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Medicina interna lezione 3-4-5

ALIMENTAZIONE
Peso corporeo ideale: ci sono varie formule per poterlo calcolare ma generalmente si utilizza
questa= altezza in cm – 100 per l’uomo e altezza in cm- 104 per la donna. Un’altra formula più
attendibile però è quella di Lorenz:

Quindi il nostro peso ideale si può calcolare secondo questa formula che è però indicativa non
assoluta. Negli stati uniti d’America dove vi è un sistema sanitario diverso dal nostro (quindi non
gratuito) vengono utilizzate delle tabelle che vengono fornite dalle aziende assicurative per vedere
ad esempio se un soggetto è in sovrappeso e quindi se sarà più a rischio di riscontrare eventuali
malattie.
Un’ altro aspetto molto importante è il fabbisogno calorico basale e lo si può calcolare facendo,
per gli uomini; 25-30 calorie × kg di peso corporeo ideale. Mentre per le donne; 25-30 calorie × kg
di peso corporeo ideale – 20%. Si usa per fare un programma alimentare per mantenere il peso
ideale nell’arco del tempo. Per le persone adulte o anziane, però è più complicato perdere peso e
mantenere un peso forma “ideale”.
Quindi bisogna considerare l’età (per ogni decennio a partire da 31 anni: - 5%), il lavoro che si
svolge (sedentario: +20-30%; pesante: 50-100%), la composizione degli alimenti (55-60% glucidi,
15-20% proteine, 25-30% lipidi. Quindi devono essere assunti nelle proporzioni adeguate e da
modificare qualora ci siano degli accessi o della carenza del peso). Dobbiamo considerare anche le
eventuali deficienze proteiche e carenza di acidi grassi essenziali, l’iper-contenuto lipidico
(aterosclerosi), il deficit di vitamine e di minerali.

obesità si parla di obesità quando l’indice di massa corporea (il cosiddetto BMI  body mass
index che si calcola facendo kg: altezza al quadrato) è >30; infatti da 18 a 25 si dice che il BMI è
normale da 25 fino a 30 si parla di sovrappeso. In particolare, l’obesità può essere lieve (da 30 a 35
BMI), moderata (da 35 a 40 BMI) e grave (> 40 che può richiedere anche una eventuale chirurgia
bariatrica)
SETE ED INTRODUZIONE DEI LIQUIDI

 Polidipsia (necessità di assumere molta acqua): eliminazione di acqua non accompagnata


da perdita di Sali che può essere legata o ad un interessamento primitivo organico e
funzionale dei centri diencefalici, o ad un aumento delle perdite renali di acqua.
 Disidratazione: può dipendere da un deficit di acqua nelle cellule o da un aumento delle
perdite di acqua a livello renale. Nello specifico la disidratazione è l’eliminazione di acqua
accompagnata da perdite di Sali (diarrea, vomito, mancanza della sete che nei soggetti
disidratati è indice di una importante mancanza di sodio).

Uso dei voluttuari come:

 Alcool  gastrite cronica, cirrosi epatica, pancreatite.


 Fumo bronchite cronica, tumori bronchiali.
 Caffè  insonnia, tachicardia...
 Analgesici
 Stimolanti
Ritmo veglia-sonno
Ci possono essere delle insonnie primitive legate a delle patologie o legate all’eccitabilità della
corteccia cerebellare (es per uso eccessivo di caffeina). Poi abbiamo l’insonnia secondaria e
terminale; la prima è solitamente la conseguenza di un dolore o di una dispnea, la seconda è più
frequente nell’età avanzata (quindi precursore di una morte) o per aterosclerosi celebrale.
L’ipersonnia, invece, ha solitamente questi stadi: sonnolenza sopore stupore coma. La
sonnolenza è quello stadio di quasi narcolessia* in cui il soggetto quando lo si chiama si sveglia e
riesce ancora a svolgere le proprie attività, nel sopore invece il soggetto si sveglia ma rimane in
stato confusionale e tende ad riaddormentarsi (reagisce quindi ad uno stimola ma con una durata
molto breve), lo stupore invece è quello stadio in cui il soggetto mantiene gli occhi aperti ma non
risponde agli stimoli esterni ( dovuta in alcuni casi ad una commozione celebrale). Ultima fase il
coma. Quando il soggetto è nelle ultime fasi si può comunque tentare una stimolazione di tipo
dolorosa per accertarsi che il paziente sia ancora nella fase di sopore/stupore o se sia già entrato
in una fase di tipo comatosa (un punto, ad esempio in cui si può provocare dolore è in prossimità
del muscolo cucullare/ trapezio).
1. *la narcolessia è un sonno che si istaura rapidamente durante le esecuzioni di azioni
volontarie e le stesse cause che provocano la narcolessia determinano anche
un’inversione del ritmo sonno-veglia (ad esempio encefaliti e meningiti).
2. Sonnambulismo è la dissociazione tra sonno psichico e sonno muscolare (il paziente
cammina dormendo, può essere dovuto all’epilessia)
3. Cataplessia è quando il paziente è sveglio ma in stato di completo rilassamento muscolare.

Alvo (se il paziente alterna periodi di stipsi o stitichezza a periodi di diarrea)


Il paziente può avere un alvo regolare oppure un alvo, ad esempio, tendenzialmente diarroico o
stiptico. La defecazione può essere dolorosa, legata a dolori di tipo emorroidali o ragadi anali o
ancora tumori benigni o maligni del retto spesso accompagnata da sangue rutilante (rosso vivo) e
la diagnosi differenziale si fa con la melena (ovvero presenza di sangue digerito nelle feci).
PASTO ILEO TERMINALE (3H E ½) FLESSURA EPATICA (6H) SFLESSURA SPLENICA
(9H)COLON PELVICO (18H).
Poi abbiamo:
1. la stitichezza che può essere legata ad una alimentazione incongrua, abuso di lassativi ...
2. diarrea che può essere, infettiva, tossica allergica o legata a varie situazioni di tipo gastro
intestinale.
DIURESI E MINZIONE
La portata renale cronica è di circa 1litro; la portata plasmatica è di circa 500-600 cc/min; filtrato
glomerulare è di 180 litri nelle 24h (125cc/min); riassorbimento tubulare idrico può essere passivo
ed obbligatorio (80-90%) o attivo e facoltativo (10-20%)
Più si abbassa il filtrato più si va incontro ad una condizione di insufficienza renale: quando scende
al di sotto di 15ml al min il paziente in questione deve fare dialisi e terapia sostitutiva emodialitica.
Quindi una anomalia nei processi di filtrazione o anche di riassorbimento può portare a fenomeni
come: poliuria- oliguria- anuria. Un’altra condizione particolare è la nicturia, ovvero la necessità di
diuresi nelle ore notturne, che può essere legata o ad insufficienza cardio-circolatoria o ad un
diabete mellito scompensato. Quest’ultimo fattore è molto più diffuso e può essere causa di
nicturia in modo indistinto sia nella donna che nell’uomo. Nel caso di un paziente di sesso maschile
però c’è una domanda molto importante da porre al paziente in questione; ovvero se la diuresi è
abbondante o poca. Perché nel primo caso la causa è il diabete mellito, nel secondo caso la causa
può essere un problema alla prostata (dentro la prostata passa l’uretra quindi se c’è una ipertrofia
prostatica questa stringe l’uretra, quindi diminuisce il calibro dell’organo e, di conseguenza il
soggetto avrà lo stimolo ad urinare ma urina poco. Il mitto inoltre non è valido cioè non
propulsivo). Se invece la causa è il diabete, cosa succede? La glicemia è alta, si supera la soglia di
riassorbimento del glucosio (intorno a 180) quindi questo passa nelle urine. Il nostro, però, non è
un sistema rigido ma flessibile, di conseguenza, quando il glucosio in eccesso passa nell’urina il
nostro organismo richiama acqua per diluire e il soggetto ha necessità di urinare di più. Questo
cosa porta, quali sono i sintomi più evidenti? Il soggetto presenta una sete eccessiva durante il
giorno, la notte ha necessità di urinare più volte, il paziente, quindi, perde molti liquidi andando in
contro a disidratazione e perdita di peso (poiché la perdita di peso non è dovuta a danni organici, il
soggetto presenterà anche polifagia).
POLLACHIURIA
È un'altra situazione in cui si ha dolore nel momento in cui si ha la minzione, e questo può essere
dovuto a cause; uretrali, vescicali, prostatiche, affezioni dei genitali femminili (tumori ad utero ed
ovaio).
DISURIA
Difficoltà nella minzione dovuta a minzione imperiosa per cause vescicali (cistiti) o nervose
(malattie del midollo spinale).
STRANGURIA
Dolore piuttosto importante che precede o accompagna la minzione. Nel primo caso può essere
dovuta a cistiti del collo della vescica durante il rilassamento dello sfintere vescicale; nel secondo
caso può essere dovuta ad affezioni prostatiche/uretrali.
INCONTINENZA URINARIA
Non si ha la capacità di ritenere le urine, questo capita soprattutto nei soggetti anziani. Può essere
dovuta ad una disfunzione dei centri nervosi regolatori della motilità vescicale o ad interruzione
delle vie spinali; a lesioni organiche dello sfintere vescicale; o a causa di epilessia e ictus celebrale.
ATTIVITA’ SESSUALE
È un aspetto molto importante dell’anamnesi perché riguarda varie situazioni come la libido
(alterazioni sessuali verso il sesso opposto) e ipoerotismo (dovuto a precocità a livello
testicolare/ovarico). L’ipoerotismo, in particolare, porta poi ad una situazione di frigidità che può
avvenire sia nell’età senile sia nel puerperio (periodo dell’allattamento) o negli ipogonadismi.
IMPOTENZA
Incapacità di mantenere l’erezione durante tutta la durate del rapporto; questo avviene o per delle
malattie celebrali di tipo diencefalico o per scompensi glicemici tenuti per tanto tempo (infatti non
solo causa danno alle pareti dei nostri vasi, ma anche alle pareti dei corpi cavernosi dei genitali
maschili). Nella donna invece si può avere un’attitudine al coito dovuta alla dispareunia (dolore al
momento della penetrazione che può avere causa organica: dovuta a malattie congenite o
acquisite della vulva. Funzionale: come il vaginismo, ovvero la contrazione patologica della vagina);
o una partecipazione al coito (mancanza di orgasmo).
ESAME OBIETTIVO GENERALE
Dopo l’anamnesi avviene l’esame obiettivo che indaga su vari aspetti del nostro organismo e
osserviamo i comportamenti degli individui dal punto di vista clinico.
PSICHE E SENSORIO
Il nostro sensorio può essere; integro (non vi sono modificazioni del contegno psichico),
obnubilato (il soggetto va in contro a situazioni che riguardano sonnolenza dove il paziente è
ancora recuperabilesopore, ovvero la sospensione parziale della coscienzastupore, cioè
arresto completo della motilità volontariacoma). Quindi durante il coma abbiamo un profondo
stato di incoscienza che si basa su tre tipi di risposta agli stimoli:
1. oculare; il soggetto è in una continua midriasi.
2. Verbale
3. Motoria
Un’ altra situazione è il delirio che può essere causata da una elevata temperatura corporea come
il colpo di sole e di calore o da uno stato tossico che può essere endogeno, esogeno, da affezioni
cerebrali. Nel caso di aumento della temperatura corporea si cerca di far scendere la temperatura
corporea che si presenta con manifestazione di febbre, attraverso antipiretici.
Atteggiamento in decubito Quando nella cartella clinica scriviamo; decubito attivo/indifferente
significa che il paziente è in grado di assumere qualsiasi posizione senza trarne problemi e quindi
dolori. Il decubito può essere anche; preferito e obbligato. Nel primo caso, è quello che il malato
spontaneamente preferisce perché ne trae sollievo (un esempio molto rilevante è nel caso di un
paziente ricoverato per uno pneumotorace; in questo caso il paziente preferisce sdraiarsi sul
fianco in corrispondenza del polmone in cui vi è stato lo pneumotorace, sia per bloccare la
fuoriuscita di aria dal polmone perforato sia per favorire l'entrata di aria dal polmone sano), nel
secondo caso è quello che il malato deve necessariamente mantenere per evitare un grave stato di
sofferenza. Può essere un decubito obbligato supino, prono o laterale (ad esempio i malati di covid
utilizzano come decubito obbligato la pronazione poiché in questa posizione c'è una maggiore
espansione dei polmoni).
Facies
Una facies può essere composita ovvero priva di una qualsiasi malattia o patologia quindi una
facies sana oppure possiamo avere una facies che presenta delle anomalie, che possiamo guardare
nel dettaglio. Abbiamo quindi:

 La facies adenoidea (le adenoidi sono delle vegetazioni che si costruiscono all'interno della
cavità nasale che non permettono la respirazione e quindi il soggetto è obbligato a
respirare attraverso la bocca).
 Poi possiamo avere un’acromegalia in cui un aumento del GH, ovvero dell'ormone della
crescita, porta nel bambino ad un gigantismo. Ma quando questo GH aumenta nella
persona adulta già formata dal punto di vista scheletrico cosa succede? Le ossa non si
possono più allungare come nel caso del bambino, ma si ispessiscono quindi avviene
l'ispessimento delle ossa del viso, della teca cranica e delle mani.
 Poi abbiamo una facies mixedematosa per problemi alla tiroide
 Facies lunaris F
 Facies mongoloide
 Facies nefritica (dove si hanno formazioni pubeose)
 Facies cushingoide
 Facies Leonina. Poi abbiamo situazioni come l'esoftalmo che è tipico di una patologia
tiroidea
 Facies angosciata in un soggetto che è in preda ad un attacco di angina pectoris, e una
facies ansiosa in un soggetto ipertiroideo.
Poi abbiamo l’esoftalmo che è la
protrusione patologica di uno o
entrambi i globi oculari verso l'esterno
delle relative orbite. La causa più
frequente di esoftalmo, è il morbo di
Graves (ipertiroidismo), che provoca
edema e infiltrazione linfoide dei
tessuti orbitari.

COLORITO DELLA CUTE


Colorito pallido: dovuto ad una anemia, o ad una carnagione particolarmente chiara, malattie
renali o ad un collasso. Possiamo avere anche un colorito bianco circoscritto.
Colorito rosso: da pudore, da un aumento della temperatura, da ematerio.
Può essere di tipo distrettuale come gli ascessi ( raccolta di essudato purulento che si forma
all’interno di un tessuto, a causa di infezioni e per microrganismi detti piogeni), o i flemmoni
( raccolta di pus o essudato purulento che si forma in un processo di infezione/suppurazione
all’interno di un tessuto o organo), empiema, erisipela( infezione acuta della pelle che coinvolge il
derma profondo ed in parte l’ipoderma, causata da batteri piogeni, linfangiti.
Poi abbiamo altri tipi di coloriti come il cianotico, itterico, bronzino e terreo.
Per quanto riguarda il colorito itterico: si parla di ittero quando si ha un amento della bilirubina nel
sangue (se questa è superiore a due abbiamo il sub ittero un amento della bilirubina non
eccessivo che si manifesta con un colorito giallastro delle sclere. Si parla di ittero franco quando
la bilirubina è >5/6 e il soggetto ha una colorazione giallastra generalizzata). Avremo quindi una
patologia di tipo epatico; se c’è un calcolo della colecisti questo ostacolerà il passaggio della bile
che, non potendo andare verso attraverso il coledoco all’intestino, torna indietro e va nel torrente
ematico. Come conseguenza avremo ittero e le feci si scolorano. L’ittero neonatale accade più
frequentemente nei soggetti prematuri.
DISCROMIE CUTANEE
Ipercromie cutanee; ipocromie cutanee (vitiligine).

Lesioni elementari della cute

 Eritema; classica lesione eritematosa dovuta al contatto diretto col sole


 Ponfo; determinato da punture di insetti.
 Vescicole; herpes labiale (non è un evento molto comune, alcuni individui sono predisposti
a questo tipo di lesioni cutanee. È determinato dell’herpes simplex).
 Bolla o flittene; dovuta a bruciatura
 Pustola; è quella che si verifica in alcune malattie esantematiche come per esempio la
varicella, dove si creano queste vescicole pustolose, all’interno della quale vive e si replica
il virus (in questo caso virus dell’herpes zoster). La pustola della varicella è molto diversa
delle pustole di tipo acneico legate ad assetti ormonali ancora non stabilizzati.
 Noduli; possiamo avere noduli di reelplin gauster che è una patologia di tipo neurologico
che porta ad una formazione nodulosa sulla superficie cutanea.
 Squama; questa tipologia di lezione si può osservare nella psoriasi.
 Ulcere; si riscontrano molto spesso nelle gambe, e possono essere sia di tipo venoso che
arterioso.
 Porpore; sono piccoli puntini di tipo emorragico che, data la loro eccessiva quantità,
tendono a formare macchie rossastre.
 Gangrene secche e umide; gangrena secca è quando il paziente diabetico non riscontra più
sensibilità nell’arto inferiore e pertanto, questo tipo di gangrena, è legata ad un danno di
tipo neuropatico. La vascolarizzazione c’è ma è alterata. Nella gangrena umida, invece,
manca la vascolarizzazione, è molto dolorosa e porta all’ ostoemielite.
 Patereccio; il cosiddetto gira dito. È una lesione cutanea con conseguente entrata di un
batterio con formazione di una zona purulenta (rossastra e gonfia che porta dolore).
Lesioni secondarie:

 Erosione;
 Ragade; possono avvenire durante l’allattamento nell’areola mammaria e, proprio per
questo motivo la donna è costretta molto spesso ad interrompere l’allattamento. Quindi la
ragade è una piccola fessurazione con la scopertura delle terminazioni nervose che danno
dolore.
 Ulcere
 Piaghe; da decubito che determinano una stasi sanguigna con conseguente
ischemizzazione di una zona specifica del paziente allettato.
 Cicatrici
 Croste
 Graffi
 Geloni
Annessi cutanei
CAPELLI

 Alopecia; mancanza di capelli in una zona più o meno ampia


 Ipertricosi e irsutismo
 Ipotricosi; es. calvizie
 Iperpigmentazione; es. abbronzatura, policistosi ovarica con aumento dei livelli
insulinemici nel sangue, quindi si crea questa resistenza all’insulina che porta poi all’
acrantosis districansa (forme di iperpigmantazione con delle striature nerastra che si
possono trovare nelle pieghe del collo e cavo ascellare).
 Depigmentazione; es. vitiligine.
UNGHIE

 Turbe di nutrizione di origine vascolare


 Turbe di nutrizione di origine nervosa
 Turbe endocrine
 Turbe dismetaboliche
 Turbe tossiche
 Turbe psichiche
Possiamo avere fissurazioni, psoriasi, onicomicosi, unghie a vetrino di orologio quindi unghie
molto sottili.
Temperatura
La temperatura si può misurare;

 Nell’ascella; è quella più comune


 Nell’inguine; spesso attuate nei bambini.
 Nel retto
 In bocca
 In vagina; per il calcolo della temperatura basale
VARIAZIONI GENERALIZZATE

 Ipertermie; deficienza dei meccanismi periferici di termoregolazione (aplasia congenita,


tetano, ambienti surriscaldati e umidi. Oppure, compromissione dei centri ipotalamici
termoregolatori (traumi, emorragie celebrali, emozioni, intossicazioni esogene da ossido di
carbonio.
 Ipotermie; dovute a  collasso di circolo, mixedema, coma ipoglicemico, assideramento.
Le sostanze che possono determinare febbre si chiamano sostanze piretogene (antipiretico;
farmaco che contrasta la febbre)

Possono essere sostanze;

 Tossi-infettive
 Prodotti di decomposizione dei tessuti neoplastici
 Traumi
 Emolisi acuta
 Malattie allergiche

 La temperatura normale è a 37gradi, quella superficiale è leggermente più bassa. La


temperatura si può classificare in:
Anche la febbre ha una sua TIPICITA’ che si presenta con un periodo di ascesa (stadium
incrementi), in cui abbiamo un iniziale senso di calore seguito da un brusco senso di freddo
(brividi). Prima che l’agente patogeno possa essere eliminato dal nostro sistema immunitario,
abbiamo l’acme (il fastigio) dove la febbre raggiunge il picco più alto, e per ultimo lo stadium
decrementi (defervescenza) che può avvenire attraverso due meccanismi; o per crisi, o per lisi.
CURVA TERMICA;
Possiamo avere una febbre continua elevata con oscillazioni non superiori ad un grado
Febbre remittente febbre in cui le oscillazioni sono superiori ad un grado, quindi scende anche
di due gradi senza arrivare al periodo di defervescenza per poi risalire.
Febbre intermittente periodi febbrili separati da periodi non febbrili. Febbre in cui le oscillazioni
sono superiori ad uno-due gradi e si arriva al periodo di defervescenza. Questa è la tipica febbre
che presenza periodi non febbrili tipici. Le febbri intermittenti possono essere:
- quotidiane (dovute a setticemia).
- biquotidiane (leishmaniosi)
- terziaria (Plasmodium vivax)
- quartana (Plasmodium malariae) si presenta con due giorni di apiressia.
- quintana (rickettsie) 3gg di apiressia.
- erratiche (cistopieliti da ipertrofie prostatiche).
Nella curva termica tutte e tre le tipologie si possono osservare durante il periodo di acme.
Poi abbiamo delle febbri di tipo ondulanti periodi febbrili seguiti da periodi di apiressia con fasi
di progressivo incremento e di progressivo decremento:
- Brucellosi
- linfogranuloma
Variazioni distrettuali
IPOTERMIE
Si possono presentare:
Per un difettoso afflusso di sangue arterioso.
- Morbo di Raynaud
- Micro e macro-angiopatia diabetica
- Endoarterite obliterante
- Embolie.
Per ostacolato scarico venoso da ectasia dei piccoli vasi capillari e venosi
- Acrocianosi
IPERTERMIE
- Processi infiammatori circoscritti
- Turbe della menopausa.
DERMOGRAFISMO
Può presentarsi; bianco (ipotensione o astenia), rosso (meningiti o isteria), rilevato (orticaria).
Se io vi chiedessi in che direzione va il sangue in una vena voi me lo sapreste dire? Si può
individuare in questo modo: anemizzo un vaso premendo due dita, poste vicine, su di esso, poi
tolgo una delle due dita, ad esempio quello di destra; se quella porzione in cui ho rimosso il dito è
ancora anastomizzata, vuol dire che il flusso viene da sinistra, viceversa, viene da destra.
STATO DELLE MUCOSE VISIBILI E DELLA CAVITA’ ORALE
Congiuntivite: possono essere  pallide (anemia), gialle (ittero), rosso cupo (policitemia),
petecchie ed ecchimosi (mal. Sangue), essudato (congiuntiviti)
Labbra: possono essere labbro leporino e/o palatoschisi (le due volte palatine non si fondono e
rimane una fessurazione), pallore (anemia o vasospasmo), bluastre (cianosi), rosso vivo
(poliglobulia), spessore (acromegalia, mixedema), processi infiammatori acuti (cheiliti), ragadi
labiali, leucoplachie (formazioni biancastre, tipiche anche dell’HIV), ulcerazioni (sifiloma, condilomi
piani).
Apertura della bocca spasmo del muscolo orbicolare delle labbra (tetania da ipoparatiroidismo),
anormale contrattura dei muscoli masseteri che può essere: centrale (infezione tetanica),
periferica (artrite temporo-mandibolare).
Gengiviti da tartaro, da avitaminosi C, tossiche, ulcerose, piorrea alveolare, epulide, granuloma
apicale da ascesso dentario.
Denti mancata eruzione di alcuni denti, denti di Hutchinson, alterazione di colore, carie
dentaria, sanguinamento.
Lingua macroglossia (mixedema, acromegalia), microglossia (panipopituitarismo), cicatrici
linguali (epilettici), arida o secca (malattie febbrili acute), disidratata, scarlattina (lingua a
lampone), arida con patina (nerastra, biancastra, rossastra ecc..)
Motilità della lingua molto spesso dopo un ictus celebrale si chiede al paziente di uscire la
lingua, perché se c’è un danno neurologico, questa non uscirà normalmente ma tende a spostarsi
lateralmente (verso il lato non colpito dal danno celebrale). Possiamo inoltre avere:
- Ipochinesia (malattie infettive), tremori, deviazione dal lato del nervo colpito (lesione
unilaterale dell’ipoglosso), deviazione dal lato colpito con emiatrofia.
Stomatiti; possono essere
- Primitive  catarrali (stafilo/streptococciche), ulcero-membranose, tossiche, aftose,
mughetto.
- Secondarie esantema maculoso con macchie di koplik (morbillo), esantema papuloso
(scarlattina), esantema maculo-vescicoloso (varicella), esantema vescicolo-pustoloso
(vaiolo).
Tonsille ipertrofia (linfatismo, leucemie acute, tumore tonsillare, ascesso tonsillare), angina
catarrale-follicolare-lacunare-poltacea-difteritica-monocitica.
Alitosi acetonemico, urinoso (ammoniacale), fetore epatico, agliaceo (avvelenamento da
fosforo), oppure di tipo secondare dovuto a: malattie dentarie/nasali, tonsilliti purulente, tumori,
ascessi.
Stato di idratazione
Cosa avviene  in totale noi introduciamo circa 2600 litri di liquidi; di questi ne eliminiamo circa
1500 con la saliva, 3700 con i succhi gastrici, 3000 con i succhi intestinali, per un totale di 8200
(questi verranno quasi tutti riassorbiti, tranne 2660 che verranno espulsi con perspiratio ovvero
la perdita di liquidi attraverso la sudorazione, respirazione, urine, acqua fecale).
Edemi distrettuali di tipo:

 Infiammatorio facciale (ascessi paradentali), collo (adeniti latero-cervicale), preauricolari


(parotide), toracico (empiemi pleurici), renale (ascessi pararenali), periarticolari
(reumatismo articolare acuto, gotta)
 Da stasi linfatica elefantiasi da filaria, elefantiasi dell’arto superiore ed inferiore,
trofoedema di Meige.
Linfoghiandole superficiali: possiamo avere informazioni delle linfoghiandole che sono:

 Latero-cervicali e posteriori (tbc linfoghiandolare, rosolia mononucleosi infettiva)


 Sottomandibolari (processi infiammatori orali, nasali e faringei, carcinoma del labbro)
 Sovraclaveari
 Ascellari
 Epitrocleari
 Inguinali (tumori maligni, ferite settiche alla gamba, affezioni veneree)

APPARATO MUSCOLARE

 Trofismo  ipertrofie (generalizzate e localizzate), ipotrofie (generalizzate e localizzate)


Esercizio Malattie debilitanti Immobilizzazione.


sproporzionato come neoplasie,
Nevriti.
diabete, cancro.
Ipoalimentazione Miopatie o miositi
cronica. Digiuno
prolungato.

DEFORMITA’ DEL CAPO


- Microcefalia ( al di sotto di 50cm) deficit mentali
- Macrocefalia rachitismo, morbo di Paget
- Turricefalia anemie emolitiche
- Dolicocefalia
- Brachicefalia
- Platicefalia
- Oxicefalia
- Scafocefalia
COLLO
1. Torcicollo congenito, acquisito (reumatico)
2. Collo corto congenito
3. Pterigium colli sindrome di Turner
TRONCO
- Cifosi
- Lordosi
- Scoliosi
BACINO
- Rachitismo
- Osteomalacia
- Spondilolistesi
ARTI
- varismo
- valgismo
- gamba a sciabola
- focomelia
- deficiente sviluppo di lunghezza
PIEDE
- piede corto congenito varo (ruotato all’interno, valgo (ruotato all’esterno), equino
(tallone sollevato e punta abbassata), talo (tallone abbassato e punta sollevata)
- piede piatto
DITA
- aracnodattilia
- esadattilia
- sindattilia sindrome di Turner, sindrome di Lawrence.

IL FREMITO VOCALE TATTILE


Il fremito vocale tattile (FVT) è una vibrazione associata allo spostamento d'aria all'interno
dell'albero bronchiale. Può essere facilmente percepito ponendosi alle spalle del paziente e
appoggiando le mani a piatto in posizione simmetrica, una su ogni emitorace. Essendo le vibrazioni
accentuate dai suoni a bassa frequenza generalmente si chiede al paziente di pronunciare delle
parole ricche di consonanti come"trentatré". Il FVT può risultare:
- aumentato in caso di addensamenti del parenchima polmonare quali polmoniti e infarti
polmonari, o di cavitazioni e dilatazioni come tubercolosi e bronchiectasie;
- diminuito o addirittura abolito in caso di edema polmonare (per riempimento degli alveoli),
enfisema, stenosi bronchiali (di origine neoplastica o per presenza di linfoadenopatia o
essudati), versamento pleurico e pneumotorace (per interposizione all'interno del cavo
pleurico rispettivamente di liquido e di aria).

DIABETE
Quando si ha uno scompenso glucidico, la prima cosa la prima cosa che il paziente fa, dal punto di
vista cronologico è andare in bagno ad urinare. Quando la glicemia inizia ad aumentare, il rene a
livello dei tubuli ha la capacità di riassorbire tutto il glucosio e quindi questo nell’urina non passa,
ma se si supera questa soglia renale che è di circa 180, il rene non ce la fa a riassorbirlo e il
glucosio va in vescica. Il nostro sistema però è un sistema flessibile non rigido, quindi se il glucosio
passa nelle urine il nostro organismo richiama acqua, quindi il soggetto inizia ad avere glicosuria e
poliuria e, contemporaneamente, il paziente avrà necessità di bere aumentando il periodo di
minzione. Sono 5 i sintomi del diabete: poliuria, polidipsia, dimagrimento, polifagia, astemia.
Quand’è che dobbiamo considerare un soggetto diabetico? Quando la glicemia a digiuno è
superiore a 126. Il range che va da 100 a 126 si chiama di alterata glicemia a digiuno; ipoglicemia
quando è al di sotto di 70.
Quando il soggetto ha una glicemia che va da 100 a 126 si attua il test di curva da carico orale di
glucosio che serve a capire OGTI; in questo test al paziente verrà prima un prelievo a digiuno, poi
prende 75g di glucosio aromatizzato e due ore dopo gli verrà fatto di nuovo il prelievo della
glicemia; se la glicemia 2 ore dopo il test è superiore a 200 il soggetto è diabetico, se invece ha una
glicemia tra 140 e 150 vuol dire che il soggetto ha una ridotta tolleranza al glucosio ed è una
situazione recuperabile, mentre se è sotto i 140 ha una curva da carico orale di glucosio normale.
DIABETE MELLITO è una patologia comune e sottostimata che causa eventi/danni macro e micro-
vascolari.
 Ci sono tre organi in cui può presentarsi il danno micro-vascolare;
- Negli occhi si ha la retinopatia diabetica (i capillari iniziano a riversare fluidi, lipidi e si
occludono, provocando edema (gonfiore) e conseguente ischemia retinica. Oppure
microaneurismi, emorragie, essudati e trombosi).

- A livello glomerulare glomerulopatia diabetica (I pazienti con diabete sviluppano


un’iperfiltrazione, per cui dimostrano una creatinina clearance superiore alla norma, che
inizialmente è l’unica anomalia renale. Dopo diversi anni può comparire una
microproteinuria (inferiore a 100~200 mg/di) che è il primo segno di nefropatia diabetica.
La comparsa di proteinuria, che può arrivare a essere così grave da indurre sindrome
nefrosica, e di ipertensione che precede di pochissimi anni lo sviluppo di insufficienza
renale progressiva).
- A livello dei micro-vasi dei nervi nauropatie diabetiche soprattutto agli arti inferiori
quindi abbiamo danni di tipo neurologico inferiore.

 Complicanze macro-vascolari
- Malattia cardiovascolare e cerebrovascolare: I soggetti con diabete mellito hanno un
aumentato rischio di sviluppare complicanze cardiovascolari nel corso della loro vita. Vi è
un marcato aumento del rischio di coronaropatia, scompenso cardiaco, infarto del
miocardio, arteriopatia periferica, malattia cerebrovascolare e morte improvvisa nei
soggetti con diabete mellito rispetto alla popolazione generale. L’aumento della disabilità e
della mortalità per eventi cardiovascolari sembra essere correlato al sinergismo
dell’iperglicemia cronica con altri fattori di rischio (dislipidemia, ipertensione, obesità,
ridotta attività fisica e fumo). Gli individui con DM hanno altresì una maggiore incidenza di
scompenso cardiaco. La causa di questa anormalità comprende diversi fattori
(multifattoriale) come l’ischemia miocardica, l’ipertensione e la disfunzione miocardica
secondaria all’iperglicemia.
- Arteriopatia obliterante agli arti inferiori: Il paziente con diabete mellito spesso presenta
un’arteriopatia obliterante agli arti inferiori, che può presentarsi inizialmente con
affaticamento alle gambe e claudicatio intermittens (difficoltà a deambulare che recede col
riposo). È importante ricordare che il diabete mellito è una delle principali causa di
amputazione d’arto non traumatico nei paesi occidentali. Le ulcere del piede e le infezioni
sono una delle principali cause di disabilità negli individui con diabete complicato da
neuropatia e/o arteriopatia obliterante agli arti inferiori. I fattori di rischio per le ulcere al
piede o l’amputazione includono: sesso maschile, durata della malattia superiore a 10 anni,
neuropatia, anomalie della struttura del piede, arteriopatia periferica, fumo, pregressa
storia ulcere o amputazioni e scarso controllo glicemico
- Infine, i soggetti con diabete mellito hanno anche un rischio di malattia cerebrovascolare
aumentato (incremento di circa 3 volte di ictus).

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