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Il piccolo libro
dell’eco-stress
Il piccolo libro dell’eco-stress
Eugenio Picano
Redazione
Elena Bernacchi
Maddalena Castelli
Massimo Chiesa
Claudio Oliveri
Produzione
Mary Rusconi
UFOCCR3242
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Introduzione
Parliamoci chiaro, inutile illudersi. Questo libretto sta al monumentale Stress echocar-
diography - VI edition (Springer-Verlag, 2015) come il bignamino alla Divina Comme-
dia: uno striminzito riassuntino che non può certo avere il respiro, la visione, la ricchez-
za di immagini e la pluralità di contributi dell’opera madre e padre.
Però, se non avete tempo da perdere, se non siete anime attraversate da inutili tenta-
zioni enciclopediche, se non nutrite velleità scientifiche leggetevi pure avidamente il
bignamino e regalate al vostro peggior nemico l’opera magna.
Quella (la madre e padre del pupo che state sfogliando) sfiora le 800 pagine, questo si
accontenta di una cinquantina; quella si consulta, e questo si legge; quella è in inglese,
e questo in italiano, così ci capiamo meglio; quella mette assieme un cast di prime-
donne da tutto il mondo, questo è stato distillato da un solo autore che ha potuto
semplificare e sintetizzare a suo piacimento la propria visione del mondo stress-eco-
cardiografico. Quello è un tomo da libreria, questo un libriccino da supermercato per
tutte le tasche e tutti i palati.
La Divina Commedia dello stress-eco lasciatela in bella vista sullo scaffale centrale ad
altezza d’uomo della libreria dello studio. Il bignamino tenetelo a portata di mano nel
laboratorio. Spiegazzato, vissuto, con macchie giallastre di farmaco e marroncine di
caffè, il bignamino non si offende; io, nemmeno.
1
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Indice
3
CAPITOLO 1
Bibliografia
1. Picano E (2004) Sustainability of medical imaging. Education and Debate. BMJ. 328:578-80
2. Marwick TH, Buonocore J (2011) Environmental impact of cardiac imaging tests for the diagnosis of coronary artery
disease. Heart. 97:1128-31
3. Braga L, Vinci B, Leo CG, Picano E (2013) The true cost of cardiovascular imaging: focusing on downstream, indirect,
and environmental costs. Cardiovasc Ultrasound. 11:10
4
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Tab. 1.1 I costi della diagnostica per immagini: diretti, ambientali e a lungo termine
Eco-stress MPI CMR
Costo diretto relativo 1 2x 2,5x
Costo da impatto ambientale (relativo) 1 10-50 50-100
Costo da cancro indotto (per esame) 0 Presente 0
CMR, risonanza magnetica cardiovascolare da stress; MPI, myocardial perfusion imaging, scintigrafia cardiaca
3000
US $
2000 1846
1670
998
1000 866
341
0
ExECG Angio CT Eco-stress Scintigrafia MR-stress Cateterismo
miocardica diagnostico
Dati da Wolk et al, JACC 2014, 4 Feb. ACCF Task Force
Fig. 1.1 I costi diretti dei più comuni esami di immagine sulla base dei rimborsi di Medicare, il programma di as-
sicurazione medica degli ultra-sessantacinquenni amministrato dal governo degli Stati Uniti. (Da Picano E, Stress
echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015, per gentile concessione)
5
CAPITOLO 2
Bibliografia
1. Fonseca R, Otahal P, Wiggins N, Marwick TH (2015) Growth and geographical variation in the use of cardiac imaging
in Australia. Int Med J. 45:1115-27
2. Berrington de Gonzalez A, Kim KP, Smith-Bindman R, Mc Areavey D (2010) Myocardial perfusion scans: projected
population cancer risks from current levels of use in the United States. Circulation. 122:2403-10
3. Covington MF, Kuo PH (2016) The financial costs of treating CT-induced cancer. American roentgen Ray Society
meeting (abstract)
4. Picano E, Vano E, Rehani MM, et al (2014) The appropriate and justified use of medical radiation in cardiovascular
imaging: a position document of the ESC Associations of Cardiovascular Imaging, Percutaneous Cardiovascular
Interventions and Electrophysiology. Eur Heart J. 35:665-72
5. Bobbio M, Maurizio G, Abrignani MG, et al (2014) Fare di più non significa fare meglio. Le proposte dell’ANMCO.
Position paper. G It Cardiol. 15:1-9
6
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
1000 Eco-stress
Scintigrafia
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Fig. 2.1 I trend decennali di utilizzo di eco-stress e scintigrafia in Australia nel terzo millennio. La crescente percezio-
ne dei rischi da radiazione e la maggiore attenzione ai costi hanno portato alla crescita dell’eco-stress in un Paese con
sanità pubblica garantita a tutti e attenzione all’impatto anche ambientale delle metodiche. (Ridisegnato da Michele
De Nes dai dati originali della ref. 1, Fonseca et al.)
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CAPITOLO 3
Bibliografia
1. Picano E (2003) Stress echocardiography: a historical perspective. Special article. Am J Med. 114:126-30
2. Montalescot G, Sechtem U, Achenbach S, et al (2013) 2013 ESC guidelines on the management of stable coronary
artery disease: the Task Force on the management of stable coronary artery disease of the European Society of
Cardiology. Eur Heart J. 34:2949-3003
3. Cheng VI, Berman DS, Rozanski A, et al (2011) Performance of the traditional age, sex, and angina typicality-based
approach for estimating pretest probability of angiographically significant coronary artery disease in patients un-
dergoing coronary computed tomographic angiography: results from the multinational coronary CT angiography
evaluation for clinical outcomes: an international multicenter registry (CONFIRM). Circulation. 124:2423-32
4. Picano E, Pasanisi E, Brown J, et al (2007) A gatekeeper for the gatekeeper: inappropriate referrals to stress echocar-
diography. Am Heart J. 154:285-90
5. Cortigiani L, Bigi R, Bovenzi F, et al (2012) Prognostic implication of appropriateness criteria for pharmacologic stress
echocardiography performed in an outpatient clinic. Circ Cardiovasc Imaging. 5:298-305
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IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Tab. 3.1 Le più frequenti indicazioni appropriate/incerte/inappropriate all’eco-stress per la diagnosi di coronaropatia
Appropriate Incerte Inappropriate
ECG da sforzo non interpretabile, non fattibile o ambiguo •
Stenosi coronarica di significato incerto a CT o coronarografia •
Asintomatico >2 anni dopo PCI o >5 anni dopo CABG •
Asintomatico, basso rischio, ECG da sforzo interpretabile e fattibile •
Asintomatico <2 anni dopo PCI o <5 anni dopo CABG •
PTP, pre-test probability, probabilità pre-test; SCAD, stable coronary artery disease, coronaropatia stabile
Fig. 3.1 Le indicazioni all’eco-stress secondo le recenti linee guida 2013 della Società Europea di Cardiologia. L’e-
co-stress è considerato esame di primo livello per tutti i pazienti con probabilità intermedia di malattia e con disfun-
zione ventricolare sinistra a riposo. (Modificato dalla ref. 2, Montalescot et al.)
9
CAPITOLO 4
Bibliografia
1. Picano E, Lattanzi F, Orlandini A, et al (1991) Stress echocardiography and the human factor: the importance of
being expert. J Am Coll Cardiol. 17:666-9
2. Popescu BA, Stefanidis A, Nihoyannopoulos P, et al (2014) Updated standards and processes for accreditation of
echocardiographic laboratories from The European Association of Cardiovascular Imaging. Eur Heart J Cardiovasc
Imaging. 15:717-27
3. Ryan T, Berlacher K, Lindner JR, et al (2015) Core cardiovascular Training Statement (COCATS) 4 task Force 5: Training
in Echocardiography. J Am Coll Cardiol. 65:1786-99
4. Mc Ilwain EF, Coon PD, Einstein A J, et al (2014) Radiation safety for the cardiac sonographer. J Am Soc Echo. 27:811-6
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IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Corretto Scorretto
Pseudo-iper Pseudo-ipo
4C
Basale anterosettale
Apicale
Basale anterolaterale
2C Basale inferiore
Apicale
Basale anteriore
SAX Inferosettale
Anteriore
PM Inferolaterale
Fig. 4.1 Come creare le false ipocinesie e come mascherare le vere ipocinesie con la iatrogenesi stress-ecocardio-
grafica. Le immagini di sinistra mostrano l’imaging corretto per ciascuna proiezione; quelle di destra le proiezioni
scorrette che possono mimare o mascherare una disfunzione regionale durante stress. (Da Picano E, Stress echocar-
diography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015, per gentile concessione)
11
CAPITOLO 5
Bibliografia
1. Ciampi Q, Citro R, Severino S, et al (2016) Stress echo in Italy: state of the art 2015. Eur Heart J Cardiovasc Imaging.
(abstract)
2. Sicari R, Nihoyannopoulos P, Evangelista A, et al (2008) European Association of Echocardiography Stress echocar-
diography expert consensus statement: European Association of Echocardiography (EAE) (a registered branch of
the ESC). Eur J Echocardiogr. 9:415-37
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IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
EX
DIP
DOB
Fig. 5.1 A ciascuno il suo: il tipo di stress viene cucito su misura sulle caratteristiche del paziente, in base alle indi-
cazioni e controindicazioni e al quesito clinico. (Da Picano E, Stress echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag,
2015, per gentile concessione)
13
CAPITOLO 6
Bibliografia
1. Varga A, Garcia MA, Picano E; International Stress Echo Complication Registry (2006) Safety of stress echocardio-
graphy (from the International Stress Echo Complication Registry). Am J Cardiol. 98:541-3
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IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
125
100 Infusione DIP 0,84 mg/kg Aminofillina 120 mg
75 farmaci in 6’ in 1’ (fino a 240 mg in 2’)
50
25 Tempo Min
0 6 10
Carico
di lavoro CFR-PW
(Watt) 2 4 6 8 10
Tempo (min)
Esercizio Dipiridamolo
Monitoraggio continuo
Eco 2-D
e registrazione intermittente
ECG 1 derivazione Sul monitor eco
40 150 150
30
20
10
5
100 100
Dobutamina (μg/kg/min) Beta-bloccanti
3 6 9 12 15 0 3 6 0’ 5’ 10’
0 3 6 9 12 15 18 21
Min Min Basale Recupero
Tempo (min)
Programmazione esterna Iperventilazione
Dobutamina di pacemaker
permanente Iperventilazione
Fig. 6.1 I protocolli di esecuzione dei test più usati in eco-stress: sforzo, dipiridamolo, dobutamina, pacing non in-
vasivo con programmazione esterna del pacemaker permanente e iperventilazione. Con il dipiridamolo va aggiunta
al monitoraggio di cinetica anche la valutazione del flusso coronarico sulla discendente anteriore. (Modificato da
Michele De Nes da Picano E, Stress echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015, per gentile concessione)
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CAPITOLO 7
Bibliografia
1. Picano E, Sicari R, Landi P, et al (1998) Prognostic value of myocardial viability in medically treated patients with
global left ventricular dysfunction early after an acute uncomplicated myocardial infarction: a dobutamine stress
echocardiographic study. Circulation. 98:1078-84
2. Sicari R, Ripoli A, Picano E, et al, VIDA (Viability Identification with Dipyridamole Administration) Study Group (2001)
The prognostic value of myocardial viability recognized by low dose dipyridamole echocardiography in patients
with chronic ischaemic left ventricular dysfunction. Eur Heart J. 22:837-42
3. Bonow RO, Maurer G, Lee KL, et al; STICH Trial Investigators (2011) Myocardial viability and survival in ischemic left
ventricular dysfunction. N Engl J Med. 364:1617-25
4. Ciampi Q, Carpeggiani C, Michelassi C, Picano E (2016) Left ventricular contractile reserve by stress echocardio-
graphy as a predictor of response to cardiac resynchronization therapy. A meta-analysis. Eur Heart J. (abstract)
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IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Fig. 7.1 Un esempio di refertazione (dal programma Stress eco 2020) di un paziente con cinetica alterata a riposo,
che si normalizza a bassa dose e peggiora (in due territori coronarici) al picco dello stress. (Per gentile concessione
dell’informatico Marco Paterni, in Picano E, Stress echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015)
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CAPITOLO 8
La riserva coronarica
L’ultimo decennio è stato caratterizzato dall’avvento del “dual imaging” o doppio imaging. Finalmente
cinetica regionale e riserva coronarica si uniscono in un solo test, che combina l’elevata specificità delle
alterazioni di cinetica regionale con l’elevata sensibilità dello studio della riserva coronarica regionale. Per
30 anni si è pensato di arrivare al dual imaging con l’ecocontrastografia da perfusione, che però è rimasta
sempre sulla soglia del laboratorio, senza mai entrarci. Manca sempre poco all’impatto clinico, ma quel
poco non è stato finora raggiunto.
Partita molto dopo, la riserva coronarica con Doppler color e pulsato per la misura della riserva coronarica è
arrivata molto prima (1,2). Nel 2008 è stata recepita nelle raccomandazioni della Società Europea di Cardio-
logia (3) e nel 2015 il 50% dei laboratori italiani che fanno eco-stress la adotta nella pratica quotidiana (4). La
metodica ha dei limiti. Vede bene solo la discendente anteriore (le altre coronarie sono più difficili e meno
informative); ha, come tutti i marker perfusionali, una bassa specificità perché per la riduzione di riserva
sia la stenosi coronarica (Fig. 8.1) che il microcircolo coronarico inducono la stessa positività di segnale;
misura le variazioni di velocità, che riflettono quelle di flusso solo se il calibro della coronaria epicardica ri-
mane stabile, quando invece in realtà aumenta, e anche in modo variabile nei diversi pazienti. Però è molto
fattibile, ha tempi ridotti di acquisizione, l’analisi è quantitativa e semplice, non comporta costi aggiuntivi (il
rinforzo del Doppler con contrasto crea più rumore che segnale) e conferisce al test una forza prognostica
che prima non aveva. Proposta da sola è inadeguata a scopi clinici; assieme alla cinetica, diventa una risorsa
importante, perché i punti di debolezza dell’una sono i punti di forza dell’altra (Tab. 8.1).
Il doppio imaging è oggi lo standard per il test vasodilatatore; fattibile (con un po’ di fatica ed esperienza
in più) anche da dobutamina e perfino da esercizio. Idealmente, nessun test potrà dirsi completo senza il
doppio imaging: cinetica e riserva coronarica regionale.
Bibliografia
1. Rigo F, Richieri M, Pasanisi E, et al (2003) Usefulness of coronary flow reserve over regional wall motion when added
to dual-imaging dipyridamole echocardiography. Am J Cardiol. 91:269-73
2. Rigo F, Cortigiani L, Pasanisi E, et al (2006) The additional prognostic value of coronary flow reserve on left anterior
descending artery in patients with negative stress echo by wall motion criteria. A Transthoracic Vasodilator Stress
Echocardiography Study. Am Heart J. 151:124-30
3. Sicari R, Nihoyannopoulos P, Evangelista A, et al (2008) European Association of Echocardiography Stress echocar-
diography expert consensus statement: European Association of Echocardiography (EAE) (a registered branch of
the ESC). Eur J Echocardiogr. 9:415-37
4. Ciampi Q, Citro R, Severino S et al (2016) Stress echo in Italy: state of the art 2015. Eur Heart J Cardiovasc Imaging.
(abstract)
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IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Riposo Stress
Riposo Stress
Fig. 8.1 Un esempio di test positivo per ridotta riserva coronarica sul territorio della discendente anteriore durante
test vasodilatatore (in alto a sinistra) con concordante positività apicale (in alto a destra) in paziente con stenosi
serrata della discendente anteriore prossimale alla coronarografia invasiva (in basso). (Per gentile concessione del
Dottor Fausto Rigo di Venezia, in Picano E, Stress echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015)
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CAPITOLO 9
La riserva contrattile
La cinetica regionale ha grandi meriti diagnostici, eppure qualcosa le sfugge. La funzione regionale è
strettamente legata alla perfusione dello strato sub-endocardico, mentre il sub-epicardio svolge una
principale funzione antirimodellamento, acuto e cronico. Il sub-endocardio sviluppa pressione, il sub-e-
picardio riduce i volumi. La frazione di eiezione vede l’accorciamento del muscolo, ma la forza misura
anche il peso sollevato da quel muscolo che si contrae. Tecnicamente, la forza è il rapporto tra pressione
sviluppata e volume ventricolare in sistole: maggiore la pressione e minore il volume, maggiore è la forza
(1). La pressione arteriosa sistolica allo sfigmomanometro correla direttamente e strettamente con quella
tele-sistolica intraventricolare sinistra misurata invasivamente. Per il volume tele-sistolico del ventricolo
sinistro basta l’eco 2-D. Quindi si misura il rapporto pressione sistolica/volume tele-sistolico a riposo, lo si
rimisura al picco dello stress e si ottiene la riserva contrattile, o il rapporto di forza stress/riposo, che può
essere alterata anche quando la cinetica regionale sinistra è normale (Tab. 9.1). Se si ha pressione sistolica
di 120 mmHg e volume tele-sistolico di 60 mm3 a riposo, la forza è 2; da stress la pressione deve salire e il
volume deve ridursi, si avrà diciamo 200 di pressione e 50 di volume, quindi la forza è 4 (200/50). Per avere
la riserva contrattile, si divide la forza da stress contro la forza a riposo: in questo caso, 4/2 = 2,0, soglia di
un valore normale, al di sotto del quale la riserva contrattile è considerata ridotta, e identifica pazienti a
prognosi peggiore, pur in assenza di disfunzione regionale e a parità di frazione di eiezione (2). Sia per lo
sforzo che per la dobutamina il criterio di positività è una riserva contrattile < 2,0. Per i vasodilatatori (che
comportano uno stress inotropo più blando) il criterio è < 1,0 (Fig. 9.1) (3,4).
Bibliografia
1. Bombardini T, Correia MJ, Cicerone C, et al (2003) Force-frequency relationship in the echocardiography laboratory:
a noninvasive assessment of Bowditch treppe? J Am Soc Echocardiogr. 16:646-55
2. Grosu A, Bombardini T, Senni M, et al (2005) End-systolic pressure/volume relationship during dobutamine stress
echo: a prognostically useful non-invasive index of left ventricular contractility. Eur Heart J. 26:2404-12
3. Bombardini T, Zoppè M, Ciampi Q, et al (2013) Myocardial contractility in the stress echo lab: from pathophysiolo-
gical toy to clinical tool. Cardiovasc Ultrasound. 11:41
4. Bombardini T, Mulieri LA, Salvadori S, et al (2016) Pressure-volume relationship in the Stress-echocardiography
laboratory: does (left ventricular end-diastolic) size matter? Rev Esp Cardiol (Engl Ed). pii: S1885-5857(16)30138-4
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IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Fig. 9.1 Un esempio di refertazione (dal programma Stress eco 2020) di un paziente con cinetica normale a riposo e da
stress e positivo per ridotta riserva contrattile durante stress (in questo caso, vasodilatatore: riserva contrattile < 1,0)
21
CAPITOLO 10
Bibliografia
1. Picano E, Frassi F, Agricola E, et al (2006) Ultrasound lung comets: a clinically useful sign of extravascular lung water.
J Am Soc Echocardiogr. 19:356-63
2. Picano E, Pellikka PA (2016). Ultrasound of extravascular lung water: a new standard for pulmonary congestion. Eur
Heart J 37(27):2097-104
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IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Linee A
Riposo
Post-esercizio
1 2 3
Linee B
Fig. 10.1 Eco polmonare a riposo (pannello superiore) e dopo sforzo (pannello inferiore). A riposo, polmone secco
con normali linee A orizzontali (separate da multipli esatti della distanza tra trasduttore e linea pleurica). Da sforzo,
polmone umido con accumulo di acqua polmonare extravascolare visibile come comparsa di linee B (3 in questo
spazio) che eclissano le linee A. (Per gentile concessione del Dottor Eustachio Agricola di Milano-San Raffaele, in
Picano E, Stress echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015)
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CAPITOLO 11
Il vasospasmo coronarico
Il vasospasmo coronarico va sospettato in presenza di dolore notturno (specialmente alle prime ore del
mattino con palpitazioni), con esacerbazione stagionale, in presenza di ischemia a riposo o da sforzo a
soglia variabile con coronarie normali, quando si corregge la stenosi con angioplastica e l’ischemia rimane
in assenza di restenosi e ogni volta che si faccia lo screening di sincopi ricorrenti o senza causa evidente
o di morte improvvisa abortita con coronarie normali. Può essere diagnosticato nel laboratorio di eco-
stress (Fig. 11.1) con test mirati (iperventilazione o ergometrina) o per serendipità (1), quando si cerca la
stenosi (con esercizio o dipiridamolo o dobutamina) e si trova lo spasmo (al picco o alla cessazione dello
sforzo; al termine del dipiridamolo dopo somministrazione di aminofillina, durante dobutamina o dopo
somministrazione dell’antidoto beta-bloccante, che esacerba l’alfa-tono vasocostrittore della dobutami-
na). Non si pensa al vasospasmo coronarico – ma si dovrebbe – quando esso si verifica in teatri remoti
dalle corsie cardiologiche (2), ad esempio in oncologia (5-fluorouracile per la chemioterapia di cancro
al colon e al seno), ostetricia (bromocriptina e methergin nel puerperio) o neurologia (sumatriptan per
l’emicrania) (Tab. 11.1).
La diagnosi ha importanti implicazioni terapeutiche (evita beta-bloccanti e angioplastica, indica cal-
cio-antagonisti e nitrati) ed è facile e sicura con eco-stress (3), ma solo se ci si pensa e oggi si fatica a
pensare al vasospasmo anche quando si presenta nelle sue forme più classiche.
Bibliografia
1. Picano E, Lattanzi F, Masini M, et al (1988) Aminophylline termination of dipyridamole stress as a trigger of coronary
vasospasm in variant angina. Am J Cardiol. 62:694-97
2. Lestuzzi C, Viel E, Picano E, et al (2001) Coronary vasospasm as a cause of effort-related myocardial ischemia during
low-dose chronic continuous infusion of 5-fluorouracil. Am J Med. 111:316-8
3. Song JK, Park SW, Kang DH, et al (2000) Safety and clinical impact of ergonovine stress echocardiography for dia-
gnosis of coronary vasospasm. J Am Coll Cardiol. 35:1850-6
24
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
A B
C D
Fig. 11.1 Immagini tele-sistoliche a riposo (pannello A) e durante stress (pannello B) che mostrano, dopo ergome-
trina, discinesia della parete inferiore. Durante cateterismo, l’iniezione intracoronarica di ergometrina (pannello C)
riproduce lo spasmo della coronaria destra, che si risolve prontamente (pannello D) dopo somministrazione intra-
coronarica di nitrati. (Per gentile concessione del Dottor Jae Kwan Song di Seul, Corea del Sud, in Picano E, Stress
echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015)
25
CAPITOLO 12
Bibliografia
1. Agricola E, Picano E, Oppizzi M, et al (2006) Assessment of stress-induced pulmonary interstitial edema by chest
ultrasound during exercise echocardiography and its correlation with left ventricular function. J Am Soc Echocar-
diogr. 19;457-63
2. Scali MC, Cortigiani L, Simionuc A, et al (2016) Exercise-induced B-lines identify worse functional and prognostic
stage in heart failure patients with depressed left ventricular ejection fraction. Eur Heart J. (abstract)
26
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Tab. 12.1 Eco-stress nello scompenso cardiaco a funzione ventricolare sinistra ridotta
Chi NYHA I-IV, FE <40%
Come 2-D, LUS
Cosa FE, WMSI, linee B
Criterio Δ riduzione WMSI >0,2; Δ linee B <15
Conseguenze Prognosi migliore
Fig. 12.1 Il numero di linee B totale si ottiene dalla somma delle linee B in tutti gli spazi intercostali (con scansione
a 28 regioni, come in figura oppure semplificata a 8 regioni, 4 a destra e 4 a sinistra). (Per gentile concessione della
Dottoressa Maria Chiara Scali di Pisa, in Picano E, Stress echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015)
27
CAPITOLO 13
Bibliografia
1. Ponikowski P, Voors AA, Anker SD, et al (2016) ESC guidelines for the diagnosis and treatment of acute and chronic
heart failure: the Task Force for the diagnosis and treatment of acute and chronic heart failure of the European
Society of Cardiology. Eur J Heart Fail. 18:891-975
2. Lancellotti P, Pellikka PA, Budts W, et al (2016) Recommendations for the clinical use of stress echocardiography
in non-ischemic heart disease: joint document of the European Association of Cardiovascular imaging and the
American Society of Echocardiography. Eur Heart J Cardiovasc Imaging.
3. Shimiaie J, Sherez J, Aviram G, et al (2015) Determinants of effort intolerance in patients with heart failure: combi-
ned echocardiography and cardiopulmonary stress protocol. JACC Heart Fail. 3:803-14
28
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Tab. 13.1 Eco-stress nello scompenso cardiaco a funzione ventricolare sinistra conservata
Chi Dispnea, FE >50%, E/e’ <13
Come PW, Tissue Doppler mitralico, Eco 2-D e polmonare
Cosa Onda E mitralica, e’ dell’anello mitralico
Criterio E/e’ ≥13 (linee B Δ >10; Δ volume tele-diastolico VS <10%; SPAP ≥60 mmHg)
Escluse cause alternative: LVOTO; MR dinamica; ischemia.
Conseguenze
Inclusa diagnosi disfunzione diastolica
SPAP; systolic pulmonary arterial pressure, pressione arteriosa sistolica polmonare
E E
e’
e’
Fig. 13.1 Un esempio di stress diastolico alterato in paziente con dispnea riprodotta dallo sforzo con aumento del
rapporto E/e’ che triplica durante stress (E/e’ = 14) rispetto al riposo (E/e’ = 5). (Per gentile concessione del Professor
Maurizio Galderisi di Napoli, in Picano E, Stress echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015)
29
CAPITOLO 14
La cardiomiopatia ipertrofica
Nella cardiomiopatia ipertrofica ci sono diverse alterazioni anatomo-funzionali che possono essere bersa-
gli diagnostici dell’eco-stress e cause di angina o dispnea: l’ischemia miocardica, il microcircolo coronarico
e il gradiente intraventricolare (oltre all’insufficienza mitralica e alla disfunzione diastolica).
Nel 30% dei casi può concomitare la coronaropatia e l’alterazione di cinetica regionale indica la stenosi
coronarica sottostante con ottima sensibilità, ma con specificità minore rispetto al solito, probabilmente
perché una ipoperfusione sub-endocardica critica durante stress può essere indotta, anche in assenza
di stenosi, per l’aumento dello stress di parete, soprattutto sull’apice, con innalzamento delle resistenze
extravascolari coronariche e vera ischemia e asinergia. Quando compare, l’asinergia regionale (nel 5%
circa dei pazienti) ha uno spiccato valore prognostico e da un punto di vista diagnostico è comunque più
specifica del difetto di perfusione (1).
Una caratteristica fisiopatologica della malattia è il danno al microcircolo coronarico, per alterazioni strut-
turali e funzionali delle arteriole coronariche ispessite, che precede l’instaurarsi dell’ipertrofia ventricola-
re sinistra e si verifica anche in regioni non ipertrofiche. La riduzione della riserva coronarica si osserva
frequentemente (in oltre il 30% dei pazienti) e ha uno spiccato valore prognostico (2), additivo rispetto
a tutti i determinanti di solito impiegati per il calcolo del rischio di morte improvvisa (età, storia familia-
re di morte improvvisa, tachicardie ventricolari all’Holter; spessore massimo all’eco basale). Nel paziente
asintomatico o paucisintomatico, la valutazione della riserva coronarica ha valore nella stratificazione del
rischio a 4 anni, che è minimo con valori di riserva > 2,3, raddoppia per valori tra 1,9 e 2,3 e sestuplica per
valori < 1,96 (3).
La terza caratteristica è il gradiente di ostruzione intraventricolare, che può essere assente a riposo e di-
ventare significativo solo da sforzo (Fig. 14.1), meglio se seduto in bicicletta o in piedi al treadmill, per-
ché nella posizione abituale semi-supina il ritorno venoso aumenta e con questo il precarico che riduce
l’ostruzione dinamica (4) (Tab. 14.1).
Nel paziente sintomatico con cardiomiopatia ipertrofica, quando si trova il gradiente con sintomi, è parti-
colarmente indicata la terapia con beta-bloccanti (che, riducendo la contrattilità, riduce il gradiente), ma
se i sintomi persistono nonostante la terapia medica, va valutata la miectomia (4).
Bibliografia
1. Ciampi Q , Olivotto I , Gardini C , et al (2016) Prognostic role of stress Echocardiography in hypertrophic cardiomyo-
pathy: the International Stress Echo Registry. Int J Cardiol. 219:331-8
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ding coronary artery in hypertrophic cardiomyopathy. Am J Cardiol. 102:926-32
3. Ciampi Q, Olivotto I, Gardini C, et al (2016) Functional correlates and prognostic value of coronary flow velocity
reserve by vasodilator stress echocardiography in Hypertrophic Cardiomyopathy. Eur Heart J. August supplement
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4. Elliott PM, Anastasakis A, Borger MA, et al (2014) European Society of Cardiology Guidelines on diagnosis and
management of hypertrophic cardiomyopathy: the Task Force for the Diagnosis and Management of Hypertrophic
Cardiomyopathy of the European Society of Cardiology. Eur Heart J. 35:2733-79
30
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
A B C
Cyclette
a riposo
= 1 m/sec
D E F
Cyclette
a picco
di esercizio
Fig. 14.1 Ostruzione dinamica del tratto di efflusso ventricolare sinistro, SAM mitralico e insufficienza mitralica da
sforzo (eseguito in bicicletta, in posizione eretta) in un paziente con cardiomiopatia ipertrofica. Immagini a riposo
(in alto) e da sforzo (in basso): 2-D (a sinistra); Doppler continuo (al centro) e color (a destra). La velocità nel tratto
di efflusso ventricolare sinistro è 1,8 m/sec a riposo e 5 m/sec da sforzo, con gradiente indotto di 100 mmHg. (Per
gentile concessione di Dottor Stefano Nistri di Padova e Dottor Iacopo Olivotto di Firenze, in Picano E, Stress echocar-
diography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015)
31
CAPITOLO 15
Bibliografia
1. Bombardini T, Gherardi S, Arpesella G, et al (2011) Favorable short-term outcome of transplanted hearts selected
from marginal donors by pharmacological stress echocardiography. J Am Soc Echocardiogr. 24:353-62
2. Fine NM, Pellikka PA (2011) Pharmacologic stress echocardiography for the assessment of organ suitability for heart
transplantation: casting a broader net in search of donors. J Am Soc Echocardiogr. 24:363-6
3. Sade LE, Eroglu S, Yüce D, et al (2014) Follow-up of heart transplant recipients with serial echocardiographic co-
ronary flow reserve and dobutamine stress echocardiography to detect cardiac allograft vasculopathy. J Am Soc
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4. Badano LP, Miglioranza MH, Edvardsen T, et al (2015) European Association of Cardiovascular Imaging/Cardiovascu-
lar Imaging Department of the Brazilian Society of cardiology recommendations for the use of cardiac imaging to
assess and follow patients after heart transplantation. Eur Heart J Cardiovasc Imaging 16(9):919-48
32
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Fig. 15.1 Riquadro A, pannello superiore: a un anno dal trapianto, nel 2007, normale riserva di velocità di flusso
coronarico di 3 (a sinistra, flusso a riposo; a destra, dopo dipiridamolo). Riquadro B, pannello inferiore, riserva corona-
rica di 1,3 nello stesso paziente a 4 anni dal trapianto, nel 2011. In basso, l’assottigliamento diffuso dei vasi coronarici
nella coronarografia del 2011 rispetto a quella del 2007. (Per gentile concessione della Professoressa Elif Sade di
Ankara, Turchia, in Picano E, Stress echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015)
33
CAPITOLO 16
Insufficienza mitralica
Nelle valvulopatie l’insufficienza mitralica è l’indicazione più frequente all’eco-stress (in circa il 50% dei
casi).
L’eco-stress è appropriato in presenza di mismatch, o discrepanza, tra segni ecocardiografici di gravità e
sintomi clinici: quando l’insufficienza mitralica è lieve-moderata su base ecocardiografica ma i sintomi
sono clinicamente severi o, viceversa, quando il paziente è asintomatico ma l’insufficienza mitralica è
severa all’ecocardiografia a riposo (secondo i criteri della Società Europea di Cardiologia, EROA ≥ 0,40 cm2
e/o vena contracta ≥ 0,70 mm e/o estensione del jet di rigurgito ≥ 40% dell’atrio sinistro) (Tab. 16.1).
Il test (con esercizio, possibilmente semi-supino) è anche indicato nei pazienti prima di bypass aorto-co-
ronarico con insufficienza mitralica lieve: se l’insufficienza mitralica rimane lieve (EROA < 0,20 cm2 e/o
vena contracta < 0,30 mm e/o estensione del jet di rigurgito < 20% dell’atrio sinistro) o moderata, non è
indicata la concomitante chirurgia riparativa della mitrale, invece da considerare in presenza di insufficien-
za mitralica severa da sforzo (Fig. 16.1).
Bibliografia
1. Picano E, Pibarot P, Lancellotti P, et al (2009) The emerging role of exercise testing and stress echocardiography in
valvular heart disease. J Am Coll Cardiol. 54:2251-60
2. Lancellotti P, Pellikka PA, Budts W, et al (2016) Recommendations for the clinical use of stress echocardiography
in non-ischemic heart disease: joint document of the European Association of Cardiovascular imaging and the
American Society of Echocardiography. Eur Heart J Cardiovasc Imaging.
34
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
RIPOSO ESERCIZIO
Fig. 16.1 Eco-sforzo in un paziente sintomatico con insufficienza mitralica lieve (area di rigurgito mitralico 1,2 cm2) e
pressione arteriosa sistolica polmonare ai limiti a riposo. Con l’esercizio, c’è un aumento marcato dell’insufficienza mitra-
lica (da lieve a severa) e della pressione arteriosa sistolica polmonare (da 36 a 89 mmHg). (Per gentile concessione del
Professor Patrizio Lancellotti di Liegi, Belgio, in Picano E, Stress echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015)
35
CAPITOLO 17
Stenosi mitralica
Nelle valvulopatie è questa la terza indicazione più frequente all’eco-stress (in circa il 10% dei casi).
L’eco-stress è appropriato in questi pazienti in presenza di mismatch, o discrepanza, tra segni ecocardio-
grafici di gravità a riposo e sintomi clinici: quando la stenosi mitralica è lieve-moderata su base ecocardio-
grafica ma i sintomi sono clinicamente severi (Fig. 17.1) o, viceversa, quando il paziente è asintomatico
ma la stenosi mitralica è severa all’ecocardiografia a riposo (secondo i criteri della Società Europea di
Cardiologia, gradiente medio trans-mitralico > 10 mmHg e area valvolare mitralica < 1,0 cm2) (Tab. 17.1).
Il test di scelta è l’esercizio; quando il paziente non è in grado di fare l’esercizio può essere utilizzata la do-
butamina. Il meccanismo dello stress emodinamico è duplice: aumenta la gettata cardiaca, che raddoppia
da sforzo e da dobutamina, e, almeno altrettanto importante, la tachicardizzazione porta a una riduzione
(proporzionalmente molto maggiore rispetto alla riduzione del tempo di sistole) del tempo di diastole,
che si dimezza passando da 70 a 100 battiti al minuto. La tachicardia è un vero stress test della diastole,
tanto nella stenosi mitralica quanto in altre condizioni di disturbo del riempimento ventricolare come lo
scompenso cardiaco a funzione ventricolare sinistra conservata.
Bibliografia
1. Picano E, Pibarot P, Lancellotti P, et al (2009) The emerging role of exercise testing and stress echocardiography in
valvular heart disease. J Am Coll Cardiol. 54:2251-60
2. Lancellotti P, Pellikka PA, Budts W, et al (2016) Recommendations for the clinical use of stress echocardiography
in non-ischemic heart disease: joint document of the European Association of Cardiovascular imaging and the
American Society of Echocardiography. Eur Heart J Cardiovasc Imaging.
36
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
RIPOSO
ESERCIZIO
Fig. 17.1 Eco-sforzo in un paziente sintomatico con stenosi mitralica moderata (area valvolare mitralica 1,2 cm2)
e basso gradiente medio trans-mitralico (5 mmHg a riposo). Con l’esercizio, c’è un aumento marcato del gradiente
trans-valvolare e della pressione arteriosa sistolica polmonare. Il tempo di riempimento diastolico (DFT, diastolic
filling time) si accorcia di tre volte durante esercizio rispetto al basale. (Per gentile concessione del Professor Patrizio
Lancellotti di Liegi, Belgio, in Picano E, Stress echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015)
37
CAPITOLO 18
Bibliografia
1. Picano E, Pibarot P, Lancellotti P, et al (2009) The emerging role of exercise testing and stress echocardiography in
valvular heart disease. J Am Coll Cardiol. 54:2251-60
2. Lancellotti P, Pellikka PA, Budts W, et al (2016) Recommendations for the clinical use of stress echocardiography
in non-ischemic heart disease: joint document of the European Association of Cardiovascular imaging and the
American Society of Echocardiography. Eur Heart J Cardiovasc Imaging.
38
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
LV ∆P AVA
LVEF < 40 %
MPG < 40 mmHg
AVA < 1,0 cm²
LV LV
Eco-stress con dobutamina
Fig. 18.1 Eco-dobutamina in un paziente sintomatico con stenosi aortica severa vera. Con lo stress (pannello di
destra) migliora rispetto al riposo (pannello di sinistra) la funzione del ventricolo sinistro con riduzione del volume
tele-sistolico (pannelli in alto). Ne scaturisce un aumento marcato del gradiente trans-aortico ad area valvolare inva-
riata. (Da Picano E, Stress echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015)
39
CAPITOLO 19
Protesi valvolari
La valvola protesica, pur normofunzionante, ha un’area valvolare ridotta rispetto alla valvola normale. L’i-
nevitabile, accettabile riduzione dell’area valvolare di una protesi normofunzionante può determinare una
sovrapposizione di valori dei gradienti medi a riposo tra la protesi normale e quella patologica (per stenosi
o patient-prosthesis mismatch, PPM).
In questi casi, proprio come avviene per le valvole native, è d’aiuto l’eco-stress con l’aumento di flusso
trans-protesico indotto da esercizio o dobutamina. La difficoltà tecnica dell’esame sulla valvola protesica è
maggiore rispetto a quello sulla nativa, per i riverberi e lo shadowing dovuto ai componenti della protesi.
La risposta è normale se il gradiente da stress aumenta poco, proporzionalmente al flusso, secondo una
curva piatta (grandi incrementi di flusso con modesti incrementi di gradiente). La risposta è patologica (da
PPM o stenosi della protesi) se il gradiente aumenta molto, in maniera sproporzionata rispetto all’incre-
mento di flusso (Fig. 19.1). Il gradiente medio sospetto a riposo è 20-40 mmHg per una protesi aortica
e 5-10 mmHg per una protesi mitralica. L’aumento di gradiente medio sproporzionato e diagnostico è di
> 20 mmHg per la protesi aortica e > 10 mmHg per la protesi mitralica (Tab. 19.1).
La diagnosi di disfunzione/PPM è provata da un eco-stress che riproduce i sintomi e dimostra l’aumento
del gradiente sproporzionato al flusso. In entrambi i casi, la diagnosi di risposta patologica è corroborata
dall’aumento della SPAP > 60 mmHg.
Bibliografia
1. Picano E, Pibarot P, Lancellotti P, et al (2009) The emerging role of exercise testing and stress echocardiography in
valvular heart disease. J Am Coll Cardiol. 54:2251-60
2. Lancellotti P, Pellikka PA, Budts W, et al (2016) Recommendations for the clinical use of stress echocardiography
in non-ischemic heart disease: joint document of the European Association of Cardiovascular imaging and the
American Society of Echocardiography. Eur Heart J Cardiovasc Imaging.
40
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Riposo 70 Riposo
120
60
100
50
80 40
60 Paziente 1
30
Paziente 3
40 20
20 Paziente 2 Paziente 4
10
0 0
0,4 0,6 0,8 1,0 1,2 1,4 1,6 1,8 2,0 0,6 0,8 1,0 1,2 1,4 1,6 1,8 2,0
EOA indicizzato (cm2/m2) EOA indicizzato (cm2/m2)
Fig. 19.1 Gradiente medio trans-protesico aortico (a sinistra) e mitralico (a destra) a riposo (linea azzurra) e da sforzo
(linea viola). Per riduzioni critiche della Effective Orifice Area (dovute a stenosi della protesi o PPM) il gradiente au-
menta durante esercizio (o dobutamina) in maniera sproporzionata. I pazienti 2 (con protesi aortica) e 4 (con protesi
mitralica) hanno una risposta normale, mentre i pazienti 1 (con protesi aortica) e 3 (con protesi mitralica) hanno una
risposta patologica con sproporzionato aumento del gradiente medio da stress, che raggiunge la soglia patologica
di incremento oltre i 20 mmHg per la protesi aortica e oltre i 10 mmHg per la protesi mitralica. (Da Picano E, Stress
echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015)
41
CAPITOLO 20
Ipertensione polmonare
Lo studio dell’emodinamica polmonare da stress è utilizzabile a scopo diagnostico (nei pazienti a rischio di
sviluppare in futuro ipertensione polmonare) oppure prognostico-terapeutico (ad esempio, nei pazienti
con ipertensione polmonare post-capillare già presente a riposo in cui si valuta la scelta di tempo della
riparazione valvolare nell’insufficienza mitralica severa) (1).
La pressione arteriosa sistolica polmonare (SPAP, dall’acronimo inglese systolic pulmonary artery pressure)
si deriva dalla velocità del jet di rigurgito tricuspidale, campionabile nell’85% dei pazienti (anche se a volte
richiede un bolo iniettato endovena di soluzione fisiologica, agitata a mano, per il potenziamento del
segnale). La pressione dell’atrio destro si stima dal diametro della vena cava inferiore e dalla sua collassa-
bilità con il respiro, applicando da stress lo stesso valore trovato a riposo prima di cominciare l’esercizio.
La pressione dell’atrio destro stimata è di 3 mmHg (diametro vena cava inferiore < 2,1 cm, con collasso
inspiratorio > 50%), 15 mmHg (diametro vena cava inferiore > 2,1, con collasso inspiratorio < 50%) o 8
mmHg (scenari intermedi).
L’indicazione diagnostica viene posta nei parenti di primo grado di pazienti con ipertensione polmonare
arteriosa familiare e in altri soggetti a rischio, come i pazienti con malattie reumatologiche (soprattutto la
sclerosi sistemica) (2). Durante esercizio, lo sviluppo di abnorme incremento di pressione arteriosa sistoli-
ca polmonare (> 60 mmHg) predice lo sviluppo di ipertensione polmonare a riposo negli anni successivi
(3) (Tab. 20.1). Naturalmente, come sempre la pressione raggiunta è funzione dell’aumento di portata
da sforzo e per avere una stima più precisa delle resistenze vascolari polmonari (e quindi della riserva va-
scolare polmonare) il valore di SPAP andrebbe normalizzato per l’incremento di gettata cardiaca o almeno
per i minuti di esercizio. Lo stesso incremento di SPAP indica una situazione funzionalmente peggiore del
circolo polmonare (con riserva vascolare polmonare ridotta) quando la durata dell’esercizio è minore e
l’incremento di portata cardiaca modesto.
Una seconda indicazione è invece prognostica, nei pazienti con ipertensione polmonare secondaria
post-capillare, ad esempio con valvulopatia mitralica (Fig. 20.1). In questo caso, l’eccessivo incremento
della SPAP si associa a una prognosi peggiore, rispetto ai pazienti che – per uno stesso carico di sforzo –
hanno una riserva contrattile destra conservata e minore incremento di SPAP.
Bibliografia
1. Bossone E, Ferrrara F, Grunig E (2015) Echocardiography in pulmonary hypertension. Curr Opin Cardiol. 30:574-86
2. Gargani L, Pignone A, Agoston G, et al (2013) Clinical and echocardiographic correlations of exercise-induced pul-
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3. Kusunose K, Yamada H, Hotchi J, et al (2015) Prediction of future overt pulmonary hypertension by 6-min walk
stress echocardiography in patients with connective tissue disease. J Am coll Cardiol. 28:376-84
42
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Riposo Picco
Fig. 20.1 Eco-sforzo in un paziente con dispnea e pressione polmonare a riposo di 62 mmHg (stimata dalla
velocità del jet di rigurgito tricuspidale), che aumenta a 86 mmHg dopo 3 minuti di esercizio. (Da Picano E, Stress
echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015, per gentile concessione)
43
CAPITOLO 21
Bibliografia
1. Cifra B, Dragulescu A, Border WL, Mertens L (2015). Stress echocardiography in pediatric cardiology. Eur Heart J
Cardiovasc Imaging. 16:1051-9
2. Ait-Ali L, Siciliano V, Festa PL, et al (2014) Role of stress echocardiography in operated Fallot: feasibility and detection
of right ventricular response. J Am Soc Echocardiogr. 27:1319-28
3. Warnes CA, Williams RG, Bashore TM, et al (2008) ACC/AHA 2008 guidelines for the management of adults with
congenital heart disease: a report of the American College of Cardiology/American Heart Association Task Force
on Practice Guidelines (Writing Committee to Develop Guidelines on the Management of Adults With Congenital
Heart Disease). Developed in Collaboration With the American Society of Echocardiography, Heart Rhythm Society,
International Society for Adult Congenital Heart Disease, Society for Cardiovascular Angiography and Interventions,
and Society of Thoracic Surgeons. J Am Coll Cardiol. 52:e143-263
44
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Re-coartazione aortica
Riposo Sforzo
gradiente medio 13 mmHg gradiente medio 20,4 mmHg,
run-off diastolico
Fig. 21.1 Eco-sforzo con visualizzazione del gradiente trans-coartazione dalla finestra soprasternale prima (pannel-
lo a sinistra) e dopo (pannello a destra) sforzo. Con l’esercizio, c’è un aumento del gradiente medio (da 13 a 20 mmHg)
e comparsa di run-off diastolico, a indicare re-coartazione. (Per gentile concessione della Professoressa Patricia Pel-
likka della Mayo Clinic, in Picano E, Stress echocardiography, Sixth edition, Springer-Verlag, 2015)
45
CAPITOLO 22
Fisiologia estrema
La fisiologia estrema è un campo affascinante per chi la fa e anche per chi la studia, ad esempio su apnei-
sti, maratoneti e trekker, ma l’edema polmonare (dovuto a un meccanismo lesionale ARDS-simile e senza
aumento di pressione capillare polmonare che invece si verifica nell’edema polmonare cardiogeno) è un
rischio per la vita e compare nelle ascensioni ad alta quota nel 15% dei partecipanti.
Nell’edema polmonare su base ambientale si instaura un meccanismo di lesione della barriera alveo-
lo-capillare per modifica acuta di permeabilità, forse dovuta a livelli estremi di stress ossidativo per lo
sforzo combinato all’ipossia. Ad alta quota, la diagnosi è possibile in una fase precoce con l’eco polmonare
tramite linee B iniziali che – se si prosegue l’ascensione – aumentano di numero ed estensione fino all’e-
dema polmonare alveolare che mette a rischio la vita (1). Con le comete, si può intercettare la lunga fase
subclinica e montante dell’edema polmonare (prima che diventi un evento clinico catastrofico) e porre in
atto una strategia di buon senso ma salvavita: interrompere l’ascesa; se non basta, cominciare la discesa;
se ancora non basta, instaurare la terapia (2).
L’ecografia polmonare in fisiologia estrema è il paradigma dell’eco-stress outdoor, all’aperto, fatto sul
campo e non nel laboratorio eco al chiuso (indoor), che in nessun modo può riprodurre le condizioni
estreme – fisiologiche e climatiche – che incontra lo scalatore o il maratoneta o l’apneista (3) (Fig. 22.1).
Nell’eco-stress indoor, il laboratorio eco accoglie macchine costose, risorse umane multiple e lo scopo
è controllare tutte le variabili. Nell’eco-stress outdoor, la macchina è spesso un portatile da poche mi-
gliaia di euro, l’eco-stress è focalizzato a una sola variabile (di solito le linee B) e l’operatore è spesso solo
(Tab. 22.1). Con poco tempo a disposizione, deve fare il medico, l’infermiere e il sonografista. L’eco-stress
outdoor è senza fronzoli, “no frills” come le compagnie aeree a basso costo, ma ti porta anche meglio delle
costose compagnie di bandiera a destinazioni altrimenti inaccessibili. Nella cascata di eventi dell’edema
polmonare (e trattandosi di accumulo di acqua il termine cascata è più che appropriato) la dispnea può
essere un evento tardivo e incostante. A monte, in una fase del tutto asintomatica e in assenza di altera-
zioni emogasanalitiche (4), ci sono le linee B, che permettono di identificare l’edema polmonare clinica-
mente silente e facilmente reversibile.
Bibliografia
1. Fagenholz PJ, Gutman JA, Murray AF, et al (2007) Chest ultrasonography for the diagnosis and monitoring of hi-
gh-altitude pulmonary edema. Chest. 131:1013-8
2. Pratali L, Cavana M, Sicari R, Picano E (2010) Frequent subclinical high- altitude pulmonary edema detected by
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3. Frassi F, Pingitore A, Cialoni D, Picano E (2008) Chest sonography detects lung water accumulation in healthy elite
apnea divers. J Am Soc Echocardiogr. 21;1150-5
4. Gargani L. Lionetti V, Di Cristofano G, et al (2007) Early detection of acute lung injury uncoupled to hypoxemia in
pigs using ultrasound lung comets. Crit Care Med. 35:2769-74
46
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Linee B in apneisti
100
90 Tosse ed emottisi
80 Sintomi atipici
70 Asintomatici
60
50
40
30
20
10
0
Basale Subito dopo Molto dopo
(n=31) l’apnea l’apnea
(n=31) (n=4)
Fig. 22.1 Un esempio di linee B comparse subito dopo l’immersione in un apneista di elite. (Per gentile concessione
della Dottoressa Francesca Frassi di Pisa, modificato da ref. 3, in Picano E, Stress echocardiography, Sixth edition,
Springer-Verlag, 2015)
47
CAPITOLO 23
Bibliografia
1. Montalescot G, Sechtem U, Achenbach S, et al (2013) ESC guidelines on the management of stable coronary artery
disease: the Task Force on the management of stable coronary artery disease of the European Society of Cardiology.
Eur Heart J. 34:2949-3003
2. Sicari R, Rigo F, Gherardi D, et al (2008) The prognostic value of Doppler echocardiographic derived coronary flow
reserve is not affected by concomitant antiischemic therapy at the time of testing. Am Heart J. 155:1110-7
3. Grosu A, Bombardini T, Senni M, et al (2005) End-systolic pressure/volume relationship during dobutamine stress
echo: a prognostically useful non-invasive index of left ventricular contractility. Eur Heart J. 26:2404-12
4. Thurakhia MP, Mc Manus DD, Wholey MA, Schiller NB (2009) Increase in end-systolic volume after exercise indepen-
dently predicts mortality in patients with coronary heart disease: data from the Heart and Soul study. Eur Heart J.
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5. Scali MC, Cortigiani L, Simionuc A, et al (2016) Exercise-induced B-lines identify worse functional and prognostic
stage in heart failure patients with depressed left ventricular ejection fraction. Eur Heart J. August issue (abstract)
48
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
- + ++
0 1 – 2 segmenti 3 segmenti
Linee guida ESC 2013 Eventi cardiovascolari maggiori/ anno
<1% >3%
Fig. 23.1 In alto, la classica stratificazione di gravità basata sulla presenza di asinergia e sul numero di segmenti
coinvolti dal difetto di cinetica. In basso, la più ricca dinamica di stratificazione potenzialmente consentita dall’in-
tegrazione della cinetica regionale con un arcobaleno di parametri (dalla riserva coronarica alla riserva contrattile
alle linee B)
49
CAPITOLO 24
Bibliografia
1. Carpeggiani C, Landi P, Michelassi C, et al (2016) The declining frequency of inducible myocardial ischemia during
stress echocardiography over 27 consecutive years (1983-2009). Int J Cardiol 224:57-61
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relation in patients with diabetes mellitus having negative dobutamine stress echocardiography by wall motion
criteria. Heart. 95:1429-35
4. Scali MC, Cortigiani L, Simionuc A, et al (2016) Exercise-induced B-lines identify worse functional and prognostic
stage in heart failure patients with depressed left ventricular ejection fraction. Eur Heart J. (abstract)
50
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
75
50
25
0
1983 1992 2001
Fig. 24.1 Negli ultimi 40 anni l’incidenza della positività all’eco-stress basata sulla sola cinetica regionale è scesa
nettamente (Ridisegnato dai dati originali della ref. 1, Carpeggiani et al.)
51
CAPITOLO 25
Bibliografia
1. Picano E, Pellikka PA (2014) Stress echo applications beyond coronary artery disease. Eur Heart J. 35:1033-40
2. Ciampi Q, Paterni M, Cortigiani L, et al (2016) Next generation Stress Echo Computerized Software. Eur Heart J
Cardiovasc Imaging (abstract)
52
IL PICCOLO LIBRO DELL’ECO-STRESS
Ischemia
Vitalità
Riserva coronarica
.54
.23
Insufficienza mitralica
10
Volume tele-sistolico
Linee B
Fig. 25.1 L’eco-stress, ieri e oggi. Ieri, la cinetica regionale per lo studio di una sola tipologia di pazienti, con nota
o sospetta coronaropatia. Oggi, un laboratorio versatile con molte diverse tecnologie (dal 2-D al Doppler all’eco
polmonare), segni diversi (dalla riserva coronarica all’ipertensione polmonare alle linee B) in tutti i pazienti (dalle
cardiomiopatie ai congeniti ai valvolari)
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Realizzato grazie a un contributo incondizionato di