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MILZA
La milza si trova nella ipocondrio sinistro in stretto contatto con la cupola diaframmatica, lo
stomaco ed il colon sinistro. La palpazione della milza va effettuata esercitando una lieve
pressione con le dita della mano destra sotto il margine costale sinistro, procedendo verso
l’alto, affondando gradualmente la mano. In condizioni fisiologiche la milza non è palpabile.
La milza ingrandita può palparsi all’altezza dell’arcata costale o essere apprezzata durante le
inspirazioni molto profonde e debordare, fino a sprofondare a livello della linea ombelicale
trasversa, in alcuni casi spingersi a livello della fossa iliaca sinistra. Si può procedere con la
palpazione ad uncino della milza collocandosi posteriormente rispetto al paziente e alla
sinistra (le altre manovre sempre alla destra del paziente), meglio se in decubito laterale
destro e cercando di agganciare con entrambe le mani l’arcata costale mentre il paziente
inspira profondamente. Anche per la milza si può procedere con la palpazione combinata:
La mano destra esercita una pressione in regione lombare mentre la mano sinistra esplora
la milza. Posizione più comoda per il paziente e il decubito laterale sul fianco destro con il
braccio sinistro flesso appoggiato sulla testa e con le cosce flesse sull’addome, per ridurre la
tensione della parete addominale.
Palpazione: le mani devono essere disposte parallelamente al muscolo retto. Anche in
questo caso la palpazione deve essere iniziata sotto la linea ombelicale trasversa. In
condizioni normali non percepiamo il polo inferiore splenico. Un’altra modalità di palpazione
che si può effettuare sulla milza , alla sinistra del paziente è quella ad uncino, che necessita
del paziente in decubito laterale sul fianco dx, con il braccio sinistro flesso e appoggiato sulla
testa, e le gambe flesse. In questa posizione, tramite la percussione si potrà definire il limite
tra il suono chiaro polmonare dei polmoni, il suono ottuso dell’aia polmonare, e il suono
ipertimpanico della bolla gastrica
Percussione: anche la milza è sottocostale, quindi non palpabile in condizioni di normalità. È
possibile effettuare una percussione lungo gli spazi intercostali. La milza è coperta
normalmente dalla bolla gastrica, per cui alla percussione noi dovremmo percepire
un’ipertimpanismo. In caso di splenomegalia l’ipertimpanismo della bolla gastrica si
potrebbe ridurre.
Palpazione
-La palpazione deve essere fatta con i polpastrelli nel caso sia quella superficiale (escursione
che non è mai superiore al cm) oppure profonda (per fare questa bisogna usare le mani
sovrapposte, proprio perché se si usassero i polpastrelli, questi per via dell’eccessiva
pressione andrebbero in ischemia e noi perderemmo i nostri sensori di palpazione) La
palpazione deve essere effettuata sempre il più lontano possibile dalla sede del dolore. Altre
modalità di palpazione profonda sono il ballottamento: con la mano sx posta in prossimità
della regione lombare si danno dei colpetti in modo tale da percepire eventuali tumefazioni
o masse con la mano dx posta anteriormente.
Sono moltissime le condizioni cliniche che creano problematiche intestinali: tumori,
pancreatiti acute, infarto intestinale. In generale, ogni qual volta ci sia un processo di natura
flogistica all’interno della cavità addominale l’addome si protegge e contrae i muscoli della
parete addominale, in modo tale che la flogosi venga contenuta e arginata (meccanismo
dell’arco riflesso). Quindi come prima cosa, tramite la palpazione bisogna dire se l’addome
è trattabile alla palpazione oppure no. Se non è trattabile, ed è associato ad una condizione
di SIRS, allora è un segno di addome acuto.
-regola dei 5 orifizi: questa regola viene applicata per accertarsi che il paziente non stia
avendo un’occlusione intestinale. Ci sono 5 aree di debolezza principali da cui gli organi
endoaddominali possono uscire e rientrare (se l’ernia e riducibile), oppure anche fermarsi,
generando una condizione di occlusione intestinale. Le regioni sono: una ombelicale, due
inguinali e due crurali. Nel caso in cui si rilevassero delle tumefazioni tramite la palpazione.
per apprezzare l’ernia è necessario che il paziente faccia una manovra del valsalva. Per fare
una valutazione delle tumefazioni bisogna considerare i due emiaddomi, e se individuate ne
va descritta la localizzazione, la consistenza, i margini e la mobilità rispetto ai piani
superficiali (in questo caso si valuta con il pinzamento), e profondi (In questo caso si prende
la tumefazione e la si sposta).
-se l’addome si trova in una condizione intermedia tra l’addome trattabile e non trattabile,
ci sono delle manovre da poter fare.
Es. Appendicite: inizialmente vi è la flogosi solo della appendice, che se persiste interesserà
poi anche il peritoneo parietale, determinando una condizione di irritazione peritoneale. Si
potrà valutare questa condizione con delle manovre:
1. Manovra del Bloomberg: si esercita una pressione modesta a livello di fossa iliaca dx,
progressiva approfondendo la mano e poi si molla la mano di scatto. Se il paziente prova
dolore allora il peritoneo parietale sarà infiammato.
2. Manovra di Rosving: la si può fare di supporto a quella di Bloomberg e consiste
nell’applicare una pressione progressiva a livello di fossa iliaca sx, in modo tale che poi
arrivi in forma retroattiva anche a livello della fossa iliaca dx, muovendo il peritoneo e
provocando dolore nel paziente. Il segno di Rosving è un segno che aggiunge valore
clinico alla manovre del bloomberg.
Poi ci sono due manovre a carico di organi della parte superiore della cavità addominale, ovvero la
colecisti e il pancreas. Entrambe le manovre traggono estremo vantaggio dall’inspirazione del
paziente perché la colecisti è un organo relativamente profondo che si trova nella zona sottocostale
dx, mentre il pancreas è ancora più profondo e si trova nella zona sottocostale sx. Il medico chiederà
al paziente di inspirare profondamente, e nel frattempo effettuerà:
1. Manovra del Murphy: il medico deve palpare il punto colecistico che si trova al punto di
incontro tra X costa e linea emiclaveare dx, mentre il paziente sta inspirando e se c’è una
colecistite il paziente interrompe bruscamente l’inspirazione per il dolore. Il vantaggio
dell’inspirazione è che permette di avvicinare un organo profondo alle dita del medico.
2. Manovra di Mallet-Guy: serve per fare diagnosi di pancreatite acuta. Il medico poggia le dita
in corrispondenza dell’arcata costale sx, chiede al paziente di inspirare e se il paziente hja
una pancreatite interrompe bruscamente l’inspirazione.
Percussione
La maggior parte degli organi contenuti nella cavità addominale sono organi cavi che contengono
aria. Pertanto con la percussione possiamo stimolare un’onda pressoria e percepire la presenza di
aria. Nelle strutture solide l’onda si ferma; mentre se c’è aria l’onda acustica aumenta. In condizioni
normali si può percepire un suono timpanico. Se però in una certa parte dell’addome si percepisse
un suono ottuso definito patologico e non timpanico allora vorrebbe dire che si è creata una
condizione patologica legata al fatto che l’aria all’interno delle anse intestinali è venuta meno.
Un’altra opzione alla percussione è che ci sia un’ottusità mobile declive, come nel caso di un
versamento ascitico, che però non sia in quantità troppo abbondante.
Auscultazione
L’auscultazione ha il compito di valutare i rumori intestinali, che possono essere normali oppure
patologici.
Se si sente un gorgoglio minimo allora questo è indicativo delle anse intestinali che spingono in
avanti il materiale, sono rumori peristaltici. Tale gorgoglio documenta il transito intestinale.
Altri rumori che si possono auscultare sono i borborigmi: sono dati dall’aria che transita
nell’intestino. Si possono sentire anche senza il fonendoscopio.
Rumori peristaltici e borborigmi sono rumori normali delle anse intestinali.
I rumori patologici delle anse intestinali si hanno invece in specifiche condizioni, come nel caso
dell’occlusione intestinale, in cui si ha un arresto completo e persistente del transito. Di
conseguenza a monte dell’ostruzione ci sarà un ristagno di liquidi e gas e questa condizione noi la
possiamo riconoscere per via della presenza di rumori di guazzamento. Si sente un guazzare dell’aria
all’interno dell’ansa dilatata.
Nel caso di sub-occlusione si auscultano invece gli sprizzi. Inoltre nel caso di una grave occlusione
intestinale, non trattata, si ha anche il silenzio peristaltico.
Altri rumori importantissimi sono quelli dell’asse arterioso, ovvero i soffi dell’arteria renale, iliaca,
femorale e aorta. Questi soffi si generano per via dell’aterosclerosi che potrebbe determinare la
comparsa di placche ateromatose a livello della parete di queste arterie. Per via di queste placche il
lume si restringe, il flusso da laminare diventa turbolento, e tale flusso si trasforma poi in energia
cinetica e in energia sonora, che poi siamo in grado di percepire come soffio. Per auscultare l’arteria
renale il fonendo va messo a circa 2,5 cm dall’ombelico, dx e sx; mentre sopra l’ombelico si ausculta
il focolaio aortico. I soffi sono dei vettori, l’onda sonora ha una direzione e un’intensità, che poi
saranno descritti.