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Le
immagini
presen3
sono
prese
dal
libro
“Biologia
molecolare
della
cellula”
Alberts
et
al,
Zanichelli
1
27/04/15
2
27/04/15
Pun8
di
controllo
del
sistema
di
controllo
del
ciclo
cellulare.
Informazioni
sul
completamento
degli
even3
del
ciclo
cellulare,
oltre
che
segnali
provenien3
dall’ambiente,
possono
provocare
l’arresto
del
ciclo
da
parte
del
sistema
di
controllo
in
corrispondenza
di
pun3
di
controllo
specifici.
I
pun3
di
controllo
operano
generalmente
aZraverso
segnali
intracellulari
nega3vi,
che
arrestano
il
ciclo
cellulare,
invece
che
aZraverso
la
rimozione
dei
segnali
posi3vi
che
normalmente
s3molano
la
progressione
del
ciclo.
Pun8 di controllo del sistema di controllo del ciclo cellulare.
G1
checkpoint:
controllo
delle
dimensioni
cellulari,
della
presenza
di
un
ambiente
favorevole
G1/S
checkpoint:
controllo
dell’assenza
di
danni
genetici,
es.
radiazioni
ionizzanti
possono
indurre
rotture
nel
DNA
G2
checkpoint:
controllo
delle
dimensioni,
della
completa
duplicazione
e
dell’integrità
di
tutto
il
materiale
genetico.
È
durante
questo
checkpoint
che
vengono
riparati
gli
eventuali
danni
rilevati
al
DNA.
M
checkpoint:
controllo
dell’assemblamento
corretto
dei
cromosomi
al
fuso
mitotico
3
27/04/15
Il sistema di controllo del ciclo si basa su proteina chinasi a?vate ciclicamente.
La
Cdk
si
associa
in
successione
con
cicline
diverse
per
scatenare
i
diversi
even3
del
ciclo.
L’a]vità
Cdk
è
in
genere
terminata
dalla
degradazione
della
ciclina.
cicline
D
agiscono
nei
momenti
iniziali
della
fase
G1;
si
legano
con
le
CdK4
e
6;
il
loro
compito
è
quello
di
guidare
la
transizione
tra
la
fase
G1
e
la
fase
S.
cicline
E,
invece,
agiscono
più
tardivamente
nella
fase
G1
legandosi
alle
Cdk2.
Anche
il
loro
legame
è
richiesto
per
la
transizione
dalla
fase
G1
alla
fase
S.
cicline
A
si
legano
alle
Cdk1
e
Cdk2;
queste
cicline
stimolano
la
duplicazione
dei
cromosomi
e
partecipano
alla
regolazione
delle
prime
fasi
della
mitosi.
cicline
B
sono
le
cicline
mitotiche
e
formano
un
complesso
con
le
CdK1.
Queste
cicline
stimolano
l'ingresso
nella
mitosi.
4
27/04/15
L’a?vità
della
Cdk
può
essere
soppressa
sia
da
fosforilazione
inibitrice
che
da
proteine
inibitrici
L’inibizione
di
un
complesso
ciclina-‐Cdk
da
parte
di
una
CKI.
La
p27
si
lega
sia
alla
ciclina
che
alla
Cdk
nel
complesso,
distorcendo
in
sito
a]vo
della
Cdk.
Si
inserisce
anche
nel
sito
che
lega
ATP,
inibendo
ulteriormente
l’a]vità
dell’enzima.
Il controllo della proteolisi da parte di SCF e APC durante il ciclo cellulare
La
fosforilazione
di
una
proteina
bersaglio
come
la
CKI,
permeZe
alla
proteina
di
essere
riconosciuta
da
SCF,
che
è
cos3tu3vamente
a]va
.
Con
l’aiuto
di
due
proteine
addizionali
E1
e
E2,
SCF
serve
da
ubiqui3na
ligasi
che
trasferice
molecole
mul3ple
di
ubiqui3na
sulla
proteina
CKI,
questa
viene
immediatamente
riconosciuta
e
degradata
in
un
proteasoma.
L’ubiqui3nazione
della
ciclina
M
è
aZuata
da
APC,
che
è
a]vata
dall’aggiunta
di
una
subunità
a]vatrice
al
complesso.
Sia
SCF
che
APC
contengono
si3
di
legame
che
riconoscono
sequenze
specifiche
di
amminoacidi
nella
proteina
bersaglio.
5
27/04/15
Complessi ciclina nella fase S-‐Cdk iniziano la replicazione del DNA una sola volta per ciclo.
MITOSI
La
mitosi
è
il
processo
di
riproduzione
effeZuato
esclusivamente
dalle
cellule
eucario3che.
Il
termine
mitosi
deriva
dal
greco
mìtos,
"filo":
nome
dovuto
all'aspeZo
filiforme
dei
cromosomi
durante
la
metafase.
La
mitosi
è
molto
simile
alla
meiosi,
ma
si
dis3ngue
da
essa
poiché
forma
2
cellule
diploidi
con
lo
stesso
numero
di
cromosomi
della
cellula
madre,
mentre
nella
meiosi
si
formano
4
cellule
aploidi
con
il
corredo
cromosomico
dimezzato.
La
mitosi
riguarda
le
cellule
soma3che
dell'organismo
(ossia
tuZe
le
cellule
fuorché
quelle
che
hanno
funzione
riprodu]va:
i
gametoci3
primari,
i
quali
u3lizzano
la
meiosi)
e
le
cellule
germinali
ancora
indifferenziate.
6
27/04/15
Profase:
In
profase,
i
cromosomi
replica3,
ciascuno
consistente
di
due
croma3di
fratelli
streZamente
associa3,
si
condensano.
Fuori
dal
nucleo,
il
fuso
mito3co
si
assembla
fra
i
due
centrosomi,
che
si
sono
replica3
e
separa3.
Prometafase:
La
prometafase
inizia
all’improvviso,
con
la
demolizione
dell’involucro
nucleare.
I
cromosomi
possono
ora
aZaccarsi
ai
microtubuli
del
fuso
tramite
i
loro
cinetocori
ed
esercitare
un
movimento
a]vo.
7
27/04/15
Metafase:
In
metafase,
i
cromosomi
sono
allinea3
all’equatore
del
fuso,
a
metà
strada
fra
i
poli
del
fuso.
I
microtubuli
del
cinetocore
aZaccano
i
croma3di
fratelli
a
poli
oppos3
del
fuso.
Anafase:
In
anafase,
i
croma3di
fratelli
si
separano
in
modo
sincrono
a
formare
due
cromosomi
figli
e
ciascuno
di
essi
viene
3rato
lentamente
verso
il
polo
del
fuso
che
lo
fronteggia.
I
microtubuli
del
cinetocoresi
accorciano
e
anche
i
poli
del
fusosi
separano:
entrambi
i
processi
contribuiscono
alla
separazione
dei
cromosomi.
8
27/04/15
Telofase:
Durante
la
telofase,
le
due
serie
di
cromosomi
figli
arrivano
ai
poli
del
fuso
e
si
decondensano.
Un
nuovo
involucro
nucleare
si
riassembla
intorno
a
ciascuna
serie,
completando
la
formazione
di
due
nuclei
e
segnando
la
fine
della
mitosi.
La
divisione
del
citoplasma
inizia
con
l’assemblaggio
dell’anello
contra]le.
Citochinesi:
Durante
la
citochinesi,
il
citoplasma
è
diviso
in
due
da
un
anello
contra]le
di
filamen3
di
ac3na
e
di
miosina,
che
stringe
la
cellula
e
la
divide
in
due
per
creare
due
cellule
figlie,
ciascuna
con
un
nucleo.
9
27/04/15
Funzioni
M-‐Cdk:
-‐ Condensazione
cromosomi
-‐
demolizione
involucro
nucleare
-‐ Riarrangiamento
citoscheletro
-‐ Riorganizzazione
del
Golgi
e
del
RE
L’a]vazione
della
M-‐Cdk
inizia
con
l’accumulo
di
ciclina
M
(B)
che
aumenta
durante
la
fase
G2.
questo
aumento
porta
ad
un
accumulo
graduale
di
M-‐Cdk
quando
la
cellula
si
avvicina
alla
mitosi.
Il
complesso
M-‐Cdk
è
fosforilato
su
un
sito
a]vatore
dalla
chinasi
che
a]va
Cdk
(CAK)
e
su
una
coppia
di
si3
inibitori
dalla
chinasi
Wee1.
Il
complesso
ina]vo
che
ne
deriva
viene
quindi
a]vato
alla
fine
di
G2
dalla
fosfatasi
Cdc25.
Cdc25
è
s3molata
in
parte
dalla
chinasi
Polo,
e
dalla
stessa
M-‐Cdk
a]va,
il
che
porta
ad
un
feedback
pos3vo.
Questo
feedback
è
aumentato
dalla
capacità
di
M-‐Cdk
di
inibire
Wee1.
M-‐Cdk
prepara
i
cromosomi
duplica8
per
la
separazione
dei
croma8di
scatenata
da
proteolisi
Il
punto
di
controllo
dell’aPacco
al
fuso
Il
punto
di
controllo
opera
per
assicurare
che
tu]
i
cromosomi
siano
aZacca3
in
modo
appropriato
al
fuso
prima
che
avvenga
la
separazione
dei
croma3di
fratelli.
Il
meccanismo
sensore
monitora
lo
stato
del
cinetocore,regione
che
si
aZacca
ai
microtubuli
del
fuso.
Qualunque
cinetocore
che
non
è
aZaccato
in
modo
appropriato
al
fuso
manda
un
segnale
nega3vo
al
sistema
di
controllo
bloccando
l’a]vazione
di
Cdc20-‐APC
e
la
separazione
dei
croma3di
fratelli.
L’a]vazione
di
APC
da
parte
di
Cdc20
porta
all’ubiqui3nazione
della
securina
che
normalmente
3ene
la
separasi
ina]va.
La
distruzione
della
securina
permeZe
alla
separasi
di
tagliare
una
subunità
del
complesso
delle
coesine
che
3ene
insieme
i
croma3di
fratelli.
Le
forze
traen3
del
fuso
mito3co
separano
allora
i
croma3di
fratelli.
10
27/04/15
MEIOSI
La
meiosi
è
un
processo
caraZeris3co
delle
cellule
eucariote,
essa
riguarda
unicamente
la
produzione
delle
cellule
sessuali
o
game7
degli
organismi
pluricellulari.
Con
la
meiosi,
aZraverso
un
processo
piuZosto
complesso,
una
singola
cellula
diploide,
dopo
aver
replicato
una
sola
volta
il
suo
DNA,
da
origine
a
quaZro
cellule
figlie,
i
game3
appunto,
dotate
di
un
patrimonio
dimezzato
di
cromosomi
e
deZe
perciò
aploidi.
La
meiosi
si
differenzia
dall'altro
processo
di
divisione
cellulare,
la
mitosi,
nella
quale
si
formano
due
cellule
figlie
aven3
lo
stesso
patrimonio
gene3co
della
cellula
madre.
11
27/04/15
Nella
prima
divisione
meio3ca
si
evidenziano
i
cromosomi,
ciascuno
cos3tuito
da
due
croma3di.
Ques3
cromosomi
(metà
di
origine
paterna
e
metà
di
origine
materna),
dopo
aver
subito
alcuni
processi
durante
la
profase
(in
par3colare
il
crossing-‐over,
di
cui
parleremo
successivamente),
si
portano
al
piano
equatoriale
della
cellula.
Qui,
senza
dividersi
nei
due
croma3di,
si
aZaccano
alle
fibre
del
fuso
per
migrare
verso
i
due
poli
in
modo
tale
che,
di
ogni
coppia
di
cromosomi
omologhi,
una
si
dirige
verso
un
polo
e
l'altra
al
polo
opposto.
A
conclusione
della
prima
divisione
meio3ca,
si
hanno
così
due
cellule,
ciascuna
con
la
metà
esaZa
dei
cromosomi
omologhi.
PROFASE
I
:
La
croma3na
visibile
nel
nucleo
cellulare,
che
rappresenta
la
massa
del
DNA
quando
la
cellula
svolge
le
sue
normali
a]vità
metaboliche,
si
condensa,
in
modo
che
si
formano
struZure
bastoncellari,
i
cromosomi.
Ciascun
cromosoma
appare
a
forma
di
X,
poiché
è
formato
da
due
croma3di
fratelli,
uni3
in
un
punto
deZo
centromero.
I
croma3di
derivano
da
un
processo
di
duplicazione
del
DNA;
pertanto,
ciascuno
è
gene3camente
iden3co
all’altro.
In
questa
fase,
una
volta
che
i
due
cromosomi
omologhi
sono
uni3
tra
di
loro,
possono
avvenire
scambi
incrocia3
di
par3
più
o
meno
lunghe
di
croma3di
omologhi
(fenomeno
di
crossing-‐over).
La
membrana
che
avvolge
il
nucleo
si
disgrega.
Si
forma
un
fascio
di
microtubuli
proteici,
che
si
estende
da
un
polo
all’altro
della
cellula
e
le
cui
due
estremità
fanno
capo
a
due
coppie
di
organuli,
de]
centrioli.
METAFASE
I
:
Le
tetradi
omologhe
si
dispongono
simmetricamente
lundo
una
linea
immaginaria,
trasversale
rispeZo
al
fuso.
In
tal
modo,
ognuna
è
rivolta
verso
uno
dei
due
poli
della
cellula.
ANAFASE
I
:
Le
fibre
del
fuso
prendono
contaZo
con
i
centromeri;
ciascuna
tetrade
migra
verso
un
polo
della
cellula.
TELOFASE
I
:
Ai
due
poli
della
cellula
madre
si
formano
due
agglomera3
di
cromosomi
aploidi,
in
cui
è
presente
un
solo
cromosoma
per
ciascun
3po.
I
cromosomi
sono
ancora
allo
stadio
della
tetrade.
Il
citoplasma
delle
due
cellule
si
ripar3sce
e
avviene
la
citodieresi,
ossia
la
vera
e
propria
divisione
della
cellula
originaria
in
due
cellule
figlie
dis3nte
(in
alcuni
casi,
la
ripar3zione
può
essere
incompleta).
Le
fibre
del
fuso
si
disgregano;
i
cromosomi
si
despiralizzano.
12
27/04/15
La
seconda
divisione
meio3ca
non
è
preceduta
da
alcuna
duplicazione
del
DNA.
I
cromosomi,
cos3tui3
da
due
croma3di,
si
portano
all'equatore
e
si
aZaccano
alle
fibre
del
fuso;
i
due
croma3di
di
ciascun
cromosoma
si
separano
migrando
ai
poli.
Si
formano
così
quaZro
cellule,
ciascuna
con
un
corredo
aploide
di
cromosomi
e
con
un
diverso
assor3mento
dei
cromosomi
di
origine
materna
e
paterna.
Durante
questa
separazione
vi
è
una
distribuzione
indipendente
dei
cromosomi
paterni
e
materni
per
cui,
alla
fine,
vi
sarà
un
diverso
assor3mento
dei
cromosomi
nelle
quaZro
cellule
figlie.
PROFASE
II
:
La
croma3na
si
condensa
nuovamente,
in
modo
che
si
possono
osservare
i
cromosomi,
forma3
da
due
croma3di
uni3
dal
centromero.
Si
forma
nuovamente
il
fuso
di
microtubuli.
METAFASE
II
:
I
cromosomi
si
dispongono
su
una
linea
equatoriale,
trasversale
rispeZo
alle
fibre
del
fuso,
in
modo
che
ciascun
croma3dio
sia
rivolto
verso
uno
dei
due
poli
della
cellula.
I
centromeri
prendono
contaZo
con
le
fibre.
ANAFASE
II
:
I
croma3di
migrano
ciascuno
verso
un
polo
della
cellula,
spostandosi
verso
le
fibre
del
fuso.
In
tal
modo,
ciascun
croma3dio
diviene
un
nuovo
cromosoma.
TELOFASE
II
:
Ai
poli
della
cellula,
si
formano
due
aggrega3
di
cromosomi,
le
fibre
del
fuso
si
disgregano,
i
cromosomi
cominciano
a
decondensarsi,
e
si
forma
infine
una
membrana
nucleare.
Il
citoplasma
della
cellula
si
divide
in
due,
cosi
da
portare
alla
formazione
di
due
cellule
figlie
aploidi.
13
27/04/15
14
27/04/15
A?vazione
extracellulare
Un
linfocita
killer
che
porta
il
ligando
FAS,
si
lega,
a]vandole
,
a
proteine
Fas
sulla
cellula
bersaglio.
Proteine
adaZatrici
si
legano
alla
regione
intracellulare
delle
proteine
Fas
aggregate
provocando
l’aggregazione
di
molecole
procaspasi-‐8.
Queste
allora
si
tagliano
a
vicenda
per
iniziare
la
cascata
delle
caspasi.
A?vazione
intracellulare
I
motocondri
rilasciano
il
citocromo
c,
che
si
lega,
facendole
aggregare,
a
molecole
di
procaspasi-‐9,
il
che
porta
al
taglio
di
queste
molecole
e
allo
scatenamento
della
cascata
delle
caspasi.
Altre
proteine
che
contribuiscono
all’apoptosi
sono
anch’esse
rilasciate
dallo
spazio
mitocondriale
intermembrana.
15
27/04/15
16
27/04/15
p53
proteina
soppressore
del
tumore
(da
tumor
suppressor
gene)
in
quanto
se
mutata
consente
la
formazione
di
foci
tumorali.
ha
il
compito
di
controllare
(G1)
se
sono
avvenute
mutazioni
od
alterazioni
a
carico
del
DNA.
In
tal
caso,
la
p53
provvede
a
bloccare
il
ciclo
specialmente
perche',
da
fattore
di
trascrizione
induce
la
sintesi
ex
novo
di
p21
(una
CIP/KIP
cdk
inhibitor)
che
blocca
il
complesso
Ciclina
D/cdk4,6
(ed
altri
della
stessa
classe).
p21
inoltre
blocca
PCNA,
proteina
necessaria
all'assemblaggio
della
pinza
di
sostegno
richiesta
dalla
DNA
polimerasi
durante
la
duplicazione
del
DNA.
Se
il
danno
al
DNA
e'
troppo
grave,
p53
manda
la
cellula
in
apoptosi
17