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INDICE
1. PREMESSA ................................................................................................................................. 3
2. SCOPO/OBIETTIVO .................................................................................................................. 3
3. AMBITO DI APPLICAZIONE ................................................................................................... 4
4. ACRONIMI E ABBREVIAZIONI .............................................................................................. 4
5. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ .......................................................................................... 4
5.1 Presidi per ossigenoterapia presenti sui mezzi di soccorso ................................................... 4
5.2 Procedura per MSB ............................................................................................................... 5
5.3 Gestione remota dell’ossigenoterapia da parte dei sanitari della COE a MSB ..................... 6
Pazienti in cui l’ossigenoterapia è stata iniziata autonomamente dal MSB (pazienti critici) ...... 6
Pazienti con difficoltà respiratoria non critici .............................................................................. 6
6. ALGORITMO .............................................................................................................................. 7
7. RIFERIMENTI ............................................................................................................................ 8
8. DESTINATARI ........................................................................................................................... 8
U.O.M. Trentino Emergenza Revisione 00
1. PREMESSA
L'ipossia è una condizione clinica caratterizzata dalla carenza di ossigeno a livello tissutale.
L'ipossia può instaurarsi acutamente o lentamente, avere cause polmonari o extra-polmonari e
manifestarsi in conseguenza a patologie mediche o traumatiche. La carenza di ossigeno determina
un danno alle cellule colpite, la cui entità dipende dalla gravità e dalla durata dell'insulto ipossico.
L'ossigenoterapia è in grado di aumentare l'ossigeno a disposizione dell'organismo e quindi di
ridurre l'eventuale danno ipossico.
Nei pazienti con ipossia, dovrebbe essere somministrato ossigeno se viene rilevata una saturazione
di O2 <94%, con un target 94-98%. Eccezione a questa indicazione la fanno i pazienti a rischio di
insufficienza respiratoria ipercapnica (pazienti affetti da BPCO, disordini neuromuscolari cronici,
obesità patologica, fibrosi cistica riacutizzata, patologie della parete toracica ecc) nei quali il target
di sicurezza che coniuga i rischi derivanti da ipossia ed ipercapnia è fissato a 88-92%.
Rispetto alla regola generale di cui sopra, la somministrazione di ossigeno alla massima
concentrazione possibile ed indipendentemente dal target di saturazione è indicata nell’approccio
iniziale al paziente traumatizzato grave, in cui il trasporto di ossigeno potrebbe essere compromesso
da una riduzione della massa ematica circolante, e nella sospetta intossicazione da Monossido di
Carbonio, in cui l’ossigeno compete con il tossico nel legame con l’emoglobina.
2. SCOPO/OBIETTIVO
alla processazione delle chiamate, all’invio di mezzi di soccorso ed agli algoritmi di valutazione e
trattamento del paziente (ABCDE per il malore ed il traumatizzato).
3. AMBITO DI APPLICAZIONE
4. ACRONIMI E ABBREVIAZIONI
Oltre a quanto previsto dal documento Aziendale “DOC 157. Politica per l’utilizzo uniforme di
abbreviazioni, acronimi e simboli” e dai relativi allegati, ai soli fini della presente procedura sono
utilizzate le seguenti abbreviazioni:
La maschera con reservoir è il presidio per eccellenza da utilizzare nel paziente critico, in quanto
consente la somministrazione di concentrazioni di O2 che possono arrivare al 90% se la maschera è
ben adesa e il flusso è adeguato.
Per il corretto funzionamento il reservoir deve rimanere aperto ed il flusso di O2 da impostare deve
essere non inferiore a 12 L/min; in caso contrario all’interno del reservoir si accumula anche l’aria
espirata portando a rebreathing e conseguentemente a rischio di ipercapnia. Ai fini della presente
procedura, salvo diverse indicazioni del costruttore, la maschera reservoir deve essere utilizzata con
un flusso di ossigeno di 15 l/min.
La maschera di Venturi è il sistema migliore per somministrare O2 con una concentrazione precisa
ed un alto flusso di miscela ossigeno/aria. I modelli disponibili in commercio possono prevedere la
presenza di più valvole intercambiabili o un sistema regolabile; entrambi permettono di garantire la
somministrazione di una determinata concentrazione di ossigeno ed un flusso predeterminato di
miscela. La tipologia di maschera effettivamente presente sui mezzi di soccorso (con valvole
intercambiabili o valvola singola regolabile) dipende dalla disponibilità nelle dotazioni APSS. Si
rimanda alle istruzioni del produttore del presidio presente al momento, per la corretta modalità
d’uso necessaria a garantire la concentrazione di O2 prescritta.
Appena avuta evidenza di almeno uno dei criteri sopra indicati, ovvero senza terminare la
valutazione ABCDE, l’equipaggio deve somministrare immediatamente ossigeno tramite maschera
con reservoir collegata ad un flusso di ossigeno di 15 L/min e contattare la COE. Eventuali
successive variazioni dell’ossigenoterapia verranno prescritte poi dai sanitari della COE.
Nel paziente che non presenti i criteri di criticità sopra indicati, si deve completare la valutazione
ABCDE e contattare la COE nei termini previsti dagli algoritmi malore e trauma (alla rilevazione
del primo “campanello di allarme” ed al termine della sequenza di valutazione).
Il paziente cui viene somministrato ossigeno deve essere sottoposto a monitoraggio continuo dei
parametri vitali, con particolare attenzione a FR e SpO2, che devono essere registrati nella scheda
paziente indicativamente ogni cinque minuti dall’arrivo sulla scena fino alla consegna del paziente.
L’ossigenoterapia va mantenuta fino alla presa in carico da parte del personale di Pronto Soccorso.
U.O.M. Trentino Emergenza Revisione 00
5.3 Gestione remota dell’ossigenoterapia da parte dei sanitari della COE a MSB
Target SpO2 Minimo Massimo
Paziente medico non a rischio di ipercapnia e 94 98
paziente con sospetto trauma grave
Paziente medico, a rischio di ipercapnia* 88 92
Sospetta intossicazione da CO 100 -
* BPCO, disordini neuromuscolari cronici, sindromi restrittive (obesità patologica, patologie della
parete toracica ecc) fibrosi cistica riacutizzata.
Pazienti in cui l’ossigenoterapia è stata iniziata autonomamente dal MSB (pazienti critici)
L’infermiere di COE deve verificare la correttezza delle indicazioni all’ossigenoterapia sopra
specificate e la modalità di somministrazione (maschera con reservoir a 15 L/min).
Se non è stato raggiunto il target minimo, deve essere data indicazione a proseguire
l’ossigenoterapia in corso verificandone la corretta modalità.
Se è stato superato il target massimo, deve essere disposta la titolazione come di seguito:
o Sostituire la maschera reservoir con maschera di Venturi FiO2 50%.
o Ogni 5 minuti verificare la SpO2
o Se resta sopra il range target, ridurre progressivamente la FiO2 al 40%
o Riverificare il raggiungimento del range target ogni 5 minuti.
o Procedere con eventuali ulteriori graduali riduzioni della FiO2 (40% → 35% → 30%
→ 28% → 26% → 24%).
Se non è stato raggiunto il target minimo, deve essere data indicazione a sostituire la
maschera Venturi con una con reservoir.
Se è stato superato il target massimo, deve essere data indicazione alla titolazione come
indicato precedentemente.
Qualora venga riferito un rapido trend in peggioramento della SpO2, deve essere immediatamente
data indicazione di sostituire la maschera Venturi con una con reservoir.
Nel paziente con verosimile intossicazione da Monossido di Carbonio, dovrà essere somministrato
O2 con maschera con reservoir indipendentemente da FR, SpO2 e precedenti anamnestici.
6. ALGORITMO
U.O.M. Trentino Emergenza Revisione 00
7. RIFERIMENTI
1) Provincia Autonoma di Trento – Assessorato alla salute, politiche sociali e allo sport, APSS
P.A. di Trento: Manuale Provinciale per la formazione base dei soccorritori - edizione 2018
2) Stone CK, Humphries RL: Current diagnosis and Treatment Emergency Medicine – 8th edition
- McGraw-Hill Education, 2017
3) Greaves I, Porter K: Oxford Handbook of pre-hospital care – Oxford University Press, 2007
4) Soar J, Böttiger BW, Carli P, Couper K, Deakin CD, Djärv T, Lott C, Olasveengen T, Paal P,
Pellis T, Perkins GD, Sandroni C, Nolan JP. European Resuscitation Council Guidelines 2021:
Adult advanced life support. Resuscitation. 2021 Apr;161:115-151
5) O’Driscoll BR, Howard LS, Earis J, Mak V on behalf of the British Thoracic Society
Emergency Oxygen Guideline Group: BTS guideline for oxygen use in adults in healthcare and
emergency settings. Thorax 2017; 72:i1-i89
8. DESTINATARI
Per competenza: