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Enuresis
Pietro Ferrara
DEFINIZIONE
Lenuresi (EN) una condizione clinica molto frequente in et pediatrica. Secondo il DMS-IV, si definisce enuretico il bambino che abbia
compiuto almeno i 5 anni di et e che presenta una perdita completa e
involontaria di urine, che avviene durante la notte, almeno due volte a
settimana negli ultimi 3 mesi.
Secondo le linee guida della International Children Continence Society
(ICCS), lEN indica solo la perdita notturna di urine senza altri segni che
interessano il basso apparato urinario, mentre si parla di incontinenza
urinaria (UI) in presenza di disordini diurni quali unaumentata frequenza
minzionale (>8 minzioni/die), lurgenza minzionale, il riscontro di mutandine bagnate e la presenza di manovre atte ad evitare lincontinenza
come laccovacciamento o il saltellare su di una gamba, e concomitante
perdita di urine nel corso della notte.
Inoltre la ICCS distingue e identifica differenti sottotipi nellambito
dellEN:
EN primaria (PNE) che viene diagnosticata nel caso in cui non sia mai
stato acquisito il controllo sfinteriale da parte del bambino (60-80%
dei casi). In questo caso il sintomo si relaziona a una disregolazione
di fattori biologici, siano essi neurologici, ormonali o organici.
EN secondaria (ENS) quando il bambino inizia a bagnare il letto
dopo almeno 6 mesi di continenza urinaria, in assenza di trattamento
(20-40% dei casi). Il sintomo, in questo caso, generalmente secondario a motivazioni psicologiche, anche se in presenza di un mitto
interciso e di altri sintomi urinari associati necessaria una attenta
valutazione.
LEN un disturbo che si manifesta prevalentemente nella fascia di
et compresa tra i 5 e gli 8 anni, con una maggiore incidenza nel sesso
maschile e tendente a risolversi definitivamente entro let evolutiva.
stato calcolato che a 5 anni la prevalenza del 15%, a 10 anni del 5% e
a 14 anni dell1-2%.
EZIOLOGIA
La comprensione dei meccanismi patogenetici dellEN rimane a tuttoggi
incompleta, ma si ritiene che la sua eziologia sia connessa a fattori molteplici. Numerose ipotesi sono state avanzate per spiegare lEN come
espressione di una predisposizione genetica, di un disturbo del sonno,
di un alterato meccanismo di risveglio, di un ritardo maturativo dei
meccanismi di inibizione della minzione, di una instabilit del muscolo
detrusore vescicale, di unalterazione nel ritmo secretivo della vasopressina o di unalterazione del recettore della stessa in corrispondenza del
dotti collettori renali.
INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO
Liter diagnostico del paziente enuretico si avvale di tre momenti fondamentali: lanamnesi, lesame obiettivo e gli esami strumentali.
Anamnesi
Unattenta valutazione della storia personale permette di inquadrare correttamente il tipo di EN, di evitare al bambino esami inutili e, soprattutto,
di impostare liter diagnostico-terapeutico pi adeguato.
Una familiarit per EN, o pi genericamente per disturbi minzionali
e/o nefro-urologici (nicturia, nefrouropatie, ecc), deve sempre essere
investigata.
Nellanamnesi fisiologica prematurit o patologie perinatali possono
comportare un ritardo delle successive acquisizioni psicomotorie.
Stipsi e/o encopresi di per s possono accentuare i disturbi minzionali
diurni e lEN; daltro canto possono essere, insieme allEN, segni di
sottostanti patologie neurologiche o di disturbi psico-comportamentali.
Eventuali disturbi minzionali diurni devono essere accuratamente
ricercati.
Nellanamnesi devono inoltre essere valutati lentit dellEN (numero
di notti bagnate nellambito della settimana o del mese), il numero di
episodi di EN per notte (pi episodi per notte possono indicare una
iperattivit vescicale) e, se possibile, lorario al quale si verificano
tali eventi (se il bambino bagna alle prime ore del mattino possiamo
pensare ad un alterato ritmo circadiano dellADH).
Il diario minzionale uno strumento prezioso per valutare le abitudini
minzionali, la capacit vescicale funzionale, la continenza e leventuale
presenza di polidipsia e di poliuria (possibili segni di patologia renali
o endocrine). In tutti i casi, abitudini igienico-alimentari non corrette,
quali bere molto la sera o durante la notte, non urinare prima di andare
La multifattorialit dellEN comunque il principale fattore da considerare per orientarsi verso una terapia appropriata. Una volta escluse le patologie organiche associate, consigli di carattere generale comprendono:
1. spiegare ai genitori che non si tratta di una patologia, ma di un disturbo
che pu beneficiare di un trattamento con il fine principale di ridurre
prima il numero di notti bagnate e poi di portare alla scomparsa del
problema stesso;
2. motivare il bambino rendendolo il protagonista delle procedure da
intraprendere e non la vittima delle decisioni di altri, utilizzando un
vocabolario facilmente comprensibile;
3. far rispettare al bambino alcune norme igienico-alimentari: urinare
prima di andare a letto, limitare lassunzione di liquidi nelle ore
serali, non bere bevande gasate, effettuare unadeguata pulizia dei
genitali, etc;
4. scoraggiare punizioni o umiliazioni del bambino da parte dei genitori
o di altri adulti.
Chi e quando trattare
In generale qualsiasi tipo di terapia va cominciata dopo il quinto anno
di et e dopo un periodo di osservazione di almeno un mese, durante il
quale il bambino dovr annotare con attenzione il numero di notti bagnate.
Lepoca di inizio del trattamento, tuttavia, unindicazione puramente
teorica e convenzionale e deve prendere in considerazione diversi aspetti
della vita psico-affettiva, sociale e comportamentale del bambino che soffre di EN. Bisogna intervenire quando la richiesta di voler guarire viene
espressa in maniera esplicita da parte del bambino e della sua famiglia.
Perch intraprendere una terapia
Per limpatto che lEN pu avere sulla sfera psico-comportamentale
del bambino.
Per la certezza che la causa principale dellEN monosintomatica non
da ricercarsi in generici motivi psicologici, ma, al contrario proprio
la condizione di enuretico che pu comportare, se perdura nel tempo,
delle problematiche di tipo psico-emotivo.
Per le possibili ripercussioni sullidentit sessuale del soggetto e sulla
possibilit di generare complessi di inferiorit e di inadeguatezza
rispetto ai coetanei.
Per migliorare la qualit di vita dei bambini, che traggono beneficio
dalla terapia, e delle loro famiglie.
Come trattare
Varie sono le strategie di approccio ai pazienti con questo disturbo: si
distinguono terapie comportamentali e terapie farmacologiche.
41. Enuresi
475
ENURESI
MONOSINTOMATICA
INCONTINENZA
URINARIA
Esame obiettivo
Misurazione P.A.
Peso del pannolino
+/- indagini diagnostiche
(es. urine, urinocoltura,
eco renale e vescicale)
Esame obiettivo
+ indagini diagnostiche
(es. ematici, es. urine,
urinocoltura, eco,
urodinamica, ...)
Sospetto di
patologia organica
Sospetto di
patologia organica
No
1 minzione
per notte,
buona
compliance
familiare
ALLARME
ACUSTICO
Pi di
1 minzione
per notte,
abbondanti
quantit di
urine
Si
No
Esami
strumentali
II livello
+ terapia
specifica
ANTICOLINERGICI
Ossibutinina
(0,1/mg/kg/dose
2 volte al giorno)
Tolterodina
(0,5-2 mg/kg/dose
2 volte al giorno)
+/- DDAVP
DDAVP
0,2 mg per os
Fig. 11 -- Algoritmo
Algoritmo decisionale
Fig.
decisionale nella
nellagestione
gestionedel
delpaziente
pazienteenuretico
enuretico
dDAVP
dose iniziale
120 g per via sublinguale
Risposta clinica
NEGATIVA
Aumentare dose a
180 g per via sublinguale
Dopo 2 settimane
Dopo 2 settimane
Risposta clinica
NEGATIVA
Aumentare dose a
240 g per via sublinguale
Dopo 2 settimane
Risposta clinica
POSITIVA
Risposta clinica
POSITIVA
Risposta clinica
POSITIVA
Risposta clinica
NEGATIVA
OUT
Sospendere dDAVP
No
Continuare dDAVP per altri 3 mesi al dosaggio precedentemente individuato
Bibliografia essenziale
- Austin PF, Bauer SB, et al. The standardization of terminology of lower urinary
tract function in children and adolescents: update report from the Standardization Committee of the International Childrens Continence Society. J
Urol. 2014; 191: 1863-5.
- Ferrara P, De Angelis MC, et al.Possible impact of comorbid conditions on the
persistence of nocturnal enuresis: results of a long-term follow-up study.
Urol J. 2014;11:1777-82.
- Vande Walle J, Rittig S, et al. American Academy of Pediatrics; European Society for Paediatric Urology; European Society for Paediatric Nephrology;
International Childrens Continence Society. Practical consensus guidelines
for the management of enuresis. Eur J Pediatr. 2012;171:971-83.