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25/02

Riscrittura dei miti in letteratura francese anche in termini transnazionali nei testi nel '900.
Antigones: fa riflettere sulle riscritture del mito. Steiner: studioso critico letterario che si dedica
molto al mito. Saggio si pone un quesito: Perché un pugno di miti greci ricorre nell'arte del '900
continuamente? Tra le ipotesi: i miti continuano ad occuparci perché rappresentano le nostre radici
psichiche, sono degli universali, è per questo che attraversano tutte le letterature. Un'altra ipotesi: i
miti sono una manifestazione della trascendenza, sono sempre oltre, inafferrabili. Ma allora creano
continuamente un'attesa che si rinnova, perché non si riesce mai a saturare la trascendenza. Altra
ipotesi, anche se solo un accenno: i miti greci avrebbero a che fare con la nascita del linguaggio: es.
Mito di Narciso: si è creata la forma pronominale della prima persona, figura di Eco avrebbe
forgiato tautologia, ripetizione... Risposta prof: i miti continuano ad essere riscritti perché
reincarnano paradigmi culturali.
Fine del corso: ripercorrere processi di scrittura, di decontestualizzazione e ricontestualizzazione,
risemantizzazione.
Riscrittura= migrazione del mito da letteratura all'altra, da un genere, da una cultura... Variazioni,
trasposizioni, traslazione: indicano ricchezza dei processi di riscrittura. Ognuno di questi processi
comporta cambiamento, metamorfosi. Il mito è qualcosa che è destinato ad essere continuamente
rinarrato. ''Il mito è una parola che viaggia''. Era in origine un racconto orale, ma anche quando ha
assunto forma scritta le riscritture confermano il destino del mito. Vive delle sue molteplici
narrazioni, già all'origine del mito ci sono più versioni, talvolta anche sostanzialmente diverse.
Sopravvivenza del mito garantita da riscritture. Aby Warburg si occupava di arte. Musa della
memoria da nome al suo atlante in cui crea delle tavole in cui attaccava immagini e riproduzioni
tematiche. Per dirci che la sopravvivenza dell'antico nel moderno non avviene in modo lineare e
unidirezionale, ma è un processo sempre vivo, fatto di discontinuità e anacronismi. L'origine stessa
del mito non è da intendersi come narrazione omogenea e immutabile, presenta molteplicità.
Paradigma culturale è tale solo se considerato in termini dinamici, in movimento. Ogni processo di
riscrittura è un processo di creazione.
Nel '900 nasce in Francia la mythocritique e mythanalyse di Gilbert Durand (Figures mythiques et
visage de l'oeuvre) in cui ritiene che ogni periodo storico e culturale siano posti sotto una dominante
mitica sulla base dell'immaginario di quel secolo. Romanticismo: Prometeo, mito della volontà.
Decadentismo: Narciso e Androgino, miti di sterilità perché lo scrittore si identifica in questi miti
opponendosi alla società capitalistico-borghese che impone la produttività.
Novecento:Ermete/Mercurio, miti di sintesi. La sua analisi ha dei meriti ma risulta troppo
schematico, classificatorio e deterministico.
Ci sono anche molti studi sullo storytelling, l'uomo è tale perché racconta. La facoltà di narrare si è
rivelata per l'uomo uno strumento di evoluzione (homo narrans).
Ogni opera che riscrive il mito è da in tendersi come nuovo atto creativo. Il mito approda di secolo
in secolo disegnando una vasta geografia. David Lowenthal: ''il passato è un paese straniero'':
possiamo esplorarlo ma non lo conosceremo mai, perché il passato viene continuamente rimodellato
dai bisogni e dalle stanze del presente.
Cosa intendiamo per mito: costellazione tripartita: miti classici (greca e latina), miti biblici vetero e
neotestamentari (es: torre di Babele, Eden, Sodoma e Gomorra, Apocalisse...), miti letterari (Es:
Ofelia, ha trasceso l'Amleto stesso, Don Giovanni, Quijote) figure di cui ci si appropria senza aver
necessariamente l'opera. +miti ibridi: figure storiche che hanno trasceso la storia (Es: Giovanna
d'Arco). +miti che si intrecciano tra loro: c'è un'impronta precedente a questi miti di cui i miti
diventano manifestazione (Es. Orfeo/racconto biblico di Lot: ad entrambi è stato ingiunto dalla
divinità di non doversi voltare. Orfeo è sceso nel modo delle ombre dove stava Euridice, gli è
concesso dagli Dei ma non si può girare finché entrambi non sono fuori dal mondo delle ombre, ma
lui non può resistere, si gira e la perde. Alla moglie di Lot era stato vietato dalla distruzione di
Sodoma in cambio della salvezza dalla distruzione, ma la moglie si gira per nostalgia della città e
viene trasformata in una statua di sale. Entrambi parlano di trasgressione del divino e della loro
punizione).
Alcuni miti già in origine avevano molte versioni, come il mito di Narciso (una nell'ambito della
psicanalisi con Freud, che si basa sulla versione più famosa del mito, di un uomo bello che si ama,
si specchia e volendo baciare il suo riflesso nello stagno cade e muore). Versione di Pausania (II
secolo d.C.): non è possibile che un ragazzo sia così idiota da innamorarsi di se stesso. In realtà
Narciso aveva una sorella gemella, di cui era innamorato. Introduce alterità. È una sorella, non un
fratello gemello. Pascoli ispirato da questa versione ne scrive una poesia.

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