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Diritto Privato 03/10

Torrente Sclesinger manuale su cui ha studiato lui. Ripetizione se chiedo la


restituzione di qualcosa di cui sono creditore, nel caso della rivendicazione io me
ne dichiaro proprietario.
Diversa dalla proprietà è il possesso, ovvero un dominio materiale sul bene. farà
anche domande pratiche, tipo applicare delle regole. Il diritto è conoscenza per
l'applicazione, è scienza pratica.
Quale manuale? Perlingeri, alcune parti e non tutte, da mercoledì prossimo
indicherà le parti da studiare. Se non riesce lo fa nella pagina personale come
avviso.
Roppo, Galgano, bochiniquadri, trabucchi, Gazzoni
sono tutti manuali che possono andare bene. Le prime 80-100 pagine del manuale le
ha scritte lui e ha detto che non le chiede perchè non vuole sentirsi dire che non
si
capisce, è necessario leggere quella parte ma non è oggetto d'esame, e farà anche
la spiegazione. Diritto reale vuol dire sul res sulla cosa, tipo la proprietà o
l'usufrutto.
Albero logico, magari guardando l'indice per avere una prima sistematica. I
titoletti a margine sono fondamentali, se solo leggendo i titoletti si sa cosa è
vuol dire che si è preparati.

L'ordinamento giuridico può formulare un ordine (tipo il prof che ti chiede di


chiudere la porta ognuno la chiude in maniera diversa, ma tutti appartengono alla
classe logica del chiudere la porta se
io ho porto due valori, chiuso o aperto, tutto quello che non è chiuso è aperto,
nello stesso modo chi ha 17 anni e 364 giorni non è ancora maggiorenne) il continuo
è qualcosa di graduale, il discreto è
il salto da una categoria all'altra, alcune norme funzionano dunque con una logica
a 2 valori.
Norma: una proposizione imperativa che qualifica il comportamento umano. |
Qualificare come lecito o illecito
Le norme si distinguono in regole e principi "Chiudi la porta" è una regola
Regola: La norma che funziona secondo la logica del "Tutto o Niente"
"Facciamo in modo che questa lezione possa funzionare"
Principi: La norma che funziona secondo la logica del "Più o Meno"
Per esempio l'articolo 3 comma 1 della costituzione è un principio, Robert Alexy
definisce i principi "Comandi di Ottimizzazione" Cioè realizzare un obiettivo o un
valore nel massimo grado possibile in
una situazione concreta. Mentre una regola si può comprendere astrattamente, in
maniera singola, isolatamente, i principi invece non stanno mai da soli.
"I principi sono, diversamente dalle regole, sempre intrecciati e coordinati tra di
loro, non è possibile applicare un principio senza toccarne un altro" Soddisfare un
principio può portare alla negazione
di un altro, il soddisfacimento di un principio porta alla compressione di un
altro. Alcuni infatti prima dicevano che i principi non sono norme, ma al massimo
"matrici di norme", oggi è impensabile credere
che sia tutto risolto nel contesto di "Tutto o niente"

04/10
Ogni regola è riconducibile almeno ad un principio. Benchè possiamo capire il
comanda (Alzati e chiudi la porta) questa comprensione richiede la risposta alla
domanda "Perchè?" questo ce lo chiediamo
sopratutto nel momento in cui l'applicazione diviene un problema. Per esempio la
regola che quando si hanno 18 anni si diventa maggiorenni, è una regola semplice,
ma ci sono alcune applicazioni che causano
alcuni dubbi, per esempio se un genitore vuole impedire completamente di fare
alcune scelte al minorenne (tipo farsi un piercing), o per esempio se due genitori
divorziano quale genitore diventa "prevalente"
deve anche essere ascoltato lui, il "diritto di ascolto". La regola è chiara, ma
sugli interessi di natura non patrimoniale la regola viene quasi meno. "La capacità
giuridica si acquista dal momento della
nascita..." "La maggiore età è fissata al compimento del 18esimo anno...." (primi
due articoli del codice civile del 1942, riadattato come tutti i codici, tranne
quello di procedura penale che è stato cambiato)
Chi aveva in mente la seconda norma probabilmente con la precisazione dell'età
diversa aveva in mente il lavoro minorile o del matrimonio. Questo entra in
conflitto con altre norme, come l'idea che l'istruzione
non possa essere autoritaria-repressiva, regole che appaiono semplici da applicare
diventano complesse. Nel codice civile precente, entrato in vigore nel 1865, un
plagio sfacciato del codice francese del 1804,
Code civil o napoleon, ancora in vigore seppur profondamente cambiato. Quei due
codici prevedevano non solo il potere di educare e correggere i figli, ma anche la
moglie, che fino agli anni 70 aveva una capacità
limitata, se questo padre/marito perdeva il controllo, la donna esercitava la
podestà e poteva persino a richiedere l'arresto per i figli. Quando cambia la
cultura abbiamo difficoltà ad applicare la regola.
"Ogni regola è riconducibile ALMENO ad un principio" ci sono momenti nei quali il
contesto applicativo rende difficile l'applicazione, che ci porta a chiederci la
ratio della regola (La regola xes la porta chiusa
serve ad un'altra funzione, parlare in maniera chiara) (I momenti in cui siamo
portati a chiederci queste cose sono chiamati "Hard cases" in america).
Esempio, DPCM dice che i bar vanno chiusi alle 00:00 per il covid, ma non dice che
non si possono aprire all' 1:00, ma per esempio dire che si deve aprire
all'apertura tabellare è un interpretazione sistematica,
Interpretando le due regole insieme. Si provaa risolvere invocando una seconda
regola, usando l'intepretazione sistematica per risolvere il dubbio applicativo.
Un'altra interpretazione fa vedere come l'applicazione letterale della regola
svuota il principio che consiste nel principio fondante della regola stessa,
"ARGOMENTO ASSIOLOGICO", nel senso che guarda ai valori
Un'altra interpretazione è l'"Uso soggettivo del potere normativo", un modo
sbagliato di considerare le regole, come proprietà di coloro che hanno il potere di
applicarle, per esempio la polizia stradale
che chiede il triangolo solo a chi gli sta antipatico.
Interpretazione letterale si interpreta la regola nel suo significato immediato,
sistematica si interpreta la regola insieme con un'altra e nella loro interazione
reciproca si cerca
di comprenderne il significato, assiologica si interpreta una regola rispetto al
principio che la fonda e ci si chiede se l'intepretazione che si vuole dare sia in
linea con il valore attuativo del principio
che quella regola vuole garantire, l'interpretazione assiologica è quella più
importante e noi "saliamo di grado" man mano che si intensifica la difficoltà di
interpretazione.
Possiamo dunque contestare il rapporto tra regola e principio? (Il cosiddetto
benaltrismo, se ti chiedo di chiudere per la salute pubblica tu dici che si deve
fare altro)
La regola è uno dei possibili punti sulla curva che rappresenta il grado di
rispetto di un principio (Tipo al massimo sta il massimo grado di rispetto del
principio e a 0 il principio opposto).
(Un principio può entrare in contrasto con un altro, tipo la dignità della donna
intesa nel senso sessita del 800 con il pricipio di uguaglianza). (O per esempio
l'eguaglianza assoluta che lede la dignità di
essere diversi, per esempio se io non voglio essere ne maschio ne femmina)
(Differenza e disuguaglianza uomo e donna sono diversi, ma non diseguali).
Il punto di intersezione delle due curve di due valori è il punto ideale per una
regola (il punto che soddisfa in equa misura sia dignità che uguaglianza)
"La regola corrisponde sempre ad un determinato livello di soddisfazione del
principio" Bisogna capire a quale livello di soddisfazione del principio si colloca
la regola, se il livello è insufficiente la regola
viola il principio, se questo principio è costituzionale la regola è
incostituzionale.
"Quando quella regola attua in modo insoddisfacente quel principio, se quel
principio è costituzionale, la regola che, riconducibile a quel principio, appare
come attuazione insufficiente quella è
incostituzionale"
Per esempio la segregazione delle razze nelle classi di scuola è su un piano di
uguaglianza (separate but equal) inferiore delle classi miste, la corte suprema
sottolineò che nella costituzione vi era un
principio anti-caste, in cui la ghettizzazione viene impedita.
"La incostituzionalità di una regola dipende sempre dall'insufficiente
BILANCIAMENTO tra il principio che intende soddisfare e gli altri principi che
vengono a concorrere nel caso concreto" Questa natura non
bilanciata non si può individuare in astratto, ma solo con la realtà concreta
dell'interpretazione.
"La regola la si conosce solo nel momento applicativo"
"I diritti fondamentali non sono mai dati una volta per tutte" Si parla di
conquiste, come se avessimo ottenuto qualcosa di immutabile, aver realizzato una
conquista non ci garantisce dal pericolo che la linea
torni indietro

05/10
Le norme costituiscono il diritto oggettivo. Il meccanismo di qualificazione della
norma come funziona? Qualificare significa attribuire a un termine un valore
positivo o negativo all'interno di un discorso
(x es dire che un film è bello o brutto) Nel diritto i due valori sono lecito e
illecito, e il termine sarebbe un comportamento. (Questo vale per il discorso
giuridico).Quindi la regola è il diritto oggettivo
dobbiamo capire come classificare un dato comportamento rispetto ad essa. Diritto
ha due significati diversi, uno è il complesso di regole (Diritto come sistema
giuridico) il diritto soggettivo è quello
che un soggetto possiede (Io ho il diritto di x) Diritto in senso oggettivo è il
complesso delle norme, In senso soggettivo
"Le norme provocano effetti, gli effetti sono raggruppati in 3 categorie:
Costitutivi, Modificativi ed Estintivi" Costitutivi: Qualcosa nascce
Modificativi:Qualcosa cambia Estintivi:Qualcosa finisce.
Per esempio dare in affitto un bene è un effetto modificativo. Se rottamo una
macchina esinguo il diritto di proprietà, un effetto esitintivo.
"Misuriamo l'agire umano in concetti con i diritti in senso soggettivo, cioè la
situazione di potere che mi da una norma la traduco in una qualificazione del
comportamento di un soggetto rispetto ad un oggetto
del suo diritto"
"La norma giuridica provoca la nascita, la modificazione, o l'esitnzione di diritti
o doveri. Questi diritti o doveri sono di un soggetto, questo soggetto è
qualificato come TITOLARE del diritto. Il titolare
del diritto può esercitare il proprio diritto o adempiere il proprio dovere
rispetto a un oggetto" (Fisico, come una sedia, o astratto come la libertà
personale) Il diritto è dunque confinato al suo oggetto
si ha diritto su qualcosa, non in generale. Per esempio la potestà genitoriale non
è un classico diritto, la norma in base alla quale i genitori hanno potere sui
figli non ha la stessa ratio di quella che da
potere su una sedia. Quando si fa un contratto di lavoro ci si accorda in due, ma
si può recidere singolarmente, licenziandosi o essendo licenziati, il diritto che
esercita il datore di lavoro quando licenzia
ha una natura assai più "brutale" del diritto che si ha sulla propria casa infatti
questo si chiama diritto Potestativo. Per esempio il diritto alla restituzione si
può esercitare solo su una persona determinata
ovvero colui che ha il dovere di restituire, con la differenza da un diritto di
proprietà che non vengo soddisfatto di mio, ma devo essere soddisfatto da quella
persona (Actiones in rem o in personam).
Mandare via chi mi occupa l'appartemnto è un'azione in rem, esercito in diritto
sulla cosa, se cito uno che non mi ridà i soldi e un'azione in personam.
Diritti reali e diritti di credito, nei diritti di credito si deve avere la
collaborazione del "titolare della situazione passiva"
Quindi 4 posizioni attive Diritto soggettivo Reale, Di credito, la Potestà (potere
nell'interesse di altri), Diritto Potestativo (Situazione di potere nella quale il
titolare della situazione attiva può
soddisfare il proprio interesse non soltanto senza la cooperazione altrui,
provocando a carico del titolare della situazione passiva (tecnicamente detto in
"soggezione") un EFFETTO SFAVOREVOLE al quale questo
soggetto non può opporsi).
Il nome generale di tutte queste categorie è "Situazione Soggettiva"
"La situazione soggetiva è, in diritto, l'agire umano misurato in concetti" Non
dobbiamo descrivere ogni comportamento umano perchè lo astraiamo. si chiamano così
perchè situare significa collocare qualcuno
la norma mi situa, "la posizione nella quale il soggetto si trova rispetto ad una
norma" (rivendicazione si dice perchè si usava la vindicta)
Le situazioni soggettive si distinguono in attive e passive, Potere per quelle
attive e Dovere per quelle passive. Ma se non si ha nessuno verso cui pretendere
comportamenti il diritto non esiste, perchè
esso è un fenomeno socialmente definito, si ha diritto rispetto a qualcun altro.
"Il diritto è costruito come un'intera trama di rapporti giuridici" Il rapporto
giuridico è una relazione tra una situazione soggettiva attiva e una passiva.
Se è facile vederlo nel credito è più difficile nella proprietà, per esempio la
situazione passiva in questo caso è quella che assumono tutti quelli che mi
molestano nell'esercizio della proprietà.
Le situazioni attive e passive però sono solo prevalentemente attive e
prevalentemenete passive, non sono bianco e nero, Diciamo che uno deve essere
pagato di 10k euro e odia il debitore, invece di chiedergli
il pagamento gli chiede tante volte il pagamento di 10 euro, il creditore non può
sempre essere sadico nell'esercizio del proprio potere.
Nell'esercizio della situazione di potere non puoi ledere altri valori che nella
gerarchia costituzionale dei valori sono superiori al tuo interesse. Il mio
interesse di creditore è un interesse patrimoniale,
rimandare quell'interesse in virtù del momento applicativo, il potere è limitato,
consente un controllo sulla liceità del suo esercizio, il ritardo nell'adempimento
non deve provocare conseguenza negative a
carico del debitore.
Ciò vale anche per il diritto potestativo. Il licenziamento ad esempio può essere
illegittimo, se io licenzio lo devo fare per giusta causa. è possibile un controllo
chiamato "sindacato" sulla liceità
dell'esercizio
MARTEDI DEVE PARLARE DEL CASO RENAULT

11/10
Interesse legittimo di tipo privato. Tipo faccio assunzioni in una fabbrica, dico
che faccio un test a punti per vedere chi assumo, i singoli non hanno il diritto a
vincere, ma il datore deve comunque
rispettare le codizioni in cui si è messo, il singolo ha interesse legittimo nella
parità con gli altri che si sono candidati, è quindi una situazione di potere-
dovere, come nella potestà, il beneficiario
ha una situazione a sua volta di dovere-potere. Il concetto di "fatto" giuridico, e
vederemo quali sono le sue qualificazioni cioè rilevanza e fatto.
"Il fatto giuridico è Qualunque evento, sia esso positivo o negativo, che è assunto
dalla norma come criterio di qualificazione del comportamento, e come presupposto
per la produzione di effetti giuridici"
L'evento positivo o negativo, per esempio un matrimonio civile, un evento positivo,
perchè qualcuno ha "detto" qualcosa, se qualcuno piazza un muro davanti alla vista
del mio balcone "Servitus altius non
collendi" Servitù di non sopraelevazione, un diritto reale (quindi passa con tutti
i proprietari), i due fondi si hiamano fondo dominante e servente, io non faccio
valere il mio interesse legittimo, la
concessione amministrativa di sopraelevare, se in discussione c'è la fattispecie
negativa "tu non puoi sopraelevare", su cui si ha un diritto soggettivo reale.
Quindi il "fatto" può essere sia un evento (evento positivo) o un non-evento
(evento negativo).
La norma ha bisogno di un fatto al quale collega delle conseguenze. Concetto di
rilevanza ed efficacia del fatto.
"Rilevanza è la significatività giuridica del fatto" Cioè se è preso in
considerazione dall'ordinamento (Ci sono fatti che non vale la pena ritenere
rilevanti, tipo nel codice civile francese si parla del
concupinato, cioè la convivenza) "Qual è la rilevanza giuridica della convivenza
non matrimoniali?" Famiglie di fatto, non tenute in considerazione dal diritto in
precedenza.
Ci si è resi conto della rilevanza giuridica del fatto come formazione sociale (art
2 costituzione), quindi non c'erano regole ma c'era un principio.
"La rilevanza giuridica è garantita anche soltanto da un principio" "La rilevanza
ha una condizione minima: la significatività sociale del fatto"
"L'efficacia è quel fatto che non solo è preso in considerazione dal diritto, ma è
anche produttivo di effetti"
"La produzione di effetti è una VICENDA di un rapporto giuridico" potremmo infatti
avere efficacia costitutiva, modificativa o estintiva, quindi con una vicenda
costituiva ecc..
Un proprietario che esercita il suo diritto di abitare nella casa è rilevante, ma
non efficace, perchè non modifica nessun elemento giuridico. Se costruisco un
appartamento su un terreno, quando la
costruzione si verifica il proprietario del fondo diventa proprietario della casa,
si verifica un fatto positivo, e la norma non solo da rilevanza, ma da efficacia
costitutiva. (una vicenda)
Un contratto di compravendita è un fatto, la vicenda è modificativa.
Secondo alcuni la efficacia non va oltre la tripartizione, secondo altri (eretici,
non lui) ce ne sono altri, ovvero quello preclusivo e accertativo (?) (Trasforma
una situazione incerta in certa, tipo un
regolamento di confini), ma si potrebbe anche solo considerare come costitutivo.
Preclusivo (si deve fare la trascrizione quando compro casa, se no un tizio può
vendere lo stesso appartamento a 2 persone)
"Nemo pluis iuris trasferrem potes quam ipse abet" Nessuno può trasferire più
diritti di quelli che ha. Quando i due aventi causa della casa vanno davanti al
giudice , e il titolo del secondo è lo stesso
"doppia alienazione immobiliare", quando il tizio vule dimostrare che è
proprietario deve dimostrare il "Fatto costitutivo della proprietà" (che però è una
vicenda modificativa, ricordiamo) la prova sta nel
chi ha trascritto prima l'atto, il criterio temporale. Il notaio fa le trascrizioni
contro e a favore (contro chi perde il diritto e a favore di chi lo guadagna) la
data è quindi quella di transizione, il
"Secondo acquirente, ma il primo trascrivente prevale" Quindi quanto il notaio fa
una trascrizione cerca che non ce ne siano altre contro, l'effetto preclusivo è che
non si può considerare il trasferimento
, ma anche questo dice che la trascrizione ha un'efficacia di acquisto a titolo
originari.
Usucapione, prendere per uso, quando io possiedo un bene in modo pacifico e non
interrotto, e non clandestino, di base dovresti starci 20 anni, ma se hai la
compravendita sono solo 10, ma quella è una vicenda
costitutiva, non trasferitiva, perchè la proprietà si "crea" non c'è nessuno che me
la ha data, in questo causo non vale la regola della prima trascrizione, quindi
"quello che viene chiamato effetto preclusivo in realtà è un caso di privazione di
rilevanza in un contensto di conflitto".
Conflitto diverso tra più creditore, io ho un credito di 10k da x, mi prendo i
contanti di 9k da Y cedendogli il credito. Il contratto del credito è stato
costitutivo con X, modificativo con Y, se faccio la
stessa cosa anche con Z, Y e Z litigano per i soldi di X, non essendoci il registro
immobiliare per questo prevale chi abbia notificato per primo l'atto di cessione, o
la cessione che per prima sia stata
accettata.

12/10
VEDI APPUNTI

17/10
Cambiato l'art 9 costituzione, che non usava la parola ambiente. Gregory bateson.
Capacità di discernimento, il soggetto viene valutato, oltre che nella sua capacità
di agire, anche nella sua capacità di discernimento, che non è un tutto o niente,
dunque è un pricipio, sarà sempre bene per
il giudice ascoltare e far ascoltare da uno piscologo (ad esempio nell'affidamento
ai genitori divorziati). Caso Serena Cruz, (in relazione a perchè una persona
considerata innocente fino a prova contraria
non può vedere il figlio per esempio, se accusato di averlo rapito perchè è andato
a prenderla a scuola quando non doveva). La legalità non è legalismo, questo è un
caso limite, in cui si deve scegliere
se punire il colpevole proteggere l'innocente (Norberto Bobbio in questo momento
difende il legalismo) ma in questo caso è diritto positivo, rappresentato
dall'articolo 2.
Si deve anche considerare la capacità naturale (Giuridica, di agire, di
discernimento, naturale sono le 4 capacità)
428 codice civile Atti compiuti dalla persona incapace di intendere e di volere
(cioè capacità naturale)
"Gli atti compiuti da persona che, sebbene non interdetta si provi essere stata per
qualsiasi causa anche transitoria... possono essere annullati... l'annullamento dei
contratti non può essere pronunziato se
non quando per il pregiudizio che sia derivato, o possa derivare... l'azione si
prescire nell'atto di 5 anni, se non per diversa disposizione di legge" Primo comma
Tipo se vendo a 100 euro un rolex da ubriaco, ci siamo nella cuasa transitoria di
incapacità di intendere e di volere, l'annullamento è diverso dalla nullità, se è
nullo non produce effetti, se è
annullamento non è retroattiva, per esempio la proprietà passa. Ci vuole
pregiudizio e malafede, si deve mostrare che l'atto è dannoso per la parte e che
l'altra parte è in malafede, che è diversa dal dolo,
il dolo è quando uno ti vuole fare del male, il malafede è il disinteressa per i
diritti altrui, nonostante la consapevolezza. Nel negozio unilaterale pregiudizio,
nel contratto pregiudizio e malafede.
2046, soggetto minorenne paga lo stesso
"Non risponde della conseguenza del fatto dannoso chi non aveva la capacità di
intendere e di volere, a meno che lo stato di incapacità derivi da sua colpa"
Devo provare la condizione al momento dell'illecito.
Se una persona stabilmente sta male si può fare interdizione, 414, inabilitazione,
415, inabilitazione di sostegno 404 (Originariamente solo i primi due)
414 Persone che possono essere interdette
"Il maggiore di età e il minore emancipato, ...si trovano in condizione di abituale
infermità di mente... qualora..."
L'interdizione giudiziale è un provvedimento del giudice che ti toglie la capacità
di agire, nonostante non sia ancora interdetta si può provare che non ha capacità
di intendere e di volere .
414
"Il maggiore di età infermo di mente, nello stato del quale non è abbastanza grave
per essere interdetto... possono essere inabilitati coloro che per prodigalità..."
un'infermità meno grave quindi, oltre che ai tossicodipendenti cronici per esempio,
la prodigalità invece significa chi non si rende conto del valore del denaro.
L'interdizione è il provvedimento giudiziale, passato e giudicato con il quale vi è
una privazione totale della capacità di agire, e comporta per l'interdetto la
nomina di un tutore.
L'inabilitazione è il provvedimento giudiziale con il quale si ha una privazione
parziale della capacità di agire, e all'inabilitato viene nominato un curatore, la
curatela che deve assistere
Art 85
"Non può contrarre matrimonio l'interdetto per infermità di mente... il pubblica
ministero può chiedere che si sospenda..."
Art 266 Impugnazione del riconoscimento...
"Il riconoscimento può essere..."
Cioè non posso riconoscere un figlio, e non si può neanche fare testamento,
evidentemente la logica è quella patrimoniale, si vuole proteggere l'interesse
patrimoniale degli eredi.
Il processo di interdizione dunque non si può limitare a un processo sommario, deve
essere fatto solo nel momento estremo, data la forza delle limitazioni.

19/10
404 amministrazione di sostegno
"La persona che per effetto di un'infermità, ovvero di una menomazione psichica o
fisica.... può essere assistita da un amministratore di sostegno..."
Differisce nel presupposto dal 414 (sono similissimi quasi da poterla considerare
una scelta legislativa esplicita), qui ci si rende conto ch non c'è la necessita di
trasformarlo in un minorenne, ma ha
bisogno di tutela, l'interdetto assume una solta di genitore, l'assistito invece
non perde la capacità, però il giudice può decidere quali sono gli atti per i quali
ha bisogno di assistenza.
(Solo nuda proprietà, la posizione del proprietario su cui insiste l'usufrutto, il
diritto reale su un bene con il quale la persona può godere del bene, alla morte
dell'usufruttuario il diritto di
usufrutto si estingue e si riespande il diritto di proprietà, l'altro si chiama
nudo proprietario, può anche vendere la proprietà ma rimane l'usufruttuario)La
vendita della sola nuda proprietà, con riserva
di usufrutto è una cosa che molti anziani fanno. (l'usufruttuo può essere stabilito
anche verso una persona giuridica in quel caso dura per 30 anni). Tutto questo per
dire che un amministratore di sostegno
può ricevere il compito di beneficiare la persona inferma (tipo pagandole le
bollette o andandole a fare la spesa), ma potrebbe non poter venderle la casa con
riserva di usufrutto, in quel caso il
giudice dovrà valutare che la vendita sia effettivamente nell'interesse della
persona inferma.
PERSONE GIURIDICHE O ENTI NON PERSONIFICATI
Fino ad adesso abbiamo visto solo persone fisiche. Le persone giudiche sono una
creazione del diritto, "la mediaset" per esempio, è una aggregazione personificata
"La persona giuridica è un centro autonomo di imputazione di situazioni soggettive
attive e passive, caratterizzato da un livello di autonomia patrimoniale perfetto"
I diritti e obblighi non vengono
dunque imputati a chi lavora nell'associazione, ma all'asssociazione stessa.
(coloro che partecipano a una società per azioni sono azionisti, ma non sono
titolari
dei diritti e obblighi della persona giuridica, che ha un patrimonio proprio, non è
proprietà personale divisa tra gli azionisti, è proprietario un unico soggetto, che
ha questa personificazione da parte
della legge.) Cosa vuol dire autonomia patrimoniale perfetta?
"Delle obbligazioni contratte dalla persona giuridica risponde solo ed
esclusivamente il patrimonio della persona giuridica stessa" Quando qualcuno va a
prelevare i beni del proprio debitore può "escutere"
i beni del debitore solo come persona giuridica, non dei suoi proprietari
"Insensibilità alle sanzioni contratte dalla persona giuridica del patrimonio degli
associati"
Se qualcuno commette un illecito la persona giuridica può diventare parte civile.
Prima del codice del 42 partiti sindacati non avevano la personalità giuridica,
perchè averla significa anche essere soggetti dal controllo pubblico, che possono
essere sciolte quando ritenute contrarie
alla legge, era la prefettura a controllarle, simbolo di autoritarismo soprattutto
nel primo 900, adesso meno drammatico. Operavano quindi come associazioni di fatto,
un singolo appariva come proprietario
e responsabile di tutto, il che era poco funzionale perchè al momento di pagare per
esempio era solo il singolo ad avere responsabilità, e allo stesso tempo era il
singolo a "possedere" l'associazione.
Non c'era un parallelismo tra la realtà fattuale, che era associativa, e la realtà
giuridica.
Art dal 12 al 35 (Persone giuridiche private)
La costituzione prevede il riconoscimento dei contratti dei sindacati per diventare
persone giuridiche, ma i sindacati non si fidano, poichè la pubblica
amministraszione era la stessa, per questo non sono
quasi mai state applicate
Art 36-37-38 Due forme di enti non personificati
"Associazioni non riconosciute e comitati, tutti i partiti e tutti i sindacati sono
associazioni non riconosciuti" retti da 36, 37 e 38
Leggi articoli
Nel 37 viene detto che, a differenza di una società commerciale dove ho diritto
alla liquidazione della quota, quando la partecipazione cessa in una associazione
non si ha alcuna pretesa
Nel 38 differenza tra autonomia patrimoniale perfetta e imperfetta,
nell'associazione non riconosciuta (se è riconosciuta è persona giuridica) a
contrarre le obligazioni sono i rappresentanti, ma i terzi
possono far valere i propri diritti sul fondo comune, ma rispondono delle
obbligazioni le persone che hanno preso la responsabilità (quindi rispondono con il
loro patrimonio personale), solidarmente significa
che il creditore può richiedere il debito ad uno piuttosto che un altro tra due
debitore, per intero.
(secondo alcuni il fatto del patrimonio delle associazioni non riguarda solo chi ha
firmato ma chi ha preso la decisione, non sempre condiviso)

24/10
Le persone giuridiche sono: le associazioni riconosciute e le fondazioni
(escludendo le imprese)
La fondazione è una persona giuridica, diversa dall'associazione perchè non ha come
primo punto l'organizzazione di un'attività associativa, bensì il patrimonio. Una
massa di beni dedicata ad attività non
lucrative, agglomerati patrimoniali amministrati non a scopo di lucro (tipo
fondazioni che gestiscono musei o danno borse di studio), può essere istituita
anche per testamento.
Norme poco attuate, (per il fatto del fascismo della scorsa lezione).
Soggetti non persone giuridiche; Associazioni non riconosciute e comitati (che sono
tipo fondazioni non riconosciute)
36 da la legittimazione processuale, cioè avere il titolo per essere parte in un
processo
36.1 dice che l'ordinamento è rimesso agli accordi tra gli associati, questo vuol
dire che non è nemmeno rimessa la forma scritta (l'atto scritto per il codice
fiscale serve solo per il diritto pubblico)
organizzazione interna libera. Ora, se l'atto costitutivo è un negozio
plurilaterale, le norme imperativve che valgono per gli associati sono alcuni
principi nella costituzione.
Art 18 "I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione,
per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le
associazioni segrete e quelle che perseguono,
anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere
militare."
"Le situazioni soggettive dell'associato di un'associazione non riconosciuta hanno
o no tutela giurisdizionale?" "è possibile il sindacato (controllo) giurisdizionale
sugli atti interni all'associazioe?"
Una prima parte della dottrina diceva che non esiste sindacato giurisdizionale, ciò
lederebbe l'autonomia delle associazioni, la si iterpretò come una "immunità" dalla
giurisdizione statale.
Questa dottrina è sbagliata perchè si deve usare l'art 2, dove vengono garantiti i
diritti inviolabili anche nelle formazioni sociali. Il termine formazione sociale è
appositamente non tecnico per coprire
più cose possibile. (Non c'è dunque repressione lecita in un gruppo, nemmeno la
famiglia) Il fondamento delle formazioni sociali è quindi l'art 3, l'uguaglianza.
Per esempio un associato illegittimamente espluso da un partito può richiedere
l'intervento di un giudice? Ma uno statuto può ledere il principio di uguaglianza?
(Art 700 codice di procedura civile)
Un giudice sospese l'assemblea di un partito per un'irregolarità (perchè la
votazione non era democratica e quindi art 49 della costituzione).
Il sindacato giurisdizionale è dunque costituzionalmente doveroso, l'art 36 fa
parte di un sistema normativo col 2, il 18 e il 49, all'interno del quale sistema
possiamo ricavare che le associazioni non
possono violare il criterio di uguaglianza e i diritti inviolabili degli associati.
Il giudice può dunque annullare l'intervento riteuto illecito, ma spesso ci si
ferma al livello cautelare. Se l'azione
illecita è unu actu 'è un risarcimento, ma se essa è continuata è nell'interesse
della parte proibire la prosecuzione del comportamento. Dunque una tutela
inibitoria (l'altra è risarcitoria), sospendere lo
svolgimento.

25/10
La gestione dei fondi di una associazione deve essere fatta tramite bilancio? (per
essere persone giuridiche ovviamente si, per essere riconosciuti) No, il cattivo
diretto penale della prima repubblica
è figlio del pessimo diritto civile. L'art 18 veniva usato per giustificare la non
necessità che i partiti avessero forme di contabilità controllabili (tangentopoli).
è la debolezza del diritto privato che
legittima l'uso del penale. L'assenza di una struttura vincolata delle associazioni
(bilancio, assemblea, consiglio di amministrazione (separando le funzioni),
collegio sindacale cioè soggetti indipendenti
dagli amministratori che li controllano).
I comitati, Art 39 codice civile
Norma di mero rinvio, dice che ci sono delle leggi speciali, ma non definisce
nemmeno un comitato. Lo differenzia nell'art 40, in cui viene detto che i
rappresentanti del comitato sono responsabili
solidarmente. Qui vediamo la differenza tra organizzatori e gestori dei fondi
raccolti, questo implica che vi sia un gruppo di persone (organizzatori) che
raccolgono fondi (a differenza della associazione).
Come nella fondazione prevale il patrimonio così anche nel comitato. Mentre nelle
associaszioni ci sono gli associati qui abbiamo organizzatori (chi ha deciso di
fare X), gestori (gestiscono i fondi per fare
X, tipo fanni i contratti), i sottoscrittori (Quelli che finanziano per X). Se mi
impegno a dare Y soldi al comitato ne divento debitore, e quindi un sottoscrittore,
il loro pagamento è una "Oblazione".
Qui tutti i membri del comitato, anche se non hanno preso parte a una decisione o
speso il nome, sono responsabili (Se uno fa un debito per il comitato il creditore
può chiedere pagamento a tutti) ma i
sottoscrittori sono tenuti a pagare solo la somma prevista.
Ma come si distingue un'associazione dal comitato? Il comitato è un meccanismo che
vive di finanziamento esterno, l'associazione deve avere un patrimonio sufficiente
per lo sviluppo delle proprie attività.
L'oblazione è una donazione o è un mandato senza rappresentanza con obbligo di
rendiconto? Al contrario di una donazione, in cui non si può sindacare l'uso della
somma, nell'oblazione
"L'oblazione è un finanziamento, non una donazione, di scopo" (Questo presuppone un
potere di controllo, legittima il sottoscrittore al controllo sulla destinazione
confrome allo scopo della somma)
Decreto legislativo 117/2017 prevede R.U.N.T.S. Registro unico nazionale terzo
settore Considerato terzo settore attività non lucrativa, questa legge offre, ma
non impone, agli enti di essere riconosciuti
com E.T.S. enti de terzo settore, e ottenere un riconoscimento attraverso il RUNTS.
Prima di questa legge una regione poteva riconoscere un'associazione e una no (Tipo
campania diceva servono 10k e veneto 30k)
Il registro unico nazionale da un unico orientamento.
Leggi articoli bro, l'1, il 4, il 7. I benefici garantiti da questa legge è cercare
di ottenere u controllo (non di tipo politico ma gestionale) sulle associazioni.
Questo perchè molto spesso il lavoro all'
interno di enti associativi rischia di coprire attività illecite. Ancora di più se
contiamo che alcune associazioni non riconosciute fanno attività d'impresa, 2082.
se l'imprenditore è colui che fa impresa
non c'è scritto nell'art 2082 che la tua impresa debba essere a scopo di lucro, si
può essere un "Imprenditore filantropo"

25/10
Diritti della personalità. Diritto o diritti? Prima il diritto privato si incetrava
sulla proprietà, che era considerato il modo di vivere nel mondo. Si inizia poi a
discutere di una serie di diritti personali
diversi dalla proprietà. (dato che il pilastro della borghesia era la proprietà
questo è rimasto per tutto l'800). La capacità giuridica è la rottura dell'ordine
feudale (banalmente non si nasce liberi o
schiavi), quindi prima il diritto della personalità è questo. Più avanti la
capacità giuridica, un concetto formale, si scontra un diritto della personalità
come uno che rappresenti in qualche modo la persona
"Diritto generale della personalità, è il diritto che ha per contenuto qualcosa che
rappresenti la persona" Per la prima tempistica venne detto che non esiste il
diritto della personalità, la spiegazione
era che rendere vero questo diritto avrebbe voluto dire rendere lecito il suicidio
(Ravà, tipo 1900). Questo perchè nel paradigma proprietario si pensava "faccio
quello che voglio di ciò che è mio" così come
posso distruggere un mio bene così posso fare della mia vita. Avere un diritto non
significa però essere proprietario, la proprietà è stato archetipo storico dei
diritti soggettivi, esistono diritti che non
esprimono appartenenza proprietaria (Tipo il diritto alla fedeltà). John Locke nei
due saggi sul governo dice che un uomo ha diritto su se stesso nello stesso modo in
cui ha diritto sulla terra.
Questo vuol dire che non esistono soltanto diritti soggettivi di tipo proprietario.
Quindi diritto o diritti? Art 2 cost, riconosce e garantisce i DIRITTI inviolabili.
Quali sono? Non sono solo quelli che
sono espressi nella costituzione, se così fosse un diritto come la privacy potrebbe
essere eliminato con una legge ordinaria. Oggi è assolutamente prevalende la teoria
non della tipicità, ma dell'atipicità
dei diritti fondamentali. Questo permette di individuare diritti che prima non
c'erano.
Non è dunque necessario postulare un diritto generale della personalità, l'art 2
pone un valore fondamentale che è la personalità (valore, non diritto). Quali
saranno dunque i diritti soggettivi della
personalità
"La norma giustifica una serie di situazioni soggettive della persona, che sono
esistenziali e non patrimoniali."
Non è necessario parlare di un diritto della personalità generale, esso è in realtà
il valore della persona. Il principio è una norma, le norme fondano i diritti e le
situazioni soggettive. Per dire la lesione
dell'identità personale non sta in nessun articolo, è stato "creato" dalla
giurisprudenza.

26/10
Non c'ero

02/11
Non c'era

07/11
(dovere tutto ciò che è passivo, potere tutto ciò che è attivo)
I diritti reali
"Il diritto soggettivo ha 3 definizioni
1)Signoria del volere (Bernard Windesheir la volontà di attivare le norme che ci
proteggono)
2)Interesse protetto (Qui si passa dalla forma formale, la signoria del volere, una
sovranità "anarcoide" ma è l'interesse per il quale l'ordinamento ti concede questa
tutela, e qui scopriamo che i diritti hanno delle limitazioni
interne, anche se non sta scritto possiamo derivarlo dalla ratio)
3)La volontà di difendere il proprio interesse protetto (quindi sintesi della prima
e seconda)"
Il diritto soggettivo si divide in diritti assoluti e diritti relativi (A loro
volta divisi in diritti di credito e obbligazioni, a loro volta divise in obbligo e
obbligazione)
Un carattere dell'obbligazione è la patrimonialità della prestazione, il debitore
esegue una prestazione dovuta per soffisfare l'interesse del creditore, questo atto
si chiama anche "adempimento", la patrimonialità significa che
questa prestazione deve avere un valore economico. La dottrina distingue gli
obblighi dalle obbligazioni per indicare quelle situazioni relative nelle quali il
comportamento non abbia valore patrimoniale (Obbligazione di pagare x esempio
ma obbligo di nutrire mio figlio, per gli obblighi non esiste una disciplina
specifica)
Per distinguere assoluto da relativo, la divisione ha a che fare con la modalità
della soddisfazione dell'interesse del titolare e con la modalità con la quale il
titolare può rapportarsi rispetto ai terzi (quindi come soddisfo
e come difendo) I caratteri sono Immediatezza e mediatezza, assolutezza e
relatività (Diritto reale, immediato e assoluto, diritti relativi mediatezza
relatività)
Immediato e mediato è il modo di soddisfazione dell'interesse, immediatezza quando
per soddisfare l'interesse non c'è bisogno di qualcun altro, ma solo un rapporto
con il res "Segna bisogno della cooperazione altrui", invece
la mediatezza è quando c'è bisogno della cooperazione altrui (tipo quando devo
essere pagato, non mi posso prendere i soldi dal tuo portafogli, sarebbe esercizio
arbitrario delle proprie ragioni "Ne cives ad arma ruant")
La protezione può essere assoluta o relativa, verso chi posso agire per tutelare il
mio interesse? se verso tutti il diritto è assoluto, se verso un numero limtato di
persone è relativo i diritti assoluti "Erga omnes"( i diritti della
personalità sono assoluti)
I diritti assoluti sono bipartiti in diritti della personalità e Diritti reali, i
Diritti reali si dividono in diritti "su cosa propria" e "su cosa altrui", quelli
su cosa altrui si dividono in "di godimento" e "di garanzia"
I diritti reali sono i diritti sui beni, "Iura in re"
Il diritto reale su cosa propria è la proprietà, il dominium (la proprietà) non è
l'unica categoria degli iura in re, esistono anche gli "iura in re aliena" ovvero i
diritti reali su cosa altrui, l'usufrutto, la servitù (tipo di
passaggio, su un area non condominiale per esempio, l'atto costitutivo di servitù è
erga omnes, diversa dalla promessa personale (anche contrattuale), in quel caso non
si trasmette)
"I diritti reali su cosa altrui sono tutti limitazioni del diritto di proprietà"
Nessuno serve la cosa propria "Quando le limitazioni sono reali e non personali
sono opponibili erga omnes, provviste del diritto di seguito"
Questi sono diritti di godimento, attribuiscono una frazione del diritto del
proprietario al titolare del diritto reale.
I diritti su cosa altrui di garanzia, sono due, il pegno e l'ipoteca. L'ipoteca è
diritto reale su beni immobili, il pegno è quello su beni mobili (vale anche sui
titoli di stato) (Nel mutuo la banca si obbliga a darti dei soldi
con obbligo personale, e te compri, se sei intelligente compri "salvo approvazione
mutuo", la banca paga su vostro mandato quello che vi vende la casa, la banca si
garantisce un diritto di ipoteca nel caso tu faccia qualche cazzata)
"l'ipoteca è il diritto con cui il creditore ha garanzia dell'adempimento di ...."
(cioè se il debitore non paga "Par condicio creditorum" tutti i creditori devono
essere trattati allo stesso modo) Cause legittime di prelazione,
cause con le quali un creditore può prevalere sugli altri, si soddisfa sul
patrimonio del debitore prima degli altri, l'ipoteca è un diritto di garanzia sul
bene immobile, per cui sulla vendita all'asta di quell'immobile potrà sodd-
isfarsi, fino al pieno soddisfacimento del proprio credito.

08/11
Dal lato dei diritti assoluti
chi ha La servitù attiva viene definito Titolare del fondo dominante (Il fondo a
vantaggio del quale eisste un rapporto di servitù, limitando l'altra proprietà), se
si parla di quella passiva titolare del fondo servente
Questo rapporto di servitù è assolutoed erga omnes, la modalità con cui posso
difenderlo, ma allo stesso tempo non è immediato, perchè il rapporto di servitù mi
richiede che il servente si accordi con me, ciò è talmente vero che
se il soggetto viene meno perchè sono io stesso (tipo se mi compro il fondo
servente) .
Dal lato dei diritti di credito
Parliamo di un diritto personale di godimento. Se uno è un inquilino ha un
contratto di locazione (perchè l'affitto è di un bene produttivo) Locatore, il
"padrone". Il diritto è un diritto reale, (anche se in realtà un diritto
personale). è un diritto relativo perchè necessito della collaborazione del
Locatore, ma una volta che mi ha dato le chiavi il mio diritto diventa immediato.
La distinzione tra diritti reali eccetera non si può rimuovere per una
questione di praticità, si deve riconoscere che ci sono una pluralità di
fattispecie in cui l'immediatezza, la mediatezza, l'assolutezza e la relatività,
non si legano in maniera tradizionale.
Art 844
"Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le
esalazioni, i rumori, gli scuotimenti... dal fondo di un vicino... nell'applicare
questa norma l'autorità giudiziaria deve contemperare l'esigenze
della produzione..." Nel secondo comma vengono contemperate le ragioni della
proprietà con le ragioni dell'impresa, il codice sta pensando ad un'attività
produttiva (transizione storica rispetto all'800 dove le esigenze di produzione
sono contadine) il proprietario non può impedire alle cose che non superino la
normale tollerabilità e "può tener conto della priorità di un determinato uso"
singifica che se un luogo è già ambientalmente degradato devi tollerare di
più (tipo se vivo davanti a una fonderia) prima di altre norme questa era l'unica
che tutelava lambiente nel diritto privato. La norma è una limitazione della
proprietà, ma quindi non vale per coloro che hanno un diritto personale
come l'affitto, poi questo è cambiato nella dottrina facendola applicare anche per
i coinquilini, rendendola una diritto comunque delle situazioni patrimoniali.

Cambio argomento Lib III "La proprietà"


Art 810
"Sono beni (sbaglia subito perchè il concetto di bene non riguarda solo i diritti
reali)
"Bene significa oggetto della situazione soggettiva, in altre parole il bene è
l'oggetto del diritto" (Se sono proprietario di una roba ho una situazione
soggettiva attivo, la roba è il mio bene) quindi tipo anche l'energia è un
bene, "Le cose si distinguono in corporali e incorporali, quindi possiamo
distinguere i beni in corporali e immateriali". Il diritto reale di proprietà però
è pensato per la proprietà dei beni corporali, se passiamo ai beni
immateriali possiamo parlare di proprietà intellettuale "I beni immateriali sono
caratterizzati da regimi di appartenenza non esattamente uguali a quelli di un bene
corporale" La struttura di godimento di questi beni è molto diverso
questo ci fa capire che quando diciamo che qualcosa è un bene "Immaginiamo che
questo qualcosa produca delle utilità e che queste utilità sono riservate soltanto
ad un soggetto, il titolare di un diritto su quel bene"
(Tipo se mi scarico un film violo non tanto un diritto di furtività col furto, ma
il diritto di privativa) Questo esclude il res comunes omnium. (Tipo il know how è
oggetto di un bene immateriale)
I beni comuni, come clima, cultura o salute collettiva, questa categoria sembra
contrastare la definizione di bene ed è irriducibile al solo diritto publico o
privato, un bene communis omnium.
C'è chi dice che questa categoria non esiste, esistono ma non è riducibile all'810,
alla logica dell'appartenenza
"Affinchè una entità sia un bene è sufficiente un principio e non necessariamente
una regola" (Tipo la rete internet, se qualcuno diffonde fake news sono urtato nel
mio diritto all'informazione)

09/11
Appunti giuseppe

14/11
Distinzione tra atti di acquisto della proprietà o di altro diritto reale a titolo
originario o derivativo
922 elenco dei modi di acquisto della proprietà (garantito dall'art 42 della cos)
"La proprietà si acquista per occupazione, per invezione, per accessione, per
specificazione, per unione o commistione, per usucapione, effetto di contratti, per
successione a causa di morte" (Rivedere e imparare a memoria)
I primi 6 (fino a usucapione) sono modi di acquisto della proprietà A TITOLO
ORIGINARIO, sono tipici e non ce ne sono altri, quelli a titolo derivativo possono
essere aggiunti tramite la legge.
In genere uno epnsa che origianario significhi che sono il primo proprietario, il
diritto di proprietà nasce con me, cosa più o meno vera se si parla di commistione.
"L'originarietà dell'acquisto del diritto reale significa che il titolo di acquisto
che ha il soggetto che vanta di essere titolare sia indipendente da qualunque altro
titolo che altri soggetti possano vantare"
Insomma la mia proprietà non dipende dalla proprietà di nessun altro
"Il titolo derivativo è quando il titolo presentato da colui che vanta di essere
titolare dipende da un altro titolo" (Tipo se io ti vendo qualcosa la tua
titolarità dipende dalla mia, perchè non posso venderti una cosa rubata)
(L'usufrutto è una vicenda derivativo costitutiva, costituisce un diritto derivato
da qualcos'altro).
I conflitti tra più titolari sul medesimo bene (tra di loro incompatibili) si
risolvono confrontando i titoli, il titolo di acquisto derivativo cede rispetto a
quello originario.
L'usucapione è l'utilizzo di un bene per un determianto tempo fino a diventarne
proprietario (questo significa che se compro un appartamento e mi viene evitto,
quindi un terzo impone un diritto su un bene compravenduto, io magari
usucapisco, se ci sono stato abbastanza anni, così non solo posso vantare il titolo
derivativo, ma il titolo originario per usucapione)
923 Cose suscettibili di occupazione
"
Cose come i fiori per strada e robe simili si acquistano per occupazione, perchè
sono "res nullius" (Una variante dell'occupazione è il tesoro, 932 "Tesoro è
qualunque cosa mobile di pregio nascosta o sotterrata di cui nessuno può
provare di essere proprietario..." Insomma se si trovano dei soldi nel proprio
terreno fanno a metà proprietario del fondo e il ritrovatore, a patto che il
ritrovamento sia casuale)
Se lascio una mia roba abbandonandola creo una res derelicta, quindi res nullius
(diversa dalla roba dispersa), quindi se prendo una roba abbandonata e divento
proprietario, a titolo addirittura originario
934 La accessione
"Qualunque piantagione, costruzione od opera..."
Mentre gli altri modi di acquisto possono succedere ma sono poco frequenti, questo
è molto più comune, il proprietario del suolo è proprietario della casa costruita
sopra di essa, a titolo originario
Opere fatte dal rporpietario del suolo con materiali altrui?
"Il proprietario del suolo che ha fatto.. con materiali altrui deve pagarne il
valore... la rivendicazione dei materiali deve avvenire entro 6 mesi dalla
notifica" L'opera è tua se non è facilmente separabile, ma si deve corrispondere
il valore, nel caso della cattiva fede c'è il risarcimento del danno
Opere fatte da un terzo
"...(vedi articolo successivo al rpecedente citato)"

L'accessione invertita invece


L'esproriazione è la costituzione di una servitù o l'eliminazione di una proprietà
per ragione di interesse pubblico (al proprietario deve essere corrisposta
un'indennità) L'occupazione d'urgenza è un provvedimento col quale, in attesa
della conclusione del provvedimento di espropriazione, l'accessione invertita viene
da immobile a mobile, cioè il proprietario del bene mobile (cioè chi ha la strada
costruita diviene proprietario del fondo)
questa cosa fu dichiarata non possibile dal tribunale europeo dei diritti umani.

Per l'usucapione si deve distringuere proprietà da possesso


Art 1140
"Il possesso è il potere sulla cosa che si manifesta in una attività corrispondente
all'esercizio della proprietà o di altro diritto reale" (Imparare a memoria)
Come faccio a capire se il potere si manifesta nel modo di un altro potere? Io dico
che qualcuno è sposato perchè dice e si comporta da sposato, dico che la casa è dei
miei perchè si comportano da proprietari, senza che io abbia
visto l'atto di proprietà. Il potere sulla cosa si manifesta in modo corrispondente
al diritto (per dire la proprietà), non so se hai davvero quel diritto, ma so che
ti comporti "come se" in termini romani non il dominium ma la
possessio

15/11
Differenza tra giudizi petitori e possessori
Possessori sono azioni che riguardano la tutela del possesso, petitori sono la
tutela della proprietà, questo naturalmente lo rende più difficile, può capitare
che pur riconoscendo che ci sono entrambi si può preferire di fare il
possessorio.
Spieghiamo meglio il 1140
Essendo un potere il possesso è chiaramente una situazione soggettiva attiva, sul
lato passivo ci sono gli omnes, ovvero le persone che non possono turbare il
possesso. La fattispecie dell'acquisto della proprietà è chiara, il
possesso come si acquista?
"Il possesso è una situazione soggettiva fondata non su un atto, ma su una
attività" La convivenza non matrimoniale per esempio, al contrario del matrimonio,
è una fattispecie non fondata su un atto ma su una attività, simile è
diventare imprenditore, non c'è nessun atto che ti "rende" imprenditore, è il farlo
che ti rende tale.
Il possesso ha 2 elementi, il corpus e l'animus, il corpus è la disponibilità
materiale della cosa, l'animus è l'intenzione, l'animus possidendi è l'intenzione
di possedere (Se mi faccio prestare X ho corpus ma non animus perchè non
voglio possederlo), si può non ritenere necessaria la prova dell'animus, ma un
corpus ripetuto per un certo periodo di tempo per indicare il possesso.
"Il possesso NON è una situazione di mero fatto", se così fosse non avrebbe
conseguenze nel diritto. è una fattispecie di rilevanza giuridica
Differenza tra possesso e detenzione
"Il posesso significa esercitare l'attività corrispondente al diritto reale di cui
Art 1140 per sé senza riconoscere un diritto altrui (Io e basta), la detenzione è
la situazione di chi, nel proprio comportamento sulla cosa
riconosce un diritto altrui" Differenza tra comportarsi da proprietario o da
inquilino (conduttore tecnicamente parlando) egli pagando il canone di locazione
riconosce l'esistenza di un diritto altrui.
La detenzione può essere qualificata e non qualificata, essa è qualificata quando
esiste un rapporto giuridico che conferisce al detentore il diritto di detenere il
bene, è non qualificata quando questo rapporto non c'è.
Quella del conquilino è qualificata, o anche tipo il garagista che ti tiene la
macchina, se io faccio dormire da me un amico quella persona sta detenendo il mio
bene immobile, ma in maniera non qualificata .
Le azioni a tutela del possesso sono garantite al possessore e al detentore
qualificato, ma non al detentore non qualificato
Art 1178
"Azione di reintegrazione chi è stato spogliato dal possesso può chiedere contro...
la reintegrazione dello stesso" Cioè se qualcuno in modo clandestino o violento ti
toglie un bene, se io chiedo a qualcuno di tenermi qualcosa e
quella gli viene rubata (detenzione non qualificata) non può eseguire l'azione di
reintegrazione
Possesso di buona e malafede, la buona fede di cui parliamo è una buona fede in
senso soggettivo
"Buonafede è l'ignoranza di ledere un diritto altrui" Cioè se io non so che sto
violando il diritto di qualcun altro allora esso è di buona fede "La buona fede in
senso soggettivo si presumo" Cioè si inverte l'onere della prova
(se per vincere una causa devo dimostrare di essere possessore di buona fede quella
cosa è sempre presunta, cioè è l'altro che deve dimostrare che io sono in malafede)
Art 1153 Architrave del patrimoniale
"Effetti dell'acquisto del possesso, colui al quale sono alienati beni mobili da
parte di chi non è proprietario ne acquista la proprietà (originaria) mediante il
possesso, purchè sia in buonafede, e purchè sussista un titolo idoneo
all'acquisto della proprietà... La proprietà si acquista libera"
dai diritti altrui sulla cosa..." I sistemi latini si distinguono da quelli
germanici principalmente per questa norma, origine napoleonica, Possesso Votitre,
risolve un problema per i beni mobili, l'ordinamento ha creato una
fattispecie di acquisto a titolo originario. Tre fasi 1)Conseguimento del possesso
2)Buonafede 3)Titolo astrattamente (perchè se fosse stato davvero proprietario non
sarebbe stato astratto) idoneo a trasferire la proprietà
(il prestido, o tecnicamente comodato, non ha come effetto il trasferimento di
proprietà, ma la creazione di un diritto di godimento). Così si può difendere il
bene non invocando il contratto di contravendita ma la fattispecie del
1153.

16/11
Art 1155 Acquisto di buonafede...
"Se taluno, con successivi contratti, aliena a più persone un bene mobile, quella
che tra esse che ne acquistato il possesso in buonafede, ha precedenza sulle altre,
anche se l'acquisto è posteriore"
Significa che prevale chi per primo ha conseguito il possesso essendo in buonafede,
l'effetto grande del possesso è la proprietà a titolo originario del bene mobile.
Principio del consenso traslativo
"I contratti che trasferiscono la proprietà o altri diritti hanno come regola la
cosiddetta EFFICACIA REALE, l'effetto trasflativo si produce automaticamente al
momento del consenso" La compravendita romana non aveva efficacia romana
ma efficacia obbligatoria. Le eccezioni dunque della regola sono contratti a
efficacia obbligaria, nei quali il trasferimento non si compie, ma l'effetto del
contratto è l'obbligazione di trasferire. Questo implica che io possa essere
proprietario senza essere possessore. Per i romani "Res perit domino" cioè il
rischio del furto (per esempio) del bene è solo il proprietario, quindi se io ti
vendo una roba, anche se te non hai il possesso, fatti tuoi se la cosa
si danneggia, viene rubata o in qualunque modo non ti perviene. Dall'altra parte vi
è il lato obbligatorio del venditore, da una parte deve trasferire la proprietà,
dall'altra l'obbligo di consegna e quindi la custodia del bene
nel caso di inadempimento dovrei avere un risarcimento di danni, ma solo se il
danno alla proprietà fosse dovuto a una negligenza. (questo nel diritto romano e
ttedesco non esisterebbe perchè la proprietà si acquisisce al momento del
trasferimento). (Se vendo una roba a più persone possiamo avere un esempio della
teoria dell'efficacia impeditiva, una privazione di rilevanza nei contesti di
conflitto)

L'altro effetto che realizza il possesso è l'usucapione, che vale per qualunque
bene sia mobile che immobile e serve per acquisire un diritto, che può essere la
proprietà ma anche un usufrutto, per esempio. Anche questa è una
fattispecie che genera originaria. Ha senso avvalersene nei beni mobili solo quando
non si verificano le necessità del 1153 (Tipo se rubo una roba x anni dopo diventa
mia). Ordinariamente ci vogliono 20 anni
Vedi Art 1159
Se tu hai possesso, hai la buonafede e hai trascritto il titolo il tempo da 20
diventa 10 per i beni immobili. (Riprendere concetto vecchio della cancelleria del
tribunale per le trascrizioni) Così prevale chi ha trascritto per primo
a meno che qualcuno non abbia usucapito. (Quindi mi conviene che quello da cui
compro la casa la abbia tenuta per 10 anni, così so che ha usucapito e ha il
diritto a titolo originario).
Il possesso ad usucapionem deve essere un possesso continuo, pacifico e pubblico
(Continuo cioè non deve essere interrotto, pacifico non deve essere contestato e
non può essere occulto) Il possesso non deve essere clandestino, cioè
non visibile a chi potrebbe contestarlo, il senso dell'usucapione è che se te hai
un bene immobile, e sotto i tuoi occhi qualcuno prende il possesso per tutto sto
tempo allora l'ordinamento preferisce tutelare chi ha usufruito
realmente del bene. Qualche manuale chiama l'usucapione prescrizione acquisitiva,
rispetto a quella normale che è estintiva dei diritti per non uso (se il creditore
per 10 anni non pretende un pagamento l'obbligazione si estingue)
C'è chi dice che la proprietà è imprescrittiva, dal punto di vista estintivo, ma
può esserci una prescrizione acquisitiva (il proprietario non perde la proprietà
fregandosene del bene ma se qualcuno intanto se ne interessa si)
Continuo nel senso che per tutto il periodo dell'usucapione deve essere non
contestato (quando si fa una donazione viene computato nell'eredità, una
compravendita simulata non viene valutata nell'asse ereditario)

21/11
Art 948 Azioni a difesa della proprietà
"Il prorietario può rivendicare la cosa da chiunque la possiede o la detiene, e può
proseguire l'esercizio dell'azione anche se costui dopo la domanda ha cessato per
fatto proprio di possedere o detenere la cosa, Il proprietario se
consegue direttamente dal possessore... l'azione di rivendicazione non si prescrive
salvo gli effetti dell'acquisto della proprietà da parte di altri per usucapione"
Il proprietario non ha il possesso e lo vuole riavere
Art 1168 Azioni a difesa del possesso
Azione di reintegrazione
"Chi è stato violentemente o occultamente spogliato del possesso può, entro un anno
dal sofferto spoglio, richiedere la...l'azione può essere esercitata anche dal
detentore salvo chi la detiene per azione di servizio o ospitalità...
Se lo spoglio è clandestino il termine per chiedere la reintegrazione decorre dalla
scoperta dello spoglio la reintegrazione deve introdursi dal giudice dalla
notorietà del fatto senza dilazione"
SE IL CODICE DICE GIORNI NON SI CONTA QUELLO DI PARTENZA MA QUELLO DI ARRIVO,
QUANDO DICE UN ANNO NON SI CONTANO I GIORNI MA PROPRIO L'ANNO

Cosa devo Dimostrare?


Possesso -L'ultimo comma conferisce di dover provare la semplice notorietà del
fatto, ovvero dei testimoni che dimostrino che fino a quella data ero possessore
pacifico di un determinato bene
Proprietà- La norma non si concentra su questo ma da il vantaggio al proprietario
di poter continuare il processo a prescindere dal fatto che chi denuncio ha un
possesso, si preoccupa di una eventuale alienazione a terzi.
è necessario dimostrare il titolo originario, ovviamente.

Entro quanto posso?


Possesso-1 anno Proprietà-Imprescrivibile tranne per usucapione

Art 1142 Presunzione di possesso intermedio.


"Il possessore più attuale che ha posseduto in tempo più remoto si presume che
abbia posseduto anche nel tempo intermedio" Se posso dimostrare di aver posseduto
10 anni fa, e posso diostrare di possedere adesso si presuppone che
abbia posseduto in mezzo. Questo è una presunzione che richiede due prove, non una
vera e propria prova, una cosiddetta "Presunzione semplice" Indizi gravi, precisi e
concordanti, le cosiddetta "Presunzioni Legali" se ci sono 2
indizi si presuppone che. Il convenuto non ha perso, ma deve provare
un'interruzione tra i due termini.
Art 1143
"Il possesso attuale non fa presumere il possesso anteriore, salvo che il
possessore non abbia un titolo a prova del suo possesso..."
Art 1141
"Si presume il possesso di chi esercita un potere di fatto salvo che non si provi
che ha iniziato ad esercitarlo come detenzione..."
Tipo se un coinquilino fa una interversione del possesso, smettendo di riconoscere
il diritto altrui, passa da detenzione a possesso, se il padrone di casa si
disinteressa
Idoneità del titolo è un'altra cosa che si contesta molto. Tipo una donazione
fittizia sotto forma di compravendita, la donazione è un atto solenne e quindi
diventa nulla...

Art 1146
Successione del possesso, assessione del possesso
"Il possesso continua nell'erede con effetto dall'apertura della successione. Il
successore a titolo particolare può unire al proprio possesso quello del suo autore
per goderne gli effetti"
Successione a titolo universale o particolare? Particolare è qualunque acquisto
traslativo, quella universale è quella ereditaria, ovvero "la successione
dell'intero complesso di beni, situazioni attive e passive a de cuius"
Apertura della successione è il giorno della morte
La successione a titolo universale prevede l'acccetazione da parte dell'erede, come
atto unilaterale, può essere accettata in modo puro e semplice o con beneficio di
inventrario. Puro e semplice tutti i rapporti, anche in via di
perfezionamento, mi vengono trasferiti, quindi prendo tutti i rapporti in
tutu(?????) personae, quindi anche i debiti che si devono pagare anche con i propri
beni. Se l'eredità è incerta si può fare una successione con beneficio di
inventario, l'effetto è che l'erede non risponda ultra vires ereditatis, cioè
l'erede risponde dei debiti ereditari unicamente nei limiti dell'attivo ricevuto.
L'occultamento dell'attivo fa diventare automaticamente l'eredità pura e semplice.

21/11
Telefono

28/11
Art 1174
""
Le spese di consumo (come un servizio fotografico) hanno un valore d'uso, la
prestazione è patrimoniale, ma l'interesse del creditore (quello che paga) è non
patrimoniale, proprio perchè l'assenza di interesse patrimoniale non
implica l'assenza del rapporto obbligatorio, il risarcimento del danno poi deve
essere misurato. Il denaro non ha solo una funzione compensativa, ma anche una
funzione sattisfattiva in senso ampio, un valore simbolico che testimonia
la mia insoddisfazione in quanto creditore, il mio interesse non patrimoniale viene
soddisfatto attraverso una prestazione patrimoniale (il risarcimento del danno non
consiste nel ridarmi i soldi che ti ho pagato, quella è una
obbligazione che deriva dal non aver adempiuto a quella originale) . Inadempitmento
e non adempimento non sono la stessa cosa, perchè l'inadempimento è illecito e il
non adempimento no, se uno ti tradisce non è inadempiente, è non
adempiente. la relazione affettiva non ha contenuto patrimoniale, manca però la
patrimonialità della prestazione, il dovere di fedeltà non ha contentuto
patrimoniale.
1173
"Le obbligazione derivano dal contratto da fatto illecito, o da ogni altro atto o
fatto idoneo a produrle in conformità" (Se ti tamponano si crea una obbligazione di
pagare il danno)
Il rapporto affettivo non è una obbligazione, ma il comportamento che provoca un
danno può portare un risarcimento di tipo Aquiliano (cioè derivante da fatto
illecito) non da violazione di contratto, è il modo non il fatto in sé a
conformare il danno, non l'atto. Se io dico che nel caso un concerto non si svolga
non ti devo risarcire è una clausola penale
1229
"è nullo qualsiasi patto che esclude o limita preventivamente la responsabilità del
debitore per dolo o per colpa grave"
1223
"Il risarcimento del danno per l'inadempimento o per il ritardo deve comprendere
così la perdita subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano
conseguenza immediata e diretta"
Un caso di Overbooking, per esempio su un aereo è un dolo, un dolo eventuale
penalisticamente parlando
Esattezza o inesattezza dell'adempimento
Il sistema italiano prevede che l'adempimento inessatto è come l'inempimento,
esatto significa puntuale e integrale, l'adempimento tardivo dunque è
inadempimento, integrale significa che se devo restituire 50 euro non posso darne
49
1181
"Il creditore può rifiutare un adempimento parziale anche se la prestazione è
divisibile"
Giustifica la liceità del rifiuto di ricevere un adempimento parziale, se il
creditore ha un comportamento lecito nell'impedire la richiesta di un adempimento
parziale, ciò significa che eventuali costi aggiutivi sono a credito del
debitore
1180
"L'obbligazione può essere adempiuta da un terzo...se il creditore non ha interessi
a che il debitore esegua personalmente la prestazione"
Il debitore (tipo una ditta di trasporti) si avvale dell'opera di propri ausuliari
(lavoratori), ma se la ditta mi manda un'altra ditta sta mandando un terzo, se la
prestazione non è imputabile al debitore allora è un terzo.
Il creditore a questo punto non può opporsi di base, salvo che non abbia espresso
una preferenza per il creditore in particolare. Intuitu Personae "L'interesse del
creditore è andato a far parte della funzione del rapporto obbligatorio
questo interesse è soddisfatto unicamente dall'esecuzione personale della
prestazione da parte del debitore", (significa prestazione a causa della
considerazione della persona, quindi contratto caratterizzato dall'intuitus
peronae)
Se il debitore si oppone il terzo non può risolvere (esempio di un usuraio che
vuole pagare i miei debiti)
1201
"Il creditore, ricevendo un pagamento da un terzo..."
Surrogarsi significa entrare nella stessa identica posizione del debitore o
creditore precedente. Se il debitore è in posozione passiva può comunque avere
diritto all'adempimento personale, tipo se vengo selezionato per un lavoro
(Tipo fare da sarto a qualcuno mega famoso) io ho il diritto di non essere
sostituito. Il diritto all'adempimento non è un diritto soggettivo, perchè una cosa
non può essere contemporaneamente diritto e dovere, ma in determiante
situazioni "La liberazione dal comportamento esecutivo del debitore possa
costituire un danno per il debitore stesso, e quindi a tale liberazione il debitore
si può lecitamente opporre"
Comportamenti/fatti meramente satisfattivi e meramente liberatori, se il debitore
non esegue la prestazione dovuta ma il creditore è soddisfatto, se un terzo paga
per te il creditore e soddisfatto ma tu non sei liberato, meramente
liberatori liberano il creditore ma non soddisfano il creditore, per esempio per
una impossibilità sopravvenuta non imputabile della prestazione. (Tipo se na frana
spacca l'oggetto che ti dovevo portare)

29/11
Art 1175
"Il debitore e il creditore devono comportarsi secondo le regole della correttezza"
Per opinione unanime della dottrina correttezza significa buonafede in senso
oggettivo (in senso soggettivo è l'ignoranza di ledere l'altrui diritto), questo
dovere incombe su ambo le parti. Sarebbe impossibile, come per tutte le
clausole generali (termini vaghi tipo velocità eccessiva) dare una definizione
univoca. "Buonafede è un parametro normativo vago che richiede per la sua
applicazione una particolare operazione ermeneutica da parte di chi lo debba
applicare"
Art 1176
"Nell'adempiere l'obbligazione il debitore deve usare la diligenza del buon padre
di famiglia. Nell'adempimento delle obbligazioni inerenti all'esercizio di una
attività professionaloe , la diligenza deve valutarsi con riguardo alla
natura dell'attività esercitata"
Nonosatnte la terminologia "storica" ci si rifererisce alla diligenza di una
persona media, questo significa che il debitore non deve riuscire a fare tutto, ma
quello che normalmente qualcuno fa in quel caso, Id od peerumque acitant(?)
Però se si chiede a un professionista si deve valutare nella media di quel
professionista, non può commettere errori da persona media per chi non è
professionista (medietà dei medici, per esempio)
Se l'obbligaszione è fatta male ma il danno non c'è non c'è nulla da fare. La prova
statistica viene usata molto nell'ambito medico
Art 2035
"Chi ha eseguito una prestazione per uno scopo che, anche da parte sua, costituisca
offesa al buon costume non può ripetere quanto ha pagato" Negli anni 60 era stato
considerato contrario al buon costume un articolo di un giornale
scolastico che parlava di anticoncezionali, il contratto con il quale qualcuno
concentri molte testate editoriali, era anche contrario al buon costume, nelle
clausole generali si deve vedere dunque tutto il complesso ordinaentale
anche assumere grumiri era contrario al buon costume.
Tornando alla correttezza l'esperienza ci ha dato alcune linee generali, il
criterio più generico di cosa significhi essere corretto nel rapporto, per quanto
riguarda il debitore è preservare l'interesse del creditore all'adempimento,
quindi non un adempimento puramente formale, una condotta scorretta conta come come
inadempimento. Per il creditore vale la stessa cosa, come gli obblghi di avviso
relativi all'adempimento (per x non sono a casa per la consegna)
"Fanno parte degli obblighi di buona fede i cosiddetti doveri di protezione, i
doveri che entrambe le parti hanno di preservare la sfera giuridica dell'altra
parte dai pericoli ai quali possa essere esposta durante l'adempiento"
Art 2043
"Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona gli altri di danno ingiusto obbliga
colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno"
(Tamponamento) La responsabilità da fatto illecito si prescrive in 5 anni, quella
da obbligazione in 10, per questo talvolta si può fondare una accusa su una
responsabilità da obbligazione, i regimi di prova inoltre sono
completamente diversi
Art 1218
"Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al
risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato
determinato da impossiilità della prestazione derivante da causa a lui non
imputabile" Questo è più figo perchè mette l'onere della prova sul debitore, se uso
il 2043 il risarcimento (per esempio) nasce dal fatto illecito, che richiede il
dolo o la colpa del debitore, e questo deve essere provato a carico
di chi chiede.
Art 1580
"Se i vizi della cosa o di parte notevole di essa espongono a serio pericolo la
salute del conduttore o dei suoi familiari o dipendenti, il conduttore può ottenere
la risoluzione del contratto, anche se i vizi gli erano noti,
nonostante qualunque rinunzia" Questo permette di estendere l'uso del 1218 anche a
danni ricevuti da familiari o dipendenti
Attraverso questa norma, non eccezionale vediamo che i doveri di protezione possono
valere anche per i terzi, vale per i contratti definiti "contratti con effetti di
protezione per il terzo" tipo la locazione ad uso abitativo
se sono sposato o ho un figlio

30/11
Art 1197
"Il debitore non può liberarsi eseguendo una prestanzione diversa da quella dovuta,
anche se di valore uguale o maggiore, salvo che il creditore lo consenta. In questo
caso l'obbligazione si estingue quando la diversa applicazione è
eseguita... Se la prestazione consiste nel trasferimento della proprietà o di altro
diritto, il debitore è tenuto alla garanzia per l'evizione e per i vizi della cosa
secondo le norme della vendita, salvo che il creditore preferisca
esigere la prestazione originaria e il risarcimento del danno"
In latino l'ipotesi che il creditore consenta si chiama Datio in Solutum, dazione
(consegna) in adempimento (scioglimento), essa non è un comportamento spotaneo del
debitore, bensì un contratto (si evicne dal consenta)
questo accordo deve essere ovviamente preesistente alla consegna.
"La prestazione in luogo di adempimento è un contratto solutorio consensuale (o
secondo altri reale), che ha come effetto la modificazione dell'obbligazione, da
obbligazione semplice in obbligazione con facoltà alternativa (o
obbligazione facoltativa)" Consensuale o reale riguarda la modalità di risoluzione
del contratto, la conclusione del contratto non avviene quando vi è l'adempimento,
ma quando viene redatto, quando è consenuale si conclude con lo
scambio dei consensi, in idem convenire, tutti i contratti sono consensuali a meno
che la legge non dica che sono reali, nei contratti reali è necessaria anche la
consegna della cosa (Tipo il deposito, o il mutuo)
NON CONFONDERSI CON EFFICACIA REALE, che è diverso e poi ce lo dice.
Quindi sta datio è un contratto reale o consensuale?
Come farebbe il debitore a pretendere quella originaria se l'obbligazione si è
estinta? Essa è in realtà consensuale, ma il suo effetto non è quello di estinguere
il contratto, ma di modificare il comportamento esecutivo del debitore
aggiungendo, non sostituendo, alla prestazione originaria, una nuova chiamata
prestazione "facoltativa"
Art 1230 Novazione Oggettiva
L'obbligazione si estingue quando le parti sostituiscono quando le aprti
sostituiscono all'obbligazione originaria una nuova obbligazione con oggetto o
titolo diverso..."
è diversa dalla datio in solutum perchè questa estingue l'obbligazione precedente.
(Secondo alcuni persino la proposta di obbligazione parziale è datio in solutum)
Art 2744 Divieto del patto commissiorio
"è nullo il pattocol quale si conviene che, in mancanza del pagamento del credito
del termine fissato, la proprietà della cosa ipotecata o data in pegno passi al
creditore. Il patto è nullo anche se posteriore alla costituzione
dell'ipoteca o del pegno.
Una obbligazione alternativa ha 2 oggetti, ma il debitore può liberarsene
scegliendo di adempiere con una sola delle due se una delle due prestazioni
ne rimane una sola quella è l'uniac che si può eseguire, quindi funge da garanzia
per il creditore anche.
L'obbligazione con facoltà alternativa, o anche facoltative hanno sempre due
prestazioni, ma non sullo stesso piano, una in obbligazione due in facoltà di
liberare, la differenza è che se viene meno la prestazione principale
l'obbligazione si estingue, facendo cadere anche quella facoltativa.
Art 1206
"Il creditore è in mora quando, senza motivo legittimo, non riceve il pagamento
offertgli nei modi indicati dagli articoli seguenti o non compie quanto è
necessario affinchè il debitore possa adempiere l'obbligazione"*
Tipo un creditore che cerca di non farsi pagare per sfrattarti, serve per evitare
che si prenda i danni.

05/12
Inadempimento Art 1218 Responsabilità del debitore
"Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al
risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato
determinato da impossiilità della prestazione derivante da causa a lui non
imputabile"
Non esiste l'arresto personale per debiti, ma esisteva. Non è quindi un reato
penale ma un illecito civile. Nel diritto moderno la conseguenza dell'inadempimento
è civile e non comporta una perdita della libertà personale

Art 2740 Responsabilità patrimoniale


"Il debitore risponde dell'adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni
presenti e futuri. Le limitazioni della repsonsabilità non sono ammesse se non nei
casi stabiliti dalla legge."
Il 1218 ci dice quando il creditore ha una lesione del proprio diritto. Questa ci
dice che il debitore è responsabile con tutti i suoi beni, non solo quelli che
aveva quando era debitore, ma di tutti quelli che ha finchè la cosa
non si prescrive.
"La responsabilità da inadempimento è patrimoniale (non personale), ma è anche
integrale" Qualunque posta attiva può essere aggredita (pignoramento ed
espropriazione forzata) dal creditore
Art 2744 Divieto del patto commissiorio
"è nullo il patto col quale si conviene che, in mancanza del pagamento del credito
del termine fissato, la proprietà della cosa ipotecata o data in pegno passi al
creditore. Il patto è nullo anche se posteriore alla costituzione
dell'ipoteca o del pegno." Insomma l'aggressione deve avvenire non in maniera
arbitraria, perchè il bene deve essere espropriato
Art 1176
"Nell'adempiere l'obbligazione il debitore deve usare la diligenza del buon padre
di famiglia. Nell'adempimento delle obbligazioni inerenti all'esercizio di una
attività professionaloe , la diligenza deve valutarsi con riguardo alla
natura dell'attività esercitata"
Letto in chaive unita col 1218
Se qualcuno è diligente ma non riesce ad adempiere? il problema sta nell'aver
Inserito la teoria soggettiva (non diligenza=colpa) nell'esordio del codice, dopo
hanno seguito una interpretazione oggettiva, tedesca sull'impossibilità.

Teoria oggettiva, mentalità tedesca (Prevale 1218)


L'impossibilità quindi deve essere oggettiva, il debitore si libera non se non la
può eseguire lui, ma se non la può eseguire nessuno (Tipo dover pagare le cure
mediche a tua figlia che sta morendo è impossbilità soggettiva, se il
bene viene distrutto è impossibilità oggettiva) ora dobbiamo capire se essa è
imputabile al debitore.
Il debitore è dunque tenuto allo sforzo esigibile, il debitore deve impegnarsi fino
al limite della esigibilità da parte del creditore (cioè il limite di csoa il
creditore può pretendere da lui)
"Il giudizio di commisurazione dell'esattezza dell'adempimento non deve confondersi
con il giudizio di responsabilità" Non basta quindi essere diligente, si deve
dimostrare perchè l'impossibilità non è colpa tua (secondo 1218)
non sapere perchè ricade poi sul debitore, quindi vince il creditore. Nella teoria
soggettiva se dimostro che ho fatto tutto quello che potevo fare vado a determinare
che non sono colpevole (esempio di intervento perfetto ma paziente
morto, è il medico che deve provare che non è stata colpa sua o gli altri che
devono dimostrare che è colpa sua?) (I sismologi della scossa dell'aquila furono
condannati x esempio per la morte della gente nel terremoto) Include
anche l'elemento delle concause, in cui si deve determinare la causa prevalende

1223
"Il risarcimento del danno per l'inadempimento o per il ritardo deve comprendere
così la perdita subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano
conseguenza immediata e diretta" Questo ci aiuta
Non prevale di suo nessuna delle due teorie, più spesso prevale la teoria
oggettiva, i giudici tendono spesso a cambaire giudizio a seconda
dell'obbligazione, se l'obbligazione è di dare per esempio è molto difficile
cavarsela
dicendo di essere stato diligente, si devono dimostrare una serie di cose. I
francesi avevano sitituito una differenza tra obbligazione di mezzi e di risultato,
se il creditore vuole un risultato allora la responsabilità è oggettiva,
se vuole i mezzi (essere curato) è soggettiva. La teoria cade nel momento in cui si
deve stabilire qual è l'obblgiazione.

06/12
Mora del debitore
Art 1219 Costituzione in mora
"Il debitore è costituito in mora mediante intimazioneo richiesta fatta per
iscritto. Non è necessaria la costituizione in mora... 1)Quando il debito deriva da
fatto illecito 2)quando il debitore ha dichiarato per iscritto di non volere
eseguire l'obbligazione 3)Quando è scaduto il termine, se la prestazione deve
essere eseguita al domicilio del creditore. Se il termine scade dopo la morte del
debitore, gli eredi non sono costituiti in mora che mediante intimazione
o richiesta fatta per iscritto, e decorsi otto giorni dall'intimazione o dalla
richiesta"
Mora e ritardo non sono la stessa cosa, la mora è "Il ritardo qualificato". Il
ritardo semplice è la scadenza del termine dell'obbligazione.
I due commi vengono chiamati tradizionalmente Mora Ex persona o mora Ex re.
L'effetto costitutivo della mora avviene in uno dei 3 casi elencati, è necessario
perchè il debitore ti costituisca in mora che il creditore faccia un atto
recettizzio (non si può costituire in mora prima della scadenza) il creditore
intima al creditore di adempiere e lo costituisce in mora.
I casi di Mora Ex re sono elencati dunque nel 1219, non necessario significa dunque
che la mora è automatica.
Caso 1) Esamina 1173
Caso 2)Molto difficile che questo accada (di solito quando il debitore crede di non
essere debitore)
Caso 3)Praticamente non esiste più
Art 1220 Offerta non formale
"Il debitore non può essere considerato in mora, se tempestivamente ha fatto
offerta della prestazione dovuta anche senza osservare le forme indicate nella
sezione 3 del precedente capo, a meno che il creditore non l'abbia rifiutata
per un motivo legittimo"
L'ipotesi (applicazione di buona fede) il debitore non ha fatto esattamente quello
che doveva fare, ma ha fatto in comunicazione non ufficiale la dichiarazione di
voler pagare
Art 1221 Effetti della mora sul rischio
"Il debitore che è in mora, non è liberato per la sopravvenuta impossibilità della
prestazione derivante da causa a lui non imputabile, se non prova che l'oggetto
della prestazione sarebbe ugualmente perito presso il creditore.
In qualunque modo sia perita o smarrita una cosa illecitamente sottratta, la
perdita di essa non libera chi l'ha sottratta dall'obbligo di restituirne il
valore"
Abbiamo visto che la prestazione impossibile estingue l'obbligazione, fino
all'adempimento il rischio dell'impossibilità lo corre il creditore. Se l'oggeto
che devo dare viene fulminato prima del limite in cui lo dovevo dare allora
l'obbligazione si estingue, se succede dopo che lo dovevo consegnare, e il debitore
è in mora, allora anche se è fulminata continua ad avere l'obbligazione, è come se
il rischio passasse dal creditore al debitore, il debitore solo
in ritardo non corre questo rischio.

Invece la mora del creditore?


1206
"Il creditore è in mora quando, senza motivo legittimo, non riceve il pagamento
offertogli nei modi indicati dagli articoli seguenti o non compie quanto è
necessario affinché il debitore possa adempiere all'obbligazione"
Il creditore non vuole la prestazione può essere perchè non ritiene adatta la
prestazione espressa. Il creditore potrebbe anche voler rifiutare la prestazione
per poi costituire in mora il debitore, io debitore devo fare provare
che non sono io che non voglio adempiere. (Il motivo legittimo più semplice è
l'inesattezza della prestazione)
1207
"Quando il creditore è in mora, è a suo carico l'impossibilità della prestazione,
sopravvenuta per causa non imputabile al debitore. Non sono più dovuti gli
interessi né i frutti della cosa che non siano percepiti dal debitore.
Il creditore è pure tenuto a risarcire i danni derivati dalla sua mora e a
sostenere le spese per la custodia e la conservazione della cosa dovuta. Gli
effetti della mora si verificano dal giorno dell'offerta se questa è
successivamente dichiarata valida con sentenza passata in giudicato o se è
accettata dal creditore"
La mora del creditore porta la perpetuatio obligationis al creditore. La
costituzione in mora non estingue l'obbligazione, ma la modifica. Dunque il
debitore deve ancora adempiere. Il secondo comma dice che non deve più dare
quello che si guadagna nel tempo in più. Il debitore deve far constatare la
validità dell'offerta con sentenza passato in giudicato, l'effetto della sentenza
retroagisce al giorno della domanda, ma comunque l'obbligazione non si
estingue.
1189
"Il debitore che esegue il pagamento a chi appare legittimano a riceverlo in base a
circostanza univoche, è liberato se prova di essere stato in buona fede. Chi ha
ricevuto il pagamento è tenuto alla restituzione verso il vero
reditore secondo le regole stabilite per la ripetizione dell'indebito" Cioè se il
creditore sembra davvero tanto un vero creditore. Si deve dare la prova della buona
fede (cioè che era impossibile sospettare che la eprsona non
potesse ricevere) Il debitore è liberato, il creditore non è soddisfatto e può
andare a chiedere il debito al tipo che lo ha ricevuto, sulla base di una
obbligazione costituita da fatto illecito. Ovviamente quindi il creditore
non ti può costituire in mora.

07/12
Art 1190 Pagamento al creditore incapace
"Il pagamento fatto al creditore incapace di riceverlo non libera il debitore, se
questi non prova che ciò che fu pagato è rivolto a vantaggio dell'incapace"

Art 1991 Pagamento eseguito da un incapace


"Il debitore, che ha eseguito la prestazione dovuta, non può impugnare il pagamento
a causa della propria incapacità"

L'adempimento non è un atto negoziale, cioè non è un negozio giuridico, non conta
la volontà di colui che lo compie, esso è un atto meramente esecutivo. Se adempie
il terzo 1180
"L'obbligazione può essere adempiuta da un terzo...se il creditore non ha interessi
a che il debitore esegua personalmente la prestazione" qui si può impugnare

Art 1223
"Il risarcimento del danno per l'inadempimento o per il ritardo deve comprendere
così la perdita subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano
conseguenza immediata e diretta"
Li si chiama danno emergente e lucro cessante. Se io ti pago e te non mi consegni
subito una cosa c'è il prezzo di quello che ti ho pagato che è il danno emergente
(tutte le spese che si sono sostenute per un bene non arrivato)
Se poi non avere questo bene mi fa perdere soldi (tipo se ordino una roba per una
pizzeria e per sabato non mi arriva) devo essere risarcito anche di quanto avrei
potuto guadagnare (tipo il guadagni medio della pizzeria).
Il lucro cessante dunque è "Il guadagno che il creditore poteva attendersi e che
non ha ricevuto per effetto dell'inadempimento"
La conseguenza deve essere immediata e diretta, la serie causale di eventi non può
proseguire all'infinito (Tipo che ti chiedo i danni sullo stipendio di un notaio se
per un tuo errore non ho potuto fare il concorso)
Perdita di Chance , in questo caso non si risarcisce il risultato finale ipotetico.
(ci si prova a difendere con le concause negando quindi che la conseguenza sia
immediata e diretta)

Art 1224
"Nelle obbligazioni che hanno per oggetto una somma di denaro, sono dovuti dal
giorno della mora gli interessi legali, anche se non erano dovuti precedentemente e
anche se il creditore non rpova ad aver sofferto alcun danno.
Se prima della mora erano dovuti interessi in misura superiore a quella legale, gli
interessi oratori sono dovuti alla stessa misura"
Devo restituire esattamente la stessa somma che mi è stata data, se l'adempimento è
tardivo ci può essere un danno da svalutazione (gli interessi da danno sono diversi
dagli interessi convenzionali) (Anatocismo bancario interessi
sugli interessi già maturati)poi ci sono gli interessi moratori, che sono quelli
dovuti dal giorno della mora.
Art 1225 Prevedibilità del danno
"Se l'adempimento o il ritardo non dipende da dolo del debitore (cioè è colposo) il
risarcimento è limitato al danno che poteva prevedersi nel tempo in cui è sorta
l'obbligazione"
Qui c'è una distinzione tra inadempimento colposo e doloso, doloso è quando lo fai
apposta, se è colposo il risarcimento si blocca alle conseguenze immediate e
dirette prevedibili, le conseguenze immediate e dirette devono essere
calcolate rispetto al giorno in cui è stata formata l'obbligazione. (non si può
dire colposo quando il debitore sceglie un creditore da preferire)

12/12
Più la prova di diligenza è difficile più si avvicina alla prova di impossibilità
oggettiva. Ma come si valuta l'impossibilità oggettiva? Per esempio nel caso di una
rapina, se valutiamo sul caso della diligenza allora sappiamo che
non è colpa sua ovviamente, si è creata una "forza maggiore". Factum principis è il
più semplice perchè è una norma che rende impossibile l'obbligazione (tipo il
lockdown per determinate consegne. Si è creato il criterio di esigibilità
cioè che è oggettivo tutto ciò che sia esigibile dal creditore, viene determinata
come esigibilità "Quella sfera di comportamenti nei quali il sacrificio del
debitore è conforme a buona fede oppure è interno a una proporzione
tra lo sforzo del debitore rispetto al bene che egli deve fornire e il sacrificio
dei beni che egli deve subire per adempiere" Cioè quanto posso sacrificare per
adempiere? (Esempio di debitore di prestazione artistica che gli muore
la madre prima del concerto).
"L'inesigibilità si determina quando, nel rapporto obbligatorio, si realizza una
sopravveienza non patrimoniale, la quale incide sulla disciplina del rapporto
obbligatorio rendendo non imputabile l'inadempimento del debitore"
tanto che tecnicamente dovremmo definirlo NON ADEMPIMENTO piuttosto che
INADEMPIMENTO (perchè il secondo è un illecito). L'impossibilità soggettiva è
quando tizio non può adempiere, l'impossibilità oggettiva è quando nessuno può
adempiere, essa è imputabile fino al limite dell'esigibilità.
Rinegozioazione, le parti, con atto di autonomia privata, trovano un accordo per
ripartire le conseguenze economiche negative della sopravvenienza. Alla luce di
questo l'inesigibilità è modificativa o estintiva? Si dice che è
modificativa "L'inesibìgibilità non soltanto rende non imputabile l'impossibilità
oggettiva, ma opera come causa modificativa e non estintiva del rapporto
obbligatorio" La sopravvenienza patrimoniale non consente alla parte di non
adempiere (ti vendo a 100 una cosa che pago 90, poi BAM inflazione, e la cosa la
devo comprare a 1000 ma vendertela comunque a 100, e pace, questo serve la
specifica che la sopravvenienza non sia patrimoniale, tipo se mi schiatta la
moglie).
Art 2034 Obbligazioni Morali
"Non è ammessa la ripetizione di quanto è stato spontaneamente prestato in
esecuzione di doveri morali o sociali, salvo che la prestazione sia stata eseguita
da un incapace. I doveri indicati dal comma precedente, e ogni altro
per cui la legge non accorda azione ma esclude la ripetizione di ciò che è stato
spontaneamente pagato, non producono altri effetti" (Cioè se non sono più amico di
qualcuno non posso pretendere che mi restituisca i soldi dell'hotel
che ho prenotato) I doveri con prestazione a contenuto patrimoniale, per i quali la
legge non accorda azione, il creditore, benchè sia creditore non può andare in
tribunale a pretendere l'adempimento.
Art 2033
"Chi ha eseguito un pagamento non dovuto ha diritto di ripetere ciò che ha
Pagato. ...."
Di base se io pago a un non creditore posso chiedere che mi restituisca i soldi,
con una azione di ripetizione, nel caso di prima no. il 2034 è eccezione alla
regola generale
L'obbligazione in quel caso si definisce incorcibile, cioè l'adempimento è
legittimo se spontaneo ma non può essere ottenuto in maniera coercitiva.
13/12

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