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Anatomia patologica
Margini netti. Al contrario le lesioni neoplastiche, che possono ulcerare, hanno margini rilevati/ispessiti
perché l’ulcera si trova al centro di una lesione proliferante.
Eziopatogenesi
Fattori aggressivi/di rischio:
H+
Pepsina
FANS: danno a livello della mucosa
H. pylori*
Fumo e alcol
Acidi biliari
Ischemia
Fattori protettivi (ridotti):
HCO3-
Muco
Flusso ematico
Fattori di crescita
Turnover cellulare
Prostaglandine
Tight junction
Il pH del lume dello stomaco è compreso tra 1-4. I fattori protettivi (HCO 3-, muco…) permettono di
mantenere a livello della parete cellulare pH 7: in questo modo le cellule della mucosa gastrica non
risentono in maniera eccessiva dell’acidità.
Fattori di rischio ulcera duodenale:
Gastrite antrale: spesso associata alla presenza di H.pylori
Stimolazione acida e di pepsina
Deficit di HCO3- a livello del bulbo duodenale
*H.pylori
Prevalente nei paesi in via di sviluppo
Relazione inversa col reddito
Diffusione familiare
L’uomo è l’unico serbatoio, trasmissione per via:
Oro-orale
Fecale-orale
Fenotipi:
Fenotipo ulcera duodenale:
10-15%
Gastrite antrale prevalente
+ gastrina e secrezione acida
Protezione contro K gastrico
Fenotipo gastrite semplice:
Maggioranza
Gastrite antrale lieve
+ gastrina ma secrezione acida normale
Non atrofia gastrica
Nessuna conseguenza clinica significativa
Fenotipo cancro gastrico:
1%
Gastrite del corpo prevalente
Gastrite atrofica multifocale
+ gastrina
Ipo-acloridia
Minore pepsinogeno e minore rapporto pepsinogeno I/II
Ulcera gastrica (?)
Maggiore rischio di K gastrico (metaplasia displasia cancro gastrico)
Le ultime linee guida dicono che se viene riscontrato Hp è opportuno eradicarlo
Diagnosi di Hp:
Istologica: si vede il batterio presente sugli strati superficiali della mucosa
Test rapido all’ureasi (test del respiro): il paziente viene fatto soffiare in un palloncino contenente
succo d’arancia con urea. Se c’è Hp ha ureasi scinde urea in CO2 e viene rilevata dal test.
Coltura: difficile da fare crescere in coltura
Ag fecale: per diagnosi e per vedere se il paziente ha eradicato il batterio
Ab anti H.pylori: segnalano che il paziente è entrato in contatto con Hp
Clinica
Dispepsia: esistono moltissime cause di dispepsia. L’ulcera è presente nel 10% dei soggetti
dispeptici
Dolore epigastrico:
UG: prevalentemente diurno, a stomaco vuoto
UD: post-prandiale, quando il cibo si sposta nel duodeno.
Diagnosi
Radiologia convenzionale doppio contrasto con bario (per os + gas a livello gastrico): nel caso di
ulcera il bario si deposita all’interno
Endoscopia: GOLD STANDARD, oggi è l’esame cardine. Consente di vedere l’ulcera, vedere la
mucosa intorno, fare biopsia (ulcera + mucosa circostante)
Biopsia ulcera gastrica IPP controllo dopo 1-2mesi:
Se l’ulcera è passata: era legata all’iperacidità
Non è passata: potrebbe essere neoplastica
Complicanze
Emorragia: classificazione di Forrest
IA: sanguinamento a getto
IB: sanguinamento a nappo
IIA: vaso visibile non sanguinante
IIB: coagulo adeso
IIC: chiazza ematica
III: base detersa
Perforazione
Stenosi: più frequente nel duodeno, porta a un restringimento del lume a torsolo di mela
Terapia
Latte: alcalinizza lo stomaco
Eliminare fattori di rischio: fumo, alcol, FANS
IPP
Eradicare Hp
Neoplasie gastriche
Il carcinoma dello stomaco ha subito una grande diminuzione di incidenza nei paesi occidentali (14°
tra le neoplasie più frequenti).
L’incidenza è ancora alta nei paesi orientali.
Più frequente nel sesso maschile
Età media di diagnosi: 69 anni
Fattori predisponenti
Helicobacter pylori: incrementa di 3 volte il rischio di adenocarcinoma gastrico. L’H.pylori comporta
la comparsa di aree di metaplasia intestinale che predispongono alla comparsa di tumore.
Cascata di Correa: la presenza di H.pylori porta dopo qualche tempo alla comparsa di una gastrite
cronica non atrofica, che però persistendo evolve in una gastrite atrofica sulla quale si instaura una
metaplasia intestinale su cui compare la displasia
Dieta: sale, eme (carni rosse determina infiammazioni locali della mucosa proliferazione
cellulare aumentata possibilità maggiore di comparsa di cloni alterati), abuso di alcolici, ridotto
apporto di frutta e verdura
Gastrite atrofica: spesso autoimmune; comporta un’infiammazione cronica della mucosa con
perdita di numerose ghiandole del corpo gastrico e conseguenti ipocloridria e ipergastrinemia .
Determina anche un deficit di fattore intrinseco anemia perniciosa (anemia megaloblastica per
deficit di Vit.B12)
Gruppo sanguigno A
Irradiazione pregressa: le radiazioni causano sofferenza cellulare diretta e alterano la circolazione
Fumo
Anamnesi familiare positiva
Adenoma gastrico, poliposi familiare, sindrome di Lynch (HNPCC), sindrome di Peutz-Jeghers,
malattia di Menetrier, pregressa chirurgia gastrica, sindrome di Li-Fraumeni
Clinica
Sintomi e segni precoci:
Senso di fastidio/peso
Inappetenza
Discomfort addominale
Positività al test per il sangue occulto fecale
Segni e sintomi intermedi:
Debolezza e affaticamento
Sazietà precoce
Sintomi precoci e intermedi sono molto aspecifici, attribuibili anche a molte altre cause.
Segni e sintomi tardivi:
Dolore vero (sensazione di qualcosa che erode/morsica)
Nausea e/o vomito
Disfagia (se il tumore è in prossimità del cardias)
Calo ponderale
Ematemesi e/o melena
Ancora più tardivi, che escludono la radicalità:
Epatomegalia
Massa palpabile in epigastrio (segno guazzamento)
Noduli a livello periombelicale (cellule neoplastiche che viaggiano lungo il legamento
rotondo)
Linfonodo di Virchow
Linfonodo di Irish
Segno dello scalino all’esplorazione rettale (cellule che cadono nel cavo del Duglas)
Complicanze tardive
Versamento pleurico e/o peritoneale
Occlusione pilorica, della giunzione esofagogastrica, o dell’intestine tenue
Sanguinamento gastrico da varici esofagee o anastomotico
Ittero intraepatico da epatomegalia (dovuto in genere alla presenza di metastasi epatiche)
Ittero extraepatico da infiltrazione/compressione dell’iloepatico
Inanizione da ipoalimentazione o cachessia neoplastica
Diagnosi
EGDS: la prima indagine da fare. Consente di vedere le lesioni nel lume dello stomaco e di fare
biopsie multiple. Le biopsie non si fanno MAI al centro della lesione, vanno fatte sempre ai margini
dove c’è la certezza di prelevare cellule esaminabili dall’anatomopatologo.
Si sono sviluppate tecniche di cura che comportano asportazione della mucosa, ma dipendono dalla
penetrazione della sottomucosa
TC e RMN: utilizzate per stadiare la neoplasia
PET: utile per la stadiazione in pazienti ad alto rischio (metastasi a distanza; M)
Eco-endoscopia: utile per stadiare il tumore (T) e per studiare i linfonodi locali (N)
RX con bario: un tempo era il gold standard. Quando non si riesce a eseguire EGDS per una massa
che ostacola la progressione dell’endoscopio
Markers tumorali: non sufficienti a fare diagnosi, più utili nel follow-up:
CEA: aumentato nel 45-50% dei casi
CA19-9: aumentato nel 20% dei casi
Test al pepsinogeno sierico: potrebbe esserci una displasia se il rapporto PGI/PII< o = a 3. Questo
test diventa significativo se associato a positività a H.pylori.
Stadiazione TNM
T:
X: non determinabile
0: nessuna evidenza
is: in situ (sensa invasione della lamina propria
1:
a: lamina propria
b: sottomucosa
2: muscolare e sottosierosa
3: sierosa
4: strutture adiacenti
N:
X: non valutabili
0: nessuna metastasi linfonodale
1: 1-6 regionali
2: 7-15 regionali
3: più di 15 regionali
M:
X: non valutabili
0: nessuna metastasi a distanza
1: presenza di metastasi
Classificazione di Borman: è la classificazione macroscopica del carcinoma gastrico avanzato, si basa sulla
presentazione macroscopica della lesione.
I tipi esofitici sono più frequenti nei pazienti anziani e sono più frequentemente associati a
metaplasia.
I tipi infiltranti sono più comuni nei soggetti giovani e sono istologicamente poco differenziati.
Classificazione di Lauren
Il tipo I ha subito una riduzione di incidenza negli ultimi 50 anni (per i motivi riportanti all’inizio), il 2 un
leggero aumento. Il tipo II è definito secondo la classificazione di Borman infiltrante (quello che in superficie
rimane quasi intatto, ma sotto ha una proliferazione attiva che cresce)
* Con displasia si intende un’alterazione pre-neoplastica che non deve infiltrare, non deve superare la
membrana basale. La displasia va valutata in base alla distorsione ghiandolare e all’aspetto delle cellule
(nuclei, rapporto nucleo/citoplasma, posizione dei nuclei):
Basso grado: nuclei affollati ed allungati, alla base delle cellule (polarizzati la polarizzazione è
segno di differenziamento)
Alto grado: decisamente più grossi (aumento del rapporto nucleo citoplasma, 1:1), posizione
spesso verso il lume. Ghiandole con dimensioni e forme estreme.
Terapia
Resezione endoscopica della mucosa: se Ø <10mm intramucoso e non evidenza di metastasi
linfonodali.
Gastrectomia e linfadenectomia
Gastrectomia
Resezione D1:
Stomaco; omento; linfonodi perigastrici.
Per lesioni di piccola entità
Resezione D2:
Stomaco; omento; foglietto superiore del mesocolon trasverso, capsula pancreatica,
linfonodi dell’arteria celiaca, sopra e sotto duodenali.
Più frequente
Resezione D3:
Come sopra più linfonodi lungo l’aorta
AP-Carcinoma gastrico iniziale e avanzato
Carcinoma gastrico iniziale (early gastric cancer): lesione neoplastica infiltrante la mucosa e/o la
sottomucosa. Ha una prognosi molto buona: 90% a 5 anni.
Carcinoma gastrico avanzato: lesione neoplastica infiltrante che si estende almeno sino a
interessare la tonaca muscolare propria.
Polipi Infiammatori/Amartomatosi/Eterotopici/Iperplastici/Adenomatosi
Non tutti i polipi gastrici hanno significato di lesione precancerosa, ma fra questi qualcuno può evolvere a
malignità: nei polipi iperplastici c’è possibilità di evoluzione maligna (anche se <2%). Più significativa è la
poliposi adenomatosa familiare (prevalenza di tumore 10 volte quella della popolazione normale) in cui
l’evoluzione maligna si ha nel 10-20% dei casi se il tumore supera il diametro di 2cm.
Quindi per quanto riguarda i polipi come lesioni precancerose vanno considerati:
Quadro istologico (iperplastici e adenomatosi)
Dimensione (>2cm)
Numero
Gastrite
Il termine gastrite dovrebbe essere riservato all’infiammazione della mucosa gastrica documentata
istologicamente. Non è l’iperemia documentata all’endoscopio e non è il sinonimo di dispepsia.
Patologia più frequente a carico dello stomaco. Può essere:
Acuta: fenomeno infiammatorio con infiltrato granulocitario. Neutrofili.
Cronica: la causa più comune è un’infezione da H.pylori. Eziologie meno comuni: gastrite
autoimmune (10%), danni da radiazioni, reflusso biliare cronico. Istologicamente identificata da un
infiltrato di cellule infiammatorie costituito da linfociti e plasmacellule (cellule mononucleate) , con
scarso coinvolgimento dei neutrofili. L’infiammazione inizialmente coinvolge solo le porzioni
superficiali e ghiandolari della mucosa gastrica. Questo quadro può progredire, risultandone una
grave distruzione ghiandolare, con atrofia e metaplasia. La metaplasia intestinale è un importante
fattore predisponente il cancro gastrico. (gastrite superficiale gastrite atrofica atrofia gastrica)
(H.pylori atrofia multifocale metaplasia ca.gastrico)
Gastrite autoimmune
È la causa più frequente di gastrite atrofica. Rappresenta il 10% dei casi di gastrite atrofica.
Presenza di Ab contro le cellule parietali e Ab contro FI con conseguente deficit di assorbimento della
vit.B12 che può portare ad anemia perniciosa.
Bisogna sospettarla quando istologicamente si vede:
Gastrite atrofica: atrofia importante e diffusa, estesa all’antro, corpo e fondo accompagnata o
meno da metaplasia
Infiltrato infiammatorio cronico
IIC: si può andare a vedere, con Ab che riconoscono la gastrina, la distribuzione delle cellule
secernenti gastrina iperplasia con cellule NE aumentate di 10-20 volte.
C’è rischio aumentato per tumori NE sotto 1cm estremamente benigni. Sopra possono avere
metastatizzazione rapida.