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Prof Romano
Dal punto di vista clinico va tenuto presente che desta una maggiore preoccupazione il bambino con
RETTORRAGIA per due motivi principali:
Una condizione che si associa a stipsi e può dare ematochezia è rappresentata dalle ragadi anali.
Nei sanguinamenti importanti è possibile che il paziente arrivi allo shock ipovolemico, dovuto ad
un inadeguato volume ematico in seguito alla perdita.
Nell’approcciarsi a un bambino con sangue nelle feci occorre anche riconoscere i FALSI
SANGUINAMENTI, le cui possibili cause comprendono l’emissione di sangue materno (se durante
la fase dell’allattamento la madre sviluppa ragadi al capezzolo), un’epistassi, l’alimentazione, etc.
Alcune CRITICITA’ possono essere riscontrate in caso di ragadi anali che si apprezzano ad una
semplice osservazione della regione perianale che apparirà arrossata e dolente: in tal caso NON è
possibile eseguire un’esplorazione rettale.
Nei bambini è infrequente, ma potenzialmente grave. I segni e sintomi tipici sono: ematemesi
(73%), melena (21%) ed emesi a fondo di caffè, ma i pazienti possono anche solo avere dolore
epigastrico ed addominale o vertigini. Le cause vengono classificate in sanguinamento da varici e
non, dove per varici si intende un’abnorme dilatazione venosa.
• Nei neonati le cause più frequenti sono: disordini della coagulazione, come il deficit di
vitamina K, CMPA: (allergia alle proteine del latte vaccino), gastrite correlata a stress, sepsi e
trauma in seguito a introduzione del sondino naso-gastrico
• Nei bambini da 1 mese a 1 anno le cause più prevalenti sono l’ingestione di caustici, cisti,
ingestione di corpi estranei e cause iatrogene
• Nei bambini tra 1 e 5 anni le cause includono: esofagite erosiva, gastrite, ingestione di
caustici, ulcera peptica sanguinante, varici e sanguinamento indotto dal vomito (ex Mallory-Weiss)
• Nei bambini e negli adolescenti (tra 5 e 8 anni) il sanguinamento può originare dai
disordini coagulativi, gastriti, lezioni di Diulafoy (angiodisplasia), esofagite erosiva, ulcera
peptica, ingestione di caustici e sanguinamento indotto dal vomito.
Nel bambino però possono essere presenti anche dei falsi sanguinamenti dovuti a:
È importante sapere che il lattante ha un transito intestinale molto veloce e, quindi, anche se il
sangue proviene dalla via orale, si può trovare rosso vivo nelle feci.
- NEONATI: colite allergica, lesioni perianali, MICI (in questo caso si tratta di m. di Chron o
RCU a esordio precoce che può presentarsi con diarrea ematica, afte in bocca e febbre),
enterocolite infettiva, iperplasia linfoide, NEC, diatesi sanguinante.
Colite allergica: l’allergia alle proteine del latte vaccino può portarla, mentre non esiste
una forma con allergia al latte materno.
NEC: enterocolite necrotizzante. È presente nei primi 20 giorni di vita.
Ematochezia benigna nel lattante: condizioni in cui l’ematochezia è il segno principale, è
benigna ed autolimitante. È frequente nei bambini allattati al seno, ma comunque non
bisogna modificare la dieta materna. Non necessita di indagini e ha risoluzione spontanea.
Se però la durata è > 4 settimane ed è associata a diarrea è utile una consulenza
specialistica.
Malattie sistemiche, come le coagulopatie.
Dovrebbero essere sospettate cause ischemiche/chirurgiche, come il volvolo dell'intestino
medio e l'intussuscezione.
- 2/5 anni: polipi colorettali, lesioni perianali, ENTEROCOLITE INFETTIVA, MICI,
diverticolo di Meckel.
- > 5 anni: lesione perianale, ENTEROCOLITE INFETTIVA, polipi (da ricordare che nei
bambini sono molto più grandi di quanto non siano in età adulta e assumono un aspetto “a
cavolfiore”), MICI, iperplasia linfoide.
Polipi: possono portare anche solo ad ematochezia che, però, perdura per circa 3-4 settimane. Si
manifesta con sanguinamento rettale.
Nel bambino può essere associata anche a ragade anale o fessurazione, comune nei bimbi di 2
anni, con sangue rosso vivo che vernicia le feci, evacuazione dolorosa e conseguente stipsi.
Nei bambini più grandi, altre gravi cause mediche, come porpora di Henoch-Schonlein o sindrome
emolitico-remica, potrebbero essere causa di sanguinamento.
Un valido approccio per investigare le cause di LGIB è classificarlo in base all'età del bambino,
all'aspetto generale (malato o sano), all’entità del sanguinamento e alle caratteristiche delle feci.
Nei casi con diarrea sanguinolenta persistente (> 7 giorni), ricorrente o grave (> 7 feci
sanguinolente/die), il bambino deve essere visitato da un gastroenterologo pediatrico con
indicazione all'endoscopia.
Ma prima di questa bisognerebbe eseguire un’ispezione visiva dell'area perianale ed esame rettale
digitale che potrebbero rilevare la possibilità di ragade anale, criptite streptococcica o polipo
rettale.
L'endoscopia entro 6 ore dalla prima valutazione è raramente necessaria; in caso di colite grave,
una rapida diagnosi e valutazione istologica può richiedere una procto-sigmoidoscopia senza
pulizia intestinale.
In conclusione, la priorità principale per il medico nella valutazione di un paziente con LGIB è
identificare quei pazienti in cui il sanguinamento è secondario a ostruzione intestinale o cause
chirurgiche.
Estroflessione sacciforme congenita che si riscontra soprattutto a livello dell’ileo distale che spesso
contiene tessuto eterotopico gastrico (con cellule secernenti HCl) e/o pancreatico. Dovrebbe essere
fortemente sospetto, a qualsiasi età, se il sanguinamento è massiccio e accompagnato da feci sia
rosso vivo che rosso scuro. Si presenta infatti con melena e anemia, anche senza altri sintomi
prodromici.
Questo si localizza nell’intestino tenue, nello specifico digiuno e porzione pre-ileale. Inoltre,
considerando che il diverticolo è costituito da mucosa gastrica ectopica sanguinante, la diagnosi
viene effettuata mediante scintigrafia con tecnezio marcato. La terapia è chirurgica. Una
caratteristica che non rende agevole diagnosticare un diverticolo di Meckel è che può essere causa
di sanguinamenti molto distanziati nel tempo.
Dal punto di vista clinico un bambino con ANEMIA all’esame obiettivo si presenta con pallore,
tachicardia importante, stanchezza e poi in un secondo momento occorre sempre completare la
visita con un’esplorazione rettale: in particolare, se l’ampolla rettale è piena e contiene feci nere, si
tratta di melena e ciò indica un’emergenza con la necessità di portare il bambino al PS. Viceversa,
se l’ampolla è vuota, non configura un quadro emergenziale. Bisogna, quindi, eseguire un
EMOCROMO per avere contezza dell’eventuale anemizzazione del bambino.
Nel caso clinico in questione la bambina esegue un’ecografia allo scopo di escludere un fatto
chirurgico, come un’invaginazione intestinale: si ricordi che la bambina aveva avuto febbre e
diarrea e, infatti, molte volte nei bambini l’invaginazione intestinale è dovuta a un fatto infettivo.
Infatti, in età pediatrica la peristalsi è accelerata il che fa aumentare la probabilità di invaginazione.
Alla luce degli esami di laboratorio la bambina NON è anemica, ma va comunque ricoverata al fine
di indagare le cause del sanguinamento: perciò, si esegue un esame endoscopico. A tal proposto si
consideri che quando i bambini vengono portati in sala operatoria è prassi comune eseguire sempre
sia una colonscopia sia una gastroscopia.
Nel caso specifico di cui sopra la colonscopia evidenza un polipo in flessura splenica, causa di uno
stillicidio più lento. Il polipo è poi stato rimosso per via endoscopica, portando così alla risoluzione
del caso clinico.
POLIPI GIOVANILI
- Range d’età: 3-10 anni è la fascia più a rischio;
- Sintomo guida: EMATOCHEZIA;
- Dimensioni medie: 0,5-3 cm, e talvolta anche di più fino a 4-5 cm;
- In età pediatrica sono più frequenti i polipi PEDUNCOLATI e gli AMARTOMI (con
dilatazione e infiltrazione ghiandolare su mucosa spesso eritematosa e friabile). Negli adulti
invece sono amartomatosi o adenomatosi. L’amartoma è un polipo infiammatorio
benigno e isolato che NON si rigenera mai: quindi, se viene riscontrato e rimosso, NON è
necessario eseguire nessun follow up. In ogni caso, dopo avere rimosso un polipo per via
endoscopica è sempre buona regola eseguire un esame istologico al fine di distinguere tra
AMARTOMA e ADENOMA. L’adenoma anche se singolo pone il dubbio che si tratti di
una sindrome, come una FAP.
- Localizzazione dei polipi: 60% a DESTRA e 40% a sinistra; quelli a destra più
frequentemente degenerano e sono anche più difficili da togliere. A tal proposito bisogna
ricordare che è importante specialmente nei bambini eseguire una COLONSCOPIA
TOTALE e NON fermarsi al primo polipo rinvenuto, ma occorre investigare tutto il colon,
alla ricerca di eventuali altri polipi così da evitare di dover riproporre al bambino un altro
esame endoscopico a distanza di poco tempo. Inoltre, non esistono limiti d’età per
l’esecuzione di una colonscopia, dato che esistono anche colonscopi pediatrici con un
diametro tra 9 e 11 mm.
- Si parla di POLIPOSI quando vi è la presenza di un numero > 5 di polipi di size tra 5 e 50
mm. La terapia si avvale di una colectomia profilattica. Le linee guida indicano di aspettare
i 18 anni, perché il rischio di degenerazione neoplastica sotto i 18 anni è piuttosto basso.
Una delle tecniche prevede di eseguire una colectomia con “pouch”, una tasca tra ileo e
moncone rettale residuo.
MANAGEMENT
Sono necessarie misure di supporto con stabilizzazione dello stato emodinamico, correzione di
eventuali anomalie della coagulazione o piastriniche prima di intraprendere le procedure
diagnostiche.
L'aspetto più importante della valutazione GIB iniziale è determinare il grado e la rapidità della
perdita di sangue e qualsiasi fattore di rischio (ad esempio coagulopatia, sepsi, trauma) o segni
associati (ad esempio, lesioni purpuriche, epatosplenomegalia, ittero, emangiomi cutanei, eczema).
Nel caso di un bambino senza compromissione clinica, è sufficiente garantire l'accesso vascolare
ed eseguire i test di base (cioè, emocromo e gruppo, funzionalità epatica e renale, coagulazione del
sangue) nonché un esame di pre-anestesia.
Per i casi di UGIB, l'aspirazione nasogastrica e il lavaggio salino sono indicati per confermare la
presenza di sangue intragastrico, per determinare l’entità del sanguinamento, per verificare la
presenza di sanguinamento in corso o ricorrente, per liberare il campo gastrico per la successiva
visualizzazione endoscopica, per prevenire l'aspirazione del contenuto gastrico e per prevenire
l'encefalopatia epatica nei pazienti con cirrosi.
La vitamina K per via parenterale (12 mg / dose) deve essere somministrata empiricamente ai
bambini, anche quando i risultati della coagulazione sono in attesa.
Il riscontro di coagulopatia con un INR ratio > 1,5 o un tempo di tromboplastina parziale
anormale deve essere corretto mediante somministrazione di plasma fresco congelato (10 mL / kg
inizialmente). La somministrazione di crioprecipitato può essere tentata in presenza di
coagulopatia grave, specialmente se il volume del fluido deve essere limitato.
Può essere classificato come un sanguinamento manifesto o occulto, sulla presenza o assenza di
sanguinamento clinicamente evidente.
L'emorragia occulta è generalmente determinata da un risultato positivo del test del sangue occulto
nelle feci e/o da un'anemia da deficienza.
La GIB occulta cronica può verificarsi ovunque nel tratto gastrointestinale dalla cavità orale
all'ano-retto. Nella maggior parte dei casi, il sito viene identificato mediante gastroscopia e
ileocolonoscopia. Le cause dipendono dall'età di presentazione (cioè neonati, bambini, adolescenti)
e dalla sede del sanguinamento del tratto gastrointestinale.
L'OGIB può essere attivo, come con melena, ematochezia o ematemesi, oppure può essere inattivo,
mostrando sanguinamento intermittente.
Circa il 75% delle lesioni sono localizzate nell’intestino tenue (tratto intermedio) distale fino alla
papilla del Vater e arriva fino all’ileo terminale.
Gli approcci diagnostici per OGIB, dopo endoscopia negativa e colonscopia, possono richiedere
un'indagine endoscopica dell'intestino tenue mediante video capsula endoscopica (VCE).
L'enteroscopia con palloncino (BAE), con enteroscopia a palloncino singolo o doppio (DBE), è la
tecnica di seconda linea, con il vantaggio delle proprietà terapeutiche oltre che diagnostiche.
IMAGING
L'imaging radiologico ha svolto un ruolo sempre più importante nella diagnosi e nella gestione
della GIB negli ultimi 30 anni.
La risonanza magnetica è emersa come modalità di imaging pediatrica chiave, preferita per la sua
mancanza di radiazioni ionizzanti; è particolarmente indicato per lo studio delle patologie
dell'intestino tenue, ed è attualmente la modalità di prima linea per tali patologie.
La fonte esatta del GIB può essere localizzata mediante scintigrafia nucleare e angiografia
selettiva.
In generale, l'esame mediante imaging è più comunemente richiesto dopo risultati endoscopici
negativi o per cause o sedi indeterminate di sanguinamento.
Il ruolo della radiologia interventistica è cresciuto negli ultimi anni anche per il trattamento
dell'emorragia gastrointestinale, specialmente in pazienti molto malati che non sono candidati alla
chirurgia.
La scintigrafia nucleare è un metodo sensibile per rilevare GIB (utilizzato a una velocità di 0,1
mL/min) e il metodo è più sensibile, ma meno specifico, dell'angiografia.
Uno dei principali vantaggi della diagnosi angiografica di GIB è la capacità di eseguire un
trattamento transcatetere tramite: infusione intraarteriosa di vasopressina e l'embolizzazione.
TERAPIA
• Farmaci vasoattivi
Farmaci vasoattivi
NSBB
I NSBB, come il propranololo, il nadololo e il carvedilolo, sono stati ampiamente studiati negli
adulti con ipertensione portale e hanno dimostrato di ridurre le pressioni portale diminuendo la
gittata cardiaca e vasocostrittore dei vasi splancnici tramite il blocco dei recettori ß1 e ß2.
L'esperienza pediatrica descritta in letteratura è limitata alla profilassi primaria e secondaria del
sanguinamento da varici e non è stato nemmeno stabilito un dosaggio appropriato.
ENDOSCOPIA TERAPEUTICA
La gestione diagnostica e terapeutica basata sull'endoscopia è un obiettivo dei medici che trattano
la GIB e deve essere eseguita quando il paziente si è stabilizzato e preferibilmente entro 24 ore
dalla comparsa del sanguinamento.
Le terapie comuni per la GIB negli adulti e nei bambini includono la terapia iniettiva con
adrenalina diluita e sclerosanti, terapia di ablazione (metodi di contatto, come la sonda del
riscaldatore per termocoagulazione e l'elettrocoagulazione; metodi senza contatto, come la
coagulazione del plasma di argon) e legatura delle bande.
Il laser per endoscopia e i metodi di coagulazione con plasma di argon possono essere terapie
efficaci per GIB a causa di anomalie vascolari.
Per le lesioni di Dieulafoy, che sono molto rare nei bambini, la terapia endoscopica è la prima
scelta, utilizzando il clipping, l'elettro cauterizzazione, l'iniezione di sclerosante, i metodi di
bendaggio o il laser. Gli endoclip sono attualmente la terapia meccanica preferita per la GIB non
varicea.
Nella gestione del sanguinamento acuto da varici, la legatura endoscopica delle varici (EVL) è il
trattamento di scelta.
(Le parti in corsivo sono aggiunte della sbobina sui sanguinamenti GI del 2020)