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Malattie infiammatorie croniche ricorrenti dell’intestino. Sono malattie piuttosto rare. Si distinguono:
Colite ulcerosa
Malattia di Crohn
Colite indeterminata (con caratteristiche riconducibili in parte a CU, in parte a MdC)
Le MICI sembrano essere aumentate negli ultimi 40 anni, in termini assoluti per:
Cambiamento stile di vita
Ambiente
Aumento nelle capacità diagnostiche
Generalmente c’è maggiore incidenza di CU rispetto a MdC.
Hanno due picchi per quanto riguarda l’età d’esordio:
II-III decade
V-VI decade
Eziologia
Sconosciuta, non si conosce quale sia il primus movens né della CU né del MdC. Si sa che c’è:
Una predisposizione genetica (coinvolgimento di numerosi geni che conferiscono la suscettibilità
genetica. C’è un aumentato rischio del 10-25% di MICI nei consanguinei)
Un’alterazione del sistema immunitario di mucosa (c’è un’iperattività del sistema immunitario di
mucosa danno mucoso)
Fattori scatenanti ambientali (alterazione della flora batterica luminale: causata da antibiotici e
dieta; infezioni virali/batteriche, FANS, fumo, stress)
Diagnosi
La diagnosi ottiene con anamnesi, EO, indici di laboratorio, radiologia, endoscopia, esame istologico.
Anamnesi
Importante chiedere:
Caratteristiche dell’alvo
Dolore addominale
Ematochezia
Calo ponderale
Febbre
Manifestazioni extra-intestinali
Familiarità per MICI
Abitudine al fumo
Appendicectomia
Viaggi all’estero (Ddf con diarrea del viaggiatore, infestazioni parassitarie…)
EO
Orifizi di fistole
Masse palpabili addominali (in MdC)
Segni di peritonismo
Fistole/ascessi in regione perianale
Cute: segni di eritema nodoso/pioderma gangrenoso
Massa muscolare: malnutrizione
Indagini di laboratorio
Anemia (MdC: anemia megaloblastica da malassorbimento di Vit.B12, che viene assorbita a livello
dell’ileo terminale)
VES aumentata
PCR aumentata quando l’infiammazione è attiva. Se l’infiammazione tende a spegnersi i livelli
tendono a diminuire
Albuminemia ridotta nelle forme gravi (segno di malnutrizione)
Indagini strumentali
Endoscopia:
Retto-sigmoidoscopia: se si sospetta CU severa si deve fare una retto-sigmoidoscopia senza
preparazione. Con la pancolonscopia si insuffla parecchia aria e una delle complicanze
possibili è il megacolon tossico.
Colonscopia sinistra
Ileo-colonscopia
EGDS: se si sospetta un coinvolgimento alto
Videocapsula endoscopica: per coinvolgimento del tenue
Biopsia: in corso di endoscopia, in tutti i tratti esplorati
Radiologia: RX, TC, RMN, ecografia, clisma del tenue, clisma opaco
Anatomia patologica
Si necessita di un minimo di 2 biopsie da almeno 5 sedi del colon che includano il retto e l’ileo terminale.
Il materiale bioptico deve essere fissato in formalina e da questi campioni bisogna fare una serie di sezioni
per aumentare la sensibilità dell’esame.
Ciò che caratterizza le due malattie è facilmente distinguibile nei quadri classici:
L’irregolarità delle cripte è della colite
Le ulcere del Crohn sono profonde e importanti, superficiali nella colite
I granulomi sono assenti nella CU
Etc.
Criteri diagnosti CU:
1. Diffusa irregolarità architettura della mucosa (cripte brevi e ramificate, appiattimento delle cellule
mucosecernenti)
2. Rarefazione delle cripte
3. Infiltrato plasmacellulare basale
4. Infiltrato granulocitario nella lamina propria e nelle cripte con o senza erosioni e ulcere
Criteri diagnostici Crohn:
1. Granulomi epitelioidi
2. Infiltrato infiammatorio focale o segmentario
3. Focale irregolarità architetturale della mucosa
DDf endoscopia
DDf caratteristiche cliniche
Terapia
Non esiste un trattamento curativo, ma esistono farmaci che possono ridurre in maniera considerevole i
segni e i sintomi della colite ulcerosa e che possono anche indurre una remissione per lunghi periodi.
Colite ulcerosa
Malattia infiammatoria distruttiva localizzata soprattutto nell’intestino crasso, che colpisce sempre il retto e
parte o tutto il colon in continuità . Non colpisce mai l’intestino tenue e l’ano. L’infiammazione della mucosa
è continua (sia longitudinalmente sia cinconferenzialmente).
Fattori protettivi: fumo (spesso la CU si manifesta in coloro che smettono di fumare) e appendicectomia
Clinica
Distribuzione delle lesioni: retto sempre colpito, nel 21% dei casi c’è una pancolite, nel 10-20% dei
casi c’è ileite da reflusso.
Segni e sintomi:
Dolore addominale
Diarrea
Muco nelle feci
Ematochezia: emissione dal retto di sangue rosso vivo (segno di sanguinamento intestinale
molto distale)
Tenesmo ed urgenza all’evacuazione
Calo ponderale
Febbre
Manifestazioni extra-intestinali**
Complicanze:
Megacolon tossico: la complicanza più seria della CU è il megacolon tossico, urgenza
chirurgica, dovuto ad una dilatazione acuta del colon (diametro trasverso > di 6 cm e
perdita delle austrazioni all’RX addome diretto) durante un attacco severo di colite
ulcerosa.
(Danno dei plessi nervosi collocati nella parete dell'organo questo perde la coordinazione
motoria con accumulo e ristagno di feci e metaboliti tossici, nonché aumento della flora
microbica. Il colon in questa condizione patologica può raggiungere dimensioni
considerevoli)
Cancro
Colangite sclerosante primitiva colangioca.
Diarrea persistente, rialzi febbrili, anemia sideropenica, deficit di vitamine, ritardo della
crescita
Anatomia patologica
Macroscopicamente:
Distribuzione: diffusa inizia dal retto e risale in modo continuo
Coinvolgimento rettale: sempre
Coinvolgimento ileale: raro (può esserci risentimento reattivo del tratto ileale)
Ulcere: piane hanno un fondo, più o meno ampio, in cui si ha un’erosione completa della mucosa
che espone la sottomucosa. Tra un’ulcera e l’altra è presente rivestimento epiteliale iperplastico ed
edematoso.
Stenosi e fistole: assenti
Aspetto della mucosa: pseudopolipoide (dato dalla presenza delle aree iperplastiche tra un’ulcera e
l’altra)
Mucosa iperemica
Microscopicamente:
Infiammazione: della mucosa e sottomucosa, non va oltre (non va nella tonaca muscolare). C’è
riduzione delle cellule mucipare caliciformi (segno di grave infiammazione)
Cellule mucipare caliciformi: ridotte
Ghiandole: Ramificate e irregolari (in fase acuta l’infiammazione tende a distruggere la ghiandola,
con infiltrati granulocitari all’interno della ghiandola. Nella fase di quiescenza le ghiandole tendono
a rigenerarsi ma con alterazioni)
Pseudopolipi: presenti
Granulomi: assenti
Aggregati linfoidi: rari
Infiltrato infiammatorio mono-polimorfonucleato
Ascessi criptici: numerosi (piccole raccolte di granulociti nelle cripte ghiandolari. È tipica della CU e
permette di distinguere CU da MdC)
Linfonodi: reattivi
Tipico della CU è l’aggressione infiammatoria delle ghiandole e la riduzione delle cellule mucipare
Endoscopia
È la procedura di scelta per la Ddf, è utile per valutare l’estensione e la gravità, per il follow-up, per lo
screening e la diagnosi di cancro colon-rettale.
Perdita del pattern vascolare
Eritema diffuso (iperemia)
Fragilità con sanguinamento al traumatismo dello strumento, o sanguinamento spontaneo
Petecchie
Erosioni e ulcere
Tubulizzazione del viscere con perdita delle austrature (pliche della mucosa colica)
Radiologia
Per indagare le complicanze della malattia
Valutare estensione di malattia
Dilatazioni:
Megacolon tossico (dilatazione>6cm)
Colectasia (dilatazione<6cm)
Stenosi: in Cu di lunga durata
Perforazioni: pneumoperitoneo
Decorso
59% dei casi: inizio esplosivo e poi ridimensionamento
31% dei casi: andamento cronico con periodi di quiescenza
9% dei casi: andamento cronico continuo
1% dei casi: inizio torbido con progressione
La probabilità di colectomia maggiore in chi ha coinvolgimento esteso del colon rispetto a proctosigmoidite.
Rischio di cancro
Pancolite: basso fino a 10anni dall’esordio, poi si impenna
Colite distale: basso fino a 15 anni poi si impenna
FR:
Malattia di lunga durata
Malattia estesa
Storia familiare di neoplasie CR
CSP
Stenosi colica
Malattia di Crohn
Malattia infiammatoria intestinale che può colpire qualunque tratto del tubo digerente, compreso
l’esofago. L’infiammazione causa spesso formazione di ulcere, fistole, ascessi.
Fattore di rischio: fumo
Clinica
Distribuzione delle lesioni: Ileo terminale e colon prossimale 50-70%
Segni e sintomi:
Diarrea (anche notturna e a digiuno)
Dolore addominale e meteorismo
Perdita di peso
Febbre
Dolore perianale
Fistole
Lesioni perianali (ascessi, ragadi, fistole, marische)
Massa addominale
Manifestazioni extra-intestinali**
Complicanze:
Stenosi: frequenti. Oggi si tende ad essere conservativi, grazie alle stricturoplastiche,
interventi in cui la stenosi viene sezionata per il lungo e ricucita per il largo, in modo da
dilatare il segmento ristretto)
Fistole: la sierosa del tratto interessato si infiamma deposito di fibrina aderenza con
ansa vicina il processo di fissurazione continua fino ad arrivare al lume della seconda
ansa
Perianali
Entero-enteriche
Retto-vaginali
Entero-cutanea
Entero-ureterale
Ascessi: raccolte localizzate di pus all’interno del tessuto del tubo digerente.
Anatomia patologica
Macroscopicamente:
Distribuzione: segmentaria (i tratti patologici sono intervallati da zone di mucosa normale. Non c’è
la continuità che c’è nella CU)
Coinvolgimento rettale: poco frequente
Coinvolgimento ileale: frequente
Ulcere: fissuriformi (penetrano nella tonaca muscolare e possono perforare l’intestino, dando
lesioni di tipo adesivo con altre anse)
Stenosi: presenti (dovute in parte alle ulcere fissuriformi, in parte all’infiammazione transmurale
deposizione di fibre collagene che causa fibrosi, ispessimento della parete minore elasticità
restringimento del lume)
Fistole: presenti
Aspetto della mucosa: ad acciottolato
Ispessimento della parete intestinale diventa gommosa
Microscopicamente:
Infiammazione: transmurale
Cellule mucipare caliciformi: conservata
Ghiandole: dritte
Pseudopolipi: rari
Granulomi: presenti sia a livello della mucosa che delle tonache profonde
Iperplasia linfoide: presente
Ascessi criptici: rari
Linfonodi: spesso granulomi
Endoscopia
Lesioni segmentarie, asimmetriche ed eterogenee
Perdita della normale austratura
Iperemia della mucosa
Ulcere lineari
La mucosa circostante alle lesioni è indenne
Irregolarità della mucosa con nodularità: aspetto ad acciottolato
VCE
Si usa per visualizzare il tubo digerente fino al cieco. Il limite di questo metodo è che non comprende la
possibilità di biopsiare o di fare polipectomie. Inizialmente il Crohn era controindicazione assoluta alla
videocapsula (paura di incarcerazione della capsula nella stenosi). Poi alcuni pazienti con Crohn non
diagnosticato sono stati incorporati in studi sulla VCE e si è scoperto che la VCE non è controindicazione
assoluta.
VCE viene utilizzata dopo le indagini radiologiche e all’ileo-colonscopia
VCE permette di classificare come Crohn 20-39% delle coliti indeterminate
Quindi la VCE non è una tecnica di prima scelta per la diagnosi di MdC, è utile quando tutte le altre tecniche
sono risultate negative.
Enteroscopia a doppio pallone
Permette di rettilineizzare l’organo e di percorrere anche metri all’interno del lume intestinale. Il vantaggio
rispetto alla VCE è l’interventistica (biopsie e polipectomie).
Esami radiologici
Clisma opaco, clisma del tenue, TC, ecografia delle anse (esame di primo livello per la sua invasività nulla
nella valutazione delle complicanze (stenosi, dilatazioni, fistole)).
Endosonografia ano-rettale
Anche in 3D, per individuare fistola perianale
Decorso
43% dei casi: inizio esplosivo e poi ridimensionamento
36% dei casi: andamento cronico con fasi di remissione
20% dei casi: andamento cronico continuo
3% dei casi: inizio torbido con progressione
Progressione clinica nel tempo: Infiammatoria (prevalente alla diagnosi) stenosante
penetrante/fistolizzante
Probabilità di chirurgia alta, in aumento col tempo.