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X Agosto, Giovanni Pascoli.

PARAFRASI: San Lorenzo, io lo so perch� un cos� gran numero di stelle bruciano e


cadono, inondando il cielo in un pianto. Una rondine stava tornando al suo nido,
l�uccisero, cadde tra spini e nel becco aveva un insetto per i suoi rondinini. La
rondine ha le ali aperte posta come in una croce con il verme in bocca, e i
rondinini che pigolano nel nido, aspettando il cibo. Anche un uomo stava tornando a
casa, venne ucciso e perdon� il suo assassinatore e con gli occhi aperti portava
due bambole in dono. E nella casa abbandonata lo aspettano in vano, e lui fermo e
attonito con gli occhi aperti e due bambole in mano. Tu Cielo che sei infinito,
immortale da una condizione di felicit�, tu inondi questo atomo opaco del Male con
un pianto di stelle.
ANALISI DEL TESTO: La poesia � formata da 6 strofe, i versi sono raggruppati in
quartine formata ognuna da due endecasillabi e due novenari, i versi sono in rima
alternata con uno schema metrico abab. Ci sono varie figure metriche di significato
come ad esempio abbiamo una similitudine tra la rondine e l�uomo, entrambi colpiti
da un fatto catastrofico, la morte. Un�altra similitudine un po� pi� nascosta �
quella tra Pascoli e Ges�, ci sono molti riferimenti come ad esempio nel titolo la
X ricorda la croce, oppure cadde tra spini nel secondo verso della seconda strofa,
il suo nido � nell�ombra e come in croce nella terza strofa primo e terzo verso.
Infine nella quinta strofa e terzo e quarto verso abbiamo un enjambement con addita
le bambole. Poi nella prima strofa abbiamo proprio nel primo verso un�apostrofe con
San Lorenzo. La lirica fa parte della raccolta Myricae ed il titolo �X Agosto� non
vuole rievocare i fenomeni della notte di San Lorenzo, ma in particolare quel
giorno rievoca in Pascoli la morte del padre, ucciso il 10 agosto 1867 in
circostanze mai ben chiare. Presenta un anda mento circolare infatti il tema del
pianto viene proposto all�inizio del componimento ed anche al termine di esso.
Ritroviamo frequenti le figure retoriche tipiche di Pascoli (personificazioni,
metafore, allitterazioni, similitudini), l�uso di una sintassi spezzata e
l�ambientazione in un quadretto naturalistico. Particolare invece sono la seconda e
quarta strofa dove l�autore crea uno scambio tra termini usati in ambito animale e
termini usati per gli uomini. Si nota anche una forte differenza tra i linguaggi
usati: �rondinini� termine usato dai bambini invece �romita� termine pi� elaborato
e poco conosciuto.
TEMI: La figura della morte viene rievocato pi� volte nel testo, ma in particolare:
nella terza strofa �come in croce� che rimanda alla morte di Cristo anch�esso morto
innocente sia come la rondine, ma soprattutto come il padre di Pascoli
nell�ultimo verso �quest'atomo opaco del Male� che rende questo componimento molto
pi� tragico con un termine quasi di memoria leopardiana e trasmette un senso di
lontananza, indifferenza e di un paesaggio non ben definito (Impressionismo
pascoliano).
RIASSUNTO: La poesia si apre descrivendo l�ambientazione temporale: � il 10 agosto
cio� la notte di San Lorenzo, giornata in cui in genere si manifesta la quantit�
massima di caduta delle stelle. In questo suggestivo paesaggio c�� una rondine che
sta tornando nel suo nido per dare da mangiare ai suoi piccoli; d�un tratto � stata
uccisa ed � caduta a terra con ancora il verme in bocca e i suoi figlioli
pigoleranno sempre pi� a piano fino a morire di fame. Anche un uomo per� stava
tornando a casa e come la rondine d�un tratto viene ucciso; anche lui portava con
s� un regalo per le sue figlie. E� riverso a terra, e nella loro casa lo stanno
aspettando inutilmente. Intanto la caduta delle stelle continua, senza fermarsi
davanti a nulla, ad inondare la Terra oscurata dal Male.
SINTASSI: Pascoli fa un uso molto abbondante della punteggiatura che gli permette
di avere una coordinazione fra i versi e un ritmo pi� sostenuto e pi� veloce, come
possiamo vedere nella quarta strofa della poesia.
COMMENTO: Ecco un esempio di trasfigurazione della realt� in "simbolo": le stelle
cadenti non sono viste nella loro realt� scientifica di meteore che s'infiammano a
contatto con l'atmosfera, ma come pianto del cielo. Il dieci agosto, giorno di San
Lorenzo, per Pascoli � una data dolorosa perch� gli ricorda la morte del padre
Ruggero, assassinato mentre tornava dal mercato di Cesena. � questo il motivo
centrale della lirica. Nella notte di San Lorenzo una strana pioggia cade dal
cielo: una pioggia di stelle. Il poeta, quasi rispondendo alla sorpresa di chi non
sa spiegarsi il meraviglioso fenomeno, afferma con sicurezza: �Io lo so perch�; ma
prima di rivelarlo, racconta una favola allegorica (apologo), quello della rondine
innocente uccisa da un malvagio, e l'assassinio di un uomo. Chi conosce il fatto
luttuoso che grav� sull'adolescenza, anzi su tutta la vita del Pascoli, comprende
subito a che cosa vuole alludere; anzi, a questo punto, il riferimento � tanto
evidente che quasi si potrebbe considerare superflua la rievocazione della morte
tragica del padre; ma per il poeta il fatto � troppo grave per non ritornarvi con
precisione di minuti e toccanti particolari. Egli, ora che ha rivelato la malvagit�
degli uomini, pu� spiegare apertamente il significato del pianto di stelle, che fin
dall'inizio della lirica ha detto di conoscere: piange, il Cielo, sul male che
rende buia la terra, e piange con lacrime di luce perch� si uccidono gli innocenti:
una rondine che aveva nel becco un insetto la cena dei suoi rondinini e un padre
che portava alle sue bambine due bambole in dono.Vi sono anche riferimenti
religiosi: la rondine che muore con le braccia aperte come in una croce � il padre
che perdona coloro che lo hanno ucciso, la croce � presente anche nella lettera "X"
nel titolo della poesia. Il fenomeno naturale che si verifica nella tranquilla sera
estiva finisce per denunciare la legge di sofferenza e d'ingiustizia che sconvolge
l'umanit�.
FIGURE RETOTICHE: Apostrofe: San Lorenzo (v. 1) = il poeta si rivolge al santo
celebrato il 10 agosto, anniversario dell'assassinio del padre. Enjambement: -
tanto/di stelle (v. 1-2) - tende/quel verme (vv. 9-10) - addita/le bambole (vv. 19-
20) - mondi/sereni (vv. 21-22) - inondi/quest'atomo (vv. 23-24). Sineddoche: al
tetto (v. 5) = invece di dire al suo nido. Allitterazioni: - vv. 1-2, v. 5, v. 12,
v. 19, v. 24. Personificazioni: - Cielo e Male (vv. 21; 24). Anastrofe: ritornava
una rondine al tetto = il soggetto inserito dopo il verbo (v. 5). Similitudini: -
come in croce. Metonimia - il suo nido che pigola (v. 11) - al suo nido (v. 13)
Metafore: - perch� si gran pianto = le stelle che cadono diventano il simbolo del
pianto (v. 3) - d'un pianto di stelle (v. 23) - quest'atomo opaco del Male (v.24) =
indica la Terra. Consonanza: - 1� e 2� Strofa consonanza della lettera L - 2�
Strofa consonanza della lettera R. Sinestesie: - rest� negli aperti occhi un
grido (v. 15). Assonanza: arde e cade. Anafora: - Ora � l� (vv. 9 e 17) =
evidenziano il parallelo tra le due morti, quella della rondine e quella del padre.
Anadiplosi: lo aspettano, aspettano in vano (v. 18) = la ripetizione del verbo
indica l'angoscia dell'attesa.

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