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gino soldati

g . soldati

ecografia
ecografia dell’APPARATO RESPIRATORIO

dell’APPARATO
RESPIRATORIO
II Edizione

Con il patrocinio di
gino soldati

ecografia
dell’APPARATO
RESPIRATORIO
II Edizione

gino soldati
Direttore Ecografia
Interventistica e d'Urgenza,
Ospedale Valle del Serchio, Lucca
Fondazione Toscana
Gabriele Monasterio, Pisa
©Copyright 2022 per questa edizione italiana:

Piazza San Camillo De Lellis 1, Milano - Tel. 02 20241664


OG-21-0318 - 12/21
Traduzione, Grafica, Impaginazione, Edizione, Stampa ed Allestimento
a cura di One Global Medicine s.r.l.
Tutti i diritti di riproduzione, adattamento parziale o totale con qualsiasi mezzo
(compresi microfilms, copie fotostatiche e xerografiche) sono riservati.
III

Indice

Prefazione II edizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .V

PARTE 1 • LA TEORIA
Principi di ecografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
Le macchine per ecografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
Le sonde . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
L’esplorazione del torace: le idee e i metodi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61

PARTE 2 • LA PRATICA
La parete toracica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
La pleura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75

Patologia parenchimale del polmone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99

Il diaframma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142

I mezzi di contrasto ecografici in ecografia pleuropolmonare . . . . . . . . . . . . . . . 150

L’interventistica toracica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 157

Rapid on site evaluation (ROSE) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 164

COVID-19 ed ecografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 178
Ecografia dell’apparato respiratorio V

Prefazione II edizione

Dalla prima edizione di questo testo, 6 an- Fondamentalmente è questa la ragione per
ni fa, molto è stato pubblicato sul tema dell’e- cui il generico termine Linea-B è stato sostituito
cografia toracica, e le applicazioni cliniche di da quello di artefatto verticale, indicando come
questo metodo ne hanno confermato l’efficacia Linee B solo una sottopopolazione di artefatti
in differenti settings. Oggi lo studio ecografico con determinate caratteristiche. Non è molto,
del torace viene realizzato da molte figure pro- ma certamente è un primo passo verso una se-
fessionali, non solamente Medici di Urgenza, meiotica ecografica del polmone maggiormente
Pneumologi o Intensivisti, ma anche da Inter- differenziata.
nisti, Nefrologi, Reumatologi, Cardiologi, Chi-
I riferimenti bibliografici sono stati adegua-
rurghi. La recente pandemia da Coronavirus,
tamente aggiornati: in particolar modo, è pos-
col suo interessamento polmonare, ha infine
sibile acquisire informazioni su aspetti recenti
fatto emergere il ruolo dell’ecografia in questo
relativi alla formazione e all’interpretazione
contesto. È un ruolo, credo, certamente non
delle immagini ecografiche nella patologia del
secondario, in considerazione della sensibilità
polmone. Varie immagini sono state inserite
degli ultrasuoni verso l’incremento della den-
come completamento della parte iconografica.
sità superficiale del polmone, sensibilità sicura-
mente molto superiore a quella della radiogra- Infine, è stato prodotto un capitolo sul ruo-
fia del torace, e verso la patologia pleurica. lo dell’ecografia nella recente pandemia da
COVID-19, cercando di esplicitare il razionale
Va anche segnalato che in questi ultimi anni
per l’impiego di questo strumento nel triage,
sono stati fatti passi in avanti verso la compren-
nella stratificazione prognostica e nel monito-
sione della genesi delle immagini artefattuali
raggio dei pazienti con COVID-19.
del polmone patologico e in particolare del loro
potenziale ruolo per uno studio elettivo della Doverosi sono i ringraziamenti per tutti i
fine struttura superficiale del polmone esplo- Colleghi e Amici citati nella edizione prece-
rabile. Una comprensione maggiore di questi dente. In questa sede non posso non ricordare
meccanismi fisici, a mio avviso, può rilevarsi il contributo dato alle conoscenze e alla diffu-
estremamente utile per consentire all’ecogra- sione dell’Ecografia Toracica da parte di tutti i
fia polmonare un salto di qualità, in termini di componenti di ADET (Accademia di Ecografia
specificità, nel vasto campo dello studio (dia- Toracica) di cui mi onoro di essere il Direttore
gnosi e monitoraggio) delle malattie intersti- Scientifico, del suo Presidente Francesco Tursi,
ziali del polmone. degli amici Dr. Andrea Smargiassi, Riccardo
Inchingolo e Alberto Mariani, dell’Ing.
Queste novità hanno richiesto una revisione
di questo volume, per cui sia le basi tecniche Libertario Demi del Dip. di Ingegneria dell’U-
che quelle metodologiche e pratiche sono state niversità di Trento, della Direzione di Fonda-
integrate. In particolare, sebbene in modo non zione Toscana Gabriele Monasterio di Pisa,
approfondito, sono brevemente descritte le in- infine, della Fondazione Cassa di Risparmio di
terpretazioni attuali della genesi degli artefatti Lucca e della Regione Toscana per il supporto
per poter comprendere come una loro interpre- finanziario alle nostre Ricerche.
tazione coerente possa far acquisire a questi un
potente ruolo informativo verso alcune patolo-
gie del polmone. Gino Soldati
PARTE 1
LA TEORIA
2

Principi di ecografia

Lo sviluppo dell’ecografia, a partire dagli applicazioni dell’ecografia in pronto soccorso,


anni 60 del secolo scorso, ha avuto un notevole in terapia intensiva, in medicina interna e nelle
impatto nella diagnostica. In particolare, dagli sue specialità, in anestesiologia con l’utilizzo dei
anni ‘70, le applicazioni bidimensionali dell’eco- blocchi nervosi ecoguidati. Le pagine successive
grafia hanno permesso a molti clinici di esplo- chiariranno molte ragioni per le quali l’ecogra-
rare parti del corpo altrimenti poco indagabili fia ben si presta ad un impiego eminentemente
con le metodiche radiografiche allora disponi- clinico, particolarmente se applicata sul torace.
bili. Nell’addome, i parenchimi sono emersi con
Recentemente, le applicazioni non pretta-
una evidenza chiara; nel torace, il cuore ha avuto
mente Radiologiche dell’ecografia sono conflui-
una rappresentazione quasi completa, ed il feto
te sotto definizioni varie. Più comunemente tro-
viene attualmente esplorato nelle sue varie fasi
viamo: Ecografia clinica, Ecografia Focused o
di sviluppo.
Goal directed, a sottolinearne gli aspetti pratici,
L’ecografia ha molti vantaggi. Permette una diagnostici e bedside. Talvolta si parla anche di
rappresentazione bidimensionale di organi al- esame ecografico limitato. Nel seguito di questo
trimenti di difficile esplorazione senza l’impie- testo verrà chiarito che, secondo la nostra visio-
go delle tecnologie avanzate oggi disponibili ne, un esame focused o goal directed può essere
(come la Tomografia computerizzata). Non im- indirizzato quale completamento dell’obiettivi-
piega radiazioni ionizzanti. Può essere impie- tà tradizionale, quindi essere teso a definire un
gata praticamente ovunque. Mostra immagini, particolare quadro sintomatologico, ma non può
ma analizza anche funzioni per la natura “real essere limitato in termini di mezzi o conoscenze
time” delle sue rappresentazioni e per la possi- essenziali, che saranno in ogni caso quelli di una
bilità di sfruttare l’effetto Doppler. Infine, ha co- puntuale esplorazione morfofunzionale, che na-
sti relativamente bassi. Ovviamente l’ecografia turalmente deve prevedere conoscenze di anato-
presenta anche varie limitazioni: ricordiamo tra mia, fisiologia e patologia.
queste l’effetto dei gas addominali sull’immagi-
ne, l’habitus del paziente che condiziona la pe- Il presupposto di una esplorazione ecogra-
netrazione dell’energia, e la necessità di eseguire fica efficace è la conoscenza delle basi tecniche
scansioni manuali successive, ciascuna dotata di dell’ecografia.
scarsa panoramicità e molto legate all’esperienza
dell’operatore. V Come gli ultrasuoni
Le caratteristiche positive dell’ecografia, no- esplorano gli organi
nostante i limiti citati, hanno certamente contri-
buito al suo sviluppo come indagine diagnostica In questa parte verrà descritto come gli ul-
di prima linea in molte patologie, e in settings trasuoni interagiscono con tessuti privi di aria.
specifici come metodo dotato di proprie carat- Questa puntualizzazione è necessaria per poter
teristiche. Ma soprattutto hanno fatto si che l’e- comprendere, a suo tempo, come sia possibile
cografia divenisse una tecnica non solamente di esplorare i polmoni ancora aerati, in quella ana-
dominio radiologico, ma di vasta applicazione lisi toracica che preferiamo denominare ecogra-
clinica da parte di svariati Specialisti (Cardio- fia artefattuale, che è ben altra cosa rispetto alla
logi, Ostetrici-Ginecologi, Medici d’Urgenza, tradizionale ecografia degli organi solidi (che in
Intensivisti, Chirurghi, ecc.). Ne sono esempi le sostanza è ecografia anatomica o funzionale).
  Principi di ecografia 3

FIGURA 1.
L’ecografia è nata per lo studio di strutture solide
con densità assimilabile a quella dell’acqua.
L’aria interferisce con la produzione di immagini
anatomiche. Un fegato è una struttura ideale per
lo studio ecografico che consente valutazioni di
forma, dimensioni, ecogenicità ed ecostruttura.
Nell’immagine, fegato con lesione focale
metastatica (freccia).

Al di là di tecnicismi, che in questa sede so- ecogenicità, ecostruttura) che hanno un senso
no inopportuni, l’ecografia di organi solidi è ben diagnostico, in quanto rappresentative dell’ana-
compresa in termini fisici ed ha raggiunto in tomia patologica che sta alla base della diagnosi
questi ultimi anni un grado di perfezione sor- cercata. Ovviamente, le potenzialità diventano
prendente, per cui certi organi possono essere maggiori se consideriamo anche le applicazioni
esplorati con tomografie multiplanari di grande Doppler (color Doppler, Doppler continuo e pul-
precisione. Sulla base di interazioni acustiche sato), che consentono una analisi delle strutture
che analizzeremo sinteticamente, organi come in movimento, e quelle che sfruttano i cosiddet-
fegato, cuore, reni, milza, e strutture cave o ca- ti mezzi di contrasto ecografici. Le prime sono
nalicolari, come vasi, vie biliari, vie urinarie ecc. tese a definire in termini quantitativi le velocità
possono avere una rappresentazione bidimensio- (di sangue e tessuti), i secondi perfezionano le
nale (in certi casi anche tridimensionale) di tipo immagini aggiungendone la componente macro
anatomico in tempo reale (Figura 1). Ciò signi- e microvascolare (Figura 2). Ben diverso, come
fica poter definire, di un organo o tessuto, alcu- apparirà in seguito, è il significato dell’ecografia
ne caratteristiche (volume, forma, dimensioni, artefattuale che, essendo diretta proprio all’ana-

FIGURA 2.
Esame Ecocolor Doppler mirato alla
arteria ed alla vena femorale. Il sangue in
movimento viene identificato con colori
differenti. Se in avvicinamento alla sonda è
rosso, se in allontanamento è blu. Appositi
sistemi consentono di acquisire anche
dati quantitativi (stime velocità/tempo e
parametri derivati) del flusso intravascolare.
4 Parte 1  ■  La teoria

lisi degli artefatti che originano dall’interazione Le interazioni dell’ultrasuono con i tessuti di-
degli ultrasuoni sul polmone ancora aerato, non pendono fondamentalmente dalla natura delle
può essere ecografia morfologica, per cui il suo interfacce incontrate (esprimendosi molto ap-
lessico sarà particolare, ma non certamente ba- prossimativamente, dal gradiente di densità tra
sato su forma o ecostruttura (Figura 3). tessuti contigui) e dalla grandezza dei bersagli in
relazione alla lunghezza d’onda impiegata (che è
L’ecografia ha un’affascinante similitudine
in relazione inversa con la frequenza).
fisica con la percussione. Gli ultrasuoni sono
infatti suoni con frequenza maggiore di 20000 Ampi gradienti di impedenza acustica tra
cicli al secondo (20 KHz), non udibili dall’orec- tessuti provocano forti interazioni, mentre su-
chio umano. In diagnostica generalmente ven- perfici ampie rispetto alla lunghezza d’onda im-
gono impiegati ultrasuoni con frequenze che piegata provocano echi riflessi che tornano alla
vanno da 2 a 20 milioni di Herz (MHz). Que- sonda esplorante. Se l’ampia superficie è molto
sti vengono prodotti all’interno della sonda da impedente e perpendicolare al fascio insonan-
una serie di trasduttori piezoelettrici attraverso te si ha una riflessione quasi-totale, per cui una
una sequenza ordinata. I trasduttori emettono quota significativa di echi torna ai trasduttori
brevissimi impulsi seguiti da pause. Le pause in modo relativamente omogeneo. Viceversa, se
tra un impulso emesso e l’altro servono ai me- il bersaglio intercettato ha dimensioni minori
desimi trasduttori di porsi “in ascolto” e quindi rispetto alla lunghezza d’onda dell’ultrasuono
di ricevere l’ultrasuono che proviene dai tessuti (esempio, un mm o meno), esso interagisce con
dopo aver interagito con essi. In sostanza viene l’energia acustica provocando una diffusione
generato un fascio di linee di vista che penetra dell’ultrasuono in tutte le direzioni. In questo
i tessuti, in parte attenuandosi ed in parte inte- caso, la quota di ultrasuono che torna ai trasdut-
ragendo con essi attraverso vari fenomeni tipici tori è minore e soprattutto viene distribuita ai
delle onde. Per la ricostruzione dell’immagine, singoli trasduttori con tempi e in quantità va-
chiaramente, sono utilizzati gli ultrasuoni che riabili. Questi meccanismi agiscono a livello di
tornano alla sonda e che la sonda converte da ogni linea di vista che caratterizza il fascio ultra-
onde di compressione e rarefazione in impulsi sonoro impiegato.
elettrici. Il ritardo con cui gli ultrasuoni giun- Infine, come nel sonar, la profondità dell’e-
gono alla sonda è un indicatore della profondità vento che genera echi di ritorno viene stimata dal
del bersaglio. tempo che intercorre tra emissione e ricezione,

FIGURA 3.
Scansione ecografica con sonda lineare del torace
di un soggetto con fibrosi polmonare. Le immagini
anatomiche si fermano alla linea pleurica, al di
sotto della quale compaiono immagini artefattuali
dovute al contenuto di aria del polmone.
  Principi di ecografia 5

assumendo una velocità del suono caratteristica ne nel polmone sano, ma, soprattutto, nel pol-
nei tessuti biologici di circa 1500 m/sec. mone con patologia che coinvolge l’interstizio,
in quanto si ha una distribuzione “sensibile” di
Naturalmente quanto descritto in sintesi si
pieni e vuoti. Ciò è alla base della presenza dei
realizza nei mezzi ideali di propagazione, nei
cosiddetti artefatti ecografici.
tessuti reali i fenomeni coinvolti nella propaga-
zione dell’ultrasuono e nelle sue interazioni con Come già detto, l’ecografia tradizionale im-
le interfacce acustiche incontrate sono ben più piega dei termini oramai entrati nel linguaggio
complessi. dei medici e che si riferiscono all’esplorazione di
strutture in cui l’aria è assente.
Alcuni effetti che hanno rilevanza per la no-
stra discussione sono relativi al fatto che gli echi A scopo esemplificativo, la Tabella 1 indica
che nascono dall’interazione con bersagli acusti- il significato di alcuni termini impiegati in eco-
camente attivi in seno ai tessuti non esaurisco- grafia.
no il loro percorso tornando semplicemente ai Queste definizioni mantengono il loro valore
trasduttori contenuti nella sonda. Essi generano descrittivo nell’ecografia del polmone consoli-
ulteriori echi sia con la sonda stessa che con altre dato (polmoniti, atelettasie, tumori superficiali).
strutture incontrate sulla via di ritorno. Questi È necessario tuttavia, riferendoci alla semeiotica
echi secondari, a loro volta, possono avere va- del polmone patologico ma ancora aerato, intro-
rie orientazioni, tornare in profondità e generare durre nuovi termini che descrivano (e spieghi-
ulteriori segnali essendo riflessi di nuovo fino a no) la presenza di vari artefatti, attribuendogli
che l’energia acustica non si esaurisce. Questi fe- un significato genetico, correlato con la struttu-
nomeni, associati a meccanismi di interferenza ra generante, che in sostanza non può essere al-
acustica (ondulatoria), avvengono in particola- tro che l’anatomia patologica della superficie di
re nei tessuti ricchi di interfacce concentrate in ciò che si esplora (cioè la “tessitura” superficiale
spazi limitati, come caratteristicamente avvie- dei pieni e vuoti).

TABELLA 1. Significato di termini usati in ecografia.

Termine Significato
Anecogeno Il termine si riferisce ad una parte dell’immagine che appare senza echi, quindi nera e
priva di struttura. Ciò si verifica profondamente a strutture che sbarrano gli ultrasuoni
(come l’osso o i calcoli) o all’interno di lesioni con contenuto fluido omogeneo (cisti,
colecisti, vescica, vasi).
Ipoecogeno Parte dell’immagine viene ricostruita in modo da apparire con poco bianco
relativamente alle strutture contigue, quindi appare più scura rispetto a ciò che la
circonda.
Isoecogeno Una struttura è isoecogena quando esprime una ecogenicità uguale al tessuto che
la circonda. Può, pertanto, essere differenziata da questo solamente se possiede un
margine visibile.
Iperecogeno Una lesione (o un organo) è iperecogena se più bianca (bright) rispetto a ciò che la
circonda.
Omogeneo/ Indicano rispettivamente se la struttura di un organo o di una lesione è omogenea o
Disomogeneo disomogenea.
Ombra Si genera ogni qual volta il fascio ultrasonoro incontra una struttura riflettente o
acustica fortemente attenuante per cui si produce un’ombra priva di echi dietro ad essa.
Rinforzo Quando l’ultrasuono attraversa una regione poco attenuante (ad esempio un fluido
acustico omogeneo e anecogeno), esalta le strutture profonde ad esso, particolarmente se
queste hanno valori di impedenza acustica differenti (cisti con contenuto liquido,
consolidamenti polmonari flogistici).
6 Parte 1  ■  La teoria

FIGURA 4.
I tre tipi di sonda comunemente impiegati per
l’ecografia del torace. A: Sonda convex per lo
studio del cuore (frequenze relativamente basse).
B: Sonda lineare per lo studio dei tessuti
superficiali (frequenze relativamente elevate).
C: Sonda convex operante con frequenze
intermedie.

Dal punto di vista pratico, alcuni concetti V Il polmone e gli ultrasuoni


vanno tenuti presenti e vengono esposti senza
entrare nei particolari: Gli ecografisti dell’addome e gli ecocardio-
grafisti sanno bene che coste ed aria intestinale
\ Esistono vari tipi di sonda (Figura 4) che im- o polmonare sono ostacoli per un esame eco-
piegano frequenze differenti e generano fasci grafico ottimale (Figura 5). Un piano osseo nei
ultrasonori differentemente configurati. confronti dei tessuti molli, infatti, rappresenta
\ La sonda cosiddetta convex genera immagini un’interfaccia insuperabile dagli ultrasuoni. Ciò
con configurazione trapezoidale e sfrutta fre- è evidente con i coni d’ombra che compaiono nel
quenze variabili tra 3 e 7 MHz. momento in cui scansioni ecografiche intercet-
\ La sonda lineare possiede elementi piezoelet- tano ossa o calcoli. Pertanto è perfettamente co-
trici disposti linearmente ed opera con fre- erente affermare che il polmone è inesplorabile
quenze variabili tra 7 e 15 MHz. con gli ultrasuoni, a patto che si parli di polmo-
ne normale.
\ La sonda sector ha un piede di appoggio ri-
stretto, genera frequenze relativamente basse Il polmone normale, in superficie è rappre-
(2-5 MHz) e fornisce immagini configurate a sentato dalle sue unità terminali funzionali che
triangolo. vengono definite lobuli secondari (Figura 6).
Questi sono costituiti da più acini, che rappre-
\ Maggiore è la frequenza impiegata e mag- sentano le espansioni respiratorie (alveolate) de-
giore è la risoluzione dell’immagine (special- rivate dal bronchiolo (respiratorio), situato cen-
mente in senso assiale), ma minore è la pe- tralmente all’interno del lobulo assieme ai vasi
netrazione utile in profondità (per frequenze arteriosi polmonari.
più elevate aumenta l’attenuazione acustica).
Pertanto una sonda lineare viene usata con In sostanza, le superfici dei polmoni sono tas-
maggiore utilità per esplorare tessuti super- sellate dalle espansioni subpleuriche dei lobuli
ficiali o bambini. secondari polmonari separate dal connettivo dei
setti interlobulari. Dal punto di vista puramen-
\ Viceversa la sonda convex ha minore potere te fisico questo tessuto, sebbene soggetto a forze
di risoluzione, ma può esplorare organi rela- di espansione (inflazione inspiratoria) e collasso
tivamente profondi. espiratorio, mantiene una aerazione fortemente
\ La sonda sector, che ha un piccolo piede di dominante, rispetto allo stroma ed al sistema
appoggio, ha impieghi prevalentemente car- bronchiolo-vascolare. In termini peso/volume si
diologici. può affermare che questo tessuto spugnoso va-
  Principi di ecografia 7

Sezione trasversa
Strato
Apice Dorso parietale
Strato Capillare
viscerale sanguigno
1a costa Vertebra

Aorta Polmone Alveolo


Clavicola Esofago sinistro

Basi polmonari Cuore ricoperto Cuore Membrana


da pericardio
Capillare
basale linfatico
Spazio
Fronte Sterno interpleurico

FIGURA 5.
A sinistra: L’esplorazione ecografica del torace è sempre stata considerata poco attuabile per la presenza dell’aria polmonare
e dello sbarramento acustico dovuto alle strutture ossee. A destra: Proiezione trasversale intercostale dell’emitorace sinistro.
La parete toracica consente agli ultrasuoni di incidere sul piano pleurico costituito dall’accollamento di pleura parietale e
viscerale. Al di sotto di questo, il polmone fisicamente è assimilabile ad una schiuma “dry”, avendo una densità molto bassa
relativamente alla parete.

FIGURA 6.
Il polmone periferico è
Epitelio cilindrico
ciliato
una struttura che ripete a
Cartilagine scale differenti il medesimo
Cartilagini
Lamina propria modello (fractal like).
L’albero bronchiale si suddivide
Fibra nervosa con fibre elastiche

Ghiandole
sottomucose
dicotomicamente più volte.
Dopo la 15a generazione, i
Bronco
bronchioli respiratori hanno
Muscolo liscio
Vaso
sanguigno Alveolo Membrana alveoli, che a livello subpleurico
basale
sono riuniti in acini, a loro volta
aggregati in lobuli secondari
che affiorano in superficie
Epitelio cilindrico
con la loro base espansa. In
Bron- ciliato
basso a destra, la struttura
chiolo Bron-
respira- chiolo Fibra nervosa dell’acino polmonare. A sinistra,
Sacchi alveolari torio Le cartilagini
termi- diventano più rare esemplificazione di lobulo
Bronchiolo
nale
Lobo Segmento corto Segmento lungo secondario polmonare.
Bronchiolo Bronco
Setto Compaiono
inter- gli alveoli
lobulare Pleura

Acino

Bronco
centro- Bronchiolo
lobulare terminale
Bronchiolo
respiratorio
Arteria
centrolobulare

Setto
Segmento
interlobulare
corto
Segmento
lungo
Vena polmonare
Sacchi alveolari

Lobo

Bronco Bronchiolo
8 Parte 1  ■  La teoria

FIGURA 7.
Istologia di polmone normoespanso (coniglio).
L’aria è prevalente.

ri tra 0,15 e 0,25 g/ml (Figura 7). Normalmente l’energia acustica colpisce un’ampia interfaccia
le afferenze stromali che raggiungono la siero- parieto-polmonare che mostra un gradiente di
sa viscerale del polmone sono rappresentate dai impedenza acustica elevatissimo. Ne consegue
setti interlobulari che sono spessi meno di 100 µ, che il meccanismo di interazione quasi esclu-
le altre afferenze pleuriche sono rappresentate sivo è rappresentato da una riflessione quasi-
dal fine connettivo intralobulare che ha spessore totale dell’ultrasuono. Se la scansione avviene
molto minore. Semplicisticamente si può inoltre ortogonalmente al piano pleurico, inoltre, la
affermare che la componente aerea subpleurica riflessione assume una connotazione di quasi
è racchiusa in strutture poliedriche rappresen- perfetta specularità. L’immagine che ne deriva,
tate da alveoli, che hanno un diametro attorno con qualunque tipo di sonda venga acquisita, e
a 250-300 µ e sono circondate da interstizio che se le frequenze insonanti sono quelle già esposte
dimensionalmente ha interazioni solo minime (2-15 MHz) è un’immagine artefattuale mista
con l’energia acustica impiegata con la tradizio- di riverberi (ripetizioni) del piano pleurico e di
nale ecografia. Pertanto, quando viene insona- effetti specchio (vedi più avanti la parte relativa
to un polmone normale per via transtoracica, alla semeiotica) (Figura 8).

FIGURA 8.
Scansione intercostale di polmone normale (sonda
lineare). La linea pleurica è un’interfaccia acustica
che per fenomeni di riverbero viene riprodotta
come artefatto in profondità (frecce).
  Principi di ecografia 9

È ragionevole quindi affermare che un pol- A questo punto si comprende come l’aria può
mone speculare all’eco sia un polmone nel range essere considerata sia un nemico (per l’ecografi-
di inflazione respiratoria normale o iperespanso, sta morfologo) che un indice di stato fisiologico
ma non deflato in modo non fisiologico o con o patologico del polmone. Se la riflessione quasi-
patologia interstiziale. totale del piano pleurico indica in termini fun-
Infatti, in circostanze di normalità o di iper­ zionali iperespansione o normoespansione e, in
espansione la componente solida del polmone termini di patologia, assenza di interstiziopatia
superficiale non raggiunge un’evidenza tale da in- superficiale, è evidente che la comparsa di arte-
teragire con le frequenze (o, meglio, le lunghezze fatti non congrui con la specularità può indicare
d’onda impiegate usualmente). L’effetto è di rifles- uno stato patologico della cortex polmonare.
sione perché così deve essere per motivi fisici, ed Il “dominio” degli artefatti polmonari, che
il polmone che ha un comportamento di riflettore saranno trattati nella prossima sezione, sta tra il
non può essere più denso di 0,25 g/ml, cioè non quadro del polmone quasi-totale e quello consoli-
può avere una patologia interstiziale o, tanto me- dato. Per questa ragione preferiamo denominare
no, alveolare (consolidativa) in superficie. il polmone artefattuale patologico come sindrome
Il piano pleurico che mostra una riflessione iperdensa preconsolidativa che ha una valenza
massiva è ben compreso in termini di ultraso- molto più generale rispetto a sindrome interstizia-
nografia e così pure sono chiari gli artefatti che le, termine con il quale generalmente viene iden-
compaiono. Uno pseudo-piano pleurico si ottie- tificato questo polmone patologico (Figura 10).
ne anche insonando uno pneumotorace, e in tal Naturalmente, il polmone consolidato non
caso si realizza una situazione analoga ad una necessita di particolari interpretazioni ecografi-
scansione effettuata su di un palloncino pieno di che. Si tratta di un organo che, globalmente o in
aria. Il salto di impedenza acustica tra tessuti o parte, è privo di gran parte dell’aria perlomeno
gel ed aria è alla base di una massiva riflessione in superficie, per cui diviene esplorabile come
acustica, nel momento in cui l’ultrasuono con la qualsiasi parenchima. A differenza di quanto si
sua lunghezza d’onda caratteristica incide su un realizza nelle atelettasie ostruttive, in genere l’a-
bersaglio dimensionalmente molto più ampio ria persiste in piccola quantità nella maggior par-
(Figura 9). Come vedremo, la diagnosi di pneu- te dei consolidamenti flogistici (broncogrammi
motorace, oltre alla presenza di un effetto specu- e bronchiologrammi), ma la sua dispersione non
lare, si avvale di altri segni più o meno caratte- preclude la visualizzazione dell’epatizzazione
ristici che concernono la dinamica della pleura polmonare che rappresenta ecograficamente il
(assente). marker del consolidamento non ostruito.

FIGURA 9.
Scansione su falda aerea di pneumotorace.
In questo caso l’interfaccia acustica esiste
ancora tra parete ed aria, per cui i fenomeni di
riverbero ancora si presentano. Tuttavia questa
interfaccia è immobile e priva di qualsiasi
artefatto verticale o immagine anatomica.
10 Parte 1  ■  La teoria

FIGURA 10.
Il ciclo bidirezionale delle densità polmonari. In A: Pneumotorace. In B: Polmone normoespanso normale.
In C: Lieve sindrome interstiziale. In D: Sindrome interstiziale pienamente espressa. In E: White lung.
In F: Consolidamento aerato (la freccia indica aria nei bronchi). In G: Atelettasia polmonare priva di aria e
con broncogrammi fluidi (freccia).Questi aspetti (da A a G) indicano un incremento progressivo della densità
sottopleurica di cui la sindrome interstiziale ed il white lung rappresentano la fase intermedia. Ogni immagine può
trasformarsi nella seguente o nella precedente in senso dinamico al variare dello stato fisico del parenchima.

V Gli artefatti ecografici i segnali di ritorno ai trasduttori producono im-


magini non interpretabili in termini di morfolo-
polmonari gia. Da un punto di vista puramente descrittivo
Con questo termine si intendono immagini non vi è nulla di strano in queste immagini, che
che compaiono durante l’esplorazione del pol- sono state caratterizzate anche in ecografia ad-
mone e che derivano dall’interazione dell’ultra- dominale durante scansioni di anse intestinali
suono su un substrato non caratterizzabile in contenenti schiume.
termini anatomici dalla macchina, perché anco- Ben più complessa, e non ancora pienamente
ra aerato. delucidata, è la loro genesi fisica. A livello pol-
In altre parole, durante l’insonazione di un monare, classicamente, i fenomeni da conside-
tessuto poroso non capace di riflettere massiva- rare sono gli artefatti verticali ed il cosiddetto
mente l’ultrasuono, come il polmone patologico, white lung. Gli artefatti verticali (Figura 11) sono
  Principi di ecografia 11

stiziopatia o, meglio, iperdenso non consolidato,


caratterizzato da una densità variabile di Linee
B disposte con le loro origini lungo la linea pleu-
rica), essa appare comunque come una visione
alquanto riduttiva.
In effetti, in sede clinica e su modelli speri-
mentali, ci è stato possibile osservare come le
Linee B abbiano aspetti molto differenti a se-
conda delle patologie e a seconda delle macchi-
ne, delle sonde e delle frequenze impiegate. Ciò
allarga considerevolmente il ruolo di una loro
analisi attraverso strumenti dedicati, per una
FIGURA 11. valutazione del piano pleurico dei polmoni pa-
Le cosiddette linee B sono fenomeni artefattuali molto tologici o patologicamente deflati.
eterogenei e variamente disposti lungo il piano pleurico A un esame superficiale, le Linee B assomi-
viscerale da cui originano.
gliano ad un artefatto ecografico già descritto da
molti anni e chiamato “ring down” (Figura 12).
Tuttavia, alcune Linee B sono anche coerenti con
molto eterogenei nelle loro caratteristiche ispet- l’artefatto descritto da tempo come “comet tail”,
tive e, semplicisticamente, fin dall’inizio dei loro assumendo un aspetto “corto”, cioè esaurendosi
tentativi di interpretazione, si dice che compaio- sottili (a coda di cometa) in un breve spazio al di
no in numero vario sulla linea pleurica, impie- sotto della pleura. Altre non mostrano un aspet-
gando ogni tipo di sonda, nei casi di polmone to “laser like”, ma appaiono piuttosto larghe e
con “interstiziopatia”. Il termine generalmente non strutturate. In questi casi l’origine può non
usato è Linee B. essere esattamente sul piano della linea pleuri-
Se questa definizione può essere di qualche ca. Infine molti artefatti verticali mostrano una
utilità nella distinzione tra polmone normale strutturazione interna trasversale con bande
(cioè riflettente) e polmone patologico (con inter- con differenti tonalità di grigio.

FIGURA 12.
A B
I ring down, evocabili in setting
sperimentali in vitro insonando
particolari aggregati di bolle in un liquido,
assomigliano molto alle linee B.
A: Disposizione bollosa inefficace
(monolayer). B: Disposizione tetraedrica
delle bolle idonea a generare ring down.
12 Parte 1  ■  La teoria

Il fenomeno “ring down”, come descritto da


Avruch e Cooperberg, è molto suggestivo per
una spiegazione qualitativa e anche quantitati-
va degli artefatti verticali comprendenti anche
le Linee B, perlomeno in settings sperimentali.
Questi artefatti nascono infatti dalla scansione
di materiali bollosi e schiume, quando le di-
mensioni delle bolle ed il loro arrangiamento
sono permissivi relativamente alla frequenza
insonante. In parole semplici, un certo numero
di bolle deve rispettare una particolare disposi-
zione entro un particolare volume di fluido per
generare un tipo di artefatto verticale. Se consi-
deriamo il polmone, le bolle sono rappresentate
dagli spazi aerei (alveolari), mentre l’interstizio
polmonare periferico agisce acusticamente co-
me un fluido.
FIGURA 13.
Evidentemente la disposizione degli spazi
Immagine di white lung.
aerei del polmone normale non permette agli
ultrasuoni con frequenze usuali di generare
Linee B ed è per questo che l’artefatto che evi-
denziamo è la riflessione quasi-totale. Tuttavia, Con il termine “white lung” (Figura 13) inten-
se consideriamo un polmone fortemente ed irre- diamo l’elisione completa degli artefatti specu-
golarmente deflato, con edema, o con patologia lari del polmone (a suo tempo definiti Linee A)
del’interstizio (non consolidativa) il fenomeno da parte di un background artefattuale ecoge-
può verificarsi. no (bianco) che, talvolta, è risolvibile come una
L’ipotesi più probabile è quella che considera specie di coalescenza di Linee B, ma altre volte
l’esistenza, sulla superficie del polmone con pa- appare come “bianco indifferenziato”.
tologia interstiziale, di canali acustici (l’inter- Nel caso della coalescenza di Linee B è ipotiz-
stizio espanso e/o spazi aerei collassati) capaci zabile la presenza di molti canali contigui acu-
di catturare l’ultrasuono e di restituirlo pro- sticamente attivi.
gressivamente nel tempo (per questo l’artefatto Nel caso del white lung è invece la presenza in
è verticale) attraverso una risposta vibrazionale superficie di molti canali acustici simili disposti
generata da multiple riflessioni in uno spazio tra spazi aerei piccoli e relativamente uniformi a
critico. determinare la perdita della quasi-totale rifles-
È coerente con questa visione il fatto che la sione pleurica. Ciò che appare sufficientemente
morfologia dell’artefatto verticale possa variare chiaro è che il white lung prelude al consolida-
con la morfologia del target acustico (il canale), mento, cioè rappresenta con alta probabilità
quindi in un certo senso con la patologia che un livello critico di aerazione del tessuto che in
coinvolge la superfice pleurica. Tomografia Computerizzata viene denominato
Le basi rigorose di queste interazioni acusti- “ground glass”. Vedi in bibliografia le voci relati-
che su substrati porosi sono molto complesse e ve a “Recenti acquisizioni sull’origine ed il signi-
non possono essere descritte in questo testo. Per ficato degli artefatti polmonari”.
chi è interessato indichiamo in bibliografia del Le Figure 14 e 15 esemplificano un modo per
materiale da cui attingere informazioni. interpretare la presenza di artefatti verticali.
  Principi di ecografia 13

FIGURA 14.
Quattro esempi di artefatti verticali: A: Sonda lineare, piccolo artefatto isolato, che si esaurisce a breve profondità. Reperto
frequente e se isolato o sporadico, senza una clinica specifica, non ha un significato particolare. Indica una piccola discontinuità
acustica lungo la pleura che intrappola poca energia e la restituisce in breve tempo. B: Artefatto isolato come appare con sonda
convex (6 MHz). È evidente una incompleta modulazione. L’interruzione pleurica è puntiforme. Probabilmente l’energia acustica
rimane intrappolata in un piccolo canale acustico. C: Un artefatto aspecifico accanto ad un artefatto che nasce da un piccolo
nodulo circoscritto pleurico. In quest’ultimo caso la genesi può essere attribuita ad una trappola acustica anatomicamente
definita in superficie (micronodulo). D: Una banda di white lung che segnala consolidamenti piccoli e confluenti in superficie.

FIGURA 15.
In alto, artefatti modulati e non modulati (bianco e grigio uniforme) provocati da restituzione prolungata nel tempo da parte di
trappole acustiche. In alto, sonda lineare (7MHz). A: Artefatti in gran arte modulati senza origine nodulare pleurica (trappole
piccole, praticamente invisibili all’eco), edema cardiogenico. B: Notare che un artefatto ha origine sottopleurica (esiste una
trappola acustica visibile) comunque l’artefatto è generato da energia restituita a lungo. C: Artefatto con origine da evidente
trappola acustica pleurica, senza una particolarmente evidente modulazione con bande interne. In basso: D e E aree di white
lung con in superficie aspetto criticamente denso (preludio di possibile consolidamento). F: Banda di artefatti densamente
stipati causati da stato preconsolidativo/consolidativo subpleurico (evidenti interruzioni della linea pleurica).
14

Le macchine per ecografia

Di macchine per ecografia ve ne sono numero- \ L’impiego dell’ecografia toracica è molto di-
si tipi. Vengono suddivise in: namico per cui l’apparecchio deve essere ver-
\ Apparecchi per postazione fissa, generalmente satile. È preferibile un apparecchio facilmente
di alto costo e dotati di tutte le funzioni dispo- trasportabile, con schermo leggibile e a cui è
nibili (Doppler vascolare continuo e pulsato, possibile applicare almeno le sonde convex
Doppler tissutale, funzioni cardiologiche, set- e lineare (vedi successivamente, per quanto
ting per l’impiego dei mezzi di contrasto eco- concerne gli usi specifici). Se non impiegato
grafici ecc.). Sono equipaggiati (ed equipaggia- per uso cardiaco focused (come complemento
bili) con varie sonde, anche specialistiche. dell’esame pleuropolmonare), le funzioni dop-
\ Apparecchi portatili, con volume e peso con- pler più avanzate non sono strettamente ne-
tenuti, sufficientemente sofisticati da possede- cessarie. Utile può essere invece il setting per
re gran parte delle funzioni ecografiche. l’impiego del mezzo di contrasto ecografico.
\ Piccoli apparecchi, con costi relativamente \ In considerazione della moderna tecnologia e
contenuti, ben trasportabili e protetti, con le della metodologia dell’impiego dell’ecografia
più importanti funzioni ecografiche. toracica, l’uso di apparecchiature di fascia alta
\ Apparecchi “hand held” con costi molto conte- e per postazione fissa non è particolarmente
nuti, ma spesso equipaggiabili con una sola son- vantaggioso.
da. Facili e agevoli da usare, ma limitati da scher- \ Gli apparecchi palmari (hand held), soprattut-
mi piccoli e con alcune funzioni mancanti. to se dotati di sola sonda sector o microconvex,
In base alle premesse della sezione preceden- che genera immagini triangolari in cui l’evi-
te, si può affermare che non esiste una macchina denza del piano pleurico viene minimizzata,
specifica per l’analisi delle componenti artefat- non sono particolarmente agevoli da impiega-
tuali in ecografia toracica. Alcuni modelli, at- re se non per valutazioni generali dicotomiche
tualmente, si stanno equipaggiando con settings (segno si/segno no). Anche gli schermi piccoli
specifici, intesi tuttavia come modifiche di regola- non sono molto informativi soprattutto in ca-
zione dell’apparecchio per rendere maggiormente so di procedure ecoguidate. La pleura va sem-
evidenti le Linee B oppure lo sliding pleurico. Tut- pre esplorata con sonda lineare.
tavia, ciò è piuttosto lontano dal possedere uno \ In assenza di macchine ad hoc, è preferibile
strumento capace di interpretare la specularità avere un apparecchio in cui sia possibile mo-
oppure l’”acoustic roughness” del piano pleurico, dificare manualmente certe funzioni come:
che a nostro avviso presuppone di interpretare indice meccanico, smoothing dell’immagine,
l’ecografia polmonare come una spettroscopia abolizione dell’harmonic imaging, regolazione
acustica della superficie dell’organo. della frequenza emessa dalla sonda. Nella no-
Oggi la scelta di un apparecchio da dedicare stra esperienza le immagini artefattuali vengo-
all’ecografia pleuropolmonare e le frequenze uti- no spesso esaltate eliminando l’impiego delle
lizzabili sono lasciate quasi al gusto del singolo armoniche (operando in frequenza fondamen-
operatore. Se tuttavia consideriamo che gli arte- tale) e settando l’emissione della sonda attorno
fatti generati, sia come loro evidenza che come a 6 MHz, ove possibile. È comunque possibile
loro aspetto visivo, sono molto dipendenti dalle che tali “ottimizzazioni” siano relative ai sin-
caratteristiche della macchina e delle sonde im- goli modelli di macchina. Lo sliding pleurico
piegate, dai settings regolati sulla macchina e, risulta maggiormente evidente operando con
non ultimo, dalla posizione del fuoco (che deve frequenza fondamentale, abbassando la fun-
essere posto al livello della linea pleurica), si capi- zione smoothing, il gain e l’indice meccanico.
sce come il problema non sia irrilevante. Sia lo sliding pleurico che gli artefatti sono
Sulla base di quanto esposto, alcune conside- maggiormente evidenti se il fuoco dell’inso-
razioni sono pertanto doverose. nazione viene posto al livello della pleura.
15

Le sonde

Alcune considerazioni già sono state fatte. na di apposizione del diaframma alla parete
Analogamente a quanto sopra, attualmente non viene studiata con sonda lineare.
esistono sonde dedicate all’ecografia del torace \ Preferiamo condurre un “first look” toracico
e non esiste neppure una letteratura a proposi- con sonda convex, lasciando la sonda lineare
to. In termini teorici è possibile che le sonde del per lo studio del piano pleurico.
futuro non siano strutturate come quelle attuali
per ecografia tradizionale. Ad ogni modo, nella \ Nella diagnosi di pneumotorace, infatti, il
nostra pratica teniamo presenti alcune conside- primo approccio avviene con sonda convex,
razioni che trovano il loro razionale nella defi- ma la sonda lineare può esaltare i particola-
nizione data di artefatto e nella ipotesi della loro ri pleurici, rendendo evidente il fisiologico
origine. movimento respiratorio del piano pleurico
viscerale.
\ Per quanto concerne lo studio della parete to-
racica la sonda lineare è elettiva per la sua alta \ In modo analogo, l’ispezione con sonda
definizione. convex permette rapide scansioni bilaterali
per la definizione della sindrome interstiziale
\ In caso di versamento pleurico e di grosso- (artefatti verticali e white lung), ma lo studio
lana patologia produttiva pleurica, la sonda accurato del piano pleurico con sonda lineare
convex posta in posizione intercostale viene operante con frequenza fondamentale attor-
impiegata con successo. La sonda lineare ha no a 6 MHz, permette di caratterizzare la sin-
un ruolo, in caso di toraci sottili (per la sua drome interstiziale stessa (vedi semeiotica).
scarsa capacità di penetrazione), per lo studio
della pleura parietale in caso di piccole lesio- \ La sonda sector può essere impiegata per una
ni, noduli e placche. generica definizione di sindrome intersti-
ziale, ma penalizza fortemente l’analisi della
\ I consolidamenti polmonari (atelettasie, pol- superficie pleurica. Può essere usata per lo
moniti) rappresentano ampie finestre acusti- studio dei versamenti pleurici molto grandi,
che per cui vanno esplorati con sonda convex. e per la valutazione della dinamica diafram-
\ Le cupole diaframmatiche vengono esplorate matica per via sottocostale o intercostale. È
per via sottocostale con sonda convex. La zo- elettiva per lo studio del cuore.
16

L’esplorazione del torace:


le idee e i metodi

La necessità di definire questo argomento, a esecuzione a soggetti terzi. Il clinico è quindi fru-
nostro avviso, discende dal ruolo che l’ecografia itore di informazioni a volte complesse, ma me-
ha nello studio del torace, inteso come conteni- diate. In questa fase, solamente se lo specialista
tore di organi solidi, areati (polmoni), immobili e di immagine ha una mentalità eminentemente
mobili (cuore, vasi, sangue e diaframma), con for- clinica ed ha avuto modo di accedere fisicamente
ti rapporti funzionali tra loro. ll tema dell’ecocar- al paziente, i risultati di un esame strumentale sa-
diografia e della emodinamica non invasiva esula ranno pienamente integrabili.
da questa trattazione, ma è estremamente perti- L’ecografia è un’indagine morfofunzionale che
nente allo studio dell’apparato respiratorio, per può essere effettuata direttamente dal clinico alla
le correlazioni bidirezionali tra polmoni e cuore/ ricerca di segni impercettibili o imperfettamente
circolo, in fisiologia e patologia. Vi è infatti ferma evidenti al tradizionale esame obiettivo, pertanto
convinzione che lo studio ecografico del polmone capace di accrescerne il potere informativo. Da
venga enormemente perfezionato da una valu- ciò discende che l’ecografia così intesa va integra-
tazione mirata e coerente di cuore e circolo, che ta nell’esame obiettivo tradizionale, ovunque esso
assume conseguentemente un ruolo di ecografia avvenga, ma particolarmente al letto dell’amma-
focused complementare. lato. Se la clinica tradizionale sfrutta un processo
Se interpretiamo l’ecografia toracica come un convalidato di tipo deduttivo, l’ecografia consente
mezzo per l’acquisizione di dati clinici, essenziale un perfezionamento di tipo abduttivo al processo
per porre diagnosi maggiormente accurate, impie- diagnostico. Spesso gli elementi che emergono da
gato da un non specialista di imaging, integrato in un esame ecografico del torace, anatomici e fun-
seno ad altre afferenze che sono egualmente acqui- zionali, sono poco accessibili al semplice esame
site con ecografia (come l’addome, il cuore e l’emo- fisico, ma il loro emergere dirige l’iter diagnostico
dinamica) ed orientato in senso multidistrettuale secondo un paradigma indiziario che è caratte-
e dinamico, si comprende come l’”ecografia tora- rizzato da grande efficacia. Questa è la ragione
cica” sia più coerente con il ragionamento diagno- per cui l’ecografia, come da noi proposta, ha un
stico generale che non con una disciplina analitica senso non in un luogo specifico, ma come stru-
che interpreta immagini. Piuttosto che strumento mento operativo ovunque si visita o si monitoriz-
per produrre immagini, l’ecografia in generale, e za un paziente. Per l’Intensivista sarà la Terapia
quella del torace in particolare, è un metodo per Intensiva, per il Medico d’Urgenza il Pronto Soc-
acquisire una nuova, aggiuntiva sensibilità clinica corso, ma anche l’ambulanza. Infine, per lo Pneu-
(un amplificatore semiologico), da impiegare nella mologo la corsia, la Terapia Intensiva Respiratoria
logica della diagnosi. o l’ambulatorio. Ovviamente nessun specialista
Storicamente, la diagnosi nasce da una succes- rimane escluso.
sione di atti che parte dalla anamnesi e si avvale In questa ottica vengono meno anche le di-
dei risultati dell’esame obiettivo, attraverso argo- scussioni relative alla collocazione dell’ecografia
mentazioni che impiegano principalmente una toracica nei confronti della Radiografia standard
logica ipotetico deduttiva o, meglio, abduttiva. In del torace e della Tomografia Computerizzata.
questo percorso, gli esami strumentali e biochi- Non esiste infatti una competizione tra metodi,
mici vengono impiegati per rafforzare o escludere come non competono tra loro semeiotica medi-
ipotesi, ed in genere sono demandati nella loro ca e radiologia. L’ecografia toracica appartiene al
  L’esplorazione del torace: le idee e i metodi 17

dominio della visita del paziente e spesso l’inda- paziente venga sottoposto direttamente a Tomo-
gine strumentale radiografica viene più precisa- grafia Computerizzata.
mente indicata, selezionata o revisionata proprio Un’altra situazione emblematica è rappresen-
dall’impiego dell’ecografia. tata dal paziente con sintomi respiratori e la cui
Per certe patologie del torace (pneumotorace, radiografia del torace non è significativa. In que-
versamento pleurico, consolidamenti, sindrome sto contesto, il reperto di sindrome interstiziale
interstiziale) molti dati della letteratura confer- ecografica è indicativo di patologia parenchimale
mano una miglior performance dell’ecografia non consolidativa (interstiziale), che obbligatoria-
rispetto alla semplice radiografia del torace. Que- mente deve avere una spiegazione e probabilmen-
sti dati vanno tenuti presenti, anche se, allo stato te è da indagare con TC.
attuale, non esistono indicazioni valide per sosti- Ricordiamo come l’ecografia mostri valori ele-
tuire la radiografia del torace con l’ecografia. In- vati di sensibilità (maggiori rispetto alla Radio-
fatti, la mancanza di panoramicità delle scansioni grafia del torace) verso lo pneumotorace studiato
ecografiche e la scarsa sensibilità dell’ecografia con paziente supino ed i versamenti pleurici, che
per il mediastino (cuore escluso), penalizzano possono essere visti anche se di volumi estrema-
fortemente l’indagine per certe patologie come mente piccoli (una decina di ml).
le neoplasie bronchiali e mediastiniche. Natural-
mente, in questi casi, è lecito piuttosto chiedersi Infine, la recente pandemia causata dal Co-
quale sia la sensibilità della radiografia standard ronavirus ha certamente introdotto l’impiego
nei confronti della Tomografia Computerizza- dell’ecografia per la valutazione dello stato pol-
ta. In molte occasioni, comunque, la radiografia monare dei soggetti con COVID-19, per la loro
standard del torace mantiene il suo ruolo, sebbe- stratificazione prognostica e il loro monitoraggio
ne certe indicazioni possano cedere il passo all’e- sia in settings usuali che intensivi. Ciò è argomen-
cografia quando sia necessario un monitoraggio to di un capitolo specifico.
di situazioni cliniche ben indagabili con ultrasuo- L’esecuzione dell’ecografia toracica (Figura 1)
ni, laddove esiste già uno studio radiografico del segue l’esame obiettivo tradizionale con lo scopo
torace di base. È il caso del monitoraggio dello di acquisire dati anatomofunzionali nascosti o
pneumotorace durante il suo trattamento conser- non ben interpretabili con la usuale semeiotica.
vativo o operativo, l’osservazione seriata dello sta- In realtà, la raccolta di ulteriori informazioni con
to polmonare nel malato critico (ARDS, recluta- l’ecografia è semeiotica essa stessa e completa il
menti), lo studio seriato del cavo pleurico in caso paradigma indiziario che va componendosi pro-
di versamenti o il monitoraggio dopo procedure prio facendo emergere segni subliminali (ai sensi
interventistiche. Certi organi come il diaframma, e alla radiologia tradizionale del torace).
infine, hanno una cattiva rappresentazione sia in
Molti segni compaiono nel soggetto con sin-
radiologia tradizionale che con TC, ma sono mol-
tomi toracici durante le scansioni ecografiche, ed
to ben rappresentati in ecografia.
una percentuale di questi rappresentano segni
In campo traumatologico, da alcuni anni, l’e- non previsti su base eminentemente clinica (se-
cografia del torace è divenuta un complemento rendipity). La raccolta e l’integrazione di questi
di quella addominale sotto la denominazione segni nel ragionamento diagnostico segue una
di Extended FAST, in cui le scansioni toraciche logica abduttiva, per cui ognuno di essi deve es-
sono dedicate alla visualizzazione di emotora- sere validato come pertinente al pattern ricercato
ce, pneumotorace ed emopericardio. Nel setting o meno. Se pertinente esso rafforza l’ipotesi coe-
traumatico del tronco, dove il danno toracico rente di quel pattern, altrimenti va interpretato.
più insidioso è quello vascolare aortico, la scar- Ad esempio, uno dei pattern più sfuggenti in caso
sa sensibilità della radiografia del torace lascia di patologia toracica è quello relativo all’embolia
sempre più spesso spazio alla TC con mezzo di polmonare. I segni clinici di questa patologia, nei
contrasto iodato. L’ecografia del torace acquisi- casi di evento minore, sono alquanto sfumati per
sce pertanto un ruolo valido in shock room per cui spesso la semeiotica tradizionale è povera (al
la definizione iniziale di fonti addominali e to- di là della iperpnea/dispnea). In questi casi, ov-
raciche di instabilità emodinamica, prima che il viamente, il clinico avrà già considerato (ma non
18 Parte 1  ■  La teoria

sempre) la probabilità pre-test di questa patolo- \ Un cuore normale ed una CUS negativa non
gia. Tuttavia, sulla base della sola anamnesi e del escludono l’embolia polmonare, ma escludono
solo esame obiettivo, il processo deduttivo, mol- eventi embolici critici (con rischio elevato).
to incerto, si conclude rapidamente ed il clinico Un ragionamento diagnostico di questo tipo
è costretto a sfruttare dati non immediatamente (abduttivo) non è caratterizzato dalla certezza
disponibili come certi parametri ematici (dimero (persiste infatti la componente probabilistica),
D, con le sue numerose false positività) o esami
tuttavia, nel caso in questione, pone l’attenzione
strumentali pesanti. Con il supporto ecografico,
su una patologia che può non essere prontamen-
naturalmente, non viene fatta diagnosi, comun-
te sospettata, indirizza l’algoritmo decisionale e
que alcuni segni, che eventualmente emergono,
permette valutazioni prognostiche aggiuntive,
possono accrescere il paradigma indiziario:
che consentono quindi di selezionare opzioni dia-
\ Un pattern parenchimale di riflessione esclude gnostiche avanzate. Quasi tutti gli eventi clinici
una malattia del parenchima polmonare su- relativi al torace possono giovarsi di questo ap-
perficiale come causa di dispnea/iperpnea. proccio, anche con più facilità (in termini di sen-
\ Uno o più piccoli consolidamenti in un qua- sibilità e specificità di ogni singolo atto), rispetto a
dro non flogistico, e su polmoni ecografica- quanto descritto sopra. Alcuni di questi patterns
mente normali, incrementano la probabilità di di patologia avranno una loro rappresentazione
embolia polmonare. nella seconda parte di questo testo, che riguarda
\ Un piccolo versamento pleurico monolaterale prevalentemente l’iconografia.
(invisibile alla radiologia tradizionale) viene L’esecuzione pratica di una ecografia toracica
visto nel 30-40% dei casi di embolia polmo- è molto variabile perché deve adattarsi al caso in
nare. questione, soprattutto se il paziente è studiabile
\ Sulla base di cui sopra, il clinico esegue al letto con difficoltà per le sue condizioni cliniche. An-
del malato un’esame focused del cuore (mirato che per queste ragioni, vi è una simmetria opera-
al cuore destro) ed una ecografia venosa con tiva con la raccolta dell’obiettività clinica. Il pa-
compressione (CUS) degli arti inferiori. ziente critico è più difficile da studiare perché è in

FIGURA 1.
L’esame ecografico viene
condotto in relazione allo
stato del paziente ed ai quesiti
da risolvere. La posizione
seduta consente di esplorare
adeguatamente le regioni
posteriori. La posizione della
sonda deve evitare le ossa.
Anteriormente l’esame è più
facile ed è molto informativo per
lo pneumotorace (foto in basso a
destra esplorazione e rilevazione
dei lung points in caso di
pneumotorace). Posteriormente e
basalmente con paziente seduto,
l’esame è molto sensibile per il
versamento.
  L’esplorazione del torace: le idee e i metodi 19

posizione obbligata (la posizione supina impedi- antideclive. Altrimenti il paziente viene posto a
sce molte scansioni posteriori), non risponde ade- decombere sul lato sano e le scansioni vengono
guatamente ai comandi, spesso ha medicazioni o dirette nelle regioni ascellari e toraciche laterali,
strumentazioni applicate al torace. Ben diversa è mentre i lung points (vedi successivamente), se
la situazione del paziente collaborante che può es- presenti, saranno situati anteriormente e poste-
sere sottoposto a scansioni posteriori in posizione riormente.
seduta, a scansioni diaframmatiche durante atti Una valutazione immediata di polmone con
respiratori particolari, a scansioni apicali, infine a segni di interstiziopatia ecografica viene esegui-
scansioni anteriori e laterali con sonde differenti. ta con scansioni dirette nelle regioni ascellari,
Fondamentalmente gli aspetti importanti per un quindi estese in alto, in regione sottoclaveare, ed
esame toracico ottimale sono tre, e verranno este- in basso per coprire le regioni parasternali tora-
samente trattati. ciche. Le ragioni principali sono rappresentate
\ Estensione dell’esame e posizionamenti eletti- dalla sottigliezza della parete toracica in queste
vi del paziente aree che permette una buona espressione degli
\ Riferimenti anatomici artefatti e dal fatto che le regioni dorsali spesso
mostrano fenomeni di ipoventilazione gravitazio-
\ Impiego delle sonde nale che possono confondersi con una sindrome
Relativamente al primo punto, è rilevante te- interstiziale non funzionale, bensì erroneamente
nere presente se l’indagine ecografica è diretta interpretata come anatomica (edema o fibrosi).
verso una diagnosi già probabile (o impiegata co-
Naturalmente esistono situazioni in cui vi è ne-
me monitoraggio di una situazione conosciuta),
cessità di definire un “pattern” di patologia ed in
oppure come completamento di un’obiettività te-
cui le varie hot zones vengono integrate tra loro.
sa alla ricerca di una patologia ancora incerta.
Ad esempio, nel trauma toracico sono obbligatorie
Per la conferma di una patologia già probabile, sia finestre anteriori parasternali per la diagnosi di
è proponibile l’approccio per “hot zones” che elet- pneumotorace che posteriori basali, con sonda di-
tivamente va alla ricerca di segni indicativi della retta in alto, per definire l’eventuale esistenza di
patologia sospetta con le idonee proiezioni. È per- emotorace. In questo caso, anche la finestra car-
tanto un esame focused molto rapido. Se ciò che diaca ha il suo ruolo per evidenziare un’emoperi-
viene ricercato è un versamento pleurico la posi- cardio (Figura 2). Altra situazione tipica è rappre-
zione ideale del paziente è quella seduta con scan- sentata dalla serie di scansioni ascellari e anteriori
sioni che interessano le regioni posteriori e latera- per la sindrome interstiziale (cardiogenica), as-
li sopradiaframmatiche. La sonda viene posta in sociate con scansioni posterolaterali basali con
posizione semicoronale intercostale e posteriore il paziente possibilmente seduto per la stima dei
alla ricerca di fegato e milza, quindi la scansione versamenti nel soggetto con scompenso cardiaco.
viene spostata in senso superiore fino ad incon- Anche in questo caso, il completamento avverrà
trare la tendina polmonare (curtain) che scende con una valutazione ecocardiografica focused, che
con gli atti del respiro sull’organo ipocondriaco. in questa sede, tuttavia, non verrà descritta.
Se non vi è versamento il curtain oblitera diret- Il paziente febbrile, con sintomi respiratori,
tamente con la sua discesa fegato e milza e non necessita di una valutazione tesa ad evidenziare
permette la visione dell’emidiaframma. In caso il versamento pleurico e aree di bianco polmona-
di versamento, il liquido declive sarà facilmente re focale (per queste definizioni vedi più avanti la
visualizzato. Questa manovra in posizione supina discussione relativa ai segni in ecografia toraci-
è molto meno agevole perché la sonda va posta la- ca). Spesso questi due segni sono omolaterali, e
teralmente e poi dorsalmente e diretta verso l’alto. rappresentano l’essudazione pleurica concomi-
Pertanto il paziente deve essere leggermente solle- tante ad un focus infettivo polmonare. Il bianco
vato dal lato esplorato. polmonare focale rappresenta l’edema flogistico,
Sul paziente supino, le scansioni per la defini- che risulta molto evidente se le scansioni copro-
zione di uno pneumotorace vanno dirette nelle no tutte le porzioni dell’emitorace esplorabili. Il
regioni toraciche anteriori parasternali, in quan- bianco polmonare, a sua volta, può essere l’indi-
to normalmente l’aria si raccoglie in posizione catore di un consolidamento che se ne sta all’in-
20 Parte 1  ■  La teoria

FIGURA 2.
La proiezione epigastrica è molto efficace per rilevare un versamento pericardico.

terno dell’interstiziopatia focale, completando il Quando non esiste un indirizzo diagnosti-


pattern clinico della polmonite. In questa speci- co preciso, tale da giustificare scansioni mira-
fica circostanza, l’esame del cuore completerà la te, oppure non sussiste la necessità di effettuare
valutazione del paziente consentendo la stima dei scansioni tese alla definizione di un particolare
reperti emodinamici settici (ipovolemia, iperci- “pattern”, l’esame ecografico del torace assume
nesia o discinesia cardiaca). un aspetto più coerente con l’obiettività tradi-
Ovviamente, le lesioni consolidative che af- zionale, cui deve necessariamente seguire. In
fiorano alla superficie polmonare necessitano questi casi i reperti che possono emergere sono
di scansioni toraciche complete per essere viste. spesso non colti dall’obiettività tradizionale e,
Qui emerge un difetto dell’ecografia, che produce non infrequentemente, anche dalla radiogra-
scansioni locali da sommare tra loro per avere una fia standard del torace. Questa è l’ecografia che
visione panoramica. Ricordiamo questo limite maggiormente si associa all’interpretazione del
dell’ecografia toracica in relazione ad aree difficili “paradigma indiziario” clinico, sfruttando una
da esplorare. I lobi superiori vengono visti da so- logica abduttiva.
pra la clavicola (apici) e dalla regione infraclave- L’emergenza di segni altrimenti non ricono-
are e, posteriormente, paraspinale, con una certa sciuti (e non riconoscibili) al letto dell’ammalato
difficoltà (Figura 3). Nondimeno sono aree da può completare pattern altrimenti non ricercati.
esplorare laddove vi sia il sospetto di una patologia L’esempio più semplice è il dolore epicritico to-
consolidativa o di tipo interstiziale o nodulare che racico che, laddove sostenuto da reperti non al-
prediliga i lobi superiori (TBC, silicosi, sarcoidosi). trimenti definibili di white lung focale e piccolo
La scapola copre parte dei lobi superiori e in- (minimo) versamento pleurico omolaterale, subi-
feriori che possono essere esplorati parzialmente to indirizza verso la diagnosi di pleuropolmonite
con scansioni interscapolovertebrali, anche se iniziale (spesso solamente interstiziale). Questo
possibile ponendo il paziente prono con gli arti tipo di esame toracico non guidato da specifici-
pendenti ai lati del lettino. Infine, le superfici dor- tà particolari o da un “pattern”, naturalmente è
sali delle basi polmonari hanno un accesso age- maggiormente complesso dell’esame limitato a
vole con scansioni intercostali effettuate al di sot- “hot zones”. Anche il tipo di logica esplorativa
to dell’apice della scapola. Per motivi di ingombro può essere differente e maggiormente legato ai se-
osseo e di spessore di parete le regioni anteriori e gni classici dell’ecografia toracica. Sinteticamen-
laterali del torace sono quelle meglio esplorabili. te, l’esame acquisisce dati relativamente a:
  L’esplorazione del torace: le idee e i metodi 21

FIGURA 3.
Proiezioni periclaveare
(A), sopraclaveare (B) e
transcucullare (C) per l’esame
del lobo superiore e del segmento
apicale.

\ Le regioni basali alla ricerca di versamento, mo- \ Le regioni ipocondriache, attraverso scan-
bilità e funzione degli emidiaframmi, segni di sioni ascendenti attraverso gli emidiafram-
ipoventilazione (polmone bianco esclusivamen- mi per lo studio della cinetica diaframma-
te basale e gravitario), consolidamenti basali. tica.
\ Le regioni anteriori, per lo studio della dina- \ Infine, è da ricordare che molte patologie dif-
mica pleurica (sliding), per la ricerca e la tipiz- fuse del polmone, sia di tipo interstiziale che
zazione di una sindrome interstiziale (focale, micronodulare, hanno un’espressione anche
pneumogena diffusa, cardiogenica), la ricerca o prevalentemente sotto pleurica. Vi è inoltre
di consolidamenti parenchimali, di eventuali una predilezione della loro localizzazione in
masse mediastiniche debordanti oltre i margini senso “verticale”, cioè alcune patologie pre-
sternali. Lo studio (spesso dimenticato) del lobo diligono le regioni basali (fibrosi polmonare
superiore e dell’apice in sede sopraclavicolare. idiopatica), altre le regioni mediopolmonari
e periscissurali (sarcoidosi), infine alcune le
\ Le regioni dorsali al di sotto delle scapole e
regioni polmonari superiori. La conoscenza
in sede interscapolovertebrale per la ricerca
di questi pattern di espressione sottopleurica
di consolidamenti singoli o multipli (talora e di prevalente localizzazione in senso verti-
espressioni di embolizzazione ricorrente). cale, può incrementare la specificità dell’esa-
\ Le regioni toraciche laterali alla ricerca dei me ecografico. Un esempio attuale e calzante
lung points in caso di pneumotorace, di con- è l’interessamento polmonare in COVID-19
solidamenti e per la stima bilaterale della dif- che, tipicamente, è sottopleurico, bilaterale e
fusione della sindrome interstiziale (omogenea a chiazze, e predilige le regioni posterobasali
o patchy). e mediobasali anterolaterali.
22 Parte 1  ■  La teoria

Per quanto concerne i riferimenti anatomici, Diversa è la situazione in cui è presente versa-
molti dati già sono stati esposti e ulteriori infor- mento. In questo caso il liquido è un’ottima fine-
mazioni possono essere acquisite nella seconda stra acustica per l’esplorazione del cavo pleurico,
parte di questo testo, attraverso le didascalie rela- degli emidiaframmi e del polmone atelettasico
tive alle figure che illustrano i metodi per condur- nel liquido. Spesso in queste condizioni viene
re l’esame ecografico. vista agevolmente anche l’aorta toracica, per cui
È necessario comunque puntualizzare alcuni l’impiego della sonda convex (o anche cardiolo-
aspetti. Generalmente, in letteratura si suddivi- gica) è giustificato. Anche i grossi consolidamenti
de la superficie toracica in aree (anteriori, latera- di tipo lobare o sublobare agiscono come finestre
li e posteriori) che non hanno alcun riferimento acustiche e permettono esplorazioni profonde
di tipo anatomico. Spesso, come già detto, per (fino al mediastino) con una sonda convex per
motivi pratici le regioni posteriori non ricevono uso addominale. Le scansioni sottocostali per lo
poi grande attenzione. Riteniamo che una sud- studio degli emidiaframmi si giovano anch’esse
divisione topografica di tipo anatomico del tora- della sonda convex per uso addominale. La sin-
ce, che faccia riferimento ai lobi sottostanti, sia drome interstiziale ecografica viene vista con
molto più informativa per la localizzazione della ogni sonda, ma in modo differente, ed anche l’e-
patologia, rispetto a semplici linee divisorie, so- spressione degli artefatti verticali è variabile con
prattutto in campo pneumologico. La Figura 4 la frequenza impiegata. Da ciò deriva che la prima
illustra questi aspetti. visualizzazione della sindrome interstiziale può
Per ultimo, la questione relativa a quale son- essere ottenuta con una normale sonda addomi-
da impiegare ha una grande importanza proprio nale, tuttavia le caratteristiche del piano pleurico
nella convinzione che non esistono sonde per che, come vedremo, hanno una certa importan-
esplorare il polmone. Il cavo pleurico normale è za per differenziare la sindrome interstiziale in
virtuale, per cui, in questo caso, può essere sem- pneumogena o cardiogena, richiedono l’impie-
plicemente rilevata la dinamica del diaframma go di una sonda lineare che opera in frequenza
e lo scorrimento reciproco del piano pleuropa- fondamentale attorno a 6 MHz. Coste, muscoli,
rietale negli atti del respiro, che è stato definito sottocute e pleura parietale del torace si esplorano
sliding sign. con l’usuale sonda lineare per tessuti superficiali.

Apice
Lobo superiore Lobo superiore

1a costa

Aorta Clavicola

Basi polmonari Cuore ricoperto


Lobo inferiore da pericardio
Lobo medio Lobo inferiore

FIGURA 4.
La proiezione cutanea dei lobi polmonari per la localizzazione topografica dei segni di patologia.
23

I segni ed i patterns in ecografia


pleuropolmonare

Descriviamo dapprima i segni classici dell’e- ciò che viene ampiamente discusso in Lettera-
cografia pleuropolmonare, quindi discutiamo tura ed una impostazione più generale e patoge-
alcune combinazioni di segni suggestive per netica, relativa ai segni che appaiono durante la
indicare patterns di patologia. La termino- scansione di polmoni con contenuto aereo.
logia usata non fa riferimento completo alla
Consensus Conference on Pleural and Lung
Ultrasound tenutasi a Bologna, Pisa e Roma
V La dinamica pleurica
negli anni 2009 e 2010. A fianco di questa ter- I polmoni vengono espansi dall’attività mu-
minologia vengono aggiunte definizioni che si scolare degli emidiaframmi e dai muscoli tora-
basano su risultati sperimentali di questi ultimi cici della respirazione (Figura 1). Il cavo pleurico
anni e che sono in accordo con la visione biofi- è normalmente virtuale e la pressione negativa
sica dell’ecografia dei tessuti aerati cui abbiamo al suo interno fa coincidere la pleura viscerale
fatto accenno all’inizio. Va tenuto presente che, con quella parietale che comunque mantengono
in linea di massima, non vi è contraddizione tra movimenti relativi, facilitati da un sottile film

Inspirazione Espirazione

Inalazione Esalazione
di aria di aria

Espansione polmonare Ritorno elastico


del polmone

Contrazione Rilasciamento
del diaframma del diaframma

FIGURA 1.
La distensione e inflazione del polmone è un fenomeno passivo dovuto alla diminuzione della pressione intrapleurica.
Nel respiro a riposo il diaframma, attraverso un’azione piston like, è il muscolo maggiormente coinvolto.
24 Parte 1  ■  La teoria

fluido interposto. In ecografia, ed in assenza di alle basi polmonari e accompagna il movimento


fluido interposto risolvibile dalla sonda, non è di curtain delle basi stesse entro i seni costofre-
possibile distinguere con facilità i due foglietti nici (Figura 3). È meno evidente ai lobi superiori
pleurici giustapposti (Figura 2). Ciò che stati- ed agli apici. Si mantiene anche in presenza di
camente viene osservato è solamente il riflesso bolle di enfisema.
del piano pleurico viscerale esaltato da un forte Non è visibile in caso di pneumotorace, per
gradiente di impedenza acustica che esiste tra la presenza di aria intrapleurica che allontana il
tessuti molli parietali e parenchima polmona- parenchima mobile dalla parete, ma ricompare
re aerato. Questo riflesso viene chiamato linea ai confini della raccolta aerea (lung points) lad-
pleurica e si situa profondamente e contigua- dove la pleura viscerale torna a contatto con la
mente al piano costale. Come già detto, durante parete toracica. Non viene visto in caso di ade-
l’attività respiratoria esiste un movimento reci- sioni tra la pleura parietale e viscerale.
proco tra pleura viscerale e parietale, per cui,
in assenza di adesioni pleuriche, in ecografia la Lo sliding è assente nel soggetto in apnea, an-
linea pleurica viene vista in movimento duran- che se, in questo caso, possono essere visti brevi
te la respirazione. Ciò è possibile per una non e ritmici movimenti della linea pleurica causati
uniformità nella brillantezza dei pixels che van- dall’attività cardiaca (lung pulse). Lo sliding è
no a costituire la linea, che è possibile esaltare ridotto o assente alla superficie di consolida-
impiegando una sonda con frequenze elevate, la- menti e atelettasie. Infine lo sliding è ridotto,
vorando con la frequenza fondamentale ed abo- anche marcatamente, in situazioni di impegno
lendo ogni funzione cosmetica dell’immagine interstiziale del polmone di tipo pneumogeno
(abbassando lo smoothing). È anche essenziale ed in tal caso riflette la perdita di elasticità del
mantenere un gain relativamente basso in modo tessuto irrigidito da edema proteico e/o colla-
da non saturare le immagini. Il movimento della genizzazione. Questo aspetto è caratteristico
linea pleurica, fisiologicamente presente, viene dell’ARDS, fin dalle sue fasi acute. Nel caso
chiamato sliding pleurico. Lo sliding è evidente della fibrosi polmonare con sindrome polmo-

FIGURA 2.
La giustapposizione tra pleura parietale e
viscerale non è risolubile con le normali frequenze
ecografiche. La linea pleurica, sia regolare (A)
che irregolare (B), viene pertanto vista come una
singola interfaccia ecogena.
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 25

FIGURA 3.
La discesa del “curtain polmonare” durante l'inspirio. A sinistra, all'inizio del movimento inspiratorio il polmone maschera
in parte l'emidiaframma (freccia). A destra, il movimento di discesa inspiratoria del “curtain”.

nare restrittiva lo sliding si riduce alle basi per Nelle situazioni che vedono una diminuzione
la ridotta escursione del curtain e del movimen- della compliance polmonare (ARDS, consolida-
to dell’emidiaframma, che risulta fissato in al- menti, atelettasie), a fronte della riduzione dello
to con una lunga zona di apposizione toracica sliding pleurico respiratorio, si esalta il movi-
(Figura 4). L’opposto avviene in caso di marca- mento ritmico della pleura indotto dall’attività
to enfisema con air trapping in cui, accanto al sistolica cardiaca (lung pulse). Pertanto, nei casi
limitato sliding pleurico, gli emidiaframmi ri- in cui è difficile evidenziare un chiaro sliding,
sultano abbassati, dotati di scarsa escursione e il lung pulse rappresenta la prova del contatto
mostrano una zona di apposizione alla parete parietale della pleura viscerale e dell’assenza di
toracica accorciata (Figura 5). adesioni pleuriche, in pratica assume il significa-

FIGURA 4.
Sindrome restrittiva polmonare
(fibrosi e fibrotorace). La discesa
del curtain polmonare nel seno
costofrenico è molto ridotta
(a destra, calipers, in inspirio
profondo solamente 35 mm).
La perdita di volume polmonare
si esprime, inoltre, con un
allungamento della zona di
apposizione diaframmatica alla
parete toracica.
26 Parte 1  ■  La teoria

FIGURA 5.
Iperinflazione polmonare. In alto immagini
radiografiche standard. In basso accorciamento
a circa 5 mm della zona di apposizione
dell’emidiaframma destro alla parete
nell’inspirio alla CV.

to dello sliding. L’assenza simultanea di sliding e In questi casi uno sliding minimo, con parti-
di lung pulse è, quindi, indice di pneumotorace o colari attenzioni, può essere evidente, al pari
di adesioni pleuriche. Ovviamente, nello pneu- del lung pulse.
motorace la linea pleurica è una falsa linea pleu- \ Può indicare una sinechia pleurica. In que-
rica provocata dalla interfaccia tra tessuti parie- sti casi, nonostante l’assenza anche del lung
tali ed aria intrapleurica. L’assenza o la mancata pulse, le irregolarità della linea pleurica,
percezione di uno sliding, pertanto, ha vari ruoli: spesso presenti (anche come artefatti verti-
cali), possono far escludere uno pneumoto-
\ È uno dei segni dello pneumotorace, che tro- race (Figura 6).
va completa diagnosi con la presenza simul- \ Può essere riscontrata in polmoni con grosso-
tanea di lung points (laddove presenti e cioè lano impegno interstiziale, come nell’ARDS.
negli pneumotoraci non massivi). Anche in questi casi la presenza di sindrome
interstiziale e di lung pulse (esaltato) esclude
\ Può indicare un problema di dinamica re- lo pneumotorace e le adesioni pleuriche.
spiratoria: esclusione di un bronco dalla ven- \ Se assente su consolidamenti ed atelettasie,
tilazione durante l’intubazione, sindrome la reale natura della mancanza dello sliding è
restrittiva polmonare, enfisema con massivo ovvia per la presenza dell’epatizzazione pol-
air trapping, paralisi di un emidiaframma. monare.
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 27

FIGURA 6.
Nell’ARDS possono esistere aree
discontinue di white lung (frecce) in cui
lo sliding pleurico può essere ridotto o
assente per irrigidimento del parenchima
edematoso. In queste aree, in genere, il
lung pulse è esaltato.

FIGURA 7.
Tipica immagine con
rappresentazione ecografica
M-mode (a sinistra) e B-mode
(a destra) di un piano pleurico
mobile con sindrome interstiziale
(fibrosi). L’immagine a sinistra
è un grafico relativo allo
spostamento nel tempo delle
singole interfacce lungo la linea
di vista che appare nell’immagine
a destra. È evidente l’irregolarità
delle singole linee orizzontali
dovute al loro movimento
(confronta con l’immagine di uno
pneumotorace).

Attualmente lo sliding viene rilevato ispetti- dità del parenchima polmonare, caratterizzata
vamente su immagini B-Mode in tempo reale, da sliding diminuito e pulse incrementato.
aiutandosi magari con la regolazione dell’imma-
gine e con l’impiego della sonda lineare. Anche il
pulse è un rilievo ispettivo, effettuato dall’opera-
V Il lung pulse
tore in tempo reale. È già stato trattato nelle righe precedenti. Il
Alcune applicazioni M-Mode possono ren- suo significato fisico e clinico è sovrapponibile a
dere evidente il movimento pleurico in modo quello dello sliding. Per ovvi motivi è più marca-
obiettivo e stampabile (Figura 7), tuttavia al to a sinistra e nelle regioni paracardiache, tutta-
momento non esiste un algoritmo commerciale via è ben visibile anche a destra nel normale che
teso a quantificare il movimento pleurico. Ri- trattiene il respiro. Anche il significato del pulse
teniamo che una simile applicazione potrebbe nei soggetti con consolidamenti o con polmoni
avere una particolare utilità nel definire la rigi- con bassa compliance è stato descritto.
28 Parte 1  ■  La teoria

V Il lung point retratto all’ilo, tutte le scansioni sul’emitorace


produrranno questa immagine statica, capace
In genere si parla di lung points in quanto di nascondere anche il cuore. In caso di pneu-
multipli, disposti a vari livelli verticali su torace motorace parziale, comunque, la raccolta aerea
o duplici su una stessa scansione assiale (media- sarà limitata in periferia da polmone a contat-
li e laterali). Si tratta di segni molto specifici di to con la parete, ed in questi punti comparirà la
pneumotorace, sotto certi aspetti (escludendo normale dinamica pleurica evidenziabile in eco.
situazioni rare, non ben interpretate) patogno- Questi punti sono stati chiamati “lung points”
monici. Dal punto di vista topografico, indicano (Figura 8).
il contorno di una falda aerea intrapleurica nello
Generalmente nel paziente supino i lung
pneumotorace. Pertanto, se il polmone rimane
points delimitano lateralmente la raccolta aerea,
collassato all’ilo in caso di pneumotorace mas-
che tende a collocarsi in regione parasternale (la
sivo, non si visualizzeranno lung points, ma lo
più antideclive). In linea di massima, più i lung
sliding pleurico non sarà percepibile ovunque.
points si trovano lateralmente e maggiore è l’e-
All’ecografia, l’aria in sede intrapleurica na- stensione retroparietale della raccolta aerea, ed è
sconde la pleura sottostante, tuttavia, compor- naturale che se lo pneumotorace viene aspirato,
tandosi da riflettore acustico, si comporta come i lung points si sposteranno medialmente fino
un riflettore simile al polmone a parete. La dif- a scomparire in caso di evacuazione completa
ferenza principale, in caso di pneumotorace, sta dell’aria.
nell’interfaccia patologica tra tessuto parietale e
aria intrapleurica. Questa interfaccia assomiglia Se invece il paziente viene posto in decubito
alla normale linea pleurica, tranne per il fatto laterale sul lato sano, la raccolta aerea occuperà
che è assolutamente liscia (priva di artefatti) e la convessità toracica centrata dalla linea ascel-
immobile (non è visibile sliding). Nelle scansio- lare media, mentre i lung points saranno varia-
ni effettuate al di sopra della raccolta aerea in- mente dislocati in regione anteriore e posteriore,
trapleurica ricorre pertanto questa immagine a seconda dell’estensione della raccolta di aria.
stazionaria che genera riverberi in profondità La presenza di un lung point è praticamente pa-
(Linee A, vedi più avanti). In caso di polmone tognomonica di pneumotorace, i vari lung points

FIGURA 8.
Lung point (freccia) in caso
di pneumotorace. L’area
(a destra della freccia) crea uno
sbarramento acustico fisso e
la sua superficie (pseudolinea
pleurica) appare immobile
col respiro. A sinistra della
freccia la pleura viscerale a
parete è mobile e produce un
background ecogeno (white
lung da fibrosi polmonare).
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 29

indicano, con la posizione supina o in decubito setti più spessi interlobulari (con spessore
controlaterale, il contorno della raccolta aerea e massimo di 100 micron).
quindi la sua estensione. Una piccola raccolta ae- Una superficie del genere, insonata con fre-
rea simile ad una bolla, che si colloca sulla super- quenze dell’ordine di 2-15 MHz, si comporta
ficie anteriore di un emitorace col paziente supino, come un riflettore, tende pertanto a restitui-
genera due lung points, uno mediale e l’altro late- re alla sonda una quota importante (70-80%)
rale, talora visibili anche in una singola scansione. dell’energia acustica incidente. Sebbene questo
rappresenti il maggiore fenomeno di riflessione
acustica a livello toracico, la disposizione fascia-
V Il polmone normale le orizzontale della parete toracica contribuisce
Un polmone normale viene definito da una anch’essa a fenomeni minori di riflessione degli
linea pleurica ecogena, regolare e mobile con gli ultrasuoni, che hanno pertanto molteplici pos-
atti del respiro (sliding). Il polmone fisiologico, a sibilità di rimbalzare tra piani impedenti e tra
livello della sua cortex, è una struttura che fisi- questi e la sonda. Il risultato netto di queste inte-
camente è assimilabile ad una schiuma dry. Ciò razioni è la riproduzione da parte della macchi-
significa: na di linee orizzontali ecogene che riproducono
in profondità tutte le discontinuità acustiche in-
\ Che è limitato in superficie da una lamina contrate dall’ultrasuono esplorante come effetti
sottile: il mesotelio pleurico viscerale ed il specchio. Essendo la linea pleurica la disconti-
connettivo sottopleurico. nuità maggiore, questa sarà riprodotta con mag-
\ Che è prevalentemente composto da aria: una giore evidenza più volte con distanze sempre
quota variabile tra 80 e 90%. uguali. Queste linee sono state definite Linee A
\ Che l’aria è distribuita in celle con volume e denotano un pattern polmonare massivamen-
variabile (150-300 micron) tra l’inflazione te riflettente (Figura 9).
e la deflazione fisiologica dell’organo, con Naturalmente la dizione di Linee A è alquanto
forma prevalentemente poliedrica (alveo- semplicistica. Non specifica infatti la pertinenza
li), separati da setti sottili intralobulari (da pleurica o fasciale di questi artefatti, la loro bril-
pochi micron a poche decine di micron) e lantezza e la profondità massima a cui essi vengo-

FIGURA 9.
Linee A in un polmone normale
e normalmente espanso.
30 Parte 1  ■  La teoria

no riprodotti (che deve essere correlata all’energia \ La conoscenza della genesi fisica degli arte-
disponibile per i riverberi, quindi inversamente fatti generali, e in particolare la conoscenza
proporzionale al coefficiente di attenuazione de- del motivo per cui questi assumono diverse
gli echi). È infatti evidente che per un pari indice morfologie e configurazioni lungo la linea
meccanico ed una uguale frequenza l’attenuazio- pleurica.
ne incida maggiormente, ad esempio, nei soggetti \ La loro analisi attraverso sonde e macchine
con parete spessa. Per questo, nella nostra pratica, adeguate allo scopo.
invece che di Linee A preferiamo parlare di piano
pleurico riflettore di un polmone normale (cioè \ Una loro coerente differenziazione e classifi-
fisiologicamente aerato). Il che significa che stia- cazione, con la correlazione esistente tra essi
mo esplorando un organo poroso la cui densità e la struttura polmonare sottopleurica, in so-
superficiale è fisiologica. stanza con l’istopatologia sottopleurica.
ll lavoro in questo senso è solamente iniziale,
In altre parole, tutte le volte che osserviamo
ed in questa sede ci limiteremo a fornire informa-
un pattern pleurico poco riflettore (cioè senza
zioni sintetiche relative al valore di una distinzio-
Linee A e senza effetti specchio sottopleurici)
ne grossolana in sindrome interstiziale ecografica
dobbiamo chiederci perché quell’organo, in quel
cardiogenica e pneumogenica (vedi più avanti la
punto, è più denso. La questione in questo caso
discussione sulla sindrome interstiziale ecogra-
si risolve con la non sempre agevole distinzio-
fica). Gli artefatti verticali possono essere visti
ne tra deflazione (patologica), interstiziopatia, o
(quasi) con qualsiasi sonda e con le normali fre-
ambedue i fenomeni associati. In altri termini
quenze impiegate in clinica (Figura 10).
tra condizione rispettivamente funzionale, or-
ganica o mista. Naturalmente varia il loro aspetto e soprat-
tutto la percezione visiva della loro numerosità
e struttura interna (Figura 11). Sinteticamente,
V Gli artefatti verticali la sonda sector tende a semplificare il quadro,
Da tempo e classicamente si identificano le mentre la sonda lineare amplifica gli aspetti re-
Linee B come artefatti verticali, con partenza lativi all’origine ed alla loro disposizione sulla
puntiforme dal piano pleurico ed estesi in pro- linea pleurica (che poi hanno una certa valenza
fondità sullo schermo (Figura 11 – Principi di diagnostica).
ecografia). Sono mobili con lo sliding pleurico È naturale, pertanto, chiedersi se le usuali
ed elidono le Linee A, per cui, quando sono nu- sonde impiegate per indagini di morfologia si-
merose, sovvertono tutti gli echi orizzontali del ano realmente tutte adatte a rappresentare arte-
pattern polmonare fisiologico. In passato han- fatti. Le immagini che vengono fornite in questo
no avuto anche la denominazione di “comete testo illustrano questi importanti aspetti. No-
polmonari”. Sulla base di quanto già esposto, il nostante alcune incertezze sulla genesi di questi
termine Linea B, a meno che non identifichi il artefatti, dal punto di vista fisico è sufficiente-
sottosistema di artefatti verticali come descritti mente chiaro che essi si producono come risul-
poco sopra, è fortemente riduttivo. Gli artefatti tato della perdita di riflettività del piano pleurico
verticali del polmone sono fenomeni molto va- nei confronti degli ultrasuoni.
riabili come numerosità, origine, coalescenza
L’evidenza nasce infatti dalla incompatibilità
reciproca, estensione in profondità, brillantezza,
degli artefatti verticali con le immagini di river-
evidenza con frequenze specifiche e struttura in-
bero (ripetizione della linea pleurica - Linee A e
terna. Riteniamo pertanto che l’unico vantaggio
di un termine generale (come Linee B) risieda effetti specchio). In pratica, come noto da tem-
nell’individuazione di una situazione patologi- po, l’incremento delle Linee B ostacola la produ-
ca, facilmente definibile, comunque da caratte- zione delle Linee A.
rizzare ulteriormente da un’analisi più completa Secondo la nostra visione, l’insieme degli ar-
di questi artefatti. Questa analisi non può pre- tefatti verticali identifica sul piano pleurico un
scindere da tre fattori: decremento di porosità legato o al collasso mul-
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 31

FIGURA 10.
Artefatti verticali in
scansioni effettuate con sonde
differenti. A: Contusione
polmonare scansionata con
vecchia sonda sector.
B: Linee B in edema
polmonare (moderna sonda
convex). C: Coalescenza di
sfumate Linee B in caso di
ARDS (sonda lineare).
D: Linee B bright in un caso
di edema cardiogeno studiato
con sonda lineare operante in
fondamentale 6 MHz.

tifocale di spazi aerei periferici (in caso di defla- meabilizzazione acustica o trappole acustiche
zione) oppure all’incremento di fluido o tessuto tali da generare attraverso risposte vibrazionali
nell’interstizio, infine ai due fenomeni combinati. (risonanze, riverberi interni, onde stazionarie)
Le porzioni solide immediatamente subpleu- un segnale prolungato nel tempo che torna alla
riche di parenchima, circondate da spazi aerei, sonda. Con le premesse su esposte appare chiaro
possono in tal modo agire come punti di per- che le Linee B indicano una variazione fisica del

FIGURA 11.
Fibrosi polmonare da
sclerodermia. Immagini della
stessa area pleurica acquisite
con sonda convex (A),
sector (B) e lineare (C e D).
Il numero degli artefatti
appare differente nelle diverse
immagini.
32 Parte 1  ■  La teoria

piano immediatamente sottopleurico del pol- bianco piuttosto omogeneo è possibile che il re-
mone caratterizzato da aumento di densità, ma ale meccanismo, pur relativo ancora a scarsa po-
non da consolidamento. rosità del substrato, possa essere differente.
È questa la ragione per cui la presenza di ar- Il white lung, in particolare quando alternato
tefatti verticali indica la cosiddetta sindrome in- a regioni che mantengono un aspetto di riflettore
terstiziale ecografica. quasi-totale (Linee A) (Figura 14), è indicativo di
genesi pneumogena della sindrome interstiziale.
Questo aspetto, ad esempio, è caratteristico del-
V White lung la patologia polmonare in COVID-19. Quando il
Con questo termine si indica un aspetto eco- white lung è focale, è di genesi pneumogena.
grafico B Mode del piano sottopleurico in cui Il white lung è frequente nelle regioni basali e
i segni normali di riflessione massiva (Linee A dorsali di soggetti con meccanica respiratoria
ed effetti specchio) scompaiono sostituiti da depressa, trauma toracico, ipertensione addo-
minale, ed indica in questi casi deflazione se-
un aspetto ecogeno, che può essere omogeneo
lettiva non atelettasica di porzioni del polmo-
(white lung propriamente detto), oppure confi-
ne (ipoventilazione). Analogo significato ha il
gurato come apparente coalescenza di artefatti
white lung delle regioni polmonari compresse da
verticali (Figura 12).
un versamento non ancora collassate comple-
Per quanto se ne sa, ha il significato di impor- tamente. Sospetto per una genesi organica è il
tante sindrome interstiziale, o in altre parole di white lung a macchia di leopardo e quello delle
iperdensità marcata sottopleurica, che pertanto regioni antideclivi e meglio ventilate (anteriori
può preludere al consolidamento, pur non essen- con paziente supino, superiori). Spesso il white
do ancora un consolidamento. Si può paragona- lung focale indica al suo interno un consolida-
re il white lung al ground glass della Tomogra- mento flogistico (Figura 15). Patologie che si
fia computerizzata (Figura 13). Quando il white esprimono col white lung sono l’ARDS, le pol-
lung appare come coalescenza di molte Linee B, moniti interstiziali, le malattie interstiziali dif-
è possibile che la genesi fisica sia riconducibile fuse del polmone, la malattia delle membrane
a quella delle Linee B, ma quando compare un ialine del neonato e la COVID-19.

FIGURA 12.
White lung. A: Variante omogenea. B: Coalescenza di artefatti verticali.
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 33

FIGURA 13.
Correlazione tra white lung in ecografia e ground glass in TC. ARDS. Nota la linea A (freccia) che affiora dal white lung
ad indicare un’area polmonare con relativo risparmio. Meno densa e quindi con specularità maggiore.

FIGURA 14.
White lung da confluenza
da artefatti verticali focale
(freccia). Nota l’origine da piccoli
consolidamenti sottopleurici.

FIGURA 15.
Cosiddetto white lung
sentinella che nasconde un core
consolidato (embolo settico).
34 Parte 1  ■  La teoria

V La sindrome interstiziale decubito supino per un certo tempo e non esegue


profondi respiri, può mostrare un certo numero
ecografica di artefatti posterobasalmente, che prontamente
Con questo termine in ecografia polmonare scompaiono con la variazione del decubito.
si intende la presenza patologica, continua, di-
Molte persone anziane hanno superficial-
scontinua o focale, di artefatti verticali e di white
mente nei loro polmoni piccoli (1-3 mm) noduli
lung (Figura 16).
fibrosi o bande collagenosiche millimetriche che
Poiché molti soggetti normali presentano sono potenziali foci per la generazione di Linee
qualche artefatto sui campi polmonari, in parti- B. Tutte queste circostanze stanno al confine di
colare nelle regioni basali e nei pressi delle scis- reali patologie (sono aspetti per così dire parafi-
sure, è necessario chiarire il limite tra normale e siologici) ed anche le loro espressioni ecografiche
patologico. Questo limite potrebbe essere espres- vanno pertanto interpretate nel giusto contesto.
so in termini numerici (esempio 5-8 in totale bila-
teralmente, oppure 2-3 in una singola scansione), La definizione di un quadro patologico di sin-
tuttavia è difficile fornire un confine così catego- drome interstiziale ecografica deve essere quindi
rico per un segno che in realtà indica semplice- integrato nel contesto clinico ed in una numero-
mente una variazione subpleurica continua degli sità di segni che possa escludere la presenza di
spazi aerei. Per esempio, un soggetto che è stato in foci singoli, sporadici di interazione non specu-

FIGURA 16.
Aspetti di sindrome interstiziale ecografica. A: Area con dense Linee B cardiogene. B: White lung da fibrosi polmonare.
C: Linee B confluenti e discontinue in ARDS. D: Artefatti verticali cardiogeni in EPA (sonda convex).
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 35

lare, oppure di ipoventilazioni non fisiologiche tuita da artefatti verticali che definiamo settali
ma facilmente risolubili con variazioni ventila- (spazialmente distribuite sulla linea pleurica con
torie o posturali. Inoltre, se sporadiche Linee B una distanza tra loro che può essere anche con-
possono essere viste in sede basale in soggetti grua con i setti) (Figura 17), quindi da artefatti
asintomatici ed apparentemente sani, la coale- confluenti che tuttavia mantengono la loro indi-
scenza di artefatti verticali, la loro diffusione sui vidualità.
campi medi e superiori, il white lung a chiazze e
È verosimile che questi artefatti, essendo
focale, molto probabilmente rappresentano reali
prodotti da canali acustici pleurici sottili (i setti
segni di patologia.
ispessiti, circa 300-500 micron), assumano l’a-
Fondamentalmente e molto scolasticamente spetto di vere Linee B anche modulate. Nell’e-
la sindrome interstiziale ecografica può assume- dema cardiogenico iniziale è molto raro il white
re diversi aspetti, riconducibili tuttavia a quattro lung puro e patchy ed i consolidamenti alveolari
principali: nettamente demarcati. Nelle fasi non avanzate
\ con soli artefatti verticali, generalmente bila- dell’edema polmonare gli artefatti corrispondo-
terali e diffusi no alla definizione storica di Linee B. Come ta-
li essi sono rispettivamente bright, estesi a tutto
\ con white lung e artefatti verticali coalescenti, schermo, ben definiti (lung rockets) (Figura 18), e
generalmente bilaterali disomogenee mostrano un’origine pleurica puntiforme.
\ con white lung e artefatti verticali focali
Spesso i singoli artefatti mostrano una strut-
\ Quadri misti con white lung, Linee B, artefat- tura interna caratterizzata da variazioni a bande
ti verticali eterogenei e/o consolidamenti con differente tonalità di bianco e nero (modula-
Quadri di questo tipo sono da considerare pa- zione). Non si vedono aree di polmone comple-
tologici. Il primo è caratteristico dell’edema pol- tamente risparmiato. Infine la linea pleurica, se
monare cardiogenico specie negli stadi iniziali, in non già alterata da patologia polmonare è liscia
cui gli artifatti verticali possono essere classificati e mobile.
come Linee B. Gli altri tre sono aspetti interstizia- Differente è la situazione in caso di edema
li o misti di patologia polmonare. Quindi, un’a- polmonare lesionale. Qui gioca un ruolo fonda-
nalisi ulteriore della sindrome interstiziale, dopo mentale la permeabilizzazione della membrana
la sua generica diagnosi, permette di attribuirne alveolo-capillare da parte di mediatori di flogosi
l’eziologia ad una patologia cardiaca (idrostatica)
oppure polmonare (edemigena lesionale, collage-
nosica, traumatica o mista).
La sindrome interstiziale ecografica assume
aspetti differenti in relazione all’eziologia pol-
monare o cardiaca per alcuni motivi sufficien-
temente comprensibili. L’edema cardiogenico
come causa di sindrome interstiziale agisce pro-
vocando all’inizio l’edema idrostatico del grosso
interstizio peribronchiale e perivascolare, quin-
di l’ingorgo dei setti interlobulari subpleurici,
infine il flooding intraalveolare confinato dap-
prima agli angoli dei poliedri alveolari. Questa
progressione segue un gradiente gravitazionale,
ma fondamentalmente è continua, rispettando
la legge di Frank Starling. Tranne che nelle fasi
finali dell’allagamento degli spazi aerei, l’edema
è prevalentemente espresso in sede interlobulare, FIGURA 17.
per cui l’espressione ecografica è dapprima costi- Artefatti verticali settali.
36 Parte 1  ■  La teoria

FIGURA 18.
Artefatti verticali “bright” con aspetto striato
in edema polmonare acuto cardiogenico.

e leucociti (danno alveolo-capillare), la sua origi- chiazze, le Linee B classiche non sono prevalenti,
ne è primitivamente e prevalentemente cortica- ma dominano quadri variabili di artefatti verti-
le, la sua espressione è disomogenea (Figura 19), cali, di bianco polmonare anteriore e di tenden-
le complicanze ventilatorie da collasso alveolare za al consolidamento declive.
e perdita di surfattante sono precoci e non uni- La linea pleurica è precocemente alterata,
formemente distribuite, il peso del polmone è assumendo un aspetto rugoso (Figura 20) che
aumentato e l’elasticità dell’organo diminuita. tende ad esaltare uno sliding ridotto ed un pulse
Ne deriva un quadro ecografico disomogeneo, a incrementato.

FIGURA 19.
Tipica area di risparmio (alla destra) in caso
di sindrome interstiziale pneumogena. Nota
l’emergere di una Linea A.
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 37

FIGURA 20.
L’aspetto rugoso della linea pleurica è un
segno di interstiziopatia pneumogena.

Gli artefatti verticali mostrano variabile spes- mento istologico. Il tessuto fibroso, in queste
sore, talvolta non originano esattamente dalla patologie, può assumere aspetto settale, reti-
linea pleurica ma leggermente sotto di essa (mo- colare, nodulare e misto e le rappresentazioni
strano visivamente la trappola acustica) o hanno artefattuali pertanto variabili da (rari) artefatti
una chiara origine micronodulare, possono es- settali (simili alle Linee-B), a artefatti confluen-
sere coalescenti, poco brillanti, sfumati, caratte- ti tipicamente pneumogeni, al white lung diso-
rizzati da un grigio uniforme, senza modulazio- mogeneo, infine all’evidenza di micronodulia
ne. Questi aspetti ecografici sono caratteristici superficiale (Figura 21).
delle forme di interstiziopatia primitivamente
Ricordiamo che piccoli noduli fibrosi o gra-
polmonare e vengono osservate nell’ARDS, nella
nulomi millimetrici situati in sede pleurica o
COVID-19, ma anche in caso di patologia inter-
sottopleurica possono generare pseudo Linee B
stiziale diffusa pimitiva e secondaria del polmo-
con origine non puntiforme ma micronodulare,
ne. Anche le contusioni non consolidative e le
meglio evidenti con sonde lineari.
polmoniti interstiziali assumono questo aspetto
che, tuttavia, tende nella maggior parte dei casi Comportamento simile viene mostrato dalle
ad essere focale. interstiziopatie polmonari granulomatose (sar-
coidosi, silicosi). Il tessuto fibroso che genera
Le malattie diffuse dell’interstizio polmonare
artefatti attenua piuttosto intensamente l’ultra-
(ad esempio la fibrosi polmonare idiopatica o le
suono esplorante, per cui gli artefatti verticali
fibrosi secondarie a malattie del collageno) assu-
presenti nelle fibrosi polmonari non hanno l’a-
mono in ecografia l’aspetto delle sindromi inter-
spetto brillante di quelle dell’edema polmonare
stiziali pneumogene.
cardiogeno (Figura 22) e possono attenuarsi in
Le immagini derivano dal sovvertimento profondità rapidamente assumendo un aspetto
strutturale del tessuto polmonare superficiale sfumato.
soggetto ad infiltrazione interstiziale di cellule
Le malattie interstiziali del polmone con pre-
infiammatorie e collageno. Gli spazi aerei pe-
sentazione acuta (acute interstitial pneumonia),
riferici, pertanto vengono ristretti od obliterati
hanno aspetti ecografici sovrapponibili a quel-
in modo disordinato e la densità superficiale
li dell’ARDS. La linea pleurica nelle patologie
del polmone è criticamente aumentata. I cana-
li acustici possono anche essere molto grandi. sopra descritte è fortemente irregolare e spesso
Anche in questo caso, l’interazione acustica poco mobile.
non può essere speculare, e l’ecografia docu- Le Figure 23, 24 e 25 illustrano aspetti relativi
menta con estrema efficacia questo sovverti- a fibrosi polmonari.
38 Parte 1  ■  La teoria

FIGURA 21.
Sindrome interstiziale con microaddensamenti
e micronoduli superficiale. Anche questi aspetti
sono indicativi della genesi pneumogena della
sindrome interstiziale ecografica.

FIGURA 22.
Fibrosi polmonare.
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 39

FIGURA 23.
Fibrosi interstiziale tipo UIP. Nelle scansioni ecografiche è evidente la perdita dell’aspetto speculare (assenza di ripetizioni
della linea pleurica e degli effetti specchio). Gli artefatti verticali sono rapidamente attenuati in profondità e non mostrano
modulazione interna. Dal punto di vista acustico la superficie pleurica mostra ampi e diffusi punti di intrappolamento
dell’energia ultrasonora in channels di varia forma e volume (anche di tipo microconsolidativo) costituiti dall'interstizio
fibrotico e da spazi aerei chiusi.

FIGURA 24.
Malattia fibrosante dei polmoni. Aspetto ecografico e CT (a destra) con indicato il punto in cui è stata effettuata
la scansione ecografica (sonda convex, frequenza fondamentale, 6 MHz).
40 Parte 1  ■  La teoria

FIGURA 25.
Altro caso di fibrosi polmonare, a sinistra aspetto ecografico, a destra corrispettivo piano di scansione CT.
Evidente la maggiore densità superficiale rispetto alla Figura 24.

V Il versamento pleurico to indica probabile essudazione. I versamenti


areolari sono praticamente sempre empiemi o
Il versamento pleurico si manifesta ecografi- versamenti neoplastici.
camente come fluido che occupa lo spazio pleu-
rico (Figura 26), normalmente virtuale. L’esplo- Il versamento pleurico, se libero, si colloca in
razione ecografica di un versamento pleurico, posizione declive ed allontana il polmone dalla
pertanto, è reale ecografia al pari dello studio parete. Questi aspetti vengono osservati col pa-
dell’ascite, del contenuto colecistico o vescica- ziente seduto, ponendo la sonda all’altezza del
le. Un fluido con le caratteristiche fisiche simi- diaframma in uno spazio intercostale in posizio-
li all’acqua e omogeneo viene rappresentato in ne posterolaterale. La visualizzazione completa
ecografia come nero o privo di echi (transoni- della cupola diaframmatica indica uno strato
co). Se contiene macromolecole o corpuscolari- completo di fluido su di essa, mentre se il liquido
tà (cellule, fibrina) capaci di generare scattering si raccoglie solamente nel seno costofrenico, il
diffusivo, può apparire corpuscolato o anche versamento è minimo. In questo caso il polmo-
omogeneamente ecogeno. Se contiene tralci fi- ne aerato può essere visto scendere nell’inspirio
brinosi, depositi di materiale, reti di fibrina, vie- sul versamento come curtain.
ne definito settato, o, nel caso di produzioni web Se il versamento bagna completamente la
like, areolare (Figura 27). Un versamento che cupola emidiaframmatica, più facilmente i seg-
non è transonico viene genericamente definito menti sopradiaframmatici del polmone possono
complesso. Certi versamenti complessi possono essere compressi e essere visti come white lung
confondersi con produzioni pleuriche solide. o francamente consolidati, con scarsi bronco-
L’aspetto del versamento può indicarne la grammi aerei (Figura 29). Questo è l’aspetto del
natura. I trasudati sono versamenti transonici. versamento piccolo. Se il versamento è maggiore
Gli essudati, spesso sono versamenti complessi. (medio), tutto il lobo inferiore appare compresso
L’emotorace, di frequente, mostra una fine cor- ed atelettasico. Nel caso di versamento grande e
puscolarità mobile (Figura 28) con tendenza alla massivo, l’ilo polmonare viene esposto ed il ver-
sedimentazione declive, la fibrina nel versamen- samento risale fino a comprimere il lobo medio
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 41

FIGURA 26.
Versamento pleurico. In alto
liquido transonico libero con
compressione del lobo inferiore
che appare privo di aria. In
basso: aria residua bronchiale in
lobo compresso dal versamento
(freccia).

FIGURA 27.
Versamenti pleurici settati complessi (areolari, web like) in caso di empiema.
42 Parte 1  ■  La teoria

FIGURA 28.
Versamento finemente corpuscolato (emotorace).

e superiore. Tipicamente nel versamento massi- grado di compressione e compromissione pol-


vo l’ilo è visibile e tutto o la maggior parte del monare, che va sempre descritto in ecografia to-
polmone è escluso dalla ventilazione. racica. Anche i controlli postprocedurali, dopo
Anche se sono disponibili formule per la sti- drenaggio di un versamento, vanno eseguiti con
ma quantitativa dei versamenti, spesso queste ecografia, che sarà in grado di determinare se
non sono precise e, ai fini clinici, una valutazio- il consolidamento polmonare in seno al versa-
ne semiquantitativa è sufficiente, anche in con- mento è di natura compressiva (in tal caso viene
siderazione del fatto che la terapia invasiva del riabitato dall’aria) oppure è di natura organica
versamento o il suo campionamento diagnosti- (polmonite, tumore).
co non sono in relazione al suo volume assoluto, Le Figure dalla 30 alla 39 illustrano aspetti
bensì allo stato clinico del paziente correlato al utili per l’interpretazione dei versamenti.

FIGURA 29.
Versamento pleurico visto
attraverso una scansione
sottocostale destra.
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 43

FIGURA 30.
Quadro sintetico delle maggiori caratteristiche dei versamenti pleurici relativamente alla quantità ed all’aspetto del polmone.
A: Versamento grande, il diaframma è completamente scoperto, il polmone appare marginalmente nella scansione, ma l’ilo
polmonare non è esposto. B: Aspetto del lobo polmonare inferiore deprivato di aria e compresso nel versamento. C: Versamento
in cui il lobo polmonare inferiore compare compresso ma mostra aerazione residua in broncogrammi fino al livello segmentario.
D: Piccolo versamento che non scopre completamente l'emidiaframma, il lobo polmonare è compresso ma con aerazione residua.
Viene considerato minimo il versamento che compare solo nel seno costofrenico.

FIGURA 31.
Versamenti con tralci interni (se a ragnatela vengono chiamati anche versamenti areolari). A e B: Versamenti grandi
areolari (infettivi, empiemi). C: Alcuni tralci fibrinosi con lobo polmonare inferiore compresso ed epatizzato. D: Nella CT i
tralci interni al versamento e l'aspetto areolare di questo non vengono distinti. Ciò è significativo in quanto la dimostrazione
di questi aspetti complex del liquido pleurico ha valore diagnostico (empiema e alcuni versamenti neoplastici).
44 Parte 1  ■  La teoria

FIGURA 32.
A: Versamento saccato con deformazione dell’emidiaframma che appare irregolare. B: La somministrazione di microbolle
endovena consente di stabilire, attraverso un enhancement precoce polmonare (a 8 sec) che l’ispessimento visibile in
posizione posteriore è parenchima polmonare compresso e non ha caratteristiche di tessuto neoplastico pleurico (che
subirebbe un enhancement più tardivo). In basso immagini CT relative.

FIGURA 33.
Presenza di noduli pleurici. Il versamento offre un certo contrasto per la evidenza di nodularità pleuriche e sugli emidiaframmi.
A: Seno costofrenico con ispessimento nodulare irregolare (metastasi). B: Nodulo neoplastico impiantato sull’emidiaframma.
C: Polmone compresso nel versamento pleurico con aspetto piuttosto rigido ed immagine nodulare nel margine polmonare.
D: La CT, se non vengono ricostruite particolari immagini non assiali, può avere una sensibilità non ottimale nel caso di piccoli
impianti sopradiaframmatici. Anche in questi casi, aspetti dubbi possono essere chiariti dalla somministrazione di un bolo di
Sonovue capace di contrastare le immagini di placca e nodulari, che appaiono in tal caso con grande evidenza circondate dal
liquido transonico. Nel caso di versamento pleurico è fondamentale una meticolosa esplorazione dei seni costofrenici e della
pleura parietale visibili con sonda lineare. Una immagine nodulare, spesso, cambia completamente l'iter diagnostico.
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 45

FIGURA 34.
Analoghe considerazioni (vedi Figura 33), possono essere fatte per la diagnosi di ispessimenti a placca pleurici. Se questi sono
visibili le eventuali calcificazioni appaiono come materiale ecogeno con un certo sbarramento acustico posteriore. Non sempre
placche pleuriche ipoecogene sono ben visibili anche nel versamento pleurico. In questi casi è utile somministrare Sonovue
(CEUS). A e B: Ispessimenti pleurici. C: Marcato ispessimento pleurico su base calcifica (mesotelioma). D: Immagine CT.

FIGURA 35.
Il seno costofrenico, in questo caso esplorato con sonda lineare, può mostrare immagini che non rappresentano tessuto,
ma fibrina. Utile, ancora una volta l'uso della CEUS e, talvolta, del Color Doppler.
46 Parte 1  ■  La teoria

FIGURA 36.
Versamento pleurico parzialmente drenato mediante catetere posto sotto guida ecografica (visibile come struttura a binari
del liquido residuo). Linfoma non Hodgkin.

FIGURA 37.
La presenza di versamento pleurico e di ascite consente una definizione completa dell'emidiaframma, in questo caso
con aspetto marcatamente nodulare da impianti di carcinoma ovarico.
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 47

FIGURA 38.
Una scansione differente nella stessa paziente della Figura 37 mostra una metastasi peritoneale interepatodiaframmatica.

FIGURA 39.
L’ecografia consente in modo altamente efficace l’integrazione di molti dati in un sistema di ragionamento diagnostico
abduttivo e manipolatorio. In questo caso (adenocarcinoma polmonare - in D la Rx) l’ecografia aggiunge, con semplici
scansioni, le informazioni essenziali di malattia neoplastica diffusa. In A: Versamento pleurico e peritoneale (sopra e
sottodiaframmatico), in B: Atelettasia polmonare compressiva, ma anche priva di aria, ed entità del versamento,
in C: La presenza di voluminose metastasi epatiche. Questo anche se la lesione polmonare neoplastica non viene
necessariamente vista in eco perché non periferica.
48 Parte 1  ■  La teoria

V Il consolidamento sia i broncogrammi aerei possono essere ancora


visti. Le atelettasie possono riguardare l’intero
polmonare polmone, segmenti o strutture subsegmentarie.
In questa sede intendiamo per consolida- L’atelettasia di un intero polmone è quanto mai
mento polmonare la trasformazione del tessu- ovvia. Il polmone assume un aspetto ecografi-
to poroso della superficie polmonare in tessuto co parenchimatoso attraverso il quale possono
solido, che può contenere una quota residua di essere esplorate le strutture ilari (arterie e vene)
aria, ma non tale da impedire una stima morfo- ed anche il cuore (Figura 39). È possibile rinve-
logica del consolidamento stesso (Figura 37). In nire aria residua nei bronchi, che appare come
sostanza, i consolidamenti possono essere privi artefatto ecogeno, che progressivamente tende a
di aria (tumore che affiora sulla pleura, ateletta- perdere l’aspetto fisiologico arborescente a causa
sia ostruttiva), oppure con aria residua (polmo- della contrazione di volume dell’organo.
niti), che tuttavia è collocata in sede profonda, L’atelettasia lobare conduce ad epatizzazione
come broncogrammi, o in superficie, ma disper- e coartazione del lobo. L’aspetto ecografico epa-
sa in spot ecogeni che non mascherano la natura tizzato somiglia molto al parenchima del fegato
tissutale della lesione. Pertanto, la differenza tra e della milza (con cui può andare confuso nel
white lung preconsolidativo e un consolidamen- caso di atelettasia dei lobi inferiori). Eventuali
to aerato sta nel contenuto aereo, maggiore nel broncogrammi aerei residui appaiono affastella-
primo caso e minore nel secondo. ti. In caso di ostruzione completa, ogni traccia
I consolidamenti polmonari possono as- di aria può scomparire, ed i bronchi apparire co-
sumere differenti morfologie e si studiano in me strutture con pareti spesse e contenuto ipo-
anecogeno sotto forma di broncogrammi fluidi,
ecografia considerandone dimensioni, margini
che si dispongono in atteggiamento parallelo tra
profondi e laterali, superficie, ecostruttura (so-
loro (affastellamento dei bronchi). Lo sliding in
prattutto in termini di omogeneità), presenza e
sede di atelettasia è abolito, mentre compare un
distribuzione dell’eventuale aria residua, stato
evidente lung pulse. L’assenza di aria interna e
del parenchima limitrofo.
la presenza di broncogrammi fluidi sono indi-
Dal punto di vista classificativo possiamo di- cativi di ostruzione bronchiale completa. In ca-
stinguere (Figura 38): so di atelettasia polmonare e lobare, l’emitora-
\ Atelettasie in senso stretto (di natura ostrut- ce coinvolto si riduce di volume, pertanto sarà
tiva) visibile l’emidiaframma omolaterale innalzato
e spesso una trazione mediastinica omolaterale,
\ Epatizzazioni più o meno complete da com- con visualizzazione di organi mediastinici oltre
pressioni ab extrinseco (in genere da versa- la marginosternale destra o la dislocazione a de-
mento pleurico, paralisi diaframmatica, iper- stra del cuore.
tensione addominale)
Le atelettasie minori sono spesso visualizza-
\ Consolidamenti da sindrome alveolare (fon- bili in caso di bronchiti e soprattutto bronchio-
damentalmente le polmoniti) liti. In questi casi è piuttosto difficile distinguere
\ Lesioni solide affioranti alla pleura viscerale reali atelettasie da focolai flogistici, in quanto
(neoplastiche, granulomatose, ecc.) sia la coartazione di volume che lo studio dei
Le atelettasie sono provocate da eventi bron- broncogrammi residui è impossibile. Talora la
chiali o bronchiolari ostruttivi con conseguente diagnosi deriva dalla rapida risoluzione di que-
riassorbimento distale di aria e collasso massivo sti consolidamenti dopo terapia medica o venti-
delle unità respiratorie periferiche. Pertanto l’a- latoria.
telettasia completa manifesta due caratteristiche: In presenza di versamento pleurico, disfun-
la perdita di volume della porzione collassata e zione o paralisi diaframmatica, ipoventilazio-
l’assenza di aria interna. Ovviamente, il riassor- ne, ipertensione addominale, trauma, le regioni
bimento di aria è un evento progressivo, per cui, declivi del polmone possono subire una com-
nelle fasi precoci di instaurazione dell’ateletta- pressione con riduzione dell’aria negli spazi re-
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 49

spiratori e quindi epatizzazione ben visibile in riamente configurato. Nel caso della polmonite
ecografia. L’aspetto ecografico è quello descrit- lobare è consolidato un intero lobo per cui i suoi
to sopra, e l’aria può o meno essere visibile. In confini sono delimitati dalle scissure. L’ecoge-
questi casi è tipica la sede (sopradiaframmatica, nicità è bassa, in profondità compaiono i vasi
dei margini polmonari, posteriore), il volume ed i bronchi lobari e segmentari (se aerati), l’e-
contenuto in assenza di versamento, la presen- costruttura in genere è fine, la superficie spes-
za di un fattore causale (versamento), i margi- so manca dell’ecogenicità pleurica, interrotta ai
ni sfumati e/o lineari col parenchima aerato. È margini della lesione. Se non vi è ostruzione, il
diagnostica soprattutto la rapida risoluzione del broncogramma aereo è ben evidente, con confi-
consolidamento in caso di drenaggio del versa- gurazione che ripete le suddivisioni bronchiali
mento, variazione posturale ed eliminazione dei normali (arborescente) (Figura 40). In molti casi
fattori causali. Anche se il termine spesso usato con bronchi pervi è visibile il movimento degli
per queste alterazioni è atelettasia, non rappre- echi dell’aria intrabronchiale con gli atti del re-
sentano atelettasie sensu strictu. spiro (broncogramma dinamico), che pertanto
Nella polmonite, l’essudato intralveolare pro- esclude una genesi ostruttiva della polmonite.
voca consolidamento del parenchima che può Se l’estensione della polmonite non è loba-
essere esteso a tutto un lobo (polmonite lobare) re, il consolidamento spesso assume una forma
oppure interessare porzioni polmonari subloba- rotondeggiante o a cuneo i cui confini profondi
ri (broncopolmonite). Si tratta in questo caso di sono irregolari ed ecogeni (rinforzo posteriore)
una reale sindrome alveolare, con mantenimen- (Figura 41).
to (o anche espansione) del volume polmonare I margini laterali confinano col parenchima
patologico. Le polmoniti possono essere aerate ancora aerato, che genera molti artefatti verticali
in modo variabile. Il solo impegno interstiziale, e white lung, che esprimono edema flogistico pe-
o interstiziale e alveolare ma in cui la maggior rilesionale. La linea pleurica è spesso interrotta
parte degli alveoli rimangono ventilati, genera sulla lesione addensante (alveologramma super-
il quadro della polmonite interstiziale, caratte- ficiale), altrimenti è presente attenuata, in modo
rizzato in ecografia da immagini miste di white tale da non ostacolare la visualizzazione della
lung e Linee B focali. lesione. In questo caso, essa esprime la parziale
Se l’essudato alveolare è preminente, il qua- aerazione di acini sottopleurici. Ovviamente, se
dro che risulta è quello del consolidamento va- la periferia delle strutture alveolari sottopleu-

FIGURA 40.
Consolidamento polmonare (polmonite) con
bronchiologrammi aerei puntiformi (frecce).
Nota la sottile falda di versamento pleurico.
50 Parte 1  ■  La teoria

FIGURA 41.
A: Atelettasia dell’intero polmone. Sono solo evidenti bronchi aerati all’ilo. B: Subatelettasia compressiva in caso di
versamento. Aerazione puntiforme bronchiolare. C: Polmonite con un core poco aerato. D: Neoplasia polmonare
superficiale priva di aria.

riche è completamente aerata, la linea pleurica del polmone è visibile in eco se infiltra la pleu-
maschera il consolidamento. Questo è l’aspetto ra viscerale. A differenza delle polmoniti, nella
caratteristico delle polmoniti lobulari o bron- stragrande maggioranza dei casi (oltre il 90%)
copolmoniti. Se il consolidamento è sufficiente- visualizzabili e diagnosticabili con l’ecografia
mente grande, i broncogrammi possono essere polmonare, l’ecografia oncologica polmonare
visibili come elementi lineari arborescenti, di- ha pertanto un ruolo di ulteriore caratterizza-
namici o meno. Se vi è pervietà dei bronchioli zione di una lesione conosciuta (uso del mezzo
respiratori, il consolidamento presenta spot eco- di contrasto, esecuzione di biopsia), mentre una
geni a distanza di meno di 2 cm dalla superficie diagnosi iniziale ecografica di tumore periferico
pleurica. rappresenta un evento occasionale nell’ambito
Lesioni solide polmonari come tumori, asces- della oncologia polmonare.
si o granulomi, possono essere visibili in ecogra- La caratterizzazione con ecografia di un con-
fia se sufficientemente grandi, ma soprattutto solidamento polmonare periferico come produt-
se non coperte da parenchima contenente aria. tivo o flogistico è alquanto difficile. Nelle forme
Per definizione, quindi, un tumore periferico produttive di frequente la componente aerea è
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 51

assente, talvolta vi è bulging superficiale, che può Le Figure da 42 a 48 illustrano casi oncolo-
sconfinare in una reale invasione parietale. Tal- gici in cui la diagnosi è stata possibile perché la
volta i margini mostrano solamente un rinforzo lesione polmonare aveva contatto con la parete
ecogeno, ma non sono circondati da evidenti ar- toracica, o per aspetti correlati non polmonari
tefatti da flogosi. ma comunque suggestivi.
Le metastasi possono assumere la forma di Una certa utilità per una diagnosi differen-
lesioni ipoecogene rotondeggianti, circondate ziale è garantita dall’impiego della CEUS (Con-
da parenchima relativamente normale, con un trast Enhanced Sonography) polmonare. La
evidente rinforzo ecogeno posteriore. somministrazione endovenosa di un bolo di

FIGURA 42.
Atelettasia ostruttiva dell’intero
polmone destro in scansione
trasversale.
Il parenchima è epatizzato.
È visibile una lesione neoplastica
centrale (freccia). È presente
versamento pleurico. Infine la
finestra acustica del polmone
consolidato rende visibile il
cuore (freccia grande).

FIGURA 43.
Broncogrammi aerei.
A: Centrolobare (lobo-
segmentario). B: Lobare
arborescente (segmentario,
polmonite). C: Assente
(polmonite ostruttiva).
D: Arborescente parallelo in lobo
compresso nel versamento.
52 Parte 1  ■  La teoria

FIGURA 44.
Broncopolmoniti.
A: Falda di versamento,
interruzione acustica
della linea pleurica,
bronchiologrammi terminali e
contorni irregolari.
B: Aspetto cuneiforme con
scarsi broncogrammi.
C: Piccolo consolidamento
in area di white lung con
bronchiologrammi centrali.
D: Mancata interruzione
acustica della linea
pleurica (freccia) per
minima aerazione residua
sottopleurica.

FIGURA 45.
Metastasi superficiale
da carcinoma tiroideo.

FIGURA 46.
Sintesi di immagini
nodulari. A: Nodulazioni
emidiaframmatiche con
versamento pleurico.
B: Nodulo polmonare
superficiale senza
broncogramma aereo e senza
significativa componente
preaddensante circostante
(sospetto quindi di neoplasia).
C: Massa polmonare
superficiale con aspetti areati
ma solo parziali.
D: Ispessimenti pleurici.
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 53

FIGURA 47.
Massa apicale del polmone
(adenocarcinoma). Evidente
la assenza di aerazione e la
disomogeneità strutturale.

FIGURA 48.
In questo caso di non facile accesso
ecografico per il contatto scarso della
neoplasia con la parete toracica,
l'immagine eco ben definita della
lesione è stata acquisita per via
sopraclaveare. Questa esplorazione va
sempre effettuata nel caso di lesioni
che si esprimono in superficie in
questa sede.

microbolle capaci di risuonare se insonate con spesso multiple, con configurazione roton-
ultrasuoni, genera un segnale convertibile in deggiante, poligonale o cuneiforme con base
una mappa vascolare, che induce un enhance- pleurica. Il profilo pleurico può essere conves-
ment tissutale simile a quello prodotto dalla TC. so. L’aria interna è assente o rappresentata da
A differenza delle polmoniti (che hanno un en- un focus evidente centrale. La natura emboli-
hancement rapido, intenso e prolungato - inizio ca di queste lesioni non può essere dimostrata
dopo circa 8 secondi e persistenza fino a oltre solamente dalla loro analisi morfologica, seb-
4-5 minuti), le lesioni neoplastiche, perfuse in bene la CEUS possa dimostrarne le caratteri-
maggioranza dalle arterie bronchiali, mostrano stiche avascolari.
un enhancement ritardato, vasi aberranti, shunt Ricordiamo infine che consolidamenti
arterovenosi e, conseguentemente, un relativa- compaiono, e sono esplorabili ecograficamen-
mente rapido washout. te, in caso di ARDS e di certe malattie inter-
L’embolia polmonare può produrre conso- stiziali del polmone (organizing pneumonia,
lidamenti, frequentemente imputabili a picco- granulomatosi di Wegener, sarcoidosi, protei-
le atelettasie (1-3 cm di diametro) da perdita di nosi alveolare, polmonite desquamativa ecc.) e
surfattante, piuttosto che ad infarti. Vengono “polmonite” in COVID-19. Non vi sono studi
descritte come lesioni ipoecogene, con pleu- relativi alla diagnostica differenziale ecografi-
ra interrotta, prevalenti in sede dorsobasale, ca di queste lesioni.
54 Parte 1  ■  La teoria

V I segni diaframmatici posta parallelamente negli ultimi spazi interco-


stali di destra e sinistra in posizione laterale, cu-
Il diaframma è un importante muscolo re- rando di ottenere una buona immagine di fegato
spiratorio che esercita un’azione “piston like” e di milza (Figura 51).
aumentando il volume longitudinale degli emi- L’emidiaframma corrispondente appare co-
toraci (Figura 49). È il maggior muscolo della me una linea ecogena, concava inferiormen-
respirazione a riposo. L’interesse per lo studio te, a contatto con la superficie diaframmatica
morfologico e soprattutto funzionale ecografi- dell’organo ipocondriaco che funge da finestra
co del diaframma è molto cresciuto negli ultimi acustica. La stima del movimento emidiafram-
tempi in vari settings, per le valutazioni dina- matico può essere semplicemente visiva, oppure
miche che l’ecografia consente e per l’assenza di quantizzata ponendo una linea di vista M-Mode
irradiazione del paziente. attraverso l’emidiaframma, avendo cura di effet-
Gli emidiaframmi sono ben visibili in eco- tuare il posizionamento M-Mode il più ortogo-
grafia quando contrastati nella loro faccia su- nale possibile. Ciò non sempre è realizzabile, e
periore da versamento pleurico, ponendo una spesso il curtain polmonare inspiratorio scende
sonda convex in sede intercostale posterolaterale oscurando le immagini.
immediatamente al di sopra della loro proiezio- Questo inconveniente è superabile a destra
ne cutanea toracoaddominale (Figura 50). eseguendo una scansione sottocostale ascenden-
In assenza di versamento (o di consolida- te, in modo da rappresentare il fegato con am-
mento dei lobi inferiori), la loro valida rappre- bedue i lobi e l’emidiaframma come una linea
sentazione ecografica richiede qualche artificio. curva ecogena al di sopra di esso. Se si effettua
il posizionamento del cursore M-Mode ortogo-
È possibile avere un’immagine dell’emidia- nalmente alla cupola emidiaframmatica (il che è
framma destro impiegando come finestra acu- agevole), la cinetica dell’organo è evidente come
stica il fegato e, meno efficacemente dell’emidia- una traccia spaziotemporale (cm/sec) oggettiva
framma sinistro, la milza. (Figura 52). Questo campionamento è molto più
Buone scansioni B-Mode possono essere ac- difficile a sinistra per la presenza della più picco-
quisite eseguendo scansioni con sonda convex la milza e dell’aria colica.

FIGURA 49.
Approccio multistep
ecoguidato alla patologia.
Sintesi ecografica: A: Lesione
polmonare affiorante alla
pleura. B: Lesione focale
epatica con significato
neoplastico. C: Linfonodo
sopraclaveare omolaterale
patologico (rotondo,
ingrandito, privo di ilo).
D: CT, nota la lesione
epatica. Diagnosi di malattia
neoplastica diffusa. Core
biopsy del linfonodo nella
stessa seduta: adenocarcinoma
polmonare (Ck7+, TTF1+,
Ck 20-, ALK-, ROS1-).
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 55

FIGURA 50.
Immagini CT ed eco di lesione
polmonare scarsamente aerata
(neoplasia). Da notare che è
il contatto pleurico il fattore
che condiziona l'evidenza
della lesione, che pertanto va
scansionata in piani differenti,
evitando le coste e in differenti
momenti dell'atto respiratorio,
ciò consente di definire
l'adesione della lesione alla
parete e anche l'infiltrazione di
parete.

FIGURA 51.
Lesione polmonare
scarsamente aerata.
In alto immagine ecografica
e corrispettiva immagine CT.
In basso a sinistra l’immagine
eco mostra una struttura
tubulare (calipers) piena
di fluido da interpretare
come broncogramma fluido,
quindi indicativo di possibile
genesi ostruttiva della lesione
polmonare. A fianco la
corrispettiva CT che mostra
il difetto luminale bronchiale.
Carcinoide.
56 Parte 1  ■  La teoria

FIGURA 52.
Escursioni diaframmatiche quantizzate
in M-mode mediante acquisizione
sottocostale ascendente destra. La linea
ecogena rappresenta il diaframma,
che, nell’immagine B-mode, viene
riprodotta come una curva brillante
con concavità verso l’alto. Il fegato funge
da finestra acustica. A: Respiro quieto.
L’escursione è circa 2 cm (normale).
B: Respiro profondo. L’escursione sale a
5,8 mm (normale nel sesso femminile).

Un’alternativa sempre realizzabile per deter- diaframma si riduce ad un centimetro o poco


minare ed anche quantizzare il movimento degli più (Figura 53). La Tabella 2 riassume alcuni
emidiaframmi, è la valutazione della dinamica dati quantitativi relativi alla dinamica del dia-
della zona di apposizione degli emidiaframmi framma.
alla parete toracoaddominale. Per la profondità Gli emidiaframmi possono essere, monola-
relativamente piccola del target, ciò può essere teralmente o bilateralmente plegici, ipomobili
realizzato con sonda lineare posta in posizione o insufficienti per innumerevoli cause che spa-
laterale in regione toracoaddominale. La zona di ziano dalla corteccia cerebrale, alle vie motorie,
apposizione del diaframma è la parte del musco- ai muscoli, all’apparato cardiovascolare, al con-
lo, variabile in lunghezza, che è giustapposta alla tenuto addominale, e infine alla patologia sot-
parete e che durante l’inspirio si ispessisce e, so- todiaframmatica. Questa sede non permette di
prattutto, si allontana dalla parete, riducendosi analizzare le singole cause, per cui rimandiamo
di lunghezza. ai testi di patologia. Indipendentemente dalle
Normalmente, durante l’inspirio profondo, eziologie, dal punto di vista diagnostico il pro-
lo spazio provocato dall’allontanamento dalla blema si riduce alla valutazione visiva o quanti-
parete dell’emidiaframma dapprima apposto, tativa degli spostamenti e della cinematica dia-
viene occupato dal curtain polmonare. Al mas- frammatica, in respiro spontaneo durate alcune
simo inspirio la zona di apposizione dell’emi- semplici manovre.
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 57

FIGURA 53.
A: Il diaframma nella sua zona di apposizione alla parete toracica destra. B: Espirio. C: Inspirio profondo. La zona di apposizione
diviene più corta, il seno costofrenico si allarga ed il curtain polmonare scende. Nota l’ispessimento diaframmatico (calipers).

TABELLA 2.
Escursione Da 1,8 ± 0,76 a Le basi di una semeiotica funzionale del dia-
diaframmatica in 7,9 ± 1,3 cm, framma non sono complesse e, per valutazioni
ecografia (M-Mode, in inspirio forzato di base alcuni semplici principi possono essere
intercostale)
tenuti a mente:
Escursione 1,8 ± 0,3 (maschi),
diaframmatica 1,6 ± 0,3 (femmine) \ Un diaframma sottile (1 mm) indica atrofia,
(M-Mode, (cm) in questi casi il movimento respiratorio del
sottocostale) respiro
quieto muscolo è assente. L’emidiaframma appare
risalito e spesso è presente un movimento
Escursione 7 ± 0,6 (maschi), inspiratorio paradosso con ulteriore sposta-
diaframmatica 5,7 ± 0,1 (femmine)
(M-Mode, (cm)
mento in alto durante l’inspirio.
sottocostale) inspirio
profondo \ Un diaframma immobile e sollevato, con
movimento respiratorio paradosso (anche al-
Escursione 2,9 ± 0,6 (maschi), lo sniff test) indica paralisi.
diaframmatica 2,6 ± 0,5 (femmine)
(M-Mode, (cm) \ Un diaframma ipomobile con spessore infe-
sottocostale) sniffing
riore a 2 mm indica debolezza diaframmatica
Spessore della zona Da 3,2 ± 0,8 a oltre (diaphragmatic weakness).
di apposizione del 4 mm
diaframma \ Un diaframma con escursione massimale
Lunghezza della zona 0,7 ± 0,6 cm alla
nel range dell’escursione al volume corrente
di apposizione del capacità polmonare (2-4 cm) indica insufficienza diaframmatica.
diaframma alla linea totale, 7,1 ± 0,9 cm
ascellare media alla capacità \ In caso di iperinflazione polmonare o di air
funzionale residua, trapping, la zona di apposizione diaframma-
11 ± 1,2 cm al
volume residuo
tica è accorciata, e le escursioni e l’ispessi-
mento muscolare sono ridotti.
58 Parte 1  ■  La teoria

\ Nelle sindromi restrittive polmonari si pos- circolatorio che è alla base di una nuova semeio-
sono osservare escursioni diaframmatiche ri- tica che, in termini pratici, è diretta alla scoperta
dotte con zona di apposizione diaframmatica di pattern di malattia. Nello specifico una ma-
lunga per la perdita di volume dell’emitorace. lattia cardiopolmonare.
Questo tipo di esame ha una validità eccel- Intendiamo per pattern di patologia la rac-
lente per attribuire il giusto significato a molte colta e interpretazione di segni da più distretti,
opacità radiografiche iuxtadiaframmatiche e per la cui coerenza reciproca rende probabile una
stabilire la pertinenza pleurica, polmonare, dia- malattia.
frammatica o addominale di reperti patologici
Ovviamente, anche il clinico di un secolo fa
della radiografia standard del torace.
poteva ragionare per patterns di patologia, an-
Infine, l’ecografia del diaframma, oltre che in zi, il paradigma indiziario, cui facevamo cenno
molte malattie neuromuscolari, sta assumendo all’inizio del testo, sfrutta proprio queste affe-
un ruolo importante nel follow-up delle patolo- renze. Ciò che è realizzabile con gli ultrasuoni è
gie polmonari croniche, in terapia intensiva per comunque una nuova sensibilità del clinico utile
lo svezzamento del paziente dalla ventilazione per acquisire segni che consentono di costrui-
meccanica e nella riabilitazione dei malati neu- re la diagnosi. Potremmo affermare con effica-
rologici e cardiopolmonari. cia che l’esame fisico moderno dell’ammalato è
costituito da ispezione, palpazione, percussione,
auscultazione ed esame ecografico bedside.
V La ricerca dei patterns
di patologia Analizziamo a scopo esemplificativo alcuni
patterns di patologia toracica (cardiopolmona-
Le funzioni cardiaca e respiratoria, e l’emodi- re). Anche se non oggetto di questo testo, alcuni
namica, sono tra loro legate in modo tale che la richiami di ecografia cardiaca possono far ca-
fisiopatologia del respiro modifica cuore e circolo pire il ruolo che l’estensione dell’esplorazione a
in un sistema reciprocante che abbiamo chiama- tutti gli organi del torace (ma ciò può valere an-
to “crosstalking”. Ciò è ben conosciuto da decen- che per l’addome) ha nel definire segni che sono
ni e sta alla base dell’attività diagnostica, anche pertinenti a più apparati contemporaneamente.
la più basilare come la semeiotica tradizionale.
Tuttavia, la definizione di un crosstalking patolo-
gico, con i suoi segni, presuppone una visione di V Il pattern da scompenso
insieme che molte tecniche di indagine moder- cardiaco
na non posseggono, essendo dedicate ad analisi
profonde, ma piuttosto limitate spazialmente. È caratterizzato da sindrome interstiziale dif-
fusa bilaterale, spesso con gradiente gravitazio-
L’ecografia, come presentata in questo testo, nale (idrostatico), ma senza aree di risparmio.
consente al medico di esplorare anatomie e fun- Gli artefatti verticali spesso sono vere Linee B,
zioni in senso multidistrettuale, e l’elezione del nelle fasi iniziali esse sono scarse ed assumono
torace a target ecografico amplifica quei reperti una disposizione settale (hanno distanze com-
che già l’ecocardiografia consente di rilevare. patibili con i setti interlobulari sottopleurici - 1
Da questa considerazione deriva la necessità - 3 cm), successivamente diventano più dense e
che l’ecografia toracica vada coltivata ai fini di tendono alla coalescenza. Mantengono tuttavia
una diagnostica più pronta, economica e mag- una loro chiara individualità se esplorate con
giormente corretta ma, parimenti, che anche il sonda lineare e sono caratteristicamente bright.
medico non cardiologo apprenda almeno alcuni Non raramente mostrano (come i ring down)
principi dell’ecografia cardiaca e dell’indagine una “struttura” interna caratterizzata da linee
emodinamica con ultrasuoni, come completa- ecogene sovrapposte. La loro origine dal piano
mento dell’ecografia toracica. Solamente inte- pleurico è puntiforme e la linea pleurica, se non
grando questi skills, il clinico potrà interpretare già alterata da altra patologia, si mantiene mobi-
correttamente il crosstalking cardiopolmonare e le (come le Linee B) e regolare.
  I segni ed i patterns in ecografia pleuropolmonare 59

In genere non sono osservabili nodulazioni è francamente alterata. È sempre irregolare in


pleuriche o consolidamenti nettamente demar- superficie (aspetto ad acciottolato), maggior-
cati. L’esame degli sfondati pleurici mostra fre- mente nelle regioni con sindrome interstiziale
quentemente versamenti transonici, e porzioni più espressa. In certe malattie (sarcoidosi, lin-
sopradiaframmatiche polmonari bianche. fangite neoplastica, silicosi, tubercolosi milare,
certe micosi), l’irregolarità pleurica viene esal-
L’esame cardiaco mostra sempre anomalie
tata da una componente chiaramente nodulare
causali (ingrandimento del ventricolo sinistro,
sottopleurica che contrasta con white lung. In
ipocinesia del ventricolo sinistro, ipertrofia ven-
questi casi molte (pseudo) Linee B hanno un’o-
tricolare sinistra, dilatazione atriale sinistra, o
rigine micronodulare. Alcune patologie sono
valvulopatie mitraliche o aortiche). Il grado di
caratterizzate anche da consolidamenti, che
congestione della vena cava inferiore può essere
compaiono pertanto in ecografia nel momento
variabile, ma spesso vi è distensione cavale.
in cui acquisiscono la superficie pleurica (BOOP,
polmonite eosinofila cronica, emorragie polmo-
V Il pattern da malattia nari, linfomi).
interstiziale diffusa Il versamento pleurico non è caratteristico e,
del polmone se presente, è limitato nei seni costofrenici (mi-
nimo). L’asbestosi è caratterizzata da placche di
Anche in questo caso è presente una sindro- ispessimento pleurico.
me interstiziale bilaterale che, tuttavia, è carat- I movimenti diaframmatici spesso sono limi-
terizzata da varia prevalenza di eterogenei ar- tati, il curtain polmonare poco esteso nell’inspi-
tefatti verticali e white lung, con disposizione rio, la zona di apposizione del diaframma alla
disomogenea. Ciò significa con distribuzione a parete poco variabile (sindrome restrittiva).
chiazze (patchy) oppure con gradiente verticale
in relazione a quali regioni polmonari la patolo- L’impegno cardiaco (in assenza di concomi-
gia predilige. tante malattia cardiaca), se c’è, è a livello della
sezione destra (ipertrofia e dilatazione del ven-
La distribuzione patchy può essere apparen- tricolo destro, insufficienza tricuspidalica, iper-
temente casuale, e viene rilevata dalla esistenza tensione polmonare). In presenza di ipertensio-
di aree di interstiziopatia ecografica alternata a ne polmonare la vena cava inferiore può essere
zone di polmone normale o quasi, altrimenti le dilatata e poco collassante.
aree patologiche hanno una specifica predilezio-
ne di sede (basale o apicale).
Le aree pleuriche normali, disperse tra regio-
V Il pattern settico
ni patologiche, identificano aree polmonari con In sintesi, le sepsi possono essere polmonari
densità bassa, bolle enfisematose o honeycom- (polmoniti) o con origine extrapolmonare. In
bing superficiale con grossi spazi aerei. L’inter- caso di polmonite, il polmone mostra un conso-
stiziopatia puo anche essere diffusa (senza aree lidamento con varia componente aerea all’inter-
di risparmio), ma mostrare una predilezione ba- no (broncogrammi e bronchiologrammi).
sale o superiore. Ricordiamo infatti che alcune
Spesso è presente omolateralmente un ver-
malattie diffuse del polmone prediligono le basi
samento pleurico di vario volume e “struttura”
polmonari (fibrosi polmonare idiopatica, asbe-
interna. Nelle polmoniti lobari, un intero lobo
stosi, connettiviti), mentre altre colpiscono mag-
viene coinvolto. Nelle broncopolmoniti il conso-
giormente le regioni superiori (sarcoidosi, silico-
lidamento assume una configurazione segmen-
si, polmonite eosinofila cronica, istiocitosi X).
taria o multisegmentaria. L’essudazione pleuri-
Le Linee B nelle malattie interstiziali polmo- ca può essere blanda (fluido transonico) o con
nari non sono “bright”, come nell’edema idro- componenti complesse (corpuscolari, fibrinose,
statico, e la loro origine pleurica spesso non è areolari). L’aspetto areolare è indicativo di em-
puntiforme. In queste malattie la linea pleurica piema.
60 Parte 1  ■  La teoria

Certe forme gravi possono mostrare foci di sindrome interstiziale e consolidamenti declivi.
consolidamento multipli anche bilaterali. Le I consolidamenti possono essere reclutabili con
forme prevalentemente o esclusivamente inter- variazioni posturali o con modalità ventilatorie,
stiziali assumono un aspetto di white lung pneu- oppure non reclutabili. Il versamento pleurico,
mogeno variamente esteso, anche multifocale pur potendo essere presente, non è una caratte-
(polmoniti da coronavirus, virus influenzale, ristica dominante.
virus respiratorio sinciziale). Naturalmente, fre- Il cuore può mostrare aspetti di ipercinesia
quenti sono le polmoniti con aspetti misti, con- con caratteristiche di ipovolemia assoluta o re-
solidativi ed interstiziali. lativa, deficit ventricolare sinistro con quadri di
Nelle sepsi a genesi extrapolmonare, il pol- ipocinesia, anche settoriale (Takotsubo), oppure
mone manifesta un danno alveolare diffuso le- impegno delle sezioni di destra con ipertensione
gato alla flogosi sistemica i cui aspetti evoluti si polmonare.
identificano con l’ARDS. I primi segni di questo
impegno edematoso lesionale sono rappresen-
tati da una sindrome interstiziale disomogenea
V Il pattern embolico
di tipo pneumogeno. È prevalente il white lung Generalmente, in fase acuta, è caratterizzato
ed il quadro costituito da artefatti verticali ete- da un aspetto ecografico polmonare normale, a
rogenei anche coalescenti. In fase iniziale sono dispetto di una sintomatologia frequentemente
insoliti i consolidamenti e le grossolane altera- respiratoria.
zioni pleuriche.
Anche in caso di shock, i polmoni possono
La progressione conduce, tuttavia, ad aspetti apparire perfettamente normali. La normalità
consolidativi gravitazionali ed alla perdita del- ecografica delle superfici pleuriche nel soggetto
la regolarità pleurica, verso quadri ecografici di dispnoico deve portare all’esclusione del bron-
ARDS. Se vi è versamento pleurico questo è in cospasmo e dell’embolia polmonare. Alterna-
piccola quantità, specialmente in caso di sepsi tivamente, in una fase non precoce, possono
dell’emiaddome superiore e renale o di pancre- comparire, preferibilmente in sede dorsobasa-
atite acuta. le, piccoli consolidamenti cuneiformi con base
Nella sepsi iniziale il cuore è tipicamente pleurica e scarso contenuto aereo, che non so-
ipercinetico e la vena cava inferiore ha dimen- no coerenti con un pattern settico. Può essere
sioni e grado di collasso variabile. presente, come aspetto caratteristico, un focus
ecogeno di area centrale nel consolidamento.
Infine, il versamento pleurico può comparire e,
V Il pattern da ARDS se non altrimenti spiegato, indurre a considerare
È ispettivamente sovrapponibile a quello del- questa patologia.
le malattie interstiziali diffuse del polmone. La ll cuore può essere normale, oppure mostra-
distribuzione delle lesioni, tuttavia, è tipicamen- re gradi diversi di impegno ventricolare destro,
te gravitazionale e prevede anche la presenza di con dilatazione, ipocinesia, ma non ipertrofia
consolidamenti, più o meno aerati o aerabili (re- del ventricolo destro. Può essere osservato il se-
clutabili). gno di Mc Connel (ipocinesia della parete media
Nel paziente supino, il coinvolgimento pa- del ventricolo destro con ipercinesia dell’apice),
renchimale mostra spazi aerei relativamente oppure un appiattimento del setto ventricolare
espansi in sede antigravitazionale (rappresentati da sovraccarico destro.
da sindrome interstiziale modesta intercalata ad In caso di shock, questi segni sono costante-
aree di risparmio), importante sindrome inter- mente presenti. L’ecografia venosa con compres-
stiziale con white lung ed irregolarità pleuriche sione degli arti inferiori può mostrare materiale
in posizione intermedia, eventualmente grave trombotico intravascolare.
61

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62 Parte 1  ■  La teoria

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64 Parte 1  ■  La teoria

PARTE 2
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PARTE 2
LA PRATICA
66

La parete toracica

Sia anteriormente che posteriormente, la pa- variabili tra 7 e 13 MHz. La patologia esplorabile
rete toracica ha una organizzazione molto più riguarda i tessuti molli (lipomi, fibromi, schwan-
complessa di quella addominale. nomi, tumori maligni), le mammelle, i linfonodi
Le ossa della gabbia toracica producono om- ascellari e sopraclaveari, eventi traumatici (ema-
bre che impediscono la visualizzazione del pia- tomi, lesioni muscolari), infine le ossa (fratture,
no pleurico, lo sterno impedisce in gran parte lesioni maligne a benigne che sovvertono la su-
l’esplorazione del mediastino e, posteriormente, perficie).
vi sono importanti e spessi gruppi muscolari se- La trattazione di queste patologie richiede-
parati da piani fasciali e la colonna vertebrale. rebbe ampi spazi e non verrà esposta, tuttavia
Tutte queste strutture, compreso il sottocute e le essa sfrutta una semeiotica ormai ben codificata
mammelle nella donna, si esplorano con facili- ed anche intuitiva, che verrà riprodotta con al-
tà impiegando una sonda lineare con frequenze cuni esempi.

FIGURA 1.
Fratture costali in soggetto con
trauma stradale. Comparazione
tra immagine radiografica
(proiezione obliqua) ed
immagini ecografiche (a
destra). Il piano osseo costale
normalmente è ecogeno e
ininterrotto, posteriormente
ad esso vi è ombra acustica
con riverberazioni del piano
corticale. In caso di frattura, si
osserva l’interruzione della linea
ecogena della superficie ossea con
variabile scomposizione.
  La parete toracica 67

FIGURA 2.
Fratture costali.
La comparazione con la
ricostruzione TC rende
evidente la precisione della
rappresentazione superficiale
di una frattura ossea, con
l’eventuale ematoma associato.
Nella generalità dei casi, per
quanto concerne le fratture
costali, questa precisione non
è necessaria. Qualche utilità
dell’ecografia risulta nelle
fratture sternali.

FIGURA 3.
Ematoma di parete secondario a terapia con anticoagulanti orali. A sinistra immagine con sonda convex, a destra con sonda
lineare. La sonda convex esplora a profondità maggiore, ma la definizione dell’immagine è minore. La raccolta ematica è
ipoecogena con struttura interna che rappresenta la riorganizzazione del sangue.

FIGURA 4.
Fratture costali in via di guarigione. Si nota il congiungimento dei monconi da parte del callo osseo, che crea una salienza
regolare del profilo osseo nel punto di interruzione.
68 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 5.
Metastasi costali osteolitiche da carcinoma
prostatico. Rispetto al semplice callo osseo,
in queste immagini è evidente l’irregolarità
superficiale delle tumefazioni ed, in alto, l’erosione
dei monconi ossei. In basso, confronto tra costa
normale in proiezione trasversale (freccia) e costa
patologica (a destra).

FIGURA 6.
Ematomi subpleurici parietali
secondari a trauma con fratture
costali. La pleura parietale
è sollevata da materiale
ipoecogeno variamente
organizzato che produce
immagini lenticolari. Da
notare il polmone sottostante
compresso e bianco.
  La parete toracica 69

FIGURA 7.
Paziente con istiocitosi X. Dolore
dell’emisterno inferiore. In basso
a destra l’immagine ecografica
mostra erosioni evidenti della
corticale ossea, con ricca
vascolarizzazione periferica.
Questi sono segni di lesione
aggressiva. Le altre immagini
mostrano il corrispettivo TC.

FIGURA 8.
Stesso caso dell’immagine
precedente. Il confronto tra
ecografia, TC e radiografia del
torace mostra reperti minori nel
caso della semplice radiografia.
70 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 9.
Lipoma della parete toracica. La lesione è ben
delimitata e localizzata nel sottocute. La sua
struttura ricorda da vicino quella del normale
grasso sottocutaneo.

FIGURA 10.
Carcinoma della mammella.
Le lesioni sono caratterizzate
da ipoecogenicità, margini
indistinti, angolari o spiculari, e
spesso cono d’ombra posteriore
(immagine in basso). In genere
queste sono le caratteristiche
ecografiche delle lesioni maligne.
  La parete toracica 71

FIGURA 11.
Recidiva cicatriziale di
carcinoma mammario
duttale infiltrante con
linfangite carcinomatosa. In
alto, la lesione. In basso (A),
evidente ispessimento del
derma ed aspetto sfumato
del sottocute (confronta col
lato normale in B).

FIGURA 12.
Linfonodi patologici della
fossa sopraclaveare sinistra.
I linfonodi patologici sono
caratterizzati da volume
aumentato, forma piuttosto
sferica ed assenza del fisiologico
ilo. Anche il pattern vascolare
al Power Doppler può essere
alterato. La core biopsy ha
dimostrato trattarsi di metastasi
da carcinoma prostatico.
72 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 13.
Soggetto femminile con
pregressa resezione di carcinoma
mammario. Comparsa di
versamento pleurico massivo
a destra. L’esame dei tessuti
del pilastro ascellare anteriore
mostra (A) una disomogenea
nodularità tra grande e piccolo
pettorale. In B si dimostra
un ricco pattern vascolare.
C: Ulteriore lesione nodulare
contigua alla vena ascellare.
Recidiva di carcinoma duttale
infiltrante alla core biopsy.

FIGURA 14.
Maschio, 50 anni, diabete
non insulino dipendente.
Tumefazione sternoclaveare
destra. A: Immagine
radiografica non significativa.
B: Lesione ipoecogena
sottomuscolare contigua alla
articolazione sternoclaveare
destra (freccia) con tumefazione
dei tessuti molli. C: Minimo
versamento pleurico destro.
Questo è un esempio di focused
sonography.
  La parete toracica 73

FIGURA 15.
Stesso caso dell’immagine precedente. L’ecografia mostra che anche il piano pleurico sottostante la lesione è interrotto
ed il parenchima polmonare superficiale mostra un consolidamento cuneiforme circondato da evidente sindrome
interstiziale ecografica (B). L’esame CEUS con Sonovue endovena mostra aree ipovascolari sottocutanee e parenchimali
polmonari (frecce in C e D). Viene effettuato un agoaspirato e biopsie trancianti della lesione che danno esito a pus,
positività colturale per Staphylococcus aureus e negatività per tessuto neoplastico.
74 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 16.
Immagine TC del torace del paziente della Figura 14. In B, particolare della lesione che mostra aree colliquate in sede
parietale e parenchimale. Trattamento antibiotico con guarigione. Polmonite stafilococcica con ascessualizzazione e
diffusione parietale.

FIGURA 17.
Edema sottocutaneo da cellulite
batterica. Si ha ispessimento del tessuto
sottocutaneo con dissociazione fluida delle
areole adipose da edema interstiziale e
dilatazione dei vasi linfatici.
75

La pleura

La patologia pleurica viene esplorata con ac- Quella mediastinica è in genere inesplorabile, a
curatezza attraverso l’ecografia, specialmente se meno che non sia interessata da grosse lesioni
il paziente ha una parete sottile, tale da rendere che aggettino nel versamento.
possibile l’impiego della sonda lineare. Difficili, La presenza di versamento pleurico esalta i
infatti, possono essere le esplorazioni di pazienti particolari pleurici parietali e viscerali, a patto
obesi, oppure di soggetti con enfisema sottocu- che questi mostrino una ecogenicità differente
taneo (traumatizzati). In questo ultimo caso è da quella del liquido, altrimenti la differenzia-
l’ecografia toracica nel suo complesso che viene zione tra lesioni ipo-anecogene pleuriche e ver-
ad essere fortemente penalizzata. Per motivi op- samento transonico può essere difficile se non si
posti, i bambini sono soggetti ottimali per l’e- impiega un mezzo di contrasto ecografico endo-
vena. La patologia pleurica indagabile con eco-
splorazione ultrasonora del torace.
grafia comprende:
La pleura parietale costale può essere vista \ I versamenti, compreso anche l’emotorace
con scansioni intercostali che percorrono gli (Figure 1-13, 19-28)
spazi intercostali, quindi la sua evidenza è qua- \ Lo pneumotorace (Figure 33-36, 42-55)
si completa. La pleura diaframmatica, invece, \ Le lesioni flogistiche e produttive della pleura
può essere vista solamente se contrastata da (pleuriti, placche pleuriche, calcificazioni, ne-
versamento pleurico o con scansioni addomi- oplasie benigne e maligne della pleura, depo-
nali transepatiche ascendenti (o transpleniche). siti metastatici) (Figure 14-18, 29-32)

FIGURA 1.
Paziente con versamento pleurico in progressivo incremento. A: Immagine di quattro mesi prima. B e C: Immagini attuali
con comparsa di dispnea. Non sono presenti segni e sintomi di scompenso cardiaco.
76 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 2.
Immagini ecografiche del paziente precedente. Vi è un massivo versamento pleurico con fini corpuscolarità. Il profilo
diaframmatico è appiattito ed il lobo inferiore e medio di destra sono compressi e quasi privi di aria. Nell’immagine B compare
il lobo polmonare inferiore con aspetto consolidato in cui gli unici artefatti sono gli spot ecogeni che rappresentano piccole
raccolte di aria residua nei bronchioli. È evidente (B) il mediastino posteroinferiore esposto fin quasi all’ilo del polmone.

FIGURA 3.
Stesso caso. Immagini B-mode
ed M-mode (a sinistra) acquisite
per via sottocostale destra. Il
fegato è visibile come parenchima
in alto, l’emidiaframma appare
come una linea concava in alto
nelle immagini bidimensionali.
Le frecce indicano il versamento
pleurico. Durante gli atti del
respiro la scansione M-mode
indica graficamente come curva
spazio/tempo il movimento
dell’emidiaframma. In alto il
paziente respira al Volume
corrente, in basso esegue profondi
inspirii. È evidente la restrizione
al movimento dell’emidiaframma
provocata dal versamento.
Normalmente l’emidiaframma
si sposta in basso circa 2-3 cm
al volume corrente e 6-7 cm al
massimo inspirio. Versamento
neoplastico.
  La pleura 77

FIGURA 4.
Nel massimo inspirio, in caso di
versamento pleurico grande o
massivo, la riduzione della zona
di apposizione diaframmatica
alla parete è minima perché il
muscolo assume una posizione
piu bassa.

FIGURA 5.
Versamento pleurico in soggetto con embolia polmonare. A sinistra immagine radiografica standard, a destra immagine TC.
La TC mostra chiaramente l'anatomia del torace. È evidente il versamento pleurico destro e diversi difetti di riempimento
endoluminali delle arterie polmonari, in particolare del ramo per il lobo medio e dei rami segmentari laterale e mediale
del lobo inferiore destro. Le frecce a destra indicano, rispettivamente, un consolidamento lobare medio contiguo a scissura
imbibita e materiale embolico endovascolare. I versamenti pleurici si verificano fin nel 40% delle embolie polmonari.

FIGURA 6.
Piccoli versamenti pleurici (calipers). L’emidiaframma non è completamente evidenziato ed il polmone (frecce) mantiene
un aspetto artefattuale e quindi si conferma aerato.
78 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 7.
Versamenti pleurici. A sinistra, versamento libero transonico con parenchima compresso che mostra multipli punti ecogeni
che rappresentano aria bronchiolare. A destra, tipico aspetto del margine polmonare del lobo inferiore compresso dal liquido
pleurico. Nessuna evidenza di spot ecogeni, pertanto assenza di aria. Nota il catetere intrapleurico (freccia).

FIGURA 8.
Scansione del cavo pleurico destro
per via sottocostale ascendente.
Questa scansione delinea
l’emidiaframma, il liquido pleurico
sovrastante, il polmone compresso
(freccia sottile) e, parzialmente,
il cuore (freccia spessa).

FIGURA 9.
Immagini ecografiche di paziente con embolia polmonare. Il versamento pleurico è immediatamente evidente alla scansione
ecografica che mostra (a sinistra) la cupola emidiaframmatica nella sua interezza e (a destra) il parenchima polmonare del
lobo inferiore compresso nel liquido (freccia) privo di aria.
  La pleura 79

FIGURA 10.
Soggetto con cirrosi epatica scompensata. A sinistra, radiografia acquisita a letto con paziente supino, di scarsa qualità.
A destra, diagnosi immediata di versamento pleurico destro con ascite. La freccia indica l’emidiaframma contrastato dal
liquido nella sua faccia superiore ed inferiore.

FIGURA 11.
Donna con pregressa
mastectomia destra per
carcinoma mammario circa 9
anni prima. Dispnea. L’esame
radiografico standard mostra
versamento pleurico destro.

FIGURA 12.
Stesso caso della Figura 11. La diagnosi ecografica di versamento pleurico libero transonico con compressione completa del lobo
inferiore è immediata. L’esame focalizzato nel seno costofrenico posterolaterale destro mostra salienze nodulari della pleura
diaframmatica che rendono chiara l’eziologia neoplastica del versamento e del sintomo.
80 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 13.
Immagini TC del caso
precedente. Si nota il
versamento, la compressione
del parenchima polmonare,
ma non risultarono evidenti le
nodulazioni diaframmatiche.

FIGURA 14.
Immagini ecografiche di depositi metastatici sulla
pleura diaframmatica. Queste lesioni, in caso di
versamento concomitante (quasi sempre presente),
sono facilmente visualizzabili ed anche biopsiabili
per via transtoracica.
  La pleura 81

FIGURA 15.
Donna di 75 anni con tumefazione fissa
del lato sin del collo e dispnea. Radiografia
all’ingresso in ospedale. Si documenta aumentata
densità dell’emitorace destro con nodulazioni
parenchimali e pleuriche.

FIGURA 16.
Immagini ecografiche della paziente della Figura 15. A e B: Nodulazioni parenchimali affioranti in superficie (frecce).
C: Versamento pleurico complex saccato. D: Nodulazioni nel seno costofrenico pleurico destro collocate sulla pleura
diaframmatica, contrastate da versamento pleurico.
82 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 17.
Immagini TC dello stesso caso delle figure precedenti. Multiple formazioni nodulari parenchimali. Versamento pleurico
in parte saccato destro con aspetto mammellonato e distribuzione in parte intrascissurale, con fenomeni disventilatori
polmonari. Linfonodi ilari destri anche con aspetti colliquati. Diagnosi istologica: carcinoma tiroideo anaplastico.

FIGURA 18.
Immagine TC del collo della paziente della
Figura 17. Massa neoplastica tiroidea sinistra con
dislocazione controlaterale della trachea.
  La pleura 83

FIGURA 19.
Paziente di 65 anni con stenosi aortica e dispnea. A sinistra, radiografia del torace in unica proiezione con paziente supino.
A destra, evidente versamento pleurico destro con fini corpuscolarità.

FIGURA 20.
Immagini ecografiche dello stesso paziente della Figura 19. A: Sindrome interstiziale del polmone non compresso nel
versamento, con rare Linee B. B: Conferma della stenosi aortica con gradiente medio di 46 mmHg. Diagnosi finale
versamento pleurico ad eziologia cardiogena in soggetto con stenosi aortica. Il liquido era un trasudato. Non sempre fini
corpuscolarità nel liquido sono indicative di essudazione.
84 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 21.
Emotorace traumatico recente. Il reperto ecografico può essere sovrapponibile a quello di un generico versamento con
evidenza di fluido libero e compressione parenchimale, ma spesso risulta evidente una tipica corpuscolarità mobile del fluido
intracavitario (particolare a destra).

FIGURA 22.
Emotorace traumatico. A: Compressione completa del lobo inferiore con deareazione del lobo inferiore che risparmia alcuni
bronchi segmentari al centro. Nota la struttura polmonare assimilabile a quella di un parenchima come fegato e milza.
B: Emotorace. Si indica con la freccia l’ago inserito in cavità sotto guida ecografica per il posizionamento di un catetere 10 F
che praticamente sempre può drenare un emotorace isolato recente.

FIGURA 23.
Paziente con emotorace
traumatico isolato drenato.
L’immagine diaframmatica
doppia (M e B-mode) mostra
l’attività respiratoria frequente e
il movimento emidiaframmatico
molto ridotto (1,4 cm). Non
era presente pneumotorace
né contusione polmonare.
L’insufficienza diaframmatica
è correlata al dolore ed
all’irrigidimento riflesso della
gabbia toracica.
  La pleura 85

FIGURA 24.
Versamento pleurico da scompenso cardiaco cronico. A sinistra, immagine radiografica standard. A destra, ecografia
dell’emitorace destro. È evidente la presenza di grande versamento pleurico con emidiaframma che mantiene la sua
convessità superiore. Il versamento è libero e transonico (versamento semplice). Nel campo di scansione compare solamente
il margine polmonare compresso.

FIGURA 25.
Stesso caso delle immagini precedenti. A: Evidenza del polmone compresso dal liquido (freccia). L’aria è praticamente
assente. B: Durante l’inspirio, nonostante la presenza del versamento il seno costofrenico manifesta un’apertura evidente
(freccia).
86 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 26.
Immagini con scansioni M-mode per evidenziare
e quantificare il movimento dell’emidiaframma
destro. Stesso caso di paziente con versamento
pleurico delle immagini precedenti. A: Respiro
quieto, lo spostamento è di circa 14 mm e quindi
leggermente ridotto. B: Nel massimo inspirio
lo spostamento è 6 cm, praticamente nel range
normale. A differenza del soggetto con trauma,
in assenza di splinting antalgico, l’emidiaframma
mostra escursioni massimali valide.

FIGURA 27.
Versamento pleurico in soggetto con adesione
fibrosa del seno costofrenico (versamento inveterato
in parte saccato). Durante l’inspirio, nonostante
lo spostamento della cupola diaframmatica e
l’ispessimento del muscolo, non si ha l’apertura del
seno e l’emidiaframma mostra una caratteristica
inflessione del suo contorno (freccia).
  La pleura 87

FIGURA 28.
A: Versamento pleurico neoplastico complesso con grossi tralci di fibrina. B: Versamento pleurico complesso settato
(o areolare), empiema.

FIGURA 29.
Maschio di 75 anni con storia di linfoma non Hodgkin. A sinistra, emitorace sinistro completamente opacizzato.
A destra, l’ecografia, attraverso una semplice iniziale scansione documenta il versamento pleurico, il lobo polmonare
inferiore completamente collassato e privo di aria, grossolani tralci di fibrina (frecce piccole), la superficie polmonare
relativamente ipoecogena, infine forti irregolarità del profilo emidiaframmatico. In base a questi reperti, la diagnosi
indicativa è di versamento pleurico essudatizio con atelettasia completa lobare inferiore e sospette vegetazioni pleuriche
della superficie diaframmatica.
88 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 30.
Stesso paziente della figura
precedente. Particolari ecografici
di scansioni dell’emitorace sinistro.
A: Parenchima polmonare
compresso con aerazione di
bronchi centrale (freccia nera).
B: Evidenti vegetazioni pleuriche
diaframmatiche (freccia) e
adesioni tra diaframma e polmone
(freccia orizzontale).
C: Ispessimento dell’emidiaframma
(freccia) e piccola raccolta fluida
sottodiaframmatica (freccia
orizzontale). D: Disomogeneità
del parenchima della milza.
La diagnosi si perfeziona in
versamento pleurico essudatizio
verosimilmente neoplastico con
interessamento diaframmatico,
sottodiaframmatico e splenico.

FIGURA 31.
Immagini TC del paziente delle
Figure 26 e 27. Conferma dei
reperti ecografici. Diagnosi
istologica. Recidiva di LNH
a grandi cellule.
  La pleura 89

FIGURA 32.
Soggetto con fibrotorace post-tubercolare. A: Ispessimento ipoecogeno del seno costofrenico (freccia sottile) e della pleura
parietale (freccia larga). Il polmone sottostante appare bianco e con superficie irregolare per marcata ipoventilazione.
B: Doppia immagine di cui una (a sinistra) in espirio e l’altra (a destra) in inspirio profondo. Si nota che il seno
costofrenico rimane invariato (normalmente si amplierebbe e discenderebbe).

FIGURA 33.
Idropneumotorace. Double level sign. Sia a sinistra che a destra, con opportune proiezioni che non incidano
direttamente sull’aria che galleggia sul liquido pleurico, è possibile raffigurare il liquido, il polmone allontanato
dalla parete e compresso dal liquido (freccia piccola) e l’aria che galleggia in alto (freccia grande). Come di norma,
l’insonazione di un piano aereo genera artefatti fissi di riverbero caratterizzati da linee orizzontali.
90 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 34.
Idropneumotorace. Tipico aspetto di double level.
È possibile notare un artefatto verticale a partenza
dalla raccolta aerea intrapleurica (freccia). È
questo un aspetto unico e paradosso in cui in caso
di (idro)pneumotorace sono presenti artefatti
verticali (di norma gli artefatti verticali escludono
lo pneumotorace). Questo fenomeno è dovuto alla
dispersione dell’aria nel liquido come schiuma.
Ricordiamo infatti che gli artefatti verticali
sono fenomeni evocabili insonando schiume con
particolari conformazioni. Pertanto, in caso di
inusuale presenza di artefatti verticali in una
scansione ecografica di uno pneumotorace atipico,
considerare sempre l’idropneumotorace.

FIGURA 35.
Idropneumotorace. Immagine da scansione a
livello del seno costofrenico. Anche in questo caso
si dimostra la presenza di fluido, del margine
polmonare compresso (freccia sottile) e di un livello
retroparietale di aria (freccia grande).

FIGURA 36.
In caso di film fluidi particolarmente sottili nel cavo pleurico, può essere difficile dimostrare la presenza
contemporanea di aria. Comunque i segni da ricercare sono i medesimi. Anche nei casi rappresentati nelle
immagini, si riscontra il fluido, il polmone sottostante (freccia piccola) e il livello antideclive di aria (freccia
grande). In basso evidente l’effetto schiuma con artefatti verticali.
  La pleura 91

FIGURA 37.
Placche di ispessimento pleurico lenticolare non calcifico in soggetto con asbestosi. Queste immagini possono simulare
l’ipoecogenicità di un versamento mantellare. I criteri differenziali sono rappresentati dalle immagini lenticolari, dalla
morfologia fissa delle placche e dal polmone sottostante che, più o meno compresso, ci scivola sopra. Nel caso di versamento,
il polmone oscilla verticalmente nel liquido.

FIGURA 38.
Ispessimenti pleurici parietali non calcifici in soggetto con fibrotorace successivo ad empiema.

FIGURA 39.
Fibrotorace calcifico
post-tubercolare.
Immagine
radiografica e
ricostruzione TC.
Nota la fissità da
adesioni del seno
costofrenico sinistro
(freccia).
92 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 40.
Stesso paziente della Figura 39. Immagini ecografiche. Placche pleuriche parietali calcifiche con evidenti coni
d’ombra da sbarramento acustico.

FIGURA 41.
Stesso paziente dell’immagine precedente. A: Aspetto TC di placca fibrocalcifica pleurica parietale. B: Immagine
comparativa del seno costofrenico sinistro tra espirio ed inspirio dimostrante la fissità del margine polmonare aderente nel
tessuto fibroso. Il polmone bianco sottostante esprime deflazione.

FIGURA 42.
Nello pneumotorace, la scansione effettuata
sopra la raccolta aerea mostra una pseudolinea
pleurica immobile (frecce), che è l’interfaccia
acustica tra parete ed aria. Al di sotto di
questa, si ripetono linee orizzontali di riverbero
provocate dall’elevata impedenza acustica
dell’interfaccia stessa. Non trattandosi di
una reale linea pleurica, oltre l’immobilità
respiratoria, l’interfaccia è caratterizzata
dall’assenza di immagini di consolidamento o
artefattuali (Linee B).
  La pleura 93

FIGURA 43.
Una tecnica descritta per facilitare la diagnosi
di pneumotorace sfrutta l’immobilità della linea
pleurica dimostrata da una scansione ortogonale
M-mode della falda aerea. Nella figura, a destra
è riprodotta la scansione bidimensionale di
una raccolta aerea intrapleurica; a sinistra il
corrispettivo M-mode. Le interfacce riprodotte
lungo la singola linea di vista del M-mode
scorrono sullo schermo ed, in caso di assenza
dello sliding pleurico, generano linee nette. In
generale questa metodica non è necessaria, ma
è efficace a scopo iconografico per riprodurre
l’assenza dello sliding in immagini statiche.

FIGURA 44.
Una scansione M-mode su di un piano pleurico
mobile produce un tracciato caratterizzato da
linee irregolari (seashore sign).

FIGURA 45.
In assenza di aderenze pleuriche, in genere lo
pneumotorace non massivo si dispone in modo
prevedibile (antideclive), mentre il polmone
collassa posteriormente. Per la diagnosi
ecografica di pneumotorace, pertanto, vanno
identificati i reperti relativi a tre zone, che nella
figura sono identificate come A (dove è assente
il movimento pleurico e dove non si producono
immagini artefattuali o parenchimali per lo
sbarramento aereo), B (in cui è presente il
movimento pleurico solamente in una parte
dell’immagine - lung point), e C (in cui viene
identificato un normale sliding).
I reperti ecografici di pneumotorace derivano da
questo tipo di scansioni. In aggiunta, la distanza
dei lung point dalla linea parasternale permette
la stima dell’estensione dello pneumotorace
(pneumotorace anteriore ed anterolaterale).
94 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 46.
I tre patterns (A, B e C), precedentemente descritti, rappresentati in immagini statiche. A: Scansione su aria. La
pseudolinea pleurica è immobile, lineare, al di sotto di essa emergono solo riverberi orizzontali e vi è totale assenza di
immagini solide parenchimali o artefattuali verticali. C: Pleura a parete, normalmente mobile, regolare o irregolare,
al di sotto della quale possono o meno emergere (a seconda della presenza o meno di patologia del parenchima)
immagini solide e/o artefatti verticali. B: È il punto in cui la falda aerea termina ed al cui livello la pleura viscerale
torna a contatto con la parete. Sono presenti dinamicamente ambedue i patterns. Nell’illustrazione la freccia indica il
lung point. A destra del lung point vi è aria, a sinistra vi è pleura viscerale mobile, più o meno alterata da eventuale
patologia, tra i due settori vi è un leggero slivellamento (step sign) ed anche il background sottostante può apparire
leggermente differente. La presenza di uno o più lung point(s) è patognomonica di pneumotorace. Le immagini
acquisite con sonda lineare operante senza armoniche e con basso gain da immagini migliori per la ricerca di questi
particolari.
  La pleura 95

FIGURA 47.
Lung point. Particolari con sonda lineare. Le frecce grandi indicano i lung points. Dove si localizza l’aria non vi è
sliding. Le frecce piccole indicano alcune immagini artefattuali verticali che ovviamente indicano che a questo livello
il polmone è a parete. Nell’immagine a destra è chiara la presenza di uno step sign.

FIGURA 48.
Il lung point reso evidente in immagine statica
con l’impiego del doppler (che colora le strutture
in movimento). A destra della freccia la pleura
è a parete e viene vista muoversi.
A sinistra della freccia la scansione intercetta
la falda di aria. Anche questa tecnica viene
impiegata solo a scopo iconografico.
96 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 49.
Maschio di 68 anni con mesotelioma destro. La scansione anteriore sull’emitorace destro mostra un pattern statico che si
confonde con la normalità. In realtà lo sliding pleurico non è percepibile. Lateralmente la scansione toracica mostra un
chiaro lung point (B). La diagnosi è di pneumotorace.

FIGURA 50.
Stesso paziente dell’immagine precedente. A: Una scansione ecografica laterale che non intercetta l’aria intrapleurica
mostra versamento pleurico che allontana dalla parete il polmone. Questo appare bianco per ipoespansione e presenta una
placca ipoecogena superficiale (freccia). B: Il lobo inferiore appare immerso nel liquido pleurico ed è privo di aria. La sua
struttura è disomogenea con areole che la CEUS dimostra essere tessuto necrotico. Pneumotorace post toracentesi in soggetto
con polmone non espandibile ed infiltrazione da mesotelioma. Bisogna sempre ricordare che una falda di pneumotorace
maschera la patologia sottostante che va esplorata evitando che l’ultrasuono intercetti aria.
  La pleura 97

FIGURA 51.
Radiografia in Pronto Soccorso
di paziente in grave distress
respiratorio e con diagnosi
presuntiva di edema polmonare.
Il referto è di edema polmonare
e pneumotorace sinistro.

FIGURA 52.
Le scansioni ecografiche
sull’intero emitorace di
sinistra mostrano un quadro
di sindrome interstiziale con
Linee B di tipo cardiogeno.
Lo pneumotorace viene
prontamente escluso perché un
quadro di sindrome interstiziale
evidente e diffuso implica il
contatto parietale della pleura
viscerale.
98 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 53.
TC di conferma. Nessuna evidenza di pneumotorace. Edema polmonare acuto con falso positivo radiografico
di pneumotorace.

FIGURA 54. FIGURA 55.


Scansione ecografica anteriore del torace di giovane donna Immagine TC del caso precedente. Minimo pneumotorace
con dolore epicritico di tipo pleurico. Evidenza di piccola spontaneo.
raccolta di aria intrapleurica con doppio lung point
(frecce). Il power doppler arancione serve esclusivamente
per documentare l’assenza di movimento della bolla d’aria.
99

Patologia parenchimale
del polmone

V Le parenchimopatie non to polmonare, come artefatti normali (Linee A)


o patologici (artefatti verticali e white lung). La
consolidative del polmone combinazione di più segni consente ipotesi dia-
La definizione di questi quadri impone l’in- gnostiche. L’assenza completa di aria all’inter-
terpretazione degli artefatti patologici del pol- no di un consolidamento (assenza di bronco e
mone che hanno avuto ampia descrizione nella bronchiologrammi) è indice di ostruzione bron-
prima parte di questo testo. Si tratta di descri- chiale, di compressione parenchimale completa
vere in termini di patologia probabile (fonda- (come nei versamenti massivi) ma anche di neo-
mentalmente: a genesi funzionale, cardiogena plasia superficiale. La presenza di broncogram-
o pneumogena) immagini artefattuali costituite mi aerei dinamici è indice di pervietà bronchia-
da variabilissime varietà di artefatti verticali e le. La presenza di broncogrammi fluidi è segno
white lung, nell’ipotesi che esse segnalino incre- di ostruzione. La periferia di un consolidamento
mento di densità (o decremento di porosità) della caratterizzata da white lung è indice di flogosi
cortex polmonare. In questo processo diagnosti- interstiziale.
co il quadro ecografico polmonare si integra con
Un broncogramma aereo che si estende in in-
quello anamnestico e clinico per configurare un
spirio e con l’aumento delle pressioni nelle vie
pattern significativo. In questo senso vengono
aeree è indice di pervietà bronchiale o di recluta-
proposti aspetti iconografici caratteristici di:
bilità. L’atelettasia ostruttiva lobare e polmonare
\ Iperdensità funzionali (ipoventilazioni pa- è caratterizzata da perdita completa di aria e da
renchimali) (Figure 20, 27-29, 49, 61) contrazione del tessuto collassato. La presenza
\ Edemi polmonari idrostatici (Figure 1-5, 11- di consolidamenti in un quadro bilaterale di im-
12, 39-41, 39-46) portante e disomogenea sindrome interstiziale
è indicativo di ARDS o di malattia interstiziale
\ Edemi polmonari non cardiogenici e ARDS
(Figure 6-10, 42, 43, 54-59) del polmone con componenti alveolari (BOOP,
polmonite eosinofila cronica, emorragie polmo-
\ Malattie interstiziali diffuse del polmone nari, linfomi). Infine, in un contesto di trauma,
(Figure 47-50) il consolidamento può essere funzionale (mar-
\ Polmoniti interstiziali (Figure 19-23, 36, 38, cata ipoventilazione, subatelettasia) o organico
82, 83) (contusione polmonare con essudazione alveola-
\ Embolia polmonare (Figure 27-29, 60-66) re e/o emorragia). Di seguito vengono presentati
quadri di:
V Consolidamenti polmonari \ Collassi polmonari da compressione estrin-
seca e atelettasie (Figure 14, 37, 67, 68, 77, 78)
I consolidamenti polmonari si interpretano \ Polmoniti (Figure 13-15, 24-26, 30-33, 51, 52,
come immagini ecografiche reali, in cui l’aria 67, 68, 77, 78, 80, 81)
può essere rappresentata o meno al loro inter-
no. Eccezion fatta per l’atelettasia completa di \ ARDS e malattie “organizing” del polmone
un polmone, l’aria ha una sua rappresentazione (Figure 16-23, 34, 35)
ecografica alla periferia di ogni consolidamen- \ Neoplasie (Figure 69-76, 79)
100 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 1.
Paziente con dispnea ed ortopnea. A sinistra, la radiografia standard del torace che mostra cardiomegalia. A destra
scansione ecografica ascellare con sonda convex che mostra sindrome interstiziale ecografica con densi artefatti verticali
“bright”. Il quadro ecografico era bilaterale e simmetrico.

FIGURA 2.
Stesso paziente. Ingrandimento
delle sezioni sinistre del cuore con
deficit sistolico (EF: 29%). La stima
ecocardiografica della pressione
telediastolica ventricolare sinistra era
indicativa di valori elevati.
  Patologia parenchimale del polmone 101

FIGURA 3.
Scansioni ascellari destra e sinistra dello
stesso paziente (sonda convex). Nonostante
possibili modeste variazioni di densità degli
artefatti verticali, nella sindrome interstiziale
cardiogenica non si apprezzano aree di risparmio
e degli artefatti verticali hanno un aspetto
“bright”, talvolta con evidente struttura striata
trasversalmente (vedi immagine A). La pleura, se
non è già alterata, si mantiene lineare e mobile.

FIGURA 4.
Stesso soggetto delle figure precedenti. Sindrome
interstiziale cardiogenica dimostrata con sonda
lineare (6.6 MHz). In genere l’origine degli
artefatti verticali è puntiforme da pleura regolare.
Congestione polmonare da scompenso cardiaco
prevalentemente sistolico.
102 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 5.
Radiografia standard di soggetto
con dispnea da sforzo. È presente
impegno interstiziale polmonare
con caratteristiche pneumogene.

FIGURA 6.
Scansioni ecografiche laterobasali, in alto con
sonda convex, in basso con sonda lineare 6.6
(acquisizione in frequenza fondamentale).
È presente sindrome interstiziale con artefatti
verticali densi. Il loro aspetto non è “bright” e la
loro origine è da un piano pleurico irregolare.
Le Linee A sono cancellate, o poco evidenti, dalla
ecogenicità anomala sottopleurica.
  Patologia parenchimale del polmone 103

FIGURA 7.
TC toracica dello stesso
soggetto. In entrambi i
polmoni, maggiormente alle
basi, è evidente l’ispessimento
dell’interstizio inter ed
intralobulare, con segni di
distorsione dell’architettura
parenchimale. È presente
honeycombing.

FIGURA 8.
Paziente delle immagini precedenti. Particolare
del piano pleurico (in alto). In basso l’escursione
massima inspiratoria del curtain polmonare è ridotta
(calipers). Fibrosi polmonare idiopatica con sindrome
restrittiva.
104 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 9.
Paziente con dispnea. A sinistra (A) radiografia standard, che mostra densità riferibili al lobo polmonare superiore. A destra
(B) aspetto ecografico di multipli consolidamenti del lobo superiore sinistro con aerazione centrale bronchiale mantenuta.

FIGURA 10.
Paziente dell’immagine precedente. Scansioni
ecografiche con sonda lineare intercostale in sede
sottoclaveare sinistra che mostrano sindrome
interstiziale pneumogena caratterizzata da
irregolarità pleuriche, artefatti verticali e
piccoli noduli superficiali (frecce). Tubercolosi.
Riguardo a certe patologie con predilezione di
sede, l’ecografia deve essere diretta su superfici
toraciche anche di non facile esplorazione (come i
lobi superiori e gli apici dei polmoni).
  Patologia parenchimale del polmone 105

FIGURA 11.
A: Radiografia del torace all’accesso del paziente in Pronto Soccorso con distress respiratorio. L’immagine è poco leggibile.
B: Presenza bilaterale di sindrome interstiziale lieve di tipo cardiogeno (nota gli artefatti verticali “bright”, con origine
puntiforme da pleura lineare. Sono presenti anche Linee A che verrebbero mascherate in caso di importante sindrome
interstiziale. C: Funzione sistolica cardiaca depressa con EF 34%.
106 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 12.
Stesso paziente. In alto, versamento pleurico
destro grande con fini corpuscolarità e parziale
atelettasia compressiva del lobo inferiore. In
basso, campionamento in Doppler continuo del
flusso sistolico attraverso la valvola aortica. È
presente un gradiente massimo patologico di
42 mmHg che configura un certo grado di stenosi
aortica. La stima del gradiente pressorio sistolico
transaortico è molto importante nei soggetti
con dispnea, dolore toracico o sincope e, anche
nella sua forma qualitativa o semiquantitativa,
aggiunge dati importanti per la gestione del
paziente. In questo caso l’ecografia ha mostrato, a
fronte di una radiografia non molto informativa,
l’esistenza, in un paziente con dispnea, di lieve
congestione polmonare, versamento pleurico
destro grande, deficit sistolico e stenosi aortica
(che andrà valutata con più precisione con un
esame ecocardiografico elettivo).

FIGURA 13.
A sinistra, un paziente con febbre, dispnea ed opacità basale destra alla radiografia standard del torace. A destra,
l’esame ecografico immediatamente conferma la presenza di un versamento pleurico e di un consolidamento cuneiforme
parenchimale con aria quasi assente. Polmonite basale destra con versamento pleurico associato.
  Patologia parenchimale del polmone 107

FIGURA 14.
Non sempre è facile distinguere compressioni
parenchimali da versamento rispetto ai
consolidamenti flogistici associati a versamento. In
alto nell’immagine, compressione del lobo inferiore
associata a versamento pleurico. Il consolidamento
(compressivo) mantiene aria dimostrata dagli
spot ecogeni intraparenchimali, è presente in sede
sopradiaframmatica e coinvolge parzialmente il
lobo inferiore sfumando nel tessuto aerato. Il reale
consolidamento flogistico può interessare qualsiasi
area del polmone, spesso ha aspetto cuneiforme,
il contorno profondo del consolidamento spesso è
irregolare e netto, il suo contenuto aereo è variabile e
talvolta assente, se sono presenti broncogrammi aerei,
questi hanno un aspetto arboriforme. In basso, piccolo
versamento pleurico che mantiene il parenchima del
lobo inferiore aerato. Il polmone è “bianco” a causa
di ipoventilazione.

FIGURA 15.
A: Persistenza di versamento
pleurico sinistro in soggetto con
scompenso cardiaco cronico.
Radiografia del torace standard.
B: Immagine ecografica del
versamento pleurico sinistro con
visualizzazione di grossolani
tralci di fibrina nel liquido,
ipoventilazione del lobo
polmonare inferiore (polmone
bianco) e lesione solida senza
aria affiorante alla pleura con
lieve bulging. C: Particolare
della lesione con il liquido
fibrinoso (freccia). Carcinoma
polmonare.
108 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 16.
Donna con sindrome influenzale e dispnea. Radiografie standard del torace. Accentuazione della trama polmonare.
Non visibili lesioni attive a focolaio.

FIGURA 17.
Immagini ecografiche della stessa paziente della Figura 16. Evidenza di sindrome interstiziale diffusa a chiazze di tipo
pneumogeno con piccoli aspetti consolidativi (B e D).
  Patologia parenchimale del polmone 109

FIGURA 18.
Immagini TC della stessa paziente. Evidente, disomogeneo interessamento interstiziale con aree di ground glass e
consolidamenti alveolari. Infezione da virus influenzale H1N1.

FIGURA 19.
Paziente di 73 anni in trattamento steroideo per connettivite. Febbre e dispnea, insufficienza respiratoria.
A sinistra, radiografia eseguita due mesi prima. A destra, radiografia attuale.
110 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 20.
Stesso paziente. A sinistra, aspetto ecografico della base destra, a destra, la base sinistra. Evidente sindrome interstiziale con
white lung, irregolarità della pleura e versamento pleurico.

FIGURA 21.
Stesso paziente. Due campi polmonari esplorati con sonda lineare. La sindrome interstiziale è disomogenea e bilaterale,
la linea pleurica è frammentata. Il quadro è indicativo di diffusione bilaterale di sindrome interstiziale e alveolare
pneumogena nel contesto di un quadro infettivo.

FIGURA 22.
Stesso paziente. Immagini TC acquisite durante l’accesso in ospedale sulla scorta dei dati ecografici. Importante
interessamento interstiziale e alveolare bilaterale. Trattamento in terapia intensiva. Diagnosi di polmonite
pneumococcica. Guarigione in dieci giorni dopo adeguata terapia antibiotica e sostegno respiratorio.
  Patologia parenchimale del polmone 111

FIGURA 23.
Stesso soggetto delle immagini precedenti. Radiografia standard dopo sette giorni di terapia. Come in molti altri casi, la
radiografia standard del torace è poco sensibile per documentare la diffusione di processi interstizio-alveolari.

FIGURA 24.
Paziente febbrile con dolore pleurico destro. A sinistra, la radiografia all’ingresso in ospedale. Consolidamento parenchimale
sovradiaframmatico destro. A destra, l’immagine ecografica corrispondente. Consolidamento del lobo inferiore poco aerato,
in assenza di versamento pleurico. Polmonite pneumococcica.
112 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 25.
Consolidamento alveolare basale (polmonite). A sinistra, fase espiratoria; a destra, inspirio profondo. La freccia indica il
reclutamento di alcuni bronchi segmentari e bronchioli terminali del margine polmonare.

FIGURA 26.
Fasi progressive della guarigione
di una polmonite in ecografia.
La comparsa nel tempo di
nuovi broncogrammi aerei è
indice di pervietà bronchiale
e di progressiva aerazione
del parenchima. L’ostruzione
bronchiale, viceversa, provoca
atelettasia e talvolta la
comparsa di foci colliquativi
intrapolmonari.
  Patologia parenchimale del polmone 113

FIGURA 27.
Soggetto con dispnea ed
ipossiemia. Lieve sindrome
interstiziale focale, parzialmente
evidente in B e presente in D.
Assenza di versamento pleurico.
Radiografia standard del torace
normale. Un polmone normale
o con alterazioni modeste che
non giustificano un quadro
ipossiemico o sintomi dispnoici
deve indurre al sospetto
dell’embolia polmonare.

FIGURA 28.
TC del soggetto dell’immagine
precedente. Evidenza di embolia
polmonare bilaterale.

FIGURA 29.
Stesso paziente. A destra
aree di ground glass anche
con espressione sottopleurica
(freccia). In genere l’embolia
recente non produce alterazioni
parenchimali, che tuttavia
divengono frequenti nei giorni
successivi come piccole aree di
atelettasia o, più raramente,
come infarti.
114 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 30.
Paziente con polmonite destra a lenta risoluzione. Radiografie standard del torace.

FIGURA 31.
Primo esame ecografico dello stesso
soggetto della Figura 30. In alto,
versamento pleurico medio a destra,
transonico, libero. In basso, evidenza
del consolidamento del lobo superiore
scansionato per via ascellare. Poca aria
all’interno.
  Patologia parenchimale del polmone 115

FIGURA 32.
Vedi Figura 31. Esame ecografico
eseguito dopo sette giorni. In alto, il
versamento pleurico è nettamente
ridotto e la base polmonare è espansa.
In basso, il consolidamento persiste
con volume minore, la freccia indica
un reclutamento aereo marginale,
anche se la lesione persiste deaerata.
Viene effettuato un esame CEUS
polmonare con Sonovue che mostra
un pattern compatibile con flogosi.
Viene continuata antibioticoterapia
con spettro allargato.

FIGURA 33.
Dopo ulteriori 10 giorni
il versamento pleurico è
scomparso e la lesione è
nettamente ridotta.
Guarigione.
116 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 34.
Donna di 69 anni con febbricola e densità radiografiche polmonari ricorrenti in sedi differenti. In alto, alcune radiografie
standard che documentano le densità in sede bilaterale. In basso, i corrispettivi TC con aree di interstiziopatia tipo ground
glass e piccoli consolidamenti alveolari.

FIGURA 35.
I reperti ecografici associati
nella paziente della Figura
precedente. In alto immagini
di piccoli consolidamenti con
bronchiologrammi periferici,
in basso prevalenza di
sindrome interstiziale di tipo
pneumogeno, da correlare
col ground glass TC. Da
notare le interruzioni della
linea pleurica, fortemente
indicative di processo primitivo
polmonare (BOOP).
  Patologia parenchimale del polmone 117

FIGURA 36.
Particolari acquisiti con sonda lineare di sindrome interstiziale pneumogena corrispondente al ground glass TC.
È evidente la discontinuità spaziale.

FIGURA 37.
Atelettasie da compressione del lobo polmonare inferiore nel versamento pleurico. A: Totale perdita di aria del lobo.
B: Aerazione residua puntiforme. C: Evidenti broncogrammi aerei con decorso parallelo per effetto compressivo.
In caso di consolidamento flogistico verrebbero visti con configurazione arboriforme. D: In questo caso il versamento
non comprime il parenchima che si mantiene espanso.
118 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 38.
A sinistra, apparente sindrome interstiziale con white lung focale. L’accurata esplorazione della regione coinvolta mostra
(a destra) un piccolo consolidamento (White sentinella). Broncopolmonite batterica.

FIGURA 39.
Dispnea acuta. Radiografia standard in posizione
supina durante l’accesso.

FIGURA 40.
Stessa paziente. L’ecografia mostra una sindrome interstiziale bilaterale e relativamente simmetrica con artefatti verticali
bright ad origine da una pleura non frammentata. Sonda convex. Nota la “strutturazione” dei singoli artefatti verticali
talvolta formati da elementi ecogeni trasversali, fortemente indicativa di edema o di eziologia cardiaca.
  Patologia parenchimale del polmone 119

FIGURA 41.
Stessa paziente. Particolari acquisiti con sonda lineare operante con frequenza fondamentale di 6.6 MHz.
Tra gli artefatti verticali emergono le Linee A (ciò non avviene nel white lung). Edema polmonare cardiogeno.

FIGURA 42.
A sinistra, un “falso” artefatto
verticale, con origine da un
micronodulo. Confronta con
l’immagine a destra in cui
l’artefatto ha origine puntiforme.
La presenza di micronoduli
è suggestiva di eziologia
primitivamente polmonare
(silicosi, malattie granulomatose,
fibrosi idiopatica o secondaria,
ecc).

FIGURA 43.
Due immagini ottenute con sonda ad alta risoluzione che dimostrano l’eterogeneità degli artefatti verticali. A sinistra,
origine di un (pseudo) artefatto verticale da micronodulo. A destra, artefatti verticali corti (frecce). Il differente
significato di questi reperti non è ancora stato stabilito.
120 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 44.
Paziente con edema polmonare acuto cardiogeno. A sinistra, radiografia acquisita in fase asintomatica. A destra,
immagine radiografica acquisita durante episodio di insufficienza respiratoria in Pronto Soccorso.

FIGURA 45.
Stesso soggetto. Quadro di sindrome interstiziale cardiogena bilaterale senza aree di risparmio.
Nota gli artefatti verticali vivaci e “strutturati”.

FIGURA 46.
Le Linee B come descritte da Lichtenstein, ben
individuabili, con distanza caratteristica tra
loro (circa 1 cm), praticamente “contabili”.
Noi le denominiamo Linee B settali, perché
alla base della loro genesi possono stare le
discontinuità acustiche provocate dai setti
interlobulari ispessiti da edema. Tuttavia le
linee settali sono solo un aspetto particolare
delle numerose possibili discontinuità
acustiche del riflettore pleurico, in patologia.
  Patologia parenchimale del polmone 121

FIGURA 47.
Paziente novantenne con dispnea ingravescente.
Radiografia standard del torace. Avanzata fibrosi
polmonare.

FIGURA 48.
Stesso paziente. A sinistra scansione pleuropolmonare con sonda convex. A destra con sonda lineare. Quadro di
sindrome interstiziale disomogenea con scarse aree relativamente risparmiate e microconsolidamenti subpleurici. La
diagnosi ecografica è di interstiziopatia con eziologia primitivamente polmonare. Assenza di versamento pleurico. Non
segni di incremento della pressione telediastolica ventricolare sinistra. Assenza di ipertensione polmonare.
122 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 49.
Altre immagini ecografiche dello stesso soggetto. A destra, evidenza di sfumato consolidamento.

FIGURA 50.
Acquisizioni TC dello stesso paziente. Fibrosi polmonare idiopatica.
  Patologia parenchimale del polmone 123

FIGURA 51.
Soggetto con febbre. Radiografia del torace in
paziente supino. Sfumato e tenue addensamento
parenchimale paracardiaco basale a destra di “non
sicuro significato flogistico”.

FIGURA 52.
Scansione ecografica basale
destra. Evidente consolidamento
parenchimale poco aerato,
senza versamento pleurico.
124 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 53.
Consolidamento del lobo
inferiore destro non aerato
in periferia, con forti
disomogeneità strutturali
(multiple lacune ipoecogene).
Mesotelioma. In B, secondario
consolidamento pleurico-
subpleurico. È presente
versamento pleurico associato.

FIGURA 54.
Soggetto maschio di 34 anni con severa insufficienza respiratoria e febbre. Radiografia toracica all’ingresso in ospedale.
Alcune aree di iperdensità parenchimale bilateralmente.
  Patologia parenchimale del polmone 125

FIGURA 55.
Stesso paziente. Ecografia con sonda convex delle basi polmonari. Consolidamenti su white lung bilateralmente.

FIGURA 56.
Altri aspetti ecografici polmonari nello stesso soggetto (focali aree di white lung e consolidamenti).

FIGURA 57.
Particolare della base di sin. Grosso
consolidamento parenchimale con
broncogrammi aerei.
126 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 58.
TC del soggetto delle Figure precedenti. Infezione da virus influenzale H1N1 con sovrapposizione batterica
(pneumococco). Necessità di ventilazione meccanica.

FIGURA 59.
Torace dopo guarigione.
  Patologia parenchimale del polmone 127

FIGURA 60.
Soggetto con dispnea e ipossiemia. Radiografia
standard del torace. “Non lesioni parenchimali
con carattere di attività, ombra cardiaca nei limiti
della norma”.

FIGURA 61.
Tutte le scansioni ecografiche del soggetto
dell’immagine precedente erano non significative,
tranne che per la regione anterobasale destra
in cui si evidenziava area focale di sindrome
interstiziale, con piccolo core consolidato.
128 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 62.
Stesso paziente. Immagini TC che confermano la presenza in sede anterobasale destra di piccola area consolidativa.

FIGURA 63.
Stesso soggetto. AngioTC del circolo polmonare. Materiale embolico che si dirama in entrambe le arterie polmonari con
occlusione della biforcazione tra arteria lobare superiore e medio inferiore destra. In ecografia l’embolia polmonare può
non mostrare reperti parenchimali. Tardivamente possono risultare piccoli consolidamenti parenchimali. Il sospetto della
patologia nasce da sintomi suggestivi a fronte di un parenchima polmonare ecograficamente normale o non massivamente
compromesso.
  Patologia parenchimale del polmone 129

FIGURA 64.
Paziente delle Figure precedenti.
CUS ed ECD arti inferiori.
La vena femorale sinistra non
è comprimibile e mostra il
lume occupato da materiale
trombotico (A e B).
C: L’ecocolor Doppler mostra
assenza di flusso venoso.

FIGURA 65.
Soggetto con embolia polmonare. La radiografia in Pronto
Soccorso è pochissimo informativa.
130 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 66.
Stesso soggetto. Il pattern ecografico polmonare non mostrava artefatti. A sinistra, piccolo versamento pleurico sinistro con
atelettasia compressiva di parte del lobo inferiore. A destra, immagine di piccolo consolidamento posterobasale omolaterale.
Diagnosi finale con angio TC di embolia polmonare sinistra. Il pattern ecografico descritto non è certamente specifico di
embolia polmonare, tuttavia una clinica compatibile e l’apprezzamento di questi segni impone un approfondimento,
soprattutto quando l’impegno clinico non è giustificato da significativi reperti parenchimali. Il versamento pleurico è
presente nel 30-40% delle embolie polmonari. La CUS è un utile esame complementare.

FIGURA 67.
Soggetto con sintomi di
scompenso cardiaco. Radiografie
standard del torace all’ingresso.
“Versamento pleurico bilaterale
più evidente a destra, senza però
poter escludere la presenza di
addensamenti nel contesto”.

FIGURA 68.
Stesso paziente. A: Versamento pleurico transonico massivo. Il polmone compresso non è rappresentato.
B: Consolidamento posterobasale sinistro senza versamento da questo lato. Pattern acustico dei polmoni espansi senza
artefatti verticali.
  Patologia parenchimale del polmone 131

FIGURA 69.
Paziente con pregresso carcinoma renale in apparente remissione. A sinistra, immagine radiografica acquisita alcuni mesi
prima dell’accesso. A destra, immagine radiografica all’ingresso in ospedale. Emitorace sinistro opaco.

FIGURA 70.
Stesso paziente. Ecografie
dell’emitorace sinistro. A: Lobo
polmonare inferiore sinistro
consolidato in superficie con
core ancora aerato. Versamento
pleurico. B: Emidiaframma
ispessito con nodulo ipoecogeno
aggettante in cavo pleurico,
versamento pleurico.
C: Particolare
dell’emidiaframma sinistro.
Evidenti depositi ipoecogeni
sulla sua superficie pleurica,
parenchima polmonare
consolidato e senza aria
all’interno, tralci spessi che
collegano il polmone alla
superficie diaframmatica.
Versamento pleurico.
Carcinoma renale metastatico
all’emitorace sinistro con
grossolani depositi pleurici,
versamento neoplastico e
infiltrazione del lobo polmonare
inferiore.
132 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 71.
Femmina di 84 anni che accede in Pronto Soccorso
per decadimento generale, tumefazione del lato
sinistro del collo e dispnea. Radiografia del torace
all’ingresso. Opacità nodulari parenchimali e
pleuriche a destra.

FIGURA 72.
Immagini ecografiche da scansioni dell’emitorace destro. A: Lesione ipoecogena strutturata, in parte pertinente al
cavo pleurico ed in parte al parenchima. Senza impiego del mezzo di contrasto ecografico questo tipo di lesioni sono
differenziabili con difficoltà tra raccolte pleuriche complex, masse pleuriche o consolidamenti del parenchima.
B: Altra immagine di difficile caratterizzazione senza CEUS. In questo caso essa sembra pertinente alla pleura parietale.
Il polmone sottostante è bianco perché compresso e ipoventilante. C: Massa complex simile a quella dell’immagine A.
D: Nodulo affiorante alla superficie del polmone.
  Patologia parenchimale del polmone 133

FIGURA 73.
Due scansioni TC della stessa paziente. “Multiple formazioni nodulari a carico di entrambi i polmoni,
versamento pleurico in parte saccato con aspetto mammellonato e distribuzione intrascissurale a destra associato
a fenomeni disventilatori del parenchima polmonare”. Metastasi da carcinoma anaplastico della tiroide.

FIGURA 74.
In alto. In questo caso la lesione
del lobo inferiore è facilmente
differenziabile con esame
ecografico basale al versamento
pleurico che la riveste in
superficie. Il consolidamento è
piuttosto disomogeneo (frecce
piccole) e privo di aria. Il suo
limite col parenchima aerato
(freccia grande) è piuttosto
netto. In basso, non è presente
un chiaro piano di clivaggio o
differenziativo tra lesione priva
di aria e parete. Questi segni
devono indurre a pensare ad un
processo neoplastico piuttosto che
flogistico. Carcinoma a cellule
squamose.
134 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 75.
L’immagine illustra le difficoltà che si incontrano
nella differenziazione tra lesioni pleuriche,
parenchimali superficiali e liquido pleurico. Le
frecce indicano l’ispessimento pleurico, il liquido
interposto nel cavo pleurico e una lesione focale del
polmone affiorante. Le linee identificano i relativi
limiti. Metastasi pleuropolmonari da carcinoma
mammario. In un caso come questo la CEUS con
Sonovue provocherebbe un enhancement della
pleura e del parenchima consolidato mentre la
falda fluida rimarrebbe ipoecogena.

FIGURA 76.
In questo caso, con l’instillazione di Sonovue
molto diluito nel cavo pleurico si ottiene
la visualizzazione della cavità, la sua
differenziazione da masse parietali e parenchimali.
Nell’immagine, le frecce indicano il diaframma
e le linee bianche indicano il contorno del
cavo pleurico reso brillante dall’infusione delle
microbolle. Mesotelioma pleurico con infiltrazione
parenchimale polmonare, diaframmatica e
sinfisi tra le due strutture (nota l’assenza di
effetto contrastografico pleurico nella parte alta
dell’immagine, tra parenchima ed emidiaframma).

FIGURA 77.
Grossa opacità polmonare sinistra con livello idroaereo (freccia, a sinistra). A destra corrispettivo ecografico di lesione
parenchimale sinistra con contenuto ecogeno avascolare e compressione del parenchima polmonare contiguo.
Nota l’aorta toracica, visualizzata in scansione trasversale per la finestra acustica provocata dalla lesione solida.
  Patologia parenchimale del polmone 135

FIGURA 78.
Immagine TC del caso precedente. Le frecce
indicano l’aorta toracica, il contenuto fluido della
lesione ed il polmone contiguo compresso. Ascesso
polmonare.

FIGURA 79.
Immagini ecografiche di
neoplasie primitive polmonari.
In alto, lesione ipoecogena
affiorante alla pleura, priva di
aria e con margini angolari. In
basso, grossa lesione neoplastica
solida, bagnata da versamento
pleurico che agisce come
buona finestra acustica. Le
frecce indicano il contatto tra
la neoplasia ed il parenchima
polmonare contiguo ancora
aerato.
136 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 80.
Polmonite lobare inferiore. A sinistra, assenza completa di aria con pattern vascolare al Power Doppler affastellato.
A destra, lo stesso consolidamento in via di guarigione. L’aria è comparsa al suo interno ed il pattern vascolare ha
assunto una disposizione più tipica di tipo arboriforme.

FIGURA 81.
A sinistra, immagine ecografica di grosso consolidamento flogistico privo di aria. Al suo interno è presente una lacuna
relativamente ipoecogena (freccia). A destra il corrispettivo TC. Grosso consolidamento polmonitico destro con versamento
associato (freccia grande) e lacuna avascolare intraparenchimale da colliquazione. Ascessualizzazione di polmonite.
Immagini assai simili a quella TC possono essere ottenute con l’impiego del mezzo di contrasto ecografico che provoca
un pronto enhancement della lesione consolidativa flogistica (8-9 secondi) e la mancata impregnazione di ogni lesione
colliquata.
  Patologia parenchimale del polmone 137

FIGURA 82.
Le malattie interstiziali diffuse del polmone hanno complesse rappresentazioni con la HDCT. A sinistra alcuni esempi
di immagini TC relative a tali patologie. L’ecografia può identificare un particolare pattern, che abbiamo definito come
“sindrome interstiziale ecografica pneumogena”. Allo stato attuale non sono chiari i criteri differenziativi ecografici per
singoli gruppi delle malattie interstiziali del polmone. Scansioni ecografiche sul torace si limitano pertanto a definire, in
termini qualitativi, solamente i rapporti tra pieno e vuoto del parenchima superficiale (a destra) e la rugosità (acustica)
del piano pleurico.

FIGURA 83.
La sindrome
interstiziale ecografica
primitivamente
polmonare
(pneumogena) è
piuttosto simile
nelle varie eziologie.
Quelle rappresentate
sono scansioni con
sonda convex. La
sonda lineare è più
precisa per definire
la superficie pleurica
con eventuali
sue componenti
micronodulari.
138 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 84.
Soggetto con dispnea acuta e ipossiemia, rantoli crepitanti al torace. Quadro ecografico di severa sindrome interstiziale
cardiogena all’esplorazione bilaterale delle regioni ascellari.

FIGURA 85.
Continua. L’esame
ecocardiografico in
pronto soccorso mostra
una normale frazione di
eiezione. Tuttavia, in A
è presente insufficienza
acuta della valvola
mitrale da rottura di
un muscolo papillare,
confermata in B dall’esame
ecocolor Doppler. L’edema
polmonare può svilupparsi
anche con funzione sistolica
conservata, in situazioni
emodinamiche acute
come quella rappresentata
(edema flash), oppure in
caso di grave disfunzione
diastolica. In C cuore
di soggetto iperteso con
ingrandimento atriale
sinistro ed aumento della
pressione telediastolica
ventricolare sinistra pur
in presenza di una EF
normale (Cortesia
del Dr. R. Copetti).
  Patologia parenchimale del polmone 139

FIGURA 86.
Maschio di 60 anni con iperpnea non spiegata. A sinistra immagine ecografica del torace esemplificativa di tutti i campi
polmonari. Assenza di pneumotorace, versamento pleurico, sindrome interstiziale o consolidamenti. Questo pattern
è suggestivo di embolia polmonare perché rende improbabile la patologia pleurica e quella parenchimale polmonare,
lasciando in ipotesi appunto l’embolia polmonare ed il broncospasmo (indagabile con la semplice auscultazione).
A destra, radiografia standard.

FIGURA 87.
Ecocardiogramma in
Pronto Soccorso con
stima della pressione
sistolica polmonare.
Il tracciato mostra una
velocità di rigurgito
tricuspidalico di
3 m/sec ed il gradiente
transvalvolare è di
37 mmHg.
La pressione atriale
destra stimata è di
15 mmHg, pertanto
la pressione sistolica
polmonare è 50 mmHg.
L’ipotesi embolica si
rafforza.
140 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 88.
Immagine di ecografia con
compressione venosa poplitea (in
alto) e di ecografia in posizione
longitudinale sulla vena poplitea
destra dello stesso soggetto.
L’assente comprimibilità e
l’assenza di flusso con materiale
intraluminale nel vaso fanno
porre la diagnosi di trombosi
poplitea, quindi di malattia
tromboembolica, semplificando
la gestione del caso.

FIGURA 89.
Scintigrafia polmonare di
perfusione dello stesso paziente.
Bilaterali, multipli difetti di
perfusione di natura embolica.
  Patologia parenchimale del polmone 141

FIGURA 90.
Scansioni ecografiche toraciche
dello stesso paziente che
dimostrano consolidamenti
cuneiformi privi di aria bilaterali,
corrispondenti ai difetti embolici
di perfusione (frecce).
142

Il diaframma

In questa sede non è possibile esplorare tutte Di seguito vengono presentati i quadri
le applicazioni dell’ecografia del diaframma, che maggiormente rappresentativi delle paralisi
sono in costante espansione e vengono rapida- e disfunzioni del diaframma, lasciando altre
mente perfezionate in ambienti di Pneumologia, patologie, come le ernie o i traumi, ai testi
Neurologia, Riabilitazione e Rianimazione. specifici.

FIGURA 1.
A sinistra, il diaframma in parte della sua zona di apposizione alla parete. La presenza di versamento pleurico e
di ascite ne permette una valutazione accurata. In assenza di versamento pleurico, gran parte dell’emidiaframma
viene mascherato dai riverberi del polmone normale che scende durante l’inspirio nel seno costofrenico. Lo spessore
dell’emidiaframma nella zona di apposizione è 3,2 ± 0,8 mm e si inspessisce con l’inspirio forzato fino ad oltre 4 mm.
A destra, vegetazioni neoplastiche sulla superficie pleurica del diaframma, ben visibili per il contrasto provocato dal
liquido pleurico. Carcinoma metastatico della mammella.
  Il diaframma 143

FIGURA 2.
Deposito metastatico sulla
superficie pleurica del diaframma
(freccia), versamento pleurico e
compressione del lobo polmonare
inferiore. Carcinoma renale.

FIGURA 3.
Altre immagini di secondarismi
sopradiaframmatici. In alto (A), carcinoma
polmonare; in basso (B), carcinoma mammario.
144 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 4.
Densità paracardiaca sinistra alla radiografia
standard del torace. La lesione appare situata
dietro il cuore. Paziente asintomatica.

FIGURA 5.
Rappresentazione ecografica della normale
giunzione esofago-gastrica al di sotto dello iato
diaframmatico. Normalmente l’esofago a questo
livello è visibile e misura meno di 16 mm di
diametro. Scansione parasagittale attraverso il lobo
sinistro del fegato.

FIGURA 6.
Scansioni ecografiche della giunzione esofago-gastrica del soggetto della Figura 4. Lo stomaco con ingesti comunica con la
cavità toracica (freccia) attraverso un grosso gap. Non visibile il normale esofago.
  Il diaframma 145

FIGURA 7.
La contrastografia gastrica
con Sonovue diluito mostra
un ampio iato diaframmatico
e un grosso accumulo di
liquido contrastato in sede
sopradiaframmatica (freccia
grande).

FIGURA 8.
TC del medesimo soggetto. Ampia erniazione iatale paraesofagea con contenuto gastrico e colico intratoracico.
146 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 9.
Emidiaframma sinistro ispessito ed irregolare.
Alterazioni strutturali della milza e disomogeneo
consolidamento del lobo polmonare inferiore.
Linfoma NH con localizzazione splenica e
infiltrazione diaframmatica e polmonare.

FIGURA 10.
Soggetto con trauma toracico. Valutazione
M-mode dell’escursione emidiaframmatica
destra per via sottocostale destra ascendente,
inspiri massimali. Debolezza diaframmatica
con escursioni inferiori a 2 cm (Escursione
normale >6,5 cm).

FIGURA 11.
Pleurite con versamento
pleurico. Escursioni
massimali in M-mode molto
ridotte. Diaphragmatic
weakness.
  Il diaframma 147

FIGURA 12.
Attività diaframmatica frequente e
con basso spostamento in soggetto
con scompenso cardiaco acuto.

FIGURA 13.
Ridotta escursione diaframmatica
massimale in soggetto con enfisema
polmonare ed air trapping. In
questo caso lo studio della zona di
apposizione diaframmatica mostra
un muscolo apposto breve e con
minimo accorciamento inspiratorio.
Ciò si traduce nel reperto di
emidiaframmi “bassi”.

FIGURA 14.
Sindrome restrittiva polmonare. Soggetto con fibrosi polmonare ed esiti aderenziali pleurici a sinistra. A: Seno costofrenico fisso
(freccia), con scarsa apertura e modesta discesa inspiratoria del curtain polmonare (calipers). B: Scarsa escursione diaframmatica
in M-mode. Ciò si traduce nel reperto clinico (ed ecografico) di emidiaframmi “alti”.
148 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 15.
Paziente con ostruzione
bronchiale. Rappresentazione
del movimento espiratorio
forzato dell’emidiaframma
destro. Nel tracciato è stato
evidenziato il primo secondo
di espirazione forzata della
capacità vitale. Questa
traccia assomiglia al tracciato
spirometrico del FEV1 . Nel
soggetto normale, il rapporto
tra l’escursione forzata
espiratoria del diaframma nel
primo secondo e l’escursione
diaframmatica massima
dovrebbe essere superiore al
77%. In questo caso risulta
del 65%.

FIGURA 16.
Un normale tracciato M-mode
dell’escursione diaframmatica
espiratoria forzata nel primo
secondo.

FIGURA 17.
Sniff test in un soggetto normale. È evidente una
breve escursione diaframmatica sincrona con
l’atto inspiratorio improvviso e rapido a bocca
chiusa, dopo un profondo espirio. L’escursione
diaframmatica durante lo sniff test normalmente
è 2-3 cm, con direzione verso la sonda.
L’emidiaframma plegico mostra un movimento
paradosso durante lo sniff test, allontanandosi
dalla sonda.
  Il diaframma 149

FIGURA 18.
Paralisi emidiaframmatica.
Assenza di ogni movimento
respiratorio, in certi casi può
comparire un movimento
paradosso.

FIGURA 19.
Tracciati M-mode relativi ai
movimenti emidiaframmatici
patologici. A: Paralisi,
B: Sclerosi laterale amiotrofica.
C: Sindrome di Guillain Barrè.
In molte malattie neurologiche
e muscolari, la stima della
funzione diaframmatica come
modalità di monitoraggio non
invasivo nel tempo può essere di
estremo interesse.
150

I mezzi di contrasto ecografici


in ecografia pleuropolmonare

Le sospensioni di microbolle attive nei campi Nel torace possono essere studiate con Con-
acustici usuali dell’ecografia clinica, impropria- trast Enhanced Ultrasonography (CEUS) le le-
mente chiamate mezzi di contrasto ecografici, sioni parietali, pleuriche e polmonari solide non
hanno chiare applicazioni nell’ecografia addo- coperte da tessuto aerato.
minale e cardiaca, soprattutto per la definizio-
A livello parietale e pleurico parietale l’irro-
ne delle lesioni focali del fegato e per delineare i
razione avviene attraverso il circolo sistemico,
bordi dell’endocardio.
mentre il polmone ha duplice irrorazione (pol-
Questi prodotti, di cui il più noto in Italia è monare e bronchiale).
costituito da microbolle micrometriche ripiene
di gas (esafluoruro di zolfo), incapsulato in gu- L’enhancement attraverso l’arteria polmonare
scio fosfolipidico, hanno una certa persistenza è più rapido (circa 8 secondi) rispetto a quello
in circolo (10-15’), se insonate con basso indice attraverso il circolo arterioso sistemico (circa
meccanico, e la capacità di superare il filtro pol- 19 secondi). Ciò ha interesse per lo studio del-
monare diffondendosi nel circolo sistemico. Non le lesioni consolidative polmonari in quanto un
sono ovviamente escrete per via renale, per cui enhancement polmonare persistente è indicativo
non esercitano un ruolo contrastografico sulle di atelettasia e polmonite, mentre un enhancement
vie urinarie. bronchiale e con washout precoce è in termini
generali indicativo di neoplasia.
Fisicamente fungono da amplificatori dello
scattering intravascolare potendo vibrare (risuo- Questa tecnica ha anche un ruolo per evi-
nare) nel campo meccanico acustico emettendo denziare aree di mancato enhancement in una
armoniche, poi selettivamente analizzate dalla lesione (necrotiche o infartuali) e per differen-
macchina. Nelle immagini ecografiche, quindi, ziare lesioni pleuriche fortemente ipoecogene
si ottiene un enhacement vascolare (normale o da versamenti complessi. Infine si può diluire
patologico) che riguarda i vasi maggiori, ma an- 0,3-0,5 ml di sospensione di microbolle in 50 ml
che sotto certi aspetti il microcircolo, seguito da di fisiologica da iniettare nel cavo pleurico per
un washout che può essere anch’esso fisiologico ottenere un’ottima immagine contrastata della
o patologico. cavità pleurica.
  I mezzi di contrasto ecografici in ecografia pleuropolmonare 151

FIGURA 1.
Contrast Enhanced Ultrasound (CEUS) di lobo polmonare
atelettasico per compressione in versamento pleurico.
Il versamento non acquisisce contrasto. Il parenchima
mostra un enhancement omogeneo, comparabile a quello
della milza, dopo 8-9 secondi dall’iniezione endovenosa
attraverso l’arteria polmonare e lo mantiene sfumando
gradatamente per 6-7 minuti.

FIGURA 2.
Consolidamento del lobo inferiore destro. Polmonite pneumococcica. CEUS. In alto a sinistra, immagine B-mode pre
contrastografica. Consolidamento poco aerato, assenza di versamento, broncogrammi centrali. Dopo 8 secondi dalla
somministrazione di Sonovue enhancement arterioso polmonare, nota i fisiologici rami segmentari e subsegmentari
contrastati. Dopo 15 secondi la lesione è contrastata. Le disomogeneità di perfusione che si osservano nell’immagine non
sono rare nelle polmoniti estese e prive di aria e rappresentano alterazioni ipossiche della perfusione arteriosa. Dopo
tre minuti si può notare il persistere dell’impregnazione di Sonovue, senza che vengano dimostrati, anche nel periodo
successivo, fenomeni di washout patologico.
152 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 3.
Adenocarcinoma polmonare
paracardiaco sinistro. In questo
caso le fasi contrastografiche
sono anomale. A: Lesione dopo 8
secondi dalla somministrazione
di Sonovue. Nessuna evidenza
di enhancement. B: Dopo
venti secondi si nota un vaso
dominante che nelle fasi
successive (C) persiste evidente,
mentre la lesione si contrasta in
modo molto blando. D: Washout
a 3 minuti e 30 secondi.

FIGURA 4.
Altra lesione neoplastica
polmonare. A: Vasi evidenti
solo dopo 14 secondi dalla
somministrazine.
B: Impregnazione disomogenea
e tenue (C). D: Evidente
washout dopo 2 minuti circa.
  I mezzi di contrasto ecografici in ecografia pleuropolmonare 153

FIGURA 5.
Atelettasia ostruttiva dell’intero polmone destro. A: Immagine basale trasversale. Polmone interamente epatizzato
e privo di aria. Lesione relativamente ipoecogena centrale. A destra dell’immagine, il cuore con le sue cavità.
B: Dopo circa 8 secondi compare enhancement nell’arteria polmonare destra e nei suoi rami. Dopo alcuni secondi (C)
il parenchima atelettasico è prontamente contrastato e delinea una lesione rotonda centrale che assume lentamente
e tardivamente il contrasto in periferia (D). Nelle fasi successive persisterà la lacuna centrale priva di contrasto
(necrotica), mentre il cercine di tessuto neoplastico subirà un rapido washout. Carcinoma squamoso centrale con
ostruzione del bronco principale destro. Nota la falda fluida di versamento in C e D.
154 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 6.
Infarto polmonare. La lesione in
tutte le fasi persiste avascolare.

FIGURA 7.
Polmonite necrotizzante. La lesione ha assunto il
contrasto attraverso l’arteria polmonare, quindi
precocemente e intensamente. Tuttavia si è
delineata un’area interna priva di enhancement
perché necrotica.

FIGURA 8.
Seno costofrenico sinistro. È presente un
consolidamento parenchimale e versamento
pleurico. Dopo somministrazione di 2,4 ml di
Sonovue endovena. Il consolidamento polmonare
ha acquisito una impregnazione di contrasto
dopo 20 secondi. Inoltre vi è un conglomerato
vascolare che unisce il lobo polmonare inferiore
al diaframma, senza soluzione di continuità.
La lesione polmonare mostra lacune neon
contrastate (necrotiche). Mesotelioma pleurico
con infiltrazione dell’emidiaframma, aree
necrotiche e versamento pleurico neoplastico.
  I mezzi di contrasto ecografici in ecografia pleuropolmonare 155

FIGURA 9.
A: Immagine pre-contrastografica centrata longitudinalmente sull’emidiaframma sinistro. È presente un piccolo versamento
pleurico, un ispessimento del diaframma e un consolidamento disomogeneo del lobo polmonare inferiore. Anche la milza
mostra disomogeneità ecogene. B: Dopo Sonovue si ottiene prontamente (9 secondi) l’enhancement del parenchima
normale atelettasico (freccia), che si completa in B. In C inizia (18 secondi) l’enhancement di un tessuto irregolare che
unisce diaframma e milza (freccia sottile). Anche il polmone mostra un difetto di impregnazione (freccia grande).
D: Dopo 50 secondi la superficie pleurica del diaframma appare grossolanamente irregolare e si delineano alcune focalità
del parenchima polmonare che persiste contrastato (atelettasia). Il versamento pleurico appare ben delineato.

FIGURA 10.
Stesso paziente. A sinistra: Alcune vegetazioni diaframmatiche sono collegate al polmone. Anche il sottile tralcio
(freccia) nel fluido pleurico ha assunto il contrasto e pertanto è tessuto vitale. A destra: Una scansione trasversale di
poco superiore alla precedente mostra un core di polmone atelettasico (freccia grande) incapsulato in un tessuto che già
sta mostrando un washout (frecce piccole). Mesotelioma pleurico con invasione diaframmatica e “incasement” del lobo
polmonare inferiore ormai non-espandibile.
156 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 11.
Stesso paziente. Viene inserito un catetere pleurico e drenato il versamento. A: Immagine basale dopo drenaggio,
si può notare il catetere in sede. B: Tralci fibrinosi residui e ispessimenti ipoecogeni delle pleure che simulano un
fluido. Si inietta nel catetere pleurico del Sonovue diluito (0,5 ml in 50 ml di fisiologica) e si acquisiscono immagini
ecografiche con indice meccanico basso. In questo modo si ottiene una efficace pleurografia dinamica che è utile per
un bilancio delle lesioni intrapleuriche, anche col fine di una efficace pleurodesi. In C, la soluzione di microbolle
viene osservata come una colata ecogena tra polmone e diaframma. Nota in D la distensione del cavo pleurico
sopradiaframmatico ed il tessuto ipoecogeno che circonda il lobo inferiore collassato.

FIGURA 12.
Continua. A: La pleura viscerale appare accollata alla pleura parietale ed il lobo inferiore appare libero tranne in un punto
in cui vi è un gettone neoplastico che unisce polmone a diaframma (frecce grandi). Le frecce piccole indicano il cavo pleurico
contrastato. Un requisito essenziale per ottenere una valida pleurodesi è che non persistano in cavo pleurico grosse raccolte
saccate di fluido non drenato.
157

L’interventistica toracica

L’interventistica ecoguidata, ovunque essa sia ni affioranti in superficie) e quella mediastinica


diretta, se tecnicamente realizzabile è un meto- (penalizzata spesso da una visualizzazione non
do estremamente efficace per rendere rapide e ottimale degli organi di questo distretto).
sicure molte procedure di drenaggio e biopsia.
Questo principio generale trova applicazione Laddove sia fattibile, la guida ecografica è
anche nel torace. preferibile rispetto a quella TC per le immagini
Distinguiamo l’interventistica pleurica, ben in tempo reale che si ottengono e per la sempli-
conosciuta e molto pratica, quella polmonare cità dell’approccio, che non richiede ambienti
(fondamentalmente dedicata a biopsie di lesio- radiologici e complesse apparecchiature.

FIGURA 1.
Durante le procedure interventistiche ecoguidate, l’accoppiamento tra ago e sonda può avvenire in due modi.
A e B: Approccio ortogonale al lato maggiore della sonda (aut of plane). In questo caso l’ago attraversa
ortogonalmente il piano ecografico di scansione. C e D: Approccio coincidente col piano di scansione della sonda
(in plane). In questo caso l’ago può essere efficacemente mantenuto nella sua interezza nell’immagine.
158 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 2.
A: Schema illustrante l’apprezzamento
dell’ago nella sua interezza verso
il target nel caso venga usato un
approccio “in plane”. B: Nel caso
venga attuato un approccio “out
of plane”, l’ago viene visualizzato
solamente come uno spot ecogeno e
l’operatore non è in grado di sapere
se ciò che vede è la punta oppure
l’asse dell’ago. Nel caso A è difficile
mantenere esattamente l’ago nel piano
di scansione, ma l’ago viene osservato
nella sua interezza. Nel caso B l’ago
viene sempre percepito, ma è difficile
mantenere il controllo della sua punta.

FIGURA 3.
Nelle procedure interventistiche la sonda va sempre preparata per garantire l’asepsi. A: Qualunque sistema sia, è
necessario che vi sia del gel tra sonda e sua protezione. B: Un semplice condom sterile è sufficiente per le procedure
meno invasive. C: Per procedimenti più complessi è necessario proteggere anche il cavo della sonda. D: In questo
caso è stato impiegato un guanto sterile ripiegato. L’accoppiamento acustico tra sonda protetta e cute in genere si
attua col disinfettante applicato sulla cute.
  L’interventistica toracica 159

FIGURA 4.
Toracentesi effettuata in ecoguida in posizione bassa posterolaterale col paziente supino. L’ecoguida consente di indirizzare
un ago di Veres nel seno costofrenico posterolaterale al di sotto della sonda posta in posizione intercostale. In questo modo
tutta la procedura avviene sotto il controllo della vista.

FIGURA 5.
A: Visualizzazione dell’ago durante l’accesso costofrenico descritto precedentemente. B: L’ago inserito nel cavo pleurico
visualizzato attraverso la scansione trasversale posteriore. Nota il polmone compresso all’ilo.
160 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 6.
Un set per toracentesi contenente l’ago di Veres. A destra, particolare della punta dell’ago che, normalmente, è smussa.
Solamente durante il passaggio parietale un meccanismo fa protrudere la punta dell’ago che prontamente si ritira in
posizione protetta una volta che la cavità è stata raggiunta.

FIGURA 7.
Accesso pleurico destro, nella stessa posizione delle immagini precedenti, per l’inserimento di un catetere PigTail.
A: Anestesia ecoguidata comprendente anche il periostio costale ed il tessuto sottopleurico. B: Incisione cutanea.
C: Accesso con ago in posizione complanare con la sonda posta nello spazio intercostale. In questo caso viene usata la
tecnica del filo guida (Seldinger), ma le modalità sono varie. Ad ogni modo la procedura di puntura del cavo pleurico
rimane invariata. D: Inserimento del filo guida in modo che, sotto controllo ecografico, venga posto nella sede corretta.
  L’interventistica toracica 161

FIGURA 8.
Continua. A: Dilatazione del tramite su filo guida. B: Inserimento del catetere su filo guida. C: Aspirazione del liquido.
D: Controllo post procedurale.

FIGURA 9.
Il corretto posizionamento del catetere può essere valutato con scansioni ecografiche. La freccia indica la parte terminale
del catetere.
162 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 10.
L’accesso attraverso il seno costofrenico posterolaterale o laterale consente un posizionamento ottimale
delle medicazioni ed il paziente non è obbligato a decombere sul device.

FIGURA 11.
Accesso ecoguidato per l’aspirazione con catetere di uno pneumotorace destro. Dopo la verifica dell’assenza dello sliding,
viene effettuata l’anestesia intercostale. In questo caso l’accesso viene effettuato in ascellare media al 5° spazio. La posizione
del paziente sul lato opposto consente all’aria intrapleurica di acquisire la concavità costale laterale destra. In questo modo
la sede di puntura non mostra sliding pleurico ed eventuali lung points saranno collocati anteriormente e posteriormente.
Nel caso di un accesso effettuato sulla linea emiclaveare al 2° spazio, il paziente deve giacere supino. B: Catetere in sede. La
sua punta è stata diretta anteriormente e superiormente. Il posizionamento del catetere può avvenire in vari modi, dopo la
puntura della parete nella sede che mostra assenza di sliding. La siringa in aspirazione consente di verificare l’accesso nel
momento in cui aspira aria. C: Aspirazione dell’aria. In questa fase l’ecografia consente di osservare la migrazione dei lung
points verso la linea ascellare media e la ripresa dello sliding pleurico su tutta la superficie toracica antideclive. D: Controllo
postprocedurale per la ricerca dello sliding pleurico.
  L’interventistica toracica 163

FIGURA 12.
Accesso per l’aspirazione dello pneumotorace effettuato in sede anteriore (2° spazio sulla linea emiclaveare).

FIGURA 13.
Pneumotorace spontaneo sinistro trattato con aspirazione mediante catetere inserito in ecoguida in sede laterale.

FIGURA 14.
Pneumotorace spontaneo destro trattato con aspirazione mediante catetere inserito in ecoguida in sede anteriore.
164

Rapid on site evaluation (ROSE)

Negli ultimi anni gli pneumologi endoscopi- non endoscopiche (cioè percutanee) in campo
sti e interventisti hanno riscontrato una utilità pneumologico. Nel nostro Servizio di Ecografia
nel valutare citologicamente il materiale ottenuto interventistica, da circa otto anni utilizziamo la
dalle ecoendoscopie bronchiali. La letteratura in valutazione on site, eseguita dall’operatore stesso,
questo campo è molto cresciuta ed ha dimostrato dei campioni citologici provenienti da agoaspirati
che l’osservazione dei vetrini preparati durante o da apposizioni di core biopsy di organi super-
l’esame e studiati sia dal citologo on site, ma an- ficiali, addominali e toracici. Su circa 500 esami
che dallo stesso pneumologo dopo rapida colo- effettuati valutabili, il tasso di inadeguatezza dei
razione è fondamentale soprattutto per giudica- prelievi è risultato dell’1%. A scopo esemplificati-
re la validità del prelievo (presenza di linfociti e vo forniamo le immagini di alcuni casi relativi a
cellule atipiche nel caso ad es. di campionamenti biopsie transparietali pleuropolmonari, di linfo-
linfonodali mediastinici). Nel caso l’adeguatezza nodi o dei tessuti superficiali del torace. La colo-
del campionamento venga giudicata ottimale, l’e- razione, come di solito realizzata, è una variante
same citologico o istologico viene poi effettuato rapida del Giemsa (Diff Quick), che si realizza su
in elezione dal patologo utilizzando tutti i mezzi preparati asciugati all’aria con tre passaggi, del-
idonei (immunoistochimica, genetica) per una la durata complessiva di circa un minuto. Segue
accurata tipizzazione. Meno discussa è l’utilità di una serie di immagini esplicative di casi clinici
una simile procedura nel caso di biopsie con ago (Figure dalla 1 alla 14)

FIGURA 1.
Soggetto con massa polmonare
del lobo superiore sinistro con
contatto parietale posteriore.
In alto immagine ecografica
(a sinistra) e CT (a destra).
La buona rappresentazione
ecografica ha consentito un
approccio ecoguidato con Biomoll
18 G transparietale. In basso
apposizioni dei campioni colorati
con Diff Quick. Gruppi di cellule
neoplastiche. Esame istologico
definitivo: carcinoma a cellule
squamose moderatamente
differenziato (G2) (p40+,
CK5/6+, CK 7 -/+, TTF 1 -)
  Rapid on site evaluation (ROSE) 165

FIGURA 2.
Apposizioni di biopsie
polmonari transparietali
con Biomoll 18 G. A
sinistra Carcinoma a cellule
squamose scarsamente
differenziato (G3), a destra
carcinoma a cellule squamose
(p40 +, CK 7+, TTF 1 -,
Napsina A -), citologia on
site, Diff Quick.

FIGURA 3.
Lesione polmonare e linfoadenopatia
sopraclaveare. A e B: Immagini
ecografiche della lesione polmonare.
C: Linfonodi sopraclaveari lato
destro. D: Immagine CT della lesione
polmonare. A destra: citologia di
campioni di apposizione linfonodale
(Diff Quick on site), cellule discoese
anucleolate compatibili con
microcitoma. Diagnosi definitiva:
carcinoma anaplastico a piccole
cellule (Sinaptofisina +, TTF 1 +,
CK7 +, CK 20 -, Ki 97 >95%).

FIGURA 4.
Lesione polmonare destra
affiorante alla pleura. A
destra preparati colorati con
Diff Quick di apposizioni
di campione da Biomoll 18
G transparietale. Gruppi di
cellule neoplastiche. Diagnosi
definitiva: adenocarcinoma
(CK7+, TTF1 -, Napsina A -,
CK 20 -).

FIGURA 5.
Paziente con nodulo
polmonare e precedente
mastectomia per
adenocarcinoma mammario.
A sinistra la lesione ha
contatto pleurico. A destra
apposizione di frustolo di
core biopsy 18 G colorato
con Diff Quick, valutazione
on site: cellule neoplastiche.
Diagnosi definitiva: NSCC
(Ck 7+, TTF 1+, ER - ,
PgR-).
166 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 6.
Core Biopsies di noduli pleurici effettuate per via transparietale ecoguidata, materiale esaminato on site (apposizioni di
frustoli). In alto a sinistra cellule di melanoma (diagnosi definitiva: melanoma HMB 45+, S 100 +, SOX 10 +, MART 1+).
In alto a destra cellule di carcinoma squamoso, in basso a sinistra cellule di metastasi di carcinoma renale (PAX 8+, CK 7 -,
CKAE1/AE3+). In basso a destra cellule di adenocarcinoma polmonare epatoide, CK7+, TTF1+, napsina+, MOC 31+).

FIGURA 7.
Paziente con massa pleurica destra (CT in alto). Biopsia ecoguidata con trucut. In basso apposizione on site colorata
con Diff Quick, cellule neoplastiche polimorfe. Diagnosi definitiva: elementi epitelioidi e pseudosarcomatosi calretinina
positivi, CK 7+, TTF 1- CEA-, mesotelioma.
  Rapid on site evaluation (ROSE) 167

FIGURA 8.
Paziente con lesione
polmonare destra (vedi CT)
e linfonodi patologici in sede
sovraclaveare destra. Biopsia
ecoguidata linfonodale.
Immagini di citologia on
site: cellule neoplastiche in
atteggiamento a rosette.
Diagnosi definitiva:
carcinoma neuroendocrino
positivo a sinaptofisina e
cromogranina, CK7+,
CDX2+, TTF1 -.

FIGURA 9.
Ecografia della parete
toracica. In sede
intercostale presenza di
lesione solida indovata
nei muscoli intercostali.
Nodulo renale ds.
Biopsia ecoguidata con
Menghini 18 g. Apposizione
on site: cellule neoplastiche.
Diagnosi definitiva:
carcinoma renale.

FIGURA 10.
Paziente con anamnesi di
carcinoma mammario.
Nodulo della parete toracica
in parasternale ds.
Biopsia ecoguidata. Citologia
on site; cellule neoplastiche.
Diagnosi definitiva: cellule
epiteliali atipiche
GATA 3+, TTF1-, ER+, Pg+)
suggestive per carcinoma con
primitività mammaria.

FIGURA 11.
Paziente con resezione
polmonare toracoscopica
due mesi prima. Nodulo in
sede di accesso toracoscopico.
Immagine ecografica sulla
sinistra. A destra citologia on
site di materiale di apposizione:
cellule neoplastiche. Diagnosi
definitiva: adenocarcinoma
scarsamente differenziato di
origine polmonare (CK7+,
TTF 1+, Napsina A+, p63+,
CK 5/6-).
168 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 12.
Paziente con nodulo
parietale toracico in
corrispondenza di accesso
toracoscopico per resezione
di carcinoma polmonare.
A sinistra immagine
ecografica. A destra vetrino
con apposizione di materiale
di core biopsy ecoguidata
esaminato on site: cellule
fusiformi in fasci. Diagnosi
definitiva: istologia
compatibile con fibromatosi
(cellule betacatenina -, actina
+/-, desmina-, S 100-,
SOX 10-, CK 8/18-,
CD 34 -, MDM 2-).

FIGURA 13.
Paziente con lesioni solide
pleuriche apicali posteriore,
noduli parenchimali polmonari
alla CT. Biopsia ecoguidata
pleurica. A destra la CT
polmonare e a sinistra la citologia
on site per apposizione di
frustolo di core biopsy: cellule
atipiche. Diagnosi definitiva:
Adenocarcinoma CK7+, CK
19+, MUC 5+, CK 20 -, TTF 1-,
Napsina -, CDX 2 +) compatibile
con origine biliopancreatica.

FIGURA 14.
Massa solida sopraclaveare
destra. Core biopsy
ecoguidata. Citologia on
site: cellule linfoidi. Diagnosi
definitiva su core biopsy:
Linfoma B diffuso a grandi
cellule (CD 20+, PAX 5+,
CD3-, CD 10-, Bcl 6 --/+,
CD 5+, LMP EBV-
Ciclina D-, SOX 11-,
Ki 67 90%).
169

COVID-19 ed ecografia

L’attuale pandemia, denominata Novel \ È possibile che queste ulteriori fasi siano pro-
Coronavirus Disease 2019 (COVID-19), rende in- dotte da meccanismi indiretti immunome-
teressanti alcune considerazioni relativamente al- diati e da alterazioni vascolari.
la diagnosi e al monitoraggio ecografico dell’im- \ L’espressione clinica di quanto sopra è evi-
pegno polmonare in questa patologia. COVID-19 dentemente relativa inizialmente al danno
“pneumonia” rappresenta anche una notevole alveolare diffuso, cui possono seguire fasi
esperienza per validare “sul campo” varie ipotesi consolidative in cui la compliance polmona-
sull’ecografia del torace. Queste principalmente re può essere ridotta, ma ciò non è costante.
concernono le basi attraverso cui certi polmoni In sostanza non sempre l’impegno polmo-
patologici manifestano segni ecografici percepi- nare COVID-19 è assimilabile all’ARDS. Gli
bili e, non ultimo, la metodologia dell’impiego eventi ischemici da lesione microvascolare
dell’ecografia toracica come strumento di semeio- e/o grossolane alterazioni del rapporto venti-
tica a disposizione di qualsiasi medico addestrato lazione/perfusione (attraverso meccanismi di
e in qualsiasi setting (compresi appunto i settings iperperfusione) possono assumere pertanto
extraospedalieri e pandemici). un ruolo patogenetico aggiuntivo. Ciò avreb-
Dopo il suo esordio nel Dicembre 2019, uffi- be estrema importanza per le eventuali meto-
cialmente riportato a Wuhan in Cina, la classifi- diche di ventilazione da adottare.
cazione (International Committee on Taxonomy \ Nella grande maggioranza dei casi gli aspet-
of Viruses) attuale dell’impegno polmonare in ti considerati dal punto di vista anatomico
COVID-19 è Severe Acute Respiratory Syndrome hanno una rappresentazione polmonare in
Coronavirus 2 (SARS-CoV-2). Questa denomi- Tomografia Computerizzata che è superficia-
nazione pone l’accento sull’interessamento pre- le (periferica) ed a chiazze (cioè caratterizzata
valente del sistema respiratorio della patologia, da regioni relativamente risparmiate). Anche
capace, come noto, di evolvere attraverso fasi in base a quanto evidenziato nelle pagine pre-
successive non obbligate, fino a quadri severi e cedenti, l’ecografia ha estrema sensibilità nel
mortali di insufficienza respiratoria. Inoltre è definire le alterazioni periferiche del polmo-
noto che COVID-19 può colpire altri organi co- ne, proprio quelle caratterizzate da incremen-
me reni, cuore, fegato e sistema nervoso, e ciò to della densità, che in ecografia si esprime
è evidente dall’analisi dei casi mortali in cui è con artefatti verticali, white lung e consoli-
presente una disfunzione multiorganica.
damenti variamente configurati. In sostanza
L’ipotesi dell’impiego dell’ecografia per la dia- ciò significa che il danno alveolare diffuso
gnosi ed il monitoraggio del danno polmonare in superficiale ed i micro/macro consolidamenti
COVID-19 è stata sostenuta fin dall’inizio della sottopleurici hanno una evidenza ecografica,
diffusione della malattia. Le basi per il suo utiliz- anche dove la radiografia standard del torace
zo si sono basate su alcuni punti oramai acquisiti: ha una sensibilità certamente molto minore.
\ Il danno polmonare COVID-19 rappresenta \ Esperienze del passato relative alle polmoniti
una evoluzione di fenotipi a partire da una le- durante l’epidemia di influenza H1N1 e lavori
sione alveolare verosimilmente virus indotta, più o meno recenti relativi all’ARDS hanno
che poi può procedere o meno verso ulteriori confermato il ruolo dell’ecografia polmona-
aspetti anatomici e patogenetici di consolida- re nella gestione del malato critico, anche dal
mento/riparazione e danno vascolare. punto di vista ventilatorio.
170 Parte 2  ■  La pratica

Dal punto di vista metodologico, nel contesto Le considerazioni di cui sopra indicano,
pandemico di COVID-19, l’ecografia si presenta quindi, che la diagnosi di COVID-19 deve se-
come strumento maneggevole e portatile (spe- guire ad una integrazione di mezzi, a partire
cialmente le recenti sonde wireless da associare dall’indice di sospetto, dallo stato epidemiolo-
a tablet), facilmente isolabile dal contatto col pa- gico, dalla clinica associata a test semplici come
ziente, disinfettabile. La tecnologia da associare la saturazione arteriosa di ossigeno sotto sforzo
a questi strumenti può essere mantenuta sempli- e dal test RT-PCR.
ce, considerati i target da evidenziare, e ad hoc
sono stati sviluppati algoritmi di imaging.
V Il “discriminante”:
V La diagnosi radiologica polmonite si/polmonite no
toracica di COVID-19 Poiché COVID-19 può coinvolgere il tessu-
to polmonare superficiale e l’ecografia è molto
Il problema relativo alla radiografia del torace sensibile alle variazioni di densità superficiale
è la sua bassa sensibilità. Non vi sono infatti ri- dell’organo, l’evidenza di alterazioni ecografiche
sultati patologici significativi alla radiografia del consistenti in artefatti verticali singoli o con-
torace nelle fasi polmonari precoci e moderate di fluenti e white lung con disposizione “patchy”
COVID-19. La sua sensibilità aumenta in presen- bilaterale deve indurre, nel giusto contesto, a
za di densità consolidative che tuttavia identifi- considerare l’interessamento polmonare da
cano, a nostro avviso, un fenotipo non precoce COVID-19. Riteniamo questo un discriminan-
e comunque caratterizzato da prognosi peggiore. te importante in sede di triage per il fatto che il
Ciò ha rilevanza nel momento in cui possano esi- danno d’organo polmonare costituisce un fattore
stere approcci terapeutici efficaci nelle fasi preco- di rischio potenziale per una progressione feno-
ci (antivirali, anticorpi monoclonali). tipica di lesione polmonare causa di insufficienza
La Tomografia Computerizzata serve come polmonare. Non vi è dubbio che ciò possa essere
mezzo efficace per la diagnosi dell’impegno pa- confermato dal peggioramento dei gas ematici
renchimale precoce (dimostrando il ground glass indicato dalla pulsossimetria. Analogamente la
del danno alveolare diffuso), quello intermedio presenza di consolidamenti incrementa il poten-
(caratterizzato da aspetti misti e di crazy paving) ziale diagnostico e prognostico dell’ecografia.
e quello avanzato consolidativo. La CT permet-
Ovviamente l’ecografia, come sotto certi
te anche un monitoraggio efficace. Tuttavia essa
aspetti anche la CT, non può essere considera-
non può essere eseguita in sedi extraospedaliere,
la sua ripetibilità è limitata, e dal punto di vista to un esame altamente specifico, per il fatto che,
epidemiologico, la CT è difficilmente proponi- come è stato visto nelle pagine precedenti, arte-
bile per tempi e modi di esecuzione, necessità di fatti verticali, white lung e consolidamenti sono
trasferimento dell’ammalato e contaminazione indicativi di svariate patologie.
ambientale. È necessario quindi considerare il contesto
epidemico da cui proviene il caso in questione,
la clinica simil-influenzale del paziente, l’even-
V I Test tuale insufficienza respiratoria e la distribuzione
Nonostante un tampone quantitativo RT- bilaterale e patchy dei reperti ecografici. Nell’e-
PCR rappresenti un esame specifico per la dia- videnza che certe patologie polmonari possono
gnosi di COVID-19, una quota di false negati- mimare COVID-19 (scompenso cardiaco, fi-
vità di questo test non sono state eliminate. Se brosi polmonare, soggetti anziani con multiple
questo dato riguarda migliaia di soggetti come patologie che causano compromissione diffusa e
avviene in un programma di triage, le false ne- ipoventilazioni polmonari), un forte incremen-
gatività del test possono condurre a quote si- to di specificità dell’ecografia verso COVID-19
gnificative (epidemiologicamente parlando) di si ha dal contesto clinico-epidemiologico che
mancate diagnosi. riguarda in particolare soggetti relativamente
  COVID-19 ed ecografia 171

giovani ed in precedenza apparentemente sani, normalità. La progressione verso un coinvolgi-


in cui un pattern ecografico compatibile con mento maggiore viene indicata dalla densità de-
COVID-19 ha ben pochi altri imitatori. È am- gli artefatti, dalla presenza di aree estensive di
missibile pertanto considerare un soggetto con white lung, dallo sviluppo di aree consolidative,
tampone negativo, ma con impegno ecografico che hanno una localizzazione maggiore, come
polmonare caratteristico, nel contesto clinico di solito avviene nelle situazioni di danno alveo-
epidemiologico giusto, come un falso negativo lare, in sede gravitazionale. La distribuzione dei
fino a prova contraria. reperti privilegia le regioni postero e laterobasali
e anterolaterali medie. Attribuiamo uno score di
gravità al pattern evidenziato in ecografia come
V I segni ecografici di da schema seguente:
COVID-19, lo score, la \ Score 0: La linea pleurica è continua e rego-
diagnostica differenziale lare, sono presenti artefatti orizzontali (Li-
nee A)
Il nostro gruppo di studio, nel contesto della
\ Score 1: La linea pleurica può essere inden-
prima ondata epidemica della primavera 2020, tata, sono presenti artefatti verticali, con ori-
ha pubblicato i segni da identificare nei soggetti gine dalla linea pleurica e da indentature di
con possibile COVID-19 polmonare e la metodo- questa (Figura 1).
logia da impiegare nell’esame di questi pazienti.
Questi dati vengono brevemente riassunti. \ Score 2: La linea pleurica mostra interruzio-
ni o piccoli consolidamenti. Sono presenti
I reperti ecografici sono fondamentalmente con maggior evidenza artefatti con variabi-
segni interstiziali (artefatti verticali) e consoli- le morfologia e zone di white lung a chiazze
damenti. (Figura 2).
Alcuni reperti relativi alla linea pleurica (ir- \ Score 3: Aumenta l’evidenza di aree di
regolarità, interruzioni) sono correlati stretta- white lung, associate o meno a artefatti verti-
mente alla presenza di artefatti ed allo sviluppo cali, interruzioni della linea pleurica e conso-
iniziale dei consolidamenti subpleurici. La diffu- lidamenti piccoli o grandi (Figura 3).
sione di questi segni, come già detto, è bilaterale Questo score viene rilevato come il più alto
ed a chiazze, cioè multifocale con aree di rispar- score in ciascuna di 7 regioni in cui viene divi-
mio interposte, in cui il parenchima normale, so ciascun emitorace (Figura 4). La somma dei
specie nei casi più lievi, mantiene una relativa punteggi rilevati nelle 14 regioni toraciche esplo-

FIGURA 1.
Esempi di Score 1
Sonda lineare Sonda convex
evidenziati con sonda
lineare (A) e convex (B).
Lo score 0 è il pattern
A B acustico normale del
polmone.
172 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 2.
Sonda lineare Sonda convex
Esempi di Score 2
evidenziati con sonda
A C lineare (A-B) e convex
(C-D).
Le frecce indicano le
interruzioni della linea
pleurica e gli artefatti
verticali.

B D

rate costituisce lo score complessivo di malattia Come già accennato, in soggetti anziali e
in quel momento, che va quindi da 0 (paziente con multiple patologie, i segni ecografici di
normale) al valore teorico di 42. In linea di mas- COVID-19 mostrano un overlap con altre pato-
sima uno score inferiore a 11 indica una malattia logie, per cui l’esame è gravato da scarsa speci-
lieve, uno score compreso tra 11 e 23 una ma- ficità. Consideriamo pertanto alcune patologie
lattia moderata, uno score maggiore di 23 una che entrano in diagnosi differenziale nello stu-
grave compromissione anatomica polmonare. dio ecografico polmonare.

FIGURA 3.
Sonda lineare Sonda convex
A C Esempi di Score 3
evidenziati con sonda
lineare e convex.
A: Consolidamento
subpleurico.
B: Consolidamento e
artefatti coalescenti.
C: Interruzione della
linea pleurica e area
ampia di white lung.
B D D: Area di white lung
score 3 nettamente demarcata
da regione di normale
polmone speculare
score 0
(score 0).
  COVID-19 ed ecografia 173

Linea intermammilare FIGURA 4.


Linea paravertebrale Spina della linea scapolare
Rappresentazione schematica
delle sette regioni da scansionare
ecograficamente su ciascun
emitorace (14 aree in totale) per la
definizione dello score di impegno
polmonare in COVID-19.
In ciascuna regione viene
identificato il pattern maggiore,
Angolo inferiore quindi lo score è la somma dei
della linea punteggi nelle 14 aree. La natura
scapolare Linea medio- a chiazze bilaterali di COVID-19
ascellare impone una valutazione su
multipli punti sugli emitoraci.
Linea intermammilare Linee medio-clavicolari

Linea
intermammilare
Linea medio-
ascellare

\ L’edema polmonare e lo scompenso di cuore: Le ferente essendo presente una sindrome febbrile
fasi precoci dell’edema polmonare cardiogeni- simil-influenzale. Gli artefatti inoltre assumono
co sono caratterizzate da artefatti verticali che precocemente un aspetto a chiazze con regio-
possono essere sporadici e disposti nelle regio- ni risparmiate e scarsa evidenza nelle aree me-
ni gravitazionali. Un quadro simile può essere diosuperiori. Infine la presenza di versamento
visto in COVID-19 iniziale (Figura 5). In que- pleurico e di alterazioni della funzione cardiaca
sta ultima situazione, tuttavia, la clinica è dif- sono rare nelle fasi iniziali di COVID-19.

FIGURA 5.
Due immagini ecografiche di polmone in soggetto positivo al tampone COVID-19 che nei giorni successivi ha sviluppato una grave
polmonite con necessità di supporto respiratorio (ed evidente impegno ecografico). In ambedue le immagini sono presenti segni lievi
e aspecifici, caratterizzati da artefatti verticali. La specificità è stata incrementata dal contesto epidemico, dai sintomi di natura
infettiva e dalla incongruenza dell'ipotesi dello scompenso di cuore. Rispetto all'edema iniziale questi artefatti (peraltro simili a quelli
dell'edema cardiogeno), apparivano in cluster, raggruppati nelle regioni posterobasali e laterali, con ampie zone di risparmio.
174 Parte 2  ■  La pratica

\ La fibrosi polmonare: la fibrosi polmonare logico (tampone), permette di discriminare


idiopatica si esprime maggiormente nelle i soggetti con impegno polmonare da quel-
regioni polmonari basali, la pleura in que- li senza. I primi necessitano di sorveglianza
ste aree è finemente o grossolanamente ir- clinico/ecografica intensiva tesa a cogliere la
regolare, più che interrotta saltuariamente progressione dello score verso livelli critici.
come in COVID-19. I risparmi eventuali
\ La progressione dello score ha valore pro-
sono correlati a honeycombing ma non ap-
gnostico, quindi è prevedibile un suo ruolo,
paiono mai netti e completamente privi di
assieme ad altri parametri di tipo clinico e
artefatti come avviene in COVID-19. La cli-
gasanalitico, come indicatore di trattamen-
nica poi è differente. Più problematica può
essere la differenziazione con le fibrosi pol- to extraospedaliero, di ospedalizzazione, di
monari secondarie, con le pneumoconiosi, trattamento ventilatorio invasivo meno.
con la sarcoidosi e con quadri complessi di \ Nella evidenza di possibilità terapeutiche ef-
BPCO/disventilazione. Ovviamente l’esor- ficaci (antivirali, anticorpi monoclonali, trat-
dio in questi casi è differente. È necessario tamenti immunomodulatori, corticosteroidi,
considerare comunque il possibile overlap di antibiotici per sovrapposizioni batteriche),
patologia COVID e non COVID. Sono situa- l’ecografia può contribuire ad identificare con
zioni queste in cui anche la CT può mancare maggiore efficacia l’evoluzione (o la regres-
di specificità, per cui l’integrazione clinica e sione) fenotipica del quadro (danno alveolare
virologica è essenziale. semplice, consolidamenti, evoluzione ische-
mica dei consolidamenti - vedi Figure 12-13,
V L’ecografia nel ARDS) in modo da personalizzare eventuali
trattamenti focused. Non secondario, poi, il
monitoraggio dei soggetti ruolo dell’ecografia per gestire la ventilazione
con COVID-19 invasiva e non invasiva nei soggetti in terapia
\ Se l’ecografia viene impiegata come triage do- intensiva, campo questo in cui le esperienze
miciliare, in sede extraospedaliera o in Pron- in altre situazioni critiche sono numerose.
to Soccorso, la presenza di segni polmonari, Le Figure dalla 6 alla 13 mostrano quadri
integrata nel giusto contesto clinico e viro- ecografici di COVID-19 polmonare.

FIGURA 6.
Due immagini relative a un altro soggetto con COVID-19 con sintomi influenzali e moderata desaturazione di ossigeno
a riposo. I reperti appaiono maggiormente specifici. A sinistra è presente un'area di white lung con pleura lievemente
irregolare. A destra è evidente una interruzione nodulare della linea pleurica. Le immagini sono francamente patologiche,
anche in relazione al loro aspetto patchy e bilaterale.
  COVID-19 ed ecografia 175

FIGURA 7.
Tipica evoluzione peggiorativa in COVID-19. A destra i reperti (sonda lineare) sono assolutamente aspecifici. Un reperto
simile acquisisce in generale un carattere patologico se compare perlomeno in più aree separate da polmone normale. A
destra aspetto polmonare della stessa regione dopo 24 ore. La diagnosi esatta (COVID-19) emerge dal contesto dei sintomi
(febbre e desaturazione), dalla progressione e dalla mancanza di ipotesi alternative. Le interruzioni della linea pleurica e i
consolidamenti sono indicatori di progressione e di potenziale evoluzione verso l'insufficienza respiratoria.

FIGURA 8.
Una banda di white lung nel contesto di un pattern normale significa un evento focale (esempio una contusione o
una pleuropolmonite aspecifica), multiple bilaterali chiazze di white lung sono francamente patologiche e vengono
viste (assieme agli altri segni) in COVID-19.
176 Parte 2  ■  La pratica

FIGURA 9.
Polmonite in COVID-19.
A sinistra piccola
interruzione consolidativa
della linea pleurica da
cui origina un grossolano
artefatto verticale. A
destra un consolidamento
cuneiforme con spot
ecogeno di area centrale
(suggestivo anche di infarto
polmonare).

FIGURA 10.
Paziente con
COVID in terapia
intensiva. Evidente
macroconsolidamento
(freccia spessa) deareato
e disomogeneo), assieme
a minimo versamento
pleurico (freccia sottile).

FIGURA 11.
Esiti di COVID-19 polmonare. A sinistra due foci ipoecogeni che interrompono la linea pleurica con margini netti e
contratti. A destra una immagine di paziente non COVID con infarto polmonare non recente documentato. Da notare
l'aspetto simile. Gli esiti polmonari nei pazienti con COVID più grave guariti assumono anche l'aspetto di grossolani
artefatti verticali, spesso con origine da irregolarità pleuriche o da immagini nodulari, con una disposizione irregolare,
intercalata con polmone con pattern acustico normale. Danni minori si manifestano con la persistenza di artefatti verticali
sporadici, ma spesso raggruppati, con un aspetto piuttosto aspecifico. Riteniamo che l'ecografia rappresenti un ottimo mezzo
per il monitoraggio dei danni residui in soggetti con COVID-19 guarito.
  COVID-19 ed ecografia 177

FIGURA 12.
Immagini accoppiate durante CEUS polmonare in soggetto con impegno polmonare COVID-19. A destra l'immagine
B Mode, a sinistra immagine acquisita a basso indice meccanico dopo 30 secondi dalla iniezione di 2,5 ml di Sonovue
endovena. La lesione consolidativa indicata dalla freccia non viene contrastata dalle microbolle. Ciò contrasta con le usuali
polmoniti ed indica un difetto di perfusione.

FIGURA 13.
A: Immagini durante
CEUS di consolidamento
polmonare in soggetto con
"polmonite" COVID-19 in
terapia intensiva. Frame a
20 secondi dal bolo EV.
A destra le frecce
delimitano il
consolidamento
nell'immagine B-Mode.
A sinistra l'enhancement
del consolidamento è
disomogeneo con aree non
perfuse (frecce).
B: Altro paziente in
analoghe condizioni
cliniche. Frame ecografico
a 30 sec dalla iniezione
del bolo di Sonovue. A
destra le frecce delimitano
il macroconsolidamento
privo di aria. A sinistra
l'enhancement del
consolidamento è parziale
con grossa regione
non perfusa e la parte
restante che appare invece
iperperfusa. Simili aspetti
sono stati segnalati anche
impiegando la CT dual
energy.
178

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