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Questode fu concepita e scritta in un bosco nei pressi dellArno.

Pu essere divisa in 2 parti: la prima parte, che comprende le prime 3 stanze, riporta gli effetti che il vento ha sulla terra, sul cielo e sul mare, nellarco delle varie stagioni. Shelley si rivolge al vento come se questo fosse una divinit. La seconda parte, che comprende le 2 stanze finali, tratta invece il tema dellidentificazione del poeta con il vento, di cui invoca la forza e il potere, per poter dare nuova energia al suo lavoro e per poter rigenerare lEuropa a livello politico. Il vento dunque rappresenta la forza necessaria per rinvigorire questa generazione. Come gi stato detto, la prima stanza descrive gli effetti del vento sulla terra prima in autunno e poi in primavera. Nella stagione autunnale, il vento viene presentato come distruttore (dellestate) e la sua azione viene rappresentata con immagini di morte. Questa funzione cambia in primavera, quando il vento diventa una sorta di protettore, che ridona alla terra la vita che lautunno le aveva portato via. Cambiano dunque le immagini e le parole, che qui rievocano la vita e la rinascita riportate dalla nuova stagione. Dalla prima stanza lautore si rivolge direttamente al vento, usando il pronome personale thou. Questa personificazione si sviluppa in seguito attraverso luso di verbi generalmente usati per descrivere azioni umane ( wakest, hear) Nella seconda stanza si passa dallazione del vento sulla terra a lazione del vento sul cielo, ma le immagini utilizzate sono legate a quelle gi viste nella prima stanza. Le nuvole vengono paragonate alle foglie e ai rami. Queste nuvole sono degli angeli, ossia dei messaggeri di pioggia e fulmini che giungeranno al calare della notte. Tuttavia, anche in questo caso si descrive il vento in autunno e la sua funzione ancora una volta distruttiva (pioggia, grandine, tempesta). Per aggiungere pi enfasi alla sua forza distruttiva, il vento viene definito funebre, sepolcro, quindi si utilizzano termini associati alla morte. Nella terza stanza latmosfera cambia completamente: la pace viene ripristinata e la violenta energia delle stanze precedenti scompare. Ora lazione rappresentata quella del vento in primavera sul mare. Non pi distruttiva ma creativa (nel senso che rigenera). Il mare infatti rappresenta il luogo dove, nei tempi antichi, sono nate le civilt. Shelley spiega come il vento abbia disturbato la tipica calma del mar Mediterraneo ,che assume una forma languida placato dalla spirale dei suoi flussi cristallini, e che riflette torri e palazzi antichi, ma li riflette pigramente, come una persona addormentata. La prima parte della terza stanza caratterizzata da unatmosfera calma da colori tenui e dalla presenza di fiori. Inoltre le consonanti deboli e il ritmo cadenzato si sostituiscono alle consonanti dure trovate precedentemente. Verso la fine della stanza si ripresenta unatmosfera pi cupa e la scena passa dal mediterraneo allOceano Atlantico, descritto con termini che rimandano di nuovo al potere e al terrore. Il suo potere (quello delle sue acque) si trasforma (genera) in caos e la vegetazione presente negli abissi trema di paura. La quarta stanza descrive lidentificazione del poeta con il vento e introduce un tono pi personale. Shelley mette insieme le foglie morte della prima stanza, le nuvole della seconda e il potere delle onde della terza per combattere i mali che lui vuole distruggere. Parla della sua fanciullezza quando correva dietro al vento, e in questo modo mette in contrasto lenergia che aveva in passato con la sofferenza del presente. Lautore sente di aver perso la libert della sua fanciullezza, quando tutto gli sembrava possibile, e sente che lo scorrere del tempo lo ha addomesticato e reso

schiavo ( tema affrontato anche da Wordsworth). Shelley sente di aver perso sia lenergia fisica che quella spirituale e si rivolge al vento per riacquistarle. La sua preghiera raggiunge il climax nella quinta stanza, quando chiede al vento di essere la sua lira, di rigenerarlo, di rianimare il suo spirito, cos che i suoi pensieri morti si dirigano verso luniverso, e in questo modo potr giungere a nuova vita, come accade con i semi trasportati dal vento insieme alle foglie autunnali appassite. Il suo dunque un messaggio di speranza per il genere umano: lautunno annuncia larrivo dellinverno, che rappresenta la morte, ma la primavera- che rappresenta la rigenerazione del genere umano- giunger subito dopo. Tuttavia i versi finali dellode lasciano un senso di perplessit, in quanto il lettore si aspetterebbe una ulteriore esclamazione, ma si trova invece davanti ad una domanda. E come se Shelley fosse sopraffatto dal dubbio che ripropone, sotto forma di domanda, al lettore: la rigenerazione pu veramente avvenire in maniera cos meccanica?

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