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Cancro del colon-retto


(Cancro del colon; Cancro del retto)

Di Minhhuyen Nguyen , MD, Fox Chase Cancer Center, Temple University


Revisionato/Rivisto mar 2021
Il cancro del colon-retto è estremamente comune. I sintomi comprendono la presenza di sangue nelle feci e la modifica
dell'alvo. Lo screening con uno dei diversi metodi è raccomandato per le popolazioni appropriate. La diagnosi viene
posta con la colonscopia. Il trattamento consiste nella resezione chirurgica e nel trattamento chemioterapico in caso di
coinvolgimento linfonodale.

Negli Stati Uniti, ogni anno, il cancro del colon-retto è responsabile di 147 950 casi e 53 200 morti (1). L'incidenza
aumenta notevolmente tra i 40 e i 50 anni. Complessivamente, in più della metà dei casi si sviluppa nel retto e nel
sigma e nel 95% è rappresentato da adenocarcinomi. Il cancro del colon-retto è leggermente più comune tra gli
uomini rispetto alle donne. In circa il 5% dei pazienti si possono avere cancri sincroni (più di un cancro).

Riferimento generale

1. Siegel RL, Miller KD, Jemal A: Cancer statistics, 2020. CA Cancer J Clin 70(1):7–30, 2020. doi: 10.3322/caac.21590

Eziologia del cancro del colon-retto


Il cancro del colon-retto nella maggior parte dei casi si sviluppa come trasformazione di un polipo adenomatoso.
Nell'80% circa dei casi è sporadico e nel 20% ha una componente ereditaria. I fattori predisponenti comprendono la
colite ulcerosa e la colite di Crohn; il rischio di cancro aumenta con la durata di queste patologie.

I pazienti nelle popolazioni con un'elevata incidenza di carcinoma colorettale consumano una dieta povera di fibre e
ricca di proteine animali, grassi e carboidrati raffinati. I carcinogeni possono essere ingeriti con la dieta, ma è più
probabile che siano prodotti dall'azione dei batteri sulle sostanze alimentari o dalle secrezioni biliari o intestinali.
L'esatto meccanismo è sconosciuto.

Il carcinoma colorettale si diffonde per estensione diretta attraverso la parete intestinale, per metastasi ematogene,
per metastasi ai linfonodi regionali e per diffusione perineurale.

Sintomatologia del cancro del colon-retto


Gli adenocarcinomi colorettali crescono lentamente e necessitano di un lungo intervallo di tempo prima che
possano causare dei sintomi. Questi sintomi dipendono dalla sede e dal tipo di lesione, dalla sua estensione e dalle
complicanze.

Il colon destro ha un grosso calibro e una parete sottile e il suo contenuto è liquido; così, l'ostruzione è un evento
tardivo. Il sanguinamento è di solito occulto. L'astenia e la debolezza, causate dalla grave anemia, possono essere gli
unici disturbi. I tumori a volte diventano così grandi da poter essere palpabili attraverso la parete addominale prima
che compaiano altri sintomi.

Il colon sinistro ha un lume più piccolo, le feci sono semisolide e il tumore tende a provocare ostruzione prima che
nel colon destro. Il sintomo d'esordio può essere un'ostruzione parziale con dolore addominale crampiforme o
un'ostruzione completa. Le feci possono essere nastriformi o miste a sangue. Alcuni pazienti si presentano con
sintomi di perforazione, in genere coperta (dolore localizzato e dolorabilità) o raramente con una peritonite diffusa.

Nel cancro del retto il sintomo iniziale più comune è il sanguinamento durante la defecazione. Ogniqualvolta si
verifica un sanguinamento rettale, anche in presenza di emorroidi evidenti o di malattia diverticolare nota, deve
sempre essere esclusa la presenza di un cancro del retto. Può essere presente il tenesmo o una sensazione di
evacuazione incompleta. Il dolore è frequente in caso di interessamento perirettale.

In alcuni pazienti la prima manifestazione è rappresentata dalla sintomatologia della malattia metastatica (p. es.,
epatomegalia, ascite, ingrossamento dei linfonodi sovraclaveari).

Diagnosi del cancro del colon-retto

Colonscopia
Test di screening
Colonscopia

Esame del sangue occulto nelle feci

A volte sigmoidoscopia flessibile

A volte test del DNA fecale

A volte TC-colonscopia

Per i pazienti a rischio medio, lo screening per il cancro del colon-retto deve iniziare all'età di 45 anni e continuare
fino all'età di 75 anni. Per gli adulti di età compresa tra 76 e 85 anni, la decisione di sottoporsi a screening per cancro
colorettale deve essere individualizzata, tenendo in considerazione la storia clinica complessiva del paziente e i
pregressi screening (vedi anche l'U.S. Preventive Services Task Force's 2021 recommendation statement for
screening for colorectal cancer e le clinical guidelines for colorectal cancer screening dell'American College of
Gastroenterology’s [ACG]).

Ci sono molteplici opzioni di test di screening per il carcinoma del colon-retto, tra cui

Colonscopia ogni 10 anni

Esame del sangue occulto fecale annualmente (i test immunochimici fecali (FIT) sono da preferire)

Sigmoidoscopia flessibile ogni 5 anni (ogni 10 anni se combinata con test immunochimici fecali (FIT)

TC-colonscopia ogni 5 anni

Test del DNA fecale combinato con test immunochimico fecale (FIT) ogni 3 anni

Le colorectal cancer screening guidelines dell'American College of Gastroenterology raccomandano la colonscopia


ogni 10 anni o il test immunochimico fecale (FIT) annuale come i test di screening preferiti. Sono disponibili test di
screening per il carcinoma del colon-retto alternativi per pazienti che rifiutano la colonscopia, o per quelli i cui
problemi economici precludono lo screening con colonscopia, e per i quali la necessità di ripetere i test con test
immunochimico fecale (FIT) è problematica. I pazienti con una storia familiare di un parente di primo grado con
cancro del colon-retto diagnosticato prima dei 60 anni devono sottoporsi a colonscopia ogni 5 anni a partire da 40
anni o 10 anni prima dell'età in cui al parente è stato diagnosticato, a seconda di quale evento si verifichi per primo.
Lo screening nei pazienti con patologie ad alto rischio (p. es., la colite ulcerosa) viene trattato quando si parla delle
specifiche patologie.

I test immunochimici fecali per il sangue sono più sensibili e specifici per il sangue umano rispetto ai più vecchi
test delle feci basati sul guaiaco, che possono essere influenzati da molte sostanze alimentari. Tuttavia, un test
positivo per il sangue può derivare da disturbi non maligni (p. es., ulcere, diverticolosi) e un test negativo non
esclude il cancro perché i tumori non sanguinano continuamente.

Il test del DNA fecale rileva mutazioni del DNA e marcatori di metilazione rilasciati da un tumore del colon. Il test è
in genere combinato con il test immunochimici fecali (FIT), e il test combinato è approvato per lo screening di
pazienti a rischio medio. I pazienti con un test immunochimico fecale (FIT) positivo del DNA devono sottoporsi a una
colonscopia di follow-up entro 6 mesi per ridurre il rischio di non individuare un cancro avanzato del colon. Quasi il
10% dei pazienti con un risultato positivo al test immunochimico fecale del DNA presenta una colonscopia nella
norma; questi pazienti possono ripetere il test immunochimico fecale del DNA in un anno o ripetere la colonscopia
in 3 anni. Se questi test sono negativi, possono tornare al programma di screening del cancro del colon a rischio
medio.

La TC-colonscopia (virtuale) genera immagini 3D e 2D del colon mediante la TC multidetector associata a una
combinazione di contrasto orale e distensione gassosa del colon. La visualizzazione delle immagini ad alta
risoluzione in 3D simula l'aspetto di un'endoscopia ottica, da cui il nome. La colonscopia virtuale può rappresentare
un'alternativa come test di screening alla colonscopia endoscopica per le persone che non sono in grado o non
vogliono sottoporsi a essa, ma è meno sensibile e fortemente suscettibile ad interpretazione. Essa evita la necessità
di sedazione, ma necessita ancora di una preparazione intestinale e la distensione del gas può essere fastidiosa.
Inoltre, a differenza della colonscopia endoscopica, le lesioni non possono essere sottoposte a biopsia durante la
colonscopia virtuale.

La videocapsula endoscopica del colon ha molti problemi tecnici e al momento non è accettabile come test di
screening.

Gli esami del sangue (p. es., test della Septina 9) sono stati approvati per lo screening di pazienti a rischio medio,
ma non sono ampiamente utilizzati a causa della sensibilità inadeguata.

Test diagnostici
Biopsia endoscopica

TC per valutare l'entità della crescita tumorale e la diffusione

Test genetici

I pazienti con positività al test del sangue occulto nelle feci devono eseguire una colonscopia, così come quelli che
hanno delle lesioni viste durante la sigmoidoscopia oppure alla diagnostica per imaging. Tutte le lesioni devono
essere completamente asportate per l'esame istologico. Se la lesione è sessile o impossibile da rimuovere mediante
colonscopia, va presa seriamente in considerazione l'escissione chirurgica.

Cancro del colon-retto

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Questa immagine mostra una vista colonscopica di adenocarcinoma del colon.

GASTROLAB/SCIENCE PHOTO LIBRARY

Il clisma opaco del colon, in particolare l'esame a doppio contrasto, può rilevare molte lesioni ma è meno accurato
della colonscopia e non è attualmente accettabile come follow up dei pazienti con test positivo del sangue occulto
nelle feci.

Una volta diagnosticato un cancro, i pazienti devono eseguire una TC addominale, una RX torace e gli esami di
laboratorio di routine alla ricerca della malattia metastatica, di uno stato anemico e per valutare le condizioni
generali.

Elevati livelli di antigene carcinoembrionario sono presenti nel 70% dei pazienti con carcinoma colorettale, ma
questo test non è né sensibile né specifico e quindi non è raccomandato per lo screening. Tuttavia, se i livelli di
antigene carcinoembrionario sono elevati prima dell'intervento e sono invece bassi dopo la rimozione del cancro,
monitorando l'antigene carcinoembrionario si possono individuare più precocemente le recidive. Il CA 19-9 e il CA
125 sono altri marker tumorali che possono essere ugualmente utilizzati.

I tumori del colon che sono stati rimossi durante l'intervento chirurgico sono ora regolarmente testati per le
mutazioni genetiche che causano la sindrome di Lynch. I pazienti con parenti che hanno sviluppato tumore del
colon, dell'ovaio o dell'endometrio in giovane età o che hanno più parenti con questi tumori devono essere testati
per la sindrome di Lynch.

Prognosi del cancro del colon-retto


La prognosi dipende in gran parte dallo stadio (Stadiazione del cancro del colon-retto*). Il tasso di sopravvivenza a 5
anni per il cancro limitato alla mucosa si avvicina al 90%; con estensione attraverso la parete intestinale, dal 70
all'80%; con linfonodi positivi, da 30 a 50%; e con malattia metastatica, < 20%.

TABELLA

Stadiazione del cancro del colon-retto*

Tumore
Metastasi regionali Metastasi a
Stadio (penetrazione
ai linfonodi distanza
massima)

0 Tis N0 M0

I T1 o T2 N0 M0

II T3 N0 M0

Ogni T o Qualsiasi stadio N M0


III

Trattamento del cancro del colon-retto

La resezione chirurgica, a volte in combinazione con la chemioterapia, la radioterapia o entrambe

Chirurgia
La chirurgia radicale può essere tentata nel 70% dei pazienti che si presentano senza malattia metastatica. Il
trattamento oncologicamente radicale consiste in un'ampia resezione del tumore e del suo drenaggio linfatico
regionale, con anastomosi dei segmenti intestinali.

Per il cancro del retto, la resezione chirurgica che risparmia lo sfintere può essere eseguita in pazienti con cancro
del retto che ha un margine distale di ≥ 1,0 cm, invece della solita lunghezza di 5 cm, senza un rischio significativo di
recidiva locale o riduzione della sopravvivenza a lungo termine. Procedure di salvataggio dello sfintere sono state
eseguite in pazienti con cancro del retto che ha un margine distale < 1 cm, ma questi pazienti hanno un aumentato
rischio di recidiva locale e una diminuita sopravvivenza a lungo termine. Il problema con le procedure di salvataggio
dello sfintere è spesso di natura più funzionale (p. es., perdite fecali, incontinenza) che oncologica (p. es., recidiva
locale, riduzione della sopravvivenza). Se c'è una recidiva locale o una funzione intestinale scarsamente tollerata
dopo una procedura di salvataggio dello sfintere, allora viene eseguita una resezione addominoperineale con
colostomia permanente (1).

In caso di metastasi epatiche, la resezione di un numero limitato (da 1 a 3) di metastasi epatiche è raccomandata
in pazienti selezionati non debilitati come procedura successiva. I criteri di inclusione comprendono pazienti con la
precedente resezione della neoplasia primitiva, presenza di metastasi in un solo lobo epatico e assenza di metastasi
extraepatiche. Solo un ristretto numero di pazienti con metastasi al fegato soddisfa questi criteri, ma in casi del
genere la sopravvivenza postoperatoria a 5 anni è del 25%.

Terapia adiuvante
La chemioterapia migliora la sopravvivenza di almeno il 10-30% nei pazienti con cancro del colon e linfonodi positivi.
I pazienti con un cancro del retto e 1-4 linfonodi positivi traggono vantaggio dalla combinazione di radio e
chemioterapia; quando si riscontrano > 4 linfonodi positivi l'associazione dei due regimi è meno efficace. Il
trattamento preoperatorio combinato radio e chemioterapico al fine di migliorare la percentuale di resecabilità del
cancro del retto o di diminuire l'incidenza delle metastasi linfonodali è standard.

ll
Follow-up
Dopo la resezione chirurgica curativa di un cancro del colon-retto, la colonscopia di sorveglianza deve essere
eseguita 1 anno dopo l'intervento chirurgico o dopo la colonscopia preoperatoria di compensazione (2). Una
seconda colonscopia di sorveglianza va effettuata 3 anni dopo la colonscopia di sorveglianza a un anno se non
vengono riscontrati polipi o tumori. Successivamente, la colonscopia di sorveglianza deve essere eseguita ogni 5
anni. Se la colonscopia preoperatoria era stata incompleta a causa di un cancro ostruente, si deve eseguire una
colonscopia "di completamento" 3-6 mesi dopo l'intervento chirurgico per rilevare eventuali cancri sincroni e rilevare
e resecare eventuali polipi precancerosi (2).

L'ulteriore screening per le recidive deve comprendere l'anamnesi, l'esame obiettivo e i livelli sierici dell'antigene
carcinoembrionario ogni 3 mesi per 3 anni e successivamente ogni 6 mesi per 2 anni. Gli studi per immagini (TC o
RM) sono spesso consigliati a intervalli di 1 anno, ma sono di incerta efficacia per il follow up di routine in assenza di
alterazioni cliniche o di esami ematochimici.

Trattamento palliativo
Quando non è possibile un intervento chirurgico risolutivo o il paziente presenta un rischio chirurgico inaccettabile,
è indicata una chirurgia palliativa limitata (p. es., per risolvere l'ostruzione o resecare il segmento perforato); la
sopravvivenza mediana è di 7 mesi. Alcuni tumori ostruenti possono essere sottoposti a riduzione mediante
elettrocoagulazione oppure mediante il posizionamento di stent per mantenere la pervietà. La chemioterapia può
ridurre le dimensioni del tumore e prolungare la vita per diversi mesi.

I più recenti farmaci utilizzati singolarmente o in combinazioni di farmaci sono la capecitabina (un precursore del 5-
fluorouracile), l'irinotecan e l'oxaliplatino. Gli anticorpi monoclonali, come bevacizumab, cetuximab e panitumumab
sono stati anche utilizzati con una certa efficacia. Nessun regime terapeutico è nettamente più efficace per
prolungare la vita nei pazienti con cancro del colon-retto metastatico, nonostante alcuni abbiano dimostrato di
ritardare la progressione della malattia. La chemioterapia per il cancro avanzato del colon deve essere gestita da
oncologi esperti che abbiano accesso a farmaci sperimentali.

Quando le metastasi sono limitate al fegato ma non possono essere resecate chirurgicamente, un'infusione di
floxuridina nell'arteria epatica o di microsfere radioattive, somministrata o in maniera intermittente in un
dipartimento di radiologia o continuativamente attraverso una pompa impiantabile sottocute o attraverso una
pompa esterna attaccata alla cintura, può offrire un beneficio maggiore di quello della chemioterapia sistemica;
tuttavia, queste terapie sono di beneficio incerto. Quando le metastasi sono anche extraepatiche, la chemioterapia
arteriosa intraepatica non offre alcun vantaggio rispetto alla chemioterapia sistemica. Per pazienti selezionati con ≤
3 lesioni epatiche, si possono considerare la radioterapia stereotassica o l'ablazione termica con trattamenti a
microonde o a radiofrequenza.

Riferimenti relativi al trattamento


1. Bujko K, Rutkowski A, Chang GJ, et al: Is the 1-cm rule of distal bowel resection margin in rectal cancer based on
clinical evidence? A systematic review. Ann Surg Oncol 19(3):801–808, 2012. doi: 10.1245/s10434-011-2035-2

2. Kahi CJ, Boland R, Dominitz JA, et al: Colonoscopy surveillance after colorectal cancer resection: Recommendations
of the US multi-society task force on colorectal cancer. Gastroenterology 150:758–768, 2016. doi:
10.1053/j.gastro.2016.01.001

Punti chiave

Il cancro del colon-retto è uno dei più comuni cancri nei paesi occidentali, in genere derivanti da un
polipo adenomatoso.

Le lesioni del lato destro di solito si manifestano con emorragia e anemia; quelle del lato sinistro di
solito si manifestano con sintomi ostruttivi (p. es., dolore addominale di tipo colico).

Lo screening di routine deve iniziare a 45 anni per i pazienti con rischio medio; metodi tipici sono la
colonscopia o l'esame annuale del test del sangue occulto nelle feci e/o la sigmoidoscopia flessibile.

I livelli di antigene carcinoembrionario sierico sono spesso elevati, ma non sono abbastanza specifici
I livelli di antigene carcinoembrionario sierico sono spesso elevati, ma non sono abbastanza specifici
da essere utilizzati per lo screening; tuttavia, dopo il trattamento, il monitoraggio dei livelli di Ag
carcinoembrionario può contribuire a rilevare recidive.

Il trattamento consiste nella resezione chirurgica, a volte in combinazione con la chemioterapia e/o
radioterapia; l'esito varia ampiamente a seconda dello stadio della malattia.

Per ulteriori informazioni


Le seguenti risorse in lingua inglese possono essere utili. Si noti che il Manuale non è responsabile per il contenuto
di queste risorse.

American Cancer Society: Colorectal cancer screening guidelines

U.S. Preventive Services Task Force: 2021 Recommendation statement for colorectal cancer screening

American College of Gastroenterology: Colorectal cancer screening guidelines

American Journal of Gastroenterology: Colorectal cancer screening recommendations for physicians and patients

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