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Iniziano a prodursi episodi che rasentano il sovrannaturale, come quello della caraffa. Elementi
geografici ci portano in Normandia, rimandano a vissuto dell'autore che era nato lì. Accanto alla
caraffa decide di mettere una bottiglia di vino, una tazza di latte che lui odia e dei biscotti che adora.
Scopre che acqua e latte spariscono, il resto mo. Nei giorni successivi cambia i liquidi, e di notte
questi scompaiono (soprattutto latte e acqua), ma il cibo no. Primi indizi su chi potrebbe essere
questo mostro: nella storia i vampiri si nutrono di liquidi, soprattutto sangue, ma non di cibo. Il
personaggio è molto lucido nelle sue analisi, pensa che potrebbe essere lui di notte che beve quei
liquidi. Altro stratagemma: avvolge bicchieri, caraffe... in garze bianche, e le mani e la bocca di una
sostanza nera. La mattina dopo le garze sono pulite, ma si vede che gli oggetti sono stati utilizzati.
Si rivolge ai medici, sa che pensano che lui sia pazzo, ma continua con la narrazione. D'un tratto
l'evento soprannaturale pensa, nessun tocca più niente in camera sua e sta meglio, poi scopre che un
suo vicino si trova nella sua stessa situazione, e teme che il villaggio si in preda a quest'influenza.
Un giorno di primavera succede un altro evento inspiegabile: si verifica all'esterno, lui è
perfettamente lucido, e vede come una mano invisibile che taglia una rosa e se la porta al viso come
per annusarla, ma lui vede solo il fiore sospeso. Cerca di prenderlo ma il fiore scompare, e lui si
arrabbia con se stesso; non è possibile che un uomo ragionevole e serio abbia tali allucinazioni.
Cerca lo stelo della rosa spezzato e lo trova. Rientra a casa sconvolto. Non crede al sovrannaturale,
ma è certo che si trovasse vicino ad un essere invisibile che lo (Haunt) seguiva, poi lo aveva lasciato
e che poi ritornava. (fantasma: revenant). Più tardi ne ebbe la prova. Ogni giorno succede qualcosa,
i domestici trovano bicchieri rotti, porte che si aprivano da sole, scompariva il latte. 20 luglio, sul
tavolo si trova un libro. Lui si addormenta, si sveglia improvvisamente e vede che le pagine del
libro si muovono come se qualcuno le girasse. Si avvicina e inizia a seguirlo, c'è una colluttazione.
Scena dello specchio: il narratore ha un armadio a specchio, fa finta di leggere, ma sente che l'essere
si trovava sopra la sua spalla e leggeva. Ad un tratto si alza di scatto, e nota che non vede il suo
riflesso nello specchio, come se fosse stata vampirizzata, come se lo specchio avesse bevuto il suo
riflesso. Sente che di fianco a lui si trova l'essere, che ha assorbito il riflesso. Il riflesso dei vampiri
non si vede nello specchio, e non vedendo neanche la sua teme di essere stato vampirizzato. Poco a
poco però inizia a intravedere la sua immagine nello specchio come se uscisse da una nebbia
(immagine protocinematografica). Finale: si rivolge ai medici. Riferisce di aver letto su un giornale
una notizia dal Brasile, dove un paese sembra avere un'epidemia in cui gli abitanti vengono
perseguitati da vampiri che bevono solo acqua e talvolta latte. Si tratta di un'epidemia di follia
portata dai mezzi di trasporto dal Brasile alla Francia.

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