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C’è anche una visione scettica che si oppone a questa ed è quella del realismo (v.
cap7), secondo cui i giuristi sono prima di tutto esseri umani che condividono con le
persone umane tutti i talenti e i difetti. I realisti danno primaria importanza ai
fattori non legali determinanti nel discorso giuridico. Invece secondo la visione
tradizionale, avvocati e giudici, anche se condividono molte tecniche di
ragionamento con la gente comune, posseggono anche metodi di ragionamento
distintamente legali.
Schauer dice che non bisogna avere irrealistiche aspirazioni; infatti la legge non è un
sistema chiuso, ma è forzato, dalle contingenze storiche e sociali, a rompere i propri
schemi. Inoltre la legge utilizza dei metodi che non sono esclusivamente legali, che
tuttavia sono particolarmente concentrati nel sistema legale.
I metodi contro intuitivi del diritto sono una funzione della generalità della vaghezza
del diritto. Lord Coke diceva che è meglio raggiungere un risultato non
ottimale nel caso attuale, piuttosto che un risultato ottimale per il caso presente ma
sbagliato per molti altri casi futuri. (ragionamento delle corti d’appello le cui
decisioni valgono come precedente).
Il ricercare se esista un legal reasonig è un empirical claim (ricerca empirica) perché
noi possiamo identificare nella prassi molti esempi di legal reasoning e per questo
l’onere della prova si sposta su quelli che vogliono dimostrare il contrario, cioè che
non esista. Quindi secondo Schauer
non solo esiste un legal reasoning ma è anche abbastanza diffuso, per cui possiamo
parlare di qualcosa come thinking like a lawyer.
Le regole occupano gran parte del legal reasoning: gli avvocati le consultano ed I
giudici decidono in base ad esse
Es regola limite velocità-> è volto a garantire la sicurezza-> 55 km/h è una media per
tutte le condizioni e tutti i guidatori. Anche se un guidatore andando a 70 km/h
ritenendo di guidare comunque in maniera sicura, sarà sanzionato dall’agente del
traffico per mancato rispetto del limite imposto
Questo esempio banale ci dimostra che dietro ad ogni regola c’è una ragione
giustificatrice
Qualche anno fa lo stato del Montana aveva sostituito il limite numerico con la
clausola guidare “safely and prudent”; ma gli automobilisti avevano idee molto
diverse su quale fosse il limite di velocità per una guida sicura -> situazione di
incertezza-> Corte Suprema del Montana abroga la norma ritenuta eccessivamente
vaga
Hart distingue tra il chiaro centro della regola (core) ed una zona di “penumbra”
(casi dubbi che restano ai margini)
Es “no vehicles in the park”-> automobili= core
la company aveva una draga che veniva utilizzata per fare dei lavori all’interno della
baia di Boston; Stewart lavorava su una draga sulla quale ha avuto un incidente e
quindi decide di far causa alla compagnia per negligenza. Stuart agisce per
negligenza sostenendo il fatto che il Superscoop ossia la draga fosse una vascello: se
il superscoop fosse stato un vascello, si sarebbe applicata un determinato Act che
avrebbe permesso a Stuart di agire in giudizio, invece se non fosse stato un vascello,
si sarebbe applicata un'altra legge federale che prevede solo il risarcimento per
equivalente ma preclude la possibilità di agire in giudizio.
In questo caso gli avvocati delle due parti avevano tante argomentazioni per dire
che la draga fosse o meno un vassel, quindi era un caso difficile dove c’erano
argomenti forti da entrambe le parti. Invece Ad esempio non si sarebbe mai andato
a discutere se la nave da crociera sia un vascello o meno. Questo ci dimostra che i
casi facili arrivano poco nelle Corti, perché sulle cose facili non si litiga, quindi noi
possiamo vedere l’effetto selettivo, per cui i casi che arrivano nelle corti sono solo
quelli in cui le due parti sono convinte di avere una ragionevole probabilità di
vittoria l’una sull’altra.
Con riferimento al core e al fringe, i casi difficili in cui una parte ha ragionevole
probabilità di vincere l’una sull’altra sono quelli che stanno nella penombra, ed è li
che parti litigano, perché hanno probabilità l’una di prevalere sull’altra.
Solo certe applicazioni della legge sono selezionate per la lite in giudizio, e solo la
parte selezionata ha la caratteristica di essere nel bordo della regola.
United states vs church of the Holy trinity: in questo caso una chiesa della santa
trinità era stata accusata di avere violato una legge federale americana, che proibiva
ogni datore di lavoro americano di pagare il trasferimento di un lavoratore straniero
dal suo paese agli stati uniti con lo scopo di assumerlo; ratio della norma è di evitare
l’importazione di manodopera a basso costo.
Tuttavia la Corte Suprema ha sostenuto che in questo caso non si doveva applicare
letteralmente la legge, perché il fatto che questa chiesa avesse pagato il viaggio
transoceanico del suo nuovo pastore era lontano dal proposito del legislatore. In
questo caso l’interpretazione letterale non va bene.
A tale proposito si può citare il precedente United States vs Kirby: Kirby era un
ufficiale giudiziario del Kentuky che era stato accusato di un delitto contenuto in una
legge federale, delitto di interferenza con la consegna della posta. Interferire con la
consegna della posta era proprio ciò che aveva fatto Kirby, ma lo aveva fatto perché
stava arrestando il postino che era ricercato di omicidio. Anche in questo caso non
va bene applicare il significato letterale, perché applicare alla lettera, di certo non
avrebbe realizzato il risultato che la norma si propone.
Questi esempi servono per far risaltare una caratteristica essenziale delle norme,
ossia la loro vaghezza. Ma proprio perché la norma è generale c’è il rischio che la
generalizzazione non calzi in alcuni casi specifici, perché rispetto ad alcuni è
defettiva rispetto ad altri è iperinclusiva.
I casi in cui è iperinclusiva, sono quello della Trinity ,quello di Kirby
In tutti questi esempi l’ambito di applicazione letterale di una regola è maggiore
rispetto a quella che è la sua ratio.
Il caso in cui è difettiva è quando la generalizzazione della norma fallisce nel
ricomprendere le istanze che invece una diretta applicazione della sua ratio
comprenderebbe.
Ad esempio quando diciamo no ai veicoli nel parco, se la ratio della norma è quella
di non voler rumore, il fatto fallisce nel momento in cui la banda del paese entra nel
parco per suonare, e fa rumore.
Un altro esempio è quando diciamo che è vietato parlare al cellulare quando si guida
per evitare incidenti, ma ci sono altre mille fonti di distrazioni che possono
provocare incidenti: come ad esempio scrivere messaggi, stare su facebook ecc…
Il concetto è che le regole per la loro intrinseca generalità possono produrre risultati
negativi nei casi concreti;Aristotele diceva che tutta la legge è generale e che la
legge prende in considerazione una gran parte dei casi, sebbene sia consapevole che
in questo modo degli errori possono essere fatti, nonostante questo la legge non è
meno giusta, perché l’errore sta non nella legge, neanche nel legislatore ma sta nella
natura del caso in sè.
Consideriamo i due casi United vs Locke e United states vs Church of Holy Trinity: nel
primo aveva prevalso il significato letterale (se la regola prescrive compilare una
citazione “prior to december 31”, la citazione compilata “on Dec, the 31th”, è
inammissibile) / nel secondo si era sacrificato il significato letterale in favore di una
soluzione più appropriata del caso. In questi due casi si vede come ci sia una
tensione inconciliabile tra lettera e spirito della legge. È impossibile però dire quale
debba prevalere sull’altro perché gli argomenti del primo tipo, quelli della decisione
di Locke sono argomentazioni formalistiche, si dice che i giudici sono formalisti
quando credono di operare nel core della norma e invece sono nel bordo, in una
zona di penombra.
Es in Lochner vs New york: in questo caso bisognava interpretare la parola libertà del
14 emendamento. In questo caso il giudice Pecman ha concluso che la parola libertà
ricomprendeva la libertà del lavoratore di lavorare per più di 60 ore a settimana,
perché il giudice Pecman aveva un approccio formalistico e credeva che questo
risultato fosse dettato dal chiaro significato della parola libertà.
Questi giudici che si comportano come Pecman si comportano come se fosse la
forma che importa ma in realtà è la sostanza che fa tutto il lavoro.
I formalisti si comportano come se non ci fosse possibilità di scelta, e questo
secondo Schauer è criticabile. Schauer dice che c’è Anche un altro lato della
medaglia, se noi pensiamo al caso di United states vs Locke, il formalismo non
merita di essere trattato come un vizio, perché il formalismo in realtà è un carattere
essenziale che rende la legge distinta da altri ambiti. Quindi possiamo intendere il
formalismo non come vizio ma come caratteristica essenziale del diritto.
Schauer apporta altri esempi per far capire che il formalismo non deve essere
considerato un vizio, nel caso United states contro Kenney e in United states vs
Costantino, si parla di mandati di perquisizione che contenevano l’indirizzo
sbagliato. Per la corte in questi casi l’approccio formale tecnico e letterale era
giustificato, perché il punto non era vedere se un ufficiale di polizia giudiziaria
avesse cercato l’indirizzo preciso, ma se l’ufficiale avesse il potere di decidere in
quali proprietà avrebbero realmente dovuto cercare, nonostante il dato letterale del
mandato di perquisizione. Se quello dei mandati di perquisizione lo dobbiamo
considerare un approccio formalistico, ciò ci porta a dire che il formalismo non è
sempre un vizio.
Anche quando la ratio della norma prevale come nel caso di Church of Holy trinity o
nel caso Kirby ciò non toglie che la legge rimane formale.
Il formalismo della legge è ciò che lo rende diverso da altri settori del decision
making, come la politica.
Fa in seguito degli esempi di in che senso la legge è formale: pensiamo ad esempio a
una domanda che non è ritenuta ammissibile solo per un errore procedurale,o
quando una parte si tira fuori da un contratto per assenza del rispetto di una
formalità contrattuale, ecc…
È importante sottolineare che la legge a volte è ingiusta non per il gusto di essere
ingiusta ma perché c’è un importante nucleo di valori, come la certezza del diritto,
l’uniformità di trattamento, la predicibilità del risultato, che il sistema legale ritiene
meritevoli di tutela. Questi valori sono caratteristici dello stato di diritto, e questi
valori si realizzano solo se si prendono le regole sul serio, e nel farlo però purtroppo
la legge rimane inevitabilmente formale ed è per questo che a volte si realizza un
risultato che appare ingiusto nel caso particolare.
Il precedente è una delle forme in cui si articola il legal reasoning.va in due direzioni:
verticale e orizzontale.
Es. learning: se io faccio bollire un uovo per sei minuti e quando lo assaggio capisco
che quella è la cottura che piace a me, la prossima volta lo farò bollire ancora 6
minuti perché ho imparato dalla mia precedente azione e so che quello è il tempo
giusto.
Lo stesso succede quando una corte segue il precedente di una corte in una
giurisdizione diversa; lo fa non perché obbligata ma perché è persuasa dalla bontà di
questa decisione. Invece se si trattasse di una decisione presa da una corte
superiore nella stessa giurisdizione sarebbe tenuta a seguirla anche se non la
condivide.
Es.:nei contratti tra consumatori e produttori/ venditori di beni ( nel nostro caso
un’automobile) la corte 1 dice che le clausole “vessatorie” anche se scritte non sono
applicabili coercitivamente da una corte a causa della disparità di potere
contrattuale tra le parti. La corte 2 se sta in una giurisdizione diversa in un caso
successivo identificabile con il precedente, potrà seguirlo, se ritiene quella decisione
buona e riflettente genuinamente le convinzioni del giudice; se invece sta nella
stessa giurisdizione sarà obbligata a seguire il precedente, nonostante ritenga che
sia stato deciso in modo errato ( perché la Ct 2 abbraccia la sanctity of contract-> il
contratto scritto è sacro, quindi il giudice è sempre tenuto alla stretta applicazione
delle clausole scritte)poiché si tratta di un giudice inferiore nella stessa giurisdizione.
Atiyah diceva che il concetto di precedente vuole che i giudici debbano seguire
decisioni con cui siano in disaccordo.
Il problema è che non esistono in natura due eventi esattamente uguali; bisogna
quindi cercare la somiglianza rilevante.
Es. MacPherson v. Buick Motor Company (caso verificatosi negli Usa)
MacPerson compra una macchina dalla Buick e subisce un danno da una ruota
difettosa, prodotta da un terzo soggetto, e successivamente incorporata nel veicolo
dalla Buick. Nonostante la mancanza di contratto tra
l’acquirente e la Buick, questa è stata ritenuta responsabile dei danni. Sicuramente
possiamo ritenere casi simili quelli dove cambia la marca di una macchina, perché
questa non è un elemento rilevante; ma dobbiamo ritenere simile il difetto di un
prodotto che di norma è meno pericoloso di una macchina, per esempio una bibita?
Es. Donoghue v. Stevenson si tratta di un caso inglese; qui si ipotizza che sia
verificato nella stessa giurisdizione di MacPerson, cioè quella dello stato di NY.
In qst caso si pone il problema di chiedersi se i fatti tra MacPerson e Donoghue siano
assimilabili (cioè Macperson è precedente vincolante rispetto a Donoghue?); a
questa domanda non si è ancora data una risposta dopo un dibattito durato
generazioni.
Cosa rende due situazioni fattuali, non identiche, simili l’una all’altra?
Una lumaca decomposta in una bottiglia opaca è simile a una automobile con una
ruota difettosa? Una soluzione approssimativa è quella per cui sono simili
cose che sono naturalmente simili, nel senso naturalistico del termine, cioè che
siano simili dal punto di vista naturalistico. Tuttavia la legge ha i propri obiettivi
quindi non si può ragionare nei termini di somiglianza extralegale o naturalistica.
Ad esempio la responsabilità del produttore si applica a prodotti estremamente
diversi tra loro; oppure al contrario la legge può trattare in maniera diverse cose che
sono simili: es il furto e l’acquisto di un diamante sono fattispecie disciplinate
diversamente dalla legge, ma il diamante è sempre la stessa entità naturalistica.
Una storiella divertente, in tutti questi problemi dell’identificare la somiglianza, ce la
dà Holmes, con la storia del giudice di pace del Vermont, il quale, racconta Holmes,
in un caso di due contadini che litigavano per una zangola, era andato a cercare nei
repertori casi precedenti che parlassero di zangole. Questo sottolinea come
questo giudice non avesse capito cosa significasse identificare la somiglianza
rilevante, perché la zangola non è una categoria giuridicamente rilevante.
Goodhart dice che si deve guardare ai fatti per identificare la ratio, però rimane un
problema di livello di astrazione, cioè a quale livello di generalizzazione bisogna
guardare i fatti? Goodhart allora corregge la sua teoria e dice
che per trovare la ratio bisogna guardare ai material facts. Un fatto è materiale
quando una regola di legge lo rende giuridicamente importante ed è sempre la
legge a dirci a che livello di generalizzazione dobbiamo intendere il fatto rilevante.
Il problema è che in questo modo si sposta l’attenzione dal precedente alla legge
La content independent authority sta alla base del legal reasoning: gli avvocati
devono convincere i giudici della bontà delle loro ragioni sostanziali ma lo fanno
attraverso il linguaggio dell’autorità; anche se il giudice non condivide il risultato
prospettato dall’avvocato deve pronunciarsi in favore del suo cliente perché così è
imposto d regole e precedenti. Nel diritto il concetto di autorità è generalmente
associato a quello di source. Le fonti del diritto infatti sono spesso riferite come
authorities perché dettano una decisione per la loro stessa esistenza al di là del loro
contenuto. In altri ambiti del decision-making l’autorità gioca un qualche ruolo, ma
in quello del diritto è dominante
Essere persuasi dalle ragioni sostanziali/ accettare un’autorità -> per questo viene
definita “mandatory”: perché deve essere seguita p.es il precedente verticale
Ci sono poi delle fonti secondarie , o autorità persuasive ( dette optional) come le
decisioni da altre giurisdizioni o articoli di dottrina che possono essere usati da una
Corte se persuasa della bontà di queste ragioni oppure se un giudice non si ritiene
abbastanza “competente” in un certa disciplina e ritiene che un altro giudice lo sia
di più, può decidere di fare riferimento alle decisioni prese da quest’ultimo in tale
settore. Ad es in materia di titoli un giudice del X circuito può guardare una guida
nelle decisioni del giudice del II circuito. In tal caso il giudice in realtà non è persuaso
della bontà delle ragioni espresse dall’altro giudice ma è convinto che questi abbia
preso un a decisione migliore di quella che lui stesso potrebbe prendere. C’è
differenza dal seguire un’autorità perche ritenuta più esperta (persuasive o
optional)e seguirla perché superiore nella gerarchia delle fonti (binding o
mandatory), ma in entrambi i casi siamo di fronte ad esempi genuini di autorità
Infatti come gli obblighi possono essere “obbligatori” senza essere assoluti, così le
autorità possono essere “autoritative” senza essere assolute. Pes Il potere di
overruling (nello stare decisis) viene esercitato dalla stessa Corte Suprema, solo nei
casi in cui vi sia una “special justification” per modificare i propri precedenti
Attraverso queste regole i giudici negano l’autorità, allo stesso modo in cui nel 2006
il dipartimento di storia del Middlebury College aveva vietato ai suoi studenti di
citare Wikipedia tra le proprie fonti di informazione. Il dipartimento era preoccupato
che gli studenti potessero ritenere Wikipedia una fonte di informazione seria ed
affidabile. Lo stesso ordine di considerazioni (considerare o meno un’autorità come
legittima)vale per l’annoso dibattito se sia citabile o meno la legge straniera in
sentenze riguardanti la pena capitale o la sodomia omosex
Una prassi che si sta verificando negli ultimi anni negli USA è quella di fare
affidamento a fonti extralegali (come articoli di giornale e riviste specialistiche)->
incarnano un cambiamento in ciò che conta come legal argument, e ciò che conta
come legal argument è il principale componente di cosa è legge. I confini del diritto
sono marcati dalla legal authority e il diritto parla attraverso le proprie fonti.
Quando un’autorità passa da opzionale a mandatoria , sta cambiando la morfologia
delle fonti e con essa la natura stessa del diritto
CAPITOLO 5: ANALOGIA
Nel delineare l’analogia diciamo che alcuni profili problematici di un caso attuale
sono simili a quelli di un caso precedente e quindi noi dovremmo imparare dal
precedente ( rimando alla differenza tra imparare ed obbedire).
Es. Bush al tempo della guerra in Iraq disse che Saddam era come Hitler e per questo
andava fermato. Questo tipo di ragionamento usato dal presidente ai fini di
persuadere l’opinione pubblica è un tipo di ragionamento analogico ed è pervasivo
anche nel mondo del diritto.
Se per ogni coppia di fatti ci sono somiglianze e differenze allora come possiamo
dire che una cosa è analoga ad un’altra?
Si ritorni al caso MacPerson v Buick e al caso Donoghue v Stevenson; siccome l’uno
era stato deciso dalla New York Court of Appeal e l’altro dalla House of Lords, non
siamo in un caso di precedente, però l’avvocato di MacPerson ha interesse a che il
giudice di New York decida nello stesso modo del giudice inglese e per questo
tenderà, nelle sue argomentazioni, a dimostrare che i due casi sono simili. Al
contrario l’avvocato di Buick terrà a sottolineare le maggiori differenze.
Fatto: c’era stata una manifestazione nazista per le strade di Skokie, città popolata
in maggior parte da superstiti dell’olocausto nazista. Il precedente a cui gli avvocati
delle parti si riferiscono per somiglianza e per contrapposizione è rappresentato
dalle proteste per i diritti civili negli anni ’60.Gli avvocati del partito nazista
sostenevano le somiglianze, mentre gli avvocati dei cittadini di Skokie traevano le
differenze da questo caso.Secondo i primi, il Primo Emendamento nel concetto di
libertà di pensiero proteggeva anche le visioni impopolari, come nel caso delle
proteste degli anni ’60; per i secondi invece, nel caso in questione, a differenza che
nel precedente, la manifestazione aveva causato disturbo emotivo per gli astanti alla
marcia.
Il fatto è che più la questione giuridicamente rilevante è stata definita nella sentenza
in termini generali-type ( ad es nel caso dei diritti civili la corte suprema ha detto che
“è irrilevante il punto di vista espresso dai manifestanti” ), più l’argomentazione per
analogia si trasforma in un’argomentazione per precedente.
Per questo il partito nazista ha avuto la meglio sugli avvocati dei cittadini di Skokie,
perché nei casi precedenti degli anni 60, la corte aveva detto che il punto di vista
espresso per quanto abominevole non era un fattore legalmente rilevante.
La sfida scettica è negare non l’esistenza del ragionamento analogico ma della sua
importanza; quello che preoccupa gli scettici è che, mascherandosi dietro lo
schermo dell’analogia, in realtà i giudici esercitato attività creativa.
Non sarebbe l’analogia a determinare la regola, ma la decisione a determinare a
posteriori l’analogia a fini motivazionali.
Vedi ad esempio il caso Adams allo Steamboat si applica la legge degli albergatori
perché i compartimenti letto dello steamboat sono più simili a quelli degli alberghi,
che a quelli delle carrozze aperte di un treno.
Secondo gli scettici in questo caso la decisione preesisteva nella mente dei giudici e
solo successivamente era stata fatta l’analogia con i vagoni del treno per supportare
questa decisione. Invece secondo i non scettici il giudice in partenza non
aveva in mente nessuna regola ma l’ha ricavata dall’assimilazione tra i
compartimenti notturni dello steamboat e le camere dell’albergo.
La disputa tra scettici e tradizionalisti è un dibattito sulla psiche umana.
Schauer vuole sottolineare che la sfida scettica è una sfida non sull’esistenza ma
sulla distinctiveness del ragionamento analogico, nel senso che secondo gli scettici
sono operazioni mentali che tutti fanno. L’analogia non è nulla di distintivo da ciò
che la gente fa normalmente sia nella vita professionale che non.
6.1 Storia
La common law modifica le regole nel momento stesso della loro applicazione ( vedi
casi MacPerson e Palmer v Riggs)-> problema della retroattività: le parti che hanno
programmato le loro attività sulla base della regola precedente ora si trovano a
subirne il mutamento. E’ stato questo a portare il filosofo Dworkin a dire che in casi
come MacPerson e Palmer quello che viene bollato come cambiamento in realtà è
solo il prodotto della applicazione di più ampi e generali principi
Il cambiamento di una regola avviene per ragioni di “politica del diritto” ( raccolte
sotto l’idea di reason oppure di custom): le corti di common law guardano alla
società in cui siedono e percepiscono quando una regola ha bisogno di essere
cambiata mettendo così in moto quel processo incrementale ed evolutivo che ha
fatto dire a Lord Mansfeld che la common law “works itself pure”
6.5 Equity
Tensione tra regole e giustizia, fare la cosa giusta. Questo è quello che chiamaiamo
Equity Già Aristotele riconosceva che le regole, generali per loro
intrinseca necessità, e per questo possono produrre risultati scarsi. Aristotele
intende l’aequitas come correttivo ai difetti della legge dovuti alla sua generalità.
Nel mondo romano l’aequitas si sviluppa per attenuare l’inflessibilità della legge. Nel
common law l’equity nasce perché era molto incompleta-> il Lord cancelliere poteva
dare giustizia anche se nella common law mancava uno specifico rimedio->il
Cancelliere dispensava giustizia cd individuale -> nasce la Corte di Cancelleria->
gemmano le corti di equty, e quel che era nato come un sistema spontaneo e
flessibile, valvola di sfogo per le esigenze di giustizia frustrate dal c.l diventa
progressivamente un corpo di regole sistematizzate -> de-equitizzazione dell’equity.
Anche se l’equity oggi non è più istituzionalizzata in un sistema di corti sue proprie,
la sua idea non è andata persa. Infatti l’equity nel suo senso più ampio di flessibilità
pervade ancora il sistema- seppur contemperato con gli ideali di certezza e
predicibilità della Rule of law. Questi, che erano i timori di Bentham e Lord Selden
,che nel XVI sec disse che lo standard dell’equity era “il piede del cancelliere” ,
ancora oggi sono duri a morire:infatti né la vita né il diritto sono migliori quando c’è
troppa scelta-> problema della cd tirannia della scelta tra le molteplici possibilità
che si danno, in società e sistemi legali sempre più complessi -> per questo la
common law e la stessa equity sono diventate sempre più “rulelike” -> oggi continua
tensione del sistema al bilanciamento tra flessibilità e rigidità, adattabilità e
certezza, tra dare la risposta giusta e dare comunque una risposta ,anche se
imperfetta,su cui le persone e i giudici possono fare affidamento
7 LEGAL REALISM
Ma che, se fattori extralegali giocassero un maggior ruolo nel determinare quel che
i giudici fanno? In questa domanda si sostanzia la sfida del Realismo che fiorì negli
anni 30 negli USA
Hutcheson e Frank sostenevano che i giudici prima decidono i casi e poi consultano
la legge. E’ famosa l’affermazione di Frank per cui i casi sono decisi in base a “what
the judge had for breakfast”. E’ una caricatura che tuttavia illumina su come fattori
extralegali (soprattutto psicologici)-anche se sicuramente meno frivoli- siano
determinanti nella decisione dei casi. Insomma le visioni extralegali del giudice
determinano il risultato prima della “asettica” consultazione della legge: così Frank e
Hutcheson hanno delineato la cornice del realismo. Anche Llewellyn nel Bramble
bush sostiene che le “regole di carta” hanno poco effetto su ciò che i giudici fanno;
all’esito di un’indagine empirica emergerebbe che sarebbero invece altri tipi di
regole, le cd “real rules” a determinare l’esito di un caso. La predicibilità dei risultati
è meglio ottenuta attraverso lo studio empirico di cosa realmente faccia la
differenza nella decisione dei casi ( per Frank le attitudini personali dei giudici; per
Llewellyn e gli altri realisti l’applicazione di norme generali anche se non legali)
Appurato che la decisone dei casi è dettata da fattori extralegali, tuttavia il giudice
non può motivare la propria decisione sulla base dei medesimi ma devono essere
motivate in termini tradizionali.
In tutti i casi ci sono ragioni giuridiche per sostenere la decisione a favore dell’una o
dell’altra parte; ma allora non è la legge a risolvere le controversie.
Ma questo assunto del realismo è corretto? Per rispondere partiamo dai canoni di
interpretazione: Llewellyn parlava di duello tra canoni, di “stoccata e parata” per
dimostrare che la possibilità di trovare supporto argomentativo sia da una parte che
dall’altra è una caratteristica pervasiva del diritto; ma questo vale solo per i casi
“contesi”. Ci sono infatti casi facili in cui la ragione sta decisamente da una parte,
che non arrivano nemmeno alle corti. Llewellyn parla di “selection phenomenon” ed
è consapevole della sottorappresentatività dei casi d’appello che tanto lo
preoccupavano.Nei casi difficili invece secondo L. le regole formali non solo non
determinano il risultato dei casi ma anche vincolano poco i risultati raggiunti sulla
base di altre considerazioni
La CS decide il proprio doket: dei 9000 casi che le arrivano ne decide solo 70 in
materie su cui i giudici hanno forti opinioni personali (aborto, pari opportunità,
omosessualità, pena di morte ecc) L’indagine empirica ha decretata infatti che è
l’ideologia dei giudici il fattore determinante nella decisione dei casi. La ristretta
cerchia di casi decisi dalla CS al vertice della piramide giudiziaria è il terreno
d’elezione per l’indagine dei realisti. Ciò tuttavia è meno vero per i casi trattati di
fronte alle corti inferiori (trial Courts) dove l’approccio seguito dai giudici è più
tradizionale; ciononostante l’approccio empirico resta la più grande eredità del
realismo
7.5 CRITs
1.La pretesa empirica, caposaldo del realismo (è l’ideologia dei giudici che
determina il risultato dei casi) è in parte fuorviante-almeno per quanto riguarda le
corti inferiori
2.Il realismo vive oggi in nuovi panni: p.es la scuola di Law and Economics porta
avanti il pensiero di Llewellyn su ciò i giudici attualmente fanno
3. Quello che le Law schools insegnano ai giovani avvocati è il linguaggio,le categorie
ed i concetti del diritto
4.Negli anni ‘60 nasce, e si svilupperà tra anni ‘70 e ‘80, il movimento dei CRITs
(Kennedy,Tushnet) secondo cui la legal doctrine sarebbe un riflesso delle
contingenti scelte politiche ed ideologiche. L’insistenza sul fattore extralegale è ciò
che collega i CRIRs al Realismo degli anni ‘30
- core: automobili
Fuller critica la visione di Hart per cui esisterebbe un Core d significati stabili.
Es paradossale: cosa succederebbe se i patrioti volessero montare nel parco
un monumento con un carro armato? Da questo esempio si mostra come le
parole non possano mai avere un chiaro significato perché si presenterà
sempre qualche caso in cui l’applicazione letterale porta ad un risultato
assurdo. Per evitare ciò bisogna quindi sempre fare riferimento al proposito
della norma
1. Casi facili, quando le parole sono chiare e forniscono una risposta plausibile
2. Casi difficili: quando le parole non forniscono una risposta precisa, perché il
linguaggio è vago
- una che non dà risposte per cui il giudice per trovarne una deve esercitare
una certa discrezionalità e fare riferimento all’intenzione , al senso di giustizia
ecc…
- altre volte parole che sembrano precise diventano imprecise con riguardo a
specifici casi. E’solo in queste circostanze che emerge la latente vaghezza
(open texture) di un testo normativo
I fenomeni sono differenti ma in entrambi i casi il testo non può fare tutto il
lavoro. Aperto è il dibattito su cosa possa supplire (intenzione legislativa,
scopo oggettico –purpose- della legge, interpretazione sistematica con altre
norme, principi morali ecc…. )
Assurdità a parte i motivi per cui un testo normativo va preso alla lettera
risiedono nei valori della Rule of Law e della democrazia.
Dall’altro lato del dibattito troviamo invece quelli che sostengono che in certi
ambiti è compito del giudice seguire la ragione e trarre senso da uno Statute
piuttosto che seguire servilmente le sue parole. In questi casi l’interpretazione
letterale del testo è definita defesible
Argomentare contro la lettera della legge può risultare difficile, un po’ come
nuotare controcorrente ma spesso il testo anche se è il punto di partenza non
è il punto di arrivo
Non tutte le decisioni sono motivate con “full opinions”; si pensi alla Corte
Suprema che attraverso il meccanismo del writ of certiorari motiva solo una
piccola parte delle cause che le pervengono. Nonostante siano solo una
piccola parte delle complessive decisioni dei giudici americani, le Judicial
opinions giocano un ruolo estremamente importante per la common law. M a
che cosa sono esattamente le JUDICIAL OPINIONS?
Quello che la corte dice nella JO ha una grande rilevanza nel legal reasoning;le
parole contano, nella vita tanto quanto nel diritto; quando una corte dà le
ragioni di una decision
pes “drive prudently” è uno standard/ “speed limit 55 km/h” una rule
- se invece vige lo standard del miglior interesse del minore il Giudice può
decidere l’affidamento al genitore più benestante come al genitore più incline
a ad assecondare le attitudini del figlio
Es Stato Montana sostituisce lo speed limit con lo standard “drive safely and
prudent” ma la CS lo “cassa” perché troppo vago per una norma che
comminava sanzioni anche penali. Ciò che rileva cmq è che qst standard
conferiva agli ufficiali di polizia un potere discrezionale nel valutare le
condotte degli automobilisti al contrario che se fosse chiamato a far
rispettare il limite dei 55 km/h
Lo scetticismo nei confronti della discrezione non è dovuto alla sfiducia nei
confronti degli ufficiali ma alla mancanza di predicibilità ed ad un’esigenza di
efficienza -> regole precise richiedono agli ufficiali meno tempo da investire
nelle decisioni di routine ma permettono anche di impiegare personale meno
qualificato. Comunque la determinazione di quanto i pubblici ufficiali siano
chiamati a decidere, resta una valutazione contestuale
Le Judicial opinion sono suscettibili di un’analisi anche dal punto di vista della
guida offerta, se sia più in termini si standard o di rule
Miranda vs Arizona per esempio, una decisione della CS del 1966, in cui la
Corte ha sostenuto che il V emendamento prescrive che la confessione di un
soggetto in custodia interrogato possa essere utilizzata contro di lui solo se è
stato avvertito del diritto di rimanere in silenzio
E nella opinion la corte scrive esattamente le parole che devono essere
pronunciate dall’ufficiale giudiziario a pena di inutilizzabilità delle
dichiarazioni rilasciate (cd Miranda card)L’approccio della corte in questo caso
è decisamente rulelike
Per certi critici metter per iscritto regole di dettaglio spetta al legisalatore. La
critica è stata incentrata in particolare sulle corti d’appello: ancora una volta
non c’è una risposta precisa alla domanda se le corti debbano mettere per
iscritto regole più generali oppure se preoccuparsi esclusivamente di decidere
nel modo migliore il caso concreto. Il quanto decidere, il quanta legge fare, è
un problema di distinzione tra rules e standards; implica l’allocazione del
potere decisionale tra i potenziali decidenti; implica l’assegnazione della
responsabilità decisionale tra il presente e l’incerto futuro: implica la tensione
tra flessibilità e predicibilità
La giuria è chiamata il “Trier of fact”. Per scoprire i fatti del mondo il sistema
del common law si è affidato ad un gruppo di cittadini “inesperti” ed ignoranti
dei fatti di causa ed al metodo accusatorio (spetta alle parti portare avanti bel
contraddittorio la prova dei fatti allegati). Ma l’assoluta bontà di questo
sistema non è cosa di cui ci si possa soffermare a discutere qui. Il fact-finding
è poi soggetto al sistema di regole cd della law of evidence (exlusionary rules
of evidence), un corpus di regole la cui principale funzione era di non lasciare
le prove in totale balia della giuria. Al contrario Bentham ipotizzava un
sistema cd di Free Rule cioè totalmente libero dalle regole. Anche se
l’aspirazione di B non si è mai realizzata egli si sarebbe rallegrato di vedere il
lento declino d della rule of evidence nel sistema statunitense e britannico,
dovuto alla sempre minore importanza rivestita dalle giurie
12.2 Presunzioni
Spesso per allocare l’onere della prova il sistema ricorre alle presunzioni. Con
esse viene specificato quali fatti devono essere presi per veri se la parte
onerata non soddisfa l’onere della prova contraria. La presunzione quindi
viene prima ma è strettamente correlata all’onere della prova. Pes nel
processo penale abbiamo la presunzione di innocenza dell’imputato mentre il
prosecutor ha l’onere di provare oltre ogni ragionevole dubbio la sua
colpevolezza e se non ci riesce viene mandato assolto
12.3 Deference
Altre volte gli standard di revisione non sono così deferenziali. Quando per
esempio una CA esamina la determinazione in diritto operata da una Trial
Court, lo fa de novo, senza deferenza perché ritiene la propria competenza
superiore a quella del giudice di primo grado