Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
La poesia fondata sul ritmo e sulla musicalit e per ottenerli il poeta si serve di rime ( due versi che terminano con un gruppo di lettere uguali),della lunghezza dei versi,della scelta delle parole e degli accenti ritmici.
Ninna nanna, ninna oh, che pazienza che ci vuol. Col mimmino non c pace, la pappetta non gli piace. Ninna nanna, ninna oh, questo bimbo a chi lo do? Lo dar alluomo nero, che lo tenga un anno intero. Lo dar alluomo bianco che lo tenga tanto tanto. Lo dar alla Befana, che lo tenga una settimana. Lo dar a un esquimese, che lo tenga mezzo mese. Lo dar al suo pap, quando a casa torner. Ninna nanna, bambinello, aspettiamo il tuo pap, che ti porta un giocarello, e un vestito alla mamm
Pagina 1
I testi poetici pi facili sono : - le filastrocche - le ninne-nanne - le conte La filastrocca e un breve componimento in versi, giocoso e dal contenuto divertente e fantasioso. Essa ha origini antiche e popolari e,tramandata oralmente, ha subito varie modificazioni. Lo scopo principale per cui sono state inventate le filastrocche e quello di far addormentare i bambini,di farli divertire, giocare o mangiare. I principali elementi sono: La rima,solitamente baciata Il ritmo La ripetizione di suoni,parole o interi versi
Filastrocca solitaria
G. Rodari
Filastrocca solitaria, voglio fare un castello in aria pi su delle nubi, pi su del vento un castello doro e dargento. Con una scala ci voglio salire per sognare senza dormire e su un cartello far stampare: le cose brutte non possono entrare.. o filastrocca solitaria si star bene lass nellaria: ma se un cartello scritto cos lo mettessimo anche qui?
Comprensione 1. Che cosa vuole fare il poeta? Perch? 2. Che cosa far stampare su un castello? 3. Come si star lass? 4. Che cosa si propone di mettere anche qui?
Scuola Media Statale Rosso di San Secondo Pagina 2
Analisi del testo 1. Evidenzia le rime con colori diversi. 2. Trova cinque parole che rimano con vento/argento - salire/dormire 3. Scegli altre due parole presenti nella filastrocca e per ciascuna trova sei parole in rima. Il contenuto Perch stata inventata questa filastrocca? Filastrocca marzolina
G.Rodari
Filastrocca di primavera, come tarda a venire la sera. L'hanno vista ferma in un prato dove il verde rispuntato, un profumo di viole in fiore l'ha trattenuta un paio d'ore, ha perso tempo lungo la via presso un cespuglio di gaggia, due bimbi con un tamburo di latta hanno incantato la sera distratta. Adesso tardi, lo so bene: ma per la sera non viene
1. Qual e il titolo della filastrocca? 2. Chi e lautore? 3. Evidenzia con colori diversi le rime presenti nel testo. 4. Qual e largomento trattato? 5. Da quali elementi e distratta la primavera?
Il verso
Il verso e linsieme di parole contenute in una riga di poesia.
Pagina 3
Le parole che formano il verso sono,a loro volta,formate da sillabe, a seconda del numero di sillabe,il verso prende un nome diverso(binario,ternario.) . Un gruppo di versi forma una strofa. Nella poesia italiana esistono vari tipi di versi, ognuno dei quali prende il nome dalla sua lunghezza, cio dal numero di sillabe da cui formato. Dal verso pi breve, di sole due sillabe, si arriva al pi lungo, quello di undici sillabe, di dodici sillabe o pi. Va sottolineato che per ogni tipo diverso gli accenti tonici hanno una posizione fissa come ti viene illustrato nella seguente tabella.
Verso
Bisillabo
Numero di sillabe 2
Esempi
(A. Cesareo)
Trisillabo
Si tace, non getta pi nulla, non sode rumore di sorta (A. Palazzeschi) Ecco il mondo vuoto e tondo scende, salza gira, balza
(Boito)
Quadrisillabo
Due accenti sulla prima e sulla terza sillaba Due accenti: uno sulla prima o seconda e uno sulla quarta sillaba Due accenti: uno sulla seconda, laltro sulla quinta sillaba Due accenti: uno fisso sulla sesta e laltro mobile su una delle prime quattro Due accenti: sulla terza e sulla settima
Quinario
Senario
Cal nel suo regno con molto fracasso le teste di legno fan sempre del chiasso
(Giusti)
Settenario
La nebbia aglirti colli piovigginando sale, e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar;
(G. Carducci)
Ottonario
Quant bella giovinezza che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto sia di doman non c certezza.
(Lorenzo il Magnifico)
Pagina 4
Novenario
Venivano soffi di lampi da un nero di nubi laggi veniva una voce dai campi: chi
(G. Pascoli)
Decasillabo
10
Tre accenti: sulla terza, sesta e nona Tre accenti: uno costantemente sulla penultima, la decima;gli altri due possono variare posizione: sulla 4a e sulla 8a, oppure sulla 4a e 7a
Soffermati sullarida sponda volti i guardi al varcato Ticino tutti assorti nel nuovo destino certi in cor dellantica virt
(A. Manzoni)
Endecasillabo
11
Ne pi mai toccher le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nellonde del greco mar da cui vergine nacque Venere (U. Foscolo)
Le sillabe metriche
Le sillabe metriche non sempre coincidono con le sillabe grammaticali, per determinare con esattezza il numero delle sillabe di un verso occorre quindi tener conto delle figure metriche. Le pi ricorrenti figure metriche sono: Sinalefe o elisione Dialefe Sineresi Dieresi La sinalefe consiste nel contare come una sola sillaba metrica la vocale finale atona di una parola e la vocale iniziale della successiva: Nel verso preso come esempio, dunque, grazie alla sinalefe le quindici sillabe diventano undici, formano cio un endecasillabo: So/ lo e/ pen/ so/ so i / pi/ de/ ser/ ti /cam/ pi. La dialefe consiste nel considerare due vocali di parole vicine come sillabe metriche separate; ci succede anche nel caso in cui una delle due vocali ha laccento tonico.
Scuola Media Statale Rosso di San Secondo Pagina 5
Che/ la/ di/ rit/ ta/ v/ a/ e/ ra/ smar/ ri/ ta La sineresi consiste nel contare come ununica sillaba due vocali vicine(iato) allinterno della stessa parola che avrebbero pronuncia separata: Ed-er-ra-lar-mo-nia-per-que-sta-val-le La dieresi consiste nel computare come due sillabe metriche diverse due vocali che allinterno della stessa parola avrebbero pronuncia unita(dittongo). Solitamente la dieresi segnata da (due puntini) sulla vocale interessata: For-se-per-ch-del-la-fa-tal-qu-e-te Occorre anche tener presente che,alla fine del verso,le parole sdrucciole (crepscolo,solitdine..) vengono calcolate come se avessero una sillaba in meno,mentre le parole tronche (citt,per..) vengono calcolate come se avessero una sillaba in pi.
Le strofe
Un gruppo di versi forma una strofa. Le strofe assumono nomi diversi in base al numero di versi che le compongono (terzine,quartine..). Le strofe sono separate luna dallaltra da uno spazio bianco. Le strofe principali sono:
Nella Torre il silenzio era gi alto. Sussurravano i pioppi del Rio Salto.
(G. Pascoli)
Amor condusse noi ad una morte: Caina attende chi a vita ci spense. Queste parole da lor ci fuor porte.
(Dante)
Oh! Valentino vestito di nuovo, come le brocche dei biancospini! Solo ai piedini provati dal rovo porti la pelle dei tuoi piedini (...)
(G. Pascoli)
Pagina 6
Signorina Felicita, a questora scende la sera nel giardino antico della tua casa. Nel mio cuore amico scende il ricordo. E ti rivedo ancora e Ivrea rivedo e la cerulea Dorae quel dolce paese che non dico.
(G. Gozzano)
Ottava: strofa di otto versi, i primi sei in rima alternata, gli ultimi in rima baciata; la strofa tipica dei grandi poemi cavallereschi del Rinascimento italiano.
Afflitto e stanco al fin cade ne lerba e ficca gli occhi al cielo, e non fa motto. Senza cibo e dormir cos si serba che l sole esce tre volte e torna sotto. Di crescer non cess la pena acerba che fuor di senno al fin lebbe condotto. Il quarto d, da gran furor commosso, e maglie e piastre si stracci di dosso. (L. Ariosto)
Attivit
Esercizio n.1 La danza della neve
Ada Negri
Sui campi e sulle strade silenziosa e lieve volteggiando, la neve cade danza la falda bianca nellampio ciel scherzosa, poi sul terren si posa,stanca in mille immote forme sui tetti e sui camini, sui cippi e sui giardini dorme. Tutto dintorno pace; chiuso in oblo profondo, indifferente il mondo tace.
Scuola Media Statale Rosso di San Secondo Pagina 7
Rispondi alle seguenti domande: 1. Qual largomento della poesia? 2. Cosa fa la neve? 3. Cosa fa il mondo? 4. Da quante strofe composta la poesia? 5. Da quanti versi composta ogni strofa? 6. Come si chiamano le strofe? 7. Dividi in sillabe ciascun verso. 8. Evidenzia le figure metriche presenti.
In cima a unantica pianta, nel roseo ciel del mattino, un uccellino piccino (oh,com piccino!) canta. Canta? Non canta;cinguetta. Povera, piccola gola, ha in tutto una nota sola, e quella ancora imperfetta. Perch cinguetta? Che cosa lo fa parer s giulivo? Sallegra desser vivo in quella luce di rosa. Rispondi alle domande: 1. Chi il protagonista della poesia? 2. Come luccellino? 3. Dove si trova? 4. Cosa fa? 5. Perch contento? 6. Quante sono le strofe della poesia? 7. Quanti versi sono presenti in ciascuna strofa? 8. Le strofe sono delle.. 9. Fai la divisione in sillabe della poesia. 10. Elenca le figure metriche presenti.
Pagina 8
La rima
I versi possono essere legati da rime, cio da ripetizioni di suono nella parte finale delle parole. Un testo poetico,infatti, presenta la rima quando le ultime parole dei versi, a partire dalla sillaba su cui cade laccento tonico, presentano la stessa successione di lettere: ci crea unidentit di suono fra versi ora successivi ora alternati e via dicendo. Le principali rime sono: La rima baciata La rima alternata la rima incrociata
Rima baciata: i versi rimano fra loro a due a due: O cavallina, cavallina storna, che portavi colui che non ritorna; oh! due parole egli dov pur dire! E tu capisci, ma non sai ridire. A A B B Rima alternata: il primo verso rima col terzo; il secondo con il quarto: Dovera la luna? che il cielo notava in unalba di perla ed ergersi il mandorlo e il melo parevano a meglio vederla (G. Pascoli) A B A B
( G.Pascoli)
Rima incrociata: il primo verso rima col quarto, il secondo col terzo: Quando lanima stanca e troppo sola A e il cuor non basta a farle compagnia B si tornerebbe discoli per via, B si tornerebbe scolaretti a scuola. A (Marino Moretti)
Rima incatenata o terza rima. la rima impiegata da Dante Alighieri nella Divina Commedia. Come dice la parola, una rima a catena, cio intrecciata in modo da legare uninsieme di strofe. Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita. A B A
Pagina 9
Ahi quanto a dir qual era cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensiero rinova la paura! Tant amara che poco pi morte; ma per trattar del ben chi vi trovai dir de laltre cose chi vho scorte.
Pi rara delle rime precedenti la cosiddetta rima interna: si ottiene quando la parola finale di un verso rima con una parola interna al verso successivo: Passata la tempesta: odo augelli far festa e la gallina (...)
(G. Leopardi)
Le rime imperfette
Esistono anche delle rime dette imperfette, in quanto non hanno un suono uguale, ma simile. Sono di due tipi, lassonanza e la consonanza. Lassonanza si ha quando le sillabe finali di due versi presentano uguali vocali ma consonanti diverse: Il mare tutto azzurro il mare tutto calmo. Nel cuore quasi un urlo di gioia. E tutto calmo. (S. Penna) La consonanza, al contrario, si ha quando le sillabe finali dei versi presentano consonanti uguali, ma vocali diverse: ... e andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia... (E. Montale)
Lo schema metrico
Per rappresentare il tipo di rima impiegato in un testo poetico si adopera lo schema metrico, costituito da una serie di lettere maiuscole, scritte accanto ai versi, che mettono appunto in evidenza la successione delle rime. Indicato il primo verso con la A, la prima lettera dellalfabeto, si contrassegnano i versi che seguono con le successive lettere dellalfabeto (B, C, D...). Le rime uguali
Pagina 10
saranno contrassegnate con la stessa lettera dellalfabeto. Eccone un esempio . . Il giorno fu pieno di lampi; A ma ora verranno le stelle B le tacite stelle. Nei campi A c un breve gre gre di ranelle B Le tremule foglie dei pioppi C trascorre una gioia leggiera. D Nel giorno che lampi! che scoppi! C Che pace, la sera! D (G. Pascoli)
Il verso libero
A partire dalla seconda met dell800 in poi, i poeti italiani a poco a poco abbandonarono le rigide regole che imponeva la tradizione poetica e cominciarono a scrivere dei testi formati da versi di varia lunghezza, privi del tutto, o in parte, della rima e non pi riuniti in strofe dal numero fisso di versi. Nacque, cos, la poesia in versi liberi o sciolti, non vincolati, cio, da rigide leggi di numero di sillabe, di rime, di strofe, in cui il ritmo e la musicalit sono raggiunti attraverso un liberissimo gioco di disposizione delle parole e dei suoni.
Gi la pioggia con noi, scuote laria silenziosa. Le rondini sfiorano le acque spente presso i laghetti lombardi, volano come gabbiani sui piccoli pesci; il fieno odora oltre i recinti degli orti. Ancora un anno bruciato, senza un lamento, senza un grido levato a vincere dimprovviso un giorno.
Pagina 11
Attivit
Esercizio n.3 Leggi le tre poesie, sottolinea le rime,scrivi lo schema metrico e indica di quali rime si tratta. Acquazzone Di nubi grigie a un tratto il ciel fu sporco: e il tuono brontol con voce d'orco. Si cacci avanti, lungo lo stradone, carta foglie ed uccelli il polverone. Si udirono richiami disperati, tonfi d'imposte e d'usci sbatacchiati. Si vider donne lottare in un prato con gli angeli impauriti del bucato. Il grillo Son piccin cornuto e bruno; me ne sto fra l'erbe e i fior: sotto un giunco o sotto un pruno la mia casa da signor. Non d'oro e non d'argento, ma ritonda e fonda ell': terra il tetto e il pavimento, e vi albergo come un re. Se il fanciul col suo fuscello fuor mi trae dal mio manier, in un piccolo castello io divento il suo piacer ! Uccelletto In cima a un'antica pianta nel rosso ciel del mattino, un uccelletto piccino oh, come piccino! canta. Povera piccola gola, ha in tutto una nota sola, e quella ancora imperfetta. Perch cinguetta? Che cosa la fa parer s giulivo?
Scuola Media Statale Rosso di San Secondo Pagina 12
S'allegra d'esser vivo in quella luce di rosa! Esercizio n.4 Leggi la poesia e rispondi alle domande Nella casa della paura Nella casa della paura sembra inchiostro lacqua pura sembra un pipistrello il fiore i minuti sembrano ore. Nella casa dello spavento sembra molle il pavimento sembra un rospo la saliera e un serpente la ringhiera. Luned da casa mia la paura andata via e le cose sembran cose e le rose sembran rose. Marted dalla mia casa se n andato lo spavento: cento amici lhanno invasa han portato luce e vento. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Esercizio n.5 Canzonetta Le ragazze moderne non sono eterne.
Scuola Media Statale Rosso di San Secondo Pagina 13
La poesia composta da.strofe Ogni strofa composta da..versi ,perci una Scrivi lo schema metrico della poesia. Nelle prime tre strofe c una rima. nellultima strofa la rima .. Nella casa della paura cosa sembra lacqua pura? Nella casa dello spavento cosa sembra la saliera? n quale giorno la paura andata via? In quale giorno lo spavento andato via? La casa di quanti amici stata invasa?
Oh,che bella novit, ma danno fresco alla citt. Luna nellaltra laltra nelluna chi si fa scaltra non ha fortuna. Oh,che bella sciocchezza, ma insieme fanno la giovinezza. Il rosso le veste di blu lazzurro le veste di rosa, un poeta non sa pi quale scegliere per sposa. Sceglier la pi bella? Nessuna tutta brutta nessuna tutta bella. Sceglier la pi caduca, sceglier la passeggera della fresca primavera col nastrino sulla nuca.
Rispondi 1. 2. 3. 4. 5. 6. Da quante strofe composta la poesia? Come si chiamano queste strofe? Trascrivi lo schema metrico della poesia. Trascrivi,traendoli dal testo,un esempio di rima baciata,uno di rima alternata e uno di rima incrociata Trova cinque vocaboli in rima con giovinezza. Trova almeno tre vocaboli n assonanza e tre in consonanza.
Pagina 14
In questo caso ,la ripetizione dei suoni f-r-s-sc richiama il frusco delle foglie mosse dalla brezza serale. Lonomatopea una parola che riproduce il verso di un animale o un suono o un rumore della realt. Esempio: Don.DonE dicono,Dormi! mi cantano,Dormi!sussurrano, Dormi! bisbigliano,Dormi!
(G.Pascoli)
Lespressione Don Don riproduce il suono delle campane, mentre le parole sussurrano e bisbigliano,con la ripetizione della s,creano leffetto di parole mormorate a bassa voce. Frequente ,infatti, pure luso di parole dette onomatopeiche che, con la loro struttura, imitano un suono o un rumore o il verso di un animale: tintinnio, scricchiolio, scroscio, sussurro, bisbiglio, fragore, schiamazzo, belato, cinguettio, ruggito... Queste parole vengono impiegate per comunicare sensazioni diverse, ora cupe e tetre (singulto, ululato, rimbombo...) ora serene, liete (scampanellio,
Pagina 15
campanella,argentino...).
Pagina 16
Lenjambement costituito, in questi versi ,dalla separazione delle parole di gioiadalla frase del verso precedente, di cui sono la conclusione. Perch questo stacco? Allo scopo di mettere in evidenza una parola (gioia) su cui il poeta vuole attirare lattenzione, perch esprime lintensa sensazione di felicit che gli suscita il paesaggio e che vuole comunicare al lettore; isolando questa parola ci riesce, perch le conferisce un maggior risalto.
Anafora: la ripetizione di una parola o di un insieme di parole realizzata allinizio di versi o di strofe consecutivi; il poeta, in tal modo, vuole mettere in particolare evidenza un concetto,una sensazione. Inoltre, la ripetizione di parole e quindi di suoni identici influisce sul ritmo e sulla musicalit dei versi: Esempio: sentivo il cullare del mare, sentivo un fru fru tra le fratte; sentivo nel cuore un sussulto, comeco dun grido che fu (...)
(G.Pascoli)
Pagina 17
(G. Pascoli) un grido Ripetizione: come lanafora, una ripetizione di termini o gruppi di parole che per pu trovarsi in una qualsiasi posizione del testo. Ha lo stesso scopo dellanafora e pu creare degli effetti musicali molto suggestivi, come nei versi che seguono:
Lenta la neve fiocca, fiocca, fiocca (...) La neve fiocca lenta, lenta, lenta.
(G. Pascoli)
i loro confronti sono per lo pi suggestivi, insoliti, talvolta strambi, ma comunque capaci di comunicare ai lettori le originali associazioni di idee da cui sono nati. Come in questi versi:
Personificazione: consiste nellattribuire a elementi della natura aggettivi o verbi che normalmente vengono riferiti agli esseri umani.Come la similitudine, anche la personificazione nasce da sensazioni e associazioni didee che il poeta intende comunicare al lettore. una tecnica fra le pi suggestive:
Metafora: definita un paragone abbreviato, infatti si presenta come una similitudine priva del come che la introduce. un modo di dire che impieghiamo con grande frequenza nei nostri discorsi di tutti i giorni. Quante volte diciamo, ad esempio, Franco una volpe? E tutti comprendono che intendiamo dire Franco furbo come una volpe.
Antitesi : consiste nella contrapposizione di parole o frasi di significato opposto; in questa maniera il poeta vuole mettere in evidenza sensazioni, sentimenti o immagini in contrasto fra loro.
tutto ei prov: la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio. (A. Manzoni)
Ossimoro : laccostamento di due termini - generalmente un sostantivo e un aggettivo - di significato diametralmente opposto.
Sentia nellinno la dolcezza amara de canti uditi da fanciullo (...) (G. Giusti)
Pagina 19
Metonimia: la sostituzione di un termine con un altro a esso legato per affinit logica o materiale; si realizza in diversi modi: indicando la causa per leffetto o leffetto per la causa (vivere del proprio sudore); il contenente per il contenuto (bere un fiasco, scolarsi un bicchiere); lautore per lopera (ho visto un Picasso autentico); la materia per loggetto di cui fatto (combattendo con i ferri affilati).
Attivit
Esercizio n.6 La fontana malata
Aldo Palazzeschi In questa lirica, lautore si propone di infrangere le regole della poesia tradizionale e lo fa, sul piano formale, con un trionfo di suoni, di onomatopee, di ritmi. In questo modo costruisce una specie di filastrocca, dove i numerosissimi versi di tre sillabe, quasi inesistenti nella poesia tradizionale, imitano i getti della fontana malata.
Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchete, chchch gi, nel cortile, la povera fontana malata; che spasimo1! Sentirla Tossire. Tossisce, tossisce, un poco si tace di nuovo tossisce.
Scuola Media Statale Rosso di San Secondo
Pagina 20
Mia povera Fontana, il male che hai il cuore mi preme. Si tace, non getta pi nulla. Si tace, non sode romore di sorta, che forse che forse sia morta? Orrore! Ah! No. Rieccola, ancora tossisce. Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchete, chchch La tisi2 luccide. Dio santo, quel suo eterno tossire mi fa morire, un poco va bene, ma tanto Che lagno! Ma Habel! Vittoria! Andate, correte, chiudete la fonte, mi uccide
Scuola Media Statale Rosso di San Secondo
polmonare che un tempo mieteva molte vittime. La voce roca della fontana, personificata, viene cos assimilata alla tosse continua e stizzosa di una persona tubercolotica.
Pagina 21
quel suo eterno tossire! Andate, mettete qualcosa per farla finire magari magari morire. Madonna! Ges! Non pi! Non pi. Mia povera fontana, col male, che hai, finisci vedrai, che uccidi me pure. Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchete, chchch
COMPRENDERE
1. Qual la malattia della fontana?
2. Dove si trova la fontana malata? 3. A chi si rivolge il poeta per chiedere di far tacere la fontana?
ANALIZZARE
1. 2. 3. 4. 5.
La poesia divisa in strofe? Da quante sillabe sono composti quasi tutti i versi? Come si chiamano? Ci sono delle rime? Se s,sottolineale. Quali suoni utilizza il poeta per imitare la voce della fontana? (indica con una crocetta la risposta esatta). -Suoni privi di significato -Suoni strani -Suoni onomatopeici
Scuola Media Statale Rosso di San Secondo Pagina 22
E da Natale che vivono con noi, ingenui e trasparenti, animaletti-anima ovali, occupano met dello spazio, si muovono e strusciano sulle seriche1
invisibili bave daria, mandano uno strillo e un pop se aggrediti,poi scappano via e si fermano tremando appena. Testa di gatto gialla,pesce azzurrocon che strane lune viviamo 2.morti: i palloncini al posto di mobili morti!2 Storie di paglia,pareti bianche e questi erranti globi daria sottile,rossi,verdi, che danno gioia al cuore come i desideri o liberi pavoni benedicenti3 un vecchio terreno col dono di una penna forgiata in metalli stellati4. Il tuo fratellino fa stridere il palloncino come un gatto. Sembra vedere dallaltra parte un buffo mondo rosa da mangiare e morde, poi cade seduto, brocchetta grassa, contemplando un mondo chiaro come lacqua. Nel pugnetto un brandello rosso.
Scuola Media Statale Rosso di San Secondo Pagina 23 sostituiscono larredamento usuale che,per la poetessa privo di vita
Comprensione 1. Da quando vivono in casa i palloncini? 2. Quale sentimento comunicano i palloncini? 3. Quali forme hanno i palloncini? A che cosa assomigliano? 4. La poetessa si rivolge alla figlioletta. Che cosa le dice? 5. Che cosa fa il figlio? 6. Al piccolo che cosa resta in pugno? Analisi del testo 1. Trascrivi lonomatopea presente nel testo 2. Sottolinea e trascrivi alcune parole onomatopeiche. Produrre Da piccolo hai giocato anche tu con i palloncini? Che forme avevano? Come ti sembravano quando si muovevano nellaria? Ne hai visto scoppiare qualcuno? Racconta.
Il silenzio della notte rotto dal rimbombare di un tuono,ma la paura sfuma nella serenit. E nella notte nera come il nulla, a un tratto, col fragor darduo dirupo che frana1,il tuono rimbomb di schianto: rimomb, rimbalz, rotol cupo, e tacque,e poi rimaneggi rinfranto2, e poi van. Soave allora un canto sud di madre,e il moto di una culla.
1.frana: precipita a valle
2. rimaneggi rinfranto: il rumore del tuono simile a quello dellonda che che si infrange contro gli scogli
Comprensione 1. Che cosa descrive il poeta nella prima parte della poesia? 2. E nella seconda? 3. Quale suono si mescola a quello del canto materno? Analisi del testo 1. Evidenzia con colori diversi le parole che rimano tra loro. 2. Individua le allitterazioni legate al rumore del tuono.
Scuola Media Statale Rosso di San Secondo Pagina 24
3. Trascrivi le parole onomatopeiche che evocano il rumore del tuono. 4. Il rumore del tuono paragonato a un altro fenomeno naturale. Quale? 5. Nei versi finali prevalgono suoni duri o dolci? Che cosa evocano? Produrre Prova anche tu a descrivere un fenomeno naturale,cercando di inserire il maggior numero possibile di parole capaci di evocare suoni.
Se il termometro sale (37.38.39) non prenderti paura. Non c niente d male. Magari,oltretutto piove. E una faccia sudata non pi brutta n pi scura di una faccia asciutta. Un bambino malato non lo si butta via soltanto perch scotta. Non mica un peccato un po di malattia. Comprensione 1. Quale invito rivolge il poeta al bambino? 2. Che cosa non si fa a un bambino malato? Analisi del testo. 1. Quali parole rimano tra loro? Evidenziale con colori diversi. 2. Che tipo di rima butta/scotta? a. assonanza b. consonanza 3. Quale avverbio viene ripetuto? 4. Come si chiama la ripetizione di una parola allinizio del verso? 5. Segna tutti gli enjambements.
Pagina 25
La luna incanta un bimbo che guarda ammirato La luna appena sorta splende tranquilla dietro il deodara1. Venuta per narrargli novelle del paese delle stelle; ma c un bimbo in giardino che guarda e ascolta-e non esiste al mondo ora,per lui,che quella grande luna color di rosa dietro il deodara.
1.Deodara: variet di cedro
Comprensione 1. Dove splende la luna? 2. Chi c in giardino? 3. Cosa fa? 4. Cosa esiste solamente al mondo, per lui, nel momento incantato che sta vivendo? Analisi del testo 1. Che cosa bimbo/giardino? a. assonanza b. consonanza 2. Segna gli enjambements. 3. Quali parole vuole mettere in evidenza la poetessa con gli enjambements? 4. Riscrivi il terzo verso collocando le parole in un ordine pi comune. 5. Sottolinea le ripetizioni presenti nella poesia.
Pagina 26
Produrre 1. Osserva questo dipinto e descrivi in un breve testo in poesia la situazione e le sensazioni che suscita.
Esercizio n.11 2. Utilizzando similitudini che ti si presentano in modo spontaneo alla mente,completa. Caldo come. Freddo come Fresco come Alcune delle frasi che seguono contengono metafore. Individuale e spiegane il significato. 1. Il sole e una stella che illumina il nostro pianeta. 2. Il sole e un occhio luminoso. 3. La sera e una coperta di stelle. 4. Di sera e possibile vedere le stelle. 5. Il mio compagno di banco e una volpe. 6. Il mio compagno di banco sa sempre cavarsela.
Pagina 27
Dopo la pioggia la terra un frutto appena sbucciato. Il fiato del fieno bagnato pi acre,ma ride il sole bianco sui prati d marzo a una fanciulla che apre la finestra. Comprensione 1. In quale momento il poeta osserva la natura primaverile? 2. Su quali particolari si fissa la sua attenzione? Analisi del testo 1. Con quale parola allinterno del verso rima in modo perfetto bagnato? 2. Che tipo di rima imperfetta formano bianco/marzo? 3. Segna gli enjambements. Quali parole il poeta ha messo in evidenza usando questa tecnica? 4. Nella poesia presente una metafora. Individuala e spiegala. 5. Quali elementi personifica il poeta? Quali azioni compiono? Produrre Scrivi tre similitudini ispirate alla terra bagnata dalla pioggia e dopo trasformale in metafore. Similitudini
Dopo la pioggia la terra come
Metafore
Dopo la pioggia la terra
Pagina 28
Cera un prato:con folte erbe,frammiste a bianchi fiori, e gialli, e violetti; e fra esse un bruso di mille piccole vite felici; e se sullerbe e i fiori spirava il vento,con piegar di steli tutto il prato nel sol trascolorava. E volavan farfalle,uguali a petali sciolti dai gambi;e si perdean rapiti i miei pensieri in quellaerea danza ove lala era il fiore e il fiore lala. Comprendere 1. La poetessa ricorda un prato ad aprile. Comera? 2. Che cosa sentiva tra le erbe? 3. Che cosa faceva il vento? 4. In che cosa si perdevano i pensieri della poetessa? Analisi del testo 1. La poesia composta da versi sciolti. Sono presenti,per,delle rime imperfette. Evidenziale e indica se sono consonanze o assonanze. 2. Individua lallitterazione che evoca i rumori del prato. 3. Trova le parole onomatopeiche presenti nella poesia. 4. A che cosa sono paragonate le farfalle? 5. Nellultimo verso sono presenti due similitudini o due metafore? Sottolineale.
Nel colmo della notte, a volte, accade che si risvegli, come un bimbo, il vento. Solo,pian piano,vien per il sentiero, penetra nel villaggio addormentato. Striscia guardingo, fino alla fontana; poi si sofferma, tacito, in ascolto.
Scuola Media Statale Rosso di San Secondo Pagina 29
Pallide stan tutte le case intorno, tutte le querce-mute. Rispondi alle domande 1. Chi penetra nel villaggio addormentato? 2. Quando? 3. Quali elementi del villaggio vengono nominati? 4. Il vento viene visto dal poeta come una persona. Quali aggettivi lo umanizzano? 5. Quali azioni compie? 6. Evidenzia la similitudine presente nella poesia. 7. Quali allitterazioni evocano il rumore del vento? 8. Cosa significa lespressione nel colmo della notte?
Pagina 30
Parafrasi o costruzione diretta di un testo poetico Il testo poetico, scritto in versi, spesso risulta difficile da comprendere. La parafrasi o versione in prosa consiste proprio in una sorta di traduzione di un testo poetico allo scopo di favorirne la comprensione del significato letterale; proprio per questo deve essere il pi possibile precisa e completa. Va da s che il testo darrivo sar in prosa, quindi la divisione in versi e in strofe scompare! A differenza di quanto si fa in un riassunto,vanno rispettate le persone e i tempi scelti dallautore.
Come si procede Le fasi da seguire per mettere in costruzione un testo poetico sono le seguenti: a) leggere un intero periodo o frase; b) individuare verbo, cio l'azione; c) individuare il soggetto, cio chi fa l'azione; d) individuare leventuale oggetto, cio chi o che cosa subisce lazione; e) collocare poi le altre informazioni; f) inserire le parole mancanti o sottintese.
Scuola Media Statale Rosso di San Secondo Pagina 31
In generale puoi seguire questo schema: soggetto - verbo - complemento - seguiti da eventuali altre informazioni. Per esempio: 2 7 6 4 1 3 5 "...molte anzi tempo all'Orco / generose travolse alme d'eroi"
"...(l'ira) travolse molte alme generose d'eroi all'Orco anzi tempo". Dopo aver svolto la costruzione diretta del brano in esame, si fa la parafrasi o versione in prosa. Come? a) Sostituendo ai termini poetici espressioni e vocaboli di uso comune. b) Ampliando il testo, se necessario, con congiunzioni, soggetti sottintesi e altre parole che rendano pi chiaro e scorrevole il periodare. Per compiere questo esercizio sono utili le note esplicative ai testi e il dizionario.
ESEMPIO DI PARAFRASI Pianto antico - G. Carducci Testo poetico L'albero a cui tendevi La pargoletta mano, Il verde melograno Da' bei vermigli fior
Nel muto orto solingo Rinverd tutto or ora, E giugno lo ristora Di luce e di calor. Tu fior de la mia pianta Percossa e inaridita, Tu de l'inutil vita Estremo unico fior, Sei ne la terra fredda, Sei ne la terra negra;
Scuola Media Statale Rosso di San Secondo Pagina 32
Testo parafrasato Lalbero verso il quale tendevi la mano piccolina,il melograno verde dai bei fiori rossi,nel giardino deserto e silenzioso, tornato a coprirsi di foglie verdi da poco tempo e giugno lo ristora con la sua luce e con il suo calore. Tu,fiore della mia pianta colpita e inaridita,tu ultimo e unico fiore della mia vita inutile,ora sei nella terra fredda,ora sei nella terra nera,il sole non ti riscalda pi e lamore non ti risveglia.
Pagina 33
LA POESIA
HA
STRUTTURA
COMPOSTA DA
RIMA
VERSO
STROFA
Pagina 34
IL VERSO
COSTITUITO DA
TONICHE
ATONE
HA
ACCENTATE
LUNGHEZZA VARIABILE
NON ACCENTATE
OOOOOOOOOOO DECASILLABO
. .
ENDECASILLABO
Pagina 35
LA RIMA
PARTICOLARI ESPEDIENTI LETTERARI
LIDENTIT SONO DI DUE SUONI O PI PAROLE NELLA PARTE FINALE DI UN VERSO A LE FIGURE PARTIRERETORICHE DALLULTIMA VOCALE ACCENTATA
SERVONO AD
CREA
ACCRESCERE IL VALORE RITMO E ARMONIA COMUNICATIVO DEL MESSAGGIO PU ESSERE E DEL LINGUAGGIO DEL POETA
BACIATA INCROCIATA ALTERNATA
AABB
ABBA
ABAB
Pagina 36
LE FIGURE RETORICHE
ONOMATOPEA
ALLITTERAZIONE
LA RIPETIZIONE DI UN SUONO
SIMILITUDINE
PERSONIFICAZIONE
METAFORA
E
UN PARAGONE TRA DUE TERMINI CHE PRESENTANO EVIDENTI SOMIGLIANZE
Pagina 37
Laboratorio di scrittura
GIOCHIAMO CON LE PAROLE
Con il loro
Crea un rimario con il tuo nome,seguendo lesempio Leonardo Benedetta Leopardo Ghepardo Stendardo Ritardo Petardo Marionetta Fretta Soletta Stretta Bicicletta
Per ogni nome prova a creare due versi utilizzando le rime del tuo rimario, cos: Leonardo accende un petardo e arriva un po' in ritardo Benedetta in bicicletta corre e frena in tutta fretta Se ora leggi in sequenza i versi che hai creato, ti troverai una divertente filastrocca sui nomi dei tuoi compagni.
Con la loro
Scuola Media Statale Rosso di San Secondo Pagina 38
ACROSTICO Sempre usando il nostro nome, possiamo costruire un ACROSTICO come nellesempio:
Il calligramma una composizione poetica in cui le parole sono disposte in modo da riprodurre loggetto di cui si parla. Il nome deriva dal titolo di una famosa raccolta di poesie del poeta francese Guillaume Apollinaire.
Eccone alcuni esempi: O mio fratellino giocoso, che vivi contento nel tuo regno azzurro. Tutto il giorno giochi, salti, guizzi, ti nascondi con le amiche onde. O mio fratellino divertente, azzurro nel dorso, blu nel corpo, trascorri i tuoi giorni nel profondo del mare.
Pagina 39
TU CHE NE DICI O SIGNORE SE IN QUESTO NATALE FACCIO UN BELL'ALBERO DENTRO IL MIO CUORE E CI ATTACCO, INVECE DEI REGALI, I NOMI DI TUTTI I MIEI AMICI? GLI AMICI LONTANI E VICINI, GLI ANTICHI ED I NUOVI, QUELLI CHE VEDO TUTTI I GIORNI E QUELLI CHE VEDO DI RADO QUELLI CHE RICORDO SEMPRE E QUELLI CHE ALLE VOLTE, RESTANO DIMENTICATI,QUELLI COSTANTI E QUELLI INTERMITTENTI QUELLI DELLE ORE DIFFICILI E QUELLI DELLE ORE ALLEGRE. QUELLI CHE, SENZA VOLERLO, HO FATTO SOFFRIRE. TUTTI QUELLI CHE CONOSCO PROFONDAMENTE E QUELLI DEI QUALI CONOSCO SOLO LE A PPARENZE. QUELLI CHE MI DEVONO POCO E QUELLI AI QUALI DEVO MOLTO. I MIEI AMICI SEMPLICI E I MIEI AMICI I MPORTANTI I NOMI DI TUTTI QUELLI CHE SONO GI PASSATI NELLA MIA VITA. UN ALBERO CON RADICI MOLTO PROFONDE, PERCH I LORO NOMI NON ESCANO MAI DAL MIO CUORE. UN ALBERO DAI RAMI MOLTO GRANDI PERCH I NUOVI NOMI VENUTI DA TUTTO IL MONDO SI UNISCANO AI GI Scuola Media Statale Rosso di San Secondo Pagina 40
ESISTENTI. UN ALBERO CON UN'OMBRA MOLTO GRADEVOLE AFFINCH LA NOSTRA AMICIZIA SIA UN MOMENTO DI RIPOSO DURANTE LE LOTTE DELLA VITA!
Con il significato
PRIMAVERA
Scegli laggettivo qualificativo che ti sembra pi adatto da associare alla parola primavera, per esempio FRESCA Forma poi la famiglia dei nomi partendo dalla parola chiave, per esempio: PRIMAVERA, prati, fiori, sole, rondini,vento, farfalle,soffio Costruisci una similitudine completando la frase: La primavera come Per esempio: La primavera come un soffio di vita nuova.
Pagina 41
Costruisci ora una poesia seguendo lo schema dato: (schema) TITOLO Agg. Qualificativo + parola chiave, famiglia dei nomi similitudine
LA PRIMAVERA Fresca primavera, prati, fiori, sole, rondini,vento, farfalle Sei come un soffio di vita nuova.
Se io fossi ...
SE FOSSI Se fossi il vento Ti scompiglierei i tuoi capelli belli Se fossi il maestro Vi direi non fate i monelli Se fossi il mare vi bagnerei i castelli di sabbia Se fossi il fuoco brucerei tutta la rabbia Se fossi la terra farei giocare i bambini Se fossi la mammali riempirei di bacini. Se fossi Matteo, come sono, cercherei di fare meno capricci e di essere pi buono
Pagina 42
Prova a completare le seguenti frasi, indicando la conseguenza della sua nuova identit:
Gatto, Topo, Contadino, Pescatore, Vento, Gelo, Mago, Ladro Scopo del gioco terminare sempre con il proprio nome e una rima divertente. Se fossi un gatto mangerei formaggio Se fossi topo ne farei un assaggio Se fossi contadino pianterei un albero Se fossi pescatore pescherei un gambero Se fossi vento soffierei pi piano Se fossi gelo farei un caldo strano Se fossi mago magie farei Se fossi ladro non ruberei Se fossi Roberto, come sono infatti, sarei amico di cani e gatti
Haik
L'haik un breve componimento giapponese (non pi di sei versi), nei primi due o tre versi vengono espresse sensazioni derivanti dall'osservazione della natura. Gli altri versi esprimono invece i sentimenti che la natura ha suscitato nell'autore. L'haik contiene molti aggettivi e pochi verbi, non compaiono rime,parlano di un ambiente ristretto, ci sono metafore e similitudini. Eccone alcuni esempi:
Pagina 43
L'aria calda e leggera il respiro del sole una gioia immensa invade il mio cuore
Osserva attentamente l immagine che segue,descrivila e poi seleziona le frasi che potrai utilizzare per la composizione del tuo haik.
Osserva attentamente l immagine che segue,descrivila e poi seleziona le frasi che potrai utilizzare per la composizione del tuo haik.
Pagina 44
CREARE UN LIMERICK
Il Limerick un particolare "nonsense". composto da cinque versi con rima AA BB A. Questo vuol dire che il primo verso fa rima con il secondo, il terzo fa rima con il quarto, il quinto verso fa rima ancora con il primo. un tipo poesia inventato dal poeta inglese Edwar Lear. Il nome Limerick quello di un villaggio irlandese. Se vuoi crearne uno,segui queste regole: 1. Il primo verso presenta un personaggio (umano o animale) ed inizia cos: Cera una volta 2. Il secondo verso indica che cosa fa di buffo questo personaggio. 3. Nel terzo verso interviene un nuovo personaggio (umano o animale). 4. Il quarto deve fare rima col terzo. 5. Il quinto ripete il primo, con in pi un aggettivo che descrive il personaggio. Le rime presentano questo schema metrico: 1-2; 3-4; 5-1. Esempi: Cera un pidocchio Cera una volta un pidocchio che credeva dessere un ranocchio, un giorno incontr una rana vera ed insieme andarono in crociera. Cera una volta un tenero pidocchio.
Il fantasma strano Cera una volta un fantasma Che aveva sempre lasma. Un giorno incontr un pastore che fingeva di essere un dottore. Cera una volta uno strano fantasma
Pagina 45
Il pipistrello matto Cera una volta un pipistrello che usava sempre il rastrello. Un giorno incontr una talpa Che mangiava tanta papa. Cera una volta un simpatico pipistrello. La tigre Cera una tigre tutta tigrata Che mangiava linsalata: la mangi e fu ammalata di insalatine fulminata quella tigre tutta tigrata.
Pagina 46