Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
I primi studi sul ciclo cellulare sono stati fatti su due lieviti, saccaromice cerevisiae e
schizzosaccaromice sponbae. I loro cicli sono un po’ diversi dal punto di vista morfologico. Il primo
si riproduce per gemmazione, l’altro ha una forma allungata e a mano a mano che si allunga si
divide in due. Si erano fatti vivere a 2 diverse temperature (25 gradi e 36 gradi, temperatura non
permissiva) e si vedeva che alcuni facevano fatica a proseguire nel ciclo a temperatura più alta,
altri non riuscivano e altri meglio. Studiando le differenze vennero identificati una serie di geni
chiamati Cdc (cell division cycle), sono più di 70 e molti di quelli trovati nei lieviti sono stati
ritrovati anche negli eucarioti superiori. Quello che fa fatica ad entrare in fase m viene chiamato
cdc2. Quello che proprio non entra wee1. In cdc2 non avviene la transizione G2/M perché manca
la chinasi ciclina dipendente, in wee1 la transizione avviene prematuramente perché manca una
seconda chinasi, che impedisce alla chinasi ciclina dipendente di funzionare, fosforilandola. Cdc2 è
una chinasi attivabile da una seconda proteina regolatrice che compare al termine della fase S e
scompare all’inizio dell’anafase.
In parallelo si era fatta un’osservazione nello xeno puslevis (rospo, animale da laboratorio), e si era
notato che durante la meiosi le cellule da g2 dovevano essere stimolate da un ormone, il
progesterone. Presero un po’ di citoplasma da un ovulo entrato in divisione per il progesterone e
lo iniettarono in un altro ovulo in g2: queste sentono un fattore diffusibile e anche senza
progesterone entrano in meiosi. Quindi si comprende che c’è un fattore che porta alla meiosi,
chiamato Mpf (maturation promoting factor). È un eterodimero (due proteine una diversa
dall’altra), una delle due componenti è presente in ogni fase e dotata di attività chinatica, l’altra
compare al termine della fase s e scompare alla fine dell’anafase. La componente chinasica è
omologa alla cdc2, l’altra alla proteina regolatrice di cdc2. Vengono chiamate chinasi ciclina
dipendente Cdk1 e ciclina B.
Se fondo una cellula in fase S e una in G1 entrambe entrano in S.
Se fondo una in fase S e una in G2, ognuna continua il suo processo.
Se dondo una cell M con una G1, il nucleo in fase G1 entra in mitosi ma il suo contenuto non
presenterà i cromosomi duplicati.
Mpf è attivo anche nelle cellule somatiche e promuove la mitosi.
In conclusione esiste un fattore citoplasmatico diffusibile che spinge una cellula alla divisione.
MPF non ha lo stesso andamento della ciclina B, ma inizia ad attivarsi quando la cellula passa di G2
a M, nonostante il complesso sia già formato.
Mpf: ciclina b + chinasi cdk1. Cdk1 essendo una chinasi fosforila
proteine chiamate condensine, che condensano la cromatina
le lamine e le proteine delle membrane nucleari
proteine dell’apparato di Golgi, portando alla frammentazione di questo
componenti del citoscheletro e proteine del centrosoma
Tutte queste fosforilazioni devono necessariamente avvenire alla fine di G2, per questo mpf si
attiva dopo.
A mano a mano che il complesso si forma ci sono delle altre chinasi che fosforilano il complesso
(una chinasi per fosforilare, attaccando gruppi forsfato) per non far fosforilare (fosforilazione
inibitoria): si chiamano Myt1 e Wee1.
Due gruppi di proteine, che fosforilano in zone diverse:
wee1 e myt1
Cak
Cdc25 fa il lavoro opposto di wee1, defosforila per sbloccare e così l’ATP si può legare al
complesso e attivarlo. Fosforila anche wee1 per inattivarla. Cdc25 si attiva e a un certo punto mpf
la attiva ancora di più fosforilando alcuni siti su cdc25 e cosi lavora al massimo livello.
Esistono tre tipi di cdc25.
In breve:
1. Allineamento corretto dei cromosomi
2. Mad 1 e 2, proteine sensori, attivano Cdc20-APC/C
3. Cdc20-APC/C sono ubiquitine ligasi e ubiquitinano Ciclina B
4. La Ciclina B viene degradata
5. Cdk1 è inattivo
6. I substrati di Cdk1 vengono defosforilati
7. Si completa la mitosi e la cellula ricostruisce le sue strutture.
chemistryworld
Miescher, medico e biochimico, riesce a isolare dai globuli bianchi una sostanza organica di natura
acida che, differentemente dalle altre conosciute fino ad allora, aveva un’altissima concentrazione
di fosforo, l’ha chiamata nucleina.
Flemming nel 1879 scoprì la cromatina all’interno del nucleo, osservazione visiva, non biochimica.
Hertwig poi ipotizzò, senza prove scientifiche, che questa molecola acida di cui erano fatti i
cromosomi era la responsabile dell’ereditarietà.
Poi si evidenziarono le prove indirette: è presente nel nucleo, sede dell’informazione genetica, il
contenuto di DNA è costante per tutte le cellule di un organismo e varia da organismo a
organismo.
Prove dirette:
1928 esperimento di Griffith della trasformazione batterica (batteri della polmonite con
capsula e senza, trasmissione orizzontale)
Avery e il principio trasformante
1952 batteriofagi
Nel frattempo in America si era formato il movimento dell’eugenetica (Galton, cugino di Darwin)
dove si ipotizzò che la selezione naturale tramite un incrocio selettivo potesse essere usata per
migliorare la specie umana, non considerando l’importanza del condizionamento da parte
dell’ambiente.
Dal 1907 negli Stati Uniti entrarono in vigore leggi che prescrivevano la sterilizzazione di persone
con difetti genetici o colpevoli di particolari crimini (carrie Buck, accusata di ritardo mentale e di
comportamento immorale).
In Europa le convinzioni dell’eugenetica si fusero con l’ideologia del nazismo.