◦ Da "L'allegria": Fratelli, Il porto sepolto, Veglia, Sono una creatura, I fiumi, San Martino del carso, Soldati,
Natale.
Il porto sepolto:
Veglia:
!!!!!!!!!!
fratelli?
Parola tremante
nella notte
Foglia appena nata
Nell’aria spasimante
involontaria rivolta
Dell’uomo presente alla sua
fragilità
Fratelli
INTERPRETAZIONE
Due gruppi di soldati si incontrano nella notte e si chiedono: “Di che reggimento siete
fratelli?” Alla domanda non c’è risposta. Il poeta sposta la sua attenzione dai commilitoni alla
parola che quell’incontro gli ha suggerito. In ciascuna delle strofe seguenti Ungaretti offre una
definizione del dato iniziale. La parola “Fratelli” finale è contemporaneamente una strofa e un
verso e, a differenza del primo “fratelli” che era solo un saluto, ora la parola racchiude in sé i
concetti di cui si è via via caricata nel corso del componimento. Il verso “Parola tremante nella
notte” si collega all’immagine della “foglia appena nata” che è debole, indifesa come la parola
fratelli. L’uomo si ribella alla guerra e consapevole della propria debolezza si sforza di affrontarla
con la ricerca di una difficile fratellanza. Fratelli, come altre poesie scritte in trincea da Ungaretti,
viene ispirata dalla guerra del Carso.
Figure retoriche:
Nella poesia Fratelli di Ungaretti ci sono assonanze tra le parole: Fratelli (iniziale), foglia, fragilità,
fratelli (finale), ma soprattutto fra: Fratelli / Fragilità.
Vuol dire che la fratellanza tra gli uomini è difficile e precaria ma è l’unica speranza per creare un
mondo migliore. Questa speranza la troviamo nella foglia appena nata che, anche se fragile, ha la
possibilità di crescere e di opporsi alle avversità.
Iperbato (consistente nel separare due parole strettamente connesse dal punto di vista
sintattico mediante l’inserzione di una o più parole) “Di che regimentosiete/fratelli.
Metafora (similitudine sottintesa, ossia su un rapporto analogico, per cui un termine sono usati
per esprimere un concetto diverso da quello che normalmente esprimono) “aria spasimante” .
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria
così totalmente
disanimata
è il mio pianto
vivendo
INTERPRETAZIONI
Questa poesia è strettamente collegata all'esperienza di guerra vissuta del poeta sul fronte del
Carso, durante la prima guerra mondiale. Egli infatti paragona il suo pianto ad una pietra del
monte San Michele e usa aggettivi che esprimono il senso dell'indifferenza nei confronti della
morte.
La conclusione è molto pacata rispetto al dolore precedente come una sorta di rassegnazione.
Ungaretti ribalta i valori abituali: la morte intesa come tregua, liberazione da tutti gli affanni è un
bene che si deve scontare attraverso la sofferenza della vita. La riduzione della lunghezza dei
versi andando verso il basso può simboleggiare la riduzione della speranza, della voglia di vivere,
della parola, il poeta va verso il silenzio perché quando il dolore è molto forte non si ha le parole
per esprimerlo.
Figure retoriche:
Una similitudine “come questa pietra”.
Molte anafore (ripetere un elemento) “così, così…” .
Un climax ascendente (consiste nel disporre più elementi del discorso secondo un ordine
basato sulla crescente intensità del loro significato) nella prima strofa.
Soldati:
Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie
INTERPRETAZIONI
Il titolo “Soldati” fa parte integrante della poesia perché senza di esso non esprimerebbe appieno il
suo significato. É stata scritta durante una pausa nei combattimenti nel bosco di Courton sul fronte
italo-francese ed esprime la precarietà dell’esistenza dei soldati che si sentono sospesi tra la vita e la
morte “come le foglie sugli alberi d’autunno ” quando basta un soffio di vento per farle cadere. Al di là
della situazione della guerra, la similitudine della foglia, intende rappresentare le condizioni di tutti
gli uomini in ogni tempo e circostanza. La vita è precaria, cioè, in ogni circostanza, e si svolge
ciclicamente. Ungaretti riconosce nella caducità il vincolo che accomuna tutti gli esseri viventi .
Figure retoriche:
Una similitudine: soldati paragonati alle foglie.
Natale:
Parafrasi:
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
INTERPRETAZIONI
La poesia Natale tratta il momento in cui Ungaretti è ospite a Napoli dall’amico Gherardo Marone,
in licenza dal fronte. Nel componimento il poeta esprime la sua avversione verso la realtà bellica
ma anche verso la realtà circostante, carica dei festeggiamenti natalizi ma con l’ombra incombente
della guerra. Ungaretti non vuole immergersi nelle strade strette, tra la gente di Napoli: la città
infatti è caotica, allegra per la festa, in particolare nel centro con i negozi illuminati e le persone
che passeggiano. Con l’espressione “Ho la stanchezza sulle spalle” Ungaretti si riferisce alla
stanchezza provocata dai mesi trascorsi al fronte: ormai il poeta ha speso tutte le sue energie,
dunque non riesce a diversirsi e a stare in compagnia di tutti gli altri. Egli vorrebbe essere
abbandonato in un angolo come un oggetto, un qualcosa senza anima e soprattutto senza
pensieri: con l’aggettivo dimenticato, Ungaretti chiede di essere lasciato solo, ma soprattutto
vorrebbe dimenticare tutto quello che ha vissuto. Preferisce stare dunque dentro casa, al sicuro,
confortato dal calore delle pareti, in contrasto con il freddo subito in trincea e che patirà non
appena ritornerà sul campo di battaglia. Infatti, il conforto delle mura domestiche è di durata
breve: ciò viene messo in risalto dall’espressione “quattro capriole di fumo”, che si riferisce alla
fugacità del momento, in quanto la licenza del poeta ha una durata limitata.
Figure retoriche:
Metafora: “gomitolo di strade”.
Similitudine: “come una cosa”.
Analogia: “quattro capriole di fumo”.
Raccolte
Il porto sepolto (1916)
Allegria di naufragi (1919)
Il porto sepolto:
Il porto sepolto contiene le prime poesie scritte sul fronte di guerra in trincea, su pezzi di carta
occasionali, conservati dal poeta nello zaino. Il titolo allude ad un porto reale nei pressi di
Alessandria, ma ha soprattutto un significato simbolico: il porto sepolto è il mistero, l’assoluto, alla
cui ricerca il poeta si pone con la speranza di approdarvi come in un porto di pace.
Successivamente, le liriche di “Il porto sepolto” confluiscono nella raccolta “Allegria di naufragi”,
che diventerà “L’Allegria” (1932). Anche questo titolo è allusivo: la guerra è come un naufragio
della vita, e i superstiti del naufragio sono presi da una sorta di ebbrezza per lo scampato pericolo
e superano lo sgomento e il dolore con la fede e la speranza di un domani migliore.
Il correlativo oggettivo. ◦ Da "Ossi di seppia": Non chiederci la parola, Meriggiare pallido e assorto, Spesso il
male di vivere ho incontrato, Cigola la carrucola del pozzo. ◦ Da "Le occasioni": Non recidere, forbice, quel
volto; La casa dei doganieri. ◦ Da "Satura": Ho sceso, dandoti il braccio.