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Cicline: la loro concentrazione

varia ciclicamente nel corso del


Cdk1/CicB
ciclo cellulare.
Cdk (protein chinasi dipendenti
da cicline): presenti in tutte le
fasi del ciclo cellulare ma
vengono attivate dal legame con
specifiche cicline. Ciascun
complesso ciclina-Cdk attivato a
sua volta fosforila uno specifico
gruppo di proteine bersaglio.

M-Cdk: agisce nella tarda fase G2 (quando viene attivata repentinamente


all’entrata nella fase M nonostante si fosse già accumulata) e porta la
cellula in fase M.
S-Cdk e G1/S-Cdk: agiscono nella fase G1 avanzata e portano la cellula in
fase S. (S-Cdk si forma all’entrata nella fase S nonostante la ciclina S fosse
già presente).
G1/Cdk: contribuisce alla progressione lungo la fase G1. Fosforila proteine
regolatrici che attivano la trascrizione di geni necessari alla replicazione
del DNA.
Nel corso del ciclo cellulare la concentrazione delle cicline aumenta
gradualmente (ciò è dovuto all’aumento della trascrizione dei geni delle
cicline) per calare bruscamente in un momento preciso (a causa della
degradazione mirata delle cicline):
Le cicline M e S vengono repentinamente degradate a metà della fase M
dal complesso che promuove l’anafase (APC), che etichetta queste cicline
con l’ubiquitina il che determina il loro riconoscimento da parte del
proteasoma. Le Cdk, mancando le cicline, vengono disattivate.
Nonostante la concentrazione delle cicline aumenti gradualmente i
complessi cicline-Cdk vengono mantenuti inattivi:
 Le Cdk possono contenere delle fosfatasi inibitorie e perché si
attivino devono essere defosforilate da specifiche fosfatasi, le quali
regolano perciò la progressione attraverso le fasi del ciclo.
 Le Cdk possono anche essere mantenute disattivate da legami con
proteine regolatrici che le inibiscono.
(es. Cdk è inattivata dal legame con la proteine inibitoria p27 che le
impedisce di fosforilare le proteine bersaglio durante la fase G1 per
ritardare la progressione in fase S in attesa di condizioni favorevoli e
dei giusti segnali provenienti dall’ambiente extracellulare).
(es. M-Cdk viene inattivata (fosforilata in 2 siti) subito dopo la
formazione da una proteina chinasi inibitoria Wee1 nella transizione
G2-M per essere poi attivata della fosfatasi attivatrice Cdc25 che
rimuove i due gruppi fosfato; se il DNA è danneggiato o replicato in
maniera incompleta, Cdc25 è inibita).
 Il sistema di controllo può anche ritardare l’uscita dalla mitosi
inibendo l’attivazione dell’APC e impedendo così la degradazione
della ciclina M.

FASE G1
Dalla fase M alla fase G1 la cellula deve inattivare tutte le cicline affinché
non avvenga un’ulteriore mitosi (come invece avviene nelle divisioni per
segmentazione).
Una cellula si duplica solo se viene stimolata da segnali extracellulari
mitogeni, senza i quali la cellula si ritira in fase G0. I mitogeni agiscono
accendendo le vie di segnalazione (mitogeni (IGF)->RTK->Ras->modulo
della segnalazione della MAP), che stimolano la sintesi di cicline G1 e
G1/S, che legandosi con le rispettive Cdk rimuovono i controlli negativi
che bloccano la progressione del ciclo.
Proteina retinoblastoma (Rb): svolge un fondamentale controllo negativo
legandosi a specifici regolatori della trascrizione impedendo loro di
accendere i geni richiesti per la proliferazione cellulare. I mitogeni
attivano le G1-Cdk e la G1/S-Cdk che fosforilano Rb alterandone la
conformazione e quindi la possibilità di legarsi ai regolatori della
trascrizione.

Rb inibisce la progressione del ciclo cellulare quando è defosforilata, mentre lo promuove quando è
fosforilata. Rb è attivata quando la cellula sta finendo la mitosi (fase M) attraverso una fosfatasi che lo
defosforila, permettendogli di legare E2F[3].
Quando invece è giunto il momento per la cellula di entrare in fase S, un complesso di chinasi ciclina-
dipendente (CDK) e ciclina fosforilano Rb, facendolo staccare da E2F. La prima fosforilazione è fatta
dal complesso Ciclina D/CDK4,6 ed è seguita da quella del complesso Ciclina E/CDK2. Rb rimane
fosforilata durante le fasi S, G2ed M.
La ciclina D legata alle CDK4 e 6, durante la fase G1, una volta attivata dal segnale di un fattore di
crescita via Ras, va a fosforilare, nel nucleo, la Rb, che prima inibiva il fattore di trascrizione E2F.
Quest'ultimo, liberato dagli effetti inibitori della proteina Rb, può quindi avviare la trascrizione di geni
che mettono capo alla sintesi di altre proteine coinvolte nella progressione del ciclo cellulare, tra cui la
ciclina E; anch'essa, attraverso il legame con CDK2, parteciperà alla fosforilazione di Rb.
 Cicline G1/S – essenziali per il controllo del ciclo cellulare nella fase di transizione G1/S:
 ciclina A/Cdk 2 - attiva nella fase S.
 ciclina D/Cdk 4, ciclina D/Cdk6 e ciclina E/Cdk2 - regolano la transizione dalla fase G1 alla fase
S.
 Cicline G2/M - per il controllo del ciclo cellulare nella fase di transizione G2/M (mitosi). Le cicline
G2/M si accumulano in maniera costante durante la fase G2 e vengono bruscamente degradate
quando la cellula esce dalla mitosi (alla fine della fase M).
 ciclina B/Cdk 1 - regola la progressione dalla fase G2 alla fase M.

Danno a DNA: il meccanismo che impedisce alla cellula di passare alla fase
S e di duplicare DNA danneggiato provoca
un aumento sia della concentrazione che
dell’attività della proteina regolatrice
della trascrizione p53, che attiva la sintesi
del gene che codifica per p21 inibitore
delle Cdk. Se il danno è troppo grave per
essere riparato , p53 può spingere la
cellula all’apoptosi. (Se p53 è difettosa o
assente, la replicazione di DNA
danneggiato è incontrollata per cui le
cellule tendono a diventare cancerose
(mutazioni di p53 nel 50% delle forme di
cancro)).
FASE S
ORC (origin recognition complex, complesso legato all’origine di
replicazione): segnala le origini di replicazioni legandovisi e
marcando le sequenze ori, resta legato alle origini di replicazione
per tutto il ciclo cellulare, viene legato dalle proteine regolatrici
prima che inizi la fase S. Durante la fase G1 recluta…
Cdc6 (cell division control), la cui concentrazione aumenta all’inizio
della fase G1, legandosi a ORC promuove l’assemblaggio del
complesso prereplicativo, che permette il funzionamento
dell’origine di replicazione.
Cdc6 is a protein essential for the initiation of DNA replication. This protein functions as a
regulator at the early steps of DNA replication. It localizes in the cell nucleus during cell
cycle phase G1, but translocates to the cytoplasm at the start of S phase. The subcellular
translocation of this protein during the cell cycle is regulated through its phosphorylation
by cyclin-dependent kinases. 
Perché la replicazione si avvii, le S-Cdk devono essere attivate alla
fine della fase G1. Durante la fase S questo complesso attiva la DNA
elicasi del complesso prereplicativo favorendo l’assemblaggio della
forca replicativa.
La S-Cdk attivata concorre alla fosforilazione della Cdc6 destinandola
a spostarsi nel citoplasma e quindi alla degradazione, scongiurando
la possibilità di una seconda replicazione.

FASE M
M-Cdk si accumulano (inattive) durante la fase G1 per essere
improvvisamente attivati dalla Cdc25 (proteina fosfatasi). A loro volta le
M-Cdk possono indirettamente attivarsi fosforilando e attivando altre
Cdc25 (aumento esplosivo della concentrazione di M-Cdk attive che porta
la cellula dalla fase G2 alla fase M).
Condensine: le M-Cdk fosforilano le subunità dei complessi di condensine
attivandole, i quali coadiuvano la condensazione dei cromosomi all’inizio
della fase M. Esse si assemblano attorno ad ogni cromatidio fratello.
Coesine: tengono uniti i due cromatidi fratelli (subito dopo la sintesi di
uno dei due) e si assemblano mentre il DNA viene replicato. Sono
fondamentali per la segregazione.

MITOSI
Il DNA deve essere completamente replicato così come il centrosoma (il
centro organizzatore dei microtubuli) che duplicato forma i due poli del
fuso mitotico.
PROFASE: i cromosomi replicati si condensano. I centrosomi cominciano
ad allontanarsi e a formare il fuso mitotico (al di fuori del nucleo ancora
presente).
PROMETAFASE: l’involucro nucleare si disgrega così che i cromosomi
vengano legati ai microtubuli del fuso tramite i loro due cinetocori,
complessi proteici che riconoscono le sequenze del DNA del centromero.
METAFASE: i cromosomi si trovano schierati all’equatore del fuso, sospesi
in tensione formano la piastra metafasica.
ANAFASE: i cromatidi fratelli di tutti i cromosomi si separano in modo
sincrono e segregano grazie all’accorciamento dei microtubuli (anafase A)
e all’allontanamento dei poli (anafase B, contemporanea alla A) per
azione delle chinesine e delle dineine che fanno scorrere i microtubuli
interpolari; viene meno l’azione delle coesine nel momento in cui
vengono legate dalla separasi, mantenuta inattiva dalla proteina inibitrice
securina fino al momento opportuno.
I cromosomi non collegati al fuso mandano un segnale di arresto al
sistema di controllo del ciclo cellulare, che inibisce l’ulteriore
progressione della mitosi bloccando l’attivazione dell’APC (anaphase
promoting complex), per cui i cromatidi rimangono attaccati.
TELOFASE: i due gruppi di cromosomi raggiungono i poli del fuso. Si
formano i nuovi involucri nucleari e inizia la formazione dell’anello
contrattile (di microfilamenti di actina, insieme a miosina) per la
citochinesi (che comincia già in anafase).
Fuso: microtubuli interpolari, microtubuli dell’aster, microtubuli del
cinetocore.

APOPTOSI
Gli apparati molecolari responsabili dell’apoptosi comprendono le
proteasi della famiglia delle caspasi, prodotte sotto forma di precursori
inattivi dette procaspasi, che vengono attivati in risposta a specifici segnali
di induzione dell’apoptosi. Le caspasi iniziatrici tagliano proteoliticamente
le caspasi esecutrici che, rese attive, generano una cascata proteolitica
che attiva altre esecutrici che hanno come bersaglio importanti proteine
della cellula.
Tutte le cellule contengono procaspasi inattive, che vengono
attivate da proteine intracellulari della famiglia Bcl-2: Bax e Bac.
Esse entrano in funzione in risposta ad un danno del DNA e
inducono la liberazione della proteina trasportatrice di elettroni
citocromo c dalla membrana dei mitocondri al citosol. (altri membri
della famiglia Bcl-2, tra cui la stessa Bcl-2, inibiscono l’attività della
Bax e della Bac, impedendo l’apoptosi. Alcuni fattori di
sopravvivenza fanno aumentare la concentrazione di Bcl-2)
Il citocromo c rilasciato attiva la proteina adattatrice Apaf-1 che
promuove l’assemblaggio dell’apoptosoma (un complesso a 7
bracci) in cui la procaspasi-9 iniziatrice si attiva e genera la cascata
proteolitica.
FASE G1

Rb: repressore della trascrizione, cambia di conformazione se fosforilata da G1/S,G1-Cdk.

P53: regolatore della trascrizione, se danno a DNA attiva sintesi di p21

P21: inibitore delle Cdk prima della fase S

FASE S

Cdc6: in fase G1 lega ORC e promuove l’assemblaggio del complesso prereplicativo

P27: inibitore, inattiva Cdk per l’entrata in fase S se le condizioni non sono favorevoli

S-Cdk: attivata -> replicazione. Fosforila Cdc26 perché non si abbia una seconda replicazione

FASE M

Wee1: chinasi inibitoria, inattiva M-Cdk.

Cdc25: attivatore, attiva M-Cdk (se DNA danneggiato è inibita)

M-Cdk: possono indirettamente fosforilare altre M-Cdk fosforilando Cdc25

APOPTOSI

Bcl12: Bax e Bac -> citocromo c -> proteina adattatrice Apaf-1 -> apoptosoma -> procaspasi-9 iniziatrice

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