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Antigone nel '900: ritorno sulla scena teatrale soprattutto per analogie rispetto alla storia e ai due
conflitti. Tra le riscritture: Charlotte Delbo con Kalavrita des mille Antigone, pubblicato nel 1979 è
un testo tra poesia e prosa fa riferimento a seconda guerra mondiale, nel 1973 i tedeschi invadono il
villaggio greco di Kalavrita e rastrellano 1300 uomini e ragazzi li uccidono, chiudono in una scuola
donne e bambini, le donne lo capiscono ed escono dalla scuola per vedere almeno i cadaveri dei
cari, l'unica cosa che possono fare è seppellirli. Elemento sepoltura cadaveri non è un dettaglio. La
mancata sepoltura è un dramma (morti Covid a Bergamo). Con questo testo Antigone torna in
Grecia, la vicenda replica ossessione sepoltura dopo massacro.
(Ricontestualizzando Polinice e Antigone si contrappongono anche al generale De Gaulle che
diventerà presidente Francia, ma che durante guerra dall'Inghilterra attraverso la radio aveva
organizzato la Resistenza.) Condanna crudeltà della logica militare e sottolinea grandezza d'animo
delle donne. Ognuna compie rito funebre che terminerà con sepoltura nel cimitero dove le donne
costruiscono un mausoleo. Non seppellire quei corpi avrebbe significato ucciderli una seconda
volta. L'autrice descrive bene i gesti che compiono le donne, che chiudono gli occhi agli uomini,
pregano... Scena di grande pietà. Tomba permette di mantenere legame tra vivi e morti.
Jean Anouihl attualizza Antigone, non antica Grecia ma contemporaneità. Inoltre compie aziona
pirandelliana, attratto da meta teatro di Pirandello, nel senso che porta sulla scena attori consapevoli
di essere attori, rapporto interessante tra realtà e finzione scenica. Antigone stessa ne è consapevole,
i personaggi hanno gli stessi nomi dell'opera di Sofocle. Il pubblico ritrova materia che gli è nota,
ma è spiazzato dalla contemporaneità.
Prologo: tutti i personaggi sono in scena, chiacchierano e giocano a carte. Prologo, impersonato,
introduce e presenta personaggi. Nell'originale Antigone è già concepita nel mondo dei morti, ma in
quest'opera si dice che lei avrebbe voluto sopravvivere, ma dovrà recitare la sua parte fino in fondo.
Prologo giocato tra realtà e finzione (metateatro).
Autore: 1910-87, è un drammaturgo che scriverà altre opere sulla materia greca, ad es. un'Elettra,
un'Euridice, Medea, Edipo... un'altra pièce del '53 chiamata l'Alouette (allodola) con protagonista
Giovanna d'Arco, scritta dopo un incontro con un prete che voleva convincerlo a dedicare una pièce
a Giovanna d'Arco, lui inizialmente non è d'accordo, ma il prete gli dice che lei è l'Antigone
cristiana.
Antigone scritta e rappresentata durante la guerra (4 febbraio 1944), nello stesso teatro dov'era stata
messa in scena Antigone di Coqueteau 20 anni prima. L'opera è dovuta passare attraverso censura
dei nazisti, e l'opera non diede problemi, perché venne letta come una semplice traduzione
dell'opera di Sofocle. Questa cosa ha creato equivoco, qualcuno l'ha interpretata come apologia del
governo di Vichy (nazista), vedendo nei personaggi anche il maresciallo Pétain. L'opera va
interpretata in realtà come un elogio alla resistenza, fino al sacrificio di sé.

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