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1) Fai la parafrasi
L’aria è limpida come una gemma, il sole così pallido che tu cerchi tra gli alberi di albicocchi in fiore e senti
dentro di te l’odorino amaro dell’albero di prugne.
Ma l’albero di prugne è secco e le piante spoglie segnano il sereno di nere trame, e il cielo vuoto come il
terreno al piede che ci cammina sopra.
Intorno c’è silenzio; solo il rumore del vento si sente da lontano e dai giardini e dagli orti si sente un leggero
rumore di foglie che cadono. È l’estate fredda del periodo dei morti.
2) Qual è il tema della poesia? Individua le parole chiave e i due campi semantici principali
Il tema della poesia è la tristezza del paesaggio naturale che c’è a Novembre. Infatti, si passa da un’illusione
di paesaggio primaverile descritto nella prima strofa ad una crescente sensazione di morte data dalle piante
e dallo stesso periodo autunnale che è arrivato.
Prunalbo : odorino amaro, secco, stecchite piante
Morte: estate dei Morti, secco, estate fredda, piante stecchite, cielo vuoto, silenzio, foglie cader fragile
5) Individua lo schema metrico (dato dal tipo di versi e dalla struttura delle rime)
La poesia è composta da tre strofe ognuna formata di tre endecasillabi più un quinario a rima alternata
secondo lo schema ABAB.
La poesia “Novembre” è stata scritta nel 1891 dal poeta romagnolo Giovanni Pascoli, tratto dalla raccolta
poetica Myricae. Il tema centrale della poesia è la morte e la tristezza. La prima strofa è un’illusione della
primavera, dove il poeta da quanto luminoso è il sole cerca gli alberi in fiore. Ma il poeta trovando l’albero di
prugne si accorge che è tutto secco e spoglio, e il cielo è vuoto come il terreno ghiacciato. Intorno a c’è
silenzio, interrotto solo dal fruscio delle foglie che cadono morte a terra. Questa è l’estate dei Morti. Il
significato della poesia e il relativo messaggio del poeta è di non fermarsi alle apparenze. Infatti il sole è così
luminoso che sembra di essere in estate tanto da farti cercare i fiori, ma dietro a ciò si nasconde le piante
spoglie. Come nella realtà le persone non si devono fermare all’apparenza, che essa sia triste o felice, ma
cercare di superarla per capire il significato reale di quella cosa o conoscere meglio una persona. La poesia
La poesia è composta da tre strofe ognuna formata di tre endecasillabi più un quinario a rima alternata
secondo lo schema ABAB. Pascoli evidenzia con la rime ciò che ogni verso esprime, nel primo verso
l’illusione della felicità, nel secondo verso invece c’è la realizzazione che non tutto è come appare e per
finire la morte e la tristezza prevalgono su tutti gli altri sentimenti e sensazioni.
Questa poesia si svolge nello stesso periodo di un altro componimento poetico, cioè “San Martino” di
Carducci. Le due poesie, appunto, si svolgono nello stesso periodo ma mostrano tra loro emozioni molto
contrastanti e un modo di vedere la realtà molto diverso. Pascoli inizia con un’apparenza di una bella
giornata e finisce col dimostrare che la vita non è altro che un miraggio prima della morte. Carducci invece
inizia con l’esatto opposto. All’inizio presenta una giornata e uggiosa, ma che si rivela essere di festa per
tutto il paese: è finita la stagione agricola. Entrambi i poeti ci dimostrano di non limitarsi all’apparenza,
anche se in due maniere opposte, Carducci infatti dice che non tutto quello che sembra triste alla fine è così
mentre pascoli l’esatto opposto.