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Parafrasi
1. Il vento primaverile Zefiro ritorna, e riporta con sé il bel tempo,
2. il fiorire della natura, che sempre lo accompagna,
3. il garrire delle rondini e il pianto dell’usignolo,
4. la primavera dai colori bianchi e rossi (i colori dei fiori).
Figure retoriche
Anastrofe v. 1: “‘l bel tempo rimena”, v. 7: “d’amor piena”, v. 8: “d’amar si riconsiglia”: Inversione
dell’ordine abituale di parole successive per rendere la frase piu’ affascinante e sorprendente.
Metafore: v. 2: “sua dolce famiglia”, v. 5: “ridono i prati”, v. 6: “Giove s’allegra di mirar sua figlia”,
v. 11: “le chiavi”: Sostituzione di un termine con un altro su un rapporto di similitudine.
Parallelismi: v. 3: “garrir Progne e pianger Philomena”, v. 12: “et cantar augelletti, et fiorir
piagge”: Ripetizione e parallelismo dei suoni per dare vari effetti fonici al testo
Figura Etimologica: vv. 7-8: “amor… amar”: Ripetizione di due parole che hanno la stessa radice
semantica (significato).
Enjambements (vv9-10): Stabilisce un collegamento tra un verso e l’altro a livello grammaticale e sintattico
Perifrasi: v. 11: “quella ch’al ciel se ne portò le chiavi”: GIro di parole che porta al significato di
una o piu parole.
Analisi
Il sonetto Zephiro torna si rifà per certi aspetti a un genere poetico della
lirica provenzale, le chansons de primtemps, che descrivono ed esaltano il
ritorno della stagione primaverile; ma la tradizione provenzale è qui rovesciata,
perché il tempo felice dell’anno è periodo di lutto per Petrarca che in esso,
precisamente in aprile, ha visto la scomparsa dell’amata Laura.
Anche dal punto di vista stilistico è possibile osservare in Zephiro torna una
distinzione fra l’aspetto linguistico, soprattutto fonico, dolce e piano delle
quartine, e la ricerca di effetti aspri nelle terzine.