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15186-05/09/2023 - Corrispondenza interna

U.O.M. Trentino Emergenza Revisione 00

Indicazioni per la somministrazione di ossigeno indel


ambito 23/08/2023
documento informatico firmato digitalmente ai sensi dell’art.21 D.Lgs. 82/2005 e ss.
mm. ii. extraospedaliero nel paziente adulto Pagina 1 di 8
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SN CERTIFICATO: E5D926
VALIDO DA: 13/01/2023 08:55:27
VALIDO AL: 12/01/2026 23:00:00
FIRMATARI: Stefania Armani

ENTE CERTIFICATORE: InfoCert Qualified Electronic Signature CA 3


SN CERTIFICATO: 13D5D6B
VALIDO DA: 31/08/2023 12:38:53
VALIDO AL: 31/08/2026 00:00:00
FIRMATARI: Caterina Compostella

ENTE CERTIFICATORE: InfoCert Qualified Electronic Signature CA 3


SN CERTIFICATO: CD4610
VALIDO DA: 20/10/2022 14:25:03
VALIDO AL: 20/10/2025 00:00:00
FIRMATARI: Roberta Levato

ENTE CERTIFICATORE: InfoCert Qualified Electronic Signature CA 3


SN CERTIFICATO: C36D0A
VALIDO DA: 20/09/2022 12:54:17
VALIDO AL: 20/09/2025 00:00:00
FIRMATARI: Andrea Ventura

Indicazioni per la somministrazione di ossigeno in ambito


extraospedaliero nel paziente adulto

REDAZIONE VERIFICA E CONTROLLO APPROVAZIONE ID


Carlo Biasiolli Stefania Armani
Nicola Fanton Resp. Soccorso extraospedaliero avanzato
Data di emissione
Sara Morelli Caterina Compostella Andrea Ventura
Aronne Noriller Resp. Centrale Operativa Urgenza Direttore T.E.
Elena Pedrotti Roberta Levato
Alessandro Vitali Dirigente Professioni Sanitarie
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Indicazioni per la somministrazione di ossigeno in ambito 23/08/2023


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INDICE

1. PREMESSA ................................................................................................................................. 3
2. SCOPO/OBIETTIVO .................................................................................................................. 3
3. AMBITO DI APPLICAZIONE ................................................................................................... 4
4. ACRONIMI E ABBREVIAZIONI .............................................................................................. 4
5. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ .......................................................................................... 4
5.1 Presidi per ossigenoterapia presenti sui mezzi di soccorso ................................................... 4
5.2 Procedura per MSB ............................................................................................................... 5
5.3 Gestione remota dell’ossigenoterapia da parte dei sanitari della COE a MSB ..................... 6
Pazienti in cui l’ossigenoterapia è stata iniziata autonomamente dal MSB (pazienti critici) ...... 6
Pazienti con difficoltà respiratoria non critici .............................................................................. 6
6. ALGORITMO .............................................................................................................................. 7
7. RIFERIMENTI ............................................................................................................................ 8
8. DESTINATARI ........................................................................................................................... 8
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1. PREMESSA

L'ipossia è una condizione clinica caratterizzata dalla carenza di ossigeno a livello tissutale.
L'ipossia può instaurarsi acutamente o lentamente, avere cause polmonari o extra-polmonari e
manifestarsi in conseguenza a patologie mediche o traumatiche. La carenza di ossigeno determina
un danno alle cellule colpite, la cui entità dipende dalla gravità e dalla durata dell'insulto ipossico.
L'ossigenoterapia è in grado di aumentare l'ossigeno a disposizione dell'organismo e quindi di
ridurre l'eventuale danno ipossico.

Nei pazienti con ipossia, dovrebbe essere somministrato ossigeno se viene rilevata una saturazione
di O2 <94%, con un target 94-98%. Eccezione a questa indicazione la fanno i pazienti a rischio di
insufficienza respiratoria ipercapnica (pazienti affetti da BPCO, disordini neuromuscolari cronici,
obesità patologica, fibrosi cistica riacutizzata, patologie della parete toracica ecc) nei quali il target
di sicurezza che coniuga i rischi derivanti da ipossia ed ipercapnia è fissato a 88-92%.

Rispetto alla regola generale di cui sopra, la somministrazione di ossigeno alla massima
concentrazione possibile ed indipendentemente dal target di saturazione è indicata nell’approccio
iniziale al paziente traumatizzato grave, in cui il trasporto di ossigeno potrebbe essere compromesso
da una riduzione della massa ematica circolante, e nella sospetta intossicazione da Monossido di
Carbonio, in cui l’ossigeno compete con il tossico nel legame con l’emoglobina.

L’ossigenoterapia in ambito extraospedaliero ha l’obiettivo di somministrare una quantità di


ossigeno sufficiente a raggiungere e mantenere valori di ossigenazione nel range di normalità,
evitando eccessi che possono avere effetti avversi in determinate categorie di pazienti.

Il soccorso extraospedaliero, caratterizzato da pluralità di figure professionali coinvolte, necessita,


al fine di migliorare l’outcome e ridurre il rischio del paziente con difficoltà respiratoria, della
standardizzazione nella gestione dell’ossigenoterapia. Inoltre in emergenza-urgenza può essere
necessario e vantaggioso per il paziente l’avvio precoce dell’ossigenoterapia, anche in assenza di
dati anamnestici certi o di personale sanitario.

2. SCOPO/OBIETTIVO

Obiettivi della procedura sono:

 migliorare la gestione del paziente adulto con difficoltà respiratoria garantendo


l’ossigenoterapia adeguata nel più breve tempo possibile da parte degli equipaggi MSB;
 uniformare la gestione dell’ossigenoterapia nei pazienti adulti con difficoltà respiratoria;
 uniformare la modalità di prescrizione dell’ossigenoterapia da parte del personale sanitario
di centrale operativa agli equipaggi dei MSB.

La presente procedura riguarda esclusivamente la somministrazione di ossigeno in ambito


extraospedaliero nel paziente adulto. Deve considerarsi integrativa dei protocolli in essere relativi
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alla processazione delle chiamate, all’invio di mezzi di soccorso ed agli algoritmi di valutazione e
trattamento del paziente (ABCDE per il malore ed il traumatizzato).

3. AMBITO DI APPLICAZIONE

Attività di soccorso, trasporto o assistenza sanitaria al paziente adulto colto da malore o


traumatizzato gestite dal personale di TE o delle Associazioni convenzionate.

4. ACRONIMI E ABBREVIAZIONI

Oltre a quanto previsto dal documento Aziendale “DOC 157. Politica per l’utilizzo uniforme di
abbreviazioni, acronimi e simboli” e dai relativi allegati, ai soli fini della presente procedura sono
utilizzate le seguenti abbreviazioni:

ABCDE Airway, Breathing, Circulation, Disability, Exposure


BLSD Basic life support and defibrillation
BPCO BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva
CO Monossido di Carbonio
COE Centrale Operativa Emergenza
FiO2 Frazione inspirata di ossigeno
FR Frequenza respiratoria
L/min Litri/minuto
MSA Mezzo di soccorso avanzato
MSB Mezzo di soccorso di base
OPaCS Osserva, Palpa, (Ausculta), Conta, Saturimetria
SpO2 Saturazione periferica di ossigeno
TE UOM Trentino Emergenza

5. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ

5.1 Presidi per ossigenoterapia presenti sui mezzi di soccorso


I presidi per la somministrazione di ossigeno presenti su tutti i mezzi di TE e delle Associazioni
convenzionate sono la maschera con reservoir e la maschera di Venturi. Sui MSA è disponibile
anche un dispositivo per l’ossigenoterapia a pressione positiva (CPAP) il cui uso esula dallo scopo
della presente procedura.
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La maschera con reservoir è il presidio per eccellenza da utilizzare nel paziente critico, in quanto
consente la somministrazione di concentrazioni di O2 che possono arrivare al 90% se la maschera è
ben adesa e il flusso è adeguato.

Per il corretto funzionamento il reservoir deve rimanere aperto ed il flusso di O2 da impostare deve
essere non inferiore a 12 L/min; in caso contrario all’interno del reservoir si accumula anche l’aria
espirata portando a rebreathing e conseguentemente a rischio di ipercapnia. Ai fini della presente
procedura, salvo diverse indicazioni del costruttore, la maschera reservoir deve essere utilizzata con
un flusso di ossigeno di 15 l/min.

La maschera di Venturi è il sistema migliore per somministrare O2 con una concentrazione precisa
ed un alto flusso di miscela ossigeno/aria. I modelli disponibili in commercio possono prevedere la
presenza di più valvole intercambiabili o un sistema regolabile; entrambi permettono di garantire la
somministrazione di una determinata concentrazione di ossigeno ed un flusso predeterminato di
miscela. La tipologia di maschera effettivamente presente sui mezzi di soccorso (con valvole
intercambiabili o valvola singola regolabile) dipende dalla disponibilità nelle dotazioni APSS. Si
rimanda alle istruzioni del produttore del presidio presente al momento, per la corretta modalità
d’uso necessaria a garantire la concentrazione di O2 prescritta.

5.2 Procedura per MSB


Il paziente va valutato seguendo l’algoritmo ABCDE in funzione del caso. Sono indicazioni
all’ossigenoterapia precoce:

 Compromissione in atto delle vie aeree;


 FR >30 atti/min o < 10 atti/min e SpO2 <90% o non rilevabile (campanello di allarme);
 Dinamica suggestiva per trauma maggiore

Appena avuta evidenza di almeno uno dei criteri sopra indicati, ovvero senza terminare la
valutazione ABCDE, l’equipaggio deve somministrare immediatamente ossigeno tramite maschera
con reservoir collegata ad un flusso di ossigeno di 15 L/min e contattare la COE. Eventuali
successive variazioni dell’ossigenoterapia verranno prescritte poi dai sanitari della COE.

Solo in seguito a questa operazione va completata la valutazione ABCDE.

Nel paziente che non presenti i criteri di criticità sopra indicati, si deve completare la valutazione
ABCDE e contattare la COE nei termini previsti dagli algoritmi malore e trauma (alla rilevazione
del primo “campanello di allarme” ed al termine della sequenza di valutazione).

Il paziente cui viene somministrato ossigeno deve essere sottoposto a monitoraggio continuo dei
parametri vitali, con particolare attenzione a FR e SpO2, che devono essere registrati nella scheda
paziente indicativamente ogni cinque minuti dall’arrivo sulla scena fino alla consegna del paziente.

L’ossigenoterapia va mantenuta fino alla presa in carico da parte del personale di Pronto Soccorso.
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5.3 Gestione remota dell’ossigenoterapia da parte dei sanitari della COE a MSB
Target SpO2 Minimo Massimo
Paziente medico non a rischio di ipercapnia e 94 98
paziente con sospetto trauma grave
Paziente medico, a rischio di ipercapnia* 88 92
Sospetta intossicazione da CO 100 -
* BPCO, disordini neuromuscolari cronici, sindromi restrittive (obesità patologica, patologie della
parete toracica ecc) fibrosi cistica riacutizzata.

Pazienti in cui l’ossigenoterapia è stata iniziata autonomamente dal MSB (pazienti critici)
L’infermiere di COE deve verificare la correttezza delle indicazioni all’ossigenoterapia sopra
specificate e la modalità di somministrazione (maschera con reservoir a 15 L/min).

Dopo 5 minuti di ossigenoterapia deve essere rivalutata la SpO2.

 Se non è stato raggiunto il target minimo, deve essere data indicazione a proseguire
l’ossigenoterapia in corso verificandone la corretta modalità.
 Se è stato superato il target massimo, deve essere disposta la titolazione come di seguito:
o Sostituire la maschera reservoir con maschera di Venturi FiO2 50%.
o Ogni 5 minuti verificare la SpO2
o Se resta sopra il range target, ridurre progressivamente la FiO2 al 40%
o Riverificare il raggiungimento del range target ogni 5 minuti.
o Procedere con eventuali ulteriori graduali riduzioni della FiO2 (40% → 35% → 30%
→ 28% → 26% → 24%).

Pazienti con difficoltà respiratoria non critici


Nei pazienti che non rientrano nei criteri per la somministrazione autonoma di ossigeno da parte
dell’MSB, ma che presentino SpO2 inferiore ai target minimi, il sanitario di COE deve dare
indicazione alla somministrazione di O2 con maschera di Venturi FiO2 50%.

Dopo 5 minuti di ossigenoterapia deve essere rivalutata la SpO2.

 Se non è stato raggiunto il target minimo, deve essere data indicazione a sostituire la
maschera Venturi con una con reservoir.
 Se è stato superato il target massimo, deve essere data indicazione alla titolazione come
indicato precedentemente.

Qualora venga riferito un rapido trend in peggioramento della SpO2, deve essere immediatamente
data indicazione di sostituire la maschera Venturi con una con reservoir.

Nel paziente con verosimile intossicazione da Monossido di Carbonio, dovrà essere somministrato
O2 con maschera con reservoir indipendentemente da FR, SpO2 e precedenti anamnestici.

In qualunque momento il personale infermieristico di Centrale Operativa e il personale tecnico


intervenuto sul paziente potrà avvalersi della collaborazione del medico di Centrale Operativa.
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6. ALGORITMO
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7. RIFERIMENTI

1) Provincia Autonoma di Trento – Assessorato alla salute, politiche sociali e allo sport, APSS
P.A. di Trento: Manuale Provinciale per la formazione base dei soccorritori - edizione 2018
2) Stone CK, Humphries RL: Current diagnosis and Treatment Emergency Medicine – 8th edition
- McGraw-Hill Education, 2017
3) Greaves I, Porter K: Oxford Handbook of pre-hospital care – Oxford University Press, 2007
4) Soar J, Böttiger BW, Carli P, Couper K, Deakin CD, Djärv T, Lott C, Olasveengen T, Paal P,
Pellis T, Perkins GD, Sandroni C, Nolan JP. European Resuscitation Council Guidelines 2021:
Adult advanced life support. Resuscitation. 2021 Apr;161:115-151
5) O’Driscoll BR, Howard LS, Earis J, Mak V on behalf of the British Thoracic Society
Emergency Oxygen Guideline Group: BTS guideline for oxygen use in adults in healthcare and
emergency settings. Thorax 2017; 72:i1-i89

8. DESTINATARI

Per competenza:

 Operatori Tecnici Autisti Soccorritori di Trentino Emergenza


 Soccorritori delle Associazioni/Enti convenziati con Trentino Emergenza
 Infermieri di Trentino Emergenza
 Medici di Trentino Emergenza
 Coordinatori di Trentino Emergenza

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