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Abbiamo parlato dei banchieri e dei cambiavalute in riferimento alla nascita della figura del mercante, in

quanto molti mercanti diventano cambiavalute (si può anche dire ‘cambiatori) e ne abbiamo anche parlato
in riferimento alla stratificazione all’interno dei vari comuni per quanto riguarda i vari gruppi sociali.

Quando parliamo del periodo compreso tra 200 e 300 facciamo riferimento ad un periodo caratterizzato da
un cambiamento di prospettiva radicale per quanto riguarda l’attività economica, innanzitutto perché
iniziano a nascere nuovi luoghi di mercato, situati soprattutto in Francia (nella parte Centro-settentrionale
della Francia, specialmente lungo il confine Orientale, il confine tra Francia e Paesi Bassi e Germania).

I più importanti mercati erano situati proprio in questa zona, in particolare in città come Bruces ( si legge
Bruj e si trova nell’odierno Belgio), Lille ( si legge Lil), Troies ( si legge Trua, si trova in Francia), Ipres ( si legge
Ipr, si trova al confine tra Belgioe Francia)… questi erano i luoghi più famosi in cui andava in scena il
commercio internazionale che per la Francia riguarda un prodotto in particolar modo: I PANNI FRANCESCHI.

I panni franceschi venivano prodotti principalmente attraverso la lana, che proveniva dall’Inghilterra, veniva
poi esportata in Belgio e in Francia venduta in questi mercati, acquistata e portata soprattutto in Italia, nelle
città del Centro- Nord (a Firenze in particolar modo) e veniva portata qui per essere trasformata in abiti.

Diciamo questo per capire la vocazione commerciale che in questo periodo inizieranno ad acquisire molte
città italiane, specialmente del Centro-Nord, ma soprattutto anche per capire che in questo periodo anche
molte altre città, come Brouces, inizieranno ad inserirsi all’interno dei traffici e dei commerci internazionali
entrando a far parte delle fiere francesi.

Le fiere francesi avevano luogo soprattutto nelle Fiandre (Nord della Francia) e nella regione della
Champagne. Proprio in questi luoghi inizieranno a fare comparsa i grandi mercanti.

Il mercante del 200-300 è un mercante che inizia a sviluppare l’attività commerciale a lungo raggio, si situa
quindi nel così detto commercio internazionale, commercio che interessa sia l’Oriente che l’Occidente…un
commercio quindi diverso da quello dell’Alto Medioevo (mentre nell’Alto Medioevo la navigazione era
principalmente una navigazione di cabotaggio, cioè una navigazione che andava da un porto ad un altro
porto non seguendo il mare aperto bensì seguendo la linea della costa, da questo momento in poi iniziano
ad essere intrapresi anche viaggi in mare aperto) ed un commercio che, a causa dell’insicurezza delle strade,
inizia a svolgersi principalmente attraverso la via marittima.

Anche se c’è da dire che in questo periodo le strade migliorano rispetto al passato e questo perché molti
signori e molti principi provvedono a migliorare la rete viaria costruendo nuovi ponti, nuove strade e
riscoprendo e riammodernando le antiche strade romane che erano cadute in disuso.

Il commercio comunque inizia a svolgersi principalmente tramite la via marittima, la quale in questi anni
permetterà innanzitutto di mettere in collegamento luoghi molti distanti tra di loro, il commercio non si
svolge solo nel Mediterraneo bensì si svolge anche verso il Mar Baltico e il Mare del Nord e questo grazie al
fatto che nascono nuove imbarcazioni.

Queste nuove imbarcazioni non sono più le antiche GALEE. Le antiche galee romane, imbarcazioni che
venivano spinte dai rematori, iniziano ad essere dotate di nuove vele, le così dette vele latine (sono
chiamate così perché erano già in uso in epoca romana ma erano state messe da parte ed in questo periodo
vengono riscoperte) ovvero le vele quadrate (Le nuove vele permettevano di prendere il vento in tutte le
direzioni). Esse, oltre che galee, possono essere anche chiamate ‘GALERE’ perché coloro che remavano
erano tutti quanti prigionieri, principalmente prigionieri di guerra, controllati da una notevole forza militare.
Nel Nord dell’Europa appare n nuovo tipo di imbarcazione, la così detta COCCA (termine di derivazione
tedesca, perché è un tipo di imbarcazione che riguarda la così detta lega anseatica, lega formate da città del
nord Europa tipo Amburgo, Lubecca, Danzica…città che avevano come obbiettivo quello di rendere migliore
l’attività commerciale al proprio interno; il termine anseatica deriva dalla parola di derivazione germanica
‘hansa’), un tipo di imbarcazione che ha la poppa (parte anteriore dell’imbarcazione) leggermente rialzata e
a forma arrotondata, un tipo di imbarcazione che si adatta ai mari del Nord e permette di navigare questi
mari in sicurezza questi mari che erano difficili da essere solcati.

In alto quest’imbarcazione aveva un buco dal quale fuoriusciva il timone, il quale permetteva di indirizzare
la barca (il timone all’epoca era un’asse che usciva da questo buco e arrivava sotto l’imbarcazione e si
muoveva indirizzando la barca). È importante ricordare che il timone non nasce nel 200-300 bensì in questo
periodo inizia ad essere collocato a poppa, prima veniva collocato ad un lato dell’imbarcazione stessa.

In questo periodo, quindi, vengono portati in marineria dei notevoli progressi che permettono di solcare in
sicurezza i mari e di compiere dei viaggi a lungo raggio.

I mercanti in questo periodo diventano cambiavalute e cambiatori:

-cambiavalute: colui che cambia una moneta nella valuta del posto.

-cambiatori: coloro che prestavano il denaro ai mercanti…i cambiatori hanno anticipato la figura
dell’odierno banchiere (termine che deriva da banco, il banco che essi utilizzavano per svolgere la loro
attività.

L’attività del mercante era un’attività che non tutti vedevano di buon occhio, tanto che i primi cambiatori e i
primi cambiavalute sono stati ebrei. Gli Ebrei, tra l’Alto e il Basso Medioevo, sono coloro che praticano
l’attività bancaria perché sono coloro che maneggiavano il denaro, maneggiare il denaro dalla Chiesa
cristiana veniva vista come un peccato e quindi gli unici deputati a far questo erano gli Ebrei.

Quando le cose iniziano a cambiare e quando anche alcune famiglie cristiane iniziano a svolgere l’attività
bancaria? Quando iniziano a comparire le così dette indulgenze, l’indulgenza era la remissione dei peccati
che uomini commettevano in terra e veniva solitamente richiesta dietro pagamento di una somma di
denaro…si creavano dei veri e propri tariffari attraverso i quali si chiedeva un’indulgenza per i peccati
commessi e si otteneva quindi l’espiazione di tutti i peccati.

Il mercante è una persona che si assume dei rischi perché il mercante diventa una figura che svolge la sua
attività a lungo raggio, e ciò vuol dire che la sua attività è esposta a mille rischi. Il rischio dell’attività
marinaresca era tanto quello che l’imbarcazione potesse affondare a seguito di una tempesta, tanto quello
che l’imbarcazione potesse essere attaccata dai pirati…i rischi a cui andavano contro i mercanti erano
tantissimi, ecco perché accanto alla nascita e all’evoluzione della figura del mercante e del banchiere si
iniziano a sviluppare anche delle nuove imprese commerciali, in particolar modo la così detta commenda e
la così detta società/societas maris.

Commenda: tipo di impresa commerciale in cui una persona metteva i soldi, comprava la merce, affittava la
nave e dava il compito ad un mercante di prendersi i rischi di portare questa nave con questa merce in un
determinato posto. In un’impresa commerciale del genere i rischi maggiori se li assumeva chi tirava fuori i
soldi perché nella commenda valeva il principio che i due terzi dei guadagni finivano nelle tasche di chi ci
aveva messo i soldi e quindi se il mercante incaricato di portare la merce in un determinato posto veniva ad
esempio attaccato dai pirati, lui se ne tornava indietro sano e salvo ma la merce l’aveva perduta e quindi chi
ci rimetteva era l’altro.

La società maris: era un tipo di accordo differente in cui i guadagni erano equamente divisi tra il mercante e
l’investitore anche perché solitamente il mercante metteva anche una parte dei soldi per acquistare le
merci: l’investitore solitamente investiva i due terzi del denaro e un terzo ce lo metteva il mercante.

La figura del mercante era ancora una figura esclusa dalla società, non veniva considerata un’attività lecita
perché compiere l’attività della mercatura per la Chiesa era fonte di peccato soprattutto perché per la
Chiesa chi svolgeva l’attività mercantile frodava il prossimo perché quest’attività era soprattutto legata al
prestito ad interesse (svolgere un attività di prestito di interesse vuol dire per la visione della Chiesa che tu
stai impiegando illecitamente il tempo a tuo vantaggio, dato che il tempo per la Chiesa non è dell’uomo ma
appartiene a Dio, stai utilizzano qualcosa che non è tuo per il tuo interesse) in quanto il mercante spesso
prestava soldi ad altri mercanti o ad altre persone.

L’attività mercantile inizia ad essere considerata lecita non solo quando vennero introdotte le indulgenze,
ma soprattutto quando venne stabilita una soglia massima oltre la quale il tasso di interesse non poteva
andare…il mercante inizia quindi ad entrare all’interno di quella divisione in ordini tipica del mondo
medievale: oratores, bellatores e laboratores (nel Medioevo nell’ordine dei laboratores la figura del
mercante non era inclusa).

L’attività mercantile, quindi, in questo periodo subisce tantissimi cambiamenti e questi cambiamenti sono
dovuti principalmente ai cambiamenti dell’attività marinara…oltre alle imbarcazioni, cambiano anche gli
strumenti di navigazione, in particolar modo gli strumenti utilizzati per orientarsi: la bussola e l’astrolabio.

La bussola: contenitore con un ago calamitato che, grazie al magnetismo della terra, indica il nord e gli altri
punti cardinali.

L’astrolabio: grazie ad un calcolo abbastanza complesso, attraverso l’astrolabio (due ghiere che ruotano)
capisco la posizione in cui mi trovo grazie al sole, alla luna e alla posizione dei pianeti grazie ad un calcolo
abbastanza complesso.

In questo periodo nascono alcuni strumenti a disposizione dei mercanti e dei banchieri, fra i quali una cosa
molto importante è la lettera di cambio, una sorta di promessa di pagamento, un modo per effettuare il
pagamento di una merce cioè se acquistavo una merce dovevo pagare una somma di denaro ad un
mercante/banchiere che la faceva recapitare ad un’altra persona in un altro luogo e poi questa persona
rimborsava la somma che era stata versata al destinatario. La lettera di cambio era quindi una promessa di
pagamento che permetteva ai banchieri di non doversi spostare da una parte all’altra, ha quindi
rivoluzionato il modo di svolgere l’attività mercantile e bancaria.

Un altro strumento che si sviluppa in questo periodo è la così detta partita doppia, uno strumento che
solitamente si compila alla fine di ogni anno nelle attività commerciali… in pratica la partita doppia che
contiene due colonne, ‘le entrate’ e ‘le uscite’, documento in cui quindi vengono elencate tutte le entrate e
le uscite di una attività commerciale. Attraverso la partita doppia si riesce a capire se un’attività
commerciale è in perdita/disavanzo o in guadagno/avanzo.

Questi strumenti si affiancano alla coniazione di nuove monete, in quanto l’altro tratto distintivo di questo
periodo è che ogni città inizia a dotarsi di nuove monete, specialmente monete d’oro (nel corso dell’età
medievale l’attività commerciale prevedeva il pagamento solamente tramite monete d’argento e il motivo di
ciò era principalmente il fatto che di oro in Europa ce n’era poco). La scoperta di nuove miniere oltreoceano
darà un notevole impulso alla coniazione dei metalli stessi, tanto l’oro quanto l’argento. Le monete d’oro
iniziano ad essere coniate perché permettono di essere impiegate in quelle attività commerciali nelle
transazioni economiche di valoro elevato, questo perché ovviamente l’oro vale più dell’argento. Le monete
più importanti delle città italiane erano il fiorino (Firenze), lo zecchino (Venezia, una delle monete più
ricercate per la sua purezza di conio che nessun’altra moneta in circolazione possedeva), il genoino
(Genova), il ducato (Milano e molte altre città non solo italiane) …tutte queste monete distingueranno le
varie città italiane.

In questo periodo iniziano a nascere nuove figure di banchieri, figure fondamentali per tutto quanto il
Medioevo perché prestavano i soldi ai sovrani, ai principi, agli imperatori, ai duchi quindi alcune famiglie
diventeranno famosissime e legheranno indissolubilmente il loro nome alla città, due delle famiglie più
importanti italiane di questo periodo sono i Peruzzi e i Bardi (due delle famiglie più importanti della città di
Firenze), e per quanto riguarda Siena la famiglia dei Bonsignori… quindi in particolar modo i banchieri
dell’area toscana diventeranno famosissimi in quanto prestavano soldi a tutta quanta l’Europa specialmente
ai sovrani di Francia e di Inghilterra, con un risvolto positivo perché ovviamente si facevano pagare
l’interesse e quindi ottenevano delle somme elevate ma anche con un risvolto molto negativo cioè il rischio
che i soldi non gli venissero rimborsati e quindi molto spesso accadrà che i vari sovrani europei
dichiareranno bancarotta e trascineranno nella crisi economica intere famiglie ed intere città perché
dichiarare bancarotta per delle somme molto elevate vorrà dire l’impossibilità di restituire i soldi che avevi
preso in prestito…il problema principale era quindi il tempo di restituzione, che solitamente per cifre
elevate era abbastanza lungo e quindi si andava incontro a grandissimi rischi… questo è un tratto distintivo
che caratterizzerà un po’ tutte le città, non solo italiane.

Città marinare: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia… le due su cui siamo ritornati molte volte sono Genova e
Venezia, le quali saranno quelle che sono legate anche alle crociate medievali, e ci torneremo a parlare di
queste due città quando parleremo della nascita degli stati regionali italiani: la repubblica di Genova e la
repubblica di Venezia (si chiameranno così dal 1300).

LOTTA TRA IMPERO E PAPATO

Eravamo rimasti alla concezione ierocratica o teocratica del potere che si era sviluppata a partire dalla figura
di Gregorio VII e della sua lotta con Enrico IV di Franconia e con Federico Barbarossa. Gregorio VII è stato
l’autore del Dictatus Papae (anno 1075), un documento che stabiliva la superiorità del papa sull’imperatore.
La concezione ierocratica o teocratica è una concezione secondo la quale il potere al papa discende
direttamente da Dio e quindi i papi da Gregorio VII in avanti non si considereranno più vicari di Pietro bensì
si considereranno vicari di Cristo. Questo porterà fra il duecento e il trecento a tutta una serie di scontri tra
papi ed imperatori in quanto i papi si consideravano superiori a qualsiasi autorità terrena (non solo
imperatori ma anche sovrani e principi). In questo periodo quindi succede che la curia romana (corte del
papa) inizierà ad essere designata con il termine ‘santa sede’ e soprattutto in questo periodo la corte del
papa inizierà a comprendere il papa e tutti i più stretti collaboratori del papa stesso come ad esempio il
famoso collegio cardinalizio , esso era un organismo che era formato da tutti quanti i cardinali e che aveva
come obbiettivo principale quello di collaborare all’attività del papa ma soprattutto di eleggere il papa
stesso a partire dall’anno 1059.

Prima del collegio cardinalizio, come avveniva l’elezione del pontefice? Avveniva per acclamazione popolare,
in particolare tra i rappresentanti delle famiglie aristocratiche romane, quindi per sottrarre dall’influenza
delle famiglie aristocratiche l’elezione del papa nascerà poi il così detto conclave che abbiamo legato al
palazzo dei papi a Viterbo dove si riuniva il collegio cardinalizio e che doveva sceglier chi doveva essere
eletto come nuovo papa.

Il collegio cardinalizio nel tempo si è molto ampliato e riguarda cardinali che provengono da tutti i luoghi
della cristianità e che si riuniscono a Roma e si scelgono chi sarà il nuovo papa.

A partire dall’anno 500 d.C. si è venuta a diffondere l’usanza da parte dei papi di avere un nome diverso da
quello battesimale, il così detto nome pontificale. Nel corso della storia sono stati solamente due i papi che
hanno scelto come nome pontificale il loro nome battesimale e tutti e due questi papi medievali sono morti
entro l’anno del pontificato e quindi forse per scaramanzia tutti i papi successivi hanno deciso di non far più
una scelta del genere. La scelta di assumere un nome differente da quello battesimale era dovuta a diverse
ragioni, in particolare per il fatto che a partire dall’anno 1000 i papi inizieranno ad essere scelti tra cardinali
che provenivano dall’area germanica e dall’area francese e, visto che questi non avevano un nome legato
alla tradizione latina o greca, l’usanza di scegliere un nome diverso da quello battesimale è legato anche a
questo motivo quindi al voler legare maggiormente questi papi alla cristianità.

La concezione ierocratica del potere si rinnoverà nel momento in cui il papa diventerà Lotario dei Conti di
segni (Conti di segni è il titolo nobiliare della famiglia) che è conosciuto con il nome di Innocenzo III. Egli
salirà al soglio pontificio nell’anno 1198 e sarà colui che deciderà di considerarsi investito del potere
direttamente da Dio, una concezione del potere che lo porterà ad emanare tutta una serie di leggi che lo
porteranno ad entrare in contrasto con i vari imperatori in quanto la concezione ierocratica del potere
prevedeva il fatto che il papa potesse interessarsi di tutte quante le questioni tanto di natura religiosa, tanto
di natura politica, tanto di natura economica e quindi a partire da Innocenzo III saranno tantissimi i papi che
si comporteranno in questo modo e che saranno interessati alla così detta epoca delle crociate in Terrasanta
( le crociate ufficiali terminano nel 1270) .

Da questo momento in poi i papi che si succederanno svilupperanno una concezione del potere secondo la
quale il primato tra tutti quanti i vari vescovi era nelle mani di colui che era il rappresentante della sede
vescovile di Roma (il papa, il quale amministrava 7 diocesi). Il papa quindi inizia ad avvalersi del potere di
poter designare i rappresentati di tutte quante le altre diocesi romane, quindi se al papa non andava a genio
che in una diocesi ci fosse un vescovo non a lui gradito, lo deponeva e ne nominava un altro. Quindi il diritto
di impossessarsi del controllo delle sedi vescovili a Roma in funzione di tutelare gli interessi della Chiesa
diventerà una prerogativa di cui tutti quanti i papi si avvalevano.

La conseguenza di tutto ciò è che i papi inizieranno ad interferire non solo nell’elezione dell’imperatore (gli
imperatori avevano l’usanza di scendere a Roma per farsi incoronare re d’Italia) ma anche nella nomina dei
vescovi, il loro potere si allargherà a dismisura.

A partire dal basso medioevo inizieranno a svilupparsi nuovi movimenti all’interno della Chiesa stessa,
movimenti che richiedevano un rinnovamento spirituale della Chiesa, alcuni di questi movimenti saranno
inglobati nella chiesa stessa, altri invece diventeranno movimenti ereticali, tra questi ricordiamo soprattutto
due: Francescani e Domenicani.

Il movimento francescano è nato in Italia alla fine del 1100 ad opera della predicazione del figlio di un
mercante, Francesco D’Assisi. Egli si era spogliate delle proprie vesti e delle proprie ricchezze e le aveva
donate ai poveri.

Il movimento domenicano invece è nato in lingua d’oc (lingua d’oc è parlata in una serie di regioni francesi
nella parte meridionale) e si è sviluppato grazie alla predicazione di Domenico da Guzman.
Francescani, che conosciamo anche con il nome di ‘Frati Minori’ e Domenicani avevano lo stesso modo di
agire, svolgevano quindi lo stesso tipo di predicazione:

-non si limitavano solamente a pregare, ma univano alla preghiera anche la carità e soprattutto l’assistenza
ai malati ed ai bisognosi tramite una rete di conventi che era diffusa capillarmente sul territorio.

-predicavano in volgare, cosa molto innovativa perché all’epoca la lingua ufficiale della Chiesa era il latino,
lingua non facilmente comprensibile a tutti, quindi usare il volgare significava avvicinare tutti quanti alla
parola di Cristo.

-svolgevano attività di carità nei confronti del prossimo.

Il fatto che i domenicani hanno sviluppato la loro predicazione nelle regioni della lingua d’oc mentre i
francescani nel centro-nord d’Italia è indicativo del fatto che in queste aree geografiche si siano venuti a
sviluppare altri movimenti, tra i quali i più importanti i Catari e i Valdesi (la più grande comunità europea e
mondiale dei valdesi oggi si trova in Calabria nella provincia di Cosenza e in Calabria ci sono arrivati con le
persecuzioni religiose che li hanno portati a spostarsi inizialmente dalla Francia alla Valpelline e poi dalla
Valpelline nel sud Italia).

Catari e Valdesi sono movimenti ereticali sorti principalmente nella Francia meridionale e che si sono diffusi
anche nel resto d’Italia, in particolare nella zona nord dell’Italia, nelle valli del Piemonte occidentale, nelle
valli di quella che oggi si chiama Valpelline.

Differenza tra convento e monastero: i conventi solitamente sorgevano all’interno dei borghi cioè all’interno
della cinta muraria della città, mentre i monasteri solitamente erano luoghi appartati che si trovavano
all’esterno dei luoghi cittadini. Questo perché il convento è frequentato da Frati che svolgono attivamente la
loro missione quindi è inserito nel contesto urbano perché i frati svolgono la loro attività all’interno della
città mentre i frati del monastero lavorano e pregano nel monastero stesso, non hanno quindi una
concezione della religiosità attiva come i frati dei conventi.

Dalla regola francescana, si è sviluppata anche la predicazione di alcune suore, di un movimento quindi
legato a quello di san Francesco D’Assisi, nato dalla predicazione di un’amica di Francesco D’assisi ovvero
Santa Chiara (padrona di Italia).

In questo periodo l’attività monastica e l’attività conventuale sarà quindi legata anche a figure femminili,
donne che legheranno la loro attività alla clausura cioè al fatto di risiedere all’interno di questi monasteri e
conventi e di non aver più contatti con il mondo esterno.

Perché sia Francescani che Domenicani sono stati accettati dalla Chiesa? Anche se all’inizio contestavano la
mondanizzazione della Chiesa, la Chiesa alla fine se ne è servita di questi movimenti per combattere i
movimenti ereticali estremi, movimenti che si erano sviluppati in contrasto con la Chiesa. Quindi il fatto che
ci fossero anche altri movimenti, che erano più polemici contro la Chiesa, ha fatto sì che i papi alla fine
hanno accettato questi due movimenti e se ne sono serviti …questi movimenti, specialmente i domenicani,
hanno avuto un ruolo fondamentale perché i papi li hanno perfino messi a capo del tribunale
dell’inquisizione.

Ricorda: Santa Caterina da Siena si è formata nel novero del movimento domenicano

Perché i francescani e i domenicani si chiamavano mendicanti? Perché facevano della mendicazione, cioè
prestavano aiuto agli altri e vivevano di aiuti che la popolazione, specialmente i ricchi, gli forniva. Questo
l’abbiamo visto legato a quella che è stata la regola francescana, al fatto che San Francesco si sia spogliato di
tutte le sue ricchezze e le abbia donate ai poveri intraprendendo questo cammino penitenziale a uso di
quello che era il cristianesimo delle origini cioè sulla scia di quella che era la vita vissuta da Cristo.

Alcuni movimenti formati da laici, come quello dei Valdesi, sono stati osteggiati e sono stati combattuti e
perseguitati in quanto proponevano un’interpretazione personale delle Sacre Scritture, della Bibbia in
primis. Per i laici fare questo era lecito mentre per la Chiesa assolutamente no motivo per cui questi
movimenti sono stati perseguitati, specialmente i Catari e i Valdesi, movimenti nati nel sud della Francia e
poi diffusesi in Francia dal centro al nord della Francia stessa… l’area di maggiore diffusione è stata quella
centro-meridionale, la così detta area della lingua d’oca.

Questi movimenti ereticali sono stati combattuti durante tutto il Medioevo, pur essendo improntati agli
stessi principi degli altri ordini mendicanti ufficiali ovvero Francescani e Domenicani. Anche i Valdesi, i Catari
e i Patari sono stati movimenti pauperistici, cioè movimenti che predicavano la povertà, seguivano quindi gli
stessi principi dei Francescani e dei Domenicani, la Chiesa decide però di combatterli duramente e di
perseguitarli, motivo per cui i Valdesi, fuggiti dalla Francia, si sono rifugiati nelle valli piemontesi a ovest di
Torino e sono arrivati poi in Calabria.

I Valdesi sono chiamati anche ‘Poveri di Lione’, perché avevano nell’area di Lione il loro epicentro principale.

Il motivo per cui sono stati perseguitati risiede non solo nel fatto che predicavano in volgare la parola di
Cristo, e quindi non si rifacevano al messaggio evangelico originale e al modo di interpretarlo, ma anche al
fatto che proponevano un tipo di religiosità diverso da quello della Chiesa.

Il movimento dei Catari (Catari è un termine che significa ‘gli eletti’ e hanno formato una Chiesa parallela a
quella cristiana medievale, si sono dotati di una propria gerarchia ecclesiastica e di una propria visione del
mondo…per la Chiesa dell’epoca ciò era intollerabile perciò li perseguita) è un movimento che possiamo
ricollegare a quello di cui abbiamo parlato in filosofia all’inizio dell’anno ovvero alle religioni che avevano
una visione dualistica della realtà, tipo l’induismo o il taoismo…queste religioni credevano che tutta quanta
la realtà ruotasse intorno a due principi, uno positivo e uno negativo (polo positivo era rappresentato da Dio
mentre il polo negativo era rappresentato dal male, dal ‘principe di questo mondo ’ cioè si oppone Dio alla
materia, la materia è corrotta mentre Dio è incorrotto…proponevano quindi una religiosità diversa da
quella della Chiesa data da una visione di stampo dualistico che fondava le sue radici in quello che era il
messaggio prebiblico stesso.

Questi movimenti ereticali rifiutavano il matrimonio e in alcuni periodi dell’anno prevedevano l’astinenza
sessuale e alimentare.

I papi hanno combattuto queste eresie convocando tutta una serie di concili, in particolar modo il Concilio
Lateranense III e il Concilio Lateranense IV (si chiamano ‘Lateranense’ perché si sono tenuti nel palazzo di
San Giovanni in Laterano a Roma) e il Concilio di Verona. In questi concili è accaduto che i Catari e i Valdesi
sono stati condannati ed è stato ordinato dal papa ai vescovi di essere lo strumento esecutivo di questa
condanna, cioè il papa ha ordinato ai vescovi di compiere delle visite periodiche all’interno delle parrocchie
della loro diocesi con l’obiettivo di rendersi conto se in queste parrocchie ci fossero segni di qualche eresia
in modo da poterla estirpare… il vescovo era quindi l’’esecutore della volontà del papa.

Ricorda: la differenza tra cristiani cattolici e cristiani protestanti sta nella contrapposizione tra
transustanziazione e consustanziazione.
Transustanziazione: la chiesa cristiana cattolica ritiene che l’ostia e il vino nel momento della cerimonia
eucaristica si trasformino completamente nel corpo e nel sangue di Cristo.

Consustanziazione: l’idea, soprattutto di Lutero, secondo la quale l’ostia e il vino mantengano una loro
natura in questa trasformazione, non si trasformano quindi solo nel corpo e nel sangue di Cristo bensì
mantengono le loro caratteristiche fisiche.

Ciò che induce a questa differenza è la lettura e l’analisi delle Sacre Scritture perché una delle differenze
sostanziali tra cattolici e protestanti risiede anche nel modo di interfacciarsi alle Sacre Scritture: per i
protestanti vale il principio che si può liberamente accedere al contenuto delle Sacre Scritture e
interpretarlo individualmente, mentre per il mondo cristiano cattolico ciò non è possibile.

Accanto a questi gruppi ereticali, nascono le così dette ‘confraternite’, associazioni di laici che si aiutano a
vicenda, un po’ come le corporazioni. Queste associazioni avevano come obbiettivo principale quello di
assistere gli altri, i poveri, i malati, i carcerati e avranno grande diffusione all’interno delle mura cittadine.
Molte di queste confraternite saranno devote ad un Santo, essendo che un’altra caratteristica medievale è la
devozione di una città, di un gruppo ai vari Santi perché la loro rappresentazione iconografica rifletteva
quelle che erano le inquietudini del tempo per esempio San Rocco e San Michele Arcangelo avranno un
grandissimo successo perché nella loro rappresentazione iconografica richiamarono i mali del tempo, uno su
tutti la peste.

Contro i movimenti ereticali, i papi arriveranno anche a bandire delle vere e proprie crociate, le quali erano
considerate lecite se si combattevano gli infedeli e tutti quanti coloro che non seguivano la chiesa ufficiale e
quindi contro i Valdesi e i Catari, in particolare da papa Innocenzo III, vengono bandite delle vere e proprie
crociate. Il papa quindi intima i principi e i feudatari di prendere le armi contro di loro, prima si rivolge al re
di Francia, ma esso rifiuta perché egli era impegnato nelle crociate in Terrasanta, e difronte il rifiuto del re di
Francia si rivolge ai nobili francesi.

I Catari sono anche chiamati ‘Albigesi’ perché provenivano dalla cittadina francese di Albì.

Queste crociate si sono svolte contemporaneamente a quelle che si sono svolte verso Gerusalemme, quindi
nel periodo compreso tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII secolo.

La crociata contro gli Albigesi bandita nel 1209 è ricordata come una delle crociate più brutali della storia
perché sarà condotta dai principi cristiani francesi con metodi repressivi così come avevano fatto i cavalieri
crociati che erano entrati a Gerusalemme (avevano sterminato i musulmani).

Come Federico II e la casata degli Hohenstaufen sono arrivati ad essere incoronati re di Sicilia e possessori di
tutto il sud Italia? Abbiamo lasciato gli Svevi alla figura di Federico I Barbarossa e la ritroviamo ora nel
momento in cui il progetto universalistico di quest’ultimo viene continuato dai suoi successori, in particolar
modo da Enrico Hohenstaufen (figlio di Federico I Barbarossa) e Costanza d’Altavilla (moglie di Enrico)…
Federico I Barbarossa aveva in mente tramite lo sposalizio di suo figlio con Costanza d’Altavilla di unire la
Germania con l’Italia del Sud, facendo unire in matrimonio il diretto discendente dell’imperatore e l’ultima
regina normanna (figlia di Ruggero II il Guiscardo, colui che ha creato il regno di Sicilia) si presentava la
possibilità di unire totalmente due territori molti distanti tra di loro.

In realtà il progetto universalistico di Federico I non sarà portato a termine da Enrico e da sua moglie ma dal
figlio di costoro cioè Federico di Svevia, conosciuto come Federico II di Svevia, imperatore del Sacro romano
impero germanico ma anche re di Sicilia (abbiamo in Italia circa 200 castelli che lui ha fatto erigere oppure
restaurare, molti di questi situati in Calabria per motivi di strategia militare).

FEDERICO II (1194-1250)

Federico II si è sposato molto giovane, aveva 15 anni, e si è dichiaro maggiorenne a 16 anni (per un principe
poteva accadere che per iniziare a regnare dovesse dichiararsi maggiorenne altrimenti veniva posto sotto la
giurisdizione di qualcun altro. Dichiararsi maggiorenne voleva dire iniziare a poter ad amministrare il regno,
Federico visto che i genitori gli erano morti quando era molto piccolo, era stato affidato dalla madre alle
cure del papa Innocenzo III, quindi quando lui finché lui non si è dichiarato maggiorenne, il regno è stato
amministrato dal papa). Le vicende della sua vita si sono strettamente intrecciate con le vicende del papato,
quindi i suoi anni inevitabilmente sono stati molto particolari, perché il suo disegno universalistico si
scontrerà con il disegno voluto tutti i papi successori di Innocenzo III, con alcuni papi andrà molto d’accordo,
con altri no.

Federico II è stato scomunicato per ben tre volte, questo è indice di quella che è stata la lotta con il papato
perché il papato aveva gli stessi interessi territoriali dell’imperatore di Germania: il problema fondamentale
è che l’impero tedesco grazie al matrimonio tra Enrico VI e Costanza D’Altavilla aveva esteso il suo controllo
anche sull’Italia meridionale e quindi è inevitabile che il papato cercasse di sottrare il controllo dell’Italia
Meridionale all’imperatore della Germania, cosa che Federico II non voleva perché negli anni in cui regnerà
si comporterà diversamente rispetto a suo padre e a suo nonno che avevano fissato la loro residenza in
Germania, mentre lui fisserà il centro della corte nell’Italia Meridionale, precisamente a Palermo ( Palermo
diventerà una città bellissima soprattutto dal punto di vista architettonico grazie proprio a Federico II).

Federico II è stato un imperatore itinerante, cioè che si muoveva molto spesso all’interno del proprio regno
quindi lo troveremo un po’ dappertutto. Durante il regno di Federico II sono stati costruiti o ricostruiti più di
200 castelli, uno dei più importanti è Castel del Monte, vicino Andria in Puglia questi castelli nascono
soprattutto in Italia Meridionale poiché essa sarà soggetta alle scorribande dei pirati saraceni e quindi per
proteggerla da queste sono stati costruiti o ricostruiti in maniera strategica molti castelli), ed è un castello
molto probabilmente destinato non tanto a residenza dell’imperatore ma più che altro a castello da
dedicare alla caccia al Falcone , una delle arti alle quali Federico II si è maggiormente dedicato nella sua vita
tanto che ha scritto un vero e proprio trattato di falconeria che si intitolava ‘De arte venandi cum avibus’
cioè ‘ L’arte di cacciare con gli uccelli’ . La falconeria non è stato l’unico interesse di Federico II, egli è stato
definito dai cronisti medievali ‘stupor mundi’ ‘lo stupore del mondo ’per i suoi tanti interessi, per la sua
propensione a dilettarsi in tantissime cose, anche contemporaneamente. Conosciamo tanto cose di
Federico II perché ci sono state tramandate da testimonianze indirette, in particolar modo uno dei cronisti
medievali che ne ha parlato maggiormente è stato Giovanni Villàni, un cronista fiorentino vissuto nel 300,
uno di quelli che praticamente erano vissuti a stretto contatto con Federico II e le sue imprese ( Federico II
ha regnato nel corso del 1200), grazie alle sue croniche conosciamo che egli è stato un imperatore poliglotta
, tanto che si dice che parlava almeno sei lingue ( Tedesco, Francese, Siciliano, Arabo, Greco e Latino e
sappiamo dalle cronache che le parava fluentemente) , è stato quindi un imperatore aperto a tante culture
soprattutto per il fatto di aver amministrato la Germania e la Sicilia (la Sicilia era stata sottratta all’influenza
bizantina e araba, popoli che avevano lasciato tracce nell’architettura e nella cultura dell’isola e quindi
probabilmente Federico II entrerà in contatto con queste culture che in un certo modo lo influenzeranno e
ne saranno influenzate). È stato quindi un imperatore dalla mente poliedrica ed è stato uno degli imperatori
più importanti del Medioevo, ha avuto tantissimi interessi in particolare è stato un grande appassionato di
studi scientifici, di studi filosofici, di magia e di alchimia (l’alchimia è qualcosa che si lega alle pratiche
magiche e che ha come obbiettivo fondamentale quello di trovare dei rimedi che possano avere risvolti
positivi sulla vita degli uomini). Federico II è stato un grandissimo promotore di cultura tanto che è stato
anche il fondatore della scuola poetica siciliana, e durante i suoi anni è stata anche fondata l’università di
Napoli e la scuola medica salernitana.

Federico II, in quanto imperatore, ha fatto anche diverse imprese militari e ha avuto come obbiettivo
fondamentale quello di consolidare il potere imperiale su tutti i territori direttamente amministrati
dall’impero, in quanto l’impero germanico amministrava la Germania, l’Italia del Nord e il Sud Italia e quindi
il problema fondamentale per Federico Barbarossa era quello di cercare di riconquistare il controllo sul Nord
e Italia ma anche nel Sud Italia, perché molti nobili di discendenza normanna mal sopportavano che un
imperatore germanico amministrasse il Sud Italia e quindi ci sono state tantissime ribellioni contro di lui
specialmente nel momento in cui Federico II si è allontanato dall’Isola. Federico II è dovuto quindi tornare in
Sicilia proprio per ricondurla sotto il proprio controllo utilizzando lo strumento della guerra.

Federico II ha partecipato anche alle crociate, in particolar modo abbiamo visto come grazie alla sua crociata
diplomatica egli sia riuscito a rientrare in possesso di Gerusalemme e dei territori che erano stati sottratti
alla cristianità dai musulmani e questo ci fa capire anche che si è incontrato e scontrato con altre culture.

Ha avuto come obbiettivo fondamentale anche quello di riorganizzare dal punto di vista amministrativo e
fiscale tutto il regno che era sotto il suo controllo e lo ha potuto fare cercando di riorganizzare la giustizia e
tutto quanto il sistema di norme che regolamentavano la vita all’interno del regno…egli ha riorganizzato
quelle che erano le assemblee giudiziarie, ha cercato di creare un sistema normativo che valesse
dappertutto nello stesso identico modo e questo lo ha portato nel 1231 a formula quello che è chiamato il
‘Liber Augustalis’ conosciuto anche con il nome di ‘costituzioni di Melfi’ ( si chiamano così perché sono
state emanate nella cittadina in provincia di Potenza).

Il Liber Augustalis è una raccolta di leggi che erano state formulate dai giuristi di Federico II e che entravano
in vigore per tutto quanto il regno. In queste costituzioni di Melfi si faceva riferimento a quelle che erano le
usanze del regno e quelle che erano le leggi che, per esempio, vietavano ad un signore di potersi costruire in
autonomia un castello, perché questo per l’imperatore era un grande rischio, cioè il rischio che il signore in
questione si potesse ribellare all’imperatore e l’imperatore non riuscisse a riportarlo sotto il suo controllo.
Inoltre vi era inserita la norma che vietava alle città di divenire autonome, cioè di formarsi in comuni perché
nel Sud Italia la presenza normanna aveva evitato che nel Sud Italia divenisse autonomo non permettendo
così la nascita di comuni, quindi Federico II con il Liber Augustalis proseguirà nell’opera di accentramento
che era già stata iniziata a suo tempo da suo nonno Federico I Barbarossa, proseguirà quindi nel solco della
tradizione normanno-sveva.

L’altro grande problema che si troverà a dover gestire sarà quello del prelievo del gettito fiscale, il problema
fondamentale erano le entrate del regno e quindi Federico II aumenterà il carico fiscale per cercare di
finanziare la ricostruzione di tutto quanto il regno e da questo punto di vista si comporterà in maniera
differente dalla Germania rispetto al Sud Italia, perché in Germania, dove lui non soggiornava, cercherà
l’accordo con i signori feudali tedeschi concedendo tantissime autonomie (l’autonomia di riscuotere le tasse,
battere moneta, di amministrare la giustizia..) alle varie città pur di far sì che queste città rimanessero fedeli
nei confronti dell’imperatore stesso mentre nel Sud Italia, dove lui soggiornava in prima persona, si
comporta in maniera differente tanto è vero che soffocherà sul nascere ogni tentativo da parte delle varie
città di potersi rendere autonome rispetto al potere centrale… questa disparità di trattamento lo porterà a
far eleggere suo figlio Enrico come re di Germania.

Federico II ha avuto delle relazioni particolari con alcuni pontefici, con alcuni è stato molto amico, in
particolar modo con Onorio III, al quale aveva garantito di organizzare la crociata in Terrasanta (siamo in
piena età delle crociate che vanno dal 1096 al 1270) poi in realtà con varie scuse lecite e non lecite ha
evitato di imbarcarsi verso la Terrasanta (in quanto lui non era interessato a Gerusalemme ma al suo regno)
fino a quando è arrivato ad organizzare la sesta crociata ( tra il 1228 e 1229)

Federico II arriverà a garantire al papa di non unire la corona di Germania con la corona di Sicilia, motivo per
cui fa eleggere suo figlio Enrico re di Germania, il quale si ribellerà nei suoi confronti e Federico II lo deporrà
e farà eleggere come re di Germania il suo secondo genito Corrado (Federico II si è sposato 4 volte quindi ha
avuto tantissimi figli naturali e non naturali cioè frutti di matrimoni non riconosciuti dai papi ma anche
costoro sono entrati nella line di successione diretta dell’imperatore stesso).

Con gli altri papi, in particolar modo Gregorio IX e Innocenzo IV, è stato in grande conflitto, infatti essi sono
quelli che lo hanno scomunicato, addirittura lo hanno dichiarato deposto, inoltre gli hanno fomentato
contro i comuni dell’Italia del Nord e i baroni dell’Italia meridionale, in particolar modo quelli siciliani.

Federico II avrebbe dovuto partecipare alla quinta crociata ma in realtà non vi partecipa, ha organizzato la
sesta crociata dove ha ottenuto dal Sultano Al Kamil il possesso di Gerusalemme e soprattutto è stata una
crociata diplomatica che ha irritato particolarmente il papa, è stato uno di quei fatti che lo hanno portato ad
essere scomunicato in quanto il papa voleva che Federico utilizzasse le armi contro gli infedeli e quindi
secondo lui, siccome non lo aveva fatto, non aveva concluso la crociata come avrebbe dovuto
concludere…ecco il motivo per cui nel momento in cui è tornato in Sicilia dalla crociata , si è trovato di
fronte la ribellione dei feudatari siciliani che ha dovuto reprimere con le armi.

Il successore di Gregorio IX, Innocenzo IV per deporlo è arrivato a convocare in Italia delle diete (assemblee
convocate dal papa alle quali partecipavano i vescovi della cristianità e in questo caso aveva come
obbiettivo quello di deporre Federico II dal suo incarico di imperatore). Il progetto del papa come obbiettivo
principale non aveva tanto l’impossessarsi della Germania ma più che altro il ripossedere l’Italia del Sud
perché l’obiettivo dei papi in questo periodo è riportare il Sud Italia (territorio che prima faceva parte
dell’impero romano) sotto il controllo del papa.

Federico come reagisce alla convocazione di queste diete contro di lui? Deciderà di arrivare con le armi nel
Nord Italia per riportare i comuni di questa area sotto il suo controllo (i comuni dell’Italia del Nord solo
formalmente erano sotto il potere imperiale: noi li abbiamo lasciati alla battaglia di Legnano, dopo la quale
l’imperatore Federico Barbarossa aveva dichiarato che i comuni avrebbero dovuto riconoscere l’autorità
dell’imperatore ed in cambio l’imperatore gli concedeva le libertà comunali dietro il pagamento di una
tassa).

I comuni per far fronte contro l’imperatore riorganizzano la già citata lega lombarda e quindi risorge contro
l’imperatore la stessa lega che aveva costretto alla resa il nonno di Federico II.

E quindi l’imperatore convoca una dieta con l’obiettivo di arrivare ad estirpare l’eresia dal Nord Italia ma in
realtà era stata una dieta voluta per riorganizzare lo scontro militare con i comuni : battaglia di Cortenuova
(provincia di Bergamo, in Lombardia)e la battaglia di Fossalta (provincia di Modena, in Emilia Romagna)
…in queste due battaglie si decideranno le sorti dell’Italia del Nord, a Cortenuova l’esercito della lega
lombarda sarà sbaragliato mentre nella battaglia di Fossalta l’esercito imperiale sarà sconfitto e questa
sconfitta segna la fine dell’epoca federiciana perché l’anno successivo a Fossalta Federico II morirà e quindi
tramonterà con lui il progetto universalistico che era già stato di suo nonno. Federico II sarà l’ultimo grande
imperatore visto che alla fine del 1200 e inizio del 1300 i nuovi protagonisti della scena occidentale non
saranno più gli imperatori bensì i monarchi, i sovrani delle così dette monarchie nazionali, in particolar
modo i sovrani francesi e di inglesi, i quali si troveranno spesso in contrasto con i vari papi. Con la nascita
delle monarchie nazionali si formeranno die regni nazionali, in particolare due grandi regni, quello inglese e
quello francese, che avranno gli stessi caratteri dal punto di vista linguistico, culturale, del funzionamento e
dell’organizzazione.

Ricorda: i papi fino ad adesso, inclusi gli antipapi, sono stati 266, Innocenzo III è stato 176esimo.

Federico I ha avuto 11 figli, il secondo genito è stato Enrico VI, che come abbiamo detto ha sposato
Costanza d’Altavilla ed è stato non solo imperatore del sacro romano impero bensì è stato anche re di Sicilia,
in quanto ha sposato l’ultima erede degli Altavilla, con la quale ha generato Federico II.

Federico II ha avuto 4 mogli, l’ultima Bianca Lancia non gli era stata riconosciuta dal papa, quindi le mogli
ufficiali sono tre …anche se ha avuto diverse unioni con tante altre donne da cui ha avuto diversi figli, tra
questi ne ricordiamo in particolar modo tre Enrico VII (re di Germania), Corrado e Manfredi (figlio
formalmente illegittimo, egli è stato uno degli ultimi ad aver cercato di riportare in auge la dinastia degli
Hohenstaufen nel Sud Italia, in particolar modo in Sicilia). Tutti i tentativi dei successori di Federico II non
hanno avuto esito positivo, in quanto sono stati tutti sconfitti e sono morti in battaglia.

Tutti gli eredi di Federico II hanno fatto la stessa cosa, sono scesi dalla Germania in Italia con il compito di
ripristinare l’autorità dell’imperatore nel Sud Italia perché con il fatto che l’imperatore era lontano dalla
Sicilia e quindi non poteva amministrare direttamente il regno siciliano, hanno dovuto cercare di domare le
ribellioni nate contro l’imperatore nel Sud Italia. In particolare, Corrado e Manfredi hanno fatto la stessa
cosa: sono scesi nel Sud Italia, hanno cercato di ristabilire l’autorità dell’impero, sono stati sconfitti e sono
morti in battaglia…questo ha riguardato in particolar modo la guerra tra guelfi e ghibellini perché Corrado e
Manfredi sono entrati all’interno dello scontro tra guelfi e ghibellini che riguardava le varie città italiane e
parteggiavano per i ghibellini e quindi si sono scontrati con tutte quelle città dove c’era una preponderanza
guelfa.

Battaglia di Montaperti (in provincia di Siena) nel 1260: le truppe di Manfredi si sono alleati alla città di
Siena (dove c’era una preponderanza ghibellina) e si scontrate con l’esercito di Firenze (che era a
preponderanza guelfa) che sono riuscite a sconfiggere. Dopo aver sconfitto Firenze, Manfredi cercherà un
accordo con gli Aragonesi, facendo sposare sua figlia con il figlio del re di Aragona, ecco come ci ritroveremo
gli Aragonesi in Sicilia e nel Sud Italia e da questo momento in poi il papa cercherà in tutti i modi di
contrastare la presenza di altre potenze straniere nel Sud Italia, tanto che arriverà ad offrire la corona di
Sicilia al fratello del re di Francia, ovvero Carlo D’Angiò (pur di non avere gli Aragonesi nel Sud Italia).La
Francia all’epoca era amministrata dalla casa di Angiò, motivo per cui avremo lo scontro tra due grandi
monarchie nazionali: la Francia e la Spagna che si contrapporranno tra di loro fino a quando gli Spagnoli
arriveranno a cingere la corona di Sicilia e legheranno il loro potere non solo alla penisola iberica ma anche
all’Italia stessa.

Quindi dopo la morte di Federico II, la guerra per la successione di re di Sicilia ha portato il papato ad
associarsi alla Francia e l’impero ad associarsi alla Spagna, è questo sarà lo scontro che da questo momento
in poi caratterizzerà il Sud Italia (scontro tra Angioini e Aragonesi).

Carlo D’Angiò scende in Sicilia, si fa poi incoronare dal papa a Roma per poi arrivare a Benevento. Nella
battaglia di Benevento le truppe di Manfredi contro le truppe di Carlo d’Angiò si scontreranno in una
battaglia che sarà decisiva per le sorti della Sicilia perché Manfredi viene sconfitto e da questo momento in
poi Carlo D’Angiò diventerà nuovo re di Sicilia quindi le sorti della Sud Italia si legheranno alla Francia, nella
quale troviamo una politica fortemente accentratrice tesa a sostituire la nobiltà meridionale con i nobili
provenienti dalla Francia stessa , tra l’altro questo tipo di politica porterà anche alla sostituzione della
capitale del regno siciliano ovvero Palermo, la quale viene sostituita da Napoli che diventa l’epicentro di
tutto quanto il Sud Italia. La politica angioina sarà anche responsabile dello scoppio dei così detti vespri
siciliani.

I ‘vespri siciliani’ è il titolo che si assegna ad una rivolta scoppiata a Palermo nell’ora del vespro del lunedì di
Pasqua (cioè al tramonto, quando per la religione cristiano-cattolica si celebra il vespro)…praticamente il
lunedì di Pasqua del 1282 è scoppiata questa rivolta causata dai Francesi a Palermo perché alcuni militari
avevano osato controllare e perquisire alcune donne che si recavano a messa e quindi con il pretesto dei
soprusi perpetrati dai soldati francesi nei confronti della popolazione scoppiò questa rivolta che per oltre
vent’anni ha incendiato l’isola e ha riaperto il tema della successione a capo della corona siciliana in quanto
farà riprendere il conflitto non più tra impero e Francia, ma tra gli alleati dell’impero ovvero gli Aragonesi e i
Francesi stessi quindi quello che si è venuto a determinare dopo i vespri siciliani è lo scontro tra Aragona
(Spagna) (i Siciliani avevano chiesto aiuto al re di Aragona) e Francia che si è concluso nel 1302 con la pace
di Caltabellotta (località in provincia di Agrigento, essa segnerà il futuro della Sicilia in quanto a
Caltabellotta verrà stabilito che a succedere al trono siciliano sarebbero stati gli Aragonesi con l’intento da
parte dei Francesi per placare la rivolta che colui che prendeva la corona di Sicilia avrebbe dovuto restituirla
alla sua morte agli Angioini, cosa che alla sua morte non accadrà perché gli Aragonesi, morto il re di Sicilia,
annetteranno la Sicilia direttamente all’Aragona, venendo meno a quello che era l’accordo che era stato
siglato a Caltabellotta…ecco come l’Italia del Sud si è trovata sotto la dominazione spagnola…la storia del
Sud Italia è stata quindi principalmente caratterizzata da scontri tra Angioini ed Aragonesi (Francesi e
Spagnoli).

Gli Aragonesi creeranno il regno di Napoli e di Sicilia che poi si chiamerà ‘regno delle due Sicilie’, come è
stato conosciuto fino alla sua dissoluzione nel 1861.

Nascita delle monarchie nazionali

Il termine ‘stato’ è un termine che nel corso del Medioevo non si può utilizzare per indicare un’entità
territoriale (bisogna invece usare il termine monarchia) bensì per indicare un gruppo sociale. Il termine
stato indica l’amministrazione di un territorio ben preciso da parte di un governo, ma soprattutto un
territorio che preveda il fatto che lo stato lo amministri sotto ogni punto di vista cioè un territorio che debba
avere pienezza di poteri e che sia geograficamente ben determinato…I regni medievali (che chiamiamo
monarchie feudali o nazionali )invece sviluppavano il loro potere amministrativo, giudiziario, fiscale su un’
aria geografica frammentata in tante regioni che erano in realtà sotto l’amministrazione anche di altre figure
(sovrani o principi)…infatti, ad esempio, il processo di accentramento compiuto dal re di Francia è un
processo che ha dovuto fare i conti fin dall’inizio con la presenza di altri poteri, invece in Inghilterra c’erano
le contee, create dai Normanni e affidate a dei baroni ma che rispondevano direttamente del loro operato
nei confronti del sovrano normanno. I Normanni avevano ampliato il loro potere, arrivando anche in
Inghilterra e nel Sud Italia, grazie a Guglielmo il Bastardo nella Battaglia di Hastings nel 1066…i Normanni
agirono quindi militarmente mentre i Francesi agirono diplomaticamente, in quanto il re di Francia è
arrivato ad estendere il suo potere anche su gli altri territori, che inizialmente accetteranno di buon grado il
doversi sottomettere ad un’autorità che a loro sembrava essere più debole del loro potere.

Il termine ‘stato’ può essere quindi utilizzato a partire dall’età moderna ovvero dal 1600, anno in cui iniziano
a nascere stati intesi come apparati organizzati e territorialmente ben definiti e amministrati. Prima del
1600 dobbiamo parlare non di stati bensì di monarchie, le quali non si limitano al Medioevo (periodo in cui
si chiamavano ‘monarchie feudali’) bensì sono rinate poi nel corso del 1800 e si chiameranno ‘monarchie
nazionali’ per distinguerle da quelle medievali, esse hanno però la stessa struttura organizzativa di quelle
medievali, solo che il processo evolutivo le ha portate a dotarsi di poteri più ampi rispetto ai primi monarchi.

MEDIOEVO: MONARCHIE FEUDALI

ETA’ MODERNA: STATI

1800, EPOCA CONTEMPORANEA: MONARCHIE NAZIONALI

Tutti quanti i regni che si formano nel Medioevo, soprattutto nel Basso Medioevo, sono organizzati sotto
forma di monarchie.

In Francia quindi la nascita di una monarchia nazionale è stata agevolata dal fatto che i baroni, i duchi, i
principi si sono sottomessi all’autorità del re purché questa sudditanza nei confronti del sovrano fosse
esclusivamente nominale (cioè il sovrano si doveva limitare ad essere una sorta di arbitro nelle contese
dinastiche e territori che potevano nascere tra i vari duchi e principi die territori francesi) … Il re di Francia
agi inizi dell’Alto Medioevo controllava una micro porzione di territorio, la regione dell’Ile-de-France (al
centro della Francia) mentre in tutti gli latri territori faceva da ‘arbitro’, poi progressivamente grazie ad una
serie di strategie matrimoniali e territoriali è finito per porre tutta la Francia sotto il suo controllo. In
Inghilterra invece il processo di nascita di una monarchia nazione è stato differente perché qui i Normanni si
sono trovati difronte ad un territorio più unito che hanno provveduto a dividere in contee hanno riunito fra
di loro più unità fondiarie, che appartenevano alla stessa contea, sotto la dipendenza di un conte/lord
normanno e le hanno poste direttamente sotto il controllo della corona normanna sostituendo
progressivamente tutta la nobiltà anglosassone (cioè la nobiltà presente in Inghilterra prime del loro arrivo e
prima della battaglia di Hastings del 1066, battaglia con la quale Guglielmo il bastardo è diventato Guglielmo
il conquistatore) con i lord normanni (l’hanno sostituita perché i Normanni per poter controllare
efficacemente il territorio avevano bisogno di gente affidabile) e hanno quindi unito la Normandia (estremo
nord della Francia) al resto dell’Inghilterra e l’hanno amministrata in maniera centralizzata. In Inghilterra i
Normanni sono riusciti a compiere questo processo di unificazione molto rapidamente tanto che una volta
che si sono insediati in Inghilterra, per cercare di creare un sistema di riscossione delle tasse che fosse
veramente efficace, all’interno di ogni contea affidata ad un lord hanno utilizzato altre figure, i così detti
sceriffi.

Gli sceriffi erano funzionari regi che dipendevano direttamente dalla corona e avevano il compito di
riscuotere le tasse per conto della corona stessa.

Quando i Normanni si sono insediati in Inghilterra hanno fatto una cosa molto importante: per cercare di
migliorare il sistema di tassazione hanno effettuato un nuovo censimento di tutte le proprietà fondiarie per
capire quante tasse venivano pagate e se venivano pagate correttamente e hanno pubblicato quello che è
stato chiamato ‘il Domesday Book’ (si legge dumsdei) che gli abitanti dell’isola hanno tradotto ‘libro del
giorno del giudizio’ perché hanno associato la visione apocalittica della fine del mondo a quella che era la
materia fiscale, cioè il fatto che si trattasse di un fatto epocale che stabiliva quelle che erano le proprietà
fondiarie del regno inglese e stabiliva quante tasse le persone dovessero pagare. Attraverso questo
censimento possiamo capire che al momento della pubblicazione di questo documento, nell’anno 1086,
solo il 5% della proprietà fondiaria in Inghilterra era rimasto nelle mani della nobiltà anglosassone, tutto il
resto era stato ceduto ai baroni normanni. Nel momento in cui viene prospettato questo cambiamento
anche circa l’amministrazione del regno, i Normanni ne approfittano per fare un’altra cosa, non solo per
controllare in maniera capillare il regno stesso ma soprattutto per aumentare il gettito fiscale visto che
l’altro obbiettivo fondamentale era quello di risollevare economicamente la tassazione dell’isola stessa.
Tutto questo ci permette di capire che il processo di formazione delle due più grandi monarchie nazionali,
quella francese e quella inglese, è stato compiuto in maniera diversa, in base a quello che era il sistema di
amministrazione precedentemente vigente all’interno di questi due territori, ma anche che questi due
territori per ragioni maggiormente di carattere dinastico si troveranno in contrasto l’uno con l’altro.

I Normanni arriveranno a controllare la Normandia, a controllare l’Inghilterra ma si verificherà una


situazione strana per la quale il più importante sovrano della monarchia inglese al tempo stesso era anche
del re di Francia perché la Normandia era un ducato in terra francese e come tale, visto che tutti i territori
erano assoggettati al re, anche la Normandia era assoggettata al re e quindi inevitabilmente un sovrano era
anche il vassallo di un altro sovrano, una situazione paradossale che comporterà l’acuirsi delle due
monarchie e porterà prima ala battaglia di Bouvines e poi alla guerra dei cent’anni.

In Francia il processo di formazione della monarchia francese è iniziato con la dinastia dei Capetingi,
dinastia che si è insediata in Francia a cavallo dell’anno 1000 ed il cui primo rappresentate è stato Ugo
Capeto (chiamato Capeto perché portava la cappa ovvero un lungo mantello con il cappuccio che
solitamente utilizzavano i nobili). I Capetingi erano dei maestri di palazzo imparentati con la dinastia
carolingia e sono stati coloro che hanno associato l’elezione del sovrano francese all’unzione religiosa presso
la cattedrale di Reims, quindi sono stati coloro che hanno sacralizzato la figura del re di Francia perché tutti
quanti i re da Ugo Capeto in avanti saranno unti con il crisma (ampolla che conteneva un olio che si diceva
fosse miracoloso e nel momento in cui ti veniva sparso sul capo ti faceva diventare un unto del signore)
della cattedrale di Reims (Reims si trova nella parte nord-orientale della Francia quasi al confine con la
Germania). La cattedrale di Reims diventerà il punto di riferimento di tutte quante le incoronazioni dei re di
Francia, quindi succedeva un po’ quello che accadeva con il re d’Italia che doveva recarsi a Roma per farsi
incoronare dal papa, nel caso del re di Francia egli riceveva i suoi poteri direttamente da Dio. I Capetingi
inoltre sono stati coloro che hanno dato una funzione taumaturgica alla monarchia francese cioè faranno si
che tutti quanti i re da questo momento in poi si considereranno dei guaritori cioè delle persone che erano
capaci semplicemente con l’imposizione delle mani di guarire dalle malattie, in pratica tutti i sovrani
diventeranno re taumaturghi, questo riguarderà tanto la monarchia francese che quella inglese. Per quanto
riguarda i re inglesi c’era l’usanza che dopo la messa i re toccavano del denaro che poi davano agli ammalati
e attraverso il fluido, che passava dal re d’Inghilterra alle monete, la persona guariva, mentre per quanto
riguarda i re di Francia, uno su tutti Luigi IX detto il Santo (sovrano francese del XIII secolo che è stato
santificato dalla chiesa cristiano-cattolica), valeva il principio che semplicemente imporre le mani nei
confronti della persona portava alla guarigione in particolar modo di una malattia, quella che noi oggi
chiamiamo tubercolosi e che all’epoca si chiamava scrofolosi (si chiamava così perché era una malattia
molto brutta a vedersi, altamente infettiva e difficile da sradicare, soprattutto nel Sud Italia) ed era diffusa
soprattutto tra i ceti popolari.

La taumaturgia è stata una caratteristica di tanti sovrani tanto francesi tanto inglesi, al re si davano poteri
eccezionali in quanto era una persona che era stata investita del suo potere direttamente da Dio .

Come gli imperatori anche i monarchi inizieranno ad essere competitors dei papi, e quindi inevitabilmente
per poter affermare la loro superiorità rispetto ai papi anche loro attingeranno all’idea di essere stati
investiti del loro potere non da Pietro, intermediario di Dio in terra, ma direttamente da Dio.

Le sorti della monarchia francese si intrecceranno con quelle della monarchia inglese a partire dal basso
Medioevo in seguito alla salita al potere di una nuova dinastia in Francia, la dinastia dei Plantageneti, i quali
prendevano questo loro nome dalla pianura di ginestra che era riportata sul loro blasone , cioè su loro
stemma araldico, e sono stati una delle monarchie francesi che attraverso un accurata politica dinastica e
una politica matrimoniale sono riuscito ad entrare in possesso non solo di una parte del territorio francese
ma sono arrivati anche a cingere la corona di Inghilterra .

In particolare modo Enrico II diventerà il sovrano più importante è più influente a livello europeo perché si
ritroverà attraverso la via matrimoniale e dinastica ad entrare in possesso di tutta una serie di territori in
terra di Francia come l’Aquitania e soprattutto si troverà a cingere la corona di Inghilterra.

Com’è possibile che un sovrano sia contemporaneamente anche un vassallo (in quanto vassallo doveva
prestare giuramento di fedeltà al re speditamente militarmente)? Questa era una contraddizione che
sfocerà inizialmente nella battaglia di Buovines (che non ha interessato solo la Francia e l’Inghilterra bensì
anche altri territori in particolare modo l’impero per ragioni territoriali in quanto il Sacro romano impero si
trovava al confine con la Francia, stiamo parlando del periodo in cui a capo della corona imperiale c’è
Federico Ii contrapposto alla figura di Ottone IV di Brunswick e quindi l’impero avrà un ruolo fondamentale
in tutte le guerre che interesseranno la Francia e l’Inghilterra ).

Lo scontro tra Francia ed Inghilterra si determinerà specialmente nel periodo in cui, morto Enrico II, si
accenderà la lotta tra i suoi figli per succedergli. Tra i suoi figli colui che gli succederà è Riccardo I detto
Riccardo Cuor di leone che abbiamo già incontrato in occasione della terza crociata e il nominativo “Cuor di
Leone” gli è stato dato proprio per il coraggio dimostrato nella terza crociata (è stato quel sovrano che
mentre tornava in Inghilterra, nei pressi di Vienna verrà rapito per ordine dell’imperatore Enrico VI, il papà
di Federico II, e sarà rilasciato dopo circa un anno dietro pagamento di un’ingente somma di denaro).
Riccardo Cuor di Leone ha regnato per pochissimo tempo e quel poco tempo in cui ha regnato lo ha passato
lontano dall’ Inghilterra in quanto era impegnato nella crociata in Terrasanta. I baroni normanni hanno
sfruttato questa lontananza dell’imperatore dall’isola per cercare di detronizzarlo. Nel periodo in chi
riccardo si trovava distante dall’isola, il suo posto è stato temporaneamente occupato dal fratello Giovanni
Senza terra al quale era stato attribuito questo appellativo perché di tutto il patrimonio di suo padre non gli
era toccato nulla in quanto era l’ultimo genito.

Giovanni Senza terra è legato ad una pagina indelebile della storia inglese: l’elargizione della Magna Carta
Libertatum, la grande carta delle libertà che gli verrà estorta dai baroni inglesi ma che egli concederà nel
1215 ma che dopo poco ritirerà, la disconoscerà.

Durante il periodo in cui Giovanni Senza terra ha regnato il sistema di tassazione era diventato molto
elevato. Egli è stato però anche protagonista di cose positive per quanto riguarda l’Inghilterra stessa,
soprattutto ha cercato di controllare l’isola in maniera accentratrice in modo che i singoli baroni non
cedessero al tentativo di poter amministrare le loro contee autonomamente.

Loo scontro tra Francia ed Inghilterra si risolverà nel 1214 nella così detta Battaglia di Bouvines, in questo
conflitto troviamo anche la partecipazione dell’impero e del papato perché i papi non erano solamente
responsabili della politica religiosa bensì il termine ‘papato’ designava anche una unità territoriale che aveva
anche il suo esercito e quindi inevitabilmente si schierava in base alla convenienza da una parte piuttosto
che da un’altra.

Le conseguenze di Bouvines saranno importanti non solo per quanto riguarda la Francia e l’Inghilterra bensì
anche per l’impero.
Quali sono stati gli eserciti e gli schieramenti in campo? La Francia guidata da Filippo II alleato a Federico II
di Francia, alleato con Federico II di Svevia ed appoggiati dal papato, questo schieramento si trova ad essere
contrapposto a quello inglese guidato da Giovanni Senza terra, alleato ad Ottone IV di Brunswick, colui che
era stato nominato imperatore al posto di Federico II ma che in realtà di fatto ha regnato solo in Germania.

Ottone IV era stato aiutato dal papa ad ottenere la corona perché quest’ultimo non voleva che Federico II
amministrasse il Nord dell’Italia e il Sud dell’Italia e quindi aveva favorito l’elezione di quest’altro principe,
quando poi Ottone sale al potere si rimangia tutto quello che aveva giurato al papa cioè di non unire la
corona del nord con la corona del Sud e quindi il papa si pone contro di lui e appoggia la fazione
antimperiale.

La battaglia di Bouvines si era tenuta di domenica (giorno strano per una battaglia in quanto di domenica
non si guerreggiava per il semplice fatto che era un giorno dedicato a Dio , così come il giorno della
pentecoste ad esempio, giorni dedicati alla ‘pace di Dio’ e alla ‘Tregua di Dio’) e nell’estremo nord della
Francia al confine con i Paesi bassi si incontreranno l’armata di Filippo II di Francia detto Augusto (perché le
sue gesta ai cronisti ricorderanno quelle dei grandi imperatori romani) insieme all’armata di Federico II di
Svevia appoggiato da papa Innocenzo III (colui che lo aveva accudito e lo aveva aiutato a diventare
imperatore) , dall’altro lato le armate imperiali di Ottone iv di Brunswick, le armate del conte di Fiandra (uno
dei maggiori antagonisti del re di Francia nel territorio francese) e le armate inglesi di Giovanni Senza terra (
che in realtà si erano ritirate prima della battaglia).

Quella di Bouvines è stata una battaglia che ha sconvolto tutti gli equilibri territoriali da quel momento in
poi perché dal 1214 in avanti si verrà a formare la Francia come la conosciamo noi, nel senso che in questa
battaglia le sconfitta delle truppe di Ottone IV e quelle di Giovanni Senza terra decreterà la cessione da
parte del re di Inghilterra al re di Francia di tutti i territori che prima il re inglese possedeva in territorio
francese (la battaglia nasce per questioni di vassallaggio), dopo Bouvines tra tutti questi territori (il ducato
di Normandia, il ducato di Bretannia, il ducato di Aquitania, e il ducato di Guascogna…possedeva
praticamente metà della Francia) ,su cui il re di Inghilterra aveva messo le mani, Normandia, Bretannia e
Aquitania vengono poste direttamente sotto il controllo del re di Francia e sottratte quindi al re inglese.

Ricorda:

La Francia diventerà una monarchia feudale/nazionale…che cos’è una monarchia feudale/nazionale? Un


territorio geograficamente non ben delimitato posto sotto il controllo di un monarca. Le monarchie
nazionale nascono nel XIII secolo e rinasceranno nel corso del XIX secolo quando si inizierà a parlare di
nazioni.

Dal momento in cui il re di Francia si era associato con il papa il papato e la corte francese diventeranno un
tutt’uno tanto che scoppierà la così detta cattività avignonese che determinerà la decisione da parte dei
pontefici di porre la sede papale in Francia ad Avignone.

Cosa succede in conseguenza alla battaglia di Bouvines? Tutti i re francesi diventeranno difensori della
chiesa e quindi la chiesa li chiamerà in causa ogni qual volta bisognava difendere la cristianità, questa
unione tra papato e monarchia francese si accentuerà soprattutto quando a regnare ci sarà Luigi IX il Santo,
il quale era succeduto a suo padre Luigi VIII che era figlio di Filippo II. Luigi IX è morto nel corso della settima
crociata e verrà beatificato diventando un santo, santo sia per le opere che ha fatto nella sua vita e sia
perché ha improntato la sua vita a quella che era la figura di Cristo cercando di ripercorrerne le gesta. Tra le
varie opere che ha attuato ricordiamo l’edificazione della Sainte- Chapelle (sant sciapel si legge ed è la
cappella dei sovrani francesi che era annessa al palazzo reale in cui avvenivano tutte le azioni fondamentali
dal punto di vista religioso dei sovrani francesi) e l’edificazione delle tombe reali nella basilica francese di
Saint- Denis (sant denì) e queste due opere hanno portato i pontefici successivi, in particolare Bonifacio VIII,
a prendere la decisione di canonizzarlo e di beatificarlo.

Un altro aspetto della Francia importante è l’opera di accentramento del potere in Francia che verrà
perseguita attraverso l’inglobamento nella corte francesi degli ordini o stati minori della società francese (i
rappresentati dei ceti urbani che fino a quel momento e non avevano potuto partecipare a quella che era la
vita politica della Francia perché esclusi, ad esempio i ceti mercantili, in quanto alla vita politica fino a quel
momento avevano partecipavano principalmente due ordini: il clero e l’aristocrazia).

A partire dalla figura di Filippo II e a partire dalla figura di Filippo IV detto ‘il bello’ ci sarà la nascita del così
detto parlamento francese che si chiamerà ‘Stati Generali del regno’, che venne convocato per la prima
volta per volontà di Filippo IV nel 1302. Gli Stati Generali riunivano il clero, la nobiltà e il Terzo Stato (tutto il
resto dei ceti che non facevano parte né del clero né della nobiltà).

Che differenza c’era rispetto al parlamento inglese? Mentre il Parlamento inglese aveva il potere di veto
sulla decisione del re invece gli Stati Generali erano solamente un organo consultivo cioè il re doveva
solamente consultarli a proposito della politica che stava attuando ma non aveva obblighi nei loro confronti.

La monarchia inglese, a differenza della Francia, entra in una fase di rapido declino, un declino accentuato
anche dalla decisione scellerata di Giovanni senza terra di dichiarare lo stato di Inghilterra vassallo del
papato principalmente per avere un alleato in caso di guerra. Dichiararsi vassalli di un altro sovrano era
dichiararsi inferiore e la tua politica veniva decisa non più da te bensì dal signore a cui ti sottomettevi.
Questa decisione metterà in evidenza la debolezza del monarca stesso perché i baroni inglesi, che mal
digerivano la sua presenza, iniziarono ad opporsi al monarca dando inizio alle guerre baronali che sono state
molto importanti in quanto hanno portato il sovrano a decidere di concedere ai baroni la Magna Carta
Libertatum dove erano fissate per iscritto le libertà che il sovrano inglese concedeva ai baroni di origine
normanna, in essa viene espresso soprattutto il principio dell’habeas corpus (principio che stabilisce che
ogni persona che veniva arrestata non poteva essere incarcerata senza un regolare processo, doveva essere
quindi portata davanti ad un giudice che doveva decidere se convalidare o no l’arresto), principio che
diventerà legge in Inghilterra nel corso del 600 e diventerà il principio cardine di tutti quanti i sistemi
giuridici moderni degli stati democratici. La Magna Carta venne concessa nell’anno dopo Bouvines ovvero
nel 1215.

Da questo momento in poi viene anche stabilito che il re non potesse più imporre nuove tasse senza il
consenso dei baroni, addirittura il re verrà sottoposto ad un consiglio formato da 25 baroni del regno che lo
aiutavano in tutte quante le sue azioni.

Il fatto che Giovanni senza terra avesse dichiarato l’Inghilterra vassallo del papato avrà come ripercussione
che il papato invaliderà la Magna Carta perché la vedeva lesiva dei suoi interessi e quindi Giovanni senza
terra a sua volta la ritirerà e da questo momento in poi si viene a determinare lo scontro tra i baroni e
Giovanni senza terra. I baroni si appoggeranno alla figura di Enrico III Plantageneto (uno dei figli di Giovanni
senza terra) perché egli gli garantisce che una volta salito al potere, dopo aver scacciato suo padre, avrebbe
ripristinato la Magna Carta Libertatum.

Queste guerre baronali sono importanti perché hanno modificato il sistema politico dell’Inghilterra, che
rimarrà una monarchia ma diventerà sempre più una monarchia parlamentare di tipo bicamerale cioè non
più formata solamente dalla camera dei baroni, la ‘house of lords’, ma a questa si aggiungerà la così detta
‘house of commons’ cioè la ‘camera dei comuni’. Queste due camere inizialmente non avranno gli stessi
poteri, inizialmente la camera dei lord aveva un potere superiore rispetto a quella dei comuni, oggi invece le
cose si sono completamente invertite…ma soprattutto i membri di queste camere non venivano designati
allo stesso modo perché i lords erano nominati dal sovrano (carica nominale) mentre all’interno dei comuni
c’era la piccola nobiltà che veniva eletta (carica elettiva). Con questa formula bicamerale si viene a creare
una sorta di bilanciamento tra il potere del sovrano e il potere del parlamento.

La piccola nobiltà con gli Stati Generali e con il sistema bicamerale inglese sia in Francia che in Inghilterra
entra nella vita politica dei due regni (prima in Inghilterra poi in Francia)

Che cos’è la cattività avignonese? Tra Francia ed Inghilterra il terzo incomodo è il papato, che in questo
periodo passerà una fase di lento declino che si accompagnerà al lento declino dell’impero. L’impero e il
papato entrano in crisi perché il loro potere sarà fronteggiato dall’emergere delle monarchie nazionali ma
soprattutto in questo periodo per il papato questo sarà un periodo di instabilità politica dovuta ad una serie
di fattori, in particolar modo al fatto che il papa Bonifacio VIII sarà un papa che con la sua politica ha
determinato lo scontro con la monarchia inglese tanto che alla sua morte si aprirà un lungo conclave che
durerà quasi un anno, in cui alla fine hanno eletto come papa un cardinale francese ovvero l’arcivescovo di
Bordeaux, che nel conclave manco c’era e che nel momento in cui è stato eletto papa (diventerà Clemente
V) si trovava a Lione tanto che per farsi incoronare fece arrivare lì gli altri vescovi. Con l’elezione di
Clemente V al soglio pontificio, è iniziato un lungo periodo durato oltre 70 anni in cui la sede del papato non
è stata più Roma bensì prima Lione e poi Avignone, perciò, parliamo di cattività avignonese, cattività perché
i papi inizieranno a mondanizzarsi e a far pagare a dismisura le decime e si moltiplicheranno le vendite delle
indulgenze perché i papi avevano bisogno di soldi.

Bonifacio VIII si chiamava in realtà Benedetto Caetani ed è diventato pontefice dopo che un altro papa cioè
Celestino V ha rifiutato il trono papale, (Celestino V ha rinunciato perché aveva notato le ingerenze che la
monarchia di Francia stava facendo sul papato, egli era un benedettino che voleva vivere di povertà e che
era poco interessato alle questioni politiche del papato stesso, era maggiormente interessato alle questioni
religiose; il rifiuto di Celestino V gli è valso la collazione all’interno dell’Inferno). All’epoca il papato era sotto
l’influenza francese perché in seguito alla guerra del vespro nel Sud Italia (esclusa la Sicilia) si erano insediati
gli Angioini chiamati dal papa per far sì che gli Svevi fossero cacciati dal Sud Italia e che a loro posto non
intervenissero gli Aragonesi, i quali erano imparentati con gli Svevi per via di un legame matrimoniale tra la
discendente di Manfredi e il discendente del re d’Aragona.

Bonifacio VIII è stato un papa diverso da Celestino V, un papa energico che farà di tutto per cercare di
eliminare tutti quanti i nemici del papato stesso, tra questi nemici c’era il movimento degli Spirituali, un
movimento che era sorto dal movimento dei francescani e che si era accorto che anche i francescani si
stavano mondanizzando e quindi voleva ritornare all’antico messaggio di San Francesco D’Assisi. Tra gli altri
nemici vi era la corona francese (si era indispettita per il fatto che Celestino V avesse lasciato il soglio
pontificio ad un papa completamente differente cioè Bonifacio VIII) e poi la famiglia dei Colonna (all’epoca il
papa veniva scelto tra i rappresentati delle più importanti famiglie aristocratiche di Roma e la famiglia rivale
dei Caetani era proprio quella dei Colonna).

Bonifacio VIII in vita si troverà difronte tantissimi nemici e combatterà per cercare di affermare la superiorità
del papato su ogni altra istituzione (lui era un seguace del potere ierocratico o teocratico.) Egli è anche
ricordato per essere stato il primo papa ad aver istituito il primo giubileo della storia nell’anno 1300.

Che cos’è un giubileo? Un anno santo che inizialmente veniva istituito ogni 100 anni, poi progressivamente
nel corso della storia, visto che la vita dell’uomo non durava tantissimo, per venire incontro alle esigenze di
ogni individuo si è deciso la frequenza del giubileo ogni 25 anni. Nell’anno giubilare chiunque si reca a
visitare le basiliche di Roma e le tombe dei Santi Pietro e Paolo riceve la remissione dei peccati, cioè una
sorta di indulgenza.

L’istituzione del giubileo ha fatto si che a Roma si recassero tantissime persone e soprattutto ha fatto
aumentare l’importanza del papa e ha anche fatto arrivare a Roma tanti soldi, quelli che portavano i
pellegrini.

Bonifacio VIII, che è un altro di quelli che Dante ha collocato nell’Inferno perché lo ha considerato un
simoniaco (ovvero seguace di Simon Mago, la simonia consisteva nella compravendita delle cariche
ecclesiastiche, e Dante riteneva appunto che Bonifacio VIII fosse stato fatto papa perché aveva sborsato
tanto denaro), è stato il papa che ha interferito nella vita politica della città di Dante ovvero Firenze circa lo
scontro tra i guelfi bianchi e i guelfi neri.

I Guelfi bianchi, di cui faceva parte Dante, erano capeggiati alla famiglia dei Cerchi mentre Bonifacio VIII
aveva appoggiato la famiglia rivale, quella dei Donati che capeggiava i guelfi neri. La conseguenza di questa
politica di Bonifacio VIII è stato lo scontro con il re FIlippo IV detto ‘il bello’, un sovrano che mal sopporterà
la politica di Bonifacio VIII tanto che nel 1296, per finanziare le campagne militare e l’apparatosi burocratico
dello stato francese, stabilì che anche le autorità ecclesiastiche avrebbero dovuto pagare le tasse , cosa
scandalosa per Bonifacio VIII . Il papa risponderà alla decisione da parte del sovrano francese emanando
una bolla (un documento ufficiale del papa o dell’imperatore sigillato con la cera lacca su cui viene inciso lo
stemma della famiglia) di nome Clericis laicos, una bolla in cui Bonifacio VIII vietava all’imperatore di
imporre tasse al clero perché se no lo avrebbe scomunicato. Questo scontro si trascinerà per circa un anno ,
ad un certo il re di Francia vieterà che il clero versasse a Roma le decime , e alla fine si arriverà ad un
accordo che da una parte porterà il re di Francia a ritirare il provvedimento che aveva adottato e dall’altra il
papa a canonizzare il re che aveva preceduto Filippo IV ovvero Luigi IX.

La bolla Clericis laicos non è l’unica bolla che Bonifacio VIII ha emanato nella sua vita , bensì ne ha emanate
3:

-Clericis laicos (1296)

-ausculta fili (1301)

-unam santam ecclesiae ( 1302)

Emana queste tre bolle perché lo scontro con Federico IV il bello non si è esaurito con l’accordo raggiunto
bensì si è protratto fino agli inizi del 1300 perché il papà da un lato si sentiva investito di questa autorità
suprema su ogni altra carica e dall’altro sottolineava il fatto che tutti coloro che esercitavano un potere
temporali gli dovevano obbedienza e quindi tutto ciò porterà alla nascita di due schieramenti opposti, alcuni
rappresentati laici si schiereranno chi con il papà e chi con l’imperatore.

Questo scontro tra papato e monarchia francese si conclude nel 1302 quando il sovrano di Francia in
risposta a quella che era stata la decisione del papà di teorizzare il rischio di comunica per tutti quanti
coloro che si fossero opposti a lui, convocherà gli Stati generali del regno , questa assemblea è quella che
stabilirà la decisione da parte del re di Francia di processare il papa e per farlo bisognava arrestarlo e
portarlo in Francia .

Quindi Filippo IV darà ad un suo rappresentate , Guglielmo di Nogaret, l’autorità di scendere a Roma e di
arrestare il papa e Guglielmo farà ciò in accordo con il più importante rapprendevate della famiglia rivale di
Bonifacio VIII ovvero Sciarra Colonna. Guglielmo e Sciarra si recheranno ad Anagni dove nel frattempo il
papa si era rifugiato. Ad Anagni succede il famoso episodio dello schiaffo di Anagni perché sembra che
Sciarra Colonna abbia schiaffeggiato in volto il papa , Bonifacio VIII essendo un uomo avanti con gli anni e
molto probabilmente scosso non solo dall’episodio dello schiaffo ma anche dal fatto che volevano arrestarlo
(sarà tratto in arresto ma poi sarà liberato da una rivolta popolare scoppiata a Roma e ritornerà a Roma) nei
mesi successivi morirà .

Con la morte di Bonifacio VIII inizia il lento ed inesorabile declino del papato ed iniziano ad affermarsi
sempre di più le monarchie nazionali .

Finita l’epoca di Bonifacio VIII inoltre si aprirà la lotta per la successione , gli succede un papà che regnerà
per circa otto mesi poi si aprirà un conclave di circa otto mesi alla fine del quale salirà al soglio pontificio
Clemente V che si farà incoronare a Lione nel 1305 e fino al 1309 la sede papale sarà a Lione mentre dal
1309 al 1377/78 sarà ad Avignone , in Provenza, nel Sud della Francia ( dove esiste ancora oggi uno dei
luoghi più visitati della Provenza ovvero il palazzo dei papi .

La cattività avignonese è un periodo in cui regneranno solamente papi francesi , poi arriverà un papà
Italiano che riporterà la sede del papato nuovamente in Italia a Roma e ciò porterà ad un’altra fase dello
scontro che prende il nome di scisma d’Occidente, praticamente ad un certo punto a regnare sulla
cristianità ci saranno tre papi : uno romano, uno francese e uno pisano .

La cattività avignonese ha significato per la chiesa un attaccamento ai beni materiali e un progressivo


allontanamento dalla spiritualità .

Per potersi mondanizzare la Chiesa ha avuto bisogno di vendere le indulgenze su larga scala, questa vendita
delle indulgenze ha determini la nascita della Riforma e della Contro Riforma protestante .

Filippo IV il bello è stato anche colui che ha fatto cessare di esistere i cavalieri templari perché in accordo
con il papato si era reso conto che i cavalieri templari avevano acquisito troppo potere economico e
ricchezze ma anche per il fatto che avevano prestato i soldi alla monarchia di Francia e visto che lo Stato era
in grandi difficoltà economiche , si è deciso di accusarli di eresia , di sodomia e di aver venerato un idolo, di
aver sputato sulla croce … una serie di nefandezze che avrebbero compiuto in gran segreto . Il motivo per
cui il sovrano aveva fatto tutto questo era dovuto principalmente al fatto che i rituali dei cavalieri templari
erano rituali segreti era quindi un organismo chiuso ed identitario , quindi il sovrano per una serie di motivi
decide di far arrestare il capo di questo ordine , Jaques de Molay (jack de molè si legge) , e tutti i principali
capi dell’ordine vennero arrestati e torturati dal tribunale dell’inquisizione e sotto tortura ammetavano i
loro crimini e coloro che poi si proclamavano innocenti, ritirando ciò che avevano detto quando erano stati
posti sotto tortura,venivano arsi al rogo come eretici .

Il papa francese Clemente V ha accettato che il sovrano facesse tutto ciò innanzitutto perché era francese e
poi perché nel frattempo lo stesso Filippo IV aveva deciso di riaprire il processo contro il cadavere di
Bonifacio VIII per processarlo come eretico e quindi, per evitare che il processo proseguisse mettendo in
imbarazzo la Chiesa , Clemente V ha barattato la morte dei templari dietro la chiusura del processo a
Bonifacio VIII.

Tutti quanti i beni dell’ordine dei templari sono stati incamerati o dalla Chiesa di Francia o ceduti all’ordine
militare degli Ospitalieri.

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