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INTRODUZIONE

Þ Tra l’XI e XII secolo in Europa abbiamo una rinascita economica e sociale che dura
fino al 1300 circa.
Þ Crescita che in Europa impatta anche sull’economia e sulle strutture sociali e
culturali.
Tutto ciò porta a cambiamenti significativi:
Þ Si parte da una crescita demografica che va di pari passo con la crescita
agricola. Migliorano dunque le condizioni di vita che porta al diminuire della
morte infantile e si vive a più a lungo. La crescita è anche dovuta al cessare delle
invasioni dei normanni, degli ungari e degli arabi con le loro continue distruzioni e
le epidemie si presentavano con minore frequenza.
Þ Si verifica un miglioramento delle condizioni climatiche.
Þ L’aumento della popolazione fece aumentare la richiesta alimentare e dunque la
manodopera per la coltivazione delle terre (+ campi agricoli e – boschi, foreste).
Lo sviluppo dell’ambito agricolo fu reso possibile da una serie di innovazioni:
Þ La rotazione triennale: costituiva in due raccolti annuali e il riposo periodico
degli appezzamenti, garantendo una maggiore redditività dei terreni e un
consistente aumento della produzione agricola. Il terreno veniva diviso in tre
parti: nella prima si seminavano le culture che maturavano alla fine della
primavera (frumento), nella seconda quelle che maturavano in autunno (avena,
fave, fagioli), la terza, chiamata MAGGESE, perché veniva lasciata incolta nel
mese di maggio cosicché il terreno potesse rigenerarsi in attesa della stagione
successiva.
Þ Aratro pesante: inizia a venir appoggiato sulle spalle del cavallo con un collare
rigido per evitare strozzamenti. Il cavallo rendeva di più in quanto il bue si
stancava facilmente (rendimento superiore del 50%, con una spesa di
mantenimento inferiore del 30%). Con l’impiego dei cavalli viene introdotta la
ferratura degli zoccoli (proteggeva l’unghia dell’animale).
Þ Agricoltura performante: c’è una produzione maggiore che permette l’uscita
dall’agricoltura di sussistenza. Si inizia, infatti, a produrre superando la soglia di
sussistenza. Questo permise la presenza di cibo in più che si poteva vendere.
Ricominciano i commerci che vengono effettuati anche perché la situazione si
fece più sicura.
I MONACI Cistercensi E LA TRASFORMAZIONE DELL’AGRICOLTURA
Þ Ruolo di primo piano per lo sviluppo dell’agricoltura lo hanno i monaci cistercensi.
Ordine di monaci fondato nel XI secolo in Francia con la regola che si ispirava a
quella benedettina.
Þ Le abazie cistercensi diventarono con il tempo aziende agricole all’avanguardia
con tecniche di irrigazione e concimazione molto evolute.
MIGLIORANO I TRASPORTI E AUMENTANO LE FONTI DI ENERGIA
Þ Il collare a spalla fece migliorare anche i trasporti terrestri in quanto si
preferiva far trainare i carri.
Þ Introduzione dell’attacco in fila di parecchi cavalli che permetteva il trasporto
di più merci (anche pesanti) e persone.
Þ Viene riscoperta l’energia idrica grazie ai mulini ad acqua. Mulini che divennero
un elemento del paesaggio rurale e urbano.
Þ C’è la necessità di far muovere le pale del mulino anche in assenza di un flusso di
acqua costante, nascono così i mulini a vento.
RINASCONO LE CITTA’ ( i comuni )
Þ Con l’incremento della produzione agricola il cibo iniziava ad esser venduto
presso i mercati. Si ampliarono così gli scambi e si arricchì la gamma dei prodotti
destinati al commercio.
Þ Anche le attività artigianali conobbero grande impulso, infatti, c’è una maggiore
richiesta di manufatti.
Þ L’introduzione di nuovi strumenti tecnici nell’agricoltura favorisce la riduzione
dell’impiego di manodopera rurale: questo spinse un numero sempre più alto di
persone a lasciare i campi per trasferirsi nei villaggi e nei centri urbani per
dedicarsi ad attività artigianali o di commercio.
Fioriscono nuove città
Þ Dopo la caduta dell’Impero Romano i centri urbani erano in mano ai vescovi, che
avevano sia un ruolo religioso che amministrativo. Gli edifici erano andati in
rovina e gli spazi pubblici erano circondati da campi e pascoli.
Þ Dopo il mille le città rifiorirono, vengono ristrutturate le strade romane e
ricominciano le attività commerciali e artigianali.
Þ I centri urbani si sviluppano in Italia, nelle Fiandre, nella Francia del sud e lungo il
Reno. Le città più sviluppate erano quelle che erano sede di mercato.
Þ Intorno ai monasteri, ai castelli sorsero nuovi agglomerati di case, i borghi, e si
moltiplicavano in fondazioni di villaggi e città. Questo per mano di gruppi di
artigiani o mercanti o soprattutto, per mano di sovrani o signori feudali (x nuove
espansioni). Avevano organizzazione differente e distaccata da quella delle
campagne, nascono dunque i comuni.
Þ Di solito le città sorgevano lungo le vie commerciali o sulle rive dei fiumi, per
garantire la presenza d’acqua.
La nuova economia delle città
Þ Nasce un’economia cittadina, fondata sugli scambi. Si aprivano, infatti, empori e
mercati dove si raggruppavano individui provenienti anche in posti molto lontani
tra loro.
Þ Avviene un ampliamento delle reti commerciali con nuovi sistemi di trasporto su
mare, su terra e lungo i fiumi.
Þ L’aumento della produzione portò alla ricomparsa della moneta che, sostituendo
il baratto, favorì gli scambi commerciali.
I centri urbani diventano più popolosi
Þ Le città si popolavano sempre più, in quanto le persone traferendosi nei centri
urbani si svincolavano dai vincoli feudali e signorili ed erano più protetti grazie
alla presenza delle mura difensive.
Þ Oltre ai burgenses (borghesi) arrivavano nelle città schiavi e contadini liberi ma
anche ricchi signori, o per una sola parte dell’anno o in pianta stabile.
Þ In questo periodo cresce quindi maggiormente la popolazione delle città di quella
delle campagne.
Þ Il medioevo rimane comunque un mondo agricolo, infatti la popolazione rimane
comunque concentrata maggiormente nelle campagne.
Dalle città alle campagne
Þ Le città divennero dei centri capaci di dominare la campagna circostante, da cui
giungevano approvvigionamenti e uomini.
Þ Con gli sviluppi tecnici e le nuove fonti di energia i signori ebbero meno bisogno di
corvèes ed iniziarono a frazionare i loro fondi e a liberare i loro servi,
trasformandoli in coloni a cui affidavano terre in cambio di un pagamento in
natura o in denaro.
Þ Terre concesse per decenni, per tutta la vita o anche ereditarie.
Þ Ai canoni d’affitto si aggiungevano poi i vecchi oneri delle corvèes, trasformati in
imposte, in vari tributi che i signori imponevano sui loro coloni.
Þ Questo venir meno della servitù non migliorava le condizioni dei contadini infatti
nelle aziende agricole si trovavano sottomessi tutti allo stesso modo al potere
del proprietario.
Un nuovo modo di costruire
Þ dopo i secoli dell’Alto medioevo in cui l’attività edilizia era stata piuttosto scarsa,
le tecniche edilizie furono perfezionate e nacquero nuovi stili architettonici,
artistici e decorativi.
Þ Nascono numerosi edifici, sia civili che ecclesiastici.
Þ L’arte romanica è l’arte che caratterizza questo periodo, chiamata così in quanto
si ispirava all’architettura romana e si diffonde nelle regioni influenti nella Roma
antica. Ha uno stile caratterizzato da linee semplici e razionalità.
Þ Nella Francia settentrionale alla metà del duecento nasce il GOTICO, termine dato
dagli uomini del rinascimento con tono dispregiativo (consideravano l’arte
barbarica -> da goti). Con il gotico furono elaborate nuove tecniche sull’uso delle
volte a crociera, archi acuti, pinnacoli, che consistevano di elevare edifici più
complessi, caratterizzati da maggior leggerezza e verticalità.
SI AFFERMANO LE PROFESSIONI LEGATE ALLA CITTA’
Þ Nei centri urbani, la struttura della società si fa più complessa. Cominciarono,
così ad affermarsi figure sociali e professionali legate all’economia cittadina:
mercanti, artigiani, giudici e notai.
Þ Emergono in particolare le figure del mercante e del banchiere, che
fondavano la loro ricchezza sullo scambio di denaro. Essendo infatti presenti
diverse monete per ogni territorio erano necessari scambi di valuta e i
mercanti molto ricchi decidono di investire il proprio denaro prestandolo con
un tasso di interessi. Nascono così i banchieri (prestiti di denaro, cambi di
moneta, interessi e deposito di denaro), che guadagnano sulle commissioni,
prestano denaro e assicurano la merce.
Þ I più grandi banchieri d’Europa sono i fiorentini (primi banchieri a Genova nel
dodicesimo secolo)
Nascono le corporazioni
Þ le corporazioni sono delle associazioni che riunivano tutti coloro che svolgevano
lo stesso mestiere o commercio.
Þ Venivano chiamate Arti o Mestieri, in area tedesca Gilde.
Þ A partire dal Duecento vengono raccolte delle norme negli STATUTI DELLE
CORPORAZIONI. Tra di queste troviamo: le condizioni del periodo di apprendistato, i
rapporti tra maestro e aiutante, le ore di lavoro e di riposo...
Ogni mestiere ha le sue regole
Þ Ciascuna corporazione applicava un regime di monopolio in cui una persona non
poteva svolgere un determinato mestiere se non era iscritto all’Arte.
Þ Proprio per questo il BOLLO D’ARTE posto su qualsiasi merce era una vera e propria
garanzia.
L’ORGANIZZAZIONE DELLE ARTI
Þ Per ottenere l’iscrizione ad un’arte bisognava rispettare determinati requisiti:
poteva essere nativo del comune o di esser cristiano; in alcune associazioni non
erano ammesse le donne.
Þ Apprendista e salariati: non avevano un peso effettivo nell’organizzazione
dell’arte.
Þ Gli apprendisti lavoravano per lo più senza ricevere la paga.
ARTI MAGGIORI E MINORI
Þ TRA LE ARTI Più POTENTI: quella della lana, appartenente al settore manufatturiero.
Þ Tra le Arte di cui fanno parte, qualsiasi onda.
Þ Le botteghe di una medesima arte si concentravano nella stessa zona.
Lo SVILIPPO DELLE FIERE
Þ A partire dall’XI secolo alcuni territori ebbero un rapido sviluppo perché centri di
fiere.
Þ Fiera deriva dal latino feria = giorno di festa.
Þ le fiere erano dei mercati annuali effettuati in giorni di festa.
Þ Le fiere garantirono il commercio a lunga distanza, diventando un luogo di
incontro e scambio tra circuiti commerciali del nord e del sud Europa.
Þ Potevano durare mesi e all’interno di esse si potevano trovare prodotti ricercati
attirando acquirenti da paesi lontani.
Privilegi delle fiere:
Þ Nell’area dove si svolgeva la fiera le autorità cittadine o signorili garantivano la
pace.
Þ I mercanti erano protetti dall’autorità locale sia lungo il tragitto sia in sede di
mercato.
Þ Per le merci era prevista l’esenzione dai dazi (tasse imposte sulle merci quando
passavano da un comune all’altro.
Þ Si istituivano tribunali speciali per accelerare le procedure e tutelare i creditori.
Concedevano anche il gioco d’azzardo, in realtà proibito.
Fiere principali
Þ La fiera più importante nel corso del Duecento è quella della CHAMPAGNE in
Francia.
Þ Successivamente ricordiamo anche quelle nelle FIANDRE e in centri come Lione,
Amburgo...
Þ In Italia le troviamo a Venezia, Milano, Genova e Firenze ma non ebbero grande
successo come quelle francesi o tedesche anche se i mercati italiani erano
protagonisti delle fiere continentali.
LA FINANZA E IL RUOLO DEGLI ITALIANI
Þ Le fiere stimolano l’utilizzo di strumenti di credito.
Þ Nasce il problema della circolazione di tanto denaro contante, del cambio tra le
varie monete, gli anticipi di credito e la saldatura di debiti.
Þ Grazie ai banchieri e mercanti italiani vengono introdotte nuove tecniche
commerciali.
Þ I primi banchieri appaiono a Genova nel XII secolo.
Þ Barai e Peruzzi = due grandi famiglie di banchieri.
Þ I medici = banchieri del papa;
tra queste nuove tecniche troviamo:
Þ Libri mastri: registi contabili che indicavano le operazioni di entrata e uscita di
un’impresa commerciale.
Þ Partita doppia: trascrizione di ogni operazione finanziaria su due colonne -> dare
e avere.

Þ Titoli di credito:
o CAMBIALI = il debitore si impegna a pagare una certa somma di denaro
entro una scadenza (o al momento della presentazione della cambiale
stessa) al possessore di cambiale.
o ASSEGNI = il titolare di un deposito bancario con un assegno poteva eseguire
un pagamento di una somma a un'altra persona o a sé stesso.
o TRATTE = creditore impone al debitore il pagamento di una somma di
denaro.
TUTTE QUESTE ATTIVITA’ ERANO SVOLTE DA COLORO CHE ERANO CHIAMATI MERCANTI-BANCHIERI
LA CHIESA DI FRONTE AI MUTAMENTI ECONOMICI E SOCIALI
Þ La chiesa cattolica condanna qualsiasi attività di credito, cioè di prestito di
interesse -> perché i banchieri guadagnavano con gli interessi che dunque
sfruttavano il tempo, che appartiene a Dio.
Þ Nel Duecento la chiesa diventa tollerante nel prestito a interesse. Ma riconosce
dei limiti di interesse (per non rovinare il debitore) da non superare, se no si
veniva condannati e ci si macchiava di usura.
LA NUOVA CULTURA URBANA: SI AFFERAMANO NUOVI VALORI
Þ Nell’Alto medioevo, essendo i problemi materiali alla base della vita quotidiana
solo il clero poteva dedicarsi agli studi. La maggior parte della popolazione era,
infatti, analfabeta.
Þ Tra l’XI e il XII secolo, il maggior benessere e serenità stimolarono la curiosità e la
ricerca.
Þ L’uomo del medioevo credeva di poter determinare il corso della propria vita,
adoperando liberamente intelligenza e spirito di iniziativa. Vengono dunque
rivalutate le attività del lavoro e quelle manuali (comprese quelle artistiche),
rimaste fino ad allora oggetto di scarsissima considerazione, addirittura di
disprezzo.
IL VALORE DEL TEMPO
Þ Le nuove classi urbane ponevano molta attenzione al profitto e al valore del
tempo come denaro.
Þ Il tempo non era solo di Dio ma anche dell’uomo che nel tempo viveva e
lavorava.
Þ Nell’Alto medioevo la misura del tempo avveniva per i contadini dall’alba fino al
tramonto in base ai mesi, associati ai lavori agricoli; per i monaci la giornata era
scandita dalle ore canoniche di preghiera.
Þ Solo dopo il Mille, quando si intensificarono le attività mercantili c’è l’esigenza di
sistemi di misurazione del tempo più precisi e certi.
Þ Nel XIV secolo nascono i primi orologi -> molto grandi, che venivano installati
sulle torri robuste delle cattedrali e dei palazzi comunali.
Þ 1335: viene costruito a Milano il primo orologio pubblico.
LA CULTURA MONASTICA E LA CULTURA CITTADINA
Þ La città viene vista dai tradizionalisti, dagli amanti del monastero, come un luogo
di perdita delle anime.
Þ Il monaco cistercense Bernardo di Chiaravalle definiva Parigi uguale alla
biblioteca di Babilonia, fonte di male e corruzione.
Þ Nel XII secolo si separarono due culture: quella dei monasteri e quella delle città.
Furono dunque queste le scuole a determinare due diversi modi di affrontare il
controverso rapporto tra FEDE e CULTURA.
ISTRUZIONE NEL BASSO MEDIOEVO
Þ Dopo il Mille muta, quindi, la società urbana. Questo porta alla creazione di nuove
esigenze nel sistema dell’istruzione.
Þ Ci sono due risposte a questa esigenza: la risposta ecclesiastica e la risposta
laica.
Þ la risposta ecclesiastica prevedeva le scuole cattedrali:
o dipendono dalla cattedrale.
o danno priorità all’insegnamento della dialettica (arte che educa a
utilizzare il ragionamento per raggiungere, attraverso una discussione
logica e serrata) e allo studio dei testi latini.
o Scuole ecclesiastiche di grande prestigio sorgono a Parigi e a Chartres.
Þ La risposta laica prevedeva le scuole laiche e le università.
SCUOLE LAICHE:
o Potevano essere pubbliche o private.
o Forniscono l’istruzione necessaria alle nuove figure cittadine come
mercanti, banchieri e notai.
o Quelle private venivano finanziate dalle famiglie degli studenti mentre
quelle pubbliche dalle autorità cittadine.
UNIVERSITA’:
o Forniscono un’istruzione più qualificata.
o Nascono come associazioni di studenti e maestri.
o Erano previste quattro facoltà: arti, diritto, teologia e medicina.
o Le prime università che nacquero in Europa furono quella di Bologna,
Oxford e Parigi.
LA DIFFUSIONE DELLA LINGUA VOLGARE
Þ Nonostante la lingua della cultura continuasse ad essere il latino, la rinascita
culturale influì anche sulla diffusione della lingua volgare, nata dalle
trasformazioni subite dal latino parlato dal popolo.

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