario esposto alle secrezioni respiratorie; vaccino post-esposizione solo
in caso di epidemia.
Vedi IOG 044
Metapneumovirus umano (hMPV) S+C DI Riportate infezioni associate all’assistenza, ma non è stata ancora chiarita la
modalità di trasmissione. Si presume una trasmissione da contatto come per
il virus respiratorio sinciziale (RSV) in quanto i virus sono strettamente affini
dal punto di vista epidemiologico e delle manifestazioni cliniche. Indossare
una mascherina in accordo alle Precauzioni Standard.
Micobatteriosi, non tubercolare (micobatteri atipici): Non trasmessa da persona a persona.
- ferita S
- polmonare S
UQ 002/3
Allegato 1, IOG 050/2

Microrganismi multifarmacoresistenti (MDRO), S/S+C Le Precauzioni da Contatto sono raccomandate in quanto c’è evidenza di
infezione o colonizzazione (es. MRSA, VRE, trasmissione intraospedaliera e i dati epidemiologici di sorveglianza
VISA/VRSA, ESBLs, S.pneumoniae resistente) documentano un incremento temporale.

Mollusco contagioso S
Monkeypox, vedi vaiolo delle scimmie
Mononucleosi infettiva S
Morbillo S+A 4 gg (*) Operatori sanitari suscettibili non devono entrare nella stanza del paziente
DI (**) se disponibili operatori immuni.
(*) dopo l’inizio dell’esantema, (**) nei pazienti immunocompromessi
Mucormicosi (Zigomicosi) S
Nocardiosi, lesioni drenanti ed altre manifestazioni S Non trasmessa da persona a persona.
Norovirus vedi gastroenterite
Norwalk agent , gastroenterite vedi gastroenterite
Orf virus (pox virus) malattia da S
Ossiuriasi (enterobiasi) S
Parainfluenzali, infezione respiratoria da virus, in La disseminazione del virus potrebbe essere prolungata in pazienti
bambini S+C DI immunocompromessi. Dubbia l’attendibilità di test antigenici per determinare
quando rimuovere le Precauzioni da Contatto in pazienti con ricovero
prolungato.
Parotite (“orecchioni”) S+D U 9 gg Operatori sanitari suscettibili non devono prestare assistenza al paziente se
dall’inizio è disponibile personale immune. Note: recenti valutazioni di eventi epidemici
della in soggetti sani di 18-24 anni di età hanno indicato che la disseminazione
tumefa- salivare del virus avviene precocemente nel corso della malattia e che 5
zione giorni di isolamento dopo l’inizio della parotite possono essere appropriati in
ambiente comunitario; comunque, rimane ancora da definire, l’implicazione
per il personale di assistenza e per i pazienti ad alto rischio.
Parvovirus B19 S+D Mantenere le precauzioni per la durata del ricovero se si sviluppa una
malattia cronica in un paziente immunocompromesso. Per pazienti con crisi
aplastica transitoria o con anemia acuta, mantenere le misure di isolamento
per 7 giorni. Non è stata definita la durata delle precauzioni per i pazienti
immunocompromessi con persistente positività per PCR. Comunque la
trasmissione è stata documentata.

UQ 002/3
Allegato 1, IOG 050/2

Pediculosi vedi IOG 022


Gestione degli effetti letterecci come biancheria ad alto rischio biologico, indossando guanti e camice.
- Pediculosi capo S+C U 24ore
- Pediculosi corpo S Trasmessa da persona a persona attraverso indumenti infestati. Indossare
camice e guanti nel rimuovere gli indumenti. Introdurre gli abiti in appositi
sacchi ed inviarli a lavaggio.
- Pediculosi pube (ftiriasi) S Trasmessa da persona a persona attraverso rapporti sessuali.
Pertosse S+D U 5 giorni Ricoverare preferibilmente in stanza singola.
Peste (Yersinia pestis):
- bubbonica S
- polmonare S+D U 48ore Profilassi antimicrobica per il personale sanitario esposto.
Poliomielite S+C DI
Polmonite
Polmonite da adenovirus S+D+C DI Sono stati riportati eventi epidemici in strutture pediatriche. Nei pazienti
immunocompromessi estendere la durata delle Precauzioni da
Goccioline/Contatto a causa della prolungata eliminazione del virus.
Polmonite batterica non inclusa in altre categorie S
(compresi batteri gram-negativi)
Polmonite batterica multifarmacoresistente vedi microrganismi multifarmacoresistenti
Polmonite da Burkholderia cepacia in pazienti con S+C Non nota Evitare l’esposizione di altre persone con fibrosi cistica; preferibile in stanza
fibrosi cistica, compresa la colonizzazione del tratto singola.
respiratorio
Polmonite da Chlamydia S
Polmonite da Haemophilus influenzae tipo b,
- adulti S
- bambini S+D U 24ore
Polmonite da Legionella spp S
Polmonite meningococcica S+D U 24ore
Polmonite micotica S
Polmonite da Mycoplasma (polmonite atipica S+D DI
primaria)

Polmonite da pneumococco (Streptococcus S Precauzioni da Goccioline se c’è evidenza di trasmissione in un reparto o


pneumoniae) nella struttura sanitaria.
Polmonite da Pneumocystis jiroveci (P. carinii) S Evitare di ricoverare il soggetto malato nella stessa stanza con un paziente
immunocompromesso.
Polmonite da Staphylococcus aureus S
Polmonite da Streptococco gruppo A S+D U 24ore Precauzioni da Contatto se sono presenti lesioni cutanee.
Polmonite virale S Vedi però le specifiche malattie e le eventuali precauzioni.
Psittacosi (ornitosi), Chlamydia psittaci S Non trasmessa da persona a persona.
UQ 002/3
Allegato 1, IOG 050/2

Prioni vedi Creutzfeldt-Jakob


Quinta malattia vedi Parvovirus B19
Rabbia S Rara la trasmissione interumana; è stata riportata la trasmissione dopo
trapianti di cornea, tessuti ed organi.
Se il paziente è stato morso da un altro individuo o la saliva ha contaminato
una ferita aperta o una mucosa, lavare completamente la zona esposta ed
effettuare la profilassi post-esposizione.
Respiratorio sinciziale (RSV), infezione da virus, in S+C DI Indossare una mascherina in accordo alle Precauzioni Standard. Nei
bambini, ed adulti immunocompromessi pazienti immunocompromessi, estendere la durata delle Precauzioni da
Contatto in quanto è prolungata la disseminazione del virus. Dubbia
l’attendibilità di test antigenici per determinare quando interrompere le
Precauzioni da Contatto in pazienti con prolungato ricovero.
Reye, sindrome S Non è una patologia infettiva.
Rhinovirus S+D DI La più importante modalità di trasmissione è per goccioline. Epidemie si
sono verificate in Terapia Intensiva Neonatale e lungodegenze. Aggiungere
le Precauzioni da Contatto in caso di contatti stretti con pazienti con
secrezioni abbondanti.
Rickettsialpox (rickettsiosi vescicolare) S Non trasmessa da persona a persona.
Rickettsie, febbre da, causata da zecche (febbre S Non trasmesse da persona a persona (raramente per trasfusione).
purpurica delle Montagne Rocciose, febbre tifoide da
zecche)
Roseola infantum (exanthema subitum o esantema S
critico o sesta malattia) da HHV-6
Ritter, malattia di (sindrome stafilococcica della cute S+C DI Considerare il personale assistenziale come potenziale sorgente di infezione
"ustionata") negli eventi epidemici nel nido e terapie intensive neonatali.
Rotavirus, infezione da vedi gastroenterite
vedi IOG 086
Rosolia S+D U 7 giorni Operatori sanitari suscettibili non devono entrare nella stanza se sono
dopo l’inizio
disponibili operatori immuni. Donne in gravidanza che non sono immuni non
dell’esante
ma
devono prestare assistenza a questi pazienti. Utilizzare le Precauzioni da
Goccioline per l’assistenza ai pazienti esposti e suscettibili.
Rosolia congenita S+C Fino a 1 Sono sufficienti Precauzioni Standard se le colture nasofaringee ed urinarie
anno di vita
ripetute più volte sono negative per il virus dopo i 3 mesi di età.
Salmonellosi vedi gastroenterite
SARS S + C + D Durata della Consultare i competenti organismi Nazionali e Internazionali e le indicazioni
malattia più
+A CIO OSR
10 giorni
dalla
* purché i sintomi respiratori siano scomparsi o in miglioramento
risoluzione
della
febbre*
Scabbia S+C U 24ore vedi IOG 021
Scarlattina in bambini S+D U 24ore
UQ 002/3
Allegato 1, IOG 050/2

Schistosomiasi (bilharziosi) S
Sesta malattia (o Roseola infantum o exanthema S
subitum o esantema critico) da HHV-6
Shigellosi vedi gastroenterite
Sifilide (lue) (tutti gli stadi) S
Spirillum minus, malattia da (febbre da morso di ratto) S
Sporotrichosi S
Stafilococcica (Staphylococcus aureus), malattia:
- cutanea, ferita o ustione
maggiore S+C DI In assenza di medicazione o presenza di medicazione che non contiene
adeguatamente le secrezioni.
minore S In presenza di medicazioni che coprono la lesione e contengono
adeguatamente le secrezioni.
- enterocolite S Usa le Precauzioni da Contatto per bambini con pannolino o incontinenti per
la durata della malattia.
- multifarmacoresistente vedi microrganismi multifarmacoresistenti)
- polmonite S
- sindrome della cute ustionata (necrolisi epidermica S+C DI Considerare gli operatori sanitari come possibili fonti durante epidemie in
tossica) neonatologia e terapia intensiva neonatale.
- sindrome dello shock tossico S
Streptobacillus moniliformis, malattia da (febbre da S
morso di ratto)
Streptococco di gruppo A, malattie da:
cute, ferite o ustioni minori o limitate S In presenza di medicazioni che coprono la lesione e contengono
adeguatamente le secrezioni.
cute, ferite o ustioni maggiore S+D+C U 24 ore In assenza di medicazione o presenza di medicazione che non contiene
adeguatamente le secrezioni.
- endometrite (sepsi puerperale) S
- faringite in bambini S+D U 24 ore
- polmonite S+D U 24 ore
- scarlattina in bambini S+D U 24 ore
- malattia invasiva grave S+D U 24 ore Sono stati segnalati eventi epidemici da malattia invasiva grave secondarie
alla trasmissione tra pazienti e personale assistenziale. Aggiungere le
Precauzioni da Contatto per ferite secernenti come sopra descritto.
Streptococco di gruppo B, neonatali, malattia da S
Streptococco di gruppo non A o B non comprese in S
altra categoria
Strongiloidiasi S
Teniasi (“verme solitario”); Non trasmessa da persona a persona
H. nana, T. solium (suina), T. saginata (bovina) S
Tetano S Non trasmessa da persona a persona.

UQ 002/3
Allegato 1, IOG 050/2

Tifo esantematico
- Rickettsia prowazekii epidemico o da pidocchi S Trasmesso da persona a persona attraverso contatto stretto con la persona
o gli indumenti
- Rickettsia typhi S Non trasmesso da persona a persona.
Tifo addominale (o febbre tifoide) vedi gastroenterite da salmonella
Tigna (dermatofitosi, dermatomicosi, tricofizia) S Rari gli episodi di trasmissione interumana.
Toxoplasmosi S Rara la trasmissione interumana; rara la trasmissione verticale da madre a
bambino, o da trapianto di organi o trasfusioni di sangue.
Tracoma, acuto S
Trichinosi S
Trichiuriasi S
Tricomoniasi S
Tubercolosi extrapolmonare, lesioni non secernenti, S Esaminare il soggetto per una eventuale tubercolosi polmonare. Per i
meningite bambini, adottare le Precauzioni per via Aerea fino a quando è esclusa una
tubercolosi polmonare attiva nei familiari.
Tubercolosi extrapolmonare, lesioni secernenti S+A+C Interrompere le precauzioni solo quando il paziente migliora clinicamente e
le secrezioni sono cessate o in presenza di 3 colture negative delle
secrezioni.
Esaminare il paziente per una tubercolosi polmonare attiva.
Tubercolosi: polmonare o malattia laringea, confermata S+A Interrompere le Precauzioni solo se il paziente è in efficace trattamento
terapeutico, è clinicamente migliorato e tre campioni di escreato raccolti in
giorni diversi risultano negativi all’esame microscopico per bacilli acido-
alcool resistenti (BAAR)
Tubercolosi polmonare o laringea, sospetta S+A Interrompere le Precauzioni solo quando la probabilità di malattia
tubercolare è ritenuta trascurabile e se 1) vi è un’altra diagnosi che spiega la
sindrome clinica o 2) tre campioni di espettorato risultano negativi all’esame
microscopico. I tre campioni di espettorato devono essere raccolti ad 8-24
ore di distanza ed almeno uno deve essere raccolto al mattino presto.
Tubercolosi: test cutaneo (Mantoux) positivo senza S
evidenza di malattia attiva
Tularemia S Non trasmessa da persona a persona.
Ulcera molle (H. ducreyi) S Trasmessa da persona a persona per via sessuale.
Ulcera da decubito infetta vedi decubito
Vaiolo (smallpox) S+A+C DI Fino a che le lesioni hanno formato la crosta e si sono staccate (3-4
settimane).
Operatori sanitari suscettibili non devono entrare nella stanza del paziente
se disponibili operatori immuni.
La vaccinazione post-esposizione entro 4 giorni dall’esposizione è efficace.
Vaiolo delle scimmie (monkeypox) S+A+C Aerea (*) La trasmissione nelle strutture ospedaliere è improbabile.
Contatto (*) Fino alla conferma della malattia, con esclusione del vaiolo.
(**) Fino a lesioni secche e crostose
(**)
UQ 002/3
Allegato 1, IOG 050/2

Varicella(VZV) S+A+C Fino a Operatori sanitari suscettibili non devono entrare nella stanza del paziente
lesioni se disponibili operatori immuni.
secche e Nei pazienti immunocompromessi con polmonite varicellosa prolunga la
crostose durata delle precauzioni per la durata della malattia.
Per la gestione degli esposti vedi IOG 020
Vibrio parahaemolyticus vedi gastroenterite
Vincent, angina di (anche nota come Plaut-Vincent) S
Yersinia enterocolitica, gastroenterite da vedi gastroenterite
Zigomicosi (mucormicosi) S Non trasmessa da persona a persona.
Zoster vedi herpes zoster

UQ 002/3
Allegato 2.a, IOG 050/2

PRECAUZIONI STANDARD
Considera ogni persona come potenzialmente infetta o colonizzata con un microrganismo
che potrebbe essere trasmesso in ambito sanitario
e applica le seguenti procedure di controllo infettivo durante l’assistenza sanitaria.

IGIENE DELLE Si riportano le principali raccomandazioni, tratte dal documento LG CIO 008 “Igiene delle
MANI mani”, al quale si rinvia per una trattazione completa e per la classificazione delle
raccomandazioni.
A. Lava le mani con acqua e sapone quando visibilmente sporche o visibilmente
contaminate con sangue o altri fluidi biologici (IB) o dopo l’uso dei servizi igienici
(II).
B. Se l’esposizione a patogeni sporigeni è fortemente sospetta o provata, comprese
le epidemie di Clostridium difficile, il lavaggio con acqua e sapone è il metodo
preferito (IB).
C. La frizione alcolica delle mani è il metodo preferito per l’igiene delle mani di
routine in tutte le situazioni assistenziali descritte ai punti D a-f elencati di seguito,
se le mani non sono visibilmente sporche o contaminate (IA); se i prodotti alcolici
non sono disponibili, utilizza il lavaggio con acqua e sapone (IB).
D. Pratica l’igiene delle mani:
a. Prima e dopo il contatto diretto con il paziente (IB).
b. Prima di manipolare un dispositivo invasivo per l’assistenza al paziente,
indipendentemente dall’uso di guanti (IB).
c. Dopo il contatto con fluidi biologici o escrezioni, mucose, cute non integra, o
medicazioni di ferite (IA).
d. Se le mani devono passare da una parte contaminata del corpo ad un’altra
dello stesso paziente (IB).
e. Dopo il contatto con superfici ed oggetti (comprese le attrezzature mediche)
nelle immediate vicinanze del paziente (IB).
f. Dopo aver rimosso i guanti sterili (II) o non sterili (IB).
E. Prima di manipolare medicazioni o di preparare alimenti pratica l’igiene delle mani
sia con prodotti alcolici sia con acqua e sapone o acqua e detergente+antisettico
(IB).
F. L’igiene delle mani con acqua e sapone e prodotti alcolici non dovrebbe essere
eseguita contemporaneamente (II).
E’ importante inoltre evitare il contatto non necessario con le superfici nelle immediate
vicinanze del paziente per prevenire sia la contaminazione delle mani pulite dalle superfici
ambientali sia la trasmissione di patogeni dalle mani contaminate alle superfici. Cat. IB

RICOVERO DEL 1. Considerare la potenziale contagiosità per decidere dove ricoverare il paziente.
PAZIENTE Scegliere la stanza singola, se disponibile, quando il paziente rappresenta un
potenziale rischio di trasmissione per gli altri (es. secrezioni non protette, escrezioni o
ferite secernenti o bambini con sospetta infezione virale respiratoria o
gastrointestinale). Cat. IB
2. Valutare i seguenti principi per decidere dove ricoverare il paziente Cat. II:
Via di trasmissione dell’agente infettivo noto o sospetto.
Fattori di rischio di trasmissione legati al paziente.
Rischio di eventi avversi risultanti dalla trasmissione di infezioni ad altri pazienti
nelle aree o stanze di degenza.
Disponibilità di stanze singole.
Possibilità di effettuare l’isolamento a coorte di pazienti con la stessa infezione.

UQ 002/3
Allegato 2.a, IOG 050/2

DISPOSITIVI DI 1. Osservare le seguenti indicazioni di base:


PROTEZIONE Indossare i DPI quando si prevede il contatto con sangue o fluidi biologici. Cat. IB
INDIVIDUALE Prevenire la contaminazione di abiti e cute durante la rimozione dei DPI. Cat. II
(DPI) Prima di uscire dalla stanza del paziente, rimuovere e smaltire i DPI utilizzati. Cat.
IB
2. Guanti
Indossare i guanti quando si prevede il contatto con sangue o altro materiale
biologico potenzialmente infetto, mucose, cute non integra, o cute integra
potenzialmente contaminata (ad es. pazienti incontinenti a feci e urine).
Indossare guanti appropriati per la procedura da effettuare. Cat. IB
o Indossare guanti monouso per l’assistenza diretta al paziente
o Indossare guanti monouso o riutilizzabili (tipo domestico) per la pulizia
dell’ambiente o di presidi medici.
Rimuovere i guanti dopo il contatto con il paziente e/o con l’ambiente circostante
(comprese le attrezzature mediche) usando appropriate tecniche per prevenire la
contaminazione delle mani. Non usare lo stesso paio di guanti per l’assistenza a
più di un paziente. Non lavare i guanti allo scopo di riutilizzarli in quanto pratica
associata alla trasmissione di patogeni. Cat. IB
Cambiare i guanti durante le procedure assistenziali se le mani devono passare da
una parte del corpo contaminata (es. area perineale) ad una non contaminata (es.
faccia). Cat. II
3. Camice
Indossare un camice, appropriato per la procedura, per proteggere la cute e
prevenire la contaminazione degli abiti durante le procedure assistenziali in cui è
prevedibile il contatto con sangue, fluidi corporei, secrezioni, escrezioni. Cat. IB
o Indossare un camice nel caso di contatto diretto con secrezioni o escrezioni.
Cat. IB
o Rimuovere il camice e lavarsi le mani prima di lasciare la zona del paziente.
Cat. IB
Non riutilizzare il camice, neppure per ripetuti contatti sullo stesso paziente. Cat. II
Non è indicato indossare di routine il camice prima di entrare nelle unità ad alto
rischio (Terapie Intensive e Unità di Trapianto del Midollo). Cat. IB
4. Dispositivi di protezione per bocca, naso, occhi
Indossare i DPI per proteggere le mucose di occhi, naso e bocca, mascherina +
occhiali, durante le procedure assistenziali che possano generare schizzi di
materiale biologico (sangue, fluidi corporei, secrezioni e escrezioni). Cat. IB
Durante le procedure che possono generare aerosol di secrezioni respiratorie (es.
broncoscopia, aspirazione del tratto respiratorio, intubazione), in pazienti senza
sospetta infezione da microrganismi che richiedano protezione respiratoria
altrimenti raccomandata (es. M. tuberculosis, SARS, febbri emorragiche virali), in
aggiunta a guanti e camice, per proteggere completamente il viso indossare
mascherina con visiera trasparente o mascherina e occhiali di protezione. Cat. IB

ATTREZZATURE 1. Stabilire politiche e procedure per il trasporto e la gestione di attrezzature e dispositivi


ASSISTENZIALI assistenziali che possono essere contaminate con sangue o fluidi corporei. Cat. IB
2. Rimuovere materiale organico dai dispositivi critici o semicritici prima delle procedure
di disinfezione ad alto livello e di sterilizzazione per consentire l’efficacia di tali
processi. Cat. IA
3. Indossare appropriati DPI, in base al livello di prevedibile contaminazione, nel
manipolare dispositivi che sono visibilmente contaminati o sono stati a contatto con
sangue o fluidi corporei. Cat. IB
Si rinvia ai documenti “Guida all’uso di antisettici e disinfettanti” e alla IOG 124 per una
trattazione completa della riprocessazione dei dispositivi medici e delle superfici.

UQ 002/3
Allegato 2.a, IOG 050/2

GALATEO 1. Educare lo staff sull’importanza di adottare misure di controllo della fonte, atte a
RESPIRATORIO contenere le secrezioni respiratorie, per prevenire la trasmissione di patogeni
Respiratory respiratori attraverso le goccioline respiratorie e i fomiti (oggetti/mezzi che fungano da
Hygiene / fonte infettiva), specialmente durante i periodi epidemici comunitari di infezioni virali
del tratto respiratorio (es. influenza, RSV, adenovirus, parainfluenza). Cat. IB
Cough Etiquette
2. Per controllare la trasmissione di infezioni respiratorie da parte di soggetti (pazienti
e/o accompagnatori) con segni o sintomi di infezione respiratoria, adottare le seguenti
misure all’ingresso delle strutture assistenziali (es triage, accettazione, sale di attesa):
Appendere cartelli nei luoghi strategici contenenti istruzioni, per pazienti e visitatori
con sintomi di infezioni respiratorie, relative a: - coprire bocca/naso con fazzoletti di
carta quando si starnutisce o tossisce; - usare fazzolettini di carta da eliminare; -
lavarsi le mani dopo il contatto con le secrezioni respiratorie. Cat. II
Fornire fazzoletti di carta e predisporre contenitori (aperti o a pedale) per il loro
smaltimento “no-touch”. Cat. II
Fornire mezzi e istruzioni per l’igiene delle mani nelle sale di attesa; dotare tali aree
di dispenser con soluzioni antisettiche a base alcolica e, dove sono disponibili
lavabi, fornirli di prodotti per il lavaggio delle mani. Cat. IB
Durante i periodi epidemici fornire mascherine ai pazienti e/o agli accompagnatori
con sintomi respiratori appena entrano nelle aree comuni di attesa ed invitarli a
mantenere una separazione spaziale di almeno 1 metro dagli altri soggetti. Cat. IB
o Per alcune strutture sanitarie può essere logisticamente più facile rendere
queste raccomandazioni valide per tutto l’anno. Cat. II

BIANCHERIA / 1. Manipolare la biancheria/teleria usata con molta attenzione per evitare la dispersione
TELERIA di microrganismi e la contaminazione di aria, superfici e persone. Cat. IB
Indicazioni CIO
La biancheria imbrattata di sangue, fluidi corporei, secrezioni ed escreti deve
essere sostituita.
La biancheria “ad alto rischio biologico” deve essere gestita in maniera specifica.
 Per biancheria “ad alto rischio biologico” si intende quella grossolanamente
contaminata da:
 sangue
 ogni liquido biologico visibilmente ematico
 liquidi biologici normalmente sterili (cefalorachidiano, pericardico,
pleurico, peritoneale, sinoviale ed amniotico)
 feci ed urine di pazienti affetti da patologia trasmissibile con tali materiali
(ad es. feci di paziente con febbre tifoide)
 di paziente in isolamento da contatto
 Tale biancheria deve essere immediatamente riposta in sacchi idrosolubili e poi in
sacchi di colore dedicato (giallo), avendo cura di non contaminare l’esterno degli
stessi ed indossando adeguati dispositivi di protezione individuale.
 Manipolare, trasportare e trattare la biancheria sporca in modo da prevenire
l'esposizione di cute e mucose, la contaminazione di abiti ed il trasferimento di
microrganismi ad altri pazienti e all'ambiente.

UQ 002/3
Allegato 2.a, IOG 050/2

IGIENE 1. Stabilire politiche e procedure appropriate per la pulizia di routine e mirata delle
AMBIENTALE superfici ambientali in funzione del livello di contatto con il paziente e del grado di
contaminazione con liquidi biologici. Cat. II
2. Pulire e disinfettare le superfici che possono essere facilmente contaminate da
patogeni sia quelle nelle immediate vicinanze del paziente (es. spondine, tavolini), sia
quelle frequentemente toccate durante l’assistenza al paziente (es. maniglie della
porta; servizi igienici, etc.) con frequenza maggiore rispetto a superfici a minor rischio
(es. superfici orizzontali delle sale di attesa). Cat. IB
3. Usare efficaci disinfettanti ad attività microbicida (secondo le indicazioni del
fabbricante) verso i patogeni che più probabilmente contaminano l’ambiente
circostante del paziente. Cat. IB
Nel caso in cui non si riesca ad interrompere la catena di trasmissione per sospetta
resistenza ai disinfettanti in uso da parte di alcuni agenti patogeni (es. rotavirus,
C.difficile, norovirus) cambiare il prodotto con uno più efficace. Cat. II
4. Nei reparti che assistono pazienti pediatrici o nelle aree di attesa dotate di giochi (es.
ostetricia/ginecologia), stabilire politiche e procedure per la pulizia e la disinfezione
dei giocattoli da effettuarsi ad intervalli regolari. Cat. IB
Si rinvia alla IOG 121 per una trattazione completa.
5. Stabilire politiche per la sanificazione di apparecchiature elettroniche multi-uso, in
particolare quelle usate dai pazienti, per l’assistenza al paziente e per le attrezzature
mobili spostate frequentemente (es. giornalmente) all’interno o all’esterno della
stanza del paziente. Cat. IB

PRATICHE DI Le seguenti raccomandazioni devono essere applicate per l’uso di aghi, cannule e sistemi
SICUREZZA PER infusionali.
LE INIEZIONI 1. Usare tecniche asettiche per evitare la contaminazione dei presidi sterili per iniezione.
Cat. IA
2. Non somministrare farmaci con una singola siringa a più pazienti, anche se l’ago o la
cannula sulla siringa vengono sostituiti. Aghi, cannule e siringhe devono essere sterili
e monouso; essi non devono essere riutilizzati per un altro paziente né per l’accesso
a una medicazione o soluzione che potrebbe essere usata per un successivo
paziente. Cat. IA
3. Usare liquidi e linee infusionali (es. sacche, tubi e connettori) solo per un singolo
paziente e smaltire appropriatamente dopo l’uso. Qualsiasi siringa, ago o cannula
utilizzata per entrare o connettersi nella sacca o nella linea infusionale del paziente
deve considerarsi contaminata. Cat. IB
4. Non somministrare farmaci da fiale o flaconi a singola dose a più pazienti o riunire i
residui per utilizzarli successivamente. Cat. IA
5. Se è necessario utilizzare fiale multidose, sia gli aghi sia le siringhe usate per il
prelievo del farmaco devono essere sterili. Cat. IA
6. Non tenere le fiale multidose nelle immediate vicinanze del paziente e conservarle in
accordo con le raccomandazione del fabbricante; smaltire se la sterilità è stata
presumibilmente compromessa. Cat. IA
7. Non usare sacche o bottiglie di liquidi infusionali per più pazienti. Cat. IB

PROCEDURE PER LA PUNTURA LOMBARE


Indossare una mascherina quando bisogna posizionare un catetere o iniettare liquidi
all’interno del canale spinale o dello spazio subdurale (es. durante mielografia, puntura
lombare e spinale o anestesia epidurale). Cat. IB

UQ 002/3
Allegato 2.b, IOG 050/2

PRECAUZIONI da CONTATTO (C)


Utilizzare le Precauzioni da Contatto, in aggiunta a quelle Standard,
per l’assistenza a tutti i pazienti con infezione nota o sospetta trasmissibile per contatto.
RICOVERO DEL 1. Ricoverare il paziente in stanza singola, quando disponibile. Cat. IB
PAZIENTE 2. Applicare i seguenti principi nel prendere decisioni:
dar priorità ai pazienti che presentano condizioni che possono facilitare la
trasmissione dei microrganismi (es. drenaggi non protetti, incontinenza fecale)
Cat. II
ricoverare nella stessa stanza pazienti infetti o colonizzati con lo stesso patogeno e
compatibili (isolamento a coorte)
se si ricovera un paziente che richiede le Precauzioni da Contatto nella stanza di un
altro paziente che non è infetto o colonizzato con lo stesso microrganismo:
o evitare di ricoverare i pazienti in isolamento da contatto nella stessa stanza di
soggetti ad alto rischio di eventi avversi dall’infezione o con fattori che possono
facilitare la trasmissione (es. immunodepressi, soggetti con ferite aperte o con
probabile degenza prolungata) Cat. II
o assicurarsi che i pazienti siano fisicamente separati l’uno dall’altro (almeno 1
metro). Predisporre una barriera (tenda) tra i letti per minimizzare la possibilità
di contatto diretto Cat. II
o cambiare i DPI e lavarsi le mani tra un paziente e l’altro indipendentemente dal
fatto che uno o entrambi i pazienti siano in isolamento da contatto. Cat. IB
3. Quando necessario, limitare al minimo il soggiorno al di fuori della stanza di
isolamento, in particolare nelle aree comuni e di attesa.
DISPOSITIVI DI GUANTI
PROTEZIONE Indossare i guanti ogni volta che si viene in contatto con la cute integra del paziente o con
INDIVIDUALE superfici ed oggetti in prossimità del paziente (es. attrezzature mediche, spondine del
(DPI) letto). Cat. IB
CAMICE
1. Indossare il camice se si prevede che i propri indumenti possano venire a contatto con
il paziente, le superfici ambientali potenzialmente contaminate o attrezzature in
prossimità del paziente. Rimuovere il camice e lavarsi le mani prima di lasciare la
stanza del paziente.
2. Dopo aver tolto il camice assicurarsi che gli indumenti e la cute non entrino in contatto
con superfici ambientali potenzialmente contaminate per evitare di trasferire
microrganismi ad altri pazienti o all’ambiente. Cat. II

TRASPORTO 1. Limitare a fini strettamente assistenziali il trasporto e i movimenti del paziente fuori
DEL PAZIENTE dalla stanza di degenza. Cat. II Informare il personale delle sedi di destinazione.
2. Se il paziente deve essere trasportato fuori, assicurarsi che le aree colonizzate o infette
siano opportunamente protette e coperte. Cat. II
3. Rimuovere i DPI contaminati e lavarsi le mani prima di procedere al trasporto del
paziente. Cat. II
4. Indossare DPI puliti per prendere il paziente quando è stata raggiunta la destinazione.
Cat. II
ATTREZZATURE 1. Gestire le attrezzature assistenziali secondo le indicazioni delle Precauzioni Standard.
ASSISTENZIALI Cat. IB
2. Usare dispositivi non critici per l’assistenza al paziente che siano monouso (es.
manicotto per la misurazione della pressione) oppure dedicati. Se ciò non fosse
possibile, pulirli e disinfettarli adeguatamente prima di utilizzarli per un altro paziente.
Cat. IB

IGIENE Assicurarsi che la stanza del paziente sia frequentemente (es. almeno quotidianamente)
AMBIEN pulita e disinfettata mirando l’attenzione alle superfici frequentemente toccate (es.
TALE spondine, comodino, superfici dei servizi igienici, maniglie della porta, tavolino,…) e alle
attrezzature nelle immediate vicinanze del paziente. Cat. IB

Interrompere le precauzioni da contatto dopo la risoluzione dell’infezione o in conformità


alle specifiche indicazioni riportate nell’allegato 1 della IOG 050. Categoria IB

UQ 002/3
Allegato 2.c, IOG 050/2

PRECAUZIONI PER VIA AEREA (A)


Adottare le Precauzioni per via Aerea (Airborne), in aggiunta a quelle Standard, per tutti i pazienti con
sospetta o accertata infezione da microrganismi trasmissibili da persona a persona per via aerea (tubercolosi
aperta, morbillo, varicella, zoster disseminato, vaiolo) Categoria IA

RICOVERO DEL 1. Ricoverare il paziente in una stanza singola Cat. IA:


PAZIENTE Se possibile con alti ricambi aria/ora (almeno 6, come al CSL).
La porta deve rimanere sempre chiusa.
2. Se la stanza per l’isolamento non è disponibile:
Trasferire il paziente in una struttura idonea. Cat. II
Ricoverare nella stessa stanza (isolamento a coorte) i pazienti che hanno lo stesso
tipo di infezione.
3. Limitare il numero di operatori e persone che accedono alla stanza e limitare gli
spostamenti del paziente, in questi casi facendogli indossare una mascherina
protettiva.
4. Alla dimissione la stanza di isolamento deve rimanere vuota per un periodo di tempo
appropriato (in base al numero di ricambi d’aria/ora, generalmente 3 ore per le comuni
stanze di degenza), prima di procedere alle pulizie e al ricovero del successivo
paziente. Cat. IB
Le stesse regole si applicano anche per altri locali dove il paziente avesse soggiornato
per un periodo di tempo significativo e senza mascherina (ad esempio: in sala
operatoria [attendere 1/2 ora]; locali di diagnostica per immagini [attendere almeno 1
ora]).

DISPOSITIVI DI 1. Indossare un facciale filtrante a protezione 2 (FFP2) prima di entrare nella stanza di un
PROTEZIONE soggetto con una delle malattie (accertate o sospette) a trasmissione respiratoria per
INDIVIDUALE via aerea.
(DPI) 2. Le seguenti forme di tubercolosi richiedono l’uso di FFP2: Cat. IB
polmonare aperta o laringea;
in presenza di tubercolosi con coinvolgimento cutaneo quando si
effettuano procedure che potrebbero generare aerosol di bacilli
tubercolari (es. irrigazione, incisione e drenaggio, … ).
3. Per gli operatori immuni a morbillo e varicella non è definita la necessità di indossare
FFP2 nell’assistenza a pazienti con tali patologie. Tema irrisolto

TRASPORTO 1. Limitare a fini strettamente assistenziali il trasporto e i movimenti del paziente fuori
DEL PAZIENTE dalla stanza di degenza. Cat. II Informare il personale delle sedi di destinazione.
2. Se tale spostamento è necessario, istruire il paziente ad indossare una mascherina
protettiva e a seguire le raccomandazioni per il “galateo respiratorio” (Respiratory
Hygiene/Cough Etiquette). Cat. II
3. Nel caso di soggetti con lesioni cutanee associate a varicella, vaiolo o, se secernenti,
tubercolosi, coprire se possibile le zone coinvolte per prevenire l’aerosolizzazione o il
contatto con gli agenti infettivi presenti nelle lesioni cutanee. Cat. IB
4. Il personale di assistenza che deve trasportare il paziente non deve indossare una
mascherina protettiva o una FFP2 se il paziente indossa una mascherina e le lesioni
cutanee infette sono coperte. Cat. II

RESTRIZIONI PER Assegnare personale sanitario immune per la assistenza di pazienti con
IL PERSONALE DI varicella, zoster disseminato e morbillo, se disponibile. Cat. IB
ASSISTENZA
GESTIONE Considerare per morbillo e varicella la vaccinazione negli operatori suscettibili,
ESPOSIZIONE e la somministrazione di immunoglobuline per le persone esposte.

N.B. Fare riferimento alle specifiche IOG pubblicate.

Interrompere le precauzioni per via aerea in conformità alle specifiche indicazioni riportate
nell’allegato 1 della IOG 050. Categoria IB

UQ 002/3
Allegato 2.d, IOG 050/2

PRECAUZIONI da GOCCIOLINE (Droplet)


Adottare le Precauzioni da Goccioline, in aggiunta a quelle Standard, per tutti i pazienti con sospetta o accertata
infezione da microrganismi trasmissibili per goccioline respiratorie (particelle > 5 µm di diametro) che possono
essere generate dal paziente durante tosse, starnuti, fonazione. Categoria IB

RICOVERO DEL 1. Ricoverare il paziente in stanza singola se disponibile. Cat. II


PAZIENTE
2. Applicare i seguenti principi nel prendere decisioni:
dar precedenza ai pazienti che tossiscono ed espettorano frequentemente. Cat. II
ricoverare nella stessa stanza pazienti infetti o colonizzati con lo stesso patogeno e
compatibili (isolamento a coorte). Cat. IB
se si ricovera un paziente che richiede le precauzioni da goccioline nella stanza di un
altro paziente che non è affetto dallo stesso microrganismo:
o evitare di ricoverare i pazienti in isolamento per goccioline nella stessa stanza
con soggetti che si trovano in condizioni cliniche che possono aumentare il
rischio di eventi avversi dall’infezione o che possono facilitare la trasmissione (es.
immunodepressi o con probabile degenza prolungata). Cat. II
o assicurarsi che i pazienti siano idoneamente separati l’uno dall’altro (almeno 1
metro). Predisporre una barriera (tenda) tra i letti per minimizzare la possibilità di
contatti stretti. Cat. IB
o cambiare i DPI e lavarsi le mani tra un paziente e l’altro indipendentemente dal
fatto che uno o entrambi i pazienti siano in isolamento da goccioline. Cat. IB

DISPOSITIVI DI Indossare una mascherina protettiva dall’ingresso nella stanza del paziente. Cat. IB
PROTEZIONE
INDIVIDUALE
(DPI)

TRASPORTO 1. Limitare a fini strettamente assistenziali il trasporto e i movimenti del paziente fuori dalla
DEL PAZIENTE stanza di degenza. Cat. II Informare il personale delle sedi di destinazione.
2. Se è necessario il trasporto ed il movimento del paziente in qualsiasi area assistenziale,
istruire il paziente ad indossare una mascherina protettiva e a seguire le raccoman-
dazioni per il “galateo respiratorio” (Respiratory Hygiene/Cough Etiquette) Cat. IB
3. Non è indicato l’uso della mascherina per il personale addetto al trasporto. Cat. II

Interrompere le precauzioni da goccioline dopo la risoluzione di segni e sintomi o in conformità


alle specifiche indicazioni riportate nell’allegato 1 della IOG 050. Categoria IB

UQ 002/3
Allegato 3.a , IOG 050/2

COME INDOSSARE I DPI COME RIMUOVERE I DPI


GUANTI
Afferrare il bordo esterno del guanto e sfilarlo
dalla mano. Il guanto sarà così rovesciato, con la
CAMICE parte esterna contaminata all’interno. Tenere il
Scegliere il camice e indossarlo con guanto rimosso con la mano guantata. Infilare una
l’apertura posteriore. Allacciare al collo e o due dita della mano non guantata all’interno
in vita. dell’altro guanto. Sfilare il secondo guanto
dall’interno, creando un sacchetto che conterrà
anche l’altro guanto.

MASCHERINA O RESPIRATORE
Allacciare la mascherina chirurgica come illustrato in OCCHIALI / SCHERMO FACCIALE
figura, coprendo bene bocca, naso e mento. Piegare Rimuovere gli occhiali di protezione o lo schermo
la striscia di metallo in modo da farla aderire bene ai facciale afferrandoli con le mani per le stanghette
lati del naso. Se si indossa un facciale filtrante,
adattarlo al viso. Piegare la striscia di metallo in modo
o per il supporto a livello delle orecchie.
da farla aderire bene ai lati del naso. Eseguire una Allontanarli dal viso. Da conservare in modo
prova di tenuta: inalare con forza – il facciale deve adeguato e da detergere-disinfettare dopo l’uso in
aderire bene al viso - espirare con forza – controllare base al grado di contaminazione.
eventuali perdite di aria intorno al viso.

CAMICE
OCCHIALI / SCHERMO FACCIALE Slacciare il camice al collo e alla vita. Sfilarlo dal
Indossare gli occhiali di protezione (o lo collo e dalle spalle. Avvolgerlo in modo che la
schermo facciale) aggiustandoli nella parte esterna contaminata sia all’interno.
maniera più confortevole. Arrotolarlo (tenendolo lontano dal corpo) e
smaltirlo in idoneo contenitore.

Nota del CIO OSR MASCHERINA O RESPIRATORE


Igiene alcolica delle mani Sciogliere i lacci della mascherina chirurgica,
prima al collo e poi alla nuca. La parte anteriore
GUANTI della mascherina deve essere considerata
Scegliere i guanti nella taglia idonea e contaminata e quindi non va mai toccata.
indossarli. I guanti devono coprire i polsini Allontanare la mascherina dal viso toccandone
del camice. solamente i lacci. Smaltirla in idoneo contenitore.
ULTERIORI RACCOMANDAZIONI PER LAVORARE IN SICUREZZA IGIENE DELLE MANI al termine della rimozione di tutti i DPI
Tenere le mani lontane dal viso Cambiare i DPI se lacerati o
Lavorare da zone pulite a sporche contaminati Rielaborazione a cura del CIO, tratta da CDC
Limitare il contatto con le superfici Effettuare l’igiene delle mani Guideline for Isolation Precautions 2007

UQ 002/3
Allegato 3. b , IOG 050/2

COME INDOSSARE I DPI COME RIMUOVERE I DPI

Evita di contaminare te stesso, gli altri e


Identifica i pericoli e gestisci i
l’ambiente
rischi
Rimuovi prima i DPI più pesantemente
Programma dove indossare e
contaminati
rimuovere i DPI
Rimuovi guanti e camice
Programma come gestire e
Sfila il camice ed i guanti e rivolgili (dentro
dove smaltire correttamente i
 fuori)
DPI
Elimina guanti e camice in maniera sicura

Indossa un camice Pratica l’igiene delle mani

Rimuovi gli occhiali di protezione


prendendoli da dietro o di lato
Indossa una mascherina*
Nota CIO OSR: da conservare in modo
(protettiva o chirurgica) e gli
adeguato e da detergere-disinfettare dopo
occhiali di protezione (o uno
l’uso in base al grado di contaminazione.
schermo facciale)
Rimuovi la mascherina o il facciale filtrante
prendendoli da dietro e eliminali

Nota del CIO OSR


Pratica l’igiene delle mani
Igiene alcolica delle mani

* NB nell’isolamento aereo e nelle procedure che generano aerosol (ad es. aspirazione delle vie
respiratorie, intubazione, broncoscopia) devi usare un facciale filtrante (FFP2) in associazione alla
protezione degli occhi. Fai la verifica della tenuta prima dell’uso del facciale filtrante.
Indossa i guanti (sopra la
manica del camice)
Rielaborazione a cura del CIO OSR
Tratta da WHO/CDC/EPR/2007.8a

UQ 002/3
Allegato 3. c, IOG 050/2

INDOSSAMENTO (prima di entrare nella stanza)


Rielaborazione a cura del CIO OSR
E PROVA DI TENUTA DEI FACCIALI FILTRANTI
Tratta da WHO/CDC/EPR/2007.8b
(o fit test o seal check)
1° passo 2° passo
Tieni il facciale filtrante (FF) nella Posiziona il FF sul viso, sotto il mento e con
tua mano a coppa con lo stringi- lo stringi-naso in alto.
naso verso la punta delle dita, con
gli elastici che pendono liberi dalla
tua mano.

3° passo 4° passo
Tira l’elastico superiore sopra la Metti la punta delle dita di entrambe le
testa e lascialo alto sopra la nuca. mani sopra lo stringi-naso.
Tira l’elastico inferiore sopra la Modella lo stringi-naso (usando due dita di
testa e lascialo attorno al collo sotto ciascuna mano) sulla forma del tuo naso
le orecchie. (usando una sola mano può risultarne
una minor performance del FF).

5° passo 1. test di tenuta con pressione positiva 2. test di tenuta con pressione negativa
Copri il FF con i palmi Espira rapidamente. Una pressione Inspira profondamente. In assenza di “perdite”,
delle due mani, positiva all’interno del FF significa la pressione negativa farà collabire il FF sul tuo
avendo cura di non assenza di “perdite”. Se invece sono viso.
modificare il posizio- presenti, sistema la posizione del FF o “Perdite” faranno scendere la pressione
namento dello stesso. stringi gli elastici. Rifai il test. Ripeti i negativa nel FF a causa dell’ingresso di aria
passaggi fino a un corretto attraverso varchi nella tenuta.
posizionamento del FF.

UQ 002/3
Allegato 4, IOG 050/2 pag. 1/2

TRADUZIONE E ADATTAMENTO A CURA DEL CIO OSR


SINDROMI CLINICHE O CONDIZIONI CHE IMPLICANO L’APPLICAZIONE EMPIRICA DELLE PRECAUZIONI BASATE SULLA TRASMISSIONE IN
AGGIUNTA ALLE PRECAUZIONI STANDARD IN ATTESA DELLA CONFERMA DIAGNOSTICA
Precauzioni empiriche
Sindrome clinica o condizione # Potenziali patogeni @
(sono sempre incluse le standard)
DIARREA
Diarrea acuta di probabile eziologia infettiva in un Patogeni enterici § Precauzioni da Contatto (bambini e adulti)
paziente incontinente o con pannolino
MENINGITE Neisseria meningitidis Precauzioni da Goccioline per le prime 24 ore di terapia antibiotica.
Enterovirus Precauzioni da Contatto per bambini.
M. tuberculosis Precauzioni per via Aerea se infiltrato polmonare
Precauzioni per via Aerea + da Contatto se sono presenti secrezioni
drenanti potenzialmente infettive.
ERUZIONI CUTANEE O ESANTEMI, GENERALIZZATI, DI ORIGINE SCONOSCIUTA
Esantema petecchiale/ecchimotico con febbre Neisseria meningitidis Precauzioni da Goccioline per le prime 24 ore di terapia antibiotica.
Se anamnesi positiva per viaggio in un’area con Virus Ebola, Lassa, Precauzioni per Goccioline + da Contatto, con protezione del volto, ed
epidemia in atto di febbre emorragica virale nei 10 Marburg enfasi sulla sicurezza con taglienti/pungenti e sui mezzi di barriera in caso
giorni che precedono l’inizio della febbre di probabile esposizione a sangue. Usa FFP2 in caso di procedure che
generano aerosol.
Esantema vescicolare VZV, herpes simplex Precauzioni per via Aerea + da Contatto.
virus, virus del vaiolo, Solo Precauzioni da Contatto nel caso si tratti probabilmente di herpes
virus del vaiolo simplex, zoster localizzato in un paziente immunocompetente.
vaccinico
Esantema maculopapuloso con tosse, raffreddore e morbillo Precauzioni per via Aerea.
febbre

# Pazienti con le sindromi o le condizioni in elenco possono manifestare sintomi e segni atipici (ad es. neonati od adulti con la pertosse possono non presentare tosse grave o
parossistica). L’indice di sospetto del clinico dovrebbe essere guidato dalla prevalenza di specifiche condizioni nella comunità, così come dal giudizio clinico.
@ Gli organismi in elenco nella colonna “Potenziali patogeni” non vogliono rappresentare tutte le possibilità diagnostiche, o anche solo le più probabili, ma piuttosto possibili
agenti eziologici che richiedono l’applicazione di precauzioni aggiuntive alle standard fino alla loro esclusione.
§ Questi patogeni includono E. coli O157:H7 enteroemorragica, Shigella spp, HAV (epatite A), norovirus, rotavirus, C. difficile.

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Allegato 4, IOG 050/2 pag. 2/2

Precauzioni empiriche
Sindrome clinica o condizione # Potenziali patogeni @
(sono sempre incluse le standard)
INFEZIONI RESPIRATORIE
Tosse, febbre, infiltrato polmonare nel lobo superiore M. tuberculosis, virus Precauzioni per via Aerea + da Contatto.
in paziente HIV negativo o a basso rischio di HIV respiratori, S.
pneumoniae, S. aureus
(MSSA o MRSA)
Tosse, febbre, infiltrato polmonare in ogni sede in M. tuberculosis, virus Precauzioni per via Aerea + da Contatto.
paziente HIV positivo o a alto rischio di HIV respiratori, S.
pneumoniae, S. aureus
(MSSA e MRSA)
Tosse, febbre, infiltrato polmonare in ogni sede in M. tuberculosis, SARS, Precauzioni per via Aerea + da Contatto con protezione degli occhi.
paziente con anamnesi di viaggio recente (10-21 influenza aviaria Se SARS e TB non sono probabili, usa Precauzioni da Goccioline invece
giorni) in paesi con epidemie in atto di SARS o che per via Aerea.
influenza aviaria
Infezioni respiratorie, in particolare bronchiolite e virus respiratorio Precauzioni da Goccioline + da Contatto; le Precauzioni da Goccioline
polmonite, in bambini sinciziale (RSV), virus possono essere abbandonate una volta esclusi adenovirus e influenza.
parainfluenzale,
adenovirus, influenza
virus, virus
metapneumovirus
umano (hMPV)
INFEZIONI DELLA CUTE O DI FERITA
Ascessi o ferite secernenti non coperte da medicazioni S. aureus (MSSA o Precauzioni da Contatto.
MRSA), streptococco di Se dopo l'inizio di una terapia efficace l sospetto di una patologia da
gruppo A streptococco di gruppo A, aggiungi Precauzioni da Goccioline per le prime
24 ore dall'inizio di una terapia antibiotica efficace di adeguata terapia
antibiotica

# Pazienti con le sindromi o le condizioni in elenco possono manifestare sintomi e segni atipici (ad es. neonati od adulti con la pertosse possono non presentare tosse grave o
parossistica). L’indice di sospetto del clinico dovrebbe essere guidato dalla prevalenza di specifiche condizioni nella comunità, così come dal giudizio clinico.
@ Gli organismi in elenco nella colonna “Potenziali patogeni” non vogliono rappresentare tutte le possibilità diagnostiche, o anche solo le più probabili, ma piuttosto possibili
agenti eziologici che richiedono l’applicazione di precauzioni aggiuntive alle standard fino alla loro esclusione.

UQ 002/3
Allegato 5, IOG 050/2

ISOLAMENTO PROTETTIVO

COMPONENTI DELL’ “AMBIENTE DI ISOLAMENTO PROTETTIVO”


I. Pazienti: solo i pazienti sottoposti a trapianto di midollo (o cellule) ematopoietico allogenico
• mantenere il paziente in stanze di isolamento protettivo tranne che per procedure diagnostiche o
terapeutiche necessarie e che non possono essere eseguite nella stanza (es. radiologia, sala operatoria)
• protezione respiratoria con FFP2 per il paziente quando lascia la stanza durante periodi di costruzioni.
II. Precauzioni standard e basate sulla trasmissione
• igiene delle mani prima e dopo il contatto con il paziente
• camici, guanti e mascherine non sono richieste per gli operatori sanitari o i visitatori per il normale
ingresso nella stanza
• l’uso di camici, guanti e mascherine per gli operatori sanitari o i visitatori deve avvenire in accordo alle
precauzioni standard e, quando indicate, per le patologie sospette o accertate che richiedano le precauzioni
basate sulla trasmissione
III. Misure impiantistiche
• uso di filtri assoluti (HEPA) sull’aria di immissione nella stanza
• stanze ben sigillate
 adeguata costruzione di finestre, porte, bocchette di mandata e di ripresa
 soffitto: liscio e senza fessure, articolazioni aperte e crepe

Tratto da CDC “2007 Guideline for Isolation Precautions” http://www.cdc.gov/ncidod/dhqp/pdf/isolation2007.pdf

Precisazione CIO
Nelle linee guida del 1983 (1) i CDC avevano indicato specifiche misure di “isolamento protettivo”
(all’ingresso nella stanza: uso sistematico di guanti, mascherina, cappellino, sovracamice e soprascarpe, e
lavaggio delle mani) per la protezione di pazienti particolarmente suscettibili alle infezioni (es.
immunocompromessi, neutropenici, …).
Tali misure non sono state riprese nel successivo documento sull’isolamento dei pazienti in ambito
ospedaliero (2) e sono state poi oggetto di chiara indicazione (vedi tabella qui sopra) dall’ultimo
aggiornamento (3), che è alla base di questo documento CIO OSR.
1. Garner JS, Simmons BP. CDC Guideline for Isolation Precautions in Hospitals. Atlanta, GA: US Department of Health and
Human Services, Public Health Service, Centers for Disease Control; 1983. HHS publication no. (CDC) 83-8314; Infect
Control 1983;4:245-325, and Am J Infect Control 1984;12:103-163.
2. Garner JS, the Hospital Infection Control Practices Advisory Committee. Guideline for isolation precautions in hospitals. Infect
Control Hosp Epidemiol 1996;17:1-80.
3. Siegel JD, Rhinehart E, Jackson M, Chiarello L, and the Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee, 2007
Guideline for Isolation Precautions: Preventing Transmission of Infectious Agents in Healthcare Settings, June 2007

In particolare si sottolinea che:


1) L’isolamento protettivo è previsto solo per i pazienti sottoposti a trapianto allogenico del midollo osseo
(nella fase di aplasia midollare, limitatamente all’UTMO ed eventualmente alle U.O. di supporto per tali
pazienti); nessuna evidenza di beneficio per altri pazienti immunocompromessi.
2) Esso è principalmente legato a parametri di ventilazione per la prevenzione delle infezioni fungine, da
Aspegillus in particolare.
3) Camice, guanti e mascherina non sono richiesti di routine per operatori sanitari e visitatori prima di
entrare nella stanza.
4) L’uso dei DPI deve essere in accordo con le Precauzioni Standard e, nel caso, delle precauzioni
basate sulla trasmissione.

UQ 002/3
Allegato 6, IOG 050/2 pag. 1/4

Glossario
Traduzione ed adattamento (oltre alle note, evidenziate in italico), a cura del dott. Matteo Moro, del Glossario (pag. 131
e seguenti) del documento dei CDC “2007 Guideline for Isolation Precautions: Preventing Transmission of Infectious
Agents in Healthcare Settings” disponibile al sito http://www.cdc.gov/ncidod/dhqp/pdf/guidelines/Isolation2007.pdf , al
quale si rimanda per le definizioni originali in inglese e le altre definizioni qui non riportate.
In ordine alfabetico e con codice colore e di cornice per le associazioni logiche

Aerosol biologici Bioaerosols


Una dispersione aerea di particelle che contenga microrganismi interi o loro parti, come batteri, virus, acari della
polvere, ife o spore fungine. Tali aerosols solitamente sono una miscela di cellule singole o aggregate, spore o virus,
trasportate da altri materiali come secrezioni respiratorie o particelle inerti. Aerosols infettivi (ad es. quelli che
contengono microrganismi patogeni) possono essere generati da fonti umane (emessi dalle vie respiratorie durante la
tosse, starnuti, il parlare ed il canto; durante aspirazioni o irrigazioni di ferita), da fonti ambientali umide (ad es. sistemi
di condizionamento o torri evaporative per Legionella) o da fonti secche (ad es. polvere da cantieri con spore fungine,
Aspegillus spp). Gli aerosol biologici comprendono le goccioline respiratorie più grosse (trasmissione respiratoria per
goccioline) e i piccoli droplet nuclei (trasmissione respiratoria aerea).

Ambiente di isolamento protettivo Protective Environment (PE)


Una area di assistenza al paziente specificamente attrezzata, di solito in ospedale, a pressione positiva rispetto al
corridoio (cioè l’aria passa dalla stanza alle aree adiacenti). La combinazione di filtrazione assoluta (o con filtri HEPA),
alto numero di ricambi d’aria per ora (>12) ed il contenimento al minimo delle perdite di aria dalla stanza creano un
ambiente che può ospitare in sicurezza pazienti con gravi immunodeficienze (ad es. i pazienti sottoposti a trapianto di
midollo osseo allogenico) e ridurre il rischio di esposizione alle spore prodotte dai miceti ambientali. Altre componenti
sono le superfici lavabili, sistemi di pulizia che prevengano l’accumulo di polvere, e il divieto di fiori freschi o piante in
vaso.

Colonizzazione (vedi anche Contaminazione e Infezione) Colonization


Proliferazione di microrganismi alla superficie o dentro sedi corporee senza rilevabile risposta immunitaria, danno
cellulare o manifestazione clinica. La presenza di microrganismi in un ospite ha varia durata, ma può divenire fonte di
possibile trasmissione. In molte circostanze colonizzazione e stato di portatore sono sinonimi.

Contaminazione (vedi anche Colonizzazione e Infezione)*


Transitoria acquisizione di microrganismi, di regola sulla superficie cutanea o sulle mucose, senza proliferazione
significativa nell’ospite. Può però evolvere in colonizzazione (moltiplicazione senza danno) e/o in infezione (con
danno).
* non presente questa definizione nel glossario CDC

Controlli ingegneristici Engineering controls


Rimozione o contenimento di un rischio dell’ambiente di lavoro attraverso la tecnologia. Le stanze di isolamento aereo,
i dispositivi per la prevenzione degli incidenti con taglienti/pungenti, i contenitori resistenti alla puntura sono esempi di
tali controlli.

Controllo della fonte Source Control


Il processo di contenimento degli agenti infettivi sia alla porta d’uscita dal corpo umano sia all’interno di uno spazio
confinato. Il termine è soprattutto applicato al contenimento degli agenti infettivi trasmessi per via respiratoria, ma può
essere applicato anche alle altre vie di trasmissione (ad es. ferite secernenti, lesioni cutanee vescicolari o bollose). La
Cough Etiquette è una misura di controllo della fonte. L’uso di dispositivi chiusi per aspirazione localizzata (ad es.
cabine per l’induzione dell’escreato o per la somministrazione di aerosol) è un altro esempio.

Coorte Cohorting
Nel contesto di queste linee-guida la pratica di raggruppare insieme pazienti infetti o colonizzati dallo stesso agente
infettivo insieme al fine di confinare ad una area l’assistenza e prevenire il contatto con pazienti suscettibili (coorte dei
pazienti). Durante le epidemie, il personale sanitario può essere assegnato a coorti di pazienti per limitare ulteriormente
il rischio di trasmissione (coorte degli operatori).

Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) Personal Protective Equipment (PPE)


Vari tipi di dispositivi di barriera usati da soli o in combinazione per proteggere le mucose, la cute e gli indumenti dal
contatto con agenti infettivi. I DPI comprendono guanti, mascherine e facciali filtranti, occhiali di protezione e visiere,
camici.
Allegato 6, IOG 050/2 pag. 2/4

Droplet nuclei.
Microscopiche particelle di diametro <5 μm (micrometri = millesimi di millimetri) che sono residui di evaporazione di
goccioline e sono prodotte da una persona che tossisce, starnutisce, grida e canta. Queste particelle possono rimanere
sospese nell’aria per periodi prolungati e possono essere trasportate dalle normali correnti d’aria nella stanza e oltre, a
zone adiacenti o nelle zone di emissione del sistema di condizionamento.
Nota: le patologie a trasmissione respiratoria aerea si trasmettono attraverso tali micro-goccioline (droplet nuclei),
mentre le patologie a trasmissione respiratoria per goccioline si trasmettono attraverso goccioline respiratorie più
grosse (droplet).

Facciali filtranti (FF) (N.B. ≠ mascherina) Respirator


Un DPI indossato dagli operatori sanitari per proteggerli dall’inalazione di agenti infettivi trasmessi per via aerea che
hanno diametro <5 μm. Si tratta di droplet nuclei infettivi emessi da pazienti con tuberculosi, vaiolo e SARS, e
particelle di polvere che contengono agenti infettivi, come le spore di miceti ambientali (ad es. Aspergillus spp). E’
importante eseguire il test di tenuta (fit test) ad ogni uso del FF.
Note:
In Europa i FF disponibili sono di tipo 1 (FFP1), 2 (FFP2) e 3 (FFP3), a filtrazione e protezione crescente (78%,
92% e 98 %), gli ultimi due tipi corrispondenti più o meno ai respiratori N95 e N99 della normativa statunitense.
Esistono anche sistemi di protezione respiratoria più elevata, di uso eccezionale nell’assistenza sanitaria.
I FF sono usati anche dai pazienti gravemente immunocompromessi per la protezione dall’inalazione delle spore
fungine in determinate circostanze. Non devono essere invece usate sui pazienti per controllare la diffusione
respiratoria (sono indicate in questo caso le mascherine protettive, vedi).

Filtri assoluti o HEPA High-efficiency particulate air (HEPA) filter.


Filtro che rimuove >99,97% delle particelle con diametro >0,3 μm (la dimensione delle particelle più penetranti) ad uno
specifico flusso di aria. I filtri HEPA (o assoluti) possono essere integrati nel sistema centrale di ventilazione, installati
al punto di utilizzo nel soffitto di una stanza, o utilizzati in unità portatili.
Nota: in Europa ed in Italia la normativa prevede vari tipi di filtri assoluti o HEPA, tra i quali H12, H13 e H14
(EN1822) corrispondenti a EU12, EU13 e EU14 (EUROVENT 4/4), con filtrazione di particelle di 0,3 μm di diametro
rispettivamente pari a > 99,99%, >99,997% e 99,999%.

Igiene delle mani Hand hygiene


Termine generale che si applica ad una delle seguenti:
1) lavaggio delle mani con acqua e sapone (non antimicrobico);
2) lavaggio antisettico (con acqua e sapone antimicrobico);
3) frizione antisettica (prodotto antisettico senza acqua, la maggior parte a base alcolica, frizionato sulla
superficie delle mani);
4) antisepsi chirurgica delle mani (lavaggio antisettico o frizione antisettica praticata pre-operatoriamente dal
personale chirurgico per eliminare la flora transitoria e ridurre quella residente).

Igiene respiratoria e comportamento in presenza di tosse Respiratory Hygiene/ Cough Etiquette


Per controllare la trasmissione di infezioni respiratorie da parte di soggetti (pazienti e/o accompagnatori) adottare le
seguenti misure all’ingresso delle strutture assistenziali (es. triage, accettazione, sale di attesa).
Le componenti sono:
1) coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce;
2) utilizzare fazzoletti di carta per le secrezioni respiratorie da smaltirsi rapidamente in contenitori “no-touch”;
3) fornire ai pazienti con sintomi respiratori (tosse) una mascherina chirurgica (o protettiva) per ridurre la
contaminazione ambientale
4) distogliere il volto dagli altri e mantenere una separazione spaziale di almeno 1 metro dagli altri soggetti
quando si tossisce.
5) (Lavarsi le mani dopo il contatto con le secrezioni respiratorie.)
Queste misure sono rivolte a tutti i pazienti con sintomi respiratori infettivi e ai loro familiari e accompagnatori appena
entrano nelle aree comuni di attesa (ad es. nell’accettazione del Pronto Soccorso o degli ambulatori).

Infezione (vedi anche Colonizzazione e Contaminazione) Infection


La trasmissione di microrganismi in un ospite dopo aver evitato o superato i meccanismi di difesa, che risulta in una
proliferazione dei microrganismi e nell’invasione dei tessuti dell’ospite. La risposta dell’ospite all’infezione può
comprendere sintomi clinici o può essere sub-clinica, con manifestazioni direttamente correlate al microrganismo
oppure immunomediate (risposta anticorpale o cellulomediata con distruzione delle cellule dell’ospite).
Allegato 6, IOG 050/2 pag. 3/4

Infezioni nelle Organizzazioni Sanitarie (IOS) o Infezioni Correlate alle Procedure Assistenziali (ICA o ICPA)
Healthcare-associated infection (HAI)
Infezione che si sviluppa in un paziente che è assistito in qualsiasi ambito che eroga prestazioni sanitarie (ad es.
ospedale per acuti, lungodegenza, ambulatorio, centro dialisi, DH e DS, casa) e che è correlata all’assistenza sanitaria
stessa (cioè non era in incubazione o già presente al momento in cui l’assistenza è stata prestata). Negli ambiti di
assistenza ambulatoriale e domiciliare, l’ICA si dovrebbe applicare a ogni infezione che è associata con una procedura
medica o chirurgica. Dal momento che la localizzazione geografica dell’acquisizione dell’infezione è spesso incerta, il
termine considerato più appropriato è quello di correlato all’assistenza, piuttosto che acquisito (come una volta si usava
il termine “infezione ospedaliera”, o in inglese “acquisita in ospedale).

Mascherina chirurgica (N.B. ≠ Facciali Filtranti) Surgical mask


Un dispositivo indossato sopra la bocca ed il naso dagli operatori di sala operatoria per proteggere sia i pazienti
chirurgici, sia il personale di sala operatoria dalla trasmissione di microrganismi e di fluidi corporei. Le mascherine
chirurgiche (vedi anche mascherine protettive) sono usate anche per proteggere gli operatori sanitari dal contatto con le
goccioline respiratorie (diametro >5 μm). Le mascherine chirurgiche non proteggono dall’inalazione delle particelle più
piccole o droplet nuclei e non devono essere confuse con i facciali filtranti (vedi), raccomandati per la protezione in
caso di trasmissione per via aerea.
Nota: la capacità di filtrazione in uscita è >99% (per questo è efficace ed indicata nei pazienti con patologia a
trasmissione respiratoria).

Mascherina protettiva
Si tratta sostanzialmente di una mascherina chirurgica, diversa solo per la minore protezione contro gli schizzi liquidi,
tipici dell’attività chirurgica.
Nota: non è il termine equivalente per “procedure mask” (più vicino alle mascherine semplici indossate per es. in
ambito alimentare).

Microrganismi multi-farmaco-resistenti Multidrug-resistant organisms (MDROs)


In generale, batteri che sono resistenti a una o più classi di antibiotici e di solito sono resistenti a tutti gli antibiotici
tranne uno o due (ad es. MRSA, VRE, ESBL-GNB).

Patogeni epidemiologicamente importanti Epidemiologically important pathogens


Agente infettivo che presenta uno o più delle seguenti caratteristiche: 1) è facilmente trasmissibile; 2) tende a causare
epidemie; 3) può essere associato a gravi esiti; 4) è difficile da trattare.
Esempi sono Acinetobacter sp., Aspergillus sp., Burkholderia cepacia, Clostridium difficile, Klebsiella or Enterobacter
sp., bacilli gram negativi poduttori di betalattamasi a spettro esteso [ESBL], Pseudomonas aeruginosa, vancomicino-
resistente [VRE], Staphylococcus aureus meticillino-resistente [MRSA], Staphylococcus aureus vancomicino-resistente
[VRSA], influenza virus, virus respiratorio-sinciziale [RSV], rotavirus, SARSCoV, norovirus e virus della febbre
emorragica.

Pazienti immunocompromesso Immunocompromised patients


Pazienti il cui sistema immunitario è deficiente per disordini immunologici congeniti o acquisiti (ad es. infezione da
HIV, immunodeficienze congenite), malattie croniche come il diabete mellito, tumori maligni, enfisema, insufficienza
cardiaca, assistenza intensiva malnutrizione, terapia immunosoppressiva [ad es. radiazioni, chemioterapia citotossica,
farmaci antirigetto, corticosteroidi, terapia con anticorpi monoclonali anti-sistema immunitario]). Il tipo di infezioni ai
quali un paziente immunocompromesso è maggiormente esposto dipende dal grado di immunosoppressione e dallo
specifico difetto immunologico Pazienti sottoposti a trapianto di midollo osseo allogenico e pazienti con una malattia da
rigetto (GVHD) sono considerati i pazienti a maggior rischio di ICA. Lo stato di immunodeficienza complica anche la
diagnosi di alcune infezioni (ad es. tubercolosi) ed è associato con forme cliniche più gravi di infezione rispetto a
pazienti con la stessa infezione, ma immunocompetenti.
Allegato 6, IOG 050/2 pag. 4/4

Precauzioni Standard (SP) Standard Precautions(SP)


Un gruppo di procedure di prevenzione delle infezioni che si applica a tutti i pazienti, indipendentemente dal presunto
stato infettivo o dalla diagnosi sospetta o accertata di malattia infettiva. Le SP sono una combinazione ed una
espansione delle Precauzioni Universali (UP) e dell’Isolamento dalle Sostanze Corporee (BSI). Le SP sono basate sul
principio che il sangue, i fluidi corporei, le secrezioni, le escrezioni ad eccezione del sudore, la cute non integra, e le
mucose di ogni soggetto possono contenere agenti infettivi trasmissibili. Le SP comprendono l’igiene delle mani e, in
base all’esposizione prevedibile, l’uso di guanti, camice, mascherina, protezione oculare, o visiere. Inoltre le
attrezzature e gli oggetti presenti nell’ambiente adiacente al paziente che possono essere state contaminate devono
essere manipolate in modo da prevenire la trasmissione degli agenti infettivi (ad es. indossare i guanti per la loro
manipolazione, evitare la dispersione biologica dalle attrezzature pesantemente contaminate, pulire e disinfettare o
sterilizzare adeguatamente i dispositivi riutilizzabili prima del loro uso su un altro paziente).

Stanza per isolamento aereo Airborne Infection Isolation Room (AIIR)


Stanza di isolamento a pressione negativa, singola, per isolare persone con patologia respiratoria, sospetta o accertata, a
trasmissione aerea. Fattori ambientali sono sotto controllo per minimizzare la trasmissione dei microrganismi che sono
generalmente trasmessi da persona a persona attraverso i cosiddetti droplet nuclei (micro-goccioline respiratorie)
associati a tosse o aerosolizzazione di fluidi contaminati. La stanza dovrebbe garantire pressione negativa rispetto al
corridoio (così che l’aria passa dal corridoio alla stanza) e ricambi d’aria di almeno 6 volumi/ora e assenza di ricircolo
d’aria (oppure solo dopo passaggio in filtri assoluti).

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