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Condizione caratterizzata da ipertono dello sfintere esofageo inferiore (LES; si rilascia in maniera
incompleta o non si rilascia) e da alterazioni della motilità dell’esofago.
La manometria ad alta risoluzione ha permesso di differenziare tre tipi di acalasia in base al pattern
pressorio dell’esofago privo di peristalsi:
Acalasia classica: minima pressurizzazione del corpo dell’esofago
Acalasia con compressione esofagea: considerevole pressurizzazione del liquido
Acalasia spastica: in cui si osservano compressioni esofagee spastiche
Tutte e tre caratterizzate da alterato rilasciamento del LES.
Eziologia
Causata dalla perdita dei neuroni gangliari del plesso mioenterico esofageo.
Clinica
Le manifestazioni cliniche possono includere:
Disfagia (prevalentemente per i liquidi)
Rigurgito (quando cibo, liquidi e secrezioni vengono trattenuti in esofago)
Dolore toracico (probabilmente attribuibile a spasmo esofageo)
Calo ponderale
Difficoltà all’eruttazione (il LES è ipertonico, non passa neanche l’aria)
I pazienti con acalasia avanzata sono a rischio di bronchite, polmonite o ascesso polmone a causa
dell’aspirazione di cibo nelle vie aeree
Perdita della sintomatologia da reflusso gastro-esofageo in pazienti che prima ne soffrivano
Diagnosi
L’acalasia viene diagnosticata tramite radiografia con ingestione di bario e/o manometria esofagea;
l’endoscopia ha un ruolo relativamente minore.
Radiografia con ingestione di bario:
Esofago dilatato con scarso svuotamento
Livello idro-aereo
Assottigliamento verso il LES (assume una caratteristica forma “a coda di topo” o “a becco
di flauto”
Nell’acalasia di lunga durata l’esofago può assumere un aspetto sigmoideo
Nell’acalasia spastica si può vedere un esofago “a cavaturaccioli” deriva dalla contrazione
spastica della muscolatura circolare della parete esofagea.
Manometria esofagea: è il test diagnostico più sensibile: identifica la malattia in fase precoce, prima
della dilatazione dell’esofago e della ritenzione di cibo
Pressione residua LES>15mmHg (valori normali<8mmHg)
Endoscopia: per escludere la pseudoacalasia
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale dell’acalasia include:
Spasmo esofageo diffuso: episodi di disfagia e dolore toracico, attribuibili a una contrazione
esofagea anomale con normale rilasciamento del LES all’atto della deglutizione. Radiologicamente:
esofago a cavaturaccioli (o a corona di rosario; come nell’acalasia spastica). La Ddf si fa con la
manometria.
Malattia di Chagas (endemica in Brasile, Venezuela e Argentina): causata dal protozoo
Trypanozoma cruzi.
Infiltrazione da parte di un tumore (carcinoma del fondo gastrico o dell’esofago distale): più
probabile in età avanzata, in caso di esordio improvviso dei sintomi e in caso di calo ponderale.
Endoscopia, ecoendoscopia e TC sono utili in questo caso.
Stenosi peptica causata dalla sclerodermia: la sclerodermia è caratterizzata da fibrosi della
muscolatura liscia e obliterazione vascolare, ciò comporta indebolimento del LES, ridotta
contrattilità esofagea, ritardo nello svuotamento gastrico. Tutte queste alterazioni favoriscono la
risalita del contenuto gastrico nell’esofago esofagite stenosi peptica. All’rx con bario l’esofago
appare dilatato e privo di contrazione. Alla manometria si vede ipotono del LES.
Terapia
Rimedi che funzionano solo nelle fasi iniziali/lievi:
Terapia farmacologica: nitrati e calcio antagonisti (rilassano la muscolatura) per ridurre il tono
del LES.
Iniezioni di tossina botulinica a livello del LES sotto guida endoscopica
Stadi avanzati:
Dilatazione pneumatica: terapia endoscopica che utilizza un dilatatore a palloncino che viene
posizionato attraverso il LES e gonfiato fino a 3-4cm per rompere le fibre contratte
Miotomia laparoscopica secondo Heller: in genere effettuata insieme a una plastica anti-reflusso
(fundicoloplatio): vengono recise le fibre muscolari circolari senza ledere la mucosa
Miotomia endoscopica trans-orale: implica la creazione di un tunnel all’interno della parete
esofagea, all’interno del quale il muscolo circolare del LES e dell’esofago distale viene elettro-
resecato.
Complicanze:
Nell’acalasia non trattata, o trattata in modo inadeguato, la dilatazione esofagea predispone all’esofagite
da stasi. L’esofagite da stasi prolungata è la spiegazione più plausibile tra acalasia e cancro a cellule
squamose dell’esofago.