Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
DOMANDE MICROBIOLOGIA gli * indicano il numero di volte in cui è stato chiesto l’argomento
Batteriologia generale
Spore – batteri sporigeni ********** : le spore sono strutture formate dai batteri
Gram + atte a garantirne la sopravvivenza anche in condizioni di assoluto svantaggio
ambientale (temperature da meno di 0° a 100°, nessuna riserva energetica,
esposizione alla luce solare che dura da anni, essiccamento). Genericamente i bacilli
sono i batteri che formano spore, ma esistono anche i cocchi del genere
Sporosarcina e Rickettsia che producono formazioni simili alle spore (endospore). Le
spore sono raggruppabili in 3 diverse morfologie: battridio (spora centrale che non
deforma il corpo batterico), clostidio (spora con diametro maggiore più grande della
cellula madre e ne deforma il profilo) e plettridio (spora terminale che fa somigliare
la cellula ad una “bacchetta di tamburo”). Per descrivere una spora è necessario
parlare della struttura, della sporulazione e della germinazione
- adesione alla superficie [organica o inorganica che sia, viene attuata tramite le
proteine della famiglia MSCRAMM; queste proteine possono legare il fibrinogeno,
l’albumina e il fattore di Von willerbrand]
- formazione di microcolonie [l’ancoraggio dei batteri alla superficie di
colonizzazione determina l’attivazione di geni, altrimenti repressi, responsabili del
fenotipo “biofilm”. L’interazione tra i vari individui determina un meccanismo
(denominato di quorum sensing) che consente a tutte le cellule di una popolazione
microbica di regolare, in modo coordinato, l’espressione di una serie di geni in
funzione della densità della popolazione stessa. Si attua mediante la produzione,
secrezione e percezione di molecole segnale specifiche, dette auto induttori
La funzione difensiva del biofilm si esplica sia impedendo la diffusione dei farmaci
all’interno dello strato polisaccaridico, sia impedendo la fagocitosi della cellula
batterica da parte di macrofagi e neutrofili. La forma sessile dell’aggregato batterico
produce antigeni che stimolano la sintesi di anticorpi ma questi sono incapaci di
raggiungere e uccidere i batteri intrappolati nel biofilm a causa dell’ingombro sterico
i polimorfonucleati non riescono a raggiungere il sito dell’infezione e svolgere la loro
azione, ma anche se penetrano la barriera fisica del biofilm non riescono a
fagocitare i batteri. Il biofilm quindi è un fattore importante nella persistenza del
processo infettivo
Capsula batterica :
Colorazioni :
colorazione per granuli metacromatici [si colora il vetrino con colorante di Albert
per 3-5 minuti, poi si lava con acqua. Successivamente si colora con soluzione
iodata di Lugol per 1 minuto. Si lava con acqua e si procede all’osservazione
microscopica]
colorazione delle spore [simile alla colorazione di Ziehl-Neelsen, si lascia agire per
più tempo (5 minuti) la carbol fucsina a caldo]
colorazione del flagello [una soluzione di tannato di ferro si applica per alcuni
minuti e poi si lava con acqua. Una soluzione di nitrato di argento ammoniacale
viene poi riscaldata quasi ad ebollizione e versata sul vetrino. Si lascia agire per 3-
5 minuti e poi si osserva al microscopio]
Farmaci :
- Inibitori della sintesi di DNA come conseguenza del blocco della sintesi degli
acidi folici -> Sulfamidici
- Inibitori della sintesi di DNA come conseguenza del blocco della topoisomerasi
2 e 4 -> Chinolonici
- Danneggiamento irreversibile del DNA batterico -> Nitrofurani
- Inibitori della sintesi di RNA -> Rifamicine
- Inibitori della sintesi proteica -> Tetracicline
- Danneggiamento della parete batterica per interferenza con la sintesi di
peptidoglicano -> Beta-lattamici, Vancomicina, Bacitracina, Fosfomicina,
Cicloserina
- Danneggiamento della parete dei micobatteri per interferenza con la sintesi di
composti tipici -> Isoniazide
- Danneggiamento delle membrane batteriche -> Polimixine (solo per Gram -)
Tossine **** :
Sterilizzazione * : pratica utilizzata per eliminare ogni forma di vita da una data
superficie. Genericamente un oggetto viene definito sterile quando la probabilità di
trovare vita su di esso è paragonabile a 1 su un milione. Esistono diversi mezzi per la
sterilizzazione, raggruppabili in 2 categorie: mezzi chimici e mezzi fisici. I mezzi
chimici corrispondono all’esposizione alla formaldeide o all’ossido di etilene, ma più
spesso sono usati quelli fisici, come calore o radiazioni ionizzanti. Le radiazioni
ionizzanti corrispondono ai raggi UV e ai raggi gamma. Le fonti di calore per
sterilizzare più usate sono le stufe a secco (l’oggetto è messo per 2 ore a 180° o 3
ore a 140°) o gli autoclavi (l’oggetto è esposto a vapori d’acqua sotto pressione a
120° per 30 minuti circa)
LPS endotossina ****** : costituisce la parte più superficiale del doppio foglietto
lipidico della membrana esterna, composta inferiormente da fosfolipidi e
superiormente dall’LPS, composto a sua volta da 3 strutture diverse: lipide A, il core
e l’antigene O
Batteriologia speciale
Bordetella *
Bacilli, lattobacilli *
Lysteria Monocitogenes *
Salmonella *****
Emofili **
Brucelle
Spirochete
SPIROCHETE
Batteri il cui soma è strutturato a spirale. Possiedono una parete simile ai G-N, ma
più flessibile. Mobili tramite fibrille (flagelli modificati) e si moltiplicano per scissione
semplice. Le spirochete patogene per l’uomo sono: Treponema, Borrelia, Brachispira
e Leptospiraceae.
Treponema Pallidum
Agente eziologico della sifilide, malattia venerea a decorso cronico, è l’unico vero
treponema di forte interesse medico. Anche se non risulta che produca esotossine,
sembra che la sua patogenicità sia da correlare alla capacità di invadere i tessuti
passando tra le giunzioni serrate ed alla sua “scarsa antigenicità” che lo protegge da
risposte immunitarie forti. Presenta 3 stadi di sviluppo:
- nel primo stadio vi è la penetrazione all’interno dei tessuti, dove forma prima
una papula che si trasforma successivamente in un’ulcera a fondo duro e indolente
nell’arco di 15 giorni circa (è possibile reperire molti treponemi nell’essudato). La
lesione viene definita sifiloma primario che va in cicatrizzazione spontanea
- nel terzo stadio si formano lesioni definite gomme, ossia nodosità che si
evolvono verso l’ulcerazione e poi guariscono per lasciare una cicatrice deformante.
La struttura istologica della nodosità mima il granuloma tubercolare
Borrelie
Leptospire
G-N e aerobi obbligati, sono gli agenti eziologici delle leptospirosi. Si differenziano
principalmente grazie agli antigeni di membrana, dato che azione patogena,
morfologia e caratteri colturali sono identici in tutte le specie. La più conosciuta è
Leptospira Interrogans. Non ne si nota la produzione di tossine proteiche.
L’infezione proviene genericamente da acque contaminate con feci di animali infetti
e può presentarsi in forma grave con compromissione di fegato, reni e meningi o in
forma intermedia con un’affezione catarrale o addirittura esaurirsi a livello
subclinico. La diagnosi si fa o isolando le leptospire dal sangue nella prima settimana
di infezione o dalle urine nel resto del tempo; si possono anche ricercare gli antigeni
delle leptospire più conosciute. La terapia è con pennicillina. Vaccini allestiti con
sospensioni di L. Interrogans sono in commercio
E.coli ***
Pneumococchi *
Enterobatteri ***
Enterococchi
Bacillus antracis **
Vibrio colerae *
Neisserie ***
Campilobacter **
Corinebatteri
Stafilococchi ********
Difterite **
Streptolisina O
Tossina colerica *
Meningococco *
Tetano
Clostridi **
Botulino
Yersinie *
Rickettsie *
Pseudomonas aeruginosa *
Clamidia **
CHLAMYDIE
Chlamydia Pneumoniae
Chlamydia Psittaci
Detta anche ornitosi, insorge prevalentemente in soggetti che vivono a contatto con
gli uccelli (pappagalli ad esempio). Si manifesta con una polmonite grave complicata
da compromissione sistemica
Micologia generale
Dimorfismo dei miceti : caratteristica peculiare dei miceti patogeni che consiste
nell’avere due morfologie distinte a seconda di in quale situazione si trovino. In una
struttura tissutale in condizione parassitaria si sviluppano con morfologia
lievitiforme (blastospore) a 37°, mentre in una struttura culturale in condizione
saprofitica si sviluppano con morfologia miceliale (filamentosa) a 25°
Micologia speciale
Protozoi generale
Protozoi speciale
Plasmodi malaria ****** : appartenente alla classe degli Sporozoi (protozoi di
piccole dimensioni che parassitano le cellule, caratterizzati sia da fenomeni
asessuati/schizogonia, che da fenomeni sessuati/sporogonia). Di oltre 120 specie
solo 4 sono patogene per l’uomo: Plasmodium falciparum, vivax, malariae ed ovale,
responsabili di diverse tipologie di malaria. Le zone di prevalenza sono il continente
africano (P.falciparum), asiatico (P.vivax) e sub-americano, contando globalmente
250 milioni di nuovi casi all’anno. La trasmissione è interumana mediata da insetti
ematofagi del genere Anopheles dove gli sporozoiti vivono nelle ghiandole salivari.
Una volta iniettati dall’insetto nel sangue umano, gli sporozoiti raggiungono gli
epatociti, li colonizzano e o restano quiescenti sotto forma di ipnoziti (P.vivax,
P.ovale) o si trasformano in trofozoita, che va incontro a divisioni ripetute
diventando multinucleato (schizonte). Dallo schizonte vengono generati dei
merozoiti che penetrano all’interno dei globuli rossi, diventando trofozoiti e dopo
diverse riproduzioni asessuate riescono a differenziarsi nelle forme sessuate:
microgametocita (forma maschile) e macrogametocita (forma femminile). Queste 2
forme sessuate vengono ingerite dall’insetto vettore e la forma femminile viene
fecondata, generando l’oocinete, che si trasforma in oocisti contenente fino a 10
mila sporozoiti. Questi perforano la parete intestinale dell’insetto e raggiungono le
ghiandole salivari, ricominciando il ciclo. Forme degne di nota: merozoite – provvisto
di membrana esterna ed interna e di complesso apicale per la penetrazione nei
globuli rossi; trofozoite – si nutre mediante una struttura specializzata (citostoma);
schizonte – quando è metabolicamente attivo diventa multinucleato. Forme
patogene : malaria terzana maligna (incubazione di 7-14 giorni, febbre elevata,
cefalea, artralgia e successivamente defervescenza e sudorazione profusa; senza
trattamento, assume periodicità di a giorni alterni), malaria terzana benigna
(incubazione di 14-20 giorni, con febbre e cefalea e successivamente defervescenza;
si possono presentare recidive post-guarigione anche dopo 5-10 anni a causa degli
ipnoziti), malaria quartana (incubazione di 21-28 giorni ma anche 6-8 mesi, accessi
febbrili ogni 72 ore). Diagnosi tramite esame diretto del sangue (preferibilmente
durante l’accesso febbrile), colorazione di May-Grunwald-Giemsa in acqua distillata
(per lisare i globuli rossi), esame della goccia spessa con defibrinazione manuale,
anticorpi monoclonali. La terapia è a base di clorochina oppure chinino,
artemisinina, meflochina e alofantrina
Toxoplasma *** : appartenente alla classe degli Sporozoi (protozoi di piccole
dimensioni che parassitano le cellule, caratterizzati sia da fenomeni
asessuati/schizogonia, che da fenomeni sessuati/sporogonia). Delle 7 specie, solo
Toxoplasma Gondii è patogeno per l'uomo. Estremamente diffuso, si stima che circa
tra 40% e 80% della popolazione mondiale sia portatore sano di questo protozoo.
Genericamente il contagio avviene tramite ingestione di cibi o acqua contaminate da
feci di gatto (ospite definitivo di Toxoplasma gondii). Il ciclo vitale del Toxoplasma
gondii ha due fasi. La prima avviene nell'ospite definitivo, un felino e comprende la
riproduzione sessuata: il gatto, si infetta ingerendo carne contenente cisti del
parassita oppure oocisti sporulate. Gli sporozoiti, grazie all'azione dei succhi
digestivi, fuoriescono dall'oocisti e possono infettare le cellule epiteliali
dell'intestino tenue dove si riproducono microgametocita (forma maschile) e
macrogametocita (forma femminile) e formano oocisti, che vengono espulse con le
feci. Le cisti, contengono ognuna 4 sporozoiti, gli elementi infettanti. Nella seconda
fase, il parassita si riproduce solo in maniera asessuata in ogni animale a sangue
caldo (tranne i felidi). Gli ospiti intermedi si possono infettare o da oocisti presenti
negli alimenti o acque parassitate; il parassita passa la barriera intestinale, invade
per via ematica cellule di svariati tessuti (viene chiamato merozoite) e vi forma i
vacuoli parassitofori. All'interno di questo vacuolo Toxoplasma gondii si propaga in
una serie di divisioni finché la cellula infetta si lisa. Questa forma di replicazione
veloce e asessuata di Toxoplasma gondii è chiamata tachizoite. Di norma dopo
questa prima fase l'ospite acquisisce una certa immunità e questo determina la
comparsa di una forma riproduttiva lenta, detta bradizoite perché gli anticorpi
prodotti limitano l'invasività. I vacuoli del bradizoite possono formare cisti nel
tessuto degli ospiti infetti (soprattutto nei muscoli e nel cervello) e possono
impiegare anni a svilupparsi definitivamente. Se vengono infettati gli enterociti, gli
sporozoiti vengono liberati nel lume, si trasformano in cisti e vengono eliminati per
ricominciare il ciclo. Lo sporozoite, il tachizoite ed il bradizoite presentano struttura
simile con un complesso apicale (conferisce la capacità di penetrazione cellulare del
parassita, con funzione simil lisosomiale – costituito da rhoptries e micronemi)
situato sul polo della cellula. Patologicamente l’infezione può essere asintomatica (il
più delle volte) o in soggetti immunodeficienti (es HIV positivi) si può manifestare
con focolai necrotici multipli o meningoencefalite da Toxoplasma; l’infezione può
anche presentarsi in forma di linfoadenite febbrile benigna similmononucleosica. La
diagnosi può essere effettuata tramite ricerca diretta viene effettuata sul materiale
fecale “a fresco” o tramite colorazione, tramite ricerca sierologica, Dye Test (o test
di Sabin, usa Toxoplasmi virulenti legati a fattori del complemento e anticorpi del
paziente; se gli anticorpi si legano, i Toxoplasmi non assumono colorazione blu –
risultato positivo) immunofluorescenza o emoagglutinazione. La terapia è a base di
pirimetamina
Emoflagellati : protozoi flagellati che si localizzano nel sangue e nei tessuti profondi.
Presentano diversi aspetti morfologici a seconda dello stadio di sviluppo:
amastigote, promastigote, epimastigote, trypomastigote. L’amastigote è la forma
più semplice: intracellulare, piccolo diametro, nucleo polare posteriore e flagello
polare anteriore rudimentale non fuoriuscente dalla tasca flagellare. Promastigote:
cellula allungata di dimensioni maggiori con lungo flagello che fuoriesce dalla tasca;
il nucleo è più centrale ed il cineplasto (blefaroplasto) è anteriore al nucleo.
Epimastigote: forma allungata, il flagello fuoriesce dal terzo anteriore del corpo del
protozoo e vi rimane in contatto tramite membrana ondulante, rendendosi libero al
polo anteriore. Trypomastigote: grandi dimensioni, nucleo centrale, cineplasto al
polo posteriore e davanti a questo l’emergenza della tasca flagellare con flagello che
rimane adeso al protozoo mediante una lunga membrana ondulante e si rende
libero sul polo anteriore
Virologia generale
LA CLASSIFICAZIONE DI BALTIMORE
Classificazione dei virus basata sulla natura del loro genoma (sia esso DNA, RNA, a
singolo a doppio filamento) e sul loro tipo di replicazione.
Deossiribovirus:
Ribovirus:
Prioni **
Oncogenesi virale
Virologia speciale
Rabdovirus **
Hortomixovirus
Hiv *******
HIV
Virus a RNA monocatenario ma diploide, con le 2 molecole parzialmente collegate
all’estremo 5’ per via dei legami idrogeno.
Penetrazione
Replicazione
Proteine regolatrici
- Rev: una volta sintetizzata, rientra nel nucleo e regola la produzione di RNA
virus-specifici. Protegge l’RNA messaggero dai processi di splicing
Poliovirus *****
Rosolia *
Papilloma *
Rotavirus *
ROTAVIRUS
Estremamente diffusi, si stima che oltre il 90% degli umani entro i 5 anni di vita ne
siano stati infettati. Trasmessi con circuito oro-fecale, causano enteriti con febbre
elevata, manifestazione diarroica grave e vomito; agiscono soprattutto nei mesi
invernali. Può generare una diarrea così grave da causare deplezione idrosalina
ingente e necessità di ricovero ospedaliero; nei paesi non industrializzati è una delle
prime cause di morte in età infantile.
Replicazione
Struttura
Diagnosi
Terapia
Vaccino
Morbo celiaco
Hepadnavirus
Calciviridiae
Poxvirus
Astroviridiae
Deltavirus
Reoviridiae
Flavivirus
Citomegalovirus
Ebola *
Marburg
Arbovirus **
Epstein barr *
Filovirus *
Enterovirus
Parassitologia generale
Parassitologia speciale
Trematodi : vermi piatti di forma allungata e normalmente ermafroditi, tranne gli
Schistosomi. Genericamente hanno più ospiti e nell’ospite definitivo mostrano una
replicazione sessuata, mentre in quelli intermedi una asessuata. Sono
genericamente dotati di una ventosa buccale e una ventrale. Le loro uova
contengono il miracidio (embrione) che si sviluppa in ambiente acquatico e migrati
nell’ospite intermedio danno vita prima alla sporocisti e poi alle cercarie, che
migrano e infettano l’ospite definitivo tramite due vie: transcutanea o alimentare
Fasciola : classe dei trematodi. Due specie sono importanti per la parassitologia
medica umana: fasciola hepatica e fasciolopsis buski. In realtà, Fasciola hepatica è
un parassita di pecore e bovini, ma l’uomo può infettarsi a seguito dell’ingestione di
cercarie. Sono vermi piatti di 2-3 cm di lunghezza e 1 cm di larghezza, che vivono nei
dotti biliari e depositano le uova nel succo stesso che le trasporta all’esterno.
L’embrione ciliato (o miracidio) si libera dall’uovo e raggiunge attivamente l’ospite
intermedio, una chiocciola d’acqua dolce dove matura per 2 mesi circa diventando
cercaria. Queste ultime fuoriescono dalle chiocciole e si annidano sulla vegetazione,
da dove poi raggiungono l’ospite definitivo. Dall’intestino di quest’ultimo arrivano al
fegato, penetrando i tessuti attivamente; giunti nel fegato, discendono nelle vie
biliari e maturano come adulti. Fasciolopsis buski ha ciclo vitale simile a fasciola
hepatica, ma matura nel duodeno. La patogenesi epatica prevede febbre, ittero
ostruttivo vomito ed epatialgia (con spiccata eosinofilia); la patogenesi intestinale
prevede dolore di tipo ulceroso e sindromi da malassorbimento causate
dall’incistamento nella parete intestinale. La diagnosi è data da epatomegalia ed
eosinofilia sul fegato, mentre per l’intestino si ricorre alla ricerca di uova nelle feci.
Trattamento epatico con bitinolo; intestinale con praziquantel
Filariasi oculo-cutanee - Loa loa : facente parte della famiglia Filarioidea (nematodi
filiformi, adattati alla sopravvivenza in tessuti quali il sistema linfatico, il
connettivale; la forma adulta prevalentemente ha localizzazione linfatica e cutanea,
mentre quella embrionale ha prevalente localizzazione ematica; si dividono in
filariasi linfatiche, cutanee ed oculo-cutanee). Verme cilindrico presente solo in
Africa. L’insetto vettore è un moscerino ematofago in cui dopo 10 giorni di
maturazione, il nematode si sposta dalla muscolatura alla proboscide e viene
inoculato nell’ospite definitivo, l’uomo. Deposto nel sottocutaneo, il Loa loa migra
verso i tessuti cutanei di tutto il corpo. Gli adulti si accoppiano e liberano le
microfilarie già schiuse (riproduzione ovovivipara) nel sottocutaneo. Queste migrano
rapidamente verso i vasi linfatici e da li nel torrente ematico (dove vengono ri-
assimilate da un nuovo insetto vettore). La patologia include prurito, dolore locale o
parestesie, legate alle migrazioni degli adulti. La diagnosi si effettua sul quadro
clinico (segni della migrazione del verme sulla congiuntiva, camera anteriore
dell’occhio, frenulo linguale e sulle dita) e sul reperimento di microfilarie ematiche
(colorante Giemsa). Terapia con ivermectina
Filariasi cutanee – Mansonella ozzardi, Dracunculus medinensis : facente parte della
famiglia Filarioidea, sia Mansonella che Dracunculus sono nematodi che infettano
selettivamente la cute. Mansonella è trasmessa dal moscerino ematofago Simulium;
le microfilarie vengono assunte tramite pasto ematico dall’insetto e maturano nella
sua muscolatura per circa 8 giorni per poi trasferirsi nuovamente nella proboscide,
essere nuovamente iniettati nel sangue e migrare nel sottocutaneo, dove diventano
adulte, si accoppiano e depongono uova che si schiudono in microfilarie per
ricominciare il ciclo. Dracunculus invece non ha insetti vettori, ma entra nel corpo
umano tramite ingestione di crostacei non cotti; il verme adulto femmina depone le
uova emergendo direttamente dal sottocute in zone dove è presente acqua, le uova
si schiudono e gli embrioni vengono ingeriti dai crostacei Cyclops; gli embrioni poi
maturano nei tessuti gonadici del crostaceo che a sua volta può esere ingerito da un
umano; una volta nello stomaco, la larva penetra il tessuto e si porta fino al
sottocute, dove diventa adulto (la femmina misura circa 60 cm di lunghezza e 1,5
mm di diametro; il maschio 3 cm di lunghezza e 0,4 mm di diametro). Le patogenesi
associate sono - per Monsonella: orticaria, dolore articolare e cefalea; per
Dracunculus: lesione tissutale accompagnata da una reazione simil anafilattica
(nausea, diarrea, vomito, orticaria e reazione asmatiforme) dovuta a sostanze
tossiche secrete dalla femmina (il maschio è asintomatico). Diagnosi – per
Monsonella: reperimento di microfilarie ematiche; Dracunculus: clinica data
dall’osservazione del verme che emerge per partorire. Terapia – Monsonella:
ivermectina; Dracunculus: metronidazolo
Tenia solium *** : facente parte della classe dei cestodi, la tenia solium è un verme
piatto segmentato, parassita del tratto intestinale. Può raggiungere i 2-3 metri di
lunghezza o anche più e si annida nell’intestino tenue dell’uomo. Gli adulti sono
costituiti da una testa di 1 mm e circa 800-1000 proglottidi (12 mm larghezza e 6
mm lunghezza) che contengono 30.000-50.000 uova ciascuna. Normalmente il ciclo
vitale del parassita prevede come ospite intermedio il maiale, nel quale le uova si
sviluppano diventando prima oncosfere e poi tramite diffusione ematica diventano
cisticerchi in 2 mesi circa. Il cisticerco predilige il tessuto muscolare e quello
nervoso. L’uomo ingerisce carne cruda contenente i cisticerchi. Nello stomaco
umano, il cisticerco viene dissolto dagli enzimi e la larva viene liberata;
successivamente la larva, tramite il segmento craniale o scolice (contenente uncini
utilizzati per l’ancoraggio alla parete intestinale) aderisce alla parete intestinale e
comincia a produrre proglottidi, raggiungendo dimensioni da adulto completo in 6-
12 mesi e sopravvivendo nell’ospite per anche 25 anni. Genericamente l’infestazione
è totalmente asintomatica, ma se l’uomo diventa occasionalmente l’ospite
intermedio, la parassitosi (definita cisticercosi) si manifesta con granulomi
infiammatori, infiltrati di neutrofili, eosinofili, linfociti e macrofagi; se l’infestazione è
a carico del tessuto nervoso (specie cerebrale) la patologia può manifestarsi con crisi
convulsive e disturbi focali. La diagnosi si basa sul rinvenimento di uova nelle feci. Il
trattamento e con praziquantel 10 mg/kg in dose singola
Tenia saginata : uguale alla tenia solium, ma può raggiungere i 4-10 metri, produce
circa 2000 proglottidi dotate di mobilità propria e ciascuna contenente circa 100.000
uova. L’ospite intermedio è il bovino. Patologicamente asintomatica e non
determina mai cisticercosi nell’uomo. La diagnosi è fatta o tramite reperimento di
uova o tramite rinvenimento di proglottidi negli indumenti intimi (a causa della
capacità delle proglottidi di muoversi autonomamente e fuoriuscire dell’orifizio
anale). Terapia con praziquantel
Altro
Dimerizzazione TLR
Epec
Wright widal
Oncogenesi
LOS
HERPESVIRUS
Il virus si lega a CR2 cellulare (sulla superficie dei linfociti B) tramite due
glicoproteine, Gp350 e Gp220, e penetra nel linfocita. La penetrazione è anche
coadiuvata da altri fattori, Gp25,38,42 e 85, che complessandosi con MHC2
funzionano da co-recettore per l’ingresso nei linfociti B