In questo romanzo il mito è presente ma latente, ci sono riferimenti. Il musicista protagonista
rievoca Orfeo; dedicato completamente alla musica dopo morte della moglie. Anche barca evoca quella di Caronte. Prima apparizione è evocata dalla musica dell'uomo. Lui vive isolato con le figlie, unica persona con cui è in contatto è il suo allievo Marait(?), il cui talento è però rovinato dall'ambizione di suonare alla corte di Luigi XIV, mentre per il maestro musica non si può compromettere con mondanità. Alla fine del romanzo maestro gli chiede cos'è la musica e lui fa serie di ipotesi su cosa possa serve, ma non è mai risposta giusta, la musica serve a risvegliare i morti. È infatti grazie a musica che il protagonista resta in contatto con la moglie. Le sue azioni vengono infatti ritualizzate per permettere l'apparizione della morte, e lui permette il passaggio della frontiera che divide vivi e morti. Non si tratta di un genere fantastico (apparizione sovrannaturale) perché non viene trattato con strumenti di letteratura fantastica, ma più religioso e mistico. La donna gli compare 9 volte, la nona in primavera sempre dopo il solito rituale e mentre suonava. Rituale ricorda liturgia cristiana (pane e vino, lui sembra officiante), ci dice che tra miti e riscritture del '900 c'è il cristianesimo. Nell'episodio in cui la moglie parla, lei viene descritta come un'ombra, che mostra richiamo al mito quando Euridice svanisce dopo che Orfeo si è girato. Nel libro rispetto al film è più chiaro che si tratta di un'apparizione e non di un'immagine mentale. Musica nasce dall'esperienza della perdita, del lutto. L'esperienza nel romanzo è duplicata perché l'allievo inizia ad avere relazione con figlia maggiore del protagonista, che gli si concede quasi subito. Lei delle due figlie è la più simile al padre, malinconica, austera. Il padre tutte le musiche che compone non le scrive, il problema che si pone l'allievo è che quando il protagonista morirà, tutta la sua musica svanirà con lui. La figlie per amore sia del padre che del fidanzato assume missione di far ascoltare a giovane il maestro anche quando lui non vuole riceverlo. Però ad una certa il giovane scopre di essere interessato a seduzione della figlia più giovane, così lascia la maggiore perché ha iniziato a desiderare la sorella minore. La maggiore in quel momento è incinta e partorirà bambino morto e da lì in poi si ammalerà e suiciderà dopo essere riuscita a ricevere la visita dell'allievo ed aver ascoltato la sua musica. Solo alla fine del romanzo il padre è disposto a incontrare e suonare con l'allievo, suonano insieme la musica che piaceva alla figlia e concede al ragazzo di suonarla con la viola della figlia. Capitoli finali: per prima volta suona con lui intera composizione di Tombeau des regrets che comprendeva Barca di Caronte e Il pianto. Fino ad allora non aveva trovato nessun allievo in grado di ascoltarla. C'è quindi sorta di armonia e riconciliazione tra i due. Tutto il romanzo è infatti ricerca di armonia tra vivi e morti. Non c'è voglia di vendette o angoscia legata al ritorno dei morti, al contrario. Armonie tra vivi e morti è anche alla base del mito (in Anouihl, dopo aver perso Euridice, Orfeo morirà contento di poterla raggiungere).