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POESIE PER INTERROGAZIONE PARTE DUE

PASCOLI
NOVEMBRE – Pascoli
La Struttura
La lirica e costruita su
1. Sulla contrapposizione fra l'apparente risveglio della natura e il senso di morte che l'autunno porta
con sé
2. sull'uso di analogie, simboli (come le stecchite piante -> simbolo della morte ed il cielo sereno ->
simbolo della vita) , sinestesie (cader fragile delle foglie), allitterazioni (In particolare ai versi 3 e 6)
che creano una sinfonia di sensazioni ritmate da pause.

Una lettura musicale


È possibile proporre una lettura musicale della lirica
1. La prima strofa -> è caratterizzata da un’atmosfera resa limpida e serena dal sole.
2. La seconda strofa -> chiarisce la dimensione illusoria della primavera ed introduce l’assenza di vita.
3. La terza strofa -> rivela la desolazione del silenzio e l’atmosfera di morte che penetra nell’animo
grazie alle pause (create da tanti segni di interpunzione)

Analisi strofe
1. Prima strofa (tema dell’illusione) -> Viene presentata un'immagine primaverile della natura. Il poeta
si trova in un'atmosfera limpida e fredda come una gemma, mentre il sole è così caldo che si può
cercare l'albicocco in fiore e il profumo del prunalbo (biancospino).
2. Seconda strofa (tema della disillusione ) -> paesaggio precedente sembrava illusoriamente
primaverile, ma ci troviamo, in realtà, in autunno: il terreno è gelato, l'aria è fredda e il cielo senza
uccelli.
3. Terza strofa (tema della morte) -> Tutto è silenzio, si percepisce solo il rumore delle foglie che
cadono dagli alberi. Siamo nei primi giorni di novembre, in cui le giornate si scaldano nell'estate di
San Martino, ma vengono anche ricordati i defunti il 2 novembre.

Commento
Il titolo di questa poesia non ci fa comprendere alla prima lettura gli aspetti che si vogliono esaltare, poiché
si comprende subito che il titolo si riferisce ad una collocazione nel tempo, mentre significa anche il mese
nel quale si ricordano i propri cari che sono venuti a mancare. Come la maggior parte dei componimenti
che fanno parte della raccolta Myricae, anche questo, più che a descrivere la natura in un suo particolare
momento (il due novembre, che nella tradizione si ricorda per essere l'estate dei morti viventi), è rivolto a
penetrare nel senso segreto delle cose, e a scoprirne un messaggio di morte, un senso di fragilità e di vuoto.
Una serena giornata di novembre può per un attimo suggerire un'illusione di primavera e riportare quasi il
profumo degli albicocchi in fiore. Ma si tratta di un'illusione che presto scompare, e alle iniziali impressioni
subentra l'inverno che non solo indica solo la stagione, ma è metafora della precarietà dell'esistenza. In
questa poesia, come spesso accade in Pascoli, il paesaggio mostra un duplice aspetto. Sotto un'apparenza
di armonia e di positività possono nascondersi la presenza e la minaccia della morte. Nella bella giornata
autunnale, la luce del sole e l'aria limpida danno per un istante l'illusione che sia primavera, ma subito ci si
rende conto che le piante sono secche e spoglie ("ma secco è il pruno, e le stecchite piante"'), quindi,
inutilmente si cerca di scoprire gli alberi, ritornando alla realtà con la congiunzione avversativa e le parole
"secco - stecchite - nere – vuoto cavo", danno la sensazione di vuoto, di silenzio. Nella terza strofa viene
confermata la realtà di morte, infatti, la poesia si apre con "silenzio", che crea un'atmosfera funebre,
accentuando la presenza della morte, (sottolineata anche con la sinestesia "cader fragile" che rafforza l'idea
della precarietà e della morte, riferendosi alla vita umana) e la conclude con l'ossimoro "è l'estate fredda
dei morti". L'aggettivo fredda ci riporta a "gemmea" (al primo rigo) per sottolineare, appunto, il contrasto
tra la vita e la morte.

X AGOSTO – Pascoli
Il nido
Il motivo centrale della lirica e la malvagità umana di cui sono vittime un uomo e una rondine. Queste due
creature innocenti accomunate nel segno della morte Simbolo dell'ingiustizia e del male che regnano sulla
terra.
La rondine stava tornando al tetto e l'uomo al suo nido: Il cammino i termini per rendere più evidente
l'analogia tra la tragedia della rondine e quella dell'uomo.
In questa lirica troviamo uno dei temi centrali della poetica pascoliana cioè il nido che è simbolo di legami
affettivi pro e di sicuro rifugio dal male.

L'universalità del male


La lirica ci mette In quella dimensione cosmica nella quale pascoli sentiva collocata la terra cioè che
anch'essa appartiene al cielo ma è la sola fra tanti mondi a essere sede del male a causa della malvagità dei
suoi abitanti. Pascoli spiega il pianto delle stelle dicendo che il cielo piange per il male del mondo.
In questo modo la tragica morte del padre assume una dimensione universale e cosmica, anche il cielo
lontano partecipa con il suo pianto al dolore di coloro che soffrono.

La struttura
Il testo è strutturato secondo una disposizione parallela e simmetrica dei contenuti.
Il parallelismo è evidente tra la seconda e la quarta strofa ma si manifesta ancora di più nella terza e nella
quinta, questo è un accorgimento stilistico per dare maggiore drammaticità all'ingiustizia e alla malvagità
umana che colpiscono due innocenti creature.

La dimensione religiosa
10 agosto euro dei testi che maglia rappresenta il tema del nido familiare distrutto e la conseguente
infelicità che porta al poeta. L'uccisione del padre Ruggero segnò per sempre la vita di pascoli ed è
esattamente l'evento traumatico che viene rievocato in questa lirica che viene pubblicata nel giorno
dell'anniversario della morte del padre. Il poeta proietta la propria tragedia in una dimensione universale
con un'evidente parallelismo allegorico Tra la morte del padre innocente e quella di Cristo.

Lo stile
Il ritmo della lirica che richiama un pianto è lento.
La prima strofa è molto fluida e scorrevole ma andando avanti col testo il tutto diventa franto a causa della
presenza di numerosi segni di punteggiatura che creano forti pause soprattutto nella seconda e nella
quarta strofa.

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