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Sulla FACCIA
INFERIORE sono
impressi solchi
profondi dovuti alle
impronte
corrispondenti
alla colecisti
alla vena ombelicale
all’ilo epatico
ANATOMIA CHIRURGICA
Strutture di fissazione
Arteria Epatica
contribuisce per circa il
25% della
vascolarizzazione e
garantisce il 50% del
fabbisogno epatico di
ossigeno.
Vena porta
contribuisce per il 75%
della vascolarizzazione
e fornisce il 50%
dell’ossigeno
necessario.
ANATOMIA CHIRURGICA
Vascolarizzazione
Vene sovraepatiche
Comprendono tre grossi
tronchi che confluiscono
sulla parete anteriore della
v. cava superiore: ramo
destro, ramo medio e ramo
sinistro
Vascolarizzato da diramazioni
provenienti dal ramo portale
sinistro, ha drenaggio venoso
diretto in vena cava attraverso
le vene sovraepatiche caudali
ANATOMIA CHIRURGICA
Diagnostica strumentale
RX DIRETTO ADDOME
ECOGRAFIA
TC
RM
ARTERIOGRAFIA SELETTIVA
DIAGNOSTICA RADIOISOTOPICA
ANATOMIA CHIRURGICA
TC
Complementare all’ecografia,
valori di densità: 45-70 UH
Iniezione di 100-150 ml di mdc
iodato ev alla velocità di 3-5
ml/sec
Acquisizione spirale: addome
completo nello spazio di una
singola apnea: riduzione degli
artefatti
Guida per procedure
interventistiche (agoaspirato,
biopsia)
ANATOMIA CHIRURGICA
Anatomia TC
ANATOMIA CHIRURGICA
Anatomia TC
ANATOMIA CHIRURGICA
RM
Utile nella
caratterizzazione delle
lesioni focali
Artefatti: da
respirazione, da
pulsazione cardiaca
Parenchima epatico:
bassa intensità in T1
media in T2
ANATOMIA CHIRURGICA
IMPORTANTE PER IL CHIRURGO
Classificazione
- Pesantezza addominale
- Dolore
- Disturbi digestivi
•ADENOMA EPATOCELLULARE
•ANGIOMA EPATICO
•IPERPLASIA NODULARE FOCALE (FNH)
•IPERPLASIA NODULARE RIGENERATIVA
Tumori benigni
Adenoma epatocellulare
Insorge su fegato sano
90%: sesso femminile (20-50 anni)
Correlato a fattori ormonali (es. contraccettivi orali, uso
di steroidi anabolizzanti), malattie metaboliche (es.
glicogenosi tipo I)
Massa a margini netti (30% casi capsulata)
Epatociti normali / ricchi di vacuoli
Dotti biliari assenti
COMPLICANZE
Rischio di degenerazione in Epatocarcinoma
Rischio di rottura emorragia intralesionale (dolore al
fianco, anemizzazione, febbre) addome acuto shock
emorragico
Tumori benigni
Adenoma epatocellulare
DIAGNOSI
DIAGNOSI
Ecografia: nodulo/massa iperecogena tondeggiante a margini netti
ECOGRAFIA TC
RM ARTERIOGRAFIA
Tumori benigni
Iperplasia nodulare focale
Formazione secondaria di tipo iperplastico ad una alterazione
vascolare del parenchima epatico
Una o più aree nodulari di dimensioni variabili (< 5-6 cm) localizzate
alla periferia del fegato
Presenza al suo interno di una zona fibrosa detta CICATRICE
CENTRALE STELLATA, sede dell’ arteria che rifornisce la lesione
Setti fibrosi
DIAGNOSI
Ecocolor-Doppler: evidenzia l’arteria centrale e la vascolarizzazione
intralesionale “a ruota di carro”
TC spirale / RM + mdc: ipodensità/ipointensità precoce e successiva
isodensità/isointensità
Tumori benigni
Iperplasia nodulare focale
ECOGRAFIA TC
Tumori benigni
Iperplasia nodulare rigenerativa
Rara, frequentemente associata ad ipertensione portale
Alterazioni nodulari (diametro: 1mm/1cm) alternate ad
atrofia parenchimale disperse nella zona periportale
Fibrosi scarsa/assente (diagnosi differenziale con la
cirrosi)
Epatociti di grandi dimensioni con citoplasma chiaro
Possibile lesione precancerosa
ADENOMA EPATOCELLULARE
• Rischio di rottura e di degenerazione maligna (5% )
Tumori benigni
TERAPIA CHIRURGICA
ENUCLEAZIONE: rimozione dal fegato seguendo la capsula fibrosa esterna, senza rimozione di
tessuto epatico sano
Epidemiologia
Malattia endemica a causa dei flussi migratori
Colpisce più frequentemente le aree rurali e i soggetti con livello
socio-culturale più basso
Due forme:
forma nordica: tropismo polmonare. Ospite definitivo lupo
forma europea cosmopolita: tropismo epatico. Ospite definitivo
cane
CISTI DA ECHINOCOCCO
Ciclo del parassita
Infestazione dell’uomo
Infestazione per:
• Contatto diretto
• Contatto indiretto (ingestione di
acqua o alimenti vegetali
contaminati e ingeriti crudi)
CISTI DA ECHINOCOCCO
Clinica
ECOGRAFIA: valuta i
rapporti e la morfologia
con le strutture vasculo-
biliari peri-cistiche
TC: più sensibile
dell’ecografia
nell’identificare piccoli
ispessimenti di parete
RM
SIEROLOGIA: ricerca di
anticorpi specifici
CISTI DA ECHINOCOCCO
Terapia
TRATTAMENTO TRATTAMENTO PERCUTANEO
FARMACOLOGICO (PAIR)
Mebendazolo/ albendazolo • Sotto guida eco o TC, con la presenza di
• 3-4 cicli di 28 giorni con un rianimatore (eventuale shock
intervallo libero di 14 giorni anafilattico)
• Puntura della cisti e aspirazione di 10-15
• Follow up ecografico per 5
cc di liquido per confermare diagnosi ed
anni. Recidiva pari al 10%
escludere presenza di pus o bile infetta
• Indicazioni: cisti multiple o (infezione è associata a fistola cisto-
disseminate in soggetti giovani biliare, condizione che controindica
con cisti recenti l’iniezione delle sostanze scolicide )=
• Controindicazioni: possibile colangite sclerosante
gravidanza, insufficienza Aspirazione completa del liquido e
epatica, sospetto di rottura/ iniezione di soluzione scolicida che poi
fissurazione viene riaspirata
CISTI DA ECHINOCOCCO
Terapia
TRATTAMENTO CHIRURGICO
Conservativo
•Resezione parziale della parete cistica,previa bonifica della cavità
cistica con sostanze scolicide e posizionamento di drenaggio
endocavitario
Radicale
•CISTO-PERICISTECTOMIA TOTALE con
asportazione delle membrane e del pericistio
•RESEZIONE EPATICA per le cisti marginali
o le cisti complicate
Malattie del fegato
Classificazione
Fattori di rischio
HBV (soprattutto in Asia), HCV (Nord Europa/America)
Alcolismo
NASH
Emocromatosi
Malattia di Wilson
Deficit alfa1-antitripsina
Cirrosi biliare primitiva
Colangite sclerosante
Epatite autoimmune
Cirrosi criptogenetica
Tumori maligni primitivi
Carcinoma epatocellulare
Caratteristiche
Generalmente lesione singola di dimensioni variabili (da 1-2 cm a
grandi dimensioni)
Forme multifocali più rare (espressioni di metastatizzazione
intraepatica o di noduli sincroni di HCC su fegato cirrotico)
Invasione precoce delle strutture portali con trombi portali
neoplastici
Metastatizzazione
Polmone, surrene, ossa, milza, rene, encefalo, peritoneo
VIA EMATOGENA
VIA LINFATICA
PER CONTIGUITA’
Tumori maligni primitivi
Carcinoma epatocellulare
Stadiazione
Score di Okuda:
Dimensioni del tumore
Presenza/assenza di ascite
Bilirubinemia (> o < 3 mg/dl)
Albuminemia (> o <3 g/dl)
Grading
Clinica
Stadio iniziale: generalmente silente
Stadio avanzato: dolore sordo, profondo, ingravescente in epigastrio e
ipocondrio destro, distensione addominale, astenia, febbre, anoressia,
calo ponderale
In casi particolari ittero (infiltrazione albero biliare), dolore acuto
(distensione della glissoniana o rottura), dispnea e dolore toracico
(grosse masse sottodiaframmatiche)
Fenomeni paraneoplastici: ginecomastia, sindrome da carcinoide,
polineuropatie, ipertiroidismo.
Diagnosi
Funzionalità epatica/epatopatia:
Esame Obiettivo
Esami di Laboratorio
EGDS
Stadiazione BCLC dell’EC e strategie terapeutiche modificato da: Bruix J, Llovet JM. Major
achievement in hepatocellular carcinoma. Lancet 2009 Feb 21; 373(9664):614-6
Tumori maligni primitivi
Carcinoma fibrolamellare
Variante rara di HCC
Incidenza: 5-10%
Prognosi migliore
Tumori maligni primitivi
Carcinoma colangiocellulare
15-20% dei tumori maligni primitivi del fegato
Origina dall’epitelio dei dotti biliari intraepatici
M:F =1,5:1
Incidenza 1caso/100000 ab.; 60/70 anni età
Non insorge su fegato cirrotico
Quasi sempre adenocarcinomi scarsamente differenziati che producono
materiale mucinoso e quasi mai bile
30% dei pazienti presenta metastasi intraepatiche o peritoneali al
momento della diagnosi
Fattori di rischio
Litiasi dei dotti biliari intraepatici
Malattia di Caroli
Colangite sclerosante primitiva
Infestazione da Clonorchis Sinensis
IBD
Tumori maligni primitivi
Carcinoma colangiocellulare
Classificazione
Forma intraduttale-papillare
Sopravv. 5aa 80 %
Forma nodulare-formante
massa (nodule like- mass)
Sopravv. 5aa 39 %
Forma periduttale-infiltrante
Sopravv. 5aa 17 %
Tumori maligni primitivi
Colangiocarcinoma ilare
Classificazione Sec. Bismuth-Corlette
Clinica
Esami di laboratorio (segni di ittero colestatico)
Ecografia (dilatazione delle vie biliari)
TC
Colangio-Angio-RM
ERCP
Colangiografia percutanea (PTC)
Biopsia
Tumori maligni primitivi
Carcinoma colangiocellulare
Diagnosi e stadiazione pre-operatoria
Ecografia addominale Dilatazione della via biliare principale da
Primo esame da eseguire nel colangiocarcinoma
sospetto di colangiocarcinoma
Alta sensibilità nel riscontrare
la dilatazione delle VBI (che, se
associate con VBE regolari sono
patognomoniche di neoplasia
prossimale ilare, mentre VBI e
VBE entrambe dilatate
confermano la presenza di
lesione a livello distale)
Esame limitato dalla
conformazione del paziente
Tumori maligni primitivi
Carcinoma colangiocellulare
Diagnosi e stadiazione pre-operatoria
TC Colangiocarcinoma del VI-VII-VIII seg.
Opzioni terapeutiche
Radioterapia palliativa
Chemioterapia palliativa
Resezione epatica
Trapianto di fegato
Tumori maligni primitivi
Carcinoma colangiocellulare
Terapia chirurgica
Neoplasie vie biliari intraepatiche:
resezione epatica destra o sinistra
Neoplasie ilo epatico:
Epatectomia destra o sinistra e anastomosi bilio-
digestiva
Neoplasia via biliare media:
resezione via biliare e anastomosi bilio-digestiva
Neoplasia via biliare distale:
duodenocefalopacreasectomia
EPATICO-DIGIUNOSTOMIA
Tumori primitivi e secondari del fegato
TERAPIA
RESEZIONE EPATICA
TRAPIANTO DI FEGATO
TERAPIE ABLATIVE PERCUTANEE
termoablazione con radiofrequenza (RFA)
alcolizzazione (PEI)
CHEMIOEMBOLIZZAZIONE INTRARTERIOSA (TACE)
CHEMIOTERAPIA
RESEZIONE EPATICA
Valutazione epatopatia
- Child-Pugh: A-B8
- MELD Score < 11
- Altri test per valutazione della riserva
funzionale epatica (Es. Indocyanine green
test)
- Endoscopia Varici Esofagee
elevato rischio di rottura
intra- e/o post-operatorio
Valutazione funzionalita’ epatica
Child-Pugh Score
Mortaltà a 3 mesi:
• >40 — 71.3%
• 30–39 — 52.6%
• 20–29 — 19.6%
• 10–19 — 6.0%
• <9 — 1.9%
RESEZIONE EPATICA
Valutazione della lesione neoplastica
• Tumore singolo/multiplo
RADICALITÀ ONCOLOGICA • Dimensioni della lesione
• Rapporti con le strutture
• Secondarismi
ANATOMICHE
Resezione di porzioni
predefinite di
parenchima epatico
con esposizione sulla
trancia di resezione
delle strutture
vascolari che
delimitano i piani
anatomici
NON ANATOMICHE
Enucleoresezione
Resezioni cuneiformi Epatectomia sinistra
(wedge resections) Epatectomia sinistra allargata
RESEZIONI EPATICHE ANATOMICHE
Resezioni epatiche destre
EPATECTOMIA DESTRA: V-VI-VII-VIII segmento
EPATECTOMIA DESTRA ALLARGATA: IV-V-VI-VII-VIII segmento
Laparotomia mediana e
sottocostale destra
Sezione del legamento
falciforme
Sezione dei legamenti
triangolari
Esposizione anteriore delle
vene sovraepatiche
RESEZIONI EPATICHE ANATOMICHE
Resezioni epatiche destre
EPATECTOMIA DESTRA: V-VI-VII-VIII segmento
EPATECTOMIA DESTRA ALLARGATA: IV-V-VI-VII-VIII segmento
Colecistectomia
Sezione dell’arteria epatica di
destra
Sezione del ramo destro della
vena porta
Sezione del dotto epatico di
destra
RESEZIONI EPATICHE ANATOMICHE
Resezioni epatiche destre
EPATECTOMIA DESTRA: V-VI-VII-VIII segmento
VIDEO
RESEZIONI EPATICHE ANATOMICHE
Resezioni epatiche sinistre
SETTORIECTOMIA LATERALE SN: II-III segmento
EPATECTOMIA SN: II-III-IV +/-I
EPATECTOMIA SN ALLARGATA: II-III-IV-V-VIII +/- I
Settoriectomia laterale sn
Enucleoresezione
Resezione Wedge
Tumori primitivi e secondari del fegato
TERAPIA
RESEZIONE EPATICA
TRAPIANTO DI FEGATO
TERAPIE ABLATIVE PERCUTANEE
termoablazione con radiofrequenza (RFA)
alcolizzazione (PEI)
CHEMIOEMBOLIZZAZIONE INTRARTERIOSA (TACE)
CHEMIOTERAPIA
TRAPIANTO DI FEGATO
Indicazioni al trapianto
Cirrosi Patologia tumorale
Cirrosi HCV-relata Epatocarcinoma
Cirrosi HBV-relata Colangiocarcinoma
Cirrosi HDV-relata Metastasi da tumore neuroendocrino
Epatite autoimmune Tumori benigni
Cirrosi alcolica
Cirrosi colestatica
Cirrosi biliare primitiva Insufficienza epatica acuta
Cirrosi biliare secondaria Infezioni virali
Malattie colestatiche dell’età pediatrica Farmaci (paracetamolo)
Emocromatosi ereditaria Epatotossine (amanita phalloides)
Malattia di Wilson Insuf acuta post-traumatica
Difetto di α1-antitripsina Insuf acuta post-operatoria
TRAPIANTO DI FEGATO
Indicazioni al trapianto
Patologia tumorale
EPATOCARCINOMA
gold standard terapeutico in pazienti selezionati
attualmente risultati sovrapponibili al trapianto per patologie non tumorali
sopravvivenza a 4 anni 75% - recidiva inferiore al 10%
Colangiocarcinoma
scarsi risultati a lungo termine bassa sopravvivenza e alto tasso di recidiva
Metastasi
risultati scoraggianti per metastasi colorettale e non colorettale
Unica indicazione metastasi epatiche da neoplasia neuroendocrina
Tumori benigni
adenomatosi multipla, emangiomi multipli, iperplasia nodulare focale
iperplasia nodulare rigenerativa solo in caso di sintomatologia grave
(dolore, compressione) o limitazione della funzione epatica
TRAPIANTO DI FEGATO
Epatocarcinoma
Criteri di Milano
Singola lesione non superiore ai 5 cm di diametro
2-3 lesioni ciascuna non superiore a 3 cm di diametro
Assenza di invasione vascolare macroscopica
Assenza di malattia tumorale a distanza
E’ possibile far rientrare nei criteri di Milano anche pz con malattia più avanzata trattando
eventuali noduli sovrannumerari (down-staging) se possibile con tecniche chirurgiche o
parachirurgiche (alcolizzazione-radiofrequenza)
TRAPIANTO DI FEGATO
Classificazione
Primo tempo
Isolamento degli elementi dell’ilo
epatico
Gli elementi dell’ilo devono essere
lasciati lunghi per avere tessuto al
momento del trapianto
• Sezione del coledoco 2 cm a monte del
margine superiore del duodeno
• Sezione dell’arteria epatica a livello della
biforcazione in epatica dx e sn
• Sezione della porta a livello della
biforcazione in ramo dx e sn
TRAPIANTO DI FEGATO
Fase I: exeresi del fegato nativo
Fase Anepatica
Per ridurre gli effetti emodinamici legati all’assenza di ritorno
venoso splancnico e cavale inferiore è possibile procedere a:
METODO CLASSICO
Il segmento di vena cava retroepatica
dell’innesto viene interposto sul
percorso della vena cava inferiore
nativa asportata con il fegato nativo. Si
confezionano due anastomosi cavali
sovra e sotto epatica
PIGGY BACK
Il segmento di vena cava retroepatica
dell’innesto viene addossato alla vena
cava inferiore la cui continuità è stata
conservata
Riduce i tempi di clampaggio
Una sola anastomosi invece di due
TRAPIANTO DI FEGATO
Anastomosi portale
TERAPIA
RESEZIONE EPATICA
TRAPIANTO DI FEGATO
TERAPIE ABLATIVE PERCUTANEE
termoablazione con radiofrequenza (RFA)
alcolizzazione (PEI)
CHEMIOEMBOLIZZAZIONE INTRARTERIOSA (TACE)
CHEMIOTERAPIA
TERAPIE ABLATIVE PERCUTANEE
Trattamento locale con inserzione all’interno della lesione tumorale di presidi
sotto guida TC o ecografica
TECNICHE
Termoablazione con radiofrequenza
(RFA-Radio Frequency Ablation)
Alcolizzazione
laserterapia
INDICAZIONI
Lesioni fino a 5 cm di diametro (mediante l’uso della tecnica a freddo o di aghi multipli)
Sopra i 3 cm di diametro necrosi incompleta nel 50% dei casi
Inizialmente proposto per HCC oggi indicate anche nel trattamento di metastasi
multiple
CONTROINDICAZIONI
Tumori sottoglissoniani in contiguità con organi cavi (rischio di perforazione)
Vicinanza ai grandi vasi (dispersione di calore)
Vicinanza ai peduncoli dell’ilo epatico (rischio di stenosi biliari)
Tumori primitivi e secondari del fegato
TERAPIA
RESEZIONE EPATICA
TRAPIANTO DI FEGATO
TERAPIE ABLATIVE PERCUTANEE
termoablazione con radiofrequenza (RFA)
alcolizzazione (PEI)
CHEMIOEMBOLIZZAZIONE INTRARTERIOSA (TACE)
CHEMIOTERAPIA
CHEMIOEMBOLIZZAZIONE
INTRARTERIOSA (TACE)
TERAPIA
RESEZIONE EPATICA
TRAPIANTO DI FEGATO
TERAPIE ABLATIVE PERCUTANEE
termoablazione con radiofrequenza (RFA)
alcolizzazione (PEI)
CHEMIOEMBOLIZZAZIONE INTRARTERIOSA (TACE)
CHEMIOTERAPIA
CHEMIOTERAPIA
TARDIVA
Dopo i 2 anni
Solitamente tumore de novo, insorto su un’ epatopatia di base
TERAPIA
Tumore singolo, funzione epatica conservata RI-RESEZIONE