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29/04

In questo romanzo il mito è presente ma latente, ci sono riferimenti. Il musicista protagonista


rievoca Orfeo; dedicato completamente alla musica dopo morte della moglie. Anche barca evoca
quella di Caronte. Prima apparizione è evocata dalla musica dell'uomo. Lui vive isolato con le
figlie, unica persona con cui è in contatto è il suo allievo Marait(?), il cui talento è però rovinato
dall'ambizione di suonare alla corte di Luigi XIV, mentre per il maestro musica non si può
compromettere con mondanità. Alla fine del romanzo maestro gli chiede cos'è la musica e lui fa
serie di ipotesi su cosa possa serve, ma non è mai risposta giusta, la musica serve a risvegliare i
morti. È infatti grazie a musica che il protagonista resta in contatto con la moglie. Le sue azioni
vengono infatti ritualizzate per permettere l'apparizione della morte, e lui permette il passaggio
della frontiera che divide vivi e morti. Non si tratta di un genere fantastico (apparizione
sovrannaturale) perché non viene trattato con strumenti di letteratura fantastica, ma più religioso e
mistico. La donna gli compare 9 volte, la nona in primavera sempre dopo il solito rituale e mentre
suonava. Rituale ricorda liturgia cristiana (pane e vino, lui sembra officiante), ci dice che tra miti e
riscritture del '900 c'è il cristianesimo.
Nell'episodio in cui la moglie parla, lei viene descritta come un'ombra, che mostra richiamo al mito
quando Euridice svanisce dopo che Orfeo si è girato. Nel libro rispetto al film è più chiaro che si
tratta di un'apparizione e non di un'immagine mentale.
Musica nasce dall'esperienza della perdita, del lutto. L'esperienza nel romanzo è duplicata perché
l'allievo inizia ad avere relazione con figlia maggiore del protagonista, che gli si concede quasi
subito. Lei delle due figlie è la più simile al padre, malinconica, austera. Il padre tutte le musiche
che compone non le scrive, il problema che si pone l'allievo è che quando il protagonista morirà,
tutta la sua musica svanirà con lui. La figlie per amore sia del padre che del fidanzato assume
missione di far ascoltare a giovane il maestro anche quando lui non vuole riceverlo. Però ad una
certa il giovane scopre di essere interessato a seduzione della figlia più giovane, così lascia la
maggiore perché ha iniziato a desiderare la sorella minore. La maggiore in quel momento è incinta e
partorirà bambino morto e da lì in poi si ammalerà e suiciderà dopo essere riuscita a ricevere la
visita dell'allievo ed aver ascoltato la sua musica. Solo alla fine del romanzo il padre è disposto a
incontrare e suonare con l'allievo, suonano insieme la musica che piaceva alla figlia e concede al
ragazzo di suonarla con la viola della figlia. Capitoli finali: per prima volta suona con lui intera
composizione di Tombeau des regrets che comprendeva Barca di Caronte e Il pianto. Fino ad allora
non aveva trovato nessun allievo in grado di ascoltarla. C'è quindi sorta di armonia e riconciliazione
tra i due.
Tutto il romanzo è infatti ricerca di armonia tra vivi e morti. Non c'è voglia di vendette o angoscia
legata al ritorno dei morti, al contrario. Armonie tra vivi e morti è anche alla base del mito (in
Anouihl, dopo aver perso Euridice, Orfeo morirà contento di poterla raggiungere).

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