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Dimensione tebana del mito ci porta a una dimensione per-freudiana, in cui linee parentela corrono
orizzontalmente tra fratelli. Dopo Freud il focus si sposta su Edipo coinvolgendo relazioni verticali
tra figli e genitori. Antigone appare come una figura pre-freudiana. Questo paradigma pre-freudiana
perdura, non è stato scalzato dalla teoria freudiana. Più che tramandare il mito di Antigone per la
sorellanza, il mito di Antigone giunge a noi come emblema di giustizia.
Tragedia di Sofocle fissa in parola scritta e letteraria la materia mitologica. Ci permette anche di
capire in cosa consiste lo scarto degli autori successivi, bisogna quindi conoscere il testo d'origine.
Avevamo iniziato con l'incipit in cui Antigone parla con sorella Ismene. In particolare rapporto tra
Antigone e Polinice, il fratello sacrificato, anche se lei trasgredisce il divieto dello zio. La sua etica
non le permette di non onorarlo.
Guardie scoprono Antigone mentre compie il rito funebre. La guardia va dal re e gli racconta come
l'hanno trovata. Le guardie si trovavano vicino al corpo e la vedono. Lei piange e versa polvere sul
morto. Lei non è spaventata quando viene scoperta e non nega di averlo fatto pur conoscendo
l'editto. Dice che Dike (dea giustizia) non ha imposto la legge, lei si colloca sul piano etico e divino
citando anche Zeus. Teme più il castigo degli dei che quello di un uomo. La morte precoce non è un
dolore, non seppellire il fratello sì. Lei appartiene al mondo dei morti (simile ad Euridice). Lo sa
ancora prima di essere seppellita nella grotta, ma questo non la spaventa. Creonte, lo zio, non la
capisce perché incarna la legge umana. Per lei onorare un fratello non è una vergogna e non fa
differenze tra due fratelli. Non vuole condividere l'odio, ma l'amore. Arriva Ismene, la sorella, che
è diversa da Antigone, ha paura di trasgredire la legge degli uomini ma ama la sorella e piange
pensando alla sorte di Antigone. Anche se lei non ha preso parte alla sepoltura, non vuole lasciare
sola Antigone e dice di averlo fatto. Antigone la contraddice e non vuole che lei muoia con lei,
rivendica la sua scelta. (Marguerite Yourcenar, Antigone ou le choix parla della scelta della donna).
Arriva il fidanzato di Antigone, Emone figlio di Creonte che parla con il padre. Non è spinto
dall'emozione per l'amore della ragazza, ma dalla ragione e vuole farlo ragionare. Gli dice che la
città è d'accordo con Antigone, condannata alla morte per un gesto nobile. Un uomo, anche se
saggio, non deve vergognarsi ma avere il coraggio di cambiare. Creonte dice che alla sua età non
deve imparare da un ragazzo. Emone gli dice che deve imparare dai fatti, non dall'età. Finirà per
regnare in un deserto perché tutti lo abbandoneranno, lo scusa perché non agisce in modo giusto.
Creonte pensa che il figlio parli così per salvare l'amata, non anche lui. Gli dice che se Antigone
morirà, qualcun altro morirà con lei. Creonte dice che non ha intenzione di Ismene, ma farà
seppellire viva Antigone in una grotta. Lei pregherà Ade, e capirà che è inutile pregare i morti. La
volontà di Antigone si adegua al fato della sua famiglia incestuosa. Lei mette in primo piano l'amore
per il fratello rispetto a quello per il fidanzato, è una sorella fino in fondo al posto di fare il ruolo di
futura moglie. Se al posto del fratello ci fosse stato il marito o il figlio no avrebbe fatto la stessa
cosa, perché può avere un altro marito o un altro figlio, ma visto che i suoi genitori sono morti, lei
non potrà mai avere un altro fratello. Rivendica il ruolo di sorella, che è più forte di qualsiasi altro.
Arriva indovino cieco Tiresia che vorrebbe dissuadere Creonte e gli profetizza tutta la sciagura
irreversibile che si abbatterà su Creonte, che si riconosce in tutto nel potere umano, ne è accecato.
L'editto è irreversibile ma anche lui avrà sciagura per esso. Di fronte a profezia di Tiresia e alle
parole del coro, sembra che Creonte abbia un attimo di cedimento, ma ormai non si può fare niente.
Il coro gli dice di cedere, liberare Antigone e seppellire il fratello. Decide di andare a liberarla ma è
troppo tardi, la parola dei miti è irreversibile. Il messaggero gli dice però che Emone è morto di
suicidio per colpa del padre e di conseguenza ad Antigone che si è impiccata della grotta. Appreso
della morte del figlio anche la moglie Euridice (non quella del mito) si uccide. Creonte se ne rende
conto troppo tardi. Questa è la tragedia di Sofocle, arrivata a noi intera.
Mito di Elettra nella traduzione contemporanea (progetto intervento).
Elettra di saga Artidica, regnanti di Micene. Elettra è figlia di Agamennone, fratello di Menelao che
è sposato con Elena di Troia. Antefatto per comprendere il mito, che è legato ad altri racconti,
concatenarsi di eventi violenti in generazione. Guerra di Troia coinvolge famiglia di Elettra. Fuga di
Elena porta Agamennone a dichiarare guerra a Troia con la scusa di vendicare il fratello e organizza
una flotta che non riesce a prendere il largo e fa ricorso a un indovino Calcante, che dice che dea
Artemide della caccia è arrabbiata e non li fa partire, il suo suggerimento è di sacrificare un
innocente alla divinità. Viene scelta la sorella di Elettra, che viene sgozzata dal padre, così la flotta
può partire. Agamennone si macchia di questa prima colpa della generazione. Troia viene distrutta e
dopo 10 anni torna a casa con un harem di schiave concubine tra cui c'è Cassandra, principessa
troiana con il dono della profezia. La moglie Clitennestra nei 10 anni ha elaborato una vendetta per
Efigenia, la figlia sgozzata. Fa un agguato in cui giustizia il marito e Cassandra. I tre figli restanti:
Crisotemi accetta il gesto della madre e si sottomette. Elettra rifiuta l'idea che il glorioso padre sia
stato ucciso dalla madre con l'amante, e quando il padre muore inizia a pianificare una vendetta che
ha bisogno di anni per essere realizzata. Elettra inizia una vita di odio e di attesa, aspettando che il
fratello piccolo Oreste per completare la vendetta. Quando Oreste è uomo torna in città e scopre la
situazione della sorella e mette a punto il piano di uccidere la madre. Elettra è una figura
controversa perché spinge il fratello a uccidere madre e amante. Ossessione di Elettra si conclude
con la vendetta. È un mito che racconta la violenza concatenata di una generazione. Tre versioni: di
Eschilo, di Sofocle e di Euripide.
Nel '900: complesso di Elettra, che ha legame con quello di Edipo, formulati da Freud come
versioni maschile e femminile. Complesso di Elettra ha differenze rispetto a quello di Edipo
(bambino maschio ha attaccamento a madre e odio per il padre). Per Elettra il complesso è
speculare: bambina tra 3-5 anni ha fissazione per la madre come Edipo (per fase orale). Verso i 5
anni bambina capisce differenza anatomica tra sé e padre e vive complesso di castrazione. In quel
momento bambina si riconosce nella madre e si fissa con il padre e sviluppa odio per genitore dello
stesso sesso. Quando si crea Super io che censura incesto il complesso si risolve. Complesso di
Elettra è una lettura del mito, sono figure utilizzate dalla scuola psicanalitica per esercitare alcune
teorie. Vede nel mito non il racconto delle origini ma mito è contenitore di archetipi dell'inconscio
collettivo. È quindi una delle letture possibili.
In letterature francese nel '900 ci sono 9 riscritture del mito (Jean Giraudoux, Sartre, Jean Annouihl,
Yourcenar), più una decima nel 21o secolo (Abkarian) perché pone diverse questioni.

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