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Alterazioni istologiche della mucosa in cui il Patologie benigne in cui la probabilità che
carcinoma si manifesta più frequentemente si sviluppi un carcinoma è più alta
Ulcera peptica
Vanno distinte le ulcere peptiche con sviluppo
di cancro dai tumori ulcerati
Non ci sono prove certe del possibile sviluppo di
carcinoma da ulcere peptiche
Tumore ulcerato
La presenza di aree displastiche e di metaplasia
intestinale sui bordi di un’ulcera potrebbe
rappresentare l’elemento di progressione verso
la trasformazione neoplastica
Tumori maligni dello stomaco
CONDIZIONI PRECANCEROSE
POLIPO GASTRICO
MONCONE GASTRICO
MALATTIA DI MENETRIER
ASPECIFICI SPECIFICI
Dolore: dolore localizzato in sede epigastrica Anoressia: legata ad insufficienza
espressione di ulcerazione della neoplasia, in caso secretoria e digestiva dello stomaco
di infiltrazione del pancreas irradiazione
posteriore Sintomi da ostruzione alta: disfagia
per ostruzione del cardias, senso di ripienezza per
Anemizzazione: spesso dovuta a stillicidio localizzazione all’antro o al piloro
ematico raramente sanguinamenti massivi con
ematemesi e/o melena
Anamnesi
Esame obiettivo
Nelle forme avanzate massa palpabile in epigastrio e linfadenomegalia
sopraclaveare sn
Esami laboratoristici
anemia ipocromico microcitica, rialzo di markers neoplastici CEA-Ca 19.9 Ca 72-4
aspecifici più utili nel follow-up
Esami strumentali
I livello: endoscopia - studio radiologico contrastografico
II livello: ( stadiazione) Tc – ecoendoscopia – Eco con mdc
Carcinoma gastrico
EGDS
ADENOCARCINOMA
CEUS
ADENOCARCINOMA Metastasi epatica da k gastrico
Carcinoma gastrico
TC
Carcinoma gastrico
Eco endoscopia
1: STOMACO
2: MUSCOLARIS MUCOSAE
3: NEOPLASIA
Carcinoma gastrico
CLASSIFICAZIONE MACROSCOPICA
EARLY GASTRIC CANCER ADVANCED GASTRIC CANCER
Diffusione limitata a mucosa e Coinvolge gli strati della parete gastrica oltre la
sottomucosa indipendentemente dal sottomucosa
coinvolgimento linfonodale 50% dei casi localizzato all’antro, 25% al corpo,
Localizzato preferenzialmente sulla 25% al cardias e al fondo
piccola curva e sull’angulus Tipo I
Localizzazioni multicentriche nel 10% dei polipoide
casi Tipo II
Tipo I protruso o polipoide ulcerato
Tipo II a rilevato Tipo II
Tipo II b piano ulcerato ed infiltrante
Tipo II c depresso Tipo IV
Tipo III escavato diffusamente infiltrante
Carcinoma gastrico
CLASSIFICAZIONI MICROSCOPICHE
Classificazione di Lauren
Carcinoma gastrico intestinale (diffuso
infiltrato infiammatorio e frequente Classificazione istologica sec. WHO
metaplasia intestinale) Adenocarcinoma papillare
Carcinoma gastrico diffuso (cellule ad Adenocarcinoma tubulare
anello con castone, crescita diffusa e di
tipo infiltrativo) Adenocarcinoma mucinoso
Adenocarcinoma a cellule ad anello con castone
Carcinoma adenosquamoso e squamoso
Classificazione di Ming
Carcinoma indifferenziato
Carcinoma a crescita espansiva
Carcinoma a crescita infiltrativa
Carcinoma gastrico
DIFFUSIONE NEOPLASTICA
Per via ematica Al fegato attraverso il circolo portale. Con minor frequenza ai
polmoni, ossa e SNC
Per via transcelomatica Superata la tonaca sierosa si può avere una propagazione
intraperitoneale in altre sedi della cavità addominale (carcinosi
peritoneale, pelvi, ovaie con Tumore di Krukenberg)
Carcinoma gastrico
STADIAZIONE
TX: Il tumore primitivo non definibile NX: I linfonodi vicini al tumore non possono essere valutabili
T0: Nessuna evidenza del tumore primitivo N0: Linfonodi vicini al tumore sono liberi da metastasi
Tis: Carcinoma in situ: tumore intra-epiteliale senza N1: Da 1 a 6 metastasi dei linfonodi adiacenti al tumore
invasione della lamina propria
N2: Da 7 a 15 metastasi dei linfonodi adiacenti al tumore
T1: Tumore invade la lamina propria o la sottomucosa
N3: Oltre 15 metastasi dei linfonodi vicini al tumore
T2: Tumore invade la muscolare propria o la sottosierosa
-T2a Tumore invade la muscolare propria
-T2b Tumore invade la sottosierosa MX: Non è possibile determinare la presenza di metastasi a
T3: Tumore infiltra la sierosa (peritoneo viscerale) senza distanza
invasione delle strutture adiacenti M0: Metastasi a distanza assenti
T4: Tumore invade direttamente le cellule adiacenti M1: Metastasi a distanza presenti
Carcinoma gastrico
STADIAZIONE JRSGC
Carcinoma gastrico
TRATTAMENTO CHIRURGICO
Nelle forme neoplastiche prossimali è tecnicamente possibile eseguire resezioni della porzione
superiore dello stomaco resezione gastrica o gastrectomia polare superiore: tuttavia tale
procedura è gravata da sequele fisiopatologiche importanti, stasi gastrica e continuo reflusso
gastro-esofageo con mortalità e morbidità non inferiori alla gastrectomia totale
Carcinoma gastrico
TRATTAMENTO CHIRURGICO
Gastroresezione
Intervento indicato per tumori del 1/3 inferiore
dello stomaco
I limiti di resezione sono definiti dal margine
di sicurezza necessario alla realizzazine di
una gastrectomia curativa ( 5 cm )
1) Distacco coloepipoico
2) Sezione dell’arteria gastroepiploica destra
3) Sezione dell’arteria gastrica destra
4) Sezione del duodeno
5) Dissezione del piccolo epiplon
6) Sezione dell’arteria gastrica sinistra
7) Sezione dello stomaco
Carcinoma gastrico
TRATTAMENTO CHIRURGICO
Riscostruzioni dopo gastroresezione
Ricostruzione sec Billroth I
Anastomosi gastro-duodenale termino-terminale
tra la porzione distale dello stomaco restante e
il duodeno
Dopo resezione gastrica con ricostruzione sec. Billroth II o con ansa alla Roux
Caratterizzata da un ostacolo allo svuotamento gastrico
Dolore epigastico e vomito postprandiale prevalentemente alimentare
Dovuta ad una stenosi dell’anastomosi gastro-digiunale (per errore tecnico intraoperatorio o per
cicatrizzazione anomala) o del primo tratto dell’ansa efferente (per briglia aderenziale o ernia
interna)
TRATTAMENTO
Esclusivamente chirurgico:
Confezionamento di nuova anastomosi gastro-digiunale
Tumori del pancreas
Prof. Gilberto Poggioli
Tumori esocrini del pancreas
Tumori epiteliali Tumori non epiteliali
BENIGNI: Cistoadenoma sieroso
Cistoadenoma mucinoso
Adenoma papillare intraduttale mucinoso
Teratoma maturo
BORDERLINE: Tumore cistico mucinoso con displasia moderata
Tumore papillare intraduttale mucinoso con displasia moderata IPMN
Tumore solido pseudopapillare
MALIGNI: Carcinoma in situ
Adenocarcinoma duttale (carcinoma mucinoso non cistico, a cellule
signet-ring, adenosquamoso, anaplastico, misto dutto-endocrino)
Cistoadenocarcinoma sieroso
Cistoadenocarcinoma mucinoso (non invasivo, invasivo)
Carcinoma papillare intraduttale mucinoso (non invasivo, invasivo) IPMN
Cistoadenocarcinoma a cellule acinari
Carcinoma misto acinare-endocrino
Pancreatoblastoma
Carcinoma solido pseudopapillare
Tumori maligni del pancreas
EPIDEMIOLOGIA
FATTORI AMBIENTALI-COMPORTAMENTALI:
Fumo, caffè, alcool
Alimentazione ricca in lipidi e proteine e povera in vegetali (aumentata produzione di
ormoni gastroentwerici con conseguente aumento del turnover delle cellule pancreatiche)
Carcinogenetici industriali
Alta associazione con il Diabete mellito di tipo II (80 % dei casi)
FATTORI GENETICI:
Maggiore incidenza nella razza nera
Familiarità nell’5-10% dei casi (Sindrome di Peutz-Jeghers, pancreatite familiare, melanoma-
nevo multiplo atipico familiare, carcinoma della mammella con positività per il gene BRCA2)
Tumori maligni del pancreas
CLASSIFICAZIONE ANATOMO-PATOLOGICA
Adenocarcinoma Duttale
90 % dei casi delle forme maligne
Maggior potenzialità maligna sia locale che a distanza
60-70 % dei casi localizzato alla testa del pancreas, 10-15 % al corpo 5-10 % alla coda
Solitamente singolo, raramente multiplo (5-20 %)
Tumori della testa di minori dimensioni (2-3 cm) in quanto più sintomatici (diagnosi precoce)
Tumori di corpo e coda di dimensioni notevoli ma meno sintomatici (diagnosi tardiva)
Macroscopicamente la neoformazione si presenta solida, lardacea, dura e fibrosa
Microscopicamente presenza di ghiandole secernenti muco circondate da stroma fibroso
In relazione al grado di differenziazione:
• G 1 ben differenziati
• G 2 moderatamente differenziati
• G 3 scarsamente differenziati
Tumori maligni del pancreas
CLASSIFICAZIONE ANATOMO-PATOLOGICA
Adenocarcinoma Duttale
Microscopicamente
Adenoma
Lesione borderline
Carcinoma non invasivo o invasivo
Tumori maligni del pancreas
STADIAZIONE TUMORI ESOCRINI DEL PANCREAS AJCC TNM
Anamnesi
Sospetto in caso di ittero ostruttivo, calo ponderale non giustificabile, dolore
addominale o dorso-lombare, diabete di recente insorgenza, pancreatite
idiopatica o steatorrea
Esami laboratoristici
Indici di colestasi, markers neoplastici in particolare Ca 19.9
Esami strumentali
I livello: ecografia e TC addome
II livello: eco-endoscopia - colangio-Wirsung RM – PET - ERCP
Tumori maligni del pancreas
DIAGNOSI
Eco addome
Riscontro di aree focali pancreatiche
Dilatazione del dotto di Wirsung
Dilatazione della via biliare principale
Interessamento dell’asse venoso
mesenterico-portale con la metodica eco-
color-Doppler
Riscontro di eventuali metastasi
linfonodali epatiche
Sensibilità fra 50-94%
Non offre garanzie sullo staging Carcinoma della testa del pancreas con
dilatazione del Wirsung e delle vie bilairi
Tumori maligni del pancreas
DIAGNOSI
Tc addome
Principale metodica di studio
Valutazione di masse pancreatiche estensione
e rapporti con strutture vascolari
Diagnosi di metastasi linfonodali e a distanza
Accuratezza diagnostica del 90% anche per
lesioni inferiore ai 2 cm
Valutazione della non resecabilità nel 93-95%
dei casi
Valutazione della resecabilità nel 88-90% dei
casi
Tumori maligni del pancreas
DIAGNOSI
Ecoendoscopia
Metodica ad elevata specificità 95% e
sensibilità 80%. Particolarmente
indicata per lesioni di piccole
dimensioni inferiori a 15 mm
Durante la procedura è possibile
eseguire un prelievo citologico con ago
sottile, che dovrebbe essere riservata
nei casi in cui l’esame cito-istologico
Tumore della testa del pancreas lesione
può influire sulla scelta terapeutica
ipoecogena, a margini netti: il mezzo di contrasto
vascolare ne dimostra una netta vascolarizzazione
Tumori maligni del pancreas
DIAGNOSI
RM in paziente
con IPMN
coinvolgente il
dotto pancreatico
principale
Tumori maligni del pancreas
DIAGNOSI
PET con FDG
Resecabile - Dubbio
non resecabile
Laparoscopia
Tumori maligni del pancreas
Terapia
Duodenocefalopancreaasectomia (DCP)
indicata nelle neoplasie della testa del pancreas
Pancreasectomia sinistra
indicata per le neoplasi pancreatiche corpo-caudali
Pancreasectomia totale
indicata frequentemente in corso di carcinomi intraduttali e più raramente in corso di
adenocarcinomi duttali, nelle forme estese a più segmenti e per infiltrazione istologica del
corpo pancreatico dopo DPC
Tumori maligni del pancreas
TRATTAMENTO CHIRURGICO RADICALE
Duodenocefalopancreasectomia (DCP) sec. Whipple
Fase demolitiva
Fase ricostruttiva
Epatico-digiuno
gastro-digiuno
Tumori maligni del pancreas
TRATTAMENTO CHIRURGICO RADICALE
Duodenocefalopancreasectomia (DCP) sec. Whipple
Morbilità 30-40 %
TEMPI OPERATORI
1) Esplorazione chirurgica manuale
Trattamenti palliativi
Indicati in pazienti con tumori localmente avanzati con infiltrazione delle strutture
vascolari, degli organi vicini o con metastasi a distanza
SOPRAVVIVENZA
6-12 mesi in caso di malattia localmente avanzata per adenocarcinomi
3-6 mesi in caso di malattia metastatica per adenocarcinomi duttali
Tumori maligni del pancreas
Trattamenti palliativi chirurgici
Vie biliari intraepatiche dilatate per Dopo pochi giorni si valica la stenosi e si Si procede al posizionamento di stent
presenza di stenosi serrata del coledoco posiziona drenaggio biliare esterno- metallico per il mantenimento continuo
nel tratto pancreatico interno con opacizzazione della pervietà coledoco-duodenale
contemporanea delle vie biliari intra-
epatiche e del duodeno
Tumori maligni del pancreas
TRATTAMENTO DEL DOLORE
Splancnicectomia
Valida alternativa al blocco del plesso celiaco in pazienti
con dolore refrattario alla terapia medica, endoscopica e
chirurgica
Prevede la sezione dei nervi splancnici con un controllo
completo del dolore nel 25 % dei casi e parziale nel 44 %
Eseguibile in anestesia generale con approccio toracoscopico
video-assistito solitamente monolaterale sinistro con sezione di
almeno 2 cm del tronco principale dei nervi piccolo e grande
splancnico
Intervento controlaterale consigliato solo in un secondo
momento in caso di recidiva sintomatica con buoni risultati
TUMORI DELLA PAPILLA DI VATER
endoscopica Lieve
Moderata
DCP + Carcinoma:
In situ
linfoadenectomia Invasivo
AMPULLOMI
Ampullectomia endoscopica
Vantaggi Svantaggi
Valutazione istologica
Duodenocefalopancreasectomia
+ linfoadenectomia